Eurodestra
Il bello delle democrazie è che le maggioranze, legislative e governative, possano alternarsi senza che caschi il mondo o si rivoluzioni il sistema. Qualche cosa cambia, naturalmente, e sarebbe semmai preoccupante il contrario, che restasse tutto uguale. Ma non cambiano gli equilibri fra le istituzioni e non cambia la collocazione internazionale.
Quel che cambia, nelle scelte legislative e governative, può piacere o meno, ma l’occasione per fermare o spingere oltre potrà essere colta al successivo appuntamento elettorale. Posto quanto già qui sostenuto, ovvero che non intravediamo pericoli per gli equilibri istituzionali e le libertà fondamentali, aggiungendo che ove la maggioranza appena vincitrice dovesse venire meno, per divisioni interne, sarà il Quirinale a verificare l’esistenza di altre o scegliere il ritorno alle urne, ragioniamo ora di Unione europea. La destra italiana, considerati anche i suoi legami politici europei, costituisce un pericolo? Corriamo il rischio che l’Italia sia isolata?
Per prima cosa va osservato che la maggioranza neanche esiste se non comprendendo una sua componente che è parte del Partito popolare europeo. Ove questa appartenenza e identità non vengano meno, è già un primo elemento rassicurante. Poi si osservi che il partito europeo che l’onorevole Meloni presiede ha la sua componente più importante in Polonia, e che, come si può verificare anche in Italia, l’aggressione russa all’Ucraina ha collocato questo gruppo fra quanti condannano Putin senza cercare sfumature, ribadendo la collocazione atlantica e interamente condividendo le scelte dell’Ue (nel caso italiano: quelle del governo Draghi).
Vero che la Lega a trazione salviniana è su posizioni diverse e per certi aspetti opposte, ma ha una forza ben ridotta e, comunque, non s’è mai spinta oltre le parole, votando a favore delle sanzioni. Su quel fronte (in senso pieno) non ci sono problemi.
E su quello della coerenza europeista, guerra a parte? Qui le cose stanno diversamente. La ragione per cui non basta affatto che ci si dica “patrioti europei” si trova nella storia. Recente. I comunisti, infatti, si dicevano “eurocomunisti”, stringendo rapporti con gli omologhi portoghesi, spagnoli e francesi. Non di meno nessuno li ha mai considerati veramente europeisti e, anzi, fecero il possibile per impedire il processo d’integrazione.
Varrà la pena ricordare che si opposero all’ingresso dell’Italia nello Sme (Sistema monetario europeo), propedeutico all’euro, e che il discorso di diniego fu tenuto, alla Camera, da Giorgio Napolitano. In quelle condizioni non potevano governare e ove l’avessero fatto sarebbe stata una tragedia, per l’Italia. Questa è una pagina importante, specie per quelli che già cominciano a dire che c’è preclusione per la destra: falso, c’è e ci sarà preclusione per gli antioccidentalisti e per gli anti-Ue. Che poi sono quelli amati dalla Russia, nel secolo scorso e in questo.
Qualche tempo dopo la sinistra italiana e Napolitano in particolare s’impancarono a dar lezioni d’europeismo a tutti. Tanto che taluni si sono convinti l’Ue sia una cosa di sinistra (e che siano sinistra la Cdu o la Csu, in Germania, fa morire dal ridere). Poco male: avevamo vinto noi, avevano vinto gli europeisti e non si deve essere gelosi. Succederà la stessa cosa a destra? Più o meno, se vorranno diventare forza e forze capaci di governare, di costruire e non solo di mestare nei cattivi umori. E noi europeisti ne saremo felici.
In particolare ne saremo felici come europeisti italiani, visto che il terreno di prova non sarà la guerra, ma l’accettazione della corrispondenza fra politiche europee e vincoli da quelle generate, specie in campo economico. La prova sarà il sapere fare i conti con la realtà, rinunciando a quanto d’irreale ci si portava dietro. E che quei conti tornino sarebbe un gran bene per la democrazia. Anche nel caso non si dovesse condividere, in parte o del tutto, quel che la maggioranza di destra farà.
L'articolo Eurodestra proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Defence for Children: i minori non accompagnati devono essere prima minori e poi migranti
di Eliana Riva –
Pagine Esteri, 12 ottobre 2022 – “I minorenni stranieri non accompagnati ci portano a sfidare un’idea di infanzia, ci pongono un problema di identità politica, sociale e culturale che non abbiamo ancora affrontato”. Defence for Children Italia, sezione italiana di un movimento mondiale che difende e promuove i diritti delle persone minorenni, ha presentato questa estate il Rapporto sul grado di applicazione della Legge 47/2017. La ricognizione effettuata insieme a CESPI per l’Osservatorio Nazionale Minori non accompagnati ha raccolto dati ed esperienze sullo stato dell’arte del sistema di accoglienza e di protezione dei minori non accompagnati.
