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Serve la giustizia


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A Difesa dell’industria. Cosa insegna il caso del cargo turco


La polizia giudiziaria – Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e Roan della Guardia di finanza e Squadra Mobile di Napoli – hanno denunciato a piede libero tre dei 15 immigrati che erano a bordo della nave turca per porto d’armi. I due coltelli

La polizia giudiziaria – Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e Roan della Guardia di finanza e Squadra Mobile di Napoli – hanno denunciato a piede libero tre dei 15 immigrati che erano a bordo della nave turca per porto d’armi. I due coltelli e il taglierino trovati sono stati sequestrati. I 13 uomini saranno accompagnati in un centro di accoglienza; le due donne, una incinta, sono invece in ospedale per accertamenti. La parola passa ora alla Procura: rimane in piedi l’ipotesi dirottamento che nei prossimi giorni sarà valutata dal sostituto procuratore Enrica Parascandolo.

LE INDAGINI

Polizia e Gdf hanno ascoltato nella notte, in Questura, il comandante della nave e i 15 immigrati. Il comandante ha riferito agli inquirenti di aver visto due di loro armati di coltello che si aggiravano nella zona macchine della nave dove però non sono riusciti a entrare. A questo punto i due si sono ricongiunti con gli altri. Per questo motivo ha lanciato l’allarme: non è chiaro l’uso che volessero fare dei coltelli.

LA NAVE RIMANE A NAPOLI

La nave Galata Seaway, che era diretta in Francia, resterà per il momento a Napoli, dove è stata scortata ieri sera dopo l’intervento dei marò del San Marco. Nei confronti dei 15 immigrati – che hanno detto di essere siriani, iracheni e afghani – verranno applicate le procedure ordinarie previste per i migranti, in attesa delle valutazioni che la Procura di Napoli farà nei prossimi giorni.

IL COMMENTO DI TORLIZZI

Il tentato dirottamento della nave cargo turca sancisce “un cambio di paradigma che evidenzia quanto fondamentale sarà il ruolo che la Difesa giocherà a protezione dell’Industria”, ha scritto su LinkedIn Gianclaudio Torlizzi, fondatore di T-Commodity, membro del comitato scientifico del Policy Observatory della Luiss e consigliere del ministro della Difesa. “Dobbiamo oramai fare i conti con un contesto totalmente diverso rispetto al passato in cui non si potranno più applicare gli schemi classici della Difesa e dell’Industria, privilegiando invece modelli di natura ibrida. La difesa 4.0 non è solo carri armati, aerei e navi, ma è anche uno strumento a protezione (e agevolatore di sviluppo) del sistema Paese”, ha aggiunto.


formiche.net/2023/06/nave-carg…



I think tank finanziati da appaltatori della difesa dominano il dibattito sull'Ucraina

@Giornalismo e disordine informativo

I think tank negli Stati Uniti sono una risorsa di riferimento per i media che cercano pareri di esperti su questioni urgenti di politica pubblica. Ma i think tank hanno spesso posizioni trincerate; un numero crescente di ricerche ha dimostrato che i loro finanziatori possono influenzare la loro analisi e commento. Questa influenza può includere la censura - sia l'autocensura che una censura più diretta del lavoro sfavorevole a un finanziatore - e accordi di ricerca con i finanziatori. Il risultato è un ambiente in cui gli interessi dei finanziatori più generosi possono dominare i dibattiti politici dei think tank.

Uno di questi dibattiti riguarda il livello adeguato di coinvolgimento militare degli Stati Uniti nell'invasione russa dell'Ucraina. Dalla decisione illegale e disastrosa di Vladimir Putin di lanciare un'invasione su vasta scala dell'Ucraina, gli Stati Uniti hanno approvato circa 48,7 miliardi di dollari di spese militari. 1 Nonostante il rischio molto reale che le escalation possano portare a un coinvolgimento militare diretto degli Stati Uniti nella guerra, pochi gruppi di esperti hanno esaminato criticamente questa quantità record di assistenza militare statunitense.

Nel contesto del dibattito pubblico sul coinvolgimento militare degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, questo rapporto indaga sul finanziamento di think tank da parte del Dipartimento della Difesa (DoD) e degli appaltatori del DoD, quelle organizzazioni che sostengono gli sforzi per politiche a beneficio di quei finanziatori e la dipendenza predominante dei media su think tank finanziati dal settore della difesa. L'analisi rileva che la stragrande maggioranza delle menzioni dei media sui think tank negli articoli sulle armi statunitensi e sulla guerra in Ucraina provengono da think tank i cui finanziatori traggono profitto dalle spese militari statunitensi, dalla vendita di armi e, in molti casi, direttamente dal coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina . Questi think tank offrono anche regolarmente supporto per soluzioni di politica pubblica che andrebbero a vantaggio finanziario dei loro finanziatori senza rivelare questi apparenti conflitti di interesse. Sebbene questo brief non abbia cercato di stabilire una causalità diretta tra le raccomandazioni politiche dei think tank e il finanziamento dell'industria degli armamenti nel caso della guerra in Ucraina, troviamo una chiara correlazione tra i due. Abbiamo anche scoperto che i media si affidano in modo sproporzionato ai commenti dei think tank finanziati dal settore della difesa.

La stragrande maggioranza delle menzioni dei media sui think tank negli articoli sulle armi statunitensi e sulla guerra in Ucraina provengono da think tank i cui finanziatori traggono profitto dalle spese militari statunitensi, dalla vendita di armi e, in molti casi, direttamente dal coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina.

Di Ben Freeman per il Quincy Institute

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Taiwan Files – Tra Shangri-La, navi ed elezioni


Taiwan Files – Tra Shangri-La, navi ed elezioni 7636826
La posizione esatta della sfiorata collisione di sabato 3 giugno non sarebbe esattamente lo Stretto di Taiwan, ma sulla sua soglia. Lo sostiene una fonte informata dei fatti con cui ho parlato nei giorni scorsi. Resta senz’altro la valenza di quanto accaduto, che pare chiaro provenire da un’indicazione politica di gestire il transito di navi degli Stati Uniti in una ...

L'articolo Taiwan Files – Tra Shangri-La, navi ed elezioni proviene da China Files.



Per le studentesse e gli studenti che dovranno affrontare la #Maturità2023, qui il messaggio di incoraggiamento del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Roberto Mancini.

▶️ https://youtube.



PRIVACYDAILY


N. 137/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno raggiunto un impegno di principio per istituire l’estensione britannica del Data Privacy Framework, che prevede la creazione di un nuovo “ponte di dati” tra i due Paesi. Le aziende statunitensi che saranno autorizzate ad aderire al quadro di riferimento potranno... Continue reading →


Aiuta gli ultimi in Iran nella associazione degli avvocati di Kerman: Maryam Arvin viene uccisa dal regime


Difendeva i manifestanti, la giovane avvocata Maryam Arvin, ed è stata per questo motivo ammazzata. Aveva 29 anni, si era appena sposata ed era molto attiva nella difesa dei diritti degli ultimi nell’Associazione degli avvocati di Kerman. La dottoressa Ar

Difendeva i manifestanti, la giovane avvocata Maryam Arvin, ed è stata per questo motivo ammazzata.

Aveva 29 anni, si era appena sposata ed era molto attiva nella difesa dei diritti degli ultimi nell’Associazione degli avvocati di Kerman.

La dottoressa Arvin seguiva, “pro bono”, i casi di donne indigenti, di minori abusati e di bambini lavoratori.

Era stata arrestata in un tribunale di Sirjan il 26 novembre 2022 mentre assisteva giovani manifestanti per la libertà dell’Iran detenuti nel carcere di Sirjan.

Il 13 dicembre 2022, Maryam Arvin era stata rilasciata su cauzione e nei giorni successivi il tribunale avrebbe dovuto emettere un verdetto contro di lei, ma il 7 febbraio 2023 l’associazione degli avvocati di Kerman annunciò che Arvin era deceduta due mesi dopo la sua scarcerazione. La causa della sua morte non è stata specificata in alcuna dichiarazione ufficiale delle autorità sanitarie.

Negli ultimi mesi della prima metà del 2023, con l’affievolirsi delle manifestazioni nelle strade dei grandi centri urbani dell’Iran, diversi giovani, donne e uomini, arrestati durante le proteste per Mahsa Amini, sono morti in circostanze sospette solo poche settimane dopo la loro scarcerazione, spesso avvenuta su cauzione. In tutti questi numerosi casi è stato indicato il “suicidio” come causa della loro morte.

Si tratta di centinaia di casi come quelli recenti di Yalda Aghafazli, Arshia Imamgholi e Mohsen Jafarirad: tutte ragazze decedute subito dopo essere state scarcerate. Tali casi, accuratamente documentati dalle organizzazioni per i diritti umani, hanno suscitato molte denunce sul trattamento riservato dalle autorità iraniane ai manifestanti prigionieri.

Secondo la magistratura iraniana l’avvocato Maryam Arvin si sarebbe tolta la vita iniettandosi droga.

Tayyebeh Nazari, insegnante di Letteratura nelle scuole superiori di Sirjan, madre dell’avvocata attivista deceduta, sostiene invece che la morte di sua figlia è stata provocata dalle conseguenze di un avvelenamento avvenuto in carcere.

Il 29 maggio 2023, la signora Nazari ha scritto sul suo account Instagram che sua figlia, Maryam Arvin, arrestata per aver difeso i suoi clienti, è stata uccisa dalle autorità carcerarie a seguito di iniezioni di quantità eccessive di tranquillanti e sedativi.

I sanitari del carcere di Sirjan parlano, in anonimato, di ferite atroci inflitte sul corpo della giovane avvocata.

Tayyebeh Nazari ha anche rivelato che una settimana dopo la morte di sua figlia, lei stessa era stata condannata in contumacia, dalla sezione 103 del tribunale penale di Kerman, a una pena detentiva di 15 mesi, una multa di un milione di toman e a 40 frustate, solo per aver denunciato la reale causa della morte di sua figlia.

La mamma di Arvin racconta delle atroci violenze fisiche subite da sua figlia. Racconta che pochi giorni prima della sua morte, un ufficiale donna delle basij, di nome Zahra Alizadeh, meglio nota come “Mobina”, insieme a un suo collega dell’intelligence della Forza di sicurezza dello Stato, di nome Hamid Zeydabadi, durante una udienza avevano ammanettato Maryam Arvin nel corridoio del tribunale che poi le tolsero il velo e che la trascinarono a terra tirandola per i capelli per poi picchiarla e torturarla in una cella di isolamento.

