“Privacy e dignità della persona, binomio indissolubile”
Privacy e dignità della persona sono un binomio indissolubile e quando si viola la prima, travolgendo la seconda non c’è giustificazione burocratica o distrazione che tenga | Qui, nella Newsletter di @GPDP_IT la storia raccontata bene e i link ai provvedimenti
TeleSign profila segretamente metà degli utenti di telefonia mobile del mondo. La denuncia di NOYB
TeleSign genera un "punteggio di reputazione" e vende i suoi servizi a vari clienti come TikTok, Microsoft o Salesforce. TeleSign ha ricevuto segretamente i dati del telefono cellulare da BICS, una società belga che fornisce servizi di interconnessione per molte società di telefonia mobile
TeleSign profiles half of the world’s phone users
TeleSign generates a “reputation score” and sells it to various clients. TeleSign secretly received the mobile phone data from BICS, a Belgian company that provides interconnection services.noyb.eu
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PRIVACYDAILY
TeleSign secretly profiles half of the world’s mobile phone users
TeleSign profila segretamente metà degli utenti di telefonia mobile del mondo TeleSign genera un "punteggio di reputazione" e lo vende a vari clienti. TeleSign ha ricevuto segretamente i dati dei telefoni cellulari da BICS, una società belga che fornisce servizi di interconnessione.
+++ Finalmente svelato l'ultimo segreto di Feddit.it: ecco perché non esiste una comunità Lemmy dedicata alla privacy! Quando leggerete il motivo, non crederete ai vostri occhi!!! +++
I due amministratori di Feddit.it sono sicuramente molto sensibili al tema della #privacy.
Il primo infatti è l'autore del progetto @Le Alternative che nasce proprio per presentare in modo semplice le alternative ai prodotti BigTech che siano open source e rispettose della privacy.
Il secondo non è altro che @Informa Pirata, che sulla promozione del tema della privacy in politica spende non poco del proprio tempo.
Entrambi sono stati promotori del #PrivacyPride, il primo (e unico) evento al mondo in cui ci siano state manifestazioni di piazza a favore della privacy.
Allora perché su feddit.it non esiste una comunità dedicata alla privacy?
In effetti i motivi sono due e il primo è forse quello meno importante.
Infatti su feddit ci sono già alcune comunità che si occupano di privacy: Le Alternative, come già detto, ma anche Pirati, gestito da @Pirati.io , in assoluto il primo blog a parlare di #chatcontrol in Italia; ma soprattutto esiste la comunità di @Etica Digitale (qui su Lemmy) che ha lavorato su quel gioiellino di PrivaSì, un percorso on line per costruire senza patemi d'animo una dimensione digitale che tuteli l'utente dalla sorvegianza delle BigTech!
Ma il motivo principale per cui non esiste un'istanza Lemmy dedicata alla privacy è questo:
Esiste già una comunità Lemmy dedicata alla privacy e parla anche un po' italiano
Si tratta dell'istanza dell'avvocato @Nicola Fabiano (su lemmy è @nicfab ) che qualche giorno dopo la nascita di feddit.it ma senza sapere nulla del nostro progetto, ha creato un'estensione Lemmy al proprio blog.
Non ci sembrava quindi necessario creare un'istanza dedicata alla privacy, essendocene già una curata da un esperto di GDPR come l'avv. Fabiano.
Chi volesse seguire quella comunità, può copiare l'indirizzo https://community.nicfab.it/c/privacy
e incollarlo nella casella di ricerca di Lemmy o di qualsiasi altro social del fedicverso!
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“Avvocati contro il cyberbullismo. Tecniche di difesa delle vittime e degli aggressori”
Domani dalle ore 14.00 sarò a Bologna ospite della Fondazione Forense Bolognese per l’evento “Avvocati contro il cyberbullismo. Tecniche di difesa delle vittime e degli aggressori” e per presentare il libro “La privacy degli ultimi”. PER INFORMAZIONI: fondazioneforensebolognese.it/…
La Turchia in crisi si aggrappa agli Emirati
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di redazione
Pagine Esteri, 22 giugno 2023 – Recep Tayyip Erdoğan ha vintoseppur di misura le ultime elezioni presidenziali, ma i problemi economici e finanziari continuano ad attanagliare la Turchia. E così il nuovo esecutivo continua a cercare sostegno tra i partner vecchi e nuovi.
