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Esercitazioni militari e minacce. Cosa succede nell’Indo-Pacifico


Le acque dell’Indo-Pacifico sono sempre più agitate. Taiwan ha infatti avviato le proprie annuali esercitazioni militari Han Kuang, il principale evento addestrativo delle Forze armate di Taipei, tenuto ogni anno dal 1984. Le esercitazioni coinvolgeranno

Le acque dell’Indo-Pacifico sono sempre più agitate. Taiwan ha infatti avviato le proprie annuali esercitazioni militari Han Kuang, il principale evento addestrativo delle Forze armate di Taipei, tenuto ogni anno dal 1984. Le esercitazioni coinvolgeranno tutte le componenti dello strumento militare dell’isola e metteranno alla prova la loro prontezza di combattimento simulando una risposta a una potenziale invasione cinese da parte dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). L’obiettivo principale delle esercitazioni è verificare la capacità della Difesa di preservare le proprie forze in caso di invasione su larga scala e di condurre intercettazioni marittime per contrastare l’eventuale tentativo di porre un blocco navale intorno a Taiwan da parte di Pechino. Questo prevedrà l’uso da parte dei militari taiwanesi anche di aeroporti civili, così come il camuffamento delle forze a terra e l’integrazione di forze marittime, aeree e terrestri per contrattaccare le navi da assalto anfibio avversarie. Parallelamente all’esercitazione militare, le autorità condurranno anche le esercitazioni Wan’an, volte a preparare i civili all’evacuazione in caso di raid aerei.

La risposta di Pechino

La reazione della Cina non si è fatta attendere, e Pechino ha inviato nei giorni scorsi 37 aerei e sette navi della marina militare intorno a Taiwan. Una prova di forza in risposta alle esercitazioni dell’isola. Tra gli assetti inviati da Pechino anche i caccia J-10 e J-16 e bombardieri H-6. Una ventina di apparecchi rilevati dalle difese di Taiwan sono stati osservati attraversare la cosiddetta “linea mediana” dello Stretto di Taiwan, il confine non ufficiale tra l’isola e la terraferma, e entrare nella zona di identificazione della difesa aerea meridionale di Taiwan. La presenza di schieramenti militari massicci cinesi intorno all’isola “separatista” (secondo Pechino) non è nuova. Nell’agosto del 2022, in risposta alla visita a Taipei dell’ex-presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, la Cina reagì tenendo enormi esercitazioni militari, lanciando anche diversi missili sopra l’isola.

L’alleanza tra Russia e Cina

Le esercitazioni di Taiwan potrebbero anche essere una risposta alla più recente portaerei cinese, la Shandong, che di recente si è impegnata nelle sue prime esercitazioni nel Pacifico occidentale, in acque non lontane da Taiwan. Inoltre, nel Mar del Giappone, Russia e Cina hanno tenuto un’esercitazione navale congiunta, conclusasi domenica, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione navale tra i due Paesi. La marina russa era rappresentata da due navi antisommergibile, due corvette e navi ausiliarie, mentre Pechino ha inviato cinque navi da guerra, tra cui un cacciatorpediniere con missili guidati, insieme ad aerei di entrambe le marine.

Le altre [b]esercitazioni

Quella di Taiwan non sarà l’unica esercitazione militare che si terrà nelle acque dell’Indo-Pacifico nei prossimi giorni, evidenziando la crescente attenzione riservata alla regione a livello internazionale. Le forze australiane e statunitensi hanno dato avvio a due settimane di esercitazioni, detto Talisman Sabre, che comprenderà una serie di sbarchi anfibi al largo della costa nord-orientale dell’Australia. L’esercitazione fa parte della crescente vicinanza tra i due Paesi e rivela le intenzioni di Canberra di giocare un ruolo maggiore quale provider di sicurezza della regione. Più a nord, in Giappone, Parigi e Tokyo terranno la prima esercitazione congiunta di jet da combattimento. La Forza di autodifesa aerea giapponese parteciperà con tre caccia F-15 e due F-2, un aereo da trasporto KC-767 e un aereo da trasporto C-2, mentre la Forza aerea e spaziale francese schiererà due caccia Dassault Rafale, un aereo da trasporto Airbus A330 Multi-Role Tanker e un aereo da trasporto Airbus A400M, oltre a un contingente di circa 120 militari. L’iniziativa dimostra soprattutto il forte impegno della Francia ad espandere la propria presenza nell’Indo-Pacifico. L’ambito aereo nella quale l’esercitazione franco-giapponese è anche significativo, dal momento che Tokyo fa parte del programma per il caccia di sesta generazione con Italia e Uk Gcap, parallelo (e concorrente) a quello franco-tedesco Fcas.


formiche.net/2023/07/esercitaz…



Carta e penna, il senso comune coincide con le evidenze scientifiche


Investire nella tecnologia digitale applicata all’istruzione può essere utile, ma far sparire carta e penna dalle classi sarebbe dannoso. Molto dannoso. Lo ritiene l’87,1% degli italiani sondati da Euromedia Research, lo conferma il rapporto della Fondazi

Investire nella tecnologia digitale applicata all’istruzione può essere utile, ma far sparire carta e penna dalle classi sarebbe dannoso. Molto dannoso. Lo ritiene l’87,1% degli italiani sondati da Euromedia Research, lo conferma il rapporto della Fondazione Luigi Einaudi che ha riassunto i risultati delle principali ricerche scientifiche internazionali sul tema: raro caso in cui il senso comune coincide con le evidenze scientifiche.

Il cervello è come un muscolo, si sviluppa se viene sollecitato. Scrivere a mano e in corsivo sollecita l’emisfero sinistro del cervello, quello che coinvolge l’attività del pensiero, del linguaggio, della memoria. Scrivere su una tastiera non sollecita il cervello. Obbligando a non staccare la mano del foglio, la scrittura in corsivo stimola il pensiero logico-lineare, quello che permette di associare tra loro le idee. “In termini di costruzione del pensiero e delle idee c’è un rapporto importante tra il cervello e la mano”, ha stabilito la professoressa Virginia Berninger dell’Università di Washington. La lettura su carta coinvolge la parte frontale e prefrontale dell’encefalo, essenziali per sviluppare la capacità di elaborazione del pensiero, di pianificazione e per l’attivazione della mobilità fine. La lettura su dispositivi digitali impegna, invece, la parte limbica dell’encefalo. La più primitiva. Quella legata all’istinto e alle emozioni.

Tra il 2014 il 2018 il programma europeo Cost, E-Read ha coinvolto quasi 200 ricercatori che hanno lavorato su un campione di oltre 170.000 partecipanti. Il risultato della ricerca è contenuto nella “Dichiarazione di Stavanger sul futuro della lettura”. Conclusione inequivocabile: la carta rimane il medium da preferire, soprattutto nella lettura dei testi più lunghi. Manfred Spitzer, neuroscienziato tedesco non ha dubbi. “Più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano le competenze degli studenti, e di conseguenza i loro futuri redditi”, dice. La tesi è confermata da tutte le ricerche più autorevoli. Nel 2016, gli studiosi Susan Payne, Kyle Greenberg e Michael Walker hanno realizzato un interessante test su 50 classi di studenti dell’Accademia militare americana di West Point. Una metà di loro è stata fatta studiare utilizzato esclusivamente strumenti digitali, un’altra metà ha utilizzato esclusivamente strumenti tradizionali (carta e penna). Al termine del semestre, i test hanno restituito dati inequivocabili: gli studenti che non disponevano di mezzi digitali sono risultati del 20% più bravi rispetto a quelli che avevano in uso i soli device.

Sono solo alcune delle evidenze scientifiche illustrate martedì scorso in Senato nel corso del convegno “Scuola digitale? Il valore imprescindibile di carta e penna” organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi. Lo abbiamo fatto mossi dal timore che l’entusiasmo per la tecnologia digitale possa finire per far scomparire la carta e la penna dall’orizzonte degli studenti. Le parole del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che chiuso i nostri lavori, ci hanno rassicurati. “La Fondazione Luigi Einaudi – ha detto – ha individuato un tema chiave della contemporaneità, cioè quello della relazione virtuosa tra carta e penna da una parte e digitale dall’altra. La Rete non può né deve spazzare via la carta e la penna. Lettura su carta e scrittura a mano nelle scuole sono insostituibili. L’apprendimento attraverso i libri non è rimovibile dal sistema dell’istruzione”.

Un punto fermo è stato messo, un paletto è stato piantato. Considerando che l’ultimo rapporto Invalsi ha certificato che il 50% degli studenti che conseguono il diploma di maturità non è in grado di comprendere appieno il senso di un testo scritto, credo che ce ne fosse bisogno.

