LIBRI. Igiaba Scego: “Il nostro corpo in una guerra che non riusciamo a superare”
di Daniela Volpecina –
Pagine Esteri, 18 aprile 2023. “Cassandra a Mogadiscio” è il titolo del nuovo libro di Igiaba Scego, scrittrice italiana di origini somale. Un romanzo in parte autobiografico, edito da Bompiani e candidato al Premio Strega, in cui emergono con forza alcune delle tematiche da sempre care all’autrice: la memoria, la guerra, il colonialismo, la diaspora, il dialogo intergenerazionale. L’abbiamo incontrata in occasione della quarta edizione di ‘Napoli Città Libro – il Salone del Libro e dell’Editoria’ al termine di un dibattito a tre voci con le giornaliste Donatella Trotta e Ileana Bonadies.
Con Igiaba, attenta osservatrice e testimone privilegiata della storia dei Paesi del Corno d’Africa degli ultimi quarant’anni, abbiamo parlato delle attuali condizioni della Somalia, scossa oltre che dall’instabilità politica e dalla minaccia del terrorismo, anche da una emergenza carestia innescata da una prolungata siccità e dalla guerra in Ucraina che ha ridimensionato notevolmente le quantità di grano, farine e fertilizzanti disponibili. E poi la visita, appena conclusa, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Etiopia. Le politiche migratorie del Governo italiano. Lo Ius soli. La guerra in Siria e in Afghanistan.
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ChatGPT – La mia intervista su War Room InnovAction
La mia intervista su War Room InnovAction, su ChatGPT. Grazie a Luca De Biase per l’ospitalità. .
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ChatGPT, Task Force europea – La mia intervista su War Room InnovAction
La mia intervista su War Room InnovAction, sul tema ChatGPT e la costituzione della task force europea. Grazie a Luca De Biase per l’ospitalità. .
In Cina e Asia – Il Pil cinese cresce più del previsto
I titoli di oggi: Cina, il Pil torna a crescere G7 contro ogni “coercizione” sullo stretto di Taiwan New York, due arresti legati a una “stazione di polizia segreta cinese” Hikvision, nuove prove sulla sorveglianza degli uiguri Taiwan pronta ad aprire un nuovo ufficio di rappresentanza a Milano Hong Kong, arriva un’altra condanna per Joshua Wong Myanmar, liberati 3 mila ...
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Scorpio in Orbita. Così Elettronica raggiunge lo Spazio
Elettronica raggiunge lo spazio e porta l’electronic Intelligence in orbita. La società italiana specializzata nel campo di soluzioni tecnologiche per la difesa elettronica ha lanciato per la prima volta un suo payload oltre l’atmosfera. Si tratta del sistema Scorpio, uno strumento per la raccolta di informazioni attraverso lo spettro elettromagnetico, che ha raggiunto l’orbita a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, partito dalla stazione spaziale di Vandenberg, in California. Il lancio rientra nel piano strategico della società chiamato Tenet, che definisce gli obiettivi e le risorse che servono per un rafforzamento della propria posizione di leadership basandosi su un modello di crescita orientato all’innovazione e d all’espansione in nuove aree geografiche e che include proprio la Space electronic warfare (Space Ew) tra i suoi ambiti di crescita.
La missione di Scorpio
Il lancio di Scorpio è avvenuto grazie alla collaborazione tra Elettronica e la società italiana D-Orbit, azienda di tecnologia e logistica spaziale in stile Silicon Valley fondata nel marzo 2011 quotata al Nasdaq, che ha messo a disposizione un satellite taxi che ha messo in orbita bassa (Leo) lo strumento Scorpio. Il nuovo sistema svolge attività di electronic Intelligence e consente di intercettare, identificare e localizzare sorgenti elettromagnetiche terrestri (segnali Rf) dallo Spazio, sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale per l’elaborazione e la classificazione delle informazioni. Nello specifico questa prima missione avrà l’obiettivo di raccogliere dati non classificati osservati sulla Terra.
