Eritrea contesa in Italia da Boldrini e Cirielli, tutela dei diritti & capitalismo neo coloniale
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Eritrea contesa in Italia da Boldrini che fa appello alla tutela dei diritti dei cittadini e migranti eritrei e Cirielli
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Etiopia, aumento rischi supporto umanitario alimentare per più di 15 milioni di persone
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Il Programma alimentare mondiale (WFP) ha annunciato che le sue operazioni in Etiopia stanno affrontando rischi e costi crescenti per
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Il pubblico è sospettoso nei confronti delle redazioni giornalistiche alimentate dall’IA, spiega un rapporto
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
Secondo un rapporto pubblicato dal Reuters Institute for the Study of Journalism, le preoccupazioni a
Intelligenza Artificiale reshared this.
PRIVACYDAILY n. 351 – 17.06.2024
VERSIONE ITALIANA INDIA: IL PROCEDIMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE SULLA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DIGITALI SI BASERÀ SUL PRINCIPIO DEL “DIGITAL BY DESIGN” Il ministro dell’Unione Ashwini Vaishnaw ha dichiarato che la stesura delle regole della legislazione sulla protezione dei dati è in fase avanzata
Council to greenlight Chat Control – Take action now!
The Belgian Council presidency seems set to greenlight Chat Control on Wednesday 19 June. This confirms fears: the proponents of Chat Control want to exploit the situation after the European Elections, in which there is less public attention and the European Parliament is not yet constituted. If Chat Control makes it through the Council now, there is a risk that the Parliament in its new composition will not fight as fiercely as before and surrender our previous wins.
So you must take action now. More than ever, the resistance of civil society against Chat Control is crucial. There are many things you can do and in this post I explain how. The three most important steps are:
- Contact your government and tell it to vote against Chat Control (see contact details below)
- Raise the alarm online. Don’t let the Council presidency get away with pushing this through silently now
- Meet at least one person offline and plan an action together
Below in the post you will find a current timeline.
Contact your government
Now it is important to show that civil society is alert. The best way to do so is contacting the ‘permanent representatives’, so the official representation of your government to the EU.
You can find the contact details for all permanent representations on the website „EU Whoiswho“.
Tell your government that the current draft on Chat Control is unacceptable. Be polite but also resolute and ask them to clearly voice their disagreement against the proposal and to vote against the proposal.
Further, ask them to insist on a formal vote and for the abstentions to be properly counted by the presidency. (Otherwiese, in the Permanent Representatives Committee, there sometimes is a procedural trick, where a presidency does not actively ask for abstentions, even though they would have to be counted as “No” votes otherwise).
Timeline
On Thursday, 13 June, ministers were set to debate a progress report. (Find a recording here) The Belgian Council presidency announced that they will present a new compromise proposal afterwards. According to documents leaked by netzpolitik.org, the session to seek an agreement on it will already take place on Wednesday, 19 June.
So we all need to take action as soon as possible and demand a firm “No” by our governments against the Chat Control proposal to ward off this attempt to greenlight Chat Control in the Permanent Representatives Committee on 19 June. Time is pressing. This may be our last chance to stop Chat Control!
reshared this
Tonnellate di cocaina dalla Colombia, dal Brasile e dall’ Ecuador verso l’UE. Smantellata l'intera rete criminale
Un'indagine a lungo termine condotta dalla Guardia civile spagnola #GuardiaCivil e sostenuta da #Europol, ha inferto un importante colpo su una rete criminale coinvolta nel traffico di droga su larga scala dal Sud America all' #UE. E' il culmine di una serie di azioni contro questa rete avvenute nel corso di tre anni. L’ultima azione, coordinata a livello internazionale, è legata a una serie di indagini nazionali e internazionali condotte da Belgio, Brasile, Croazia, Germania, Italia, Serbia e Turchia.
Le azioni coordinate a livello internazionale hanno preso di mira la rete criminale che orchestrava il traffico di tonnellate di #cocaina dalla Colombia, dal Brasile e dall’Ecuador verso l’UE. Gli indagati avevano organizzato il traffico attraverso spedizioni marittime che passavano attraverso hub logistici nell'Africa occidentale e nelle Isole Canarie. Una volta che la droga raggiungeva l'UE, utilizzavano centri di smistamento in Belgio, Croazia, Germania, Italia e Spagna per distribuire ulteriormente la cocaina in tutta Europa.
I leader dell'organizzazione del traffico di droga avevano sede in Turchia e Dubai. Da lì gestivano i centri di controllo e comando della rete criminale. Le indagini su questa rete hanno identificato una minaccia significativa per la capacità degli attori criminali di collaborare strettamente e di schierare associati criminali a lungo termine in luoghi per facilitare le loro operazioni di traffico di droga su larga scala. La cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine è stata quindi fondamentale per fermare le attività criminali.
