Quantum Random Number Generator Squirts Out Numbers Via MQTT
Sometimes you need random numbers — and properly random ones, at that. [Sean Boyce] whipped up a rig that serves up just that, tasty random bytes delivered fresh over MQTT.
[Sean] tells us he’s been “designing various quantum TRNGs for nearly 15 years as part of an elaborate practical joke” without further explanation. We won’t query as to why, and just examine the project itself. The main source of randomness — entropy, if you will — is a pair of transistors hooked up to create a bunch of avalanche noise that is apparently truly random, much like the zener diode method.
In any case, the noise from the transistors is then passed through a bunch of hex inverters and other supporting parts to shape the noise into a nicely random square wave. This is sampled by an ATtiny261A acting as a Von Neumann extractor, which converts the wave into individual bits of lovely random entropy. These are read by a Pi Pico W, which then assembles random bytes and pushes them out over MQTT.
Did that sound like a lot? If you’re not in the habit of building random number generators, it probably did. Nevertheless, we’ve heard from [Sean] on this topic before. Feel free to share your theories on the best random number generator designs below, or send your best builds straight to the tipsline. Randomly, of course!
Benedette coincidenze
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/04/benedet…
La coincidenza è il modo che ha Dio di rimanere anonimo, ci ammonisce Einstein. E chissà. Tuttavia, capita di dare ragione all’illustre personalità. Mettiamo in fila tre avvenimenti: la ricorrenza del 25 aprile, la Camera ardente e i funerali di Papa Francesco, l’inaspettata presenza alle esequie di Julian
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Notizie
Alberto Franceschini è morto: fu fra i fondatori delle Brigate Rosse. Aveva 77 anni
È morto Alberto Franceschini, uno dei fondatori ed esponenti di spicco delle Brigate...Redazione Web (Gazzettino)
Segnalo a tutti il podcast "una mattina", prodotto da "il Post".
In occasione degli 80 anni, una storia della Resistenza in 15 puntate, la prima mi è sembrata molto ben fatta.
Io sono un abbonato ma credo sia disponibile per tutti, non solo per gli abbonati.
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Iran: esplosione nel porto di Bandar Abbas provoca una strage
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un'esplosione nel porto di Bandar Abbas, in Iran, ha causato la morte di 5 persone e circa 700 feriti. Ancora incerte le cause
L'articolo Iran: esplosione nel porto di Bandar pagineesteri.it/2025/04/26/med…
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poesie
Mi va di scrivere anche qualcosa di bello.
Durante il lockdown era nato un progetto che poi, purtroppo, abbiamo abbandonato.
Avevamo iniziato a raccogliere testi e poesie scritti da persone rifugiate in Ticino, con l’idea di pubblicare un libro che contenesse i testi originali e la loro traduzione in italiano.
Poi tutto si è fermato... testi incompleti, traduzioni a metà...
Nei giorni scorsi, un ragazzo che non sapeva nulla di questo progetto, mi ha mandato alcune sue poesie scritte nei momenti più difficili del suo percorso migratorio.
Ora che conosce bene l'italiano, le ha tradotte da solo, per poter condividere in confidenza con me, il suo passato.
Sono bellissime, sul serio!
E mi ha fatto venire voglia di riprendere in mano il progetto 💕
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ri-eccomi
ecco, dopo 3 settimane del nuovo lavoro le mie impressioni sono le stesse, o forse peggiori, rispetto a quelle della prima settimana.
Ho socializzato un po' con altri colleghi, capito meglio delle cose riguardo il lavoro vero e proprio ma.. non mi sento molto bene e ho dei brutti presentimenti.
Vero qui è tutto nuovo, e io sono molto stanca perché ho tante altre cose difficili da gestire (che ora non mi va di condividere), e può darsi che veda le cose in modo poco razionale al momento. Però, la sensazione di disagio è costante anche quando torno a casa, nei fine settimana o quando sto con le persone che amo.
Pochi anni fa ho avuto un pesante burnout e ci ho messo molto tempo a riprendermi dalla depressione, complice anche il covid e l'inaspettata malattia e morte di mio padre.
