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Telemedicina ed anziani: se non si accompagnano, è un flop


La maggior parte degli anziani vive solo o in coppia senza figli (71,5% degli uomini e 72,5% delle donne). La popolazione matura ed anziana conta circa 14 milioni di persone OVER 65 (23% della popolazione italiana); circa 3 milioni riferiscono di avere gravi limitazioni di salute ed hanno plurimorbilità con anche difficoltà di mobilità. Per ovviare […]

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SABATO 25 MARZO DALLE ORE 15:30 - PIAZZA MAZZINI ALBANO- PIAZZA DI CORTE ARICCIA - CORTEO CONTRO L’INCENERITORE DI GUALTIERI - Il mega inceneritore che G


Russia: il putinismo lascia carta bianca al razzismo


Subito dopo l’inizio del nuovo anno, la pagina VKontakte ha condiviso la seguente notizia: “Il primo bambino del 2023 è nato esattamente un minuto dopo la mezzanotte, [il 1 gennaio] alle 00.01, a San Pietroburgo. Per sua madre, 25enne originaria di Tuva, Venera, questo era già il secondo parto: il figlio di sei anni la […]

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Posponendo e rimandando


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#LaFLEalMassimo- Episodio 86- Vigilanza Bancaria libertà vs Responsabilità


Questa rubrica continua a ribadire in apertura il proprio sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’inaccettabile aggressione perpetrata dalla Russia – la vittoria non è lontana e speriamo di poter chiudere presto questa triste pagina della storia con

Questa rubrica continua a ribadire in apertura il proprio sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’inaccettabile aggressione perpetrata dalla Russia – la vittoria non è lontana e speriamo di poter chiudere presto questa triste pagina della storia contemporanea.

Le vicende dei fallimenti recenti di Silicon Valley Bank e Credit Suisse ci offrono l’occasione per una riflessione sui profili di libertà e di responsabilità connessi con la regolamentazione bancaria.

Nel caso degli stati uniti l’interesse delle singole banche di medie dimensioni è stato anteposto a quello della collettività e questo ha reso necessario un intervento straordinario del regolatore per evitare l’effetto contagio.

Nel caso della Svizzera, l’autorità di vigilanza ha di fatto sovvertito la gerarchia dei rimborsi in caso di default tra azionisti ordinari e obbligazionisti Additional Tier 1 e questo avrà delle conseguenze per il futuro al punto che la Banca Centrale Europea ha ritenuto opportuno chiarire la propria volontà di prendere le distanze da questo approccio

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Disprezzare la folla


In Francia la parola d’ordine, mot d’ordre, del momento è mépris, disprezzo. Il sentimento in tutta la sua portata di arroganza e superiorità sociale è attribuito al presidente, ribattezzato le Mépresident, non più presidente dei ricchi. La usa Marine Le

In Francia la parola d’ordine, mot d’ordre, del momento è mépris, disprezzo. Il sentimento in tutta la sua portata di arroganza e superiorità sociale è attribuito al presidente, ribattezzato le Mépresident, non più presidente dei ricchi. La usa Marine Le Pen, questa formula che la distacca dal suo stesso tentativo di condurre un’opposizione istituzionale alla riforma delle pensioni, scuola Meloni. La usa Philippe Martinez, capo uscente della Cgt vecchia scuola massimalista la cui delfina è insidiata da Olivier Mateu, un formidabile e sprezzante supercafone che fa la voce grossissima in una sua lingua corrotta e speciale, calvinianamente il Cafone rampante. La usa Jean-Luc Mélenchon, capoccia tribunizio della sinistra massimalista, già notorio per aver detto a un agente di polizia “la démocratie c’est moi”, “c’est moi la République”. La usano le facce invero paciose, graziose studentesse e arcigni lavoratori del braccio come ferrovieri portuali operatori ecologici, che si scatenano nelle strade e nelle piazze a nome del paese da basso e dei ceti medi spossessati da due anni di lavoro legale in più, con le dovute eccezioni per lavori usuranti e lunghe carriere, stabiliti da una legge approvata con il marchingegno annulla-Parlamento della Costituzione della V Repubblica (una clava brandita già cento volte).

Vero che Macron in televisione ha esibito un bel paio di gemelli, due fedi due, una per ciascuna delle sue mani affusolate, un completo bleu cobalto impeccabile, e il solito bel riportino, vero che l’ambiente dell’intervista era elegante e asettico, come la coppia di giornalisti che gli faceva domandine au nom du peuple, ma fino a un certo punto, vero che il presidente parla il francese di Racine e assomiglia a una metà appena della nazione e ha preso i voti veri, i suoi voti, da un quarto della medesima (il resto fu il rigetto di Mme Le Pen). Ma la cosa più vera ancora è che, dopo aver comprensibilmente detto che non scioglie l’Assemblea nazionale, che non fa un referendum, che non cambia per ora il primo ministro, Élisabeth Borne, ha aggiunto che assume senza patemi d’animo su di sé, tutta intera, l’impopolarità di una riforma necessaria. Il che sarebbe solo prova di coraggio e di responsabilità. Ma ha concluso affermando che non è il sistema pensionistico insostenibile la vera questione, la vera questione è che con il welfare generoso che si sa, ingentilito da una quantità di sussidi dovuti alla pandemia da Covid (e prima dalle concessioni ai gilet gialli, ndr), gli equilibri sono saltati e il rapporto con il lavoro e il reddito non è più così centrale per, e anche questo lo aggiungiamo noi, un popolo combattivo ma assai bene assistito.

