Navi e jet, Indo-Pacifico ed Europa sono connessi. Parla il ministro Hamada
A inizio gennaio, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Fumio Kishida, primo ministro giapponese, hanno annunciato, in occasione di un incontro a Palazzo Chigi, l’innalzamento delle relazioni bilaterali al rango di partenariato strategico. Appena un mese prima, i due leader e l’omologo britannico Rishi Sunak avevano sottoscritto un’intesa per la realizzazione di un aereo da combattimento di sesta generazione: il Global combat air programme, per l’integrazione tra l’anglo-italiano Tempest e il giapponese F-X. E pochi giorni fa, in occasione del Pontignano Forum a Roma, Ben Wallace, ministro della Difesa britannico, ha annunciato che a marzo si recherà a Tokyo assieme all’omologo italiano Guido Crosetto per incontrare il collega giapponese Yasukazu Hamada. Che, in questa intervista esclusiva a Formiche.net, auspica che il Gcap possa contribuire “alla pace e alla stabilità nelle regioni dell’Indo-Pacifico e dell’Europa”.
Che cosa significa per il settore difesa il nuovo partenariato strategico tra Italia e Giappone?
Il Giappone e l’Italia sono entrambi membri del G7, condividono valori fondamentali e hanno la responsabilità di guidare la comunità internazionale. Assieme i Paesi hanno concordato di elevare le relazioni a “partneriato strategico” in occasione del recente incontro al vertice del 10 gennaio. Ci auguriamo di lavorare insieme per la cooperazione bilaterale e per la cooperazione sulle sfide internazionali. Nel campo della difesa, il Giappone e l’Italia rafforzeranno la cooperazione, anche attraverso i colloqui politico-militari che abbiamo deciso di tenere in occasione del recente incontro al vertice e lo sviluppo congiunto del futuro aereo da combattimento con il Regno Unito annunciato lo scorso dicembre.
Quali sono le prospettive per le relazioni bilaterali?
Il Giappone e l’Italia hanno sviluppato una cooperazione a livello operativo, come quella per lo sviluppo congiunto di aerei da combattimento di nuova generazione e l’esercitazione congiunta contro la pirateria tra la Marina italiana e la Forza di autodifesa marittima del Giappone. Inoltre, hanno avuto scambi di difesa a vari livelli, compresi dialoghi ad alto livello, come la riunione ministeriale Giappone-Italia nell’aprile 2022, la visita in Giappone del capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare Italiana con circa 100 cadetti dell’Accademia aeronautica, lo scambio di difesa tra le due squadriglie di rifornimento aereo e una teleconferenza con il ministro della Difesa italiano Crosetto. Continueremo la cooperazione e gli scambi bilaterali in materia di difesa.
Si aspetta una presenza navale italiana nell’Indo-Pacifico? A breve nave Morosini si addestrerà insieme agli alleati e alle marine amiche nell’Indo-Pacifico, ha annunciato a Formiche.net l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di stato maggiore della Marina italiana.
La sicurezza in Europa e nell’Indo-Pacifico sono strettamente correlate e il Giappone accoglie con favore il crescente interesse dei Paesi europei per la regione Indo-Pacifica. Il Giappone è molto favorevole all’invio di navi e aerei nella regione indo-pacifica da parte dell’Italia e di altri Paesi europei, in quanto ciò contribuisce alla pace e alla stabilità della regione indo-pacifica. Speriamo di cogliere questa opportunità per ampliare le possibilità di ulteriori addestramenti congiunti tra unità militari di vari Paesi e le Forze di autodifesa.
Che cosa ha spinto il Giappone ad aderire al Gcap con l’Italia e il Regno Unito?
Quando ci siamo occupati dello sviluppo congiunto, era importante che ogni Paese avesse la stessa data di entrata in servizio prevista e il proprio programma di sviluppo in vista della cooperazione internazionale. A questo proposito, il Giappone, il Regno Unito e l’Italia avevano un proprio programma di sviluppo di un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035. Inoltre, questo sviluppo congiunto da parte di Giappone, Regno Unito e Italia consentirà di condividere i vantaggi tecnologici, le competenze e i costi di sviluppo per sviluppare congiuntamente un caccia avanzato che garantirà la superiorità aerea in futuro; di mantenere e rafforzare le basi industriali della difesa aumentando il numero di velivoli prodotti e creando la prossima generazione di ingegneri riconosciuti a livello internazionale; gettare le basi per una più ampia collaborazione tra Giappone, Regno Unito e Italia, che condividono valori fondamentali e sono alleati degli Stati Uniti, e che contribuiscono in modo determinante alla stabilità delle regioni dell’Indo-Pacifico e dell’Europa in un contesto di sicurezza sempre più complesso. Tali elementi sono stati presi in considerazione al momento di decidere questo sviluppo congiunto trilaterale.
Quali sono gli orizzonti per la cooperazione tra i tre Paesi?
Lo sviluppo congiunto di aerei da combattimento di nuova generazione mira a sviluppare un aereo da combattimento che abbia la superiorità aerea nei prossimi decenni, integrando le tecnologie di Giappone, Italia e Regno Unito e condividendone i costi, per esempio. Lo scorso dicembre, i leader di Giappone, Italia e Regno Unito hanno annunciato nella dichiarazione congiunta dei leader che il Gcap accelererà le nostre capacità militari avanzate e il nostro potenziale tecnologico, approfondendo la cooperazione nel campo della difesa, la collaborazione scientifica e tecnologica, le catene di fornitura integrate e rafforzando ulteriormente la nostra base industriale della difesa. Il ministero della Difesa e le Forze di autodifesa del Giappone prevedono che questa cooperazione del Gcap promuoverà l’innovazione nell’economia giapponese nel suo complesso, contribuirà alla pace e alla stabilità nelle regioni dell’Indo-Pacifico e dell’Europa e promuoverà ulteriormente la cooperazione e gli scambi nel settore della difesa insieme all’Italia e al Regno Unito, al fine di mantenere e rafforzare l’“Indo-Pacifico libero e aperto” e la sicurezza nella regione.
Che cosa si aspetta dal prossimo incontro tra i suoi omologhi italiano e britannico, Crosetto e Wallace?
Per quanto riguarda l’incontro tra i ministri della Difesa di Giappone, Italia e Regno Unito, al momento non sono stati decisi i dettagli. Come detto, ci si aspetta che la cooperazione Gcap promuova l’innovazione nell’economia giapponese nel suo complesso e contribuisca alla pace e alla stabilità nelle regioni dell’Indo-Pacifico e dell’Europa. È significativo che i ministri del Giappone, dell’Italia e del Regno Unito confermino questi punti e procedano verso un’ulteriore cooperazione.
Quali sono le priorità di difesa del Giappone per quanto riguarda l’Europa?