Certo, ho imparato molto da questa esperienza: prendermi il tempo per me stessa, ascoltarmi, riposare, mettere qualche paletto (no, forse questo non l'ho ancora imparato bene 🙄), riconoscere i campanelli d'allarme.
Eh sì, infatti l'ultimo lavoro l'ho lasciato io un paio di mesi fa, proprio perché tutti i campanelli d'allarme si erano attivati.
Ieri mattina purtroppo è capitata una cosa spiacevole in ufficio. Oserei definirla mobbing.
E adesso non so ...è colpa della mia stanchezza? degli ultimi campanelli d'allarme che non erano ancora completamente silenziati o è un allarme vero?
From Good Enough to Best
It was probably Montesquieu who coined the proto-hacker motto “the best is the mortal enemy of the good”. He was talking about compromises in drafting national constitutions for nascent democracies, of course, but I’ll admit that I do hear his voice when I’m in get-it-done mode and start cutting corners on a project. A working project is better than a gold-plated one.
But what should I do, Monte, when good enough turns out to also be the mortal enemy of the best? I have a DIY coffee roaster that is limping along for years now on a blower box that uses a fan scavenged in anger from an old Dust Buster. Many months ago, I bought a speed-controllable and much snazzier brushless blower fan to replace it, that would solve a number of minor inconveniences with the current design, but which would also require some building and another dive into the crufty old firmware.
So far, I’ve had good enough luck that the roaster will break down from time to time, and I’ll use that as an excuse to fix that part of the system, and maybe even upgrade another as long as I have it apart. But for now, it’s running just fine. I mean, I have to turn the fan on manually, and the new one could be automatic. I have only one speed for the fan, and the new one would be variable. But the roaster roasts, and a constant source of coffee is mission critical in this house. The spice must flow!
Reflecting on this situation, it seems to me that the smart thing to do is work on smoothing the transitions from good enough to best. Like maybe I could prototype up the new fan box without taking the current one apart. Mock up some new driver code on the side while I’m at it?
Maybe Montesquieu was wrong, and the good and the best aren’t opposites after all. Maybe the good enough is just the first step on the path toward the best, and a wise man spends his energy on making the two meet in the middle, or making the transition from one to the other as painless as possible.
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Non credo alle teorie del complotto, ma...Microsoft ci prende in giro.
Sto qui a guardare il portatile ASUS da gaming, acquistato nuovo 2 anni e mezzo fa.
Ha 24 GB di RAM e un Core i7 di 12° Generazione e un SDD che 2 anni fa era al top per prestazioni (ora non ricordo marca e modello, ma era ottimo).
Installato Windows da capo, con i soli programmi che uso legati alla fotografia e un paio di browser.
Scarico un'immagine iso di Debian e nel frattempo ho aperto vivaldi con una chat di whatsapp.
Il sistema arranca. Si congela tutto, non si muove neanche più il mouse. Poi si sblocca, per 20 secondi funziona tutto molto lentamente e poi ricomincia da capo.
Per me, non è casuale.
Questo portatile, con Linux, è una bomba e va ancora benissimo, non si blocca mai ed è sempre fluido e scattante. Ovviamente mi riferisco alle stesse condizioni del sistema, cioè a parità di alimentazione ed impostazioni sulle performance: con Windows è sempre una fatica, anche quando i programmi sono gli stessi (es. Darktable).
La mia teoria è che...sì, tutti gli articoli che parlano di obsolescenza programmata SONO VERI.
Non è possibile che con lo stesso hardware con cui qualche anno fa giocavi ai giochi più recenti,e ora a distanza di 2 anni non riesci manco a chattare.
E se state pensando che "avrò preso qualcosa", no, credetemi, non è il caso: come detto, è formattato di fresco e uso tutte le precauzioni del caso.
Ma si può? 😡
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Non ci crederete, ma...dopo un po' di analisi varie sui log di sistema e qualche ricerca in rete...
