La pericolosità del soggetto emerge dal fatto che trae il proprio sostentamento dalla propria attività delittuosa di trafficante internazionale di reperti archeologici. Nel corso degli anni era stato già accusato di aver fornito contributi al funzionamento ed al rafforzamento del sodalizio mafioso. La misura, emessa a fronte di una proposta a firma congiunta del Direttore della #DIA e del Procuratore della Repubblica di Palermo, ricalca il solco tracciato dai precedenti analoghi provvedimenti scaturiti grazie alle indagini patrimoniali svolte dalla Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, la quale ha dimostrato la sproporzione tra le fonti di reddito e gli impieghi del nucleo familiari del destinatario della misura. Le opere d’arte saranno affidate per la custodia alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali al fine di renderle nuovamente fruibili alla collettività.
#trafficointernazionaledioperedarte
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PRIVACYDAILY n. 350 – 14.06.2024
VERSIONE ITALIANA UE: IL CONSIGLIO RAGGIUNGE UN’INTESA SU UNA NUOVA LEGGE CHE MIGLIORERÀ LA COOPERAZIONE TRA LE AUTORITÀ NAZIONALI Il Consiglio ha raggiunto un accordo su una posizione comune degli Stati membri su una nuova legge che migliorerà la cooperazione tra le autorità nazionali di protezione dei
PRIVACYDAILY n. 350 – 14.06.2024
VERSIONE ITALIANA UE: IL CONSIGLIO RAGGIUNGE UN’INTESA SU UNA NUOVA LEGGE CHE MIGLIORERÀ LA COOPERAZIONE TRA LE AUTORITÀ NAZIONALI Il Consiglio ha raggiunto un accordo su una posizione comune degli Stati membri su una nuova legge che migliorerà la cooperazione tra le autorità nazionali di protezione dei
L’UE utilizza una mappa virtuale degli oceani per guarirli
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Bruxelles (EuroEFE) – L’UE sta costruendo repliche virtuali della Terra per comprendere meglio il pianeta e anticipare gli effetti del cambiamento climatico. Ora è la volta degli oceani, le cui
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Etiopia, dialogo nazionale: via per la riconciliazione o “morto sul nascere”?
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Etiopia “I processi di dialogo nazionale stanno rapidamente diventando lo strumento dei grandi uomini africani per mettere a tacere l’opposizione, placare la
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La diaspora del Tigray fa appello alla BBC inglese – Giustizia e Imparzialità
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I programmi amarici e tigrini della BBC World Service continuano a pregiudizi nei confronti della popolazione del Tigray, in Etiopia 1. Noi, Mekete Tigray UK,
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Contraffazione monetaria. Euro falsi da Lecce al resto d'Europa
A Lecce, i Carabinieri hanno arrestato un contraffattore di denaro e smantellato una sofisticata stamperia. Sono stati sequestrati oltre 100 000 euro in banconote contraffatte e oltre 10 000 euro in criptovalute. L'operazione è stata preceduta dagli arresti di acquirenti di quantità di banconote false in Italia e in Francia. Gli investigatori di polizia in Austria, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Spagna (con l'ausilio di Europol) avevano rintracciato un gruppo criminale, composto da due ulteriori persone accusate sin dal febbraio 2024. I falsificatori sono responsabili della produzione di banconote in euro contraffatte altamente convincenti, che hanno offerto in vendita tramite un popolare servizio di messaggistica crittografato.
La stamperia usata per contraffare le banconote in euro di varie denominazioni (5, 10, 20 e 50) era dotata di strumenti e materiali utilizzati per produrre contraffazioni altamente sofisticate. L'analisi della Banca centrale europea ha confermato che le caratteristiche di sicurezza forgiate sulle banconote, come gli ologrammi, erano di alta qualità. I Carabinieri hanno anche sequestrato i dispositivi elettronici dei venditori e il loro canale online utilizzato per pubblicizzare e vendere le banconote false.
