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Etiopia, testimonanza delle donne vittime della guerra genicida in Tigray

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

Nuova testimonianza dal Tigray, Etiopia. Questa che segue è una delle tante testimonianze dal Tigray che Ximena Borrazás come giornalista è riuscita a documentare e



600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro


600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro sono state recentemente presentate nella sede dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.

Si tratta in prevalenza di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e soprattutto archeologici del periodo che va dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., oggetto di scavi clandestini nel centro-sud d’Italia e furti a danno di chiese, musei e privati.
I beni sono stati riportati in Italia grazie alle numerose indagini condotte dal Comando Carabinieri TPC con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense.

Per le attività di indagine il #TPC si avvale della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare.
Attualmente è attivo un innovativo strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.) che elabora la ricerca nel Web e social networks, senza soluzione di continuità, di opere d’arte trafugate.

Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso nei giorni scorsi dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro.

“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione per il rientro in Patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro #Sangiuliano -. Grazie all’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una vera eccellenza investigativa della Nazione, insieme alla preziosa collaborazione delle autorità statunitensi, registriamo un ulteriore successo su questo fronte”.
Riportare in Italia questi beni permetterà anche “di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati – ha aggiunto il ministro – privando le comunità di pezzi importanti della loro identità. Fondamentale, anche in questa lunga e articolata attività, è stata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”.

L’Operazione “Symes”, grazie alla attività svolta in sinergia dal Comando Carabinieri TPC e la Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio (ABAP) con il supporto giuridico dell’Avvocatura dello Stato fin dal 2007, ha consentito il recupero e il rimpatrio di una moltitudine di reperti archeologici di inestimabile valore provento di attività illecita di scavo clandestino.
Si tratta di un vero e proprio tesoro di circa 900 pezzi tra i quali sculture, gioielli, bronzetti, ceramiche a figure rosse e nere, riconducibile alla figura di Robin Symes, noto trafficante internazionale di reperti antichi, di cui una parte considerevole recuperata negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con la Procura di New York. Nonostante la distruzione della documentazione commerciale relativa alla attività di commercio internazionale di materiale archeologico, le Autorità coinvolte hanno ricostruito la mappa del traffico clandestino del materiale scavato ed esportato dal territorio italiano, oggetto dello straordinario recupero a favore del Ministero della cultura.
Dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuano a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti.

Tra i beni recuperati si segnalano 600 reperti archeologici risultati essere provento di furto ai danni di enti statali italiani o di scavi illeciti, esportazioni clandestine e ricettazione. I beni sono stati localizzati negli USA sia d’iniziativa del Comando TPC, ma anche a seguito d’indagini proprie, svolte dal District Attorney’s Office e dall’HSI, uffici che hanno poi sequestrato i reperti finiti in possesso di note istituzioni museali statunitensi, galleristi, collezionisti e intermediari del settore, nonché noti trafficanti internazionali. I beni, che si riferiscono all’arco temporale dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono testimonianze storico-scientifiche riconducibili alle culture villanoviana, etrusca, magno-greca, sannita, apula e romano-imperiale, provenienti dalle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#Armadeicarabinieri
#SWOADS
#Ministerocultura
#cultura
#operazionesymes

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Etiopia, guerra genocida e voci dal Tigray [di Ximena Borrazás]

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Questa che segue è una delle tante testimonianze dal Tigray che Ximena Borrazás come giornalista è riuscita a documentare e condividere. Grazie al lavoro di Ximena, una delle pochissime



La ONG Schrems presenta 11 reclami in tutta Europa sull’uso dei dati da parte di Meta per addestrare l’IA

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L’ONG per i diritti digitali Noyb ha presentato 11 reclami in tutta Europa per le modifiche alla politica sulla



I leader dell’UE non sono ancora riusciti ad affrontare la questione degli abusi sessuali sui minori online

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Il prossimo Parlamento europeo deve agire rapidamente e con decisione per porre fine alla questione del

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La Polizia di Stato e U.S.Secret Service indagano su frode milionaria tra Italia ed USA


La Polizia di Stato e il U.S.Secret Service statunitense hanno individuato i responsabili di una frode milionaria intercorsa tra una azienda italiana e una statunitense, recuperando parte del maltolto.

Le attività sono state avviate dopo una segnalazione ricevuta dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica da parte di una società italiana, coinvolta in un importante progetto insieme ad una società statunitense, inerente la fornitura di lavorati in travertino per la ristrutturazione di un tempio a New York, per un valore totale di circa 1.4 milioni di dollari.

