Siamo in piazza per i giornalisti sulla Flotilla e per quelli uccisi a Gaza: hanno spezzato il buio
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Le croniste e i cronisti che erano sulla Flotilla per Gaza meriterebbero un
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A Latina centinaia di studenti in corteo: “Palestina libera!”
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Al grido di “Palestina libera”, centinaia di persone hanno preso parte questa mattina a una manifestazione a Latina, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati Usb e Cgil.
Napoli blocca tutto. “Siamo l’equipaggio di terra!”
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“Siamo l’equipaggio di terra della Flotilla, pronti a sostenere con iniziative di protesta i nostri compagni in mare. Se vi fermano, noi blocchiamo tutto!’”, lo avevano annunciato gli studenti in una conferenza stampa nella sede
Difesa, i 12 miliardi vanno trasformati in sicurezza per i cittadini. Intervista a Minardo
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Nel documento programmatico di finanza pubblica il governo ha inserito la proposta di destinare circa 12 miliardi di euro aggiuntivi alla Difesa entro il 2028, una scelta legata sia agli impegni assunti in sede Nato sia alla necessità di
Paola: a Bologna il GIP rimette alla Consulta la questione di legittimità costituzionale sul requisito del trattamento di sostegno vitale
Si tratta dell’ottava volta che il fine vita arriva in Corte costituzionale
Il commento di Filomena Gallo: “Il GIP di Bologna ha confermato che il requisito del sostegno vitale non ha alcuna ragionevolezza”
Cappato commenta: “È ora che la Corte costituzionale superi questa discriminazione tra malati. Ci prepariamo a nuove azioni di disobbedienza civile”
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Bologna, con ordinanza depositata il 29 settembre 2025, ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’articolo 580 del Codice Penale, sul caso della signora Paola, 89 anni, affetta da parkinsonismo irreversibile. Al centro, di nuovo il requisito del “trattamento di sostegno vitale”.
Il procedimento riguarda Felicetta Maltese, Virginia Fiume e Marco Cappato, indagati per avere aiutato nel 2023 a raggiungere la Svizzera la signora Paola (qui la vicenda), affetta da parkinsonismo avanzato, patologia irreversibile e fonte di intollerabili sofferenze. Pur lucida e consapevole, la signora non era dipendente da nessun trattamento di sostegno vitale e non avrebbe potuto morire neppure attraverso un semplice rifiuto delle cure, ma solo mediante suicidio medicalmente assistito.
Il GIP ha rilevato che il limite del requisito del trattamento di sostegno vitale, imposto dalla sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale, che ha legalizzato il “suicidio assistito” in Italia a determinate condizioni, crea una discriminazione tra pazienti, impedendo a chi soffre in modo irreversibile di esercitare pienamente il diritto all’autodeterminazione. La questione riguarda il rispetto dei principi costituzionali di uguaglianza, libertà personale e diritto alla vita privata, nonché dell’articolo 8 della CEDU.
Il Giudice scrive nelle motivazioni:
Il requisito dei trattamenti di sostegno vitale non contribuisce in alcun modo a misurare la capacità di intendere e di volere, la libertà e autonomia di scelta o le sofferenze fisiche o psicologiche dei soggetti malati, risultando irrilevante ai fini della dimostrazione della patologia e della sua irreversibilità.(..) La presenza di una patologia seria e irreversibile, unitamente a sofferenze fisiche o psicologiche gravi, è già pienamente assicurata dai requisiti previsti dalla legge. Pertanto, il dubbio di costituzionalità riguarda il fatto che solo le persone malate che si trovino a dipendere da un presidio medico o trattamento farmacologico di sostegno vitale possano legittimamente usufruire dell’aiuto al suicidio, mentre agli altri infermi è precluso ricorrere a tale pratica nei tempi e modi da loro scelti, dovendo attendere il peggioramento delle condizioni patologiche.” (p.8 ord.)”
