Terremoto Turchia-Siria
Terremoto Turchia-Siria, perché la doppia scossa ha fatto così tante vittime: incubo 10-15.000 morti
Un bimbo salvato dopo 22 ore. Oggi giorno decisivo per trovare sopravvissuti. Per un sisma altrettanto potente dobbiamo tornare al 2016 in...A.Maggiolo (Today)
Zelensky a Sanremo… tu chiamala, se vuoi, ‘censura preventiva’!
Pare, dico pare perché ormai qui si vive in una specie di mondo sospeso nel quale solo alcuni, vergognosamente, sanno tutto e sanno anche quello che non devono sapere (e ne riparlerò domani) ma pare proprio che sarà così: dopo giorni di dibattito surreale, di un provincialismo devastante e espressione della totale ignoranza dei principî […]
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Report Corno d’Africa, Etiopia Tigray – EEPA n. 366 – 6 febbraio 2023
Negoziati di pace (per 06 febbraio)
Venerdì 3 febbraio, una delegazione del Tigray, guidata da Getachew Reda e dal generale Tsadkan Gebre Tinsay, ha incontrato di persona una delegazione etiope guidata dal primo ministro Abiy Ahmed, DPM Demeke Mekonen accompagnata da funzionari governativi di alto livello.
Le delegazioni hanno discusso l’attuazione dell’accordo di Pretoria sulla cessazione delle ostilità (CoH).
È stata la prima volta dal 2 novembre 2022 che il primo ministro Abiy è entrato a far parte del “Comitato di coordinamento per l’attuazione dell’accordo di pace”, ha affermato Ethiopia State Media.
Il comandante in capo del TDF – Tigray Defence Forces, il generale Tadesse, ha parlato alla televisione etiope dopo l’incontro, affermando che c’era un’atmosfera positiva con l’obiettivo di scrivere la storia del conflitto e avviare la ricostruzione.
Ha detto che le due parti hanno qualificato l’attuazione dell’accordo come “lenta” ma generalmente buona rispetto alla situazione di conflitto di pochi mesi fa.
Ha anche affermato che “non si è sentito alcun fuoco di arma da fuoco” da quando è stato firmato l’accordo e questo ha dimostrato che “gli eserciti erano ben gestiti da entrambe le parti”.
Ha aggiunto che si sta creando una situazione in cui le parti non possono tornare di nuovo alla guerra.
Il generale Tadesse ha anche affermato che la responsabilità non può essere ignorata attraverso i negoziati.
Le forze di difesa nazionali etiopi hanno riferito di aver iniziato il movimento delle armi pesanti che sono state consegnate da TDF, afferma Fana Broadcasting Corporate (FBC).
ENDF sta spostando armi pesanti e veicoli da un luogo nel Tigray chiamato Ageulae, 36 km a est della capitale regionale Mekelle, verso aree segrete.
L’amministrazione civile e le forze di sicurezza della zona centrale del Tigray sono entrate ad Axum, inclusi amministratori di zona, distretti e sottodistretti.
L’amministrazione regionale viene reintegrata poiché l’ENDF si è distaccato dalla città e si è stabilito nei campi prebellici della zona.
Secondo quanto riferito, anche l’amministrazione civile della zona nord-occidentale del Tigray si sta preparando a entrare nella città di Shire.
Il Ministero della Pace etiope stima 400.000 morti per conflitti armati in Etiopia, afferma The Reporter Ethiopia . La cifra è annotata nel “Programma di costruzione della pace sostenibile e universale (2023-2032)” che è aperto ai commenti.
Altre fonti hanno precedentemente stimato che fino al doppio delle persone potrebbero essere state uccise durante il solo conflitto del Tigray.
Situazione in Tigray (per 06 febbraio)
La Banca nazionale dell’Etiopia ha inviato 5 miliardi di birr per far fronte alla carenza di liquidità delle banche nel Tigray, secondo Dimtsi Woyane .
Ethiopian Airlines ha aumentato da tre a cinque i voli giornalieri da Addis Abeba a Mekelle.
Ciò ha fatto seguito all’incontro di venerdì (3 febbraio) tra le delegazioni del Tigray e dell’Etiopia.
Tutti i ponti danneggiati che portano al Tigray sono stati riparati e sono idonei per il servizio di trasporto su strada tra la regione e il resto dell’Etiopia, afferma FBC citando l’Etiope Road Administration Authority.
I ponti riparati includono quelli sul fiume Tekeze che collegano la zona occidentale del Tigray con le altre parti del Tigray.
Situazione in Etiopia (al 06 febbraio)
Il governo federale dell’Etiopia ha invitato le fazioni all’interno della Chiesa ortodossa etiope a risolvere pacificamente le loro divergenze attraverso discussioni, afferma una dichiarazione dell’ufficio comunicazioni del governo.
La dichiarazione ha avvertito che “il governo agirà contro tutti coloro che stanno lavorando per disintegrare l’Etiopia sotto la copertura della religione”.
Il Tewahedo Media Center (TMC) , affiliato alla Chiesa, ha dichiarato che tre persone sono state uccise quando le forze speciali di Oromia hanno attaccato una chiesa ortodossa a Shashamene, Oromia.
Oggi (6 febbraio), è iniziata la votazione in un referendum per la statualità regionale in alcune parti dell’attuale regione delle nazioni, delle nazionalità e dei popoli del sud dell’Etiopia, afferma Fana Broadcasting Corporate .
Secondo quanto riferito, il referendum si sta svolgendo nelle zone di Gamo, Wollaita, Gedeo, Konso e nei distretti speciali di Burgi, Basketo, Ale, Amaro e Derashe. Oltre 3 milioni di persone si sono registrate per votare.
Situazione internazionale (per 06 febbraio)
Il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha visitato oggi l’Italia e ha incontrato il primo ministro Meloni. Hanno firmato un accordo di collaborazione finanziaria di 180 milioni di € per il periodo 2023-2025.
Ha apprezzato il presidente Sergio Mattarella per aver ricevuto questa mattina la delegazione etiope.
Ha twittato “Le relazioni tra Etiopia e Italia che durano da molti decenni sono state di lunga data e definite da una fruttuosa collaborazione. Continueremo a rafforzare le relazioni esistenti”.
Gli inviati di Francia, Norvegia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e l’inviato dell’Unione Europea nel Corno d’Africa visiteranno Khartoum, in Sudan, l’8 e 9 febbraio. Discuteranno i progressi verso una transizione democratica.
L’8 febbraio arriverà in Sudan anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per discutere questioni bilaterali, regionali e internazionali.
Il canale Telegram russo indipendente Mozhem Obyasnit sostiene che la Russia abbia tentato di “corrompere” i paesi africani affinché si astenessero da un voto delle Nazioni Unite per condannare le sue operazioni in Ucraina.
Presumibilmente, la Russia ha offerto contratti di equipaggiamento militare all’Eritrea.
Link di approfondimento:
Link di interesse
- Addis Standard su Facebook
- Il primo ministro etiope tiene il primo incontro post-accordo di pace con i leader del Tigray
- 5 ቢሄራዊ ባንኪ ኢትዮጵያ 5 ቢሊዮን ብር ናብ ከምዝልእኽ ተገሊፁ።
- Youtube: ENDF sposta armi pesanti consegnate da TDF.
