Kosovo: scontri tra serbi e polizia. Belgrado mobilita l’esercito
di Redazione
Pagine Esteri, 26 maggio 2023 – Il presidente della Serbia Aleksandar Vucic ha posto l’esercito del paese in stato di massima allerta e ha ordinato a diverse unità delle forze armate di avvicinarsi al confine con il Kosovo, dopo che manifestanti e polizia si sono scontrati a Zvecan, una città a maggioranza serba nella parte settentrionale di quella che Belgrado considera una sua provincia, non riconoscendone l’indipendenza decretata da Pristina nel 2008 dopo l’intervento militare della Nato nel 1999.
Il ministro della difesa della Serbia Milos Vucevic, confermando l’ordine del presidente, ha definito “drammatica” la situazione in Kosovo.
La polizia kosovara ha sparato gas lacrimogeni nella città di Zvecan, nel distretto di Mitrovica, per disperdere una folla davanti alla sede del comune. I manifestanti, che hanno reagito all’atto di forza lanciando pietre e incendiando alcuni mezzi delle forze dell’ordine, stavano cercando di impedire a un sindaco di etnia albanese appena eletto di entrare nel suo ufficio a seguito di un’elezione che i serbi del Kosovo hanno boicottato.
Il boicottaggio serbo delle elezioni
Più di 50.000 serbi che vivono in quattro comuni del nord del Kosovo, tra cui Zvecan, hanno disertato le urne il 23 aprile scorso per protestare contro il fatto che le loro richieste di maggiore autonomia non erano state soddisfatte.
Nei quattro comuni a maggioranza serba l’affluenza elettorale è stata soltanto del 3,47% e la popolazione ha affermato che non collaborerà con i nuovi sindaci – tutti di partiti di etnia albanese – perché non li rappresentano.
Se gli albanesi costituiscono quasi il 90% della popolazione totale del Kosovo, i serbi rappresentano di gran lunga la maggioranza nella regione settentrionale.
Blerim Vela, capo dello staff del presidente del Kosovo Vjosa Osmani, ha accusato “le strutture illegali e criminali della Serbia” di aver provocato l’escalation contro le forze dell’ordine.
Un giornalista dell’agenzia Reutersha riferito che diversi veicoli della missione di mantenimento della pace della NATO in Kosovo sono stati avvistati nelle vicinanze del luogo degli scontri.
Da parte sua Jeffrey Hovenier, ambasciatore degli Stati Uniti a Pristina, ha condannato l’azione della polizia di Pristina. «Gli Stati Uniti condannano l’azione in corso da parte delle autorità kosovare per accedere agli edifici municipali nel nord del Kosovo. Le misure violente di oggi dovrebbero essere immediatamente interrotte» ha scritto su Twitter.
Chris Murphy, un senatore democratico degli Stati Uniti e membro del Comitato per le relazioni estere che ha recentemente visitato il Kosovo, ha affermato: «Come amico del Kosovo sono stato colto totalmente di sorpresa e lui (Kurti) dovrebbe porre immediatamente fine a questa provocazione».
Il piano sostenuto da Stati Uniti e Unione Europea, concordato verbalmente dai governi del Kosovo e della Serbia lo scorso marzo, mirava a disinnescare le tensioniconcedendo ai serbi locali maggiore autonomia. La comunità serba da tempo chiede l’istituzione di un’associazione di comuni serbi in Kosovo, per coordinare il lavoro su istruzione, sanità, pianificazione territoriale e sviluppo economico a livello locale. Pristina però rifiuta temendo che la federazione dei comuni possa trasformarsi in una sorta di enclave serba completamente autonoma.
L’istituzione dell’associazione era stata originariamente inserita nell’accordo Pristina-Belgrado del 2013, ma è stata successivamente dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale del Kosovo.
Secondo diversi media, Vucic ha chiesto alle truppe dell’Alleanza Atlantica ancora presenti in Kosovo di proteggere i serbi kosovari dalla polizia, mentre quest’ultima ha fatto sapere di avere incrementato il numero di agenti sul posto «per aiutare i sindaci dei comuni settentrionali di Zvecan, Leposavic e Zubin Potok a esercitare il loro diritto» a insediarsi. Diversi video pubblicati sui social media mostrano, oltre alle immagini degli scontri, anche le colonne di blindati delle foze speciali kosovare muovere verso i comuni interessati.
Kosovo: droni turchi e manovre militari Nato
Intanto nei giorni scorsi le forze di sicurezza del Kosovo hanno ricevuto cinque droni da bombardamento Bayraktar TB2 turchi, a sette mesi dalla firma di un accordo militare con Ankra da parte del ministro della Difesa di Pristina Armend Mehaj.
I droni sono arrivati proprio all’inizio della grande esercitazione militare internazionale denominata Defender Europe 2023, guidata dalle forze armate degli Stati Uniti (che hanno mobilitato 7 mila militari) e alla quale stanno partecipando anche 1300 soldati di Pristina, insieme ai colleghi provenienti da Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Le imponenti manovre si stanno svolgendo dal 21 maggio proprio in territorio kosovaro – Pristina è attualmente candidata ad entrare all’interno della Nato – e termineranno il prossimo 5 giugno. In particolare le zone interessate sono l’aeroporto di Gjakova e la località di Boka. – Pagine Esteri
L'articolo Kosovo: scontri tra serbi e polizia. Belgrado mobilita l’esercito proviene da Pagine Esteri.