Focalizzandosi sul sistema delle regioni Sicilia, Puglia, Marche e Liguria, il Rapporto raccoglie criticità e storture di una errata o assente applicazione della legge, suggerendo metodologie alternative e modalità di superamento degli ostacoli che impediscono una gestione opportuna.
“Defence for Children non è un’organizzazione a carattere filantropico – ci spiega Pippo Costella, direttore della sezione italiana – ma riconosce, in un mondo adulto, la titolarità dei diritti dei minorenni. I nostri ambiti prioritari sono quelli che riguardano i minorenni nei fenomeni migratori, nella sfera della giustizia ma anche le questioni di genere e la loro partecipazione attiva alla vita della comunità“. Il Rapporto si costituisce sulla base dell’esperienza di Defence for Children con i ragazzi migranti e analizza nello specifico le differenze tra l’applicazione della legge e quello che la legge stessa prevederebbe. “La legge sui minori non accompagnati è una buona legge, crediamo possa rappresentare un riferimento primario o almeno dovrebbe essere così ma così non è. La legge si connette ai principi internazionali di protezione dei minore, come La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e li declina in termini di azioni. Se fosse applicata potrebbe determinare politiche virtuose. Ma al momento viene applicata in maniera frammentaria e non è messa a sistema”.
Il Rapporto rileva infatti che i minorenni stranieri, che raggiungono da soli l’Italia spinti a lasciare il proprio paese e la propria casa da situazioni di conflitto, povertà e necessità, nonostante l’obbligo di pari trattamento indicato dal primo articolo della Legge, continuino a subire una situazione sistematica di discriminazione e penalizzazione nel percorso di accoglienza.
“Il fatto di essere un migrante – continua Costella – non dovrebbe prendere il sopravvento sull’essere un minore non accompagnato. Anzi, la legge difende le concezione del superiore interesse del minorenne. Ma oggi avviene esattamente il contrario: si è prima un migrante e poi un minore. La legge mette al centro non solo i diritti ma anche i bisogni dei minori, proponendo una versione olistica che integra la sua storia, il presente e le possibili prospettive. Mette in relazione i diversi ambiti, li mette a sistema. Se fosse applicata sarebbe possibile prendere in carico il minore contestualizzando i suoi bisogni reali“.
“L’accoglienza deve innalzare il livello di protezione e ridurre la vulnerabilità. Molti non si sentono tutelati dal sistema e quindi scappano. Possiamo raccontarci che quelli che scappano hanno semplicemente deciso di andare da un’altra parte ma la verità è che il sistema non è riuscito a tutelarli. La legge permette il ricongiungimento familiare ma ci impiega almeno un anno e per un ragazzo o una ragazza un anno è tantissimo. Un minore che fugge si mette in una condizione di vulnerabilità, di quasi clandestinità, è facile che diventi vittima di violenza“.
Alla base della mancata o errata applicazione della legge da parte delle istituzioni c’è sicuramente anche un problema di conoscenza del fenomeno, che viene trattato da anni e anni in termini di emergenza. “E questo in tutte le fasi di gestione – continua Pippo Costella -, da quella dell’operatore a quella del politico di turno. Tra le istituzioni non esiste neanche un linguaggio condiviso che possa aiutare a stabilire una strategia. Con la modalità di gestione dell’emergenza vanno in deroga una serie di questioni e non si riesce a sviluppare un’intelligenza. I minorenni poi, in generale, non hanno voce nel nostro sistema. Se sono stranieri e non parlano la nostra lingua, ancora meno. Esiste una discriminazione strutturale a cui vengono sottoposti i minori stranieri. Sono infantilizzati o adultizzati ma mai ascoltati. Nel rapporto la voce dei ragazzi e delle ragazze è presente, è quella dei minori con cui quotidianamente lavoriamo. Se vogliamo capire chi sono e non solo cosa sono, dobbiamo ascoltarli”. E il Rapporto contiene anche pratiche di ascolto e un glossario proposto come punto di partenza per la gestione condivisa tra le istituzioni. Perché spesso anche la mediazione culturale è assente, i mediatori delle comunità sono precari e costretti a passare tantissimo tempo impegnati nella compilazione di lunghe e macchinose pratiche burocratiche. Spesso non denunciano le violazioni del diritto perché sarebbero licenziati. Defence for Children lavora tanto con i tutor volontari, un ruolo importante che permette al cittadino di entrare nel sistema con lo scopo preciso di tutelare. Ma è un ruolo in crisi. Non perché manchino i volontari ma perché se il sistema è inefficiente per il cittadino diventa una missione impossibile: il tutor si trova a lavorare non per il sistema ma contro di esso. “Spesso a venir prima degli interessi del minorenne sono gli interessi istituzionali, le strumentalizzazioni politiche, gli appalti con la formula del capitolato. Dobbiamo garantire una terzietà e questo può essere fatto solo con un sistema legislativo. In alcune Regioni presentiamo il Rapporto insieme al Garante per l’infanzia, perché potrebbe rappresentare un ausilio importante per le istituzioni che possono trovare al suo interno una lettura del fenomeno che cerca di articolare ciò che prevede la legge”. Il fatto che si tratti di adolescenti, spesso maschi, allontana l’immagine del minore non accompagnato da quella un po’ romantica del bambino o della bambina. E questo crea anche specifiche difficoltà politiche. Il rapporto declina in termini pratici ed intriganti un testo formale e noioso quale è quello di una legge. “È realizzabile e a basso costo. Utile soprattutto in un momento in cui molta propaganda politica si basa sull’incitamento alla violazione della legge internazionale“.