Filomena Gallo, avvocata difensore di Marco Cappato e coordinatrice del collegio di studio e difesa – composto anche da Francesco Di Paola, Francesca Re, Rocco Berardo, Alessia Cicatelli e Iole Benetello – di Maltese e Fiume, ha dichiarato: “Il GIP di Bologna ha confermato ciò che già altri giudici hanno evidenziato: il requisito del sostegno vitale non ha alcuna ragionevolezza. La stessa Corte nella propria giurisprudenza in passato ha evidenziato che la regola da seguire, perché tali limiti siano ammissibili, deve sempre essere quella della ‘necessarietà e ragionevolezza della limitazione’. Le storie delle persone portano i Tribunali a riconoscere l’irragionevolezza di un requisito che si rivela arbitrario e lesivo dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione e dalle convenzioni internazionali. Pertanto, fino a quando tale requisito resterà in vigore i Tribunali riporteranno ai giudici delle leggi la questione di legittimità costituzionale”.
Marco Cappato, Presidente dell’associazione Soccorso Civile, dichiara: “ In assenza di un intervento del Parlamento che mira anche a cancellare la giurisprudenza costituzionale, è ora che la Corte costituzionale riconosca a tutte le persone, senza arbitrarie esclusioni, il diritto di scegliere come porre fine alle proprie sofferenze. Proseguiremo con le azioni di disobbedienza civile attraverso l’associazione Soccorso civile per fare valere questo diritto.” Soccorso Civile è l’associazione che fornisce assistenza alle persone che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è rappresentante legale Marco Cappato.
Il procedimento è stato sospeso e gli atti sono stati trasmessi alla Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità dell’articolo 580 del codice penale nella parte contestata.
Le prossime azioni saranno discusse in occasione del XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che si terrà a Orvieto sabato 5 e domenica 6 ottobre.
L'articolo Paola: a Bologna il GIP rimette alla Consulta la questione di legittimità costituzionale sul requisito del trattamento di sostegno vitale proviene da Associazione Luca Coscioni.
A Pavia: luci su Gaza
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Con piccole torce in mano, candele, telefonini si è fatta luce ieri sera a Pavia, davanti al Policlinico San Matteo, presenti molti sanitari dell’ospedale pavese e altri cittadini interessati. Una commemorazione semplice e in larga parte spontanea durante la quale è stato letto un centinaio di nomi di medici,
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This Week in Security: CVSS 0, Chwoot, and Not in the Threat Model
This week a reader sent me a story about a CVE in Notepad++, and something isn’t quite right. The story is a DLL hijack, a technique where a legitimate program’s Dynamic Link Library (DLL) is replaced with a malicious DLL. This can be used for very stealthy persistence as well as escalation of privilege. This one was assigned CVE-2025-56383, and given a CVSS score of 8.4.
The problem? Notepad++ doesn’t run as a privileged user, and the install defaults to the right permissions for the folder where the “vulnerable” DLL is installed. Or as pointed out in a GitHub issue on the Proof of Concept (PoC) code, why not just hijack the notepad++ executable?
This is key when evaluating a vulnerability write-up. What exactly is the write-up claiming? And what security boundary is actually being broken? The Common Weakness Enumeration (CWE) list can be useful here. This vulnerability is classified as CWE-427, an uncontrolled search path element — which isn’t actually what the vulnerability claims, and that’s another clue that something is amiss here. In reality this “vulnerability” applies to every application that uses a DLL: a CVSS 0.
Smish Boxes
There’s a trend to replace land lines with cellular modems. While wearing my phone tech hat, I’ve even installed a few cellular routers in hotel telecom closets. It turns out there’s a potential problem with that particular arrangement. Hotels and other commercial installations often assign a public IP address to each piece of equipment, and as a result it’s not uncommon for that equipment to be directly exposed to the Internet. And what happens when cellular routers are exposed to the Internet, sometimes with vulnerabilities or even default credentials? Naturally, scammers use them to send spammy SMS messages.