In verità i manifestanti arrestati non hanno diritto ad un avvocato di fiducia, indipendente, né a contattare e a ricevere visite di familiari. Gli avvocati che “difendono” gli oppositori della teocrazia sono nominati dal regime, mentre quelli indipendenti non sono autorizzati a occuparsi dei casi dei loro clienti, forniscono solo consulenza legale alle famiglie e trasmettono informazioni ai detenuti, ma spesso anche gli avvocati indipendenti vengono arrestati, come è accaduto a Maryam Arvin. Per questo le autorità giudiziarie iraniane possono nel silenzio e nell’indifferenza totali costringere i giovani a confessioni forzate. La procedura utilizzata è la seguente: i prigionieri vengono sistematicamente torturati e tenuti in celle di isolamento al buio, senza cibo e acqua; spesso sia le donne che gli uomini vengono stuprati; non hanno diritto ad un avvocato difensore né a contattare o a ricevere visite di legali o di attivisti per i diritti umani.

Si stima che dall’inizio della rivolta giovanile, dal 16 settembre 2022, dopo l’uccisione di Mahsa Amini, almeno 130 avvocati di tutte le province del Paese, tra cui dozzine di donne, siano stati convocati o arrestati dalla magistratura. Le accuse vanno dall’abuso dell’esercizio della loro professione alle opinioni espresse sui social media, considerate espressioni di “inimicizia e odio contro Dio”.

Il trend è in aumento. Nel solo maggio 2023 sono stati settanta gli avvocati convocati e arrestati. I procedimenti sono per lo più condotti dal tribunale di sicurezza che ha sede nella famigerata prigione di Evin a Tehran. Contro di essi non sono state formulate pubblicamente accuse specifiche.

Gli avvocati vengono costretti durante le udienze a firmare una “lettera di impegno” in cui si obbligano a rispettare le disposizioni della magistratura come condizione per il loro rilascio su cauzione. Nella lettera viene espresso “rammarico” per le proteste insorte a livello nazionale e l’impegno a non contattare “reti di legali o organizzazioni per i diritti umani fuori dal paese, perché considerati elementi controrivoluzionari”. Una tale pratica è considerata una minaccia alla sicurezza del paese e può essere perseguita anche con l’ergastolo o con la condanna a morte.

È questa una tattica che mira a incutere timore e ad esercitare pressione sugli avvocati, affinché non sostengano le proteste e i manifestanti.

Il 14 maggio 2023, la sezione 29 del tribunale rivoluzionario di Tehran ha condannato la signora Marzieh Nikara, un insigne avvocato per i diritti umani, a un anno di reclusione. Un altro avvocato per i diritti umani, Farzaneh Zilabi, è stata condannata a un anno e mezzo di reclusione dal tribunale rivoluzionario di Ahvaz.

Nazanin Salari, Forough Sheikhol, Eslami Vatani, Tutia Partovi Amoli, Mitra Izadifar, Marjan Esfahanian, Samin Cheraghi e Sara Hamzezadeh sono state le ultime avvocate a comparire davanti al tribunale di Tehran.

Il numero crescente di avvocati convocati presso il tribunale di sicurezza di Tehran sta sollevando allarme presso le organizzazioni per i diritti umani, soprattutto per l’aumento del rischio che vengano giustiziati i manifestanti senza accesso a una difesa indipendente ed equa come prescrivono tutte le convenzioni internazionali.

Il regime clericale ha finora giustiziato almeno quindici manifestanti, di cui tre il 19 maggio 2023 e nel solo mese di maggio sono stati giustiziati per impiccagione almeno 142 prigionieri.

La rivoluzione dei giovani e delle minoranze per la liberazione dell’Iran dalla Repubblica islamica sta attraversando una fase di stallo, ma il regime repressivo e il boia sono all’opera, in una intensa attività, sotto gli occhi indifferenti del mondo libero e delle sue istituzioni internazionali, come quella della Corte penale internazionale.

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Rifondazione Comunista parteciperà domani al Pride come abbiamo sempre fatto. Quest'anno ci sono ragioni ancor più forti per esserci visto che per la prima vo


Se la Sanità italiana non rispetta la privacy: i problemi da risolvere

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Cosa ci insegnano gli ultimi provvedimenti del Garante privacy. Bisogna adottare misure tecniche idonee a evitare gli incidenti con violazioni dei dati. Ma occorre anche sensibilizzare il personale e prevedere adeguate misure organizzative al fine di garantire la sicurezza del trattamento

Il post di Paola Liguori e Livia Petrucci è su Agenda Digitale

in reply to Informa Pirata

Un’altra cosa che trovo sinceramente assurda è quanti medici di famiglia richiedano l’invio di risultati di esami via email e hanno un indirizzo @gmail.com…


GPT-4, per alleggerire il lavoro dei medici: meno burocrazia, più cura

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

L’applicazione Dragon Ambient eXperience, o DAX, incorporerà presto GPT-4 grazie alla partnership tra Microsoft e OpenAI. I medici “cederanno il controllo” a “macchine imperfette” per utilizzare parte del loro tempo diversamente? Vediamo i vantaggi e le criticità

Il post di Luigi Mischitelli è su Agenda Digitale

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Mobilità del futuro: ecco le sfide per le smart road

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Oggi è possibile realizzare smart road grazie ad infrastrutture che comunicano con gli utenti per offrire in tempo reale informazioni su traffico, incidenti lungo il percorso o condizioni meteorologiche. Vantaggi, piattaforme e casi d’attuazione

Il post di Maurizio Ristori

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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eArchiving: l’Eidas 2 di cui nessuno parla - Le bozze eIDAS2 contengono novità importanti: una di queste riguarda l’evoluzione dell’e-archiving

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Italia all’avanguardia: un’opportunità da cogliere

L’attenzione su eIDAS2, il nuovo Regolamento europeo su electronic IDentification Authentication and Signature (che aggiornerà il precedente Regolamento UE n° 910/2014) è molto catalizzata sul tema del digital identity wallet e sulle evoluzioni in genere legate ai servizi fiduciari.

Tuttavia, le bozze di eIDAS 2, che al momento sono nella fase di negoziato interistituzionale tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo (il Trilogue), contengono molte altre novità importanti, tra cui una che avrà grande impatto sul mercato italiano ed europeo: l’evoluzione dell’e-archiving.

Il post di Danilo Cattaneo, Marta Gaia Castellan e Igor Marcolongo

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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in reply to Informa Pirata

video.resolutions.it/w/5Wa3Wex…


I NUOVI SCENARI DELL'IDENTITÀ DIGITALE: FUNZIONALITÀ E CRITICITÀ


Webinar curato dalla Fondazione Ampioraggio: fondazioneampioraggio.it
Quali sono i nuovi scenari dell’identità digitale?
SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), eIDAS (regolamento europeo per l'identificazione elettronica) e il mercato dei wallet: come cambieranno le modalità di relazione tra cittadino, imprese e pubblica amministrazione nel prossimo futuro




La manifestazione di domani a Cosenza contro il progetto di autonomia differenziata di Calderoli e del governo Meloni è un segnale importante per tutto il sud.


Intelligenza Artificiale: Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano di cui si sa pochissimo | Infoaut

"Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, soprattutto per l'incapacità attuale di questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi."

infoaut.org/divise-e-potere/in…



Regolamenti militari a immagine di Xi. Tra reclutamento e renitenza


Pechino aggiorna le sue regole per la coscrizione. La motivazione ufficiale è quella di aggiornare i regolamenti militari in modo da attuare il “Pensiero di Xi Jinping” sul rafforzamento delle Forze armate e migliorare la qualità dei soldati di leva dell’

Pechino aggiorna le sue regole per la coscrizione. La motivazione ufficiale è quella di aggiornare i regolamenti militari in modo da attuare il “Pensiero di Xi Jinping” sul rafforzamento delle Forze armate e migliorare la qualità dei soldati di leva dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). Tuttavia, l’analisi delle misure contenute delle decisioni prese dalla Commissione militare centrale (Cmc) rivelano le lacune che preoccupano gli strateghi della Repubblica popolare riguardo alle capacità del proprio personale in uniforme. Da nuove misure per il reclutamento, a nuove previsioni per le punizioni da infliggere di fronte a un diverso tipo di reati relativi alla renitenza alla leva, fino a misure per attirare (e trattenere in uniforme) personale qualificato.

Un nuovo capitolo sulla coscrizione di guerra

La principale riforma vede l’aggiunta di un intero nuovo capitolo al regolamento relativo alla coscrizione in tempo di guerra. Le nuove norme consentono ora al Cmc di modificare a piacimento i requisiti per la leva a seguito di un ordine di mobilitazione nazionale per la Difesa del Paese. Tra le misure, anche la possibilità di richiamare in servizio, in caso di guerra, gli ex-soldati come supplemento delle unità in servizio attivo. Questa misura, oltre a rivelare il fatto che gli strateghi cinesi stanno effettivamente riflettendo sulla possibilità di un conflitto, scopre anche un vulnus all’interno delle stesse Forze armate di Pechino: la fidelizzazione del personale. I soldati, specialmente i più istruiti, tendono infatti a lasciare la vita militare al termine dei due anni di ferma, scoraggiati dalle dure condizioni e attirate dalle migliori condizioni economiche e lavorative del settore privato. Già ne 2021 la leadership cinese revisionò la politica di smobilitare il personale di leva che non avesse raggiunto il grado di sottufficiale, permettendo anche ai soldati di truppa un “secondo arruolamento”. L’ulteriore rafforzamento di queste misure tradirebbe un mancato raggiungimento degli obbiettivi sperati con la prima riforma.

Misure ancora più rigide per chi si sottrae dalla leva

Nei nuovi regolamenti sono state anche rafforzate le punizioni sui reati in caso di renitenza alla leva, il rifiuto di prestare il servizio una volta reclutati, il sostegno a chi cerca di evitare il reclutamento (definito ufficialmente “ostacolare i cittadini all’adempimento dei loro obblighi militari”). Oltre a multe salate (oltre i seimila dollari), le nuove pene prevedono l’impossibilità di iscriversi all’università, andare all’estero, ottenere sussidi statali, essere impiegati nel servizio civile o nelle imprese statali, o persino ricevere una licenza commerciale. L’inasprimento delle regole fa trapelare come il problema di chi cerca di evitare il servizio militare sia più grave di quanto ufficialmente riconosciuto.

