Lotta agli hacker malintenzionati: smantellato il gruppo ransomware Hive ma c’è una nuova taglia su di loro
Gli attacchi ransomware Hive avevano causato gravi interruzioni nelle operazioni quotidiane delle vittime in tutto il mondo e hanno influenzato le risposte alla pandemia di COVID-19. Il gruppo utilizzava un modello ransomware-as-a-service (RaaS) con amministratori, a volte chiamati sviluppatori, e affiliati. RaaS è un modello basato su abbonamento in cui gli sviluppatori o gli amministratori sviluppano un ceppo di ransomware e creano un'interfaccia facile da usare con cui farlo funzionare e quindi reclutano affiliati per distribuire il ransomware contro le vittime.
È stato utilizzato altresì un modello di attacco definito “a doppia estorsione”. Prima di crittografare il sistema della vittima, l'affiliato avrebbe esfiltrato o rubato dati sensibili. L'affiliato ha quindi chiesto un riscatto sia per la chiave di decrittazione necessaria per de-crittografare il sistema della vittima sia per la promessa di non pubblicare i dati rubati. Gli attori di Hive hanno spesso preso di mira i dati più sensibili nel sistema di una vittima per aumentare la pressione a pagare. Dopo che una vittima aveva pagato, gli affiliati e gli amministratori dividevano il riscatto in percentuali pari a 80/20.
A distanza di poco più di 11 mesi da quando l'FBI ha dichiarato di aver chiuso la rete dell'organizzazione criminale, Il governo degli Stati Uniti ha assegnato una taglia extra di 5 milioni di dollari ai membri della banda di ransomware Hive: la seconda ricompensa del genere in un anno.
Intanto, i criminali online continuano a fare soldi con le loro richieste di estorsione, con dozzine di nuovi arrivati che sono entrati nella mischia solo lo scorso anno.
Chainalysis, nella sua analisi del 2023 pubblicata questa settimana (leggi qui, in inglese => Ransomware Hit $1 Billion in 2023 (chainalysis.com)), ha stimato che lo scorso anno le squadre di ransomware hanno incassato più di 1 miliardo di dollari in pagamenti estorti in criptovaluta dalle vittime, rispetto ai 567 milioni di dollari del 2022. La società di analisi delle criptovalute ha anche osservato che la rimozione di Hive probabilmente ha avuto un ruolo non banale nel calo dei pagamenti di ransomware nel 2022, che altrimenti sarebbero aumentati dal 2019.
La stima di 130 milioni di dollari dell'FBI "potrebbe non raccontare tutta la storia", osserva il rapporto, perché tiene conto solo dei riscatti direttamente evitati dalle chiavi del decrittatore. Da parte sua, Chainalysis ritiene che il fallimento di Hive abbia probabilmente evitato pagamenti di ransomware per almeno 210,4 milioni di dollari.
"Durante i sei mesi in cui l'FBI si è infiltrata in Hive, il totale dei pagamenti di ransomware per tutti i ceppi ha raggiunto i 290,35 milioni di dollari", ha osservato Chainalysis. "Ma i nostri modelli statistici stimano un totale previsto di 500,7 milioni di dollari durante quel periodo di tempo, sulla base del comportamento degli aggressori nei mesi precedenti e successivi all'infiltrazione, e si tratta di una stima conservativa."
European Court of Human Rights bans weakening of secure end-to-end encryption – the end of EU‘s chat control CSAR mass surveillance plans?
The European Court of Human Rights yesterday banned a general weakening of secure end-to-end encryption. The judgement argues that encryption helps citizens and companies to protect themselves against hacking, theft of identity and personal data, fraud and the unauthorised disclosure of confidential information. Backdoors could also be exploited by criminal networks and would seriously jeopardise the security of all users’ electronic communications. There are other solutions for monitoring encrypted communications without generally weakening the protection of all users, the Court held. The judgement cites using vulnerabilities in the target’s software or sending an implant to targeted devices as examples.
Member of the European Parliament and digital freedom fighter Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“With this outstanding landmark judgement, the ‘client-side scanning’ surveillance on all smartphones proposed by the EU Commission in its chat control bill is clearly illegal. It would destroy the protection of everyone instead of investigating suspects. EU governments will now have no choice but to remove the destruction of secure encryption from their position on this proposal – as well as the indiscriminate surveillance of private communications of the entire population!