Disprezzo, disprezzo, disprezzo. La collera sale. Non ascolta la piazza, la chiama folla, se ne impipa dei sondaggi che danno i francesi all’opposizione per l’83 per cento, ohibò, sottolinea la presenza di fazioni e faziosi, annuncia precettazioni a raffica. E’ chiaro il peso della storia e più ancora della retorica storica su cui si fonda la République della eguaglianza, della libertà e della fraternità, nata per opposizione giacobina all’Antico Regime aristocratico in nome dei valori popolari e borghesi d’antan. La ghigliottina dell’accusa di disprezzare il popolo in un certo senso non ha mai smesso di funzionare. E ci si mette anche un Carlo III d’Inghilterra, atteso per una visita di stato, la prima all’estero, e per un gala nella reggia di Versailles contestato a pieni polmoni dalla deputata Rousseau, Sandrine Rousseau, nomen omen, per conto della volontà generale.

Chi ama i francesi, quorum ego, ha il dovere di ricordare loro che Macron è un riformista liberale, di una specie unica o quasi in quel paese, che è riuscito a prendere il potere mediante fantasia e fortuna e cerca di esercitarlo nelle condizioni date, non un conservatore alla Boris Johnson. Il formidabile ex premier britannico potrebbe scrivere un manuale sul disprezzo, lui sì che sta chiudendo la sua carriera dopo aver recitato a memoria l’Iliade in tv, naturalmente nel greco antico imparato nel collegio di Eton, e dopo aver preso per il culo l’opinione puritaneggiante con i suoi party a Downing Street, fiumi di alcol e promiscuità durante il lockdown con le sue regole che prevedevano eccezioni per chi se le poteva permettere trattandosi di riunioni di lavoro. Chiamasi contempt, questo disprezzo intriso di senso della tradizione e dell’arcaico potere dei nobili e dei dotti, e si usa molto per il disprezzo della corte, quando si è in stato di accusa e si fa finta di niente, magari mentendo. Chirac ritirò la riforma per le proteste di piazza nonostante il parere contrario del suo primo ministro, e finì nell’immobilismo più totale. Per un gollista era una strana forma di adulazione della nazione, il più straordinario dei metodi dissimulativi del disprezzo. Macron è un fighetta, forse, ma di tutt’altra pasta.

Il Foglio

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Autonomia, investimenti e cultura. La ricetta di Latorre (Aid) per la Difesa


La guerra in Ucraina ha riportato al centro del dibattito in tutti gli Stati europei le necessità della Difesa e, di conseguenza, dell’industria della Difesa. Anche in Italia ci si è resi conto dell’urgenza di incrementare gli investimenti nel settore, pe

La guerra in Ucraina ha riportato al centro del dibattito in tutti gli Stati europei le necessità della Difesa e, di conseguenza, dell’industria della Difesa. Anche in Italia ci si è resi conto dell’urgenza di incrementare gli investimenti nel settore, per rendere l’architettura di sicurezza nazionale in grado di affrontare le minacce del prossimo futuro. Airpress ne ha parlato con il direttore generale dell’Agenzia industrie Difesa (Aid), Nicola Latorre.

Direttore, qual è, a suo avviso, lo stato del comparto industriale italiano al momento?

La guerra ha senza dubbio confermato la necessità di aggiornare le strategie di sicurezza del Paese, considerato che accanto alle nuove minacce alla sicurezza, prima fra tutte quella cibernetica, si ripropongono dopo questa guerra nel cuore dell’Europa anche quelle di tipo convenzionale. Ne deriva la necessità di adeguare gli assetti di difesa ed emergono due elementi fondamentali per le strategie industriali: il primo, che non si deve abbassare la guardia sulla frontiera dell’innovazione e della ricerca adeguando gli investimenti alla necessità di fronteggiare le minacce. Il secondo, che le politiche industriali devono garantire il massimo di autonomia al sistema di Difesa del nostro Paese, soprattutto in settori strategici fondamentali come il munizionamento, la manutenzione dei mezzi e la produzione di dispositivi di protezione individuale sempre più indispensabili.

Questo coinvolge da vicino gli stabilimenti dell’Agenzia industrie Difesa…

Non solo, l’Italia possiede una serie di assetti industriali che dipendono direttamente dal ministero della Difesa, oltre i nostri nove stabilimenti dell’Aid ci sono i poli di mantenimento mezzi di Piacenza e Nola, il polo tecnologico di Roma, la fabbrica nazionale d’armi di Terni, tutti assetti produttivi il cui valore va sempre più massimizzato in un comune orizzonte strategico e gestionale. Per parte nostra è la rotta che segue l’Agenzia, a supporto delle nostre Forze armate così da essere su alcune produzioni uno degli asset di riferimento del sistema. Penso alla sicurezza sanitaria, attraverso l’unica officina farmaceutica di Stato, a Firenze, che abbiamo l’onore di avere nell’Aid. Penso alle frontiere innovative come quelle della dematerializzazione, digitalizzazione e archiviazione del materiale cartaceo attività sulla quale, con uno dei nostri stabilimenti, ci stiamo qualificando come unico asset direttamente statale. Così come nel campo del munizionamento, con l’attività di due dei nostri stabilimenti e l’avvio, dopo anni di fermo, dell’attività produttiva del sito di Fontana Liri, che avrà il compito di produrre le polveri necessarie a supportare l’attività di produzione munizioni, di cui proprio negli ultimi tempi è emersa l’esigenza imprescindibile.