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PayPal, alfiere della censura e del World Economic Forum
Il 7 ottobre 2022 il DailyWire riportava una notizia inquietante: “New PayPal Policy Lets Company Pull $2,500 From Users’ Accounts If They Promote ‘Misinformation” (Una nuova policy aziendale permetterà a PayPal di prelevare $2.500 dagli account delle persone che promuovono disinformazione).
L’articolo spiega che, in base a un aggiornamento pubblicato sul loro sito, PayPal aveva in programma di aggiornare la sua Acceptable Use Policy, estendendo la lista delle attività vietate anche a “l’invio o la pubblicazione di ogni messaggio, contenuto o materiale che promuova disinformazione o che presenti un rischio per la sicurezza o benessere delle persone”.
Grazie alla Wayback Machine di web.archive.org possiamo verificare che in effetti la scorsa settimana è stato pubblicato sul sito di PayPal una Acceptable Use Policy che riportava la data del 3 novembre 2022, contenente questo nuovo paragrafo:
Più o meno è ciò che riporta l’articolo: a discrezione di PayPal verrà sanzionata la pubblicazione di ogni tipo di messaggio, contenuto o materiale che possa essere dannoso, osceno, violento oppure sgradevole - oltre a numerose altre ipotesi, come messaggi e contenuti che in qualche modo possano discriminare individui o gruppi, o che possano presentare un rischio per la sicurezza e il benessere delle persone.
Qualche giorno dopo PayPal ha “smentito” la notizia, affermando che si trattasse di un errore, e che non era previsto in realtà alcun aggiornamento della loro Acceptable Use Policy.
La questione è preoccupante e vale la pena commentarla, andando oltre i semplici fatti di cronaca. Sappiamo che PayPal è strettamente connesso col World Economic Forum e questa vicenda non è semplicemente frutto di un errore casuale.
Ma prima di entrare nel vivo, vediamo cosa prevede oggi la loro Acceptable Use Policy.
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L’ultimo aggiornamento dell’Acceptable Use Policy di PayPal risale al 20 settembre 2021. La policy oggi riporta le seguenti attività vietate:
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Meloni è più oscura di una camera oscura
Meloni sta in Parlamento e riceve gente. Si sta trattando, si dice. Sì, ma su cosa? Cosa sta promettendo o cosa le stanno promettendo tutte queste persone, spesso ignote, che vanno e vengono? E poi i 'patrioti'. Che diamine significa una Europa dei patrioti, e che sono i patrioti? Patriota di che? dell’Italia e della Spagna o dell’Europa? E' ben legittimo domandarsi a cosa ci vuole portare la signora Meloni
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Estrattivismo dei dati: Davide Lamanna intervista Giacomo Tesio su Monitora PA
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Il nuovo orientamento di Taiwan nel confronto con la Cina
La festa nazionale di Taiwan il 10 ottobre segna un’opportuna inversione di tendenza del respingimento strategico contro il continuo accerchiamento da parte della Cina con pressioni sia soft che hard power sia su Taipei che sugli attori regionali nella sua spinta a consolidare il suo obiettivo di riunificazione. Mentre Pechino cerca di sostenere il principio “una […]
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I campi minati geopolitici di un mondo turco
L’invasione russa dell’Ucraina ha dato nuova vita alla visione della Turchia di un mondo turco che si estende dall’Anatolia allo Xinjiang, nella Cina nord-occidentale. “L’Asia centrale ora assomiglia agli anni ’90, quando c’era un’enorme competizione tra le potenze globali e regionali per l’influenza sulla regione ricca di risorse. L’ombra della Russia sulla regione, unita al […]
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La Cina ha un problema: il suo soft power sta precipitando
Al 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese la crisi del soft power, un pilastro della politica estera cinese, fino ad ora obiettivo dichiarato dell'orientamento politico a lungo termine della Cina. Diverse ricerche globali mettono in evidenza come mentre l'influenza di Pechino tiene, l'immagine no, le opinioni sfavorevoli sulla Cina hanno raggiunto un massimo storico dell'80%
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🔍 #PNRRIstruzione, quanto ne sai?
