Guerra. Intervista a Silvano Cacciari (scenari)
Ė uscito Guerra. Per una nuova antropologia politica,
Per l’occasione, ecco una sintesi di domande fatte dai lettori del libro precedente, La finanza è guerra, e di estratti significativi di Guerra. Ne è uscita un’intervista sugli scenari aperti dal nuovo testo e una di approfondimento dei concetti che rendono pensabile un mondo in cui la politica è diventata la continuazione della guerra ibrida con altri mezzi. Le questioni sul tavolo sono diverse (la crisi Usa-Ue in contemporanea al conflitto russo-ucraino, le dinamiche di riarmo, la rivoluzione industriale della AI, il riemergere di una teologia politica che cerca disperatamente fattori di ordine in un mondo che non riesce a comprendere) per cui due interviste, una dedicata agli scenari e una ai concetti, rendono più produttiva la lettura di Guerra. Risulta evidente che proprio il modo di pensare della geopolitica, che guarda alle relazioni internazionali fatte di alleanze di stati sovrani come se fossimo ancora a Westfalia, è messo in seria difficoltà da quello che sta accadendo. Come è altrettanto evidente che il capitalismo politico, l’apparato statale che promuove interessi nazionali, vede erodere significativamente il proprio spazio di sovranità. Questo non è un periodo che prefigura un ordine mondiale o multipolare ma uno nel quale le relazioni internazionali sono un sistema adattivo complesso con le sue interazioni non lineari e i tentativi di adattamento della politica a processi per lei insormontabili. Ringraziando i lettori delle riflessioni pervenute, ecco qui in Scenari la parte di intervista che approfondisce il contesto globale in cui politica e sovranità si presentano prevalentemente come forze in via di disgregazione. Nel nuovo campo di forze antropologico che si è creato a partire dall’ormai lontano 11 settembre 2001 e che viene definito guerra mondiale non dichiarata, molto ormai è cambiato. Vediamo cosa.
(s.c.)
R. Quando le reti globali si fanno arma. Il concetto di interdipendenza armata di Farrel e Newman è centrale per il presente e il futuro: le reti globali (energia, logistica, finanza) non creano commercio pacifico, ma diventano compiutamente armi di guerra. Qual è l’impatto politico più serio di questa realtà?
D. L’impatto politico più serio e profondo della weaponized interdependence è la trasformazione strutturale della sovranità nazionale e persino della coercizione internazionale. Qui il potere delle armi è significativo non solo se segue l’innovazione tecnologica, ma anche se le infrastrutture stesse si fanno arma: eserciti, AI e missili dettano la potenza sovrana solo quando vi è possibilità di controllo di reti transnazionali private (es. SWIFT per i pagamenti, cloud provider per i dati, sistemi logistici come Maersk o DP World). Questo significa che lo stato di conflitto permanente si crea non solo tra alleanze e al loro interno (come nella Ue) ma anche dove le reti globali sono sia produzione di ricchezza che oggetto e mezzo della contesa. Lo stato moderno si definisce come il «monopolio della violenza legittima sul proprio territorio», ma la weaponized interdependence rende questo monopolio obsoleto: un potere straniero o non politico può infliggere, infatti, danni catastrofici alla società (collasso finanziario, blackout energetici) senza violare la sovranità territoriale, agendo oltretutto attraverso infrastrutture digitali e finanziarie che già risiedono legalmente nel paese target. Lo stato, anche riarmandosi, perde così controllo definitivo sulla propria sopravvivenza funzionale. La sua capacità di fornire sicurezza, benessere e ordine attraverso la governamentalità dipende da reti, anche molto instabili, gestite altrove. La guerra finanziaria, pratica nata a fine ottocento oggi tecnologicamente avanzata, ha fatto già vedere questi processi che oggi sono compiutamente guerra ibrida e che possono essere rivolti contro qualsiasi paese. La weaponized interdependence è il terreno più favorevole per la guerra ibrida, poiché permette di logorare un avversario anche rimanendo sotto la soglia del conflitto armato aperto. Stiamo parlando di uno scenario in cui le guerre contengono altre guerre: ad esempio, la guerra ibrida condotta tra occidentali e Russia su più piani di realtà – dal campo di battaglia, alla tecnologia, alla finanza – conteneva, fin dalla presidenza Biden, un’altra guerra ibrida sotto la soglia del conflitto armato, addirittura entro un quadro di alleanza formale, condotta dagli Stati Uniti contro la Ue.
D. La scomparsa dei limiti (Brooks): Rosa Brooks afferma che «ogni cosa è diventata guerra». Politicamente, questo cosa significa? Se non esistono più limiti (non c’è più un confine tra guerra e pace, tra militare e civile), in che modo si comportano le istituzioni?
R. Rosa Brooks – ci porta verso una trasformazione epocale della politica internazionale e domestica. L’impatto è profondo e destabilizzante. La guerra ottocentesca era, con Clausewitz, la «continuazione della politica con altri mezzi», un evento delimitato nel tempo e nello spazio, la cui concezione ha dominato ben oltre il periodo storico della sua concreta possibilità di applicazione. Oggi, la politica, quella istituzionale come quella informale, è diventata un’estensione della guerra permanente, condotta con mezzi ibridi. La competizione strategica non si accende, né spegne: è sempre attiva, dall’influenza sui social media, alle evoluzioni dei mercati finanziari al controllo delle supply chain. Agenzie di intelligence e militari assumono ruoli domestici e globali senza precedenti (es. la NSA che fa cyber-warfare offensivo o i comandi cyber militari che difendono infrastrutture civili). La burocrazia si militarizza: ministeri dell’interno, dell’energia, della salute sviluppano unità per la “resilienza” e la “guerra ibrida”, adottando logiche e budget di tipo bellico, perdendo la loro identità e specializzazione istituzionali e diventando tutte, in qualche misura, apparati di sicurezza nazionale. Nascono così task force e unità ibride che riuniscono militari, diplomatici, esperti di informazione e aziende private; strutture che operano in zone grigie normative, al di fuori dei tradizionali controlli parlamentari. Per rispondere a minacce “senza limiti”, le istituzioni espandono il loro potere senza limiti (sorveglianza, interventi extragiudiziali, operazioni coperte), alimentando la conflittualità globale permanente, cioè lo stesso fenomeno alla radice dell’indebolimento della sovranità nazionale.
D. Il potere dell’infrastruttura digitale: L’uso delle reti finanziarie, logistiche, produttive e digitali come arma (tramite sanzioni mirate o attacchi cyber) verso quali soggetti sposta le dinamiche di potere? E cosa succede alla sovranità nazionale quando la capacità di difesa dipende dalla tecnologia di una rete complessa di aziende private?
R. L’uso delle infrastrutture digitali e delle reti globali come arma sta causando uno spostamento radicale del potere e una ridefinizione della sovranità nazionale. La tech sovereignty si impone come nuova sovranità nella guerra permanente: aziende come Amazon Web Services (cloud), TSMC (semiconduttori), SpaceX (connettività satellitare), SWIFT (finanza) controllano infrastrutture critiche a livello globale. Possono decidere, autonomamente , di disconnettere interi paesi o settori. La tech sovereingty possiede anche un vero e proprio potere normativo definendo standard de facto (protocolli 5G, formati dati) che gli stati devono accettare. Se ne è visto l’effetto nella sospensione della Russia da SWIFT nel 2022: arma finanziaria possibile solo perché una società privata belga ne gestisce un monopolio infrastrutturale globale. Ci sono anche paesi che ospitano nodi fisici decisivi (come Taiwan per i semiconduttori o i Paesi Bassi per ASML – stesso settore – e i porti europei o Singapore per la logistica marittima), acquisendo un potere di interdizione sproporzionato rispetto alla loro dimensione militare tradizionale. Cosa accade alla sovranità nazionale? Che la difesa nazionale dipende da infrastrutture fuori dal controllo statale diretto, ma uno stato non può “difendere” ciò che non possiede o non controlla appieno (cloud altrui, software proprietario). Abbiamo quindi un paradosso che, in fondo, non sorprende, visti i tre decenni di liberismo da cui veniamo, ovvero che mentre la sovranità formale (confini, leggi) rimane, quella funzionale (capacità di garantire servizi essenziali) è condivisa con grandi aziende o ceduta a soggetti privati di ogni genere.
D. In questo scenario di politica come continuazione della guerra ibrida quali sono i fattori scatenanti le guerre sul campo come quella russo-ucraina? L’accumulazione di capitali che tende inesorabilmente verso la guerra? La guerra ibrida che diviene incontrollabile agli stati sovrani e alle alleanze?
R. Quando la guerra non militare si estende su troppi piani di realtà l’intervento armato diviene inevitabile. La guerra a bassa intensità del conflitto russo-ucraino (una compresenza di guerriglia, guerra a bassa intensità, guerra finanziaria, sanzioni e lawfare, scontro continuo sugli accordi di pace di Minsk) termina con il 2022 in un drammatico scontro sul campo nel quale entrambe le parti fanno calcoli strategici e, allo stesso tempo, sono trascinate da una situazione incontrollabile. Qui la ragione di stato non è padrona della guerra: deve solo sapersi adeguare alla direzione che hanno preso queste forze incontrollabili. La guerra ibrida, come quella adottata dal 2014 al 2022, opera per logoramento e destabilizzazione senza dichiarazione di guerra. Quando questi strumenti non riescono a piegare l’avversario, emerge la spinta ad intervenire sul campo aggiungendo la l’arma militare piena alle altre non militari. Poi i media, la filosofia della guerra giusta intervengono per definire chi ha ragione, chi è l’aggressore o l’aggredito. La costruzione di questa spinta è accelerata dalla guerra ibrida stessa, che fornisce informazioni dettagliate sulle vulnerabilità nemiche (attraverso cyber spionaggio, corruzione, disinformazione che testa le reazioni). Quando le vulnerabilità nemiche si fanno un oggetto definito nelle piattaforme AI, nelle catene di comando militari , nei Cda aziendali dell’economia della guerra lo scatenamento della guerra sul campo non è un fenomeno controllabile dagli stati. Questo tanto più quando i mercati finanziari cominciano a scommettere sulle materie prime, e sui veicoli finanziari. che diventano essenziali in una guerra sul campo. E’ il momento in cui le grandi tech e le aziende di difesa private, che hanno partecipazioni strategiche ovunque, vedono l’accelerazione del mercato. Si impone l’interesse a vendere strumenti di guerra ibrida (sistemi di sorveglianza, piattaforme di analisi dati, servizi di cybersecurity offensiva) a stati e attori non statali e a perfezionare quelli di guerra (Palantir che diventa, di fatto, la guerra in Ucraina). Si sviluppa un mercato della vulnerabilità del nemico e della difesa che commercializza il conflitto nel quale, oltretutto, i media ufficiali non sono solo militarizzati ma anche ufficio stampa dell’espansione di questo mercato dello scatenamento della fase convenzionale della guerra. La guerra russo-ucraina rappresenta il ciclo dell’immissione della guerra convenzionale entro la quella ibrida e quello dello svuotamento della sovranità statale alla quale gli attori politici cercano di adattarsi. L’interdipendenza armata rivela l’ accumulazione di capitale in crisi e spinge verso la guerra ibrida come strumento “a basso costo” di risoluzione della crisi stessa; la guerra ibrida, per sua natura multifrontale, genera instabilità, escalation impreviste e logoramento; questa instabilità può superare la capacità di controllo di stati e alleanze, specialmente quando attori finanziari e dinamiche tecnologiche accelerano le crisi; infine dall’impasse e dalla perdita di controllo, gli stati possono ricorrere alla guerra convenzionale, direttamente o per procura, come presunto “reset” o soluzione definitiva, aggiungendo il conflitto sul campo agli altri piani di realtà che si sono fatti arma creando una tempesta le cui dinamiche sono difficilmente controllabili anche dall’eventuale vincitore.
D. La crisi di legittimità del governo: La guerra ibrida opera anche al di sotto della soglia della violenza palese, ma crea comunque una precarietà sistemica. In che modo un governo mantiene la sua legittimità e il sostegno pubblico se non può garantire né la “pace” (perché il conflitto è diffuso) né una “vittoria” (perché il conflitto non finisce), ma solo una gestione permanente della crisi che appare senza limiti?
