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Appello: fermare la fame come arma di guerra


L'85% dei 258 milioni di persone in condizioni di crisi alimentare, vive in un Paese in conflitto, scrive in un rapporto Azione contro la Fame. L'articolo Appello: fermare la fame come arma di guerra proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2

della redazione

Pagine Esteri, 25 maggio 2023 – Occorre fermare l’uso della fame come arma di guerra. E’ questo l’appello che lancia la ong internazionale Azione contro la Fame che in uno studio – “No matter who’s fighting, hunger always wins” – appena pubblicato dimostra come i conflitti e la violenza, che sono il principale motore della fame, minacciano la sicurezza alimentare di milioni di persone nel mondo.

L’85% dei 258 milioni di persone in condizioni di crisi alimentare, vive in un Paese in conflitto, scrive Azione contro la Fame, aggiungendo che pee 117 milioni di esseri umani i conflitti rappresentano la causa principale e diretta della fame.

L’organizzazione globale mette in luce come sia la fame, in fin dei conti, ad avere la meglio in ogni conflitto e come a pagare il prezzo maggiore siano sempre i civili. Il report analizza i dati di un’ampia gamma di conflitti armati in tutto il mondo per identificare le connessioni specifiche e complesse tra guerre e fame.

Il 24 maggio di cinque anni fa, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottava all’unanimità la Risoluzione 2417, che riconosce il legame mortale tra conflitti e fame e dichiara che l’uso della fame come arma può costituire un crimine di guerra. Nonostante questa iniziativa storica, da allora non è stato aperto alcun procedimento giudiziario per crimini legati alla fame e l’insicurezza alimentare causata dai conflitti è in aumento.

“Le guerre sono la principale causa di fame nel mondo, eppure sia i conflitti che la fame sono prevenibili. Ed è questo che li rende ancor più inaccettabili – ha dichiarato Simone Garroni, direttore di Azione contro la Fame – l’allarmante recrudescenza della fame nel mondo va di pari passo con il numero e l’intensità crescenti dei conflitti armati e con la palese inosservanza del diritto umanitario internazionale da parte dei belligeranti”.

Il diritto umanitario internazionale, infatti, proibisce gli sfollamenti forzati, la contaminazione da mine e gli attacchi alla terra, al cibo, all’acqua e agli operatori umanitari, tuttavia, Azione contro la Fame e altre organizzazioni presenti in Paesi colpiti da conflitti lunghi e sanguinosi, riportano che queste azioni continuano ad essere compiute impunemente, privando le persone della possibilità di nutrire sé stesse e le loro famiglie. Basti pensare che nel 2022, 376.400 persone hanno sperimentato condizioni di carestia, ovvero il livello più estremo e mortale di fame, in Afghanistan, Burkina Faso, Haiti, Nigeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen – tutti Paesi che affrontano conflitti prolungati o gravi condizioni di insicurezza.

Il rapporto di Azione contro la Fame include testimonianze dirette sull’impatto dei conflitti sulla sicurezza alimentare di molti Paesi, come Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Siria. Un intervistato siriano ha raccontato: “le persone armate in questo Paese non rispettano i civili e ciò provoca enormi sofferenze nella popolazione. Quest’anno abbiamo seminato le nostre terre con grano e orzo; la stagione del raccolto è molto vicina. Le piogge sono state scarse quest’inverno e non possiamo irrigare con l’acqua dei nostri pozzi perché tutte le attrezzature sono state saccheggiate”.

Il rapporto descrive nel dettaglio tutti i modi in cui la fame può essere usata come arma di guerra: sfollamenti forzati, distruzione o saccheggio dei raccolti, espropriazione dei terreni, distruzione delle infrastrutture e dei servizi essenziali, contaminazione dei terreni agricoli con le mine antiuomo e, non da ultimo, azioni che ostacolano l’accesso umanitario.

Infine, l’analisi offre raccomandazioni su come le parti in conflitto e gli Stati membri delle Nazioni Unite possono ridurre la fame causata dai conflitti e investire nella costruzione della pace per prevenire l’insicurezza alimentare.

Per sostenere le sue richieste, Azione contro la Fame ha lanciato una petizione in tutti i Paesi del suo network, chiedendo ai cittadini di aderire all’appello rivolto ai leader mondiali. Pagine Esteri

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ULTIM'ORA - Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha appena eletto Anu Talus (FI DPA) come suo nuovo presidente.

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il nuovo presidente sostituirà il presidente uscente Andrea Jelinek e supervisionerà il lavoro del consiglio per i prossimi 5 anni.

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Commissario


L’attenzione si concentra sulle cifre, mentre si dovrebbe prestare maggiore attenzione ai meccanismi. Disastri e risarcimenti passano, mentre le ragioni per cui gli investimenti in sicurezza non sono stati fatti restano. Viviamo una specie di long Covid e

L’attenzione si concentra sulle cifre, mentre si dovrebbe prestare maggiore attenzione ai meccanismi. Disastri e risarcimenti passano, mentre le ragioni per cui gli investimenti in sicurezza non sono stati fatti restano. Viviamo una specie di long Covid economico: più che la prevenzione conta il ristoro.

La cifra è importante: 2 miliardi. Si stima sia un terzo dei danni che saranno successivamente accertati e che, quindi, richiederanno altre spese. Sono sospesi i pagamenti e gli adempimenti fiscali fino alla fine di agosto, mentre le scadenze relative ai mutui e altre pendenze bancarie sono rinviate in virtù del già esistente protocollo firmato dall’Associazione bancaria italiana. Ci saranno sostegni a fondo perduto (vale a dire che i soldi non devono essere restituiti, come per un terzo di quelli europei legati al Pnrr, ma in quel caso sono sostenuti dai contribuenti europei, mentre in questo da quelli italiani) per aziende e professionisti, come per il riacquisto di macchinari.

