Firenze: le prime due sale del Mundi, il Museo della Lingua Italiana
‘Sao ko kelle terre, per kelle fini ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedictii’ …comincia con questa celebre citazione, il lungo viaggio attraverso la storia della lingua e della letteratura italiana, nelle prime ( e al momento uniche) due sale del Mundi, il museo dedicato alla nostra lingua, e aperte dai primi di [...]
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Etiopia, MSF – Medici Senza Frontiere Spagna Non è in Grado di Accedere al Tigray
La presidente di MSF – Medici Senza Frontiere Spagna, Paula Gil, in missione per aggiornarsi sull’iter processuale ed investigativo per i 3 operatori umanitari ammazzati in Tigray, non ha potuto accedere alla regione.
“Oltre un anno dopo l’uccisione dei nostri tre colleghi nella Regione del Tigray, il 24 giugno 2021, avevo sperato di incontrare le famiglie in lutto e continuare le nostre discussioni sul caso con il Governo Federale dell’Etiopia”, ha detto oggi 26 luglio 2022 la presidente Paula Gil, “Invece, non mi è stato concesso il permesso da le autorità per visitare Tigray, il che significa che non ho potuto rendere omaggio alle famiglie di Tedros e Yohannes, i nostri due colleghi etiopi brutalmente assassinati, né informare le famiglie sui progressi della revisione interna dell’incidente da parte di MSF . . Non ho potuto incontrare alcun rappresentante del Governo Federale per continuare la discussione sulla loro indagine sull’uccisione dei nostri tre staff, nonostante le richieste inviate ai ministeri degli Esteri, della Giustizia e della Difesa.”
Il blocco c’è ma non si vede, è subdolo e di difficile imputazione in quanto sono volontà, volontà politiche. P
eculiare e sintomatico anche il fatto che nonostante la dichiarazione di “tregua umanitaria” promossa dal governo etiope il 24 marzo 2022, anche le merci, il materiale umanitario, cibo, sementi, medicinali non possono essere distribuiti al 90% della popolazione del Tigray, in quanto c’è un blocco sul carburante.
Altro punto degno di nota è che il giornalismo si è fermato in Afar, regione in cui passa l’unica strada che rende possibile il passaggio dei camion con fornitura umanitaria e salvavita per il Tigray.
Ci si chiede però come mai quei giornalisti ferenji (stranieri) che si trovano in Etiopia per documentare di Tigray fanno interviste a persone di etnia tigrina al di fuori della regione?
Perché si fermano in Afar a chiedere ai testimoni tigrini, ma non entrano in Tigray a raccogliere testimonianze dirette? Per poter vedere con i propri occhi lo stato degli ospedali, di come vivono le persone e di quello che succede per esempio a Irob ed in altre zone rurali?
Come fanno a confutare e confermare le risposte aneddotiche di camionisti che gli dicono che “non ci sono blocchi” sugli aiuti umanitari in Tigray? Si fidano solo perché gli è stato detto da questi autisti che hanno consegnato senza alcun problema a Mekellé? E come possono sapere che la merce sia stata consegnata a tutte le persone che ne hanno vitale bisogno?
Sono domande aperte per le quali ad oggi non è data risposta né ufficialmente dal governo centrale né ufficiosamente da altre fonti. Non è dato ancora sapere il perché non si facciano aprire altre strade verso il Tigray oltre al cordone ombelicale via Semera, Afar. Dopo molti mesi il governo, avendo anche stanziato a marzo 2022 diverse decine di migliaia di unità militari, soldati nella regione Amhara su linea di confine con il Tigray, si potrebbe ipotizzare che potrebbe avere la forza e la sicurezza di rendere accessibili e protette diverse altre vie. Una decina sarebbero le strade potenziali, ma distrutte volontariamente dalle forze di difesa governativo etiope e dalle truppe alleate eritree.
Mentre ARTE Tv ha pubblicato un reportage recente sul Tigray sottolineando che sono immagini rubate, uscite in maniera clandestina.
Non è questo segno che ci siano ancora restrizioni pesanti per volontà politiche verso lo stato regionale del Tigray composto da 7 milioni di persone ancora confinate?
Newsletter 26/07/2022 - Dossier sanitario: il Garante privacy sanziona due Asl per accessi abusivi - Ricerca medica: via libera del Garante Privacy al consenso a "fasi progressive" - Pa: attenzione a quando si pubblicano dati on line - Garanti Ue: lo Spa
NEWSLETTER N. 493 del 26 luglio 2022 Dossier sanitario: il Garante privacy sanziona due Asl per accessi abusivi Ricerca medica: via libera del Garante Privacy al consenso a "fasi progressive" Pa: attenzione a quando si pubblicano dati on line Garanti...
RILEGGIAMO
RILEGGIAMO “Non piangete la mia morte” di Bartolomeo Vanzetti, edito da Barbès
iyezine.com/non-piangete-la-mi…
“Non piangete la mia morte” di Bartolomeo Vanzetti, edito da Barbès
In questo volume sono raccolti alcuni scritti di Bartolomeo Vanzetti, pescivendolo piemontese emigrato nel 1908 negli Stati Uniti all’età di vent’anni: “Una vita proletaria”, le lettere ai familiari e la requisitoria che egli fece ai giudici che di l…In Your Eyes ezine
Elezioni 2022: nel Paese di Bengodi, tra coltelli e occhi di tigre
Una campagna elettorale che comincia malissimo e si sviluppa anche peggio. Al ceto politico odierno fare politica è cosa che non suona, non, magari, perché non vorrebbero, ma perché non sanno
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“Luglio col bene che ti voglio (vedrai non finirà)”
Estate. Umidità. Canicola. Cicale. Sudore.
