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Borsa: canapa, debacle in rosso per Canada e USA


Sulla scia della crisi borsistica mondiale sospinta dalle flessioni bancarie e dal permanere della volatilità dettata dalla stagnante crisi della guerra in Ucraina, anche le due principali piazze borsistiche mondiali nel settore Canapa registrano perdite sanguinose. Per avere dei raffronti nel settore parallelo della cannabis, si constata che l’indice generale Global Cannabis Stock Index chiude […]

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Arabia Saudita – Iran: perché muta la politica mediorientale della Cina


Il Presidente cinese Xi Jinping questa settimana si è recato a Mosca per incontrare il suo amico e alleato, Vladimir Putin. È stata la 40esima volta che i due si sono incontrati da quando Xi è entrato in carica più di un decennio fa. La visita non solo ha consolidato il partenariato strategico della Cina […]

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Summit Ue, più sostegno alle imprese sulla digitalizzazioneConclusioni, liberare potenziale dati garantendo privacy


guidoscorza.it/summit-ue-piu-s…



Perché spingere per la disgregazione della Russia è una follia assoluta


C’è una piccola ma crescente lobby in Europa e negli Stati Uniti che sostiene la disgregazione della Federazione Russa. La loro argomentazione principale è che la negazione da parte di Putin del diritto all’esistenza dell’Ucraina dimostra che lo Stato russo è irrimediabilmente imperialista e che nessuno dei suoi vicini può sentirsi al sicuro a vivere […]

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L’Agenzia Spaziale Europea cambierà la storia dell’Europa


Se dovessimo parlare di rivoluzioni a Parigi, è sicuro che non saremmo originali. Ma quanto stiamo per raccontare non ha niente a vedere con i tentativi di Emmanuel Macron di aggredire le regole per l’età pensionistica in Francia, ora che sta per terminare il suo ultimo mandato all’Eliseo. Questa volta si tratta di un tema […]

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Anche oggi Giorgia Meloni non è riuscita a condannare il nazifascismo. Non le riesce proprio. Nel 79° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine facci


Africa: sempre più grande successo per la coltivazione della canapa in Zimbabwe


All’inizio di quest’anno, lo Zimbabwe ha modificato la legislazione rimuovendo la canapa industriale dall’elenco delle droghe pericolose del Paese e fissando la linea di demarcazione tra marijuana e canapa all’1,0%. Questo limite di THC pone lo Zimbabwe all’avanguardia tra le nazioni del mondo che hanno rotto la convenzione di lunga data osservata dalla maggior parte […]

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La Fondazione Luigi Einaudi presenta “Non diamoci del tu” alla Cassa Forense. Il viceministro Sisto: “È il momento giusto per realizzare la separazione delle carriere”


“È il momento giusto per provare a realizzare la riforma della separazione delle carriere dei magistrati”, è un’apertura importante quella che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha fatto ieri alla battaglia che da tempo la Fondazione Lui

“È il momento giusto per provare a realizzare la riforma della separazione delle carriere dei magistrati”, è un’apertura importante quella che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha fatto ieri alla battaglia che da tempo la Fondazione Luigi Einaudi porta avanti sulla separazione delle carriere. Il tema è stato affrontato alla Cassa Forense in occasione della presentazione del libro “non diamoci del tu” del Presidente della FLE Giuseppe Benedetto.

“Ci sono numerose proposte depositate – ha detto Sisto – e credo che presto qualcuna di queste sarà calendarizzata. Sarà un percorso non breve, ma c’è compattezza di spirito. Questo è il momento giusto per provare a realizzare la riforma”.

Con il giornalista del Corriere della Sera Goffredo Buccini in veste di moderatore, hanno partecipato al dibattito Giorgio Spangher, Professore Emerito di Procedura Penale all’Università La Sapienza di Roma, Valer Militi, Presidente della Cassa Forense, Paolo Nesta, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, Andrea Borgheresi, Direttore della Fondazione Ordine degli avvocati di Roma e Gaetano Scalise, Presidente della Camera Penale di Roma.

“È evidente che il tema della separazione della carriere ha un nemico, che è la resistenza della magistratura”, ha sottolineato il viceministro. “Non darei tanto la responsabilità alla politica tutta, ma a quella politica che in questi anni ha fatto della magistratura un’arma”. E poi ha concluso: “La separazione delle carriere significa chiarezza, e significa togliere quella compattezza che troppo spesso ha costituito il motivo per creare antagonismo tra chi difende e non chi accusa, ma tra chi difende e la magistratura”.

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Expect biometric mass surveillance in Paris in 2024: French Parliament approves automated monitoring of public spaces for „suspicious behaviour“


Yesterday, the French Parliament (‘Assemblée Nationale’) adopted Article 7 of the Olympic Games law, with 59 votes in favour and 14 against. Article 7 of the … https://www.politico.eu/article/jo-2024-la-surveillance-algorithmique-votee-malgre-la-controv

Yesterday, the French Parliament (‘Assemblée Nationale’) adopted Article 7 of the Olympic Games law, with 59 votes in favour and 14 against.