#laFLEalMassimo – Episodio 94 – Rating e Sostenibilità dei Debiti Sovrani
youtube.com/embed/7FTuehCouIo?…
Questa rubrica continuerà a sostenere la causa del popolo ucraino ingiustamente invaso dalla Russia finché il conflitto non sarà terminato e l’invasore sarà stato respinto definitivamente entro i propri confini.
Di recente si è discusso di Rating sul debito sovrano con riferimento al braccio di ferro politico tra democratici e repubblicani per l’innalzamento del tetto negli Stati Uniti e al giudizio dell’agenzia Moodys sul nostro paese che è stato rinviato.
Si tratta di un argomento nel quale si sovrappongono profili politici ed economici: il merito di credito misurato dalle agenzie di rating, riferito alla capacità di uno stato sovrano di tenere fede ai propri impegni rimborsando gli interessi sul proprio debito e rifinanziando il capitale alle scadenze prestabilite dipende indicativamente dalle prospettive di crescita della sua economia e dalla dimensione dello stock di debito in rapporto al PIL.
Nessuno ad oggi ha dubbi sulla solidità dell’economia americana o sulla sostenibilità del suo debito pubblico, tuttavia il ricatto operato dai repubblicani nei confronti del presidente ha indotto gli operatori a ventilare concretamente la possibilità che un default si possa verificare e potrebbe avere conseguenze negative sul rating come già successo in passato.
Per l’Italia il discorso è differente perché la scarsa crescita e la dimensione elevata del debito hanno per molti anni impensierito gli analisti e portato il giudizio da parte di Moodys al livello più basso della classe investment grade.
Se negli Stati Uniti la cattiva politica può mettere in discussione e danneggiare un’economia forte, in Italia possiamo augurarci che un miglioramento delle prospettive economiche, come quello prospettato da un’altra agenzia di rating DBRS, anche in virtù delle riforme collegate al PNRR, possa in qualche modo arginare i danni di una classe politica inadeguata.
L'articolo #laFLEalMassimo – Episodio 94 – Rating e Sostenibilità dei Debiti Sovrani proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Le prospettive della controffensiva ucraina. Scopi militari e obiettivi politici
Da settimane ormai si discute dell’imminente controffensiva ucraina, nell’attesa sempre più lunga che questa operazione cominci. Ma essa è forse già iniziata, senza che nessuno se ne sia reso conto. “La guerra moderna non inizia con uno sbarramento di artiglieria in stile Prima Guerra Mondiale, seguito da soldati che escono dalle trincee e camminano verso il nemico. Inizia con attacchi dietro le linee nemiche da parte di forze speciali e partigiani per interrompere le reti di trasporto, causare confusione e raccogliere preziose informazioni” ricorda Oleksandr Moskalenko, del Center for European Policy and Analysis.
In effetti, un inizio in sordina per una delle azioni militari più significative dallo scoppio del conflitto risulterebbe molto in linea con le operazioni di deception attuate egregiamente fino ad ora dai militari di Kyiv. Attualmente sappiamo soltanto che questa controffensiva ci sarà, ma non sappiamo né quando, né dove. Né, soprattutto, con quale scopo.
Per Richard D. Hooker Jr., senior fellow dell’Atlantic Council (ma anche ex assistente speciale del Presidente degli Stati Uniti e direttore senior per l’Europa e la Russia presso il Consiglio di sicurezza nazionale), l’andamento delle operazioni è facile da prevedere: una punta di lancia corazzata (con equipaggi ucraini addestrati alla guida dei Leopard forniti dagli alleati occidentali) infrangerà le linee russe e si spingerà fino a Melitopol; da qui, le brigate meccanizzate ucraine potranno decidere di rivolgersi ad Ovest, con lo scopo di isolare le truppe di Mosca stanziate nella regione di Kherson, o ad Est, per riprendere il controllo della città di Mariupol. Operazioni diverse, ma con gli stessi scopi strategici: spezzare in due la linea del fronte nemica, e recidere ogni collegamento tra la Crimea e il resto del territorio russo.
Hooker fa notare come, in caso quanto da lui teorizzato si avverasse, il ponte sullo stretto di Kerch rimarrebbe l’unico collegamento terrestre con la penisola sita nel mezzo del Mar Nero; ponte che però, grazie alle acquisizioni territoriali ucraine, rientrerebbe nel raggio d’azione di droni, missili e pezzi d’artiglieria. Con una simile situazione sul campo la ‘fortezza’ Crimea, sede della flotta Russa nel Mar Nero e bolla A2/AD, potrebbe essere espugnata tramite logoramento, anziché ricorrere ad un costoso quanto inutile attacco frontale.
Sui tempi della controffensiva non è trapelata informazione alcuna. Molto probabilmente lo Stato Maggiore Ucraino sta cercando di accumulare il maggior numero di risorse possibili, specialmente tramite i pacchetti di aiuti militari forniti dai paesi occidentali: ma se una parte di questi aiuti (di cui Formiche.net ha già parlato in precedenza) stanno già arrivando in territorio ucraino pronti per essere impiegati nelle operazioni militari, altri equipaggiamenti (come ad esempio i caccia multiruolo F-16) hanno necessità logistiche che richiedono un lasso di tempo maggiore prima di poter essere schierati con successo lungo la linea del fronte.