Una spesa necessaria, è fuori discussione. Ma pur sempre una spesa che non porterà neanche al punto di partenza, prima dell’alluvione, visto che molti danni materiali, a cominciare da quelli ai campi agricoli, non sono recuperabili immediatamente. Se quelle cifre fossero state spese nei lavori strutturali per mettere in sicurezza, incanalare le acque, conservarle per le irrigazioni, pulire i fiumi et cetera, avrebbero creato occasioni di lavoro, ridotto enormemente i danni e, quindi, sarebbero state spese con maggiore profitto e minore dolore. Il che porta alla questione più rilevante e più trascurata, quella dei meccanismi.

Il lato positivo è che quanti guidano il governo e la Regione, Meloni e Bonaccini, hanno ribadito la piena collaborazione istituzionale, talché il disastro sia affrontato senza l’ostacolo d’inutili battibecchi e rimpalli. Dovrebbe essere la regola di sempre, non è detto che regga fino alla fine, comunque è una buona premessa. È intuibile che Meloni avrebbe gradito nominare Bonaccini commissario preposto al ripristino della possibile normalità, incassando il risultato di un governo di destra che incarica un esponente della sinistra o, meglio, chi ha preso più voti a livello nazionale riconosce il ruolo di chi ne ha presi di più a livello regionale. Forse è proprio il significato di quel gradimento ad avere indotto altri governanti – alleati di Meloni ma a lei non così devoti – a mettersi di traverso. Sicché commissario unico è stato nominato il già commissario alla siccità, ovvero il dottor Dell’Aqua (un destino).

Il commissario dovrà predisporre i programmi triennali d’intervento, nei sette distretti idrografici d’Italia. Dovrà farlo perché non è stato mai fatto. Dovranno essere predisposti entro il 30 giugno, inviati al Ministero dell’Ambiente, che poi li trasmetterà a quello dell’Economia, quantificando il fabbisogno per il tempo che andrà dal 2024 al 2026. Per predisporre quel che non fu mai disposto, il commissario se la vedrà anche con i commissari già nominati – tutti straordinari, tutti legati a disastri – ma che a oggi non hanno aggiornato le tre banche dati nazionali che sorvegliano (si fa per dire) l’italico suolo: Rendis per la difesa di detto suolo, FloodCat per le alluvioni e Iffi per le frane. Non abbiamo i programmi triennali previsti dalle leggi, ma manco i dati sulla base dei quali si potrebbe redigerli. Che succede se entro giugno non si finisce il lavoro? Nulla. Magari passa del tempo e poi si nomina un commissario al commissario che coordina i commissari.

Questo è il punto vero, questo il pezzo rotto del meccanismo istituzionale. Si può fantasticare di presidenti eletti e si può anche incoronarli, si possono redigere riforme costituzionali che scolpiscano il potere nel granito, ma se la macchina ha il motore rotto e le ruote quadrate puoi mettere al volante un pilota di Formula 1 acclamato dalle folle, ma potrà fare solo “brum brum” con la bocca. Questa prosaica materia del fare e del realizzare non appassiona però nessuno, né sul palco né in platea. E ci si rivede alla prossima occasione, ristorando l’irristorabile.

La Ragione

L'articolo Commissario proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 30 maggio 2023, Trieste


SAla Adriatica, Hotel Hilton, Trieste Interviene: PINO ANTONIONE, President della Società Internazionale di Divulgazione Manlio Cecovini L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 30 maggio 2023, Trieste pro

SAla Adriatica, Hotel Hilton, Trieste

Interviene:
PINO ANTONIONE, President della Società Internazionale
di Divulgazione Manlio Cecovini

L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 30 maggio 2023, Trieste proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



GIORNATA INTERNAZIONALE DEI BAMBINI SCOMPARSI


📌Cosedagarante| “La privacy non è, non può essere e non deve essere di ostacolo alla ricerca dei bambini scomparsi. Si tratta come sempre di bilanciare diritti solo apparentemente e virtualmente contrapposti ed è un bilanciamento possibile”. L’ho detto questa mattina nel portare il mio saluto al convegno organizzato da TELEFONO AZZURRO in occasione della Giornata... Continue reading →


PRIVACY DAY FORUM – Inclusività e società digitale


📌Cosedagarante| Questa mattina ho avuto il piacere di partecipare ai lavori del PRIVACY DAY FORUM organizzato a Pisa dal CNR e da FEDERPRIVACY per parlare di inclusivi nella società digitale


guidoscorza.it/rivacy-day-foru…



di Gaetano Azzariti - Riforme Il presidenzialismo favorirebbe la definitiva eclisse del parlamento, configurando un governo fondato sul principio d’identit


RADIO ANCH’IO – Oblio oncologico come battaglia di civiltà


📌Cosedagarante| Questa mattina sono intervenuto a Radio Anch’io per parlare di oblio oncologico, una battaglia di civiltà che non dobbiamo perdere prima a livello sociale che giuridico. Qui il link per riascoltare la puntata raiplaysound.it/programmi/radi…


guidoscorza.it/radio-anchio-ob…



In Cina e Asia – La base americana di Guam minacciata dagli hacker cinesi 


In Cina e Asia – La base americana di Guam minacciata dagli hacker cinesi guam
I titoli di oggi:

La base americana di Guam minacciata dagli hacker cinesi
Ricercatore militare russo accusato di tradimento per aver passato segreti alla Cina
Cina: sempre più scioperi e proteste da parte dei lavoratori
Hong Kong: cancellazioni in massa dal registro dei donatori di organi
Papa Francesco chiede "libertà" di culto per i cattolici cinesi

L'articolo In Cina e Asia – La base americana di Guam minacciata dagli hacker cinesi proviene da China Files.