- ኢቲቪ ወቅታዊ- ሌተናል ጄነራል ታደሰ ወረደ ከኢቢሲ Etv | Etiopia | Notizia
- Tigray L’amministrazione civile viene ripristinata nelle aree controllate dall’ENDF nella regione
- Il Ministero stima le vittime del conflitto a 400.000
- L’amministrazione stradale etiope ripara i ponti danneggiati che collegano il Tigray con le regioni limitrofe
- youtube: dichiarazione del governo etiope sull’attualità
- በደቡብ ክልል የሚካሄደው ሕዝበ ውሳኔ የድምፅ አሠጣጥ ተጀምሯል
- Tre uccisi in attacchi alla chiesa ortodossa etiope, secondo il rapporto
- Twitter: PM Abiy Ahmed
- Sudan: mercoledì prossimo sei inviati internazionali in visita in Sudan
- Il Cremlino tenta di comprare i voti dei paesi africani alle Nazioni Unite: RU media indipendenti
Czeslaw Milosz – La mia Europa
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Cina – Israele: una relazione in declino
Fu negli anni ’90 che i cinesi iniziarono a rendersi conto che Israele stava rapidamente diventando un hub tecnologico globale. Le precedenti gelide relazioni iniziarono a sciogliersi e la Cina iniziò a impegnarsi con la crescente tecnologia israeliana, in parte per aumentare il potere cinese in Medio Oriente, in parte per contribuire ad accelerare i […]
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Ucraina: aumenta il consenso di Zelensky
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visto la sua popolarità salire alle stelle da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala nel febbraio 2022. Ma gli analisti avvertono che una serie di scandali di corruzione svelati tra le sue stesse fila potrebbero influenzare profondamente la posizione di un presidente eletto lui […]
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Repubblica Democratica del Congo: oltre 100mila civili in fuga in un solo giorno nel Nord Kivu
(foto di Frederic Bonamy EU/ECHO)
Pagine Esteri, 2 febbraio 2023 – Più di 122 mila persone sarebbero fuggite dalle loro case nell’arco di un giorno dopo l’ennesima escalation del conflitto nella provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), lasciando migliaia di bambine e bambini vulnerabili agli abusi. Questo l’allarme lanciato dall’organizzazione internazionale Save the Children.
Gli scontri armati tra il gruppo armato M23 e le FARDC (Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo) nelle aree intorno a Kitshanga, a circa 60 km a ovest di Goma, tra il 24 e il 25 febbraio hanno portato a sfollamenti di massa, il cui numero è destinato ad aumentare con il protrarsi del conflitto. Si stima che oltre la metà degli sfollati in fuga da Kitshanga siano bambini.
L’ultima escalation di violenza si è verificata mentre Papa Francesco è nella Repubblica Democratica del Congo.
Mentre l’intensificarsi del conflitto sta causando sfollamenti di massa, in altre aree della Repubblica Democratica del Congo orientale le persone vengono uccise e sradicate dalle loro case in un’allarmante ondata di attacchi contro i civili. Secondo le Nazioni Unite, più di 200 civili sono stati uccisi dai gruppi armati nell’Ituri nelle ultime 6 settimane, 2 mila case sono state distrutte e 80 scuole sono state chiuse o abbattute. Le strutture sanitarie sono state saccheggiate, rendendo sempre più difficile l’accesso all’assistenza sanitaria.
I violenti attacchi contro i civili spesso coinvolgono anche i bambini. La sera del 18 gennaio e la mattina seguente, gruppi armati hanno attaccato un insediamento di sfollati in un villaggio dell’Ituri, uccidendo 5 bambini e 2 adulti. L’8 gennaio un gruppo armato ha attaccato quattro villaggi dell’Ituri uccidendo 25 persone, tra cui 5 bambini. Il gruppo ha anche saccheggiato un centro sanitario locale. Nella sola provincia di Ituri, questi attacchi hanno costretto circa 52 mila persone a fuggire dalle loro case.
“I violenti scontri e gli attacchi ai civili, compresi i bambini, devono cessare”, ha dichiarato Amavi Akpamagbo, Direttore nazionale di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo. “Stiamo assistendo a una notevole escalation del conflitto tra il gruppo armato M23 e le FARDC, che continua a causare massicci spostamenti di popolazione. Assistiamo anche ad attacchi feroci da parte di altri gruppi armati, che uccidono e mutilano i civili, compresi i bambini, in modo estremamente violento. Questi attacchi contro i civili devono essere indagati e i responsabili devono essere chiamati a rispondere delle violenze e delle uccisioni di bambini e altri civili”, ha aggiunto Akpamagbo.
Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, nella Repubblica Democratica del Congo vivono circa 5,5 milioni di sfollati, in un Paese che conta circa 95 milioni di abitanti. Alcuni dormono all’aperto mentre altri si trovano in campi e insediamenti, spesso in condizioni di sovraffollamento e senza servizi igienici di base, il che porta a epidemie di malattie trasmesse dall’acqua come il colera.
Il mese scorso Save the Children ha riferito che i casi di colera sono in rapido aumento a Nyirangongo, la regione che ospita il maggior numero di sfollati a causa della recente escalation del conflitto, con i bambini che rappresentano quasi quattro casi su cinque.
“La situazione umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo è terribile”, ha aggiunto Akpamagbo. “La maggior parte degli sfollati si trova in condizioni precarie. Vivono in scuole e stadi e altri sono ospitati da famiglie dove non hanno né acqua potabile né cibo. I bambini sfollati sono vulnerabili. I minori non accompagnati o abbandonati, senza familiari, corrono un rischio maggiore di abusi”.
Save the Children lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1994 per rispondere ai bisogni umanitari legati al massiccio sfollamento delle popolazioni a causa del conflitto armato nelle province orientali, in particolare nel Nord Kivu, nel Sud Kivu e nell’Ituri e nel Kasai-Orientale e Lomami nel centro del Paese. Save the Children sta sviluppando attività nei settori della salute e della nutrizione, dell’istruzione e della protezione, in modo da non lasciare indietro nessuna comunità, compresi i bambini più vulnerabili. Pagine Esteri
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Blinken presenta il conto ad Abu Mazen: Ramallah cooperi con Israele
di Michele Giorgio*
Pagine Esteri, 1 febbraio 2023 – Avranno fatto storcere il naso al premier israeliano Netanyahu e ai suoi ministri di estrema destra le condoglianze che Antony Blinken, dopo quelle fatte alle famiglie delle sette vittime israeliane dell’attentato di venerdì a Gerusalemme, ha rivolto ieri a Ramallah al presidente dell’Anp Abu Mazen per i civili palestinesi «innocenti» uccisi nei raid dell’esercito israeliano in Cisgiordania. «In questi tempi di violenza c’è stata una perdita di molte vite innocenti da entrambe le parti», ha aggiunto il segretario di Stato una volta rientrato a Gerusalemme. Per i comandi militari e l’establishment politico israeliano i palestinesi uccisi, tranne rare eccezioni, erano tutti «terroristi».
E’ minimo il peso della breve apparizione di Blinken in Cisgiordania di fronte alla secca riaffermazione fatta lunedì dal segretario di stato della partnership strategica tra Usa e Israele contro l’Iran e in tutte le vicende mediorientali. Ieri Abbas ha ripetuto che Israele è responsabile dell’aumento della violenza con le sue politiche «che minano una soluzione a due Stati» e le sue incursioni militari. Ha sottolineato che nel silenzio della comunità internazionale Israele espande i suoi insediamenti e continua l’espropriazione di terre, la demolizione di case e gli sgomberi, mentre aumenta l’aggressività dei coloni israeliani in Cisgiordania. Blinken ha risposto che gli Stati uniti restano contrari a mosse unilaterali e all’espansione delle colonie.
Ma è stato evidente che il segretario di stato a Ramallah è andato più di tutto per convincere Abu Mazen a riprendere la collaborazione di sicurezza con Israele interrotta dopo il raid a Jenin di una settimana fa (10 palestinesi uccisi), ossia ad arrestare o contenere in Cisgiordania la lotta armata contro l’esercito israeliano. D’altronde con quell’obiettivo gli Stati uniti finanziano 2/3 del budget degli apparati di sicurezza dell’Anp. E forse Blinken ha detto ad Abu Mazen di tenere conto delle parole di Meir Ben-Shabbat, ex consigliere per la sicurezza di Netanyahu, che in un’intervista al Times of Israel ha chiarito senza peli sulla lingua la visione israeliana della funzione dell’Anp. «Se l’Autorità palestinese non combatte il terrorismo, perché dovrebbe esistere?» ha detto Ben-Shabbat. Quindi ha avvertito che se non lo farà, «le Forze armate israeliane potrebbero essere costrette a intraprendere un’importante operazione militare in Cisgiordania (Muraglia di Difesa, ndr), come ha fatto nel 2002 al culmine della Seconda Intifada». L’Anp era e resta nella visione di Israele un’agenzia di sicurezza in aggiunta a quelle dello Stato ebraico. E comunque, stando ai media israeliani, Abu Mazen incontrando nei giorni scorsi a Ramallah il capo della Cia, William Burns, avrebbe spiegato che la cooperazione di sicurezza con Israele è stata interrotta parzialmente e sarà ripristinata quando le tensioni si calmeranno.