Questi gli ingredienti di questi giorni. Nell’ordine che preferite.
Mentre cerco di raccogliere le idee e convogliarle in un qualcosa che abbia un senso logico, l’occhio mi cade sul calendario e mi rendo conto che siamo in quel periodo dell’anno in cui dilaga sui social network la triste gara a chi posta per primo le immagini del 20 luglio 2001.
iyezine.com/luglio-col-bene-ch…
“Luglio col bene che ti voglio (vedrai non finirà)”
Mentre cerco di raccogliere le idee e convogliarle in un qualcosa che abbia un senso logico, l’occhio mi cade sul calendario e mi rendo conto che siamo in quel periodo dell’anno in cui dilaga sui social.....Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Pakistan: default (annunciato) con contorno militare
Il Paese è al verde, e questo potrebbe essere il meno. Il problema è la sua politica, i suoi politici, la non volontà di cambiare. Così il caos potrebbe aprire ancora una volta la porta ai militari
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Cina: una politica commerciale da comprendere
Essendo la più grande nazione per il commercio di merci e la seconda economia più grande del mondo, non sorprende che le recenti mosse di politica commerciale della Cina abbiano acceso il dibattito. In quanto fornitore principale di molti beni scambiati, la Cina ha un impatto ancora maggiore sulla stabilità dei prezzi mondiali poiché la [...]
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Fare voto
Turarsi il naso e votare per la centralità democristiana, fu l’invito di Indro Montanelli, nel 1976. Il Partito comunista, strettamente legato alla Mosca sovietica, puntava al “sorpasso”. Che non ci fu, né ci sarebbe poi stato.
Oggi il problema non è turarsi il naso, tanto più che i seguaci della Mosca imperialista si trovano sia a destra che a sinistra. Oggi si devono aprire gli occhi.
Quel che si vede non è bello. Ma si vive e si sceglie nel presente e nel reale. Non trovare l’ottimo non è un buon motivo per agguantare il pessimo. Una bussola elettorale si può usare, per scegliere la direzione a ragion veduta.
Primo punto cardinale: votare contro gli “altri” è da sciocchi. Intanto perché gli uni e gli altri sono ancora nel medesimo governo. C’è di più, perché il Pd pensa sé stesso come unico difensore dell’“agenda Draghi”, i fuoriusciti pentastellati sono ancora lì che piangono perché Draghi era il difensore degli interessi italiani (avendo fatto l’opposto di quel che loro stessi avevano cominciato a fare nel 2018), mentre FI e Lega giurano che avrebbero tanto voluto un Draghi bis, uguale al primo, ma senza lo stellario, che da cinque che erano divennero milioni di milioni, come i salami.
Votare gli uni per fermare gli altri è privo di razionalità. Piuttosto, vista tanta concordia sul Draghi che non c’è più, si facciano dare una copia del programma di governo, che peraltro sostennero, e la firmino come impegno per il futuro. Altrimenti sono, come s’è dimostrato sui tassisti, dei bugiardi.
Secondo punto cardinale: gli elettori valutino quanto i loro preferiti intendano veramente, come dicono, proseguire sul cammino tracciato. Non si tratta di giudicare la coerenza, che saremmo ridicoli anche solo a porci il problema, dopo le orge trasformiste. È questione più immediata e materiale: la Banca centrale europea ha varato un meccanismo di contenimento degli spread, che è illimitato nella portata, ma condizionato nelle premesse.
Si devono avere i conti in ordine, quindi non avere colpe rispetto alla speculazione che agisce. Si deve avere un programma di contenimento della spesa pubblica, ovvero l’opposto dello scostamento di bilancio che chiedevano a gran voce e Draghi negava (c’è pure quello, nell’agenda).
E si deve essere in regola con gli adempimenti del Pnrr. Ovvero continuare le riforme. Il che si lega al primo punto: sono pronti, tutti i partecipanti alla maggioranza Draghi, a sostenere quel che proposero anche se le elezioni fossero vinte dagli altri? Nel caso (probabile) di risposta evasiva, vuol dire che si sta puntando allo sfascio per impedire al vincitore di governare. Non proprio una condotta patriottica.
Terzo punto cardinale: atlantismo ed europeismo non sono due voci del menù, ma ingredienti del solo piatto che ci ha messi sulla strada della prosperità economica, della libertà e della sicurezza. Ovvio che dentro la Nato e dentro l’Ue ci stai sostenendo i tuoi interessi e le tue idee, ma altrettanto ovvio che chi anche solo immagina di poterne essere fuori è un nemico degli interessi indisponibili dell’Italia.
A sinistra c’è chi se la prese con i “vincoli” e se la prende con la Nato. A destra c’è chi ama la Nato e detesta l’Ue. Vale per tutti: le scelte fatte da uomini come De Gasperi e Parri (si veda l’ottava pagina) furono sagge, inscindibili e non revocabili. Aggiungere un “ma” significa già imbrogliare.
Quarto punto cardinale: tutti hanno fallito nel mettere in coerenza sistemi istituzionale ed elettorale. Ciascuno non sarà capace di governare seguendo le bubbole che s’appresta a raccontare.
Tutti hanno avuto e hanno alleati incoerenti con quel che dicono. Da questo punto di vista più li osservi e meno li voti. Il fetore si sente anche a naso turato. Ma ciò deriva anche da noi, da elettori che chiedono le riforme riguardino sempre gli altri. Quel che si vede e quel si fiuta è frutto dei nostri voti. Da qui a settembre cercheremo di capire se cambiare possa non essere il disertare.
