Wagner in Burkina Faso. Testa di ponte russa?
Il colpo di Stato del Burkina Faso solleva interrogativi sul crescente coinvolgimento russo nell'Africa occidentale, ai danni della Francia. Chi ha finanziato il colpo di Stato? chi c'è dietro le manifestazioni anti-francesi e la disinformazione a sostegno di Ibrahim Traore?
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Giustizia: la politica, ferma, sta a guardare
Il cosiddetto dibattito politico: in attesa che sia formalizzato a Giorgia Melonil’incarico di presidente del Consiglio, di tutto e di più. Il toto ministri, e le spartizioni delle tante postazioni di potere e sottopotere. Dibattito non esattamente appassionante, quello se il nuovo presidente del Senato debba essere Ignazio La Russa o Roberto Calderoli; Se Licia […]
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Angela Lansbury, addio alla ‘Signora in giallo’ senza ‘eredi’
“Grazie per il tuo appuntamento quotidiano con La Signora in Giallo, sei sempre stata un’elegante certezza per me…” Così Claudia posta nel suo sito, ricordando ciò che ha rappresentato per lei, ancora ragazzina, Angela Lansbury, la popolarissima Jessica Fletcher ovvero l’infallibile scrittrice detective armata dei suoi indimenticabili tailleur e delle sue borsette, che dal […]
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Le vendite di Xbox One raggiungono la metà di quelle di PS4: l’offerta di cloud gaming di Microsoft migliorerà la loro posizione?
Xbox o Playstation ? Questo è il dubbio amletico che da anni attanaglia le persone. Ogni qualvolta bisogna comprare una console non si sa mai quale scegliere. C’è chi consiglia una, chi l’altra e si finisce sempre a leggere recensioni su recensioni e a vedere video esplicativi La console war esiste ormai da tempo ed […]
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Le vendite di Xbox One raggiungono la metà di quelle di PS4: l’offerta di cloud gaming di Microsoft migliorerà la loro posizione?
Xbox o Playstation ? Questo è il dubbio amletico che da anni attanaglia le persone. Ogni qualvolta bisogna comprare una console non si sa mai quale scegliere. C’è chi consiglia una, chi l’altra e si finisce sempre a leggere recensioni su recensioni e a vedere video esplicativi La console war esiste ormai da tempo ed […]
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Occhio. La campagna di iscrizioni spam denunciata da @Fabio Manganiello proviene da veri e propri #Borg. Infatti non si tratta di bot tradizionale, ma di una trollfarm costituita da tanti umani gestiti da un'unica centrale cibernetiche che distribuisce loro i compiti che devono essere utilizzati da un umano.
Sta già succedendo con tutte le istanze del fediverso a iscrizione aperta e sarà sempre peggio.
Oltre a questo fenomeno esiste già da tempo la strategia di creare nuove istanze solo per creare spam (seguire utenti, inviare messaggi pubblici o privati, o saturare le Timeline federate).
Questa escalation comporta un continuo intervento da parte degli amministratori di istanza che invece di poter gestire solo l'ordinaria amministrazione, si ritrovano con il compito arduo di operare una pulizia manuale.
Con sistemi più evoluti come mastodon tutto ciò è decisamente più facile, ma alcuni amministratori come @Carlo Gubitosa :nonviolenza: hanno dovuto introdurre la registrazione previa approvazione.
Tuttavia alcuni sistemi meno evoluti come friendica hanno serie difficoltà anche solo a farsi segnalare dai propri utenti problemi di spam o peggio. Anche per noi perciò l'impegno diventa sempre più gravoso, ma cercheremo di stare sempre sul pezzo per tenere pulito il nostro bel parco pubblico!
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In Friuli Venezia Giulia il 4 novembre 2020 è scoppiata una guerra…
Quanto leggerai di seguito è una storia che ti sembrerà pura fantasia, ma che racconta una realtà attuale. Leggi tutto fino in fondo e scoprirai di cosa sto parlando.
In Friuli Venezia Giulia il 4 novembre 2020 è scoppiata una guerra, definita da Giuseppe Conte una veloce azione di polizia per fermare i dissidenti.
Il casus belli è stato che il 9 settembre 2020 si sono svolte le elezioni regionali friulane come regione a statuto speciale, mentre il governo centrale a livello nazionale le aveva rinviate causa pandemia.
Dissidenti che governavano fino al giorno prima il Friuli VG, legittimamente eletti come da costituzione. Partito che fu capo coalizione per 27 anni al governo italiano.