L’invasione russa ha fatto emergere la necessità di costruire una Difesa europea, cercando di tenere insieme l’autonomia dei Paesi e la condivisione di capacità. Come fare, soprattutto dal punto di vista industriale?

La costruzione di un sistema europeo di Difesa deve continuare a essere un obiettivo strategico fondamentale dell’Italia. Il problema è come arrivarci. Oggi sono stati fatti importanti passi avanti, ma siamo ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo. Anche perché precondizione necessaria è la condivisione di una comune politica estera, dal momento che esteri e difesa sono due facce della stessa medaglia. E anche dal punto di vista industriale si renderà necessario superare le attuali, tradizionali resistenze del settore per costruire delle vere sinergie a livello europeo. Va detto che, finora, queste resistenze sono venute più da altri Paesi rispetto all’Italia, che anzi si è proposta, anche con l’attuale gestione del dicastero, come attore proattivo di questa maggiore integrazione. Tutto questo, poi, dovrà naturalmente conciliarsi con la Nato. Primo perché al momento è l’unica entità sovranazionale in grado di garantire concretamente la sicurezza europea. E poi, perché se la costruzione di una Difesa europea è un progetto verso il quale tendere, la Nato è una realtà.

La guerra ha fatto emergere la necessità di aumentare il budget da destinare alla Difesa, raggiungendo l’obiettivo del 2% del Pil. Il ministro Crosetto ha proposto di scorporare le spese per la Difesa dai vincoli del patto di Stabilità. Cosa ne pensa?

In generale, ritengo che sia necessaria una ridiscussione seria in sede europea dei termini del Patto di stabilità, soprattutto dopo la pandemia e, adesso, la guerra. D’altro canto, il tema della spesa militare si è recentemente riproposto con maggiore enfasi alla luce di questa guerra, ma è un impegno che è all’ordine del giorno ormai da tempo, e personalmente, ritengo interessante l’iniziativa adottata dal ministro. Come quella di un parallelo investimento teso a diffondere una seria cultura della Difesa, che dobbiamo cercare di promuovere a tutti i livelli nel Paese. Perché non si sta parlando di spese per la guerra, come stupidamente certa propaganda spinge a pensare. Il tema vero è che noi per tutto il periodo della Guerra fredda siamo stati consumatori, come Paese, di sicurezza. Oggi siamo chiamati a essere produttori di sicurezza, proprio per garantire la pace. Diffondere la cultura della Difesa significa evitare che si possa demagogicamente dire che un euro speso in Difesa è sottratto alle politiche sociali o di lotta alle diseguaglianze. Non è così. Si tratta di due aspetti diversi in una strategia che un Paese deve essere in grado di portare avanti parallelamente. C’è poi da aggiungere che tutti gli investimenti per la Difesa, oltre a garantire la sicurezza delle nostre società, spesso hanno ricadute dirette anche in altri settori, dalla sanità al supporto per le politiche ambientali. Certo contestualmente occorre perseguire una riqualificazione della spesa militare, perché c’è sempre spazio per la razionalizzazione, ma gli obiettivi del Paese devono essere chiari.

Cultura e razionalizzazione sono due obiettivi principali che hanno portato alla creazione dell’Agenzia industrie Difesa, realizzata per portare cambio culturale all’interno del mondo della Difesa…

Noi siamo un ente di diritto pubblico con alcune peculiarità, la prima delle quali è che noi abbiamo il vincolo di Economica Gestione. Questo impone un’organizzazione delle attività, anche produttiva, che tenga insieme l’essere una pubblica amministrazione con la necessità di avere una strategia industriale in grado di misurarsi con il mercato richiedendo una gestione sempre più manageriale. Noi possiamo sviluppare partnership importanti con i vari attori industriali nazionali, dai grandi come Leonardo e Fincantieri, al panorama di Pmi di straordinaria qualità e capacità nazionale. Questo, tuttavia, significa anche gestire tutta una serie di criticità. Per fortuna i fatti confermano che siamo sulla buona strada. Naturalmente siamo soggetti a un’attività rigorosa di controllo da parte degli organi preposti. Contrariamente a come è stato a volte rappresentato, queste attività sono utili e hanno tutto il nostro supporto, evitando che esse rappresentino un impedimento allo sviluppo dell’attività dell’Agenzia. Fino a oggi abbiamo risposto a tutte le domande di chiarimento avanzate dagli enti di controllo con riscontri che sono stati giudicati ampiamente soddisfacenti.

Nel 2021 lei ha guidato il rinnovamento dell’AID con l’obiettivo di valorizzare gli stabilimenti gestiti dall’Agenzia. Un progetto veicolato anche attraverso il nuovo logo scelto allora per rappresentare l’AID. a quasi due anni, qual è il bilancio dell’iniziativa?