Il Dragone punta a soldati più performanti

A questo si aggiunge un problema legato al bacino stesso di reclutamento. Il nuovo regolamento prevede controlli ulteriori sugli esami fisici. In particolare, nuove ispezioni saranno attivate qualora in un gruppo di reclute un numero eccessivo di candidati non dovesse superare l’esame fisico. Queste misure affrontano il problema della scarsa forma fisica delle Pla, un problema riconosciuto fin dal 2013 e causato dallo stile di vita sedentario di molti cittadini cinesi, con elevati casi di sovrappeso e miopia. Un problema che ha visto crescere anche il numero di infortuni tra le reclute in addestramento. Questi problemi, tra l’altro, sembrano affliggere anche il personale già reclutato nel corso del proprio periodo di ferma, diminuendo la qualità delle prestazioni nel corso dei periodici momenti di esercitazione.

Il ruolo dell’istruzione

Una ulteriore misura enfatizza la richiesta per personale militare con istruzione universitaria, o in generale di militari con competenze specifiche tecnico-specialistiche. Lo stesso Xi ha definito la qualità del personale la chiave per un esercito di livello mondiale. Tra le misure adottate c’è quella di concentrare maggiormente l’attenzione nel reclutamento di cittadini con un background familiare urbano, un elemento fortemente correlato con il livello di istruzione. Altro incentivo viene dalla ristrutturazione del reclutamento per attirare i neo-laureati offrendo condizioni professionali di qualità, spendibili eventualmente anche dopo il periodo di ferma. Il focus, in questo senso, si rivolge soprattutto alle facoltà Stem, identificando i laureati in materie tecniche avanzate e con competenze specifiche come necessarie per una forza armata moderna e pronta a scenari di combattimento ad alto valore tecnologico.


formiche.net/2023/06/cina-aggi…



In Colombia si prepara il golpe: a migliaia in piazza a difesa di Petro


Decine di migliaia di cittadini sono scesi in piazza insieme alle principali confederazioni sindacali del Paese per denunciare il tentativo di colpo di Stato e sostenere il primo presidente di sinistra della storia della Colombia L'articolo In Colombia s

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di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 9 giugno 2023. Decine di migliaia di persone hanno occupato le strade della Colombia per manifestare il proprio sostegno al presidente Gustavo Petro e denunciare il tentativo di golpe che i gruppi di potere e il vecchio establishment politico stanno preparando. È un golpe senza eserciti, almeno per il momento, sul modello di quello portato avanti in Perù lo scorso dicembre, quando il Presidente Castillo è stato arrestato.

In realtà i morti sono comunque arrivati, in Perù, quando la nuova presidente Dina Boluarte ha scelto di utilizzare il pugno di ferro contro i manifestanti che per mesi sono scesi in strada chiedendo la liberazione di Castillo e nuove elezioni. L’esercito ha sparato sui dimostranti uccidendone a decine.

L’offensiva contro Gustavo Petro è cominciata, a quanto pare, già durante la sua campagna elettorale, quando lui e i suoi collaboratori sono stati messi sotto continua intercettazione telefonica e ambientale. “Per mesi e mesi di intercettazioni – ha dichiarato il presidente – non sono riusciti a trovare nemmeno 10 secondi in cui il candidato Petro parlasse di qualche irregolarità, pronunciasse una sola parola maleducata o facesse capire che la sua campagna era condotta in modo disonesto”. Le destre e con loro i poteri giudiziari stanno costruendo un castello di accuse per arrivare alla destituzione del presidente. Attraverso inchieste sui fondi destinati alla sua campagna elettorale si punta all’impeachmentattraverso l’accusa di essere stato finanziato dai trafficanti di droga. Petro, primo presidente di sinistra nella storia della Colombia, ha vinto le elezioni con un ampio margine sul magnate delle costruzioni, Rodolfo Hernandez, e con un programma rivoluzionario per il suo Paese: istruzione universitaria gratuita, riforma pensionistica, assistenza sanitaria universale, riforma agraria, lotta alle disuguaglianze, stop ai nuovi progetti petroliferi. Tutto ciò ha messo in allarme gli investitori locali e stranieri.

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Manifestazioni in difesa del presidente Petro

Petro è sceso in piazza insieme al popolo che lo ha votato e che lo sostiene, seguito e supportato dalle più grandi federazioni sindacali colombiane e durante una delle manifestazioni ha paragonato ciò che sta accadendo nel suo Paese a quanto è successo solo pochi mesi fa in Perù. Tra gli obiettivi più importanti della politica di Petro, quello della “pace totale”. È un programma di trattative con le formazioni armate e paramilitari che vivono nell’illegalità e che rappresentano per la Colombia uno dei più gravi e annosi problemi. I gruppi armati sfidano il governo e la polizia con attentati e ritorsioni oppure, a fasi alterne, vengono foraggiati e finanziati dalla politica che li sfrutta come armi utili a liberarsi dei propri nemici politici. In alcuni casi il potere e la violenza con cui queste formazioni si sono scagliate contro lo stesso popolo colombiano, hanno fatto parlare di “guerra civile”. Una guerra che va avanti da decenni e a cui Petro sta tentando di porre fine.

È di questi giorni l’annuncio di un viaggio del presidente a Cuba, dove è stato organizzato un incontro di mediazione con l’Ejército de Liberación Nacional (Eln), il gruppo armato forse più propenso ad un accordo, portatore da sempre di istanze politiche e sociali. L’idea di Petro è di far entrare questi gruppi nella legalità, concedendo loro qualcosa in termini economici e di riconoscimento, ottenendo la fine dei traffici illegali e delle azioni delittuose.

Un processo cominciato che si interromperebbe, come tutti gli altri, solamente con la destituzione del presidente Petro che non rimane, però, isolato a livello internazionale: diversi leader mondiali di sinistra hanno firmato una lettera che denuncia i tentativi di golpe in Colombia, accusando le destre all’opposizione di provare a rimuovere illegalmente il presidente e i suoi principali alleati. Tra i sottoscrittori figurano il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, l’ex presidente dell’Ecuador Rafael Correa, l’ex presidente colombiano Ernesto Samper, l’ex presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, Jeremy Corbyn del Regno Unito e Jean-Luc Mélenchon, ex candidato alla presidenza francese.

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Dobbiamo garantire la vittoria all’Ucraina, non c’è alternativa per l’Unione europea


Signore e signori, È meraviglioso tornare al Mit tra tanti amici. Ed è un grande onore ricevere il Premio Miriam Pozen. Nel 2020, il Premio Miriam Pozen inaugurale è stato assegnato a Stan Fischer. Stan è stato un vero gigante della politica, grazie al su

Signore e signori,
È meraviglioso tornare al Mit tra tanti amici. Ed è un grande onore ricevere il Premio Miriam Pozen. Nel 2020, il Premio Miriam Pozen inaugurale è stato assegnato a Stan Fischer. Stan è stato un vero gigante della politica, grazie al suo equilibrio, alla sua acutezza e alla sua esperienza. Per me è stato anche un amico, un mentore, un modello. Mi sento immensamente privilegiato a seguire le sue orme.

La mia conferenza di oggi attingerà dalle mie esperienze come banchiere centrale e primo ministro italiano. Vorrei soffermarmi sui due eventi che, insieme alle crescenti tensioni con la Cina, hanno dominato le relazioni internazionali e l’economia globale nell’ultimo anno e mezzo: la guerra in Ucraina e il ritorno dell’inflazione. Questi eventi hanno colto di sorpresa i responsabili politici.

Pensavamo che le istituzioni che avevamo costruito, insieme ai legami economici e commerciali, sarebbero state sufficienti a prevenire una nuova guerra di aggressione in Europa. E credevamo che le banche centrali indipendenti avessero acquisito la capacità di contenere le aspettative di inflazione, al punto da temere una stagnazione secolare. Con il senno di poi, sosterrò che questi due eventi epocali non sono nati dal nulla e non sono scollegati tra loro. Sono piuttosto entrambi la conseguenza di un cambio di paradigma che negli ultimi venticinque anni ha silenziosamente spostato la geopolitica globale dalla competizione al conflitto.

Questo cambio di paradigma potrebbe portare a tassi di crescita potenziale più bassi e richiederebbe politiche che portino a deficit di bilancio e tassi di interesse più elevati. Negli anni Novanta, molti credevano che il processo di globalizzazione fosse inarrestabile e che avrebbe diffuso i valori liberali e democratici in tutto il mondo. Lo sviluppo del settore privato, il buon funzionamento dei mercati, la straordinaria crescita degli investimenti esteri diretti e l’espansione del commercio mondiale erano obiettivi visti come favorevoli non solo alla prosperità per tutti, ma anche alla democrazia per tutti.

L’opinione dominante era che i valori globali sarebbero stati convergenti e che questa convergenza avrebbe rimodellato le relazioni internazionali per i decenni a venire. E si presumeva che le istituzioni internazionali sarebbero state sufficienti a correggere le distorsioni derivanti dalla globalizzazione – ad esempio in materia di clima, concorrenza e diritti di proprietà – e che le istituzioni nazionali avrebbero corretto le disuguaglianze. Due esempi hanno rivelato le carenze di questa visione consensuale della globalizzazione.

Il primo, forse il più simbolico e consequenziale, è stato l’ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), nonostante non fosse (e non sia) un’economia di mercato, nell’ipotesi che lo sarebbe diventata. Sebbene questa decisione abbia portato a una storica riduzione della povertà globale e abbia avvantaggiato i consumatori e le imprese occidentali, ha avuto un forte impatto sociale, politico e ambientale. La Wto si è dimostrata incapace di contenerlo.

In secondo luogo, la pretesa che la diffusione del libero mercato avrebbe diffuso anche i valori della democrazia liberale è stata infranta dall’esempio della Russia. L’occidente ha visto l’ascesa di Vladimir Putin come un segno dell’inevitabile modernizzazione della Russia, e ha accolto Mosca nelle sedi multilaterali, a partire dal G7 e dal G20. Abbiamo ipotizzato che i legami economici e commerciali che abbiamo creato con la Russia sarebbero stati una garanzia di prosperità, un motore di democratizzazione, un preludio a una pace duratura. Tuttavia, Putin non ha mai accettato i cambiamenti politici e territoriali dopo la fine dell’Unione sovietica.

Dalla Georgia alla Crimea, il governo russo ha violato ripetutamente la sacralità dei confini internazionali, perseguendo un piano premeditato per ripristinare il suo passato imperiale. I contratti che avevamo firmato con la Russia, in particolare per la fornitura di gas naturale, sarebbero diventati uno strumento di ricatto. Mentre noi eravamo impegnati a celebrare la fine della storia, la storia stava preparando il suo ritorno. Anche le nostre istituzioni nazionali si sono dimostrate sorprese da questa sfida. La rivolta contro l’ordine liberale multilaterale ha preso forza, a causa della sua percepita iniquità e della mancanza di garanzie.