Huffington Post

L'articolo Carta e penna, il senso comune coincide con le evidenze scientifiche proviene da Fondazione Luigi Einaudi.




Etiopia, la crisi umanitaria in Tigray continua, ma per l’Italia si è risolto tutto con l’accordo di Pretoria


In Etiopia, precisamente nello stato regionale del Tigray, il 4 novembre 2020 è iniziata una guerra definita una veloce “azione di polizia” dal Premier etiope Aby Ahmed Ali. Guerra per fermare i membri del partito TPLF -Tigray People’s Liberation Front e

In Etiopia, precisamente nello stato regionale del Tigray, il 4 novembre 2020 è iniziata una guerra definita una veloce “azione di polizia” dal Premier etiope Aby Ahmed Ali.

Guerra per fermare i membri del partito TPLF -Tigray People’s Liberation Front e tutti i suoi sostenitori. Il casus belli è stato l’attacco alle caserme del nord in cui erano dislocati i militari dell’ ENDF – Ethiopian National Defence Forces. Attaccati da parte di membri del TPLF, ma rivendicato dai leader tigrini come azione preventiva e difensiva dettata da tensioni pregresse.

Dichiarazioni contese e rivendicazioni sulle responsabilità e giustificazioni che però sul campo, fin da subito hanno determinato attività fratricide e i risvolti etnici e genocidi verso milioni di civili di etnia tigrina.

Massacri, esecuzioni extragiudiziali (o bruciati vivi), stupri e fame come armi di guerra. Campi e raccolti bruciati, bestiame rubato o macellato come strategia per affamare il popolo del Tigray, droni per attaccare target considerati dalla difesa etiope, magazzini o aree occupate dai così detti “dissidenti”, “ribelli” e definiti terroristi dalla legge etiope a partire dal maggio 2021: sistematicamente bombardati per mezzo droni in aree di mercati, residenziali come asili. Decine di migliaia di vittime. Target di bombardamenti, distruzioni e saccheggi anche in luoghi di culto, chiese, monasteri, patrimoni dell’ umanità e culturali. Attaccati anche le strutture sanitarie ed ospedali. Le forze alleate amhara direttamente coinvolte in attività di pulizia etnica e sostituzione demografica sfollando i tigrini dal Tigray occidentale.

Le forze militari coinvolte: quelle tigrine, il TDF – Tigray Defence Forces e la fazione etiope dell’ ENDF- Ethiopian National Defence Forces con le forze militari regionali Amhara, la milizia Fano e ufficiosamente l’esercito eritreo.

L’esercito del Presidente eritreo Isaias Afwerki ha invaso fin dall’inizio il suolo etiope nella regione tigrina, ma per molti mesi Abiy Ahmed Ali ha sempre negato la loro presenza.

Come il suo alleato etiope, il dittatore eritreo Isaias Afwerki nel febbraio 2023, ospitato dal Presidente Ruto in Kenya, ha negato platealmente in un comizio pubblico tutti i crimini di guerra di cui si è macchiato il suo esercito: stupri, saccheggi, distruzioni e massacri. Tra i ranghi delle truppe eritree sono stati mandati a morire in prima linea anche cadetti dell’ esercito somalo formati in Eritrea negli anni precedenti, falsamente informati che sarebbero stati preparati per missioni somale in Qatar.

Come parlare di guerra civile, come categorizzata dai media occidentali, se nel conflitto hanno partecipato anche “forze esterne” come eritrei e somali?

La legge etiope del maggio 2021 ha legittimato indirettamente e normativamente la persecuzione di persone di etnia tigrina per il solo sospetto di essere collusi con i membri del TPLF, considerati dissidenti. Oltre alle confermate attività di pulizia etnica nella zona del Tigray occidentale da parte delle forze amhara, ci sono state deportazioni, arresti di massa e detenzioni di tigrini di ogni età e sesso, donne in gravidanza e bambini. Arresti e detenzioni in abuso del diritto umanitario come denunciato molteplici volte dalle agenzie internazionali come HRW – Human Rights Watch e Amnesty Int. Ancora oggi su queste detenzioni non si hanno notizie. Sono stati arrestati anche uomini e donne di chiesa.

Uno dei casi eclatanti, per cui in Italia si è parlato di Tigray, è stato l’arresto di dei frati, sacerdoti e dei volontari salesiani. Campanilismo mediatico.


Approfondimento:

Etiopia, Perseguire Crimini Contro l’Umanità: Dov’é La Legge?


La guerra è stata combattuta per 2 anni nel totale blackout comunicativo (interrotte linee telefoniche e dati/internet) ed elettrico: considerato il più lungo blackout della storia.

Alcun media, giornalista o comparto umanitario poteva entrare nel Tigray.

Il governo etiope si è fatto artefice per volontà politiche, di aver bloccato l’accesso umanitario per milioni di persone in Tigray macchiandosi di crimini di guerra, come denunciato da un report del team di esperti sul diritto umanitario dell’ONU. Il report ha indicato che tutte le forze in guerra hanno perpetrato crimini verso i civili.

  • La guerra attualmente è stata definita la più atroce degli ultimi anni.
  • Le stime parlano di più di 600.000 morti e vittime tra i civili.
  • Si stimano centinaia di migliaia di stupri verso donne di etnia tigrina come arma di guerra e vendetta per non far più generare nuove generazioni di tigrini.

Nonostante il 2 novembre 2022 si sia arrivato a negoziati e alla firma di un accordo di cessazione ostilità tra governo centrale etiope e TPLF, diversi punti dell’accordo dopo 9 mesi sono ancora disattesi: il ritiro delle “forze straniere” dalla regione, ermeticamente definite così le forze amhara e quelle eritree (Eritrea che non è stata interpellata o inclusa nei negoziati)

Gli amhara occupanti ancora oggi il Tigray occidentale perché rivendicato tale area come giuridicamente di loro proprietà, ma accusati dopo la firma dell’accordo, di continuare a perpetrare attività di pulizia etnica e di sostituzione demografica.

L’ esercito eritreo anche se in gran parte si è ritirato in Eritrea, diversi gruppi sono ancora presenti ed hanno ripiegato defilandosi in aree periferiche dei grandi centri e in aree rurali. Oggi sono ancora presenti nella woreda [distretto] di Irob perpetrando abusi e denunciati pochi mesi fa di aver bloccato il supporto umanitario in zona Zalambessa.

La giustizia di transizione, per cui il governo etiope ha dichiarato volontà di seguirne il processo e per cui l’ IRA, il governo temporaneo in Tigray (costituito come da accordo di Pretoria) ha dato piena disponibilità e collaborazione, è in totale stallo sia in Etiopia che dal punto di vista diplomatico internazionale.

I media in Italia, durante i 2 anni di guerra genocida, non hanno dato giusto risalto e prodotto alcuna informazione per dar degna visibilità e denuncia alla disumanità ed alle atrocità che stavano accadendo a milioni di persone.

Le istituzioni italiane del governo attuale e precedente non hanno ancora dato una risposta ai tanti appelli della diaspora che chiede giustizia, trasparenza e supporto per famigliari e società tigrina che da troppo sta soffrendo.

Oggi, dopo 9 mesi dai negoziati mediati dall’ Unione Africana a Pretoria, Sud Africa e conseguente firma dell’accordo, i media italiani si sono sentiti legittimati a chiudere completamente l’informazione sulle conseguenze che ha prodotto quella guerra.

Oggi in Tigray si parla ancora di migliaia di morti per fame (quelli censiti ufficialmente – non avremo mai modo di sapere l’esatto numero di persone morte silenziosamente per fame). A causa dello scandalo del dirottamento del materiale alimentare umanitario e di corruzione all’interno del sistema militare e governativo etiope, il WFP – World Food Programme e l’ USAID a marzo 2023 hanno bloccato il supporto al Tigray ed a giugno 2023 in altre aree dell’Etiopia, lasciando 20 milioni di persone bisognose in balia degli eventi e dei loro destini.
Grazie a Duke Burbridge per la condivisione di questo grafico.Grazie a Duke Burbridge per la condivisione di questo grafico.


Approfondimento:

Lo scandalo del dirottamento del materiale alimentare umanitario


La tregua regge, ma milioni di persone sono ancora in balia degli eventi senza supporto


Secondo il Tigray Regional Health Bureau, tra marzo e aprile, c’è stato un aumento del 28% nel numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono per malnutrizione acuta. La colpa è stata imputata principalmente alla cessazione degli aiuti delle agenzie umanitarie al Tigray.