Cambiare immagine e rinnovare la strategia di comunicazione ha voluto contribuire ad alimentare un discorso sui temi della Difesa e della cultura della Difesa che potesse essere veicolato e recepito anche all’esterno del mondo tradizionalmente coinvolto. Riqualificare e aggiornare l’immagine dell’Aid è una scelta rivolta in particolare ai giovani. Non a caso sono stati loro i protagonisti di questa trasformazione. Gli studenti universitari che sono venuti a fare presso l’Agenzia i propri stage curriculari, attività che continuiamo a valorizzare, e che hanno potuto così avvicinarsi ai temi della Difesa nella maniera giusta. Accanto a questa attività di diffusione culturale, ci sono state una serie di attività più tradizionali che hanno raggiunto ottimi risultati. Ne è un esempio la gestione e valorizzazione dei mezzi dismessi e demilitarizzati delle nostre Forze armate, che ha visto numeri di vendita importanti. Dal punto di vista dell’immagine, inoltre, abbiamo coltivato con attenzione una serie di eventi legati alle storie dei nostri stabilimenti. Noi ci stiamo preparando a celebrare il 170esimo anniversario dello Stabilimento chimico farmaceutico con una serie di manifestazioni culturali tese a valorizzarne la storia e l’importanza delle attività svolte a Firenze. L’obiettivo che mi auguro è far capire quanto queste realtà dell’Agenzia siano uno degli asset strategici del sistema difesa italiano e possano attivamente esserlo anche per l’intero sistema-Paese.


formiche.net/2023/03/cultura-d…



Borsa: canapa, debacle in rosso per Canada e USA


Sulla scia della crisi borsistica mondiale sospinta dalle flessioni bancarie e dal permanere della volatilità dettata dalla stagnante crisi della guerra in Ucraina, anche le due principali piazze borsistiche mondiali nel settore Canapa registrano perdite sanguinose. Per avere dei raffronti nel settore parallelo della cannabis, si constata che l’indice generale Global Cannabis Stock Index chiude […]

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Arabia Saudita – Iran: perché muta la politica mediorientale della Cina


Il Presidente cinese Xi Jinping questa settimana si è recato a Mosca per incontrare il suo amico e alleato, Vladimir Putin. È stata la 40esima volta che i due si sono incontrati da quando Xi è entrato in carica più di un decennio fa. La visita non solo ha consolidato il partenariato strategico della Cina […]

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Summit Ue, più sostegno alle imprese sulla digitalizzazioneConclusioni, liberare potenziale dati garantendo privacy


guidoscorza.it/summit-ue-piu-s…



Perché spingere per la disgregazione della Russia è una follia assoluta


C’è una piccola ma crescente lobby in Europa e negli Stati Uniti che sostiene la disgregazione della Federazione Russa. La loro argomentazione principale è che la negazione da parte di Putin del diritto all’esistenza dell’Ucraina dimostra che lo Stato russo è irrimediabilmente imperialista e che nessuno dei suoi vicini può sentirsi al sicuro a vivere […]

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Anche oggi Giorgia Meloni non è riuscita a condannare il nazifascismo. Non le riesce proprio. Nel 79° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine facci


La Fondazione Luigi Einaudi presenta “Non diamoci del tu” alla Cassa Forense. Il viceministro Sisto: “È il momento giusto per realizzare la separazione delle carriere”


“È il momento giusto per provare a realizzare la riforma della separazione delle carriere dei magistrati”, è un’apertura importante quella che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha fatto ieri alla battaglia che da tempo la Fondazione Lui

“È il momento giusto per provare a realizzare la riforma della separazione delle carriere dei magistrati”, è un’apertura importante quella che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ha fatto ieri alla battaglia che da tempo la Fondazione Luigi Einaudi porta avanti sulla separazione delle carriere. Il tema è stato affrontato alla Cassa Forense in occasione della presentazione del libro “non diamoci del tu” del Presidente della FLE Giuseppe Benedetto.

“Ci sono numerose proposte depositate – ha detto Sisto – e credo che presto qualcuna di queste sarà calendarizzata. Sarà un percorso non breve, ma c’è compattezza di spirito. Questo è il momento giusto per provare a realizzare la riforma”.

Con il giornalista del Corriere della Sera Goffredo Buccini in veste di moderatore, hanno partecipato al dibattito Giorgio Spangher, Professore Emerito di Procedura Penale all’Università La Sapienza di Roma, Valer Militi, Presidente della Cassa Forense, Paolo Nesta, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, Andrea Borgheresi, Direttore della Fondazione Ordine degli avvocati di Roma e Gaetano Scalise, Presidente della Camera Penale di Roma.

“È evidente che il tema della separazione della carriere ha un nemico, che è la resistenza della magistratura”, ha sottolineato il viceministro. “Non darei tanto la responsabilità alla politica tutta, ma a quella politica che in questi anni ha fatto della magistratura un’arma”. E poi ha concluso: “La separazione delle carriere significa chiarezza, e significa togliere quella compattezza che troppo spesso ha costituito il motivo per creare antagonismo tra chi difende e non chi accusa, ma tra chi difende e la magistratura”.