Nel 2016, l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti e il referendum sulla Brexit in Europa hanno mostrato una diffusa insoddisfazione nei confronti del modello economico e politico esistente. Gli elettori chiedevano una maggiore protezione e un maggiore controllo. Volevano un ruolo più centrale per lo stato, che è tornato in primo piano. La pandemia di Covid-19 ha accelerato la tendenza ad allontanarsi dal primato dei mercati.

In Europa ci siamo subito resi conto che troppe catene di approvvigionamento erano fuori dal nostro controllo interno in un momento critico. L’esempio più chiaro e pericoloso è stata la catena di fornitura di beni medici essenziali – dai dispositivi di protezione ai vaccini – dove i governi hanno dovuto assumere una posizione più assertiva. Anche il settore pubblico ha assunto un ruolo centrale nel sostenere l’economia durante le chiusure e nell’avviare la ripresa alla riapertura. I bilanci statali hanno protetto i posti di lavoro, i salari e le imprese, una mossa che si è rivelata saggia per limitare i danni dello choc pandemico.

Ma proprio quando pensavamo di aver vinto la guerra contro il Covid-19, un nuovo conflitto è arrivato a minacciare la nostra prosperità e sicurezza collettiva: la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non si è trattato di un atto di follia imprevedibile. E’ stato il premeditato passo successivo dell’agenda del presidente Putin e un duro colpo per l’Ue. I valori esistenziali dell’Unione europea sono la pace, la libertà e il rispetto della sovranità democratica. Sono i valori emersi dopo il bagno di sangue della Seconda guerra mondiale. Ed è per questo motivo che per gli Stati Uniti, l’Europa e i suoi alleati non c’è alternativa a garantire che l’Ucraina vinca questa guerra.

Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso indebolirebbe fatalmente altri stati confinanti e invierebbe agli autocrati il messaggio che l’Ue è pronta a scendere a compromessi su ciò che rappresenta, su ciò che è. Segnalerebbe inoltre ai nostri partner orientali che il nostro impegno per la loro libertà e indipendenza – un pilastro della nostra politica estera – non è poi così incrollabile. In breve, infliggerebbe un colpo esistenziale all’Ue. Vincere questa guerra per l’Europa significa avere una pace stabile, e oggi questa prospettiva appare difficile.

L’invasione dell’Ucraina fa parte di una strategia a lungo termine e delirante di Putin: recuperare l’influenza passata dell’Unione sovietica, e l’esistenza del suo governo è ormai intimamente legata al suo successo. Ci vorrebbe un cambiamento politico interno a Mosca perché la Russia abbandoni i suoi obiettivi, ma non c’è alcun segno che tale cambiamento si verifichi. Le conseguenze geopolitiche di un conflitto prolungato al confine orientale dell’Europa sono molto significative. Quanto prima ce ne renderemo conto, tanto meglio saremo preparati.

In primo luogo, l’Ue deve essere disposta a rafforzare le proprie capacità di difesa. Questo è essenziale per aiutare l’Ucraina per tutto il tempo necessario e per fornire una deterrenza significativa contro la Russia.

In secondo luogo, dobbiamo essere pronti a iniziare un percorso con l’Ucraina che porti alla sua adesione alla Nato. L’alternativa è inviare sempre più armi e costruire un accordo tra l’Ucraina e tutti i suoi alleati in questa guerra con elementi di difesa reciproca che ricordino il trattato che lega gli Stati Uniti alla Corea del sud. Ma un tale accordo sarebbe difficile da raggiungere e da attuare. Non avrebbe pari potere rispetto alla Russia e, come ha osservato Henry Kissinger, non legherebbe la strategia nazionale dell’Ucraina a quella globale. Inoltre, credo che il contesto storico e politico sia diverso da quello coreano. Se questo si dovesse rivelare il corso degli eventi più probabile, l’incertezza e l’instabilità che ne deriverebbero potrebbero essere notevoli.

In terzo luogo, dobbiamo prepararci a un periodo prolungato in cui l’economia globale si comporterà in modo molto diverso dal recente passato. Ed è qui che si intersecano i cambiamenti geopolitici e le dinamiche inflazionistiche. La guerra in Ucraina ha contribuito all’aumento delle pressioni inflazionistiche a breve termine, ma è anche probabile che inneschi cambiamenti duraturi che preannunciano un aumento dell’inflazione in futuro.

Nel breve periodo, l’impennata dei prezzi dell’energia, l’aggravarsi delle strozzature dal lato dell’offerta a causa dell’interruzione delle catene del valore e le perturbazioni nei mercati dei cereali e di altri prodotti alimentari hanno spinto l’inflazione a livelli che non si vedevano da decenni.

Questi fattori dal lato dell’offerta sono stati inizialmente la principale fonte di inflazione in Europa, in quanto le imprese hanno dovuto aumentare i prezzi in risposta all’aumento dei costi energetici e di altro tipo. Negli Stati Uniti, le successive ondate di stimoli fiscali hanno reso l’inflazione un fenomeno prevalentemente dal lato della domanda. In entrambi i casi, però, le banche centrali sono dovute intervenire per riportare il tasso d’inflazione verso i loro obiettivi, un’azione che avevano quasi dimenticato dopo un decennio di bassa inflazione.

Con il senno di poi, è probabile che le autorità monetarie avrebbero dovuto diagnosticare in anticipo il ritorno di un’inflazione persistente. Ma soprattutto in Europa, data la natura di choc guidato dall’offerta, non è chiaro se agire più rapidamente avrebbe arginato di molto l’accelerazione dei prezzi. L’incapacità dei governi di accordarsi tempestivamente su un tetto di prezzo per il gas naturale ha reso il lavoro della Banca centrale europea molto più difficile. In ogni caso, quando le banche centrali sono intervenute, hanno dimostrato un forte impegno a tenere sotto controllo l’inflazione e hanno in gran parte recuperato il tempo perduto. L’aumento dei tassi si sta ora diffondendo nell’economia e ci sono segnali di rallentamento nel settore manifatturiero. Tuttavia, i servizi e soprattutto il turismo rimangono forti e i mercati del lavoro rimangono generalmente rigidi rispetto agli standard storici.

L’inflazione si sta dimostrando più resiliente di quanto le banche centrali avessero inizialmente ipotizzato. La lotta contro l’inflazione non è finita e probabilmente richiederà una cauta prosecuzione della stretta monetaria, sia attraverso tassi di interesse ancora più elevati, sia allungando i tempi per invertire la rotta. Tuttavia, le diverse fonti dello choc inflazionistico nelle varie giurisdizioni hanno implicazioni per il compito che attende le banche centrali.

Negli Stati Uniti, l’inflazione è stata in gran parte trainata da un’impennata del reddito disponibile delle famiglie durante la pandemia e da un conseguente aumento del risparmio, che da allora è stato progressivamente ridotto. Un fattore chiave sono stati i trasferimenti fiscali durante e dopo la pandemia, che hanno più che compensato la crescita del reddito disponibile superiore al trend nel 2020 e 2021. Tuttavia, il reddito disponibile è ora in gran parte tornato al trend e la politica fiscale è tornata a un orientamento meno espansivo. Ciò suggerisce che l’attuale impulso ai consumi – e la pressione sui prezzi che ha prodotto – svanirà una volta esaurito il risparmio in eccesso. Inoltre, anche se la creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti rimane forte, vi sono dubbi sul fatto che i salari assumeranno il ruolo di motore delle pressioni inflazionistiche una volta che la spesa si sarà normalizzata.

I salari nominali sono fortemente aumentati, ma manca l’evidenza che la crescita dei salari abbia guidato la crescita dei prezzi. Piuttosto, i salari sembrano aver risposto allo stesso fattore comune di eccesso di domanda e dovrebbero quindi diminuire man mano che la domanda diminuisce. Nell’area dell’euro le sfide sono diverse.

Finora l’inflazione non è stata trainata da un eccesso di domanda. A differenza degli Stati Uniti, i consumi reali totali nell’area dell’euro sono ancora al di sotto del livello pre-pandemico e ben al di sotto del trend pre-pandemico. Questo netto contrasto riflette il fatto che l’area dell’euro ha subìto un enorme choc delle ragioni di scambio a causa della crisi energetica, che ha allo stesso tempo aumentato i costi e trasferito le entrate al resto del mondo. Le imprese hanno reagito finora modificando il loro comportamento in materia di prezzi: anziché assorbire i costi più elevati nei margini, come avevano fatto per la maggior parte del decennio precedente, hanno trasferito tali costi sui consumatori, mantenendo o addirittura aumentando i loro profitti.

I lavoratori, invece, non sono riusciti a evitare una perdita di reddito reale. Alla fine dello scorso anno i salari reali erano ancora inferiori di circa il 4 per cento rispetto ai livelli pre-pandemia. E, data la natura inerziale della maggior parte delle contrattazioni salariali in Europa, questo processo si protrarrà nel tempo fino al recupero delle perdite salariali reali.

Un periodo più lungo di aumento dei salari comporta naturalmente rischi più elevati che l’inflazione diventi persistente, soprattutto se le imprese continueranno a mantenere il comportamento dei prezzi che abbiamo osservato finora. Per eliminare questi rischi, quindi, la domanda deve essere sufficientemente contenuta da ridurre il potere di determinazione dei prezzi e impedire alle imprese di trasferire ai consumatori i futuri aumenti salariali. D’altra parte, con la diminuzione della domanda, le imprese potrebbero assorbire parte degli aumenti salariali impliciti nei contratti di lavoro per i prossimi 1-2 anni. Al netto di altri fattori, il grado di stretta monetaria futura dipende dall’interazione tra imprese e manodopera e dalla profondità degli effetti delle decisioni monetarie passate.

In generale, non mi aspetto che problemi di stabilità finanziaria ostacolino il processo. Le attuali difficoltà bancarie non sono in alcun modo paragonabili alla crisi finanziaria, e andrebbero affrontate con misure ad hoc, come è stato fatto finora. Date le dimensioni limitate di queste crisi, i governi dovrebbero finanziare, quando necessario, ogni intervento necessario, evitando di creare un conflitto per le banche centrali tra il perseguimento degli obiettivi di politica monetaria e quelli di stabilità finanziaria. L’esperienza degli anni Settanta è ancora ben chiara a tutti noi e oggi né i governi né le banche centrali vogliono assistere a un de-ancoraggio delle aspettative di inflazione.

