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Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Francesca Albanese, relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani dell'Onu sulla situazione nei territori pales


Spose bambine. In Sud Asia la metà di quelle del mondo intero


Secondo gli ultimi dati rilasciati dall’UNICEF nella regione si contano 290 milioni di spose bambine, il 45% del totale mondiale L'articolo Spose bambine. In Sud Asia la metà di quelle del mondo intero proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/

di Redazione

Pagine Esteri, 20 aprile 2023 – La pandemia di Covid-19 e la crisi economica hanno di gran lunga peggiorato la situazione delle giovani donne nei paesi del Sud Asia.

Le ultime stime rilasciate mercoledì dall’UNICEF hanno rivelato che i matrimoni precoci sono aumentati nella regione, arrivando a raggiungere il 45% del totale mondiale.

Un dato impressionante che ci racconta di 290 milioni di bambine costrette a diventare mogli per povertà e per mancanza di alternative. La chiusura delle scuole a causa del Covid-19 ha peggiorato una situazione già tragica, alla quale si è aggiunta la crisi. Non esiste futuro per le ragazze, che vengono dunque percepite solo come un peso economico per le famiglie che hanno difficoltà a sopravvivere.

In questa situazione il matrimonio combinato è spesso visto come unica soluzione possibile al problema. L’UNICEF ha lanciato l’allarme, chiedendo alle istituzioni di intervenire per mettere un freno alla pratica.

“Il fatto che in Asia meridionale si registri il più alto numero al mondo di matrimoni infantili è a dir poco tragico”, ha dichiarato Noala Skinner, direttrice regionale dell’UNICEF per l’Asia meridionale. “Il matrimonio infantile blocca il percorso di apprendimento delle ragazze, mette a rischio la loro salute e il loro benessere e compromette il loro futuro”.

I matrimoni infantili riguardano sia i maschi che le femmine ma queste ultime, in confronto, sono coinvolte in numero largamente maggiore. In Sud Asia quasi la metà (il 45%) delle ragazze tra i 20 e i 24 anni sono state costrette a sposarsi prima dei 18 anni. Una su cinque prima dei 15 anni.

L’UNICEF ritiene indispensabile una discussione sul fenomeno che permetta di mettere in campo reti di protezione sociale per contrastare la povertà. L’istruzione deve essere garantita e accessibile per tutti i bambini e le bambine. Le norme legali e l’educazione sessuale, inoltre, devono garantire il processo di cambiamento nel sud dell’Asia. Pagine Esteri

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È folle e inaccettabile quanto propongono i rappresentanti dei balneatori spalleggiati dalla destra. L'idea di aggirare la direttiva Bolkestein individuando "n


Da Mosca a Pechino ecco le nuove sfide per la deterrenza Nato


Si avvicina sempre più il prossimo vertice Nato, che si terrà a luglio a Vilnius in Lituania. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina sono molte le sfide in corso per la sicurezza dell’Alleanza atlantica, dalla deterrenza alla minaccia rappresentata da Pechin

Si avvicina sempre più il prossimo vertice Nato, che si terrà a luglio a Vilnius in Lituania. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina sono molte le sfide in corso per la sicurezza dell’Alleanza atlantica, dalla deterrenza alla minaccia rappresentata da Pechino. Di fronte a un tale quadro, l’Alleanza intende impiegare nuovi strumenti per garantire il proprio vantaggio tecnologico, rendendosi capace di affrontare le minacce in modo sicuro ed efficace. Queste sono state le considerazioni da cui è partito l’evento “La deterrenza della Nato dopo l’Ucraina. Verso il Vertice di Vilnius”, realizzato da Formiche e Airpress in collaborazione con la Nato Public diplomacy division. L’iniziativa ha visto la partecipazione del Capo della Sezione relazioni pubbliche della Nato Public diplomacy division, Nicola de Santis, dell’ambasciatore e presidente della commissione Politiche Ue del Senato, Giulio Terzi di Sant’Agata e del direttore della Nato defense college foundation, Alessandro Politi, moderati dal direttore di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe.

Ucraina e deterrenza

Quello che si ritrova a dover fronteggiare la Nato è dunque un quadro geopolitico e di deterrenza complesso, che rende ancora più sfidante raggiungere l’obiettivo di continuare a garantire la difesa e la sicurezza dello spazio euro-atlantico. “Storicamente la deterrenza è un elemento fondante della strategia sia politica sia militare dell’Alleanza”, ha spiegato de Santis. Come ha ricordato, “è intrinseca nella dimensione difensiva della Nato” e “deterrenza e dialogo sono due gambe indispensabili per prevenire il rischio di una guerra”. “Il concetto di deterrenza dell’Alleanza, da Madrid in poi, è soggetto a un approfondimento, a un adattamento al nuovo contesto di sicurezza”, ha spiegato de Santis. La Nato infatti ha dovuto “rivedere, attraverso il Concetto strategico di Madrid, la propria strategia di deterrenza nucleare, anche tenendo di conto di minacce quali la Corea del Nord, l’Iran e la stessa Cina che oggi si rifiuta ancora di condannare l’aggressione contro l’Ucraina da parte della Federazione Russa”, ha proseguito. Secondo Terzi è bene sottolineare come la deterrenza sia un concetto sfaccettato: “Deterrenza come posizionamento e dissuasione e anche come capacità di punire l’aggressore”. E in un contesto in cui “è difficile non parlare di una guerra contro l’Europa” sta emergendo “una nuova architettura di sicurezza occidentale”.

Cooperazione Ue-Nato

Di fronte all’accresciuta minaccia allo spazio euro-atlantico, aumenterà inoltre il livello di cooperazione tra l’Unione europea e l’Alleanza Atlantica per garantire la difesa del Vecchio continente, pur rispettando l’autonomia e le diverse capacità delle due organizzazioni in un’ottica di complementarietà. “La complementarietà tra Nato e Ue è un elemento ancora importante, dal 1991 a oggi si è proceduto in questa direzione e lo abbiamo già visto ad esempio con la sincronizzazione delle riunioni di altissimo livello tra Consiglio atlantico e Consiglio europeo, le riunioni tra Stoltenberg e von der Leyen. Questa dimensione verrà con gran probabilità rafforzata a Vilnius”, ha raccontato de Santis. Ma cos’è quindi la dimensione europea della narrativa atlantica e viceversa? Cerca di rispondere l’ambasciatore Terzi parlando di “un unicum, un insieme che si sta rafforzando”.

Le altre sfide: l’Indo-Pacifico

In uno scenario globale sempre più instabile, la Nato è anche impegnata a tener d’occhio la sfida proveniente dalla Repubblica Popolare Cinese. Particolarmente preoccupante in questo senso è la cooperazione sempre più stretta tra la Cina e la Russia, così come il loro tentativo comune di sfidare l’attuale ordine internazionale basato sulle regole. Secondo Politi “vi è un dibattito fortissimo negli Stati Uniti su cosa veramente debbono fare gli europei nell’Indo-Pacifico”. Come ha precisato infatti il direttore, di Indo-Pacifico nella Nato se ne parla ufficialmente soltanto a partire dal 2022 con la dichiarazione di Madrid e poi il Concetto strategico, mentre altri Paesi, quali gli Stati Uniti, ne parlano ben da prima, fin dal 2011, così come anche Australia e Giappone. Nonostante il “ritardo” dell’Alleanza, ora non vi è più tempo da perdere.


formiche.net/2023/04/deterrenz…



Numerose associazioni, collettivi reti, composte da uomini e donne provenienti da ogni angolo del mondo, che vivono e lavorano in Italia, hanno promosso per sab


GUANTANAMO. Croce Rossa: “I prigionieri mostrano segni di invecchiamento accelerato, il governo USA deve intervenire subito”


La Croce Rossa Internazionale rilascia una dichiarazione allarmata sulle condizioni dei detenuti della prigione in cui da 20 anni sono sospesi i diritti umani L'articolo GUANTANAMO. Croce Rossa: “I prigionieri mostrano segni di invecchiamento accelerato,

di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 22 aprile 2023. Il capo della delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa per gli Stati Uniti e il Canada, Patrick Hamilton, a seguito di una visita alla struttura di detenzione di Guantanamo Bay ha rilasciato venerdì 21 aprile una dichiarazione allarmata sulle condizioni di salute dei prigionieri.