Article 7 of the legislation authorises police authorities during sporting, recreational or cultural events to use surveillance cameras and error-prone artificial intelligence to automatically look for and report supposedly “abnormal” or “suspicious” behaviour. Video feeds from drones and from the thousands of CCTV cameras will be examined in real time, supposedly merely to find abandoned bags and monitor crowd movements – but the text leaves the definition of such ‚abnormalities‘ to be defined later-on by governmental decree, and the government itself tip-toed around giving other examples when requested to do so by MPs. The Parliament was abnormally-empty at the time of the vote, with 73 MPs out of 577 present, due to nation-wide protests being acted in response to the pension reform.

Last week, 41 MEPs from different political groups had sent an open letter to the French Parliament, calling to stop the unprecedented plans to automate the mass surveillance of citizens’ behaviour in public using artificial intelligence. MEPs warned against the crippling effect of such mass surveillance of public spaces, which had never been conducted before in Europe, and which is setting a precedent. The signatories to the open letter include several negotiators of the proposed EU Artificial Intelligence Act which committed to ban biometric mass surveillance, including co-rapporteur Brando Benifei (Socialist Group).

Pirate Party Member of the European Parliament Patrick Breyer, initiator of the letter, comments:

“The French Parliament‘s decision to authorize automated behavioral surveillance in public spaces to look for ‚abnormal behavior‘ creates a new reality of mass surveillance that is unprecedented in Europe. I expect the court to annul this indiscriminate surveillance legislation for violating our fundamental rights.

Such suspicion machines will report countless citizens wrongly, are discriminatory, educate to conformist behaviour and are absolutely useless in catching criminals, as studies and experiences have proven. Step by step, like in China, social diversity is threatened and our open society replaced by a conformist consumer society.

While MEPs in Brussels are currently fighting hard for a ban on biometric mass surveillance of public spaces, the French parliament introduces it in Europe for the first time. At a unifying event like the Olympic Games, discriminatory and error-prone technology will now be used to constantly monitor people from all over the world and to blacklist them if they are noticed. This sets a dangerous precedent and deeply intrudes into the highly personal lives of every human being. The French Parliament was called upon to defend our values of freedom and diversity and to protect our open society, but it failed us. Dystopia, here we come! AI-powered surveillance has come for the first time in France and the EU, and we can expect authoritarian states to point to this precedent.

It is a classic strategy with major sporting events, analyses by Jules Boykoff in Power Games: A Political History of the Olympics (2016). “Since 2001, all the Olympic Games have served as a pretext for the deployment of new security technologies”, the academic says. In 2012, for example, the London Games led to the generalization of video surveillance in the streets of the UK capital. Also deployed on an experimental basis during the 2018 Football World Cup in Russia, facial recognition is still used today to monitor the entire Moscow population.


patrick-breyer.de/en/expect-bi…



A distanza di quasi 2 anni dai licenziamenti via mail, sconfitti con la lotta, i lavoratori della Gkn continuano ad essere un esempio straordinario per la loro


Il 25 marzo è il #Dantedì, la Giornata dedicata Dante Alighieri, istituita per ricordare in tutta Italia e nel mondo la storia e le opere del Sommo Poeta.



L’addio al “papà” della data protection, TikTok al Congresso, Biden Jr ha problemi di privacy e il maglione stealth


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!


guidoscorza.it/laddio-al-papa-…



DigComp 2.2 competenze e curricoli digitali: oggi dalle 9.30 si svolge a Firenze il convegno in occasione della pubblicazione ufficiale in lingua italiana del Digital Competence Framework for Citizens 2.2.


PRIVACY DAILY 76/2023


L’amministratore delegato di TikTok, Shou Chew, ha fatto la sua prima apparizione davanti al Congresso ed è stato immediatamente colpito da critiche feroci da parte dei legislatori. La presidente del Comitato per l’energia e il commercio della Camera, ha aperto l’audizione attaccando TikTok e dicendo: “La vostra piattaforma dovrebbe essere vietata”. “Mi aspetto che oggi... Continue reading →


Nakamura in finale nell'American Cup


#chess #americancup #nakamura #chesscom


Il catastrofismo di media e intellettuali che deprime l’Italia


« Gli intellettuali italiani hanno sempre scelto un atteggiamento sdegnoso vero la realtà (rifiutandola) optando per la critica distruttiva, la mera critica di ingiustizie, la minaccia di catastrofi, l’atteggiamento piagnone»: lo ha scritto Sabino Cassese

«Gli intellettuali italiani hanno sempre scelto un atteggiamento sdegnoso vero la realtà (rifiutandola) optando per la critica distruttiva, la mera critica di ingiustizie, la minaccia di catastrofi, l’atteggiamento piagnone»: lo ha scritto Sabino Cassese (“Intellettuali”, il Mulino, 2021) ed è vero. È vero per gli intellettuali ma è ancor più vero per i giornalisti, per i politici di opposizione, per gli influencer. Il catastrofismo come costante del discorso pubblico italiano, la drammatizzazione come cifra narrativa dell’intero sistema mediatico.