Oggi alle ore 11.00, alla presenza del Ministro Giuseppe Valditara e del Sottosegretario Paola Frassinetti, verranno presentate le attività didattico-formative del macro-progetto “Valori in Rete” dell’anno scolastico 2022/2023.


PRIVACYDAILY


N. 125/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: L’avviso della Federal Trade Commission della scorsa settimana sul suo piano di repressione delle aziende sanitarie che utilizzano i dati dei clienti per il marketing è un segnale di guerra legale in arrivo. Il piano di utilizzare una norma sulla cybersicurezza vecchia di 14 anni “sta davvero superando... Continue reading →


Pixelfed v0.11.7 è ora disponibile! 🎉

@Che succede nel Fediverso?

Punti salienti:
- Rilevamento avanzato di Autospam
- Autospam ora avvisa gli utenti tramite notifiche
- Nuova pagina del dashboard di Autospam
- Diverse correzioni di archiviazione multimediale
- Supporto postgres migliorato
- Vari miglioramenti mastoApi

github.com/pixelfed/pixelfed/r… # pixelfed


Pixelfed v0.11.7 is now available! 🎉

Highlights:
- Advanced Autospam Detection
- Autospam now warns users via notifications
- New Autospam dashboard page
- Several media storage fixes
- Improved postgres support
- Various mastoApi improvements

github.com/pixelfed/pixelfed/r… #pixelfed


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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

tempo fa era stato introdotto su mastodon un sistema per limitare le iscrizioni automatiche di spambot, sistema che è stato migliorato recentemente in seguito allla grande ondata di cryptospammers.
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)


La Direzione nazionale esprime il cordoglio ai familiari delle vittime e la solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione a nome di tutte le compagne e


Coloni israeliani attaccano il villaggio palestinese di Burqa


L'attacco è avvenuto dopo una visita al villaggio fatta da alcuni diplomatici europei per esprimere solidarietà per raid passati subiti da Burqa L'articolo Coloni israeliani attaccano il villaggio palestinese di Burqa proviene da Pagine Esteri. https:

della redazione

Pagine Esteri, 25 maggior 2023 – I palestinesi denunciano un raid di decine di coloni israeliani al villaggio di Burqa (Nablus), con l’esercito che non avrebbe fatto nulla per fermare l’attacco e ha sparato contro i palestinesi che protestavano. Due abitanti sono stati feriti. Una stalla e decine di alberi di olivo sono stati dati alle fiamme.

L’attacco è avvenuto dopo una visita al villaggio fatta da alcuni diplomatici europei per esprimere solidarietà per raid passati subiti da Burqa.

La tensione nell’area è forte dopo la decisione delle autorità israeliane di permettere il ritorno dei coloni nell’area dell’insediamento di Homesh, demolito nel 2005 dall’esercito, costruito in parte su terre di Burqa. I coloni sperano adesso di ricostruire l’insediamento, ipotesi al momento lontana, per la contrarietà espressa dagli Stati uniti. Pagine Esteri

pagineesteri.it/wp-content/upl…

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Thomas Sankara: il debito è il nuovo colonialismo (1) | Piccole Note

"Thomas Sankara è sconosciuto ai più, almeno per noi che riconduciamo il mondo ai nostri piccoli confini. In Africa è un eroe, un modello, un’ispirazione per tutti quelli che sognano la fine del colonialismo (o neo che è uguale) che costringe ancora tanta parte del continente a forme di schiavitù meno manifeste (sulle quali nessuna parola dei Black Lives Matters e nessun inginocchiamento)."

piccolenote.it/pagina2-news/th…



Domani, giovedì 25 maggio, porteremo in Senato dieci scatoloni con 104.000 firme per le dimissioni del presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa. Alle 11,


Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso pubblici oggi gli esiti delle domande di mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2023/2024.

Su un totale di 82.282 richieste, quelle soddisfatte a livello nazionale sono state 44.



Presentazione del libro “La Cina di Xi Jinping. Verso un ordine mondiale sinocentrico?” di Gabriele e Nicola Iuvinale


Si terrà martedì 30 maggio, dalle 14 alle 16, in Sala Nassirya al Senato della Repubblica la presentazione del libro “La Cina di Xi Jinping. Verso un ordine mondiale sinocentrico?” curato da Gabriele e Nicola Iuvinale, edito da Antonio Stango Editore. Una

Si terrà martedì 30 maggio, dalle 14 alle 16, in Sala Nassirya al Senato della Repubblica la presentazione del libro “La Cina di Xi Jinping. Verso un ordine mondiale sinocentrico?” curato da Gabriele e Nicola Iuvinale, edito da Antonio Stango Editore. Una ricerca ampia e minuziosa, condotta mediante fonti open source, che documenta la crescita della Cina negli ultimi venti anni e con essa l’intensificarsi delle minacce alla democrazia, alla sicurezza e all’ordine internazionale basato sulle regole.

Dopo l’apertura del Sen. Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente della Commissione del Senato per le Politiche dell’UE e Presidente del Global Committee for the Rule of Law – Marco Pannella e coordinatore del Dipartimento Politiche Internazionali del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, interverranno: Giulia Pompili, giornalista de Il Foglio, Gabriele Carrer, giornalista di Formiche.net, Arturo Varvelli, capo dell’ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations, Fabrizio Luciolli, presidente del Comitato Atlantico Italiano e membro del Dipartimento Politiche Internazionali del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi, Antonio Stango, editore e Presidente della Federazione Italiana Diritti Umani, Gabriele Iuvinale e Nicola Iuvinale Autori, Giovanni Terzi, direttore di The Global News. Modererà Angelo Polimeno Bottai, giornalista e Presidente di Eureca.