The scale of the problem is surprising. After researchers at Sekoia discovered the problem, they discovered 18,000 of these devices accessible on the Internet. It seems like this campaign may be responsible for the majority of the SMS spam being sent in modern smishing campaigns. It also appears that there may be an unknown 0-day being exploited in the campaign.
VMWare
VMware just fixed CVE-2025-41244, a local privilege escalation vulnerability that has been in use in the wild since at least October of last year. This vulnerability is in the service discovery feature of VMware Aria. The idea is that the installed VMware Tools can discover running services and probe for version numbers.
On a Linux guest, this probe works by listing the currently running processes, and if the a process matches one of the regular expressions, that process is run with the -v
flag. As root. Yes, this vulnerability that was being actively exploited in the wild by a Chinese threat actor for over a year, was as simple as an over-matching regex and carelessly running binaries as root. The trick favored by the attackers was to place a malicious binary at /tmp/httpd
, run it as a regular user, and just wait for the VMware tooling to come along and run it as root.
Sudo Chwoot
The maintainers behind sudo
fixed a pair of vulnerabilities back in June that allowed a local attacker to escalate privileges. The most interesting of the two abuses is in the handling of the chroot option, resulting in an attack [Rich Mirch] refers to as “chwoot”.
The actual weakness is that sudo
would use the chroot()
system call while setting up the chroot environment, prior to dropping privileges. In this state, sudo
performs Name Service Switch calls as root, which results in looking for /etc/nsswitch.conf
inside the chroot directory. This config file can trigger a shared library load, and since it’s happening in the context of a chroot, that library is also first loaded from the chroot directory if it exists there, resulting in a handy escalation to root.
This behavior is enabled for all users by default, resulting in a serious vulnerability on many Linux machines. It was fixed and disclosed back in June, but has now been added to the CISA list of known exploited vulnerabilities.
Not in the Threat Model
Intel and AMD both have trusted computing solutions for encrypted VMs, that among other things, encrypt the bits in memory so even a compromised kernel can’t extract data from the running VM. The approaches from both companies are similar, using symmetric encryption with the memory location as part of the encryption Initialization Vector (IV). This means that while the same key is in use, a plaintext value in a given memory location will always be represented by the same encrypted value. Two pieces of research came out this week suggesting that this codebook-like behavior has security ramifications.
Before we dive into the rest of the details, it’s worth pointing out that asymmetric encryption is likely not a viable option for VM memory encryption, due to the processing latency overhead. The exploit here is to physically connect to the memory sticks inside a target computer, and record the encrypted bits. In some cases, an attacker can later run a malicious VM on the same hardware, and use the physical hack to replay the captured bits, allowing easy decryption. Another option is to replay the VM attestation report, falsely claiming that the virtual machine is still fully protected.
What’s initially surprising is that both Intel and AMD have maintained that their SGX and SEV-SNP systems are not intended to protect against physical access. But seeing what is possible with physical modification to system memory, it’s no longer a surprising line to draw. The other interesting note is that so far these attacks are limited to DDR4, as DDR5 memory has a higher data rate, making the entire operation even more difficult.
Bit and Bytes
Red Hat has confirmed that one of its GitLab instances was compromised by Crimson Collective, leading to the exfiltration of over 500 GB of data. This seems to include customer data related to consulting contracts.
RCE Security dug into a product called TRUfusion Enterprise, a data transfer solution that is marketed as undergoing regular audits. It came as a surprise that they found four vulnerabilities that could be called low-hanging fruit. The takeaway: not all audits are created equal, and there’s no guarantee that this style of code review will catch every bug.
Our last two links are both about memory management. The first is from Cybervelia, looking at how to find uninitialized memory access with just a program binary and no source code. Binary Ninja is the tool that really shines here, but it’s certainly not an easy task.
The other is the latest from Google’s Project Zero, taking a look at some non-obvious ways to defeat Address Layout Randomization using careful analysis of hash tables. Very in-depth work, and on-brand for Project Zero. Enjoy!
