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Quali sono i blog italiani già integrati nel fediverso? Ecco una breve rassegna incompleta (ma suggeritecene altri!)

@Che succede nel Fediverso?

Da quando ci siamo accorti del plug-in sviluppato da @Matthias Pfefferle abbiamo fin da subito monitorato l'evoluzione di questo progetto che è poi stato "acquisito" direttamente da Automattic, l'azienda titolare del marchio Wordpress.

All'inizio abbiamo espresso alcune perplessità sullo stato di maturità del plug-in, ma via via abbiamo assistito a una maturazione sempre maggiore, al punto da farci pensare che il tandem tra un Wordpress federato e un Lemmy sempre più versatile, potrebbe contribuire a creare un vero e proprio #blogverso che dia agli utenti il piacere di bloggare dentro ai social...

Oggi avrei il piacere di presentare tutti i blog federati in cui mi sono imbattuto, con la precisazione che:
- non si tratta di una lista completa
- la lista verrà integrata con tutte le risposte che riceverò a questo post

I blog italiani (lista assolutamente incompleta)

Informapirata


Curato da @informapirata :privacypride: @informapirata è il nostro blog e quindi ci prendiamo la libertà di inserirlo in cima a questa lista. Il blog si occupa di politica pirata, informazione sui temi della digitalizzazione e, ovviamente, #fediverso


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Le Alternative


Curato da @skariko, il blog @Le Alternative è la principale risorsa italiana sulle alternative open source e rispettose della privacy.


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AISA - Associazione Italiana per la Promozione della Scienza Aperta


Curato da @AISA, @AISA è il blog dell'associazione pisana che intende incoraggiare i valori dell’accesso aperto alla conoscenza attraverso la promozione di attività


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EduINAF - Magazine di didattica e divulgazione dell'INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica


Curato da @ulaulaman @EduINAF è uno spazio innovativo che dà voce alle attività di tutte le sedi dell’ente presenti sul territorio e mette in relazione la ricerca astronomica con i diversi pubblici. Risorse didattiche, rubriche, approfondimenti, corsi online, eventi trovano qui un punto d’incontro tra la comunità scientifica, gli insegnanti, gli studenti e il pubblico interessato a contenuti astronomici di qualità.


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Polo Tecnologico Imperiese


Il @I.I.S. POLO TECNOLOGICO IMPERIESE non è proprio un vero blog, ma è un sito scolastico che si è integrato nel fediverso!


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The Nerd Experience


Curato da @quasimagia (sì, è lo stesso @QuasiMagia 🌀 マルコ di livellosegreto), @Penna Stanca @Silwe37 @manuhero2@nerdexperience.it e @giocatoresingolo@nerdexperience.it e altri, The Nerd Experience è un blog in cui si raccontano "nerdate", cartoni animati o altri fenomeni della cultura pop.


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Q-Gin


Uno spazio di approfondimento dedicato ai videogiochi che tratta tutto ciò che non viene raccontato dai grandi portali


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Ruolatori solitariRuolatori Solitari


La casa dei giocatori di ruolo solitari, nata per fornire una piattaforma informativa e ispiratrice per tutti coloro che desiderano esplorare i mondi di fantasia da soli


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Il Fediverso fa schifo


Curato da @Il Fediverso fa schifo? il blog @Il Fediverso Italiano fa schifo... è un guazzabuglio di polemiche su diverse istanze del fediverso, ma siccome l'autore ha federato il proprio blog, non potevamo certo farci accusare di cenZura... 😅


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Argo Catania


Segnalatoci da @Oblomov, il blog @Argo è una sorta di rassegna catanese di quei giornali di quartiere che raccontano il territorio e le sfaccettature della città

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Il blog di Matteo Zenatti


Segnalatoci anch'esso da @Oblomov, il blog @Matteo Zenatti, gestito da @Matteo Zenatti è un diario ricco di notizie e informazioni sul canto, la musica antiqua, la didattica e tutte le diverse attività svolte dal suo autore.

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SEGNALATECI ALTRI BLOG FEDERATI O INFORMATECI QUANDO AVRETE FEDERATO IL VOSTRO!!!