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Giovanni Arpino – Il buio e il miele
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THE QUEEN IS DEAD VOLUME 65 – SUPASONIC FUZZ / BLACK CAPRICORN
Per il primo disco non ci allontaniamo di molto dalla sede di In Your Eyes e siamo ad Imperia per il nuovo lavoro dei Supasonic Fuzz, uno dei migliori gruppi liguri e non solo per quanto riguarda hard rock stoner e fuzz. Per chiudere un grandissimo ritorno, quello dei sardi Black Capricorn con " Cult of blood " dove si vola altissimi.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 Sul sito del Ministero pubblicati i dati sugli esiti degli Esami di Stato
🔸 Scuola, il Mef autorizza l'assunzione di 94.
HAZEL SCOTT
iyezine.com/hazel-scott
HAZEL SCOTT
HAZEL SCOTT: Groovie Records etichetta discografica, distributore e produttore musicale con sede a Lisbona dal 2005.In Your Eyes ezine
Sono disponibili i dati sugli esiti degli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione.
Li trovate qui ▶️ miur.gov.
L'Associazione magistrati tributari promuove il progetto "Fisco e Legalità - per la promozione della cultura della legalità fiscale e la conoscenza dei principi fondamentali della convivenza civile".
Non è successo niente: Draghi lascia il posto al suo pilota automatico
"Così, proprio mentre Draghi abbandona Palazzo Chigi sbattendo la porta, la sua spregiudicata agenda politica neoliberista rientra dalla finestra attraverso il nuovo strumento di politica monetaria della BCE. Davanti al fallimento politico dell’ennesimo governo tecnico imposto al Paese, la classe dirigente europea rispolvera l’arma del ricatto del debito che tanto efficace si è dimostrata, in passato, come strumento di disciplina delle economie europee a suon di spread.
Gli eventi di questi ultimi giorni ci ricordano anche che, quale che sarà l’esito delle elezioni del prossimo 25 settembre, il programma di governo è già pronto ed è scritto nero su bianco nel PNRR, messo a punto dall’esecutivo Draghi e vincolante per chiunque uscirà vittorioso dalle urne per tutta la durata della legislatura, pena l’esplosione dell’instabilità finanziaria sotto la spinta della BCE."
La divinità chiamata Welfare
Oggi vi parlo di welfare, cioè quell’ideologia malsana che da più di 200 anni ormai ci perseguita.
Encyclopaedia Britannica descrive lo stato di welfare come “un concetto di governo in cui lo Stato gioca un ruolo centrale nella protezione e promozione del benessere economico e sociale dei suoi cittadini. Lo stato di welfare di solito include anche servizi come la scuola pubblica, la sanità pubblica e case popolari.”
Penso che la diffusione dell’ideologia del welfare sia stata l’inizio del tracollo della civiltà umana, e credo che oggi rappresenti il pericolo più grande per la nostra libertà, privacy e autodeterminazione. Prima di spiegarvi il perché vorrei però ripercorrere la nascita dello stato di welfare negli Stati Uniti, attraverso l’incredibile lavoro di Murray Rothbard, che ne scrisse sapientemente nel suo libro “The Progressive Era”.
Ideologia e potere economico
Il seme del welfare venne piantato in America all’inizio del 19° secolo. Secondo Rothbard il welfare fu il prodotto dell’unione d’intenti di una particolare ideologia e del potere economico di alcune grandi corporazioni.
L’ideologia di cui parla Rothbard è quella protestante del “Postmillennial Pietism”, che durante i primi anni dell’800 si diffuse, soprattutto in nord America a macchia d’olio. Come vedremo, questa dottrina religiosa fu il carburante ideologico per la nascita e proliferazione del movimento Progressista, che attraverso un’azione statale sempre più paternalistica arrivò a creare nelle prime decadi del 1900 ciò che oggi conosciamo come stato di welfare.
Da una parte avevamo quindi una legione di intellettuali protestanti alla ricerca di potere e prestigio, dall’altra grandi corporazioni che cercavano di ottenere il monopolio di mercato attraverso l’intervento di Stato. Queste due forze, insieme, avevano tutto ciò che serviva per sfruttare il potere statale a proprio piacere.
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Invotabili
Un gruppo di irresponsabili ha messo in moto un meccanismo micidiale. Adesso, ormai, i cocci sono lì, il vaso è rotto e bisogna prenderne atto e capire perché è successo.
Intanto è la prima crisi di governo della storia della Repubblica Italiana innescata da una faccenda di politica estera, perché quello è il discrimine e, attenzione, sarà anche il tema che peserà di più nell’immediato futuro.
Il governo Draghi non è che fosse il solo governo possibile o il governo migliore che si potesse immaginare, anzi se ne possono immaginare di assolutamente migliori. Il punto è che il governo Draghi era lo strumento più adatto a tenere l’Italia in coerenza con gli obiettivi che avrebbero portato, che hanno già portato e porteranno – o dovrebbero portare nell’immediato futuro – all’afflusso di fondi europei che fanno la differenza tra la crescita del prodotto interno lordo e la recessione; fra un costo del debito pubblico che assorbe per intero la nostra capacità di spesa oppure la capacità di avere anche disponibilità per altri impieghi.
Draghi ha ricordato che 33 miliardi sono stati spesi dall’inizio dell’anno per aiutare le fasce deboli in un momento di difficoltà e questo ce lo siamo potuti permettere, perché la ritrovata credibilità non ha reso proibitivo il prezzo del debito. Questo è il governo Draghi.
Dopodiché hanno cominciato a fare i propagandisti da quattro soldi: bisognava discutere sempre il catasto, fino al compromesso indecente del “lo facciamo nuovo subito, però lo usiamo fra qualche tempo”; sulla questione dei balneari; sui tassisti.
E guardate che non è solamente il centro-destra, perché anche il Partito Democratico sul catasto, sui balneari, sul Consiglio Superiore della Magistratura è così via aveva le sue resistenze.