I bambini vengono ricoverati con cure speciali per malnutrizione in tutta Etiopia a un ritmo allarmante nel 2023. Nel Tigray, per ragioni poco trasparenti, i bambini ricoverati per malnutrizione acuta grave – SAM – non vengono dimessi.

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Recentemente grazie ad un altro aggiornamento dal ricercatore Duke Burbridge è stato messo in luce che oltre la distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo 2023, l’assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri in gravidanza o che allattano è stata dimezzata già ad aprile.
Etiopia, Tigray: La distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo. L'assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri incinte o che allattano è stata dimezzata ad aprile.Etiopia, Tigray: La distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo. L’assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri incinte o che allattano è stata dimezzata ad aprile.

La ricostruzione della società regionale tigrina non vede ancora la luce in fondo al tunnel.


Osservatori già nel 2022 indicavano una regressione di decenni sullo sviluppo socio economico che ha comportato la guerra per lo stato regionale del Tigray.

Sistema scolastico distrutto, milioni di giovani studenti tra pandemia e guerra hanno perso più di 3 anni di formazione ed educazione. Oggi ci sono difficoltà perché manca il materiale, le strutture, ma anche per la mancata bonifica del suolo dagli ordigni bellici inesplosi (per cui anche gli agricoltori sono rimasti feriti durante le attività di aratura). Molti edifici scolastici oggi sono occupati da migliaia di sfollati che non possono tornare a casa per paura o per mancanza di mezzi di sussistenza. Il sistema sanitario è stato distrutto per il 90%, dichiarato già nel 2021: oggi le conseguenza per i malati ed i pazienti sono catastrofiche perché se ci sono piccoli passi positivi, comunque la fornitura di materiale igienico/sanitario e medicinali è ancora sotto la soglia che permetterebbe di assistere e curare le persone.

Recentemente, luglio 2023, è stato condiviso uno studio sul’impatto di devastazione e conseguenze che ha prodotto la guerra di 2 anni su bambini, ragazzi, genitori e insegnanti considerando il contesto formativo e dell’istruzione.

Di seguito una inforgrafica riassuntiva:

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Fonti informative video per raccontare la catastrofe attuale in Tigray


Tigrai TV è una delle poche fonti informative che evidenzia e denuncia costantemente le attuali gravi carenze alimentari e sanitarie (problemi dei civili e delle decine di migliaia di sfollati, IDP) condividendo per mezzo video le testimonianze dirette delle persone che oggi cercano solo di sopravvivere.

Di seguito vengono segnalate le notizie degli ultimi mesi sulla crisi umanitaria in atto.

  • Il 15 luglio a Shire le decine di campi IDP che accolgono migliaia di sfollati, sono stati sommersi da acqua e fango a causa delle alluvioni del periodo. Ironia tragica e drammatica, non è solo la mancanza d’acqua ad uccidere le persone, ma alle volte è la troppa acqua che può ammazzare.

Da fonte amica e informata sui fatti, ma che si terrà anonima per tutelare la sua incolumità, giungono notizie e conferme che in Tigray in zona di confine con l’Eritrea la situazione è ancora instabile. I civili non hanno alcuna protezione e i gruppi eritrei continuano a saccheggiare e reprimere i tigrini. Gli sfollati interni, IDP, se tornano a casa rischiano la vita. Tutto il contesto aggravato dalla mancanza di supporto alimentare.

Sul numero di IDP non c’è trasparenza. Le dichiarazioni dello IOM non danno chiarimenti sul numero aggiornato di quante persone sfollate ci siano oggi in Tigray. In un ultimo report pubblicato viene dichiarato infatti: “La regione Tigray è stata coperta in questo round, ma i dati sono stati condivisi separatamente.” Nel report non ci sono note, dettagli ed informazioni su tali dati separati.

L’ Emergency Coordination Center – ECC del Tigray ha condiviso un aggiornamento operativo datato 21 luglio 2023


L’aggiornamento del 21 luglio 2023, come riporta Duke Burbridge su Tghat, ha sottolineato che il report è parziale e manca l’esposizione di diverse criticità e che la sospensione del cibo sta causando l’aumento di sfollamenti nel Tigray. Mentre il JEOP ha completato la raccolta dei dati per nuovi obiettivi, il WFP sta lottando per fare progressi.

Gli sfollati di Endabaguna non hanno ricevuto cibo.


Duke Burdbridge ha voluto riassumere i punti fondamentali del report dell’ ECC Tigray che riporto di seguito:

Accessibilità regionale

  • Una bozza di mappa dell’accessibilità mostra che alcune aree nella zona sud e nord-ovest sono considerate accessibili ora, ma le rotte di rifornimento nel Tigray sono tutte sospese ad eccezione del corridoio Semera-Mekelle.

Cluster Alimentare

  • La sospensione del cibo sta contribuendo a un aumento degli sfollati nel Tigray e i 37.000 sfollati interni di Endabaguna non hanno ancora ricevuto cibo.
  • Le aree del Tigray sono ancora inaccessibili, comprese la zona orientale (Erob [Irob], Zala Anbesa [Zalambessa], Gulo Mekeda), la zona centrale (Egela) e la zona nord-occidentale (Dima, Tahtay Adiyabo).
  • Ci sono ancora tasse informali (shake down) [tangenti da pagare] lungo le rotte verso il Tigray.
  • Segnala che è in fase di implementazione un nuovo sistema di targeting. Il JEOP sembra aver completato la raccolta dei dati nella zona centrale, orientale, sud-orientale e metà della zona meridionale. Il WFP è ancora alla fase 1 di 3.
  • Menziona uno sforzo collettivo per “monitorare la situazione”, verificare i rapporti di morte non confermati e confutare qualsiasi disinformazione.
  • è aumentato l’accattonaggio osservabile nelle principali città, i bambini sono esposti allo sfruttamento mentre cercano di lavorare per il cibo.
  • le madri malnutrite e i loro bambini sono maggiormente a rischio durante il parto, ma non fornisce alcuna informazione su come ciò abbia avuto un impatto su madri e bambini nel Tigray.
  • Segnala che la mancanza di assistenza alimentare è un fattore importante nella bassa iscrizione e frequenza scolastica.
  • Riferisce che alcuni allevatori sono costretti a vendere i loro animali da tiro e da riproduzione per il cibo.
  • Ribadisce che l’assistenza alimentare e gli input agricoli sono urgentemente necessari per facilitare il ritorno degli sfollati dalle aree agricole in tempo per piantare.

Distretto Agricoltura

  • Viene coltivato solo il 42% della superficie totale coltivata nel Tigray.
  • Solo il 19% dei fertilizzanti e il 12% dei semi necessari sono stati ricevuti nel Tigray.
  • Le infestazioni da parassiti sono presenti in 34 woreda, nella maggior parte dei casi non ci sono sostanze chimiche da controllare.
  • Gli input agricoli sono estremamente necessari e scarseggiano.

Contesto Istruzione

  • I programmi di alimentazione scolastica sono stati tagliati dal WFP per la pausa estiva, ancora in corso in altri siti per 7.634 bambini.
  • Il resoconto della visita ad Adigrat ha mostrato che 3 scuole su 4 erano ancora utilizzate per ospitare sfollati interni. In alcuni casi le lezioni si tengono accanto alle aree in cui vivono gli sfollati.

Contesto Salute

  • l’ECC riferisce che circa il 75% delle strutture sanitarie sta segnalando ora, che è ancora al di sotto della media nazionale, questo include il 100% delle strutture del sud-est e di Mekelle; 99% di Centrale; 80% del nord-ovest; 77% dell’est; 50% del sud.
  • Segnala importanti focolai di malaria e infezioni acute del tratto respiratorio (ritenuto essere COVID 19); possibile focolaio di morbillo nelle città di Ofla, Hawzen, Adi-Gudom, Asgeda, Adi-Haki, Shire, Hintalo e Axum.
  • Segnala un’epidemia di pertosse a Endamekoni.
  • Il report non segnala casi di colera. [NB questo è allarmante a causa delle recenti segnalazioni e conferme di 13.000 casi di colera e 100 morti nel Tigray]

Continua la poca trasparenza che è un fattore aggravante per poter gestire e coordinare le attività per tutelare le vite di milioni di persone.

Poi arrivano le foto che, senza tanti giri di parole, dimostrano la situazione delle persone nelle tante aree rurali, sono la maggior parte che costituiscono la morfologia del Tigray.

