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Oggi, 29 settembre, il titolo della canzone del 1967 di Mogol-Battisti, portata al successo dall'Equipe 84


«Lucio [Battisti ...] era nell'ufficio di Mogol che [...] s'era impegnato in una discussione sulla necessità di trovare nuovi temi e nuove forme da proporre nei versi. "Bisognerebbe" disse, "raccontare una vera e propria storia, magari partendo da una data che servisse a ricordarla, a suggerire una precisa atmosfera: 29 settembre, per esempio". "Forse" rispose Battisti, "io ho la musica adatta". E accennò al pianoforte un motivo che aveva preparato. Ne venne fuori, appunto, 29 settembre» (cit. da it.wikipedia.org/wiki/29_sette… attribuita al musicologo Salvatore Galeazzo Biamonte).

Inizialmente Battisti pensava di interpretare il brano di persona:[14] infatti in quel periodo il musicista (appena agli inizi della carriera come cantante) stava iniziando a pensare alla pubblicazione di un nuovo singolo da interprete, che desse seguito al fiasco di Per una lira/Dolce di giorno con cui aveva debuttato nell'anno precedente. Allo scopo, Battisti e Mogol fecero ascoltare il brano (ancora privo di titolo) a Mariano Detto, chiedendogli di realizzare un arrangiamento; quest'ultimo ne intuì immediatamente le potenzialità e si mise subito al lavoro.

La canzone arrivò all'orecchio di Maurizio Vandelli, leader dell'Equipe 84 (nell'immagine sopra), che capì di trovarsi di fronte a un potenziale successo: iniziò a fare pressioni su Mogol e Battisti perché cedessero il brano all'Equipe. Vandelli ha più volte dichiarato di aver sempre sentito "sua" la canzone, come se fosse una propria creazione.

L'Equipe 84 era all'epoca all'apice della popolarità,essere autore di una canzone cantata dall'Equipe avrebbe dato a chiunque grande rilievo. Così Battisti rinunciò ad interpretarla personalmente e acconsentì a cederla.
(adattato da it.wikipedia.org/wiki/29_sette…)

Il brano nella versione di Lucio Battisti, co-autore
iv.duti.dev/watch?v=adL5UjwDTH…

#29Settembre
#storiadellamusica
#battisti
#mogol
#equipe84
#unomusica

@Storia

in reply to storiaweb

L'immagine mostra un gruppo di quattro musicisti in un contesto esterno, probabilmente durante un concerto. Il primo musicista, a sinistra, indossa un abito scuro e tiene un microfono, mentre tiene anche un chitarra elettrica. Il secondo musicista, al centro, è dietro una batteria, indossa una camicia bianca e sembra concentrato sulla sua performance. Il terzo musicista, a destra, indossa un abito rosso e si sta allacciando la giacca, con un'espressione pensierosa. Il quarto musicista, parzialmente visibile, indossa un cappello e una giacca con decorazioni. Sullo sfondo si vede un edificio in costruzione e alberi, suggerendo un ambiente urbano.

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Che c’entra State Grid of China con l’intelligenza artificiale?

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State Grid, che gestisce la rete elettrica cinese, ha sviluppato modelli aziendali, quadri strategici e scenari applicativi in corrispondenza con la strategia generale di Pechino sull’intelligenza artificiale. L'analisi di



Piccola lezione di educazione civica a proposito dei due adolescenti olandesi arrestati per aver cercato di spiare Europol per conto della Russia utilizzando dispositivi di hacking

@Pirati Europei

Ricordiamo a voi ragazzi in ascolto (se non lo siete, ricondividete ai ragazzi che conoscete) e a tutti gli hacker e agli aspiranti hacker, che un reclutamento di questo genere inizia sempre in modo innocuo, di solito con una chiacchierata sui social su Discord o su Telegram a proposito della vostra opinione politica e la vostra posizione nei confronti del vostro Stato; in seguito viene somministrato un piccolo test per verificare se siete indifferenti verso l'illegalità.

NB: essere indifferenti verso l'illegalità non è necessariamente un male! Si può essere contrari all'illegalità senza dover per forza provare sentimenti contro di essa, ma l'indifferenza verso l'illegalità DEVE SEMPRE essere accompagnata da un solido senso civico e SOPRATTUTTO dalla consapevolezza che ci sono persone malintenzionate che sanno "fiutare" il vostro "distacco morale" per usarlo come un'arma o per farvi diventare un capro espiatorio!

A quel punto può esservi anche offerta una piccola somma di denaro destinata a incoraggiare le attività criminali o a finanziarle: si tratta generalmente di danni alla proprietà o di intercettazioni abusive.
Questi primi "incarichi" in realtà sono spesso gli ultimi, perché chi viene reclutato così è una risorsa "usa e getta", ma possono essere utilizzati per ricattare il reclutato e costringerlo addirittura a svolgere operazioni più gravi.

Ricordiamo tuttavia che, se è un soggetto di uno stato ostile a chiederti di farlo, un atto vandalico è un sabotaggio e un'intercettazione è un'attività di spionaggio!

Qualunque sia la vostra opinione o la vostra etica, prestarsi ai "suggerimenti" di un "agente" di un altro Stato può comportare pene molto gravi!

Qui la notizia: bleepingcomputer.com/news/secu…

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in reply to Informa Pirata

Quando leggo quel tipo di notizie su De Telegraaf mi viene da dubitare sulla veridicità di quanto riportato. Mi sembrano notizie propagandiste enfatizzate per orientare l'opinione pubblica in una certa direzione ben polarizzata. Mi chiedo: quanto c'è di vero? Perché, a questo punto, possiamo sospettare delle offerte di lavoro che provengono da aziende e agenzie di collocamento estere (se poi sono russe non ne parliamo) e viceversa, come attività di spionaggio.


Oggi, 27 settembre, nel 1945, esce nelle sale "Roma città aperta"

È considerato il capolavoro di Rossellini e una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano.

Primo film della Trilogia della guerra antifascista diretto da Rossellini, a cui seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948).

Doveva intitolarsi Storie di ieri, nasceva come documentario su don Giuseppe Morosini, sacerdote realmente vissuto a Roma e ucciso dai nazisti nel 1944. Anche grazie agli apporti di Fellini, aggiuntosi agli altri autori in fase di sceneggiatura, si arricchì di storie e di personaggi e prese l'aspetto di un lungometraggio a soggetto, cosicché il finale (la fucilazione del prete), che doveva costituire il tema principale del documentario, divenne la conclusione drammatica di un racconto corale sulla vita quotidiana in una città dominata dalla paura, dalla miseria, dalla delazione e dal degrado.

(Testo adattato da https://it.wikipedia.org/wiki/Roma_città_aperta; nell'immagine: Anna Magnani - che interpreta il personaggio di Pina, ispirato a Teresa Gullace, una donna italiana uccisa dai soldati nazisti mentre tentava di parlare al marito prigioniero dei tedeschi e Aldo Fabrizi, che interpreta don Pietro Pellegrini, che riassume le reali figure di don Pietro Pappagallo e don Giuseppe Morosini)

#storiadelcinema
#cinema
#romacittàaperta
#rossellini
#Magnani

@Storia

in reply to storiaweb

L'immagine è in bianco e nero e ritrae due persone in un contesto esterno. A sinistra, una donna con capelli scuri e un foulard a quadri indossa un cappotto scuro. Sta parlando e tiene un oggetto tra le mani. A destra, un uomo con un cappello a tesa larga e occhiali indossa un cappotto scuro. Entrambi sembrano essere in un ambiente urbano, con un muro e alberi sullo sfondo.

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Microsoft ha bisogno di un Copilot alla cloche per risollevare le sorti di Edge

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L'era dell'Intelligenza artificiale sembra ridisegnare il nostro approccio al Web: l'internauta potrebbe non navigare più in prima persona ma chiedere al proprio browser di

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La Cellula Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”


Enzo Bonesu e Monica Murgia a Cagliari – “Il testamento biologico quale atto d’amore”

🗓 Mercoledì 8 ottobre 2025
🕖 Ore 19:00
📍 Hotel Villa Fanny, Viale Merello 83 – Cagliari

In occasione dell’incontro “Il testamento come ponte tra generazioni”, Enzo Bonesu e Monica Murgia, della Cellula Coscioni Cagliari, interverranno per l’Associazione Luca Coscioni con un intervento intitolato “Il testamento biologico quale atto d’amore”, dedicato a riflettere sul significato civile, personale e affettivo delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT).

