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Caccia e sottomarini. Il piano di Londra per avvicinare Atlantico e Pacifico


Cinque miliardi di sterline per i prossimi cinque anni per ricostruire le scorte di munizioni intaccate dagli aiuti all’Ucraina, per modernizzare le capacità nucleare e finanziare la prossima fase dei sottomarini previsti nel patto Aukus. È quanto previst

Cinque miliardi di sterline per i prossimi cinque anni per ricostruire le scorte di munizioni intaccate dagli aiuti all’Ucraina, per modernizzare le capacità nucleare e finanziare la prossima fase dei sottomarini previsti nel patto Aukus. È quanto previsto dalla Integrated review refresh (Irr) del primo ministro britannico Rishi Sunak, la strategia di difesa nazionale del Regno Unito commissionata dal gabinetto di Londra per incorporare le lezioni apprese dalla guerra in Ucraina e ridefinire il modo con cui la Gran Bretagna intende interfacciarsi con la minaccia della Cina. Il nuovo documento si aggiunge al programma quadriennale di spese per la Difesa britannica di 24 miliardi di sterline deciso nel 2020, il più grande aumento di spesa dalla Guerra fredda.

Il nuovo piano di Sunak

La nuova spesa prevista da Downing Street prevede nello specifico poco meno di due miliardi di sterline da destinare al rifornimento delle scorte di armi fornite all’Ucraina e a nuovi investimenti nelle infrastrutture di munizioni del Regno Unito. Tre miliardi, invece, sono da destinare alla costruzione di infrastrutture industriali nucleari, programmi di qualificazione nucleare e miglioramento dei servizi di supporto per i sottomarini in servizio. Attività che serviranno anche a sostenere i piani di sviluppo dei nuovi sottomarini nucleari per l’Australia nel contesto del patto Aukus.

Il patto Aukus

Il programma di Sunak è stato pubblicato mentre il primo ministro si trovava negli Stati Uniti per l’incontro con presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro australiano Anthony Albanese proprio per definire i dettagli del patto di sicurezza Aukus che lega le tra nazioni. Il piano, infatti, prevede la collaborazione tra Australia e Regno Unito per la progettazione di una nuova classe di sommergibili basati sulla tecnologia americana, da realizzare entro il 2040, e l’acquisizione entro il 2030 di cinque sottomarini della classe Virginia dagli Stati Uniti, come forza di transizione e di addestramento per formare gli equipaggi australiani che si troveranno a operare sui battelli nucleari.

Il caccia di sesta generazione

All’interno dei tre miliardi è ricompreso anche il programma per il caccia di sesta generazione Global combat air programme (Gcap) che Londra sta sviluppando con Roma e Tokyo. A breve, tra l’altro, potrebbe esserci anche un vertice tra i ministri della Difesa italiano, britannico e giapponese Guido Crosetto, Ben Wallace e Yasukazu Hamada per discutere i prossimi passi verso lo sviluppo congiunto del Gcap, da realizzare a margine di Dsei Japan, la principale manifestazione dedicata al settore della Difesa integrato del Giappone, che si terrà a Chiba, vicino Tokyo, dal 15 al 17 marzo. Insieme, Aukus e Gcap, rientrano in quello che Londra ha definito il suo “Indo-Pacific tilt”, strumenti che serviranno alla Gran Bretagna per “rafforzare i legami Atlantico-Pacifico”, come si legge nella nota di accompagno al testo indirizzata da Sunak al Parlamento.

Oltre il 2% alla Difesa

Nel testo, inoltre, il primo ministro ha anche segnalato l’ambizione di aumentare la spesa della Difesa al 2,5% del Pil nel lungo periodo, anticipando in qualche modo un trend che potrebbe emergere all’interno della Nato (Anche se i conservatori chiedevano addirittura il 3%). Al momento, il Regno Unito è uno dei pochi Paesi europei dell’Alleanza Atlantica a raggiungere il requisito del 2% del Pil da dedicare alla Difesa. Tuttavia, lo scenario apertosi con l’invasione russa dell’Ucraina ha aperto la prospettiva di aumentare ulteriormente l’obiettivo del 2% previsto nel Galles nel 2014, e il prossimo vertice di Vilnius di luglio potrebbe essere l’occasione per settare un ulteriore aumento. Con la previsione della Irr, Londra sembra voler giocare d’anticipo su questa previsione.


formiche.net/2023/03/caccia-so…



Jet, sensori e molto altro. L’industria italiana protagonista del Dsei Japan


Ci sarà tanta Italia al prossimo Dsei Japan, la principale manifestazione dedicata al settore della Difesa integrato del Giappone, che si terrà a Chiba, vicino Tokyo, dal 15 al 17 marzo. Un evento che vedrà la partecipazione delle principali aziende itali

Ci sarà tanta Italia al prossimo Dsei Japan, la principale manifestazione dedicata al settore della Difesa integrato del Giappone, che si terrà a Chiba, vicino Tokyo, dal 15 al 17 marzo. Un evento che vedrà la partecipazione delle principali aziende italiane del settore, a partire da Leonardo. Protagonista sarà sicuramente il sistema aereo di combattimento di sesta generazione, il Global combat air programme (Gcap), che il nostro Paese realizza insieme a Londra e Tokyo. L’occasione, infatti, potrebbe vedere a margine anche un vertice tra i ministri della Difesa italiano, britannico e giapponese Guido Crosetto, Ben Wallace e Yasukazu Hamada per discutere i prossimi passi verso lo sviluppo congiunto del Gcap.

Il caccia di sesta generazione

All’evento saranno presenti tutte le principali aziende responsabili del progetto Gcap come la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e la britannica BAE Systems, compreso il consorzio italiano che partecipa al Gcap composto Avio Aero, Elettronica, Mbda Italia e Leonardo. Un programma, come sottolineato dal senior vice president del gruppo di piazza Monte Grappa per il programma Gcap, Guglielmo Maviglia, che “guiderà la rivoluzione tecnologica che caratterizzerà il nostro settore nei prossimi cinquant’anni”. La sfida principale sarà creare un “sistema dei sistemi multidominio – ha spiegato ancora il manager – con l’aereo che rimarrà la core platform e i vari assetti che saranno interconnessi generando un sistema integrato, che va dalle piattaforme senza pilota agli armamenti” in grado di comunicare con tutti gli altri domini operativi, di terra, mare, aria, spazio e cyber”.