Nessuno è senza peccato. Per i retroscenisti dei giornali, ad esempio, si tratta di un riflesso condizionato. In mancanza di notizie certe sul faccia a faccia tra Tizio e Caio riuniti a porte chiuse per dirimere una controversia politica, il vocabolario utilizzato è sempre, per non sbagliare, quello bellico: “conflitto”, “scontro”, “rissa”, “guerra”… Ogni soluzione politica, cioè ogni soluzione di compromesso, è raccontata come la vittoria schiacciante di uno e la sconfitta cogente dell’altro. Tertium non datur.

Abbiamo passato la scorsa estate chiusi nella nostra Fortezza Bastiani in attesa dell’arrivo di un’ordalia “fascista”. Che non c’è stata. Così come non sono state abolite la proprietà privata e le libertà personali quando “i comunisti” guidati da quel bolscevico di Romano Prodi sono andati al potere. Gli economisti avevano annunciato, pressoché all’unisono, la recessione dell’economia italiana ed europea sin dallo scorso autunno. Sbagliarono. I politologi avevano previsto la fine del Movimento 5stelle sin dalle elezioni di settembre. Sbagliarono. Osservatori e sinistre previdero che il governo Meloni avrebbe fatto saltare i conti pubblici. Sbagliarono anche loro. Così come sbagliò chi (Lucio Caracciolo) sostenne che Putin non avrebbe mai invaso l’Ucraina e chi (Alessandro Orsini) disse che se la sarebbe mangiata all’istante in sol boccone.

Ogni riforma viene raccontata come l’anticamera dell’inferno da chi non ne condivide i fini. È successo con le pensioni da Berlusconi alla Fornero, con il regionalismo spinto ieri e con l’autonomia differenziata oggi, con il Jobs Act di Renzi, con la riforma costituzionale della Boschi, con il nucleare, con gli inceneritori, con le trivelle, con i migranti, con il Mes… La fine del mondo è stata più volte annunciata, il mondo non è mai finito. Abbiamo visto atteggiamenti più o meno commendevoli, abbiamo assistito ad innovazioni più o meno efficaci: tutto è stato discutibile, nulla si è rivelato fatale.

Viene, però, da chiedersi come sarebbe l’Italia se chi ha la responsabilità di formare (e informare) l’opinione pubblica adattasse il proprio canone narrativo al realismo anziché al catastrofismo. C’è da credere che saremmo un Paese migliore. Il confronto sul merito delle questioni sortirebbe soluzioni più coerenti con la complessità dei problemi. L’attenuazione di un pessimismo cosmico da anno Mille consentirebbe di guardare con maggiore fiducia al futuro, incoraggiando di conseguenza i consumi e gli investimenti, e magari scoraggiando l’abuso di ansiolitici e psicofarmaci. Il venir meno della demonizzazione reciproca rafforzerebbe il nostro precario sentimento di unità nazionale, consentendoci di affrontare al meglio delle nostre possibilità le difficili prove insite in un mondo globalizzato. L’attenuazione dei No categorici pronunciati dai banchi dell’opposizione attenuerebbe il senso di delusione, e dunque di sfiducia nella politica, degli elettori quando, conquistati gli scranni del governo, i No si trasformano inevitabilmente in Sì.

E poi, forse, chissà, risulterebbe un po’ meno vero l’ancor oggi verissimo aforisma di Ennio Flaiano secondo il quale «il maggiore difetto degli italiani è quello di parlare sempre dei propri difetti»

Huffington Post

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Ariaccia Pnrr


Tira un’ariaccia, attorno alla realizzazione del Pnrr. L’intera comunicazione del governo, delle regioni e degli enti locali è improntata alla lamentazione dei ritardi ed alla richiesta di rinvii. Supponendo che quanti sono incaricati dei controlli, a tut

Tira un’ariaccia, attorno alla realizzazione del Pnrr. L’intera comunicazione del governo, delle regioni e degli enti locali è improntata alla lamentazione dei ritardi ed alla richiesta di rinvii. Supponendo che quanti sono incaricati dei controlli, a tutela dei contribuenti europei che garantiscono il debito da cui originano i finanziamenti, non abbiano occhi per leggere e orecchie per sentire. E colpisce la burocratizzazione del linguaggio, annebbiando la vista di quanti osservano e commentano, come se la celebrata “occasione storica” fosse riducibile solo all’“avanzamento della pratica”. Si negozia in modo bislacco, anticipando di non essere in grado di spendere tempestivamente i soldi assegnati, ma reclamando di poterne avere altri che non siano legati ad investimenti. Descrivendosi da sé soli come spendaroli deficienti.