L’iniziativa è promossa con il contributo di Fideuram ed è pensata come un’occasione di dialogo a più voci sul valore del testamento in tutte le sue forme: come eredità, come espressione di volontà e come strumento di autodeterminazione.

Intervengono anche:

  • Giuseppe Werther Romagno, Notaio
  • Francesca Frau e Gianbattista Cossu, Consulenti Patrimoniali Fideuram

A seguire, aperitivo e dibattito.


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A Firenze un incontro con Claudia Moretti e Piero Cipriano per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”


Claudia Moretti per l’Associazione Luca Coscioni a Firenze – “La salute mentale è politica”

📍 Firenze – Casa del Popolo di San Niccolò
🗓 Giovedì 10 ottobre 2025
🕕 Ore 18:00 – Presentazione del libro
🍷 Ore 20:00 – Aperitivo

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, la Cellula Coscioni di Firenze parteciperà all’incontro di presentazione del libro “La salute mentale è politica” di Piero Cipriano, psichiatra, psicoterapeuta e autore.

Con l’autore, interverranno:

  • Rocco Canosa, psichiatra ed ex presidente di Psichiatria Democratica
  • Claudia Moretti, avvocata e membro del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che modererà l’incontro

L’evento è organizzato in collaborazione con Cirkoloco, Libreria Malaparte, Casa del Popolo di San Niccolò, e Bottega del Tempo.

Un’occasione per riflettere su diritti, approcci terapeutici e dimensione politica della salute mentale, a partire da esperienze professionali e visioni critiche sul sistema attuale.

📍 Via San Niccolò 33r, Firenze
📞 Info: 3716408048

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A Milano l’evento “Psichedelici e diritti alla cura: tra evidenze scientifiche ed orizzonti”
Evento nel 𝐩𝐚𝐥𝐢𝐧𝐬𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐢𝐥𝐚𝐧𝐨 𝟒𝐌𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡, promosso da 𝐀𝐥𝐭𝐫𝐚𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐋𝐨𝐦𝐛𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 in collaborazione con la Cellula milanese dell’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐋𝐮𝐜𝐚 𝐂𝐨𝐬𝐜𝐢𝐨𝐧𝐢,

Quando: 𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 2025 h.17:20
Dove: presso la Casa dei Diritti, via Edmondo De Amicis 10, Milano

Interverranno:

Luca Granata – Psicologo, Coordinatore di altra psicologia Lombardia

Mauro Toffetti – Psicologo, Associazione Luca Coscioni, Cellula di Milano

Cristiana Zerosi – Membro di giunta Associazione Luca Coscioni

Riccardo Bettiga – Psicologo psicoterapeuta ex presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia

Si parlerà di ricerca, clinica e libertà: gli psichedelici possono rappresentare una frontiera terapeutica emergente, che richiede però rigore, trasparenza e rispetto etico. È importante che questo tema trovi spazio concreto nei dibattiti istituzionali e nelle programmazioni ministeriali e regionali.

Questa è un’occasione per riaffermare il diritto alla cura senza pregiudizi. Si tratta di un dialogo necessario tra professionisti, cittadini e istituzioni, poiché il diritto alla cura riguarda l’intera collettività.

Per iscriversi: bit.ly/6ottobrepsichedelici

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Interrompere la sorveglianza? Impossibile! La città di Evanston, cessando ogni rapporto con la società di sorveglianza urbana Flock, ha rimosso le sue videocamere; ma l'azienda ha reinstallate lo stesso!

@Etica Digitale (Feddit)

La decisione di rimuovere le telecamere è stata presa dopo che il Segretario di Stato dell'Illinois Alexi Giannoulias ha scoperto che Flock aveva consentito alla US Customs and Border Protection di accedere alle telecamere dell'Illinois nell'ambito di un "programma pilota" in violazione della legge statale, e dopo che la RoundTable ha riferito a giugno che le forze dell'ordine fuori dallo stato erano in grado di cercare i dati di Flock per ottenere assistenza nei casi di immigrazione.

Ora "Flock ha reinstallato le telecamere senza il permesso della città". Sembra chiaro che il business della videosorveglianza va ben oltre il vantaggio economico dei singoli appalti locali, ma è un asset strategico con cui opporsi anche agli enti locali

evanstonroundtable.com/2025/09…



Dal 26 a 28 settembre, la campagna “Aborto senza ricovero” sarà in 30 piazze


Qui l’appello per la raccolta firme online e le piazze al centro dell’iniziativa

Solo 2 regioni (Lazio ed Emilia-Romagna) applicano le linee di indirizzo ministeriali sull’aborto farmacologico del 2020, rendendo possibile prendere il secondo farmaco a casa


Partita lo scorso maggio, la campagna la campagna Aborto senza ricovero dell’Associazione Luca Coscioni arriva in 30 città con l’obiettivo di deospedalizzare l’aborto farmacologico, portandolo in consultorio o poliambulatorio, garantendo alle donne la possibilità di prendere il secondo farmaco, il misoprostolo, a casa. La deospedalizzazione garantisce il diritto di scelta delle donne e permette di limitare i costi, evitando lo spreco di risorse preziose.

Sebbene in Italia sia possibile dal 2020, grazie all’aggiornamento delle linee di indirizzo ministeriali, questa possibilità è davvero garantita solo in due Regioni, il Lazio e l’Emilia-Romagna. L’ostilità verso l’aborto farmacologico e verso la sua deospedalizzazione, che semplifica la procedura e ne riduce i costi, è puramente ideologica e viola un principio fondamentale delle politiche di salute pubblica, quello dell’appropriatezza delle prestazioni: a parità di efficacia e sicurezza, se la persona assistita lo permette o lo richiede, deve essere ammesso e privilegiato il setting assistenziale meno costoso.

L’aborto farmacologico è sicuro ed efficace. Il ricovero non ne aumenta la sicurezza, ma ne moltiplica i costi Se nel Lazio il rimborso della procedura ambulatoriale è di circa 75 euro, cioè il costo dei farmaci, il rimborso previsto dalla Regione Veneto per l’aborto farmacologico in ospedale è di 205 euro ad accesso, ossia da 410 a 6015 euro.

Alla campagna hanno aderito la Casa Internazionale delle Donne, Una Nessuna Centomila, Crisi Come Opportunità, Cgil Area stato sociale e diritti, Coordinamento Nazionale Pari Opportunità UIL, UAAR, AIED, Associazione italiana per l’educazione demografica, Medici nel Mondo e Medici senza Frontiere (l’elenco completo è QUI).

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 settembre saremo in molte piazze italiane per una mobilitazione nazionale (qui tutte le informazioni e i tavoli).


La mobilitazione nazionale chiede garantire per tutte le donne, in tutte le Regioni, l’aborto farmacologico in consultorio o in poliambulatorio, con la possibilità di prendere il secondo farmaco a domicilio. L’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza non può dipendere dal luogo di residenza.

“Sprecare risorse è inaccettabile, soprattutto in un contesto come quello sanitario. Così come è inaccettabile negare alle donne il diritto di scegliere la procedura farmacologica e l’autosomministrazione del secondo farmaco a casa”, hanno detto Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, e Chiara Lalli, bioeticista e consigliera generale. “Come sempre, la condizione necessaria dell’esercizio di un diritto e di una scelta è l’informazione. La nostra campagna ‘Aborto senza ricovero’ vuole anche contribuire alla corretta informazione sull’applicazione della 194 e sulla salute riproduttiva”.

“L’appropriatezza delle prestazioni sanitarie è un principio fondamentale della sanità pubblica. Un ricovero non necessario comporta un inaccettabile spreco di risorse pubbliche ed è potenzialmente pericoloso per la salute”, hanno dichiarato Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe, vicesegretaria, la prima, e consigliera generale, la seconda, dell’Associazione Luca Coscioni. “Gli ostacoli alla deospedalizzazione sono esclusivamente ideologici”.

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La ASL effettui visita a Badu ‘e Carros o scatta diffida


Nei mesi di agosto e settembre l’Associazione Luca Coscioni ha ricevuto alcune segnalazioni dal carcere di Badu ‘e Carros che chiamavano in causa la qualità dell’offerta socio-sanitaria nell’istituto, tra cui la sua stessa agibilità. Nelle denunce pubbliche che ne erano seguite l’Associazione aveva invitato a segnalare al portale di whistleblowing FreedomLeaks.org eventuali ulteriori manchevolezze.