PS: caro @zeruhur sbagliamo noi, oppure per un momento ci è sembrato che il tuo blog Ruolatori Solitari fosse stato activitypubbizzato?

in reply to Informa Pirata

Ciao, da circa un mese ho integrato il mio blog di disegno e pittura nel fediverso, lo trovate qui: @disegnintasca


VERSIONE ITALIANA LA POLIZIA DI LONDRA UTILIZZA IL RICONOSCIMENTO FACCIALE DURANTE LE PROTESTE PER LA PALESTINA E ISRAELEA Londra durante lo scorso fine settimana la Palestine Solidarity Campaign e altri gruppi hanno condotto una marcia in città a sostegno della Palestina, mentre si è tenuta anche un’altra manifestazione a sostegno di Israele a Trafalgar Square. …


Traffico di droga dalla Spagna e dall'Olanda. A Napoli 29 arresti


Si rifornivano da Olanda e Spagna per approvvigionarsi di sostanza stupefacente da cedere nella provincia di Napoli: i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento applicativo di misure cautelari personali (custodia in carcere, arresti domiciliari e divieto di dimora) emesso dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 29 persone indiziate del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Dall’attività di indagine è emersa:
- la operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo che trafficava e vendeva le sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti;
- la disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”.

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Nel corso delle investigazioni, nel novembre del 2022 i carabinieri catturarono all’aeroporto Dubai un latitante napoletano ritenuto un broker della droga che si affidava per la raccolta delle ordinazioni della cocaina grazie alle chat criptate Encrochat. Si tratta, come noto, di un hardware e software che consentono comunicazioni criptate ritenute dai trafficanti "a prova di intercettazione". La polizia francese riuscì ad infrangere codici dell'azienda che vendeva i telefoni cellulari e si narra che l'Fbi statunitense divenne la proprietaria di un'altra società del settore, cosa che gli avrebbe consentito di catalogare le conversazioni. Tornando all’operazione condotta dai carabinieri, questi hanno complessivamente sequestrato circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate del “sistema di occultamento” di cui abbiano detto sopra, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro.
Da una conversazione intercettata nel contesto delle indagini anche un cittadino albanese che si confronta con un connazionale sulle modalità di trasporto della droga e dei rischi a cui sono esposti, per esempio, quando la droga viene trasferita in una “semplice” borsa, a causa dei cani antidroga. I due sostengono che i container offrono maggiore sicurezza ma solo “sotto acqua è 100%, ma ci sta solo da Panama”, dicono. Ovvero, ai mezzi tradizionali si sta affiancando la modalità di trasferimento via sommergibile, auspicata dai due intercettati e praticata tra il Sud ed il Centro America e gli Stati Uniti.

#Armadeicarabinieri #Narcotraffico #Encrochat



I timori per un collasso economico dell’Unione europea si sono rivelati “infondati”. Questa la posizione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Lyen, nel suo intervento pronunciato oggi al Forum economico mondiale (World Economic Forum) in corso a Davos...


AI Act threatens to make facial surveillance commonplace in Europe


In the final stage of negotiations on the EU’s AI Act, it has become known that even the publicly announced limitation of the controversial facial recognition technology to the prosecution … https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20231206IPR15

In the final stage of negotiations on the EU’s AI Act, it has become known that even the publicly announced limitation of the controversial facial recognition technology to the prosecution of serious criminal offences has since fallen. Digital freedom fighter and Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) warns that the law paves the way for the introduction of biometric mass surveillance in Europe where EU governments decide to steer this course.

“With this AI law, it appears the EU intends to compete with China not only technologically but also in terms of high-tech repression. The fact that error-prone facial recognition applied to CCTV recordings is being green-lighted for petty offences falls short of the EU Parliament’s own press release. This will make it possible for cities to oust homeless people under the heading of ‘trespassing’, as happened in Como, Italy, or to prosecute sprayers for ‘damaging property’. Even the highly controversial facial recognition among demonstrators, such as after the G20 summit in Hamburg, is not being excluded. On the basis of these rules, facial recognition and chilling effect that comes with it, threatens to become a standard instrument in Europe, too.