Era chiaro fin dall’inizio che l’occasione storica sarebbe stata colta se gli investimenti facilitati dai finanziamenti europei fossero andati di pari passo con le riforme necessarie a superare le arretratezze. Sul codice appalti siamo all’esame di un decreto legislativo, intanto si giunge all’orrore che nel decreto legge varato a Cutro si è inserito un articolo che stabilisce la sospensione delle regole del codice appalti, per potere costruire centri di accoglienza per gli sbarcati. L’urgenza porta alla sospensione, per il resto si naviga nella posticipazione. Sulla legge concorrenza siamo ancora attaccati agli ombrelloni, che dimostra la miserrima anteposizione di un piccolo interesse (di rendita) a quello generale. Sono interessi italiani, non (solo) richieste europee.

Il presidente della Liguria (ex Forza Italia) dice che se al Sud non sono capaci di spendere i soldi che li si destini al Nord capace; gli risponde il presidente della Calabria (Forza Italia), ricordandogli che quei soldi si sono ottenuti per compensare gli squilibri. Hanno ragione entrambi, ma ciò dovrebbe portare a schiodare le inefficienze, non a pretendere di fermare il tempo o cambiare le finalità.

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio, dopo avere documentato il fallimento del demenziale bonus 110%, informa che: al Nord continuano a crescere le richieste, mentre al Sud sono crollate dopo l’interdizione alla cessione del credito. Significa che si spendono soldi di tutti a favore di pochi e per giunta allargando i divari. Se funzionasse così anche il Pnrr l’Italia dei prossimi lustri si ritroverebbe povera e priva di credibilità.

Sapevamo bene che molti enti locali non sarebbero stati all’altezza, ma per questo era stato creato (governo Draghi) un ufficio centrale di supporto. Ora apprendiamo che non riescono a fare neanche più le assunzioni. E il problema non è solo e tanto lo stipendio non esaltante, quando l’inesistenza del premio, economico e di permanenza e funzione, al merito. In questo modo si troveranno solo persone di minore formazione e caratura.

È imminente la nomina di un commissario per l’emergenza idrica, ma mica si smonta il sistema disfunzionale di centinaia di gestori municipalizzati, che gestiscono un colabrodo che l’acqua la spreca. Altro esempio di necessaria confluenza di riforme e investimenti. Invece si prova a conservare il marcio spendendo soldi per profumarlo.

Oppure si parla d’altro, tipo il ponte sullo stretto di Messina. Benissimo, fatelo, ma i tempi di realizzazione sono certamente oltre quelli della scadenza del Pnrr, vogliamo, intanto, farci arrivare binari e strade decenti? Una struggente poesia di Renzino Barbera, “Serenata all’Italia”, si conclude così: <<e poi, sai chi facemu?/ ittàmu tuttu a mari/ ‘nta ‘stu pizzuddu d’acqua/ Ed amu fattu, grittu,/ lu punti supra ‘o Strittu!>>. Perculava il ponte. La scrisse negli anni ’70 del secolo scorso.

In questo modo si resta il Paese delle conferenza stampa sugli arresti senza poi i processi, degli annunci di lavori senza poi i cantieri e delle rivoluzioni legislative senza poi riforme attuate. Tira una brutta aria, che poi ci si ritrova in casa aria appestata.

La Ragione

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Il governo USA non ha ancora giustificato adeguatamente il divieto di utilizzare #TikTok. L'analisi di @EFF


La libertà di parola e di associazione include il diritto di scegliere le proprie tecnologie di comunicazione. I politici non dovrebbero essere in grado di dirti cosa dire, dove dirlo o a chi dirlo.

@Pirati Europei

Esistono legittime preoccupazioni sulla privacy dei dati su tutte le piattaforme di social media, incluso ma non limitato a TikTok. Tutti raccolgono e monetizzano i nostri dati personali e incentivano altre attività online a fare lo stesso. Il risultato è che informazioni dettagliate su di noi sono ampiamente disponibili per acquirenti, ladri e citazioni governative.



Worried about TikTok? Then pass comprehensive consumer data privacy legislation. By reducing the massive stores of personal data collected by all businesses, we will reduce opportunities for all governments to buy or steal this data. eff.org/deeplinks/2023/03/gove…

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Il Fediverso ha guadagnato massa critica e sta diventando mainstream. C'è persino l'interesse di #BigTech. Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.


Ideazione della struttura organizzativa per il Grassroots Fediverse (traduzione automatica)

@Che succede nel Fediverso?

Il Fediverso ha guadagnato massa critica. L'ecosistema sta diventando mainstream, facendo appello a un pubblico più ampio. C'è interesse aziendale e persino Big Tech sta valutando di entrare a farne parte.

→ Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.