Nella rubrica di oggi approfondiremo insieme un’altra linea di investimento del #PNRR, quella dedicata all’educazione motoria e allo sport a scuola.
Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022
L’11 ottobre 2022, a partire dalle ore 10.30, il nostro Presidente Giuseppe Benedetto è stato ospite di Roberto Inciocchi a “Start” su Sky TG 24.
player.vimeo.com/video/7590615…
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BEN(E)DETTO 11 ottobre 2022
Coloro che, legittimamente, in Italia vogliono chiamarsi conservatori, ci spieghino se intendono ispirarsi alla Le Pen o alla Thatcher. Cambia tutto. Ma proprio tutto.
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Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022
L’11 ottobre 2022, a partire dalle ore 10.30, il nostro Presidente Giuseppe Benedetto sarà ospite di Roberto Inciocchi a “Start” su Sky TG 24.
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Dire #MIStaiACuore significa anche imparare come agire nei momenti di necessità.
Flavia Civitelli, studentessa del Liceo artistico “E.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #PNRR, nuove scuole: concluso il primo grado del concorso di progettazione
🔸 ITS e Cyber Security, al via la Rete di coordinamento per lo sv…
Legami
Le decisioni arriveranno il 20-21 ottobre, data del Consiglio europeo. Ma la decisione più importante è già stata presa da mesi, fissando una unità politica europea che solo Orban prova a mettere in dubbio. Senza neanche lontanamente riuscirci.
L’unità sulla risposta alla criminale invasione russa è già un fatto, fissata nelle sanzioni, negli aiuti (anche militari) agli ucraini e nella decisione tedesca di considerare North Stream 2 morto prima di nascere. Ieri è stata ribadita e rafforzata. Ci si capisce nulla, se non si parte da questo presupposto. Da qui al 20 il problema non è trovare l’unità, ma il consolidarla con altri passi. Come diversi ne sono stati fatti, dal 24 febbraio, e se ne faranno. Ciascun passo, ciascuna riconferma dell’unità, crea legàmi.
L’Unione europea è un poderoso acquirente di gas. Fin qui, essendo economicamente conveniente (ricordiamolo, altrimenti si sembra scemi) si è preferito che ciascun Paese si regoli per conto proprio nell’acquistare, salvo sottostare a regole comuni che favoriscono il consumatore, nel vendere e distribuire.
Difatti il prezzo del gas scendeva. La pioggia di telefonate che ricevevamo, con offerte sempre più vantaggiose, non era dovuta alla generosità, ma alla sana cupidigia, di cui il consumatore si giovava. La situazione è cambiata ed è ora conveniente cambiare musica.
Delle cose sono state già fatte, anche se l’informazione caciarona non agevola nel diffonderle: si è già fissata una soglia al di sopra della quale si tagliano i profitti delle società energetiche; si è stabilito un prelievo di solidarietà; si marcia verso l’acquirente unico (come per i vaccini). Ciascuna di queste cose comporta legàmi.
Difatti taluni (l’Olanda) li considera eccessivi. Saranno più stretti con il tetto al prezzo del gas, foss’anche come banda d’oscillazione. Saranno strettissimi con un eventuale fondo comune. Chi lamenta ritardi, chi frigna per la poca Europa, si ricordi che quei legàmi generano i vincoli contro cui ieri faceva dissennate campagne.
I sovranisti italocentrici (come i francocentrici, germanocentrici e via centrando) e i falsi europeisti perdenti hanno in comune la convinzione che quei legàmi siano una camicia di forza e le istituzioni europee una specie di istitutrice severa (meglio se tedesca, nella loro turpe fantasia). Balle. Non ci sono dictat, moniti, gelo. C’è il vincolo della realtà: un fondo comune ha delle regole, che puoi non accettare, ma che poi devi rispettare.
I veri difensori dell’interesse nazionale sono quanti capiscono che l’Ue siamo noi e non esiste un “noi” estraneo all’Ue. I pericolosi danneggiatori dell’interesse nazionale sono quanti non hanno il coraggio di spiegare cosa è necessario fare, quindi preferiscono dire: “lo chiede l’Europa”.
Spostano l’accento e al posto dei legàmi condivisi preferiscono chiedere: lègami, che altrimenti scivolo. Sostituiscono i legacci alla convenienza, sol perché raccontarono che si sarebbero battuti contro quello che favorisce il nostro mondo produttivo e la crescita economica. Si fanno legare per non dovere onorare le castronerie piagnucolose e vittimiste con cui lisciarono il pelo ai nazionalismi e all’assistenzialismo amante e produttore di povertà.