Il governo di Roma quindi il 4 novembre 2020 ha messo in atto una “veloce azione di polizia” nei confronti dell’amministrazione regionale, verso il partito che governava il Friuli.
La lotta contro i dissidenti, la veloce azione di polizia per bloccarli e arrestarli, si è trasformata in guerra, guerra dai risvolti etnici e genocidi. Nel primo mese sono stati stimati 60/70000 friulani che sono riusciti a migrare in Svizzera, per mettersi in salvo.
Guerra che è stata svolta fin dall’inizio in totale blackout elettrico e comunicativo del Friuli VG. La regione totalmente isolata e confinata a se stessa, come i suoi abitanti. Ancora oggi non è possibile telefonare o mettersi in contatto via internet con il Friuli: tutto ancora bloccato, come bloccati i conti correnti ed in assenza di carburante.
Dalle forze militari italiane sono state attaccate aree urbane, chiese, sono stati sacccheggiati e distrutti gli ospedali, l’80% del sistema sanitario regionale. La repressione verso i dissidenti politici si è rivoltata contro la popolazione italiana, verso i civili in Friuli: sospettati di supportare il partito contro il governo centrale. I civili hanno iniziato a resistere per la propria stessa esistenza, trovandosi di mezzo a fuoco incrociato: in mezzo a uccisioni, violenze, abusi, crimini… in mezzo ad una guerra non loro. Si sono verificati massacri sui civili, uccisioni extragiudiziali sui civili solo perché parlavano friulano, quindi solo per il sospetto di essere collusi con i membri del partito dissidente in quanto friulani.
Decine di migliaia sono stati allontanati da cariche di stato, posti di lavoro e a Roma sono stati bloccati i loro conti correnti: per il governo Conte era un’azione dichiarata preventiva per perseguire la sicurezza nazionale.
Sono stati arrestati e deportati in luoghi sconosciuti circa 17.000 unità, soldati friulani che facevano parte dell’esercito italiano. Sono iniziati anche gli arresti sui civili friulani in tutta Italia perché potenziali sovversivi. I friulani residenti fuori regione sono stati perseguitati, le forze di polizia governativa è andata casa per casa per perquisizioni anche senza alcun mandato e giustificazione ufficiali. Molti di questi friulani sono stati arrestati e detenuti in campi di prigionia non ben specificati in territorio italiano. Ancora oggi, dopo quasi 2 anni dallo scoppio della guerra ci sono decine di migliaia di friulani agli arresti di cui non si sa nulla sulle loro condizioni e se sono stati scarcerati.
Gli stupri sistematici per vendetta sulle donne friulane da parte delle forze governative sono diventati arma di guerra, crimine. Il governo italiano ha negato per mesi l’alleanza con milizie armate padane e neo fasciste come Forza Nuova e Casa Pound e le truppe austriache, gruppi alleati delle forze militari italiane. Sotto pressione internzionale, il premier Giuseppe Conte, a marzo 2021 in sede parlamentare, ha dovuto confessare la presenza dell’esercito austriaco in Friuli. Esercito che si è macchiato di crimini di guerra e contro l’umanità nei confronti dei civili e del popolo friulano.
Sono stati bruciati campi, distrutti raccolti e rubato o massacrato bestiame: strategia per affamare il popolo friulano. La fame come arma di guerra.
A maggio 2021 è stato normato dal governo Conte che il partito dissidente, i suoi membri e tutti i sostenitori sono da considerarsi gruppo terroristico e terroristi quindi da perseguire a norma di legge. Sono stati legittimati così i crimini di guerra e contro l’umanità perpetrati sistematicamente in Friuli e sui friulani che vivono su tutto il territorio nazionale.
Per quasi 9 mesi, dal giugno 2021 al marzo 2022, le agenzie umanitarie dell ONU hanno confermato blocco “de facto” all’accesso umanitario in Friuli Venezia Giulia. Il sistema sanitario martoriato nelle prime fasi dai saccheggi e distruzione oggi è al collasso per mancanza di medicinali e materiale igienico-sanitario: mancano i medicinali da banco, manca insulina per curare decine di migliaia di pazienti facilmente curabili con la dialisi in tempo di pace. C’è un solo ospedale a livello regionale che può fornire la dialisi ma anch’esso oggi è in mancanza di reagenti per i test, insulina. Manca tutto.
Amnesty Interantional e HRW – Human Right Watch in un report congiunto confermeranno i sospetti e le indiscrezioni, le denunce che il popolo friulano e la sua diaspora, il “Fogolâr Furlan” in giro per il mondo ha cercato di far uscire come verità chiedendo giustizia: Confermata attività di pulizia etnica nel Friuli occidentale, nel pordenonese da parte delle milizie fasciste di Forza Nuova e Casa Pound verso i friulani. I gruppi fascisti occupano tutt’ oggi quell’area rivendicandola giurisdizionalmente e storiacmente loro.
