C'è sempre un motivo, @exitpollo: magari è perché in italiano Letta sembra il participio passato di leggere o il femminile del letto, mentre in francese Letta e "lo stato" si pronunciano allo stesso modo? 😂 😂 😂
[share author='🔁 Exit poll 🐓 e altri 7 ↩' profile='https://twitter.com/exitpollo' avatar='https://pbs.twimg.com/profile_images/965617456822833154/FlVyhLYp_400x400.jpg' link='https://twitter.com/exitpollo/status/1501096569394839554' posted='2022-03-08 07:24:45']Ma perché @EnricoLetta in italiano è una schiappa moscia, mentre in francese, oltre che un professore amatissimo dai propri studenti, è una bomba e si pone come un vero uomo di stato? 🧐
Privacy Daily – 8 marzo 2022
Trasferimento dati in Russia e Ucraina
L’autorità norvegese per la protezione dei dati, Datatilsynet, ha esortato le organizzazioni a rivalutare le basi legali utilizzate per i trasferimenti di dati in Russia e Ucraina. La revisione è stata avviata da quella che il DPA ha ritenuto una “situazione modificata della politica di sicurezza” in relazione alla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Datatilsynet ha affermato che ci sono potenzialmente diversi motivi per cui le organizzazioni norvegesi si trasferiscono in entrambi i paesi, inclusa “l'”esternalizzazione” dei servizi ai responsabili del trattamento dei dati”.
datatilsynet.no/aktuelt/aktuel…
Privacy e sicurezza per il trattamento dei big data nel settore finanziario
L’analisi dei big data nel settore finanziario di tutto il mondo è diventata sempre più cruciale per migliorare l’efficienza aziendale, ridurre i costi operativi e affrontare sfide aziendali di lunga data. Il termine big data è stato coniato all’inizio degli anni ’90 e, come suggerisce il nome, è “big”. Non solo in termini di dimensioni, ma anche in termini di velocità di generazione e diversità, motivo per cui gli algoritmi informatici tradizionali spesso non sono in grado di elaborare i big data con la stessa efficienza dei dati convenzionali.
iapp.org/news/a/privacy-and-se…
Ucraina: cronache dal fronte cyber
L’analisi di Carola Frediani prendendo spunto da uno dei tumultuosi canali e gruppi Telegram dell’IT Army che è stato messo in piedi dal governo ucraino per organizzare la controffensiva cyber e informativa contro la Russia. In questo specifico canale (56mila iscritti) dedicato ai DDoS, gli obiettivi da colpire si susseguono con quella metodicità enunciata nell’esempio (con riferimento ironico a Putin) all’inizio.
analisidifesa.it/2022/03/ucrai…
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Cosa succede se smettiamo di importare petrolio russo
Le sanzioni al settore dell'energia di Mosca sono una prospettiva concreta, reale. Ecco tutte le probabili conseguenze in Europa e Stati Uniti di un...Redazione (Today)
Durov rivendica la propria volontà di difendere la #privacy degli utenti telegram, ma lo fa anche ricordando le #backdoor che i produttori statunitensi sono costretti a inserire nelle proprie piattaforme e nei propri prodotti software.
«Un recente rapporto ha dimostrato che Telegram mantiene la promessa di mantenere privati i propri dati utente, mentre app come WhatsApp forniscono dati utente in tempo reale a terzi e, nonostante le loro numerose affermazioni sulla "crittografia E2E", possono anche divulgare i contenuti dei messaggi.
Il rapporto ha confermato che Telegram è una delle poche app di messaggistica che non viola la fiducia dei propri utenti.
Non sono sorpreso. La maggior parte delle altre app non potrebbe garantire la privacy ai propri utenti anche se lo desiderassero. Poiché i loro ingegneri risiedono negli Stati Uniti, devono implementare segretamente backdoor nelle loro app quando il governo degli Stati Uniti glielo ordina. Se un ingegnere ne parla pubblicamente, può andare in prigione per aver violato un ordine di bavaglio.
Nella maggior parte dei casi le agenzie non hanno nemmeno bisogno di un'ingiunzione del tribunale per estrarre informazioni private da app di messaggistica come WhatsApp e, in altri casi, gli atti giudiziari sono avvolti dal segreto. Alcune app presumibilmente sicure sono state finanziate da agenzie governative sin dal loro inizio (ad esempio Anom, Signal).