Draghi ha chiesto: “Rimettiamo a punto questa alleanza e proviamo ad andare avanti?” e la risposta è stata “No, non siamo pronti. Preferiamo le elezioni.”
Benissimo. Le elezioni in democrazia non sono mica la fine del mondo, anzi teoricamente dovrebbe essere l’inizio di una legislatura.
Fatemi capire come inizia la prossima legislatura: io sono un elettore di sinistra, ero soddisfatto del governo Draghi e dovrei andare a votare per una roba che è alleata con il Movimento 5 Stelle, che ha fatto cadere il governo Draghi? Per me è invotabile.
Oppure sono un elettore di destra e sono un elettore di destra atlantista e mi riconosco molto bene nelle posizioni, per esempio, di Fratelli d’Italia, che, tra l’altro, sulla questione Ucraina era molto più filo-governativa di quanto non lo fossero diverse forze di governo. Quindi, io che credo in queste cose, vado a votare tranquillo.
Solo che per votare quello, dovrei votare un pacchetto nel quale è compresa l’alleanza con altri: per esempio, Salvini che diceva che Putin è meglio di qualsiasi nostro leader democratico, che bisogna stare attenti agli interessi del Cremlino, che non bisogna esagerare nel provocare il Cremlino, che sta ammazzando donne e bambini in Ucraina. Io dovrei votare quella roba? Per me è invotabile.
E allora? Si può sempre mandare tutti a quel Paese e votare Movimento 5 Stelle. Quale? Il Movimento 5 stelle che ha fatto nascere il governo Conte 1? Anti-europeista e anti-atlantista? Quello che ha fatto nascere il governo Conte 2? Europeista e atlantista? Quello che ha fatto nascere il governo Draghi? Europeista, atlantista e rigorista?
Questa è la scena. Il tema non è che è caduto un governo. Il tema è che è finito questo mondo. Non hanno più assolutamente nulla di coerente da dire. Rimangono solo degli apparati propagandistici, senza lo straccio di un’idea e senza alcun curriculum di serietà e coerenza.
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(S)vincolati
Il lascito politico del governo Draghi consiste nella decomposizione non solo delle false coalizioni, ma direttamente dei partiti che pretendono d’essere coalizzati avendo programmi e interessi non diversi, ma opposti. La contabilità dei consensi per la vittoria senza programma s’è trasformata nella partita doppia della sconfitta.
L’alternativa c’è, ci torneremo. Però, attenzione: di puro politicantismo si può anche morire, ma non si riesce a campare. Quel che ci può arrivare addosso non si sposterà o devierà a chiacchiere.
Il primo sintomo della follia politicante consiste nel credere che non esistano vincoli dati dalla realtà, ma solo dalle scelte politiche. Sono convinti che due chili di pere possano divenire dieci per decisione politica.
Molti di quelli che s’esercitano nel tifo, ammesso siano persone reali e non prodotti di macchinari, non solo confidano nel verbo che modifica il reale, ma accusano chi non ci crede di vivere fuori dalla realtà. Quindi cominciamo da una cosa reale, che secondo i mistici del politicantismo non lo sarebbe: lo spread. L’indice del complottismo, come pensano quelli dei dici chili di pere.
Scusate l’ovvietà: non si prestano soldi a tutti, per qualsiasi cosa e alle stesse condizioni. Lo sanno benissimo la Sora Cesira e il Sor Augusto, che pagano un mutuo e la macchina a rate. Chi comporta un maggiore pericolo deve pagare di più. Chi non ha garanzie da offrire, paga di più.
I Paesi più indebitati pagano di più. Possono dimostrare che hanno politiche stabilmente virtuose e deficit decrescenti, così ottenendo condizioni migliori. Ma se dicono, poste le mani sui fianchi e alzata la pappagogia: me ne frego delle adunche mani capitaliste, prendo soldi a prestito per favorire consumi senza produzione, la conseguenza è una sola: sale il tasso d’interesse. Veniamo a noi: lo spread era salito anche con Draghi. Certamente.
Non guarda in faccia nessuno. Il governo dice che il bonus 110% è una boiata inflattiva e un modo per dare soldi ai ricchi e la maggioranza gli impone di tenerlo? Sale. Non è un lassativo, non basta la parola. Non si riesce a mettere a gara manco uno stabilimento balneare e rilasciare una licenza taxi? Sale, perché si dimostra che i più capaci non lo sono abbastanza. Il punto è un altro: sale, ma sta nei binari e poi scende. Se prende a salire e basta c’è dell’altro. E non buono.
Il nostro era considerevolmente sceso grazie alla Banca centrale europea (c’era un tal Draghi). Vuol dire che la Banca centrale lo controlla? Manco per niente. Però può convincere i mercati che speculare sarebbe inutile, perché userà la credibilità dei meno indebitati e più produttivi per compensare la non credibilità dei più indebitati e meno produttivi. Capire perché la cosa non è simpaticissima per i garanti non dovrebbe essere difficile, specie se lo si sostiene relativamente al Veneto nei confronti della Calabria.
La Bce fa salire i tassi d’interesse di 0.50 punti, assai meno che negli Stati Uniti. In una frase sensata, pronunciata da persone ragionanti, non ci può stare il lamento per l’inflazione e, contemporaneamente, per il rialzo. Si capisce subito che sei deficiente o stai recitando una parte demagogica.
Ma, cribbio, scudateci, difendeteci. Certamente, è nell’interesse europeo che gli spread non si divarichino. Giusto. Ma comporta l’accettazione dei vincoli, ad esempio il rispetto degli impegni che tu stesso hai preso, che il tuo governo ha negoziato e che il tuo Parlamento ha approvato. Nooo! Questo minaccia la mia sovranità! E allora, caro mio, sii libero di vedertela con gli strozzini. Saluti e baci.