The EU’s AI Act even opens the door to permanent facial surveillance in real time: Over 6,000 people are wanted by European arrest warrant for the offences listed in the AI Act. Any public space in Europe can therefore be placed under permanent biometric mass surveillance on these grounds. This law legitimises and normalises a culture of mistrust. It leads Europe into a dystopian future of a mistrustful high-tech surveillance state.”


patrick-breyer.de/en/ai-act-th…



VERSIONE ITALIANA AI GENERATIVA CAMBIERA’ IL NOSTRO MODO DI LAVORAREQuando pensiamo all’introduzione della Ai nel mondo del lavoro pensiamo spesso che possa provocare una perdita di posti di lavoro. Secondo un rapporto pubblicato recentemente da McKinsey, entro il 2030 il 30% delle ore lavorate negli Stati Uniti potrebbe essere automatizzato. Una ricerca di Indeed invece …


GLI ATTACCHI INFORMATICI SONO LA MASSIMA PRIORITÀ DI FORMAZIONE DELL’UE. COME SI PREPARANO LE FORZE DI POLIZIA. LA CYBERSECURITY SKILLS ACADEMY


La valutazione delle esigenze di formazione strategica dell’UE (EU-STNA 2022-2025) ha collocato gli attacchi informatici come la massima priorità di formazione dell’UE. Ha inoltre riconosciuto le competenze digitali e l’uso delle nuove tecnologie come una delle otto principali lacune in termini di capacità in cui i funzionari delle forze dell’ordine necessitano di potenziamento delle capacità attraverso la formazione.
Prendere di mira i criminali che orchestrano attacchi informatici, in particolare quelli che offrono servizi penali specializzati online, è anche una delle priorità dell’UE per la lotta contro la criminalità grave e organizzata, nell’ambito del ciclo 2022-2025 della Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali (EMPACT).
Riconoscendo l’importanza di migliorare la capacità di cybersicurezza, nel contesto dell’agenda europea per le competenze, nell'aprile 2023, la Commissione europea ha lanciato la Cybersecurity Skills Academy, con l'obiettivo di colmare il divario riconosciuto in termini di competenze in materia di cybersicurezza e sviluppare la resilienza informatica dell'UE.

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Dando seguito alle priorità di formazione strategica, nel dicembre 2022 CEPOL ha lanciato la propria analisi delle esigenze di formazione operativa (OTNA) sugli attacchi informatici. Questa analisi ha definito le competenze chiave e stabilito il livello atteso di competenze e conoscenze per i ruoli chiave coinvolti nella lotta alla criminalità informatica a livello dell'UE.
In questa analisi delle esigenze di formazione, l'indagine si è concentrata sulla mappatura delle esigenze di sviluppo delle competenze per ciascun profilo di criminalità informatica, piuttosto che sul numero di funzionari delle forze dell'ordine che necessitano di formazione. I risultati di questa ricerca verranno utilizzati per definire il portafoglio di formazione di CEPOL nel campo degli attacchi informatici, al fine di rispondere alle esigenze di formazione delle forze dell'ordine richieste a livello dell'UE.
Sulla base dei risultati, i funzionari delle forze dell’ordine che si occupano di attacchi informatici avrebbero bisogno di formazione per migliorare competenze, come programmazione, scripting, SQL, reporting e presentazione dei dati investigativi sulla criminalità informatica; gestione e tracciamento della rete; conoscenze specifiche sulla criminalità informatica, nonché sulla gestione della scena del crimine e sulla gestione delle prove elettroniche.

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Cosa c’è dietro l’approccio OTNA?
Il regolamento CEPOL impone all’Agenzia di includere valutazioni e analisi delle esigenze di formazione nella sua pianificazione. CEPOL ha completato la seconda valutazione delle esigenze di formazione strategica dell'UE (EU-STNA) nel 2021, identificando le priorità di formazione a livello strategico per i funzionari delle forze dell'ordine di tutta Europa per il prossimo ciclo quadriennale 2022-2025 della piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce penali (EMPACT). Per analizzare più dettagliatamente le particolari esigenze di formazione, la CEPOL sta conducendo gli OTNA.
La metodologia OTNA è una procedura strutturata di analisi dei bisogni formativi, che prende in considerazione i risultati finali del processo EU-STNA. CEPOL progetta il suo portafoglio di formazione pluriennale basandosi sui risultati degli OTNA.