La societa’ statunitense aveva proceduto al versamento di circa il 50% del valore totale del progetto (circa 700 mila dollari) su quello che pensava fosse il conto bancario della societa’ italiana. In realtà, erano stati oggetto di un attacco BEC (Busines Email Compromise), attraverso il quale i cybercriminali avevano preso possesso dell’account di posta elettronica della società presa di mira, acquisendo le informazioni relative a transazioni finanziarie, e sostituendo gli IBAN di destinazione dei pagamenti.

La societa’ statunitense era stata sostanzialmente indotta ad effettuare il pagamento da un’e-mail che apparentemente proveniva dall’account di posta elettronica aziendale della societa’ italiana. La societa’ statunitense, resasi conto dell’attacco, informava la società italiana che i fondi che avevano trasferito erano stati dirottati in modo fraudolento su un altro conto bancario che non apparteneva alla società italiana.

Personale della Polizia di Postale ha contattato l’ufficio di Roma dello United States Secret Service (USSS), Agenzia federale USA con la quale sussiste un rapporto di collaborazione internazionale pluridecennale.

L’ufficio USSS di Roma, sulla scorta delle informazioni fornite dalle prime investigazioni italiane, ha proceduto a svolgere ulteriori accertamenti in USA, interrogare il "money mule" destinatario dei fondi rubati, che aveva concorso nel truffare la società italiana. Il money mule ha dichiarato di aver già distribuito la maggior parte dei fondi rubati attraverso altri conti, come le era stato ordinato dai truffatori. Lo USSS, tuttavia, è riuscito a recuperare alcuni fondi ottenuti illecitamente insieme a diversi dispositivi elettronici.

Ulteriori indagini sono in corso da parte dello USSS, che nella speranza di recuperare altri fondi, compresi altri wallet in criptovalute, sta lavorando per cercare di identificare altri individui coinvolti in questa frode.

@Notizie dall'Italia e dal mondo

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PRIVACYDAILY n. 345 – 07.06.2024

VERSIONE ITALIANA ISTANBUL: L’IDENTITÀ DIGITALE SFRUTTA LA POTENZA DELLA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN I sistemi di identità digitale devono affrontare problemi di privacy e sicurezza a causa della gestione centralizzata, il che rende necessarie soluzioni decentralizzate. https://cointelegraph.com/… USA:



Smantellata gang in Catalogna con contatti in Francia e la camorra napoletana


Operazione contro la criminalità organizzata internazionale in Catalogna. La Polizia Nazionale spagnola ha smantellato una banda basata a Girona, ma con ramificazioni anche a Barcellona, dedita alla tratta di esseri umani, al traffico di droga e alla contraffazione di valuta, tra le altre attività.

La rete aveva legami con altre organizzazioni criminali come la Camorra napoletana e si ritiene, è dietro il traffico di più di 500 migranti arrivati in Spagna e che avevano come destinazione finale Francia e Italia. All'operazione hanno partecipato anche agenti della polizia nazionale francese nonché Europol.
L'operazione congiunta si è conclusa con 22 arresti.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#PoliciaNacional #europol



Rip-Dale. La truffa di criptovaluta e l'ausilio dei Money mule


Scompaginate da un'operazione su larga scala guidata dalle autorità italiane e portoghesi due reti di reclutatori di denaro che lavoravano per un'organizzazione criminale che realizza truffe di criptovaluta. Nell'indagine sono state coinvolte anche le forze dell'ordine di Austria, Francia, Germania, Romania, Spagna e Svizzera, con il coordinamento di #Eurojust ed #europol .

Una serie di attività di polizia si sono svolte il ​​21 e 27 maggio in Francia, Italia e Romania. Hanno portato a 11 detenzioni, inclusa la mente dietro il programma di riciclaggio di denaro. Le forze dell'ordine hanno inoltre effettuato 15 perquisizioni domiciliari e sequestrato diversi dispositivi elettronici, gioielli e criptovalute.

Il gruppo criminale organizzato sotto inchiesta ha messo in atto le classiche truffe #rip-deal, prendendo di mira milionari che cercavano di investire o vendere proprietà. Gli investigatori hanno scoperto come i criminali hanno esternalizzato il riciclaggio di denaro ad altre due reti criminali. Queste reti hanno reclutato money mule, persone che ricevono denaro da terzi sul proprio conto bancario e lo trasferiscono su un altro conto o lo ritirano in contanti, dandolo a qualcun altro in cambio di una commissione.