Anche il fattore climatico gioca un ruolo importante. Le informazioni disponibili lasciano presumere che la controffensiva di Kyiv sarà caratterizzata da una forte componente meccanizzata: un uso estensivo di carri armati, Infantry Fighting Vehicles e altri mezzi garantirebbe una maggiore forza d’urto e una maggiore mobilità alle forze armate ucraine, permettendo così loro di sfruttare al meglio ogni successo e di compiere manovre più incisive a livello sistemico. Ma per essere sfruttati con successo questi mezzi richiedono il terreno asciutto tipico della stagione estiva; se la controffensiva venisse ritardata troppo le colonne meccanizzate ucraine rischierebbero di ritrovarsi impantanate nel fango della rasputitza, così come accaduto ai Panzer della Wehrmacht nel 1941 e ai blindati russi nel 2022.
Il successo è dunque assicurato?
Secondo Moskalenko, troppe criticità caratterizzano la controffensiva ucraina (insufficiente superiorità numerica, scarso addestramento e mancanza del dominio aereo) per poterla considerare come l’atto risolutivo della guerra. “La controffensiva ucraina avrà probabilmente una certa influenza, ma non un’influenza decisiva, sul corso del conflitto. In questo senso, è sbagliato e pericoloso considerare la campagna come l’ultima possibilità per l’Ucraina di liberare i propri territori”, specifica l’esperto.
La liberazione di tutti i territori occupati (penisola di Crimea compresa) è uno degli obiettivi principali di Kyiv, che vuole arrivare al tavolo dei negoziati con il maggior potere contrattuale possibile. Uno degli scopi prioritari del governo guidato da Zelensky è quello di non voler cedere alla Federazione Russa neanche un lembo di territorio ucraino: questo risultato finirebbe per legittimare, anche parzialmente, l’aggressione russa, costituendo un pericoloso precedente a livello globale.
Tuttavia questa dinamica costituisce solamente uno dei punti principali dell’approccio ucraino ai negoziati di pace, che gli esperti del settore definiscono di wide-scope: invece di puntare a una tregua a tutti i costi, che probabilmente incuberebbe dentro di sé i germi della prossima guerra, l’intenzione del corpo diplomatico ucraino è quella di lavorare per costituire una pace duratura, che garantisca la sicurezza del proprio paese.
Ma per far sì che ciò accada, le condizioni devono essere accettate anche dalla Federazione Russa. Kyiv è cosciente di ciò, e per questo è disposta ad arrivare al compromesso su questioni specifiche che possano soddisfare anche l’altro lato del campo. Una rinuncia ad ospitare truppe ed armamenti stranieri, così come a sviluppare armamenti nucleari, sono solo esempi delle garanzie che l’Ucraina potrebbe dare a Mosca, nella speranza di costruire una situazione securitaria stabile e destinata a perdurare nel lungo periodo.
FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO – Nuovi modelli educativi tra CHATGPT e digitale
Domani, sarò a Trento a partire dalle 16,00 al FESTIVAL dell’ ECONOMIA di TRENTO con Sara Tonelli, Carlo Blengino, Michele Kettmajer e Stefano Moriggi per parlare di nuovi modelli educativi tra CHATGPT e digitale Qui le informazioni complete Festival Economia Trento 2023 | Festival Economia Trento 2023
PAROLE O_STILI – Distanze – Di effetti lontani e cose vicine
Clinica Legale Privacy – Università degli Studi Roma3
Continua il viaggio di #NoiSiamoLeScuole: questa settimana si raccontano realtà e prospettive future, grazie al #PNRR, di tre scuole pugliesi!
📍 A Bari il “Marco Polo”, dedito all’innovazione, con Future Labs e laboratori ad alta tecnologia;
📍 A Bar…
Ministero dell'Istruzione
Continua il viaggio di #NoiSiamoLeScuole: questa settimana si raccontano realtà e prospettive future, grazie al #PNRR, di tre scuole pugliesi! 📍 A Bari il “Marco Polo”, dedito all’innovazione, con Future Labs e laboratori ad alta tecnologia; 📍 A Bar…Telegram
La privacy non è più la Cenerentola dei mercati globali (startupitalia.eu)
Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!
Passaggio generazionale: profili lavoristici, previdenziali e societari
Mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 14.30 presso Piazza Oberdan, 5, Sala “Tiziano Tessitori”, si terrà l’evento “Passaggio generazionale: profili lavoristici, previdenziali e societari”
Saluti
Giuseppe Benedetto – Presidente Fondazione Luigi Einaudi
Mauro Saviano – Direttore regionale INPS Friuli Venezia Giulia
Angela Forlani – Direttore regionale INAIL Friuli Venezia Giulia
Modera
Francesco De Filippo – Direttore Ansa Friuli Venezia Giulia
Relatori Gian Piero Gogliettino – Commercialista, dottore di ricerca in Diritto del lavoro
Laura Imovilli – Commercialista
Pasquale Silvestro – Vicepresidente Camera di Commercio Italiana in Romania
Interverranno
Antonio Paoletti – Presidente C.C.I.A.A. Venezia Giulia
Michelangelo Agrusti – Presidente Confindustria Alto Adriatico*
Wiliam Pezzetta – Segretario generale CGIL Friuli Venezia Giulia*
Alberto Monticco – Segretario generale CISL Friuli Venezia Giulia*
Matteo Zorn – Segretario generale UIL Friuli Venezia Giulia
Concludono Walter Rizzetto – Presidente XI Commissione della Camera dei Deputati
Massimiliano Fedriga – Presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Seguirà la presentazione del libro “Non diamoci del tu” del Presidente Giuseppe Benedetto.