Questo è Kiros Kiflu. Ha avuto una vita felice con sua moglie e sei figli. Possedeva 5 acri di terreno agricolo e più di 25 capi di bestiame. Kiflu non è mai stato affamato o indigente. Due anni fa è stato #sfollato dalla sua casa a Humera, Tigray occidentale (zona di attività di pulizia etnica da parte amhara) Kiflu oggi, però, non sa dove siano i suoi figli e sua moglie. Ha perso tutti i suoi averi oltre ad essere separato dalla sua famiglia. Oggi tutto ciò che ha è la roccia che usa come cuscino, una stuoia che è metà di quanto è alto ed il suo bastone.

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La giustizia per le vittime lascia spazio agli accordi economici per “stabilità e sviluppo” dei governanti


Il governo etiope fin dall’inizio ha cercato di screditare e delegittimare le investigazioni del team di esperti di diritto umanitario ONUICHREE – propagandandola come attività di ingerenza esterna verso l’Etiopia come Stato Sovrano e rivendicando la sua sovranità mascherandola da campagna pro panafricanismo dal basso, dal popolo.


Approfondimento:

Quattro Modi in Cui il Governo Etiope Manipola i Media – AA African Arguments


HRW – Human Rights Watch recentemente in risposta ha dichiarato:

“I tentativi dell’Etiopia di porre fine al mandato dell’ICHREE durante il suo mandato non hanno precedenti. Non solo suggerisce che gli Stati possono manovrare politicamente per ribaltare le decisioni del Consiglio dei diritti umani per evitare il controllo indipendente e la responsabilità, ma potrebbe anche costituire un pericoloso precedente per quanto riguarda il controllo internazionale e l’impunità per le violazioni dei diritti altrove.”


Per i crimini di guerra in cui il governo etiope è implicato, l’America a partire dal 1 gennaio 2022 ha messo in vigore la sanzione che l’ha vista esclusa dall’African Growth and Opportunity Act – AGOA.

HRW come per l’Etiopia, ha bacchettato, anche le dichiarazioni del segretario americano Antony Blinken:

Nella sua determinazione sulle atrocità di marzo, Blinken ha sostanzialmente riconosciuto che le violazioni [in Tigray] non erano cessate, affermando che “le violazioni dei diritti umani nell’Etiopia settentrionale [media ed istituzioni fanno fatica a citare Tigray n.d.a.] sono notevolmente diminuite”, non che si fossero fermate. Avrebbe dovuto seguire la determinazione dell’atrocità con sforzi per renderla importante in modi concreti. Può ancora.”


Nel contempo gli USA di Joe Biden confermano la loro posizione rivolta all’economia e legittimati dall’accordo di Pretoria, con Europa a seguire, stanno riprendendo e continuando a ripristinare e normalizzare le relazioni e accordi economici con il governo etiope.

La stessa America cha recentemente ha ritrattato la sua posizione in tutela dei diritti umani con uno smacco per la memoria e la giustizia di tutte le vittime della guerra genocida iniziata in Tigray. A detta di una recente notifica interna del Dipartimento del Tesoro americano, la revoca legale unilaterale di tale designazione per l’Etiopia per cui non è più coinvolta in un modello di gravi violazioni dei diritti umani”, aprirà la strada per poter riprendere l’invio di aiuti economici USA ed internazionali al paese dell’Africa orientale.

Anche l’Italia del governo Meloni ha firmato accordi triennali con il governo etiope di Abiy Ahmed Ali per un totale di 182 milioni di euro per accordi di cooperazione, supporto della filiera agro alimentare e sostanzialmente per crescita e sviluppo economico. La stessa premier Meloni e i media italiani a seguire, hanno rilanciato in maniera propagandistica parole come “Piano Mattei” per l’Africa (di cui non si hanno ancora dettagli) e accordi e stretta sui legami economici con l’Etiopia, ma alcuna parola in tutela di giustizia e diritti degli individui, dei milioni di persone prese in mezzo a guerre non loro.

Da ricordare che in tutto questo la priorità sono le persone e le loro vite e le persone non mangiano soldi.

WFP aveva dichiarato che avrebbe ripreso la consegna di nuovi round di materiale alimentare a partire da fine luglio, ma ancora oggi, ad una settimana da fine mese, non ci sono comunicati ed aggiornamenti ufficiali dall’agenzia umanitari.

Sono quasi 6 milioni di persone oggi in Tigray ad attendere, oltre che giustizia per le centinaia di migliaia di vittime, cibo e cure mediche.

Un totale di 20 milioni in tutta Etiopia ad attendere supporto alimentare urgente, conseguenza di guerra e siccità.

L’accordo di tregua era necessario, ma la crisi umanitaria è ancora in atto.

Mai come oggi, il cibo ed il supporto medico sono letteralmente di vitale importanza per tutelare la vita di milioni di persone.


tommasin.org/blog/2023-07-24/e…



Abusare


Abusando delle esagerazioni si finisce con il vivere in una realtà alterata, alle soglie della follia. Vale per quanti avversano il disegno di legge Nordio, circa l’abuso d’ufficio, e vale per quanti attaccano a testa bassa il testo della direttiva europe

Abusando delle esagerazioni si finisce con il vivere in una realtà alterata, alle soglie della follia. Vale per quanti avversano il disegno di legge Nordio, circa l’abuso d’ufficio, e vale per quanti attaccano a testa bassa il testo della direttiva europea sulla corruzione. Una discussione può essere interessante e anche animata senza che si avverta il bisogno di estremizzarla, riducendo tutto a faziosità priva di senso.

Anche se quel disegno fosse approvato esattamente come è stato presentato, non significherebbe che un pubblico ufficiale potrà liberamente abusare del proprio ufficio. Nessuno che sappia di che sta parlando può sostenere una simile enormità. Anzi, il rischio che corre un tale provvedimento non è quello di essere troppo efficace, ma di non esserlo affatto, nel senso che – mancando la responsabilità della Procura in capo alle accuse che muove – potrebbe andare a finire che cancellando l’ipotesi ‘minore’ di reato verranno sostenute le ‘maggiori’: dal falso alla turbativa e alla corruzione. In quel modo l’esposizione dell’amministratore alla gogna resterebbe immutata. Se il reato d’abuso viene contestato in massa e poi porta condanne con il contagocce, probabilmente succederà la stessa cosa ma anche con i medesimi guasti. Tutto qui. Ragionando con calma e pregando di arrivare alla conclusione dell’articolo.

La direttiva europea sulla corruzione deve ancora essere discussa dal Parlamento europeo e adottata dal Consiglio. Una discussione è una discussione, sicché si possono anche sollevare questioni nel merito. Tanto più che quel testo nasce all’indomani del Qatargate – i cui contorni restano oscuri – in cui la condotta della Procura belga fu liberticida e noi italiani abbiamo ampia esperienza negativa di quanto procedere demagogicamente nell’approvare norme moralistiche finisca non con il diminuire la corruzione ma con l’aumentare la precarietà dell’agire politico. In ogni caso, nessuno si sogna di eliminare i reati di corruzione; quindi, con calma, meglio discutere nel merito e dopo avere almeno letto quello di cui s’intende parlare.

La nuvola nera sia sopra la riforma Nordio che su ogni altra iniziativa volta alla (giusta) repressione del crimine – quella che toglie luce tanto alla sete di giustizia quanto alla ripulsa del giustizialismo forcaiolo – non è la redazione di questo o quel codicillo ma il non funzionamento della nostra macchina che amministra la giustizia. Io cittadino ci sto a subire un’accusa ingiusta, so che fa parte delle regole di convivenza, ma non ci sto a passare dieci e più anni a difendermi. È incivile. E ci sto a ribadire che anche il peggiore criminale ha diritto a un giusto processo e a un’adeguata difesa, ma non ci sto al fatto che la condanna arrivi dopo un tempo superiore alla pena. È incivile.

Questo è il nostro problema. Cui la cagnara delle tifoserie aggiunge soltanto il fastidio di dovere mettersi a scrivere cose ovvie.

La Ragione

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Abbottare


A settembre si dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), cui succederà il bilancio 2024. Al Ministero dell’Economia e Finanza, dove si lavora a preparare i due documenti, a essere condizionata non è soltanto l’a

A settembre si dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), cui succederà il bilancio 2024. Al Ministero dell’Economia e Finanza, dove si lavora a preparare i due documenti, a essere condizionata non è soltanto l’aria che rinfresca ma anche la scelta che accalora: se la spesa resta invariata, perde almeno il 10% d’efficacia; se invece segue l’inflazione, rimane invariata in efficacia ma cresce in valore assoluto e a una velocità enormemente superiore a quella del Prodotto interno lordo, quindi sfonda il deficit e il debito. Farlo nell’anno in cui il Patto di stabilità tornerà attivo (nella vecchia o nuova versione) è un suicidio. E allora? Allora sarebbe buona l’occasione per dimostrare che la politica esiste, che le riforme si fanno, che un bilancio s’imposta con il ragionare e non soltanto con il ragioniere.