R. La guerra ibrida crea una crisi di legittimità esistenziale per la forma governo perché smantella le fondamenta di ogni genere di patto sociale immaginario o costituzionalizzato che sia: lo stato non può promettere sicurezza né tanto meno pace, ma solo una perenne e logorante gestione dell’insicurezza. La legittimità, in questo contesto, non si è persa in un giorno, ma è evaporata gradualmente nel corso degli ultimi trenta anni liberisti. La forma governo si trova oggi, e per il futuro, intrappolata in un paradosso simile a quello di Schrödinger: deve dichiarare simultaneamente che c’è una guerra (per mobilitare risorse e poteri speciali) e che non c’è (per evitare panico e costi politici e materiali). In questa zona dai caratteri indistinti, il sostegno pubblico non si mantiene con le vittorie, ma con la capacità di costruire una narrativa distopica da guerra senza limiti (“la necessità di difendersi”, narrazione quasi mistica). Il governo mantiene il consenso se produce la narrazione del controllo attraverso una successione calcolata di crisi “gestite”: un attacco informatico, una sconfitta militare , uno scandalo finanziario. Ogni evento viene ufficialmente narrato come grave ma controllato, dimostrando sia l’onnipresenza della minaccia che l’indispensabilità della guida vigile. Il pubblico, compresi i social, rinuncia a prospettive a lungo termine e si aggrappa all’autorità che promette di gestire il prossimo disastro imminente. La politica si riduce alla narrazione dell’emergenza. Uno scenario già prefigurato negli anni ’70, il cui risultato oggi non è una dittatura classica con i carri armati in piazza, o una socialdemocrazia che sospende la democrazia (come nella Germania di Helmut Schmidt), ma uno stato la cui legittimità non deriva più dal benessere o dalla giustizia, ma dalla percezione che, per quanto brutale e claustrofobica, l’alternativa a questa gestione sia l’apocalisse. Il consenso si cristallizza in un silenzio assorto, in uno stato di shock congelato, dove il sostegno al governo non è attivo, ma è l’assenza di energie per immaginare un altro futuro.
D. La nuova rivoluzione industriale – trainata da AI e robotica – quanto è in grado di far evolvere questo scenario della politica come continuazione della guerra ibrida con altri mezzi? E quali sono le criticità più forti in questa dimensione?
R. La fusione tra AI, robotica e guerra ibrida, promossa dalla nuova rivoluzione industriale non fa semplicemente evolvere lo scenario, ma trasforma la «politica come continuazione della guerra con altri mezzi» nella componente antropologica di un sistema autonomo e autopoietico. Un cambiamento enorme che la politica, istituzionale ma anche informale, deve ancora metabolizzare. Con AI e robotica avanzate, gli attacchi ibridi possono essere sempre più progettati, eseguiti e adattati da sistemi autonomi, con la conseguenza che l’attribuzione delle responsabilità diventa quasi impossibile: è stato un algoritmo? Un errore? Uno stato? Un’azienda? Un hackeraggio da parte di un algoritmo? L’ambiguità, già arma della guerra ibrida, diventa totale. Immaginiamo una supply chain intelligente e auto-adattiva controllata da AI: in tempo di pace, ottimizza i flussi globali per l’efficienza; in caso di tensione geopolitica, un algoritmo può riorientarla automaticamente per strozzare un avversario, prima ancora che un qualsiasi governo ordini una sanzione. Il conflitto economico diventa così proattivo e automatizzato. La nuova rivoluzione industriale non accelera semplicemente la guerra ibrida ma la trasforma in un ecosistema vivente di conflitto. Le criticità più forti risiedono nella perdita di controllo della società per questo tipo di processi, ma il rischio maggiore non è Skynet di Terminator che diventa consapevole, quanto una società che delega a sistemi opachi le decisioni più critiche, in una corsa verso l’efficienza che sacrifica la deliberazione, la solidarietà e la sovranità. La politica, in questo scenario, non è più la continuazione della guerra con altri mezzi, ma la continuazione della logica algoritmica, intrecciata con quella dello stato di emergenza, con mezzi umani.
D. I nuovi attori della forza: Se il conflitto è ibrido, la forza coercitiva non è più monopolio dello Stato. In che modo l’emergere di attori privati (mercenari, hacker di stato, gruppi finanziari con potere di vita o di morte) sta decentralizzando la violenza e sfidando il fondamento stesso dell’ordine politico moderno?
R. Gli eserciti tradizionali permangono, anche se finiscono per essere governati da piattaforme AI private (come Palantir in Ucraina), ma l’emergere di attori privati nel mercato della forza coercitiva non sta semplicemente decentralizzando la violenza: sta disassemblando il concetto weberiano di stato moderno e riscrivendo le regole fondamentali del potere politico. Almeno tre soggetti, oltre ai creatori di AI, sono significativi in questo processo: Mercenari 2.0 (PMC 2.0) non più solo “cani da guerra” in zone marginali. Compagnie come il gruppo Wagner (prima della crisi), ma anche le nuove entità che sono emerse, offrono pacchetti di sovranità completi: controllo territoriale, intelligence, guerra informatica, influenza politica. Sono proxy che si possono disconoscere in caso di necessità, ma capaci di alterare confini (Ucraina 2014, Sahel) e rovesciare governi (Libia). Lo stato che li usa, perde il controllo sulla violenza che scatena, vedendosela anche rivoltare contro (colpo di Stato in Mali sponsorizzato da Wagner, insubordinazione verso Putin in Russia). Hacker di stato (state-sponsored hacktivist): gruppi come APT28 (Fancy Bear) o Lazarus Group operano in una zona grigia tra intelligence nazionale e gang criminale privata. Permettono agli stati di compiere atti di guerra (sabotaggio di infrastrutture critiche, furto di proprietà intellettuale) senza responsabilità diretta. La violenza è digitale, ma le conseguenze sono fisiche (blackout, disastri industriali). Lo stato che li ha ingaggiati (come desidererebbe fare Crosetto per l’Italia) nega, se necessario, ogni responsabilità, ma la violenza è reale. Capitalisti della coercizione: fondi speculativi e holding finanziarie che controllano, attraverso debito o acquisizioni, infrastrutture critiche nazionali (porti, reti energetiche, sistemi di comunicazione, debito pubblico, banche strategiche) di paesi vulnerabili. Possono minacciare di “spegnere” una nazione per ottenere concessioni politiche, usando il controllo proprietario come leva di coercizione non militare. L’ordine politico moderno, costruito sullo Stato-nazione come attore razionale e responsabile del potere finale, è stato sostituito da un ecosistema di potere policentrico, amorale e caotico, dove il più forte non è tanto l’esercito più grande, ma chi controlla la rete più agile di forza privatizzata, denaro opaco e connivenza politica. La sfida portata da tutto questo, non è solo di sicurezza, ma esistenziale per il progetto di civiltà basato sullo stato di diritto
D. Governare la crisi come metodo: Invece di risolvere le crisi, la politica è costretta a “governarle”, ovvero gestirle in modo cronico. Questa costante necessità di agire sotto emergenza, a quale modello di eccezione permanenteporta ?
R. Il modello politico che emerge dalla governance cronica della crisi non è uno “stato di eccezione” temporaneo, ma un ecosistema istituzionale patologico che possiamo definire «stato manageriale di emergenza cronica». Questo sistema sviluppa caratteristiche distintive e auto-rinforzanti: il potere si concentra in comitati d’emergenza (task force, unità di crisi) che operano al di fuori dei normali circuiti istituzionali. La legittimità deriva dalla percezione suscitata di competenza tecnica e di decisione militare, cioè della capacità di gestire l’ingovernabile di cui Trump vuol rappresentare un esempio. Si crea un dualismo istituzionale: mentre le strutture formali dello Stato (parlamento, ministeri) continuano ad esistere, il potere reale risiede sempre più in reti informali di esperti, consulenti e agenzie con mandati speciali. Il sistema sviluppa una classe di manager della crisi (crisis managers) il cui rilievo, budget e potere sono direttamente proporzionali alla perpetuazione dello stato d’emergenza. Si tratta, così, di reti che hanno un incentivo strutturale a normalizzare l’anormale e a patologizzare il normale. Qui, la quarantennale esperienza italiana dei commissari all’emergenza ha prodotto uno sterminato campionario di esempi antropologicamente validi. Nel nostro mondo è nato un vero e proprio un complesso industriale della resilienza: aziende di cybersecurity, consulenti di risk management e contractor per l’emergenza diventano lobbisti per politiche che garantiscano la domanda perpetua dei loro servizi. Le leggi “temporanee” d’emergenza diventano strati permanenti dell’ordinamento giuridico. Si irrobustisce un diritto parallelo (emergency law) che coesiste con quello ordinario, più flessibile. L’iper-focalizzazione sulla gestione dell’immediato (il “buzz” delle crisi) atrofizza la pianificazione a lungo termine. Lo stato perde la capacità di immaginare e costruire futuri alternativi, diventando solo uno strumento reattivo che reagisce solo a un complesso limitato di stimoli. La memoria istituzionale si accorcia: ogni crisi sembra senza precedenti, cancellando le lezioni del passato e favorendo soluzioni improvvisate e caotiche che producono nuove crisi.
D.Il prezzo politico del controllo: La necessità di difendersi da un nemico invisibile e onnipresente (come richiesto dall’interdipendenza armata) richiede una maggiore sorveglianza interna e un controllo pubblico-privato sui flussi di informazione e dati. Quali sono le conseguenze per la vita sociale e politica di un paese?
R. Il prezzo politico più alto è la trasformazione della cittadinanza da fonte di sovranità a soggetto monitorato. Si ottiene (forse) una società più controllabile, ma certamente una nazione meno libera, meno innovativa e, di conseguenza, nel lungo periodo, meno capace di resistere a quelle stesse minacce ibride che il controllo dovrebbe debellare. Di conseguenza, abbiamo la militarizzazione del discorso politico: i partiti competono non su visioni diverse di società, ma su chi è più duro con le minacce ibride (il tema è stato importato anche in Italia). La politica estera e di sicurezza diventa il campo dominante e scompaiono le questioni di giustizia sociale, ambiente, cultura. L’opposizione politica viene sistematicamente associata a rischi di sicurezza (“sono morbidi con il nemico”, “le loro proposte giocano a favore di Putin”). Il gioco democratico si trasforma in una lotta tra “patrioti” e “potenziali traditori”. L’ascesa di un Deep State viene legittimata: gli apparati di sicurezza (agenzie d’intelligence, unità cyber) acquisiscono un’influenza politica diretta senza precedenti. La loro competenza tecnica li rende immuni alla sfida democratica (“non puoi capire, è classificato”) mentre le piattaforme AI utilizzate per la sorveglianza sociale sono le stesse che si sono addestrate sul fronte ucraino o a Gaza. Qualsiasi soggetto elettorale progressista che accetta questo scenario può benissimo vincere le elezioni: sarà, nel migliore dei casi, un governo risucchiato in una dimensione, vasta, altamente complessa, fenomenologicamente superiore, di fascismo molecolare rispetto alla quale non riuscirà nemmeno a salvare le forme.
Share on WhatsApp
WhatsApp Messenger: More than 2 billion people in over 180 countries use WhatsApp to stay in touch with friends and family, anytime and anywhere.WhatsApp.com
reshared this
“Con la Matematica, inseguo la danza dei pianeti”
edu.inaf.it/approfondimenti/st…
Una matematica tra le stelle: per Space Jobs, ospitiamo Margaux Introra, dottoranda in Scienze e Tecnologie Spaziali dell’Università di Torino.
#astronomia #dottorato #dottoratoSst #matematica
"Con la Matematica, inseguo la danza dei pianeti"
Una matematica tra le stelle: per Space Jobs, ospitiamo Margaux Introra, dottoranda in Scienze e Tecnologie Spaziali dell'Università di Torino.Livia Giacomini (EduINAF)
reshared this
oggi, 10 dicembre, a milano: luca vitone @ fondazione luigi rovati, per ‘segnature’
fondazioneluigirovati.org/it/a…
La Fondazione Luigi Rovati ospita un incontro dedicato a ‘Segnature‘, la rivista monografica che esplora i linguaggi del contemporaneo, in occasione della pubblicazione del nuovo numero.
Protagonista dell’appuntamento sarà Luca Vitone, artista che da anni indaga il rapporto tra luogo, memoria e identità attraverso pratiche che attraversano media diversi.
L’incontro offrirà al pubblico l’opportunità di approfondire i temi al centro del nuovo numero della rivista e di dialogare con l’artista attorno ai suoi percorsi di ricerca.