Saluti iniziali
Gian Piero Gogliettino
Referente Fondazione Luigi Einaudi per il Friuli Venezia Giulia
Interverranno
Giuseppe Benedetto
Presidente Fondazione Luigi Einaudi
Andrea Delmastro Delle Vedove
Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia
Massimiliano Fedriga
Presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Modera
Roberta Giani
Direttrice de “Il Piccolo di Trieste”
Evento accreditato valido ai fini della FPC per i Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
L'articolo Passaggio generazionale: profili lavoristici, previdenziali e societari proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
In Cina e Asia – Cina e Usa riavviano il dialogo commerciale
Cina e Usa riavviano il dialogo commerciale
La Cina supera gli Usa nelle pubblicazioni scientifiche
Cina, scoperto il “bunker dell’orrore” giapponese
Solare, la Cina davanti a tutti - ma il rischio bolla è dietro l'angolo
L'articolo In Cina e Asia – Cina e Usa riavviano il dialogo commerciale proviene da China Files.
Turchia al ballottaggio. L’opposizione vira a destra per tentare di abbattere Erdogan
di Eliana Riva –
Pagine Esteri, 25 maggio 2023 – Domenica 28 Maggio in Turchia si voterà per eleggere il presidente. È il secondo turno, il ballottaggio tra Recep Tayyip Erdoğan e Kemal Kılıçdaroğlu, capo delle opposizioni. Abbiamo intervistato, da Istanbul, Massimo D’Angelo, ricercatore di relazioni internazionali presso il campus di Londra dell’Università di Loughborough, studioso di relazioni internazionali e storia europea, esperto di Turchia, paese nel quale ha vissuto, alternando periodi di ricerca presso le università Koç, Sabancı e Yıldız.
widget.spreaker.com/player?epi…
L'articolo Turchia al ballottaggio. L’opposizione vira a destra per tentare di abbattere Erdogan proviene da Pagine Esteri.
Moldova: le elezioni sono valide solo se vince il fronte atlantista? | Marx21
"Le elezioni nella regione autonoma della Gagauzia hanno visto una sfida tra candidati considerati filorussi. Abbastanza per etichettare l’esito come non valido, secondo il doppio standard del governo atlantista di Chișinău."
Quinto compleanno – GDPR – I numeri
Sono già 700 mila i Dpo – responsabili della protezione dei dati – registrati in Europa e il mercato della sicurezza informatica sta progressivamente crescendo. Su ITALIA OGGI il punto sui cinque anni che ci separano dall’applicazione del GDPR.
VIDEO. Luisa Morgantini: “No all’espulsione delle comunità palestinesi da Masafer Yatta”
di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 26 maggio 2023 – Masafer Yatta è un’area nelle colline a sud di Hebron, in Cisgiordania, che ospita dodici villaggi palestinesi per un totale di circa 2.800 residenti. L’area si estende su circa 3500 ettari di terra, dove le comunità hanno vissuto per generazioni.
Il diritto internazionale proibisce l’espulsione di una popolazione dalla propria terra. Nonostante ciò l’esercito israeliano all’inizio degli anni ’80 ha dichiarato l’area Firing Zone 918, ossia un poligono di tiro e di addestramento per le sue forze armate. I palestinesi denunciano questa decisione come una mossa volta ad espropriare gli abitanti di Masafer Yatta delle loro case e terre e per rafforzare gli insediamenti coloniali nell’area.
Per 40 anni i residenti hanno vissuto quotidianamente sotto la minaccia di demolizioni, sgomberi ed espropriazioni. Le famiglie di Masafer Yatta hanno un accesso limitato alla terra, alle strade, alle fonti d’acqua, alle scuole, ai servizi medici e agli ospedali. A ciò si aggiungono le intimidazioni dei coloni israeliani insediato nella zona che, riferiscono i palestinesi, non poche volte sfociano in vere e proprie aggressioni fisiche.
Il 4 maggio 2022, la Corte Suprema israeliana, ha respinto il ricorso degli abitanti e con la sua sentenza definitiva ha dato all’esercito il via libera per sgomberare forzatamente le comunità palestinesi. Dovessero i comandi militari procedere con lo sgombero, sarà una delle più espulsioni di civili palestinesi effettuate dallo Stato di Israele negli ultimi decenni. Attivisti locali e internazionali temono che lo sgombero possa stabilire un allarmante precedente per ulteriori espulsioni in tutta la Cisgiordania. Abbiamo intervistato Luisa Morgantini, già vicepresidente dell’Europarlamento e fondatrice di Assopace Palestina, che da anni è attiva a sostegno dei diritti delle comunità palestinesi di Masafer Yatta, durante la sua visita nella regione assieme ad una delegazione italiana.
LA VIDEO-INTERVISTA
player.vimeo.com/video/8299313…
L'articolo VIDEO. Luisa Morgantini: “No all’espulsione delle comunità palestinesi da Masafer Yatta” proviene da Pagine Esteri.
L’impero economico cinese passa per l’Asia Centrale
La graduale riapertura della Cina dopo tre anni di Covid nell'ultimo anno ha spinto il governo ad accelerare la creazione dei collegamenti su strada e rotaia con i paesi limitrofi. In questo piano di sviluppo delle periferie fin dall’inizio ha ricoperto un ruolo centrale il Xinjiang, la regione del Far West cinese
L'articolo L’impero economico cinese passa per l’Asia Centrale proviene da China Files.