Per molti anni la National Security Agency (NSA) si è assicurata che gli standard di crittografia internazionali fossero in linea con ciò che la NSA può decifrare e tutti gli altri approcci alla crittografia sono etichettati come "non standard" o "fatti in casa". Attraverso i loro proxy nel settore della crittografia (come questo), la NSA ha imposto standard imperfetti sulla crittografia utilizzata dal resto del mondo, avvertendo tutti gli altri dal "implementare la propria crittografia".
Non c'è da stupirsi che le app con sede negli Stati Uniti come WhatsApp siano afflitte da backdoor: scappatoie di sicurezza intenzionalmente piantate che i governi (e chiunque altro) possono utilizzare per hackerare smartphone ed estrarre dati privati dalle persone.
Ho sentito che i nostri concorrenti con sede negli Stati Uniti sono frustrati dal fatto che non possono eguagliare la crescita di Telegram, nonostante abbiano investito pesantemente nel marketing (qualcosa in cui Telegram non ha mai dovuto investire). Ma per adattarsi alla nostra crescita, devono prima assicurarsi che le loro azioni corrispondano alle loro affermazioni di marketing. Fino ad allora, le violazioni dei dati e i problemi di sicurezza nelle loro app, purtroppo, rimarranno inevitabili.»
https://t.me/durov/176
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New media law: Russia tightens internet and press censorship
The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.
Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”
The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]
New media law: Russia tightens internet and press censorship
The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.
Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”
The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]
Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di #Friendica "Siberian Iris" 2022.03.
Questa versione è principalmente una versione di correzione di bug con modifiche di rilievo. In particolare questi sono:
La chiusura di un bug nel selettore del destinatario per i messaggi privati.
Il bug potrebbe comportare l'invio di messaggi diretti alla persona sbagliata dall'elenco dei contatti dell'utente.
La rielaborazione di come vengono consegnati i messaggi nei forum privati.
Anche quelli ora sono distribuiti utilizzando il protocollo ActivityPub. Dopo l'aggiornamento di un nodo, la comunicazione nei forum privati non è più possibile con le versioni precedenti di Friendica.
Altri dettagli nel link
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LA PIENA – “NEL BUIO” 2022, SPACCIO DISCHI
La Piena - “Nel Buio” 2022, Spaccio Dischi
La Piena - “Nel Buio” : Un disco uscito mesi fa, quando ancora eravamo nel 2021, e che ho amato dal primo momentoIn Your Eyes ezine
Cookie e privacy: le novità per gli utenti. Il video informativo del Garante
Un anno di Privacy Chronicles
Ciao,
Privacy Chronicles ha da poco compiuto 1 anno. Non è stato un anno facile, e tu che mi leggi lo sai bene. Tra green pass, identità digitale, CBDC, sistemi di social scoring e sorveglianza e censura di massa, il mondo sembra sempre più piccolo e pericoloso per chi vuole mantenere un briciolo di privacy e di libertà.
Gli ultimi eventi geopolitici ci hanno mostrato che la tecnologia è sempre più usata come arma contro le persone e/o contro nazioni intere. Ma noi non molliamo. Spero che sempre più persone capiranno l’importanza di parlare di questi temi e riuscire a deviare da questo presente e futuro distopico.
Per questo, vorrei migliorare la newsletter e fare un salto di qualità per raggiungere ancora più persone.
Chiedo anche il tuo aiuto, se vorrai dedicare 5 minuti per rispondere a questo breve sondaggio (è veramente breve).
Grazie, ci sentiamo presto!
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Il sito del #GarantePrivacy italiano non è accessibile via TOR Browser, ma in Europa non è il solo
Grazie alla segnalazione dell'utente @software_libero_e_dintorni, abbiamo potuto riscontrare che il sito web del #GarantePrivacy italiano non è raggiungibile per chi dovesse connettersi con il browser che @The Tor Project ha messo a disposizione di tutti gli utenti sensibili alla #Privacy.
Riteniamo che si tratti di una circostanza spiacevole e non sappiamo perché sia avvenuta, ma siamo anche convinti che la responsabilità vada probabilmente attribuita al provider (il consorzio #CINECA) più che all'ente in questione.
Spesso infatti i fornitori di servizi hosting preferiscono "proteggersi" escludendo l'accesso dalla rete #TOR e questa "protezione" non viene comunicata in maniera chiara al cliente che quindi potrebbe non venire mai a sapere della questione.
Resta il fatto che sarebbe opportuno che la nostra Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali intervenga al più presto per consentire l'accesso al proprio sito per tutti gli utenti, a prescindere dal circuito dal quale si connettono.
Abbiamo informato piazza Venezia della questione e siamo in attesa di un riscontro per conoscere i tempi tecnici per ripristinare un accesso universale al loro sito.