Il Giappone ha formulato la “Strategia nazionale di sicurezza”, la “Strategia nazionale di difesa” e il “Programma di potenziamento della difesa” nel dicembre 2022. In questi documenti si specifica che il Giappone manterrà e rafforzerà l’ordine internazionale libero e aperto attraverso l’ulteriore miglioramento delle sue capacità di deterrenza e di risposta con i Paesi affini e il rafforzamento delle proprie capacità di difesa. Sulla base di questi concetti, la “Strategia nazionale di difesa” stabilisce la politica di cooperazione che con partner come l’Italia, il Regno Unito, la Francia e la Germania, il Giappone rafforzerà reciprocamente il coinvolgimento nelle questioni di sicurezza globale e nelle sfide in Europa e nell’Indo-Pacifico. Di conseguenza, il Giappone costruirà una stretta cooperazione con i Paesi europei attraverso consultazioni come il “2+2”, addestramenti ed esercitazioni bilaterali/multilaterali, attrezzature di difesa e cooperazione tecnologica, compreso lo sviluppo congiunto di aerei da combattimento di nuova generazione, e l’invio reciproco di navi e aerei. Per quanto riguarda la politica con la Nato e l’Unione europea, la “Strategia nazionale di difesa” stabilisce che, sulla base delle relazioni bilaterali con i suddetti Paesi europei, il Giappone rafforzerà la collaborazione per quanto riguarda la definizione delle regole internazionali e il coinvolgimento nella sicurezza della regione indo-pacifica. Inoltre, il Giappone rafforzerà la collaborazione con gli Stati nordico-baltici, che stanno affrontando cambiamenti unilaterali dello status quo con la forza e tentativi di questo tipo, tra cui l’aggressione della Russia all’Ucraina, e stanno lavorando su una serie di importanti sfide come l’information warfare, la cybersecurity, la comunicazione strategica e la guerra ibrida. Il Giappone rafforzerà, inoltre, la collaborazione con i Paesi dell’Europa centrale e orientale, tra cui la Repubblica Ceca e la Polonia, Paesi che mostrano interesse a rafforzare le loro relazioni con il Giappone.
La guerra in Ucraina ha fornito lezioni utili per la difesa di Taiwan?
Il ministero della Difesa si astiene dal dare una risposta definitiva sull’influenza dell’aggressione russa all’Ucraina. Partendo da questo presupposto, Taiwan ha annunciato che, alla luce dell’aggressione contro l’Ucraina, ha rafforzato l’addestramento militare per i riservisti e che ha condotto l’addestramento con l’anticarro Javelin e l’addestramento alla difesa aerea a cui ogni cittadino ha partecipato durante l’esercitazione regolare su larga scala. Inoltre, è stato sottolineato che la Cina è diventata cauta nell’usare la forza contro Taiwan perché la Russia ha affrontato la forte resistenza dell’Ucraina e le forti sanzioni attuate dalla comunità internazionale unita. Ad ogni modo, il ministero della Difesa continua a monitorare attentamente le tendenze in atto.
A inizio gennaio, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Fumio Kishida, primo ministro giapponese, hanno annunciato, in occasione di un incontro a Palazzo Chigi, l’innalzamento delle relazioni bilaterali al rango di partenariato strategico.
Voti sinistri
In omaggio ad un’americanata senza regole, a sinistra s’è ribaltata la logica: eleggono il conducator, ma non votano la meta; si ripetono che sono necessarie le alleanze, ma evitano di sceglierle. Così passano dal “campo largo” al “campo dei miracoli”, dal volere essere egemoni in una galassia indefinita al divenire speranzosi che le monete offerte ai coalizzandi Gatto & Volpe possano fruttar altro che fregature.
In un procedere logico le cose vanno all’opposto: il gruppo dirigente, selezionato negli anni, sceglie una linea politica, individua chi possa interpretarla e si presenta al giudizio dei militanti, per poi affrontare quello degli elettori. Prima la linea, poi le persone, infine il proselitismo. Invece s’è cancellata la linea (troppo politicismo, dicono, come se di mestiere non facessero i politici), gli iscritti hanno scelto il segretario, ovvero Bonaccini, ma domenica si chiede che ne pensano i passanti. Un grande sforzo di militanza, dicono quelli del Partito democratico. Somiglia tanto, però, a una gara d’irrilevanza. Qui c’è un equivoco grande come una casa del popolo: contano le idee, non il modo per vincere le elezioni senza averle fatte conoscere. Ed è quello il problema grosso: le idee non ci sono e si pensa di sostituirle con le suggestioni.
Ecco perché ci sono cose che sanno di vecchio prima ancora d’essere nate. Quando Bonaccini sarà segretario il Pd avrà alla guida un anti-anticomunista, come la destra è guidata da Meloni, che è anti-antifascista. Peccato i democratici siano anti-totalitari, quindi anti-fascisti e anti-comunisti. Se per evitare che gli ex ragazzi rossi e neri si decidano a crescere noi si debba continuare ad assistere ai resistenziali della domenica e agli internazionalisti del nazionalismo, possiamo solo sperare che i sempre più numerosi ragazzi che si pesteranno trovino in fretta di meglio da fare. Nell’insieme: è una pagliacciata.
L’orgoglio comunista delle cooperative rosse emiliane e l’esperienza umana delle periferie nere metropolitane possono generare identità personali e storie di gruppo, ma non idee che abbiano a che vedere con il governo di un Paese non più, da tempo, agropastorale. In quel loro passato non c’è un briciolo di futuro. Le idee prendono il posto della rappresentanza degli interessi quando, nel riflettere e nel proporre, il futuro prende il posto del presente. Ma qui si stanno disputando il passato. Manca solo che recitino in costume.
Prima che ricomincino l’eterno ed ozioso gioco del piccolo costituente (che già chiamano “premier” Meloni, dimostrando che non hanno letto manco le istruzioni) provino a guardarsi nelle palle degli occhi: una è alleata con due forze politiche che provano a impallinarla qualsiasi cosa faccia, non escludendo lo sputtanamento internazionale; gli altri si pensano alleati con quelli che farebbero apparire l’inglese Corbin come un pragmatico affidabile. Siccome questa roba è un falso, a destra come a sinistra, e il falso genera falsi, si guardino negli occhi e si chiedano se si vuole andare verso un maggioritario con ballottaggio (quello per cui a Roma la destra arriva prima e il sindaco lo fa uno di sinistra), oppure verso un proporzionale che non indebolisce il governo (come in Germania). L’idea che la soluzione migliore sia cambiare gli elettori è già venuta ad altri e non vale copiare.
Nel falso maggioritario italiano è già capitato, a destra come a sinistra, di dovere governare essendo minoranza. Non è vero che è capitato solo alla sinistra. Il risultato, però, è che poi governano gli altri e nessun governante ha mai vinto le politiche successive.