Secure encryption saves lives. Without encryption, we can never be sure whether our messages or photos are being disclosed to people we don’t know and can’t trust. So-called ‘client-side scanning’ would either make our communications fundamentally insecure, or European citizens would no longer be able to use Whatsapp or Signal at all, because the providers have already contemplated that they would discontinue their services in Europe. It is a scandal that the EU Council’s latest draft position still envisages the destruction of secure encryption. We Pirates will now fight even harder for our digital privacy of correspondence!”
Background: The EU Commission and an industrial network of surveillance authorities are calling for generally searching private communications using error-prone technology, including on end-to-end encrypted messengers, for indications of illegal content. This could only be implemented by undermining secure end-to-end encryption. The majority of EU governments support the initiative, but a blocking minority is preventing a decision. The EU interior ministers want to discuss the bill again at the beginning of March. Under massive pressure from Pirates and civil society, the EU Parliament has rejected the destruction of secure encryption and indiscriminate chat control. However, this is only the starting position for possible negotiations with the EU Council, once it agrees on a position. Meta has announced that it will start encrypting direct messages via Facebook and Instagram in the course of this year and discontinue its current voluntary chat control surveillance on these messages. Nevertheless, the EU is in the process of extending the authorisation for voluntary chat control.
Breyer’s information page on chat control
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FRONTEX FORNISCE I DATI DEGLI ATTRAVERSAMENTI DELLE FRONTIERE A GENNAIO. IL PICCO SULLA ROTTA DELL'AFRICA OCCIDENTALE
Frontex, l’Agenzia della guardia di frontiera e costiera dell’ #UE deputata a sostenere gli Stati Membri gestione delle frontiere esterne e nella lotta alla criminalità transfrontaliera, ha fornito una propria analisi dell’andamento degli attraversamenti nel mese di gennaio.
Secondo questo studio, Il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere verso l'Unione europea è sceso a quasi 14 000 a gennaio, in calo di circa un terzo rispetto a dicembre ed è stato più o meno in linea con il totale dello stesso mese dello scorso anno. Quasi tutte le principali rotte migratorie hanno registrato un calo mensile che va dal -71% nel Mediterraneo centrale al -30% nei Balcani occidentali.
In controtendenza è stata la rotta migratoria dell'Africa occidentale, dove il numero di arrivi ha superato i 6 600 nel periodo di gennaio, solitamente tranquillo, quasi il 50% in più rispetto a dicembre e 10 volte la cifra riportata un anno fa. La regione ha rappresentato quasi la metà di tutti i rilevamenti di attraversamenti irregolari delle frontiere a gennaio.
L'anno scorso, la rotta dell'Africa occidentale ha registrato il maggiore aumento percentuale di attraversamenti irregolari.
Negli ultimi mesi, i gruppi criminali coinvolti nel traffico di esseri umani in Mauritania hanno colto rapidamente le opportunità offerte dall'aumento della domanda da parte dei migranti subsahariani in transito nel loro paese che cercano di entrare nell'Unione europea attraverso le Isole Canarie. Negli ultimi mesi, i trafficanti di esseri umani hanno stipato un numero crescente di migranti su piccole barche da pesca in legno conosciute come Cayucos, mettendo in pericolo la vita delle persone a bordo.
I punti salienti dei dati di migrazione includono:
• La rotta dell'Africa occidentale rappresenta quasi la metà di tutti gli attraversamenti irregolari nel mese di gennaio.
• Il Mediterraneo centrale registra il calo maggiore (-71% su base mensile)
• Le prime tre nazionalità su tutte le rotte sono siriani, afghani e maliani, anche se le autorità stanno ancora determinando la nazionalità di un gran numero di migranti in arrivo.
• Sulla rotta della Manica, il numero di rilevamenti di persone che cercavano di attraversare il Regno Unito si è attestato a quasi 3200, più o meno in linea con la cifra di gennaio 2023.
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Pirates don’t support flawed AI Act
Today, the European Parliament’s lead committees on the Artificial Intelligence Act (AI Act), the IMCO and LIBE committees, approved the trilogue results of the law in a joint vote. In its current form, the legislative text will allow Member States to introduce biometric mass surveillance using flawed facial recognition technology. That’s why Pirate Party Members of the European Parliament are opposing the deal. Nevertheless, the Pirate Party succeeded in protecting fundamental rights and privacy to a huge extent, for instance by banning social scoring systems or including e-proctoring on the list of high-risk applications.