Un po’ è la situazione in cui si trova il non etnologicamente attrezzato che, volendo far colpo sui commensali, sceglie dalla carta dei vini indirizzandosi al più costoso: è probabile (ma non sicuro) che un vino più caro sia migliore, ma è escluso che la scelta sarà assennata se la si fa in ragione della moneta anziché della pietanza. Esempio meno alticcio: la spesa pubblica per la sanità è costantemente cresciuta (con l’eccezione di una parentesi nel 2012) ma sono tutti convinti che sia stata tagliata, il che accade perché: a. si parla di tagli non rispetto alla spesa dell’anno precedente, ma rispetto a quanto si era pensato di aumentarla; b. perché si misura in percentuale sul Pil; c. perché la si valuta rispetto all’inflazione. Misurazioni corrette, ma se si vuol parlare della stessa cosa occorre usare lo stesso metro. Intanto la spesa pubblica cresce e si somma a quella privata, salvo lamentarsi del servizio.

Vale per la giustizia (spendiamo nella media dei Paesi Ue, abbiamo magistrati meglio pagati e il peggiore servizio continentale), vale per la scuola (costringiamo le famiglie a spese, come quella dei libri di testo, che altrove neanche esistono e lamentiamo la minore paga degli insegnanti senza mai considerare le ore contrattualizzate), vale per tutto: la misurazione meramente quantitativa è importante, ma per niente soddisfacente. Il servizio migliore non lo ottiene chi spende di più, ma chi spende meglio. E per spendere meglio si devono mettere i soldi al servizio dei cambiamenti e decidere gli investimenti che si ritengono necessari, non inseguire con i quattrini percentuali di spreco. Per questo una bella legge di bilancio è tale se connette le riforme in programma alle spese opportune per sostenerle e far aumentare la produttività, quindi far poi scendere il peso della spesa corrente.

Il contratto del pubblico impiego è scaduto e non ci sono i soldi per rinnovarlo secondo le aspettative e l’andamento dei prezzi, ma sarebbe sano far attendere il ragioniere e ragionare su come cambiare il contratto in modo da premiare chi è bravo e liberarsi di chi non è in grado. Altrimenti si resta nella trappola in cui siamo e che prevede, nel 2024 rispetto al 2021, una crescita superiore all’inflazione – mentre il resto s’impoverisce – di voci come le pensioni (+1,4%) o la spesa per interessi sul debito (+14%). Con quest’ultima prevista in crescita, per anni, sia in valore assoluto che in percentuale sul Pil. Significa avere sempre meno soldi per altro. Sicché pensare di rimediare chiedendo ancora più soldi in prestito è una via verso la perdizione. Siccome comunque li chiederemo, l’importante è metterli al servizio di quel che serve per far crescere più velocemente la ricchezza prodotta, riducendo lo svenamento incontrollato della spesa corrente improduttiva.

Nadef e legge di bilancio non sono (soltanto) esercizi contabili, ma l’atto più politico di un governo. Giustamente nel sistema inglese è escluso che il Parlamento possa fare cambiamenti, perché a quel punto cambia il governo. Da noi è capitato spesso il contrario: pur di non cambiare il governo s’abbottava e cambiava il bilancio. Il risultato si vede.

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#NotiziePerLaScuola

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L’occasione


Quel che sostenne ieri chi oggi governa è noto, con un evidente taglio che se proprio non si vuol definire antieuropeista (e lo era) è stato un tono continuamente polemico e avversativo. Circa quel che dice oggi si può rimproverare l’incoerenza, ma è più

Quel che sostenne ieri chi oggi governa è noto, con un evidente taglio che se proprio non si vuol definire antieuropeista (e lo era) è stato un tono continuamente polemico e avversativo. Circa quel che dice oggi si può rimproverare l’incoerenza, ma è più utile benedirla. Guardiamo al futuro, a quel che si può costruire. Non soltanto perché è più utile che rotolarsi nel trastullo polemico, ma perché si presenta una grande occasione per l’Italia, per l’Unione europea e per i governanti (non solo italiani) che furono o sono euroantipatizzanti.

Il caldo luglio presente apre il semestre alla conclusione del quale cessa la sospensione del Patto di stabilità. Non è che poi torna la presunta austerità, la cui sostanza rimane oscura in una realtà in cui ogni anno lo Stato spende più di quel che incassa, devolvendo soldi nel pagamento di interessi sul debito che non sono un merito per cui il debito stesso si possa aumentarlo ma una buona ragione per contrarlo. Come, difatti, ci si propone di fare. L’inflazione aiuta lo Stato indebitato, perché diminuisce il valore dei titoli già emessi e fa aumentare il gettito dell’Iva, ma infilza i consumatori e i risparmiatori, oltre a rendere necessario un rialzo dei tassi d’interesse, che continuerà. Si spera non a lungo. Dal primo gennaio 2024 torna in vigore il vecchio patto o una sua versione modificata. Di quali siano le versioni alternative ci siamo già occupati. Mentre pensare di usare il Mes come strumento negoziale è un’idea così sciocca da potere produrre soltanto sciocchi contentini declamatori. Conditi dal compatimento.

L’occasione è data dal Green Deal. Il governo italiano (quello in carica) non si è opposto: s’è astenuto. Chiede una cosa rilevante ma non decisiva, ovvero l’inserimento dei carburanti bio fra quelli utilizzabili. Lo sfondo del Green Deal non è bucolico ma produttivo, spingendo allo sviluppo di nuovi processi produttivi e tecnologie. Che sia un interesse comune europeo è condiviso da tutti. Che alcuni Paesi Ue lo rispettino e altri no è demenziale, come magistralmente argomentato da Mario Draghi nella sua “Martin Feldstein Lecture” (cosa aspettano i Paesi Ue e le forze politiche europee a puntare su di lui per un nuovo equilibrio istituzionale dell’Unione?). Il problema dunque non è il cosa, è solo marginalmente il quando, ma diviene: con quali soldi? Perché è vero che si tratta di investimenti che saranno produttivi di ricchezza, ma richiedono comunque forza finanziaria immediata.

Ed è qui l’occasione: finalità, innovazioni e interessi europei giustificano debito comune europeo. Al tavolo della riforma del Patto di stabilità è non soltanto inutile ma autolesionista portare la gnagnera italiana dell’“elasticità”, consistente nel potere continuare a far spesa in deficit che poi aumenta il nostro svantaggio. E neanche è sensato che dalla spesa da contenere sia esclusa questa o quella voce (tipo difesa o investimenti), perché tanto i soldi – sul mercato – andranno trovati e pagati per quanti se ne chiedono. A quel tavolo si porti il Green Deal, senza cadere nella trappola per allocchi che sia di sinistra o di destra (e suggerendo a chi si crede ficcante di piantarla dall’usare “gretini”, altrimenti diventa una firma). È un obiettivo? Bene, organizziamoci per non mancarlo.

Questo aiuterebbe l’Ue a fare un ulteriore e importante passo avanti nella direzione dell’integrazione e della cancellazione degli squilibri esistenti, l’Italia a mettere in maggiore sicurezza il proprio imponente debito pubblico e la destra che governa a porre un problema che sappia guardare al futuro, anziché sforzarsi – con scarsa credibilità – di conciliare il passato con il presente. Alle stesse elezioni europee si potrà così portare un tema, in ciascun Paese, che abbia a che vedere con la realtà e non evochi soltanto, per maggioranze e opposizioni, i temi della paura o della ripulsa. Le classi dirigenti che non si forgiano nelle guerre (fortunatamente) crescono affrontando queste sfide.