IL BACK-GROUND DELL'INDAGINE
Nell'agosto 2023, gli agenti della Guardia Civile spagnola hanno intercettato una nave con 700 chilogrammi di cocaina a bordo, vicino alle Isole Canarie. Dall'analisi dei dati storici delle indagini sulle comunicazioni criptate è emerso che l'equipaggio italo-croato aveva precedentemente importato tramite questa nave almeno 500 chilogrammi di cocaina dal Brasile alla Spagna. Lo stesso metodo operativo ha aiutato gli investigatori a identificare i coordinatori e gli intermediari, originari della regione dei Balcani occidentali. Sono stati così stabiliti come obiettivi di alto valore dalla task force operativa per il loro coinvolgimento nel finanziamento e nel coordinamento di entrambe le spedizioni. Ad essi era collegata anche una precedente intercettazione di una tonnellata di cocaina, sequestrata nel settembre 2020 alle Isole Canarie. Oltre alle indagini condotte in Spagna, lo scambio di informazioni tra paesi, condotto da Europol, ha dimostrato che le indagini condotte da Belgio, Germania e Serbia avevano preso di mira le stesse persone e i loro associati.
La giornata di azione conclusiva del 12 giugno 2024 ha consentito di effettuare: 4 arresti in Spagna; 7 perquisizioni domiciliari in Spagna; Sequestri di gioielli e orologi di lusso, di armi da fuoco e munizioni, 109 mila euro in contanti, oltre ad apparecchiature elettroniche e altri mezzi di prova.
Risultati complessivi delle azioni contro l'intera rete criminale: 40 arresti (di cui 3 obiettivi di alto valore) in Brasile, Croazia, Germania, Serbia, Spagna e Turchia; Sequestrate circa 8 tonnellate di cocaina in Belgio, Paesi Bassi e Spagna; Sequestri di beni tra cui 12,5 milioni di euro e 3 milioni di dollari in Brasile e oltre 50 milioni di euro congelati in Serbia.
Numerose azioni a livello mondiale avevano già inferto colpi significativi alla rete criminale. L’11 maggio 2023, le autorità serbe e olandesi avevano preso di mira congiuntamente la leadership e le infrastrutture di distribuzione del cartello. Nel corso dell'operazione, le autorità avevano arrestato 13 sospetti e sequestrato ingenti quantità di armi e beni stimati a circa 50 milioni di euro. Nel corso di un’altra operazione nell’ottobre 2023, le forze dell’ordine croate, tedesche, spagnole e turche avevano portato avanti un’azione congiunta contro questo cartello. I risultati includevano 21 arresti in Croazia e Germania e ingenti sequestri di droga, armi da fuoco e liquidità. Un mese dopo, le autorità turche hanno arrestato a Istanbul uno dei principali leader della rete e un suo stretto collaboratore, entrambi cittadini croati.
Le autorità brasiliane avevano preso di mira l'organizzazione criminale brasiliana che trasportava cocaina nell'entroterra dai paesi di origine ai porti marittimi del Brasile e ad altri centri logistici. Avrebbero quindi consegnato le spedizioni di cocaina nell'Africa occidentale, per ulteriori operazioni di spedizione coordinate dalle reti criminali europee.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
La pericolosità del soggetto emerge dal fatto che trae il proprio sostentamento dalla propria attività delittuosa di trafficante internazionale di reperti archeologici. Nel corso degli anni era stato già accusato di aver fornito contributi al funzionamento ed al rafforzamento del sodalizio mafioso. La misura, emessa a fronte di una proposta a firma congiunta del Direttore della #DIA e del Procuratore della Repubblica di Palermo, ricalca il solco tracciato dai precedenti analoghi provvedimenti scaturiti grazie alle indagini patrimoniali svolte dalla Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani, la quale ha dimostrato la sproporzione tra le fonti di reddito e gli impieghi del nucleo familiari del destinatario della misura. Le opere d’arte saranno affidate per la custodia alla Soprintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali al fine di renderle nuovamente fruibili alla collettività.