Le minacce consistono in vari livelli di Corporate Capture del panorama tecnologico, fino a EEE . Non mi addentrerò molto in questo, poiché queste dinamiche sono ben note. C'è un aspetto positivo dell'interesse aziendale: nel breve termine, le risorse aziendali dedicate possono stimolare in modo significativo l'evoluzione e l'adozione della tecnologia. Le società, sul lungo termine, prenderanno il posto di guida e il movimento FOSS sarà spinto come al solito in posizione marginale.

"È la cultura, stupido!"


Nel movimento FOSS siamo così profondamente concentrati sugli aspetti tecnici della tecnologia, che spesso perdiamo di vista il quadro più ampio di ciò che riusciamo a stabilire con i nostri sforzi collettivi. Considera questo:

D: Qual è la qualità chiave, o "punto di forza unico" se vuoi, che ha portato al successo del Fediverse?

R: È la cultura vibrante che è stata promossa per un periodo di anni in un ambiente di base.

Sento che questa è un'intuizione così importante. Ci sono persone che criticano AS/AP e altri per i loro difetti tecnici. La gente dice che, ad esempio, Nostr è molto meglio e vincerà con la loro "resistenza alla censura". Ci sono un milione di startup che hanno provato a lanciare la piattaforma killer dei Social Media... e hanno fallito.

Quei lunghi anni in cui il Fediverso si è lentamente, organicamente ritagliato il suo meritato spazio nel web, spinto dalla Libera Cultura e dai Beni Comuni, cioè avendo a cuore gli interessi delle Persone vere… questi hanno creato le condizioni perché il Fediverso potesse fiorire! Un fedi a misura d'uomo e umano. Questo è stato il fattore chiave del successo!

→ Il Fediverso sa cos'è il “Social”!

Al contrario, i social media aziendali non hanno mai riguardato i social. Parlavano di soldi a tutti i costi.

“Difendi ciò che ci è caro”


Con il Fediverso, il movimento Free Culture e FOSS è riuscito a compiere un'impresa rara: erigere da zero un ecosistema completo basato su standard aperti e guidarlo verso il successo. Ora la nostra sfida è vedere se possiamo rimanere al posto di guida e mantenere il Fediverso piacevole e per tutti, rendendolo più diversificato e inclusivo che mai.

Ora è il momento, come @Darius Kazemi ha così chiaramente espresso prima di “Gioca e vinci il nostro gioco” :

Andando avanti: "The Grassroots Fediverse"


Come molti hanno affermato prima, dinamiche culturali di base significano resistenza a processi troppo formalizzati e centralizzazione delle attività. La frammentazione e il conseguente caos delle nostre attività disperse in tutto il Web conferisce una certa misura di resilienza. Questa è una buona cosa™ ed è necessaria... in una certa misura.

Allo stesso tempo, troppa frammentazione rende "The Grassroots Fediverse" debole e vulnerabile agli sforzi concertati per portare ordine nel caos. Sforzi in cui presto le aziende saranno profondamente coinvolte.

→ C'è un punto debole da trovare tra ordine e caos.

Ideare la nostra organizzazione di base


Nel post Wiki di seguito potete tutti modificare le vostre idee per una "struttura organizzativa minima praticabile" necessaria per l'evoluzione di Fediverso che mantenga la nostra cultura e le dinamiche di base che ci hanno reso di successo.

Qui è disponibile il post originale di Arnold Schrijver @smallcircles (Humane Tech Now)



Proiettili all’uranio impoverito, facciamo chiarezza. Il punto del gen. Tricarico


Ci mancava solo l’uranio impoverito per moltiplicare le tensioni nello scenario già fortemente compromesso del conflitto russo-ucraino. E con il mondo della scienza ancora una volta in disparte e muto. Forse perché stanco e frustrato dalla ricorrente divu

Ci mancava solo l’uranio impoverito per moltiplicare le tensioni nello scenario già fortemente compromesso del conflitto russo-ucraino. E con il mondo della scienza ancora una volta in disparte e muto. Forse perché stanco e frustrato dalla ricorrente divulgazione di informazioni false e indimostrabili, nonostante le ormai innumerevoli evidenze scientifiche di segno contrario rispetto a chi, ancora oggi, insiste nel far credere pericolosa l’esposizione alle polveri di uranio impoverito. Gli studi sull’argomento sono numerosi, tutti consultabili, di diversa e sempre prestigiosa fonte, mai di parte, ma sempre concordi nello statuire l’improponibilità dell’insorgenza di patologie, segnatamente quelle tumorali, quale conseguenza dell’uso di queste peculiari munizioni peraltro molto efficaci sul campo di battaglia.

In Italia in particolare, nel 1999 il Centro interforze studi per le applicazioni militari ha effettuato alcune campagne di misura delle radiazioni nelle aree di operazioni assegnate ai nostri militari, conducendo poi gli appropriati esami su un campione di sedici soggetti. Il tutto con esito negativo. Ugualmente negative le risultanze degli studi effettuati da Unep, un organismo delle Nazioni Unite che, dopo il conflitto dei Balcani ha effettuato, con la partecipazione di esperti di quattordici Paesi, due missioni scientifiche in Kossovo, Serbia e Montenegro senza riscontrare una contaminazione significativa nelle zone visitate. Stessa sorte per un’indagine condotta nei laboratori di Enea su un campione di militari rientrati dai Balcani.