Abbiamo infine approfittato per sondare la situazione tra gli altri garanti europei e, fortunatamente la maggioranza non inibisce gli utenti TOR, ma alcune autorità purtroppo evidenziano lo stesso problema della nostra: infatti, negli ultimi tre giorni non siamo riusciti a connetterci ai siti web delle authority di Belgio (in entrambe le autorità: quella fiamminga e quella vallona), Bulgaria, Cipro, Irlanda e Svezia.
Speriamo infine che il nostro rilievo sia l'occasione per sensibilizzare tutti i #GarantiPrivacy europei a promuovere l'accesso libero e anonimo ai siti web di tutti gli enti pubblici, anche avvalendosi di canali di comunicazione legati al #fediverso!
Di seguito riportiamo una tabella (ovviamente brutta, come nel nostro stile) con il rilievo effettuato durante gli ultimi tre giorni.
Di seguito riportiamo la stessa tabella in formato testuale:
Nazione Autorità Sito web Accessibilità
Austria Österreichische Datenschutzbehörde dsb.gv.at/ OK
Belgium Autorité de la protection des données autoriteprotectiondonnees.be FAIL
Belgium Gegevensbeschermingsautoriteit (APD-GBA) gegevensbeschermingsautoriteit… FAIL
Bulgaria Commission for Personal Data Protection cpdp.bg/ FAIL
Croatia Croatian Personal Data Protection Agency azop.hr/ OK
Cyprus Commissioner for Personal Data Protection dataprotection.gov.cy/ FAIL
Czech Republic Office for Personal Data Protection uoou.cz/ OK
Denmark Datatilsynet datatilsynet.dk/ OK
EU European Data Protection Supervisor edps.europa.eu/ OK
Estonia Estonian Data Protection Inspectorate (Andmekaitse Inspektsioon) aki.ee/ OK
Finland Office of the Data Protection Ombudsman tietosuoja.fi/en/ OK
France Commission Nationale de l'Informatique et des Libertés – CNIL cnil.fr/ cnil.fr/en/contact-cnil OK
Germany Der Bundesbeauftragte für den Datenschutz und die Informationsfreiheit bfdi.bund.de/ OK*
Greece Hellenic Data Protection Authority dpa.gr/ OK
Hungary Hungarian National Authority for Data Protection and Freedom of Information naih.hu/ OK
Ireland Data Protection Commission dataprotection.ie/ FAIL
Italy Garante per la protezione dei dati personali garanteprivacy.it/ FAIL
Latvia Data State Inspectorate dvi.gov.lv/ OK
Lithuania State Data Protection Inspectorate vdai.lrv.lt/ OK
Luxembourg Commission Nationale pour la Protection des Données cnpd.lu/ OK
Malta Office of the Information and Data Protection Commissioner idpc.org.mt/ OK
Netherlands Autoriteit Persoonsgegevens autoriteitpersoonsgegevens.nl/ OK
Poland Urząd Ochrony Danych Osobowych (Personal Data Protection Office) uodo.gov.pl/ OK
Portugal Comissão Nacional de Proteção de Dados – CNPD cnpd.pt/ OK
Romania The National Supervisory Authority for Personal Data Processing dataprotection.ro/ OK
Slovakia Office for Personal Data Protection of the Slovak Republic
Hraničná 12 dataprotection.gov.sk/ OK
Slovenia Information Commissioner of the Republic of Slovenia ip-rs.si/ OK
Spain Agencia Española de Protección de Datos (AEPD) aepd.es/ OK
Sweden Integritetsskyddsmyndigheten imy.se/ FAIL
The Privacy Post è un account Friendica curato da @informapirata :privacypride: che riporta notizie italiane ed europee inerenti la protezione di dati personali.
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Grazie tantissimo per aver condiviso questa ricerca! Molto interessante!
Secondo me è una pecca che alcuni siti rifutino tor, potrei essere al lavoro e magari non voglio che sappiano che mi informo sui miei diritti.
Bene che la maggior parte dei siti funzioni con tor. 😀
Ci son tanti modi legali per i quali tor è utile ed essenziale, come tutte le cose c'è chi usa la rete per far crimini, ma non per questo dovremo andare in rete con i controllori di fianco.
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«Ma la linea di fondo è che il commercio è l'origine della MAGGIOR PARTE dei problemi, non di tutti i problemi. Quindi, anche se il commercio non ha giocato un ruolo negativo nell'attuale conflitto e può essere utilizzato per evitare una terza guerra mondiale, non cambia comunque il fatto che il commercio spinge le persone a schiavizzare, inquinare, distruggere e così via. Su scala globale.»
