noybeu: “⚠CALL FOR TRAINEES⚠…”
⚠CALL FOR TRAINEES⚠
Apply today and work in the field of GDPR litigation and enforcement: noyb.eu/en/traineeship
Any open questions? We asked Maria to tell you about her traineeship here at noyb.eu/@noybeu.rss:
mastodon.social/@noybeu/107921…
Tra garantismo e cultura liberale: ieri a Napoli la presentazione di “L’eutanasia della democrazia” - Generazione Liberale - Fondazione Luigi Einaudi
Il 7 Marzo, a Napoli, presso il Museo di Storia Patria, si è tenuta la presentazione di "L'eutanasia della democrazia".Fondazione Luigi Einaudi (Fondazione Luigi Einaudi Onlus)
Scatta l’allarme: l’Italia sarà colpita da un attacco informatico
La notizia divulgata nei canali riservati diventa pubblica: si teme un’incursione di hacker russi ai danni dei servizi essenziali del nostro Paese
di Arturo Di Corinto per ItalianTech/La Repubblica del 5 marzo 2022
Traffic light protocol white: la notizia prima classificata come riservata diventa pubblica, dal semaforo rosso si passa a quello arancione e poi al bianco, che nel mondo della difesa cibernetica significa che è arrivata all’opinione pubblica, e la notizia è che “domenica 6 marzo potrebbero esserci attacchi cyber in Italia ai danni di enti governativi e industriali non meglio definiti”.
A lanciare l’allarme è stato lo Csirt, il Computer Security Incident Response Team dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: “Nel ricordare la necessità di adottare tutte le misure di protezione degli asset IT, in particolare quelle oggetto degli alert specifici già diffusi dall’Agenzia per la Cybersicurezza – Csirt Italia, si raccomanda prestare particolare attenzione nel giorno indicato e comunicare eventuali evidenze di attività malevole utilizzando i canali di comunicazione dello Csirt Italia”.
Intervista Arturo Di Corinto a RadioRaiUno – Eta Beta – 5 Marzo 2022
Podcast/ Da una parte gli attivisti di Anonymous e i volontari reclutati online dal governo di Kiev. Dall’altra reparti dell’intelligence russa come il Gru e gruppi di criminali informatici come il Conti Team. La guerra in Ucraina non si combatte solo nei quattro domini di aria, spazio, terra e mare. Anche su internet si consuma uno scontro capace di colpire siti governativi, infrastrutture critiche e attività aziendali, oltre che diffondere sui social dosi massicce di disinformazione.
E il rischio è che questi attacchi aumentino di intensità e soprattutto che arrivino ovunque nel mondo. Italia compresa. Ne parliamo nella nuova puntata di Eta Beta. Se volete ascoltare il podcast, in cui per primi abbiamo dato la notizia dell’allarme Csirt (Computer Security Incident Response Team, il nucleo operativo dell’Agenzia nazionale) su un possibile attacco massiccio ai siti italiani previsto proprio per oggi, trovate il podcast sul sito www.etabeta.rai.it o su RaiPlaySound.
Ospiti: Arturo Di Corinto, giornalista esperto di sicurezza informatica; Fabio Pietrosanti, presidente Centro Hermes per i diritti umani digitali; Stefano Mele, membro della Commissione sicurezza cibernetica del Comitato atlantico italiano e ospite del podcast Codice Beta.
Intervista Arturo Di Corinto Tg1 delle 20 – 27 Febbraio 2022
Abbiamo parlato degli attacchi di Anonymous contro la Russia speigando come siano aiutati da gruppi paramilitari e dell’intelligence come GhostSecurity
Intervista Arturo Di Corinto a Rainews24 – 5 Marzo 2022
Intervista Arturo Di Corinto a Rainews24
ospite di Rainews24 per parlare dell’allarme lanciato dall’ACN di cui avevo scritto subito per La Repubblica
Nell’intervista abbiamo parlato della guerra cibernetica che complica il conflitto militare Russo-ucraino. Ecco perchè:
a) Tutti i giorni ci sono attacchi informatici verso l’Italia, ma stavolta volume, contesto e target sono particolari ed è bene parlarne.
b) è importante infatti secondo me sollecitare una maggiore riflessione su quello che sta accadendo a ogni livello sociale, dal reparto contabilità delle aziende, al front office degli ospedali;
c) alzare il livello di allerta è poi il motivo per cui Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha diramato l’allarme che è arrivato ai media potenziandone il reach: lo scopo era la sensibilizzazione. E io ritengo che i media servano esattamente a questo, a creare #awareness e conoscenza;
d) l’allarme era TLP: amber e poi diventato white, quindi era giusto scriverne e parlarne.