Non è esagerato calcolare vicino allo zero l’interesse del comune cittadino palestinese per l’incontro tra Blinken e Abu Mazen. La popolazione palestinese, trent’anni dopo la firma degli Accordi di Oslo, non crede più che la fine dell’occupazione possa arrivare con un negoziato mediato dagli Stati uniti che non sono mai stati neutrali. La situazione si aggrava giorno dopo giorno. Le ultime notti in Cisgiordania sono state difficili per non pochi villaggi palestinesi soggetti alle ritorsioni dei coloni decisi a vendicare l’attentato di venerdì a Gerusalemme: un edificio e una dozzina di autoveicoli dati alle fiamme, campi coltivati devastati, alberi tagliati, scritte razziste e altro ancora. Lunedì attivisti palestinesi hanno chiamato alla formazione di comitati di protezione popolare per contrastare gli attacchi notturni tra Nablus e Ramallah, le aree a più alta tensione. In alcuni villaggi gli uomini stanno organizzando turni di guardia. L’escalation è dietro l’angolo se si tiene conto anche che, secondo i dati raccolti dalla ong israeliana GFKT per il controllo delle armi, il numero di coloni israeliani in possesso di pistole e mitra in Cisgiordania è di circa 100.000. Circa 148.000 israeliani sono in possesso del porto d’armi, oltre al personale di sicurezza, i militari, la polizia e le guardie private. Pagine Esteri
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Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione di Antonio Pileggi sul tema “I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell’amministrazione”
Dodicesimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La dodicesima lezione si svolgerà lunedì 6 febbraio, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dall’avv. Antonio Pileggi (già Provveditore agli Studi e Direttore generale dell’INVALSI – Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione – nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi), che relazionerà sull’opera “I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell’amministrazione” di Marco Minghetti, eminente statista della Destra Storica, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia e, soprattutto, uno dei principali teorici del pensiero politico liberale. La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
Visita la pagina della Scuola di Liberalismo 2022 – Messina
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Taiwan: la ‘nuova normalità’ tra volatilità e deterrenza
Volatilità è forse la parola migliore per descrivere il 2022 di Taiwan. Sebbene le previsioni economiche iniziali prevedessero che Taiwan continuasse la sua forte crescita dal 2021, il tasso di crescita annuale effettivo del PIL di Taiwan – 2,43% – è quasi la metà del 4,42% previsto per il 2022. La crescita effettiva nel quarto trimestre […]
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Putin e Tokayev: le relazioni Russia – Kazakistan in 11 incontri
Tra le rivoluzioni del 1848 che dilagarono in tutta Europa, l’ex potente impero austriaco fu obbligato a coinvolgere la Russia zarista per sedare le rivolte. Era considerata un’umiliazione personale per gli Asburgo aver bisogno di assistenza esterna all’interno delle proprie terre; e il primo ministro austriaco dell’epoca, il principe Felix Schwarzenberg, arrivò al punto di […]
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Etiopia Update – 6 feb. 2023
Tigray, zona Irob, Arrestati e rilasciati funzionari UNOCHA da ilitari eritrei
Giovedì 2 febbraio 2023 Tigray Today denuncia:
Le forze eritree ostacolano gli aiuti umanitari nel Tigray. Team UNOCHA si è recato a Dowhan , Irob ieri (1 febbraio 2023) per una missione conoscitiva sull’ostruzione degli aiuti umanitari. Tuttavia sono stati arrestati dalle forze eritree mentre si recavano lì.
Hanno dovuto attraversare Qerseber – Sobeya, una brutta strada sterrata, poiché la principale strada asfaltata via Zalambesa verso Dowhan non è aperta a causa della presenza delle forze eritree. La squadra è stata però trovata e trattenuta dalle forze dell’ordine in un luogo denominato Engal.
Dicono di essere stati detenuti per lunghe ore prima di essere liberati per tornare. La presenza delle forze eritree è indiscutibile, ma continua anche a ostacolare gli aiuti umanitari ad alcune aree del Tigray, in particolare ai distretti confinanti con l’Eritrea come la wereda di Irob.
FONTE: twitter.com/tigraytoday24/stat…
Supporto umanitario al nord Etiopia
Venerdì 3 febbraio 2023 Addis Standard riporta che l’accesso agli aiuti al nord Etiopia in miglioramento ma alcune aree ancora difficili da raggiungere.
Gli umanitari dicono che i combattimenti in alcune parti del sud della regione Amhara e nelle aree limitrofe della regione Oromia, hanno portato a “slocamenti significativi” nelle zone del nord Shewa, sud Wello e ovest Gojam, ad Amhara.
UNOCHA riporta che in quelle aree di Amhara, “un numero significativo di case e proprietà private sarebbe stato bruciato e distrutto. I partner stanno mobilitando generi alimentari e non alimentari come rifugio di emergenza, tra la chiusura delle strade e le ostilità in corso. ”
FONTE: news.un.org/en/story/2023/02/1…
L’Etiopia chiede il sostegno degli Stati Uniti per terminare il mandato degli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite
L’ Etiopia chiede il sostegno agli USA per porre fine al mandato degli Esperti dei Diritti Umani ONU
L’Etiopia ha chiesto agli Stati Uniti di sostenere la loro “offerta per porre fine al mandato” della Commissione internazionale degli esperti per i diritti umani sull’Etiopia (ICHREE).
Durante la discussione, l’ambasciatore Misganu “ha raccomandato agli Stati Uniti per il sostegno all’accordo di pace Pretoria guidato dall’AU tra il governo etiope e il TPLF”, e ha dichiarato che il governo è “completamente impegnato ad attuare i termini dell’accordo di pace. ” Ha chiesto agli Stati Uniti di fornire sostegno agli sforzi di ricostruzione e riabilitazione.
“Ribadendo l’impegno dell’Etiopia ad affrontare le questioni delle violazioni dei diritti umani attraverso il sistema giudiziario transitorio, l’ambasciatore Mesganu ha chiesto agli Stati Uniti di sostenere l’offerta dell’Etiopia nel porre fine al mandato della Commissione internazionale di esperti dei diritti umani in Etiopia,” ha affermato il MoFA.
[Nota: un ossimoro in quanto il governo centrale etiope è implicato col suo esercito e gli alleati in crimini di guerra e contro l’umnaità nella guerra genocida in Tigray: denunce e confutazioni effettuate dallo stessa commissione UN ICHREE da cui si vuole disimpegnare.]
Tuttavia, durante l’ultimo briefing stampa del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti tenutosi ovedì 2 febbraio 2023, Ned Price, portavoce del Dipartimento, ha dichiarato che gli Stati Uniti elogiano le parti per il loro impegno a favore della cessazione dell’accordo sulle ostilità e incoraggiano la continua attuazione, “compreso garantire la protezione dei civili attraverso il monitoraggio internazionale dei diritti umani, oltre a seguire attraverso la responsabilità per le violazioni dei diritti umani e la giustizia transitoria. ”
FONTE: addisstandard.com/news-ethiopi…
Focolai di colera
Focolai di colera rappresentano una minaccia mortale per i bambini già denutriti in Etiopia.