Un report della commissione di esperti di diritto umanitario delle Nazioni Unite nel settembre 2022 ha denunciato che il governo centrale di Conte abbia perpetrato crimini contro l’umanità bloccando l’accesso umanitario in Friuli per i milioni di abitanti.
Ancora oggi la comunità internazionale non è riuscita a mantenere la promessa del “Mai più” per tutelare le vite di milioni di friulani dalle volontà politiche genocide del governo italiano. La comunità internazionale ha paura di dichairare effettivamente quel che si sta proponendo sotto gli occhi di tutti, un genocidio.
Un report di marzo 2022 di un team di ricercatori di univeristà belga ha stimato 500.000 morti in Friuli, diretti per la guerra e indiretti per mancanza di supporto alimentare, (morti di fame) e per mancanza di cure e supporto medico.
Le donne friulane stuprate sono stimate in 120.000, ma sarebbero la punta dell’iceberg, perché molte non sono state in grado di denunciare.
Il 90% dei friulani in regione è dipendente dal supporto umanitario, che ancora oggi è bloccato dal nuovo fronte di guerra: gli austriaci, nonostante gli sia stato intimato di ritirarsi dall’Iitalia, dal Friuli Venezia Giulia, continuano ad occupare varie aree e a perpetrare crimini.
Spiegazioni
Quanto hai letto è per darti l’idea attraverso realtà e nomi che conosci per raccontarti quello che da ormai 2 anni sta avvenendo nel Tigray, stato regionale settentrionale dell’Etiopia.
Roma è Addis Abeba, la capitale etiope. Mekellé è “Udine” nel racconto. Le proporzioni geografiche sono più o meno quelle: oggi ad Addis le persone dicono di vivere bene, ma in Tigray, nel “Friuli etiope” i civili, i loro fratelli, i tigrini stanno ancora soffrendo, morendo di fame, per mancanza di cure e perché li stanno ancora bombardando con raid aerei. Le “milizie neo fasciste italiane” sono il soprannome delle milizie fano, gruppi armati non ufficiali di origine amhara. Gli “austriaci” sono le truppe eritree che ancora perpetrano crimini. Infatti bisognerebbe definirla guerra regionale e non civile.
I media italiani non ne parlano come della guerra in Ucraina. Non ne parlano come per tante altre guerre in giro per il mondo. Non ne parlano perché non ci sono risorse in gioco da tutelare per cui vale la pena raccontare una guerra genocida come quella in Tigray.
Se vuoi approfondire e sapere di più, collaboro in modo volontario con Focus On Africa e cerco di portare aggiornamenti sulla catastrofe umanitaria del nord Etiopia.
Recentemente abbiamo sottoposto un appello al governo italiano per chiedere “verita e giustizia per il Tigray”
Puoi leggerli su: Tigray : la Guerra Genocida Dimenticata dal Mondo – Archivio
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@Elena ``of Valhalla'' questa percezione di nemico alle porte, però non c'è mai stata.
Quindi sì , forse il capello biondo e il basso tasso di melanina aiuta, ma non è sicuramente il motivo principale di Questa discriminazione tra le persone dell'Ucraina e le persone provenienti da altre parti del mondo.
La spiegazione più semplice mi sembra un'altra: gli Ucraini sono stati rappresentati come vittime nel quadro di una narrazione mediatica che ha insistito sull'Ucraina come vittima e sull'identificazione dei suoi abitanti con essa.
Questo ha dimostrato due cose:
- che hanno ragione I complottisti del Piano Kalergi quando sostengono che è possibile indurre un intero popolo a empatizzare con il diverso (come hai ricordato tu, gli Ucraini fino a prima del conflitto non è che fossero così simpatici agli Italiani)
- i complottisti del Piano kalergi hanno completamente torto, dal momento che negli altri casi, proprio quelli di cui solitamente parlano loro, non si è MAI voluta fare una campagna di sensibilizzazione sull'accoglienza del diverso e di empatia nei suoi confronti.
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@Viviana B. @Informa Pirata per politica, finanza e stampa, questo è un caso di un aggressore che ha il potere e l'intenzione di influenzare negativamente la nostra economia.
Chi è andato ad ammazzare, chessò, in afghanistan, aveva il potere, ma non, oltre certi limiti, l'intenzione.
L'Etiopia non credo che ne abbia il potere.