Il Mondo Pacifista?
#mondo
Non solo Ucraina: tutte le guerre del mondo dimenticate e oscurate • Kulturjam
Carlo Rovelli: "Non possiamo essere pacifisti solo per le guerre che non iniziamo noi”. Ecco tutte le guerre del mondo in corso.labottegadelbarbieri (Kulturjam)
avete letto il thread del presunto #whistleblower FSB? Non riesco a capire se ne sia stata appurata la fonte
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L’ironia di un uomo colto: «Anche Dio fu liberale»
In ricordo di Antonio Martino, un il liberista, l’allievo prediletto di Milton Friedman, l’economista brillante e acuto.
Antonio Martino: sono soltanto un liberale
Antonio Martino, cosa possiamo intendere per liberalismo?
Il liberalismo è molto poco conosciuto anche se il numero di quelli che si dicono liberali aumenta a ritmo costante. In realtà, ci sono moltissimi italiani che sono liberali ma non lo sanno e tantissimi pseudo liberali che si professano liberali ma non lo sono. Questo è stato un problema storico per il liberismo in Italia.
Quanto fondamentale è stato il pensiero liberale per lei?
Io credo di essere nato liberale e temo che morirò liberale. Non è che il timore sia dovuto al liberalismo ma alla morte, che ahimè è inevitabile. Mia madre diceva sempre che i nipoti sono il surrogato dell’immortalità. Aveva ragione. Il nipote ti fa capire che tu sei soltanto anello di una catena che dura nel tempo. L’anello, si sa, è circolare. Ha un inizio e una fine. Nascita e morte sono inevitabili, tutto ciò che vive nasce prima e muore dopo ma non muore del tutto perché la catena continua nel tempo. Ecco perché i nipoti sono importanti.
A tal proposito, ci dia un ricordo politico e umano di suo padre.
Io ero molto attaccato a mio padre. La sua morte è stata per me un colpo devastante. Era un uomo che mi dava coraggio, io sapevo che con lui non avrei mai avuto problemi perché avrei avuto il suo aiuto. Una volta un diplomatico, riferendosi a lui, disse: la “terribile logica del ministro”. È vero, mio padre aveva una logica implacabile, da scienziato, e poi una prontezza nell’interpretare gli eventi eccezionale. Mio padre quando una volta gli dissi: “tu ci lasci un’eredità molto scomoda, siamo figli di una persona illustre” replicò “anch’io ho avuto lo stesso problema”.
Lei è stato la tessera numero due di Forza Italia nel 1994 e per anni parte fondamentale e punto di riferimento di tantissimi liberali appartenenti a quel partito. Poi, nel 2018, decise di non ricandidarsi. Perché?
Per la legge di Martino, chiamata così per modestia.
Ce la spieghi.
Ogni legislatura è migliore della successiva ed è peggiore della precedente. Questa è una tendenza confermata con precisione svizzera nelle sei legislature che ho fatto. Nei miei 25 anni di attività politica, ho visto questo declino in maniera chiarissima. Siamo arrivati a un punto in cui non c’è più niente da perdere perché il Parlamento non esiste più, non esistono più i partiti, non ci sono più ideologie, non ci sono più idee. È un quadro desolante.
Ne è dimostrazione la rielezione del Capo dello Stato?
Esattamente. Prendete la vicenda del Presidente della Repubblica, come si è svolta e come si è conclusa. Il Parlamento ha rinunciato a scegliere perché non era capace di scegliere. Il Parlamento vive solo se c’è una contrapposizione ideologicamente motivata di idee, di programmi. Si formano così le alleanze tra chi crede più a un certo tipo di programma e chi in altri. Questo non c’è più. In che cosa credono quelli dei 5 stelle? Io non lo so.
Secondo lei ci sono le condizioni per cui possa nascere in Italia un vero partito liberale, come il partito FDP tedesco?
Perché nasca un Partito Liberale sarebbe necessario che i liberali non fossero così intelligenti. Un giovane liberale è intelligente e la vita gli offre una infinità di cose da fare che sono più attraenti della politica. I liberali si fanno gli affari loro, ma se tutti si fanno gli affari loro nessun partito liberale può sorgere.
Si avvicinano le elezioni. Andremo a votare secondo lei con questa legge elettorale? Se verrà modificata, lei è più favorevole ad una legge proporzionale oppure a una legge maggioritaria?