“Avevo visitato Guantanamo Bay 20 anni fa, nel 2003. Tornando a Guantanamo di recente durante una delle regolari visite del Comitato internazionale della Croce Rossa, sono rimasto particolarmente colpito dal modo in cui coloro che sono ancora detenuti oggi sperimentano i sintomi di un invecchiamento accelerato, aggravati dagli effetti cumulativi delle loro esperienze e degli anni trascorsi in detenzione. Più di 20 anni dopo, la loro situazione rimane irrisolta. Le loro esigenze di salute fisica e mentale stanno crescendo e diventando sempre più preoccupanti”.

I recently returned from Guantanamo for the first time since 2003. It’s clear to me that with the passage of time the population is rapidly ageing and their needs have evolved. See the full statement here: t.co/NQdIqiycDc

— Patrick Hamilton (@PHamiltonICRC) April 21, 2023

La prigione è stata costruita a Cuba per volere della presidenza di George W. Bush nel 2002, con lo scopo di detenere le persone sospettate di essere coinvolte negli attentati del 2001 alle Torri gemelle di New York, che uccisero circa 3.000 persone.

Inizialmente allestita come una struttura di detenzione temporanea, il complesso carcerario ora comprende sette campi di detenzione ed è diventata un simbolo della violazione dei diritti umani a favore della cosiddetta “guerra al terrore” lanciata dagli Stati Uniti. Dei 780 detenuti provenienti da 48 diversi Paesi, la maggior parte trattenuti senza accuse specifiche, solo 18 sono stati accusati di reati penali.

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Cosa cambia con i carri armati moderni all’Ucraina. Scrive Jean


Le opinioni pubbliche si stanno sempre più disinteressando degli avvenimenti della guerra in Ucraina. I corrispondenti sul campo e anche i loro direttori hanno difficoltà ad interessare i lettori. Sono portati a “stressare” ogni avvenimento, anche se mini

Le opinioni pubbliche si stanno sempre più disinteressando degli avvenimenti della guerra in Ucraina. I corrispondenti sul campo e anche i loro direttori hanno difficoltà ad interessare i lettori. Sono portati a “stressare” ogni avvenimento, anche se minimo. La realtà è di stallo non tanto dei combattimenti, che proseguono con forte perdite di uomini e di mezzi. È normale in tutte le guerre di logoramento, entrambi i contendenti promettono che le cose muteranno con le offensive di primavera, che forse diverranno d’estate. Che si tornerà a una guerra di manovra decisiva. Che la linea del fronte subirà variazioni tali da indurre la parte soccombente a una trattativa di pace. Essa sarà basata sul tracciamento di nuovi confini. Sarà resa possibile non tanto dal successo o dall’insuccesso di una delle due parti, quanto dalle garanzie di sicurezza che l’Occidente sarà disposto a dare per la futura sicurezza dell’Ucraina e che il Cremlino sarà disponibile ad accettare.

Due soluzioni sono in discussione al riguardo. La prima, inaccettabile a Mosca, è che l’Ucraina venga protetta dall’ombrello Nato. La seconda è sempre basata su una garanzia Nato, mascherata dal potenziamento militare dell’Ucraina per porla in grado di respingere un attacco russo di sorpresa. Sostenuta dal Segretario di Stato Usa Blinken è la soluzione a cui ci si sembra orientare. Ne è prova, in particolare, l’addestramento di piloti ucraini sugli F-16 Usa, che non verranno dati a Kiev fino a che non vi sarà un trattato di pace o, almeno, un congelamento del conflitto sul modello coreano.

L’arrivo in Ucraina di qualche centinaio di carri moderni tedeschi, americani, britannici e francesi non cambierà la situazione sul terreno. Le 12-18 brigate fresche, punta di lancia della controffensiva di Kiev, dispongono già di oltre un migliaio di T-72, certamente inferiori, ma non di quel tanto, rispetto ai carri occidentali, soprattutto perché dovranno essere impiegati per creare brecce nelle linee di difesa approntate dai russi. Avranno un effetto positivo sul morale delle truppe ucraine. Esse sono state logorate dai russi soprattutto nella zona di Bakhmut. A parer mio, la controffensiva ucraina avrà successo, ma non al punto tale di determinare in Putin la volontà di cessare l’aggressione. Dopo gli insuccessi e le perdite subiti Putin sa che è ormai in gioco il suo potere e che un autocrate non può permettersi uno scacco militare senza porre in gioco il suo prestigio e potere.


formiche.net/2023/04/carri-arm…



Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata della Terra, #EarthDay 🌍 una grande manifestazione a livello mondiale dedicata alla tutela dell’ambiente.

🌱 La scuola secondaria Don G.




PRIVACY DAILY 99/2023


Helen Dixon (Data Protection Commissioner della Repubblica d’Irlanda) ha risposto ai critici che accusano il suo ufficio di impiegare troppo tempo ad emettere provvedimenti contro le aziende della Silicon Valley. “Alcune delle persone che commentano di fretta capiscono ben poco del processo di conduzione di un’istruttoria, della complessità dell’accertamento dei fatti, dell’attuazione di procedure corrette... Continue reading →


Cinque step per migliorare la tua privacy da zero


Una breve guida for dummies per diminuire i rischi di violazione di dati, infezioni malware e furto d'identità. Puoi farcela anche tu.

Hai una sola email storica, magari con qualche nome strano tipo franchinoforever77? Usi quella email da 13 anni per iscriverti a ogni social, sito web, e-commerce e community possibile — rigorosamente usando sempre la stessa password, che è una variazione del grande classico password123?

Ricevi milioni di email di spam con principi nigeriani e agenti dell’agenzia delle entrate che ti chiedono di cliccare su quel link verde fosforescente? Almeno una volta all’anno ti becchi qualche virus che ti costringe a portare il pc in assistenza?

O magari sei una persona che vorrebbe capire come vivere il mondo digitale senza farsi fregare ma non hai voglia di capire cosa e come?

Ecco, allora forse questo è l’articolo per te.

Prima però, iscriviti a Privacy Chronicles se non l’hai già fatto!

Si fa presto a parlare di privacy…


Si fa presto a parlare di privacy online (ha ancora senso specificare online?), ma il grande problema è che guadagnarsi un livello minimo di privacy richiede un certo sforzo e lavoro. Internet non è fatto per garantire alcun tipo di privacy, e spesso lo stesso può dirsi per gli strumenti che usiamo ogni giorno.

Fare il primo passo spesso è lo sforzo più grande, ma ti assicuro che una volta passati da 0 a 1, poi è più o meno tutto in discesa.

Molte persone credono che impegnarsi per avere privacy online equivalga a mettersi un cappuccio in testa, installare una distro Linux con qualche nome esotico impossibile da usare e metterci tre ore per scrivere una e-mail. Questo provoca uno stato d’ansia e frustrazione che spinge le persone a non fare proprio niente.

…ma tra il dire e il fare…


Prima di tutto, evitiamo isterismi. No — non ci sono gruppi criminali particolarmente interessati a ciò che fai, e no — CIA, KGB e FBI non ti stanno spiando, almeno non direttamente.