Un’analisi ancora più approfondita a meticolosa è stata effettuata dal professor Franco Mandelli su una vasta popolazione di militari italiani in rientro dalle zone di operazione, sottoponendo gli stessi a rigorosi protocolli di verifica e valutazione che, nel loro complesso, hanno portato ad escludere correlazioni improprie. Anche Gran Bretagna e Stati Uniti hanno affrontato il problema, coinvolgendo prestigiosi istituti di ricerca quali la Uk Royal Society and Medical research council (Mrc) e lo statunitense Institute of medicine (Iom). Al tavolo degli imputati questa volta la guerra del Golfo. I due istituti, ricorrendo a un approccio fondamentalmente simile, sono pervenuti a risultati sostanzialmente sovrapponibili e ad escludere l’insorgenza di patologie conseguenti all’esposizione ad uranio impoverito.

L’elenco di chi, a livello scientifico, si è occupato della questione è veramente molto lungo e la conclusione sempre la stessa: la letteratura scientifica più importante sull’argomento non ha rinvenuto una correlazione significativa tra cancro o altre patologie, e uranio impoverito. Lasciando agli esperti il compito ulteriore di entrare nel merito nel caso di un auspicato ma improbabile approfondimento pro veritate, forse alcune evidenze alla portata di tutti potranno far nascere qualche dubbio in chi è fuorviato dalla narrativa corrente.

I proiettili all’uranio impoverito liberano polveri che si disperdono nell’ambiente e quindi sono potenzialmente dannosi quando urtano una superficie dura quali una corazzatura metallica o simili. Se invece penetrano nel terreno o impattano superfici più tenere, non producono significative contaminazioni. È stato stimato che di norma tra il 70 e l’80% dei proiettili si conficchi nel suolo senza quindi rilasciare nell’atmosfera quantità di polveri significative.

Con l’impatto su superfici dure si liberano microparticelle, e non nanoparticelle. La questione è dirimente in quanto solo queste ultime, le nanoparticelle, hanno dimensioni tali da penetrare nelle cellule umane e quindi, in spazi aperti, l’effetto delle polveri è irrilevante se non viene inalato per vie aeree. Se invece l’impatto avviene in ambiente chiuso, allora l’inspirazione delle polveri può essere dannosa, ma in tal caso la morte sopravviene comprensibilmente per altre cause. Queste in termini sintetici, poco scientifici, ma comprensibili, le dinamiche possibili legate all’uso di munizioni all’uranio impoverito.

E queste sono le parole di verità che dovrebbero emergere nelle dichiarazioni dei tanti che oggi continuano a gettare benzina sul fuoco, cercando sempre i motivi per l’innesco di una spirale anziché quelli di una ancora lontana distensione.


formiche.net/2023/03/proiettil…



Non è una sorpresa: tutti gli utenti (anche quelli che trovano il #fediverso troppo poco frequentato!) si meravigliano di quanto qui siano più numerose le interazioni (risposte, preferiti, ricondivisioni) rispetto a Twitter o agli altri social basati sul narcisismo.


#Twitter vs #Mastodon

Come si diffondono le notizie su #privacy e #MonitoraPA?
(confrontare l'ora con il numero di apprezzamenti e ricondivisioni)

NB: su Mastodon si incontra una frazione minima degli utenti di Twitter e non ci sono "algoritmi" a decidere cosa dobbiate vedere.


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Oggi alle 10.30 torna L'Ora di Costituzione! Il tema della seconda lezione è sui diritti e doveri dei cittadini (dall'articolo 13 al 28).

Seguite qui la diretta streaming ▶️ youtube.




Microtargeting politico su Facebook e le gravi responsabilità dei partiti (tedeschi)! Il Post di @NOYBeu (PS: ma che fine avrà fatto la segnalazione di #MonitoraPA al @gpdp_it sui partiti italiani?)


Oggi, noyb ha presentato una serie di denunce contro diversi partiti politici tedeschi. I partiti avevano utilizzato il microtargeting su Facebook durante le elezioni federali del 2021 per identificare potenziali elettori e indirizzarli con promesse elettorali personalizzate. Tuttavia, le opinioni politiche sono particolarmente protette dal GDPR, il che rende le pratiche dei partiti illegali e una minaccia per la democrazia e la privacy degli elettori.