Giuseppe Garrera
Storico dell’arte
Elio Grazioli
Critico d’arte
Paola Lenarduzzi
Graphic designer
Luca Vitone
Artista
Corso Venezia 52, Milano
#art #arte #colloquio #dialogo #elioGrazioli #fondazioneLuigiRovati #giuseppeGarrera #lucaVitone #paolaLenarduzzi #rivista #segnature
Segnature, Luca Vitone | Conversazione | Museo d‘arte Fondazione Luigi Rovati
"Segnature, Luca Vitone" dal 10 Dicembre 2025 presso il Museo d'Arte Fondazione Luigi Rovati a Milano.Fondazione Luigi Rovati
reshared this
oggi, 10 dicembre, a trieste: opere di ugo pierri da knulp
KNULP
via Madonna del Mare 7 a
Trieste
#art #arte #dinoFaraguna #dipinti #disegni #gliArcaniDelCaffe #inaugurazione #knulp #kunoKohn #mostra #oliiSuCarta #omaggioAlSignorVincenzo #pittura #spazioPierri #ugoPierri #up #vernissage
reshared this
oggi e mercoledì prossimo, 10 e 17 dicembre, seminario online: “l’opera come processo” a cura di sara davidovics, per centroscritture.it
𝐋’𝐎𝐏𝐄𝐑𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐏𝐑𝐎𝐂𝐄𝐒𝐒𝐎
Une seminario CentroScritture in due incontri a cura di Sara Davidovics
— 𝑚𝑒𝑟𝑐𝑜𝑙𝑒𝑑𝑖̀ 10 𝑒 17 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑚𝑏𝑟𝑒 2025 – 𝑜𝑟𝑒 18:00
centroscritture.it/service-pag…
Se osserviamo un fenomeno e l’ambiente che lo ha prodotto, quale operazione stiamo conducendo? Cosa significa documentare? Cos’è uno strato, un oggetto discontinuo, un archivio? Cosa significa agire una pratica decostruttiva, immaginativa, cosa significa esibirne il processo? E cosa significa far tutto ciò nel contesto dell’arte, a cosa serve? Ipotizziamo un campo di possibilità estese, interagenti. Un’orizzontalità, senza bordi. Pensiamo a una cosa che assuma la forma del proprio mutare, e di cui posso registrare e descrivere le variazioni. Che tipo di azione sto compiendo e quale funzione assumo? Chi ne è il testimone?
Il seminario è pensato per indagare questi aspetti e interrogarsi su quelle pratiche dell’arte che a un certo punto hanno dato vita a oggetti discontinui, oggetti aperti mentre in campi vicini del sapere si teorizzava un “corpo senza organi”. Apriremo delle ipotesi di ragionamento, circa alcune modalità, nel momento di transizione dall’oggetto al comportamento. Discuteremo gli esordi di questo passaggio e le modifiche di un paradigma attraverso temi chiave quali corpo, ambiente, relazione, (dis)identità.
Tenteremo di ridefinire una geografia del senso, a partire dagli anni ’60, per comprendere più a fondo quelle operazioni artistiche in cui si fa esercizio dello scarto, dell’indeterminazione e della processualità.
Nella seconda lezione è previsto un focus su artisti della più recente generazione del cosiddetto post-concettuale con documenti e opere inedite.
Info e iscrizioni su centroscritture.it
#disidentita #ambiente #art #arte #centroscritture #centroscrittureIt #corpo #geografiaDelSenso #indeterminazione #loperaComeProcesso #lezione #lezioni #postConcettuale #processualita #relazione #saraDavidovics #scarto #seminario #teoria
L'opera come processo | CentroScritture
Seminario in due incontri a cura di Sara Davidovics Se osserviamo un fenomeno e l’ambiente che lo ha prodotto quale operazione stiamo conducendo? Cosa significa documentare? Cos’è uno strato, un oggetto discontinuo, un archivio? Cosa significa agire…CentroScritture
reshared this
(ADC) “Smartphone, dopamina e dipendenza: il mio ESPERIMENTO di 7 Giorni”
youtube.com/watch?v=yKM4mMAxtE…
Caspiterina, De Concimi ha cacciato fuori questo esperimentino pazzo 2 settimane fa e io me l’ero perso… l’ho scoperto solo stasera per caso: 1 settimana senza lo smarfonino (o smarfonone, nel suo caso) per capire se è possibile vivere senza. Non tanto in senso di pratica universale del mondo, perché purtroppo al giorno d’oggi l’avere ed usare costantemente uno smartphone è qualcosa di praticamente forzato dall’esterno, sia dalla società che per certi versi dagli Stati, e con ogni anno che passa la possibilità di poter rimanere senza in tal misura si fa sempre più sottile, quindi non è questo il punto del video… Il suo discorso è più che altro sull’abitudine, la dipendenza, e queste minchiatine qui. 😳
È un caso spassoso che, come la sua sfida sia stata di 1 settimana, così io stasera — dopo aver trovato appunto per caso questo video, che credo abbia qualche spuntino di riflessione, e quindi mi è venuta la voglia di postare — stia scrivendo qui dopo 1 settimana intera che non tocco il fritto misto… E beh, di un caso si tratta, perché io non ho affatto mandato a fanculo il telefono, ma semplicemente sono evidentemente a corto di olio, quindi è difficile friggere. (In altre parole, l’anedonia mi distrugge, e quindi col piffero che esce qualcosa da scrivere qui, di lungo e sensato… ma, anche oggi pomeriggio ho applicato il mio fix vietato, e dunque stasera ho la voglia di fare le cose, che wow… però non divaghiamo.) 🙏
Lui avrebbe voluto fare proprio una settimana senza Internet, ma non è riuscito a giustificare il prendersi una settimana di ferie (che sarebbe la conseguenza logica di una tale scelta per lui, visto che il suo lavoro non è raccogliere i pomodori), quindi ha ripiegato sul semplicemente mettere via lo smartphone pieghevole fantastico moderno che ha, e ritornare ai tempi antichi del suo vecchio cellulare Nokia, mettendo la SIM in quello e non usando più lo smartphone per niente; se non per i codici della banca (e zio merdone, le banche e le loro app!) e per registrare pezzi di vlog. 👌
Cosa ne può mai venire allora fuori da questa cosa? Boh; per lui, che può fare a meno di avere certe app molto distraenti sul cellulare (incluse alcune che, nonostante ciò, avrebbero un giustificabile scopo lavorativo, come YouTube Studio; quindi non parliamo solo di minchiatine), decidendo quindi di levarle da lì, allocandole solo al PC e a tempi della giornata più controllati, avendo così un potenziamento dell’attenzione e sprecando dunque meno tempo durante tutti i giorni e quindi nella vita… e, per chi guarda, invece, veramente boh; nel senso, dipende. 🍇
Io, in realtà, grandi problemi con il telefonone in questo senso non sento di averne… ma non tanto perché ne ho in realtà di ben più gravi in altri sensi—ehm, volevo dire, non solo perché non è la prima volta che sento queste cose; quanto più per il fatto che innanzitutto il mio uso dello smarfonone è abbastanza diverso dalla media delle persone della mia generazione (che, le statistiche lo dicono, è comunque quella più fissata), e poi perché tante misure riparative o preventive dell’abuso dello smartphone sono per me normalità da tempo… per una semplice questione di miei gusti e tendenze, in realtà, lol. 😊
Alla fine del video, Alessandrone suggerisce alcune cose effettivamente utili, che per me infatti non sono nuove. Piattaforme social che non aggiungono praticamente nulla alla mia vita non le uso (ma in realtà, curiosamente, come ho già detto, se le iniziassi ad usare non riuscirei ad acquisire l’abitudine; mi scoccerei naturalmente e smetterei senza farci caso)… Il telefono certamente non è il mio unico robo di battaglia, e anzi, a casa non ho davvero tanto la voglia di usarlo quando posso fare qualcosa ugualmente o meglio dal PC (come scrivere)… E beh, a me le notifiche danno proprio fastidio dentro (ma questa sarà altrettanto la potenza del mio autismo), quindi le uniche che permetto al telefono di ricevere in qualsiasi momento sono chiamate ed SMS, nient’altro (mentre, sul tablet, praticamente zero). 😈
In realtà, però, devo ammettere che dei problemi di abitudini zombi li ho pure io, a riguardo… e quindi sì, assolutamente evito di tenere collegamenti rapidi a cose che apro di continuo senza motivo, altrimenti è la fine, ma mi trovo a dover ogni tanto cambiare anche la disposizione del drawer delle app o altre cose di questo tipo, perché sennò non basta… Ma, questo non è tanto un problema di dopamina, visto che mi accorgo che per me pure il fottuto Alt+Tab sul PC è compulsivo; proprio nel mentre di scrivere questo post, l’ho premuto non so quante volte… e l’unica finestra che ho portato in foreground è stata la mia cartella Download rimasta aperta da poco fa, non una app con meccanismo da slot machine. (E no, impostare la scala di grigi non mi aiuta con ciò.) 🥴
Boh, complessivamente l’esperimento è gnam, e… io non lo farei, perché ehh… francamente, a me, lo smartphone, quando serve serve. Se voglio annotare qualcosa devo farlo, e idem se voglio cercare sul web delle robe, o se ho da scattare delle foto e persino modificarle al volo, nonché attuare rapidi momenti di sysadmin e programmazione in giro, visto che un tablet sarebbe troppo grosso e dunque non potrei portarlo ovunque… Però, allo stesso tempo, non è assolutamente la fine del mondo se in un certo momento non posso aprire Pinterest o Telegram per guardare (e pigniare…) i miei memini; basta che ho un manga da leggere, o una console per giocare, e riesco tranquillamente a non morire. (…E sì, sto implicando che se non ho la possibilità di scrivere quando voglio è improbabile io possa sopravvivere; ma insomma, se esplodessero gli smartphone domani userei il 3DS, e se esplodesse tutta l’elettronica del pianeta userei la carta.) 👍
#adc #dipendenza #dopamina #esperimento #smartphone
- YouTube
Profitez des vidéos et de la musique que vous aimez, mettez en ligne des contenus originaux, et partagez-les avec vos amis, vos proches et le monde entier.www.youtube.com
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
L’Italia come l’Ungheria di Orban: secondo il rating di Civicus Monitor in Italia a rischio le libertà democratiche
A fronte del declassamento dell’Italia a paese con “spazio civico ostruito” come riporta l’annuale rapporto di Civicus Monitor, Giuristi Democratici si unisce a numerose associazioni e reti nel rivolgere un appello a tutte le forze politiche per fermare la deriva autoritaria e riaffermare il ruolo centrale del dissenso e della libertà di stampa nella tutela della democrazia come previsto dalla nostra Costituzione nella convinzione che la difesa dello spazio civico è condizione essenziale per garantire pluralismo, giustizia sociale e tutela dei diritti umani. Il 19 dicembre alle 11.30 verranno presentati in conferenza stampa alla Camera dei Deputati i risultati del monitoraggio e le iniziative a tutela dello spazio civico adottate dalla Rete in Difesa Di e dalle organizzazioni della società civile..
Di seguito il comunicato completo
Tra i motivi del declassamento: approvazione dl Sicurezza e caso Paragon
L’Italia è stata ufficialmente declassata a Paese con “spazio civico ostruito” nel nuovo rapporto annuale del Civicus Monitor. Una valutazione che conferma il deterioramento strutturale delle libertà democratiche e colloca il nostro Paese tra quelli in cui lo spazio civico è sottoposto a restrizioni significative, allo stesso livello dell’Ungheria di Orban.
Il Civicus Monitor utilizza una metodologia basata sulla raccolta e l’analisi di dati provenienti da fonti multiple, incluse organizzazioni della società civile, osservatori sui diritti umani, piattaforme di monitoraggio indipendenti e analisi giuridiche, valutando il rispetto delle libertà di espressione, manifestazione e associazione. Il rating “ostruito” indica che tali libertà sono soggette a violazioni ricorrenti, intimidazioni, limitazioni arbitrarie e uso distorto degli strumenti normativi.
Mentre cresce l’impegno della società civile per la tutela dei diritti fondamentali, i decisori italiani chiudono ogni spazio di dialogo democratico, mostrando disinteresse per il confronto e una crescente propensione a silenziare voci critiche. In Italia, il deterioramento dello spazio civico è stato accelerato dall’approvazione del Decreto Sicurezza, che introduce pene più severe e strumenti repressivi nei confronti del dissenso pacifico e in generale sull’esercizio della libertà di riunione e associazione pacifiche, in violazione dei principi di legalità, uguaglianza e non discriminazione.
A questo si aggiunge l’impiego dello spyware Graphite, prodotto da Paragon Solutions, utilizzato per attività di sorveglianza illegale nei confronti di giornalisti e attivisti, dimostrando una crescente compromissione del diritto alla critica e alla libera informazione.
Tutto questo si inserisce in un quadro generale di criminalizzazione della protesta che ha colpito principalmente l’attivismo climatico e ambientale, le ong impegnate nel soccorso in mare delle persone migranti e attivisti dei movimenti in difesa del popolo palestinese.