# CYBERSECURITY #CEPOL #UE #EMPACT #OTNA



La polizia nazionale ucraina, con il supporto di Europol, dopo un anno di investigazioni ha arrestato un individuo ritenuto essere la mente dietro un sofisticato schema di cryptojacking


È stato reso noto che il 9 gennaio scorso un soggetto di 29 anni è stato arrestato a Mykolaiv, in Ucraina. Sono state perquisite tre proprietà per raccogliere prove contro il sospettato. L'arresto arriva dopo mesi di intensa collaborazione tra le autorità ucraine, Europol e un fornitore di servizi cloud, che hanno lavorato per identificare e localizzare l'individuo che ha svolto una operazione di cryptojacking.

Il cryptojacking in un ambiente cloud è un'attività dannosa; gli attori malintenzionati ottengono l'accesso non autorizzato all'infrastruttura del cloud computing e utilizzano la sua potenza computazionale per estrarre criptovalute.
Rubando risorse cloud per estrarre criptovalute, i criminali possono evitare di pagare i server e l’energia necessari, il cui costo in genere supera i profitti.
Si ritiene che il sospettato abbia estratto oltre 2 milioni di dollari (1,8 milioni di euro) in criptovalute.
Denaro gratis per gli aggressori, enormi fatture cloud per gli utenti dell'account.
I titolari degli account compromessi si ritrovano con fatture cloud enormi.

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Un fornitore di servizi cloud si è rivolto a Europol nel gennaio 2023 con informazioni relative ai loro account utente cloud compromessi. Europol ha condiviso queste informazioni con le autorità ucraine, che hanno successivamente avviato un'indagine. Da allora, tutti e tre i partner hanno lavorato a stretto contatto per sviluppare piste operative e prepararsi per la fase finale dell’indagine.
Il Centro europeo per la criminalità informatica (EC3) di Europol ha istituito un posto di comando virtuale il giorno dell'azione, supportando la polizia nazionale ucraina dal quartier generale di Europol, con analisi e supporto forense sui dati raccolti durante le perquisizioni.

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Per difendersi dal cryptojacking del cloud, Europol incoraggia gli utenti e i fornitori del cloud a implementare solide pratiche di sicurezza:

- Controlli di accesso avanzati: utilizzare metodi di autenticazione e controlli di accesso avanzati per impedire l'accesso non autorizzato alle risorse cloud.
- Monitoraggio regolare: monitora continuamente gli ambienti cloud per attività sospette, accessi non autorizzati e utilizzo imprevisto delle risorse.
- Aggiornamenti di sicurezza: mantieni tutte le risorse cloud, incluse macchine virtuali e contenitori, aggiornate con le ultime patch di sicurezza per mitigare le vulnerabilità.
- Utilizzare servizi di sicurezza: prendere in considerazione l'utilizzo di servizi e strumenti di sicurezza cloud forniti dai fornitori di servizi cloud per migliorare la sicurezza.



Giovani online e la minaccia del traffico di droga sulle piattaforme di gioco


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In un forum di due giorni a Città del Messico tenutosi nello scorso mese di dicembre, co-organizzato dalla piattaforma per la politica sulla droga del Consiglio d'Europa, il Gruppo Pompidou ha riunito rappresentanti di tutto il mondo per coordinare la politica contro le minacce del traffico di droga che prendono di mira i giovani online.


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[Giovani online]


Il Consiglio d’Europa (#Coe) non va confuso con le istituzioni dell’Unione Europea. Si tratta infatti di una Istituzione autonoma, composta da 46 Stati membri, la cui missione è promuovere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto in Europa, e non solo. Il Gruppo Pompidou (composto da 41 stati membri compreso il Messico) è invece parte integrante del Consiglio d'Europa, focalizzato su soluzioni per politiche sulla droga efficaci.