In seguito a rapporti di banconote contraffatte di alta qualità in Austria, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Spagna, Europol ha sostenuto questi paesi nello sviluppo di un quadro di intelligence. Tracciando oltre 170 attività di vendita, gli investigatori hanno scoperto che gli acquirenti potevano ordinare banconote in euro contraffatte di varie denominazioni tramite un canale di comunicazione dedicato. I produttori accettavano il pagamento in criptovalute e organizzavano le fatture false da inviare via posta.
Oltre a facilitare lo scambio di informazioni, #Europol ha finanziato e coordinato diverse attività operative, fornendo un supporto analitico per identificare i paesi in cui la valuta contraffatta è stata distribuita.
#Armadeicarabinieri #contraffazione
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600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro
600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro sono state recentemente presentate nella sede dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.
Si tratta in prevalenza di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e soprattutto archeologici del periodo che va dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., oggetto di scavi clandestini nel centro-sud d’Italia e furti a danno di chiese, musei e privati.
I beni sono stati riportati in Italia grazie alle numerose indagini condotte dal Comando Carabinieri TPC con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense.
Per le attività di indagine il #TPC si avvale della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare.
Attualmente è attivo un innovativo strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.) che elabora la ricerca nel Web e social networks, senza soluzione di continuità, di opere d’arte trafugate.
Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso nei giorni scorsi dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro.
“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione per il rientro in Patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro #Sangiuliano -. Grazie all’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una vera eccellenza investigativa della Nazione, insieme alla preziosa collaborazione delle autorità statunitensi, registriamo un ulteriore successo su questo fronte”.
Riportare in Italia questi beni permetterà anche “di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati – ha aggiunto il ministro – privando le comunità di pezzi importanti della loro identità. Fondamentale, anche in questa lunga e articolata attività, è stata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”.
L’Operazione “Symes”, grazie alla attività svolta in sinergia dal Comando Carabinieri TPC e la Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio (ABAP) con il supporto giuridico dell’Avvocatura dello Stato fin dal 2007, ha consentito il recupero e il rimpatrio di una moltitudine di reperti archeologici di inestimabile valore provento di attività illecita di scavo clandestino.
Si tratta di un vero e proprio tesoro di circa 900 pezzi tra i quali sculture, gioielli, bronzetti, ceramiche a figure rosse e nere, riconducibile alla figura di Robin Symes, noto trafficante internazionale di reperti antichi, di cui una parte considerevole recuperata negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con la Procura di New York. Nonostante la distruzione della documentazione commerciale relativa alla attività di commercio internazionale di materiale archeologico, le Autorità coinvolte hanno ricostruito la mappa del traffico clandestino del materiale scavato ed esportato dal territorio italiano, oggetto dello straordinario recupero a favore del Ministero della cultura.
Dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuano a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti.
Tra i beni recuperati si segnalano 600 reperti archeologici risultati essere provento di furto ai danni di enti statali italiani o di scavi illeciti, esportazioni clandestine e ricettazione. I beni sono stati localizzati negli USA sia d’iniziativa del Comando TPC, ma anche a seguito d’indagini proprie, svolte dal District Attorney’s Office e dall’HSI, uffici che hanno poi sequestrato i reperti finiti in possesso di note istituzioni museali statunitensi, galleristi, collezionisti e intermediari del settore, nonché noti trafficanti internazionali. I beni, che si riferiscono all’arco temporale dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono testimonianze storico-scientifiche riconducibili alle culture villanoviana, etrusca, magno-greca, sannita, apula e romano-imperiale, provenienti dalle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
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#Armadeicarabinieri
#SWOADS
#Ministerocultura
#cultura
#operazionesymes
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La Polizia di Stato e U.S.Secret Service indagano su frode milionaria tra Italia ed USA
La Polizia di Stato e il U.S.Secret Service statunitense hanno individuato i responsabili di una frode milionaria intercorsa tra una azienda italiana e una statunitense, recuperando parte del maltolto.