L’Italia sul Gcap

Al programma, per esempio, le italiane Leonardo ed Elettronica partecipano con la giapponese Mitsubishi Electric alla creazione della dimensione sensoristica del caccia di sesta generazione, attraverso lo sviluppo dell’Integrated sensing and nonkinetic effects & integrated communications system (Isanke&Ics). Una vera e propria rete di sistemi interconnessi in grado di conferire al velivolo capacità superiori in termini di sensoristica e di auto-protezione. Altro sistema fondamentale è quello degli effettori, i sistemi offensivi e difensivi di cui sarà dotato il Gicap, al quale partecipa anche Mbda che presenterà al Dsei la prossima generazione di effector da abbinare al caccia del futuro.

Il ruolo di Leonardo

Naturalmente, però, non si parlerà solo del caccia di sesta generazione, e il legame nel settore Difesa tra Italia e Giappone è cresciuto notevolmente nel corso degli anni. Leonardo è presente nel Paese del Sol levante da quarant’anni, fornendo diversi sistemi alle forze armate e di sicurezza nipponiche, a partire dagli oltre 160 elicotteri scelti dalla Marina, la Guardia costiera, la Polizia e le unità antincendio e Sar del Giappone. Al Dsei, la società italiana metterà in mostra il suo elicottero multi-missione AW139M, versione militare del più noto mezzo civile. C’è anche da ricordare che la Forza di auto-difesa aerea giapponese ha scelto la nuova struttura dell’International flight training school (Ifts), realizzata in Sardegna da Leonardo e dall’Aeronautica militare, per l’addestramento dei propri allievi piloti militari, con al centro l’uso dell’addestratore M-346 realizzato dal gruppo di Monte Grappa.

Sistemi all’avanguardia

Al Dsei Leonardo promuoverà dei sistemi avanzati di contromisure expendable attive per i velivoli da combattimento: BriteCloud, basato sulla tecnologia di disturbo Digital radio frequency memory, lanciabile da dispenser standard, progettato per contrastare le minacce a guida radar, e Miysis Dircm a difesa dai missili a guida infrarossa. In mostra anche i radar multifunzione e multi-dominio, fissi e mobili, per la sorveglianza e difesa aerea, terrestre e marittima, e la famiglia di munizioni Vulcano con calibri da 155 mm nella versione terrestre e da 127 mm in quella navale.


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Come il leader populista López Obrador riforma il Messico


Recentemente, il Messico è stato un “caso stato” nei media mainstream occidentali perché è diventato teatro di proteste contro l’attuale presidente Andrés Manuel López Obrador (AMLO). Le proteste sono nate come reazione alla riforma della legge elettorale con particolare attenzione all’Istituto Nazionale Elettorale (Instituto Nacional Electoral – INE), l’ente pubblico che sovrintende allo svolgimento delle […]

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USA – Cina: come costruire cordoni di sicurezza


Parlando all’Aspen Institute nel dicembre 2022, il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale per gli affari indo-pacifici Kurt Campbell ha sottolineato la necessità di “costruire i guardrail” per impedire alle relazioni USA-Cina di “spostarsi in aree destabilizzanti”. Per fare ciò, Washington deve stabilire un dialogo regolare per dissipare i peggiori timori di Pechino sulle intenzioni […]

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Turchia: turbolenze per l’opposizione in vista delle elezioni


La Turchia questo mese ha assistito a una turbolenza politica che è durato solo quattro giorni. Il 2 marzo, Meral Aksener, il leader del Good Party, si è temporaneamente ritirato da una coalizione di partiti di opposizione chiamata Tavola dei Sei. Il tavolo è composto dal Partito popolare repubblicano, il principale partito di opposizione di […]

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Segnalo con forte preoccupazione di democratico e antifascista un'aberrante iniziativa del Comune di Quarona in Piemonte. La visione della locandina è inquieta


AVVISO AL SINDACO DI BOLOGNA: LA STORIA NON SI CANCELLA, SI STUDIA


La cancel culture non è un’invenzione americana e non è (solo) la conseguenza della degenerazione di quel politicamente corretto tipico di un Paese “giovane” e perciò refrattario al senso della Storia e al sentimento della Tragedia. La cancel culture è na

La cancel culture non è un’invenzione americana e non è (solo) la conseguenza della degenerazione di quel politicamente corretto tipico di un Paese “giovane” e perciò refrattario al senso della Storia e al sentimento della Tragedia. La cancel culture è nata in Italia.

Nell’Italia cattocomunista, afflitta dai sensi di colpa per il Fascismo, la “guerra civile” fu cancellata per ben 45 anni e fu ammessa come fatto storico solo quando, nel 1990, uno studioso “democratico”, Claudio Pavone, così intitolò un suo inequivocabile saggio. Con lo stesso spirito fu proscritta la parola “Patria”. E con essa fu di colpo cancellata e offesa la memoria di Dante, di Petrarca e degli eroi risorgimentali che al sogno della Patria-Italia, libera e unita, dedicarono la propria vita.

La parola Patria, parola che unisce, scomparve così dal vocabolario repubblicano e divenne monopolio esclusivo della destra post fascista. Con un’eccezione che sa di paradosso. Ad utilizzarla con inusitata passione colma di nostalgia fu un Papa, PioXII. “È necessario che voi guardiate alla Patria comune, all’Italia… Certo bisogna dire che non ultimo tra i segni di disorientamento degli animi è questo diminuito amore alla Patria, a questa grande famiglia donataci da Dio”, disse il 23 marzo del 1958 Papa Pacelli incontrando i marchigiani residenti a Roma. Ma le sue parole caddero nel vuoto e la rimozione del concetto di Patria rimase un’anomalia tutta italiana per cinquant’anni ancora.

Non c’è dunque da stupirsi che, si immagina per accreditare la propria identità “di sinistra” e “antifascista”, un giovane sindaco del Pd abbia pensato bene di espungere il sostantivo “patriota” dalla toponomastica cittadina. Non da tutte le targhe, però, ma solo da quelle dedicate ai partigiani. Così ha deciso il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore, che nel farlo ha compiuto almeno due torti. Ha fatto in primo luogo torto al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, cui si deve il ritorno in auge del concetto di Patria. Non fu un vezzo, il suo, ma una scelta ragionata figlia della consapevolezza che il patriottismo rappresenta il principale antidoto al nazionalismo e, come sosteneva Altiero Spinelli, il necessario presupposto all’europeismo. Grazie a Ciampi la “Patria” e il “Tricolore” rientrarono a piano titolo nella simbologia repubblicana. E vi rientrarono anche perché, come scrisse Montesquieu ne Lo spirito delle leggi, “ciò che io chiamo Virtù, nella Repubblica, è l’amore della patria, vale a dire l’amore dell’uguaglianza”.