I bambini stanno affrontando un rischio crescente di malattie, poiché le epidemie di colera e morbillo stringono la loro presa sull’Etiopia, creando timori per i molti bambini vulnerabili che già soffrono di malnutrizione.
Un focolaio di colera sta interessando le regioni Oromia e la regione dei Somali, con almeno 1.055 casi segnalati, tra cui 28 decessi, da settembre 2022. Solo nell’ultimo mese segnalati più di 316 casi nelle due regioni, un salto del 30% rispetto a 739 casi di fine dicembre 2022, con un milione di persone a rischio malattia nelle due regioni.
Secondo le autorità sanitarie sono stati segnalati anche picchi nei casi di morbillo con 357 nuovi casi di morbillo e 6 decessi segnalati solo nell’ultima settimana di gennaio.
Una combinazione mortale di grave carenza d’acqua, scarsa igiene e servizi igienici, tra cui defecazione all’aperto e mancanza di opzioni di trattamento dell’acqua, sta portando alla rapida diffusione del colera, con una grave siccità che aggrava la situazione.
FONTE: addisstandard.com/news-measles…
Etiopia, incontro tra governo e rappresentanti del Tigray, TPLF
Etiopia, sabato 4 febbraio 2023, in mezzo alle crescenti preoccupazioni per il ripristino dei servizi ritardati e inadeguati, il Premier incontra il team negoziale tigrino e promette di accelerare il processo.
Secondo il dispaccio ufficiale sull’incontro, le due parti hanno discusso per due giorni lo stato di avanzamento dell’accordo di pace.
L’incontro inaspettato è avvenuto tra le crescenti preoccupazioni per il ripristino dei servizi di base ritardato e inadeguato nella regione del Tigray, tra cui banche, trasporti stradali e telecomunicazioni. Sebbene alcuni progressi siano stati registrati nella ripresa del trasporto aereo, nell’apertura dei servizi bancari e nel ripristino delle telecomunicazioni nella regione del Tigray, sotto un “blocco de facto” da due anni, i progressi sono stati lenti e i servizi ripresi restano inadeguati rispetto a i bisogni enormi.
Anche nell’area degli aiuti umanitari, dove si sono compiuti notevoli progressi da quando è stato concluso l’accordo di pace [accordo sulla “cessazione ostilità”, una tregua], l’ONU ha dichiarato il 2 febbraio che “sono rimaste alcune aree a cui non si ha ancora avuto accesso [umanitario – dall’accordo di PRetoria, dopo oltre 3 mesi]” per la consegna degli aiuti, e che per le consegne andate a buon fine il materiale ammonta a “più di 127.000 tonnellate di cibo… raggiungendo più di 3,8 milioni di persone.” (il Tigray è formto da +6 milioni di persone)
FONTE: addisstandard.com/analysis-ami…
Annuncio di nuove risorse per il Tigray
Sabato 4 febbraio 2023 Redwan Hussien, capo della sicurezza nazionale etiope, annuncia per mezzo social, DOPO l’incontro tra governo e rappresentanti del Tigray, TPLF, che:
Secondo la decisione presa dal primo ministro Abiy, la Banca nazionale ha iniziato a inviare 5 miliardi di Birr a Mekele da erogare a partire da lunedì. È un incremento multiplo rispetto ai 20 milioni precedenti. Inoltre, EAL ha aumentato i suoi voli da 3 a 5 a partire da oggi.
FONTE: twitter.com/RedwanHussien/stat…
Liquidità in Tigray e servizi di base ancora interrotti
Etiopia 6 febbraio 2023, la Banca centrale invia contanti alle banche del Tigray, mentre la crisi di liquidità paralizza le recenti riprese dei servizi
I residenti nella regione hanno manifestato la loro frustrazione per i fallimenti di tutte le banche della regione nel fornire servizi nonostante la ripresa dei servizi bancari nella regione.
“Tutte le banche del Tigray sono aperte ogni giorno durante l’orario di lavoro ma non forniscono alcun servizio finanziario alla gente”, ha detto Tsega’ab Kassa, residente di Mekelle ad Addis Standard.
Ha detto che a differenza di quanto riportato dai vari media, tutte le banche al momento non forniscono alcun servizio finanziario ma sono sempre aperte in orario di lavoro. “L’unica cosa che stanno facendo al momento è trasferire denaro dal conto corrente di un cliente al conto di un altro cliente”, ha detto.
Il giornalista Berihu Shiferaw, un altro residente a Mekelle, ha detto ad Addis Standard che “le banche, compresa la Commercial Bank of Ethiopia, non hanno ancora iniziato a offrire servizi che hanno reso la vita difficile alla gente. ”
FONTE: addisstandard.com/analysis-cen…
Scisma della Chiesa Ortodossa Etiope, Oromia e uccisioni
Scontri tra fedeli ortodossi, la polizia locale rivendica “vite di molti” a Shashemene; Santo Sinodo e governo in guerra di parole perché entrambi si attengono alle loro posizioni sullo scisma della Chiesa.
Scontri tra seguaci del cristianesimo ortodosso e la polizia locale nella zona dell’Arsi Ovest, città Shashemene della Regione Oromia sabato 04 febbraio “ha rivendicato la vita di molte persone”, ha detto un testimone oculare ad Addis Standard. Gli scontri sono scoppiati nella chiesa di San Michele durante una cerimonia di accoglienza per i membri del clero nominata dal nuovo “Holy Synod of Oromia and Nations and Nationalities.”
Secondo il testimone oculare, gli scontri sono avvenuti il 4 febbraio 2023 quando Abune Paulos, nominato dal “Santo Sinodo di Oromia e nazioni e nazionalità” per servire la diocesi dell’Arsi Occidentale, si è recato nella città di Shashemene e il gruppo di seguaci della chiesa hanno iniziato a protestare contro il “vescovo e la sua squadra” per essere stato accolto.
In precedenza alcune chiese della città hanno suonato le campane per richiamare i seguaci, ha aggiunto il testimone oculare, sottolineando che “in uno scontro tra i manifestanti e la polizia speciale regionale, due persone sono state uccise immediatamente.” Entrambi sono stati uccisi dalla polizia.
FONTE:
Incontro tra Italia ed Etiopia: visita del Primo Ministro Abiy Ahmed Ali da Mattarella e Giorgia Meloni
Lunedì 6 febbraio 2023 il PM Abiy Ahmed Ali con una delegazione è presente a Roma per incontri e accordi bilaterali e tavole rotonde con il Pres. Mattarella e la PM Giorgia Meloni.
FONTE: governo.it/it/agenda/2023-02-0…
Scuola e studenti nella regione Amhara
“Un totale di 520.000 scolari (di cui 250.000 sono sfollati) non ha accesso equo all’istruzione di base nella regione Amhara. Dei 520.000, circa 255.000 bambini nelle zone nord di Gonder, North Wello e WagHamra richiedono assistenza con materiale scolastico e alimentazione. Anche il personale scolastico, compresi gli insegnanti, ha bisogno di supporto mentale e psicosociale per riprendere i servizi. ”
FONTE: amharic.addisstandard.com/%e1%…
Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 27 febbraio 2023, Napoli
27 febbraio 2023 – Società Napoletana di Storia Patria, Castel Nuovo – Via Vittorio Emanuele III, 310 – NAPOLI
introduce
UGO DE FLAVIIS
intervengono
VINCENZO DE LUCA
ANTONIO LEPRE
modera
ANDREA CANGINI
L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 27 febbraio 2023, Napoli proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 20 febbraio 2023, Reggio Calabria
20 febbraio 2023, ore 15:30 – Sala F. Perri, Palazzo Alvaro – Piazza Italia – REGGIO CALABRIA
saluti iniziali
MARIA GRAZIA ARENA
GIOVANNI BOMBARDIERI
PASQUALE FOTI
ROSARIO MARIA INFANTINO
BRUNO MUSCOLO
ROBERTO OCCHIUTO
CARMELO VERSACE
intervengono
GIANDOMENICO CAIAZZA
MARIA ROSARIA GUGLIELMI
ANDREA PELLICINI
GIUSEPPE SANTALUCIA
modera
ANTONINO CURATOLA
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La Cina è pronta ad aiutare altre potenze ad usurpare il dollaro?