Presentazione del libro “La Confintesa e il mancato «fronte padronale» (1956-1958) Ceti medi, agrari, industriali e l’apertura a sinistra” di Luca Tedesco
Mercoledì 7 giugno alle ore 17:30 si terrà la presentazione del libro ” La Confintesa e il mancato «fronte padronale» (1956-1958). Ceti medi, agrari, industriali e l’apertura a sinistra” del Professor Luca Tedesco.
Interverranno
Emanuele Bernardi
Università degli Studi La Sapienza di Roma
Roberto Ricciuti
Università degli Studi di Verona
Luca Tedesco
Autore e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi
Modera
Emma Galli
Sapienza Università di Roma, Direttrice Scientifica della Fondazione Luigi Einaudi di Roma
L’evento sarà in remoto e in diretta sui canali social della fondazione
L'articolo Presentazione del libro “La Confintesa e il mancato «fronte padronale» (1956-1958) Ceti medi, agrari, industriali e l’apertura a sinistra” di Luca Tedesco proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Emilia-Romagna, 5 false verità
Le drammatiche alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna hanno contribuito a mettere in evidenza alcune false verità che riguardano il nostro paese. La prima falsa verità riguarda una lagna spesso ricorrente nel dibattito pubblico direttamente collegata a un’espressione che non potremo più utilizzare: in Italia i soldi non ci sono. Abbiamo visto invece che, sul dossier del dissesto idrogeologico, ma non solo su quello, i soldi in Italia ci sono eccome (dal 2018 a oggi il nostro paese ha lasciato fermi nelle casse statali circa 8,4 miliardi di euro che potevano essere utilizzati per la mitigazione del rischio idrogeologico) e il vero dramma dell’Italia quando si parla di denaro pubblico è semmai un altro: assecondare l’inefficienza della burocrazia statale. Un tema che purtroppo rischia di tornare di attualità in una stagione politica dominata da un’incapacità simmetrica dell’Italia sul fronte del Pnrr. In sintesi: avere molti soldi dall’Europa ma non essere in grado di spenderli.
La seconda falsa verità riguarda una balla grande come una casa ripetuta spesso nelle occasioni in cui i protagonisti del dibattito pubblico discutono di siccità. Purtroppo, lo abbiamo visto in modo drammatico in queste settimane, il guaio dell’Italia non è essere a corto di acqua ma è essere incapaci di trasformare l’acqua, presente nel nostro paese, in una risorsa da sfruttare. E se si pensa che ogni anno in Italia cadono dal cielo circa 300 miliardi di metri cubi di acqua piovana e che il fabbisogno di acqua che avrebbe l’Italia, tra agricoltura, industria e usi potabili, è di circa 30 miliardi di metri cubi all’anno si avrà la perfetta fotografia di come la catastrofe dell’efficienza, nel nostro paese, sia un tema non meno grave delle catastrofi causate dalle alluvioni (anche perché il cambio climatico, evidentemente, accentuerà questa alternanza tra periodi di siccità e piogge torrenziali e a maggior ragione diventerà doppiamente importante realizzare invasi e altre infrastrutture per catturare e trattenere l’acqua, rendendola così disponibile quando serve e quando non piove).
La terza falsa verità riguarda un tema legato a un’espressione divenuta ormai sinonimo di malaffare, “il consumo del suolo”, e che però, se applicata al contesto dell’Emilia-Romagna, assume un’altra dimensione. Michele Munafò, responsabile del rapporto sul consumo di suolo dell’Ispra, ha ricordato, la scorsa settimana, che “le frane avvengono prevalentemente nelle zone montane e collinari dove il consumo di suolo è più ridotto” e non è difficile intuire che le aree a rischio sono più che quelle disboscate quelle che l’uomo sceglie di lasciare al proprio destino illudendosi che la natura non sia mai matrigna (le cause del dissesto, scrive ancora Ispra, vanno ricercate, in primo luogo, nelle condizioni fisiche del territorio italiano: geologicamente giovane e tettonicamente attivo, costituito per il 75 per cento da colline e montagne).
La quarta falsa verità emersa in questi giorni riguarda un tema sollevato spesso nelle ultime settimane: il dovere di collegare i fenomeni alluvionali esclusivamente al cambiamento climatico. Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, in una intervista al Corriere della Sera ha ribaltato l’ordine dei fattori, dicendo esplicitamente che in questo caso “il cambiamento climatico non c’entra nulla: è un problema di manutenzione, come le strutture, anche i terreni perdono le loro caratteristiche con il tempo, e se non li si osserva, non si può intervenire”. )
Sottinteso: il cambiamento climatico è un problema vero, ovvio, ma pensare di risolvere i problemi pratici, che riguardano la manutenzione del territorio, volando alto e non guardando in basso è un modo come un altro per deresponsabilizzare la nostra classe politica, consentendole di occuparsi molto della ricerca di capri espiatori e poco della ricerca di soluzioni.