La Patria come elemento unificante, dunque. La Patria come terreno comune dove si coltiva il sacrificio per gli altri. Un concetto richiamato con chiarezza dall’attuale Presidente, Sergio Mattarella, nel discorso con cui concluse l’ultimo, drammatico anno di Covid. Nel volto dei sindaci e dei presidenti di regione, disse Mattarella il 31 dicembre del 2021, «scorgo il volto reale di una Repubblica unita e solidale. È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica”.

Se pensava di fare torto a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia, che in effetti nel loro abusare della parola “patriota” un po’ ne sviliscono il senso, Matteo Lepore sappia che ha fatto un torto a Carlo Azeglio Ciampi, oltre che alla verità storica e a tutti gli italiani. Ma, soprattutto, ha fatto un torto al, per citare il titolo di un saggio anticonformista di Romolo Gobbi, Mito della Resistenza. Non solo ai Gap, i Gruppi di azione “patriottica” che animarono quella Brigata partigiana non a caso intitolata ad un illustre patriota: Giuseppe Garibaldi. Ma, come ha scritto Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, ha fatto torto a quella retorica della Resistenza, immaginiamo condivisa dal sindaco di Bologna, che “da oltre settant’anni cerca di affermare il principio che l’azione dei partigiani non era a favore di una parte, ma dell’Italia intera”. Sì che, conclude Gramellini, “la scelta di sganciare la Resistenza dal patriottismo rischia di offrire una strepitosa arma polemica a chi continua a negare la verità di questa ricostruzione storica”.

Naturalmente, ogni “ricostruzione storica” può essere legittimamente confutata. Ma non cancellando la Storia, bensì studiandola.

Huffington Post

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Lottare per la pace, contro la guerra e le politiche antipopolari, costruire l’opposizione La strage avvenuta a Cutro ci ricorda la disumanità propria de


Il futuro dell’Ucraina: come la Corea o come la Jugoslavia?


Il 24 febbraio, primo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, il Presidente russo Vladimir Putin non è riuscito a commemorare l’occasione con un discorso. Non c’era molto da festeggiare per Putin. L’invasione non era riuscita a rimuovere il governo di Volodymyr Zelensky a Kiev o a incorporare tutto il territorio ucraino nella Grande Russia. Nell’ultimo anno, l’esercito russo […]

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Le lettere a un giovane poeta di Rainer Maria Rilke


kulturjam.it/editoria-narrazio…


Perché l’accordo Iran-Arabia Saudita per ristabilire i rapporti è così importante


L’Iran e l’Arabia Saudita hanno concluso venerdì un accordo per ripristinare le normali relazioni diplomatiche e riaprire le loro ambasciate entro due mesi. L’accordo è arrivato al termine di una settimana di negoziati mediati dalla Cina a Pechino, che hanno posto fine alla spaccatura tra i due governi che esisteva da quando l’Arabia Saudita ha […]

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Energia, a Budapest parte il progetto Europeo della Fondazione Einaudi sui cambiamenti climatici – Promoting Power Purchase Agreements to achieve the net-zero target


Simona Benedettini, in qualità di Energy Economist del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, aprirà il 16 marzo a Budapest la prima sessione di lavori del progetto europeo “Promoting power purchase agreements to achieve the net- zero target

Simona Benedettini, in qualità di Energy Economist del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, aprirà il 16 marzo a Budapest la prima sessione di lavori del progetto europeo “Promoting power purchase agreements to achieve the net- zero target”, promosso dall’European Liberal Forum e che vede, tra i partner coinvolti, anche la Friedrich Naumann Foundation (Germania).

Nel workshop ungherese Benedettini indicherà le linee guida per lo sviluppo di uno studio comparato volto ad individuare le migliori pratiche applicate negli accordi di fornitura di energia elettrica (fondamentali per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero e per contrastare i cambiamenti climatici), nei diversi Stati aderenti alla ricerca. Parteciperanno, oltre all’Energy Economist che rappresenta la Fondazione Luigi Einaudi di Roma e che si occuperà di sviluppare l’analisi della situazione italiana, Gero Sheck per la Friedrich Naumann Foundation (Germania), Ricardo Silvestre per il Social Liberal Movement (Portogallo), William Hongsong Wang per la Fundacion para el Avance de Libertad (Spagna) e Tomas Babicz per l’Inditsuk Be (Ungheria).

L’incontro di Budapest segna l’avvio di un importante lavoro che si svilupperà durante tutto il 2023 con l’intento di dare un qualificato contributo al dibattito europeo sul clima. Già è in programma un secondo workshop a Lisbona nel mese di maggio, due pubblicazioni sul tema e relativi policy brief, per concludere con un grande evento a Roma entro la fine dell’anno.

Context


The recent REPowerEU Plan of the European Commission considers Power Purchase Agreements (PPAs) a key driver to achieve the new 2030 target of 45% share of renewable energy. According to the European Commission, such target is essential to ensure the timely and effective achievement of carbon neutrality in 2050. However, the diffusion of PPAs is facing several challenges across EU Member States due to both market and legislative barriers which are intrinsic to the long-term nature of PPAs. The project intends investigating the legislative and market framework for PPAs in different EU Member States (a preliminary and not conclusive list of countries might include Italy, Hungary, Germany, Spain, Portugal) to identify best practices for the diffusion of PPAs and to contribute to the EU debate on climate policies.

The theme of PPAs communities addresses issues common to the liberal political and ideological area many issues dear to the liberal area, from combating legislative and market barriers through a transnational and supra-national perspective to ecological challenges and economic savings.