Detto questo, il modo migliore di approcciare la questione è usare la metodologia di OpSec (operations security) che possa aiutarci a creare il nostro threat model. Vale a dire, quello di cui vi ho già parlato qui:

Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Threat modeling, l'arte di valutare i rischi

Come faccio a proteggere la mia privacy? Questa è la domanda che tutti prima o poi ci facciamo. È una domanda vaga e generale che in realtà ha poco senso e non ci porta da nessuna parte. Prima ancora della risposta, dobbiamo quindi pensare alla giusta domanda. Per farlo, dobbiamo avere una metodologia e dei criteri oggettivi che possano guidare la nostra ricerca delle giuste domande e risposte. Questa metodologia si chiama…
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a year ago · 2 likes · Matte Galt

Mi rendo conto però che anche parlare di OpSec e thread modeling possa essere un ostacolo per chi parte proprio dallo zero assoluto, quindi oggi mi prodigherò per dare qualche consiglio pratico su come iniziare.

From zero to hero


Lo scenario di threat modeling per stavolta te lo faccio io.

Partiamo dal presupposto che probabilmente non sei a zero, ma a -10. Come minimo, da qualche parte qualcuno ti avrà rubato l’indirizzo email e magari pure qualche altro tipo di dato. Magari sul tuo PC c’è anche qualche malware perché ti piace scaricare e cliccare su qualsiasi .exe a portata di mano.

  • Asset da proteggere: informazioni personali, dati di contatto, comunicazioni.
  • Minacce e avversari: violazioni di dati, malware, furto d’identità. Gli avversari in questo caso sono gruppi criminali che sfruttano vulnerabilità e logiche industriali per tentare di compromettere sistemi informativi su larga scala.
  • Vulnerabilità: riutilizzo di email e password (anche con la stessa combinazione), sistemi non aggiornati e/o infetti da malware, dati e comunicazioni in chiaro (non cifrati).
  • Rischio: senza stare a calcolare precisamente, possiamo dire che siamo di fronte a un rischio medio: è plausible che un avversario possa sfruttare una vulnerabilità, ma le conseguenze sarebbero comunque gestibili nella maggior parte dei casi. Tra le conseguenze potremmo annoverare spam, furto di account social, malware, tentativi di frode.
  • Contromisure: quelle adesso le vediamo insieme…

Contromisura 1: evita la diffusione del tuo indirizzo email e minimizza l’esposizione


Il tuo indirizzo email è il tuo alias online. Ancor prima di essere uno strumento per ricevere messaggi, è un modo per creare account e autenticarsi su migliaia di servizi diversi, spesso anche molto sensibili.

Avere un indirizzo email compromesso significa aumentare di molto il rischio di subire violazioni e attacchi (phishing, tentativi di scam e virus).

Prima di tutto, verifica quindi se la tua email è compromessa. Per farlo visita haveibeenpwned.com e inserisci nel campo di testo il tuo indirizzo email. Se il risultato è una cosa del genere, potresti avere qualche problema:

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Puoi fare almeno due cose per migliorare di molto la situazione:

  • Sarebbe il caso di cestinare quella email che ti ritrovi. Magari usando un provider privacy-friendly, senza tracking e profilazione, come Tutanota o ProtonMail. Metti in conto un’oretta del tuo tempo per aggiornare l’email dei tuoi account principali.
  • Per il futuro, evita di registrarti a ogni stupido sito con il tuo indirizzo email principale. Piuttosto, usa un servizio come Anonaddy o SimpleLogin che ti permettono di creare alias da usare al posto della tua email reale, mantenendo la possibilità di ricevere comunque comunicazioni e notifiche.

Così facendo avrai immediatamente e quasi a costo zero enormi vantaggi, sia in termini di rischio (la tua email sarà meno esposta) sia in termini di privacy, dato che i tuoi messaggi non saranno tracciati e profilati da Google e amici.

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Contromisura 2: usa un password manager e un app per l’autenticazione


La password è l’unica cosa che separa i tuoi dati e la tua vita dal mondo intero. Scoperta quella, è game over. Vale la pena prestare attenzione, perché ti assicuro che lì fuori c’è qualche bot che in questo momento sta cercando di crackare qualche tuo account. Una roba come password123 o p4sSwOrd123 può essere crackata in circa 0.02 secondi con gli strumenti di oggi.

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Sarebbe meglio evitare password semplici come questa e scegliere invece combinazioni che rimangano almeno nella zona gialla della matrice:

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Anche in questo caso ci sono delle contromisure molto semplici e utili da prendere, che aumentano anche a dismisura la qualità della vita:

  • Usa un password manager, possibilmente non in cloud, anche se sono comodi. Il mio preferito è KeePassX che può essere usato anche su Android. Il password manager può creare password complesse per te in modo automatico e memorizzarle in modo sicuro, così non dovrai neanche ricordarle. Basta fare copia-incolla quando serve.
  • Usa un’app per l’autenticazione multi-fattore. Questa è probabilmente la misura più importante di tutte, e non usarla nel 2023 è da sciagurati. L’autenticazione multi-fattore aggiunge un elemento in più di sicurezza per accedere ai servizi online: un codice temporaneo visualizzato su un dispositivo che solo tu possiedi, come il tuo smartphone. Questo significa che se qualcuno possiede email e password del tuo account homebanking, senza quel codice non potrà comunque accedere. Ce ne sono tante, Google Authenticator va benone.

Una buona prassi che vale sia per le password che per altre informazioni analoghe, come le seed words di un wallet Bitcoin è di non scriverle mai in chiaro né online. Evitare come la peste note e .txt vari con password e seed — e soprattutto mai conservarli in Cloud, che è il PC di qualcun altro.

Contromisura 3: backup & formatta il tuo PC


Sì lo so, formattare il PC è una rottura di palle, ma se finora hai installato qualsiasi monnezza ti capitasse a tiro potrebbe essere probabile che tu abbia almeno qualche spyware o malware sul pc.

Oggi è veramente semplice ed è pieno di guide online, così come è semplice fare un backup dei dati e delle preferenze e ritrovarsi poi un PC più o meno identico a come l’avevi lasciato. Il backup può essere gestito direttamente tramite Windows su un’unità di memoria separata oppure puoi farlo in Cloud. Una volta re-installato il sistema operativo sarebbe bene attivare subito un antivirus. Se non fai cose strane Windows Defender va più che bene.

A prescindere dalla formattazione, l’ideale è comunque avere sempre una copia di sicurezza dei tuoi dati più importanti in formato cifrato, soprattutto se decidi di conservarli in Cloud — che è il PC di qualcun altro. Cifrare i dati è facilissimo, e puoi farlo anche con un semplice .zip, che permette di cifrare i file con algoritmo AES-256. Ci vogliono tipo 7 secondi.

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Contromisura 4: usa sistemi di comunicazione sicuri


Le comunicazioni sono forse la parte più importante del patrimonio informativo da proteggere. Quello che devi fare è capire prima di tutto che i servizi di messagistica integrati ai social network non sono strumenti di comunicazione sicuri. Anzi, sono strumenti direttamente monitorati dalle forze dell’ordine e dell’intelligence, come è stato dimostrato più volte anche coi Twitter Files12.

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Lo stesso vale per Instagram, Facebook, TikTok, e così via. Mai diffondere informazioni sensibili attraverso questi canali. La parte peggiore? Presto saranno sorvegliati legalmente e alla luce del sole a causa di leggi come il Chatcontrol.

Meglio preferire strumenti diversi con metodi di crittografia delle comunicazioni, come Signal o Telegram3. Ce ne sono anche altri, ancora migliori, ma hanno poca diffusione e sarai tu a valutare se e come usarli. Se preferisci Meta... anche Whatsapp è cifrato end-to-end.

Contromisura 5: minimizza la tua esposizione quando navighi online


Se ti piace viaggiare o sei uno di quelli a cui piace lavorare dalle poltroncine di Starbucks allora ti conviene imparare a usare una VPN, che è uno strumento molto utile per proteggere i tuoi dati di navigazione da occhi indiscreti e vulnerabilità di sicurezza tipiche delle reti pubbliche come quelle dei bar o degli hotel.

Inoltre, alcune VPN hanno strumenti di ad-blocking che possono anche aiutare a diminuire il rischio di beccarsi malware durante la navigazione.