Per decenni, le democrazie liberali si sono illuse che la modernizzazione della Cina avrebbe determinato anche la sua democratizzazione. La liberalizzazione economica che avrebbe prodotto libertà politica per i cittadini cinesi, l’impegno diplomatico con l’Occidente e l’ingresso di Pechino nell’Organizzazione Mondiale del Commercio non hanno mitigato l’autoritarismo del Partito Comunista Cinese, come pronosticato invece da molti. Sono stati commessi gravi errori, alimentati anche da un mercantilismo miope che ha scelto di anteporre i propri interessi a quelli generali di sicurezza degli Stati. L’insieme delle regole ed istituzioni internazionali basate sui principi universali democratici sono oggi apertamente minacciati da Cina, Russia, Iran e da altri Paesi accomunati da un sentimento anti-occidentale e revanscista.

Come scrive nella prefazione il Sen. Giulio Terzi: “questo libro contribuisce finalmente a fare chiarezza e a gettare luce su quello che è necessario conoscere: ‘conoscere per deliberare‘, affermava nel secolo scorso un gigante del pensiero liberale come Luigi Einaudi. Dobbiamo aggiungere ‘conoscere, discutere e infine deliberare’ nell’interesse dell’Italia e dell’Europa per non essere ingannati dal progetto di dominio globale antidemocratico della Cina di Xi Jinping.”

Per partecipare occorre accreditarsi scrivendo a matteo.angioli@senato.it

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”Privacy inclusiva nella nuova civiltà digitale”


📌Cosedagarante| Domani a partire dalle 9,10 avrò il piacere di partecipare al PRIVACY DAY FORUM organizzato da CNR e FEDERPRIVACY per parlare della privacy inclusiva nella nuova civiltà digitale.


guidoscorza.it/privacy-inclusi…



Cavo Dragone alla Nato? La congiuntura è favorevole. Parla Mauro


Un prestigio notevole, rispetto al quale sono pochi quelli che nel panorama della dirigenza militare europea e internazionale possono mettere sul piatto lo stesso livello. Questo il lusinghiero giudizio che l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, affida

Un prestigio notevole, rispetto al quale sono pochi quelli che nel panorama della dirigenza militare europea e internazionale possono mettere sul piatto lo stesso livello. Questo il lusinghiero giudizio che l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, affida a Formiche.net circa la candidatura del capo di Stato maggiore della Difesa, dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, al ruolo di presidente del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica. “Siamo in una congiuntura favorevole”, certifica e nel riflettere sulla possibilità concreta che l’Italia possa ottenere il delicato incarico, richiama anche sulla valutazione del cosiddetto B9, ovvero il vertice del Formato di Bucarest, costituito da Bulgaria, Romania, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia.

Dopo il passo indietro di Mario Draghi al ruolo di successore di Jens Stoltenberg, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ufficializzato il fatto che l’Italia punta sull’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa, nel ruolo di presidente del Comitato militare Nato. Secondo lei è una possibilità concreta?

È una possibilità più concreta e lo è ancora di più se gli altri si allineano. Dobbiamo partire da un ricordo che è anche un evidenza dell’ultimo Presidente del Comitato militare italiano, che è stato un ammiraglio della Marina, in quel momento Capo di Stato maggiore della difesa, che risponde al nome di ammiraglio Di Paola, poi ministro della Difesa. Quella è stata l’ultima relazione che ha sorriso ai colori italiani. Quindi dal mio punto di vista ci sono tutte le condizioni perché questo nuovo passaggio possa essere rispondente alle indicazioni del Governo italiano.

Per quali ragioni?

Intanto per il valore della candidatura che è un valore in sé e oggettivamente riconosciuto, sia dal contractor del contesto Nato che dagli americani. Voglio sottolineare, in questo senso, che nel caso di Cavo Dragone stiamo parlando di un pilota della Marina, quindi di un uomo che ha lungamente maturato relazioni con il partner transatlantico. Inoltre si tratta di un uomo che, per l’esperienza nel settore delle missioni internazionali e per la qualità delle attività svolte, è sicuramente ben visto nei contesti militari che fanno capo all’accordo Atlantico.

L’Ammiraglio Cavo Dragone è molto apprezzato in Italia e all’estero, sopratutto negli Usa. Ad aprile si è recato a Washington, dove ha incontrato i vertici del Pentagono e dove è stato intervistato dall’autorevole think tank Atlantic Council. Nominato capo di Stato maggiore della Difesa a novembre 2021, dovrebbe terminare il mandato a novembre 2024. Siamo in una congiuntura favorevole?

Onestamente direi di sì. Primo perché può essere influente la discussione che viene in parallelo sulla definizione del ruolo di Segretario generale della Nato. Ovvero, avendo rinunciato l’Italia o non avendo ritenuto opportuno l’Italia promuovere una candidatura in quel senso lì, ora è più facile fare accordi per un’altra importante, per certi versi quasi equivalente funzione, all’interno della struttura Nato. Ovviamente nelle aspetti negoziali l’Italia ha molte carte da spendere non volendo ricoprire la pedina del segretario generale della Nato. E arrivo anche ad immaginare che, avendo formulato in modo così perentorio e ad altissimo livello, tramite il proprio Ministro degli esteri, la candidatura e averlo fatto con ampio margine sulla definizione, visto che dal punto di vista procedurale l’indicazione verrà attivata a partire dall’apposito comitato militare che si riunirà in settembre, in realtà le mosse italiane avvengono al momento giusto. Se l’ufficializzazione è avvenuta adesso oso immaginare, per l’appunto, che sia stata ampiamente preceduta da negoziati riservati.

Risultato scontato dunque?

No. Anche quando venne nominato Di Paola ci fu un’ultima fase di valutazione che coinvolse tre candidati degnissimi, credo che probabilmente questo sarà anche il tenore del dibattito attuale. Ma per quello che mi consta, normalmente i vertici della diplomazia italiana sono abilissimi in questo tipo di circostanze.