...pare che il responsabile fosse il servizio di indicizzazione!!! Disattivato, problema risolto (però ora le ricerche sono ovviamente lentissime).
Qualcosa che non si crede da una big tech come Microsoft.
Ergo, la tesi iniziale era un po' corretta, sa molto di presa in giro!
Guardate attentamente questa foto: quella che sembra una semplice composizione di posate blu... nasconde una rivoluzione! In realtà, non sono posate qualsiasi - lo avrete capito - è una penna trasformata in utensili da tavola! Ecco la genialità che potrebbe salvare il nostro pianeta: oggetti progettati per essere smontati, ricombinati e trasformati in qualcosa di completamente diverso. Una penna che diventa forchetta, coltello e cucchiaio - è come assistere alla vittoria della creatività a discapito della rigidità delle convenzioni!
Il vero problema è che ci siamo abituati a pensare in modo rigido.
“Se l’unico strumento che hai in mano è un martello, ogni cosa inizierà a sembrarti un chiodo”
Un pregiudizio cognitivo nel quale è facile cadere.
Pensaci bene.
Quando hai un particolare strumento che ti ha già portato risultati e che conosci bene, tendi a vedere tutti i problemi come se potessero essere risolti con quel particolare strumento, anche se esistono soluzioni migliori o più appropriate.
In altre parole, se sei abituato a vedere le situazioni da una determinata prospettiva, sarai predisposto a interpretare tutto secondo quella prospettiva, anche se non è la più funzionale.
Ma cosa succederebbe se ogni oggetto fosse come questa penna-posate? Immaginate di applicare questo principio a tutto ciò che ci circonda. Un alimentatore progettato per il vostro laptop potrebbe funzionare anche per lo stereo di casa o per il frullatore, purché abbiano gli stessi requisiti di potenza. Una scheda elettronica di base potrebbe essere usata sia in una lavatrice che in un condizionatore, semplicemente cambiando il software. È come avere un gigantesco kit LEGO con cui costruire qualsiasi cosa!
Come si obbligano giustamente i cittadini a fare la raccolta differenziata o a spendere migliaia di euro per ristrutturare casa per il risparmio energetico, così dovremmo obbligare le aziende a utilizzare un database pubblico di componenti standardizzati. Pensatelo come una biblioteca universale di "ricette" per costruire ogni parte di ogni oggetto. Chiunque - aziende, maker, inventori del garage - dovrebbe accedere a questi progetti e replicarli.
La vera magia inizia quando combiniamo questo sistema con la stampa 3D e le schede elettroniche come Raspberry Pi e Arduino. Vi racconto una storia personale: avevo bisogno di travasare liquidi tra due bottiglie senza sprechi. Qualcuno ha progettato un adattatore con il suo PC, l'ha caricato sul database della community, e ora chiunque nel mondo può scaricare il progetto e replicarlo! Proprio come ho fatto io! È la democratizzazione completa dell'innovazione!
(lascio il link nei commenti)
Quando ogni persona sul pianeta può diventare inventore e produttore, creiamo una rete globale di problem solver. Un pensionato in Giappone progetta un supporto per tablet perfetto per chi ha l'artrite, una studentessa in Brasile crea un adattatore per trasformare bottiglie di plastica in vasi autoirriganti, un ingegnere in Germania sviluppa un modulo universale per riparare elettrodomestici. Tutti questi progetti vengono condivisi gratuitamente, stampati localmente, migliorati collettivamente!
Oggi, quando si rompe un piccolo ingranaggio in un apparecchio, spesso siamo costretti a buttare via tutto perché il produttore non vende pezzi di ricambio o li fa pagare quasi quanto un prodotto nuovo. Con un sistema di componenti standardizzati, finisce il monopolio delle aziende sui ricambi. Non possono più fare cartello - ovvero accordarsi segretamente per tenere i prezzi alti - perché chiunque potrebbe produrre quel pezzo!
