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Per l’Ucraina, un drappo nero avvolge la statua del David di Michelangelo, simbolo di libertà, davanti a Palazzo Vecchio, a Firenze





8 marzo e #GenderGap
Questo bot commenta tutti i tweet di circostanza pubblicati oggi da account di aziende inglesi sull'8 marzo, pescando il dato sul loro divario salariale orario tra uomini e donne, rilevato dai rapporti pubblici 😈😈😈
twitter.com/PayGapApp


Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha approvato la versione definitiva delle Linee guida 4/2021 sui codici di condotta come strumenti per i trasferimenti verso paesi terzi o organizzazioni internazionali


Tra garantismo e cultura liberale: ieri a Napoli la presentazione di “L’eutanasia della democrazia” – Generazione Liberale


Scatta l’allarme: l’Italia sarà colpita da un attacco informatico

La notizia divulgata nei canali riservati diventa pubblica: si teme un’incursione di hacker russi ai danni dei servizi essenziali del nostro Paese

di Arturo Di Corinto per ItalianTech/La Repubblica del 5 marzo 2022

Traffic light protocol white: la notizia prima classificata come riservata diventa pubblica, dal semaforo rosso si passa a quello arancione e poi al bianco, che nel mondo della difesa cibernetica significa che è arrivata all’opinione pubblica, e la notizia è che “domenica 6 marzo potrebbero esserci attacchi cyber in Italia ai danni di enti governativi e industriali non meglio definiti”.

A lanciare l’allarme è stato lo Csirt, il Computer Security Incident Response Team dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: “Nel ricordare la necessità di adottare tutte le misure di protezione degli asset IT, in particolare quelle oggetto degli alert specifici già diffusi dall’Agenzia per la Cybersicurezza – Csirt Italia, si raccomanda prestare particolare attenzione nel giorno indicato e comunicare eventuali evidenze di attività malevole utilizzando i canali di comunicazione dello Csirt Italia”.



Intervista Arturo Di Corinto a RadioRaiUno – Eta Beta – 5 Marzo 2022
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Podcast/ Da una parte gli attivisti di Anonymous e i volontari reclutati online dal governo di Kiev. Dall’altra reparti dell’intelligence russa come il Gru e gruppi di criminali informatici come il Conti Team. La guerra in Ucraina non si combatte solo nei quattro domini di aria, spazio, terra e mare. Anche su internet si consuma uno scontro capace di colpire siti governativi, infrastrutture critiche e attività aziendali, oltre che diffondere sui social dosi massicce di disinformazione.

E il rischio è che questi attacchi aumentino di intensità e soprattutto che arrivino ovunque nel mondo. Italia compresa. Ne parliamo nella nuova puntata di Eta Beta. Se volete ascoltare il podcast, in cui per primi abbiamo dato la notizia dell’allarme Csirt (Computer Security Incident Response Team, il nucleo operativo dell’Agenzia nazionale) su un possibile attacco massiccio ai siti italiani previsto proprio per oggi, trovate il podcast sul sito www.etabeta.rai.it o su RaiPlaySound.

Ospiti: Arturo Di Corinto, giornalista esperto di sicurezza informatica; Fabio Pietrosanti, presidente Centro Hermes per i diritti umani digitali; Stefano Mele, membro della Commissione sicurezza cibernetica del Comitato atlantico italiano e ospite del podcast Codice Beta.



Intervista Arturo Di Corinto Tg1 delle 20 – 27 Febbraio 2022

Abbiamo parlato degli attacchi di Anonymous contro la Russia speigando come siano aiutati da gruppi paramilitari e dell’intelligence come GhostSecurity
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dicorinto.it/tipologia/intervi…