Un quadro in cui sono messi in discussione la libertà di stampa e l’autonomia della magistratura con i giornalisti che subiscono azioni temerarie e processi per il loro lavoro, mentre esponenti governativi sono protagonisti di vere e proprie campagne diffamatorie contro la magistratura, accusando i giudici di parzialità politica e di collusione con le organizzazioni non governative.
Non si tratta di un caso isolato. Anche Francia e Germania sono state declassate, segno di un arretramento generalizzato dello spazio civico in Europa. L’intensificazione del clima di guerra e la crescente militarizzazione delle politiche pubbliche stanno restringendo progressivamente gli spazi democratici, con i cittadini sempre più esclusi dai processi decisionali. In questo contesto, la sicurezza viene spesso utilizzata come argomento per limitare libertà e diritti fondamentali, alimentando dinamiche repressive.
Rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche per fermare questa deriva autoritaria e riaffermare il ruolo centrale del dissenso e della libertà di stampa nella tutela della democrazia come previsto dalla nostra Costituzione. La difesa dello spazio civico è condizione essenziale per garantire pluralismo, giustizia sociale e tutela dei diritti umani.
Il 19 dicembre alle 11.30 verranno presentati in conferenza stampa alla Camera dei Deputati i risultati del monitoraggio e le iniziative a tutela dello spazio civico adottate dalla Rete in Difesa Di e dalle organizzazioni della società civile.
IN DIFESA DI
RETE NO DL Sicurezza
Amnesty International Italia
ARCI
A Sud
Cnca – Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti
COSPE
Un Ponte Per
Global Movement to Gaza
Greenpeace Italia
Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT)
Terra Nuova Centro per la Solidarietà e la Cooperazione tra i Popoli
Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Yaku Odv
Polo Civico Esquilino
Articolo 21
Legal Team Italia
Libera contro tutte le mafie
AOI – Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale
Ultima Generazione
ASGI
Per il Clima Fuori dal Fossile
Human Rights International Corner
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
bando del concorso ‘poesia di strada’, xxviii edizione: scadenza per l’invio 11 gennaio 2026
_
#alessandroSeri #bando #bandoDiPoesia #concorso #concorsoDiPoesia #enricoDeLea #giusiDrago #lorenzoMari #loroPiceno #marcoGiovenale #poesia #poesiaDiStrada #poesie #premio #premioDiPoesia #renataMorresi #seriEditore #violaAmarelli
reshared this
Vacanze di Natale: come partire in serenità, grazie a una casa sempre protetta
Con l’avvicinarsi delle festività, milioni di italiani si preparano a trascorrere qualche giorno di vacanza lontano da casa. Lo scorso anno, secondo Federalberghi, oltre 18 milioni di persone hanno viaggiato tra Natale e l’Epifania. Una tendenza che, con qualche oscillazione, si prevede si ripeterà anche quest’anno, portando tante famiglie a lasciare le proprie abitazioni incustodite e potenzialmente esposte a furti ed effrazioni in aumento.Photo by Pim de Boer / Unsplash
Le ultime rilevazioni del Viminale indicano infatti che nel 2024 i furti in abitazione sono cresciuti del 5% circa, con Milano in cima alla classifica delle città più coinvolte dal fenomeno. In tale contesto, Sector Alarm invita a pianificare con attenzione la sicurezza della propria abitazione prima di partire, e suggerisce alcuni comportamenti facili e immediatamente applicabili per mantenere la casa protetta anche quando si è lontani:
“Le vacanze di Natale sono un momento di pausa molto atteso, ma per viverle davvero in serenità serve che la casa rimanga un luogo sicuro anche quando siamo lontani. Piccoli accorgimenti possono però ridurre i rischi e migliorare il senso di tranquillità delle persone, che potranno così godersi appieno le feste”, sottolinea Nicolò Grosoli di Sector Alarm Italia.
Cinque accorgimenti semplici e pratici per partire con maggiore tranquillità e vivere le festività senza pensieri
- informare un vicino o un familiare: coinvolgere una persona di fiducia che possa controllare l’abitazione durante la propria assenza è un gesto semplice ma molto efficace, che può fare la differenza. Ritirare la posta, verificare che tutto sia in ordine o notare eventuali anomalie aiuta a far apparire la casa abitata e scoraggia potenziali malintenzionati;
- rimandare la pubblicazione delle foto delle vacanze: postare immagini o aggiornamenti in tempo reale può rendere evidente la propria assenza da casa e attirare attenzioni indesiderate. Condividere i contenuti al rientro è una scelta più prudente: permette di godersi il viaggio senza rischi e tutela la privacy, evitando di segnalare pubblicamente che l’abitazione è vuota;
- impostare timer per luci e Tv: programmare luci e televisione a orari variabili contribuisce a far apparire la casa vissuta anche durante l’assenza. Non è necessario simulare movimenti continui, è sufficiente creare una routine credibile, simile a quella di una normale serata domestica;
- segnalare in modo chiaro la presenza di un sistema di allarme monitorato, se presente: il cartello o la targa dell'allarme, collocati all’ingresso o sul cancello, hanno un forte effetto dissuasivo. Quando l’allarme è monitorato 24/7, una comunicazione evidente della sua presenza può ridurre significativamente il rischio che la casa venga presa di mira;
- evitare di nascondere le chiavi in luoghi troppo ovvi: per comodità, capita spesso di lasciare le chiavi sotto lo zerbino, in un vaso o dietro una fioriera, ma sono esattamente i primi posti in cui un malintenzionato guarda. Meglio evitare questi nascondigli facilmente intuibili e, solo se è necessario, affidare un mazzo di chiavi a una persona di fiducia oppure usare serrature smart gestibili tramite app.
Una protezione completa per vivere un Natale ancora più sereno
Per chi desidera un livello di protezione più completo e strutturato, gli esperti di Sector Alarm consigliano di affiancare ai piccoli accorgimenti quotidiani soluzioni che consentono di rendere l’abitazione ancora più sicura quando si è lontani. Tra queste:
- un allarme professionale collegato 24/7 alla centrale operativa, che verifica ogni segnalazione e interviene in pochi secondi in caso di emergenza;
- un ecosistema smart semplice da usare e gestibile tramite app, che consente di controllare sensori, porte, finestre e ricevere notifiche in tempo reale;
- prese intelligenti (“smart plugs”) per programmare luci e dispositivi, evitando l’effetto “casa spenta” e contribuendo a mantenere un aspetto abitato in modo pratico e sicuro;
- un sistema modulare di sicurezza, che include sensori di movimento, rilevatori di fumo, dispositivi anti-allagamento e serrature intelligenti controllabili via app. Quest’ultima è una soluzione che aiuta a gestire anche a distanza in modo più sicuro l’accesso all’abitazione, eliminando la necessità di nascondigli improvvisati delle chiavi.
reshared this
nuovo post sul blog ‘esiste la ricerca’: alessandro de francesco risponde a 4 domande sulle comunità della ricerca letteraria
mtmteatro.it/alessandro-de-fra…
#4Domande #alessandroDeFrancesco #audio #comunita #comunitaLetterarie #elr #elrEsisteLaRicerca #esisteLaRicerca #intervista #manifattureTeatraliMilanesi #microintervista #mp3 #mtm #mtmManifattureTeatraliMilanesi #podcast #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca
reshared this
Creare la perfezione: come nasce Galaxy Z TriFold
Il 2 dicembre scorso, con l'articolo collegato, ho raccontato l'ultimo device nato dai laboratori Samsung, il Galaxy Z TriFold, il suo nuovo dispositivo multifolding. Risultato di dieci anni di innovazione nel settore degli smartphone pieghevoli, Galaxy Z TriFold rappresenta un vero concentrato di ingegneria grazie alle tecnologie più avanzate, ottimizzate per le esigenze specifiche di questo form factor. La sua realizzazione combina precisione robotica, competenza artigianale e una lunga serie di test rigorosi, garantendo una struttura innovativa e affidabile nell’uso quotidiano.
youtube.com/embed/C_6II5NXEEk?…
Tra gli elementi chiave spiccano le due cerniere Armor FlexHinge, sviluppate in dimensioni diverse per adattarsi al design multifolding e assemblate con sistemi automatici ad alta precisione. A questo si affianca un processo dedicato all’applicazione del display, completato da una scansione laser 3D, che assicura una superficie impeccabile e una qualità di visione cinematografica sullo schermo da 10 pollici. Tecniche di ispezione all’avanguardia, come la tomografia computerizzata ad alta velocità della scheda elettronica flessibile, consentono inoltre di verificare ogni dettaglio prima dell’assemblaggio finale, garantendo massima precisione e affidabilità.
💡
Il display principale di Galaxy Z TriFold viene sottoposto a un test di resistenza da 200.000 cicli di piega, l’equivalente di circa 100 aperture al giorno per cinque anni
Per assicurare una lunga durata nel tempo, il display principale di Galaxy Z TriFold viene sottoposto a un test di resistenza da 200.000 cicli di piega, l’equivalente di circa 100 aperture al giorno per cinque anni, oltre a una serie di prove basate su scenari d’uso reali. Dalla produzione all’utilizzo quotidiano, Galaxy Z TriFold è progettato per offrire un’esperienza d’uso straordinaria e aprire nuove possibilità nel mondo mobile. Il video completo qui sotto racconta l’innovazione, la precisione e la maestria che hanno dato vita a questo dispositivo rivoluzionario.
reshared this
[libro] Fondato sulla sabbia
Autrice: Anna Momigliano
Titolo: Fondato sulla sabbia – Un viaggio sul futuro di Israele
Editore: Garzanti
Altro: ISBN 9788811014058; p. 176; I ed. 2025; 18,00 €
Voto: 9/10
Sono venuto a conoscenza di questo libro grazie al podcast Globo di Eugenio Cau del 7 maggio 2025 (podcast riservato agli abbonati de ilpost.it).
Se i miei 21 lettori sono come me, che le informazioni che ho su Israele provengono da servizi giornalistici e scarne indicazioni di qualche libro di storia della scuola superiore, è molto probabile che di Israele non sappiano praticamente nulla.
In nove capitoli Momigliano ci fa un riassunto agile e veloce di quello che è successo da quelle parti dalla fine del 1800 ai giorni nostri, mettendo in luce le numerose peculiarità di Israele, le sue tendenze politiche, culturali e sociologiche, il tutto per consentirci di capire gli ultimi due anni di conflitto israeliano palestinese.
Ne viene fuori un paese estremamente complesso e variegato, con tante anime, con una infinità di contraddizioni e cose decisamente singolari. A titolo di esempio: i matrimoni sono gestiti dalle istituzioni religiose; non esiste il matrimonio civile. Esistono però le unioni civili e sono riservati agli omosessuali. Ne consegue che i matrimoni fra sposi di religioni diverse non sono vietati, ma sono di fatto impossibili, perché ogni religione mette dei paletti insormontabili per questo tipo di unioni. Anche chi non aderisce a una religione canonica (ebraica, cristiana o musulmana) non si sposa, almeno non legalmente, almeno fino a quando rimane in Israele. Per risolvere il problema, infatti, basta andare all’estero, di solito a Cipro. Dal 2006, tornati a casa, i novelli sposi si vedranno automaticamente riconosciuti il matrimonio estero, anche se omosessuale, anche se in una coppia con religioni diverse. Se pensate che in questa situazione gli omosessuali non possano adottare bambini, siete sulla strada sbagliata. Israele è l’unico Stato al mondo che non ha il matrimonio omosessuale, ma dove le coppie omosessuali possono adottare figli. Come si è arrivati a questo strano sistema, ve lo lascio scoprire.
Se Israele è lo stato per gli ebrei, c’è il problema di come considerarsi ebrei. Se pensate che basti dichiararsi tali o seguire qualche pratica religiosa, o, al contrario, per non esserlo più, basti dichiararsi di altra religione o atei, pensate male. Se ogni religione fa di tutto per tenere dentro la sua comunità un (ex) credente (in alcuni paesi musulmani l’apostasia si paga cara, in Italia per non essere più considerati cattolici bisogna darsi alla burocrazia, ma tanto se avete un ripensamento dell’ultimo minuto tutti i sacramenti fatti sono ancora validi), per la religione ebraica ci sono due cose in più: la prima è che spesso l’essere ebrei si accompagna a una serie di pregiudizi e persecuzioni. Quindi Einstein, che non praticava la religione ebraica dall’età di 13 anni, quando è stato ora di perseguitarlo i nazisti non si sono lasciati distrarre da simili inezie. Né Israele si pose il problema della non ebraicità di fatto di Einstein quando lo invitarono a diventare presidente del paese. (Carica che Einstein rifiutò.) Idem per Lise Meitner, convertita al protestantesimo: fu costretta a emigrare in Svezia durante il nazismo. La seconda è che per chiedere la cittadinanza israeliana provenendo da un altro paese basta essere ebrei. Ma non è l’individuo a decidere se è ebreo o una autorità centrale, come nel caso della Chiesa Cattolica. È il Grand Rabbinato di Israele, che ha parametri molto stringenti e tutti suoi, tanto che un neo convertito ebreo di New York potrebbe fare molta fatica ad ottenere la cittadinanza israeliana, solo perché i rabbini di NY hanno parametri più laschi per accettare nuovi credenti.