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Expect biometric mass surveillance in Paris in 2024: French Parliament approves automated monitoring of public spaces for „suspicious behaviour“


Yesterday, the French Parliament (‘Assemblée Nationale’) adopted Article 7 of the Olympic Games law, with 59 votes in favour and 14 against. Article 7 of the … https://www.politico.eu/article/jo-2024-la-surveillance-algorithmique-votee-malgre-la-controv

Yesterday, the French Parliament (‘Assemblée Nationale’) adopted Article 7 of the Olympic Games law, with 59 votes in favour and 14 against.

Article 7 of the legislation authorises police authorities during sporting, recreational or cultural events to use surveillance cameras and error-prone artificial intelligence to automatically look for and report supposedly “abnormal” or “suspicious” behaviour. Video feeds from drones and from the thousands of CCTV cameras will be examined in real time, supposedly merely to find abandoned bags and monitor crowd movements – but the text leaves the definition of such ‚abnormalities‘ to be defined later-on by governmental decree, and the government itself tip-toed around giving other examples when requested to do so by MPs. The Parliament was abnormally-empty at the time of the vote, with 73 MPs out of 577 present, due to nation-wide protests being acted in response to the pension reform.

Last week, 41 MEPs from different political groups had sent an open letter to the French Parliament, calling to stop the unprecedented plans to automate the mass surveillance of citizens’ behaviour in public using artificial intelligence. MEPs warned against the crippling effect of such mass surveillance of public spaces, which had never been conducted before in Europe, and which is setting a precedent. The signatories to the open letter include several negotiators of the proposed EU Artificial Intelligence Act which committed to ban biometric mass surveillance, including co-rapporteur Brando Benifei (Socialist Group).

Pirate Party Member of the European Parliament Patrick Breyer, initiator of the letter, comments:

“The French Parliament‘s decision to authorize automated behavioral surveillance in public spaces to look for ‚abnormal behavior‘ creates a new reality of mass surveillance that is unprecedented in Europe. I expect the court to annul this indiscriminate surveillance legislation for violating our fundamental rights.

Such suspicion machines will report countless citizens wrongly, are discriminatory, educate to conformist behaviour and are absolutely useless in catching criminals, as studies and experiences have proven. Step by step, like in China, social diversity is threatened and our open society replaced by a conformist consumer society.

While MEPs in Brussels are currently fighting hard for a ban on biometric mass surveillance of public spaces, the French parliament introduces it in Europe for the first time. At a unifying event like the Olympic Games, discriminatory and error-prone technology will now be used to constantly monitor people from all over the world and to blacklist them if they are noticed. This sets a dangerous precedent and deeply intrudes into the highly personal lives of every human being. The French Parliament was called upon to defend our values of freedom and diversity and to protect our open society, but it failed us. Dystopia, here we come! AI-powered surveillance has come for the first time in France and the EU, and we can expect authoritarian states to point to this precedent.

It is a classic strategy with major sporting events, analyses by Jules Boykoff in Power Games: A Political History of the Olympics (2016). “Since 2001, all the Olympic Games have served as a pretext for the deployment of new security technologies”, the academic says. In 2012, for example, the London Games led to the generalization of video surveillance in the streets of the UK capital. Also deployed on an experimental basis during the 2018 Football World Cup in Russia, facial recognition is still used today to monitor the entire Moscow population.


patrick-breyer.de/en/expect-bi…



A distanza di quasi 2 anni dai licenziamenti via mail, sconfitti con la lotta, i lavoratori della Gkn continuano ad essere un esempio straordinario per la loro


Il 25 marzo è il #Dantedì, la Giornata dedicata Dante Alighieri, istituita per ricordare in tutta Italia e nel mondo la storia e le opere del Sommo Poeta.


L’addio al “papà” della data protection, TikTok al Congresso, Biden Jr ha problemi di privacy e il maglione stealth


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!


guidoscorza.it/laddio-al-papa-…



DigComp 2.2 competenze e curricoli digitali: oggi dalle 9.30 si svolge a Firenze il convegno in occasione della pubblicazione ufficiale in lingua italiana del Digital Competence Framework for Citizens 2.2.


PRIVACY DAILY 76/2023


L’amministratore delegato di TikTok, Shou Chew, ha fatto la sua prima apparizione davanti al Congresso ed è stato immediatamente colpito da critiche feroci da parte dei legislatori. La presidente del Comitato per l’energia e il commercio della Camera, ha aperto l’audizione attaccando TikTok e dicendo: “La vostra piattaforma dovrebbe essere vietata”. “Mi aspetto che oggi... Continue reading →


Nakamura in finale nell'American Cup


#chess #americancup #nakamura #chesscom


Il governo USA non ha ancora giustificato adeguatamente il divieto di utilizzare #TikTok. L'analisi di @EFF


La libertà di parola e di associazione include il diritto di scegliere le proprie tecnologie di comunicazione. I politici non dovrebbero essere in grado di dirti cosa dire, dove dirlo o a chi dirlo.

@Pirati Europei

Esistono legittime preoccupazioni sulla privacy dei dati su tutte le piattaforme di social media, incluso ma non limitato a TikTok. Tutti raccolgono e monetizzano i nostri dati personali e incentivano altre attività online a fare lo stesso. Il risultato è che informazioni dettagliate su di noi sono ampiamente disponibili per acquirenti, ladri e citazioni governative.