Alla fine, le banche centrali riusciranno a riportare il tasso di inflazione ai loro obiettivi. Ma quando le conseguenze a lungo termine della guerra diventeranno visibili, l’economia avrà un aspetto molto diverso da quello a cui siamo abituati. Una guerra prolungata tra Russia e Ucraina e le continue tensioni geopolitiche con la Cina continueranno a pesare sul tasso di crescita potenziale dell’economia globale.

Inoltre, il desiderio di garantire che le catene di approvvigionamento siano resistenti agli choc geopolitici significa che i paesi saranno più disposti ad acquistare beni da fornitori affidabili e affini, anche se non sono i più economici, e a investire nel reshoring della produzione critica in patria. Questo porterà a un aumento della capacità produttiva nelle economie occidentali, ma non necessariamente della portata e dell’efficienza necessarie a garantire che l’inflazione rimanga bassa come in passato. Allo stesso tempo, mi aspetto che i governi gestiscano deficit di bilancio sempre più elevati.

Le sfide che dobbiamo affrontare – dalla crisi climatica, alla necessità di rafforzare le nostre catene di approvvigionamento critiche, alla difesa, soprattutto nell’Ue – richiederanno investimenti pubblici sostanziali che non possono essere finanziati solo attraverso aumenti delle tasse. Questi livelli più elevati di spesa pubblica eserciteranno un’ulteriore pressione sull’inflazione, in aggiunta ad altri possibili choc dal lato dell’offerta di energia e altri beni.

Nel lungo periodo, è probabile che i tassi di interesse rimangano più alti di quanto non siano stati nell’ultimo decennio. Allo stesso tempo, la bassa crescita potenziale, i tassi più alti e gli elevati livelli di debito post-pandemia sono un cocktail volatile – e le banche centrali che tollerano l’inflazione non saranno la soluzione.

Le banche centrali devono certamente essere molto attente al loro impatto sulla crescita, in modo da evitare inutili sofferenze. Ma il compito di ridisegnare le politiche fiscali in questo nuovo contesto spetterà principalmente ai governi. Dovranno imparare di nuovo a vivere in un mondo in cui lo spazio fiscale non è infinito, come sembrava essere il caso quando i tassi di crescita superavano sostanzialmente i costi di finanziamento.

E, se alcune delle lezioni degli ultimi trent’anni sono state comprese, sarà necessario prestare molta più attenzione alla composizione della politica fiscale.

Questa dovrebbe essere concepita per aumentare la crescita potenziale, proteggendo e includendo allo stesso tempo coloro che hanno più bisogno di aiuto. Naturalmente questo quadro potrebbe cambiare radicalmente se un’ondata di potenti innovazioni, come l’intelligenza artificiale, dovessero scuotere il mondo e aumentare la crescita globale. Sebbene sia difficile prevedere tutte le implicazioni di un simile evento, una cosa è chiara: i governi, gli stati e le istituzioni devono rispondere in modo proattivo per garantire l’inclusione e la protezione di tutti coloro che sarebbero influenzati negativamente da questi sviluppi.

In tutto questo, l’Ue dovrà affrontare sfide sovranazionali senza precedenti. L’Ue è stata per molti versi al centro dell’esperimento di globalizzazione, ma considerare la creazione del mercato unico e dell’euro solo come un’estensione di questo processo sarebbe una lettura parziale. Il progetto è sempre stato più ambizioso. L’Ue è stata eccezionale in due importanti dimensioni.

Il modello sociale europeo ha garantito una rete di sicurezza più solida per coloro che sono rimasti indietro rispetto al resto del mondo. Inoltre, l’Ue disponeva di regole e istituzioni collettive forti che, per quanto imperfette, garantivano una maggiore protezione contro gli effetti collaterali del libero mercato. Ma l’Ue non è stata concepita per trasformare il peso economico in potere militare e diplomatico. Ecco perché la risposta europea alla Russia rappresenta una svolta.

Ora, la guerra in Ucraina, come mai prima d’ora, ha dimostrato l’unità dell’Ue nel difendere i suoi valori fondanti, andando oltre le priorità nazionali dei singoli paesi. Questa unità sarà cruciale negli anni a venire. Sarà fondamentale per ridisegnare l’Unione in modo da accogliere al suo interno l’Ucraina, i paesi balcanici e quelli dell’Europa orientale; per organizzare un sistema di difesa europeo che sia complementare e accrescitivo rispetto alla Nato; e per superare tutte le altre sfide sovranazionali che dobbiamo affrontare collettivamente: in primis la transizione climatica e la sicurezza energetica, per adattare le nostre istituzioni, e soprattutto il processo decisionale, al nuovo contesto. E tutto questo senza indebolire la protezione sociale che rende l’Ue unica.

Insisto sull’unità perché è l’unica strada percorribile: i singoli paesi europei, per quanto forti, sono troppo piccoli per affrontare queste sfide da soli. E più queste sfide sono grandi, più il cammino verso un’unica entità politica, economica e sociale, per quanto lungo e difficile, diventa inevitabile. Il nostro viaggio, iniziato molti anni fa e accelerato con la creazione dell’euro, continua.

Oggi ho parlato dei nostri tempi difficili. Ma i tempi non sono mai stati facili. Sono arrivato qui nell’agosto del 1972. Mentre ero studente, c’è stata la guerra dello Yom Kippur, diversi choc dei prezzi del petrolio, il crollo del sistema monetario internazionale, il terrorismo imperversava in tutto il mondo e l’inflazione era fuori controllo, solo per citare alcuni eventi di quel tempo, e naturalmente eravamo in piena Guerra fredda. Siamo stati in grado di superare queste sfide, e sono certo che lo saremo anche in futuro, grazie a donne e uomini preparati e ispirati.

Voglio rendere un tributo di gratitudine al Mit e più in generale a tutte le istituzioni scientifiche ed educative per il loro immenso contributo nel preparare e ispirare generazioni di donne e uomini simili nel loro servizio al mondo.

Grazie.

L'articolo Dobbiamo garantire la vittoria all’Ucraina, non c’è alternativa per l’Unione europea proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Scontri e tensione sul confine tra Libano e Israele


I libanesi residenti nella zona sostengono che le forze armate israeliane starebbero svolgendo lavori all’interno del territorio del Paese dei cedri, danneggiando i contadini e i proprietari dei terreni a ridosso del confine. L'articolo Scontri e tension

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della redazione

Pagine Esteri, 9 giugno 2023 – Resta alta la tensione al confine tra Libano e Israele. Oggi nel villaggio libanese di Kfar Chouba un gruppo di giovani e contadini ha provato a rimuovere le barriere di filo spinato erette nei giorni scorsi dai militari israeliani e hanno chiuso una galleria sotterranea aperta nell’area dall’Esercito dello Stato ebraico. Successivamente sono cominciati lanci di pietre ai quali i militari israeliani hanno risposto sparando candelotti lacrimogeni, uno dei quali ha colpito e ferito un dimostrante libanese. Sul posto, a sostegno dei manifestanti, è giunto anche Kassem Hachem, un parlamentare del partito sciita Amal alleato del movimento Amal.

I libanesi residenti nella zona sostengono che le forze armate israeliane starebbero svolgendo lavori all’interno del territorio del Paese dei cedri, danneggiando i contadini e i proprietari dei terreni a ridosso del confine.

L’agenzia di stampa Nna di Beirut ha riferito che un reparto dell’esercito libanese si è dispiegato nella zona a protezione del confine e dei dimostranti. Sull’altro versante si sono schierate le forze armate israeliane, con l’appoggio di un carro armato Merkava.

Sono intervenute anche le forze dell’Unifil (Onu). Il loro comandante, Aroldo Lazaro, ha avviato colloqui con ufficiali libanesi e israeliani per ridurre la tensione, invitando le due parti a rispettare la “Linea Blu” di demarcazione per circa 120 chilometri tra Libano e Israele, tracciata dalle Nazioni Unite alla fine dell’occupazione israeliana del territorio meridionale del Libano nel maggio del 2000. Pagine Esteri

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Oggi il Ministro Giuseppe Valditara ha presentato l’Agenda Sud: un progetto del MIM rivolto alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.


Dopo il PD di Veltroni anche Azione di Carlo Calenda tenta appropriazione indebita di Carlo Rosselli intitolando la sua "scuola" col nome del rivoluzionario ant


La #Maturità2023 si avvicina! Per accompagnare studentesse e studenti nella preparazione dell’Esame abbiamo realizzato un serie di video dedicati agli #EsamiDiStato2023.

Com’è strutturato l’Esame? Facciamo un ripasso assieme alla Dott.



👉 WÜNDERKAMMER #3: BODY NANTEINANCE, CHROMACOLOR, GRAVITSAPA, SAROOS, MD PALLAVI & ANDI OTTO.


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Bentornati a tutti nella mia personale stanza, uno spazio dedicato a curiosità, stranezze e bizzarrie varie in cui tutto è sottosopra, l’alto è in basso e viceversa, gli opposti sono uniti, la contraddizione domina incontrastata.
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Usa-Iran, accordo sul nucleare più vicino?


Il quotidiano Haaretz scrive che Washington e Teheran potrebbero firmare un accordo parziale sul programma atomico iraniano nelle prossime settimane L'articolo Usa-Iran, accordo sul nucleare più vicino? proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it

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di Michele Giorgio*

Pagine Esteri, 9 giugno 2023 – Era stato descritto come un viaggio di «basso profilo», quello che ai primi di maggio ha fatto in Oman Brett McGurk, consigliere senior per il Medio Oriente del presidente Joe Biden. E invece i colloqui avuti da McGurk a Muscat, volti a ristabilire i contatti con Teheran dopo mesi di forte tensione tra i due paesi – acuita dal sostegno militare dell’Iran alla Russia nella guerra in Ucraina – hanno contribuito a far avanzare rapidamente, oltre ogni aspettativa, il negoziato per il rilancio del Jcpoa, l’accordo internazionale del 2015 sul programma nucleare iraniano. Lo si è capito grazie ad un altro viaggio, quello effettuato nei giorni scorsi dal ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, e il consigliere per la sicurezza del premier Netanyahu, Tzachi Hanegbi, che si sono precipitati negli Stati uniti a ribadire che Israele non vuole il rilancio del Jcpoa, e invoca nuove misure punitive «per contrastare le minacce provenienti dall’Iran e dai suoi alleati».