Vale poi la pena considerare una VPN anche per ridurre l’esposizione dei nostri dati di traffico verso la sorveglianza di stato. Magari non lo saprai, ma molti stati (Italia inclusa) obbligano i provider di Internet e telefonia a tenere dati di navigazione a disposizione delle autorità per periodi di tempo anche molto lunghi. In Italia fino a sei anni.

E poi c’è la questione Tor, che si aggiunge agli strumenti utili per proteggere i dati di navigazione e anche oscurare la tua posizione geografica. Se vuoi saperne di più ne ho parlato in diverse occasioni.

Qui:

Immagine/fotoPrivacy Chronicles

VPN: a che serve, quali sono i rischi e come scegliere il miglior provider

Le Virtual Private Networks (VPN) sono ormai uno strumento diventato di uso comune, con tantissimi servizi diversi e piani di abbonamento di ogni tipo. Ma se comprare un servizio VPN è diventato facilissimo, non lo è altrettanto capire quale possa essere…
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7 months ago · 6 likes · 10 comments · Matte Galt

E qui:

Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Meglio Tor o una VPN?

Qualche tempo fa abbiamo parlato di VPN (Virtual Private Networks) e di come queste possano essere utili per ottenere più privacy online e in qualche modo anche bypassare specifiche leggi di sorveglianza di massa (come quelle italiane). Un altro servizio per aumentare privacy e ottenere un certo livello di anonimato è…
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3 months ago · 7 likes · 2 comments · Matte Galt

Ci sei quasi


Così facendo il rischio di violazione dei tuoi dati e account, di avere infezioni malware o di subire furti d’identità diminuirà moltissimo. Poi sarà tutta discesa. L’importante è non sclerare e non passare da un eccesso all’altro. C’è sempre un trade-off tra sicurezza e comodità, ma non può esserci sicurezza senza comodità, perché tutti ricerchiamo costantemente ciò che ci è più semplice fare.

1

Twitter Files 1

2

Twitter Files 2

3

La crittografia end-to-end per Telegram è abilitata di default solo per le “chat segrete” 1 to 1. Di norma la crittografia è invece client-server, cioè gli admin di Telegram hanno il potere di accedere alle comunicazioni.



Nika, 16 anni, le hanno fratturato il cranio


Nika Shakarami era a capo scoperto, in piedi su un cassonetto mentre mostrava il suo velo in fiamme. Quel 20 settembre 2022 nelle piazze di Tehran giovani donne danzavano tenendosi per mano attorno ai falò dove bruciavano i loro hijab, cantando le canzoni

Nika Shakarami era a capo scoperto, in piedi su un cassonetto mentre mostrava il suo velo in fiamme. Quel 20 settembre 2022 nelle piazze di Tehran giovani donne danzavano tenendosi per mano attorno ai falò dove bruciavano i loro hijab, cantando le canzoni della libertà e gridando slogan contro la Repubblica islamica.

Nonostante la feroce repressione da parte delle forze basij, ragazze e ragazzi escono fuori dalle loro case a ballare in girotondo attorno a un fuoco.

Il ballo intorno al fuoco è un ancestrale retaggio e rappresenta per il popolo iranico, in particolare quello curdo, la vittoria degli oppressi sugli oppressori. Un’antica leggenda persiana narra infatti di un re orco che aveva ridotto il popolo in schiavitù e miseria, senza mai saziarsi della sua brama di ricchezza e di potere. In un giorno infausto, il re pretese dai suoi sudditi i loro figli per cibarsene. Oggi è il regime iraniano che uccide i propri figli, anche gli adolescenti, e la rivoluzione dilaga.

Nika, di appena 16 anni, quel giorno è poi scomparsa nel nulla. Aveva detto ad un’amica che era inseguita dalla polizia. Dopo dieci giorni dalla sua scomparsa la famiglia si è vista consegnare dalle autorità il corpo della ragazza.

Nika aveva il naso fracassato e il cranio fratturato per i colpi inflitti. Le sofferenze per i genitori della povera ragazza non sono finite qui. Il giorno prima della sua sepoltura, il corpo di Nika è stato trafugato dall’obitorio di Kahrizak. La giovane sarebbe dovuta essere seppellita nel cimitero della città natale di Khorramabad, nella provincia del Lorestan abitata prevalentemente dalla popolazione Lur e curda, ma i servizi segreti dei Guardiani della rivoluzione islamica per impedire che il luogo di sepoltura diventasse meta di pellegrinaggio dei giovani in rivolta, come era già avvenuto per Jîna (Mahsa Amini), hanno trasferito la sua salma nel cimitero di un piccolo villaggio di Hayat ol Gheyb, a 40 km dalla sua città natale per evitare che un affollato corteo funebre potesse innescare ulteriori proteste.

La famiglia di Nika era stata informata della sua terribile morte solo dieci giorni. Le forze di sicurezza hanno verbalizzato che la ragazza si era suicidata lanciandosi nel vuoto da una finestra di un’abitazione in cui si era rifugiata e hanno tentato di costringere alcuni membri della sua famiglia a sostenere questa narrazione del tutto inverosimile.

È noto che le autorità iraniane costringono i familiari a dichiarare il falso, cioè che i loro congiunti sono morti o per malattia, o per cause accidentali o perché si sarebbero suicidati. Il regime sequestra i corpi dei manifestanti uccisi e per la restituzione chiede ai familiari un riscatto per metterli a tacere: cioè chiede una confessione pubblica che smentisca la voce di un decesso del loro congiunto per mano dello stato. Insomma, il regime teocratico ha comportamenti e organizzazione di tipo mafioso.

Secondo le risultanze dell’autopsia la causa ufficiale della morte di Nika sarebbe stata provocata da un trauma cranico dovuto ai ripetuti colpi di un corpo contundente.

Nika Shakarami era diventata così un nuovo volto della rivoluzione in corso in Iran per la liberazione del paese dalla Repubblica islamica. Il suo volto di adolescente dolce e ribelle è apparso nei graffiti disegnati sui muri delle città iraniane.

Nika è nata il 2 ottobre 2005 da una famiglia di etnia lur a Khorramabad, città natale anche di suo padre. I lur in origine erano un insieme di tribù aborigene iraniche, provenienti dall’Asia centrale e di tribù pre-iraniche dell’Iran occidentale, come i Cassiti, abitanti del Lorestan, e i Gutei che hanno stretti legami con l’etnia curda.

Come nella società dei bakhtiari e dei curdi, le donne lur hanno maggiore libertà rispetto alle donne di altri gruppi all’interno della regione. Una delle caratteristiche etniche distintive dei lur è la danza popolare.

La popolazione lur non è caratterizzata da un particolare credo religioso, nella loro comunità le pratiche religiose sono individuali e libere. All’interno della comunità lur, così come all’interno di ciascun gruppo familiare, possono coesistere anche pratiche religiose differenti. La maggioranza dei lur è musulmana sciita, ma diversi gruppi praticano una antica religione iraniana come lo yaresanesimo che ha radici nello zoroastrismo, nel mitraismo e nel manicheismo.

Nika lavorava in un bar, era la secondogenita della famiglia e viveva con sua zia a Tehran dove si era trasferita dopo la morte di suo padre.

La morte della giovane curda-iraniana, Mahsa Amini, aveva segnato nel profondo la giovane adolescente Nika Shakarami, ragion per cui aveva deciso di unirsi alle ragazze che si ribellavano all’apartheid di genere e quel giorno infausto del 20 settembre era uscita di casa intorno alle ore 13 per prendere parte a una manifestazione di protesta sul Keshavarz Boulevard di Teheran. Aveva portato con sé una bottiglia d’acqua e un asciugamano per proteggersi dai gas lacrimogeni. Aveva detto alla zia che sarebbe andata a trovare sua sorella.