100 ricercatori di bug, 32 milioni di dollari! HackerOne: I bug sulle AI stanno aumentando!
La piattaforma di ricompensa per le vulnerabilità HackerOne ha riferito che gli hacker white hat di tutto il mondo hanno ricevuto 81 milioni di dollari di risarcimenti negli ultimi 12 mesi. Secondo l’azienda, si tratta di un aumento del 13% rispetto all’anno precedente.
Oggi, HackerOne gestisce oltre 1.950 programmi di bug bounty e fornisce servizi di divulgazione delle vulnerabilità, penetration test e auditing della sicurezza del codice. Tra i suoi clienti figurano Anthropic, Crypto.com, General Motors, GitHub, Goldman Sachs, Uber e agenzie governative, tra cui il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
In media, i programmi attivi pagano ai ricercatori circa 42.000 dollari all’anno. I primi 100 programmi sulla piattaforma hanno erogato da soli un totale di 51 milioni di dollari tra luglio 2024 e giugno 2025. I primi dieci programmi hanno erogato 21,6 milioni di dollari del totale.
Anche i ricercatori stanno assistendo a una crescita dei guadagni: i primi 100 cacciatori di bug guadagnano complessivamente 31,8 milioni di dollari. Sempre più specialisti raggiungono stipendi annui a sei cifre.
HackerOne sottolinea che il forte aumento dei risarcimenti è dovuto al rapido sviluppo di vulnerabilità legate all’intelligenza artificiale. Nell’ultimo anno, il numero di tali segnalazioni è cresciuto di oltre il 200%, mentre i casi di “injection prompt” sono aumentati del 540%, rendendoli la classe di minaccia in più rapida crescita nel settore dell’intelligenza artificiale.
Allo stesso tempo, si registra un calo nelle categorie classiche: XSS e SQL injection stanno diventando meno comuni. Tuttavia, gli errori di autorizzazione, tra cui il controllo di accesso errato e l’IDOR (riferimento diretto a oggetti non sicuri), stanno mostrando un aumento significativo.
Secondo il rapporto, nel 2025 HackerOne ha contato 1.121 programmi che includevano tecnologie di intelligenza artificiale nelle proprie ricerche. Si tratta di un aumento del 270% rispetto all’anno precedente. Inoltre, sono state convalidate oltre 560 segnalazioni inviate da agenti di intelligenza artificiale autonomi.
L’azienda sottolinea che l’uso di strumenti di intelligenza artificiale sta diventando parte integrante dei flussi di lavoro dei ricercatori. Dei 1.820 specialisti intervistati, il 70% ha ammesso di utilizzare tali soluzioni per migliorare l’efficienza del rilevamento delle vulnerabilità.
“Le vulnerabilità dell’intelligenza artificiale sono aumentate di oltre il 200% su base annua e le iniziative aziendali di mitigazione stanno crescendo tre volte più velocemente rispetto allo scorso anno”, ha affermato Kara Sprague, CEO di HackerOne.
Secondo lei, una nuova generazione di cosiddetti “hacker bionici”, che utilizzano l’intelligenza artificiale per migliorare le proprie capacità, è in grado di individuare vulnerabilità su una scala senza precedenti.
L'articolo 100 ricercatori di bug, 32 milioni di dollari! HackerOne: I bug sulle AI stanno aumentando! proviene da il blog della sicurezza informatica.
Tg del 3 ottobre 2025
Conduzione: Lorenzo Giovanardi Coordinamento: Flavia Falduto Ticker: Enza Savarese e Alessio Garzina Collegamento: Sofia Landi Digiwall: Roberto Abela In redazione: Elisabetta Guglielmi, Alessio Corsaro, Valerio Francesco Silenzi, Flavia Falduto, Chiara…
L'articolo Tg del 3 ottobre 2025 su Lumsanews.