Per questo, a destra e sinistra, si sente sempre il bisogno di dire: l’Europa è divisa. E si osa ripeterlo mentre viviamo la più clamorosa dimostrazione di unità politica, di fronte a una guerra. Mai successo prima. Certo che se ne soffre e certo che il dolore non è uniforme, neanche all’interno di un solo Paese, quindi i bisogni sono diversi. Questo è il lavoro necessario, da Praga al 20.
Quel castello è noto per la “defenestrazione”. 1618, una questione religiosa (e non solo): presero i rappresentanti dell’imperatore e li frullarono dalla finestra. Ancora oggi c’è una storiella popolare: non morirono, perché sotto c’era una montagna di sterco. L’Unità europea, in quel castello, defenestri chi riporta la guerra nella nostra Europa e il Mondo alle porte dell’inferno.
L'articolo Legami proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
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twitter.com/fpietrosanti/statu…
https://twitter.com/fpietrosanti/status/1578418016014192640
@[url=https://mastodon.uno/users/prevenzione]Christian Bernieri[/url] Qui un meraviglioso meme sul temaTwitter
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#EFF ha saputo che un broker di dati ha venduto dati grezzi sulla posizione di singole persone alle forze dell'ordine federali, statali e locali.
Questi dati personali non vengono raccolti da ripetitori di telefoni cellulari o giganti della tecnologia come Google: sono ottenuti dal broker tramite migliaia di app diverse su app store Android e iOS come parte del più ampio mercato dei dati sulla posizione.
La società, Fog Data Science, ha affermato nei materiali di marketing di avere "miliardi" di punti dati su "oltre 250 milioni" di dispositivi e che i suoi dati possono essere utilizzati per conoscere dove lavorano, vivono e si associano.
#Fog vende l'accesso a questi dati tramite un'applicazione web, chiamata Fog Reveal, che consente ai clienti di puntare e fare clic per accedere a cronologie dettagliate
eff.org/deeplinks/2022/08/insi…
Inside Fog Data Science, the Secretive Company Selling Mass Surveillance to Local Police
A data broker has been selling raw location data about individual people to federal, state, and local law enforcement agencies, EFF has learned.Electronic Frontier Foundation
New US Executive Order unlikely to satisfy EU law
È improbabile che il nuovo ordine esecutivo degli Stati Uniti soddisfi il diritto dell'UE Oggi il governo degli Stati Uniti ha pubblicato un ordine esecutivo che limiterebbe la sorveglianza degli Stati Uniti. Questa è una prima dichiarazione di noyb.
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Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Solidarietà alle Donne del popolo Iraniano - Dedicato a Mahsa Amini
Condizione delle donne e femminismo borghese
Condizione delle donne e femminismo borghese - Contropiano
Bastano pochi secondi, un confronto di piazza nato per caso, e la fragilità mostruosa degli argomenti usati dal Palazzo esce fuori in modo clamoroso.Redazione Contropiano (Contropiano)
Hello @Philipp Holzer , I am administrator of this instance and I am also moderator of an Italian mastodon instance.
I need to contact you urgently to report a user who is using your platform to scam other people!
Thank you and good day
L’obsolescenza degli smartphone e la raccolta massiccia di dati mettono in pericolo il futuro del digitale
Vorrei segnalare un altro articolo molto interessante pubblicato da Basta!, media francese indipendente e autofinanziato (se potete, sostenetelo da qui: basta.media/don):
“L’obsolescenza degli smartphone e la raccolta massiccia di dati mettono in pericolo il futuro del digitale” di Emma Bougerol:
basta.media/l-obsolescence-des…
Questo è il sommario che apre l’articolo:
“Dai minerali indispensabili per gli smartphone all'energia consumata dai data center, la tecnologia digitale ha un pesante impatto ecologico. Anche in questo caso la sobrietà è essenziale, ma non passa necessariamente dalla riduzione dell'uso di Internet”.
Qui sotto trovate una sintesi dei temi trattati, l’articolo è distribuito con una licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0 che non ne permette la traduzione.
L’articolo mette in evidenza alcuni dati dell’impatto della tecnologia digitale sull’ambiente: questa rappresenta in Francia il 10% del consumo di elettricità e il 2,5% dell'impronta di carbonio che sintetizzata in un’immagine piuttosto efficace è l’equivalente delle emissioni di CO2 di 12 milioni di automobili, che percorrano ciascuna 12.000 km all'anno.
L’articolo sottolinea poi come la valutazione dell’impatto ambientale debba tener conto di molteplici fattori: il consumo di tutti i dispositivi usati dagli utenti, ma anche i consumi della rete che trasporta questa enorme quantità di dati e interazioni e quello dei data center che li archiviano.
Il testo prosegue ricordando come la produzione dei terminali degli utenti, televisori, computer, smartphone costituisca la parte maggiore e più dannosa dell’impatto ambientale del digitale (esaurimento delle risorse, emissioni, consumo di energia, produzione di rifiuti).