Se avete sentito che alcuni militari, anche di alto grado, sono molto critici, se non contrari, alla folle guerra contro Gaza voluta da Netanyahu è perché esiste una parte dell’esercito che crede nello stato di diritto e nella democrazia, nel diritto internazionale e soprattutto è estremamente pragmatico. Sa perfettamente che la vendetta senza freni è illegale e, nel lungo periodo, devastante dal punto di vista politico e sociale. Ma sono di solito i militari più anziani a portare questa voce. Le nuove leve, prese dalle frange più estremiste della società israeliana, sono insensibili ai problemi del diritto internazionale e a mantenere uno stato democratico. (Quando scoprirete chi e perché è obbligato a fare la leva militare, come si è arrivati a questo punto vi sarà più chiaro. Sì, anche in questo caso c’entra il gruppo etnico e la religione.)
L’ultimo capitolo è dedicato alla guerra in corso e ai movimenti pacifisti, israeliani e israeliani-palestinesi. E qui, sinceramente, lo stomaco mi si è chiuso. Avrei voluto chiudermi in camera, al buio, e piangere tantissimo. I movimenti pacifisti ci sono, di vari colori e natura, ma oggi hanno un potere mediatico e una presa sulla popolazione molto esiguo. Prevale, almeno in Israele, ma a questo punto è lecito pensarlo anche lato palestinese, la paura, l’umiliazione e la vendetta. Tutti sentimenti umanissimi, ma quando diventano sistemici e finanziati per acquistare armi, la guerra diventa l’unica realtà. Il futuro, almeno nel breve periodo, è alquanto cupo.
Su come si finanzia questa guerra, Momigliano non ne parla. Sarebbe stato utile un decimo capitolo.
Segnalo un paio di refusi.
Buona lettura!
#annMomigliano #fondatoSullaSabbia #gaza #guerra #israele #libro #recensione
Sbattezzo | UAAR
Perché cancellare gli effetti del battesimo? Non certo per fare un contro-rito, ma piuttosto per rivendicare il diritto alla propria identità e per mandare un chiaro segnale alle gerarchie ecclesiastiche.UAAR
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
Conferenza stampa sulla Settimana Nazionale della Cultura 2025 a Bobo-Dioulasso.
Il 4 dicembre 2025, la direzione generale della Settimana Nazionale della Cultura (SNC) ha organizzato una conferenza stampa a Bobo-Dioulasso per presentare un resoconto dettagliato sull’organizzazione delle Semaines régionales de la culture (SRC) 2025. Questo incontro ha rappresentato un’importante occasione per rivedere le fasi cruciali delle selezioni regionali, in preparazione della 22ᵉ edizione della SNC prevista dal 25 aprile al 2 maggio 2026.
La SNC, istituita nel 1983, si configura come un’importante piattaforma di espressione e valorizzazione del talento burkinabè. Essa offre uno spazio non solo per l’espressione artistica, ma anche per la competizione tra diverse forme d’arte, tra cui gli spettacoli dal vivo, le arti visive, la letteratura, la gastronomia e gli sport tradizionali. Le competizioni rientrano nel quadro del Grand prix national des arts et des lettres (GPNAL), che si svolge in due fasi: le selezioni regionali, espletate attraverso le SRC, e la fase finale a Bobo-Dioulasso.
Le SRC hanno come obiettivo principale quello di designare i rappresentanti regionali, decentralizzare l’animazione culturale e promuovere la diversità culturale locale. Per l’edizione 2025, le SRC si sono tenute dal 6 settembre al 23 ottobre in tutte le 14 regioni culturali del Burkina Faso, con estensioni dal 31 ottobre al 12 novembre in Mali, Niger e Costa d’Avorio per le selezioni della diaspora. Il lancio dell’iniziativa è avvenuto a Kaya e la chiusura ha avuto luogo a Bobo-Dioulasso, nella regione autonoma del Houet.
Secondo quanto riportato dalla direttrice generale della SNC, Christiane Sanon/Coulibaly, le SRC 2025 ha
nno avuto un grande successo partecipativo, caratterizzate da una mobilitazione forte delle comunità locali, dall’impegno delle autorità amministrative e diplomatiche e da una copertura mediatica adeguata, sia a livello nazionale che all’estero. Sanon ha sottolineato il ruolo cruciale delle rappresentanze diplomatiche burkinabè nei paesi limitrofi per il buon esito delle selezioni.
Dai dati forniti è emerso che le SRC 2025 hanno visto la partecipazione di 1.874 iscritti, un incremento rispetto ai 1.657 partecipanti della precedente edizione, confermando l’interesse crescente verso questa competizione. Per la fase finale della SNC prevista a Bobo-Dioulasso nel
2026, si prevede la partecipazione di 1.799 artisti, tra cui 645 donne e 1.154 uomini. Nello specifico, ci saranno 128 troupe e gruppi per le arti dello spettacolo, 28 artisti per le arti plastiche, 49 candidati in arte culinaria (con un totale di 51 piatti in gara!) e 431 atleti per gli sport tradizionali.
In ambito letterario, sono stati ricevuti 130 manoscritti, di cui 13 sono stati scartati per non conformità. Alla fine, 112 manoscritti parteciperanno alla competizione letteraria.
Nonostante il successo globale, la direzione ha evidenziato alcune sfide da affrontare, come le difficoltà organizzative nelle diverse regioni, la scarsità di risorse finanziarie e l’insicurezza presente in alcune zone del paese. Questi fattori richiederanno un impegno rafforzato da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire il successo della fase finale nel 2026. Christiane Sanon ha inoltre espresso gratitudine a tutte le persone, enti e media che hanno supportato l’organizzazione delle SRC 2025.
Infine, la direttrice ha sottolineato l’importanza del contributo dei media nel far conoscere e celebrare questo evento culturale, invitando i giornalisti a rimanere attivi e coinvolti per la fase finale della SNC Bobo 2026, focalizzata sul tema: “Cultura, gioventù e trasmissione dei valori sociali”.
Fonte: Lefaso.net
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
Sundiata. Epopea mandinga
I griots, consiglieri di re e precettori dei loro figli. sono, nel paese mandingo, gli incaricati alla conservazione della storia e delle tradizioni. In mancanza di archivi è la loro memoria che raccoglie e riordina; è la loro voce che, attraverso il canto, tramanda cultura e istruisce le nuove generazioni. L’autore di questo volume ha raccolto dalla voce di un griot del villaggio di Dieliba Koro, in Guinea, la rievocazione delle gesta di uno dei più importanti miti della cultura africana: Sundiata. Il leggendario padre del paese e del popolo mandingo, «figlio del bufalo e del leone», acquista lo splendore di quello che in Occidente potrebbe essere Alessandro Magno in uno splendido racconto dalle cadenze epiche, che dà a questo classico della letteratura africana una freschezza spesso sconosciuta nella nostra narrativa, la cui forza espressiva è sicuramente da mettere in relazione al recupero di quelle fonti orali in materia di storia che troppe volte l’Occidente ha sottovalutato.
Dal libro
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
Inaugurazione del bocciodromo dell’Associazione Club Sportivo di Solidarietà Naaba Wangsé.
Sotto l’alto patrocinio del Ministro dello Sport, della Gioventù e dell’Occupazione, l’Associazione Club Sportivo di Solidarietà Naaba Wangsé (ACSSNW) ha inaugurato il suo bocciodromo. L’inaugurazione occorsa il 29 novembre 2025 ha avuto luogo presso l’ex terreno di allenamento del club, situato all’ippodromo di Nonsin, dove è stata realizzata questa nuova infrastruttura sportiva. Il bocciodromo, boulodrome in lingua francese, non è un semplice campo da bocce, bensì un’infrastruttura più complessa, polivalente, dove è possibile praticare diverse specialità del gioco delle bocce, fra le quali la pétanque, molto popolare nei paesi francofoni e dunque anche in Burkina Faso, dopo il calcio è probabilmente il più praticato.
Il ministro Anûuyirote Roland Somda ha presieduto la cerimonia, affiancato da autorità tradizionali ed amministrative, nonché da rappresentanti di diverse associazioni sportive del gioco delle bocce.
Sin dalle prime ore della mattinata, l’area intorno al vecchio campo di allenamento si è trasformata in un ambiente festoso per celebrare l’inaugurazione. Vi sono stati diversi interventi, fra cui quello del Wogdogo Naaba Boulga, rappresentato dal Young Naaba, e del PDS dell’arrondissement 3, Christophe Kaboré, i quali hanno espresso la loro gioia per la grande partecipazione e l’importanza dell’iniziativa.
Il PDS Kaboré ha colto l’occasione per formulare una richiesta al ministro riguardo alla necessità di recintare l’area del bocciodromo. Maxime Zongo, presidente dell’ACSSNW, nel ringraziare le autorità, ha rimarcato l’importanza degli impianti sportivi allo scopo di permettere ai giovani di trovare luoghi appropriati per la pratica sportiva e l’aggregazione, anche in considerazione del contesto delle sfide significative che il Burkina Faso si trova quotidianamente ad affrontare.
Il progetto è stato realizzato interamente con fondi propri dell’associazione, costituendo una prima significativa sia per il Burkina Faso che per l’Africa occidentale. L’intervento del ministro Somda ha suscitato grande attenzione dai presenti, poiché ha confermato che era già in corso uno studio per l’ampliamento e la sicurezza del sito. Egli ha sottolineato come non si debba sempre attendere l’intervento dello Stato, pur riconoscendo il ruolo fondamentale dell’associazione (che ha pagato).
Una volta terminati i discorsi di rito, il ministro, il presidente del club e le altre autorità presenti hanno proceduto alla simbolica inaugurazione con il taglio del nastro ed hanno visitato le strutture realizzate. I partecipanti hanno anche assistito a una dimostrazione di gioco delle bocce, accolta da un caloroso applauso. Il bocciodromo, che può ospitare fino a 630 persone, è costato circa trenta milioni di CFA.
Fonte: Lefaso.net
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
sinigallia viterbini & iceone @ locomotiv club
youtube.com/embed/GK-GCo0EX-k?…
#contemporaryMusic #electronicMusic #improvisedMusic #locomotivClub #music #musica2 #musicaContemporanea #musicaDimprovvisazione #musicaDiImprovvisazione #musicaElettronica #opificioCiclope #sinigalliaViterbiniIceone
reshared this
14 dicembre, “wunderkammer”: tommaso cascella a bolsena
#adsi #art #arte #bolsena #claudioStrinati #dialogues #mostra #tommasoCascella
reshared this
oggi, 9 dicembre, a roma, presso lo spazio eughen: “incontro col pettifante”, mostra di areta gambaro
Spazio Eughen
Incontro col Pettifante
una mostra di Areta Gàmbaro
Inaugurazione oggi martedì 9 dicembre
ore 18:00performance ore 19:00
Chiacchiere col Pettifante
con Marco Di Campli San Vito
Ingresso libero
la mostra sarà aperta tutti i giorni:
9-18 dicembre 2025
12-18 gennaio 2026
Orari lun-dom:
10:00-13:00 e 15:00-19:30
Spazio Eughen
Artisti in dialogo con la mostra permanente di Eugenio Floreancig
Vicolo del Bologna, 36
Roma (Trastevere)
𝗜𝗻𝗳𝗼:
spazioeughen@gmail.com
@spazioeughen
Vieni? Non avere paura… è buono (forse)
#aretaGambaro #art #arte #chiacchiereColPettifante #eugenioFloreancig #incontroColPettifante #marcoDiCampliSanVito #performance #spazioEughen
reshared this
Violenza sessuale, che fine ha fatto l’emendamento sul ‘consenso libero e attuale’ della donna?
Il testo sul “consenso libero e attuale” della donna, senza il quale il rapporto sessuale è da considerarsi stupro, doveva essere approvato definitivamente il 25 novembre, un giorno dal forte valore simbolico, essendo la giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Così non è stato.