Dal momento che l’Italia è tradizionalmente uno dei principali contributori militari della Nato, sia in termini di truppe che anche di mezzi, una maggiore presenza italiana in posizioni apicali come appunto quella a cui è candidato Cavo Dragone potrebbe sostenere il nostro Paese nell’avanzare le proprie posizioni all’interno della Nato e avere anche un peso specifico diverso?

In realtà la definizione stessa di quell’incarico è già un avanzamento. Dopo l’ammiraglio Di Paola, riprendere il testimone della presenza come Presidente del Comitato militare ha un grande significato di per sé. Oggi, se mi posso permettere, aggiungiamo pure che quel ruolo ha forse ancora maggiore importanza rispetto ad allora, considerata la delicatezza dello scenario, soprattutto in conseguenza della vicenda russo-ucraina e della destabilizzazione dell’area a cavallo del Mediterraneo, quindi intersecando vicende belliche che vanno dal Medio Oriente sino all’Africa. Tutto questo è, oltre che prestigioso per un’eventuale candidatura italiana, anche oggettivamente prioritario rispetto alla definizione dell’interesse nazionale del nostro Paese. Devo però, a questo livello fare una nota che in termini di conoscenza del processo, può essere interessante. Dobbiamo tenere d’occhio il B9.

Ovvero?

Come nella vicenda dell’Unione europea ha ruolo l’accordo di Visegrad, cioè l’accordo tra ex paesi dell’Est che oggi partecipano al progetto europeo, nel contesto Nato ha qualitativamente e quantitativamente peso il cosiddetto B9, vale a dire la liaison privilegiata e particolare di Paesi ex membri dell’Europa dell’Est. Si tratta di un livello che ha il suo oggettivo riconoscimento anche nell’interlocuzione periodica che avviene tra il Presidente americano e questi Paesi, per cui occorrerà mettere a fuoco due elementi: primo, se c’è un candidato del B9; secondo, se questo candidato non ci fosse, dove si orienteranno i voti o le prese di posizione per consenso che passano attraverso la valutazione interna dei Paesi dell’est. Sul punto do per scontato che sia partito un livello di interlocuzione da parte della diplomazia italiana. Aggiungo, sul piano personale, che stiamo parlando di una personalità assoluta, come quella di Cavo Dragone: ha un prestigio notevole, rispetto al quale sono pochi quelli che nel panorama della dirigenza militare europea e internazionale possono mettere sul piatto lo stesso livello di natura.

@FDepalo


formiche.net/2023/05/cavo-drag…



di Giorgio Riolo Don Lorenzo Milani è nato il 27 maggio 1923. Proveniva da una famiglia ragguardevole di intellettuali e di borghesi illuminati. Divenuto pre


Care compagne e cari compagni,   si terrà sabato 27 maggio a Roma la manifestazione nazionale indetta dalla campagna CI VUOLE UN  REDDITO per la


🏆 Oggi, alle 15.30, presso la Sala Aldo Moro del MIM, il Ministro Giuseppe Valditara premierà i vincitori del Concorso nazionale "Online: on life" promosso dalla Direzione Generale per i fondi strutturali per l'istruzione, l'edilizia scolastica e la …


PODCAST. Sudan: il rischio di una guerra civile totale resta alto


Intervista a Stefano Rebora, operatore di Music for Peace in Sudan. L'inizio della tregua di sette giorni ha portato una calma relativa a Khartoum ma i combattimenti, i saccheggi e le occupazioni degli ospedali da parte di miliziani non sono ancora cessat

di Michele Giorgio –

Pagine Esteri, 24 maggio 2023. Centinaia di migliaia di sudanesi sono sfollati o profughi nei paesi confinanti a causa del conflitto esploso a Khartoum e in altre aree del paese tra l’esercito regolare del generale Abdel Fattah El Burhan e il capo della milizia Rsf Mohammad Hamdan Dagalo, più noto come Hemeti. La condizioni della popolazione sono drammatiche per la mancanza di generi di prima necessità e la scarsità di acqua potabile. E l’assistenza medica è minima. Il cessate il fuoco cominciato a inizio settimana è violato di frequente e le due parti in lotta continuano a combattersi. Ciò mentre cresce il rischio che il conflitto diventi una guerra civile ampia e su base etnica, come dimostra la ripresa degli scontri nel Darfur occidentale. Ne abbiamo parlato con Stefano Rebora, operatore umanitario dell’associazione genovese Music for Peace, evacuato nelle scorse settimane dal Sudan dove vive e lavora da alcuni anni.
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L'ordine degli Avvocati di Ancona e la privacy. Una storia grottesca e ridicola (ma il #GarantePrivacy aveva finito il senso dell'umorismo)


Il #GarantePrivacy ha sanzionato per €20.000 l'ordine degli avvocati di Ancona: una gestione della #privacy e della sicurezza fuori da ogni logica

@Etica Digitale (Feddit)

Qui il tweet di @Christian Bernieri / DPO Christian Bernieri con un riassunto interessante:

Si sono inventati un portale per richiedere il gratuito patrocinio. Questo prende la domanda compilata e la invia con la pec dell'avvocato stesso. Come fa? Semplice, chiedendo all'avvocato USERNAME e PASSWORD della sua PEC.
Oltre a tutto questo, mancava l'informativa. Del tutto: persino quando l'ha richiesta il Garante l'informativa non è saltata fuori. Hanno provato a consegnare quella del fornitore informatico che ha realizzato il portale e che ovviamente non c'entra una fava perchè il titolare è l'Ordine.
«la cosa che mi è piaciuta di più, si fa per dire, è la base di legittimazione: non solo una ma la bellezza di due, sia per espresso consenso sia per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico.»


Il provvedimento del Garante

in reply to The Privacy Post

Ma questa cosa è assurda! Non riesco a capacitarmi di come si possa anche solo concepire una cosa del genere.