L’Amministrazione Biden – che nelle ultime ore ha negato che ci siano progressi – l’accordo sul nucleare con Teheran lo vuole perché spera che aiuti a creare le condizioni per contenere lo sviluppo della collaborazione militare, e non solo, tra il Cremlino e l’Iran e la penetrazione russa in Medio oriente. E perché, a differenza di Israele, teme gli effetti destabilizzanti che una guerra con l’Iran avrebbe sulle petromonarchie del Golfo e gli altri alleati di Washington nella regione. Il quotidiano Haaretz confermava nei giorni scorsi che i contatti indiretti tra Stati uniti e Iran fanno importanti passi avanti.. Funzionari della difesa israeliana affermano che le due parti potrebbero raggiungere un accordo parziale entro poche settimane. Saranno fatte concessioni all’Iran in cambio di uno stop al processo di arricchimento dell’uranio. Teheran appare pronta a raggiungere il compromesso ma si attende una riduzione concreta delle sanzioni economiche. Haaretz aggiunge che in una prima fase verrebbero scongelati 20 miliardi di dollari iraniani bloccati in Corea del Sud, Iraq e presso il Fondo monetario internazionale.

Nell’ultimo anno lo sblocco dei fondi è stato indicato più volte dalla stampa iraniana come un possibile passo in avanti nel contesto di un accordo con gli Stati uniti sulla questione nucleare e per uno scambio di prigionieri. Per Israele – che è l’unica potenza nucleare nella regione, non dichiarata – un accordo provvisorio e limitato non sarebbe sufficiente a garantire la supervisione internazionale delle attività dell’Iran. Da qui il nervosismo israeliano. Tel Aviv si è anche scagliata contro la chiusura di un’indagine dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) relativa alle tracce di uranio arricchito trovate nel sito di Marivan, 525 chilometri a sud-est di Teheran. Nel 2019 Netanyahu sostenne il collegamento di Marivan al presunto programma nucleare militare dell’Iran e accusò la Repubblica islamica di aver condotto lì test atomici. L’Iran non ha commentato le proteste israeliane contro l’Aiea. Ha però annunciato di aver accettato di reinstallare un certo numero di telecamere nell’impianto nucleare a Isfahan rimosse un anno fa dopo che l’agenzia atomica aveva approvato una risoluzione molto critica l’Iran.

L’interrogativo resta lo stesso: Teheran intende davvero dotarsi della bomba atomica come denuncia Israele? I segnali sono stati ambigui dopo il 2018 quando Trump, uscendo dal Jcpoa, diede il via a una crisi pericolosa che, almeno in un paio di occasioni, ha rischiato di sfociare in una guerra. Di sicuro la mancata fine del regime di sanzioni economiche internazionali, otto anni dopo la firma del Jcpoa, ha dato più forza all’ala dura dell’establishment politico-militare iraniano che spinge per passare il Rubicone e mettere di fronte al fatto compiuto Israele e Usa. Pagine Esteri

*Questo articolo è stato pubblicato l’8 giugno dal quotidiano Il Manifesto

https://ilmanifesto.it/usa-iran-accordo-sul-nucleare-piu-vicino

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L'articolo Usa-Iran, accordo sul nucleare più vicino? proviene da Pagine Esteri.



In attesa di leggere il testo definitivo dell'accordo raggiunto al Consiglio Europeo in materia di immigrazione e asilo il comunicato stampa di Bruxelles non la


Oggi, presso la Cittadella della Regione Calabria, a Catanzaro, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara presenterà gli interventi dell’Agenda Sud per il contrasto della dispersione scolastica e il superamento dei divari territoria…


L’Alta Corte Britannica due giorni fa ha respinto l’appello di Julian Assange contro l’ordine di estradizione firmato dall’allora ministro dell’interno inglese Priti Patel.

@Giornalismo e disordine informativo

Una sentenza di tre pagine del giudice #Swift che prosegue la persecuzione contro Julian #Assange.

Da un tweet di Stella Assange apprendiamo che martedì prossimo verrà presentato un nuovo ricorso affinché il caso venga giudicato da altri due giudici.
#FreeAssange
#Dropthecharges
#Journalismisnotacrime

👉link all’articolo di Reporters without borders

👉 link al tweet di Stella Moris Assange



TikTok enquiry: French executives ‘do not know what to say’


The French Senate questioned two French senior managers of the successful social network TikTok, who repeatedly admitted that they were unable to answer the questions put to them.


euractiv.com/section/data-priv…



L'annuncio sull'implementazione dei gruppi federati in Bonfire. Il software più interessante del Fediverso (ancora in beta) si appresta a supportare una delle migliori potenzialità di ActivityPub

@Che succede nel Fediverso?

Il post di @Bonfire

Come parte del nostro impegno per potenziare le comunità con strumenti per favorire il coordinamento, comunicazioni significative e un maggiore senso di cura e appartenenza, siamo entusiasti di annunciare lo sviluppo di gruppi federati in Bonfire. In questo post del blog, approfondiremo il lavoro in corso di implementazione delle funzionalità principali dei gruppi ed esploreremo i potenziali vantaggi che questa funzionalità può apportare all'intero fediverso.

Il potere dei gruppi

Con i gruppi gli utenti possono creare spazi contestuali e cross-instances, definire le proprie regole e governance, per organizzare al meglio la loro partecipazione attraverso il fediverso. Le caratteristiche principali dei gruppi in Bonfire finora includono:

Creazione e scoperta

Gli utenti di Bonfire avranno la possibilità di creare i propri gruppi, specificando lo scopo, le regole e altre impostazioni del gruppo. Ogni gruppo avrà un nome utente univoco, basato sull'istanza in cui è stato creato (ad es. @climatenews@zomia.zone) e sarà individuabile (a seconda delle impostazioni sulla privacy) in tutto il fediverse per consentire agli utenti di trovare e unirsi ai gruppi in linea con i propri interessi, facendo in modo che tutti possano trovare o costruire le proprie comunità sul fediverso.

Confini e privacy

I custodi del gruppo avranno un controllo granulare sulle impostazioni della privacy, consentendo loro di determinare se un gruppo è aperto, visibile o privato. Questa flessibilità garantisce che gli utenti possano partecipare a gruppi che si adattano ai loro livelli di comfort e mantenere il controllo sui propri dati personali. I gruppi privati ​​mostreranno le loro attività solo ai membri, mentre i gruppi aperti o visibili consentono a chiunque di leggere i contenuti del gruppo e i membri possono aggiungere post o partecipare a conversazioni.

Ruoli e moderazione

I custodi del gruppo avranno anche la possibilità di definire ruoli personalizzati e assegnarli a determinati membri, semplificando e decentralizzando così la gestione e la moderazione dei gruppi. I membri a cui viene concesso un ruolo pertinente possono vedere e indirizzare le attività segnalate, invitare altri utenti, modificare l'aspetto e i dettagli del gruppo, creare e modificare ruoli o pubblicare annunci, ecc.

Quando un utente contrassegna un'attività o un membro del gruppo, i moderatori del gruppo sono i primi a ricevere la notifica. Questo aiuta a distribuire il carico di lavoro di moderazione e riduce il carico sui moderatori dell'istanza. Se un utente segnalato infrange non solo le regole del gruppo ma anche quelle delle rispettive istanze, i moderatori del gruppo hanno la possibilità di inoltrare il caso ai moderatori dell'istanza, per aiutare a mantenere un ambiente sano e rispettoso in tutto il fediverso.

Per garantire la migliore esperienza utente possibile, intendiamo lanciare una versione iniziale sui gruppi da testare all'interno della nostra istanza playground. Questo ci consentirà di raccogliere preziosi feedback dalla nostra community e di impegnarci in discussioni collaborative per perfezionare e migliorare la piattaforma man mano che avanziamo.

In un prossimo post, approfondiremo maggiori dettagli, comprese le nostre idee per la federazione dei gruppi e le sfide tecniche che stiamo affrontando. Stay tuned 😎


🔥 📣🔥 Dive into our latest #Bonfire blog post where we explore the development of federated #Groups
bonfirenetworks.org/posts/dev_…

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)


OpenAI e ChatGPT sono stati citati in giudizio per diffamazione: il chatbot ha falsamente identificato un uomo come imputato per appropriazione indebita, coinvolto in una fondazione pro-armi

@Etica Digitale (Feddit)

È la prima causa di questo tipo intentata contro OpenAI sostenuta da Microsoft e potrebbe costituire un precedente per futuri casi intentati contro la società tecnologica con sede in California.

Secondo la causa, ChatGPT identifica erroneamente l'uomo - il cittadino statunitense Mark Walters - come il Chief Financial Officer della Second Amendment Foundation (SAF), un gruppo pro-armi nello stato di Washington.

L'articolo di Stefanie Schappert è pubblicato da Cybernews

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Oggi il Ministro Giuseppe Valditara insieme al Maestro Andrea Bocelli e ai vertici della Fondazione hanno firmato il rinnovo del Protocollo d’Intesa tra MIM e ABF per la promozione di progetti in campo educativo, con l’obiettivo di garantire il dirit…


Kbin è finalmente disponibile in italiano!

@Che succede nel Fediverso?

Siamo molto contenti! La nostra chiamata alle armi di pochissimi giorni fa è andata a buon fine: Kbin è disponibile anche in italiano!



C'è qualcuno che vuole contribuire alla traduzione di Kbin in Italiano?

@[url=https://friendica.me/profile/che]Christoph Heher[/url] succede nel Fediverso?

Kbin è stato creato da uno sviluppatore che non dispone certo di risorse paragonabili a quelle di una BigTech., ma il progetto è già disponibile in quattro lingue: Inglese, Polacco, Olandese e Giapponese.
Se volete aiutare questo progetto a essere conosciuto in Italia e se volete aiutare gli utenti italiani a utilizzarlo, potete registrarvi su Codeberg e andare a questo link

Per informazioni, potete chiedere a @ernest

@ernest@kbin.social:

That's cool!
translate.codeberg.org/project…



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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Ma un sano spiegone ?
Io non ancora capito cosa e' / in cosa differisce da lemmy e iscrivermi all'istanza di test per scoprirlo mi pare eccessivo 🙂
in reply to Luca Sironi

@Luca Sironi ho impiegato quasi tre giorni per pensare come realizzare questa guida... 🙁

Abbi pazienza e tirerò fuori anche una guida a Kbin... 😀


Ecco la guida italiana a Lemmy scritta “su Lemmy” per i profughi di Reddit e per gli utenti di Mastodon (e non solo) che vogliono usarla senza iscriversi a Lemmy


Ciao, questo è Lemmy!