Al proporzionale rispondo “no, grazie”. L’abbiamo già testato e non è andato bene. Il proporzionale nella prima repubblica ci ha insegnato che non è una buona legge per il governo del paese. Per via del proporzionale la nostra Repubblica non era democratica, perché in democrazia sono gli elettori che scelgono chi debba governare. E non era così. Era un governo scelto dagli eletti dagli elettori. Con la Democrazia Cristiana condannata sempre a stare in maggioranza e il Partito Comunista condannato sempre a stare all’opposizione. Non era una democrazia, era una falsa democrazia.
Ma oggi non abbiamo più partiti che si pongono fuori dall’arco costituzionale.
Non solo non abbiamo più partiti anti sistema, non abbiamo nemmeno più partiti che ci dicono quale sistema vogliono. Nessuno di loro dice che tipo di organizzazione politica l’Italia dovrebbe seguire.
Quindi la possibilità di costruire un campo largo di centrosinistra e un campo largo di centrodestra può funzionare?
La parola chiave di questi campi quale sarebbe? Cosa hanno in comune centrosinistra e centrodestra? Vede, io ho sempre avuto molti più amici nell’estrema sinistra che nel centrosinistra. Ho grande stima, simpatia e amicizia per gli unici due comunisti rimasti nel nostro paese, che sono Marco Rizzo e Piero Sansonetti. Non ho stima invece per gli innumerevoli veri comunisti che hanno paura e vergogna di dire che lo sono.
E a destra cosa c’è?
Anche peggio. Forza Italia dovrebbe essere ancora un movimento liberale ma il normale invecchiamento di Silvio Berlusconi ha praticamente privato la direzione del partito. Questo è stato uno degli errori che ha commesso Berlusconi, il non aver scelto accuratamente un sostituto.
Una delle battaglie più importanti del M5S è stata quella del reddito di cittadinanza. Potremo mai vedere applicata in Italia l’imposta negativa sul reddito, uno strumento di politica fiscale puramente liberista, ideato da un suo caro amico Milton Friedman?
Tra reddito di cittadinanza e imposta negativa sul reddito c’è una differenza abissale. Mentre l’imposta negativa sul reddito lascia intatti gli incentivi a lavorare e produrre, il reddito di cittadinanza è un’invenzione che aiuta il diffondersi della disoccupazione. Nessuno rinuncerebbe al reddito di cittadinanza se non guadagnasse abbastanza più di quanto gli garantisce il reddito gli garantisca. Demagogia pura.
Quali gradi di libertà dobbiamo ancora conquistare in Italia?
C’è un intero universo di libertà che dobbiamo recuperare, perché prima esistevano, o inventarci, perché si riferiscono a problemi nuovi e alla nostra realtà moderna. Io sono favorevole a qualsiasi provvedimento che accresca le libertà personali. Ci sono libertà che esistevano e che oggi non ci sono più, libertà che esistono e che vanno difese sempre, libertà nuove da conquistare, anche con la rivoluzione!
Lei che liberale è?
Io sono reazionario per recuperare libertà che sono state perdute, conservatore per difendere libertà ancora esistenti, rivoluzionario quando la situazione non ci consente altra via per tornare liberi, progressista sempre perché senza libertà non c’è progresso. Sembrerebbe quindi che io sia un animale pieno di contraddizioni ma invece no, sono semplicemente un liberale.
L'articolo Antonio Martino: sono soltanto un liberale proviene da ilcaffeonline.
guerrenelmondo.it/?page=static…
#guerra #mondo
Guerre nel Mondo » Conflitti attualmente in corso
Guerre nel Mondo, News Giornaliere sulle Guerre nel Mondo e su i Nuovi Statiwww.guerrenelmondo.it
Diritti Umani!
I 30 articoli della Dichiarazione dei diritti umani
Il 10 dicembre 1948 veniva adottata la Dichiarazione universale dei diritti umani. Memori degli orrori della seconda guerra mondiale, gli stati membri delle neonate Nazioni Unite mostrarono grande visione e coraggio, riponendo la loro fede in valori …Amnesty International Svizzera
Radiosa vol. 2
Seconda puntata di Radiosa. Un podcast di novità musicali di qualità. Senza barriere o generi. Godetevela..
Toro y Moi, Yard Act, Superchunk, Bob Mould , Ibibio Sound Machine e altro.
businessonline.it/articoli/qua…
Quanto guadagnano su benzina un distributore, lo Stato e aziende petrolifere nel 2022
Il costo del carburante dipende da diversi elementi. Gran parte è legato alle tasse, le accise in particolare. Poi ci sono il costo industriale e il guadagno dei distributori.Chiara Compagnucci (Businessonline.it)
J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •Tra i tanti che nella mia vita si sono avverati, e tra i pochissimi di cui non ebbi poi a pentirmi di aver desiderato.