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Eurodestra
Il bello delle democrazie è che le maggioranze, legislative e governative, possano alternarsi senza che caschi il mondo o si rivoluzioni il sistema. Qualche cosa cambia, naturalmente, e sarebbe semmai preoccupante il contrario, che restasse tutto uguale. Ma non cambiano gli equilibri fra le istituzioni e non cambia la collocazione internazionale.
Quel che cambia, nelle scelte legislative e governative, può piacere o meno, ma l’occasione per fermare o spingere oltre potrà essere colta al successivo appuntamento elettorale. Posto quanto già qui sostenuto, ovvero che non intravediamo pericoli per gli equilibri istituzionali e le libertà fondamentali, aggiungendo che ove la maggioranza appena vincitrice dovesse venire meno, per divisioni interne, sarà il Quirinale a verificare l’esistenza di altre o scegliere il ritorno alle urne, ragioniamo ora di Unione europea. La destra italiana, considerati anche i suoi legami politici europei, costituisce un pericolo? Corriamo il rischio che l’Italia sia isolata?
Per prima cosa va osservato che la maggioranza neanche esiste se non comprendendo una sua componente che è parte del Partito popolare europeo. Ove questa appartenenza e identità non vengano meno, è già un primo elemento rassicurante. Poi si osservi che il partito europeo che l’onorevole Meloni presiede ha la sua componente più importante in Polonia, e che, come si può verificare anche in Italia, l’aggressione russa all’Ucraina ha collocato questo gruppo fra quanti condannano Putin senza cercare sfumature, ribadendo la collocazione atlantica e interamente condividendo le scelte dell’Ue (nel caso italiano: quelle del governo Draghi).
Vero che la Lega a trazione salviniana è su posizioni diverse e per certi aspetti opposte, ma ha una forza ben ridotta e, comunque, non s’è mai spinta oltre le parole, votando a favore delle sanzioni. Su quel fronte (in senso pieno) non ci sono problemi.
E su quello della coerenza europeista, guerra a parte? Qui le cose stanno diversamente. La ragione per cui non basta affatto che ci si dica “patrioti europei” si trova nella storia. Recente. I comunisti, infatti, si dicevano “eurocomunisti”, stringendo rapporti con gli omologhi portoghesi, spagnoli e francesi. Non di meno nessuno li ha mai considerati veramente europeisti e, anzi, fecero il possibile per impedire il processo d’integrazione.
Varrà la pena ricordare che si opposero all’ingresso dell’Italia nello Sme (Sistema monetario europeo), propedeutico all’euro, e che il discorso di diniego fu tenuto, alla Camera, da Giorgio Napolitano. In quelle condizioni non potevano governare e ove l’avessero fatto sarebbe stata una tragedia, per l’Italia. Questa è una pagina importante, specie per quelli che già cominciano a dire che c’è preclusione per la destra: falso, c’è e ci sarà preclusione per gli antioccidentalisti e per gli anti-Ue. Che poi sono quelli amati dalla Russia, nel secolo scorso e in questo.
Qualche tempo dopo la sinistra italiana e Napolitano in particolare s’impancarono a dar lezioni d’europeismo a tutti. Tanto che taluni si sono convinti l’Ue sia una cosa di sinistra (e che siano sinistra la Cdu o la Csu, in Germania, fa morire dal ridere). Poco male: avevamo vinto noi, avevano vinto gli europeisti e non si deve essere gelosi. Succederà la stessa cosa a destra? Più o meno, se vorranno diventare forza e forze capaci di governare, di costruire e non solo di mestare nei cattivi umori. E noi europeisti ne saremo felici.
In particolare ne saremo felici come europeisti italiani, visto che il terreno di prova non sarà la guerra, ma l’accettazione della corrispondenza fra politiche europee e vincoli da quelle generate, specie in campo economico. La prova sarà il sapere fare i conti con la realtà, rinunciando a quanto d’irreale ci si portava dietro. E che quei conti tornino sarebbe un gran bene per la democrazia. Anche nel caso non si dovesse condividere, in parte o del tutto, quel che la maggioranza di destra farà.
L'articolo Eurodestra proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
PayPal, alfiere della censura e del World Economic Forum
Il 7 ottobre 2022 il DailyWire riportava una notizia inquietante: “New PayPal Policy Lets Company Pull $2,500 From Users’ Accounts If They Promote ‘Misinformation” (Una nuova policy aziendale permetterà a PayPal di prelevare $2.500 dagli account delle persone che promuovono disinformazione).