Elettronica in orbita
Con questo lancio Elettronica espande le proprie competenze al servizio di un ulteriore dominio operativo, quello spaziale, che si aggiunge agli altri quattro in cui è già presente con i propri sistemi di difesa: aereo, terrestre, marittimo e cyber. I sistemi sviluppati nell’ambito Space Ew si avvarranno delle competenze già acquisite nel cyber-space e saranno integrate per la protezione e il contrasto dalle minacce cibernetiche. “Siamo molto orgogliosi del nostro approdo a questo nuovo dominio” ha commentato Enzo Benigni, presidente e ceo di Elt, aggiungendo che “la particolare esperienza che deriva dall’applicazione delle competenze nel settore Emso nel dominio spaziale rappresenta oggi una risorsa strategica per la sovranità tecnologica dell’Italia in un ambito e un settore sempre più cruciale per la difesa e la sicurezza anche in ambito civile”.
PRIVACY DAILY 95/2023
GLI INSEGNANTI DANESI USANO LE APP PER CONTROLLARE L'UMORE DEI PROPRI STUDENTI
Ci sono poche prove che una quantificazione di questo tipo possa essere utilizzata per risolvere problemi sociali e promuovere l'abitudine all'autosorveglianza fin dalla tenera età potrebbe alterare radicalmente il rapporto dei bambini con se stessi e tra di loro in un modo che li fa sentire peggio. piuttosto che migliore. "Difficilmente possiamo andare in un ristorante o a teatro senza che ci venga chiesto come ci sentiamo dopo e spuntando caselle qua e là", afferma Karen Vallgårda, professore associato all'Università di Copenaghen che studia storia della famiglia e dell'infanzia. "C'è una quantificazione delle emozioni e delle esperienze che sta crescendo, ed è importante che ci chiediamo se questo sia l'approccio ideale quando si tratta del benessere dei bambini".
NB: Gli scolari danesi sono nel bel mezzo di una crisi di salute mentale che uno dei più grandi partiti politici del paese ha definito una sfida "uguale all'inflazione, alla crisi ambientale e alla sicurezza nazionale". Nessuno sa perché, ma in pochi decenni il numero di bambini e giovani danesi affetti da depressione è più che sestuplicato. Un quarto degli alunni della nona elementare riferisce di aver tentato l'autolesionismo. (il problema non è circoscritto alla Danimarca: gli episodi depressivi tra gli adolescenti statunitensi sono aumentati di circa il 60% tra il 2007 e il 2017, e anche i tassi di suicidio tra gli adolescenti sono aumentati di circa il 60% nello stesso periodo). preoccupazioni" sullo stato mentale dei bambini che vedono nel loro lavoro e ha avvertito che se non si interviene immediatamente, "non vedono alcuna speranza per invertire la tendenza negativa".
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Teachers in Denmark are using apps to audit their students’ moods
Companies say the software can help improve well-being, but some experts worry it could have the opposite effect.Arian Khameneh (MIT Technology Review)
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Il trilemma della sicurezza alimentare
Davanti a emergenza climatica e globalizzazione la sfida per il futuro delle economie asiatiche si gioca anche nel rapporto tra risorse alimentari e popolazione. Un estratto dal nostro ultimo e-book dedicato ai trend demografici in Asia
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Le mani di Facebook e TikTok sugli acquisti online in farmacia per alimentare il mercato pubblicitario
VIDEO. E’ guerra civile in Sudan,180 morti in tre giorni
AGGIORNAMENTO 17 APRILE ORE 20.15
Più di 180 persone sono state uccise e altre 1.800 ferite in tre giorni di combattimenti tra le fazioni rivali in Sudan, riferisce il rappresentante speciale delle Nazioni Unite nel paese. “È una situazione fluida, quindi è molto difficile dire dove si stia spostando l’equilibrio”, ha aggiunto Volker Perthes a proposito della violenza tra l’esercito e le forze paramilitari guidate rispettivamente da Abdel Fattah El Burhan e Mohammad Hamdan Dagalo detto “Hemeti”
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di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 15 aprile 2023 – Resta fluida la situazione in Sudan dove è in corso un tentativo, non è chiaro se destinato al successo, di golpe da parte delle Forze di supporto rapido (Rsf), la formazione paramilitare controllata da Mohamed Hamdan “Hemeti” Dagalo, contro il capo della giunta militare Abdel Fattah al Burhan. Entrambi erano già stati autori, il 25 ottobre 2021, di un colpo di stato che ha interrotto la transizione del Sudan verso la democrazia cominciata dopo la rimozione dal potere, dopo trent’anni, di Omar Al Bashir nel 2019. Contro questo golpe hanno manifestato e protestato con forza i sudanesi: la repressione dei militari golpisti ha fatto centinaia di morti e feriti.