Intervista Arturo Di Corinto a Rainews24 – 5 Marzo 2022


Intervista Arturo Di Corinto a Rainews24

ospite di Rainews24 per parlare dell’allarme lanciato dall’ACN di cui avevo scritto subito per La Repubblica
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Nell’intervista abbiamo parlato della guerra cibernetica che complica il conflitto militare Russo-ucraino. Ecco perchè:

a) Tutti i giorni ci sono attacchi informatici verso l’Italia, ma stavolta volume, contesto e target sono particolari ed è bene parlarne.
b) è importante infatti secondo me sollecitare una maggiore riflessione su quello che sta accadendo a ogni livello sociale, dal reparto contabilità delle aziende, al front office degli ospedali;
c) alzare il livello di allerta è poi il motivo per cui Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha diramato l’allarme che è arrivato ai media potenziandone il reach: lo scopo era la sensibilizzazione. E io ritengo che i media servano esattamente a questo, a creare #awareness e conoscenza;
d) l’allarme era TLP: amber e poi diventato white, quindi era giusto scriverne e parlarne.



Scusatemi..ma non ce la faccio più a tacere...Facile fare la Guerra e Massacrare Civili...Fatevi la Guerra Tra di Voi Politicanti Guerrafondai Criminali....Scusatemi!😭
#guerra #dirittiumani



Privacy Daily – 8 marzo 2022


Trasferimento dati in Russia e Ucraina
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L’autorità norvegese per la protezione dei dati, Datatilsynet, ha esortato le organizzazioni a rivalutare le basi legali utilizzate per i trasferimenti di dati in Russia e Ucraina. La revisione è stata avviata da quella che il DPA ha ritenuto una “situazione modificata della politica di sicurezza” in relazione alla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Datatilsynet ha affermato che ci sono potenzialmente diversi motivi per cui le organizzazioni norvegesi si trasferiscono in entrambi i paesi, inclusa “l'”esternalizzazione” dei servizi ai responsabili del trattamento dei dati”.

datatilsynet.no/aktuelt/aktuel…


Privacy e sicurezza per il trattamento dei big data nel settore finanziario
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L’analisi dei big data nel settore finanziario di tutto il mondo è diventata sempre più cruciale per migliorare l’efficienza aziendale, ridurre i costi operativi e affrontare sfide aziendali di lunga data. Il termine big data è stato coniato all’inizio degli anni ’90 e, come suggerisce il nome, è “big”. Non solo in termini di dimensioni, ma anche in termini di velocità di generazione e diversità, motivo per cui gli algoritmi informatici tradizionali spesso non sono in grado di elaborare i big data con la stessa efficienza dei dati convenzionali.

iapp.org/news/a/privacy-and-se…


Ucraina: cronache dal fronte cyber
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L’analisi di Carola Frediani prendendo spunto da uno dei tumultuosi canali e gruppi Telegram dell’IT Army che è stato messo in piedi dal governo ucraino per organizzare la controffensiva cyber e informativa contro la Russia. In questo specifico canale (56mila iscritti) dedicato ai DDoS, gli obiettivi da colpire si susseguono con quella metodicità enunciata nell’esempio (con riferimento ironico a Putin) all’inizio.

analisidifesa.it/2022/03/ucrai…


guidoscorza.it/privacy-daily-8…

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L'ipocrisia italiana ai tempi della guerra in Ucraina. Violata la Costituzione, e il valore della la vita umana dipende dalla nazionalità



L’esperienza di Karchiv 1917 conferma “che il desiderio del Cremlino di un governo fantoccio in Ucraina nel 2022 non è una novità

in reply to J. Alfred Prufrock

Io no: non l'avevo. Era il mio pensiero fisso, il mio grande desiderio.
Tra i tanti che nella mia vita si sono avverati, e tra i pochissimi di cui non ebbi poi a pentirmi di aver desiderato.


Al via il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina. Pechino apre alla possibilità di mediare e Mosca pubblica una lista dei ‘paesi ostili’: c’è anche l’Italia.


Il prezzo della dipendenzaUn miliardo di euro al giorno. Questo è quanto la Russia ha ricevuto oggi dall’Unione Europea in cambio delle sue esportazioni di gas naturale.




Durov rivendica la propria volontà di difendere la #privacy degli utenti telegram, ma lo fa anche ricordando le #backdoor che i produttori statunitensi sono costretti a inserire nelle proprie piattaforme e nei propri prodotti software.
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t.me/durov/176


Durov rivendica la propria volontà di difendere la #privacy degli utenti telegram, ma lo fa anche ricordando le #backdoor che i produttori statunitensi sono costretti a inserire nelle proprie piattaforme e nei propri prodotti software.