Worried about TikTok? Then pass comprehensive consumer data privacy legislation. By reducing the massive stores of personal data collected by all businesses, we will reduce opportunities for all governments to buy or steal this data. eff.org/deeplinks/2023/03/gove…

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Il Fediverso ha guadagnato massa critica e sta diventando mainstream. C'è persino l'interesse di #BigTech. Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.


Ideazione della struttura organizzativa per il Grassroots Fediverse (traduzione automatica)

@Che succede nel Fediverso?

Il Fediverso ha guadagnato massa critica. L'ecosistema sta diventando mainstream, facendo appello a un pubblico più ampio. C'è interesse aziendale e persino Big Tech sta valutando di entrare a farne parte.

→ Questo significa Opportunità e Minacce ... ora è il momento di affrontarle.

Le minacce consistono in vari livelli di Corporate Capture del panorama tecnologico, fino a EEE . Non mi addentrerò molto in questo, poiché queste dinamiche sono ben note. C'è un aspetto positivo dell'interesse aziendale: nel breve termine, le risorse aziendali dedicate possono stimolare in modo significativo l'evoluzione e l'adozione della tecnologia. Le società, sul lungo termine, prenderanno il posto di guida e il movimento FOSS sarà spinto come al solito in posizione marginale.

"È la cultura, stupido!"


Nel movimento FOSS siamo così profondamente concentrati sugli aspetti tecnici della tecnologia, che spesso perdiamo di vista il quadro più ampio di ciò che riusciamo a stabilire con i nostri sforzi collettivi. Considera questo:

D: Qual è la qualità chiave, o "punto di forza unico" se vuoi, che ha portato al successo del Fediverse?

R: È la cultura vibrante che è stata promossa per un periodo di anni in un ambiente di base.

Sento che questa è un'intuizione così importante. Ci sono persone che criticano AS/AP e altri per i loro difetti tecnici. La gente dice che, ad esempio, Nostr è molto meglio e vincerà con la loro "resistenza alla censura". Ci sono un milione di startup che hanno provato a lanciare la piattaforma killer dei Social Media... e hanno fallito.

Quei lunghi anni in cui il Fediverso si è lentamente, organicamente ritagliato il suo meritato spazio nel web, spinto dalla Libera Cultura e dai Beni Comuni, cioè avendo a cuore gli interessi delle Persone vere… questi hanno creato le condizioni perché il Fediverso potesse fiorire! Un fedi a misura d'uomo e umano. Questo è stato il fattore chiave del successo!

→ Il Fediverso sa cos'è il “Social”!

Al contrario, i social media aziendali non hanno mai riguardato i social. Parlavano di soldi a tutti i costi.

“Difendi ciò che ci è caro”


Con il Fediverso, il movimento Free Culture e FOSS è riuscito a compiere un'impresa rara: erigere da zero un ecosistema completo basato su standard aperti e guidarlo verso il successo. Ora la nostra sfida è vedere se possiamo rimanere al posto di guida e mantenere il Fediverso piacevole e per tutti, rendendolo più diversificato e inclusivo che mai.

Ora è il momento, come @Darius Kazemi ha così chiaramente espresso prima di “Gioca e vinci il nostro gioco” :

Andando avanti: "The Grassroots Fediverse"


Come molti hanno affermato prima, dinamiche culturali di base significano resistenza a processi troppo formalizzati e centralizzazione delle attività. La frammentazione e il conseguente caos delle nostre attività disperse in tutto il Web conferisce una certa misura di resilienza. Questa è una buona cosa™ ed è necessaria... in una certa misura.

Allo stesso tempo, troppa frammentazione rende "The Grassroots Fediverse" debole e vulnerabile agli sforzi concertati per portare ordine nel caos. Sforzi in cui presto le aziende saranno profondamente coinvolte.

→ C'è un punto debole da trovare tra ordine e caos.

Ideare la nostra organizzazione di base


Nel post Wiki di seguito potete tutti modificare le vostre idee per una "struttura organizzativa minima praticabile" necessaria per l'evoluzione di Fediverso che mantenga la nostra cultura e le dinamiche di base che ci hanno reso di successo.

Qui è disponibile il post originale di Arnold Schrijver @smallcircles (Humane Tech Now)



Non è una sorpresa: tutti gli utenti (anche quelli che trovano il #fediverso troppo poco frequentato!) si meravigliano di quanto qui siano più numerose le interazioni (risposte, preferiti, ricondivisioni) rispetto a Twitter o agli altri social basati sul narcisismo.


#Twitter vs #Mastodon

Come si diffondono le notizie su #privacy e #MonitoraPA?
(confrontare l'ora con il numero di apprezzamenti e ricondivisioni)

NB: su Mastodon si incontra una frazione minima degli utenti di Twitter e non ci sono "algoritmi" a decidere cosa dobbiate vedere.


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Oggi alle 10.30 torna L'Ora di Costituzione! Il tema della seconda lezione è sui diritti e doveri dei cittadini (dall'articolo 13 al 28).

Seguite qui la diretta streaming ▶️ youtube.




Microtargeting politico su Facebook e le gravi responsabilità dei partiti (tedeschi)! Il Post di @NOYBeu (PS: ma che fine avrà fatto la segnalazione di #MonitoraPA al @gpdp_it sui partiti italiani?)