#guerra #dirittiumani
Privacy Daily – 8 marzo 2022
Trasferimento dati in Russia e Ucraina
L’autorità norvegese per la protezione dei dati, Datatilsynet, ha esortato le organizzazioni a rivalutare le basi legali utilizzate per i trasferimenti di dati in Russia e Ucraina. La revisione è stata avviata da quella che il DPA ha ritenuto una “situazione modificata della politica di sicurezza” in relazione alla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Datatilsynet ha affermato che ci sono potenzialmente diversi motivi per cui le organizzazioni norvegesi si trasferiscono in entrambi i paesi, inclusa “l'”esternalizzazione” dei servizi ai responsabili del trattamento dei dati”.
datatilsynet.no/aktuelt/aktuel…
Privacy e sicurezza per il trattamento dei big data nel settore finanziario
L’analisi dei big data nel settore finanziario di tutto il mondo è diventata sempre più cruciale per migliorare l’efficienza aziendale, ridurre i costi operativi e affrontare sfide aziendali di lunga data. Il termine big data è stato coniato all’inizio degli anni ’90 e, come suggerisce il nome, è “big”. Non solo in termini di dimensioni, ma anche in termini di velocità di generazione e diversità, motivo per cui gli algoritmi informatici tradizionali spesso non sono in grado di elaborare i big data con la stessa efficienza dei dati convenzionali.
iapp.org/news/a/privacy-and-se…
Ucraina: cronache dal fronte cyber
L’analisi di Carola Frediani prendendo spunto da uno dei tumultuosi canali e gruppi Telegram dell’IT Army che è stato messo in piedi dal governo ucraino per organizzare la controffensiva cyber e informativa contro la Russia. In questo specifico canale (56mila iscritti) dedicato ai DDoS, gli obiettivi da colpire si susseguono con quella metodicità enunciata nell’esempio (con riferimento ironico a Putin) all’inizio.
analisidifesa.it/2022/03/ucrai…
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Cosa succede se smettiamo di importare petrolio russo
Le sanzioni al settore dell'energia di Mosca sono una prospettiva concreta, reale. Ecco tutte le probabili conseguenze in Europa e Stati Uniti di un...Redazione (Today)
Durov rivendica la propria volontà di difendere la #privacy degli utenti telegram, ma lo fa anche ricordando le #backdoor che i produttori statunitensi sono costretti a inserire nelle proprie piattaforme e nei propri prodotti software.
«Un recente rapporto ha dimostrato che Telegram mantiene la promessa di mantenere privati i propri dati utente, mentre app come WhatsApp forniscono dati utente in tempo reale a terzi e, nonostante le loro numerose affermazioni sulla "crittografia E2E", possono anche divulgare i contenuti dei messaggi.
Il rapporto ha confermato che Telegram è una delle poche app di messaggistica che non viola la fiducia dei propri utenti.
Non sono sorpreso. La maggior parte delle altre app non potrebbe garantire la privacy ai propri utenti anche se lo desiderassero. Poiché i loro ingegneri risiedono negli Stati Uniti, devono implementare segretamente backdoor nelle loro app quando il governo degli Stati Uniti glielo ordina. Se un ingegnere ne parla pubblicamente, può andare in prigione per aver violato un ordine di bavaglio.
Nella maggior parte dei casi le agenzie non hanno nemmeno bisogno di un'ingiunzione del tribunale per estrarre informazioni private da app di messaggistica come WhatsApp e, in altri casi, gli atti giudiziari sono avvolti dal segreto. Alcune app presumibilmente sicure sono state finanziate da agenzie governative sin dal loro inizio (ad esempio Anom, Signal).
Per molti anni la National Security Agency (NSA) si è assicurata che gli standard di crittografia internazionali fossero in linea con ciò che la NSA può decifrare e tutti gli altri approcci alla crittografia sono etichettati come "non standard" o "fatti in casa". Attraverso i loro proxy nel settore della crittografia (come questo), la NSA ha imposto standard imperfetti sulla crittografia utilizzata dal resto del mondo, avvertendo tutti gli altri dal "implementare la propria crittografia".
Non c'è da stupirsi che le app con sede negli Stati Uniti come WhatsApp siano afflitte da backdoor: scappatoie di sicurezza intenzionalmente piantate che i governi (e chiunque altro) possono utilizzare per hackerare smartphone ed estrarre dati privati dalle persone.