L’emendamento doveva essere inserito, come primo comma, nell’art.609 bis del Codice […]
Leggi il resto: argocatania.it/2025/12/09/viol…
#convenzioneDiIstambul #donne #giornataMondialeControLaViolenzaSulleDonne #stupro #UDI #violenzaSulleDonne
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
sheng concerto “šu” / unsuk chin. 2009
Composer: Unsuk Chin (진은숙 Chin Unsuk)
Sheng: Wei Wu
Orchestra: Seoul Philharmonic Orchestra conducted by Myung-Whun Chung
#contemporaryMusic #music #musica #musicaContemporanea #myungWhunChung #seoulPhilharmonicOrchestra #unsukChin #weiWu
reshared this
WNO 31: Pena vs. Griffith
WNO 31: Pena vs. Griffith è un evento di grappling organizzato da Who’s Number One il 5 dicembre 2025 a Round Rock, Texas, Stati Uniti. La card ha visto due match titolati, tra cui il main event valido per il titolo dei pesi massimi e il co-main event per il titolo dei pesi piuma femminili.
Main card
- Luke Griffith finalizza Felipe Pena al minuto 6:41 del Round 1 — incontro pesi massimi (titolo vacante)
- Helena Crevar finalizza Julia Boscher al minuto 9:22 del Round 1 — incontro pesi piuma femminili (titolo WNO)
- Faris Ben-Lamkadem vince su Xande Ribeiro per decisione — incontro pesi medi
- Gabi Pessanha vince su Paige Ivette Clymer per decisione — incontro pesi massimi femminili
- Chris Wojcik vince su Oliver Taza per decisione — incontro pesi welter
- Felipe Costa finalizza Abe La Montagne al minuto 3:47 del Round 1 — incontro pesi leggeri
Prelims
- Joslyn Molina finalizza Katie Bochenek al minuto 5:11 del Round 1 — incontro pesi gallo femminili
- Grayson Henley finalizza Michael Bannach al minuto 2:29 del Round 1 — incontro pesi medi
- Nick Fritz finalizza Sean Magnus al minuto 3:58 del Round 1 — incontro pesi welter
WNO 31: Pena vs. Griffith Curiosità numeri
Joslyn Molina, che ha vinto ha 13 anni ed è cintura gialla!
- Performance della serata: Luke Griffith, Helena Crevar
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
presto, per ‘ahida’: “dossier paolo virno”
● rivista «ahida»: Dossier Paolo Virno, a cura di Sergio Bianchi
Nella terza settimana di dicembre sarà pubblicato nel comparto «archivi» della rivista «ahida» (ahidaonline.com) un dossier dedicato all’ultimo impegno «da militante politico», nel 1999, di Paolo Virno.
Tale dossier sarà composto dal suo testo introduttivo – Che te lo dico a fare? – al n. 18 della rivista «DeriveApprodi».
Sui contenuti di quel testo fecero seguito decine di interventi di singoli e situazioni collettive, alcune delle quali diedero vita a «Jam session a Imperia. Seminario tenutosi il 17-18 luglio 1999». Nel dossier saranno pubblicati i suoi atti relativi agli interventi di: Laboratorio del Nord-Ovest; Leoncavallo, Associazione Ya Basta!, Deposito Bulk, Eterotopia, Ponte della Ghisolfa, .Zip, Zapata, Terra di nessuno, La Talpa e l’Orologio, DeriveApprodi (Milano e Roma)
#zip #ahida #ahidaonlineCom #archivi #associazioneYaBasta #cheTeLoDicoAFare #depositoBulk #deriveapprodi #dossier #dossierPaoloVirno #eterotopia #jamSessionAImperia #laTalpaELorologio #laboratorioDelNordOvest #leoncavallo #militanza #movimento #paoloVirno #ponteDellaGhisolfa #seminario #sergioBianchi #situazioniCollettive #terraDiNessuno #zapata
reshared this
12 dicembre, genova: leggersi _ scritture di ricerca in dialogo _ fabio poggi e luciano neri
cliccare per ingrandire
Venerdì 12 dicembre, alle ore 18:30, al Tiqu – Teatro internazionale di quartiere (Genova, centro storico, piazzetta Cambiaso 1), è di scena Leggersi, dialogo tra scritture di ricerca. Fabio Poggi, autore di Bianco tipografico (l’arcolaio, collana Il Laboratorio, 2024) presenta Autoreverse, e Luciano Neri autore di Autoreverse (Tic edizioni, collana Chapbooks, 2022) presenta Bianco tipografico.
Doppio incrocio testuale, punti tangenti, linee convergenti, prospettive oblique, vuoti di campi a diverse distanze, spazi sonori e tipografici non comuni.
#autoreverse #biancoTipografico #chapbooks #dialogoTraScrittureDiRicerca #fabioPoggi #ilLaboratorio #larcolaio #leggersi #lucianoNeri #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #teatroInternazionaleDiQuartiere #tic #ticEdizioni #tiqu #tiquTeatroInternazionaleDiQuartiere
reshared this
Treno Intercity 510 con E402B in transito a Cecina – 12/12/2018
youtube.com/embed/duoPtVKkjw0?…
👍 Se il video ti è piaciuto lascia un bel mi piace!
➕ Iscriviti per seguirmi e ricevere notizie sugli ultimi video!
Grazie mille! 😄
✅ Unisciti al canale telegram, in cui si potranno trovare foto e piccoli extra che non sono sul canale youtube! ➡️ treni.creeperiano99.it/u/teleg…
—————————————————————————-
👥 Il gruppo telegram discussione del canale telegram con possibilità di parlare di ferrovia in generale, nel rispetto degli altri utenti
✅ treni.creeperiano99.it/u/grupp…
—————————————————————————-
✅ Facebook ➡️ treni.creeperiano99.it/u/faceb…
✅ Twitter ➡️ treni.creeperiano99.it/u/twitt…
✅ Sito Web ➡️ treni.creeperiano99.it
✅ Odysee ➡️ treni.creeperiano99.it/u/odyse…
—————————————————————————-
👥 Canale telegram con le notizie della mobilità ferroviaria Toscana in tempo reale
✅ treni.creeperiano99.it/u/treni…
—————————————————————————-
👥 Gruppi telegram dedicati alle stazioni con anche le notizie della mobilità ferroviaria Toscana
✅ Castagneto Carducci-Donoratico Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/casta…
✅ Cecina Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/cecin…
✅ Empoli Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/empol…
✅ Campiglia Marittima Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/campi…
✅ Livorno Centrale Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/livor…
✅ Firenze Santa Maria Novella Stazione FS: treni.creeperiano99.it/u/firen…
💰🎁 Donazioni
Se vuoi supportarmi, potrai farlo tramite i seguenti metodi. Grazie!
● PayPal ➡️ treni.creeperiano99.it/u/donaz…
● Streamelements (per apparire tra i donatori sul canale principale) ➡️ treni.creeperiano99.it/u/donat…
—————————————————————————-
#E402B
#trains #treni #treno #ferrovia #ferrovie #italy #italia #railway #railways
treni.creeperiano99.it/2025/12…
Treno Intercity 510 con E402B in transito a Cecina - 12/12/2018
👍 Se il video ti è piaciuto lascia un bel mi piace! ➕ Iscriviti per seguirmi e ricevere notizie sugli ultimi video! Grazie mille! 😄 ✅ Uni...Treni del Creeperotto
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
Il CNRS francese, dopo aver abbandonato Scopus (Elsevier), sospenderà a fine anno anche gli abbonamenti al padre di tutti i database bibliometrici commerciali, Clarivate Analytics, in seno al quale fu concepito nel secolo scorso – quando l’azienda si chiamava ISI – il fattore d’impatto. Così, mentre in Italia vigono ancora rigide soglie bibliometriche per accedere a commissioni e […]
reshared this
Dalla “ghibilificazione” alla “mascolinità fragile”: Babbel svela le 12 parole del 2025 che hanno ridefinito la nostra realtà
Dalla politica all’economia, dalla tecnologia alla cultura pop, la lingua è uno specchio dei tempi: svela le preoccupazioni, le passioni e persino l’ironia con cui si interpreta e affronta la realtà. Con l’anno che volge al termine, è il momento di osservare come certi termini siano diventati virali, come nuove espressioni siano entrate a far parte del linguaggio quotidiano e come parole già note abbiano assunto significati inediti. Per il settimo anno consecutivo, gli esperti linguistici di Babbel, l’app per l’apprendimento delle lingue, propongono l’ormai tradizionale retrospettiva linguistica e culturale, analizzando le 12 parole simbolo del 2025, una per ogni mese dell’anno appena trascorso.
“Il 2025 è stato un anno di forti contrasti e contraddizioni: mode e trend virali si sono contrapposti a crisi umanitarie profonde e sfide di portata globale. La retrospettiva di quest’anno ci restituisce un mosaico complesso e sfaccettato, permettendoci di analizzare i cambiamenti e le tensioni che pervadono la nostra epoca attraverso la lente della lingua, da sempre acuta osservatrice e interprete della realtà che ci circonda” commenta Sofia Zambelli di Babbel.
Gennaio: fact-checking
Il termine “fact-checking” (letteralmente “verifica dei fatti”) ha acquisito rinnovata attenzione a inizio anno dopo la decisione di Meta di interrompere il programma di verifica delle informazioni tramite “fact-checker” indipendenti sui social dell’azienda statunitense. Questa scelta ha segnato un cambiamento profondo nel modo in cui la disinformazione e le fake news vengono gestite online, sollevando preoccupazioni sulla minore efficacia nell’identificazione e correzione di contenuti falsi.
Febbraio: mascolinità fragile
La partecipazione di Lucio Corsi - con i suoi abiti fiabeschi, la sua estetica ricercata e i suoi testi che parlano apertamente di non essere un “duro” - al festival musicale più importante d’Italia, ha acceso una riflessione collettiva sul significato di mascolinità. Molte conversazioni si sono concentrate su come il cantante toscano sia diventato il simbolo della cosiddetta “mascolinità fragile”: un’espressione che indica tutti quei comportamenti che si discostano dal modello tradizionale del “maschio alfa” basato su agonismo, vigore e soppressione dei sentimenti per apparire forti e invulnerabili. In netto contrasto con questa genuina espressione di sé, un altro archetipo che è recentemente emerso nel dibattito pubblico è l’“uomo performativo”, che ostenta sensibilità, non per autentica convinzione, ma per costruire un nuovo status sociale rischiando di svuotare di significato la battaglia per una mascolinità autentica.
Marzo: ghibilificazione
Questo neologismo - nato dall’unione di “Ghibli” con il suffisso inglese “-fication”, che indica un processo o una trasformazione - non è stato solo un trend passeggero, ma si è rapidamente affermato come termine di riferimento nel dibattito globale sul complesso rapporto tra creatività e IA. “Ghibilificazione” è diventato un vero e proprio indicatore sociolinguistico, cristallizzando le ansie collettive riguardo alla capacità dell’IA di appropriarsi dello stile artistico e di trasformare la sensibilità estetica di una cultura pop - come quella dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki - in un prompt da digitare. Questo fenomeno ha amplificato un nodo etico-legale cruciale: “fino a che punto un algoritmo può replicare la voce di un artista senza violarne la proprietà intellettuale?”.Photo by Ashwin Vaswani / Unsplash
Aprile: conclave
La scomparsa di Papa Francesco I, avvenuta lo scorso 21 aprile, ha riportato al centro del dibattito pubblico la parola “conclave”: l’assemblea dei cardinali chiamata a eleggere il nuovo pontefice. Dal latino “cum clave” (“chiuso a chiave”), l’evento, culminato nell’elezione di Leone XIV, ha catalizzato l’attenzione della comunità cattolica (e non solo!) mondiale sulle dinamiche della successione papale. La curiosità per i retroscena vaticani è stata alimentata anche dal ritorno, proprio in quei giorni, del film omonimo del 2024, che ha offerto uno scorcio suggestivo dietro le quinte del Vaticano.