#trafficointernazionaledioperedarte
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Contraffazione monetaria. Euro falsi da Lecce al resto d'Europa
A Lecce, i Carabinieri hanno arrestato un contraffattore di denaro e smantellato una sofisticata stamperia. Sono stati sequestrati oltre 100 000 euro in banconote contraffatte e oltre 10 000 euro in criptovalute. L'operazione è stata preceduta dagli arresti di acquirenti di quantità di banconote false in Italia e in Francia. Gli investigatori di polizia in Austria, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Spagna (con l'ausilio di Europol) avevano rintracciato un gruppo criminale, composto da due ulteriori persone accusate sin dal febbraio 2024. I falsificatori sono responsabili della produzione di banconote in euro contraffatte altamente convincenti, che hanno offerto in vendita tramite un popolare servizio di messaggistica crittografato.
La stamperia usata per contraffare le banconote in euro di varie denominazioni (5, 10, 20 e 50) era dotata di strumenti e materiali utilizzati per produrre contraffazioni altamente sofisticate. L'analisi della Banca centrale europea ha confermato che le caratteristiche di sicurezza forgiate sulle banconote, come gli ologrammi, erano di alta qualità. I Carabinieri hanno anche sequestrato i dispositivi elettronici dei venditori e il loro canale online utilizzato per pubblicizzare e vendere le banconote false.
In seguito a rapporti di banconote contraffatte di alta qualità in Austria, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Spagna, Europol ha sostenuto questi paesi nello sviluppo di un quadro di intelligence. Tracciando oltre 170 attività di vendita, gli investigatori hanno scoperto che gli acquirenti potevano ordinare banconote in euro contraffatte di varie denominazioni tramite un canale di comunicazione dedicato. I produttori accettavano il pagamento in criptovalute e organizzavano le fatture false da inviare via posta.
Oltre a facilitare lo scambio di informazioni, #Europol ha finanziato e coordinato diverse attività operative, fornendo un supporto analitico per identificare i paesi in cui la valuta contraffatta è stata distribuita.
#Armadeicarabinieri #contraffazione
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro
600 opere d’arte rimpatriate dagli Stati Uniti dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), dal valore economico stimato in circa 60 milioni di euro sono state recentemente presentate nella sede dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma.
Si tratta in prevalenza di opere di antiquariato, beni archivistici, numismatici e soprattutto archeologici del periodo che va dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., oggetto di scavi clandestini nel centro-sud d’Italia e furti a danno di chiese, musei e privati.
I beni sono stati riportati in Italia grazie alle numerose indagini condotte dal Comando Carabinieri TPC con diverse Procure della Repubblica nazionali, coadiuvate dal New York District Attorney’s Office e dall’Homeland Security Investigations statunitense.
Per le attività di indagine il #TPC si avvale della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che costituisce il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui 1.315.00 da recuperare.
Attualmente è attivo un innovativo strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, denominato “Stolen Works Of Art Detection System” (S.W.O.A.D.S.) che elabora la ricerca nel Web e social networks, senza soluzione di continuità, di opere d’arte trafugate.
Secondo l’ultimo rapporto sull’attività svolta nel 2023, diffuso nei giorni scorsi dal TPC, sono stati recuperati 105.474 mila beni d’arte dal valore stimato di oltre 264 milioni di euro.
“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione per il rientro in Patria di centinaia di opere d’arte sottratte ed esportate illecitamente all’estero – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro #Sangiuliano -. Grazie all’insostituibile azione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, una vera eccellenza investigativa della Nazione, insieme alla preziosa collaborazione delle autorità statunitensi, registriamo un ulteriore successo su questo fronte”.
Riportare in Italia questi beni permetterà anche “di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati – ha aggiunto il ministro – privando le comunità di pezzi importanti della loro identità. Fondamentale, anche in questa lunga e articolata attività, è stata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Ministero che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni d’arte rubati, con informazioni su oltre 7 milioni di oggetti censiti, di cui oltre 1.3 milioni di opere da ricercare”.
L’Operazione “Symes”, grazie alla attività svolta in sinergia dal Comando Carabinieri TPC e la Direzione generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio (ABAP) con il supporto giuridico dell’Avvocatura dello Stato fin dal 2007, ha consentito il recupero e il rimpatrio di una moltitudine di reperti archeologici di inestimabile valore provento di attività illecita di scavo clandestino.
Si tratta di un vero e proprio tesoro di circa 900 pezzi tra i quali sculture, gioielli, bronzetti, ceramiche a figure rosse e nere, riconducibile alla figura di Robin Symes, noto trafficante internazionale di reperti antichi, di cui una parte considerevole recuperata negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con la Procura di New York. Nonostante la distruzione della documentazione commerciale relativa alla attività di commercio internazionale di materiale archeologico, le Autorità coinvolte hanno ricostruito la mappa del traffico clandestino del materiale scavato ed esportato dal territorio italiano, oggetto dello straordinario recupero a favore del Ministero della cultura.
Dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuano a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti.