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“Digital Framework e trasferimento dei dati negli USA”


Domani avrò il piacere di partecipare a partire dalle 15.30 al webinar organizzato da ASSODATA “Digital Framework e trasferimento dei dati negli USA” Qui le informazioni complete assodata.it/webinar-dpf-25-lug…


guidoscorza.it/digital-framewo…



Il Ministro Giuseppe Valditara ha firmato un nuovo decreto riguardante l’assegnazione a 500 Istituzioni scolastiche delle risorse residue, pari a 95 milioni di euro, del PON “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento”, a valere sul Fo…



L’affare elettrico


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In Cina e Asia – Il CPP di Hun Sen ha vinto nettamente le elezioni in Cambogia


In Cina e Asia – Il CPP di Hun Sen ha vinto nettamente le elezioni in Cambogia Hun Sen Cambodia
I titoli di oggi:
Cambogia: il partito di Hun Sen domina le elezioni
Blinken e i paesi del G7 chiedono alla Cina di collaborare sulla Corea del Nord
Giappone: restrizioni all’export di apparecchiature per chip
Cina: WeChat Pay e AliPay accettano Visa e Mastercard
Cina: almeno 5 morti dopo alluvione nell'est e nel nord-est del paese
Le tensioni Usa-Cina pesano sulla cultura
Quattro arresti per le violenze di Manipur

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Record di disoccupazione fra i giovani cinesi al 21,3%. Studiare non paga più


Record di disoccupazione fra i giovani cinesi al 21,3%. Studiare non paga più 8435024
Il governo spinge i neolaureati verso lavori non qualificati In Cina sempre più giovani sono disoccupati. I dati dell’Ufficio nazionale di statistica di ieri fotografano una situazione disastrosa: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 16 e i 24 anni a giugno ha raggiunto un nuovo record del 21,3%, superando il 20,8% di maggio. L’indice di disoccupazione della popolazione ...

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PRIVACYDAILY


N. 141/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: L’autorità di vigilanza sul mercato e sulla sicurezza informatica di Shanghai ha ordinato venerdì scorso a due centri commerciali di smettere di raccogliere un numero spropositato di informazioni personali dei consumatori durante il pagamento del parcheggio.Il Consiglio dei consumatori di Shanghai ha dichiarato che quasi la metà dei... Continue reading →


  Laura Tussi e Fabrizio Cracolici   Nel quaderno n. 9 della serie «Inquadrature» a cura del critico cinematografico Paolo Micalizzi è ampiament


Stasera ultima giornata a Imola della Liberafesta organizzata da Rifondazione Comunista e Unione Popolare. Dalle 18 stand gastronomico romagnolo, bar e libreri


Facciamo i nostri più calorosi auguri alle nostre compagne e ai compagni di Sumar e dei partiti della sinistra spagnola per le elezioni. In Spagna l'estrema


Zaki libero, Assange sepolto vivo. I due volti dell'Occidente | l'interferenza

«Il mondo occidentale esulta per la liberazione del giovane Zaki e nello stesso tempo seppellisce vivo Assange mentre ha già lasciato che fossero seppelliti vivi il leader palestinese di Al Fatah, Marwan Barghouti, e il curdo Ocalan, entrambi imprigionati da più di vent’anni e destinati a non uscire più, come del resto lo stesso Assange, “colpevole” di aver denunciato i crimini dell’esercito americano in Iraq.»

linterferenza.info/editoriali/…



Dopo quasi 50 anni nelle guerre crittografiche gli oppositori della crittografia hanno ancora torto

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

I tentativi da parte di Stati Uniti e Regno Unito di richiedere backdoor nelle app di messaggistica sicure sono un enorme passo nella direzione sbagliata. In questo momento, abbiamo bisogno di più crittografia, non di meno

> «In questo momento, abbiamo bisogno di più crittografia end-to-end. Ci sono poche prove che l'indebolimento della crittografia intaccherà molto il traffico di fentanil nelle nostre strade. Ma dopo la decisione #Dobbs della Corte Suprema degli Stati Uniti , la crittografia end-to-end è ora un mezzo fondamentale per contrastare i tentativi di perseguire le donne che cercano di abortire negli stati in cui i politici rivendicano le loro principali scelte di vita. L'anno scorso, Meta ha consegnato i messaggi privatida un utente di Facebook alla polizia del Nebraska che ha portato ad accuse di reato contro una madre che ha aiutato sua figlia a porre fine a una gravidanza con pillole abortive. Se quei messaggi fossero stati protetti dalla crittografia end-to-end, come lo sono i messaggi di WhatsApp e Signal, le autorità non sarebbero state in grado di leggerli. Se la "cecità deliberata" è vietata, fai attenzione allo spionaggio diffuso per scoprire chi potrebbe cercare di abortire.»

L'articolo di Steven Levy è su Wired



I "fili" di Meta potrebbero creare o distruggere il Fediverso: la promessa di rendere Threads compatibile con ActivityPub ha diviso i sostenitori del Fediverso

@Che succede nel Fediverso?

"La comunità di Fediverse è stata messa in moto, a causa della paura e dell'odio per Meta, e anche dell'entusiasmo", afferma Dmitri Zagidulin, uno sviluppatore che guida il gruppo del World Wide Web Consortium (W3C) responsabile della discussione sul futuro di ActivityPub. La prospettiva che Meta si unisca al movimento decentralizzato ha persone che cercano di ravvivare i loro progetti e prepararsi per i riflettori. “Ci sono riunioni furiose. Contributi in corso di richiesta. Richieste pull. Spinge per una migliore sicurezza, una migliore esperienza utente. Meglio tutto", dice.

L'articolo di Gregory Barber è su Wired

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Io spero che per una buona volta l'obiettivo fosse solo quello di fare concorrenza, non quello di distruggere una piattaforma che solo di recente cominciava ad essere di concorrenza..
Sono troppo ottimista forse?
Comunque per ora non ho visto nessuno che usi threads, non ho idea di come cercarlo né c'è apertura da questo, la cosa che lo colleghi al mio account Instagram + che non possa cancellarlo sono due contro che non voglio permettermi.


Il futuro meccanismo dei social network dipenderà dal successo (o flop) di Threads

@Che succede nel Fediverso?

La scommessa di Meta è quella di creare un unico grande sistema di condivisione dei contenuti in modo che le varie app social siano interoperabili tra loro, grazie al protocollo di rete chiamato #ActivityPub

Malumori interni a parte, l’ultima parola spetterà a #Meta: se la compagnia implementerà gli strumenti necessari per aderire al fediverso, difficilmente la si potrà fermare. Non sarà la salvezza di Internet come prefigura qualcuno, ma ne vedremo sicuramente delle belle. Tra queste, forse, anche il definitivo tramonto di #Twitter. Chissà.

#fediverso #threads

L'articolo di Alberto Cantoni continua su Linkiesta



Chi è Lisa Franchetti, la donna che guiderà la Marina Usa


Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato di aver scelto l’ammiraglio Lisa Franchetti quale prossimo capo delle Operazioni navali, l’equivalente del capo di Stato maggiore della Marina militare. Se confermata, l’ammiraglio Franchetti sareb

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato di aver scelto l’ammiraglio Lisa Franchetti quale prossimo capo delle Operazioni navali, l’equivalente del capo di Stato maggiore della Marina militare. Se confermata, l’ammiraglio Franchetti sarebbe la prima donna a ricoprire il massimo comando della Marina e la prima a sedere nello Stato maggiore congiunto, l’organo operativo di vertice di tutte le Forze armate degli Stati Uniti. Attualmente, Franchetti ricopre la posizione di vice capo delle Operazioni navali, ed è la seconda donna ad aver mai raggiunto il livello di ammiraglio a quattro stelle (il massimo ottenibile negli Usa in tempo di pace) nell’intera storia del servizio navale a stelle e strisce. Annunciando la sua decisione, il presidente Biden ha elogiato la “vasta esperienza di Franchetti in ambito operativo e d’indirizzo”. Il segretario della Difesa, Lloyd Austin, ha dichiarato che la nomina di Franchetti come prima donna nello Stato maggiore congiunto le permetterà di “continuare a ispirare tutti noi”.

Chi è l’ammiraglio Franchetti

Originaria dello stato di New York, di discendenza italoamericana, Franchetti si è laureata in giornalismo alla Northwestern University e ha ottenuto la sua commissione a ufficiale della Us Navy attraverso il Naval Reserve Officer Training Corps nel 1985. Cinque anni prima si era laureata la prima ufficiale della Marina donna all’Accademia navale degli Stati Uniti. Franchetti ha iniziato la sua carriera sulle navi ausiliarie per poi passare ai cacciatorpediniere. Il curriculum di Franchetti include molti incarichi di primo piano disponibili agli ufficiali della Us Navy: comandante di unità navale da combattimento, comandante di gruppo d’attacco di portaerei, comandante di flotta, tra l’altro essendo spesso la prima donna a ricoprire molti di questi ruoli. Nel 2018 Franchetti è stata nominata comandante della 6ª Flotta, basata a Napoli, in Italia. Appena entrata in servizio, l’ammiraglio Usa ha dovuto gestire gli attacchi in corso contro lo Stato Islamico, lasciando il comando nel luglio 2020 dopo aver gestito l’inizio della pandemia Covid-19 in Italia, che ha naturalmente coinvolto l’intera comunità militare Usa, fatta non solo del personale in uniforme, ma anche delle rispettive famiglie presenti nel nostro Paese.