Per questo sostenevamo: gli impegni che sono stati presi assieme siano considerati immodificabili per il futuro, se al governo si troveranno gli stessi che li hanno presi o parte di essi.
E per oggi, da agente prezzolato dei poteri occulti e del mercato rapace, da servo dei poteri forti, è tutto. Inquietante è che un Paese ricco e capace possa veramente mettersi nelle mani di poveracci incapaci, per il gusto di mostrarsi sovranamente infantile (o stolidamente senile).
L'articolo (S)vincolati proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
#laFLEalMassimo – Episodio 73: Grazie Draghi e grazie euro
Bentornati alla FLE al Massimo.
La caduta del governo Draghi ha colpito in modo abbastanza comprensibile i tanti che si stavano abituando all’idea di un paese normale, di un esecutivo credibile, guidato da uno statista capace di guardare al futuro e realizzare in modo pragmatico provvedimenti mirati a rompere il circolo vizioso di politiche miopi e clientelari che nel tempo ha gradualmente compromesso la capacità del tessuto produttivo italiano di creare valore e generare crescita economica.
Preso atto del versante emotivo è abbastanza evidente a tutti che la parentesi dell’ex banchiere centrale era un passaggio necessariamente temporaneo, volto a gestire alcuni profili di emergenza, come in effetti è stato fatto in modo inappuntabile, mentre il nodo dell’assenza di una classe politica degna di questo nome che potesse efficacemente raccogliere il testimone del governo Draghi rimane aperto.
Senza commentare le vicissitudini che hanno portato alle prossime elezioni anticipate e in attesa di vedere quali saranno le alternative disponibili per gli elettori, posto che i partiti attualmente in parlamento hanno dato ampia prova della propria inadeguatezza, questa rubrica vuole proporre una riflessione su una rete di protezione istituzionale che ci protegge da noi stessi.
Negli stessi giorni in cui la politica italiana dava il peggio di sé boicottando il lavoro portato avanti da uno dei pochissimi statisti che questo paese ha visto negli ultimi decenni, la banca centrale europea ha reso nota l’introduzione di uno meccanismo (il TPI trasmission protection Instrument) volto a proteggere i paesi ad alto debito come il nostro da possibili attacchi speculativi ed assicurare che la trasmissione della politica monetaria avvenga in modo corretto.
La nostra adesione alla moneta unica ha limitato fortemente le conseguenze negative della politica miope portata avanti da una classe politica mediocre, e ci ha consentito di avere più tempo per completare le riforme necessarie, ma non può (e non deve) sostituirsi alla sovranità di governi e parlamenti.
Non ci rimane molto tempo, se nei prossimi mesi non riusciremo ad esprimere un parlamento e un governo “normali” difficilmente potremo contare su aiuti straordinari che ci proteggano da noi stessi. Per la Fondazione Einaudi.
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Il PD non è alternativo alla destra - Contropiano
«Su ogni tema di fondo del governo da trent’anni il PD fa scelte di destra liberista, tali che a volte permettono persino alla destra ufficiale di scavalcarlo “a sinistra”.
[...]
Da trent’anni i dirigenti del partito democratico fanno capire che in fondo votare non conti nulla. Perché le scelte di politica internazionale, economica, sociale sarebbero tutte sostanzialmente obbligate. Lo vuole l’Europa, lo vuole la NATO, lo vogliono i mercati, lo vuole la fedeltà euroatlantica.
[...]
Il Partito Democratico è uno dei primi responsabili dello smottamento a destra della politica italiana e non ha alcuna vera credibilità nell’essere un ostacolo ad essa. A parte la propaganda che gli forniscono i mass media confindustriali.
Il PD non è alternativo alla destra perché è anch’esso un partito di destra, che da trent’anni occupa il campo della sinistra.
La vera crisi democratica del paese è l’assenza di una vera alternativa alla destra. Quella che bisogna provare a costruire, alle elezioni e dopo di esse.»
🟣 Dopo quattro anni di lotte per il diritto alla privacy, @noyb.eu ha fatto un salto di qualità e presentato una quantità record di denunce.
Leggi tutto nel loro Rapporto Annuale 2021:
noyb.eu/en/annual-report-2021-…
Annual Report 2021 out now!
2021 marks noyb’s fourth year of fighting for the right to privacy. We have taken things up a notch by filing a record-breaking amount of complaints:noyb.eu
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Ci ha lasciati oggi il Professor Luca Serianni.
Il Ministero dell’Istruzione e il Ministro esprimono vicinanza alla famiglia e profondo dolore per la perdita umana e culturale.
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Gente marcia su Roma: è Facta?
Il Governo Facta II è stato in carica dal 1º agosto[1] al 31 ottobre 1922[2] per un totale di 91 giorni, ovvero 2 mesi e 30 giorni. Si dimise il 28 ottobre, in seguito al rifiuto del re Vittorio Emanuele III di firmare il decreto sullo stato d’assedio con cui si intendeva contrastare la Marcia su Roma dei gruppi fascisti. Fonte: it.wikipedia.org/wiki/Governo_… Le ciscostanze in cui...
Annual Report 2021 out now!