Al recente raduno annuale delle élite globali a Davos, il Ministro degli Esteri saudita Mohammad Al-Jaddan ha suggerito che il regno è disposto a vendere le sue esportazioni di energia alla Cina in renminbi. Ciò ha attirato l’attenzione sia degli economisti del petrolio che dei banchieri centrali poiché entrambi sanno che, negli ultimi 48 anni, […]
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A che serve la legge sullo spazio?
In Italia sono state emanate circa 187mila leggi dalla nascita dello Stato unitario a oggi. A queste poi è obbligo associare il capitolo delle legislazioni regionali: non entriamo in dettaglio e sinceramente non ci interessa fare alcuna polemica su uno Stato fortemente concentrato su normative di ogni genere. Il fatto è che da dicembre si […]
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Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 10 febbraio 2023, Reggio Emilia
10 febbraio 2023, ore 18:00 – Sala Palazzo del Capitano, Hotel Posta Piazza del Monte, 2 – REGGIO EMILIA
intervengono
BENEDETTA FIORINI
GIULIO GARUTI
ANDREA OSTELLARI
GIUSEPPINA RUBINETTI
modera
STEFANO ZURLO
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Casual Boots - Casual Boots
A comporre questo ep fresco di uscita ci pensano quattro pezzi: l'agrodolce Flowers and Raindrops, la smithsiana Lost Things, la fiammata punk di Attitude (il mio brano preferito del lotto) e gli echi degli Housemartins contenuti in Empty Room.
iyezine.com/casual-boots-casua…
Casual Boots - Casual Boots
Casual Boots: a comporre questo ep fresco di uscita ci pensano quattro pezzi: l'agrodolce Flowers and Raindrops, la smithsiana Lost Things, la fiammata punk di Attitude (il mio brano preferito del lotto) e gli echi degli Housemartins contenuti …Il Santo (In Your Eyes ezine)
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L’importanza di un presidente della Repubblica terzo
Eletto nel 2018 in Senato, il mio primo atto nel ruolo di legislatore fu depositare un disegno di legge costituzionale per trasformare la nostra repubblica parlamentare in un sistema semipresidenziale su modello francese. Un presidente della Repubblica eletto direttamente, un governo che governi, una democrazia decidente erano i miei obiettivi; il sistema in vigore dal 1993 nei Comuni con più di 15mila abitanti il mio idealtipo.
Oggi quel disegno di legge costituzionale non lo ripresenterei.
L’esperienza parlamentare mi ha infatti consentito di osservare da vicino alcune peculiarità del nostro sistema politico e quello che ho visto mi ha fatto riflettere. Fenomeni noti, ma una cosa è studiarli, cosa diversa è viverli dall’interno delle Istituzioni.
Il primo è largamente acquisito: abbiamo una classe politica mediamente inadeguata e tendenzialmente sottomessa a leader dotati di una modesta sensibilità istituzionale e caratterizzati da una spiccata tendenza alla demagogia e all’irresponsabilità. Leader strutturalmente precari, dunque naturalmente orientati a politiche di breve respiro dal forte impatto sui conti pubblici. Il Parlamento ha smesso ormai da anni di essere la camera di compensazione del potere esecutivo e di affinamento del processo legislativo: siamo sicuri che, senza contrappesi istituzionali, un presidente della Repubblica eletto direttamente eserciterebbe il proprio inappellabile potere nell’interesse duraturo dello Stato piuttosto che nel proprio interesse politico del momento?
Penso a chi erano gli uomini forti della politica all’inizio della scorsa legislatura, penso al ruolo di supplenza, di indirizzo e di temperamento svolto da Sergio Mattarella e mi chiedo: se non avessimo avuto un presidente della Repubblica autorevole perché terzo e se al suo posto ci fosse stato uno di quei leader politici legittimato dall’elezione diretta, cosa sarebbe stato dell’Italia? Cosa sarebbe stato dei nostri conti pubblici, della nostra coesione sociale e della nostra collocazione internazionale? Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare risposte rassicuranti.
Se a ciò aggiungiamo che la politica al tempo dei social incoraggia la conflittualità e la superficialità e che conflittualità e superficialità appartengono da sempre al nostro carattere nazionale, beh, credo sinceramente che rinunciare al ruolo riequilibratore dell’attuale presidenza della Repubblica per sostituirlo con la figura di un capo dello Stato eletto direttamente, e perciò dotato di pieni poteri, sarebbe un errore. Un errore potenzialmente fatale.
L’efficacia e l’efficienza del governo possono essere assicurate dall’elezione diretta del presidente del Consiglio così come da due o tre riforme costituzionali in linea con la storia parlamentare della nostra Repubblica. Ma Dio salvi il Quirinale, la cui terzietà ci impedisce di essere fino (in fondo) quello che in fondo siamo e non potremmo non essere.
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Terremoto in Turchia e Siria. Più di mille i morti, si scava alla ricerca di superstiti
della redazione –
Pagine Esteri, 6 febbraio 2023 – Un violentissimo terremoto ha colpito la scorsa notte il sud della Turchia e il nord della Siria. Al momento i morti sono più di 1.500 ma il bilancio è destinato, purtroppo, ad aggravarsi. Migliaia i feriti e tanti i dispersi. Scosse di assestamento si avvertono in queste ore in Turchia, Siria, Libano, Palestina e Paesi limitrofi. Moltissimi gli edifici crollati, i soccorritori scavano tra le macerie in cerca di superstiti. In Turchia la zona più colpita è quella di Gaziantep, territorio in cui si sono rifugiati tantissimi profughi siriani in fuga dalla guerra.
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Fr.#19 / Nuove frontiere del disagio
Identificazione biometrica: cortesemente si cali le braghe
Le telecamere che ti accompagnano quando passeggi in strada ti fanno sentire al sicuro? Gli algoritmi di analisi e monitoraggio delle transazioni bancarie ti fanno compagnia ogni giorno e ti conoscono meglio di tua moglie, che non sa che sei iscritto a quella pagina OnlyFans? Ogni domenica mattina saluti i satelliti spia dell’Agenzia delle Entrate che ti guardano mentre tagli l’erba?
Ti piace Privacy Chronicles? Iscriviti o abbonati per sostenere una rivoluzione culturale fondata su privacy e libertà! Se vuoi, anche in Bitcoin (scrivimi)!
Allora tieniti forte: c’è in arrivo una grande innovazione nel campo della sorveglianza di massa che ti piacerà tantissimo. Prossimamente potrai avere la compagnia di algoritmi, governi e agenzie varie anche anche nel luogo più privato del mondo: il bagno di casa tua. L’ultima frontiera della privacy si appresta a cadere!
Non è uno scherzo: la sorveglianza di massa riparte proprio dai nostri WC. Un team di ricercatori di Stanford e altre università ha pubblicato a giugno 2020 un paper di ricerca in cui esaminavano possibili soluzioni per creare un WC intelligente per un monitoraggio personalizzato della salute grazie all’analisi delle feci.
Il sistema, pare, avrà anche un doppio sistema di identificazione biometrica della persona: impronte digitali e pieghe anali. Le impronte digitali saranno acquisite grazie alla levetta per scaricare l’acqua, mentre le pieghe anali…beh, saranno anal-izzate grazie a una telecamera nel WC che potrà confrontare le pieghe dell’utilizzatore con quelle presenti nel database. Quindi niente paura: il sistema non confonderà i tuoi dati con quelli degli ospiti.