In questo caso, i principali autori della truffa non avevano le competenze tecniche necessarie per riciclare i loro profitti, che superavano i 10 milioni di euro. Per questo motivo hanno delegato parte del processo a fornitori di servizi esterni, cosicché tutti i loro bisogni potevano essere soddisfatti da altri attori criminali attraverso lo scambio finanziario.

Le forze dell'ordine hanno indagato sul caso per due anni, poiché il piano criminale era complesso e difficile da svelare. I principali criminali responsabili della truffa appartenevano a famiglie originarie dei Balcani, anche se la maggior parte di loro risiedeva in Francia.

L’analisi di cripto-tracciamento effettuata dagli investigatori e supportata da Europol ha rivelato che due reti di riciclaggio di denaro, che coinvolgevano più nazionalità e località geografiche per cercare di nascondersi dalle forze dell’ordine, erano collegate al gruppo principale di criminali.

Dalle indagini è emerso che i criminali stavano organizzando una truffa con il seguente modus operandi: il sospettato adesca una vittima interessata a investire o vendere proprietà fingendo di appartenere a un fondo di investimento internazionale, crea fiducia e mette in atto l'inganno al momento del pagamento. Questa volta, però, per realizzare la truffa hanno utilizzato criptovalute e diverse app.

I criminali hanno contattato le vittime, hanno fissato un appuntamento in ristoranti o hotel di lusso e hanno chiesto loro di scaricare applicazioni per gestire le criptovalute. Non appena le vittime hanno installato l’app, i criminali hanno utilizzato sofisticati strumenti tecnici per prendere il controllo dei portafogli di criptovaluta. È stato solo quando i pagamenti sono stati effettuati utilizzando queste applicazioni che le vittime si sono rese conto che tutti i loro fondi erano scomparsi dai loro portafogli crittografici.
#Criptovalute #Moneymule #poliziadistato
@Notizie dall'Italia e dal mondo

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SMANTELLATO IN ITALIA GRUPPO CRIMINALE TURCO, OPERANTE NEL NOSTRO PAESE ED IN TUTTA EUROPA


Immagine/foto

Europol ha recentemente sostenuto una "giornata di azione" in Italia, per smantellare con successo un'organizzazione criminale turca coinvolta in molteplici omicidi in tutta Europa.

L'indagine è stata condotta dalla Polizia di Stato italiana, (Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) di Milano) con il supporto della Guardia di Finanza italiana e della Polizia nazionale turca (Emniyet Genel Müdürlüğ).

In totale, sono state arrestate 17 persone, tutti cittadini turchi: quattordici cittadini dimoranti nel nostro Paese e altri tre attivi all’estero sono finiti in carcere per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalità, banda armata diretta a costituire un’associazione con finalità terroristiche e a commettere attentati terroristici, detenzione e porto illegale di armi micidiali e di esplosivi, traffico internazionale di stupefacenti, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’indagine è stata avviata a Como all’inizio di ottobre dello scorso anno quando i poliziotti hanno arrestato tre appartenenti dell’organizzazione criminale mentre cercavano di raggiungere la Svizzera ed erano in possesso di due pistole, di cui una clandestina, numerose munizioni e materiale di propaganda.

Immagine/foto

L’attività investigativa consentì di constatare che il capo dell’organizzazione, finito successivamente agli arresti domiciliari per detenzione e porto di arma comune da sparo, continuava a dirigere e coordinare dall’Italia le attività criminali: trasporto di migranti, traffico di stupefacenti, contrabbando di sigarette e di farmaci ma anche la commissione di reati terroristici come l’omicidio di un cittadino turco a Berlino o ancora l’attentato alla fabbrica di alluminio in Turchia avvenuti a marzo scorso.

Quest’ultimo attentato falliva grazie allo scambio informativo tra la Polizia di Stato, l’Interpol e la polizia turca.

Alla Sezione investigativa finanziamento terrorismo della Guardia di finanza di Milano, è stata delegata l’attività d’indagine sui flussi finanziari provenienti dall’estero che permettevano al capo di disporre di somme di denaro contante consistenti.

Europol ha inviato due esperti a Viterbo, in Italia, per assistere nell'analisi dell'intelligence e nel coordinamento delle azioni. Dalla fine del 2022, Europol ha un nuovo mandato che consente all’Agenzia di concentrare le proprie attività sulla violenza, comprese le uccisioni legate a gruppi di criminalità organizzata e grave.