Probabilmente sei giunto qui dopo avere saputo che Reddit non si accontenta più di mungere i dati personali degli utenti che si connettono dalla sua app ufficiale, ma ha deciso che fosse una buona idea taglieggiare anche gli sviluppatori di app indipendenti

Forse Reddit farà un passo indietro, ma a noi di feddit.it qusto non interessa.
A noi piace Lemmy e la sua interfaccia d’uso è fatta proprio per offrire agli utenti Reddit un’ambiente piacevole e stimolante ma che sia anche facile da imparare e da usare.

Tuttavia è comunque opportuno spiegare qualcosa per chi non è abituato alla “filosofia del Fediverso”.

A questo proposito suggeriamo anche la lettura di questa breve guida pubblicata proprio all'apertura della nostra istanza


Quanto costa iscriversi a feddit.it?


Nulla. Ma proprio nulla. Lemmy viene offerto gratuitamente e noi abbiamo deciso di sostenere i costi dei server per seguire questa istanza. A differenza di Reddit, infatti, noi non raccogliamo neanche dati personali, comportamentali o tecnici da rivendere a inserzionisti. Questa istanza è stata creata grazie a un progetto congiunto di poliverso.org, la più grande istanza italiana di Friendica nata per creare un’alternativa italiana a Facebook, e del sito lealternative.net.

Se ti è piaciuta questa guida, puoi prendere in considerazione l’idea di fare una donazione a Poliverso qui tramite KOFI o qui tramite LIBERAPAY.

Se invece desideri premiare il lavoro che qui svolge l’infaticabile creatore de lealternative.net puoi sostenere direttamente quel progetto qui tramite KOFI o qui tramite LIBERAPAY.

Cos’è il Fediverso?


Il Fediverso:
- è un’ecosistema di server indipendenti (chiamati “istanze”)
- che eseguono software diversi
- basati quasi sempre su software libero
- che, come i server di posta elettronica, consentono di comunicare tra di loro
- attraverso uno standard chiamato ActivityPub
- e che sono basati su due tipi di oggetti: le utenze e i messaggi.

A ogni istanza corrisponde un indirizzo web unico come nel caso della nostra istanza feddit.it.

Le utenze possono essere i singoli “utenti” oppure alcuni utenti speciali chiamati “gruppi”, che hanno selle proprietà particolari quali per esempio il fatto di essere usati come dei forum, come dei gruppi Facebook, come dei canali Youtube o, appunto, come dei “subreddit”.

A ogni utenza corrisponde un link univoco fatto più o meno così nome_istanza/(sintassi_specifica_di_ciascun_software/)nomeutente ma, come nelle email, gli utenti sono identificabili con un indirizzo standard che è sempre fatto così: @ + nomeutente + @ + nome_istanza
Nel caso della nostra istanza, per esempio, l’utente “poliverso” ha questo link feddit.it/c/poliverso e può essere menzionato con l’indirizzo @poliverso@feddit.it.

I messaggi possono essere anch’essi di due tipi: abbiamo infatti la forma più comune (chiamata “nota”) che è quella usata per sempio da Mastodon per simulare i tweet di Twitter oppure quella usata da tutti i software del fediverso per riepondere a un qualsiasi messaggio; ma abbiamo anche una forma particolare (chiamata “pagina”) che consente di aggiungere un “titolo/oggetto” al post e che è quella usata da software come Friendica quando vogliono pubblicare un post con il titolo, ma è anche quella usata da Peertube quando vuole pubblicare un video ed è quella che usa Lemmy quando vuole aprire un nuovo thread.
A ogni messaggio corrisponde sempre un link che costituisce l’identificativo univoco all’interno di internet; nel caso di questo messaggio, per esempio il link univoco è questo feddit.it/post/285572 ma:
- se leggiamo questo messaggio da un’altra istanza Lemmy come lemmy.ml, allora, nella nostra barra degli indirizzi, lo vedremmo scritto così lemmy.ml/post/1167088
- se lo leggiamo dall’istanza mastodon mastodon.uno lo leggeremmo così mastodon.uno/@informapirata@fe…
- se lo leggiamo dall’istanza mastodon sociale.network lo leggeremmo così sociale.network/@informapirata…
- se lo leggiamo dall’istanza Friendica poliverso.org, lo leggeremo così poliverso.org/display/762a4026…

Questo avviene perché ogni software del fediverso è in grado di riconoscere il link univoco e di “convertirlo” in un link tradotto nel linguaggio della propria piattaforma; per esempio il messaggio di risposta a questo è stato scritto da un software diverso da Lemmy, ossia Friendica (un’alternativa del Fediverso a Facebook): il suo link “vero” è questo XXXXXXXXXXXXXXXXX ma in questa istanza Lemmy, può essere letto anche in questo modo: XXXXXXXXXXXXXXXX

Ogni utente può agire sui messaggi con tutta una serie di azioni (chiamate “attività”) che consentono agli utenti di seguire un altro utente o una comunità, di inserire un like o di condividere un post.

I software del Fediverso sono di due tipi:
- i social network (come Mastodon, Friendica, Misskey, Pleroma, Pixelfed, Bonfire e tanti altri)
- i content aggregator (come Peertube, Funkwhale, Mobilizon, Bookwyrm e, tra tantissimi altri, anche Lemmy)

I content aggregator dispongono generalmente di tutte le funzioni “social” di un social network tranne il fatto che i propri utenti possono seguire solo altre utenze di tipo “gruppo”, ma non possono seguire altri utenti. Tuttavia gli utenti dei “sistemi non social” possono sempre interagire pienamente con gli utenti dei “sistemi social”, salvo il fatto che generalmente possono “incontrare” gli altri utenti solo dentro ai gruppi cui sono iscritti.

Cos’è Lemmy?


Lemmy è un “link aggregator”, ossia un sistema che consente agli utenti iscritti a un’istanza (ossia uno dei tanti server sparpagliati per la rete) di scegliere di seguire (in pratica, di sottoscrivere) le “comunità” tematiche di proprio interesse e di pubblicare un post con:
1) un link a una pagina web
2) un titolo
3) un testo descrittivo con testo formattato, link o immagini

Inoltre un utente può anche rispondere ai post altrui, votare positivamente o negativamente un post iniziale o un messaggio di risposta, quotare del testo, silenziare o bloccare un altro utente.

Infine un utente può anche creare (secondo le regole di ciascuna istanza, ossia di ciascun server) una propria comunità all’interno dell’istanza cui è iscritto e acquisire i privilegi di moderatore che gli consentono di creare una descrizione della propria comunità, di cancellare post o di sospendere gli utenti.
Per evitare la creazione di istanze duplicate o istanze fantasma, abbiamo deciso che nell’istanza feddit.it se un utente vuole creare una nuova comunità deve farsi prima autorizzare dagli amministratori. Il sistma sembra funzionare abbastanza bene e al momento le istanze feddit.it sono quasi tutte piuttosto attive e ben presidiate dai propri moderatori.

Le comunità di feddit.it sono tutte presenti a questo link: feddit.it/communities
Le comunità di tutte le istanze Lemmy sono invece navigabili a una pagina gentilmente creata dagli amministratori dell’istanza tedesca feddit.de: browse.feddit.de/

NB: le comunità di un’istanza sono visibili e sottoscrivibili da tutti gli utenti delle altre istanze: inoltre, l’utente di un’istanza può essere anche nominato moderatore di una comunità residente su un’altra istanza.

Come si usa Lemmy? Dipende…


Il modo in cui si usa Lemmy dipende dall’utente:
- se sei un utente proveniente da Reddit, puoi dare un’occhiata a questa risposta: Come iscriversi all’istanza italiana Lemmy feddit.it e come muovere i primi passi
- se sei un utente già iscritto a Mastodon, Friendica o a un altro software di microblogging del Fediverso, puoi dare un’occhiata a questa risposta: Ho già un account Mastodon o Friendica: come posso partecipare alle discussioni su Lemmy?
- se sei già iscritto su un’altra istanza Lemmy, puoi dare un’occhiata a questa rispostaHo già un account Lemmy: come posso partecipare alle discussioni di un’altra istanza?

Se ti è piaciuta questa guida, puoi prendere in considerazione l’idea di fare una donazione a Poliverso qui tramite KOFI o qui tramite LIBERAPAY.> Ho già un account Lemmy: come posso partecipare alle discussioni di un’altra istanza?




EU policymakers inch toward deal on trade secrets in new data law


EU institutions’ approach to the thorny issue of trade secrets in the new EU rulebook for data sharing is shaping up, according to a document seen by EURACTIV. The Data Act is a flagship legislative proposal to regulate how data...


euractiv.com/section/data-priv…



🔎 Banchetto cuore delle bands


Oggi vi voglio parlare di una argomento che a me sta particolarmente a cuore facendo parte di quelli che la musica anche la fanno ( ci proviamo se non altro) .

iyezine.com/banchetto-cuore-de…

informapirata ⁂ reshared this.



“Città ribelli”: dati aperti contro la sorveglianza - by Amnesty International

@Etica Digitale (Feddit)

L'evento si terrà l'8 giugno 2023 dalle h.18:15 alle 19:15 (ora italiana).

> Quando la polizia di New York ha respinto la richiesta della legge sulla libertà di informazione di Amnesty International di rilasciare informazioni sull'uso del riconoscimento facciale utilizzato, abbiamo deciso di mappare le telecamere a circuito chiuso che alimentano la tecnologia. Un anno dopo, abbiamo utilizzato questi dati raccolti in crowdsourcing per sviluppare uno strumento online di advocacy e consapevolezza che dimostra i risultati della nostra ricerca e rende i dati esplorabili. I dati aperti generati sono stati utilizzati per analizzare la relazione tra razza, spazio e sorveglianza e per esporre i modi in cui la piazza pubblica è minacciata come luogo di protesta, in particolare per le comunità di colore. Ma cos'altro possiamo ricavare da questo? In che modo i dati di sorveglianza generati dagli attivisti - in conversazione con set di dati aperti esistenti - possono aiutarci a rivendicare le nostre città? Come possiamo usare i dati aperti, incentrati su geografia e dati demografici in particolare.
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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20 milioni di multa a Microsoft per aver raccolto[/url illegalmente su Xbox i dati personali dei bambini]

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

Microsoft ha accettato di pagare una penale di 20 milioni di dollari per saldare le accuse della Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti secondo cui la società ha raccolto e conservato illegalmente i dati dei bambini che si sono registrati per utilizzare la sua console per videogiochi Xbox all'insaputa o al consenso dei genitori.