Topics: Climate policies, Energy security, Climate neutrality, Net-zero future, FF55, REPowerEU, New Green Deal

VECTOR- Techno-Sustainability

About the event


The event consists in a workshop conceived as a follow up to discuss Power Purchase on a comparative frame and agree on a final publication. Simona Benedetttini (LEF project leader) will animate the workshop to explain to them how she conceived the project and to assist them in the realisation of a cohesive in-depth chapters on a European perspective. Benedettini will help authors reflecting on several issues such as:

  • Identifying policies and market interventions which proved to be effective in promoting PPAs in EU countries
  • Achieving an in-depth understanding on relevant barriers to the diffusion of PPAs
  • Promoting the dissemination of best practices for the diffusion of PPAs
  • Providing a relevant contribution to the EU debate on climate and energy policies

Programme


Wednesday 15 March 2023

10:00 – 19:00 Participants arrival to the Hotel Castle Garden, 40-41 Lovas utca, 1012 Budapest, Hungary

20:00 Meeting at the lobby for welcome and introduction

20:30 Dinner TBD

Speaker: Renata Gravina, Fondazione Luigi Einaudi

Thursday 16 March 2023

Indítsuk Be Magyarországot Foundation, 2 Rózsahegy utca 1024 Budapest, Hungary

09:30 Introductory Remarks

Speaker: Renata Gravina, Fondazione Luigi Einaudi
Speaker: Fjona Merkaj, European Liberal Forum Project Officer

09:45 Promoting Power Purchase Agreements to achieve the net-zero target purpose, objective, and scope

Speaker: Simona Benedettini, Energy Economist, Italy

11:00 Coffee Break

11:15 Dialogue with the participants of the workshop and follow-up in view of the publication of the volume Promoting Power Purchase Agreements

Speaker: Simona Benedettini, Energy Economist, Italy
Speaker: Ricardo Silvestre, MLS, Portugal
Speaker: William Hongsong Wang, Fundación para el Avance de la Libertad, Spain
Speaker: Gero Scheck, FNF, Germany
Speaker: Tamas Babicz, IBM, Hungary

12:30 Highlights of the event goals and conclusive remarks

Speaker: Renata Gravina, Fondazione Luigi Einaudi

13:00 End of event & lunch with participants

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Start up e innovazione. Il piano di Leonardo che avvicina Roma e Tel Aviv


L’Italia, con Leonardo, rafforza la cooperazione nel campo dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico con Israele. Con l’evento di presentazione della seconda edizione internazionale del Business innovation factory (Bif), l’acceleratore dell’azienda it

L’Italia, con Leonardo, rafforza la cooperazione nel campo dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico con Israele. Con l’evento di presentazione della seconda edizione internazionale del Business innovation factory (Bif), l’acceleratore dell’azienda italiana dedicata alla selezione e al supporto di start up ad alto potenziale innovativo, il gruppo di piazza Monte Grappa ha potuto illustrare le caratteristiche dell’iniziativa in un Paese che si è guadagnato negli ultimi anni il soprannome di Start up Nation, grazie al suo ecosistema estremamente ricco e variegato di realtà all’avanguardia nei campi della scienza e della tecnologia. L’evento, tra l’altro, ha visto la partecipazione del ministro italiano degli Esteri, Antonio Tajani, in visita a Tel Aviv, insieme al ministro per l’Innovazione, scienza e tecnologia di Israele, Ofir Akunis. Una missione, quella di Tajani che, nelle parole del ministro, è servita “a rafforzare la cooperazione politica, economica, scientifica e culturale” tra i due Paesi mediterranei.

La strategia di Leonardo in Israele

L’evento è stato solo l’ultima delle iniziative di Leonardo in Israele, un Paese con il quale stanno crescendo notevolmente le opportunità di partecipazione e collaborazione. A novembre del 2022 la società ha perfezionato il processo di fusione tra la controllata statunitense del gruppo, Leonardo Drs, e la società israeliana Rada Electronic Industries, un accordo che porta anche all’automatica quotazione in borsa di Leonardo Drs al Nasdaq di New York e a Tel Aviv. A febbraio di quest’anno, inoltre, Leonardo ha rinsaldato i rapporti con Israele sul tema dell’innovazione sottoscritto due accordi con Israeli Innovation Authority, un’agenzia pubblica a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi, e con Ramot, una technology transfer company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell’università di Tel Aviv. Come spiegato da Enrico Savio, chief strategy and market Intelligence officer di Leonardo, in un’intervista ad Airpress, questi accordi “si inseriscono nel quadro della strategia di rafforzamento di Leonardo nel mondo come global player, anche attraverso la leva dell’innovazione e quindi la creazione di rapporti strutturali con gli ecosistemi di innovazione più avanzati”

La Start up Nation

Come spiegato ancora da Savio, dunque, “le collaborazioni con Israele terranno in considerazione da una parte, le necessità di Leonardo di attingere all’open innovation come contributo all’innovazione, e dall’altro le specificità e le eccellenze di Israele inserite in un disegno complessivo che include sia i Paesi domestici sia gli altri Paesi strategici.” Tel Aviv, infatti, vanta un ecosistema unico al mondo fatto di settemila start up, cento acceleratori e decine di incubatori attivi, circa 430 fondi di venture capital operanti nell’innovazione, quasi cinquecento centri di ricerca e sviluppo di multinazionali, 17 programmi di Transfer of technology e nove università pubbliche impegnate nella ricerca tecnologica. Negli anni, Israele è diventato un modello virtuoso nel campo dell’innovazione, che contribuisce al 15% del Pil e alimenta il 54% dell’export, occupando poco meno di un milione di lavoratori, su una popolazione di nove milioni e mezzo.

L’acceleratore di piazza Monte Grappa

La Business innovation factory (Bif) è l’acceleratore di start up lanciato dalla società di piazza Monte Grappa a gennaio del 2022, realizzata in partnership con LVenture Group, che punta a sostenere circa dieci aziende innovative all’anno nel loro processo di sviluppo di soluzioni innovative per il settore aerospazio e Difesa. Alle aziende che parteciperanno alla Bif verrà assicurato un sostegno a 360° nei progetti identificati. La nascita dell’acceleratore si inserisce nell’approccio di Leonardo all’innovazione che si fonda, come indicato dal piano strategico di crescita Be Tomorrow 2030, su interazione e collaborazione tra diversi attori, interni ed esterni, per favorire la condivisione di idee e conoscenze, alimentando opportunità di sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche.