Maggio: Labubu-mania
Il 2025 è stato l’anno dei Labubu, gli art toy che hanno ridefinito il concetto di collezionismo di massa a livello globale. Molti non sanno che i Labubu esistono da oltre dieci anni e che la loro origine è artistica più che commerciale: sono infatti una creazione dell’illustratore di Hong Kong Kasing Lung. Il loro successo è dovuto però alla strategia delle “Blind Box” - scatole a sorpresa vendute in piccoli lotti - che ha trasformato l’acquisto in un rituale partecipativo sui social. Questa “economia della sorpresa” ha scatenato una sorta di “FOMO” collettiva, alimentando la curiosità di scoprire e possedere oggetti rari, e trasformando i Labubu in uno status symbol, soprattutto tra i più giovani.Photo by Dushawn Jovic / Unsplash
Giugno: epidemia di solitudine
L’epidemia di solitudine è un fenomeno in rapida espansione, descritto come una condizione in cui un numero crescente di persone sperimenta sentimenti persistenti di isolamento e mancanza di relazioni significative. Il termine è diventato virale a seguito della pubblicazione, lo scorso giugno, del report condotto dall’Organizzazione mondiale della sanità “From loneliness to social connection: charting a path to healthier societies”. Secondo questo documento, la mancanza di connessioni sociali porta a più di 870.000 decessi ogni anno, con una diffusione più critica tra gli under 30.Photo by Emerson Vieira / Unsplash
Luglio: kiss-cam
Tra i concerti più chiacchierati dell’anno c’è stato quello della band inglese Coldplay in Massachusetts. Durante l’evento, la celebre “kiss cam” (la telecamera che inquadra il pubblico invitando le coppie a baciarsi) ha ripreso una coppia intenta ad abbracciarsi, generando oltre 50 milioni di visualizzazioni su TikTok e altri social. Il loro evidente disagio ha scatenato da un lato speculazioni pubbliche sulla loro relazione e, dall’altro, un acceso dibattito sul sempre più labile confine tra intrattenimento e privacy personale nell’era dell’iperconnessione.
Agosto: crash-out
Tra le espressioni che meglio contraddistinguono il “mood” delle giovani generazioni nel 2025 spicca “crash out” (crollare). Questa locuzione inglese descrive il momento in cui la pressione emotiva accumulata diventa insormontabile, sfociando in uno sfogo improvviso e impulsivo. A differenza del “burn out”, che rappresenta un lento e silenzioso esaurimento, il “crash out” è una reazione visibile che viene spesso condivisa sui social media. Qui, la condivisione di questi momenti non è un semplice sfogo personale, ma un atto deliberato di vulnerabilità e autenticità, che trasforma l’esperienza individuale in un segnale di malessere collettivo.
Settembre: legacy
La parola di settembre è stata “legacy” (eredità), risuonata con forza in Italia e in tutto il mondo dopo la scomparsa dello stilista Giorgio Armani il 4 settembre. Il dibattito non si è fermato al tributo per il suo stile iconico, minimale e sofisticato, artefice della rivoluzionaria “giacca destrutturata”, ma si è esteso alla sua eredità imprenditoriale. Armani, lasciando la maggioranza delle quote alla Fondazione Armani, ha compiuto quello che è stato definito il suo “ultimo capolavoro”: una scelta coraggiosa per blindare l’indipendenza del marchio e garantire la continuità e il valore del Made in Italy, in un mercato globale dove molte grandi maison finiscono inglobate da conglomerati esteri.
Ottobre: sumud
Il protrarsi del conflitto tra Palestina e Israele ha dato vita alla Global Sumud Flotilla, un’iniziativa umanitaria guidata da civili con lo scopo di rompere il blocco israeliano della Striscia di Gaza. La flotta, con a bordo attivisti, operatori umanitari, artisti, avvocati e marinai da tutto il mondo, è arrivata nelle acque internazionali al largo di Gaza il 1° ottobre, ma è stata intercettata da abbordaggi armati da parte della marina israeliana prima che arrivasse a destinazione. È interessante soffermarsi sul significato della parola “sumud” (in arabo “صمود”), non immediatamente traducibile in italiano: fa riferimento alla tenacia e alla resilienza del popolo palestinese nel restare nelle proprie terre, praticando una forma di resistenza pacifica fondata sulla permanenza stessa.Photo by Markus Spiske / Unsplash
Novembre: finanza climatica
Tra le questioni più delicate all’ordine del giorno della COP30 di Belém, in Brasile (10-21 novembre), c’è stata la “finanza climatica”: i fondi che governi, istituzioni finanziarie e attori privati destinati a progetti per contrastare il cambiamento climatico e sostenere le comunità nell'adattamento ai suoi effetti. Già la COP29, tenutasi nel 2024 a Baku, in Azerbaijan, aveva stabilito l’obiettivo di almeno 300 miliardi di dollari annui da parte delle nazioni sviluppate, con l’ambizione di mobilitare complessivamente 1.3 miliardi di dollari all’anno da fonti pubbliche e private. Tuttavia, l’accordo raggiunto mancava di chiarezza sui meccanismi di distribuzione dei fondi e si basava eccessivamente sui prestiti anziché su sussidi diretti. Inoltre, l’edizione di quest’anno ha avuto un forte valore simbolico a causa della scelta dell’Amazzonia come sua sede e ha riportato al centro delle discussioni internazionali la necessità di azioni concrete e condivise.
Dicembre: tedofori
Gli esperti di Babbel hanno scelto “tedofori” come ultima parola della retrospettiva linguistica dell’anno che sta per concludersi, sottolineandone il significato letterale: “portatore di fiaccola”, dal latino “teda” (fiaccola) unito al suffisso -foro (dal latino, a sua volta dal greco “ϕέρω”, che porta). In vista dei giochi invernali che si svolgeranno tra Milano e Cortina a inizio 2026, saranno ben 10.001 i tedofori incaricati di portare la Fiamma Olimpica lungo una staffetta di 12.000 km, attraversando tutte le 110 province italiane in circa 63 giorni.Questo viaggio cerimoniale che la condurrà da Olimpia, in Grecia, fino alla cerimonia di apertura a Milano, simboleggia la pace e l’unità tra i popoli.
Impara l'inglese, lo spagnolo e altre lingue online | Babbel
Con Babbel impari davvero una nuova lingua. La piattaforma usa un metodo scientificamente dimostrato per migliorare grammatica, vocabolario e pronuncia.Babbel
reshared this
[r] _ ‘ahida’ online: più informazioni
ahida
«… che quando non
si vede più
torna»
ahida è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza.
La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze di tali intelligenze.
Tutto quanto sapranno esprimere potrà quindi essere diluito, frantumato e ricomposto dal confronto soggettivo.
Progetto grafico: Andrea Wöhr e H.Peter Vogel
Webmaster progettazione sito: Jelena Hadzi-Nicolic
Segreteria redazionale: Alessia Pontoriero
Partecipazione redazionale: officinamultimediale
Coordinamento editoriale: Sergio Bianchi
Iconografia: Sergio Bianchi e Roberto Gelini
La rivista è strutturata in tre macroaree tematiche: «forme del dominio»; «nuovi calendari»; «remember».
Da ogni macroarea discendono dei «comparti» che ne sono le articolazioni.
Ogni «comparto» ha un proprio curatore che organizza attorno a sé una miniredazione della quale è responsabile. I comparti fin qui strutturati sono solo alcuni di quelli in progettazione. Una segreteria redazionale e un coordinamento editoriale garantiranno la programmazione delle pubblicazioni, che si prevedono almeno una al giorno dal lunedì al venerdì di ogni settimana.
La segreteria redazionale gestisce i social della rivista e la newsletter settimanale.
Partecipano, per ora:
Anania ● Behind Bars ● Berra ● Bianchi ● Bocca Gelsi ● Brass ● Caizzi ● Cillo ● Collettiva Interzona ● Corleone ● Costa ● Erba ● D’Amico ● De Simone ● Farina ● Galasso ● Gandini ● Gelini ● Gibertini ● Giovenale ● Manganelli ● Milieu edizioni ● Molho ● Monteleone ● Moroni ● Pancino ● Pasquini ● Pontoriero ● Prieto del Campo ● Quadruppani ● Rinalduzzi ● Silvestri ● Sommariva ● Spagnul ● Steccanella ● Tripodi ● Trotta ● Vanerio ● Varzi ● Violante ● Zenoni
Potete iscrivervi alla newsletter nell’apposito form del sito www.ahidaonline.com e
mandare le vostre osservazioni a: redazioneahida@gmail.com
#ahida #alessiaPontoriero #andreaWohr #hPeterVogel #info #informazioni #jelenaHadziNicolic #officinamultimediale #robertoGelini #sergioBianchi
Ahida online | lettura on line
Ahida.online Per una confederazione di autonomi saperi critici. Una rivista è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza. La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze e delle intelligenze soggettive.Ahida.online
reshared this
Briciole Spaziali, intervista alle autrici: Amy (12 anni) di Pontedera
edu.inaf.it/rubriche/briciole-…
Un’altra chiacchierata con le autrici e gli autori della rubrica Briciole Spaziali, per conoscerli meglio.
#astronomia #BricioleSpaziali #GruppoStorieINAF #INAF #intervista #interviste #libriPerBambiniERagazzi #meteoriti #NationalGeographic #stelleCadenti
Briciole Spaziali, intervista alle autrici: Amy (12 anni) di Pontedera
Un'altra chiacchierata con le autrici e gli autori della rubrica Briciole Spaziali, per conoscerli meglio.Anna Wolter (EduINAF)
reshared this
Davide di Luzio – Come TraPassare la mezzaguardia (inside passing)
youtube.com/shorts/-NT-Urpt8Ks…
La mezza guardia è la casella obbligata del jiu-jitsu. Non è glamour, non è spettacolare, ma quasi ogni lotta ci passa. E se non sai gestirla, diventa la sabbia mobile che ti risucchia.
Da qui nasce l’idea di questo instructional: un passaggio unico, diretto, senza orpelli.
Lo guida Davide Di Luzio – cintura nera di Judo (2º dan) e di Jiu-Jitsu (2º grado) – con un approccio chiaro: lavorare sul knee-slide e knee-cut, dal gesto base fino alle resistenze più testarde.
Niente librerie infinite di tecniche solo per giustificare il corso. Qui avrà solo ciò che funziona e serve a togliere dall’equazione una delle posizioni più frequenti e più frustranti.
Il titolo non è casuale: Tra-passare la mezza guardia. Perché l’effetto, quando lo subisci, è quello: un passaggio inevitabile, che scivola via senza lasciarti difese.
Per le cinture bianche è un corso obbligatorio: la sicurezza di avere un passaggio solido già nei primi mesi di pratica.
Per le blu, un upgrade necessario.
Per chi è più avanti, un’occasione per ricalibrare il proprio inside passing.
Alla fine del percorso – e con la giusta pratica sul tatami – non parliamo più di “provare a passare la mezza guardia”.
Parliamo di passarla. Punto.
? Se la tua cintura è ancora bianca, questo è il primo investimento serio che puoi fare nel tuo jiu-jitsu.
Davide di Luzio - Come TraPassare la mezzaguardia - Grappling-Italia Learning Center
La mezza guardia è la casella obbligata del jiu-jitsu. Non è glamour, non è spettacolare, ma quasi ogni lotta ci passa. E se non sai gestirla, diventa la sabbia mobile che ti risucchia.Grappling-Italia: The Marketplace
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
12 dicembre: lettura doppia di mariano baino a genova
_
#aragno #argolibri #guidoCaserza #leAnatreDiGhiaccio #manni #marcoBerisso #marianoBaino #marianoBaino2 #ninoAragnoEditore #paoloZublena #pinocchioMoviole #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #stanzeDellaPoesia
reshared this
13 dicembre, roma, “festa della luce”: verena müller-villani in un intervento irripetibile, alla libreria galleria ‘il museo del louvre’
sabato 13 dicembre 2025, Santa Lucia, alle 17:30
Verena Müller-Villani, “ero cieco, ora ci vedo“
festa della luce
alla
Libreria Galleria il museo del louvre
Roma, via della Reginella 8a
#art #arte #eroCiecoOraCiVedo #festaDellaLuce #giuseppeCasetti #lampadine #libreriaGalleriaIlMuseoDelLouvre #luci #museoDelLouvre #torce #verenaMullerVillani
reshared this
11, 12, 13 dicembre, roma: tre cortometraggi di matias guerra in camera verde
cliccare per ingrandire
.
#cameraVerde #cinema #cortometraggi #film #laCameraVerde #matiasGuerra #proiezioni #video
reshared this
Stacce
Potrebbe interessarti anche:
caro vecchio cellulare
Perfect Blue
manuale "mi sposto il dblog da solo"
Stacce - Acor3.it
Potrebbe interessarti anche:Apple Containerization: pensieri sparsiEdmilson continua ad usare la mia emailac3 (Acor3.it)
reshared this
video della presentazione di “in itinere. percorsi di scrittura asemica”, di fabrizio m. rossi, alla libreria del palazzo esposizioni
Presentazione del libro In Itinere. Percorsi di scrittura asemica, di Fabrizio M. Rossi (ed. Cambiaunavirgola). Roma, Libreria del Palazzo Esposizioni. Il libro contiene interventi di Ada De Pirro, Giuseppe Garrera, Marco Giovenale e Pasquale Polidori, e 50 opere asemiche dell’autore.
Nella presentazione, Giuseppe Garrera e Marco Giovenale ragionano sui rapporti fra la scrittura asemica e l’arte dei suoni, del silenzio e del camminare, con un omaggio a John Cage.