«Un recente rapporto ha dimostrato che Telegram mantiene la promessa di mantenere privati ​​i propri dati utente, mentre app come WhatsApp forniscono dati utente in tempo reale a terzi e, nonostante le loro numerose affermazioni sulla "crittografia E2E", possono anche divulgare i contenuti dei messaggi.

Il rapporto ha confermato che Telegram è una delle poche app di messaggistica che non viola la fiducia dei propri utenti.

Non sono sorpreso. La maggior parte delle altre app non potrebbe garantire la privacy ai propri utenti anche se lo desiderassero. Poiché i loro ingegneri risiedono negli Stati Uniti, devono implementare segretamente backdoor nelle loro app quando il governo degli Stati Uniti glielo ordina. Se un ingegnere ne parla pubblicamente, può andare in prigione per aver violato un ordine di bavaglio.

Nella maggior parte dei casi le agenzie non hanno nemmeno bisogno di un'ingiunzione del tribunale per estrarre informazioni private da app di messaggistica come WhatsApp e, in altri casi, gli atti giudiziari sono avvolti dal segreto. Alcune app presumibilmente sicure sono state finanziate da agenzie governative sin dal loro inizio (ad esempio Anom, Signal).

Per molti anni la National Security Agency (NSA) si è assicurata che gli standard di crittografia internazionali fossero in linea con ciò che la NSA può decifrare e tutti gli altri approcci alla crittografia sono etichettati come "non standard" o "fatti in casa". Attraverso i loro proxy nel settore della crittografia (come questo), la NSA ha imposto standard imperfetti sulla crittografia utilizzata dal resto del mondo, avvertendo tutti gli altri dal "implementare la propria crittografia".

Non c'è da stupirsi che le app con sede negli Stati Uniti come WhatsApp siano afflitte da backdoor: scappatoie di sicurezza intenzionalmente piantate che i governi (e chiunque altro) possono utilizzare per hackerare smartphone ed estrarre dati privati ​​dalle persone.

Ho sentito che i nostri concorrenti con sede negli Stati Uniti sono frustrati dal fatto che non possono eguagliare la crescita di Telegram, nonostante abbiano investito pesantemente nel marketing (qualcosa in cui Telegram non ha mai dovuto investire). Ma per adattarsi alla nostra crescita, devono prima assicurarsi che le loro azioni corrispondano alle loro affermazioni di marketing. Fino ad allora, le violazioni dei dati e i problemi di sicurezza nelle loro app, purtroppo, rimarranno inevitabili.»

https://t.me/durov/176



New media law: Russia tightens internet and press censorship


The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.

Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:

“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”

The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]


patrick-breyer.de/en/new-media…



New media law: Russia tightens internet and press censorship


The Russian regime is tightening internet and press censorship in the country. On Friday, a law to ban the spread of “fake news” was passed. Journalists, bloggers and media creators who, according to the Russian government, publish false information about the war and the Russian armed forces face heavy fines and up to 15 years in prison. Terms such as “invasion”, “attack”, “war” or “declaration of war” may no longer be freely used (Moscow calls the war a military “special operation”). In addition, the Russian media regulator is blocking more and more websites of international media, such as the website of Deutsche Welle and the BBC, as well as Facebook and Twitter. Following this massive restriction of freedom of the press and information, more and more Western media are stopping reporting from Moscow, including ARD and ZDF.

Member of the European Parliament Patrick Breyer (Pirate Party) comments:

“Putin is serving the same narrative as the EU, which banned the broadcasting of the Russian state channels Sputnik and RT/Russia Today last week. Curtailing the freedom of the press and the freedom to access information creates a dangerous dynamic. European censorship has given Putin an excuse to cut off his own citizens from the few remaining independent channels of information. Ursula von der Leyen seems to think our citizens are too stupid to see through propaganda and is using this as a pretext for unprecedented informational disenfranchisement. Censorship is the wrong answer. There is an urgent need to disarm in the information war and restore freedom of information.”