Le prossime tappe del Business innovation factory

Il roadshow israeliano di Leonardo è solo l’ultima tappa del percorso, che ha visto la società presentarsi a Napoli, Milano, Londra, Monaco, e ha riscosso un notevole successo, con oltre duecento start up, venture capital e innovation hub. L’edizione di quest’anno, in particolare, è stata dedicata ai verticali della “simulazione e gamification” e “networking e cyber-security”. Adesso, i prossimi passi sono la selezione di una short list di enti in grado di accedere, a partire da maggio, alla fase di accelerazione della durata di sei mesi. “Ci auguriamo – ha raccontato Savio – che ai nastri di partenza a maggio potremo avere almeno una start up Israeliana”.


formiche.net/2023/03/startup-i…



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



RED STAR HISTORICAL RESEARCH GROUP – L’IRRISOLTO E MISTERIOSO OMICIDIO DEL CASORETTO-


Il primo fatto storico del quale ci siamo occupati è quello che abbiamo definito “L’irrisolto e misterioso omicidio del Casoretto”, ovvero il doppio omicidio dei diciannovenni Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio”Iannucci uccisi da colpi di arma da fuoco il 18 marzo 1978 in via Mancinelli nel popolare quartiere Casoretto a Milano.

iyezine.com/lirrisolto-e-miste…



+++ L'istanza mastodon.online (la cenerentola di Gargron e sorella minore di mastodon.social) è off line +++

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Unione Popolare sostiene la lotta delle cittadine e dei cittadini di Piombino, di tutti i comitati contro la transizione ecologica alla rovescia del governo Mel


Il compagno Yanis Varoufakis è stato vittima ieri sera di una violenta aggressione squadrista su cui va fatta piena luce. Condividiamo da anni con Yanis la lo

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Dalla UK all'UE: il dramma silenzioso della crittografia E2E


Due proposte di legge in UK e UE (Online Safety Bill e Chatcontrol) rischiano di far fuggire le aziende che offrono servizi di comunicazione sicura, come Signal.

Il famoso software di comunicazione sicura, Signal, potrebbe cessare i suoi servizi in UK e — presumibilmente — anche in UE. Il motivo è una legge chiamata Online Safety Bill.

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Dell’Online Safety Bill abbiamo già parlato insieme, ma per i nuovi lettori e per gli smemorati facciamo un breve riassunto degli episodi precedenti per capire cosa diavolo sta succedendo.

La cura per la sorveglianza di massa? Privacy Chronicles: due volte a settimana, anche a digiugno.

Tutto iniziò quando nel 2020 USA, UK, Nuova Zelanda, Australia e Canada decisero di sottoscrivere un accordo internazionale chiamato “Voluntary Principles to Counter Online Child Sexual Exploitation and Abuse”. Il documento affrontava il delicato tema di come combattere la diffusione di immagini e video pedopornografici online, con alcune proposte e principi che avrebbero dovuto guidare l’azione internazionale.

Nello stesso periodo, anche l’UE decise di fare lo stesso, emanando una strategia copia-carbone di quell’accordo internazionale. Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea pubblicarono così tre proposte di legge per combattere la pedopornografia online: EARN IT (USA), Online Safety Bill (UK) e Chatcontrol (UE).

Il trittico oggi propone, più o meno con le stesse modalità, di sottoporre a sorveglianza di massa e analisi automatizzata dei contenuti (testo, immagini, video) tutte le nostre comunicazioni elettroniche, per “scovare” potenziali pedofili.

In base a queste leggi, aziende come Signal sarebbero chiamate a introdurre nei loro sistemi delle modalità di scansione dei messaggi e rimozione dei contenuti su richiesta delle autorità.

5877712Vuoi aiutare Privacy Chronicles? Dona qualche sat scansionando il QR Code con il tuo wallet LN preferito - oppure clicca qui!

Il problema è che per farlo potrebbero essere obbligate a indebolire i loro stessi sistemi di crittografia end-to-end (E2E) con backdoor o fantasiosi mezzi per individuare questi contenuti pedopornografici, come affermato anche dal Garante Privacy europeo la scorsa estate:

[…] potrebbe incidere pesantemente sulle scelte tecniche dei prestatori, soprattutto in considerazione del tempo limitato a loro disposizione per conformarsi a tale ordine e delle pesanti sanzioni cui andrebbero incontro qualora non vi si conformassero. In pratica ciò potrebbe indurre alcuni prestatori a cessare l’utilizzo della E2EE.


Ecco allora che le aziende saranno poste di fronte a un tremendo bivio: rispettare la legge, violando la privacy e libertà delle persone oppure fuggire per evitare pesanti sanzioni?

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Innovazione nella scuola e per la scuola: si è conclusa oggi l’edizione 2023 di Fiera Didacta...

Innovazione nella scuola e per la scuola: si è conclusa oggi l’edizione 2023 di Fiera Didacta Italia!

L’evento ha visto la partecipazione del Ministero con un’area dedicata all’accoglienza e all’informazione e circa 70 eventi organizzati fra convegn…

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Il raduno di formazioni neo-fasciste previsto per domani 11 marzo a Milano impone una mobilitazione sempre più decisa delle forze antifasciste. Questo raduno p


Il Libretto Rosso di Matteo Renzi


Firenze, 10 marzo 2023.
Matteo Renzi sta passando un periodo non piacevolissimo.
Qualche giorno fa una certa Susanna Zanda gli avrebbe fatto presente che i tribunali civili non sono bancomat dai quali attingere per il proprio sostentamento. Un rimprovero piuttosto bonario che a Renzi è costato sedicimila euro. Sperava di incamerarne dieci volte tanti a spese di una importante gazzetta per cui è comprensibile che la cosa lo abbia lievemente contrariato.
Oggi invece è imputato come un brambilla qualsiasi per finanziamento illecito dei partiti.
Dicono che il boyscout di Rignano si sarebbe presentato in tribunale con una quarantina di libretti intitolati "Quaderno rosso per toga rossa".
Nel corso degli anni Renzi ha cercato di rottamare e sconfiggere i propri avversari politici.
Senza riuscirci.
Ha anche cercato di rottamare, sconfiggere e umiliare la base elettorale di un partito storico.
Riuscendoci benissimo.
Adesso ha adottato fin nei dettagli tutte le mosse propagandistiche del vecchio ricco che aspira a sostituire.
Un processo in atto da almeno dieci anni, di cui queste mosse non rappresentano altro che gli ultimi ritocchi.
Coi suoi quaderni rossi il boyscout di Rignano intende verosimilmente fare il verso alle Citazioni dalle opere del Presidente Mao Zedong, che servirono da ispirazione per la Rivoluzione Culturale.
Un periodo in cui molti ben vestiti e molti ben nutriti andarono incontro a difficoltà parecchio più serie di quelle con cui deve vedersela lui.

In tribunale con certe accuse non ci si deve finire, e basta.
Il fatto che nello stato che occupa la penisola italiana la magistratura sia incontestabile solo quando si occupa di scippatori, zingari, clandestini e piccoli spacciatori da cui si riforniscono i non ricchi è uno dei moltissimi motivi che ne rende ripugnanti gli ambienti del democratismo rappresentativo agli occhi di chiunque abbia un minimo di rispetto di sé.