In questi giorni al sito sono arrivate nuove segnalazioni di negligenza amministrativa. Infatti, nonostante ripetute richieste, per mesi sarebbero state negate le dovute cure odontoiatriche alle persone ristrette provocando un forte deterioramento delle condizioni di salute degli interessati. Quando le prestazioni mediche sono state fornite, dopo gli appelli degli avvocati e del garante dei detenuti, queste non sarebbero state adeguate al trattamento delle patologie per cui erano necessarie.

A seguito di un periodo di 20 giorni in isolamento, la direzione dell’istituto avrebbe infine sospeso l’accesso ai contatti telefonici con i famigliari di un detenuto, nonostante il termine del regime di sorveglianza particolare. Ai problemi sanitari e di contatto con la famiglia, si aggiungerebbe la mancata prosecuzione del percorso di studi di almeno una persona ristretta.

Quanto appena descritto avviene in un contesto generale delle carceri italiane che si caratterizza per una ingiustificata carenza di idonee strutture sanitarie e di condizioni igieniche fortemente degradanti, criticità già denunciate pubblicamente dall’Associazione Luca Coscioni e per le quali ad oggi non risultano ancora attuati risolutivi interventi di manutenzione e sanificazione.

Per questi motivi l’Associazione Luca Coscioni invita ancora una volta le competenti autorità sanitarie a predisporre visite di controllo e ad attivarsi affinché l’offerta terapeutica garantisca il pieno diritto alla salute dei detenuti. In mancanza di ciò annuncia sin d’ora una diffida rivolta all’amministrazione penitenziaria della struttura di Badu ‘e Carros ad ottemperare a quanto previsto dall’ordinamento sanitario.

L’Associazione ricorda che al portale report.freedomleaks.org è possibile segnalare le problematiche riscontrate negli istituti penitenziari in modo sicuro e anonimo.

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TikTok, perché l’accordo tra Oracle e ByteDance Us non piace a tutti

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Oracle, Silver Lake e il fondo emiratino Mgx controlleranno il 45 per cento di TikTok, mentre il proprietario cinese ByteDance verrà ridotto a meno 20 per cento. Si chiude - forse - un grosso caso politico, ma



Dopo Nvidia e il governo, anche Apple parteciperà al salvataggio di Intel?

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Dopo Nvidia, SoftBank e il governo americano, Intel vorrebbe ricevere investimenti anche da Apple. L'ex colosso dei microchip sta cercando di rilanciarsi, ma non sarà facile colmare il divario tecnologico con i nuovi pesi massimi del



Possono convivere privacy e moderni sistemi di videosorveglianza, basati sull'intelligenza artificiale?

Un recente articolo apparso su safetysecuritymagazine.com (safetysecuritymagazine.com/art…) analizza le possibilità di convivenza tra garanzie per la privacy dei cittadini e operatività degli apparentemente sempre più pervasivi moderni sistemi di viedosorveglianza.

L'approfondito articolo illustra diverse tecnologie di tutela della privacy applicabili alla videosorveglianza, evidenziandone la maturità e il potenziale di implementazione nel mondo reale. La privacy differenziale aggiunge rumore calibrato ai dati video per proteggere le identità individuali preservandone al contempo l'utilità statistica. Il calcolo multipartitico sicuro consente a più organizzazioni di collaborare all'analisi video senza condividere dati privati. L'apprendimento federato consente l'addestramento dell'intelligenza artificiale su dati distribuiti senza centralizzarli. Il mascheramento dinamico è la tecnologia più matura, che utilizza la visione artificiale per oscurare volti e figure umane mantenendo visibili i dettagli di sicurezza rilevanti. Queste tecnologie supportano la privacy nei moderni sistemi di sorveglianza.

Prosegue poi nel portare esempi dell’implementazione delle tecnologie privacy-preserving nelle smart cities (Singapore, Barcellona, etc.)

Dopo una analisi economica delle tecnologie privacy-preserving per la videosorveglianza (che rivela dinamiche complesse che vanno ben oltre la semplice valutazione di costi e benefici per toccare questioni fondamentali di equità sociale e accesso democratico ai diritti) il saggio si occupa del General Data Protection Regulation, e di come dopo sette anni di implementazione, abbia profondamente trasformato il modo in cui le organizzazioni approcciano la videosorveglianza. L’Articolo 35 GDPR, che richiede obbligatoriamente Data Protection Impact Assessment per la “sorveglianza sistematica di aree pubbliche su larga scala”, ha costretto migliaia di organizzazioni europee a ripensare radicalmente i loro approcci alla sicurezza video.
Tutto ciò mentre l’EU AI Act (formalmente denominato Regulation EU 2024/1689) disattivare o modificare sistemi di videosorveglianza che utilizzano riconoscimento facciale automatico in aree pubbliche.

Si passa poi a parlare delle sfide tecniche e dell'implementazione pratica delle tecnologie di tutela della privacy nella videosorveglianza, evidenziando i seguenti punti chiave:

  • [
]Sovraccarico computazionale e limitazioni prestazionali: le tecnologie di tutela della privacy come il mascheramento dinamico richiedono hardware di fascia alta (ad esempio, GPU specializzate) e comportano una latenza più elevata (160-200 ms), che può essere critica nelle applicazioni di sicurezza.
[
]Precisione e vincoli ambientali: la precisione del riconoscimento di volti e figure varia in base a diverse condizioni di illuminazione, occlusione e altre condizioni ambientali, richiedendo sistemi e protocolli di backup.Problemi di larghezza di banda e interoperabilità: i flussi video crittografati o elaborati richiedono una maggiore larghezza di banda (dal 30 al 50% in più rispetto allo standard) e presentano problemi di interoperabilità con sistemi legacy e protocolli proprietari, aumentando i costi e i rischi di dipendenza da un fornitore.


Uno sguardo alle Tecnologie emergenti:

  • [
]Sensori neuromorfici: imitano il sistema visivo umano e offrono vantaggi intrinseci in termini di privacy, ma sono attualmente troppo costosi e privi di ecosistemi software maturi.
[
]Federated Learning (FL): consente l'addestramento dell'IA senza dati centralizzati, ma introduce un sovraccarico di comunicazione e problemi di sincronizzazione.
[]Differential Privacy (DP): aggiunge rumore calibrato per proteggere la privacy individuale nell'analisi dei dati, ma richiede un attento bilanciamento tra privacy e utilità dei dati.


Strategie di implementazione e best practice
Le organizzazioni devono condurre una valutazione approfondita delle proprie esigenze, inclusi i requisiti di privacy, le prestazioni e il budget. Un quadro di conformità strutturato è essenziale, che integri considerazioni legali, tecniche e operative. Privacy by design, minimizzazione dei dati e crittografia sono principi raccomandati per sistemi sicuri.
Prospettive future

  • []Sebbene siano improbabili innovazioni, si prevedono miglioramenti incrementali nelle tecnologie crittografiche e di IA.
    [
]Si prevede una crescita del mercato, trainata dalla conformità normativa e dalla consapevolezza dei consumatori.
[
]Interoperabilità e standardizzazione sono fondamentali per ridurre la frammentazione e consentire un'adozione più ampia.

Contesto sociale e normativo:

  • [
]Il GDPR europeo e l'AI Act stanno plasmando il panorama normativo, promuovendo tecnologie che tutelano la privacy.
[
]Un'implementazione di successo richiede non solo soluzioni tecniche, ma anche accettazione sociale, governance e collaborazione interdisciplinare.


#ai #videosorveglianza #privacy #gdpr #safetysecuritymagazine #euaiact

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ChatGPT&Co. possono mandarci in questura. L’allarme del Garante Privacy

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Semplici strumenti innovativi o mezzi di controllo? Gli algoritmi leggono, archiviano e - in alcuni casi - segnalano gli utenti alle autorità. Come ha detto Agostino Ghiglia (Garante Privacy):

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“Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua


Il racconto di Cinzia Fornero e Roberta Pelletta, che l’hanno accompagnato in auto: “Una tortura”. Sono 50 le persone coinvolte nella disobbedienza civile attraverso l’associazione di Marco Cappato

Almeno 6 le richieste di accesso al “suicidio assistito” in Liguria


La conferenza stampa dell’Associazione Luca Coscioni, tenutasi oggi a Genova, ha fatto il punto sui casi di disobbedienza civile seguiti da Soccorso Civile, l’associazione fondata da Marco Cappato per offrire supporto a chi intende esercitare il diritto alla morte volontaria assistita. L’incontro segue la morte di Fabrizio, 79enne ligure, accompagnato in Svizzera da due volontarie di Soccorso Civile, costretto dall’inerzia della politica a rivolgersi all’estero per porre fine a sofferenze insopportabili dovute a una malattia neurodegenerativa irreversibile.