Era salita su un palco improvvisato e, spavalda, piena di energia e di voglia di libertà, aveva brandito un microfono facendo sfoggio delle sue qualità canore. Quella notte del 20 settembre, i suoi account Telegram e Instagram erano stati cancellati e il suo telefono era stato spento. Il procuratore di Tehran glielo aveva sequestrato e le autorità avevano avuto accesso a messaggi diretti del suo account Instagram.

La CNN ha pubblicato alcuni filmati delle ultime ore di Nika Shakarami durante le proteste. In un video si vede la ragazza mentre cerca di nascondersi dietro le auto ferme nel traffico di Tehran perché inseguita da agenti della polizia. La si vede mentre chiede a un uomo alla guida di una vettura di proteggerla gridando: “Non muoverti, non muoverti, ti prego!”

Un testimone col suo cellulare aveva ripreso la scena in cui si vedeva Nika mentre veniva arrestata e caricata su un furgone della polizia.

La giovane eroina era stata rapita, trattenuta e interrogata dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche per una settimana ed era stata poi reclusa per un breve periodo nella famigerata prigione di Evin, tristemente nota per le orribili e sistematiche pratiche di tortura e di stupro dei prigionieri.

Sulla lapide di Nika è incisa una poesia: “Ti ha partorito con sangue e dolore, ti ha restituito alla madrepatria”. In questi versi la famiglia riconosce in Nika non una ragazza che si sarebbe suicidata, ma una martire per la libertà della sua patria.

Nel 40° giorno dalla sua morte, momento in cui secondo il rito islamico si interrompe il lutto, una grande folla si è radunata presso il suo sepolcro cantando gli slogan delle proteste e una vecchia famosa canzone in luri, nella lingua madre di Nika.

“Oh madre, madre, è ora di combattere!” Sua mamma, con grande coraggio, ha tenuto un breve discorso pubblico sotto gli occhi delle milizie dei paramilitari volontari dei pasdaran armati di tutto punto e pronti a soffocare anche quella triste cerimonia religiosa. La mamma, rivolgendosi a Nika, ha detto: “Quando vedo quel puro seme del tuo pensiero di libertà, di coraggio e onore sbocciare nei cuori di altri cari giovani, io sono felice e grata».

L'articolo Nika, 16 anni, le hanno fratturato il cranio proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



MARGINI


Margini il film Descritta come una "sgangherata commedia punk" (nata dopo una gestazione di dieci anni) che si propone di raccontare la scena hardcore punk italiana, inizialmente concepita dai nostri come un tentativo di riproposizione cinematografica del libro

iyezine.com/margini



26 aprile, CONVEGNO “Intelligenza artificiale, cybersecurity e data protection nella nuova società digitale: violazioni e prevenzione”


Mercoledì 26 aprile 2023 avrò il piacere di partecipare al convegno “Intelligenza artificiale, cybersecurity e data protection nella nuova società digitale: violazioni e prevenzione”, nell’ambito del secsolutionforum, organizzato da Ethos Media Group. Per maggiori info qui.


guidoscorza.it/26-aprile-conve…



È folle e inaccettabile quanto propongono alcuni rappresentanti dei balneatori spalleggiati dalla destra. L'idea di aggirare Bolkestein individuando "nuove are


La cosa migliore che può fare La Russa per il 25 aprile è dimettersi da una carica che non fa per lui visto che non riesce a tenere a freno le sue pulsioni di


Natalità e stupidità


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Irreale


Per quanto sia simpaticamente disperante, il nostro dibattito pubblico e politico considera la realtà un fastidio per idee contrapposte e irreali. Finché uno dice “nero” e l’altro contrappone “bianco” riescono a capirsi, grati a vicenda per avere incarnat

Per quanto sia simpaticamente disperante, il nostro dibattito pubblico e politico considera la realtà un fastidio per idee contrapposte e irreali. Finché uno dice “nero” e l’altro contrappone “bianco” riescono a capirsi, grati a vicenda per avere incarnato l’opposto che certificare la propria esistenza, ma se uno passa e osserva che il mondo è colorato o che stanno discutendo al buio, lo prendono per un nemico del dibattito. Guardate le ultime due trovate.

Il concetto di “sostituzione etnica”, che è in sé una bestialità, è stato utilizzato, negli anni, innumerevoli volte. Poi arriva un ministro che non ne conosce le origini (così dice), forse neanche il significato, crede che sia la stessa cosa di sostenere che si debbano fare entrare meno immigrati e su quello di accende uno spettacolare dibattito, cui partecipano tanti perché è facile, ci si può schierare senza troppo pensare e studiare. Mentre l’obiezione più sensata è un’altra: il ministro si occupa di agricoltura, ovvero uno dei settori che più reclamano altra manodopera e più lavoratori. È ministro di un governo che ha appena finito di approvare un Documento di economia e finanza in cui si sostiene che è necessario far entrare continuamente più immigrati per anni. Un dibattito è sensato e reale se si chiede al signor ministro: va via dal governo perché non ne condivide gli atti o ci rimane perché non condivide quel che ha detto? Ma no, troppo complicato, troppo dedicato a un pubblico che dispone di qualche informazione, meglio adagiarsi sul basico: pro e contro. Non si sa manco cosa.

Surreale che si supponga uno sgravio fiscale di 10mila euro a figlio quando solo il 13% dei contribuenti dichiara un reddito annuo lordo superiore a 35mila, quindi paga meno di 10mila. Alla fine a chi lo facciamo, lo sgravio, al 3, 4 o 5% del 50% degli italiani, che è pure ragionevole supporre siano vecchi? Semmai il quoziente familiare. Ma niente, più facile tenere il dibattito fuori dal mondo: si fanno meno figli perché si è poveri, dateci li sordi, come se non fosse solare che facevamo molti più figli quando avevamo meno, anche sotto le bombe e che per gli animali domestici si spende il quadruplo che per la prima infanzia. Ma che fastidio questi numeri e la pretesa di far pesare la realtà. Scontriamoci fra narratori di frottole contrapposte.

Poi arrivano i fenomeni: richiamiamo gli italiani che sono all’estero. Per cosa? Non facciamo gare, proteggiamo rendite, non potranno aprire uno stabilimento balneare e manco una bancarella. Comprensibile che chi ragiona e pedala neanche stia ad ascoltare. E poi non vada a votare.

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PODCAST. Sudan, Stefano Rebora: “A Khartoum la popolazione è allo stremo. Si spara ovunque”


Intervista al presidente di Music for Peace, una associazione umanitaria genovese presente dal 2018 in Sudan dove assiste mille famiglie e partecipa al potenziamento degli ospedali. L'articolo PODCAST. Sudan, Stefano Rebora: “A Khartoum la popolazione è

di Michele Giorgio

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Stefano Rebora

Pagine Esteri, 21 aprile 2023 – Resta fluida la situazione sul terreno ma l’Esercito regolare sudanese, agli ordini del generale Abdel Fattah el Burhan, avrebbe conquistato una della base militare nel nord-ovest del paese, considerata un importante punto di rifornimento della milizia avversaria, le Forze di supporto rapido (Rsf) di Mohamed Hamdan Dagalo. El Burhan sente di essere in vantaggio e, dopo aver incassato l’appoggio dei Fratelli musulmani sudanesi, ora chiede la resa di Dagalo. Quest’ultimo starebbe ricevendo aiuti dall’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar. Il bilancio di civili, soldati e miliziani uccisi è salito a 400 secondo le organizzazioni internazionali. Per conoscere meglio la situazione sul terreno e le condizioni della popolazione sudanese abbiamo raggiunto al telefono a Khartoum, Stefano Rebora, presidente di Music for Peace, una associazione umanitaria genovese presente dal 2018 in Sudan dove assiste mille famiglie e partecipa al potenziamento degli ospedali.