Abolition and Alternatives Conference (AAC) Starts Today
We are proud to sponsor The Abolition and Alternatives Conference (AAC) that starts today, October 3rd, and ends on the 5th. The conference is organized and hosted by The Black Response at their offices at 245 Main Street, Cambridge, MA, 02142 on Friday and Saturday. On Sunday, it will be at The Foundry – 101 Roger Street Cambridge, MA – Kendall Square. The conference schedule is available.
We encourage all Pirates to attend and support this conference, especially, but not exclusively, the ShotSpotter and Police Surveillance track. If you can not attend, or even if you can, please consider giving a donation to The Black Response or print out their poster and put it up in your neighborhood. See you next week!
Details on the conference are reproduced below. Edits are only for clarity:
This free, in-person event will bring together community members, organizers, and advocates for a weekend of in-depth learning and discussion focused on alternative public safety and community care, housing justice, and the impacts of surveillance technologies like ShotSpotter. It will include keynote addresses from Fatema Ahmad (Muslim Justice League), Stephanie Guirand (The Black Response), and Spencer Piston (Boston University).
Food will be provided, childcare will be available, and we encourage attendees to share any additional access needs via the conference interest form. TBR will be reaching out to invite participation as speakers and facilitators. For questions, please contact Stephanie at general@theblackresponsecambridge.com.
Throughout the conference, participants will have the opportunity to choose from panels in four tracks:
Housing Justice
This track features panels led by the Cambridge Housing Justice Coalition (CHJC). CHJC is a coalition of activist groups and concerned Cambridge residents who believe housing is a basic human right. The panels and workshops on this track will focus on housing justice and its intersections with the prison industrial complex.
ShotSpotter and Police Surveillance
This track will be led by the #StopShotSpotter Coalition Camberville. In this track, coalition members will provide an introduction to ShotSpotter, the audio-surveillance technology. We will examine its impact in Cambridge, the national landscape, and broader conversations about surveillance tech.
Alternatives and Community Care
This track will be led by members of the Massachusetts Community Care Network (MCCN). This track will include panels of responders, program directors, and organizers working to make alternatives to policing real. It includes a panel on the movement with Daanika Gordon, Spencer Piston, and Minali Aggarwal.
Community Concerns (Anti-Racism, Immigration Justice, Justice for Palestine, and Black Lives Matter)
This track will discuss concerns that come directly from the communities we serve and work with. These concerns also intersect with the movement for abolition and alternatives. They include Justice for Palestine, Immigration Justice, and Anti-Racism. In this tract we intend to learn from organizers leading these movements in Massachusetts.
Violenza in corsia, raddoppiano le aggressioni ai sanitari
Servizio di Filippo Saggioro e Sofia Silveri
L'articolo Violenza in corsia, raddoppiano le aggressioni ai sanitari su Lumsanews.
AI contro AI: la nuova frontiera del phishing
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La scoperta del Microsoft Threat Intelligence di una campagna di phishing dove il codice malevolo è stato probabilmente offuscato grazie a un modello di linguaggio generativo conferma che il confronto tra attaccanti e difensori si è spostato su un piano nuovo, quello dell’intelligenza artificiale. Che c’è da sapere
L’aumento delle spese militari finanzi una difesa europea sovranazionale. Parla Borghi
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In data odierna, il governo ha trasmesso alle Camere il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), all’interno del quale è contemplato un aumento delle spese militari di circa 12 miliardi di euro entro i prossimi tre anni. Il tema è tra i
Flotilla, l’Italia in piazza. La replica di Bonelli e Fratoianni (Avs) a Giorgia Meloni
A cura di Sofia Landi
L'articolo Flotilla, l’Italia in piazza. La replica di Bonelli e Fratoianni (Avs) a Giorgia Meloni su Lumsanews.
Orvieto in piazza per la Flotilla
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/orvieto…
Orvieto c’è ed è a fianco di Gaza dei Palestinesi e della Sumud Global Fottilla. Orvieto ha scelto di manifestare nella sua Città e oltre 1200 persone studenti lavoratori di scuola sanità e dei servizi insieme al coordinamento orvietano per la Palestina hanno dato vita ad