Ma ecco la parte affascinante: quando impariamo a pensare in modo fluido e adattabile, diventiamo naturalmente più resistenti alla manipolazione! È come sviluppare un sistema immunitario mentale. Chi pratica il brainstorming quotidiano e abbraccia il pensiero laterale scopre di possedere una bussola interna che lo guida attraverso il rumore mediatico, le pressioni sociali e le narrazioni preconfezionate della politica e dell'economia.
Pensate a come vengono raccontate le storie nelle nostre società: film, libri, serie TV ci propinano gli stessi stereotipi ancora e ancora. Il risultato? Finiamo per recitare questi ruoli nella vita reale, credendo che siano l'unica normalità possibile. È un circolo vizioso che ci imprigiona in schemi comportamentali prefabbricati, alimentando ansie e depressioni che poi curiamo con farmaci che, guarda caso, sono già disponibili sia di marca... che generici! Se lo facciamo con le medicine, perché non con tutto il resto?
La natura ci insegna che nulla è veramente fisso o immutabile. Gli ecosistemi si adattano, evolvono, si trasformano continuamente. Perché allora ci ostiniamo a costruire sistemi sociali ed economici così rigidi? È tempo di imparare dalla biologia: la sopravvivenza sta nell'adattabilità, non nella resistenza al cambiamento.
Questa fluidità di pensiero dovrebbe estendersi a ogni aspetto della nostra esistenza. Nelle relazioni umane, ad esempio, dovremmo smettere di incasellarci in ruoli predefiniti e iniziare a esplorare chi siamo veramente. La società ci ha venduto l'idea che esistano percorsi standard per la felicità, ma la realtà è che ognuno di noi è un ecosistema unico che merita di essere esplorato senza preconcetti.
Quando smettiamo di seguire schemi predefiniti e iniziamo a pensare con la nostra testa, emergono le nostre vere personalità. Sviluppiamo una sorta di "anticorpi mentali" che ci proteggono dalle semplificazioni eccessive e dalle narrazioni preconfezionate. In un mondo dove tutti pensano in modo fluido e creativo, nessuno può più controllare il pensiero collettivo!
Il cambiamento inizia dal modo in cui pensiamo. Se continuiamo a vedere il mondo attraverso schemi rigidi, non faremo altro che replicare gli stessi errori. Ma se iniziamo a pensare in modo fluido, modulare, adattabile, allora sì che possiamo creare un futuro diverso. Un futuro dove ogni oggetto, ogni relazione, ogni idea può essere scomposta e ricomposta in modi infiniti, proprio come quella penna BIC che, nella sua brillante semplicità, si trasforma in posate e ci ricorda che il cambiamento non solo è possibile - è inevitabile quando osiamo immaginarlo!
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SAP sotto attacco: nuova vulnerabilità 0-day con score 10 potrebbe colpire aziende e governi
SAP ha rilasciato una patch non programmata per una vulnerabilità critica nella piattaforma NetWeaver, che ha ottenuto il punteggio massimo di 10 su 10. Gli esperti sospettano che il bug sia già stato utilizzato dagli hacker come zero-day, ma è impossibile affermarlo con certezza: l’azienda tedesca ha accesso limitato ai dettagli della vulnerabilità, rendendoli disponibili solo per i clienti con un abbonamento a pagamento.
Tuttavia, l’identificatore della vulnerabilità è noto: CVE-2025-31324. Secondo la breve descrizione contenuta nel National Vulnerability Database (NVD) degli Stati Uniti, il problema è correlato al componente di caricamento dei metadati nello strumento di creazione di applicazioni senza codice Visual Composer. Il database NVD afferma che il loader di metadati in SAP NetWeaver Visual Composer non è adeguatamente protetto tramite autorizzazione, consentendo ad aggressori non autenticati di caricare file eseguibili potenzialmente dannosi. Ciò può avere un impatto serio sulla riservatezza, l’integrità e la disponibilità del sistema attaccato.