Ci sono idee, in merito? Keir Starmer, in Inghilterra, non ha cambiato gli occhiali, ma il modo di vedere le cose. Come fece Blair. Parlarono e parlano di sicurezza, ordine, mercato. Buona domenica, badate a che i sinistri di lunedì non siano né gli infausti né gli accidentati. Se cercate idee senza bandiere qui ce ne sono. Sinistramente gratis.
L'articolo Voti sinistri proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
PODCAST. Nablus, la rappresaglia dei coloni: case e auto bruciate, un palestinese ucciso
di Eliana Riva –
Pagine Esteri, 27 febbraio 2023 – Ieri, mentre ad Aqaba, in Giordania, israeliani e palestinesi discutevano, con la mediazione americana, di de-escalation in Cisgiordania, i coloni israeliani si lanciavano in una rappresaglia di massa contro alcuni villaggi palestinesi per vendicare due fratelli uccisi in un agguato nei pressi di Nablus. Durante il raid di eccezionale violenza sono state incendiate oltre 30 case, decine di automobili palestinesi ed è stato ucciso un 37enne di Zaatara che cercava di portare soccorso ad alcuni feriti. Mercoledì scorso l’esercito israeliano aveva ucciso a Nablus 11 palestinesi e ferito 102 in una incursione tra le più letali di questi ultimi mesi.
widget.spreaker.com/player?epi…
L'articolo PODCAST. Nablus, la rappresaglia dei coloni: case e auto bruciate, un palestinese ucciso proviene da Pagine Esteri.
MEDITERRANEO. Ancora una strage di migranti ma il governo Meloni non cambia politica
di Valeria Cagnazzo
Pagine Esteri, 26 febbraio 2021 – Una nuova strage nel Mediterraneo si è verificata oggi poco prima dell’alba al largo della costa calabrese. Sul fare del giorno, i primi cadaveri sono stati rinvenuti sulla spiaggia turistica di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone. Tra questi, anche un lattante di sei mesi. Nelle ore successive, altri cadaveri sono stati restituiti dalle onde di un mare in tempesta, alcuni ritrovati persino sulle rive del catanzarese. Per il momento, il bilancio è di 59 morti (tra cui 14 bambini) e circa 80 sopravvissuti, subito soccorsi e ricoverati in ospedale o portati nei centri di raccolta per migranti.
Sono almeno un centinaio i dispersi che i soccorritori della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della polizia e della Croce Rossa Italiana stanno cercando in queste ore.
Secondo le prime ricostruzioni, una piccola imbarcazione, partita dalla Turchia carica di circa 250 migranti provenienti da Afghanistan, Iran e Pakistan, si sarebbe incagliata contro gli scogli della costa di Cutro e ribaltata, probabilmente a causa del mare molto mosso. “E’ qualcosa che nessuno vorrebbe mai vedere”, ha dichiarato il sindaco di Cutro, “Il mare continua a restituire corpi, tra le vittime ci sono donne e bambini”.
Immediate le reazioni da parte del governo, a partire dalla premier Giorgia Meloni che, tuttavia, ha soltanto saputo attaccare i trafficanti, definendo “criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse”, senza mettere in discussione le politiche ostruzionistiche che il suo esecutivo attua verso le navi delle Ong impegnate nei salvataggi.
Le Organizzazioni Non Governative impegnate nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo hanno, però, reagito all’ennesima strage di migranti in mare attaccando proprio il governo meloniano. Solo pochi giorni fa, infatti, Il decreto sui flussi migratori, il cosiddetto decreto ONG, era diventato legge, dopo l’approvazione definitiva del Senato con 84 voti favorevoli e 61 contrari. Una legge che limita i soccorsi in mare, secondo le ONG, provocando potenzialmente centinaia e migliaia di vittime delle migrazioni nel Mediterraneo.
Secondo la legge, infatti, le navi impegnate nelle operazioni di soccorso in mare non possono effettuare più di un salvataggio alla volta. Dopo aver soccorso i migranti, sono obbligate a richiedere immediatamente l’assegnazione di un porto di sbarco e a raggiungerlo nel più breve tempo possibile. Secondo le ONG, impedire di effettuare più salvataggi sulla stessa rotta riduce in maniera criminale la possibilità di salvare vite umane pur avendone la possibilità. I porti assegnati, inoltre, come dimostrato negli ultimi mesi con l’applicazione del decreto, si trovano spesso nel Centro e nel Nord Italia: ciò determina un inutile dispendio di tempo (oltre che di carburante) prezioso alle navi per tornare in mare e soccorrere altre persone.
In caso di violazione della legge, è prevista una sanzione amministrativa per il comandante della nave che va dai 10.000 ai 50.000 euro e il fermo amministrativo del mezzo per due mesi. In caso di reiterazione della violazione, si applica la confisca della nave. Previste sanzioni che vanno dai 2000 ai 10mila euro al comandante e all’armatore della nave anche se “non forniscono le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniformano alle indicazioni della medesima autorità”.
La legge per questo, secondo le opposizioni e i soccorritori, attacca direttamente le ONG e la possibilità di svolgere salvataggi nel Mediterraneo. Nel 2022, oltre 100.000 rifugiati sono arrivati in Italia via mare, un numero in aumento negli ultimi anni. La strage del 26 febbraio infiamma di nuovo lo scontro con il governo, che, con le parole di Meloni, non sembra indietreggiare sul fronte migratorio.
“Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione dagli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”, ha aggiunto, infatti, la Premier sui social. Difficile immaginare come potrà garantire il rispetto dei diritti umani mediando con il governo iraniano o con quello dei talebani affinché i migranti non decidano più di lasciare quei Paesi. Intanto vengono vantati nuovi accordi con Tunisia e Libia, che probabilmente foraggeranno ulteriormente i crimini nei centri di detenzione per i migranti o quelli compiuti dalla guardia costiera nazionale.
Ferma la condanna di Mediterranea Saving Humans:
⚫️ Cresce di ora in ora il numero delle vittime e dei dispersi del naufragio al largo di #Crotone.Chi, al governo, chiude le frontiere e non apre canali legali e sicuri d'ingresso in #Europa, dovrebbe solo tacere.
Per rispetto. pic.twitter.com/P363tkhpYR
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) February 26, 2023
E di Medici Senza Frontiere (MSF):
⚫️ While we are stuck in port, avoidable tragedies continue to unfold before our eyes. How many people will have to be sacrificed until #Italy and the #EU guarantee search and rescue operations and support the life-saving work of #NGOs?#TheyWillPay t.co/WVSPC5PHXp— MSF Sea (@MSF_Sea) February 26, 2023
Il primo fermo amministrativo della legge sui flussi migratori con multa ai danni di una ONG era stato notificato il 23 febbraio scorso proprio ai danni di Medici Senza Frontiere, ONG francese premio Nobel per la Pace. «La Capitaneria di Porto di Ancona ci contesta, alla luce del nuovo decreto, di non aver fornito tutte le informazioni richieste durante l’ultima rotazione che si è conclusa con lo sbarco ad Ancona di 48 naufraghi», aveva comunicato l’ONG. Per questo motivo, la Geo Barents, la nave di soccorso in mare di MSF, “è stata raggiunta da un fermo amministrativo di 20 giorni e una multa da 10 mila euro”. L’ONG aveva prontamente dichiarato che i suoi legali stavano valutando le azioni per contestare la sanzione.