@Notizie dall'Italia e dal mondo
#EUROPOL #PoliziadiStato #Sisco #GuardiadiFinanza #Polizianazionaleturca #EmniyetGenelMüdürlüğ

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Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!

@Che succede nel Fediverso?

Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!

Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler

media.ccc.de/v/37c3-lightningt…

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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄


Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):

🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)

La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧

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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti

@Giornalismo e disordine informativo

Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport

Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).

Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.

Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".

Le nostre considerazioni sulla vicenda

Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...

Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.

Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.


Welcome! Lots of individual news stories this week, with some implications about how the network currently functions and operates. WordPress is actively expanding the network by allowing all blogs on the free wordpress.com plan to become part of the fediverse. While discussions about server ownership put questions at what is expected to be an operator of a fediverse server.

WordPress.com officially connects to the fediverse


The major news of the week is that WordPress.com now can connect to the fediverse via the ActivityPub plugin. A few weeks ago I already reported on the official launch of the plugin (which had been in beta for a long while), when it became available for people who are self-hosting their WordPress site. It is now also available for everyone who uses WordPress via WordPress.com, including people on a free plan. The news got some significant attention by other tech news sites as well. Current usage of the new connection can be seen here.

People in the fediverse are understandably excited by this development, and frame it in a hopeful perspective of growth, for example, by focusing on how many websites run WordPress that can now join the fediverse. The fediverse and its cultural conventions are currently dominated by the microblogging side of the community. The potential inflow of blogs and websites into the fediverse poses new questions that deserve contemplation. These issues are not new, fediverse software like WriteFreely and Plume have been around for years. What is different is how people in the fediverse are positioning WordPress in a context of growth, by accentuation how many websites on the internet run WordPress. They ask the reader explicitly to imagine a future in which millions of WordPress websites have connected to the fediverse. The prospect of millions of sites connected to the fediverse also makes questions about current culture and norms in the fediverse more top-of-mind: How do current social norms around search and indexing in the fediverse collide with the different expectations around search on the rest of the web? What does a good user experience looks like for a feed that contains posts with less than 500 characters, interspersed with a blog post of 10.000 words? What does content moderation look like in a world where there are thousands, if not millions of websites connected to the fediverse, that are all effectively their own servers?

Journa.host and server ownership


The Journa.host server, a Mastodon server that is dedicated to journalists has transferred ownership. With it come questions regarding expectations between server owners/operators and people that use the server. The Journa.host server started as a community-centric project, with initial funding The Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism at the Craig Newmark Graduate School of Journalism at CUNY. Recently the ownership of the server was transferred to the Fourth Estate Public Benefit Corporation. This organisation also runs the Mastodon server newsie.social, and until recently the verifiedjournalist.org project as well (who’s ownership got transferred to The Doodle Project recently).

This move of server ownership sparked a thread by Ethiopian journalist Zecharias Zelalem, who moved away from the journa.host server as a result of this transfer of ownership. In his posts, he points the actual real risks that come with being a journalist, especially so in his context. Transferring journalists’ personal data, and control of their social media presence, to new ownership without any real notice and explanation does raises questions about the considerations from the previous owners about this move. One of the points that was raised is that there is little information available on the identity of the new owner, Jeff Brown. It is understandable for journalists to get uncomfortable when it is unclear who is responsible for an important part of their digital presence. At the same time, most servers are not financially sustainable, and even servers who get funding from reputable places cannot be assumed by default to stay in operation forever when funding runs out. Meanwhile, under the new ownership journa.host will allow new applications for signups again for the journa.host server.

Dan Hon wrote an interesting article on the situation, and drawing parallels with Cory Doctorow’s new book ‘The Internet Con’, which is worth reading. He is also hosting a small group digital meeting ‘Journalism, News, and Federated Social Networks’, which got set up as a response to this conversation as well. You can find more about this ‘Hallway Track’ meeting here.

IFTAS moderator needs assessment


IFTAS, the non-profit organisation for Trust and Safety on the fediverse, has released the results of their recent assessments of the needs of fediverse moderators. The entire results can be found here, and are worth checking out. Some of the noteworthy results: few servers (17%) have 24 hour moderator coverage. Most servers lose money, and most moderators are unpaid. Half of the respondents use shared block lists, such as Oliphant’s lists. What also stands out is the variety of moderator communities that are in use, that all only are used by a small part of the moderator community. There is not a clear single community for moderators that is used by the de-facto default.