Il Programma alimentare mondiale (WFP) sospende aiuti a 200 mila palestinesi


L'agenzia dell'Onu ha avvertito che se non riceverà nuovi fondi, sarà costretta a sospendere completamente l'assistenza alimentare e in denaro ai palestinesi entro agosto. L'articolo Il Programma alimentare mondiale (WFP) sospende aiuti a 200 mila palest

della redazione

Pagine Esteri, 24 maggio 2023 – Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) sospenderà gli aiuti a oltre 200 mila palestinesi, il 60% dei suoi assistiti, a partire da giugno. “Alla luce di una grave carenza di fondi, il WFP è costretto a fare scelte dolorose per allungare le risorse limitate”, ha comunicato Samer Abdeljaber, direttore del WFP a Gerusalemme.

Le famiglie più colpite sono a Gaza, dove l’insicurezza alimentare e la povertà sono le più alte, e in Cisgiordania. L’agenzia delle Nazioni Unite offre ai palestinesi poveri sia buoni mensili del valore di 10,30 dollari a persona che cesti alimentari. Entrambi i programmi saranno interessati dai tagli. Gaza, ospita 2,3 milioni di persone, di cui il 45% è disoccupato e l’80% dipende dagli aiuti internazionali, secondo i dati palestinesi e delle Nazioni Unite.

L’agenzia delle Nazioni Unite continuerà i suoi aiuti a 140.000 persone a Gaza e in Cisgiordania, ha assicurato Abdeljaber aggiungendo che la sospensione è stata decisa per salvare coloro che corrono il rischio più elevato di non potersi permettere il cibo. “Il WFP comprende le implicazioni di questa inevitabile e dura decisione su centinaia di migliaia di persone che dipendono dall’assistenza alimentare per i loro bisogni più elementari”, ha affermato Abdeljaber. Allo stesso tempo il funzionario dell’Onu ha avvertito che se non giungeranno nuovi fondi, il WFP sarà costretto a sospendere completamente l’assistenza alimentare e in denaro ai palestinesi entro agosto.

Adducendo “problemi di sicurezza” con il movimento islamico Hamas che controlla Gaza, Israele attua dal 2006 un rigido blocco (insieme all’Egitto) che penalizza fortemente l’economia palestinese e la circolazione di persone e merci. Pagine Esteri

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#32 / Autarchie schizofreniche e protezione dei dati


Sanzione di 1 miliardo a Facebook del Garante privacy irlandese / Sono già cinque anni di GDPR / Anche in US ci provano con la polizia del pensiero / Meme e citazione del giorno.

Facebook e la dissonanza cognitiva dell’Unione Europea


Dopo 10 anni di cause e istruttorie ci siamo: il Garante Privacy Irlandese ha sanzionato la piattaforma per più di 1 miliardo di euro per aver trasferito dati di utenti europei verso gli Stati Uniti, un’attività che dovrà cessare entro 5 mesi dal provvedimento.

La sanzione arriva davvero da lontano; da quando Max Schrems, fondatore dell’organizzazione noyb, ha deciso di citare in causa Facebook per violazione dei suoi diritti fondamentali, per aver esposto i suoi dati (e quelli di ogni altro utente) alla sorveglianza di massa del governo degli Stati Uniti (citofonare Snowden).

Ogni settimana notizie e approfondimenti dal mondo della sorveglianza di massa e della privacy.

Nel 2020 la Corte di Giustizia Europea ha dato ragione a Schrems ed ha anche annullato il trattato internazionale sul trasferimento dati tra UE-US chiamato “Privacy Shield”. Dal 2020 trasferire dati verso gli Stati Uniti è in molti casi in violazione di legge e quindi sanzionabile.

Di cosa è colpevole quindi Facebook? È molto semplice: la sua colpa è rispettare le leggi statunitensi sulla sorveglianza di massa (FISA, CLOUD Act, ecc.) e non rispettare quelle europee sulla protezione dei dati (GDPR).

Un impasse da cui però è impossibile districarsi.

L’esistenza stessa di Facebook in Europa prevede infatti il trattamento e trasferimento di dati verso gli Stati Uniti; è inevitabile1. L’unico modo per evitarlo è chiudere baracca e lasciare l’UE per sempre.

Capiamoci, il problema non è la sanzione, ma l’estrema incoerenza dei legislatori europei. Da una parte, abbiamo un framework normativo e politico che rende qualsiasi azienda europea sanzionabile per trasferimento di dati verso gli Stati Uniti. Dall’altra, abbiamo invece un intero continente che non può fare a meno dei servizi essenziali della Big Tech statunitense, e non mi riferisco certo ai social network.

La dissonanza cognitiva Made in Europe è totale se ricordiamo che Meta è comunque chiamata a rispettare le leggi sulla sorveglianza di massa europee, come il Chat Control e il Digital Services Act e molte altre.

Cosa stiamo sanzionando esattamente, e cosa dovremmo festeggiare?

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Cinque anni di GDPR


Fra un paio di giorni sarà l’anniversario dell’entrata in vigore del General Data Protection Regulation, la legge europea più amata e odiata al mondo.

Sono stati cinque anni in cui le aziende europee e non hanno iniziato un percorso che in effetti ha portato a tutelare maggiormente le persone sotto l’egida della conformità normativa. Tra alti e bassi, va dato a Cesare quel che è di Cesare. In Italia il Garante Privacy ha svolto un buon lavoro e spesso messo in evidenza azioni pericolose da parte della pubblica amministrazione, ottenendo in rari casi anche qualche ripensamento.

Il GDPR è però un’arma a doppio taglio: quale attività nella società dell’informazione non comporta un trattamento di dati? Il rischio è che i buoni propositi del Garante Privacy talvolta possano lasciare il passo a volontà dirigiste che non hanno nulla a che vedere con la tutela delle persone.