Proseguono, intanto, le ricerche dei dispersi. Secondo il progetto Missing Migrants dell’International Organization of Migrants, dal 2014 a oggi, sono oltre 50.000 i migranti dispersi nel mondo. Di questi, almeno il 60% resta non identificato: di oltre 30.000 persone, cioè, non si riesce a risalire né all’identità né almeno alla nazionalità d’origine.
Tra le rotte delle migrazioni, sempre secondo Missing Migrants, quella che conduce verso l’Europa è la più “mortale”, con più di 29.000 dei 50.000 morti dal 2014 registrati lungo rotte all’interno o verso i confini europei. Le rotte europee sono anche quelle dove si registra il maggior numero di migranti non recuperati, con almeno 16.032 persone disperse o di cui si suppone il decesso in mare. Ciò significa che un migrante su due disperso lungo il viaggio verso l’Europa non viene ritrovato né identificato.
L'articolo MEDITERRANEO. Ancora una strage di migranti ma il governo Meloni non cambia politica proviene da Pagine Esteri.
Stain -Kindergarten Part II- ADA Music/Warner Music
🎧 #RECENSIONE:
👉 Stain -Kindergarten Part II- ADA Music/Warner Music iyezine.com/stain-kindergarten…
Le sei canzoni presenti hanno quel senso di nouvelle vague tipico dell’indie americano più di avanguardia degli anni duemila, quell’inadeguatezza tra l’essere giovani o più maturi, quel gioco continuo di rimandi fra memoria e vita presente. iyezine.com/stain-kindergarten…
Stain - Kindergarten Part II - 2023
Le sei canzoni presenti hanno quel senso di nouvelle vague tipico dell’indie americano più di avanguardia degli anni duemila, quell’inadeguatezza tra l’essere giovani o più maturi, quel gioco continuo di rimandi fra memoria e vita presente.Massimo Argo (In Your Eyes ezine)
reshared this
Confronto sulla Separazione delle Carriere con Matteo Salvini
Nel quadro del confronto con tutte le forze politiche interessate e prendendo spunto dal libro del nostro Presidente “Non diamoci del tu”, il giorno 1 marzo 2023 alle ore 17:30 presso la nostra sede, in via della Conciliazione 10, Matteo Salvini si confronterà con il Presidente Giuseppe Benedetto sul tema della Separazione delle Carriere.
Sarà presente il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Andrea Ostellari.
L'articolo Confronto sulla Separazione delle Carriere con Matteo Salvini proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
In Cina e Asia – Ucraina: incontro tra rappresentanti di Cina e Nato
I titoli di oggi:
Ucraina: incontro tra rappresentanti di Cina e Nato a Bruxelles
G20, la Cina sostiene la Russia nel bloccare il comunicato congiunto
Chip war, i "fab 4" al lavoro per una supply chain resiliente
Satelliti, il piano di Pechino contro Starlink
La Cina espande i test per la coltivazione di mais e soia OGM
India e Germania, Scholz promette un accordo di libero scambio
Corea del Nord, Kim apre un incontro sulla situazione agricola
L'articolo In Cina e Asia – Ucraina: incontro tra rappresentanti di Cina e Nato proviene da China Files.
#uncaffèconLuigiEinaudi ☕ – In regime di concorrenza…
In regime di concorrenza, il prezzo tende al costo, a rimunerare il merito, ad essere uguale alla produttività marginale dei singoli partecipanti alla produzione. Il monopolista non si occupa dii vendere molto poco, ma di guadagnare un massimo di profitto netto.
da Di alcuni problemi di politica sociale, Lezioni di politica sociale, Torino, 1949
L'articolo #uncaffèconLuigiEinaudi ☕ – In regime di concorrenza… proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
La posizione cinese sull’Ucraina e la Global Security Initiative
Il punto sulla postura di Pechino dopo la pubblicazione del position paper sulla guerra e il documento sulla Global Security Initiative
L'articolo La posizione cinese sull’Ucraina e la Global Security Initiative proviene da China Files.
Elly Schlein all’opposizione, Giorgia Meloni al governo: due donne a confronto
Che grande pasticcio! Elly Schlein vince con nettezza le primarie del Partito Democratico. Stefano Bonaccini le perde, riconosce la sconfitta, assicura, dopo gli auguri di prammatica, che sarà leale e non farà mancare il suo sostegno. Fin qui, nulla di male e anzi, tutto di bene. Poi però le cose si complicano. Le primarie, il […]
L'articolo Elly Schlein all’opposizione, Giorgia Meloni al governo: due donne a confronto proviene da L'Indro.
sergiej reshared this.
Poliverso & Poliversity reshared this.
Come la guerra potrebbe (non) finire. Gli scenari del prof. Bozzo
Dopo il primo mese di guerra era evidente che l’offensiva russa non avesse raggiunto i suoi obiettivi, nonostante le molte di perdite umane e materiali. Fallito il tentativo di regime change a Kiev – con le conseguenze politiche e militari attese dal Cremlino – la mancata acquiescenza delle popolazioni russofone e, anzi, l’efficacia della resistenza ucraina, avevano vanificato l’Anschluss immaginato da Putin. Iniziò così la seconda fase del conflitto, il “back to the future” della strategia russa: l’attacco a rullo compressore grazie alla potenza di fuoco e all’impiego senza risparmio di uomini e mezzi.
Fu un autentico ritorno alla tradizione militare sovietica, se non zarista, che consentì le costose, lente ma progressive conquiste in primavera-estate. Tra fine agosto e inizio settembre, esauritasi l’offensiva senza provocare il crollo ucraino, iniziò la controffensiva e la riconquista di parte dei territori perduti. Tale alternarsi di offensive e controffensive è tipico di ogni guerra che si prolunghi senza esito decisivo. Se l’uno o l’altro dei contendenti non riesce a conseguire i propri obiettivi prima di giungere al punto di massimo esercizio dello sforzo, allora, una volta superato quel punto, l’azione si esaurisce e l’iniziativa passa all’avversario. Spentasi con l’arrivo dell’inverno la controffensiva ucraina, è infatti iniziata la nuova offensiva russa, ancora in atto, quarta e per adesso ultima fase del conflitto.