L’articolo spiega che, in base a un aggiornamento pubblicato sul loro sito, PayPal aveva in programma di aggiornare la sua Acceptable Use Policy, estendendo la lista delle attività vietate anche a “l’invio o la pubblicazione di ogni messaggio, contenuto o materiale che promuova disinformazione o che presenti un rischio per la sicurezza o benessere delle persone”.
Grazie alla Wayback Machine di web.archive.org possiamo verificare che in effetti la scorsa settimana è stato pubblicato sul sito di PayPal una Acceptable Use Policy che riportava la data del 3 novembre 2022, contenente questo nuovo paragrafo:
Più o meno è ciò che riporta l’articolo: a discrezione di PayPal verrà sanzionata la pubblicazione di ogni tipo di messaggio, contenuto o materiale che possa essere dannoso, osceno, violento oppure sgradevole - oltre a numerose altre ipotesi, come messaggi e contenuti che in qualche modo possano discriminare individui o gruppi, o che possano presentare un rischio per la sicurezza e il benessere delle persone.
Qualche giorno dopo PayPal ha “smentito” la notizia, affermando che si trattasse di un errore, e che non era previsto in realtà alcun aggiornamento della loro Acceptable Use Policy.
La questione è preoccupante e vale la pena commentarla, andando oltre i semplici fatti di cronaca. Sappiamo che PayPal è strettamente connesso col World Economic Forum e questa vicenda non è semplicemente frutto di un errore casuale.
Ma prima di entrare nel vivo, vediamo cosa prevede oggi la loro Acceptable Use Policy.
Privacy Chronicles si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo e vuoi sostenere il mio lavoro, considera l’abbonamento! Sono circa €3 al mese. Oppure, scrivimi per una donazione in Bitcoin! 😀.
L’ultimo aggiornamento dell’Acceptable Use Policy di PayPal risale al 20 settembre 2021. La policy oggi riporta le seguenti attività vietate:
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Estrattivismo dei dati: Davide Lamanna intervista Giacomo Tesio su Monitora PA
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🔍 #PNRRIstruzione, quanto ne sai?
Nella rubrica di oggi approfondiremo insieme un’altra linea di investimento del #PNRR, quella dedicata all’educazione motoria e allo sport a scuola.
Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022
L’11 ottobre 2022, a partire dalle ore 10.30, il nostro Presidente Giuseppe Benedetto è stato ospite di Roberto Inciocchi a “Start” su Sky TG 24.
player.vimeo.com/video/7590615…
L'articolo Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022 proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
BEN(E)DETTO 11 ottobre 2022
Coloro che, legittimamente, in Italia vogliono chiamarsi conservatori, ci spieghino se intendono ispirarsi alla Le Pen o alla Thatcher. Cambia tutto. Ma proprio tutto.
L'articolo BEN(E)DETTO 11 ottobre 2022 proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
ma su questo sono d'accordo: l'antinomia tra Thatcher e Le Pen è sbagliata, perché sono due visioni diversissime ovviamente ma contigue
Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022
L’11 ottobre 2022, a partire dalle ore 10.30, il nostro Presidente Giuseppe Benedetto sarà ospite di Roberto Inciocchi a “Start” su Sky TG 24.
L'articolo Il Presidente Giuseppe Benedetto ospite a “Start” su Sky TG 24 l’11 ottobre 2022 proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Dire #MIStaiACuore significa anche imparare come agire nei momenti di necessità.
Flavia Civitelli, studentessa del Liceo artistico “E.
Pirates are against the new rules on crypto assets which will ban anonymous payments
Tonight, the ECON and LIBE committees of the European Parliament will vote on a complete ban on anonymous crypto payments. The latest agreement between the European Parliament and the European Council goes even further than the original European Commission’s proposal which was setting the limit at the equivalent of €1000. The new rules will impose an identification requirement for crypto-asset transactions in all amounts. Moreover, all users of hosted wallets will now have to identify themselves, as well as all users who send non-hosted funds to hosted crypto wallets.
Patrick Breyer, MEP for the Pirate Party Germany and member of the LIBE committee, comments:
„These rules will deprive law-abiding citizens of their financial freedom. For example, opposition leaders like Alexei Navalny are increasingly reliant on anonymous donations in virtual currencies. Banks have also blocked donations to Wikileaks in the past. The creeping abolition of real and virtual cash threatens negative interest rates and a shutdown of the money supply at any time. We should have a right to be able to pay and donate online without having our financial transactions recorded in a personalised way.There is no justification for this de facto abolition of anonymous virtual payments: Where virtual assets have previously been used for criminal activity, prosecution has been possible based on current applicable regulations. A complete ban on anonymous crypto payments will not have a significant impact on crime. The stated goal of combating money laundering and terrorism is just a pretext to gain more and more control over our private transactions.”