Un esempio di questa deriva, che non mi piace affatto, sono le recenti dichiarazioni del Presidente Stanzone in merito all’affaire chatGPT: “come Italia indichiamo una via europea all’intelligenza artificiale, che prescinde dal liberismo accentuato statunitense come dal sovranismo autarchico della Cina o della Corea del Nord e si situa nel bel mezzo di questa nuova guerra fredda. La nostra è una strada intermedia, faticosa, per la libertà, la democrazia e la dignità della persona in Europa".

Sfruttare la leva del GDPR per piegare il mercato a logiche politiche da “terza vi progressista” non mi sembra saggio. Il Garante Privacy non dovrebbe essere un organo politico e non spetta certo al Presidente Stanzone scegliere alcuna via di regolamentazione del mercato.

Anche perché, la terza via non esiste. La strada intermedia finisce sempre per essere un sovranismo autarchico schizofrenico e pieno di contraddizioni, come dimostra il recente provvedimento contro Facebook.

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La polizia del pensiero unico


Anche negli Stati Uniti qualcuno ha deciso che è ora di seguire l’esempio europeo, con un Bill2 che propone di istituire un’agenzia federale per il controllo e la regolamentazione delle piattaforme digitali.

Il Bill, intitolato amichevolmente come Digital Platform Commission Act (DPCA), nella migliore tradizione woke inizia con l’incolpare le piattaforme digitali di tutti i mali del mondo:

The unregulated policies and operations of some of the most powerful digital platforms have at times produced demonstrable harm, including—
(A) undercutting small businesses;
(B) abetting the collapse of trusted local journalism;
(C) enabling addiction and other harms to the mental health of the people of the United States, especially minors;
(D) disseminating disinformation and hate speech;
(E) undermining privacy and monetizing the personal data of individuals in the United
States without their informed consent; and
(F) in some cases, radicalizing individuals to violence.


Praticamente il demonio in terra, e la causa di tutto è l’assenza di una regole statali. Serve una legge.

Il senatore, ovviamente Democratico, che ha proposto il Bill, commenta così il ruolo della nuova Agenzia: “To fulfill its mandate, the Commission would have the authority to promulgate rules, impose civil penalties, hold hearings, conduct investigations, and support research. It could also designate ‘systemically important digital platforms’ subject to additional oversight, regulation, and merger review.”

Leggendo il Bill si comprende che l’attenzione del legislatore non è in verità nel proteggere le persone dalle cattive piattaforme digitali, ma di assicurare che le stesse siano regolate coerentemente con il pubblico interesse e necessità degli Stati Uniti: “The purpose of the Commission is to regulate digital platforms, consistent with the public interest, convenience, and necessity, to promote to all the people of the United States, so far as possible, the following…”

La Commissione sarà composta da “esperti della disinformazione” che faranno capo anche ad organizzazioni non governative ed esperti di ogni tipo (quelli col PhD, in pratica). Come spiegato più volte su queste pagine, la lotta alla disinformazione non è altro che una lotta per il controllo dell’informazione e un modo per legittimare la nuova censura: se prima si bruciavano libri, oggi si bruciano tweet.

L’anima del Bill ricorda molto quella del nostro Digital Services Act, anche se non riesce a catturare lo stesso livello di perversione. La differenza è che mentre negli Stati Uniti c’è chi critica duramente la proposta, da noi tutti applaudirono all’unisono per la nuova, scintillante, polizia del pensiero

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Meme del giorno


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Citazione del giorno

"The Third Way? There is no third way. There are only two ways. Either you choose a capitalist society or you choose a socialist society. People who talk about a third way just demonstrate that they have lost faith in capitalism, but haven't the guts to become socialists."

Margaret Thatcher

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Leggi le Cronache passate

1

È inevitabile anche nel caso in cui Facebook avesse data center fisici in UE, dato che giuridicamente e tecnicamente anche la capacità di accedere da remoto ai dati equivale a trasferimento. Le autorità statunitensi possono sempre accedere da remoto a dati che fisicamente si trovano altrove.

2

Il testo: docs.reclaimthenet.org/digital…



La nuova release di Friendica è stata rilasciata: la versione "Giant Rhubarb" 2023.05 ha anche un connettore per BlueSky

@Che succede nel Fediverso?

Avviso contenuto: Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica “Giant Rhubarb” 2023.05. Questa versione contiene una correzione di sicurezza di un problema segnalato da tek-aevl, incoraggiamo vivamente tutti gli amministratori ad aggiornare i propri nodi. I punti salienti o

Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica "Giant Rhubarb" 2023.05. Questa versione contiene una correzione di sicurezza di un problema segnalato da tek-aevl, incoraggiamo vivamente tutti gli amministratori ad aggiornare i propri nodi.


I punti salienti di questa versione sono

- il connettore Tumblr è stato migliorato ed è stato aggiunto un connettore bluesky iniziale,
- la ricerca degli utenti è stata corretta,
- il selettore di emoji è stato spostato al centro e
- la visualizzazione delle immagini ora viene eseguita utilizzando fancybox per impostazione predefinita.


Friendica 2023.05 released

We are very happy to announce the availability of the new stable release of Friendica “Giant Rhubarb” 2023.05. This release contains a security fix of a problem tek-aevl pointed out, we strongly encourage all admins to update their nodes. The highlights of this release are

  • the Tumblr connector was improved and an initial bluesky connector was added,
  • the search for @-handles was fixed,
  • the emoji picker was moved to the core, and
  • the display of images in is now done using fancybox by default.

For details, please the CHANGELOG file in the repository.

What is Friendica


Friendica is a decentralized communications platform, you can use to host your own social media server that integrates with independent social networking platforms (like the Fediverse or Diaspora*) but also some commercial ones like Tumblr.