Stavolta, più che nei mesi passati, con le feroci battaglie urbane a Mariupol o Kherson, l’offensiva centrata su Bakhmut rivela che, da entrambe le parti, si combatte a costi spropositati per obiettivi dal valore simbolico più che strategico. La caduta o la tenuta di una o l’altra città ucraina non determinerebbe una svolta decisiva per la prosecuzione della guerra. Bakhmut è più Verdun che Stalingrado: per Mosca, come per Kiev, ha valore a fini politici interni e d’immagine più che operativi. In Ucraina è in atto una guerra d’attrito e, come insegna la Prima guerra mondiale, questo tipo di guerre terminano per esaurimento delle risorse umane e materiali o per collasso interno di una delle parti. Se ciò è vero, possiamo trarne delle conclusioni, ragionando nei termini propri del triangolo strategico: mezzi, fini, modi. Stando a tutti gli indici più attendibili, il tasso delle perdite umane e materiali sui due lati del fronte è estremamente elevato. Kiev resiste in virtù delle forniture militari dei Paesi, innanzitutto della Nato, che la sostengono; la Russia conta sulla superiorità demografica, l’arsenale e il suo complesso militare-industriale.
Nonostante l’effetto delle sanzioni su quest’ultimo, il conflitto vede da un lato la difficoltà dei Paesi alleati nel mantenere la quantità di forniture militari necessarie a Kiev e dall’altro, la possibilità che Mosca ottenga sostegno esterno, come avvenuto con Iran e Corea del Nord, e potrebbe avvenire su più ampia scala. D’altro canto, la solidità politica della leadership russa non appare in discussione. Gli oppositori interni sono stati eliminati, tacitati o hanno lasciato il Paese già dopo lo scorso autunno, mentre l’opinione pubblica russa si è compattata, sensibile al richiamo nazionalista. Il collasso politico di Mosca era poco probabile già nella prima fase della guerra e lo è altrettanto oggi. Più delicata la situazione in occidente, dove al passare dei mesi la “war fatigue” minaccia di provocare tensioni e fratture nella coalizione pro-Kiev.
L’escalation, che ha avuto luogo nel confronto armato in ragione del suo prolungarsi senza esito decisivo, ha aumentato il valore della posta in gioco, il fine politico della guerra, per ognuno degli attori coinvolti. Né Putin né Zelensky possono accettare un esito del conflitto che non giustifichi gli enormi costi sopportati. La Nato, dal canto suo, non può accettare il crollo dell’Ucraina, per le ripercussioni che avrebbe sull’Alleanza. L’analisi dell’evoluzione della guerra convenzionale in corso non deve far dimenticare, infine, il coté nucleare del confronto. Le operazioni sul campo sono state infatti precedute e accompagnate dalla continua evocazione della minaccia nucleare, nel quadro di una strategia russa di “manipolazione del rischio estremo” a fini dissuasivi e coercitivi. Mosca ha costantemente messo in atto una simile strategia: dal riconoscimento all’antivigilia dell’aggressione dell’indipendenza degli oblast del Donbass, alla messa in stato di prima allerta delle forze di deterrenza nucleare poco dopo l’attacco, fino all’annessione delle quattro regioni ucraine almeno in parte occupate; oltre ai riferimenti ai casi in cui la dottrina russa prevede l’impiego del nucleare. La minaccia nucleare, peraltro, ha sin qui determinato una limitazione del confronto, impedendo a Kiev di colpire in profondità il territorio nemico, come a Mosca di tagliare fonti e linee di alimentazione dello sforzo avversario.
Quali scenari possono seguirne? La guerra continuerà. La disponibilità delle parti a un cessate il fuoco è infatti legata alla situazione sul campo, in sostanza statica, e gli avversari possono ancora disporre del sostegno politico interno e delle risorse sufficienti per proseguire nello sforzo. Ciò implica anche che non si esaurirà la naturale tendenza all’escalation propria delle lunghe guerre di attrito, che può tradursi in senso “verticale”, con l’impiego di armi a più alto potenziale distruttivo fino a quelle di distruzione di massa, o “orizzontale”, con il coinvolgimento diretto nel confronto bellico di attori esterni.
Articolo apparso sul numero 141 della rivista Airpress
Storia del pacifismo italiano
Storia del pacifismo italiano
Com’è cambiato il movimento pacifista in questi ultimi decenni, dalla marcia Perugia-Assisi del 1961 alle manifestazioni contro la guerra in Ucraina. LeggiGiuliano Battiston (Internazionale)
Siamo troppi; sei di troppo
Buongiorno caro lettore e benvenuto a un nuovo episodio di Cronache del Complotto! Oggi ti parlerò di una bislacca teoria cospirazionista non particolarmente famosa. Non è tra la lista delle più note conspiracy theories su Wikipedia, e quasi certamente frutto della mia immaginazione.
I veri complottisti sono iscritti a Privacy Chronicles. Anche quelli di troppo.
Ecco, allora… la teoria del complotto è che… tu — sì, proprio tu — sei di troppo. Dici che non va bene come teoria del complotto? Va bene…vediamo di approfondire: la teoria allora è che dal dopo guerra in poi una piccola ma poderosa elite di persone ha cercato in tutti i modi di influenzare la politica occidentale (soprattutto europea) per creare un governo globalista che possa porre rimedio al fatto che al mondo ci sono decisamente troppe persone.
Secondo questa bislacca teoria del complotto, uno degli stratagemmi trovati da queste persone per popolarizzare le loro idee e renderle più accettabili (e richieste!) fu il World Economic Forum, fondato nel 1971 da Klaus Schwab grazie al supporto di personaggi poco raccomandabili.
Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN oppure clicca qui!
Prima però facciamo un passo indietro: da dove arriva questa strana idea che al mondo ci siano troppe persone? Da un signore chiamato Thomas Malthus.
Il pensiero di Thomas Malthus
Thomas Malthus (1766-1834) fu un economista inglese oggi conosciuto per le sue teorie sulla crescita demografica.
Nel suo trattato "An Essay on the Principle of Population" (1798) Malthus afferma che, poiché la crescita demografica è esponenziale, mentre la capacità di produrre cibo è invece lineare, è anche inevitabile che il genere umano prima o poi si trovi di fronte a un qualche tipo di catastrofe inevitabile, per ribilanciare i numeri: guerre, carestie, pandemie, e così via.
"The power of population is so superior to the power of the earth to produce subsistence for man, that premature death must in some shape or other visit the human race."
VI edizione del MEET Film Festival: fino al 1° marzo sarà possibile per scuole, università e registi indipendenti inviare i propri materiali audiovisivi.