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[Giovani on line]

Una minaccia emergente discussa nel forum – dedicato al rafforzamento delle capacità contro le dipendenze e i crimini associati all'uso di Internet - è stata il crescente utilizzo di piattaforme di gioco online da parte dei trafficanti di droga per reclutare giovani nel traffico illecito di stupefacenti. Proprio il Messico è stato il primo paese a scoprire questa recente tendenza. Mentre la darknet sta perdendo popolarità tra i cartelli della droga – perché le autorità sono diventate più efficaci nel monitorarla – i videogiochi online e i social network vengono ora utilizzati per attirare i giovani nel traffico illecito di droga, perché tali piattaforme di gioco non sono ben monitorate. Chiunque può costruire una relazione virtuale con qualsiasi altro giocatore, consentendo ai trafficanti di incontrare giovani giocatori attraverso le emoticon. Sebbene tutti i giovani siano a rischio, in particolare i giovani adolescenti, soprattutto quelli provenienti da contesti più poveri, possono essere attratti e in seguito addestrati a concludere traffici illegali di droga.

È stato segnalato come circa il 72% dei ragazzi e delle ragazze tra i 6 e gli 11 anni naviga in rete, il 92% tra i 12 e i 17 anni e il 95% tra 19-24 anni. L'organizzazione Reinserta, che aiuta i bambini e i giovani messicani vittime di violenza, afferma che sono già stati reclutati online 30.000 bambini e adolescenti in vari modi.
I partecipanti hanno accolto con favore la cooperazione internazionale promossa dal forum per affrontare tali minacce contro i giovani.

#TRAFFICO DI DROGA #GIOVANI #CRIMINEORGANIZZATO



Allarme Europol sull'uso criminale di localizzatori Bluetooth per la geolocalizzazione


Europol ha recentemente lanciato l’allarme su un fenomeno di criminalità in crescita: l'uso di localizzatori Bluetooth da parte della criminalità organizzata.
Come è noto, i localizzatori Bluetooth sono piccoli dispositivi progettati per aiutare le persone a trovare oggetti personali, come chiavi e borse, nonché veicoli a rischio di furto, ma anche tenere sotto controllo i propri amici animali. Possono essere attaccati a un oggetto che non si vuole perdere o connesso a ciò che si teme possa essere smarrito (pensate ad un collare per un cane) e collegati in modalità wireless al telefono cellulare o al tablet del proprietario. Gli stessi smartphone possiedono una tecnologia di localizzazione GPS e / o Bluetooth.

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I criminali sono sempre stati veloci nell'adottare tecnologie nuove ed emergenti, profittando di esse per promuovere i loro obiettivi criminali. Non è diverso con i localizzatori Bluetooth: Europol ha verificato come i criminali utilizzino sempre più questi dispositivi per geolocalizzare merci illecite.
La stragrande maggioranza dei casi segnalati a Europol riguarda il contrabbando di cocaina. Questi localizzatori sono stati scoperti più frequentemente insieme alla cocaina nelle spedizioni di container di prodotti alimentari, ma sono stati trovati anche nascosti in casse all'interno di navi marittime.
Sulla base delle capacità tecnologiche dei localizzatori Bluetooth e delle informazioni condivise con Europol, è stato confermato che i trafficanti di droga li utilizzano per tracciare il transito di carichi illeciti. Attraverso i tracker, il carico può essere tracciato dopo l'arrivo nei porti e poi su strada verso i luoghi di stoccaggio nei mercati europei. Non si può escludere vengano utilizzati anche per localizzare le spedizioni illecite all'arrivo nei porti.

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Per mettere in guardia contro l'uso improprio di questa tecnologia, Europol ha emesso una notifica di allerta precoce limitata a tutti gli Stati membri dell'UE, nonché una versione pubblica, scaricabile qui => europol.europa.eu/cms/sites/de…

#EUROPOL #Bluetooth #notificadiallertaprecoce



Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!

@Che succede nel Fediverso?

Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!

Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler

media.ccc.de/v/37c3-lightningt…

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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄


Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):

🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)

La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧

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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti

@Giornalismo e disordine informativo

Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport

Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).

Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.

Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".

Le nostre considerazioni sulla vicenda

Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...

Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.

Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.


Welcome! Lots of individual news stories this week, with some implications about how the network currently functions and operates. WordPress is actively expanding the network by allowing all blogs on the free wordpress.com plan to become part of the fediverse. While discussions about server ownership put questions at what is expected to be an operator of a fediverse server.