The German branch of the non-governmental organisation Reporters Without Borders has also criticised the European sanctions measure. The OSCE Representative on Freedom of the Media warned in 2015 that once censorship of foreign media is introduced during a war, it would never end.[2]


patrick-breyer.de/en/new-media…





We are very happy to announce the availability of the new stable release of Friendica “Siberian Iris” 2022.03. This release is mainly a bug fixing release with breaking changes. Notably these are: The closing of a bug in the recipient selector for privat…
friendi.ca/2022/03/07/fri…


Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di #Friendica "Siberian Iris" 2022.03.
Questa versione è principalmente una versione di correzione di bug con modifiche di rilievo. In particolare questi sono:

La chiusura di un bug nel selettore del destinatario per i messaggi privati.
Il bug potrebbe comportare l'invio di messaggi diretti alla persona sbagliata dall'elenco dei contatti dell'utente.

La rielaborazione di come vengono consegnati i messaggi nei forum privati.
Anche quelli ora sono distribuiti utilizzando il protocollo ActivityPub. Dopo l'aggiornamento di un nodo, la comunicazione nei forum privati ​​non è più possibile con le versioni precedenti di Friendica.

Altri dettagli nel link

friendi.ca/2022/03/07/friendic…






Un anno di Privacy Chronicles


Ciao,

Privacy Chronicles ha da poco compiuto 1 anno. Non è stato un anno facile, e tu che mi leggi lo sai bene. Tra green pass, identità digitale, CBDC, sistemi di social scoring e sorveglianza e censura di massa, il mondo sembra sempre più piccolo e pericoloso per chi vuole mantenere un briciolo di privacy e di libertà.

Gli ultimi eventi geopolitici ci hanno mostrato che la tecnologia è sempre più usata come arma contro le persone e/o contro nazioni intere. Ma noi non molliamo. Spero che sempre più persone capiranno l’importanza di parlare di questi temi e riuscire a deviare da questo presente e futuro distopico.

Per questo, vorrei migliorare la newsletter e fare un salto di qualità per raggiungere ancora più persone.

Chiedo anche il tuo aiuto, se vorrai dedicare 5 minuti per rispondere a questo breve sondaggio (è veramente breve).

Grazie, ci sentiamo presto!


privacychronicles.substack.com…

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Speriamo infine che il nostro rilievo sia l'occasione per sensibilizzare @EU_EDPS e tutti i membri @EU_EDPB a promuovere l'accesso libero e anonimo ai siti web di tutti gli enti pubblici, anche avvalendosi di canali di comunicazione legati al fediverso!
fediverse.party



L’azione criminale della Russia ha allargato la già ampia maggioranza di governo. Sulla questione oggi più importante, nel mentre l’Unione europea e l’Occidente si schierano compatti contro la guerra imperialista dei russi, anche l’opposizione di des…



AGGIORNAMENTO COVID 19 DEL 4 MARZOLa Asl Roma 5 ha comunicato che da sabato 26 febbraio a venerdì  4 marzo ci sono stati 320 nuovi casi positivi al Covid 19 a Guidonia  Montecelio.


«Ma la linea di fondo è che il commercio è l'origine della MAGGIOR PARTE dei problemi, non di tutti i problemi. Quindi, anche se il commercio non ha giocato un ruolo negativo nell'attuale conflitto e può essere utilizzato per evitare una terza guerra mondiale, non cambia comunque il fatto che il commercio spinge le persone a schiavizzare, inquinare, distruggere e così via. Su scala globale.»


The role of trade in war


Some may argue that trade is a great tool for deescalating big conflicts like it is the case in Ukraine. Lots of tribes are imposing trading sanctions to Russia in order to make Russia stop the aggression towards Ukraine and end the war. So far it has not stopped the aggression but hopefully it will.

So, is trade, in the end, a good tool to keep war at bay?