Biometric identifications using the fingerprint and the anal creases
Immagina le possibilità. Il Ministero della Salute potrebbe monitorare in tempo reale la tua salute1, conoscere esattamente le tue abitudini alimentari e quanto tempo passi in casa o in ufficio, o magari se sei incinta. Strumenti come il green pass sarebbero immediatamente obsoleti. Il WC ha rilevato del COVID nella tua cacca: oggi niente mezzi pubblici, spiace.
E poi, diciamocelo, avere un identificativo biometrico in più rispetto a viso, occhi e impronte digitali fa sempre comodo. Magari col prossimo rinnovo del passaporto ti daranno la possibilità di scegliere se usare le impronte digitali o fare un salto in bagno.
Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN o clicca qui!
Anche in UK hanno il Ministero della Verità
Dopo le ultime notizie su Twitter Files e censura Covid in USA, un rapporto di Big Brothers Watch ci informa che lo stesso è successo in UK. La storia è sempre quella: agenzie governative con il mandato di sorvegliare e censurare opinioni ritenute inappropriate (anche se vere) per manipolare l’opinione pubblica a favore della narrativa statale.
È una buona occasione per ricordare che non esiste alcuna “lotta alla disinformazione”. L’unica lotta è per il controllo dell’informazione. È anche una buona occasione per ricordare che presto in UE entrerà in vigore una legge che ha come scopo primario la legalizzazione di questo tipo di attività di sorveglianza e censura: il Digital Services Act.
Diciamo che presto potrebbe essere una pessima idea scrivere le nostre opinioni controverse mentre siamo seduti sul WC.
Meme del giorno
Citazione del giorno
The proper role of government is limited to the protection of individual rights, specifically, the rights to life, liberty, and property. Beyond that, government should not interfere in people's lives and the economy.
Walter Block
Articolo consigliato
Chatcontrol: sorveglianza globale delle comunicazioni
Oggi parliamo di come l’Unione Europea voglia creare il peggior regime di sorveglianza di massa mai visto in occidente. Complottismo? Fantascienza? Nah, è lo scopo di una legge appena proposta dalla Commissione Europea. Dagli amici viene chiamata Chatcontrol 2.0…
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9 months ago · 2 likes · 2 comments · Matte Galt
1
Fantasia? Sì, ma mica tanto: il Decreto Capienze (DL 139/2021) a ottobre 2021 ha riformato il Codice della Privacy italiano e ha anche previsto poteri di profilazione sanitaria di massa in capo al Ministero della Salute.
L’importanza di un presidente della Repubblica terzo
Eletto nel 2018 in Senato, il mio primo atto nel ruolo di legislatore fu depositare un disegno di legge costituzionale per trasformare la nostra repubblica parlamentare in un sistema semipresidenziale su modello francese. Un presidente della Repubblica eletto direttamente, un governo che governi, una democrazia decidente erano i miei obiettivi; il sistema in vigore dal 1993 nei Comuni con più di 15mila abitanti il mio idealtipo.
Oggi quel disegno di legge costituzionale non lo ripresenterei.
L’esperienza parlamentare mi ha infatti consentito di osservare da vicino alcune peculiarità del nostro sistema politico e quello che ho visto mi ha fatto riflettere. Fenomeni noti, ma una cosa è studiarli, cosa diversa è viverli dall’interno delle Istituzioni.
Il primo è largamente acquisito: abbiamo una classe politica mediamente inadeguata e tendenzialmente sottomessa a leader dotati di una modesta sensibilità istituzionale e caratterizzati da una spiccata tendenza alla demagogia e all’irresponsabilità. Leader strutturalmente precari, dunque naturalmente orientati a politiche di breve respiro dal forte impatto sui conti pubblici. Il Parlamento ha smesso ormai da anni di essere la camera di compensazione del potere esecutivo e di affinamento del processo legislativo: siamo sicuri che, senza contrappesi istituzionali, un presidente della Repubblica eletto direttamente eserciterebbe il proprio inappellabile potere nell’interesse duraturo dello Stato piuttosto che nel proprio interesse politico del momento?
Penso a chi erano gli uomini forti della politica all’inizio della scorsa legislatura, penso al ruolo di supplenza, di indirizzo e di temperamento svolto da Sergio Mattarella e mi chiedo: se non avessimo avuto un presidente della Repubblica autorevole perché terzo e se al suo posto ci fosse stato uno di quei leader politici legittimato dall’elezione diretta, cosa sarebbe stato dell’Italia? Cosa sarebbe stato dei nostri conti pubblici, della nostra coesione sociale e della nostra collocazione internazionale? Per quanto mi sforzi, non riesco a trovare risposte rassicuranti.
Se a ciò aggiungiamo che la politica al tempo dei social incoraggia la conflittualità e la superficialità e che conflittualità e superficialità appartengono da sempre al nostro carattere nazionale, beh, credo sinceramente che rinunciare al ruolo riequilibratore dell’attuale presidenza della Repubblica per sostituirlo con la figura di un capo dello Stato eletto direttamente, e perciò dotato di pieni poteri, sarebbe un errore. Un errore potenzialmente fatale.
L’efficacia e l’efficienza del governo possono essere assicurate dall’elezione diretta del presidente del Consiglio così come da due o tre riforme costituzionali in linea con la storia parlamentare della nostra Repubblica. Ma Dio salvi il Quirinale, la cui terzietà ci impedisce di essere fino (in fondo) quello che in fondo siamo e non potremmo non essere.
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Ecuador: Il governo neoliberista pesantemente sconfitto alle urne
di Davide Matrone –
Pagine Esteri, 6 febbraio 2023 – QUITO. Il 5 febbraio è stata una giornata corposa e ricca per la politica ecuadoregna. Si son svolte le elezioni comunali, regionali, quelle per il rinnovo dei membri del Consiglio di Partecipazione Cittadina e Controllo Sociale e 8 quesiti per il Referendum Costituzionale. Si è cominciato con lo spoglio dei candidati a sindaco e governatore che vedono i seguenti risultati al 60% dello scrutinio. Le tre regioni più popolate e grandi del paese andrebbero ai candidati della lista 5 del partito della Revolución Ciudadana dell’ex presidente Rafael Correa. Nella regione del Pichincha il binomio Pabón e Tonello si conferma per governare 4 anni ancora. Paola Pabón vince con il 28% contro il 25.6% del candidato di Pachakutik. Fuori gioco Del Pozo, promosso dal Governo, che si attesta al 15.6%. Un’altra battuta d’arresto pesante per il governo avviene nella capitale dove il candidato governativo, Pedro Freile, viene battuto da Pabel Muñoz della RC con un 25% a 22%. Qui, l’altro candidato in corsa, Yunda (già sindaco di Quito) fermo al 23% si è già congratulato con il vincitore ammettendo la sconfitta e augurando allo stesso che il suo lavoro priorizzi il bene della città. Nella regione costegna di Manabi, territorio con un forte radicamento della RC, vince con il 43% il candidato Orlando senza molti ostacoli. La grande e forse inaspettata sorpresa viene dalla Regione del Guayas e dal suo capoluogo Guayaquil dove la destra conservatrice costegna, rappresentata dal Partito social cristiano, perde Regione e capoluogo a favore dei candidati della RC. Questa è senza dubbio la notizia più forte della giornata. La roccaforte storica del PSC viene espugnata dalla sinistra dopo tre decenni di governo. Cynthia Viteri, sindaca in carica del PSC non va oltre il 31% e viene sonoramente sconfitta dal candidato Álvarez con un 39.3%. Infine, un’altra grande regione come quella dell’Azuay vede la vittoria delle opposizioni con il candidato Lloret. Fin qui i risultati delle principali città e regioni. Ma il trend sembra confermarsi nella maggior parte del territorio nazionale ed anche nelle città minori come nel caso di Santo Domingo ed Esmeraldas (città della zona costiera) dove si affermano i due candidati della Revoluciòn Ciudadana rispettivamente con i seguenti dati: Erazo con il 61% e Villacís con il 30%. In Ecuador i sindaci e i governatori vengono eletti al primo turno senza ballottaggio.