Aggiornamento del 13 marzo 2023. Pare Matteo Renzi abbia ottenuto un successo importante, togliendo di tasca cinquecento euro a una pensionata che lo aveva insultato sul Libro dei Ceffi.
Proprio qualcosa di cui andare fieri.



The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor Arnasa\Misanthropik Torment\Shores Of Null


The Queen Is Dead Volume 89 : Enbor Arnasa\Misanthropik Torment\Shores Of Null
@Musica Agorà
#metal #musica

iyezine.com/enbor-arnasamisant…

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News da Marte #12 | Coelum Astronomia

"Dopo alcuni mesi di assenza da queste cronache è il momento di raccontare cosa sta facendo Curiosity, impegnato in nuove scoperte ed esplorazioni."

coelum.com/articoli/news-da-ma…

#12


The Green/Digital/Society è una conferenza che riunisce attori chiave che discutono di ecologia, tecnologia, diritti umani e politica in Europa.

@Pirati Europei

La crisi climatica e l'ascesa della tecnologia dell'informazione sono profondamente intrecciate , sebbene ci siano pochissime discussioni pubbliche su questa relazione. La grande tecnologia nega, è troppo seria per i media mainstream e i governi non ne sono consapevoli o ne sono corrotti.

Sebbene la tecnologia sia spesso promossa come la soluzione ai problemi ambientali, le prove dimostrano che la sua crescita vertiginosa, la produzione di massa di dispositivi e infrastrutture, la massiccia raccolta di dati e il capitalismo della sorveglianza estraggono duramente risorse dalla Terra, creando conflitti umani su terra, acqua, energia e informazioni .

Se sei un attivista per i diritti ambientali o digitali, un ricercatore, un decisore politico, un membro della comunità o semplicemente un essere umano preoccupato della regione SEE o dell'Europa, unisciti alla discussione sulle sfide attuali e sui potenziali piani di difesa per il futuro su questioni all'intersezione della politica verde , diritti umani e tecnologia.

Qui il programma con più informazioni sull'evento

Domande: info@sharedefense.org




#NotiziePerLaScuola

Scuola e opportunità europee, parte la formazione Erasmus+ ed eTwinning rivolta a docenti e dirigenti scolastici.

Info ▶️ erasmusplus.



Il 27 febbraio vi ho raccontato dei clandestini italiani che pur sapendo di rischiare la vita cercavano di attraversare il confine francese alla ricerca di una vita migliore. Le guide li chiamavano “fenicotteri” perché sapevano che prima o poi avrebb


Il 27 febbraio vi ho raccontato dei clandestini italiani che pur sapendo di rischiare la vita cercavano di attraversare il confine francese alla ricerca di una vita migliore.
Le guide li chiamavano “fenicotteri” perché sapevano che prima o poi avrebbero spiccato il volo.

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Sapevano che “sperdutosi il tratturo dei Sette Cammini tra le erbe e la pietraia li aspettava il volo verso la morte".
Questa sera vi parlerò dei viaggi della speranza di milioni di italiani verso le Americhe.

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Spesso su navi carretta di terza classe
Non erano certo barchini o carrette del mare, ma quei viaggi della speranza erano veramente sicuri?
E allora una domanda sorge spontanea.
Perché avevano tutti una paura folle di salire su quelle navi e fare quel viaggio?
Giudicate voi.

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Furono milioni gli emigranti italiani che si imbarcarono su navi e piroscafi obsoleti e fatiscenti in rotta verso le Americhe.
Erano chiamati “vascelli della morte” perché avevano molti anni di navigazione.
Partivano, stipati, senza nessuna certezza di arrivare a destinazione.

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Molti emigranti non avevano mai visto una nave. Paura, ansia, angoscia, batticuore, seguiti da tanta malinconia, erano i sentimenti che provavano mentre salivano su quelle navi.
Seppur a conoscenza del rischio altissimo di non arrivare vivi, niente li avrebbe potuti fermare.

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Anno 1884 - Sul "Matteo Brazzo" c’erano 1.333 passeggeri in condizioni igieniche precarie.
Ci fu un’epidemia di colera con venti morti e centinaia di ammalati.
La nave fu respinta prima dal Brasile e poi respinta a cannonate a Montevideo per il timore di contagio.

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Argentina e Uruguay vietarono per un certo periodo l’approdo a navi italiane.

Anno 1888 - Sul "Carlo Raggio", una nave da carico trasformata in trasportare emigranti, ci furono 18 morti per fame nel suo primo viaggio.
E nel 1894, sempre sulla stessa nave che aveva imbarcato 1.400 emigranti a Napoli, scoppiò un’altra epidemia di colera.
Il contagio si estese rapidamente obbligando il comandante a dare l’ordine di gettare i morti in mare. I morti furono 206.
La nave fu rispedita in Italia.

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Nel 1888 sul "Cachar" morirono 34 italiani per fame e asfissia

Nel 1889 - Sul "Frisia 27 i morti italiani per asfissia.

Sul "Parà" 34 italiani morti di morbillo.

Nel 1893 - Sul "Remo" 96 morti italiani per colera e difterite

Nel 1894 - Sul "Vincenzo Florio" 20 morti italiani

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Utopia era un piroscafo inglese.
Era partito da Trieste e aveva fatto scalo a Napoli. Aveva a bordo 3 passeggeri di prima classe, 3 clandestini, 60 membri dell’equipaggio e 813 emigranti.

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Era il 17 marzo 1891 quando davanti al porto di Gibilterra, con tempo pessimo e visibilità ridotta, sbagliò manovra e andò a sbattere contro una corazzata alla fonda e colò a picco in pochi minuti.
I morti, quasi tutti italiani, furono 576.

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“Le grida si udivano da lontano. I poveri emigranti, pazzi dal terrore, facevano ressa dalla parte dove il bastimento era ancora fuori d’acqua […] Repente, un terribile colpo di mare mandò in pezzi tutta questa parte del piroscafo”.


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Il 4 luglio 1898 furono 549 i morti (moltissimi dei quali italiani) nella tragedia della "Bourgogne" al largo della Nuova Scozia in seguito a una collisione.
Il comandante finì sotto inchiesta.
Quasi tutti i superstiti erano membri dell’equipaggio.


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Nel 1905 sul piroscafo "Città di Torino" morirono 45 italiani sui 600 imbarcati.

Il 4 agosto 1906 centinaia (nessuno conosce la cifra esatta perché a bordo c’erano molti clandestini) furono gli emigrati italiani vittime del naufragio del "Sirio" in Spagna.