Well, one has to wonder why has Russia been able to be aggressive with Ukraine in the first place. They have a huge army, but Europe also depends on them trade-wise. Quite a lot in terms on energy supply. So one can definitely argue that Russia used trade as a way to grow its aggression because it knew that Europe fears to intervene since they will lose in the game of trade if they did. Russia may as well have used (and they did use) trade as a way to gain aggression towards Ukraine for the past 8 or so years. Europe only intervened when it got threatened.

If anything trade allows for dictators to raise to power and maintain it. To abuse others and to enslave their own. And yes, at times trade can be used to minimize or stop the conflict, but the conflict may have been caused by trade itself. Like India seems to be very quiet and reluctant to accuse Russia's actions. They also import some 50% of their total armament from Russia for the past 4 or so years (source). So it is likely that trade makes a massive tribe like India do what Europe did in the beginning of the conflict: abstain. And since the conflict doesn't pose a threat to India, they keep on abstaining.

One can also argue that USA also has a lot to gain from going against Russia with the sanctions, since USA can take over the energy market in Europe if Russia gets kicked out.

Imagine this: if Europe had no trade agreements with Russia, then why would Europe let this situation escalate so much before taking some measures? They would probably have helped Ukraine much sooner with all kinds of assistance, military or humanitarian.

So keep these in mind, because the situation is never as black and white as it appears in the media.

If the Russian soldiers were not forced to trade their freedom (go to the army then to war, else you go to jail) then who would have wanted to join the army and go kill others? A lot less for sure. Maybe no one would.

If Russians (and not only) had their basic needs met as trade-free, so food, shelter, healthcare, freedom and so forth, then they could have had a choice and not join the military. But then you threaten them to get their food, shelter and freedom away if they do not join, so they have little to no choice.

But the bottom line is that trade is the origin of MOST problems, not all problems. So even if trade played no negative role in the current conflict, and can be used to avoid a WW3, then it still does not chnage the fact that trade pushes people to enslave, pollute, destroy, and so forth. On a global scale.

Also, what if instead of Europe and USA and others pumping weapons of mass destruction into Ukraine and into defending themselves, attacked the situation with solutions and built more homes, created more food, better energy sources, and so forth, so that they lure in people from Russia to join them, rather than kill them. To come and have a good life, without trading anything in return. To focus on informing people that we are all one species and we are taking care of each other. But perhaps those who trade weapons have a great incentive to lure in politicians into spending more on weapons and sending them to the conflict zone....

So, you want to end this war? Give all Russians free EU membership/access and trade-free access to accommodation, healthcare, food and their basic needs, and perhaps they will drop their weapons because why would they want to fight anymore?

It is true that all sorts of distorted values come into mix when such conflicts are happening, but they usually are a mere layer of sugar on top of a big cake, and the cake is the trade based system we live in. And whatever is on top of it, it is affected by it. That we should not brush aside.

#tromlive





avete letto il thread del presunto #whistleblower FSB? Non riesco a capire se ne sia stata appurata la fonte

nitter.nl/igorsushko/status/15…

Informa Pirata reshared this.

in reply to Informa Pirata

@Informa Pirata dalla legge sulle "fake news" in poi mi sembra più difficile capire quale sia il vero "clima" che si respira in Russia. Se procedono o si moltiplicano le manifestazioni e i relativi arresti, e soprattutto cosa ne pensi la popolazione
in reply to J. Alfred Prufrock

@J. Alfred Prufrock sarà sempre più difficile capire cosa sta succedendo in Russia. Tuttavia, la stretta sui giornalisti occidentali è abbastanza significativa del fatto che non tutto va come vorrebbero.



Diritti Umani!


amnesty.ch/it/news/2008/l-anni…


Guerra e volti dei bambini: monito del Garante a media e social I minori rischiano una esposizione mediatica senza fine “Basta con i volti disperati dei bambini in televisione, sui giornali e sui social network. Evitiamo di portare, almeno i più picc...


Radiosa vol. 2


Seconda puntata di Radiosa. Un podcast di novità musicali di qualità. Senza barriere o generi. Godetevela..

Toro y Moi, Yard Act, Superchunk, Bob Mould , Ibibio Sound Machine e altro.

iyezine.com/radiosa-vol-2