Marcel Kolaja, Member and Quaestor of the European Parliament for the Czech Pirate Party and Member of the Internal Market committee (IMCO), comments:
“Unfortunately, despite the good position of the European Parliament, the national governments managed to cripple the AI Act. Hence, the Pirates cannot support it. That does not mean that the legislation doesn’t have some positive aspects. Thanks to improvements which I proposed, students won’t be discriminated when during exams. The practice called e-proctoring may falsely accuse students of cheating, especially those with disabilities or those with dark skin. And the AI Act will put a stop to that by requiring stricter criteria for such AI usage. I also appreciate the ban on social scoring systems as we know them from China. It is an endless pity how such promising legislation has gone awry at the last minute and that we therefore cannot vote in favor.”
Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party and Member of the Civil Liberties committee (LIBE), comments:
“With this AI law, it appears the EU intends to compete with China not only technologically but also in terms of high-tech repression. Chilling monitoring of our behaviour and ubiquitious real-time face surveillance in public spaces, error-prone biometric identification used on CCTV recordings even for petty offences, racial classification of persons, unscientific AI ‚video lie detector‘ technology – none of these dystopian technologies will be off limits for EU governments, including illiberal governments such as Hungary’s. Rather than protecting us from these authoritarian instruments, the AI Act provides an instruction manual for governments to roll out biometric mass surveillance in Europe. As important as it is to regulate AI technology, defending our democracy against being turned into a high-tech surveillance state is not negotiable for us Pirates.
The EU’s AI Act opens the door to permanent facial surveillance in real time: Over 6,000 people are wanted by European arrest warrant for the offences listed in the AI Act. Any public space in Europe can be placed under permanent biometric mass surveillance on these grounds. This law legitimises and normalises a culture of mistrust. It leads Europe into a dystopian future of a mistrustful high-tech surveillance state.”
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Il Numero unico di emergenza europeo 1.1.2 ( e l’App Whereareu)
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L’11 febbraio ricorre in tutta la #UE la Giornata europea celebrativa del Numero unico di emergenza (NUE) europeo 1.1.2 (uno-uno-due), istituita sin dal 2009, con l’adozione di una dichiarazione congiunta del #parlamentoEuropeo, del #consigliodellUnioneeuropea e della #commissioneEuropea, al fine di incrementare la conoscenza del servizio e dei suoi vantaggi da parte dei cittadini europei.
Per quanto riguarda l’Italia, Il Numero unico europeo delle emergenze è operativo in 13 Regioni, con 18 Centrali uniche di risposta (CUR), che garantiscono la copertura del servizio ad oltre 38 milioni di abitanti, pari a circa il 65% della popolazione nazionale.
Il servizio permette, digitando l'uno-uno-due sia da rete fissa che da rete mobile, di richiedere il tipo di soccorso di cui necessita (sanitario, Forze di polizia, Vigili del fuoco e soccorso in mare). La chiamata viene raccolta dalla CUR (Centrale unica di risposta) che, dopo le prime verifiche, la inoltra con i dati di localizzazione del chiamante e del tipo di soccorso richiesto alla sala operativa competente (carabinieri, polizia di stato, eccetera) per materia e territorio al fine di garantire l’intervento. I cittadini possono così raggiungere, naturalmente gratuitamente, attraverso un solo numero, tutti i servizi di emergenza forniti dalle Istituzioni pubbliche, con la garanzia di un accesso multilingue.
Tutte le chiamate sono localizzate; una funzione utile in città, che può rivelarsi indispensabile per le chiamate provenienti da aree extra urbane, dove può risultare difficile fornire indicazioni precise e tempestive per essere raggiunti dai soccorsi. A tale proposito, dal 2022 l’Italia si è adeguata ai migliori standard tecnologici aggiungendo ai dati di localizzazione provenienti dalla rete telefonica quelli generati dallo smartphone. In questo ambito, ci piace segnalare una app per smartphone collegata al servizio uno-uno-due: si tratta di < Where Are U>, una app per l'emergenza collegata alle Centrali Uniche di Risposta (CUR) del NUE 112, che permette di effettuare una chiamata di emergenza con il contestuale invio della posizione esatta del chiamante (rileva la posizione tramite GPS e/o rete dati e la mostra sul telefono; al momento della chiamata la posizione viene trasmessa tramite rete dati o tramite SMS se la rete dati non è disponibile. Il doppio canale di trasmissione assicura sempre l'invio della posizione ogniqualvolta sia possibile effettuare una telefonata) che ha l’utilissima funzione della “chiamata silenziosa”: l'app consente infatti di effettuare volontariamente una chiamata muta; con appositi pulsanti è possibile segnalare il tipo di soccorso richiesto. Nelle immagini sottostanti la schermata della app e le città metropolitane/province in cui è attivo il servizio.