Tra i beni recuperati si segnalano 600 reperti archeologici risultati essere provento di furto ai danni di enti statali italiani o di scavi illeciti, esportazioni clandestine e ricettazione. I beni sono stati localizzati negli USA sia d’iniziativa del Comando TPC, ma anche a seguito d’indagini proprie, svolte dal District Attorney’s Office e dall’HSI, uffici che hanno poi sequestrato i reperti finiti in possesso di note istituzioni museali statunitensi, galleristi, collezionisti e intermediari del settore, nonché noti trafficanti internazionali. I beni, che si riferiscono all’arco temporale dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono testimonianze storico-scientifiche riconducibili alle culture villanoviana, etrusca, magno-greca, sannita, apula e romano-imperiale, provenienti dalle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
#Armadeicarabinieri
#SWOADS
#Ministerocultura
#cultura
#operazionesymes
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
La Polizia di Stato e U.S.Secret Service indagano su frode milionaria tra Italia ed USA
La Polizia di Stato e il U.S.Secret Service statunitense hanno individuato i responsabili di una frode milionaria intercorsa tra una azienda italiana e una statunitense, recuperando parte del maltolto.
Le attività sono state avviate dopo una segnalazione ricevuta dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica da parte di una società italiana, coinvolta in un importante progetto insieme ad una società statunitense, inerente la fornitura di lavorati in travertino per la ristrutturazione di un tempio a New York, per un valore totale di circa 1.4 milioni di dollari.
La societa’ statunitense aveva proceduto al versamento di circa il 50% del valore totale del progetto (circa 700 mila dollari) su quello che pensava fosse il conto bancario della societa’ italiana. In realtà, erano stati oggetto di un attacco BEC (Busines Email Compromise), attraverso il quale i cybercriminali avevano preso possesso dell’account di posta elettronica della società presa di mira, acquisendo le informazioni relative a transazioni finanziarie, e sostituendo gli IBAN di destinazione dei pagamenti.
La societa’ statunitense era stata sostanzialmente indotta ad effettuare il pagamento da un’e-mail che apparentemente proveniva dall’account di posta elettronica aziendale della societa’ italiana. La societa’ statunitense, resasi conto dell’attacco, informava la società italiana che i fondi che avevano trasferito erano stati dirottati in modo fraudolento su un altro conto bancario che non apparteneva alla società italiana.
Personale della Polizia di Postale ha contattato l’ufficio di Roma dello United States Secret Service (USSS), Agenzia federale USA con la quale sussiste un rapporto di collaborazione internazionale pluridecennale.
L’ufficio USSS di Roma, sulla scorta delle informazioni fornite dalle prime investigazioni italiane, ha proceduto a svolgere ulteriori accertamenti in USA, interrogare il "money mule" destinatario dei fondi rubati, che aveva concorso nel truffare la società italiana. Il money mule ha dichiarato di aver già distribuito la maggior parte dei fondi rubati attraverso altri conti, come le era stato ordinato dai truffatori. Lo USSS, tuttavia, è riuscito a recuperare alcuni fondi ottenuti illecitamente insieme a diversi dispositivi elettronici.
Ulteriori indagini sono in corso da parte dello USSS, che nella speranza di recuperare altri fondi, compresi altri wallet in criptovalute, sta lavorando per cercare di identificare altri individui coinvolti in questa frode.
Notizie dall'Italia e dal mondo reshared this.
Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!
Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!
Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler
media.ccc.de/v/37c3-lightningt…
Universities, Step into the Fediverse! Reclaiming Digital Sovereignty
Universities can be important creators of digital public spaces and use, design and provide public-interest network structures such as th...media.ccc.de
reshared this
Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄
Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):
🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)
La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧
reshared this
Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport
Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).
Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.
Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".
Le nostre considerazioni sulla vicenda
Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...
Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.
Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.
Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate
All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.
Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.
Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire
reshared this
Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano
@Universitaly: università & universitari
Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.
L'articolo di @Viola Stefanello 👩💻 è qui su Il Post
like this
reshared this
Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.
È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...
Poliversity - Università ricerca e giornalismo likes this.
reshared this
Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.
ConstipatedWatson likes this.
L reshared this.
0ut1°°k
in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to 0ut1°°k • • •@outlook
C'è gente, come Zecharias, che RISCHIA LA PELLE per fare il giornalista, e magari non gli va molto a genio far sapere i suoi affari personali a sconosciuti dei quali non si trovano molte tracce in giro.
Se qualcunә riesce a dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
macfranc
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!
Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.
L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)
@outlook @poliversity @giornalismo
macfranc
in reply to macfranc • • •@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve
> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...
@outlook @poliversity @giornalismo