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Stati Uniti. Uccisioni di massa a ritmo di record nel 2023, un attacco a settimana


Già 88 vittime quest'anno. 17 attacchi stragi in soli 111 giorni e sempre con armi da fuoco L'articolo Stati Uniti. Uccisioni di massa a ritmo di record nel 2023, un attacco a settimana proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2023/04/21/mondo

Pagine Esteri, 21 aprile 2023. Una carneficina ogni settimana. Il ritmo delle uccisioni di massa negli Stati Uniti in questi primi mesi del 2023 è da record. Già 88 vittime in 17 attacchi. In soli 111 giorni e sempre con armi da fuoco.

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Secondo i dati di Associated Press e USA Today, in collaborazione con la Northeastern University, sono 2.842 le persone morte in massacri negli Stati Uniti dal 2006. I numeri delle vittime in questo 2023, però, crescono in maniera impressionante. Gli attacchi si ripetono ogni settimana e coinvolgono persone diverse per età, sesso, provenienza: i bambini della scuola elementare di Nashville, i lavoratori agricoli nel nord della California, persone che danzavano per festeggiare il capodanno.

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Solo nell’ultima settimana sono state uccise a colpi di arma da fuoco 8 persone: 4 durante una festa di compleanno di un 16enne e altre 4 per mano di un b appena uscito di prigione, che ha sparato ai suoi genitori e poi agli automobilisti che percorrevano una trafficata strada del Maine. Pagine Esteri

L'articolo Stati Uniti. Uccisioni di massa a ritmo di record nel 2023, un attacco a settimana proviene da Pagine Esteri.

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Come rendere la privacy un diritto pop e trasformarla da costo a risorsa per le aziende


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!


guidoscorza.it/come-rendere-la…



L’ultimo saluto alla poetessa Salma Khadra Jayyusi, icona intellettuale per la cultura mondiale


La grande intellettuale aveva appena compiuto 95 anni, oltre la metà dei quali spesi a far conoscere la letteratura e la cultura araba a livello internazionale. L'articolo L’ultimo saluto alla poetessa Salma Khadra Jayyusi, icona intellettuale per la cul

di Patrizia Zanelli*

Pagine Esteri, 21 aprile 2023. Giovedì, 20 luglio 2023, è venuta a mancare una figura straordinaria, una delle voci più citate e amate della Palestina. È infatti scomparsa ad Amman la celebre poetessa palestinese Salma Khadra Jayyusi, un nome presente nelle biblioteche universitarie e di innumerevoli case private di tutto il mondo. La grande intellettuale aveva appena compiuto 95 anni, oltre la metà dei quali spesi a far conoscere la letteratura e la cultura araba a livello internazionale tramite le sue pubblicazioni in inglese. La poetessa, che infatti era anche un’accademica e traduttrice, ci lascia oltre quarantacinque libri, soprattutto saggi e antologie. La sua era stata una vita davvero intensa e affascinante che non si può fare a meno di ricordare brevemente.

Nata il 16 aprile 1925 nella città giordana di Salt da padre palestinese – un avvocato e attivista nazionalista – e madre libanese, Salma Khadra trascorre quasi tutta l’infanzia in Palestina, tra Acri e Gerusalemme, dove completerà gli studi secondari presso l’istituto femminile tedesco Schmidt College. Studierà poi letteratura araba e inglese all’Università Americana di Beirut. Tornata a Gerusalemme, insegnerà in un istituto femminile, specializzato nella formazione delle docenti delle primarie. Nel 1946, sposa Burhan Jayyusi, un diplomatico giordano di origini palestinesi.

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Con la Nakba del 1948, Salma Khadra e il marito dovranno lasciare Gerusalemme e non potranno più tornare in Palestina. Negli anni ’50, mentre soggiornano a Bagdad, lei comincia a frequentare gli ambienti letterari dell’allora capitale della poesia araba. Conosce due figure pionieristiche della scuola poetica irachena, la poetessa, studiosa e docente universitaria Nazik Mala’ika (1923-2007) e il poeta Badr Shakir al-Sayyab (1926-1964), che la ispireranno molto. Nel 1960, Salma Khadra si trasferisce con il marito a Beirut e, nello stesso anno, pubblica la sua prima raccolta di poesie, “Il ritorno dalla fonte sognante”.

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Nel 1970, invece, ottiene il dottorato in Letteratura Araba presso l’Università di Londra. Pubblicherà la sua tesi Trends and Movements in Modern Arabic Poetry (Brill, 1977), un’importante monografia in due volumi. Insegnerà in varie università e lancerà progetti di ricerca e di traduzione, coinvolgendo il mondo accademico internazionale. Insignita di più riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Premio Edward Said, nel 2005 – anno in cui è tra le cinque donne palestinesi candidate al Nobel per la Pace – e la “Medaglia di Gerusalemme”, nel 2019, è stata definita la “decana della letteratura araba” e “un’istituzione culturale”. Durante un’intervista rilasciata nel 2020 al quotidiano emiratino Gulf News, Salma Khadra Jayyusi ha dichiarato: “Chiunque cerchi di riunire il mondo ha una missione politica, che è molto benevola e umanista. Questo è l’obiettivo della mia vita… Le mie poesie parlano del fatto di essere umani”. Nel marzo 2023, la stessa poetessa e accademica palestinese ha ricevuto il Premio Mahmud Darwish per la Creatività.

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Patrizia Zanelli insegna Lingua e Letteratura Araba all’Università Ca’ Foscari di Venezia. È socia dell’EURAMAL (European Association for Modern Arabic Literature). Ha scritto L’arabo colloquiale egiziano (Cafoscarina, 2016); ed è coautrice con Paolo Branca e Barbara De Poli di Il sorriso della mezzaluna: satira, ironia e umorismo nella cultura araba(Carocci, 2011). Ha tradotto diverse opere letterarie, tra cui il romanzo Memorie di una gallina (Ipocan, 2021) dello scrittore palestinese Isḥāq Mūsà al-Ḥusaynī, e la raccolta poetica Tūnis al-ān wa hunā – Diario della Rivoluzione (Lushir, 2011) del poeta tunisino Mohammed Sgaier Awlad Ahmad. Ha curato con Sobhi Boustani, Rasheed El-Enany e Monica Ruocco il volume Fiction and History: the Rebirth of the Historical Novel in Arabic. Proceedings of the 13th EURAMAL Conference, 28 May-1 June 2018, Naples/Italy (Ipocan, 2022).

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Il Parlamento europeo è pronto a proporre regole più severe per i servizi online di Intelligenza Artificiale come ChatGPT e per distinguerli dall’IA per scopi generici, secondo una bozza visionata da EURACTIV. L’AI Act è una normativa europea di riferimento...


"La scelta di convogliare di default sulla tua istanza gli utenti dell'app ufficiale è sbagliata!" L'appello di Aral Balkan al fondatore di Mastodon Eugen Gargron

@Che succede nel Fediverso?

Carissimo @Eugen Rochko
Ti prego di rivalutare la decisione di incentivare la centralizzazione sul mastodon.social nell'app ufficiale.

Questo è il tipo di progettazione che una startup finanziata da Venture Capital avrebbe implementato, non una no-profit che agisce nell'interesse di un bene comune.

Sono sicuro che non vuoi che mastodon.social diventi un mini-Twitter e non desideri diventare un mini-Musk.

Non è così che vinceremo.

Più istanze, non più grandi istanze: questa è la chiave.

mstdn.social/@feditips/1102332…

#decentralisation #fediverse #staySmall


Dear @Gargron,

Please reevaluate your decision to incentivise centralisation on mastodon.social in the official app.

This is the sort of design a VC-funded startup would implement, not a non-profit acting in the interests of a healthy commons.

I’m sure you don’t want mastodon.social to become mini-Twitter and you don’t want to become mini-Musk.

That’s not how we win this.