Le Rsf hanno fatto sapere di aver preso il controllo del Palazzo presidenziale infliggendo pesanti perdite all’esercito regolare e di essere vicine ad occupare l’aeroporto di Khartoum. Fonti dell’esercito però smentiscono. La tensione tra l’esercito, agli ordini di Al Burhan, e i paramilitari delle Rsf era molto alta da diversi giorni. Poi questa mattina ha avuto inizio una offensiva delle forze regolari contro la base di Soba, a sud di Khartoum, da alcuni giorni nella mani delle Rsf. Gli scontri si sono poi allargati ad altre basi militari nel Paese e anche al centro di Khartoum, in particolare nella zona del palazzo presidenziale.
Da mesi si stava negoziando il ritorno del governo nelle mani dei civili senza però un risultato definitivo. Un punto critico riguardava l’integrazione all’interno dell’esercito delle Rsf formate anche da ex membri delle milizie janjaweed – accusate di crimini nel Darfur – e che sarebbero sostenute dalla Russia e dall’organizzazione mercenaria Wagner. Pagine Esteri
GUARDA IL VIDEO
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Export armi agli Emirati Arabi Uniti. Il governo fa cadere il divieto
Cade il divieto di export di armi negli Emirati Arabi Uniti. Lo ha deciso il governo di Giorgia Meloni, che ha dato attuazione a una decisione presa dal precedente esecutivo guidato da Mario Draghi.
“Il 5 agosto 2021, il Consiglio dei ministri ha avuto conferma dall’allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, d’intesa con il Parlamento, dopo un’indagine conoscitiva della Commissione affari esteri e comunitari della Camera, del fatto che l’impegno militare degli Emirati Arabi Uniti in Yemen era cessato. In seguito, lo scenario ha continuato a evolversi positivamente: da aprile 2022 le attività militari in Yemen sono rallentate e circoscritte e l’attività diplomatica ha avuto una importante accelerazione”.
“L’impegno degli Emirati Arabi Uniti con altri attori regionali ha fatto progressi”, spiega la nota post Consiglio dei ministri. “Tra il 2015 e il 2021 gli Emirati hanno stanziato 5,5 miliardi di euro per la stabilizzazione e ricostruzione dello Yemen, impegno che è continuato nel 2022 con 500 milioni di euro e ancora nel novembre scorso, con Fondo monetario internazionale e Arab Monetary Fund, con un impegno di 1,5 miliardi di dollari in tre anni”, si legge ancora.
È alla luce di questi “nuovi elementi” che “il Consiglio dei ministri oggi, dopo aver ascoltato una dettagliata relazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, ha dato attuazione a quanto stabilito dal precedente Governo, e dunque attesta che l’esportazione di materiale d’armamento negli Emirati Arabi Uniti non ricade più tra i divieti stabiliti dall’art. 1, commi 5 e 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185”.
A inizio marzo, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, aveva fatto visita negli Emirati Arabi Uniti. Una vista che “segue da vicino la recente visita del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ad Abu Dhabi, che potrebbe indicare un focus sul rinvigorimento della cooperazione in difesa e sicurezza, compresa la vendita di armi”, spiegava Ebtesam al-Ketbi, presidente e fondatrice dell’Emirates Policy Center, a Formiche.net. “Ciò suggerisce”, aggiunga allora, “una nuova pagina nel rapporto tra i due Paesi che ha superato la spaccatura nel rapporto tra i due Paesi nel 2021”.
Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 20 aprile 2023, Tivoli
Aula Magna del Convitto Nazionale Amedeo di Savoia
Saluti iniziali
ELIANA LELLI, Presidente Consiglio Ordine Avvocati di Tivoli
NICOLA DI GRAZIA, Presidente Sezione Penale del Tribunale Tivoli
GIUSEPPE PROIETTI, Sindaco del Comune di Tivoli
Introducono
MONICA ROSSI, Avvocato
VALTER CARA, Avvocato
FRANCESCO FRATINI, Avvocato
Intervengono
ALESSANDRO PALOMBI, Membro della II Commissione Giustizia
ENRICO COSTA, Membro della II Commissione Giustizia
FABIO FERRARA, Presidente Camera Penale di Palermo
FRANCESCO PETRELLI, Direttore Rivista UCPI DIRITTO DI DIFESA
BENIAMINO MIGLIUCCI, Presidente della Fondazione UCPI
Modera
FABIO FRATTINI, Presidente Camera Penale di Tivoli
Sarà presente l’autore
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Il complottista che è in noi e i modesti margini per il realismo liberale
Il 32% degli italiani è convinto che l’attentato alle Torri gemelle sia stato organizzato dagli stessi americani, il 29% ritiene che la missione Apollo 11 fosse una fake news e che l’uomo non sia mai sbarcato sulla luna, il 17% considera “plausibile” che l’Olocausto non sia avvenuto, il 25% ritiene che i vaccini siano uno strumento per controllare i popoli attraverso il 5G (?), il 15% pensa che “probabilmente” la terra non sia sferica ma piatta… Questi, tra gli altri, i risultati di un recente sondaggio di Swg. Ce n’è abbastanza per tirare una conclusione tanto amara quanto liquidatoria: siamo circondati da coglioni ossessionati dai complotti, in media uno su quattro. C’è del vero, naturalmente, ma la questione è leggermente più complessa.
Il problema è che, come ha spiegato con inedita chiarezza ai primi del Novecento lo psicologo delle masse Gustave Le Bon, “la ragione crea la scienza, ma sono i sentimenti a guidare la storia”. E i sentimenti, da sempre più forti della ragione, possono indurci a confutare anche le più acclarate evidenze scientifiche e a rifugiarci nelle tutto sommato rassicuranti teorie del complotto. Rassicuranti perché aiutano a dare un ordine al caos, ad escludere il ruolo spesso determinante del caso, a confermare i nostri più radicati pregiudizi.
Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 2004, gli psicologi Drew Westen, Stefan Haman e Clint Kilts selezionarono due gruppi di militanti politici, il primo composto da 15 democratici convinti, il secondo da altrettanti non meno convinti repubblicani. Collegarono ciascuno di loro ad una macchina che attraverso la risonanza magnetica ne verificava le reazioni cerebrali e gli sottoposero una serie di affermazioni in video del candidato repubblicano (George W. Bush) e di quello democratico (John Kerry), molte delle quali denunciavano evidenti contraddizioni. Come sospettavano, la stragrande maggioranza dei militanti democratici percepì nitidamente le contraddizioni di Bush, mentre non avvertì affatto quelle di Kerry. E viceversa. Questo per dire quanto contino i pregiudizi e quanto (poco) conti l’evidenza dei fatti. Dunque, quanto sia tutto sommato naturale avere un approccio complottista ai grandi accadimenti della Storia.
Osservò Umberto Eco che “la psicologia del complotto nasce dal fatto che le spiegazioni più evidenti di molti fatti preoccupanti non ci soddisfano, e spesso non ci soddisfano perché ci fa male accettarle”. Meglio, allora, inventarsi una realtà parallela. Meglio anche perché, proseguiva Eco, “l’interpretazione sospettosa ci assolve dalle nostre responsabilità” e, come ha osservato il politologo Angelo Panebianco, ci evita la fatica di cimentarci con la “complessità della storia”.
Un tempo, era la religione ad assolvere a questo disperato ed arciumano bisogno di spiegazioni ultime e trascendenti. Ma Dio è morto, e, come ammoniva il grande storico delle religioni Mircea Eliade, “l’alternativa alla religione non è il trionfo della Dea Ragione, ma della superstizione”. E vai, dunque, col terrapiattismo…
Il resto, è noto, lo fanno i social. I social dove, come lamentava Eco, ogni assurdità complottista trova oggi la propria rassicurante community. I social dove, come ha certificato il Mit di Boston, le notizie false si diffondo sei volte più velocemente delle notizie vere.
Ecco dunque sommariamente spiegato cosa si celi dietro gli allucinanti dati Swg. Ed ecco spiegato perché in politica trionfi la demagogia e fatichi ad affermarsi quell’approccio realista e competente tipico del metodo liberale.