Le altre donne a quattro stelle

Su 42 generali e ammiragli a quattro stella attualmente in servizio nelle Forze armate Usa, solo quattro sono donne, compresa Franchetti. Al comando di una Forza armata si trova al momento soltanto l’ammiraglio Linda L. Fagan, comandante della Guardia costiera, che però non siede allo Stato maggiore congiunto, dato lo status speciale della Uscg. Le altre due generali a quattro stelle sono il generale dello Us Army Laura J. Richardson, comandante del Comando meridionale (responsabile dell’America latina) e il generale dell’Aeronautica Jacqueline D. Van Ovost, comandante del Comando trasporti.

Il blocco repubblicano

Insieme a quelle dell’ammiraglio Samuel Paparo – che era in lizza per la stessa posizione di Franchetti – alla posizione di comandante del Comando Indo-Pacifico e del vice ammiraglio Stephen Koehler alla posizione di comandante della Flotta del Pacifico, le nomine dei tre ufficiali dovranno ora essere confermate dal Senato in autunno. Le tempistiche sulle conferme, però, non sono sicure. Il senatore repubblicano dell’Alabama, Tommy Tuberville, sta mantenendo sospese le votazioni sulle nomine all’interno del Pentagono in protesta contro le politiche del dipartimento della Difesa sull’aborto. Attualmente, infatti, le militari di stanza in uno stato dell’Unione dove l’aborto è limitato o illegale possono ottenere un congedo temporaneo e il rimborso spese per viaggiare verso uno stato che permette la procedura sanitaria. Il blocco di Tuberville sta tenendo in sospeso la conferma di oltre 250 ufficiali superiori, tra cui quella di comandante dei Marines, un posto mai rimasto vacante nella secolare storia del Corpo.

Foto: Us Navy


formiche.net/2023/07/ammiragli…



Cina ed Etiopia promettono una cooperazione più profonda mentre Wang Yi visita Addis Abeba


La Cina e l’Etiopia hanno promesso di rafforzare la cooperazione in vari campi, tra cui lo sviluppo verde, l’economia digitale e l’agricoltura durante il viaggio in Etiopia dell’alto diplomatico cinese Wang Yi. Wang, direttore dell’Ufficio della Commissio

La Cina e l’Etiopia hanno promesso di rafforzare la cooperazione in vari campi, tra cui lo sviluppo verde, l’economia digitale e l’agricoltura durante il viaggio in Etiopia dell’alto diplomatico cinese Wang Yi.

Wang, direttore dell’Ufficio della Commissione centrale per gli affari esteri, ha visitato la capitale dell’Etiopia, Addis Abeba, in vista del 13° incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale dei BRICS e degli alti rappresentanti per la sicurezza nazionale a Johannesburg, in Sudafrica, dal 24 al 25 luglio.

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali ha avuto colloqui con Wang venerdì.

Abiy ha parlato molto bene dei risultati dello sviluppo della Cina, affermando che la ferma adesione della Cina al proprio percorso di sviluppo e il suo rapido sviluppo economico e sociale costituiscono un grande esempio per altri paesi in via di sviluppo. Ha aggiunto che l’Etiopia non dimenticherà mai il forte sostegno della Cina quando l’Etiopia ha affrontato difficoltà, e il suo paese considera la Cina un grande e affidabile amico.

L’Etiopia è disposta a imparare dall’esperienza di sviluppo della Cina, sforzarsi di raggiungere l’autosufficienza agricola e una rapida crescita economica e promuovere uno sviluppo verde e sostenibile, ha affermato Abiy.

Sugli affari internazionali, Abiy ha sottolineato che l’Etiopia si attiene fermamente al principio della Cina unica e sostiene la posizione della Cina negli affari internazionali. L’Etiopia parteciperà attivamente alla costruzione congiunta della Belt and Road Initiative (BRI), ed è pronta a cooperare con la Cina in vari campi e a spingere per un maggiore sviluppo delle relazioni bilaterali, ha aggiunto Abiy.

Wang ha salutato l’amicizia Cina-Etiopia, affermando che in quanto partner cooperativi strategici globali, Cina ed Etiopia condividono obiettivi e obiettivi comuni e hanno condotto una proficua cooperazione nell’ambito della BRI e del Forum sulla cooperazione Cina-Africa.

Ha sottolineato che la Cina è stata al fianco del popolo etiope nel momento critico in cui l’Etiopia stava salvaguardando la sua pace e stabilità nazionale, e continuerà a stare al fianco del popolo etiope mentre il paese dell’Africa orientale entra in una nuova fase di ripristino della pace e ricostruzione nazionale.

La Cina è disposta a collaborare con l’Etiopia per attuare congiuntamente le prospettive sulla pace e lo sviluppo nel Corno d’Africa e sostenere il popolo africano nella risoluzione delle questioni africane alla maniera africana, ha osservato Wang. Sosterrà fermamente l’Etiopia nella salvaguardia della sua sovranità nazionale e integrità territoriale, sosterrà il paese nell’adempimento del suo impegno per la solidarietà e la stabilità nazionale e lo aiuterà a svolgere un ruolo più importante negli affari regionali e internazionali, ha aggiunto.

La Cina è disposta a continuare a rafforzare il coordinamento strategico con l’Etiopia, approfondire la cooperazione pragmatica in vari campi, difendere congiuntamente gli interessi fondamentali dei due paesi e gli interessi comuni dei paesi in via di sviluppo e salvaguardare le norme fondamentali delle relazioni internazionali, ha affermato Wang.

“Nella cooperazione della Cina con l’Africa, la Cina non ha mai interferito negli affari interni di altri paesi, ha vincolato condizioni politiche o cercato interessi geopolitici”


“Nella cooperazione della Cina con l’Africa, la Cina non ha mai interferito negli affari interni di altri paesi, ha vincolato condizioni politiche o cercato interessi geopolitici”, ha affermato Wang, aggiungendo che la Cina è pronta a lavorare con l’Etiopia e altri paesi africani per rafforzare la cooperazione nel commercio e negli investimenti, sviluppo verde, economia digitale, salute e altri campi e aprire costantemente nuove prospettive per la cooperazione Cina-Africa.

Ha affermato che la Cina incoraggia le imprese competenti e rispettabili a investire e fare affari in Etiopia ed è pronta a svolgere un ruolo positivo nell’alleviare la pressione del debito sull’Etiopia. L’alto diplomatico ha aggiunto che si spera che l’Etiopia promuova attivamente un solido ambiente imprenditoriale e che adotterà misure pratiche ed efficaci per garantire la sicurezza delle istituzioni e del personale cinesi nel Paese.

Wang ha anche tenuto colloqui con il vice primo ministro etiope e ministro degli Esteri Demeke Mekonnen venerdì.


FONTE: news.cgtn.com/news/2023-07-21/…


tommasin.org/blog/2023-07-22/c…



PRIVACYDAILY


N. 140/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: L’Autorità indipendente greca per la protezione dei dati ha annunciato giovedì scorso che sono stati inviati più di 350 SMS relativi al programma di intercettazione Predator e che 92 persone sono state individuate come bersagli, scatenando una forte reazione da parte dell’opposizione, mentre il cosiddetto “Watergate greco” rimane... Continue reading →


Ucraina, Cina pronta ad accogliere la missione di Zuppi


Ucraina, Cina pronta ad accogliere la missione di Zuppi 8389585
C'è anche chi crede si possa conversare di un ufficio di collegamento della Santa Sede a Pechino. Sarebbe una svolta storica. E non è l'unica manovra asiatica. Tra pochi giorni il Papa, che a fine agosto andrà in Mongolia, riceverà il presidente vietnamita Vo Van Thuong: in agenda lo storico invio ad Hanoi di un rappresentante papale

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Il sindaco di Villa Santa Maria in provincia di Chieti ha fatto ripulire la scritta DUX sulla montagna per renderla di nuovo visibile. Il sindaco, che già nel


È un grande dolore la perdita di Bianca Pomeranzi, femminista colta, appassionata, ironica: irriverente e libera, sempre, fino alla fine. Protagonista del movi



Patrick Zaki arriverà in Italia fra domenica e lunedì e già i polemisti da strapazzo come l'ineffabile Gasparri, criticano la scelta di rifiutare un volo di


#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta l’Istituto Omnicomprensivo “Giano dell'Umbria-Bastardo”, in provincia di Perugia che sarà demolito e ricostruito grazie alla linea di investimento dedicata dal #PNRR alla costruzione di 212 Nuove Scuole.


Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato oggi il nuovo Decreto riguardante l’assegnazione delle risorse del Fondo per l’istruzione tecnologica agli ITS Academy per l’anno formativo 2023/2024, per un importo di più di 48.


I rischi dei tassi alti per l’economia italiana


Nello scenario di tassi d’interesse alti ancora per alcuni anni, che è ormai previsto da un numero crescente di centri di ricerca economica e di analisti delle grandi istituzioni finanziarie, la più diffusa preoccupazione in Italia è per l’elevato debito

Nello scenario di tassi d’interesse alti ancora per alcuni anni, che è ormai previsto da un numero crescente di centri di ricerca economica e di analisti delle grandi istituzioni finanziarie, la più diffusa preoccupazione in Italia è per l’elevato debito pubblico il cui onere, seppur gradualmente, è destinato a lievitare.

Tuttavia, motivo di ancor maggior timore dovrebbe essere l’impatto dell’alto costo del denaro sull’economia italiana che, sotto questo profilo, appare più vulnerabile di quella di altri Paesi europei. Innanzitutto, il Pil del nostro Paese è notevolmente influenzato dal settore immobiliare il cui andamento incide sui servizi d’intermediazione delle case, su una parte rilevante dell’industria delle costruzioni (nuove edificazioni e ristrutturazioni) e anche sul settore turistico nel quale è importante l’ammodernamento delle strutture ricettive.

Tassi stabilmente più alti produrranno una riduzione pronunciata dei valori immobiliari e del numero di compravendite e freneranno gli investimenti di ristrutturazione e sviluppo delle case e degli immobili funzionali alle attività imprenditoriali. L’ampio sostegno che le banche italiane, fisiologicamente, hanno dato aquesti settori potrebbe generare perdite su crediti più elevate delle previsioni originarie incorporate negli spread creditizi. Inoltre, ed è un aspetto poco considerato, le caratteristiche della relazione banche-imprese in Italia rendono la performance di queste ultime più vulnerabile al rialzo dei tassi d’interesse e alle contrazioni del credito rispetto a quanto avviene in molti Paesi del Nord e del Centro Europa.

Da noi infatti le imprese, anche quelle medio-piccole, tendono ad avere rapporti bancari multipli e incentrati sul credito a breve revolving. La pluralità di relazioni bancarie, se da un lato protegge le imprese da problemi di liquidità di una singola banca, dall’altro costituisce un limite in caso di scenari di contrazione del credito perché le relazioni marginali ocomunque meno importanti sono le prime ad essere chiuse o ridotte. La prevalenza del credito a breve revolving rispetto ai finanziamenti a lungo termine determina non solo un costo del finanziamento più elevato (il credito a breve revolving risulta essere più costoso dei finanziamenti e delle linee ascadenza di circa il 3% secondo una recente ricerca relativa all’Europa) ma anche una sensibilità al rialzo dei tassi d’interesse maggiore perché a ogni rinnovo il tasso viene adeguato all’evoluzione del mercato.

Infine, queste caratteristiche implicano che la durata media del debito bancario delle imprese italiane è tendenzialmente inferiore a quella delle imprese di altri Paesi europei soprattutto del Nord e Centro Europa e quindi che le nostre aziende sono più esposte a eventuali contrazioni del credito collegate a scenari di recessione. La performance delle imprese determina la crescita economica e quindi il gettito fiscale e per questa via il pagamento degli oneri e il rimborso del debito pubblico chiudendo un cerchio che invita a una visione d’insieme.

Questa sintetica analisi ha alcune implicazioni. La prima è che l’effetto sull’economia del rialzo dei tassi d’interesse dipende anche dalla struttura del mercato del credito che è diversa nei vari Paesi europei e questa circostanza spiega la differente sensibilità dei policy makers alle scelte di politica monetaria. La seconda è che la migliore performance delle imprese italiane rispetto alle loro omologhe europee, registrata anche nella prima parte dell’anno corrente, potrebbe svanire in uno scenario di tassi d’interesse alti a lungo. La terza è che per controbilanciare gli effetti di uno scenario che ci è inevitabilmente sfavorevole l’arma più efficace è l’accelerazione degli investimenti finanziati mediante il Pnrr e debito bancario e finanziario a lungo termine.

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Presentazione dello Studio: “Fiscalità e innovazione, un’analisi del caso italiano”


Martedì 25 luglio alle ore 12:00 la Fondazione Luigi Einaudi presenta lo Studio: “Fiscalità e innovazione, un’analisi del caso italiano”, su Iniziativa del Dott. Sergio Boccadutri Saranno presenti: SERGIO BOCCADUTRI Coautore dello Studio ANDREA CANGINI Se

Martedì 25 luglio alle ore 12:00 la Fondazione Luigi Einaudi presenta lo Studio: “Fiscalità e innovazione, un’analisi del caso italiano”, su Iniziativa del Dott. Sergio Boccadutri

Saranno presenti:

SERGIO BOCCADUTRI
Coautore dello Studio

ANDREA CANGINI
Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi

Una selezionata platea trasversale di parlamentari

L’evento si svolgerà a porte chiuse

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Manipulative EU opinion poll no justification for indiscriminate chat control


The EU Department of the Interior DG Home claims to have proven with a Eurobarometer opinion poll that the vast majority of the EU population wants total chat control. Unfortunately … https://home-affairs.ec.europa.eu/news/strong-support-citizens-across-

The EU Department of the Interior DG Home claims to have proven with a Eurobarometer opinion poll that the vast majority of the EU population wants total chat control. Unfortunately this was never asked for, or only in a misleading way.

No mention of chat control


Citizens aged 18 and over were asked in many different ways whether depictions of child sexual abuse online should be automatically detected – to which most repondents agreed. However, they could not understand from these questions that private messages are to be indiscriminately searched with error-prone algorithms.

Automatic detection? Yes, please.


Only one question was asked about “messages (e.g. email, chat)” (question 9): Should service providers “detect child sexual abuse material and grooming conversations in messages (e.g. email, chat) when there is a significant risk of child sexual abuse on a particular platform?

The wording of this question suggests that it was possible to accurately and reliably detect only “child sexual abuse material and grooming conversations”, i.e. without any false positives. However, since in reality up to 80 % of machine-reported private messages and photos turn out to be criminally irrelevant, respondents were misled by this question.

When citizens were asked in another survey whether they wanted their own private messages to be searched without suspicion for suspicious material, after revealing the high risk of false positives, the result was exactly the opposite: 72% of citizens rejected this monstrous idea.

The question about “a particular platform” is also manipulative, because chat control threatens to affect any service.

Fear-mongering


Question 7 on support for the proposed chat control regulation claimed: “If this [regulation] is not passed by August 2024, detection of child sexual abuse in online exchanges – voluntary or not – will become illegal.” Here, no respondent could understand that “online exchanges” meant private messages. Furthermore, the question omits that the method of “voluntary chat control” used by US big tech violates our fundamental rights and is already now illegal – lawsuits are pending.

Paternalism of young people concealed


Important parts of the proposal are completely missing in the EU survey, such as the planned exclusion of young people under 16 from installing most apps. When we commissioned a survey among young people on this, the response was overwhelming rejection.

Conclusion


The mother of chat control, Home Affairs Commissioner “Big Sister” Johansson, continues her information war on digital privacy of correspondence with this manipulative survey. It is our responsibility to drown this government propaganda in tireless education about the truth on chat control. Everyone is called upon to help!
8380732


patrick-breyer.de/en/manipulat…



Le motivazioni della sentenza che ha condannato l’azienda Civis Spa, nella causa promossa da Adl Cobas, per i salari poco sopra i 4 euro all’ora rappresenta



A un anno dalla sua scomparsa, oggi ricordiamo il Professor Luca #Serianni, da sempre vicino al mondo della #scuola.

Qui il video che aveva realizzato per il Ministero in occasione della #Maturità2022 ▶️ youtube.



Google sta valutando la possibilità di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per scrivere articoli di cronaca ed è in trattativa con le organizzazioni giornalistiche per utilizzare gli strumenti per assistere i giornalisti. Lo ha dichiarato un portavoce dell’azienda nella tarda...


“La tecnologia è globale. Le leggi sono locali. Ecco perché così non può funzionare.”


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni.


guidoscorza.it/la-tecnologia-e…