@Etica Digitale (Feddit)

(Ricordiamo a questo proposito, l'iniziativa promossa meno di un anno fa da @Monitora PA
e che non ha decisamente raccolto l'attenzione che meritava)

Di seguito le denunce effettuate da @noyb.eu
- Denuncia contro la CDU
- Denuncia contro l'AFD
- Denuncia contro l'SPD
- Denuncia contro Bündnis 90/Die Grünen
- Denuncia contro DIE LINKE
- Denuncia contro il Partito Democratico Ecologico

(traduzione in inglese)

Tutti i partiti del Bundestag tedesco utilizzano il microtargeting. Una ricerca di ZDF Magazin Royale ha rivelato che tutti i partiti rappresentati nel Bundestag hanno utilizzato il microtargeting politico su Facebook per indirizzare gli annunci a un gruppo selezionato di persone. Le informazioni su come i partiti "prendono di mira" i loro elettori sono tenute segrete da Facebook. Nell'aprile 2021, lo spettacolo notturno tedesco ZDF Magazin Royale ha chiesto al proprio pubblico di installare un'estensione del browser per registrare i dati di microtargeting. Dopo una richiesta di accesso a questi dati, noyb è stata in grado di analizzare questi dati e identificare specifiche violazioni del GDPR.

Dati sensibili per il microtargeting. L'analisi dei dati di noyb ha rivelato che gli utenti di Facebook sono stati presi di mira con pubblicità politica più recentemente durante le elezioni federali tedesche. Questo non è illegale di per sé. Tuttavia, gli utenti sono stati selezionati perché Facebook aveva valutato in background le loro opinioni politiche. Le opinioni politiche sono specificamente protette dall'articolo 9 del GDPR, pertanto sia le parti che il social network hanno violato il GDPR. Le denunce sono state intentate contro vari soggetti o sub-organizzazioni, in quanto responsabili degli annunci pubblicitari.

" Qualsiasi dato sulle opinioni politiche di una persona è protetto in modo particolarmente rigoroso dal GDPR. Tali dati non solo sono estremamente sensibili, ma consentono anche la manipolazione su larga scala degli elettori, come ha dimostrato Cambridge Analytica" . - Felix Mikolasch, avvocato per la privacy presso noyb

Il microtargeting come pericolo per la democrazia. Uno dei maggiori pericoli del microtargeting politico è che l'opinione politica di un elettore può essere influenzata e alterata. I partiti politici possono fare innumerevoli promesse a gruppi specifici di elettori e possono nascondere la loro posizione personalizzata al grande pubblico. Ciò può portare ad aspettative molto diverse negli elettori, che la politica non potrà mai soddisfare. Il risultato è una società polarizzata, ei singoli partiti possono crearsi dei vantaggi in campagna elettorale facendo promesse contraddittorie.



Il #GarantePrivacy tedesco dice davvero le stesse cose sostenute da #MonitoraPA?


Sì! 8-)8-)😎

@Etica Digitale (Feddit)

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.
- Quali sono i problemi in termini di GDPR quando si utilizza Microsoft365?
- Perché l’opzione offerta da Microsoft di elaborare i dati su server europei non è sufficiente per un funzionamento conforme alla protezione dei dati?
- Perché la legge statunitense CLOUD Act pone un problema di protezione dei dati?
- Implicazioni della decisione dell’OLG di Karlsruhe del settembre 2022 per l’uso di MS 365 nelle scuole
- A quali condizioni è possibile un utilizzo di Microsoft 365 conforme alla protezione dei dati?
- Quali “dati di utilizzo” vengono trasmessi con Microsoft 365?
- Quali misure tecniche e organizzative possono essere adottate per impedire il trasferimento dei dati diagnostici a Microsoft?
- Come valutare l’utilizzo di Microsoft 365 su tablet o smartphone?

@Scuola - Gruppo Forum



#FAQ su #Microsoft365

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.

Se il vostro Dirigente Scolastico o il vostro DPO sta prendendo in considerazione l’ipotesi di continuare ad usare i servizi cloud di #Microsoft (o di #Google, che ha problemi ancora più gravi) e sta preparando una #DPIA che giustifichi tali strumenti, forse è meglio informarlo, prima che si assuma la responsabilità di firmare dichiarazioni notoriamente false.

NOTA BENE: alcune aziende senza scrupoli stanno cercando di piazzare nelle scuole i tier a pagamento di Google e Microsoft, accedendo ai fondi del #PNRR.

Il Dirigente Scolastico che approvasse una tale spesa potrebbe trovarsi ad essere richiamato dalla Corte dei Conti a ripagare non solo la sanzione del Garante della Privacy subita dalla scuola, ma l’intero importo pagato dall’istituto a questi fornitori in palese violazione della normativa vigente!





di Fabien Roussel* Con nove voti, la mozione di censura non è stata adottata. Che disastro per il governo! Questa riforma rimane illegittima. La lott


Congresso fondativo del Partito della Rifondazione Comunista, intervento del 13 dicembre 1991 LE PAROLE DI CITTO: una lettera di Citto su Rifondazione



Il 23 marzo torna l’appuntamento mensile con L'Ora di Costituzione!