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Pierre Schoendoerffer – La 317a Sessione
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Il fondatore di Anonymous Russia è stato arrestato
Il fondatore del gruppo Killnet noto con il soprannome Killmilk ha deciso di “deanonimizzare” il membro della comunità arrestato. Secondo lui, il capo di Anonymous Russia è un cittadino bielorusso di 18 anni, studente del liceo, Arseniy Eliseev, noto con i nick Raty o Mr. Raty e residente a Gomel. Ora si trova in stato di fermo, in custodia cautelare, in una cella di isolamento presso l’ufficio investigativo di Gomel.
Arrestato il fondatore di Anonymous Russia, membro degli hacker filorussi di Killnet
Arrestato in Bielorussia uno dei leader del gruppo hacker filorusso Killnet: è un 18enne bielorusso ed era a capo di Anonymous Russia. Non si sa di cosa sia accusato. Lo ha detto il fondatore di Killnet nel suo canale Telegram.MSN
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4900 prigionieri politici palestinesi in carcere in Israele
della redazione
Pagine Esteri, 17 aprile 2023 – Sono 4.900 i prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane tra cui 31 donne e 160 minori e più di 1.000 detenuti “amministrativi”, ossia in carcere senza processo, tra cui due giovani donne, il numero più alto dal 2003. 544 prigionieri scontano il carcere a vita, il caso più noto è quello di Abdullah Al-Barghouti (67 ergastoli). Sono questi i dati comunicati da Ong locali e internazionali in occasione della Giornata del prigioniero palestinese.
Quest’anno, dal primo gennaio al 15 aprile circa 2300 palestinesi sono stati arrestati dalle forze militari e di polizia di Israele. Tra di questi 350 sono minori.
Le Ong aggiungono che circa 700 detenuti sono ammalati, tra cui 24 affetti da cancro. In questi giorni è in corso una campagna per far scarcerare Walid Daqqah (detenuto da 37 anni) affetto da mielofibrosi. Le sue condizioni si sarebbero aggravate, sostengono i palestinesi, a causa di cure adeguate in carcere. Pagine Esteri
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
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Phantom of the Paradise
Questo film è la storia di quel sound..., dell'uomo che lo creò, della ragazza che lo cantò e del mostro che lo rubò.
Questo è l'intro di apertura del musical dal regista Brian De Palma ,prodotto dalla 20th century Fox nel 1974, (andato in onda in Italia nel 1989) e uno dei pochi musical che ho più apprezzato (io che non adoro i musical)e che sono andata a scovare per curiosità dopo che un amico americano ci aveva chiesto di partecipare ad una tribute per il 50' anniversario dell'uscita.
iyezine.com/phantom-of-the-par…
Phantom of the Paradise 1974
Phantom of the Paradise: Questo film è la storia di quel sound..., dell'uomo che lo creò, della ragazza che lo cantò e del mostro che lo rubò.La Misse (In Your Eyes ezine)
Il regolatore dei dati ha un mese per emettere un ordine sul blocco dei flussi di dati transatlantici di Facebook, hanno affermato i regolatori dell'Unione Europea.
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Cesare Viel
Cesare Viel immagina forme di soggettività altre che interpretano l’arte come momento di scambio emozionale e di relazione con la collettività.
informapirata ⁂ reshared this.
Pentagon Papers
In queste ore la diffusione non autorizzata di documenti top-secret del Pentagono sta facendo girare la testa al governo degli Stati Uniti. I documenti riguardano principalmente la guerra in Ucraina e le attività di spionaggio del governo statunitense.
I giornalisti della NBC riportano che i documenti sono comparsi in una “oscura parte di Internet incentrata sul gaming”. In realtà non c’è nulla di oscuro nelle modalità di diffusione dei documenti, che sono stati condivisi fin da gennaio 2023 in una chat di Discord chiamata “Thug Shaker Central”.
Due volte a settimana, prima e dopo i pasti: Privacy Chronicles
Come saprete, Discord è una delle piattaforme più famose al mondo per il gaming e in generale come canale di comunicazione di massa. Ad esempio, è tramite Discord che si può accedere a uno dei più famosi tool di IA per la generazione di immagini: Midjourney. Insomma, non è certo un antro oscuro per hacker col cappuccio.