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25/10/1927 - 314 morti (secondo la conta ufficiale, ma le vittime furono almeno il doppio) nel naufragio al largo del Brasile del piroscafo "Principessa Mafalda".
Ricordato come il "Titanic italiano".
Era il suo ultimo viaggio.
Aveva alle spalle 20 anni di mancata manutenzione.

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“Il panico si manifestò particolarmente fra le donne e i bambini. Le donne con i bambini aggrappati alle gonne squarciavano l’aria con i loro urli. I passeggeri di terza classe invasero il ponte di seconda. Subito dopo avvennero due nuove esplosioni e la nave affondò”

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Milioni di emigranti italiani cercarono lontano un futuro migliore.
Molti ce la fecero, molti annegarono, molti morirono di malattie.
Per molti di loro un futuro migliore rimase solo un sogno.

Per non dimenticare.

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Link al thread originale



Da #Mastodon alla stampa: #ChieseBrutte, il progetto più improbabile del #Fediverso, diventa un calendario


Quanti calendari abbiamo visto con centinaia di cattedrali gotiche europee tutte uguali sparpagliate qua e là? O i calendari turistici di Roma con la nidiata di basiliche paleocristiane restaurate in serie o con le indistinguibili facciate barocche di travertino ammorbato? E invece stavolta le protagoniste del calendario pubblicato dall'istanza romana puntarella.party sono le #ChieseBrutte!

@Che succede nel Fediverso?

Come le passaporte di Harry Potter, le chiese acquisiscono le forme più impensabili: scaldabagni, sarcofagi nucleari, imbuti e addirittura riproduzioni in scala 1:1 della torre di Barad Dûr! Il calendario di Puntarella andrebbe studiato nelle facoltà di teologia e in quelle di architettura per capire se ad aver prodotto questi mostri in calcestruzzo è stato l'ingegno depravato e blasfemo di un collettivo di architetti satanisti oppure una semplice e ancora più interessante incontenibile predisposizione verso il brutto della scuola urbanistica italiana.

Ora attendiamo che vengano prodotti anche un diario per la scuola e una linea completa di cancelleria per i giovani virgulti.

E per chi non si fida delle Poste, venerdì 10 marzo a Roma dalle 20 al Bar Sport di Via Alberto da Giussano 23 ci saranno un po' di disagiati ad attendervi con le copie cartacee.

Chiese brutte: la bellezza è sopravvalutata


Se siete interessatə ad acquistare il calendario scriveteci a chiesebrutte@riseup.net oppure qui in DM e da domani vi risponderemo con le indicazioni. Chiediamo un'offerta libera a partire da 8 euro più eventuali spese di spedizione, il ricavato sarà interamente dedicato alle spese per il server di puntarella. Chi ha mandato le foto selezionate riceverà una copia omaggio, in questi giorni vi contatteremo per avere le informazioni necessarie.
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

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@notizie @fediverso



Grazie alla partnership tra Better World Books e Internet Archive, i libri che le biblioteche non possono più conservare, possono essere resi accessibili alle generazioni a venire


È il classico dilemma del bibliotecario: poiché nessuna biblioteca dispone di spazio di archiviazione illimitato, ogni biblioteca deve gestire attentamente la propria collezione fisica e ciò significa rimuovere i libri per fare spazio a quelli nuovi.

@L’angolo del lettore

Da quando hanno formato una partnership globale per l'alfabetizzazione nel 2019, Better World Books (BWB) e Internet Archive hanno offerto alle biblioteche un percorso unico per garantire che i libri di cui non hanno più bisogno nelle loro collezioni possano essere conservati e resi accessibili alle generazioni a venire.

Il servizio fornito da BWB è importante per le biblioteche. BWB raccoglie libri usati da biblioteche, librai, college e università in sei paesi, che vengono poi rivenduti online, donati o riciclati. Ad oggi, Better World Books ha donato oltre 35 milioni di libri in tutto il mondo, ha raccolto quasi 34 milioni di dollari per biblioteche e alfabetizzazione e ha salvato più di 450 milioni di libri dalle discariche. Attraverso la partnership con Internet Archive, BWB ha donato più di un milione di libri ogni anno per la conservazione e la digitalizzazione, per un totale di 4 milioni di libri fino ad oggi.

@Libri - Gruppo Forum

Il post dal blog di Internet Archive

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in reply to Franc Mac

Mi sembra un'ottima iniziativa!

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Gli eurodeputati svolgono secondi lavori e, anche se questo è perfettamente legale, eticamente è discutibile, soprattutto dopo lo scandalo Qatargate

@Politica interna, europea e internazionale

È un segreto di Pulcinella che numerosi eurodeputati, in particolare avvocati qualificati, stanno svolgendo un lavoro aggiuntivo retribuito.

I casi dell'eurodeputato polacco Radosław Sikorski, di Angelika Niebler e Rainer Wieland del PPE o quello del potentissimo Axel Voss che sta scontando il suo terzo mandato come legislatore europeo, sta elaborando leggi cruciali sulla due diligence aziendale e sull'intelligenza artificiale ed è stato fondamentale per l'approvazione del regolamento sulla protezione dei dati dell'UE, il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Il post di Sarah Anne Aarup su Politico

Axel Voss, al suo terzo mandato come legislatore europeo, sta elaborando leggi cruciali sulla due diligence aziendale e sull'intelligenza artificiale | Frederick Florin/AFP tramite immagini Getty

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Fr.#21 / Di truffatori e complottisti


Nel frammento di oggi: Polli d'allevamento e nudging / Emissioni CO2 e la ricarica dell'iPhone / I complottisti secondo Repubblica

Come polli d’allevamento


Ieri ho fatto una chiacchierata insieme a Francesco Carbone, nel suo podcast “Il Truffone”.

Un’oretta estremamente piacevole passata a discutere principalmente di sorveglianza digitale e identità digitale. Centrale il concetto di nudging, cioè quei meccanismi opachi che portano a standardizzare i comportamenti umani e renderli prevedibili. Un concetto estremamente potente che quando arriva sulle scrivanie dei ministeri e dei pianificatori centrali si trasforma in uno strumento di ingegneria sociale delle masse.

Ascolta Il Truffone ep. 221

Ogni tentativo, da parte dello Stato, di razionalizzare, semplificare e standardizzare la società ha sempre portato alla creazione di forze autoritarie, che spesso sfogano in veri e propri totalitarismi e tragedie umane.

E poi abbiamo parlato anche di come funziona Substack e del motivo che mi ha portato a sceglierlo. La chiusura, in bellezza, su Bitcoin: spenderlo o non spenderlo?