“Dieci ore e mezza di viaggio sono state una tortura imposta a Fabrizio. È stato un viaggio lunghissimo e faticoso. Era convinto di questa scelta, non vedo perché debba essere impedito. Serve una legge civile. Fabrizio ha potuto permettersi questo viaggio in Svizzera per liberare sé stesso dal suo corpo che chiaramente era diventato una prigione. Ci sono tante persone che questi soldi non li hanno e questo è uno dei motivi anche per cui io faccio questi accompagnamenti,” ha raccontato Cinzia Fornero, volontaria di Soccorso Civile che ha accompagnato Fabrizio in Svizzera.

↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI CINZIA FORNERO↓


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. Con lei c’era anche un’altra volontaria, Roberta Pelletta: “È inammissibile che una persona in quelle condizioni debba essere costretta a fare 500 km per ottenere un suo diritto. Per tutto il viaggio ho provato rabbia e vergogna. ‘Sto andando verso la mia liberazione’, ha detto “Fabrizio” all’inizio del viaggio”.

↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI ROBERTA PELLETTA↓
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Dalla sentenza della Corte costituzionale del 2019, il numero di persone che chiedono supporto per accedere alla morte volontaria assistita è in aumento, così come quello dei volontari disponibili ad accompagnarle, assumendosi rischi penali fino a 12 anni di carcere. Ad oggi Soccorso Civile conta 50 tra iscritti e contribuenti, che offrono assistenza logistica e, in alcuni casi, economica.

“Fabrizio” avrebbe avuto diritto di morire a casa sua – ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Presidente e Responsabile legale dell’associazione Soccorso Civile – Continueremo con le azioni di disobbedienza civile collettiva per chiedere il rispetto della legge. Finora sono già 50 le persone coinvolte, che si assumono la responsabilità di fornire l’aiuto che lo Stato italiano nega. Faccio un appello a tutte le persone di buona volontà: unitevi a noi.

↓ LA VIDEO TESTIMONIANZA DI MARCO CAPPATO↓
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➡ Quante persone hanno chiesto l’accesso al suicidio medicalmente assistito in Liguria? I dati del nostro accesso agli atti


In Liguria sei persone hanno presentato richiesta di accesso al suicidio medicalmente assistito. Tuttavia, i dati risalenti al 31 marzo 2025 emersi dall’accesso agli atti effettuato dall’Associazione Luca Coscioni risultano frammentari, poco trasparenti e fortemente influenzati dalle valutazioni delle singole ASL. La situazione è così articolata:

  • ASL 1 Imperiese (Provincia di Imperia): 1 richiesta,
  • ASL 2 Savonese (Provincia di Savona): 1 richiesta
  • ASL 3 Genovese (Area metropolitana di Genova): 3 richieste
  • ASL 4 Chiavarese (Tigullio): nessuna richiesta
  • ASL 5 Spezzino (Provincia della Spezia): 1 richiesta

L'articolo “Fabrizio” costretto dallo Stato italiano a subire la tortura di 10 ore di viaggio in Svizzera, nonostante avesse diritto a essere aiutato a casa sua proviene da Associazione Luca Coscioni.



La Ue indaga ancora su Apple, Google e Microsoft. Ma Cupertino sbotta

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Una nuova indagine della Ue si ripromette di fare le pulci a diverse Big Tech americane (e anche alla olandese Booking). Intanto Apple attacca a testa bassa le norme europee che danneggerebbero il

in reply to Informa Pirata

Queste big tech vogliono fare i bulloni.
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


“Fabrizio” è morto in Svizzera


Dopo il diniego della azienda sanitaria, l’uomo, affetto da una patologia neurodegenerativa, è stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, volontarie di Soccorso Civile, l’associazione per le disobbedienze civili sul fine vita di cui è responsabile legale Marco Cappato

“Non mi piango addosso. Sono determinato a andare in Svizzera” aveva dichiarato “Fabrizio”. Il 25 settembre, alle 10:30, al Grand Hotel Savoia in via Arsenale di Terra 5 a Genova, le volontarie che hanno accompagnato “Fabrizio” incontreranno la stampa insieme a Marco Cappato


“Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), 79 enne ligure, affetto da patologia neurodegenerativa, è morto lunedì 22 settembre in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito.

È stato accompagnato da Roberta Pelletta e Cinzia Fornero, iscritte a Soccorso Civile, l’associazione che fornisce assistenza alle persone in determinate condizioni, che hanno deciso di porre fine alle proprie sofferenze all’estero, e di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato.

L’uomo era affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Comunicava solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet.

Era totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua e oltre alla sua malattia, a causa di tromboembolia polmonare era in terapia, e con anche insufficienza respiratoria per la quale dipendeva dall’ossigeno terapia durante il sonno.

Nonostante tutto questo, secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipendeva da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte costituzionale.


Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025. Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della ASL, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale alla luce della giurisprudenza costituzionale che chiarisce cosa deve intendersi per sostegno vitale. Le nuove visite erano state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non era mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza per lui intollerabile, aveva deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito.

“Fabrizio” aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… Per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.

L'articolo “Fabrizio” è morto in Svizzera proviene da Associazione Luca Coscioni.



Scompaginata a Milano rete di riciclaggio tra Italia e Francia che utilizzava il sistema Hawala


Un network composto principalmente da criminali di origine siriana ed egiziana operava dal Nord Italia, offrendo quello che viene denominato ‘#crimeasaservice ’ (crimine come servizio), organizzando il riciclaggio di denaro per altri gruppi criminali attraverso il cosiddetto sistema "hawala".
Questo sistema prevede l'occultamento di profitti illeciti attraverso una serie di promesse o garanzie per il trasferimento di ingenti somme di denaro da riciclare. A tal fine, si avvale di una rete di "hawaladar", che creano una miriade di trasferimenti di denaro difficili da tracciare (leggi la nota esplicativa sottostante).
Nel caso del gruppo criminale smantellato, venivano acquistati e scambiati anche lingotti d'oro per nascondere i proventi illeciti, rendendoli ancora più difficili da rintracciare. I sospettati arrestati erano anche coinvolti nel traffico di droga, utilizzando veicoli con scomparti nascosti. Il valore stimato dei proventi e dei fondi illeciti è stimato in almeno 30 milioni di euro.

La cooperazione tra le autorità francesi e italiane è stata istituita tramite #Eurojust nel dicembre 2024, incluso l'avvio della squadra investigativa comune (#JIT) composta da elementi della Gendarmerie Nationale di Marsiglia – Section de Recherches e e della Guardia di Finanza - Nucleo Polizia Finanziaria di Milano, Unità Investigativa Criminalità Organizzata (GICO). Inoltre, #Europol ha coordinato le recenti operazioni per effettuare gli arresti e ha fornito supporto giudiziario transfrontaliero. Gli specialisti di Europol in materia di riciclaggio di denaro e analisi finanziaria hanno fornito la propria competenza alle controparti francesi e italiane. Durante le operazioni, gli investigatori di entrambi i paesi hanno utilizzato la piattaforma di comunicazione sicura di Europol per lo scambio di informazioni.

Durante le azioni congiunte in Francia e Italia, sono stati sequestrati i lingotti d'oro, ed anche contanti, auto di lusso e vari orologi costosi per un valore complessivo stimato di 8 milioni di euro.
Le autorità giudiziarie coinvolte sono state per la Francia la Jurisdiction Interrégionale Specialisée (JIRS) di Marsiglia e per l'Italia la Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia.

#Hawala è una parola araba che significa “scambiare” o “trasformare” e indica un sistema di rimessa alternativo, fortemente radicato nella cultura islamica e basato sulla fiducia, che trova le sue fondamenta nei testi dalla giurisprudenza islamica dell’VIII secolo. Nato per trasferire fondi legittimi e con finalità lecite, elimina il rischio legato al trasporto internazionale delle valute e fornisce supporto nelle aree del globo in cui il sistema bancario è carente. Oggi la hawala è ancora considerata legale in alcuni stati del Asia e del Medio Oriente.
La hawala è caratterizzata dalla presenza di due agenti denominati hawaladar, il primo situato nel luogo di partenza del denaro e l’altro nel luogo di ricezione, ai quali si rivolgono rispettivamente il cliente che vuole trasferire il denaro e il beneficiario.
Il cliente per trasferire dei fondi al beneficiario residente nel paese del hawaladar B si rivolge al hawaladar A con il quale concorderà le commissioni applicate sulla transazione nonché l’eventuale tasso di cambio che verrà applicato nel caso in cui il trasferimento avvenga in due valute differenti; la transazione viene autorizzata in base ad una parola d’ordine che il cliente comunica al hawaladar A in fase di consegna dei fondi, successivamente la stessa viene comunicata dal Cliente al Beneficiario; l’hawaladar A contatta l’hawaladar B informandolo dei dettagli dell’operazione e comunica allo stesso la parola d’ordine che dovrà essere comunicata dal beneficiario in fase di ritiro dei fondi; l’hawaladar B trasferisce i fondi al Beneficiario; l’hawaladar A e l’hawaladar B regoleranno successivamente le partite di debito/credito mediante compensazioni periodiche fra gli stessi.