Relazione annuale 2021 in uscita! il 2021 segna il quarto anno di lotta di noyb per il diritto alla privacy. Abbiamo aumentato il numero di denunce, raggiungendo un livello record
Un caffè molto dolce di Maria Luisa Magagnoli
Questo libro del 1996, scritto dopo numerose conversazioni dell’autrice con la quasi ottantenne América Scarfò a Buenos Aires, racconta la storia d’amore che ebbe come sfondo l’Argentina degli anni venti, tra l’allora quindicenne América e il ventiquattrenne anarchico italiano Severino Di Giovanni.
iyezine.com/un-caffe-molto-dol…
Un caffè molto dolce di Maria Luisa Magagnoli
Questo libro del 1996, scritto dopo numerose conversazioni dell’autrice con la quasi ottantenne América Scarfò a Buenos Aires, racconta la storia d’amore che ebbe come sfondo l'Argentina degli anni venti, tra l’allora quindicenne América e il ventiqu…In Your Eyes ezine
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Che cos'è Bookwyrm e come importare dati da altri servizi
Un grazie a @FediTips da cui riprendo questo post
BookWyrm è una piattaforma di social reading aperta e federata ed è l'alternativa del Fediverso a GoodReads di Amazon.
Maggiori informazioni su BookWyrm sono disponibili all'indirizzo joinbookwyrm.com/it e un elenco di server a cui è possibile collegarsi all'indirizzo joinbookwyrm.com/instances.
È possibile seguire l'account del progetto all'indirizzo @BookWyrm, e gli account di BookWyrm possono essere seguiti da Mastodon ecc.
È possibile importare i dati dei libri in BookWyrm da GoodReads, LibraryThing, StoryGraph, OpenLibrary e Calibre.
Per importare i dati, prima esportateli dall'altro servizio come file CSV, poi accedete al vostro account BookWyrm, andate su Impostazioni > Importa, selezionate il tipo di dati e poi cercate il file CSV che avete esportato dall'altro servizio. Selezionate l'impostazione corretta della privacy, quindi fate clic su "Importa".
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@informapirata :privacypride: @Alessandro @Poliverso
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Sei un ricercatore o una ricercatrice?
Ciao!
Cerchiamo un ricercatore o una ricercatrice nel periodo tra settembre e dicembre 2022, per un progetto di analisi e approfondimento sul tema della tutela dei diritti digitali in Italia.
La figura scelta affiancherà la lead researcher svolgendo un lavoro di raccolta e analisi di dati e informazioni, contatto con alcune realtà associative e creazione di contenuti su due tematiche in particolare: la censura di comunità marginalizzate online (lgbtq+, migranti, realtà politiche dal basso) e l’assegnazione di benefit sociali ai migranti.
Requisiti fondamentali richiesti sono:
- Interesse per i temi della privacy, dell’anonimato, della sicurezza informatica e dell’ingiustizia sociale;
- Visione politica della tecnologia e del dominio digitale nel quale viviamo;
- Background di ricerca sul tema dell’immigrazione e della discriminazione di comunità vulnerabili;
- Conoscenza delle realtà associative italiane nel settore dell’immigrazione;
- Laurea triennale e/o magistrale in Sociologia e ricerca sociale o affini;
- Capacità di scrittura e di analisi.
E’ preferibile avere avuto almeno una recente esperienza di lavoro in team di ricerca sociale in Italia o all’estero.
Oltre a ciò è richiesta una buona conoscenza della lingua inglese, dell’ambiente macOs o Windows, del funzionamento delle Pubbliche amministrazioni italiane e della gestione migratoria nel nostro paese.
La collaborazione è autonoma e si svolgerà indicativamente a partire dalla prima settimana di settembre. Il compenso è di 3.200 euro lordi, comprensivi di eventuale ritenuta d’acconto o IVA, a fronte di un impegno richiesto di 2 giorni a settimana.
La collaborazione si svolgerà da remoto, anche se ogni due settimane è previsto un incontro di coordinamento a Milano.
Le candidature sono aperte fino al 25 agosto 2022.
Se siete interessati inviateci il vostro curriculum vitae allegando anche una lettera di motivazione a:
vi contatteremo appena possibile!
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...qualcuno ha notizie di che fine abbia fatto l'istanza rizomatica.org? ...non è più raggiungibile...
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Come la nostra impronta digitale sociale ci frega
Questa storia, più pratica che mai, è secondo me incredibile.
Non solo dimostra a cosa possano arrivare le loli con troppo tempo libero, tipo me; mostra come chiunque tra noi abbia una specie di "impronta digitale personale" che, se non adeguatamente mascherata, ci può far identificare.
Note importanti
Prima di iniziare, peró, devo precisare qualche cosina.
Visto che l'unica cosa che io voglio è condividere una storia che ritengo essere interessante ed avere qualche spunto di riflessione - ed il mio hobby non è rovinare la vita alle persone - alcuni dettagli sono omessi dal racconto, mentre altri invisibilmente alterati, al fine di rispettare la privacy del soggetto della storia. I suoi nomi vecchi e nuovi saranno letteralmente sostituiti, rispettivamente, da "Deadname" e "Censurato".
Il tutto, comunque, diventerà chiaro leggendo.
Un ricordo speciale
Allora, questa storia a dire il vero inizia almeno 8 o 9 anni fa.
Non ricordo con esatta precisione quando, ma diciamo che in quel periodo scoprii Deadname. Creava contenuti sul Web e, oltre al fatto che mi piacevano molto, non c'è granché da dire in più.
Un po' di tempo dopo, con mio gran dispiacere, annunciò che avrebbe smesso di creare nuova roba. Da un giorno all'altro disse tipo che gli spazi social che al tempo erano i suoi correnti non rappresentavano più la sua persona, o una roba simile.
Poco più tardi, inoltre, ha anche fatto sparire i suoi vecchi contenuti dalla rete.
Ai tempi non avevo la minima idea di cosa potesse intendere con un discorso simile ma, riguardando indietro con la mia attuale conoscenza, sia riguardo la mia persona che ciò che ho scoperto essere la sua, ho capito perfettamente cosa significa quella frase.
Intanto, nonostante Deadname fosse diventato solo un ricordo passato, gli anni continuano a scorrere e la Terra continua a girare.