E in effetti, anche la persona che sembrerebbe responsabile della diffusione di questi dati non è un hacker col cappuccio, ma un giovane militare della US Air Force che lavorava come specialista del Cyber Transport Systems1, chiamato Jack Teixeira. Sembra che il caro Jack nel tempo libero si divertisse a shitpostare su Discord insieme agli amici, e che negli scorsi mesi abbia deciso di condividere con loro le fotografie di diversi documenti top-secret.
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Quando i documenti sono poi arrivati anche su 4chan, su alcuni canali Telegram e su Twitter, il governo degli Stati Uniti ha capito che c’era qualcosa che non andava.
I giornali mainstream non riportano il contenuto di questo leak, ma non è difficile risalire a qualche informazione più di dettaglio scavando un pochino online. Tra i contenuti principali sembrano esserci informazioni in merito a:
- le attività di spionaggio degli Stati Uniti su Zelensky
- la volontà degli Emirati Arabi di lavorare con la Russia per contrastare i servizi di intelligence americani e inglesi
- il piano dell’Egitto di fornire munizioni e armi alla Russia; i
- il network di operativi della CIA presenti in Ucraina
- le attività di spionaggio degli Stati Uniti sulla Corea del Sud.
Alcuni documenti sembrerebbero anche dimostrare che degli agenti Ucraini abbiano attaccato obiettivi militari in territorio russo. Questi ultimi in particolare potrebbero portare anche a un’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina (Stati Uniti).
Non è chiaro se Jack Teixeira sia davvero un simpatico nerd con la passione per la diffusione di documenti top secret. La storia in effetti ha dell’assurdo. Come faceva una recluta 21enne ad avere accesso a documenti di quel tipo? E che senso aveva pubblicarli in quel modo? A pensar male si potrebbero immaginare diversi scenari, ma a noi non piace pensar male. In ogni caso, ieri Jack è stato arrestato in Massachusetts e potrebbe rischiare fino a 10 anni di carcere.
Certe volte conviene guardare il dito
Il governo degli Stati Uniti ha da poco iniziato una campagna politica e mediatica contro TikTok, punta di diamante dello spionaggio cinese. Una campagna così forte che ha portato in brevissimo tempo a pensare e proporre la legge chiamata RESTRICT ACT di cui abbiamo parlato la settimana scorsa. La legge conferisce poteri illimitati al governo di sospendere e vietare praticamente qualsiasi servizio e azienda in qualche modo collegata con Cina e Russia. Una sorta di Maccartismo 2.0.
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Ma mentre i più alti burocrati americani erano impegnati a guardare la luna, millantando di spionaggi hi-tech da parte dei loro acerrimi nemici, in casa loro c’era un ragazzino appena uscito dall’accademia impegnato nel più grave leak di documenti top secret degli ultimi 10 anni, dopo quello fatto molto più scaltramente da Edward Snowden.
Se una cosa è certa, è che gli ottogenari nelle stanze dei bottoni non comprendono la natura dell’era dell’informazione e non sono chiaramente in grado di gestire la fludità delle informazioni digitali.
Eric Hughes, fondatore dei Cypherpunk e autore dell’omonimo manifesto, lo diceva nel 1992: Information does not just want to be free, it longs to be free. Information expands to fill the available storage space. Information is Rumor's younger, stronger cousin; Information is fleeter of foot, has more eyes, knows more, and understands less than Rumor.
Non tutto il male vien per nuocere
Nel frattempo, Jack Teixeira è stato arrestato e gli alti burocrati ottogenari si sono attivati per correre ai ripari. Da una parte c’è chi ci dice che il problema è proprio da ricercarsi nella negligenza del governo.
Secondo gli esperti il sistema di gestione dei documenti confidenziali ha almeno due criticità: l’eccessiva sovra-classificazione, risultante in un eccessiva quantità di documenti classificati, e la mancanza di standard precisi per determinare cosa dovrebbe essere classificato o meno. Insomma sembra che al Pentagono sia un gran casino.
Dall’altra parte c’è invece chi vorrebbe sfruttare l’occasione per puntare il dito contro le piattaforme online e i canali di comunicazione “privati” che sono difficili da controllare e quindi rendono difficile prevenire diffusioni non autorizzate di questo tipo. La macchina della propaganda in questo senso sembra essere già stata avviata per convincere il pubblico che il problema — come al solito — è l’eccessiva libertà di comunicazione:
The U.S. government may not have been looking there, but cybersecurity experts have long known that Discord has been used by criminals and hackers to spread malware and stealthily transfer stolen information.“The Discord domain helps attackers disguise the exfiltration of data by making it look like any other traffic coming across the network,” said a 2021 report by Cisco’s Talos cybersecurity team.