"L'ingiunzione da noi proposta rende più facile per i genitori proteggere la #privacy dei propri figli su #Xbox e limita le informazioni che #Microsoft può raccogliere e conservare sui bambini", [url=https://www.ftc.gov/news-events/news/press-releases/2023/06/ftc-will-require-microsoft-pay-20-million-over-charges-it-illegally-collected-personal-information]ha affermato Samuel Levine di FTC . "Questa azione dovrebbe anche chiarire abbondantemente che gli avatar dei bambini, i dati biometrici e le informazioni sulla salute non sono esenti dal COPPA ".

Il post completo è su The Hacker News

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Una guida a Lemmy per la comunità italiana

@Che succede nel Fediverso?

La guida può essere modificata! Quindi se trovate aspetti da migliorare o veri e propri errori, fateci sapere!


Ecco la guida italiana a Lemmy scritta “su Lemmy” per i profughi di Reddit e per gli utenti di Mastodon (e non solo) che vogliono usarla senza iscriversi a Lemmy


Ciao, questo è Lemmy!


Probabilmente sei giunto qui dopo avere saputo che Reddit non si accontenta più di mungere i dati personali degli utenti che si connettono dalla sua app ufficiale, ma ha deciso che fosse una buona idea taglieggiare anche gli sviluppatori di app indipendenti

Forse Reddit farà un passo indietro, ma a noi di feddit.it qusto non interessa.
A noi piace Lemmy e la sua interfaccia d’uso è fatta proprio per offrire agli utenti Reddit un’ambiente piacevole e stimolante ma che sia anche facile da imparare e da usare.

Tuttavia è comunque opportuno spiegare qualcosa per chi non è abituato alla “filosofia del Fediverso”.

A questo proposito suggeriamo anche la lettura di questa breve guida pubblicata proprio all'apertura della nostra istanza


Quanto costa iscriversi a feddit.it?


Nulla. Ma proprio nulla. Lemmy viene offerto gratuitamente e noi abbiamo deciso di sostenere i costi dei server per seguire questa istanza. A differenza di Reddit, infatti, noi non raccogliamo neanche dati personali, comportamentali o tecnici da rivendere a inserzionisti. Questa istanza è stata creata grazie a un progetto congiunto di poliverso.org, la più grande istanza italiana di Friendica nata per creare un’alternativa italiana a Facebook, e del sito lealternative.net.

Se ti è piaciuta questa guida, puoi prendere in considerazione l’idea di fare una donazione a Poliverso qui tramite KOFI o qui tramite LIBERAPAY.

Se invece desideri premiare il lavoro che qui svolge l’infaticabile creatore de lealternative.net puoi sostenere direttamente quel progetto qui tramite KOFI o qui tramite LIBERAPAY.

Cos’è il Fediverso?


Il Fediverso:
- è un’ecosistema di server indipendenti (chiamati “istanze”)
- che eseguono software diversi
- basati quasi sempre su software libero
- che, come i server di posta elettronica, consentono di comunicare tra di loro
- attraverso uno standard chiamato ActivityPub
- e che sono basati su due tipi di oggetti: le utenze e i messaggi.

A ogni istanza corrisponde un indirizzo web unico come nel caso della nostra istanza feddit.it.

Le utenze possono essere i singoli “utenti” oppure alcuni utenti speciali chiamati “gruppi”, che hanno selle proprietà particolari quali per esempio il fatto di essere usati come dei forum, come dei gruppi Facebook, come dei canali Youtube o, appunto, come dei “subreddit”.

A ogni utenza corrisponde un link univoco fatto più o meno così nome_istanza/(sintassi_specifica_di_ciascun_software/)nomeutente ma, come nelle email, gli utenti sono identificabili con un indirizzo standard che è sempre fatto così: @ + nomeutente + @ + nome_istanza
Nel caso della nostra istanza, per esempio, l’utente “poliverso” ha questo link feddit.it/c/poliverso e può essere menzionato con l’indirizzo @poliverso@feddit.it.

I messaggi possono essere anch’essi di due tipi: abbiamo infatti la forma più comune (chiamata “nota”) che è quella usata per sempio da Mastodon per simulare i tweet di Twitter oppure quella usata da tutti i software del fediverso per riepondere a un qualsiasi messaggio; ma abbiamo anche una forma particolare (chiamata “pagina”) che consente di aggiungere un “titolo/oggetto” al post e che è quella usata da software come Friendica quando vogliono pubblicare un post con il titolo, ma è anche quella usata da Peertube quando vuole pubblicare un video ed è quella che usa Lemmy quando vuole aprire un nuovo thread.
A ogni messaggio corrisponde sempre un link che costituisce l’identificativo univoco all’interno di internet; nel caso di questo messaggio, per esempio il link univoco è questo feddit.it/post/285572 ma:
- se leggiamo questo messaggio da un’altra istanza Lemmy come lemmy.ml, allora, nella nostra barra degli indirizzi, lo vedremmo scritto così lemmy.ml/post/1167088
- se lo leggiamo dall’istanza mastodon mastodon.uno lo leggeremmo così mastodon.uno/@informapirata@fe…
- se lo leggiamo dall’istanza mastodon sociale.network lo leggeremmo così sociale.network/@informapirata…
- se lo leggiamo dall’istanza Friendica poliverso.org, lo leggeremo così poliverso.org/display/762a4026…

Questo avviene perché ogni software del fediverso è in grado di riconoscere il link univoco e di “convertirlo” in un link tradotto nel linguaggio della propria piattaforma; per esempio il messaggio di risposta a questo è stato scritto da un software diverso da Lemmy, ossia Friendica (un’alternativa del Fediverso a Facebook): il suo link “vero” è questo XXXXXXXXXXXXXXXXX ma in questa istanza Lemmy, può essere letto anche in questo modo: XXXXXXXXXXXXXXXX

Ogni utente può agire sui messaggi con tutta una serie di azioni (chiamate “attività”) che consentono agli utenti di seguire un altro utente o una comunità, di inserire un like o di condividere un post.

I software del Fediverso sono di due tipi:
- i social network (come Mastodon, Friendica, Misskey, Pleroma, Pixelfed, Bonfire e tanti altri)
- i content aggregator (come Peertube, Funkwhale, Mobilizon, Bookwyrm e, tra tantissimi altri, anche Lemmy)

I content aggregator dispongono generalmente di tutte le funzioni “social” di un social network tranne il fatto che i propri utenti possono seguire solo altre utenze di tipo “gruppo”, ma non possono seguire altri utenti. Tuttavia gli utenti dei “sistemi non social” possono sempre interagire pienamente con gli utenti dei “sistemi social”, salvo il fatto che generalmente possono “incontrare” gli altri utenti solo dentro ai gruppi cui sono iscritti.

Cos’è Lemmy?


Lemmy è un “link aggregator”, ossia un sistema che consente agli utenti iscritti a un’istanza (ossia uno dei tanti server sparpagliati per la rete) di scegliere di seguire (in pratica, di sottoscrivere) le “comunità” tematiche di proprio interesse e di pubblicare un post con:
1) un link a una pagina web
2) un titolo
3) un testo descrittivo con testo formattato, link o immagini

Inoltre un utente può anche rispondere ai post altrui, votare positivamente o negativamente un post iniziale o un messaggio di risposta, quotare del testo, silenziare o bloccare un altro utente.

Infine un utente può anche creare (secondo le regole di ciascuna istanza, ossia di ciascun server) una propria comunità all’interno dell’istanza cui è iscritto e acquisire i privilegi di moderatore che gli consentono di creare una descrizione della propria comunità, di cancellare post o di sospendere gli utenti.
Per evitare la creazione di istanze duplicate o istanze fantasma, abbiamo deciso che nell’istanza feddit.it se un utente vuole creare una nuova comunità deve farsi prima autorizzare dagli amministratori. Il sistma sembra funzionare abbastanza bene e al momento le istanze feddit.it sono quasi tutte piuttosto attive e ben presidiate dai propri moderatori.

Le comunità di feddit.it sono tutte presenti a questo link: feddit.it/communities
Le comunità di tutte le istanze Lemmy sono invece navigabili a una pagina gentilmente creata dagli amministratori dell’istanza tedesca feddit.de: browse.feddit.de/

NB: le comunità di un’istanza sono visibili e sottoscrivibili da tutti gli utenti delle altre istanze: inoltre, l’utente di un’istanza può essere anche nominato moderatore di una comunità residente su un’altra istanza.

Come si usa Lemmy? Dipende…


Il modo in cui si usa Lemmy dipende dall’utente:
- se sei un utente proveniente da Reddit, puoi dare un’occhiata a questa risposta: Come iscriversi all’istanza italiana Lemmy feddit.it e come muovere i primi passi
- se sei un utente già iscritto a Mastodon, Friendica o a un altro software di microblogging del Fediverso, puoi dare un’occhiata a questa risposta: Ho già un account Mastodon o Friendica: come posso partecipare alle discussioni su Lemmy?
- se sei già iscritto su un’altra istanza Lemmy, puoi dare un’occhiata a questa rispostaHo già un account Lemmy: come posso partecipare alle discussioni di un’altra istanza?

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⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave


📖 LEGGIAMOLO

⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave

“The wormcave” è un romanzo diciamo weird, e nella prefazione Girola ci dà un'ottima interpretazione del termine, con tanto horror dentro e anche un'altissima dose pop nel senso di cultura anni ottanta che è una delle passioni di Sveva, e anche di Alessandro. Eppure la definizione di weird, horror e pop non soddisfa ciò che regala questo romanzo della scrittrice romana.
@L’angolo del lettore
iyezine.com/alberica-sveva-sim…

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L'istanza Mastodon insicurezzadigitale sospenderà la sua presenza nel Fediverso per concentrarsi su progetti più ambiziosi come il Dashboard Ransomware Monitor. Ma ci si vedrà su poliversity.it

@Che succede nel Fediverso?

Il post di @N_{Dario Fadda}

> «Si chiude un capitolo (almeno per ora), per concentrare le proprie energie su altri progetti. Dashboard Ransomware Monitor è sicuramente il più ambizioso!

Il mio account Mastodon ora lo trovate qui su Poliversity, già migrato!»



Si chiude un capitolo (almeno per ora), per concentrare le proprie energie su altri progetti. Dashboard Ransomware Monitor è sicuramente il più ambizioso!

Il mio account Mastodon ora lo trovate qui su Poliversity, già migrato!


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📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado


📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado

Gonzalez Delgado (o più semplicemente Sasha), nonostante l'avversione di Zuckerberg per il corpo nudo e i capezzoli femminili in primis.

iyezine.com/alexander-gonzalez…