@Attualità, Geopolitica e Satira

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Perché Nvidia si allea anche con Alibaba (non solo con Intel e OpenAi)

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Dopo gli investimenti in Intel e OpenAi, Nvidia collaborerà anche con Alibaba. Il gruppo cinese dell'e-commerce e del cloud computing vuole espandersi ancora di più nel settore dell'intelligenza artificiale e ha pianificato tanti



Quel pacco di Amazon che ora la Ftc vuole restituire chiedendo il rimborso

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Iscrizioni molto facili, anche troppo, ma iter per cancellarsi volutamente complessi, volti a scoraggiare l'utenza: sono queste le principali accuse che la Federal Trade Commission



Meta concede la sua IA alle autorità europee per la difesa e la sicurezza

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Meta sta rendendo disponibile alle autorità europee il suo modello di intelligenza artificiale Llama AI per scopi di difesa e di sicurezza nazionale. Le autorità di Francia,



Former MEP Patrick Breyer: Danish Minister Uses “Blatant Lie” to Blackmail EU into “Chat Control“ Mass Surveillance Deal


Digital freedom fighter exposes disinformation campaign to break resistance to “Chat Control 2.0,” highlights hypocritical exemption for police and military as EU Council vote hangs in the balance.

In a desperate maneuver to force through the controversial “Chat Control 2.0” regulation (officially: Child Sexual Abuse Regulation, CSAR), Danish Minister of Justice Peter Hummelgaard is using demonstrably false claims to blackmail reluctant EU interior ministers, warns jurist and former Member of the European Parliament Dr. Patrick Breyer who co-negotiated the EU Parliament’s critical position on the proposal.

While the stated aim is to detect child sexual abuse material (CSAM), the proposal would compel services used by hundreds of millions — WhatsApp, Signal, Telegram, iMessage, and major email providers — to scan every message, including personal photos, and videos. Experts warn this means indiscriminate, real-time mass surveillance and the effective end of secure end-to-end encryption.

The Danish minister, chairing the rotating Council Presidency, claims the European Parliament will refuse to extend the current, expiring voluntary scanning regime unless the EU Council first agrees to the new mandate for mandatory, indiscriminate scanning of all private communications.

“This is a blatant lie designed to manufacture a crisis,” states Dr. Breyer, a long-time digital freedom fighter. “There is no such decision by the European Parliament. There has not even been a discussion on this issue. The Commission has not yet proposed to extend the current legislation, and the European Parliament has not yet appointed Rapporteurs to discuss it. We are witnessing a shameless disinformation campaign to force an unprecedented mass scanning law upon 450 million Europeans. I call on EU governments, and particularly the German government, not to fall for this blatant manipulation. To sacrifice the fundamental right to digital privacy and secure encryption based on a fabrication would be a catastrophic failure of political and moral leadership.”

Fact vs. Fiction: Debunking the Myth of “Targeted” Scanning

Proponents, including the Danish minister, claim the proposal is targeted, asserting that only specific providers can be ordered to scan as a “last resort” and only for images, videos, and URLs. “This is dangerously misleading,” Dr. Breyer warns. “The reality is far more invasive:”

  • Last resort” is an Illusion: The conditions for issuing a scanning order are so broad that virtually every major communication service will be forced to scan all of their users’ messages.
  • Intransparent, High-Error Technology: The scanning technology is notoriously unreliable, with false positive rates estimated between 50-75%. This means millions of innocent Europeans—families sharing vacation photos, partners sexting—will be wrongly flagged by faulty algorithms and black box AI systems. Hundreds of scientists recently issued a warning.
  • Entire Private Chats Exposed: In the event of a flagged item, it is not just the suspected image or URL that is reported. The regulation mandates that the entire chat conversation (“content data related to the reported potential online child sexual abuse”) is forwarded to a new EU authority and law enforcement.

Hypocrisy: Officials Exempt Themselves from Their Own Surveillance State

Dr. Breyer also points to a damning admission of guilt within the Danish compromise proposal itself: it explicitly exempts the chats of police officers, soldiers, and intelligence officers from scanning (Article 7).

“This cynical exemption proves they know exactly how unreliable and dangerous the snooping algorithms are,” Breyer says. “If state communications deserve confidentiality, so do citizens’, businesses’ and survivors’ — who rely on secure channels for support and therapy. It is an outrageous betrayal that the ministers imposing this surveillance do not want to suffer the consequences of the digital destruction they are creating.”

State of Play: A Divided EU Council on a Knife’s Edge

The EU Council is deeply divided. Since 2022, a blocking minority has prevented the proposal’s adoption—but that resistance is now at risk. The outcome of the October 14 vote hinges on a handful of undecided governments, including Germany and Italy. The current breakdown is as follows (more details here):

🟥 IN FAVOUR: A strong bloc continues to push for the regulation, including Bulgaria, Croatia, Cyprus, Denmark, France, Hungary, Ireland, Lithuania, Malta, Portugal, Spain, and Sweden.

🟩 OPPOSED: A significant group of Member States remains opposed on grounds of fundamental rights, privacy, and technical feasibility: Austria, Czech Republic, Estonia, Finland, Luxembourg, Netherlands, Poland, and Slovakia.

🟦 UNCERTAIN / SWING VOTES: Germany (split coalition; may seek weak ‘compromise’), Belgium (support unclear after rejected alternative), Italy (new doubts re AI checks/scope), Latvia, Romania, Greece, Slovenia

As a jurist and activist, Patrick Breyer has long argued that the proposal is both ineffective and a violation of fundamental rights:

“This is a Big Brother attack on our private messages—like the post office opening and scanning every letter,” says Breyer. “It won’t stop criminals, but it will flood police with false reports and criminalize young people for consensual sexting. The fate of digital privacy in Europe now rests with just a few undecided governments.”

Call to Action

If passed, Europe would become the first liberal democracy to mandate mass scanning of its citizens’ private communications — turning personal devices into surveillance tools.

“The future of digital privacy in Europe is being decided now. Call your competent ministries — especially interior and justice — and demand they reject this mass‑surveillance law. Don’t wait. Your privacy is on the line.”

Find ministry contact details for every EU country: https://www.fightchatcontrol.eu


patrick-breyer.de/en/former-me…

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Anche l'Italia nella task force internazionale contro lo sfruttamento sessuale minorile


Oltre 20 paesi hanno partecipato all'operazione, ospitata presso la sede centrale di Europol all'Aia

Un totale di 51 bambini vittime di abusi sessuali sono stati identificati durante la 17a edizione della Victim Identification Task Force (#VIDTF17). L'operazione si è svolta nel corso di due settimane, dall'8 al 19 settembre 2025, presso la sede di #Europol. 27 esperti di Europol, #INTERPOL e 22 paesi in tutto il mondo hanno lavorato fianco a fianco per analizzare le immagini di bambini vittime di abusi non identificati, per identificarli e salvaguardarli.
Gli esperti partecipanti alla task force hanno analizzato oltre 300 set di dati raffiguranti vittime di sfruttamento sessuale minorile (CSE). Gli analisti hanno visto vittime di entrambi i sessi, dai bambini agli adolescenti, con una varietà di origini etniche e di molte nazionalità diverse. A seguito dell'operazione, alle autorità nazionali sono state inviate 213 piste per ulteriori indagini.

La Victim Identification Task Force (#VIDTF) è stata organizzata per la prima volta nel 2014. Da allora, il numero di set di dati analizzati è aumentato in modo esponenziale, insieme al database di Europol, creato nel 2006 e che ora contiene oltre 111 milioni di foto e video unici di sfruttamento sessuale minorile.