Mikuláš Peksa, MEP, Chairperson of the European Pirate Party, comments:
“In these times of war, it is absolutely crucial to still be able to make anonymous payments to support those that are the most at risk of being persecuted. Today’s decision by some Members in this house is one based on fear and misunderstanding of what cryptocurrencies really are and the ground breaking innovations they can bring to society. We should be allowed to do online what we are allowed to do offline. These double standards are outdated. I believe that a ban on anonymous payments in cryptocurrencies simply violates our core privacy rights and, therefore, this type of regulation has no place in our democratic European Union.”
Legami
Le decisioni arriveranno il 20-21 ottobre, data del Consiglio europeo. Ma la decisione più importante è già stata presa da mesi, fissando una unità politica europea che solo Orban prova a mettere in dubbio. Senza neanche lontanamente riuscirci.
L’unità sulla risposta alla criminale invasione russa è già un fatto, fissata nelle sanzioni, negli aiuti (anche militari) agli ucraini e nella decisione tedesca di considerare North Stream 2 morto prima di nascere. Ieri è stata ribadita e rafforzata. Ci si capisce nulla, se non si parte da questo presupposto. Da qui al 20 il problema non è trovare l’unità, ma il consolidarla con altri passi. Come diversi ne sono stati fatti, dal 24 febbraio, e se ne faranno. Ciascun passo, ciascuna riconferma dell’unità, crea legàmi.
L’Unione europea è un poderoso acquirente di gas. Fin qui, essendo economicamente conveniente (ricordiamolo, altrimenti si sembra scemi) si è preferito che ciascun Paese si regoli per conto proprio nell’acquistare, salvo sottostare a regole comuni che favoriscono il consumatore, nel vendere e distribuire.
Difatti il prezzo del gas scendeva. La pioggia di telefonate che ricevevamo, con offerte sempre più vantaggiose, non era dovuta alla generosità, ma alla sana cupidigia, di cui il consumatore si giovava. La situazione è cambiata ed è ora conveniente cambiare musica.
Delle cose sono state già fatte, anche se l’informazione caciarona non agevola nel diffonderle: si è già fissata una soglia al di sopra della quale si tagliano i profitti delle società energetiche; si è stabilito un prelievo di solidarietà; si marcia verso l’acquirente unico (come per i vaccini). Ciascuna di queste cose comporta legàmi.
Difatti taluni (l’Olanda) li considera eccessivi. Saranno più stretti con il tetto al prezzo del gas, foss’anche come banda d’oscillazione. Saranno strettissimi con un eventuale fondo comune. Chi lamenta ritardi, chi frigna per la poca Europa, si ricordi che quei legàmi generano i vincoli contro cui ieri faceva dissennate campagne.
I sovranisti italocentrici (come i francocentrici, germanocentrici e via centrando) e i falsi europeisti perdenti hanno in comune la convinzione che quei legàmi siano una camicia di forza e le istituzioni europee una specie di istitutrice severa (meglio se tedesca, nella loro turpe fantasia). Balle. Non ci sono dictat, moniti, gelo. C’è il vincolo della realtà: un fondo comune ha delle regole, che puoi non accettare, ma che poi devi rispettare.
I veri difensori dell’interesse nazionale sono quanti capiscono che l’Ue siamo noi e non esiste un “noi” estraneo all’Ue. I pericolosi danneggiatori dell’interesse nazionale sono quanti non hanno il coraggio di spiegare cosa è necessario fare, quindi preferiscono dire: “lo chiede l’Europa”.
Spostano l’accento e al posto dei legàmi condivisi preferiscono chiedere: lègami, che altrimenti scivolo. Sostituiscono i legacci alla convenienza, sol perché raccontarono che si sarebbero battuti contro quello che favorisce il nostro mondo produttivo e la crescita economica. Si fanno legare per non dovere onorare le castronerie piagnucolose e vittimiste con cui lisciarono il pelo ai nazionalismi e all’assistenzialismo amante e produttore di povertà.
Per questo, a destra e sinistra, si sente sempre il bisogno di dire: l’Europa è divisa. E si osa ripeterlo mentre viviamo la più clamorosa dimostrazione di unità politica, di fronte a una guerra. Mai successo prima. Certo che se ne soffre e certo che il dolore non è uniforme, neanche all’interno di un solo Paese, quindi i bisogni sono diversi. Questo è il lavoro necessario, da Praga al 20.