In alcune occasioni, il suo personaggio ritorna alla mente, non soltanto a me da sola, ma anche ad altre persone che si ricordano di cosa era.
Per dire, a volte io ed una mia amica, parlando in privato, essendo noi in primis in tale situazione personale, abbiamo scherzato dicendo cose del tipo "Deadname ha cancellato tutto perché doveva transare".
E così, ogni volta, si rideva. Se una cosa del genere, pensata e detta a caso basandoci sul niente, si fosse mai rivelata come vera, allora saremmo ufficialmente diventate Distributrici Universali Ufficiali Basate di redpills.
Una (apparentemente) nuova personalità
Ad ogni modo, torniamo ai giorni nostri; a poche settimane fa, precisamente.
Come praticamente sempre, ero al PC, a fare cose e vederne sul Web. Ad un certo punto, non ricordo nemmeno esattamente come, mi imbatto in un profilo di Censurato, che trovo avere delle cosine interessanti.
Decido di vedere un suo video e, immediatamente, appena lo apro, c'è qualche dettaglio che mi coglie di sorpresa. La voce, in particolare, mi sa di modulata in modo inaccurato. È un concetto che non saprei esattamente spiegare. Insomma, parliamo di quel genere di modulazione che in molte persone non suscita dubbi a parte un "mi sembra strana questa voce", ma che a me, avendo io un'esperienza personale simile (ma direi più fallimentare), fa pensare "ma questa persona è transgender?"
Evidentemente però, in quel momento avevo tra le mani questioni più importanti, perché, tra tutti i suoi profili pubblici, decisi di guardare soltanto al volo le biografie, qualche post testuale originale, alcuni ricondivisi, delle foto tra cui alcuni selfie, e appena qualche secondo di altri video.
Non ho trovato alcun'indicazione, nemmeno velata, al fatto che potesse essere transgender. Mi scoccio subito, chiudo tutto, e torno al mio.
Giusto qualche giorno dopo, mi imbatto nuovamente sul profilo di Censurato. Un diverso video attira la mia attenzione, quindi inizio a guardarlo.
Più ascolto la voce, però, e più il tutto ha un certo che di familiare. In appena un minutino capisco che, la voce stessa, il modo di intonarla, e anche un po' come era realizzato il video.. tutto, tutto aveva un retrogusto di Deadname, nonostante i due personaggi fossero di genere praticamente opposto.
Le indagini cominciano
Decido di far sapere immediatamente questa cosa all'amica di prima che, curiosamente, dice di aver pensato la stessa cosa.
La posta in gioco stavolta è davvero troppo grossa per far finta di nulla, quindi iniziamo via chat a raccogliere elementi, di qualunque tipo, che possano coincidere tra Censurato e Deadname, incrociando tutto quello che possiamo ottenere dell'una persona, e quel poco che ci rimane dell'altra.
Si inizia dagli interessi, che paiono combaciare tutti, anche i più strani. Persino il gusto nei meme di nicchia sembra lo stesso.
Anche alcuni dettagli personali e sociali - come sulla sua famiglia, il suo stato culturale, o la zona in cui vive - sono coerenti con il passato di Deadname (anche se questi dettagli li ricordava solo la mia compagna di indagini, io no).
Qualche contenuto ancora disponibile online, perchè creato in collaborazione con altri creatori, è stato utile a rinfrescare la memoria riguardo ulteriori piccoli dettagli, sulla sua infanzia ad esempio.
Colpo grosso!
Tutte queste scoperte però, per quanto curiose, potrebbero essere state benissimo una serie di coincidenze.
Il colpo davvero grosso, che ha levato ogni dubbio, lo abbiamo però fatto perché:
- Alcuni segni fisici particolari, comparati tra foto di Censurato e alcuni pochi video cancellati (ma che noi conserviamo da anni!) di Deadname, combaciano perfettamente;
- Uno dei servizi online usati da Deadname ai tempi conserva una cronologia, pubblicamente accessibile, di tutti i cambi di username effettuati; l'account che fu creato con il nome di Deadname ha cambiato nel tempo nome, proprio in Censurato.
Caso risolto
Ed è esattamente così, con dettagli sia piccoli che grandi che combaciano perfettamente tra di loro, che il puzzle è ufficialmente completo: i due personaggi investigati sono lo stesso individuo.
La redpill detta senza sapere, quindi, si è rivelata tale.
Io, comunque, non ho idea del perché Censurato abbia dovuto necessariamente imbarcarsi in questa impresa per far perdere le proprie vecchie tracce. Capisco, adesso, perché abbia voluto cancellare i suoi vecchi contenuti: perché il personaggio che in essi figurava non corrisponde più a ciò che è la sua persona odierna a livello di genere - ma non capisco perché far finta che il passato non ci sia mai stato.
Direi che sono abbastanza felice di aver ritrovato dopo tanti anni, anche se come un personaggio un po' diverso, la stessa persona che riusciva ad intrattenermi in passato, e sono felice che ancora abbia la passione di fare ciò che di bello faceva.
L'impronta digitale sociale
Questa storia - che direi a lieto fine, perchè ho svelato un mistero per me importante - ha in sé un lato oscuro ben in vista: si può dire che provi l'esistenza di un'impronta digitale sociale, così mi piace chiamarla, che ogni persona ha.
Con questo termine intendo un vero e proprio identificativo univoco, che permette un po' a chi vuole, se le condizioni base sono soddisfatte, di inquadrare una specifica persona sempre e comunque, nonostante eventuali suoi cambi parziali d'identità.
Quest'impronta la vedo come composta da tutto ciò che è oggettivamente vero su un dato individuo: le cose che gli piacciono, quelle che hanno formato la sua personalità, le sue connessioni sociali, le sue caratteristiche corporee, e le cose che fa o ha mai fatto, oltre a chissà quali altri elementi che ora dimentico.