Vuoi dirmi che ancora non sei iscritto a Privacy Chronicles!?

Devi ricaricare l’iPhone? Sì, ma mettiti in fila…


L’aggiornamento iOS 16.1 ci ha portato una nuova funzionalità che per un momento placherà, forse, la sete di sangue degli eco-socialisti. Pare infatti che gli iPhone siano ora in grado di ottenere una previsione in tempo reale delle emissioni di CO2 nella zona in cui si trova il dispositivo, per attivare o disattivare la ricarica in base a queste.

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In sostanza: se la rete elettrica nella tua zona sta inquinando “troppo”, il tuo iPhone smette di caricarsi. Se invece sta inquinando “poco”, allora puoi ricarcare. La funzione è attiva by default e — per ora è attiva solo per gli utenti degli Stati Uniti e può essere disattivata.

Che dire, credevo che i lockdown energetici sarebbero arrivati dalla fonte, e invece pare che saranno i nostri dispositivi a impedirci la ricarica. Sarà certamente molto interessante quando sistemi del genere saranno connessi a identità digitale e conto bancario — pardon, wallet CBDC. I soliti noti vi diranno che è giusto così. Che anche ricaricare il telefono è una questione di responsabilità sociale. E in fondo, devi anche meritartelo…

Iscriviti adesso

Smettetela di fare i complottisti!

L'ultimo delirio dei negazionisti climatici: le città da 15 minuti solo per segregare le masse. I complottisti accusano: "Altro che smog: volete solo controllarci"

È inutile che ci giriamo intorno. Siamo tutti dei maledetti complottisti. Così scrive Jaime D’alessandro su Repubblica: tutto quello che vi ho detto è falso. Non c’è alcun desiderio di controllarci e limitare sempre di più le nostre libertà. I quartieri chiusi da cui non si può entrare e uscire liberamente sono per il nostro bene; per avere una metropoli più equa e sostenibile.

5834838Se ci tieni a leggere l’articolo…

All’autrice dell’articolo non posso rispondere se non con la Scommessa di Pascal:

“Esaminiamo allora questo punto, e diciamo: “Un piano per sorvegliare, controllare e soggiogare la popolazione mondiale esiste o no?” Ma da qual parte inclineremo? La ragione qui non può determinare nulla: c'è di mezzo un caos infinito.

All'estremità di quella distanza infinita si gioca un giuoco in cui uscirà testa o croce. Su quale delle due punterete? Secondo ragione, non potete puntare né sull'una né sull'altra; e nemmeno escludere nessuna delle due. Non accusate, dunque, di errore chi abbia scelto, perché non ne sapete un bel nulla.

[…] Avete due cose da perdere, il vero e il bene, e due cose da impegnare nel giuoco: la vostra ragione e la vostra volontà, la vostra conoscenza e la vostra beatitudine; e la vostra natura ha da fuggire due cose: l'errore e l'infelicità.

Mettiamola così: se ho ragione io, probabilmente non finirò ghettizzato in una metropoli piena di telecamere, riconoscimento biometrico, identità digitale e social scoring pure per pisciare il cane e divieto di possesso di qualsiasi tipo di proprietà privata. L’autrice di Repubblica invece sarà lì a contare i punti che le rimangono sul wallet con l’iPhone che non si carica.

Se invece ha ragione lei e siamo dei poveri complottisti, vivremo tutti felici e contenti nel miglior mondo possibile. Fate la vostra scommessa, amici. Perché come disse Ayn Rand: puoi ignorare la realtà, ma non puoi ignorare le conseguenze dell’aver ignorato la realtà.

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Meme del giorno


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Citazione del giorno

“Non importa ciò che dice la stampa. Non importa ciò che dicono i politici o le masse. Non importa se l'intero Paese decide che qualcosa di sbagliato è qualcosa di giusto.

Quando le masse, la stampa e il mondo intero ti dicono di muoverti, il tuo compito è di piantarti come un albero accanto al fiume della verità e dire a tutto il mondo —

'No, muovetevi voi.’

Captain America

Leggi gli altri Frammenti



Una biblioteca moderna e aperta a tutti: nasce la #PoliLibrary
Un servizio per l'intera comunità all'interno del Politecnico di Bari
rainews.it/tgr/puglia/video/20…
in reply to Franc Mac

Una biblioteca intelligente, dove prendere e restituire libri in piena autonomia. Ma soprattutto una biblioteca aperta a tutti. Perché la PoliLibrary, il nuovo polo culturale all'interno del Politecnico di Bari, non sarà riservata ai soli studenti.


Il @GPDP_IT ha annunciato l’avvio di una campagna di comunicazione istituzionale, denominata “Finalmente un po’ di #privacy“, finalizzata alla promozioni dei temi della protezione dei dati, della privacy e dell’educazione digitale.
in reply to Franc Mac

L’obiettivo della campagna è informare i cittadini su alcune situazioni quotidiane e comportamenti che possono avere conseguenze sulla privacy. Il Garante, impersonato da un attore negli spot televisivi, spiega i pericoli e indica come limitare i rischi.
garanteprivacy.it/finalmente-u…

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L’ora dei carosElly | La Fionda

«Poco importa se poi tra il dire “cose di sinistra” e il farle sul serio, c’è di mezzo il mare. Poco importa se l’orizzonte resta sempre quello di un riformismo buono per ogni stagione, in cui la rappresentanza degli interessi dei ceti subalterni rimane confinata in una vaga lotta alle diseguaglianze che negli ultimi anni ha prodotto risultati pressoché nulli. Poco importa se il primato del mercato e il credo atlantista non siano sostanzialmente in discussione. Se i proclami di voler porre un freno alla precarietà arrivino dopo quindici anni di scelte liberiste ed antipopolari, se la guerra va alimentata con nuove armi “finché ci sarà bisogno”. E nulla conta neppure il fatto che fino all’altroieri l’autonomia differenziata, un progetto che potrebbe scardinare l’unità nazionale del paese, piacesse tanto alla neo-segretaria quanto al suo sfidante, quasi al pari dei governatori di centrodestra.»

lafionda.org/2023/03/08/lora-d…



Ucraina: nove anni di guerra e di menzogne | AFV

«Mentre i media occidentali hanno celebrato il falso storico del “primo anniversario della guerra”, sono in realtà nove anni che il popolo ucraino è vittima delle politiche criminali del proprio governo, controllato dai burattinai occidentali e dalle milizie neonaziste.»

ancorafischiailvento.org/2023/…