How to Update

Updating from old Friendica versions


If you are updating from an older version than the 2022.12 release, please first update your Friendica instance to that version as it contained some breaking changes.

Pre-Update Procedures


Ensure that the last backup of your Friendica installation was done recently.

Using Git


Updating from the git repositories should only involve a pull from the Friendica core repository and addons repository, regardless of the branch (stable or develop) you are using. Remember to update the dependencies with composer as well. So, assuming that you are on the stable branch, the commands to update your installation to the 2023.05 release would be
cd friendica
git pull
bin/composer.phar install --no-dev
cd addon
git pull
If you want to use a different branch than the stable one, you need to fetch and checkout the branch before your perform the git pull.

Pulling in the dependencies with composer will show some deprecation warning, we will be working on that in the upcoming release.

Using the Archive Files


If you had downloaded the source files in an archive file (tar.gz) please download the current version of the archive from friendica-full-2023.05.tar.gz (sha256) and friendica-addons 2023.05.tar.gz (sha256)) and unpack it on your local computer.

As many files got deleted or moved around, please upload the unpacked files to a new directory on your server (say friendica_new) and copy over your existing configuration (config/local.config.php and config/addon.config.php) and .htaccess files. Afterwards rename your current Friendica directory (e.g. friendica) to friendica_old and friendica_new to friendica.

The files of the dependencies are included in the archive (make sure you are using the friendica-full-2023.05 archive), so you don’t have to worry about them.

Post Update Tasks


The database update should be applied automatically, but sometimes it gets stuck. If you encounter this, please initiate the DB update manually from the command line by running the script
bin/console dbstructure update
from the base of your Friendica installation. If the output contains any error message, please let us know using the channels mentioned below.

Please note, that some of the changes to the database structure will take some time to be applied, depending on the size of your Friendica database.

Known Issues


At the time of writing this, none

How to Contribute


If you want to contribute to the project, you don’t need to have coding experience. There are a number of tasks listed in the issue tracker with the label “Junior Jobs” we think are good for new contributors. But you are by no means limited to these – if you find a solution to a problem (even a new one) please make a pull request at github or let us know in the development forum.

Contribution to Friendica is also not limited to coding. Any contribution to the documentation, the translation or advertisement materials is welcome or reporting a problem. You don’t need to deal with Git(Hub) or Transifex if you don’t like to. Just get in touch with us and we will get the materials to the appropriate places.

Thanks everyone who helped making this release possible and have fun!


friendi.ca/2023/05/23/friendic…




👾 CONFESSIONI DI UNA MASCHERA - IGNORANCE IS BLISS


“In Italia si legge meno che negli altri paesi” è una frase che ci risuona nelle orecchie da sempre, o per lo meno da quando abbiamo capacità mnemoniche per poterla contestualizzare. Non si tratta però, come spesso accade, di un qualcosa che risuona nel vento senza parvenza di realtà. Ci sono infatti i recenti dati Istat a ricordarci come la situazione continui nella sua stagnazione. Quanto di buono guadagnato nel biennio pandemico è già andato perduto. @Poliverso - notizie dal fediverso

iyezine.com/confessioni-di-una…

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Oggi è il 31° Anniversario della strage di Capaci. Ogni anno bambini, ragazzi e adulti prendono parte al corteo che dall'anno successivo alla strage attraversa la città di Palermo fino a giungere all'albero Falcone, in via Notarbartolo.


5 Years of the GDPR: National Authorities let down European Legislator


5 anni di GDPR: Le autorità nazionali deludono il legislatore europeo Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il GDPR; 5 anni dopo, le autorità e i tribunali nazionali hanno ampiamente deluso il legislatore europeo 5 years GDPR


noyb.eu/en/5-years-gdpr-nation…



🏫 #PNRR Edilizia scolastica, su indicazione del MIM, Invitalia ha pubblicato una procedura di gara con risorse per quasi 800 milioni di euro, per la realizzazione di nuove scuole altamente sostenibili che sostituiranno i vecchi edifici preesistenti.
#pnrr


Durand Jones - Wait til i get over


L’album di debutto di Durand Jones, cantante e leader della celebre formazione soul Durand Jones & The Indications ha impiegato oltre dieci anni per completare il suo disco solista, che vede ora la luce per Dead Oceans e si intitola "That feeling". @Musica Agorà

iyezine.com/durand-jones-wait-…

Musica Agorà reshared this.



noyb win: € 1.2 billion fine against Meta over EU-US data transfers


vittoria della noyb: multa da 1,2 miliardi di euro contro Meta per i trasferimenti di dati tra UE e USA Facebook deve interrompere ulteriori trasferimenti di dati personali europei verso gli Stati Uniti, dato che Facebook è soggetto alle leggi di sorveglianza statunitensi (come la FISA 702 e la EO 12.333). meta aps and edpb logo


noyb.eu/en/edpb-decision-faceb…

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Meta hit with €1.2bn fine, ordered to halt EU-US data transfers


Meta has received a record €1.2 billion fine and the order to stop moving EU personal data to the United States in a landmark decision that found such data transfers illegal.


euractiv.com/section/data-priv…

Privacity reshared this.



Dorthia Cottrell - Death Folk Country


Dorthia Cottrell arriva dalla Virginia, East Coast, dove nasce cresce, insieme a poche migliaia di anime, in un ambiente di provincia decisamente conservatore. La sua esigenza di alienarsi da un contesto sociale che le sta stretto, la porta nella vicina Richmond, dove in breve tempo riesce a fondare gli Windhand, band doom che, grazie ai quattro album realizzati fino ad oggi, è riuscita a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto in ambito metal.

#musica #folk iyezine.com/dorthia-cottrell-d…



L'intellighenzia finalmente libera di esprimere "idee" al #SalTo23, grazie alla repressione del "fascismo degli antifascisti" commissionata alla Digos:

torino.repubblica.it/cronaca/2…