Buona parte di questi danni ambientali colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo in cui si estraggono i metalli preziosi e quelli in cui vengono scaricati i nostri rifiuti elettronici.
A questo aspetto si aggiunge l’esaurimento di alcuni minerali necessari per la costruzione dei dispositivi, ad esempio litio e cobalto per le batterie o il tantalio per i circuiti degli smartphone.
Anche in questo caso non è possibile pensare che la quantità di dispositivi prodotti possa essere infinita.
Un altro grave problema affrontato è quello dell’obsolescenza dei dispositivi: in Francia la vita media di uno smartphone è stimata tra i due e i tre anni, è chiaro che per ridurre l’impatto ambientale sarebbe necessario aumentare e non di poco la durata dell’utilizzo dei dispositivi, secondo un esperto dell’associazione GreenIT.fr si dovrebbe arrivare ad 8 anni per gli smartphone, 10-15 anni per i computer e 20 per i televisori.
La conclusione dell’articolo si apre con un titolo un po’ forte, "Eliminiamo il digitale ogni volta che è possibile” che però viene meglio articolato nelle righe successive: non si tratta di fermare del tutto lo sviluppo della tecnologia digitale, ma si tratta di optare per scelte “low tech” che pratichino anche alternative analogiche là dove disponibili. Questo processo non può essere un percorso individuale è fondamentale un intervento politico dello stato che deve regolamentare in qualche modo la vendita e la distribuzione dei prodotti digitali.
L’obsolescence des smartphones et la collecte massive de données mettent en péril l’avenir du numérique
Le numérique représente 10% de la consommation d'électricité en France, et 2,5% de ses émissions de CO2.Basta!
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Oscar, La Stranezza del palermitano Andò tra i 12 film italiani in gara per la candidatura
C'è anche il film "La Stranezza" del regista palermitano Roberto Andò, con protagonisti Toni Servillo e il duo pure palermitano formato da Salvo Ficarra e Valentino Picone nell'elenco delle 12 pellicole che concorreranno alla designazione del titolo candidato a rappresentare l'Italia nella selezione per la categoria International Feature Film Award dell'edizione numero 95 dell'Academy Awards, il prestigioso Premio Oscar.
gds.it/foto/cinema/2022/09/21/…
Oscar, La Stranezza del palermitano Andò tra i 12 film italiani in gara per la candidatura
C'è anche il film "La Stranezza" del regista palermitano Roberto Andò , con protagonisti Toni Servillo e il duo pure palermitano formato da Salvo Ficarra e Valentino...redazione (Giornale di Sicilia)
Un biglietto per il Metaverso
A Palermo, a Palazzo Reale il futuro è già arrivato, dal 21 settembre, μετα Experience, uno spazio permanente tra arte e dimensioni parallele. Immersi nella dimensione dell'Infinity Room i visitatori potranno assistere alla smaterializzazione e materializzazione dei capolavori d'arte originali e scoprire come avviene la creazione dell'identità dell'opera provando il processo sulla propria pelle.
palermo.gds.it/video/cultura/2…
Palermo, a Palazzo Reale uno spazio permanente tra arte e dimensioni parallele
Un biglietto per il metaverso. A Palazzo Reale il futuro è già arrivato. Apre, dal 21 settembre, μετα Experience, uno spazio permanente tra arte e dimensioni...Maria Vera Genchi (Giornale di Sicilia)
Palermo, da luogo di mafia a simbolo di riscatto: nel quartiere Cruillas una piccola oasi verde anche per le api
Il progetto Terra Franca nasce nel 2019, promosso dall'associazione Hryo, in un terreno confiscato a Cosa nostra. Obiettivo è restituire alla comunità un luogo naturale in un contesto cittadino che diventi vessillo di inclusione sociale e legalità.
Al suo interno, tra le altre cose, un apiario olistico e una serra della biodiversità.
Fonte notizia: Palermotoday
VIDEO | Da luogo di mafia a simbolo di riscatto: a Cruillas una piccola oasi verde anche per le api
Il progetto Terra Franca nasce nel 2019, promosso dall'associazione Hryo, in un terreno confiscato a Cosa nostra. Obiettivo è restituire alla comunità un luogo...Rosaura Bonfardino (PalermoToday)
La leggenda del fantasma della Suora del Teatro Massimo di Palermo
𝗟𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗮𝗻𝘁𝗮𝘀𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼
i Palermo. Pima della costruzione del Teatro furono demolite alcune strutture preesistenti tra cui la Chiesa di San Francesco delle Stimate, compreso il monastero ed il cimitero annessi, consistenti nella Chiesa di San Giuliano e la Chiesa di Sant’A…panormus
Eppur si muove! Qualche alternativa al dominio dei GAFAM nel mondo della scuola.