La quinta falsa verità riguarda un tema controintuitivo, complicato da mettere a fuoco ma necessario da analizzare. Un tema che riguarda non la fragilità di un paese come l’Italia ma la sua straordinaria capacità ad adattarsi alle trasformazioni del suo territorio. L’Ispra ci ricorda da tempo che complessivamente il 93,9 per cento dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Che 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e che 6,8 milioni di abitanti sono a rischio alluvioni. E a fronte di questi dati, pensare che tra il 1971 e il 2021 i morti registrati a causa di eventi legati a frane e alluvioni sono stati contenuti rispetto alla popolazione enorme esposta a pericoli (4 al mese in media) ci permette di cogliere un’attitudine importante del nostro paese visibile quando l’Italia dell’efficienza, delle grandi opere, del Mose, delle dighe, delle bonifiche, prende il sopravvento sull’Italia della burocrazia: il suo genio idraulico. Le alluvioni di queste settimane resteranno nella nostra memoria per le ferite create all’Emilia-Romagna. Ma resteranno nella nostra memoria anche per aver illuminato alcune balle che hanno contribuito in questi anni a rendere l’Italia ostaggio dei professionisti del disfattismo, abituati a ricercare più capri espiatori che soluzioni e incapaci di trasformare quando possibile anche una tragedia in un’opportunità utile ad allontanare l’opinione pubblica dall’Italia delle false verità.
L'articolo Emilia-Romagna, 5 false verità proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
ULTIM'ORA - Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha appena eletto Anu Talus (FI DPA) come suo nuovo presidente.
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo presidente sostituirà il presidente uscente Andrea Jelinek e supervisionerà il lavoro del consiglio per i prossimi 5 anni.
like this
reshared this
Pixelfed v0.11.7 è ora disponibile! 🎉
Punti salienti:
- Rilevamento avanzato di Autospam
- Autospam ora avvisa gli utenti tramite notifiche
- Nuova pagina del dashboard di Autospam
- Diverse correzioni di archiviazione multimediale
- Supporto postgres migliorato
- Vari miglioramenti mastoApi
github.com/pixelfed/pixelfed/r… # pixelfed
like this
reshared this
Thomas Sankara: il debito è il nuovo colonialismo (1) | Piccole Note
"Thomas Sankara è sconosciuto ai più, almeno per noi che riconduciamo il mondo ai nostri piccoli confini. In Africa è un eroe, un modello, un’ispirazione per tutti quelli che sognano la fine del colonialismo (o neo che è uguale) che costringe ancora tanta parte del continente a forme di schiavitù meno manifeste (sulle quali nessuna parola dei Black Lives Matters e nessun inginocchiamento)."
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reso pubblici oggi gli esiti delle domande di mobilità dei docenti per l’anno scolastico 2023/2024.
Su un totale di 82.282 richieste, quelle soddisfatte a livello nazionale sono state 44.
L'ordine degli Avvocati di Ancona e la privacy. Una storia grottesca e ridicola (ma il #GarantePrivacy aveva finito il senso dell'umorismo)
Il #GarantePrivacy ha sanzionato per €20.000 l'ordine degli avvocati di Ancona: una gestione della #privacy e della sicurezza fuori da ogni logica
Qui il tweet di @Christian Bernieri / DPO Christian Bernieri con un riassunto interessante:
Si sono inventati un portale per richiedere il gratuito patrocinio. Questo prende la domanda compilata e la invia con la pec dell'avvocato stesso. Come fa? Semplice, chiedendo all'avvocato USERNAME e PASSWORD della sua PEC.
Oltre a tutto questo, mancava l'informativa. Del tutto: persino quando l'ha richiesta il Garante l'informativa non è saltata fuori. Hanno provato a consegnare quella del fornitore informatico che ha realizzato il portale e che ovviamente non c'entra una fava perchè il titolare è l'Ordine.
«la cosa che mi è piaciuta di più, si fa per dire, è la base di legittimazione: non solo una ma la bellezza di due, sia per espresso consenso sia per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico.»
like this
reshared this
#32 / Autarchie schizofreniche e protezione dei dati
Facebook e la dissonanza cognitiva dell’Unione Europea
Dopo 10 anni di cause e istruttorie ci siamo: il Garante Privacy Irlandese ha sanzionato la piattaforma per più di 1 miliardo di euro per aver trasferito dati di utenti europei verso gli Stati Uniti, un’attività che dovrà cessare entro 5 mesi dal provvedimento.
La sanzione arriva davvero da lontano; da quando Max Schrems, fondatore dell’organizzazione noyb, ha deciso di citare in causa Facebook per violazione dei suoi diritti fondamentali, per aver esposto i suoi dati (e quelli di ogni altro utente) alla sorveglianza di massa del governo degli Stati Uniti (citofonare Snowden).
Ogni settimana notizie e approfondimenti dal mondo della sorveglianza di massa e della privacy.
Nel 2020 la Corte di Giustizia Europea ha dato ragione a Schrems ed ha anche annullato il trattato internazionale sul trasferimento dati tra UE-US chiamato “Privacy Shield”. Dal 2020 trasferire dati verso gli Stati Uniti è in molti casi in violazione di legge e quindi sanzionabile.
Di cosa è colpevole quindi Facebook? È molto semplice: la sua colpa è rispettare le leggi statunitensi sulla sorveglianza di massa (FISA, CLOUD Act, ecc.) e non rispettare quelle europee sulla protezione dei dati (GDPR).
Un impasse da cui però è impossibile districarsi.
L’esistenza stessa di Facebook in Europa prevede infatti il trattamento e trasferimento di dati verso gli Stati Uniti; è inevitabile1. L’unico modo per evitarlo è chiudere baracca e lasciare l’UE per sempre.
Capiamoci, il problema non è la sanzione, ma l’estrema incoerenza dei legislatori europei. Da una parte, abbiamo un framework normativo e politico che rende qualsiasi azienda europea sanzionabile per trasferimento di dati verso gli Stati Uniti. Dall’altra, abbiamo invece un intero continente che non può fare a meno dei servizi essenziali della Big Tech statunitense, e non mi riferisco certo ai social network.