Quel castello è noto per la “defenestrazione”. 1618, una questione religiosa (e non solo): presero i rappresentanti dell’imperatore e li frullarono dalla finestra. Ancora oggi c’è una storiella popolare: non morirono, perché sotto c’era una montagna di sterco. L’Unità europea, in quel castello, defenestri chi riporta la guerra nella nostra Europa e il Mondo alle porte dell’inferno.
L'articolo Legami proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Silvia Barbero likes this.
twitter.com/fpietrosanti/statu…
https://twitter.com/fpietrosanti/status/1578418016014192640
@[url=https://mastodon.uno/users/prevenzione]Christian Bernieri[/url] Qui un meraviglioso meme sul temaTwitter
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#EFF ha saputo che un broker di dati ha venduto dati grezzi sulla posizione di singole persone alle forze dell'ordine federali, statali e locali.
Questi dati personali non vengono raccolti da ripetitori di telefoni cellulari o giganti della tecnologia come Google: sono ottenuti dal broker tramite migliaia di app diverse su app store Android e iOS come parte del più ampio mercato dei dati sulla posizione.
La società, Fog Data Science, ha affermato nei materiali di marketing di avere "miliardi" di punti dati su "oltre 250 milioni" di dispositivi e che i suoi dati possono essere utilizzati per conoscere dove lavorano, vivono e si associano.
#Fog vende l'accesso a questi dati tramite un'applicazione web, chiamata Fog Reveal, che consente ai clienti di puntare e fare clic per accedere a cronologie dettagliate
eff.org/deeplinks/2022/08/insi…
Inside Fog Data Science, the Secretive Company Selling Mass Surveillance to Local Police
A data broker has been selling raw location data about individual people to federal, state, and local law enforcement agencies, EFF has learned.Electronic Frontier Foundation
New US Executive Order unlikely to satisfy EU law
È improbabile che il nuovo ordine esecutivo degli Stati Uniti soddisfi il diritto dell'UE Oggi il governo degli Stati Uniti ha pubblicato un ordine esecutivo che limiterebbe la sorveglianza degli Stati Uniti. Questa è una prima dichiarazione di noyb.
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Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD.
"Il PD si interessa alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati, provenienti da qualche ricca città europea o americana, che si recano in un paese del terzo mondo e guardano con compassione la condizione dei suoi abitanti che, poveri loro!, non godono delle libertà e del benessere occidentale.
Veltroni e Letta esprimono del resto la visione del mondo di gente che vive nei centri storici e che finge di non sapere che spesso la povertà, l’ingiustizia e il degrado sono presenti nelle periferie delle loro stesse città. In qualità di dirigenti politici non possono guardare a queste condizioni di disagio perché la loro fortuna si fonda esattamente su questa ipocrisia.
Letta, Veltroni, Renzi e tanti altri che hanno fatto la storia del PD non avrebbero avuto alcun successo politico se non avessero promosso quelle politiche che hanno generato la questione sociale oggi presente in Italia.
La loro salita al potere è dipesa dal sostegno di forze economiche e finanziarie che hanno chiesto in cambio leggi in favore della precarietà nel lavoro, privatizzazione dei servizi, disfacimento della scuola pubblica, sostegno all’impresa e tanti altri provvedimenti che hanno prodotto le attuali ingiustizie."
kulturjam.it/politica-e-attual…
Letta che insegue Veltroni: la funzione turistica del PD - Kulturjam
Con le ultime parole di Letta e di Veltroni si scorge come il PD si interessi alle classi popolari e alle realtà impoverite con lo stesso atteggiamento sussiegoso dei turisti agiati in vacanza in qualche località del terzo mondo.Paolo Desogus (Kulturjam)
Verso carestia energetica e fame ma la chiameremo "Frugalità responsabile".
Verso carestia energetica e fame ma la chiameranno "Frugalità responsabile" - Kulturjam
Con la logica della guerra e delle sanzioni la strada tracciata porterà inevitabilmente alla carestia energetica e alla fame, che non verrà chiamata cosi ma "frugalità responsabile", per un mondo green e sostenibile.Redazione (Kulturjam)
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York.
Inflazione e resistenza. La questione degli alloggi a New York - Contropiano
L'economia statunitense è entrata in recessione. Questo era il titolo generale all'inizio dell'estate, quando il PIL statunitense è sceso di nuovo nella La proprietà privata, in particolare di beni immobili, è un principio fondamentale del "sogno ame…Redazione Roma (Contropiano)
"Come la Terra, Urano e Nettuno sono mondi blu. Nettuno, sul cui globo color del mare corrono nubi bianche, a un occhio distratto sembrerebbe perfino uno specchio del nostro pianeta. L’azzurro di questi pianeti però non è quello di un oceano, ma è la tinta delle tracce di metano all’interno di un’atmosfera gelida di idrogeno ed elio. A quasi 3 e 4,5 miliardi di km dal Sole, rispettivamente, le atmosfere di Urano e Nettuno oscillano tra i 220 e 230 gradi sotto zero: i pianeti più freddi del Sistema Solare."