Insieme alle elezioni comunali e regionali si sono votati ben 8 quesiti referendari costituzionali su temi molto rilevanti come: giustizia, sicurezza, partiti e movimenti politici ed ambiente. Il presidente sul Referensum si è giocato tutto ed al momento è nuovamente sconfitto. Al 10% degli scrutini, il NO è in vantaggio in tutti i quesiti con ampi margini. Le due domande che avevano una forte disputa politica tra i gruppi politici del paese, e cioè la 5 e la 6 vedono i margini più ampi con un 6 a 4 a favore dell’opposizione. Eppure i sondaggi fino a qualche giorno fa davano in testa il SI senza mezzi termini e con distanze enormi. Nell’immaginario collettivo si aveva la percezione che il Referendum avesse già un verdetto ancora prima di realizzarsi. Una su tutte, la domanda sulla riduzione dei parlamentari dagli attuali 137 a 100. Al momento è stata bocciata con un 56% a 44%. Qui, la storiella che per migliorare la qualità del Parlamento bisogna buttare fuori dallo stesso un pò di deputati e senatori non è passata anche perché sarebbero scomparse dalla rappresentanza territoriale le regioni più piccole e più povere del paese. La vittoria del NO ci dice una cosa molto netta: il popolo dell’Ecuador ha bocciato su tutta la linea le politiche economiche neoliberiste del governo Lasso e la sua incapacità a gestire e risolvere gli enormi problemi che colpiscono il paese dopo 6 anni di Neoliberismo.
A queste elezioni Lasso è giunto già con una grande deficit di ossigeno. Secondo i sondaggi del CELAG di dicembre, Lasso figurava all’ultimo posto tra i presidenti dell’America Latina con il 17% di consenso popolare. Secondo altri sondaggi emanati ultimamente, non si registrava nessun cambio sostanziale. Poi, come se non bastasse un mese fa, grazie a uno scoop del giornale La Posta, è uscito fuori un sistema di corruzione in cui figurerebbe il cognato dell’attuale presidente come il capo del sistema corruttivo. Il caso è conosciuto nel paese sotto il nome de: Il Padrino. Il Parlamento e la Magistratura hanno già attivate delle investigazioni sul caso. Tutto questo ha generato indignazione e contrarietà nella popolazione del paese che non è più disposta ad accettare la delinquenza dilagante e l’assenza di un piano di governo che risponda ai problemi strutturali del paese. Il sistema sanitario è praticamente al collasso, 7 crisi delle carceri hanno già generato 400 morti, insicurezza, lavoro sempre più precario e sottopagato e distruzione costante dell’ambiente. Lasso ha vinto le elezioni nello scorso 2021 con un programma politico basato sulla promessa (che ritorna) del milione di posti lavori, sull’incremento della produttività, sull’attivazione dell’economia e sui maggiori investimenti stranieri nel paese. A due anni di governo l’unica cosa che sembra aumentare giorno dopo giorno e la delinquenza spiccia ed organizzata che rende il paese più insicuro agli occhi di tutti. Il 2022 l’Ecuador ha chiuso con tassi di delinquenza tra i più alti della regione avvicinandosi a Messico e Colombia, storicamente insicuri e instabili. Quando c’è insicurezza e la delinquenza dilagante non si può progettare il futuro, al massimo si cerca di sopravvivere nel presente. E chi viene a investire in un paese dove parte del territorio nazionale è in mano a bande armate e a gruppi delinquenziali sempre più organizzati? Noi in Italia con le mafie territoriali presenti ormai su tutta la penisola, ne sappiamo qualcosa.
Lo slogan di Lasso “più Ecuador nel mondo e più mondo nel mondo” al momento si traduce con una nuova ondata di emigrazione ecuadoregna verso gli Stati Uniti e l’Europa (più Ecuador nel mondo) e l’omologazione della Colombia degli anni ’80 in Ecuador in termini di criminalità (più mondo in Ecuador). In questi giorni si attenderà la risposta del governo di fronte alla sonora sconfitta. Si prevede forse un rimpasto di governo per mettere in pratica il famoso motto del “cambiare per non cambiare” come scriveva Giuseppe Tommasi di Lampedusa nel famoso Gattopardo. O forse si riprenderà con il racconto che non ammalia più nessuno del “la colpa è di Correa”. O forse si andrà avanti cosi due anni ancora continuando l’agonia di un paese in balia delle onde.
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VIDEO. Cinque palestinesi uccisi dall’esercito israeliano a Aqabet Jaber (Gerico)
della redazione
(foto di Quds news network)
Pagine Esteri, 6 febbraio 2023 – Cinque palestinesi, pare tutti combattenti, sono stati uccisi nella notte durante un massiccio raid dell’esercito israeliano nel campo di Aqabat Jaber a Gerico. I militari hanno preso i corpi degli uccisi. Sono almeno 40 i palestinesi caduti sotto il fuoco di forze israeliane dall’inizio dell’anno. In gran parte erano militanti di organizzazioni armate ma tra di essi figurano anche civili. Nel campo profughi di Jenin, alla fine di gennaio, sono stati uccisi in un solo giorno 10 palestinesi tra cui una donna di 61 anni. Il giorno successivo a quel raid sanguinoso, un palestinese ha aperto il fuoco contro israeliani a Neve Yaacov, un insediamento a nord di Gerusalemme, uccidendo sette israeliani.
I comandi militari affermano che due degli uccisi a Aqabet Jaber sarebbero gli autori di spari all’inizio della scorsa settimana contro un ristorante frequentato da coloni israeliani vicino a Gerico , che non aveva fatto vittime. L’esercito di occupazione, che aveva tentato un raid nel campo profughi qualche giorno fa, ha arrestato anche due giovani feriti, che versano in gravi condizioni, e continuano a tenere sotto pressione la città di Gerico. Immagini filmate mostrano un drone israeliani caduto o abbattuto sul campo profughi. I movimenti islamici Hamas e Jihad hanno annunciato che queste uccisioni saranno vendicate. Pagine Esteri
GUARDA IL VIDEO
youtube.com/embed/poGoKaMU3gg?…
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La Cina spia e gli americani sparano
La notizia da ridicola sta travasando nel drammatico perché alla fine, dopo le minacce è intervenuta la forza: quando diversi gruppi di avvistamento la scorsa settimana avevano individuato un pallone bianco con appesi grandi pannelli solari a 20.000 metri di quota dall’Idaho al North Carolina, nessuno aveva pensato a un anticipo di un campionato spaziale […]
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Ci ha lasciato Franco Grobberio, l’artista dell’acquerello.
Artista poliedrico, si è fatto conoscere ed apprezzare dentro e fuori dalla Valle d'Aosta per i suoi acquerelli sospesi tra sogno e realtà
aostasera.it/rubriche/en-so…
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Gesticolare
Non è una faccenda tecnica, per esperti di telecomunicazioni o gnomi della finanza, e riguarda tutti. Al fondo le cose stanno in modo semplice. E per il governo Meloni può essere una grana, ma anche un’opportunità.
Il mercato ha sempre bisogno di regole, altrimenti non esiste. L’anarcocapitalismo non è né anarchico né capitalistico, è giungla. Le regole cambiano nel tempo, si aggiornano e cercano di non essere scavalcate dalla tecnologia. Le leggi spettano al legislatore, che sia nazionale o sovranazionale, con accordi fra stati o parlamenti sovranazionali, mentre regolamenti e altri atti amministrativi sono di competenza esecutiva, che sia il governo nazionale o altro organo sovranazionale. Diciamo, per semplificare, che le regole sono roba che spetta allo Stato, sebbene latamente inteso. Cosa succede se lo Stato, oltre a fissare le regole, si mette a giocare?