Non parliamo nemmeno di qualcosa di strettamente legato al mondo online, chiaramente, anche se in alcuni casi, come abbiamo visto ora, alcune cose di noi che toccano Internet vanno a formare elementi forti dell'impronta.
Come proteggersi
Finchè non lo si sta facendo per sfuggire, per dire, alle conseguenze di un'immoralità compiuta, voler resettare la propria impronta sociale, per vivere nel mondo come una persona totalmente nuova, è legittimo; per questo ho protetto l'identità della persona nella storia.
Ma quindi, come si fa?
Proteggersi dal tracciamento è possibile, ma non è affatto semplice. Esattamente come per proteggere i propri computer dal tracciamento Web bisogna usare browser come Tor Browser che - quando comunicano con altri computer - omettono alcuni dati e ne mascherano altri, per proteggere la nostra identità personale dal tracciamento sociale bisogna evitare di condividere troppo di sé con il mondo, arrivando persino a mentire se necessario.
Indubbiamente è impossibile nascondere quali sono alcune delle cose che ci appassionano, se abbiamo il desiderio di condividere le stesse con il mondo, e magari scoprire persone a noi affini.
Altre cose, però - ad esempio, che parenti hai, il nome del tuo primo animale domestico, che posti frequenti, o come è iniziata la tua passione per qualcosa - se stai cercando di cancellare il tuo passato per porti come una persona totalmente nuova, è meglio non dirle ai quattro venti.
Come la nostra impronta digitale sociale ci frega - blogoctt - sitoctt
Questa storia, più pratica che mai, è secondo me incredibile. Non solo dimostra a cosa possano arrivare le loli con troppo tempo libero, tipo me; most...sitoctt.octt.eu.org
Landini in ginocchio da Draghi: il triste declino del sindacato italiano | La Fionda
"Ci sarebbe da ridere, se non fossimo tanto delusi e depressi nel vedere quanto sta accadendo nel paese, quanto gli ultimi continuino a soffrire nella loro solitudine, quanto il sindacato si venda e si svenda tradendo la Costituzione. Il pesce puzza dalla testa, vero, ma adesso è il momento che la coda dica qualcosa e che qualcuno (politicamente) voli fuori dalla finestra."
today.it/politica/draghi-dimis…
Draghi annuncia le sue dimissioni
Lo ha annunciato durante il Consiglio dei ministri, iniziato dopo il colloquio fra il premier e il Capo dello Stato MattarellaRedazione (Today)
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Sono svegli, alla microsoft…
Registrati qui (non spammano) e scaricati un po' di bei suoni da mandare a microsoft come file allegato, tipo
freesound.org/people/Nizerg/so…
Ha-ha-ha.wav by Nizerg
Microphone: AKG C414 Preamplifer: Dbx 286a Audio-Interface: Makie Onyx 1220i (Mixier)Freesound
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rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula
È iniziato oggi a Barcellona il primo congresso internazionale sull’educazione digitale democratica e l’open edtech: congress.democratic-digitalisa…
La conferenza ha le sue radici nella Proposal for a Democratic and Sovereign Digitalisation of Europe presentata dalla associazione catalana Xnet e pubblicata dall'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea.
Questi gli obiettivi dell’incontro internazionale:
1 - Fornire strumenti di analisi alle scuole, agli insegnanti, alla comunità educativa, ai legislatori e al pubblico in generale per comprendere, in primo luogo, il contesto, la cultura digitale, i problemi e le opportunità che offre nel contesto educativo e, in secondo luogo, per proporre la progettazione di una didattica e di strategie educative digitali da una prospettiva innovativa, agile, umanistica e rispettosa dei diritti umani.
2 - Condividere il codice pubblico creato a Barcellona sulla base del Piano di Digitalizzazione Democratica per l'Educazione di Xnet per aggiungere talenti e generare opportunità e crescita: presentazione internazionale della suite DD a codice pubblico open source che prevede, fin dalla progettazione e per default, la protezione dei diritti digitali e della sovranità dei dati della comunità educativa. Attualmente è in fase di implementazione in 12 scuole della città.
Qui sotto il link al video della presentazione della Suite Educativa DD:
yewtu.be/watch?v=MJdXgW-XxWw
Come si vede, il secondo obiettivo prevede la presentazione della piattaforma didattica Suite Educativa DD, una reale alternativa al modello dominante di Google Classroom.
Il quotidiano di Barcellona El periodico, in un articolo intitolato Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula, presenta così l’iniziativa: “Xnet ha sviluppato un'alternativa all'offerta di Google: un software libero e verificabile: Suite Educativa DD. [...] Per chi non vede la portata del problema, Xnet usa un semplice paragone: come tutte le famiglie hanno chiaro che non vogliono McDonald's nella mensa scolastica, così Google è l'equivalente a livello tecnologico in classe. Quindi, dicono, non dovremmo nemmeno volere Google nelle aule. "Si tratta di porre fine al monopolio di Google in classe. Vivere senza Google a scuola", riassumono.
@maupao @informapirata :privacypride: @Scuola - Gruppo Fediverso @Alexis Kauffmann
International Event on Democratic Digital Education
12-13-14 July 2022 Barcelona. Rights, Culture and EdTech. Free access to the entire educational community. Accredits 20 hours of teacher training.dd-admin (Curso Digitalización Democrática)
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Carlo Gubitosa
in reply to nilocram • • •Eleonora
in reply to nilocram • • •Che forte! Esiste un'istanza italiana?
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informapirata ⁂
in reply to Eleonora • • •sì, c'è @twisterrm che ha aperto bookwyrm.gatti.ninja
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Gatti Ninja
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