La dissonanza cognitiva Made in Europe è totale se ricordiamo che Meta è comunque chiamata a rispettare le leggi sulla sorveglianza di massa europee, come il Chat Control e il Digital Services Act e molte altre.
Cosa stiamo sanzionando esattamente, e cosa dovremmo festeggiare?
Cinque anni di GDPR
Fra un paio di giorni sarà l’anniversario dell’entrata in vigore del General Data Protection Regulation, la legge europea più amata e odiata al mondo.
Sono stati cinque anni in cui le aziende europee e non hanno iniziato un percorso che in effetti ha portato a tutelare maggiormente le persone sotto l’egida della conformità normativa. Tra alti e bassi, va dato a Cesare quel che è di Cesare. In Italia il Garante Privacy ha svolto un buon lavoro e spesso messo in evidenza azioni pericolose da parte della pubblica amministrazione, ottenendo in rari casi anche qualche ripensamento.
Il GDPR è però un’arma a doppio taglio: quale attività nella società dell’informazione non comporta un trattamento di dati? Il rischio è che i buoni propositi del Garante Privacy talvolta possano lasciare il passo a volontà dirigiste che non hanno nulla a che vedere con la tutela delle persone.
Un esempio di questa deriva, che non mi piace affatto, sono le recenti dichiarazioni del Presidente Stanzone in merito all’affaire chatGPT: “come Italia indichiamo una via europea all’intelligenza artificiale, che prescinde dal liberismo accentuato statunitense come dal sovranismo autarchico della Cina o della Corea del Nord e si situa nel bel mezzo di questa nuova guerra fredda. La nostra è una strada intermedia, faticosa, per la libertà, la democrazia e la dignità della persona in Europa".
Sfruttare la leva del GDPR per piegare il mercato a logiche politiche da “terza vi progressista” non mi sembra saggio. Il Garante Privacy non dovrebbe essere un organo politico e non spetta certo al Presidente Stanzone scegliere alcuna via di regolamentazione del mercato.
Anche perché, la terza via non esiste. La strada intermedia finisce sempre per essere un sovranismo autarchico schizofrenico e pieno di contraddizioni, come dimostra il recente provvedimento contro Facebook.
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.
La polizia del pensiero unico
Anche negli Stati Uniti qualcuno ha deciso che è ora di seguire l’esempio europeo, con un Bill2 che propone di istituire un’agenzia federale per il controllo e la regolamentazione delle piattaforme digitali.
Il Bill, intitolato amichevolmente come Digital Platform Commission Act (DPCA), nella migliore tradizione woke inizia con l’incolpare le piattaforme digitali di tutti i mali del mondo:
The unregulated policies and operations of some of the most powerful digital platforms have at times produced demonstrable harm, including—
(A) undercutting small businesses;
(B) abetting the collapse of trusted local journalism;
(C) enabling addiction and other harms to the mental health of the people of the United States, especially minors;
(D) disseminating disinformation and hate speech;
(E) undermining privacy and monetizing the personal data of individuals in the United
States without their informed consent; and
(F) in some cases, radicalizing individuals to violence.
Praticamente il demonio in terra, e la causa di tutto è l’assenza di una regole statali. Serve una legge.
Il senatore, ovviamente Democratico, che ha proposto il Bill, commenta così il ruolo della nuova Agenzia: “To fulfill its mandate, the Commission would have the authority to promulgate rules, impose civil penalties, hold hearings, conduct investigations, and support research. It could also designate ‘systemically important digital platforms’ subject to additional oversight, regulation, and merger review.”
Leggendo il Bill si comprende che l’attenzione del legislatore non è in verità nel proteggere le persone dalle cattive piattaforme digitali, ma di assicurare che le stesse siano regolate coerentemente con il pubblico interesse e necessità degli Stati Uniti: “The purpose of the Commission is to regulate digital platforms, consistent with the public interest, convenience, and necessity, to promote to all the people of the United States, so far as possible, the following…”
La Commissione sarà composta da “esperti della disinformazione” che faranno capo anche ad organizzazioni non governative ed esperti di ogni tipo (quelli col PhD, in pratica). Come spiegato più volte su queste pagine, la lotta alla disinformazione non è altro che una lotta per il controllo dell’informazione e un modo per legittimare la nuova censura: se prima si bruciavano libri, oggi si bruciano tweet.
L’anima del Bill ricorda molto quella del nostro Digital Services Act, anche se non riesce a catturare lo stesso livello di perversione. La differenza è che mentre negli Stati Uniti c’è chi critica duramente la proposta, da noi tutti applaudirono all’unisono per la nuova, scintillante, polizia del pensiero
Meme del giorno
Citazione del giorno
"The Third Way? There is no third way. There are only two ways. Either you choose a capitalist society or you choose a socialist society. People who talk about a third way just demonstrate that they have lost faith in capitalism, but haven't the guts to become socialists."
Margaret Thatcher
Per gli abbonati
Hai già letto l’ultimo approfondimento per gli abbonati?
Aiutaci a sostenere Privacy Chronicles!
Ogni settimana siamo nella tua casella di posta a farti compagnia con notizie e approfondimenti che spesso sembrano usciti da un episodio di Twilight Zone. E speriamo di continuare a farlo!
Se vuoi aiutarci, condividi l’articolo con i tuoi amici e conoscenti e lascia un like o qualche commento!
Se proprio ti senti in vena, puoi anche abbonarti per sostenere il nostro lavoro (anche in Bitcoin).