Su Basta!, un media indipendente francese, un articolo molto interessante che fa il punto sulle alternative ai #GAFAM che stanno crescendo in alcuni paesi europei (Francia, Germania e Spagna):
https://basta.media/profs-parents-d-eleves-et-activistes-se-bougent-pour-liberer-l-ecole-des-Gafam
Insegnanti, genitori e attivisti si muovono per liberare la #scuola dalla morsa di Google e Microsoft
Particolarmente interessanti le affermazioni di Simona Levi, fondatrice di Xnet un'associazione catalana che si batte per la difesa delle libertà digitali e che ha realizzato DD (Digitalizzazione Democratica) una suite di strumenti digitali per l’istruzione: xnet-x.net/en/digital-democrat…
Per l'attivista Simona Levi, oggi è necessario fare pressione soprattutto sugli stati e sull’Unione Europea. “Se le grandi multinazionali della tecnologia sono state in grado di avere così tanto spazio nell'istruzione, è perché le istituzioni non si sono prese le proprie responsabilità."
“L'Unione Europea e i governi devono impegnarsi per una piattaforma europea libera per la digitalizzazione dell'istruzione. Per noi è immorale che la digitalizzazione dell'istruzione e dell'amministrazione in generale avvenga con mezzi che non garantiscono la sovranità dei dati dei cittadini. »
L’articolo ricorda anche Apps éducation, la piattaforma realizzata dal ministero dell’istruzione francese (l’Éducation Nationale) che mette a disposizione degli insegnanti una piattaforma di strumenti digitali liberi tra cui PeerTube, Nextcloud e BigBlueButton.
E naturalmente viene menzionato anche il ruolo che all’interno del ministero dell’istruzione ha assunto Alexis Kauffmann, fondatore di Framasoft, nella promozione del software libero.
Quando l'Éducation nationale assume il fondatore di Framasoft
@Scuola - Gruppo Fediverso
@Scuola
Profs, parents d’élèves et activistes se bougent pour libérer l’école de l’emprise de Google et Microsoft
Les Gafam, multinationales du numérique comme Google ou Microsoft, prennent toujours plus de place dans les écoles et mettent la main sur les données personnelles des élèves et de leurs parents.Basta!
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twitter.com/chiaraepoi/status/…
Dopo 192 commenti, alcuni dei quali molto acidi e la solita schiera di fenomeni che sanno tutto loro ho deciso di chiudere i commenti perché mi sono stufata.
Cosa ho imparato da questa esperienza?
1) che la maggior parte delle persone sui social ha una scala di priorità che come minimo non coincide con la mia. Secondo me l'uso dei femminili nei nomi delle professioni, per quanto possa essere considerato importante, non può avere lo stesso peso delle discriminazioni (salariali e non) che le donne subiscono sul posto di lavoro.
2) che Twitter è pieno di fenomeni che credono di sapere tutto su tutto e non hanno l'umiltà di ammettere che al mondo ci sia qualcuno che ne sa più di loro (ma questo avrei dovuto saperlo prima)
3) che Twitter è pieno di gente che spara sentenze sulla gente che non conosce (e anche questo avrei dovuto saperlo)
4) che c'è un sacco di gente che non ha la minima idea dei problemi di discriminazione delle donne sul posto di lavoro (e non parlo solo di salario)
5) (e poi ho finito) che non so scrivere i curriculum, parlo di cose che non so solo perché esprimo quella che è chiaramente solo una mia opinione e che tutti lavorano in posti fantastici dove la parità tra i generi è una cosa acquisita e invece io in un posto di merda (e io che pensavo che la mia azienda fosse un po' meglio delle altre, pensate un po')
Chiudo qua questa cosa, pensando sempre di più che per vivere felici su Twitter bisogna scrivere solo frasi d'amore, mandare foto di gattini e al massimo far vedere ogni tanto le tette o il culo. Già se condividi il link a una canzone che ti piace parte la schiera dei puntacazzisti che hanno da ridire su quello che hai messo, figuriamoci.
Torno nel mio antro in silenzio, nei miei pensieri (perché io penso, anche se qualcuno non lo crede) e nelle cose che mi danno sicurezza e tranquilltà, anche perché credo di non essere più in grado di reggere uno shitstorm di questa portata.
https://twitter.com/chiaraepoi/status/1569930750488616962
Non me ne frega un cazzo di essere chiamata ingegnerE o ingegnerA. Pagatemi come i miei colleghi maschi piuttosto. (a parità di mansioni, ovvio)Twitter
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Internet e social: la dose giusta per gli adolescenti. Il post di Carlo Venturini sull'Almanacco della Scienza
Sabrina Molinaro dell’Istituto di fisiologia clinica e Giorgia Bassi dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr spiegano perché è importante che gli adolescenti riducano il tempo trascorso in Rete, utilizzando Internet e i social network. E fondamentale è anche il ruolo dei genitori, che vanno coinvolti nell’educazione digitale
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La matematica non serve a niente. Tranne che per...