Ho sentito che i nostri concorrenti con sede negli Stati Uniti sono frustrati dal fatto che non possono eguagliare la crescita di Telegram, nonostante abbiano investito pesantemente nel marketing (qualcosa in cui Telegram non ha mai dovuto investire). Ma per adattarsi alla nostra crescita, devono prima assicurarsi che le loro azioni corrispondano alle loro affermazioni di marketing. Fino ad allora, le violazioni dei dati e i problemi di sicurezza nelle loro app, purtroppo, rimarranno inevitabili.»
https://t.me/durov/176
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New media law: Russia tightens internet and press censorship
The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.
Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”
The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]
New media law: Russia tightens internet and press censorship
The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.
Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:
“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”
The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]
Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di #Friendica "Siberian Iris" 2022.03.
Questa versione è principalmente una versione di correzione di bug con modifiche di rilievo. In particolare questi sono:
La chiusura di un bug nel selettore del destinatario per i messaggi privati.
Il bug potrebbe comportare l'invio di messaggi diretti alla persona sbagliata dall'elenco dei contatti dell'utente.
La rielaborazione di come vengono consegnati i messaggi nei forum privati.
Anche quelli ora sono distribuiti utilizzando il protocollo ActivityPub. Dopo l'aggiornamento di un nodo, la comunicazione nei forum privati non è più possibile con le versioni precedenti di Friendica.
Altri dettagli nel link
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LA PIENA – “NEL BUIO” 2022, SPACCIO DISCHI
La Piena - “Nel Buio” 2022, Spaccio Dischi
La Piena - “Nel Buio” : Un disco uscito mesi fa, quando ancora eravamo nel 2021, e che ho amato dal primo momentoIn Your Eyes ezine
Cookie e privacy: le novità per gli utenti. Il video informativo del Garante
Un anno di Privacy Chronicles
Ciao,
Privacy Chronicles ha da poco compiuto 1 anno. Non è stato un anno facile, e tu che mi leggi lo sai bene. Tra green pass, identità digitale, CBDC, sistemi di social scoring e sorveglianza e censura di massa, il mondo sembra sempre più piccolo e pericoloso per chi vuole mantenere un briciolo di privacy e di libertà.
Gli ultimi eventi geopolitici ci hanno mostrato che la tecnologia è sempre più usata come arma contro le persone e/o contro nazioni intere. Ma noi non molliamo. Spero che sempre più persone capiranno l’importanza di parlare di questi temi e riuscire a deviare da questo presente e futuro distopico.
Per questo, vorrei migliorare la newsletter e fare un salto di qualità per raggiungere ancora più persone.
Chiedo anche il tuo aiuto, se vorrai dedicare 5 minuti per rispondere a questo breve sondaggio (è veramente breve).
Grazie, ci sentiamo presto!
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«Ma la linea di fondo è che il commercio è l'origine della MAGGIOR PARTE dei problemi, non di tutti i problemi. Quindi, anche se il commercio non ha giocato un ruolo negativo nell'attuale conflitto e può essere utilizzato per evitare una terza guerra mondiale, non cambia comunque il fatto che il commercio spinge le persone a schiavizzare, inquinare, distruggere e così via. Su scala globale.»
Il Mondo Pacifista?
#mondo
Non solo Ucraina: tutte le guerre del mondo dimenticate e oscurate • Kulturjam
Carlo Rovelli: "Non possiamo essere pacifisti solo per le guerre che non iniziamo noi”. Ecco tutte le guerre del mondo in corso.labottegadelbarbieri (Kulturjam)
avete letto il thread del presunto #whistleblower FSB? Non riesco a capire se ne sia stata appurata la fonte
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guerrenelmondo.it/?page=static…
#guerra #mondo
Guerre nel Mondo » Conflitti attualmente in corso
Guerre nel Mondo, News Giornaliere sulle Guerre nel Mondo e su i Nuovi Statiwww.guerrenelmondo.it
Diritti Umani!
I 30 articoli della Dichiarazione dei diritti umani
Il 10 dicembre 1948 veniva adottata la Dichiarazione universale dei diritti umani. Memori degli orrori della seconda guerra mondiale, gli stati membri delle neonate Nazioni Unite mostrarono grande visione e coraggio, riponendo la loro fede in valori …Amnesty International Svizzera
Radiosa vol. 2
Seconda puntata di Radiosa. Un podcast di novità musicali di qualità. Senza barriere o generi. Godetevela..
Toro y Moi, Yard Act, Superchunk, Bob Mould , Ibibio Sound Machine e altro.
J. Alfred Prufrock
in reply to J. Alfred Prufrock • •Tra i tanti che nella mia vita si sono avverati, e tra i pochissimi di cui non ebbi poi a pentirmi di aver desiderato.