Info ▶️ cinemaperlascuola.istruzione.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola VI edizione del MEET Film Festival: fino al 1° marzo sarà possibile per scuole, università e registi indipendenti inviare i propri materiali audiovisivi. Info ▶️ https://cinemaperlascuola.istruzione.Telegram
Guerra in Ucraina, un anno di disinformazione: le conseguenze della propaganda russa in Italia
@Giornalismo e disordine informativo
Un anno fa, la Russia di Vladimir Putin negava di voler invadere l’Ucraina. Il timore per questa scelta bellicista del Cremlino circolava da quasi un anno, soprattutto negli ultimi mesi con l’invio delle truppe ai confini con l’Ucraina per quelle che si rivelarono delle finte esercitazioni. L’attacco è stato ampiamente preparato anche dal punto di vista mediatico, con false notizie e depistaggi che fungevano a creare disordine e sfiducia nell’Occidente. Un processo di disinformazione che trovava terreno fertile grazie a due anni di pandemia dove terrore e malumore hanno rafforzato un sentimento contro le istituzioni e la scienza. Non è difficile, infatti, riscontrare come gli scontenti, i No vax e i teorici del complotto si siano facilmente identificati nella propaganda russa chiaramente anti occidentale. Oggi, 24 febbraio 2023, possiamo osservare i frutti della propaganda russa, in particolare in Italia.
L'articolo di @David Puente :mastodon: continua su Open
open.online/2023/02/24/ucraina…
Leland Did It - Hotel Moderno- Dischi Uappissimi 2023
I Leland Did It sono un gruppo che è incapace di fare qualcosa di predeterminato e felicemente ordinato, “Hotel Moderno” è una bellissima testimonianza di caos musicale, di ricerca sonora e di voglia di fare rumore.
like this
reshared this
Messaggio di prova da #pixelfed a #lemmy: test di scrittura e di verifica della formattazione nel titolo
Prova di titolo con link
@Test: palestra e allenamenti :-)
Facturusne operae pretium sim si a primordio urbis res populi Romani perscripserim nec satis scio nec, si sciam, dicere ausim, quippe qui cum veterem tum volgatam esse rem videam, dum novi semper scriptores aut in rebus certius aliquid allaturos se aut scribendi arte rudem vetustatem superaturos credunt.
reshared this
Il sacrificio di Carlo Cammeo, ucciso a scuola dai fascisti.
("Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti")
bibliotecabfs.wordpress.com/20…
Per Carlo Cammeo a 100 anni dalla morte
La registrazione dell’incontro sul canale YouTube della Biblioteca Serantini Il 13 aprile 1921 viene assassinato a Pisa Carlo Cammeo (1897-1921), segretario della federazione di Pisa del…Blog della BFS
Littu - Accolti da antiche radici - Autoprodotto 2023
I Littu raccontano i giganteschi cicli che vivono la Terra e i suoi abitanti, con i riti che servono per compenetrare e farsi partecipi della natura e viceversa. “Accolti da antiche radici” è un titolo molto azzeccato,
skariko likes this.
reshared this
Ha preso il via il progetto "Unreal Engine for School", l'iniziativa finanziata dal Piano Nazionale Cinema e Immagini per la scuola promosso dal MIM e dal Ministero della Cultura.
Info ▶️ https://cinemaperlascuola.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Ha preso il via il progetto "Unreal Engine for School", l'iniziativa finanziata dal Piano Nazionale Cinema e Immagini per la scuola promosso dal MIM e dal Ministero della Cultura. Info ▶️ https://cinemaperlascuola.Telegram
Sonno. - Supervoids
Torniamo con grande gioia a parlare di una delle etichette del sottobosco musicale italiano e più precisamente ligure, ovvero di Musica Orizzontale, una delle parabole più interessanti ed eretiche uscite dall’estremo ponente ligure.
@Musica Agorà #musica #idm #elettronica
Sonno. - Supervoids - 2023
Torniamo con grande gioia a parlare di una delle etichette del sottobosco musicale italiano e più precisamente ligure, ovvero di Musica Orizzontale, una delle parabole più interessanti ed eretiche uscite dall’estremo ponente ligure. Sonno.Massimo Argo (In Your Eyes ezine)
skariko likes this.
reshared this
Nelle scuole romane un bambino su cinque non sa scrivere in corsivo. La ricerca condotta da un gruppo di studiosi della Sapienza, dell'Umberto I e del Bambin Gesù.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
In questo 21,6% rientrano anche bambini disgrafici o con disturbi più ampi, come per esempio il disturbo di coordinazione motoria.
La tanto citata tecnologia - tablet, smartphone e computer - ha invece un ruolo limitato nello sviluppo della capacità di scrivere in corsivo: "L'uso massiccio e continuato di dispositivi elettronici può certamente condurre allo sviluppo di disturbi come deficit d'attenzione, ma ha molta meno attinenza con la scrittura".
cc @Scuola - Gruppo Forum @Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda
romatoday.it/attualita/corsivo…
Un bambino su cinque nelle scuole romane non sa scrivere in corsivo
La ricerca condotta da un gruppo di studiosi della Sapienza, dell'Umberto I e del Bambin Gesù. Nella percentuale rientrano anche piccoli che nascondono disturbi...Andrea Barsanti (RomaToday)
like this
reshared this
Oggi alle 10.30, nella Sala Koch di Palazzo Madama, prende il via l'iniziativa “L'Ora di Costituzione”.
Tema della lezione, i principi fondamentali della Costituzione italiana (artt. 1 - 12).
Poliverso & Poliversity reshared this.
Franc Mac
Unknown parent • •@stefanodazzan sì, lo so. Non sono certo un esperto di didattica e quello finlandese è un modello molto interessante e che (benche sia tuttaltro che perfetto...) costituisce oggettivamente un caso di successo.
Tuttavia questo studio mostrerebbe come l'apprendimento del corsivo, in particolare all'inizio della scolarizzazione, sia fondamentale per acquisire una corretta padronanza della scrittura in generale ma anche dell'ortografia nonché per un miglioramento significativo della capacità di lettura.
Approfitto anche per segnalarti qusta lista di articoli sulla scrittura manuale del corsivo già preparata (con un po' di cherry picking, va detto...) da Stefano Longagnani
@Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda
reshared this
Scuola - Gruppo Forum e Eleonora reshared this.
Eleonora
in reply to Franc Mac • • •@mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to Eleonora • •@Eleonora sono su friendica, mentre tu sei su mastodon. Io posso creare collegamenti ipertestuali e formattazione, tu invece no (ma puoi comunque vedere i collegamenti ipertestuali)
@Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Shamar
in reply to Franc Mac • • •Sono su #QOTO (Mastodon) e posso usare Markdown che tu dovresti vedere correttamente renderizzato.
😝
@treleonora @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Daring Fireball: Markdown
daringfireball.netScuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to Shamar • •Tutto divertentissimo eh... ma mi fa pensare al veicolo nella foto guidato da Maestro Muten... 🤣🤣🤣
@Eleonora @Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda @stefanodazzan
like this
Andrea Russo likes this.
reshared this
Scuola - Gruppo Forum, informapirata ⁂, Eleonora e Andrea Russo reshared this.