Ritorno ai giganti azzurri
Un racconto dei misteri che ancora custodiscono Urano e Nettuno, due pianeti del nostro Sistema Solare che meriterebbero nuove missioni spaziali.Il Tascabile
Solidarietà alle Donne del popolo Iraniano - Dedicato a Mahsa Amini
Condizione delle donne e femminismo borghese
Condizione delle donne e femminismo borghese - Contropiano
Bastano pochi secondi, un confronto di piazza nato per caso, e la fragilità mostruosa degli argomenti usati dal Palazzo esce fuori in modo clamoroso.Redazione Contropiano (Contropiano)
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L’obsolescenza degli smartphone e la raccolta massiccia di dati mettono in pericolo il futuro del digitale
Vorrei segnalare un altro articolo molto interessante pubblicato da Basta!, media francese indipendente e autofinanziato (se potete, sostenetelo da qui: basta.media/don):
“L’obsolescenza degli smartphone e la raccolta massiccia di dati mettono in pericolo il futuro del digitale” di Emma Bougerol:
basta.media/l-obsolescence-des…
Questo è il sommario che apre l’articolo:
“Dai minerali indispensabili per gli smartphone all'energia consumata dai data center, la tecnologia digitale ha un pesante impatto ecologico. Anche in questo caso la sobrietà è essenziale, ma non passa necessariamente dalla riduzione dell'uso di Internet”.
Qui sotto trovate una sintesi dei temi trattati, l’articolo è distribuito con una licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0 che non ne permette la traduzione.
L’articolo mette in evidenza alcuni dati dell’impatto della tecnologia digitale sull’ambiente: questa rappresenta in Francia il 10% del consumo di elettricità e il 2,5% dell'impronta di carbonio che sintetizzata in un’immagine piuttosto efficace è l’equivalente delle emissioni di CO2 di 12 milioni di automobili, che percorrano ciascuna 12.000 km all'anno.
L’articolo sottolinea poi come la valutazione dell’impatto ambientale debba tener conto di molteplici fattori: il consumo di tutti i dispositivi usati dagli utenti, ma anche i consumi della rete che trasporta questa enorme quantità di dati e interazioni e quello dei data center che li archiviano.
Il testo prosegue ricordando come la produzione dei terminali degli utenti, televisori, computer, smartphone costituisca la parte maggiore e più dannosa dell’impatto ambientale del digitale (esaurimento delle risorse, emissioni, consumo di energia, produzione di rifiuti).
Buona parte di questi danni ambientali colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo in cui si estraggono i metalli preziosi e quelli in cui vengono scaricati i nostri rifiuti elettronici.
A questo aspetto si aggiunge l’esaurimento di alcuni minerali necessari per la costruzione dei dispositivi, ad esempio litio e cobalto per le batterie o il tantalio per i circuiti degli smartphone.
Anche in questo caso non è possibile pensare che la quantità di dispositivi prodotti possa essere infinita.
Un altro grave problema affrontato è quello dell’obsolescenza dei dispositivi: in Francia la vita media di uno smartphone è stimata tra i due e i tre anni, è chiaro che per ridurre l’impatto ambientale sarebbe necessario aumentare e non di poco la durata dell’utilizzo dei dispositivi, secondo un esperto dell’associazione GreenIT.fr si dovrebbe arrivare ad 8 anni per gli smartphone, 10-15 anni per i computer e 20 per i televisori.
La conclusione dell’articolo si apre con un titolo un po’ forte, "Eliminiamo il digitale ogni volta che è possibile” che però viene meglio articolato nelle righe successive: non si tratta di fermare del tutto lo sviluppo della tecnologia digitale, ma si tratta di optare per scelte “low tech” che pratichino anche alternative analogiche là dove disponibili. Questo processo non può essere un percorso individuale è fondamentale un intervento politico dello stato che deve regolamentare in qualche modo la vendita e la distribuzione dei prodotti digitali.
L’obsolescence des smartphones et la collecte massive de données mettent en péril l’avenir du numérique
Le numérique représente 10% de la consommation d'électricité en France, et 2,5% de ses émissions de CO2.Basta!
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filippodb ⁂
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