Oltre al crescente volume di immagini, lo scambio di materiale pedopornografico (CSAM) sembra ora essere molto più frequente rispetto al passato, probabilmente a causa dell'accessibilità e della grande capacità di archiviazione dei telefoni cellulari. Parallelamente, il CSAM generato dall’intelligenza artificiale è diventato uno dei modi principali in cui i trasgressori producono, acquisiscono e immagazzinano tale materiale.
Nel corso degli anni, i delinquenti hanno anche avuto accesso a strumenti e risorse più sofisticati. Oggi condividono anche tutorial sui forum del dark web che spiegano come creare CSAM iperrealistico generato dall’intelligenza artificiale.

Oltre 1 000 vittime salvaguardate riunendo le forze

Le autorità nazionali spesso non dispongono degli strumenti e delle risorse umane per far fronte alla quantità di CSAM creato e diffuso. Questo è il motivo per cui la Task Force per l’identificazione delle vittime è così preziosa nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori: riunisce esperti di molteplici nazionalità, facilita la comunicazione e rafforza la cooperazione tra le forze dell’ordine di tutto il mondo.
Nelle precedenti sedici edizioni del VIDTF, le autorità hanno salvaguardato un totale di 1 010 vittime, arrestato 301 autori di reato, analizzato 8 005 set di dati e diffuso 2 266 pacchetti di intelligence ai partner di Europol.

L'appello di Europol

Europol ha recentemente rilasciato nuove immagini sulla piattaforma “Stop agli abusi sui minori – Trace an Object” (europol.europa.eu/stopchildabu…), che invita tutti i cittadini a esaminare gli oggetti provenienti da casi irrisolti di abusi sessuali su minori e vedere se ne riconoscono qualcuno. Nessun indizio è troppo piccolo: anche il più piccolo dettaglio potrebbe aiutare a identificare e salvaguardare un bambino abusato sessualmente.

L'obiettivo principale è risalire all'origine degli oggetti raffigurati. Chiunque ne riconosca uno può fornire informazioni a Europol in modo anonimo. Una volta identificato il paese o il luogo, Europol informerà l'autorità competente di contrasto per indagare ulteriormente. L'obiettivo è quello di accelerare l'identificazione sia della vittima che dell'autore del reato.

@Attualità, Geopolitica e Satira

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Corte d’appello di Milano: le rette di ricovero per patologie degenerative sono integralmente a carico del SSN


Con sentenza n. 1644 del 9 giugno 2025, la Corte d’Appello di Milano ha riformato la decisione del Tribunale che aveva posto a carico del familiare parte delle rette di ricovero in una struttura sociosanitaria. La Corte ha accolto l’appello del figlio di una paziente affetta da demenza, dichiarando la nullità dell’impegno di pagamento sottoscritto all’ingresso in RSA, in quanto contrario a norme imperative (art. 1418 c.c.).

Il quadro normativo


La disciplina di riferimento è quella dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), definiti dal D.P.C.M. 14 febbraio 2001 e dal successivo D.P.C.M. 29 novembre 2001.

  • L’art. 3, co. 1 del D.P.C.M. 2001, attuativo del D.lgs 502/92 in materia di prestazioni sociosanitarie prevede la copertura del SSN delle socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria; queste ultime sono quelle prestazioni, come i ricoveri per gli anziani non autosufficienti o con disabilità gravi e gravissime, che necessitano di assistenza siano inscindibilmente connessa a alla cura.
  • In altre parole, laddove il ricovero è finalizzato al Piano terapeutico individualizzato e dai bisogno anche sanitari non erogabili dalla famiglia in setting domiciliari, è ritenuta assorbente la natura sanitaria, con conseguente gratuità per l’assistito.


La giurisprudenza di legittimità


La Corte di Cassazione ha ormai tracciato un orientamento chiaro:

  • Cass. civ., Sez. III, 24 gennaio 2023, n. 2038: le prestazioni socio-assistenziali connesse inscindibilmente a quelle sanitarie comportano la gratuità integrale;
  • Cass. civ., Sez. III, 11 dicembre 2023, n. 34590: l’attività svolta a favore di malati di Alzheimer in istituto di cura è qualificabile come attività sanitaria, di competenza del SSN;
  • Cass. civ., Sez. III, 22 febbraio 2024, n. 4752: è sufficiente la presenza di poche (e dunque non prevalenti) prestazioni sanitarie collegate per rendere gratuito l’intero trattamento;
  • Cass. civ., Sez. III, ord. 1 febbraio 2024, n. 2216: la componente sanitaria rende nulle le clausole di compartecipazione economica a carico dei pazienti o dei familiari.

La Corte d’Appello di Milano si è allineata a questo filone, riconoscendo che le condizioni cliniche della degente (grave decadimento cognitivo, pluripatologie, necessità di trattamenti continuativi) imponevano un trattamento terapeutico personalizzato, dunque rientrante a pieno titolo nelle prestazioni sanitarie ad elevata integrazione sanitaria.

Profili costituzionali


Il principio trova fondamento negli artt. 2, 3 e 32 Cost.:

  • la dignità e l’eguaglianza sostanziale delle persone non autosufficienti impongono che le cure siano garantite indipendentemente dalle condizioni economiche;
  • il diritto alla salute ha natura di diritto fondamentale e non può essere condizionato dalla capacità di spesa familiare;
  • l’obbligo di garantire i LEA grava sullo Stato e sulle Regioni, senza possibilità di traslazione sui privati.

Questa decisione contribuisce a consolidare un indirizzo giurisprudenziale che non può più essere considerato isolato ma che dal 2012 è ormai granitico.

  • gli impegni di pagamento sottoscritti dai parenti sono nulli;
  • gli enti gestori devono rivolgersi esclusivamente alle Regioni per la copertura delle rette;
  • ogni richiesta economica diretta alle famiglie in presenza di patologie degenerative è contraria al diritto vigente e può essere annullata in giudizio.

La pronuncia della Corte d’Appello di Milano si inserisce in un quadro più ampio: quello della non autosufficienza come questione sociale e politica di prima grandezza.

Le famiglie continuano a sostenere costi insostenibili per garantire assistenza a persone affette da Alzheimer, demenze e patologie cronico-degenerative, nonostante una giurisprudenza ormai univoca. La sentenza ricorda che esiste un diritto esigibile, ma la sua attuazione resta disomogenea sul territorio.

È urgente che il legislatore intervenga:

  • garantendo la piena applicazione dei LEA e elaborando una risposta a livello di programmazione,
  • integrando i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) con un fondo strutturale per la non autosufficienza,
  • assicurando la presa in carico personalizzata e partecipata prevista dalla L. 328/2000 e recentemente rilanciata dal D.Lgs. 62/2024 sulla riforma dell’anzianità.

Solo così sarà possibile passare dalla tutela giudiziaria del singolo caso a una garanzia effettiva e generalizzata dei diritti, evitando che la risposta allo stato di bisogno passi sempre e soltanto dai tribunali.

L'articolo Corte d’appello di Milano: le rette di ricovero per patologie degenerative sono integralmente a carico del SSN proviene da Associazione Luca Coscioni.



I dipendenti pubblici chiedono cloud europei “a proprietà dei lavoratori” per l’IA

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Un sindacato che rappresenta i dipendenti pubblici ha chiesto alla Commissione europea di rafforzare la sovranità dell’Europa nel settore del cloud e



Nvidia investe in OpenAi e accontenta (di nuovo) Trump

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Nvidia investirà fino a 100 miliardi di dollari in OpenAi per realizzare centri dati e altre infrastrutture. L'azienda di microchip di Jensen Huang vuole rimanere fondamentale per l'industria dell'intelligenza artificiale, e strizza l'occhiolino a

in reply to Informa Pirata

NVIDIA, servo della gleba di Trump.

Mi viene da bestemmiare. La bolla può seriamente fare male quando arriverà il momento.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)


Importazioni cinesi fraudolente in Ue. L'operazione Calypso di EPPO, la Procura europea che tutela gli interessi finanziari dell’Unione. Bloccati dalle autorità europee merci (soprattutto biciclette) per un valore di 250 milioni di euro


L’Ufficio del procuratore europeo (#EPPO) ha annunciato l’incriminazione di sei persone per il loro presunto coinvolgimento nell’ingresso fraudolento di merci cinesi (soprattutto biciclette e monopattini elettrici) nel porto greco del #Pireo. I sequestri di navi container sono avvenuti alla fine di giugno, per un totale di 2.435 container coinvolti e un valore della merce pari a 250 milioni di euro.
L’accusa dell’ufficio europeo fa parte dell’inchiesta “Calypso”, che quest’estate ha coinvolto numerosi scali dell’Unione Europea. La procuratrice capo europea, Laura Codruța Kövesi (nell'immagine), ha affermato: “Si trattava di un gruppo molto organizzato di criminali, specializzato in questo tipo di frodi. L’operazione Calypso manda a questi criminali un messaggio semplice: le regole del gioco sono cambiate, non ci sono più rifugi sicuri per voi!”.