Eleonora
in reply to Franc Mac • • •la roulopper comunque è molto bella 😍
@Shamar@qoto.org @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Andrea Russo likes this.
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Shamar
in reply to Franc Mac • • •È molto che non scambio quattro chiacchere con @freemo, ma in passato sia quando siamo stati d'accordo su un tema, sia quando siamo stati in totale disaccordo, è sempre stato arricchente, fornendomi una prospettiva diversa dalla mia.
Non lo avrei definito però particolarmente "sopra le righe"...
Almeno, non se questo termine viene usato in senso dispregiativo.
Cos'ha combinato?
O il problema è ancora il solito rifiuto di qoto di aderire al group thinking che negli ultimi anni ammorba il Fediverse?
@treleonora @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
reshared this
Scuola - Gruppo Forum e 🎓 Doc Freemo 🇳🇱 reshared this.
🎓 Doc Freemo 🇳🇱
in reply to Franc Mac • • •Just to clarify we arent on an old release. Our version doesnt track mastodon, and you are correct we are not a mastodon instance we are a fork. So our version is not an indication of how "up to date" we are.
And yes we have features from many different "standards" and quite a few unique ones as well.
Kinda laughable the over-the-top comment though, would love to see an example of that.
@Shamar @treleonora @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to 🎓 Doc Freemo 🇳🇱 • •@🎓 Dr. Freemo :jpf: 🇳🇱
Ok, this factually confirms my statement "qoto.org is not a mastodon instance"! at this point, I wonder if it's right or not to still call it mastodon...
I agree: some of the features of qoto.org are really very interesting: some features work even better than they work in Friendica (which I prefer anyway), others are not present even in Friendica. For me, qoto.org remains platypus soup, but it's still a very fun experiment.
Well, let's say that posts like this have left me somewhat perplexed...
@Shamar @Eleonora @Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda @stefanodazzan
🎓 Doc Freemo 🇳🇱
2022-11-23 11:32:46
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to Shamar • •@Shamar
Non ne sono affatto sorpreso... 🤣
@🎓 Dr. Freemo :jpf: 🇳🇱 @Eleonora @Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
🎓 Doc Freemo 🇳🇱
in reply to Franc Mac • • •It is not a mastodon instance, it is a fork of mastodon. The proper thing to refer to it as is "a fork of mastodon".
I dont mind you calling it "platypus soup" though i wonder what that is meant to convey... Many of the features we have QOTO was the first to develop, some we were the first to add to mastodon, others we borrowed from other platforms that set the standard.So im not sure QOTO is anymore of a "playpus soup" than any other fediverse software, we chose what features we wanted that were already out there, and added our own, thats all.
What perplexes you about that post, I made sure to clarify and backup any claim I made with evidence and screenshots. Most people are upset about it because Eugen is usually very much the politician, so he generally has a good public image despite repeatidly making many questionable decisions behind the scenes where he has thrown instances under a bus just to appease the crowd. It works well for his agenda actually and usually causes people to come to his defense when someone calls him out.
@Shamar @treleonora @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to 🎓 Doc Freemo 🇳🇱 • •@🎓 Dr. Freemo :jpf: 🇳🇱
Okay! 😀
The definition "platypus soup" refers to something strange, something evolved in a different way and made up of different pieces.
Some fediverse software is "strange", but qoto.org is "very strange". Maybe only Bonfire is weirder (by the way, nice project... you'd like it!)
To your knowledge, are there any other instances running the same qoto.org fork?
I am the administrator of three small instances of three different software: Friendica and Lemmy above all, but also Mastodon (albeit with a thematic instance: by the way, mine too is aimed at the world of research). You can well understand that I don't appreciate all the Gargron choices and my least favorite is the positioning of Mastodon as the industry standard. However, I believe that your tolerance towards some free speech instances was a gamble that penalized your instance more than it improved its environment.
@Shamar @Eleonora @Maria Chiara Pievatolo @Andrea Mariuzzo @Bibliogadda @stefanodazzan
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
🎓 Doc Freemo 🇳🇱
in reply to Franc Mac • • •People have asked about setting up our code before and I know for a time some people did run forks of QOTO,. I dont recall the instances or even they are still up though. That said I do know of many instances that have taken code from QOTO.
As for our choice to let our users decide federation rather than the main admin, I dont disagree it was a gamble and has caused some to throw shade at us. However as I explained it came as adirect response and the at the request of our LGBTQ community. They made a clear argument why that choice was neccesary for their safety, and we decided their safety was the priority over any effect on public opinion. So while you arent wrong about your accessment of that choice I would argue it was still the correct choice.
What is concerning is Gargron basically thought that decision, one in which our LGBTQ communities safety was prioritized over popular opinion, is one he felt punishing exclusively due to popular opinion (he was aware of our stance for years and approved of it right until people started to break out the cancel culture nonsense).
@Shamar @treleonora @mcp @MariuzzoAndrea @bibliogadda @stefanodazzan
Franc Mac likes this.
reshared this
Scuola - Gruppo Forum e Shamar reshared this.
Post
in reply to Franc Mac • • •@Shamar
Almeno da Qoto possiamo seguire chi ci pare da qualunque istanza, mentre nel resto del Fediverso ti servirebbe una mappa per districarti, per quanto è frammentato. Ah, ma molti neanche si rendono conto di essere ostaggi dei rispettivi admin e che esistono porzioni del Fediverso che non vedranno mai.
In più si potevano seguire gli hashtag prima che venisse rilasciato Mastodon 4.0 e abbiamo i boosts con citazione che Mastodon sta riconsiderando di introdurre vista la grande richiesta.
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to Post • •@Post mi dispiace, na questa è un'obiezione fallace basata su un presupposto falso.
Il fediverso è uno solo e non è certo una dark net! Ogni profilo pubblico è raggiungibile da dovunque, senza dover fare login da alcuna parte! Puoi criticare le politiche di blocco e di silenziamento praticate da tutti gli amministratori delle istanze generaliste rivolte al grande pubblico, ma hai l'obbligo di premettere questa informazione fondamentale.
Ciò che tu chiami "frammentato" è la semplice conseguenza di istanze che praticano condotte di moderazione incompatibili con quelle di altre istanze. Oppure pensi che bisognerebbe mantenere il contatto con istanze che non praticano un controllo stretto su hate speech, terrorismo, pedopornografia?