The intelligence community is now grappling with how it can scrub platforms like Discord in search of relevant material to avoid a similar leak in the future, said the congressional official.2
Insomma, se prima il problema era TikTok (in quanto cinese), ora il problema è anche Discord e ogni singola piattaforma privata che possa essere usata come strumento per diffondere informazioni senza autorizzazione.
Cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro? Certamente i fatti di questi giorni potranno facilitare la proliferazione di proposte di legge per sorvegliare attivamente i canali social e le piattaforme di comunicazione. D’altronde, se possono farlo per contrastare la pedofilia, perché non proporre lo stesso anche per proteggere la sicurezza nazionale? Ricordiamo che fino a non troppo tempo fa in Twitter esistevano delle vere e proprie task force e “war room” capitanate dalle agenzie di intelligence con l’unico scopo di gestire proattivamente rischi di questo tipo.
Una sorta di divisione ICT che si occupa di gestire l’infrastruttura necessaria per far funzionare il network di comunicazione della US Air Force.
Ministero dell'Istruzione
Il Ministro Giuseppe Valditara per la #GiornataDelMare, in collaborazione con la Guardia Costiera, e con il Ministro Nello Musumeci, ha spiegato come l’ecologismo autentico consenta al mare di continuare a essere un trainante fattore di sviluppo.Telegram
Le riforme previdenziali come lotta di classe alla rovescia | La Fionda
"Siamo davanti a una sorta di subalternità ideologica dei sindacati rispetto agli interessi padronali, questa subalternità non si manifesta solo con l’assenza del conflitto ma attraverso richieste che alla fine non incrementano potere di acquisto e di contrattazione."
Alternanza alla base NATO di Sigonella: studenti a scuola di guerra | Senza Tregua
"In un contesto in cui la Sicilia riconferma il record negativo di dispersione scolastica, con picchi del tasso di abbandono che raggiungono il 25% a Catania, la priorità del governo regionale sembra essere quella di educare i giovani alla guerra. In una regione in cui disoccupazione e lavoro nero affossano le condizioni di vita di migliaia di proletari e in cui il lavoro è per lo più precario, pare non esserci alternativa per le classi popolari: emigrare, arruolarsi, o andare ad alimentare la filiera bellica che per ragioni strategiche proprio in Sicilia è particolarmente sviluppata."
Ministero dell'Istruzione
🐳 Oggi il Ministero celebra a Genova, in collaborazione con la Guardia Costiera, la #GiornatadelMare. Alla manifestazione prenderanno parte oltre 700 studenti provenienti da tutta Italia.Telegram
Carlo Calenda, Matteo Renzi e il Rolex dei poli superflui
Si noti lo slogan alle spalle dei due ben vestiti. Di serio, nel loro caso, pare ci sia più che altro il bisogno di una revisione complessiva del regime alimentare.
Nello stato che occupa la penisola italiana le gazzette di metà aprile 2023 intrattengono i sudditi col volare di stracci tra i ben nutriti nella foto qui sopra.
Al di là dei link indispensabili alla comprensione dei contenuti pubblicati in questa sede, non è nostra abitudine trarre materiale da gazzette. In questo caso però riportiamo l'epitaffio del loro "progetto politico" pubblicato proprio da una di esse, perché abbastanza coincidente con quanto avrebbe potuto dire sull'argomento qualsiasi persona seria. Nel testo originale ricorre il nome dello stato che occupa la penisola italiana; come nostra abitudine ce ne scusiamo in anticipo con i lettori, specie con quanti avessero appena finito di pranzare.
Marco Travaglio - Il Polo superfluoLa morte annunciata del Terzo Pelo o Terzo Coso è ancor più trascurabile della sua nascita. Trattandosi di un polo superfluo, il divorzio fra il De Gaulle dei Parioli e il De Rege di Rignano è molto meno allarmante di quello fra Boldi e De Sica. Molto più affascinanti sono gli spingitori dei due Nessuno: giornaloni, tg e talk che li han pompati fino a convincerli di essere qualcuno: campioni del Riformismo, alfieri del Moderatismo, idoli del Grande Centro. Sono loro che li hanno rovinati, chiamandoli “Terzo Polo” sulla fiducia e illudendoli di avere “praterie” sterminate: bastava che si accoppiassero per crescere e moltiplicarsi.