WordPress.com officially connects to the fediverse


The major news of the week is that WordPress.com now can connect to the fediverse via the ActivityPub plugin. A few weeks ago I already reported on the official launch of the plugin (which had been in beta for a long while), when it became available for people who are self-hosting their WordPress site. It is now also available for everyone who uses WordPress via WordPress.com, including people on a free plan. The news got some significant attention by other tech news sites as well. Current usage of the new connection can be seen here.

People in the fediverse are understandably excited by this development, and frame it in a hopeful perspective of growth, for example, by focusing on how many websites run WordPress that can now join the fediverse. The fediverse and its cultural conventions are currently dominated by the microblogging side of the community. The potential inflow of blogs and websites into the fediverse poses new questions that deserve contemplation. These issues are not new, fediverse software like WriteFreely and Plume have been around for years. What is different is how people in the fediverse are positioning WordPress in a context of growth, by accentuation how many websites on the internet run WordPress. They ask the reader explicitly to imagine a future in which millions of WordPress websites have connected to the fediverse. The prospect of millions of sites connected to the fediverse also makes questions about current culture and norms in the fediverse more top-of-mind: How do current social norms around search and indexing in the fediverse collide with the different expectations around search on the rest of the web? What does a good user experience looks like for a feed that contains posts with less than 500 characters, interspersed with a blog post of 10.000 words? What does content moderation look like in a world where there are thousands, if not millions of websites connected to the fediverse, that are all effectively their own servers?

Journa.host and server ownership


The Journa.host server, a Mastodon server that is dedicated to journalists has transferred ownership. With it come questions regarding expectations between server owners/operators and people that use the server. The Journa.host server started as a community-centric project, with initial funding The Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism at the Craig Newmark Graduate School of Journalism at CUNY. Recently the ownership of the server was transferred to the Fourth Estate Public Benefit Corporation. This organisation also runs the Mastodon server newsie.social, and until recently the verifiedjournalist.org project as well (who’s ownership got transferred to The Doodle Project recently).

This move of server ownership sparked a thread by Ethiopian journalist Zecharias Zelalem, who moved away from the journa.host server as a result of this transfer of ownership. In his posts, he points the actual real risks that come with being a journalist, especially so in his context. Transferring journalists’ personal data, and control of their social media presence, to new ownership without any real notice and explanation does raises questions about the considerations from the previous owners about this move. One of the points that was raised is that there is little information available on the identity of the new owner, Jeff Brown. It is understandable for journalists to get uncomfortable when it is unclear who is responsible for an important part of their digital presence. At the same time, most servers are not financially sustainable, and even servers who get funding from reputable places cannot be assumed by default to stay in operation forever when funding runs out. Meanwhile, under the new ownership journa.host will allow new applications for signups again for the journa.host server.

Dan Hon wrote an interesting article on the situation, and drawing parallels with Cory Doctorow’s new book ‘The Internet Con’, which is worth reading. He is also hosting a small group digital meeting ‘Journalism, News, and Federated Social Networks’, which got set up as a response to this conversation as well. You can find more about this ‘Hallway Track’ meeting here.

IFTAS moderator needs assessment


IFTAS, the non-profit organisation for Trust and Safety on the fediverse, has released the results of their recent assessments of the needs of fediverse moderators. The entire results can be found here, and are worth checking out. Some of the noteworthy results: few servers (17%) have 24 hour moderator coverage. Most servers lose money, and most moderators are unpaid. Half of the respondents use shared block lists, such as Oliphant’s lists. What also stands out is the variety of moderator communities that are in use, that all only are used by a small part of the moderator community. There is not a clear single community for moderators that is used by the de-facto default.

On Bluesky interoperability


With Bluesky getting more popular, the conversation of interoperability between the fediverse and Bluesky/ATProtocol has come up again. In the GitHub for the AT Protocol, Bluesky engineer Brian Newbold gives a detailed answer about the various parts of interoperability between the network. The direct answer is that “it is not on the Bluesky roadmap”, but the answer also identifies which parts of interoperability could probably work, which parts are difficult from a technical perspective, and which parts are hard from a cultural perspective. Another interesting suggestion that came up is the possibility of fully embedding posts on its opposite platform, allowing for a kind of quote-posting across networks.