L'iniziativa sostenuta dal Senato prosegue con il ciclo di incontri per illustrare i principali articoli della Carta agli studenti.

Poliverso & Poliversity reshared this.



Con uno stanziamento di 150 milioni di euro per il 2023, lo schema di decreto prevede l'istituzione di due figure professionali dedicate una a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle Scuole secondarie di II grado e l'altra a concretizza…


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Fr. #23 / Di feticci e simulacri


Nel frammento di oggi: feticci della sorveglianza contro i femminicidi / Simulacri dell'ingegneria sociale / Un'intervista sulle città da 15 minuti / Meme e citazione del giorno.

Frammenti è la rubrica che riassume e commenta le notizie più interessanti della settimana e propone citazioni di autori famosi e meme. Un modo per restare informati con Privacy Chronicles, ma in modo leggero.

L’angelo della sorveglianza


Pare che a Napoli sia stato avviato un progetto per aiutare le vittime di minacce e stalking che prende il nome di “Mobile Angel”. È uno smartwatch con integrato un sistema di SOS e geolocalizzazione collegato alla centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli.

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Una donna, che pare abbia ricevuto ripetute minacce di morte da parte dell’ex-marito, è la prima a possedere lo smartwatch: «Ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. Vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare1»

Purtroppo la sua serenità è malriposta. Se togliamo il potere rasserenante del feticcio tecnologico, non resta molto altro. In che modo uno smartwatch con geolocalizzazione e pulsante SOS potrebbe mai aiutare la povera donna in caso di aggressione da parte dell’ex-marito?

Non lasciarti tentare dai profeti della sorveglianza, iscriviti a Privacy Chronicles!

Il feticcio ha la stessa utilità di un santino di Padre Pio nella tasca dei pantaloni. Anzi, peggio: almeno il santino di Padre Pio non è uno strumento di sorveglianza e monitoraggio governativo.

Ma ancor più grave dell’irrazionalità, comprensibile, della povera donna, è la diffusione da parte delle istituzioni e dei mass media di un messaggio completamente fuorviante: “lo smartwatch contro i femminicidi”? Non scherziamo.

Perché convincere le persone a rinunciare alla loro privacy in cambio di un aberrante e infondato senso di sicurezza? Forse perché è molto più comodo avere una popolazione psicologicamente fragile, impaurita e sorvegliata che una popolazione di persone che rifiutano la sorveglianza e sanno difendere se stessi e il prossimo dalle aggressioni (di chiunque).

Volete fare il bene di queste donne? Insegnategli a sparare e date loro una licenza per portare armi da fuoco nella borsa.

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Murabba, il nuovo ghetto hi-tech da 15 minuti


Pare che l’idea delle città da 15 minuti sia arrivata anche in Arabia Saudita. Da qualche tempo infatti gira voce che nelle capitale, Riyadh, vogliano costruire un nuovo e scintillante centro città che offra tutto ciò di cui hanno bisogno le persone a una comoda distanza di 15 minuti a piedi o in bici. Il tutto corredato da modernissimi e fichissimi mezzi pubblici.

Al centro del nuovo quartiere, che sarà di circa 19 km quadrati, un inquietante cubo 400x400 metri chiamato Mukaab. Un simulacro dell’ingegneria sociale che dovrebbe essere completato entro il 2030. Al suo interno centri commerciali, musei, e tante altre splendide distrazioni di massa.

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Sarò sincero: sembra una trovata di marketing da parte di qualche fondo d’investimento con troppi soldi da riciclare. Non dubito però che una proposta del genere possa avere un certo appeal al giorno d’oggi. Chi non vorrebbe vivere in un quartiere iper tecnologico, super sorvegliato e pieno di sbrilluccicanti distrazioni utili a non pensare e spendere il più possibile?

Sempre sulle città da 15 minuti


Sempre sulle città da 15 minuti ho recentemente fatto un’intervista andata in onda la scorsa settimana su Lombardia TV. Per chi volesse vederla in differita è disponibile adesso anche online, basta cliccare qui.

Abbiamo parlato di diverse cose attinenti allo stato della sorveglianza di massa nel mondo e delle implicazioni per la nostra libertà. È un’oretta di discussione piacevole con Luigi Degan.

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Meme del giorno


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Citazione del giorno

“A man that flies from his fear may find that he has only taken a short cut to meet it.”
― J.R.R. Tolkien

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Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Effetto Panopticon e autosorveglianza

In un mondo in cui la sorveglianza di massa è sempre più pervasiva, sistematica e normale spesso dimentichiamo l’impatto psicologico che questo monitoraggio costante, sia online che offline, ha su tutti noi. Ancor più spesso, sottovalutiamo le conseguenze che questa ha nella…
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4 days ago · 7 likes · Matte Galt

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Virgolettato preso da questo articolo di Open. Onestamente mi sembra una citazione inventata di sana pianta per far passare un certo messaggio, ma sicuramente mi sbaglio.