Vincono i 5Stelle? Praterie. Cade il Conte-1? Praterie. Nascono Azione e Italia Viva? Praterie. Cade il Conte-2? Praterie. Arriva Draghi? Praterie. Cade Draghi? Praterie. Calenda va con Letta? Praterie. Calenda va con Renzi? Praterie. Vince Meloni? Praterie. Schlein leader Pd? Praterie. B. ricoverato? Praterie. Dove siano esattamente queste praterie, sfugge ai più. L’unica certezza è che, se esistono, sono disabitate. O popolate di gente che ha sulle palle sia Ollio sia Ollio: persone normali. Resta da capire chi frequentino i giornalisti per convincersi che i due caratteristi abbiano un radioso futuro.
È vero che Carletto sparava: “Puntiamo al 13%, Meloni non governerà mai e tornerà Draghi”, salvo poi incolpare gli elettori perché votano tutti fuorché lui. È vero che il fu Matteo vaticinava: “Facciamo il botto, nel 2024 saremo primo partito, il M5S è morto”. Ma, anziché ridergli in faccia e relegarli nelle brevi, i media li prendevano sul serio. Corriere a tutta prima: “Ciclone Calenda sul centrosinistra” (non scoreggina: ciclone), “Strategia di Renzi per una svolta ‘alla Pirlo’” (con la o). Folli: “Il magnete Calenda” (non pongo: magnete). Il profeta Riotta: “Il centro di Calenda e Renzi sembra ben vivo… potrebbe animare a sorpresa la scena politica”. Foglio: “Il Centrocampo Calenda” (3 pagine su 4). Polito el Drito: “L’accordo Letta-Calenda riequilibra in parte una gara sbilanciata a favore del centrodestra”. Francesco Merlo e la sua lingua: “Calenda aspira all’eredità dei papi laici o forse luterani, Ugo La Malfa, Visentini, Spadolini, la buona amministrazione, il rigore dei conti e il cattivo carattere che è stato una grande risorsa italiana, una specie di lievito di progresso” (o di birra).
Paginone sulla Stampa: “Cantiere Draghi bis”. Paginone su Rep: “Calenda, l’uomo mercato corteggiato da tutti”, con foto dei suoi tatuaggi (“La A di Azione presa dagli Avengers, lo squalo e SPQR”), dettagli biografici (“A 16 anni fece una figlia”) e rivelazioni dell’eroico ragazzo padre: “Le cambiavo i pannolini e la allattavo”. Precoce com’è, aveva già le tette. Ora si allatta da solo.
"Meglio finirla qui, almeno non ci ruberemo i #Rolex", pare abbia concluso Carlo Calenda, uno che nelle consultazioni amministative per la città di Roma di un paio di anni fa mandò in giro per chiacchierate tra amici (difficile poterle definire comizi elettorali) un ventenne con al polso uno di quei cosi di metallo che segnano le ore ma che costano come un appartamento (qui su Archive). Una passione piuttosto diffusa tra i ricchi, questa di quei cosi di metallo.
Quello che il poco attento Calenda e il boy scout di Rignano non hanno capito (o hanno fatto finta di non capire, o hanno sperato non fosse necessario capire) è che l'elettorato che ha al polso uno di quei cosi di metallo che segnano le ore ma che costano come un appartamento è ridotto e già conteso. Ed è in via di ulteriore restringimento data l'incessante erosione dei redditi.
I due ben vestiti si sono comportati come due torsoli degli anni Ottanta. Voci che arrivano da una stolta età dell'abbondanza in cui c'erano le banche in doppiopetto grigio con un'orchidea all'occhiello di ogni lavoratore. Adesso non ci sono più nemmeno le banche, e il poco personale rimasto sta facendo l'impossibile per non essere licenziato a un anno dalla pensione.
Più facile che invece che un'orchidea, all'occhiello abbia un orcodìo.
E che non pensi certo a questi due, al loro "partito" e ai pezzi di metallo che gli piace mostrare in giro.