Oggi, noyb ha presentato una serie di denunce contro diversi partiti politici tedeschi. I partiti avevano utilizzato il microtargeting su Facebook durante le elezioni federali del 2021 per identificare potenziali elettori e indirizzarli con promesse elettorali personalizzate. Tuttavia, le opinioni politiche sono particolarmente protette dal GDPR, il che rende le pratiche dei partiti illegali e una minaccia per la democrazia e la privacy degli elettori.

@Etica Digitale (Feddit)

(Ricordiamo a questo proposito, l'iniziativa promossa meno di un anno fa da @Monitora PA
e che non ha decisamente raccolto l'attenzione che meritava)

Di seguito le denunce effettuate da @noyb.eu
- Denuncia contro la CDU
- Denuncia contro l'AFD
- Denuncia contro l'SPD
- Denuncia contro Bündnis 90/Die Grünen
- Denuncia contro DIE LINKE
- Denuncia contro il Partito Democratico Ecologico

(traduzione in inglese)

Tutti i partiti del Bundestag tedesco utilizzano il microtargeting. Una ricerca di ZDF Magazin Royale ha rivelato che tutti i partiti rappresentati nel Bundestag hanno utilizzato il microtargeting politico su Facebook per indirizzare gli annunci a un gruppo selezionato di persone. Le informazioni su come i partiti "prendono di mira" i loro elettori sono tenute segrete da Facebook. Nell'aprile 2021, lo spettacolo notturno tedesco ZDF Magazin Royale ha chiesto al proprio pubblico di installare un'estensione del browser per registrare i dati di microtargeting. Dopo una richiesta di accesso a questi dati, noyb è stata in grado di analizzare questi dati e identificare specifiche violazioni del GDPR.

Dati sensibili per il microtargeting. L'analisi dei dati di noyb ha rivelato che gli utenti di Facebook sono stati presi di mira con pubblicità politica più recentemente durante le elezioni federali tedesche. Questo non è illegale di per sé. Tuttavia, gli utenti sono stati selezionati perché Facebook aveva valutato in background le loro opinioni politiche. Le opinioni politiche sono specificamente protette dall'articolo 9 del GDPR, pertanto sia le parti che il social network hanno violato il GDPR. Le denunce sono state intentate contro vari soggetti o sub-organizzazioni, in quanto responsabili degli annunci pubblicitari.

" Qualsiasi dato sulle opinioni politiche di una persona è protetto in modo particolarmente rigoroso dal GDPR. Tali dati non solo sono estremamente sensibili, ma consentono anche la manipolazione su larga scala degli elettori, come ha dimostrato Cambridge Analytica" . - Felix Mikolasch, avvocato per la privacy presso noyb

Il microtargeting come pericolo per la democrazia. Uno dei maggiori pericoli del microtargeting politico è che l'opinione politica di un elettore può essere influenzata e alterata. I partiti politici possono fare innumerevoli promesse a gruppi specifici di elettori e possono nascondere la loro posizione personalizzata al grande pubblico. Ciò può portare ad aspettative molto diverse negli elettori, che la politica non potrà mai soddisfare. Il risultato è una società polarizzata, ei singoli partiti possono crearsi dei vantaggi in campagna elettorale facendo promesse contraddittorie.



Il #GarantePrivacy tedesco dice davvero le stesse cose sostenute da #MonitoraPA?


Sì! 8-)8-)😎

@Etica Digitale (Feddit)

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.
- Quali sono i problemi in termini di GDPR quando si utilizza Microsoft365?
- Perché l’opzione offerta da Microsoft di elaborare i dati su server europei non è sufficiente per un funzionamento conforme alla protezione dei dati?
- Perché la legge statunitense CLOUD Act pone un problema di protezione dei dati?
- Implicazioni della decisione dell’OLG di Karlsruhe del settembre 2022 per l’uso di MS 365 nelle scuole
- A quali condizioni è possibile un utilizzo di Microsoft 365 conforme alla protezione dei dati?
- Quali “dati di utilizzo” vengono trasmessi con Microsoft 365?
- Quali misure tecniche e organizzative possono essere adottate per impedire il trasferimento dei dati diagnostici a Microsoft?
- Come valutare l’utilizzo di Microsoft 365 su tablet o smartphone?

@Scuola - Gruppo Forum



#FAQ su #Microsoft365

Direttamente dal #GarantePrivacy tedesco, tutto quello che vorreste sapere sui servizi cloud di #Microsoft, ma non avreste mai osato chiedere.

Se il vostro Dirigente Scolastico o il vostro DPO sta prendendo in considerazione l’ipotesi di continuare ad usare i servizi cloud di #Microsoft (o di #Google, che ha problemi ancora più gravi) e sta preparando una #DPIA che giustifichi tali strumenti, forse è meglio informarlo, prima che si assuma la responsabilità di firmare dichiarazioni notoriamente false.

NOTA BENE: alcune aziende senza scrupoli stanno cercando di piazzare nelle scuole i tier a pagamento di Google e Microsoft, accedendo ai fondi del #PNRR.