Secondo Onapsis, azienda specializzata nella sicurezza SAP, la vulnerabilità è stata effettivamente sfruttata in attacchi zero-day. Gli hacker che sfruttano questa vulnerabilità possono ottenere il controllo completo sui dati e sui processi aziendali in SAP, aprendo la strada alla distribuzione di ransomware e al loro spostamento laterale sulla rete. Onapsis consiglia vivamente ai clienti SAP di installare immediatamente la patch di emergenza rilasciata oggi e di analizzare i sistemi vulnerabili per individuare eventuali compromissioni.
Alcuni esperti di sicurezza informatica hanno notato delle somiglianze tra la descrizione della vulnerabilità e una pubblicazione di ReliaQuest di inizio settimana. Ha riferito di aver indagato su “diversi incidenti” di ambienti SAP infettati da webshell basate su JSP. I sistemi interessati erano completamente aggiornati e contenevano tutte le patch installate.
ReliaQuest ha osservato che le webshell scaricate hanno consentito agli aggressori di trasferire file ed eseguire codice sui server. Al momento della pubblicazione, l’azienda aveva ipotizzato che il problema potesse essere correlato a una vecchia vulnerabilità di NetWeaver (CVE-2017-9844, punteggio 9,8) oppure a un nuovo errore, allora sconosciuto. Durante la risposta all’incidente, è stato scoperto che gli hacker utilizzavano lo strumento Brute Ratel, molto diffuso tra i penetration tester, nonché la tecnica Heaven’s Gate per aggirare i sistemi di rilevamento ed eseguire il codice.
ReliaQuest ha inoltre avvertito che eventuali attacchi riusciti sfruttando questa vulnerabilità potrebbero compromettere obiettivi di alto valore. Poiché SAP è ampiamente utilizzato da grandi aziende ed enti governativi in tutto il mondo, compreso il governo del Regno Unito, qualsiasi vulnerabilità zero-day in tali sistemi rappresenta un bersaglio facile per i criminali informatici, soprattutto se consente il lancio di ransomware
L'articolo SAP sotto attacco: nuova vulnerabilità 0-day con score 10 potrebbe colpire aziende e governi proviene da il blog della sicurezza informatica.
Digital Squid’s Behavior Shaped by Neural Network
In the 90s, a video game craze took over the youth of the world — but unlike today’s games that rely on powerful PCs or consoles, these were simple, standalone devices with monochrome screens, each home to a digital pet. Often clipped to a keychain, they could travel everywhere with their owner, which was ideal from the pet’s perspective since, like real animals, they needed attention around the clock. [ViciousSquid] is updating this 90s idea for the 20s with a digital pet squid that uses a neural network to shape its behavior.
The neural network that controls the squid’s behavior takes a large number of variables into account, including whether or not it’s hungry or sleepy, or if it sees food. The neural network adapts as different conditions are encountered, allowing the squid to make decisions and strengthen its algorithms. [ViciousSquid] is using a Hebbian learning algorithm which strengthens connections between neurons which activate often together. Additionally, the squid’s can form both short- and long-term memories, and the neural network can even form new neurons on its own as needed.
[ViciousSquid] is still working on this project, and hopes to eventually implement a management system in the future, allowing the various behavior variables to be tracked over time and overall allow it to act in a way more familiar to the 90s digital pets it’s modeled after. It’s an interesting and fun take on those games, though, and much of the code is available on GitHub for others to experiment with as well. For those looking for the original 90s games, head over to this project where an emulator for Tamagotchis was created using modern microcontroller platforms.
Il figlio del vicedirettore della Cia morto in Ucraina mentre combatteva con i russi
Attivista ambientale, secondo il padre «non avrebbe fatto male nemmeno a una pulce». È stato uno dei pochi americani ad aver combattuto con le forze di Mosca nella guerra contro l'UcrainaAlessandro D’Amato (Open)
Simon Perry
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Sarebbe bello farne un podcast ❤️
Ma non so se era questo il tuo intento.
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Simon Perry
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È un media che ultimamente ha preso molto piede; tuttavia può essere difficile da fare.
Se non si è bravi, come me, rischia di diventare "un lungo vocale di whatsapp" ☺️😄
aimee80
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