Pensate inoltre che le Centrali uniche di risposta effettuano una rilevante azione di filtro delle chiamate improprie (non di emergenza) pari – nel 2023 - a ben il 45% del totale delle richieste. Questo consente di liberare le centrali operative degli enti di pronto intervento da una significativa mole di lavoro, consentendo di concentrare le risorse sugli effettivi soccorsi richiesti.
In Italia, ogni chiamata di emergenza riceve normalmente una risposta in poco più di 7 secondi, con tempi complessivi di gestione della chiamata in linea con il disciplinare tecnico. Nel caso in cui il contatto con la centrale non avvenga per qualsivoglia ragione, l’utente viene immediatamente richiamato. Nel corso del 2023, le Centrali uniche di risposta operanti sul territorio hanno gestito oltre 21 milioni di telefonate, assicurando la ricezione anche delle chiamate di emergenza generate direttamente dalle autovetture in caso di incidente automobilistico grazie al sistema e-Call. Nel 2023, le segnalazioni gestite con tale modalità sono state oltre 120.000, con l’inoltro di 7084 chiamate per interventi riconosciuti dalla C.U.R. come effettivamente necessari.
L’Italia ha sempre avuto una particolare attenzione a garantire l’accesso delle persone sorde al servizio di emergenza. Già dal 2021 è attivo il servizio “112Sordi” erogato su tutto il territorio nazionale con un sistema completamente gratuito, che consente l’utilizzo di una chat testuale in tempo reale, la condivisione della posizione geografica, la possibilità di ricevere immagini utili in attesa dei soccorsi e di rispondere a domande interattive estremamente semplici e veloci. Lo scorso anno 482 persone sorde sono state soccorse con questo speciale sistema a loro dedicato.
Il modello di Numero unico di emergenza europeo sviluppato in Italia, fortemente permeato da tecnologie sempre più sofisticate, messe gratuitamente al servizio della sicurezza dei cittadini, esprime una forte collaborazione istituzionale che vede il governo del sistema affidato ad una regia integrata tra Stato e Regioni.
Tutte le componenti del NUE 1.1.2. (ministero dell’Interno, ministero delle Imprese e del Made in Italy, ministero della Difesa, ministero dell’Economia e Finanze, dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del consiglio dei ministri, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ministero della Salute e Conferenza Stato Regioni) sono rappresentate nella Commissione consultiva del ministero dell’Interno. A livello territoriale sono le Prefetture capoluogo di Regione a coordinare i gruppi di monitoraggio, nel cui ambito sono rappresentate tutte le componenti istituzionali coinvolte.
Arma dei Carabinieri italiana e la Polizia di Malta (Pulizija) impegnati in un'operazione contro una rete criminale coinvolta nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, nella frode documentale e nella falsificazione di valuta.
Nove arresti a Napoli e lo smantellamento di sette tipografie contraffatte sono il risultato di una prolungata attività di indagine avviata dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma nel settembre 2020. I sequestri comprendono centinaia di documenti di identità falsi, apparecchiature e materiali contraffatti nonché altri beni, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
I membri della rete criminale avrebbero agevolato l'immigrazione clandestina attraverso la produzione e la diffusione di patenti di guida, documenti di immatricolazione e documenti di identificazione nazionale falsi, nonché falsificazione e traffico di banconote in valuta estera.
Il gruppo criminale è stato particolarmente attivo in Italia e a Malta, dove ha distribuito grandi quantità di passaporti vergini falsi a migranti irregolari provenienti da paesi sub-sahariani e del Medio Oriente. I documenti falsificati, di qualità particolarmente elevata, hanno permesso ai migranti di imbarcarsi su voli da Malta e dall'Italia verso numerose destinazioni dell'Europa occidentale. Le autorità hanno sequestrato molti di questi documenti contraffatti in Belgio, Svizzera, Francia e Italia.
L'indagine ha inoltre rivelato che il gruppo criminale era coinvolto in una serie di altre attività criminali, tra cui l'occultamento di veicoli rubati e la produzione di grandi quantità di banconote da 20.000 franchi congolesi contraffatte. Si stima che banconote contraffatte per un valore totale di 54 milioni di franchi congolesi (circa 18.000 euro) siano state prodotte con l'intenzione di essere introdotte nel sistema finanziario della Repubblica Democratica del Congo.
Anche #Europol ha sostenuto questa indagine facilitando lo scambio di informazioni, coordinando le attività operative e fornendo supporto analitico operativo su misura, nonché con due esperti – uno specialista nel traffico di migranti e uno nella contraffazione monetaria – per supportare le attività sul campo effettuando un controllo incrociato delle informazioni operative raccolte in tempo reale.