On Bluesky interoperability


With Bluesky getting more popular, the conversation of interoperability between the fediverse and Bluesky/ATProtocol has come up again. In the GitHub for the AT Protocol, Bluesky engineer Brian Newbold gives a detailed answer about the various parts of interoperability between the network. The direct answer is that “it is not on the Bluesky roadmap”, but the answer also identifies which parts of interoperability could probably work, which parts are difficult from a technical perspective, and which parts are hard from a cultural perspective. Another interesting suggestion that came up is the possibility of fully embedding posts on its opposite platform, allowing for a kind of quote-posting across networks.

Mastodon user count update


Eugen Rochko gave a short update this week, indicating that the joinmastodon.org website had been undercounting data for the period between October 2nd and October 9th. The undercounting accounting for some 400k MAU and 2.3m total accounts, which only happened during the timeframe of the previous week. This got picked up by some media outlets and spread around the feeds. However, the news was framed mainly in the context that Mastodon had a lot more users than expected, which is not really correct: Mastodon has the expected amount of users, and news of the gain in numbers should have been properly accompanied with an equal loss in the week before. Getting reliable data about user numbers is fairly difficult, with multiple sources providing quite different values. joinmastodon.org lists 1.8M MAU for Mastodon currently, while fedidb.org gives 1.4M MAU for the entire fediverse. It is unclear which of these sources is more reliable. Personally, I tend to use fedidb.org, as this provides data over time, so trends can be visible.

Twittermigration report


Tim Chambers has been documenting the Twitter Migration (X Migration now) over the last year, releasing an extensive report every quarter. The latest update for Q3 2023 has just been released, and it’s worth checking out. It documents in detail the many issues that X currently faces. It also gives some good data on the growth and usage of Threads. After an explosive launch, reading 100M accounts in a week, activity cooled significantly immediately after. In the months that followed, growth and usage has stabilised. Threads is now estimated to grow at 1 million accounts every two weeks, roughly four times as much as Bluesky is currently growing.

The report indicates that the other two main beneficiaries of the X migration are Mastodon and Bluesky. One way that the report measures this is by looking how many X accounts have a handle for their account on a different network in their profile. The mentions of Mastodon are significantly bigger than Bluesky here, but are stagnating, while Bluesky’s numbers are rapidly growing. This trend is also visible in the account signup numbers for both Mastodon and Bluesky.

The report also distinguishes a Developer migration, and notes organisations that are currently working on providing ActivityPub integration, such as Automattic with WordPress, Flipboard, Mozilla, as well as other networks such as Threads, Tumblr and Post.news. No organisation is talking about using the AT Proto network currently. This is why the report quotes Nilay Patel (from February 23), where he states that ActivityPub is where the app developers are. This seems to be holding up regarding companies and organisations, who are all focused on ActivityPub. Individual hobby developers seem to be a different matter though, where the AT Protocol seems to be of significant interest: the largest individual developer community for ActivityPub has less than 200 users, while the Discord for developers for AT Protocol has almost ten times as much, close to 2000.

The links


  • SURF, the Mastodon project the Dutch higher education system, has a chance to win the European Commission’s Open Source Observatory award.
  • Confirmation that Mozilla’s new fediverse server, mozilla.social, will use people’s Firefox account to log in.
  • A podcast about the fediverse from the perspective of advertisers
  • A podcast by Manton Reece, the creator of micro.blog, about ActivityPub support in WordPress.com and its impact on Micro.blog
  • Renaud Chaput is now officially the CTO for Mastodon. As the organisation still has very limited funding, this is currently still a volunteer position.

That’s all for this week. If you want to receive this update every Sunday directly in your mailbox, subscribe below:

fediversereport.com/last-week-…

#activitypub #bluesky #fediverse #mastodon #wordpress


Questa voce è stata modificata (1 anno fa)
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!

Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.

L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)

@outlook @poliversity @giornalismo

in reply to macfranc

@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve

> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.

Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...

@outlook @poliversity @giornalismo



Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate

Bonfire sta costruendo un framework modulare per applicazioni social federate, tra cui microblogging, gestione delle attività o moderazione dei contenuti assistita dall'intelligenza artificiale. All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.

Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire

@Scuola - Gruppo Forum

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Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano

@Universitaly: università & universitari

Periodicamente ottengono grandi attenzioni, e l'Italia sembra sempre arrancare, ma non è chiaro a chi servano veramente

Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.

L'articolo di @Viola Stefanello 👩‍💻 è qui su Il Post

in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo

Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.

È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...

in reply to ConstipatedWatson

@ConstipatedWatson
Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.

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