Ho incontrato su TW il poster che trovate qui sotto, creato dal laboratorio di matematica Raphael Salem dell’università di Rouen, per scaricarlo in formato .pdf: https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/PosterLesMathsCaSertARien.pdf
Fa parte di una bella raccolta di poster di argomento matematico che trovate qui:
https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/posters.html
È pubblicato su una pagina che si intitola “Les Sorciers de Salem” con un gioco di parole che allude alle streghe (sorcières) di Salem.
Nel sito c’è anche una pagina con una versione interattiva del poster che rimanda all’approfondimento di alcuni degli usi della matematica (in francese):
sorciersdesalem.math.cnrs.fr/S…
Qui sotto la traduzione del testo contenuto nel poster.
La matematica non serve a niente.
Tranne che per..
Comprendere il corso delle stelle
Fare previsioni del tempo
Misurare il mondo
Suddividere in modo equo
Proteggere i nostri segreti
Trovare il percorso più breve
Ascoltare la musica
Costruire ponti
Decifrare i big data
Evitare gli ingorghi
Diagnosticare e curare in modo più efficace
Organizzare una rete di comunicazioni
Navigare in Internet
Sviluppare l'intelligenza artificiale (e la nostra)
Fotografare le farfalle
Decodificare il DNA
Anticipare gli effetti del caso
Rilevare e correggere gli errori
Modellizzare lo scioglimento dei ghiacciai
Immaginare altri universi
Meravigliarsi per la bellezza dei frattali
Migliorare le prestazioni sportive
Far volare gli aerei
Valutare le nostre possibilità di vincere alla lotteria
Adattare una ricetta al numero di ospiti
Ottimizzare... Analizzare... Decidere... Stimare... Creare... Giocare... Esplorare… Simulare... Calcolare… Vedere... Disegnare... Argomentare...Difendere... Programmare... Esprimere....
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PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE
PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE
Crescere, in tutti i sensi, è di per sé un fatto positivo ma qualche problema in fondo lo crea sempre.
Così come per le mamme, che devono che devono costantemente rinnovare il guardaroba dei figli per adeguare l’abbigliamento al loro sviluppo fisico, anche per In Your Eyes la costante crescita di contatti riscontrata negli ultimi anni comporta il dover affrontare un “piacevole” problema: quello di far fronte alle numerose richieste di recensione che ci pervengono ogni giorno.
Come sapete, noi non ci poniamo limiti di genere per cui, se su alcuni siamo abbastanza coperti, su altri facciamo oggettivamente fatica a prendere in carico tutto il materiale.
Soprattutto per quanto riguarda l’elettronica, il rapporto tra il numero di dischi da recensire e quelli effettivamente soddisfatti è decisamente sfavorevole: è proprio qui che avremmo bisogno di nuova linfa, sotto forma di qualcuno che, alla propria passione per la musica, voglia abbinare quella di rendere partecipi gli altri delle proprie sensazioni , ma è inutile dirvi che, anche se foste appassionati ed esperti di altri generi, saremmo comunque ben felici di accogliervi nella nostra famiglia.
Ovviamente non ci servono persone che vogliano intraprendere questa attività in maniera eccessivamente saltuaria e discontinua: il nostro target individuale si attesta attorno ad un minimo di 4-5 recensioni mese, comunque non molte se pensiamo che si tratterebbe di scriverne almeno una ogni settimana, senza contare che un appassionato (con la A maiuscola) almeno un’oretta al giorno per ascoltare musica la trova sempre e comunque.
Se pensate d’essere in grado di garantire ragionevolmente quanto richiesto, fatevi avanti, anche se non avete mai fatto alcuna esperienza del genere in passato; nel ricordarvi che tutti coloro che operano nella nostra webzine non ci guadagnano un centesimo e che la vera ricompensa è quella di intraprendere un hobby che consente di interagire direttamente con musicisti, etichette discografiche ed agenzie di promozione, vi invitiamo a scrivere all’ indirizzo
info@iyezine.com
Successivamente verrete contattati da chi si occupa della pianificazione e della pubblicazione dei contenuti, per entrare maggiormente nei dettagli della collaborazione.
Fatevi un regalo, provate a trasformare la vostra passione per la musica in qualcosa di ancora più stimolante …
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Sentenza
in reply to Pëtr Arkad'evič Stolypin • • •informapirata ⁂ reshared this.
informapirata ⁂
in reply to Sentenza • • •la Thatcher però è comunque meglio della Le Pen per almeno due motivi:
- è morta
- nessuno in Europa occidentale può essere peggio della Le Pen
@petrstolypin
Sentenza
in reply to informapirata ⁂ • • •informapirata ⁂
in reply to Sentenza • • •ma su questo sono d'accordo: l'antinomia tra Thatcher e Le Pen è sbagliata, perché sono due visioni diversissime ovviamente ma contigue
@petrstolypin