Le autorità della dogana greca, a seguito delle prime prove ottenute, hanno accusato due doganieri, uno dei quali fermato venerdì, per false certificazioni e favoreggiamento. Inoltre, tra i fermati ci sono quattro spedizionieri frontalieri, già arrestati dalle autorità greche a giugno.
Il meccanismo fraudolento era in atto da almeno otto anni e ha causato una perdita stimata intorno ai 350 milioni di euro in dazi europei e 450 milioni di euro in IVA. L’EPPO ha stimato che, in media, solo “il 10-15 per cento del numero effettivo di biciclette elettriche in un container è stato dichiarato”.
Il modus operandi utilizzato dai contrabbandieri consisteva nel far entrare la merce dal porto del Pireo, dichiarando un valore molto basso. Operatori doganali, come spedizionieri o fornitori di servizi, facilitavano lo sdoganamento verso altri Paesi dell’Unione attraverso un meccanismo ideato per evadere il pagamento dell’IVA. Lo scopo era quello di assicurarsi un esenzione dal pagamento dell’IVA attraverso l’applicazione della Procedura Doganale 42 (CP42) che permette un esenzione se la merce viene venduta ad altre società comunitarie. In realtà, questi acquirenti finali non esistevano ed erano usati solamente come prestanome per evadere l’imposta. Le merci venivano, invece, stoccate in hub illegali cinesi e poi distribuite con documenti falsi in giro per l’Unione.

L’operazione Calypso, tenutasi quest’estate, è il più grande sequestro di container mai effettuato nell’Ue. L’indagine condotta dall’EPPO riguarda 14 Paesi: Bulgaria, Cina, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna. La fese operativa di “Calypso” è iniziata il 26 giugno con l’esecuzione di 101 perquisizioni presso gli uffici di spedizionieri doganali. A giugno sono stati arrestati dieci individui in vari punti d’Europa. Nelle loro abitazioni, sono stati trovati circa 5,8 milioni di euro (di cui 4,75 milioni in Grecia e i restanti in Francia e Spagna), in diverse valute, tra cui dollari di Hong Kong ed euro, spesso custoditi in portafogli digitali e criptovalute.
L'EPPO, o Procura Europea, è un'agenzia dell'Unione Europea istituita nel 2017 per indagare e perseguire i reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE, come frodi, corruzione o riciclaggio di denaro. È caratterizzata dall'essere la prima Procura sovranazionale dell'UE, con giurisdizione in 22 Stati membri; avere poteri di indagine e di azione penale diretti a livello transnazionale; essere indipendente sia dalle istituzioni dell'UE che dai singoli Stati membri; mirare a garantire un'applicazione uniforme del diritto penale dell'UE in tutta l'Unione.

@Attualità, Geopolitica e Satira

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Perché serve un visto europeo per attrarre i cervelli in fuga dagli Stati Uniti

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Trump, nel tentativo di proteggere il mercato americano con i nuovi visti, rischia di offrire all’Europa un’occasione irripetibile. Bruxelles ha una finestra di opportunità che non deve lasciarsi sfuggire. L'intervento



La Cellula Coscioni di Bologna al Disability Pride Bologna 2025

📍 Bologna – Disability Pride
🗓 Domenica 28 settembre 2025
🕒 Dalle ore 15:00
📌 Piazza VIII Agosto (raduno) > Piazza San Francesco (arrivo e attività)

La Cellula Coscioni di Bologna parteciperà al Disability Pride Bologna 2025, una giornata di mobilitazione, testimonianze e cultura sui diritti delle persone con disabilità, organizzata per rivendicare piena inclusione, autodeterminazione e accessibilità.

La manifestazione inizierà alle ore 15:00 con il raduno in Piazza VIII Agosto. A seguire:

  • Circle Singing a cura di Giulia Matteucci (15:15 e 17:10)
  • Partenza del corteo alle ore 15:30, con testimonianze lungo il percorso e arrivo in Piazza San Francesco
  • Attività e interventi pubblici dalle 17:30, con focus su vita indipendente (Daniele Renda), accessibilità urbana (Presidente Consulta Disabilità), disabilità e migrazione (Irid Domnori, Sarah e Arslan Riaz)
  • Performance a cura del Magnifico Teatrino Errante
  • Concerto finale alle ore 19:00 a cura di Lecicia Sorri

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con numerose associazioni del territorio e patrocinata da enti locali.

Una giornata per rendere visibile ciò che troppo spesso resta ai margini, e per ricordare che i diritti – per essere tali – devono essere garantiti a tutte e tutti, senza condizioni.

Per aggiornamenti: @disabilitypride.bologna

L'articolo La Cellula Coscioni di Bologna al Disability Pride Bologna 2025 proviene da Associazione Luca Coscioni.




Le aziende americane hanno licenziato oltre 40.000 lavoratori del settore tecnologico statunitense, sostituendoli con titolari di visto H-1B: lo sostiene la Casa Bianca

La Casa Bianca ha dichiarato in una nota informativa che un'azienda ha ricevuto 5.189 approvazioni H-1B licenziando 16.000 lavoratori negli Stati Uniti, mentre un'altra ha ottenuto 1.698 approvazioni ma ha tagliato 2.400 posti di lavoro in Oregon.


"Un'azienda ha ricevuto l'approvazione per 5.189 lavoratori H-1B nell'anno fiscale 2025, licenziando circa 16.000 dipendenti statunitensi quest'anno. Un'altra azienda ha ricevuto l'approvazione per 1.698 lavoratori H-1B nell'anno fiscale 2025, ma ha annunciato il licenziamento di 2.400 lavoratori statunitensi in Oregon a luglio", ha affermato la Casa Bianca in una nota intitolata "schede informative".

La Casa Bianca ha anche aggiunto che una terza azienda ha tagliato 27.000 posti di lavoro negli Stati Uniti dal 2022, nonostante 25.075 approvazioni H-1B, mentre un'altra ha licenziato 1.000 americani, alcuni dei quali sono stati costretti a formare i loro sostituti stranieri.

"Una terza azienda ha ridotto la sua forza lavoro negli Stati Uniti di 27.000 unità dal 2022, pur avendo ricevuto 25.075 approvazioni H-1B. Un'altra azienda avrebbe tagliato 1.000 posti di lavoro negli Stati Uniti a febbraio, nonostante avesse ricevuto 1.137 approvazioni H-1B per l'anno fiscale 2025. I lavoratori IT americani sarebbero stati persino costretti a formare i loro sostituti stranieri in base ad accordi di riservatezza"

hindustantimes.com/world-news/…

@Lavoratori Tech

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Chi usa ChatGPT? E come?

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OpenAI ha pubblicato un'analisi sul profilo degli utenti di ChatGPT basata su 1,5 milioni di conversazioni. Ecco chi usa di più il chatbot e per cosa viene consultato più spesso. Tutti i dettagli

startmag.it/innovazione/chi-us…




Cosa c’è nel ddl made in Italy sull’IA

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Sicurezza e difesa nazionale, sanità e diritto d’autore, ma anche nuovi reati per contrastare deepfake e violazioni del copyright. Il ddl italiano sull’intelligenza artificiale affronta tutto questo ma non mancano i dubbi sulla sua effettiva applicabilità e

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Cosa c’è nel ddl made in Italy sull’IA

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Sicurezza e difesa nazionale, sanità e diritto d’autore, ma anche nuovi reati per contrastare deepfake e violazioni del copyright. Il ddl italiano sull’intelligenza artificiale affronta tutto questo ma non mancano i dubbi sulla sua effettiva applicabilità e

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Ecuador: missione dei carabinieri forestali del centro di eccellenza di Sabaudia


A Quito una missione dei carabinieri forestali guidata dal Colonnello Cristina Avanzo, Comandante del Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (#CoEEP) di Sabaudia. La missione è stata organizzata dall'Ambasciata attraverso la sede dell'Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (Aics, nell'ambito del programma #AMAZONIA+ che è finanziato dal #GlobalGateway dell' #UnioneEuropea.
Nel 2024, anno di particolare siccità, quasi 40mila ettari di territorio sono bruciati in #Ecuador a causa di incendi causati dall'uomo. Dopo una prima missione del Comandante dei #Carabinieriforestali, generale Andrea Rispoli, sono state prese ulteriori iniziative di solidarietà del nostro Paese.
A una riunione con il sottosegretario al Ministero dell'ambiente e il Capo della Protezione Civile, è seguito un incontro con i pompieri di Quito con i quali i #carabinieri hanno partecipato ad una esercitazione anti-incendio e ad un'informativa sull'incendio che ha colpito la città un anno fa, domato anche grazie al contributo dell'ambasciata d'Italia che mise a disposizione un elicottero. La delegazione si è recata anche presso la Procura Generale dello Stato per uno scambio di opinioni sulle normative e sui metodi investigativi per reprimere e punire gli incendi e ha infine ha avuto un incontro con rappresentanti della Polizia Nazionale.