Il Dirigente Scolastico che approvasse una tale spesa potrebbe trovarsi ad essere richiamato dalla Corte dei Conti a ripagare non solo la sanzione del Garante della Privacy subita dalla scuola, ma l’intero importo pagato dall’istituto a questi fornitori in palese violazione della normativa vigente!





di Fabien Roussel* Con nove voti, la mozione di censura non è stata adottata. Che disastro per il governo! Questa riforma rimane illegittima. La lott



Il 23 marzo torna l’appuntamento mensile con L'Ora di Costituzione!

L'iniziativa sostenuta dal Senato prosegue con il ciclo di incontri per illustrare i principali articoli della Carta agli studenti.

Poliverso & Poliversity reshared this.



Con uno stanziamento di 150 milioni di euro per il 2023, lo schema di decreto prevede l'istituzione di due figure professionali dedicate una a sviluppare la personalizzazione dell’istruzione nelle Scuole secondarie di II grado e l'altra a concretizza…


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Fr. #23 / Di feticci e simulacri


Nel frammento di oggi: feticci della sorveglianza contro i femminicidi / Simulacri dell'ingegneria sociale / Un'intervista sulle città da 15 minuti / Meme e citazione del giorno.

Frammenti è la rubrica che riassume e commenta le notizie più interessanti della settimana e propone citazioni di autori famosi e meme. Un modo per restare informati con Privacy Chronicles, ma in modo leggero.

L’angelo della sorveglianza


Pare che a Napoli sia stato avviato un progetto per aiutare le vittime di minacce e stalking che prende il nome di “Mobile Angel”. È uno smartwatch con integrato un sistema di SOS e geolocalizzazione collegato alla centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli.

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Una donna, che pare abbia ricevuto ripetute minacce di morte da parte dell’ex-marito, è la prima a possedere lo smartwatch: «Ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. Vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare1»

Purtroppo la sua serenità è malriposta. Se togliamo il potere rasserenante del feticcio tecnologico, non resta molto altro. In che modo uno smartwatch con geolocalizzazione e pulsante SOS potrebbe mai aiutare la povera donna in caso di aggressione da parte dell’ex-marito?

Non lasciarti tentare dai profeti della sorveglianza, iscriviti a Privacy Chronicles!

Il feticcio ha la stessa utilità di un santino di Padre Pio nella tasca dei pantaloni. Anzi, peggio: almeno il santino di Padre Pio non è uno strumento di sorveglianza e monitoraggio governativo.

Ma ancor più grave dell’irrazionalità, comprensibile, della povera donna, è la diffusione da parte delle istituzioni e dei mass media di un messaggio completamente fuorviante: “lo smartwatch contro i femminicidi”? Non scherziamo.

Perché convincere le persone a rinunciare alla loro privacy in cambio di un aberrante e infondato senso di sicurezza? Forse perché è molto più comodo avere una popolazione psicologicamente fragile, impaurita e sorvegliata che una popolazione di persone che rifiutano la sorveglianza e sanno difendere se stessi e il prossimo dalle aggressioni (di chiunque).

Volete fare il bene di queste donne? Insegnategli a sparare e date loro una licenza per portare armi da fuoco nella borsa.

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Murabba, il nuovo ghetto hi-tech da 15 minuti


Pare che l’idea delle città da 15 minuti sia arrivata anche in Arabia Saudita. Da qualche tempo infatti gira voce che nelle capitale, Riyadh, vogliano costruire un nuovo e scintillante centro città che offra tutto ciò di cui hanno bisogno le persone a una comoda distanza di 15 minuti a piedi o in bici. Il tutto corredato da modernissimi e fichissimi mezzi pubblici.

Al centro del nuovo quartiere, che sarà di circa 19 km quadrati, un inquietante cubo 400x400 metri chiamato Mukaab. Un simulacro dell’ingegneria sociale che dovrebbe essere completato entro il 2030. Al suo interno centri commerciali, musei, e tante altre splendide distrazioni di massa.

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Sarò sincero: sembra una trovata di marketing da parte di qualche fondo d’investimento con troppi soldi da riciclare. Non dubito però che una proposta del genere possa avere un certo appeal al giorno d’oggi. Chi non vorrebbe vivere in un quartiere iper tecnologico, super sorvegliato e pieno di sbrilluccicanti distrazioni utili a non pensare e spendere il più possibile?

Sempre sulle città da 15 minuti


Sempre sulle città da 15 minuti ho recentemente fatto un’intervista andata in onda la scorsa settimana su Lombardia TV. Per chi volesse vederla in differita è disponibile adesso anche online, basta cliccare qui.

Abbiamo parlato di diverse cose attinenti allo stato della sorveglianza di massa nel mondo e delle implicazioni per la nostra libertà. È un’oretta di discussione piacevole con Luigi Degan.

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Meme del giorno


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Citazione del giorno

“A man that flies from his fear may find that he has only taken a short cut to meet it.”
― J.R.R. Tolkien

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Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Effetto Panopticon e autosorveglianza

In un mondo in cui la sorveglianza di massa è sempre più pervasiva, sistematica e normale spesso dimentichiamo l’impatto psicologico che questo monitoraggio costante, sia online che offline, ha su tutti noi. Ancor più spesso, sottovalutiamo le conseguenze che questa ha nella…
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4 days ago · 7 likes · Matte Galt

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Virgolettato preso da questo articolo di Open. Onestamente mi sembra una citazione inventata di sana pianta per far passare un certo messaggio, ma sicuramente mi sbaglio.