Con piccola mostra di opere asemiche su pietra di Fabrizio M. Rossi:cliccare per ingrandire
#adaDePirro #arteDeiSuoni #asemic #asemicStones #asemicWriting #cage #cambiaunavirgola #camminare #claudiaDamiani #edCambiaunavirgola #fabrizioMRossi #fabrizioRossi #giuseppeGarrera #inItinerePercorsiDiScritturaAsemica #libreriaDelPalazzoEsposizioni #marcoGiovenale #micromostra #mostra #opereAsemiche #opereAsemicheSuPietra #palazzoEsposizioni #pasqualePolidori #pietre #pietreAsemiche #presentazione #scritturaAsemica #silenzio
reshared this
domani, 8 dicembre, a plpl: paolo morelli con “la vera vita di margarito d’arezzo, artista”
In dialogo con Edoardo Camurri
reshared this
OnePlus: in arrivo tre nuovi prodotti che espanderanno ulteriormente il suo l'ecosistema
Il brand tecnologico OnePlus ha svelato tre nuovi prodotti nel suo ecosistema. Tra questi ci sono il OnePlus 15R, il suo prossimo flagship di alta qualità e dal miglior rapporto qualità-prezzo, il Pad Go 2, tablet 5G di fascia media che offre un ottimo equilibrio tra funzionalità e prezzo, e lo smartwatch accessibile e di alta qualità Watch Lite. I tre dispositivi saranno lanciati il 17 dicembre. Lo smartphone, secondo dispositivo della serie OnePlus 15, sarà in vendita in Europa, India e Nord America. Il Pad Go 2 sarà disponibile in Europa, India e Nord America, mentre Watch Lite sarà in vendita in Europa.
OnePlus 15R
OnePlus ha presentato il 15R in due colorazioni; la prima, Charcoal Black, è perfetta per i gamer che amano muoversi in modo discreto, mentre la seconda, Mint Breeze, è una tonalità chiara e fresca che dimostra che il verde non deve essere per forza aggressivo. Entrambe le colorazioni valorizzano al meglio il nuovo design del nuovo device, che introduce una camera deco posizionata con un angolo preciso di 45 gradi rispetto all’angolo superiore sinistro e un elegante mid-frame in metallo completamente piatto. Questo design garantisce al 15R le più complete certificazioni di durabilità del settore: IP66, IP68, IP69 e IP69K, rendendolo adatto a qualsiasi situazione della vita quotidiana.
Pad Go 2
Il tablet è progettato per offrire un’esperienza di alta qualità e accessibile nella popolare fascia media. Esso presenta una elegante finitura in vetro anti-riflesso, liscia al tatto e raffinata, ed è disponibile in due colorazioni: Shadow Black e Lavender Drift. La variante Shadow Black migliora ulteriormente la connettività, essendo il primo tablet OnePlus a supportare il 5G, garantendo prestazioni ad alta velocità per un utilizzo senza interruzioni anche in movimento. Completa l’offerta il nuovissimo Pad Go 2 Stylo, che segna l’introduzione di uno stilo integrato nella serie Pad Go, pensato per migliorare produttività e precisione nella scrittura di appunti e nel lavoro creativo.
Watch Lite
Sulla scia del successo della crescente gamma di smartwatch OnePlus, il brand introduce il nuovo Watch Lite, un dispositivo progettato per portare funzioni di salute e fitness di livello flagship a un prezzo ancora più accessibile. Disponibile in elegante finitura Silver Steel, offre un design pulito e moderno con una leggera brillantezza, adatto sia all’uso quotidiano sia a uno stile di vita attivo.
Offerte esclusive per il pre-ordine:
OnePlus 15R
Sconto di 100 euro prenotando dal 17 dicembre per ricevere:
- Kit adattatore 120W gratuito e la OnePlus 15R sandstone magnetic case;
- buono fino a 100 euro con il trade-in;
- studenti verificati o utenti aziendali ottengono un ulteriore 10% di sconto.
Pad Go 2
Sconto di 50 euro prenotando dal 17 dicembre per ricevere:
- orologio gratuito del valore di 279 euro, stock limitato;
- extra 30 euro di sconto con il trade-in;
- studenti verificati o utenti aziendali ottengono un ulteriore 10% di sconto.
reshared this
11 dicembre, roma, villa medici: una giornata per erik satie, a 100 anni dalla scomparsa
Vexations 840 _ Erik Satie, pioniere in immagini e parole
Villa Medici celebra Erik Satie nei 100 anni dalla scomparsa con una intera giornata di musica, parola e visioni
Giovedì 11 dicembre 2025 | ore 10:00 – 22:00
Accademia di Francia a Roma — Villa Medici
Viale della Trinità dei Monti, 1 – Roma
Programma:
Dalle 10 alle 22 – Grand Salon: Vexations di Erik Satie e letture
Dalle 10 alle 22 – Salon des Pensionnaires: Conversazioni immaginarie con Erik Satie
Dalle 10 alle 22 – Salon de Musique: proiezioni
Ore 18:00 – Sala cinema: Conferenza
Ore 20:00 – Sala cinema: Proiezione speciale
In occasione del centenario della morte di Erik Satie (1866–1925), l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, in collaborazione con il Festival Nuova Consonanza, dedica una giornata intera a uno dei compositori più radicali e affascinanti della modernità.
Giovedì 11 dicembre 2025 il pubblico sarà invitato a un’esperienza immersiva e prolungata in cui musica, parole e immagini si intrecciano per esplorare la complessità poetica, ironica e profetica di Erik Satie, figura chiave del pensiero musicale del Novecento, precursore del minimalismo e delle sperimentazioni concettuali.
Al centro della giornata, l’esecuzione integrale di Les Vexations, opera composta nel 1893 e strutturata su una breve frase musicale di 16 battute da ripetere 840 volte. L’esecuzione, della durata di dodici ore ininterrotte, sarà affidata ai pianisti Carlo Benedetti e Isenarda De Napoli che si alterneranno al pianoforte Pleyel “Debussy” del XX secolo, parte del patrimonio di Villa Medici e recentemente restaurato. Il pubblico potrà assistere liberamente alla performance, entrare e uscire, lasciandosi coinvolgere da una musica che sfida la percezione del tempo e invita a un ascolto lento e profondo.
In parallelo alla musica, il Grand Salon ospiterà letture continue tratte dai Quaderni di un mammifero, testi aforistici e surreali che restituiscono lo sguardo ironico e visionario di Satie sul mondo. I brani, tradotti in italiano da Ornella Volta e pubblicati da Adelphi nel 1980, offrono un contrappunto verbale e intimo alla rigidità strutturale di Les Vexations.
Nel Salon des Pensionnaires, la giornata si arricchisce con la Chambre d’échos, installazione sonora e letteraria realizzata in collaborazione con la Bibliothèque publique d’information del Centre Pompidou. Questo spazio invita i visitatori a esplorare le tracce lasciate da Satie nella musica contemporanea, attraverso conversazioni immaginarie, suoni, testi e opere ispirate alla sua figura. Un ambiente immersivo che evidenzia l’attualità del suo pensiero e il suo dialogo con le forme artistiche del XXI secolo.
Il percorso continua nel Salon de Musique, dove saranno proiettati film legati alla vita e all’eredità artistica di Satie. Tra questi Entr’acte (1924) di René Clair, film dadaista nato dalla collaborazione con lo stesso Satie, e Satian Satie (2016) di Juruna Mallon e Luca Parente, un ritratto visivo e mentale che indaga i vuoti, i silenzi e l’estetica della ripetizione tipica della poetica satiana, attraverso paesaggi urbani e manipolazioni sonore.
Alle ore 18:00, nella Sala Cinema, sarà presentato il libro postumo di Ornella Volta, Erik Satie en notes et en mots (Presses du Réel, 2025), una biografia monumentale che raccoglie decenni di studi, intuizioni e materiali inediti. La conferenza vedrà la partecipazione del pianista e musicologo Jean-Pierre Armengaud, di Matteo Celli Volta (figlio della studiosa), della scrittrice e giornalista Tiziana Gazzini e del compositore e direttore d’orchestra Marcello Panni. Sarà l’occasione per rendere omaggio a una delle più grandi studiose di Satie e per riscoprire aspetti poco noti della sua personalità e del suo metodo compositivo.
Alle ore 20:00 seguirà la proiezione speciale di Sisters with Transistors (2020) di Lisa Rovner, con la presenza della regista in sala. Il documentario ripercorre le storie straordinarie delle pioniere della musica elettronica, come Clara Rockmore, Éliane Radigue, Delia Derbyshire, Suzanne Ciani, rivelando come le loro sperimentazioni abbiano riscritto il panorama sonoro del Novecento, in profonda risonanza con lo spirito innovatore di Satie. La proiezione sarà seguita da una conversazione con Vittoria Bonifati, direttrice di Villa Lontana. Per questa proiezione è necessaria la prenotazione (gratuita).
La giornata-evento è gratuita e si svolge in lingua italiana e francese. L’accesso è consentito per l’intera giornata su prenotazione tramite il sito dedicato: https://www.ticketlandia.com/m/event/satie-it.
Maggiori informazioni sull’evento:
https://villamedici.it/it/programme/vexations-840/
Maggiori informazioni sul Festival Nuova Consonanza:
https://www.nuovaconsonanza.it/festival.html
#accademiaDiFrancia #accademiaDiFranciaARomaVillaMedici #accademiaDiFranciaAVillaMedici #adelphi #bibliothequePubliqueDinformation #bibliothequePubliqueDinformationDelCentrePompidou #carloBenedetti #centrePompidou #chambreDechos #claraRockmore #deliaDerbyshire #elianeRadigue #entracte #erikSatie #erikSatieEnNotesEtEnMots #festivalNuovaConsonanza #ironia #isenardaDeNapoli #jeanPierreArmengaud #jurunaMallon #lisaRovner #lucaParente #marcelloPanni #matteoCelliVolta #music #musica2 #musique #ornellaVolta #poesia #quaderniDiUnMammifero #reneClair #satie #sistersWithTransistors #suzanneCiani #tizianaGazzini #vexations #vexations840 #villaLontana #villaMedici #vittoriaBonifati
reshared this
Risultati UFC 323: Dvalishvili vs. Yan 2 con Marvin Vettori
Il main event ha visto il campione dei pesi gallo Merab Dvalishvili affrontare l’ex campione Petr Yan, in un rematch attesissimo dopo il primo scontro del 2023. Nel co-main event, Alexandre Pantoja ha difeso il titolo dei pesi mosca contro Joshua Van.
Per noi italiani C’era l’italian Dream Marvin Vettori
Il blogverso italiano di Wordpress reshared this.
“roma ore 11”, di elio petri, su radio onda rossa
nei podcast di ★ Radio Onda Rossa 87.9 fm
ROMA ORE 11
di Elio Petri
con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariàngeles
Torres
regìa Miti Pretese
“Signorina giovane intelligente volenterosissima attiva conoscenza dattilografia miti pretese per primo impiego cercasi. Presentarsi in via Savoia 31, interno 5, lunedì ore 10-11”. Questo trafiletto apparve nella pagina degli annunci economici de ‘Il Messaggero’ domenica 14 gennaio 1951. Lo stesso giornale, quarantotto ore dopo, pubblicava in prima pagina: “Una terribile disgrazia è accaduta ieri mattina nell’interno di un villino di via Savoia, dove settantasette giovani donne sono rimaste ferite in modo più o meno grave ed una è deceduta per l’improvviso crollo dell’intera scala dello stabile”. Così inizia il libro ricavato dall’inchiesta che Elio Petri, allora giovanissimo giornalista, condusse per conto del regista Giuseppe De Santis. Il fatto che duecento candidate si fossero presentate per un solo posto mal pagato era “un dito puntato sulla piaga della disoccupazione”. Fu questo uno dei motivi che indusse De Santis e un gruppo di cineasti del Neorealismo a fare un film sulla disgrazia. Petri condusse l’inchiesta in modo organico, capillare: ragazza per ragazza rintracciò le loro storie, ricostruì l’immagine di quel mondo. Più di un’inchiesta, l’indagine divenne una denuncia delle miserie, della disperazione, delle prepotenze anche sessuali subite dalle ragazze, cosa che costò al film il boicottaggio e la censura.
http://archive.org/details/Radioteatro.RomaOre11
(1h 25′)
#alviaReale #boicottaggio #disoccupazione #elioPetri #giuseppeDeSantis #inchiesta #indagine #manuelaMandracchia #mariangelesTorres #mitiPretese #neorealismo #radioOndaRossa #romaOre11 #ror #rorRadioOndaRossa #sandraToffolatti
reshared this