More instances, not larger instances is the key.

mastodon.ar.al/@feditips@mstdn…

#decentralisation #fediverse #staySmall


Unknown parent

@Steffy anch'io preferisco il browser per tutti i servizi del fediverso, mastodon compreso. Tuttavia l'app di mastodon è ben fatta e altre come Fedilab ti danno anche la possibilità di seguire intere istanze. Inoltre l'utente standard di qualsiasi smartphone preferisce sempre l'app

@informapirata :privacypride: @Naixke :mastodon: @Eugen Rochko

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Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
informapirata ⁂

@naixke saranno le mie origini venete, ma trovo decisamente intrigante un'app con un nome del genere... 😅

@steffy @notizie @Gargron



VV. AA - Urla dal Granducato Vol.3


Ha urlato Ginsberg e ha urlato anche Munch, hanno urlato le nostre mamme se, subito dopo aver passato la cera, ci vedevano entrare in casa con le scarpe bagnate ed infangate; pare abbia urlato anche il signor Sbravati  quando nel suo garage, facendo lavoretti da neo pensionato, si schiacciò un dito sette anni fa.

Chi scrive ha co-condotto per svariato tempo un programma radio titolato Urlatori Alla Sbarra (!) e non può che sentirsi affine a quello stuolo  agguerrito di giovani punx figli del Granducato di Toscana, i cui fasti vengono in questi giorni rinverditi da i sempre attenti ragazzi di Area Pirata, che ancora una volta pescano nel torbido di quegli anni irripetibili. @Musica Agorà

iyezine.com/vv-aa-urla-dal-gra…

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PRIVACY DAILY 98/2023


Elon Musk ha minacciato di fare causa a Microsoft per aver utilizzato i dati di Twitter senza autorizzazione. “Hanno fatto training illegamente usando i dati di Twitter. È l’ora di un’azione legale”, ha dichiarato il multimiliardario in un tweet. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli o prove. Microsoft ha rifiutato di commentare. In precedenza,... Continue reading →




Le norme Covid usate per la repressione: studentessa condannata per una protesta | L'Indipendente

"La manifestazione si era svolta nell’ambito di una giornata nazionale di proteste a seguito della morte di Lorenzo Parelli, lo studente deceduto nel corso delle attività di alternanza scuola-lavoro, alla quale avevano aderito centinaia di migliaia di studenti. [...] La decisione di punire una sola persona nell’ambito di una manifestazione altamente partecipata spoliticizza il significato della protesta, riducendone la portata alla semplice responsabilità personale di un individuo o due."

lindipendente.online/2023/04/2…



Proseguono gli incontri con L'Ora di Costituzione! Il tema della terza lezione è sui Rapporti etico-sociali (dall’art.29 all’art. 47).

Seguite qui la diretta streaming dalle ore 10.30 ▶️ youtube.



La povertà è la quarta causa di morte della popolazione negli Stati Uniti | Diogene

"L’analisi ha rilevato che solo le malattie cardiache, il cancro e il fumo erano associati a un numero maggiore di decessi rispetto alla povertà. Obesità, diabete, overdose di droga, suicidi, armi da fuoco e omicidi, tra le altre comuni cause di morte, erano meno letali della povertà."

diogeneonline.info/la-poverta-…

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Da domenica 23 a martedì 25 aprile, presso il Circuito delle Terme di Caracalla, è in programma la settantaseiesima edizione del Gran Premio della Liberazione, organizzata dall’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e dalla Federazione Ciclistica Ita…


Mad Kime design 2023


La collaborazione ormai consolidata tra In Your Eyes ezine, Incontroluce Serigrafia e Mad Kime propone anche quest’ anno il vostro capo dell’ estate.

Un capo elegante per la vostra estate super VIP.


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Vi piacciono le nostre tshirt?


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Marongiu & i Sporcaccioni - Welcome to Bisiacaria


Marongiu & i Sporcaccioni sono i ragazzi del bar che fanno musica nel tempo libero, e che hanno i nostri problemi, ma li sfogano raccontando la vita di provincia attraverso una musica davvero piacevole e che ti rende leggero, nel senso che parla di cose che chi ha vissuto e vive in provincia vede ogni giorno. @Musica Agorà

iyezine.com/marongiu-i-sporcac…

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Fr.#27 / La buona e doverosa sorveglianza


Nel frammento di oggi: tutti i dati degli abbonamenti ai trasporti pubblici al Fisco / A New York arrivano i robot-spia / Roma promette l'espropriazione digitale / Meme e citazione del giorno.

Parere positivo per la sorveglianza dei dati sugli abbonamenti al trasporto pubblico


Con un recente comunicato il Garante Privacy ci informa di aver dato parere positivo all’invio telematico dei dati sugli abbonamenti ai mezzi pubblici all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione dei dati degli abbonamenti di tutti i cittadini italiani sarebbe propedeutica alla compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Le comunicazioni saranno facoltative per soggetti pubblici e privati peri periodi d’imposta 2023 e 2024 e poi obbligatorie a partire dal periodo d’imposta 2025 e riguardano i trasporti locali, interregionali e regionali.

Certo, è strano però che il Garante non abbia sollevato alcuna contestazione a questa comunicazione massiva di dati, considerando che non più di tre anni fa criticava duramente lo schema dell’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica, adducendo proprio l’enorme potere informativo e di profilazione derivante dall’accentramento di dati:

prevedono la profilazione di tutti i contribuenti, anche minori d’età, e […] si ritiene invece necessario, attesi i rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati approfondire separatamente l’istruttoria al fine di acquisire ulteriori elementi di valutazione, al fine di individuare idonee garanzie…1


In ogni caso, sono certo che col parere positivo del Garante non ci sarà alcun rischio e potremo dormire sonni tranquilli, consapevoli che è tutto per il bene comune.

Anche Privacy Chronicles ha ricevuto parere positivo dal Garante Privacy. No, non è vero. Ma è un bene o un male?

Per fortuna ci protegge anche da ChatGPT, perché quello sì che è pericoloso.

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A New York arrivano i robot spioni


La polizia di New York si è recentemente dotata di alcuni giocattoli tecnologici che entreranno presto a far parte dell’armamentario dei buoni agenti impegnati a preservare la sicurezza della città2.

Saranno due robot diversi, che fanno cose diverse. Ci sarà “Digidog”, chiamato anche Spot, che aiuterà gli agenti a gestire situazioni pericolose evitando di mettere a repentaglio la loro vita. Spot è un robot-cane di cui si parla da molti anni, sviluppato da Boston Dynamics — azienda molto famosa nel campo della robotica.

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Spot è probabilmente tra i robot più avanzati al mondo e può fare un sacco di cose, come andare in ricognizione con telecamere e sensori vari. Pare che secondo il Sindaco sia cruciale per mantenere la città sicura:

The robotic mobile K-9 device is part of a number of technological rollouts the city said is "crucial" in keeping the city safe.


Viene da chiedersi quali siano state le valutazioni sulle quali hanno deciso che adottare un robot-cane fosse assolutamente fondamentale per la sicurezza della città. Data l’utilità cruciale di Spot, dobbiamo aspettarci che i pastori tedeschi delle unità cinofile saranno presto sostituiti da questo gran bel pezzo di (costosa) tecnologia?

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Il secondo pezzo è invece più goffo ma decisamente più spione di Spot. Si chiama K5 Autonomous Security Robot (ASR) ed è letteralmente una cabina mobile di sorveglianza che grazie all’intelligenza artificiale potrà anche riconoscere potenziali minacce alla sicurezza pubblica. Dicono che verrà usato in campus, centri commerciali e altri luoghi strategici che hanno bisogno di più sorveglianza. C’è sempre bisogno di più sorveglianza, no?

Sicuramente servirà un po’ di tempo per abituarsi a queste presenze, ma non ho dubbi che i buoni cittadini di New York ne saranno in grado. D’altronde, i loro cugini cinesi sono già ben abituati da tempo a vedere girare in città robot automatizzati per la sorveglianza di massa. Però hey, è per la nostra sicurezza.

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Anche Roma si dà all’espropriazione digitale


Dopo Venezia, Milano e Bologna, anche a Roma arriva il virus dell’espropriazione digitale. Secondo la Presidente del I Municipio di Roma il turismo deve essere limitato; Roma non può essere un dormitorio per turisti. Strano, considerando che fino a qualche tempo fa tutti ci raccontavano di come il turismo fosse l’oro dell’Italia.