Mastodon user count update


Eugen Rochko gave a short update this week, indicating that the joinmastodon.org website had been undercounting data for the period between October 2nd and October 9th. The undercounting accounting for some 400k MAU and 2.3m total accounts, which only happened during the timeframe of the previous week. This got picked up by some media outlets and spread around the feeds. However, the news was framed mainly in the context that Mastodon had a lot more users than expected, which is not really correct: Mastodon has the expected amount of users, and news of the gain in numbers should have been properly accompanied with an equal loss in the week before. Getting reliable data about user numbers is fairly difficult, with multiple sources providing quite different values. joinmastodon.org lists 1.8M MAU for Mastodon currently, while fedidb.org gives 1.4M MAU for the entire fediverse. It is unclear which of these sources is more reliable. Personally, I tend to use fedidb.org, as this provides data over time, so trends can be visible.

Twittermigration report


Tim Chambers has been documenting the Twitter Migration (X Migration now) over the last year, releasing an extensive report every quarter. The latest update for Q3 2023 has just been released, and it’s worth checking out. It documents in detail the many issues that X currently faces. It also gives some good data on the growth and usage of Threads. After an explosive launch, reading 100M accounts in a week, activity cooled significantly immediately after. In the months that followed, growth and usage has stabilised. Threads is now estimated to grow at 1 million accounts every two weeks, roughly four times as much as Bluesky is currently growing.

The report indicates that the other two main beneficiaries of the X migration are Mastodon and Bluesky. One way that the report measures this is by looking how many X accounts have a handle for their account on a different network in their profile. The mentions of Mastodon are significantly bigger than Bluesky here, but are stagnating, while Bluesky’s numbers are rapidly growing. This trend is also visible in the account signup numbers for both Mastodon and Bluesky.

The report also distinguishes a Developer migration, and notes organisations that are currently working on providing ActivityPub integration, such as Automattic with WordPress, Flipboard, Mozilla, as well as other networks such as Threads, Tumblr and Post.news. No organisation is talking about using the AT Proto network currently. This is why the report quotes Nilay Patel (from February 23), where he states that ActivityPub is where the app developers are. This seems to be holding up regarding companies and organisations, who are all focused on ActivityPub. Individual hobby developers seem to be a different matter though, where the AT Protocol seems to be of significant interest: the largest individual developer community for ActivityPub has less than 200 users, while the Discord for developers for AT Protocol has almost ten times as much, close to 2000.

The links


  • SURF, the Mastodon project the Dutch higher education system, has a chance to win the European Commission’s Open Source Observatory award.
  • Confirmation that Mozilla’s new fediverse server, mozilla.social, will use people’s Firefox account to log in.
  • A podcast about the fediverse from the perspective of advertisers
  • A podcast by Manton Reece, the creator of micro.blog, about ActivityPub support in WordPress.com and its impact on Micro.blog
  • Renaud Chaput is now officially the CTO for Mastodon. As the organisation still has very limited funding, this is currently still a volunteer position.

That’s all for this week. If you want to receive this update every Sunday directly in your mailbox, subscribe below:

fediversereport.com/last-week-…

#activitypub #bluesky #fediverse #mastodon #wordpress


Questa voce è stata modificata (1 anno fa)
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!

Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.

L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)

@outlook @poliversity @giornalismo

in reply to macfranc

@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve

> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.

Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...

@outlook @poliversity @giornalismo



Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate

Bonfire sta costruendo un framework modulare per applicazioni social federate, tra cui microblogging, gestione delle attività o moderazione dei contenuti assistita dall'intelligenza artificiale. All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.

Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire

@Scuola - Gruppo Forum

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Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano

@Universitaly: università & universitari

Periodicamente ottengono grandi attenzioni, e l'Italia sembra sempre arrancare, ma non è chiaro a chi servano veramente

Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.

L'articolo di @Viola Stefanello 👩‍💻 è qui su Il Post

in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo

Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.

È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...

in reply to ConstipatedWatson

@ConstipatedWatson
Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.

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