Le attività sono state avviate dopo una segnalazione ricevuta dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica da parte di una società italiana, coinvolta in un importante progetto insieme ad una società statunitense, inerente la fornitura di lavorati in travertino per la ristrutturazione di un tempio a New York, per un valore totale di circa 1.4 milioni di dollari.
La societa’ statunitense aveva proceduto al versamento di circa il 50% del valore totale del progetto (circa 700 mila dollari) su quello che pensava fosse il conto bancario della societa’ italiana. In realtà, erano stati oggetto di un attacco BEC (Busines Email Compromise), attraverso il quale i cybercriminali avevano preso possesso dell’account di posta elettronica della società presa di mira, acquisendo le informazioni relative a transazioni finanziarie, e sostituendo gli IBAN di destinazione dei pagamenti.
La societa’ statunitense era stata sostanzialmente indotta ad effettuare il pagamento da un’e-mail che apparentemente proveniva dall’account di posta elettronica aziendale della societa’ italiana. La societa’ statunitense, resasi conto dell’attacco, informava la società italiana che i fondi che avevano trasferito erano stati dirottati in modo fraudolento su un altro conto bancario che non apparteneva alla società italiana.
Personale della Polizia di Postale ha contattato l’ufficio di Roma dello United States Secret Service (USSS), Agenzia federale USA con la quale sussiste un rapporto di collaborazione internazionale pluridecennale.
L’ufficio USSS di Roma, sulla scorta delle informazioni fornite dalle prime investigazioni italiane, ha proceduto a svolgere ulteriori accertamenti in USA, interrogare il "money mule" destinatario dei fondi rubati, che aveva concorso nel truffare la società italiana. Il money mule ha dichiarato di aver già distribuito la maggior parte dei fondi rubati attraverso altri conti, come le era stato ordinato dai truffatori. Lo USSS, tuttavia, è riuscito a recuperare alcuni fondi ottenuti illecitamente insieme a diversi dispositivi elettronici.
Ulteriori indagini sono in corso da parte dello USSS, che nella speranza di recuperare altri fondi, compresi altri wallet in criptovalute, sta lavorando per cercare di identificare altri individui coinvolti in questa frode.
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Smantellata gang in Catalogna con contatti in Francia e la camorra napoletana
Operazione contro la criminalità organizzata internazionale in Catalogna. La Polizia Nazionale spagnola ha smantellato una banda basata a Girona, ma con ramificazioni anche a Barcellona, dedita alla tratta di esseri umani, al traffico di droga e alla contraffazione di valuta, tra le altre attività.
La rete aveva legami con altre organizzazioni criminali come la Camorra napoletana e si ritiene, è dietro il traffico di più di 500 migranti arrivati in Spagna e che avevano come destinazione finale Francia e Italia. All'operazione hanno partecipato anche agenti della polizia nazionale francese nonché Europol.
L'operazione congiunta si è conclusa con 22 arresti.
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#PoliciaNacional #europol
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Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!
Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!
Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler
media.ccc.de/v/37c3-lightningt…
Universities, Step into the Fediverse! Reclaiming Digital Sovereignty
Universities can be important creators of digital public spaces and use, design and provide public-interest network structures such as th...media.ccc.de
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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄
Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):
🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)
La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧
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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport
Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).
Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.
Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".
Le nostre considerazioni sulla vicenda
Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...
Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.
Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.
Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate
All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.
Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.
Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire
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Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano
@Universitaly: università & universitari
Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.
L'articolo di @Viola Stefanello 👩💻 è qui su Il Post
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Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.
È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...
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Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.
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0ut1°°k
in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to 0ut1°°k • • •@outlook
C'è gente, come Zecharias, che RISCHIA LA PELLE per fare il giornalista, e magari non gli va molto a genio far sapere i suoi affari personali a sconosciuti dei quali non si trovano molte tracce in giro.
Se qualcunә riesce a dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
macfranc
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!
Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.
L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)
@outlook @poliversity @giornalismo
macfranc
in reply to macfranc • • •@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve
> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...
@outlook @poliversity @giornalismo