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In ogni caso, la soluzione espropriativa è molto semplice e sempre la stessa: codici identificativi, piattaforme digitali, limiti agli affitti e all’apertura di B&B, monitoraggio continuativo. Secondo la Bonaccorsi infatti è necessario e assolutamente urgente obbligare i “portali online e i motori di ricerca a pubblicare solo annunci delle strutture dotate di codice identificativo rilasciato dal comune”.

C’è da dire che rispetto al Sindaco di Venezia almeno non ha ancora minacciato gli abitanti di ritrovarsi il picchetto di agenti della guardia di finanza h24 davanti al portone di casa.

Ma non lamentatevi: lo fanno per il vostro bene.

6642913Vuoi supportare Privacy Chronicles? Dona qualche satoshi con il tuo wallet LN preferito. Scansiona il QR Code oppure clicca qui!

Meme del giorno


231928

Citazione del giorno

“The world, viewed philosophically, remains a series of slave camps, where citizens – tax livestock – labor under the chains of illusion in the service of their masters.”
Stefan Molyneux

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Il cielo sotto Skynet

Skynet esiste già, ed è in Cina. È questo il nome con cui amichevolmente ci si riferisce al sistema interconnesso di sorveglianza presente su tutto il territorio cinese. Un nome, una garanzia, direi. Mi piace sempre parlare di Cina, perché credo che purtroppo sia una…
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2 months ago · 8 likes · 2 comments · Matte Galt

Leggi gli altri Frammenti!

1

gpdp.it/web/guest/home/docweb/…

2

nbcnewyork.com/news/local/say-…




UK data reform bill revived after lengthy legislative delay  


The UK’s data reform bill, set to revamp the country’s post-Brexit data protection regime, was debated in Parliament on Monday (17 April) after being shelved for several months.


euractiv.com/section/data-priv…



Parole belle, giuste e definitive di Luciana Littizzetto su Enea, il bambino


#CTCF

Puoi ascoltarle su Raiplay dal minuto 1:59:36:
raiplay.it/video/2023/04/Che-t…

Oppure leggerle qui:
"Caro Enea, bel cicciottino di 2 kg e mezzo, cucciolo di specie umana, super-millenial, classe 2023. Piccolo avannotto che dai le tue prime bracciate nel mare tempestoso della vita.
Perché la tua mamma dopo averti tenuto nella sua pancia per nove mesi ha pensato che saresti stato meglio lontano da lei. Credo che questa decisione le sia costata molto cara, sai Enea. Così ti lasciato in una culla per la vita a Milano.
Le culle per la vita non ci sono solo a Milano sai. Ci sono in tante città d’Italia. Ci sono a Napoli, Varese, Parma, Padova, Firenze e Roma. Più di una in ogni regione. E funzionano così: Appena la mamma appoggia il bambino in quella piccola cuccia calda scatta un sensore collegato con l’ospedale più vicino che allerta i medici che intervengono subito.
Per questo non credere mai a quelli che dicono che la tua mamma ti ha abbandonato. Non ti ha abbandonato, ti ha affidato. Son due verbi molto diversi sai…quando crescerai lo capirai.
Abbandonare significa mettere in pericolo, fregarsene di cosa succederà dopo, vuol dire che non te ne importa niente.
Affidare invece è diverso. È avere così tanta fiducia nell’altro da chiedergli di custodire la cosa che più ti sta a cuore.
Semplicemente le mani di mamma hanno incontrato altre mani. È stata una catena d’amore Enea caro.
Non succede solo a te sai. Pensa che in Italia capita a 400 bambini all’anno. E la maggior parte trova una nuova famiglia già dall’ospedale.
Sai, per noi adulti la vita è un casino e a volte siamo costretti a fare cose che non vorremmo. Sembra strano dirlo a te che di settimane su questa terra ne hai così poche ma ti assicuro che più invecchi più le cose si complicano.
Non so come mai la tua mamma l’abbia fatto e se vogliamo davvero rispettarla non dobbiamo neanche chiedercelo. Al contrario. Dobbiamo custodire il suo segreto con rispetto, silenzio e soprattutto compassione.
Sappi comunque che mamma, con il suo gesto pieno di amore e di dolore, ha messo in moto una catena di protezione che nei decenni in Italia abbiamo reso sempre più forte…
E che parte dagli ospedali, fino ad arrivare ai tribunali dei minori, agli assistenti sociali, ai genitori affidatari, a quelli adottivi.…
E questa catena sta dentro una cosa che si chiama Stato e serve apposta per tutelare i diritti di tutti, neonati, bambini, mamme e papà perduti e fragili. Famiglie tradizionali e famiglie non tradizionali.
Perché non è vero che la società non esiste. Esiste eccome. E dobbiamo fidarci di lei.
Porti un nome importante, Enea, il nome di un signore fuggito da una città in fiamme per cercare una nuova vita e una nuova casa… la stessa cosa è capitata a te… quell’altro Enea ce l’ha fatta, sono sicura che ce la farai anche tu.
Ti auguro di diventare tutto ciò che si sogna da bambini: astronauta, calciatore, Harry Potter, pilota di Ferrari, dentista di Leoni in Africa, rockstar come i Maneskin…sosia di Chiattillo o mimo ai semafori.
Sono certa che avrai al tuo fianco una mamma e un papà al 100% che ti ameranno moltissimo. Ti ameranno un botto. Non dubitarne mai neanche un secondo.
Purtroppo la vita a volte somiglia alla scuola guida: le partenze in salita sono difficili, certo, ma se impari a farle, poi non ti spaventa più nulla.
Benvenuto pulcino di Pasqua. Ti riempiamo di baci. Luciana."

#CTCF


GLI INSEGNANTI DANESI USANO LE APP PER CONTROLLARE L'UMORE DEI PROPRI STUDENTI

@Etica Digitale (Feddit)

Le aziende affermano che il software può aiutare a migliorare il benessere, ma alcuni esperti temono che potrebbe avere l'effetto opposto. Di Arian Khameneh su Technology Review

Ci sono poche prove che una quantificazione di questo tipo possa essere utilizzata per risolvere problemi sociali e promuovere l'abitudine all'autosorveglianza fin dalla tenera età potrebbe alterare radicalmente il rapporto dei bambini con se stessi e tra di loro in un modo che li fa sentire peggio. piuttosto che migliore. "Difficilmente possiamo andare in un ristorante o a teatro senza che ci venga chiesto come ci sentiamo dopo e spuntando caselle qua e là", afferma Karen Vallgårda, professore associato all'Università di Copenaghen che studia storia della famiglia e dell'infanzia. "C'è una quantificazione delle emozioni e delle esperienze che sta crescendo, ed è importante che ci chiediamo se questo sia l'approccio ideale quando si tratta del benessere dei bambini".

NB: Gli scolari danesi sono nel bel mezzo di una crisi di salute mentale che uno dei più grandi partiti politici del paese ha definito una sfida "uguale all'inflazione, alla crisi ambientale e alla sicurezza nazionale". Nessuno sa perché, ma in pochi decenni il numero di bambini e giovani danesi affetti da depressione è più che sestuplicato. Un quarto degli alunni della nona elementare riferisce di aver tentato l'autolesionismo. (il problema non è circoscritto alla Danimarca: gli episodi depressivi tra gli adolescenti statunitensi sono aumentati di circa il 60% tra il 2007 e il 2017, e anche i tassi di suicidio tra gli adolescenti sono aumentati di circa il 60% nello stesso periodo). preoccupazioni" sullo stato mentale dei bambini che vedono nel loro lavoro e ha avvertito che se non si interviene immediatamente, "non vedono alcuna speranza per invertire la tendenza negativa".

Immagine di NICOLE RIFKIN

CONTINUA QUI