Oppure, puoi fare una donazione libera:
Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN oppure clicca qui!
È inevitabile anche nel caso in cui Facebook avesse data center fisici in UE, dato che giuridicamente e tecnicamente anche la capacità di accedere da remoto ai dati equivale a trasferimento. Le autorità statunitensi possono sempre accedere da remoto a dati che fisicamente si trovano altrove.
Il testo: docs.reclaimthenet.org/digital…
La nuova release di Friendica è stata rilasciata: la versione "Giant Rhubarb" 2023.05 ha anche un connettore per BlueSky
Avviso contenuto: Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica “Giant Rhubarb” 2023.05. Questa versione contiene una correzione di sicurezza di un problema segnalato da tek-aevl, incoraggiamo vivamente tutti gli amministratori ad aggiornare i propri nodi. I punti salienti o
Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica "Giant Rhubarb" 2023.05. Questa versione contiene una correzione di sicurezza di un problema segnalato da tek-aevl, incoraggiamo vivamente tutti gli amministratori ad aggiornare i propri nodi.
I punti salienti di questa versione sono
- il connettore Tumblr è stato migliorato ed è stato aggiunto un connettore bluesky iniziale,
- la ricerca degli utenti è stata corretta,
- il selettore di emoji è stato spostato al centro e
- la visualizzazione delle immagini ora viene eseguita utilizzando fancybox per impostazione predefinita.
like this
reshared this
👾 CONFESSIONI DI UNA MASCHERA - IGNORANCE IS BLISS
“In Italia si legge meno che negli altri paesi” è una frase che ci risuona nelle orecchie da sempre, o per lo meno da quando abbiamo capacità mnemoniche per poterla contestualizzare. Non si tratta però, come spesso accade, di un qualcosa che risuona nel vento senza parvenza di realtà. Ci sono infatti i recenti dati Istat a ricordarci come la situazione continui nella sua stagnazione. Quanto di buono guadagnato nel biennio pandemico è già andato perduto. @Poliverso - notizie dal fediverso
iyezine.com/confessioni-di-una…
Confessioni di una maschera - ignoranza 2023
È proprio “ignoranza” il termine intorno a cui tutto ruota, e che più ci piace usare per definire e associare tutti coloro che “scelgono” di non leggere.Marco Valenti (In Your Eyes ezine --)
like this
reshared this
5 Years of the GDPR: National Authorities let down European Legislator
5 anni di GDPR: Le autorità nazionali deludono il legislatore europeo Il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il GDPR; 5 anni dopo, le autorità e i tribunali nazionali hanno ampiamente deluso il legislatore europeo
Durand Jones - Wait til i get over
L’album di debutto di Durand Jones, cantante e leader della celebre formazione soul Durand Jones & The Indications ha impiegato oltre dieci anni per completare il suo disco solista, che vede ora la luce per Dead Oceans e si intitola "That feeling". @Musica Agorà
iyezine.com/durand-jones-wait-…
Durand Jones Wait til i get over 2023
L’album di debutto di Durand Jones, cantante e leader della celebre formazione soul Durand Jones & The Indications ha impiegato oltre dieci anni per completare il suo disco solista, che vede ora la luce per Dead Oceans e si intitola "That feeling".Massimo Argo (In Your Eyes ezine --)
like this
Musica Agorà reshared this.
noyb win: € 1.2 billion fine against Meta over EU-US data transfers
vittoria della noyb: multa da 1,2 miliardi di euro contro Meta per i trasferimenti di dati tra UE e USA Facebook deve interrompere ulteriori trasferimenti di dati personali europei verso gli Stati Uniti, dato che Facebook è soggetto alle leggi di sorveglianza statunitensi (come la FISA 702 e la EO 12.333).
like this
reshared this
Meta hit with €1.2bn fine, ordered to halt EU-US data transfers
Meta has received a record €1.2 billion fine and the order to stop moving EU personal data to the United States in a landmark decision that found such data transfers illegal.
Privacity reshared this.
Dorthia Cottrell - Death Folk Country
Dorthia Cottrell arriva dalla Virginia, East Coast, dove nasce cresce, insieme a poche migliaia di anime, in un ambiente di provincia decisamente conservatore. La sua esigenza di alienarsi da un contesto sociale che le sta stretto, la porta nella vicina Richmond, dove in breve tempo riesce a fondare gli Windhand, band doom che, grazie ai quattro album realizzati fino ad oggi, è riuscita a ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto in ambito metal.
#musica #folk iyezine.com/dorthia-cottrell-d…
Dorthia Cottrell – Death Folk Country 2023
Dorthia Cottrell: “Death Folk Country” è un album che ti scalda il cuore, andando a toccare quelle corde da troppo tempo nascoste e soffocate da un frastuono esistenziale divenuto ormai insopportabile.Marco Valenti (In Your Eyes ezine --)
L'intellighenzia finalmente libera di esprimere "idee" al #SalTo23, grazie alla repressione del "fascismo degli antifascisti" commissionata alla Digos:
torino.repubblica.it/cronaca/2…
La destra sbarca al Salone del libro: “Zerocalcare? Un cretino. E Murgia sfrutta la sua malattia”
Gli intellettuali vicini a Meloni riuniti all'incontro "La destra e la cultura", il critico Luca Beatrice attacca la scrittrice: "Se ne appr…Sara Strippoli (la Repubblica)
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
Unknown parent • •filippodb ⁂
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •like this
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e super_user_do like this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ reshared this.