Per saperne di più sul Comando carabinieri Anfalsificazione Monetaria =>
carabinieri.it/chi-siamo/oggi/…
#Armadeicarabinieri #ComandoCarabinieriAntifalsificazioneMonetaria #Pulizija #Malta
ANCHE L’AEROPORTO DI FIUMICINO NEI CONTROLLI STRAORDINARI DI EUROPOL CONTRO IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI
Europol ha sostenuto una “settimana d'azione” guidata dalla Spagna contro il traffico di droga attraverso gli aeroporti, incentrata sui controlli del traffico passeggeri e merci sia sui voli diretti che su quelli in coincidenza, principalmente dalle Americhe. La settimana d'azione, che si è svolta in 61 aeroporti tra l'11 e il 18 dicembre 2023, ha coinvolto anche #Frontex, #INTERPOL attraverso il progetto #AIRCOP (di cui vi parliamo più sotto) e le autorità di contrasto di 36 paesi, compresa l’Italia.
Durante la settimana, le autorità coinvolte hanno effettuato controlli sui passeggeri e sui loro bagagli, nonché sui pacchi e sulle spedizioni di merci, in 61 principali aeroporti, compreso quello di Roma-Fiumicino "Leonardo Da Vinci". I controlli miravano ad accertare il possesso o il traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina, provenienti dall'America Latina. Un altro obiettivo era rafforzare la cooperazione tra le autorità di polizia e doganali su entrambe le sponde dell'Atlantico.]
La fase operativa, incentrata sull'intensificazione della sicurezza negli aeroporti, è stata preparata durante una fase preliminare di intelligence. Ciò ha portato all'analisi delle informazioni rilevanti relative ai flussi di traffico di droga, all'identificazione di possibili sospetti e al modus operandi oltre allo sviluppo di attività coordinate da svolgere durante la settimana di azione.
L'operazione ha conseguito questi risultati: 46 arresti, 356.464 kg di cannabis, 354.209 kg di cocaina, 37 kg di droghe sintetiche, 101.559 kg altri farmaci.
#Europol ha facilitato lo scambio di informazioni e ha fornito supporto analitico continuo durante la settimana di azione.
Le attività operative si sono svolte in 29 aeroporti in Europa, 32 tra Africa, Americhe e Caraibi.
Paesi partecipanti:
Gli Stati membri dell' #UE partecipanti sono stati: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia e Svezia.
Le Agenzie coinvolte, come sopra cennato: Europol, Frontex, INTERPOL attraverso il progetto AIRCOP.
AIRCOP è un progetto multi-agenzia attuato dall' #UNODC (L’ agenzia delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine) in collaborazione con l'INTERPOL e l'Organizzazione Mondiale delle Dogane (#OMD). Mira a rafforzare le capacità degli aeroporti internazionali di individuare e intercettare passeggeri, merci e posta ad alto rischio, come contributo alla lotta contro le droghe illecite e altre merci illecite (come i prodotti della fauna selvatica o i prodotti medici falsificati), le minacce legate al terrorismo (come le armi o i potenziali combattenti terroristi stranieri), la tratta di esseri umani e il traffico di migranti. Mira, inoltre, a facilitare la comunicazione e il coordinamento tra i paesi di origine, di transito e di destinazione per smantellare i flussi illeciti transfrontalieri e le reti criminali.
AIRCOP è implementato in 41 aeroporti in Africa, America Latina e Caraibi, Medio Oriente, Europa sud-orientale e Sud-est asiatico.
Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!
Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!
Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler
media.ccc.de/v/37c3-lightningt…
Universities, Step into the Fediverse! Reclaiming Digital Sovereignty
Universities can be important creators of digital public spaces and use, design and provide public-interest network structures such as th...media.ccc.de
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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄
Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):
🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)
La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧
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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport
Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).
Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.
Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".
Le nostre considerazioni sulla vicenda
Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...
Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.
Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.
Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate
All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.
Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.
Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire
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Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano
@Universitaly: università & universitari
Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.
L'articolo di @Viola Stefanello 👩💻 è qui su Il Post
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Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.
È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...
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Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.
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0ut1°°k
in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to 0ut1°°k • • •@outlook
C'è gente, come Zecharias, che RISCHIA LA PELLE per fare il giornalista, e magari non gli va molto a genio far sapere i suoi affari personali a sconosciuti dei quali non si trovano molte tracce in giro.
Se qualcunә riesce a dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
macfranc
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!
Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.
L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)
@outlook @poliversity @giornalismo
macfranc
in reply to macfranc • • •@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve
> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...
@outlook @poliversity @giornalismo