I termini dell'accordo

Ecuador e Italia hanno concordato di rafforzare la loro collaborazione nella prevenzione e nel controllo degli incendi boschivi, a seguito della visita della Missione Esplorativa dei Carabinieri Forestali, rinomati a livello mondiale per la loro competenza nella protezione delle risorse naturali. Tra i risultati raggiunti, è stato presentato l'innovativo Dispositivo Integrato di Gestione degli Incendi nelle Aree Protette, implementato nella Riserva Geobotanica di Pululahua, che fungerà da modello per l'intero Paese.
Inoltre, oltre 400 guardie forestali sono stati formati in materia di monitoraggio ambientale, controllo forestale e risposta alle emergenze. L'accordo prevede l'istituzionalizzazione di un programma di formazione continua, la partecipazione di delegazioni ecuadoriane a corsi di formazione in Italia nel biennio 2025-2026 e la promozione di una legislazione specifica sugli incendi boschivi, oggi considerati un reato ambientale. Dal 2017, attraverso il programma Amazonía Sin Fuego Ecuador e con il supporto del governo italiano e dell'Unione Europea, oltre 1.200 brigadisti sono stati formati in materia di politiche pubbliche, monitoraggio satellitare e alternative all'uso del fuoco. Questi sforzi proseguiranno fino al 2027 con il programma Ukumary Forest Partnership. "Questa missione dimostra che la cooperazione internazionale è uno strumento potente per costruire un Ecuador più verde, più equo e più resiliente", ha sottolineato Byron Lagla, sottosegretario al Patrimonio Naturale presso il Ministero dell'Ambiente e dell'Energia (MAE). Il MAE ha ribadito il suo impegno a collaborare con alleati internazionali, comunità e organizzazioni nazionali per proteggere le foreste e rafforzare la gestione ambientale nel Paese.

Che cos'è il Centro di Eccellenza di Sabaudia?

Il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (CoEEP) di Sabaudia è un'istituzione internazionale situata all'interno del Parco Nazionale del Circeo, che opera come punto di riferimento per la formazione e la promozione della governance ambientale. Il centro, gestito dall'Arma dei Carabinieri, è nato dalla riqualificazione del Centro di Addestramento Forestale di Sabaudia e rappresenta un polo di eccellenza per l'ambiente, la biodiversità e la gestione delle aree naturali. Il suo obiettivo principale è fornire competenze teoriche e pratiche a funzionari e ufficiali provenienti da paesi in via di sviluppo, al fine di sostenere uno sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ecologico.
Il CoEEP ospita corsi e attività formative rivolte a partecipanti da tutto il mondo, con un'attenzione particolare ai paesi africani e a quelli dell'Unione Europea. Recentemente, il centro ha accolto una delegazione della Macedonia del Nord nell'ambito di un progetto dell'Unione Europea. Inoltre, il centro è stato oggetto di una visita da parte della prefetta Vittoria Ciaramella, che ha potuto apprezzare le sue strutture ammodernate, che includono aule didattiche multimediali, una sala conferenze con servizio di interpretariato e camere per gli ospiti.
Il CoEEP è anche sede della scuola di formazione europea per il progetto LIFE Train2K, un'iniziativa finanziata con 1,5 milioni di euro e coordinata dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Questo progetto mira a migliorare la gestione della Rete Natura 2000 attraverso l'istituzione di un master universitario e la creazione di nuovi profili professionali come i "Natura 2000 Coach", gli "Eco-Restorer" e i "Ranger Natura 2000". Le attività formative si svolgono in modalità teorica e pratica, con esercitazioni dimostrative presso siti Natura 2000 nazionali ed europei.
Il centro ha ricevuto un forte interesse internazionale, testimoniato da missioni di presentazione in paesi come l'Etiopia, dove una delegazione dell'Arma dei Carabinieri ha presentato le potenzialità del CoEEP ai rappresentanti dell'Unione Africana. L'idea fondante del centro è quella di instaurare partnership istituzionali con le agenzie ONU impegnate in questioni ambientali per promuovere piani di formazione a favore dei paesi in via di sviluppo. L'Arma dei Carabinieri si è inoltre impegnata a promuovere la sua expertise in materia ambientale anche a livello europeo, essendo stata designata come Drivership per il settore crimini ambientali per il periodo 2022-2025.

#lifetrain2k

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Dopo il diniego al suicidio assistito ricevuto, “Fabrizio” ha fissato l’appuntamento in Svizzera


“Fabrizio” sarà accompagnato da due persone volontarie dell’Associazione Soccorso Civile, in un’azione di disobbedienza civile

79 anni, affetto da una patologia neurodegenerativa, ha ricevuto un diniego all’accesso del suicidio medicalmente assistito da parte della sua ASL in Liguria


Dopo il diniego della ASL ligure al “suicidio assistito”, nonostante rientri nelle condizioni stabilite dalla Corte costituzionale, “Fabrizio” (nome di fantasia a tutela della privacy), ha fissato un appuntamento in Svizzera per accedere all’aiuto alla morte volontaria.

A supportarlo, con un gesto di disobbedienza civile volto a denunciare la mancata applicazione delle sentenze costituzionali sul fine vita da parte di Regione Liguria, saranno due persone volontarie dell’Associazione Soccorso civile, che hanno deciso di accompagnarlo e assisterlo nel viaggio, sollevando da ogni responsabilità parenti e familiari di “Fabrizio”.

L’azione è compiuta per chiedere che anche la Regione Liguria applichi le regole stabilite dalla Corte, evitando che persone in condizioni di sofferenza intollerabile siano costrette ad andare all’estero per vedere rispettato ciò che in Italia è già un diritto. Soccorso civile, di cui è presidente e rappresentante legale Marco Cappato è l’associazione che organizza le azioni di disobbedienza civile per l’aiuto alla morte volontaria. “Fabrizio”, cittadino ligure 79enne, affetto da una patologia neurodegenerativa progressiva, ha infatti ricevuto un diniego all’accesso al suicidio assistito da parte della ASL.

Secondo il Servizio sanitario della Regione Liguria, “Fabrizio” non dipende da alcun trattamento di sostegno vitale, uno dei requisiti poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita in Italia, sulla base della sentenza “Cappato-Antoniani” 242/2019 della Corte costituzionale. Aveva chiesto la verifica delle condizioni a febbraio 2025.

Dopo le visite della commissione medica, a maggio, era arrivato il diniego. A quel punto, assistito dal gruppo legale dell’Associazione Luca Coscioni, coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, “Fabrizio” aveva presentato un’opposizione alla decisione della ASL, chiedendo la rivalutazione del requisito del trattamento di sostegno vitale. Le nuove visite sono state effettuate a luglio, ma a “Fabrizio” non è mai arrivata una risposta e, non volendo aspettare altro tempo in condizioni di sofferenza intollerabile, ha deciso di andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito.

Aveva dichiarato: “Come dice Pessoa: ‘la vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente’. Siccome io non posso più sperimentare nulla, meglio cessare l’esistenza… per me la vita è solo una sofferenza, bado solo a non soffrire troppo. Non mi piango addosso. Sono determinato ad andare in Svizzera per finire questa vita”.


L’uomo è affetto da una malattia neurodegenerativa progressiva irreversibile, che lo ha portato a una totale perdita della capacità di parlare e a gravi disturbi motori. Attualmente comunica solo tramite gesti e, a fatica, con un tablet. È totalmente dipendente da assistenza quotidiana continua.

L'articolo Dopo il diniego al suicidio assistito ricevuto, “Fabrizio” ha fissato l’appuntamento in Svizzera proviene da Associazione Luca Coscioni.




OpenAI tenta di pulirsi la coscienza con un’IA a misura di adolescente

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OpenAI, già accusata di aver contribuito al suicidio di un adolescente e di provocare psicosi da IA, sta per lanciare un chatbot dedicato dedicato ai minori di 18 anni, ma lo stesso Altman dichiara di non dormire bene da quando è stato