Parlare di ostaggi è un'iperbole assurda. Ci sono utenti di diverso tipo nel fediverso:
- quelli nuovi, spesso si tratta di tweetters, che sono quelli che più rischiano di abbandonare a fronte della maggiore complessità di Mastodon: hanno bisogno di essere guidati e sono accolti molto meglio dalle istanze generaliste piuttosto che da quelle tematiche o identitarie. La mortelità degli utenti del fediverso è inversamente proporzionale al carattere generalista dell'istanza attraverso cui sei entrato
- quelli più scafati o quelli che hanno raggiunto una maggiore maturità: per loro è assolutamente impossibile rimanere "ostaggio" del proprio amministratore, dal momento che sanno di poter
1) migrare su un'altra istanza
2) aprre nuovi account su altre istanze (non solo mastodon)
3) restarsene in un ambiente protetto ma molto diversificato come quello delle istanze generaliste più numerose
- quelli che, o perché fanno parte di istanze identitarie che hanno deciso di "fare la guerra" alle istanze generaliste, o perché, a causa dei loro comportamenti ostili, scorretti, tossici o semplicemente compulsivi sono stati buttati fuori a calci in culo dalle istanze generaliste (dopo diversi avvisi), hanno accumulato un discreto rancore verso le istanze generaliste e quindi parlano di frammentazione del fediverso come se questa fosse colpa degli admin più "protettivi" e come una semplice conseguenza della diversità, e soprattutto pensano alla frammentazione come se fosse una tragedia e non invece uno stimolante incentivo a scoprire la complessità del fediverso
@Shamar
reshared this
Scuola - Gruppo Forum e 0ut1°°k reshared this.
0ut1°°k
in reply to Franc Mac • • •mi chiedo però senza alcuna polemica se non sia meglio lasciare che siano gli utenti a scegliere chi bloccare? Perché un amministratore di istanza deve decidere che il mio account non può vedere altre istanze o altri account? Mastodon.uno per esempio è la più grande istanza italiana e blocca intere istanze italiane e questo non è corretto verso i propri utenti e verso gli altri amministratori.
@Shamar @post
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to 0ut1°°k • •@0ut1°°k cerco di risponderti punto per punto, ma ti dico subito che hai commesso un errore grave: infatti mastodon.uno non blocca nessuna istanza italiana. Comunque:
Il discorso è complesso. Ti faccio alcuni esempi e ti parlo mettendomi nei panni di un amministratore di istanza generalista:
1) l'utente di un'altra istanza che stalka insistentemente l'utente della mia istanza: se l'atteggiamento è palesemente persecutorio, quella persona non sarà più un ospite gradito della mia istanza e quindi non basta che sia la vittima a bloccarlo, ma sarò io a silenziarlo o, nei casi più gravi, a bloccarlo. Inoltre, probabilmente, ne parlerò con l'admin della sua istanza chiedendogli di dargli una strigliata, così come io faccio con utenti della mia istanza che rompono le palle a utenti di altre istanze; in questo caso infatti è mio interesse mostrare di saper gestire la comunità che ospito, ed è come se un cittadino italiano andasse a Monaco di Baviera a delinquere: il danno d'immagine per l'Italia è addirittura maggiore rispetto allo stesso illecito.
2) l'istanza che pratica direttamente (o favorisce da parte dei suoi utenti) una campagna denigratoria contro la mia istanza: in questo caso il minimo è silenziare tutta l'istanza. Qusto significa che gli utenti della mia comunità POSSONO ANCORA SEGUIRE gli utenti di quella istanza, solo che i loro post non compariranno nella timeline visibile a chi non li segue!
l'utente che pubblica contenuti disturbanti o vietati o l'istanza che lo permette (che è il caso di qoto.org): in questo caso, siccome gli utenti della mia istanza sono venuti da me proprio perché da me i contenuti disturbanti (nudo, scene di violenza, espressioni volgari, espressioni politicamente scorrette) non sono vietati, ma devono essere protetti da content warning, mentre i contenuti vietati (pornografia, offese x-fobiche, molestie, contenuti illegali) sono, appunto, vietati; se lasciassi completamente aperte queste istanze, mi ritroverei centinaia di segnalazioni al giorno. La soluzione perciò è quella di silenziare l'istanza, cosa che (come ti ho detto prima) non impedisce agli account della mia comunità di seguire e interagire con gli utenti di quell'istanza, ma solo di non far vedere i loro contenuti nella timeline federata di chi non segue quei profili.
l'utente che pubblica contenuti illegali o l'istanza che lo permette (che è il caso di innumerevoli istanze pleroma e misskey): in questo caso, non parliamo di contenuti disturbanti o vietati, ma di contenuti illegali: pedopornografia, terrorismo, istigazione al crimine.
Qual è il problema? Se ti compare in timeline la foto o il video di un bambino che viene stuprato, al di là della situazione orrenda in sé, quella foto o quel video:
1) finisce nella cache del mio server
2) finisce nella cache del tuo computer o del tuo smartphone
Come hai visto prima, i punti 1) e 2) caratterizzano una fattispecie di reato: la memorizzazione di contenuti multimediali pedopornografici (artt. 600 ter e quater del codice penale). Nel caso 1) rischia nel caso peggiore di far mettere sotto sequestro tutto il mio server 2) nel tuo caso, beh... sai che succede se per un qualsiasi motivo quel contenuto viene trovato nella cartella dei tuoi file temporanei?
Ecco perché alcune istanze devono essere bloccate e non solo silenziate e gli utenti della mia istanza non hanno neanche bisogno di saperlo. In alcuni casi ci sono amministratori che per una questione di trasparenza pubblicano tutte le istanze bloccate (cfr qui per esempio puoi vedere le istanze bloccate da Poliverso)
Falso! Mastodon.uno non blocca alcuna istanza italiana. Ne ha silenziate alcune perché la condotta di quelle istanze è stata apertamente ostile verso mastodon.uno al punto da incentivare alcuni utenti di quell'istanza a fare incursioni per molestare gli utenti di mastodon.uno. Il problema è sempre meno frequente e spero che a breve possa venire meno anche questa situazione di silenziamento.
Ad essere bloccati sono alcuni utenti che, pur non avendo mai pubblicato contenuti illegali, si sono contraddistinti per qui comportamenti che ti ho detto sopra. Personalmente spero tanto in un #AmnestyDay del fediverso per questi utenti che, spesso, sono anche stimolanti e interessanti da seguire.
Resta il fatto che, con queste regole, mastodon.uno è una delle istanze che presenta uno dei tassi più bassi di "mortalità" degli utenti, malgrado il grande afflusso di così tanti newbie che, di solito, sono spesso soggetti a questi fenomeni di mortalità.
@Shamar @Post
reshared this
Scuola - Gruppo Forum e 0ut1°°k reshared this.
0ut1°°k
in reply to Franc Mac • • •ok ora mi è più chiaro grazie!
@Shamar @post
Scuola - Gruppo Forum reshared this.
super_user_do
in reply to Franc Mac • • •Scuola - Gruppo Forum reshared this.
Franc Mac
in reply to super_user_do • •Scuola - Gruppo Forum reshared this.