Se per il giocatore pubblico non valgono le regole imposte agli altri, siamo fuori dallo Stato di diritto e in dittatura. Rossa o nera, non cambia. Non è il nostro caso, naturalmente. Lo Stato può giocare, come effettivamente fa, utilizzando società di forma privata, ma di cui ha il controllo. Esempi: Eni, Enel, Leonardo e via elencando. In questo caso, se la società è quotata in Borsa, lo Stato è come se dicesse: gestisco questa impresa e se tu privato vuoi partecipare, investendo, ma accettando di non prendere mai la guida, sei il benvenuto. Ciascuno è libero di decidere. Certo, un margine d’equivoco rimane, perché chi fissa le regole, garantisce i controlli ed eventualmente, nei tribunali, dirime le controversie è anche diretto protagonista di quelle, sicché il sospetto che la sua mano sia più invadente che invisibile è legittimo. Esempio: la Rai.
Però capita anche, come nel caso di cui ora ci occupiamo, che lo Stato si dedichi a regolare, ma poi comincia a giocare e lo fa sotto mentite spoglie, finendo pure in minoranza. A quel punto il frammisto di gestire e regolare rischia d’essere uno scomposto gesticolare.
Erano società pubbliche, quotate in Borsa e senza debiti. Erano diventate delle multinazionali: Sip, Italcable e Telespazio, controllate dalla finanziaria Stet, a sua volta parte del mondo Iri. Storia lunga, gloriosa, poi straziante, andiamo oltre. Si decide, giustamente, di consegnare le società fuse (Telecom Italia, poi Tim) al mercato. Lo Stato esce e fissa le regole. Quelle regole furono violate e lo Stato si girò dall’altra parte. Tanto per ricordare: governo D’Alema e Consob diretta da chi poi divenne parlamentare di quel partito. Società sventrata e depauperata.
Le azioni Tim sono oggi il mano di investitori esteri per il 44% e della francese Vivendi per quasi il 24%. La Cassa depositi e prestiti (che non è lo Stato, ma è lì per conto del governo) ne possiede quasi il 10%. La società ha debiti per 25 miliardi e il fondo statunitense ne offre 20 per prendersi la rete. Il Consiglio d’amministrazione di Tim deciderà il 24 febbraio e sarebbe saggio acconsentisse, per due ragioni: a. perché rifiutare espone gli amministratori a responsabilità personale; b. perché tanto non conta nulla, visto che poi deciderà il governo. Il quale ha in tasca il golden power, che di dorato ha poco, perché qualora affermasse di volere tenere la rete in mani italiane (essendo ora in mani straniere) gli toccherebbe metterci i 20 miliardi. E non è finita, perché al CdA non hanno preso parte né il presidente di FiberCop, concorrente nella rete, né quello della Cdp, che stava negoziando con Vivendi e, per giunta, è azionista anche di FiberCop. In mezzo alle reti c’è anche Sparkle, che governa quelle internazionali ad alta sensibilità di sicurezza, non solo italiana (c’è anche Israele). Un casotto.
Se il governo s’incaponisse a volere la rete unica e italica, si troverebbe in una brutta trappola. Ma può cogliere l’occasione per dire: mi sono stufato di gesticolare e mi rimetto a regolare, perché l’interesse degli italiani non consiste nell’intestazione delle azioni, ma negli investimenti e funzionamento della rete. Sarebbe un modo per cavarne le gambe e ridare un senso al gioco.
L'articolo Gesticolare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Abilitazione: i ricercatori con maggiori abilità scientifiche e competenze interdisciplinari sono più penalizzati di quelli con profili più focalizzati. L'articolo di Riccardo Fini e @ToschiLaura
Negli ultimi anni, le più autorevoli accademie mondiali hanno promosso con fermezza gli studi interdisciplinari, considerando tale approccio fondamentale per supportare la formazione olistica dei futuri leader, nonché imprescindibile per l'avanzamento della conoscenza in ambito scientifico. Tuttavia i risultati di un recente studio* mostrano che gli accademici interdisciplinari sono fortemente penalizzati quando vengono valutati dai pari e che, maggiore è la loro autorevolezza scientifica, più severa è la penalizzazione.
Nello studio i ricercatori osservano qualcosa di ben diverso. Basandosi su 55mila curriculum presentati all'Abilitazione scientifica nazionale, un processo di valutazione recentemente introdotto per l'abilitazione a professori universitari di prima e seconda fascia in Italia, le evidenze suggeriscono come gli scienziati interdisciplinari con elevate prestazioni scientifiche abbiano meno probabilità di ricevere l'accreditamento rispetto a quelli con profili più focalizzati. Inoltre, la penalizzazione applicata ai candidati interdisciplinari dall'alta produttività scientifica è circa il 50% più elevata rispetto a quelli con un basso rendimento.
PS: articolo interessante, ma il titolo dice esattamente il contrario di ciò che sostiene l'articolo! Naturalmente, per la gioia de @Disinformatico 🤣
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NB: l'articolo è molto interessante, ma il titolo riportato dal Sole dice esattamente il contrario di ciò che sostiene l'articolo!
Per la gioia de @ildisinformatico 🤣
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EDIT: Grazie a @paolomonella che (su twitter... 🤬😜 ) ci ha segnalato lo studio (non) citato sul Sole pubsonline.informs.org/doi/10.…
Chiederei infine agli accademici in ascolto, se riescono a trovare traccia dello studio (non citato) in questione...
cc @MariuzzoAndrea @mcp @mcastel
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Lo studio è disponibile in open access a quel link. Lo sto scaricando
macfranc reshared this.
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In Italia c'è una procedura di abilitazione (ASN), necessaria per lavorare come professore universitario. L'ASN italiana svantaggia i ricercatori che fanno un lavoro interdisciplinare (e non confinato nei SSD, settori scientifico-disciplinari). Questo studio (doi.org/10.1287/orsc.2022.1610) l'ha dimostrato, questo articolo del Sole 24 Ore (ilsole24ore.com/art/la-ricerca…) lo riassume
La ricerca interdisciplinare è necessaria ma rischia di frenare l’innovazione
Sempre di più oggi un approccio e una formazione olistica è imprescindibile per il progresso della conoscenza scientificaIl Sole 24 Ore (Il Sole 24 ORE)
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@mcastel AHAHAHA, non ci avevo pensato!
Non ti preoccupare: la richiesta riguardava la fonte primaria relativa a un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore A proposito dell'abilitazione accademica che sfavorisce i ricercatori più versati nella interdisciplinarità...
Ma @paolomonella ha già trovato lo studio in questione:
doi.org/10.1287/orsc.2022.1610
@MariuzzoAndrea @mcp @macfranc@poliverso.org @ildisinformatico @scienza
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@mcastel è Ovviamente un problema legato alla tua poca interdisciplinarità 😂
@paolomonella @MariuzzoAndrea @mcp @macfranc@poliverso.org @ildisinformatico @scienza
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@petros inizio a pensare che i titolisti lo facciano appositamente per aggiungere caos nell'informazione italiana... Forse un giorno si scoprirà che appartengono tutti alla Setta delle Ombre di Ra's al Ghul...
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In Cina e Asia – Pallone-spia: Pechino manda reclamo formale all’ambasciata americana
Pallone-spia: Pechino manda reclamo formale all'ambasciata americana
WSJ: "La Cina ha venduto materiale militare alla Russia"
Chip war: la Cina potrebbe impiegare "almeno 20 anni" per colmare il divario nell'industria dei semiconduttori
FMI: "Senza riforme la crescita cinese rallenterà"
L'Iran fa sempre più uso di sistemi di sorveglianza cinesi
Il settore manifatturiero cinese riparte con difficoltà
La seconda vita delle stazioni per i test in Cina
Hong Kong-Macao-Cina continentale: riaprono le frontiere
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J. Alfred Prufrock
Unknown parent • •J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •È un peccato, credo che siano bellissimi "pezzi" di tecnologia, di ottima qualità. Ma "numeri" come questi per me sono già un motivo per evitare.
60GB di software che non ho scelto io, che probabilmente non userò mai, si farà gli affari miei e non potrò rimuovere?