Nel giorno del maxi aumento dei tassi di interessedall’8,5 al 15%, il nuovo ministro del Tesoro e delle Finanze di Ankara, Mehmet Simsek, e il vice del “sultano” Cevdet Yilmaz, si sono recati ad Abu Dhabi per loro prima visita all’estero, per incontrare il presidente e il vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti (fino a poco tempo fa rivali regionali e poi diventati alleati sempre più stretti), rispettivamente Mohammed bin Zayed al Nahyan e Mansour bin Zayed al Nahyan.
Proprio oggi però la lira turca si è ulteriormente indebolita rispetto al dollaro e all’euro, toccando nuovi minimi storici, subito dopo che la Banca centrale ha annunciato l’aumento dei tassi che hanno deluso le aspettative del mercato, che si aspettavano un aumento più consistente per contenere l’inflazione.
Eppure, l’aumento di tassi è una mossa in totale controtendenza rispetto alle scelte passate di Erdoğan che – al contrario – ha sempre sostenuto una politica di bassi tassi di interesse. L’inflazione però è aumentata a dismisura a seguito di una forte svalutazione della divisa nazionale, conseguenza di una politica di diminuzione dei tassi a partire dal 19% del 2021. Dall’inizio del 2023 la lira è diminuita del 22,5% rispetto al dollaro statunitense, dopo essere già scesa del 44 nel 2021 e del 30 nel 2022.
L’anno scorso Ankara ha bruciato 27 miliardi di dollari di riserve in valuta estera per cercare di sostenere la lira turca e finanziare il deficit delle partite correnti. Per questo la Turchia necessita urgentemente di investitori stranieri, inclusi i fondi sovrani (o anche speculativi) e di investimenti diretti esteri, per sostenere le sue riserve valutarie che ad oggi risultano addirittura sotto zero (-151,3 milioni di dollari al 19 maggio, secondo gli ultimi dati pubblici disponibili).
Gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a colmare il vuoto lasciato dai creditori occidentali, aumentando i prestiti delle banche del Golfo alle controparti turche, dopo il riavvicinamento tra Ankara e il governo emiratino iniziato nel novembre 2021. In quell’occasione gli Emirati Arabi Uniti si erano impegnati a investire 10 miliardi di dollari nelle industrie turche di energia, petrolchimica, tecnologia, trasporti, infrastrutture, sanità, servizi finanziari, cibo e agricoltura. Nel 2022, la Turchia aveva firmato con gli Emirati un accordo di scambio di valuta del valore di 5 miliardi di dollari per rimpinguare le casse vuote della Banca centrale turca. Il 31 maggio, la Turchia, sesto partner commerciale degli Emirati, ha ratificato un mega accordo commerciale da 40 miliardi di dollari in cinque anni siglato con il Paese arabo a marzo 2023.
I rapporti tra Abu Dhabi e Ankara, per decenni molto distanti a causa di scelte opposte nel sostegno ad alcune correnti politiche in Medio Oriente e in Nord Africa si sono fortemente distesi soprattutto dopo che, lo scorso 28 maggio, prima ancora che fossero ufficializzati i risultati del ballottaggiodelle elezioni presidenziali turche lo sceicco Mohammed bin Zayed si era congratulato con il rieletto presidente turco.
Le relazioni tra la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, insieme ad altri Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), avevano vissuto momenti di tensione tra il 2010 e il 2020, all’inizio della primavera araba e poi all’indomani dell’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi. Nel 2016, poi, i media vicini a Erdoğan avevano accusato gli Emirati di aver finanziato, insieme agli Stati Uniti, i promotori del fallito golpe contro il “sultano”. Con l’ascesa di Erdoğan, la Turchia è stata uno dei principali sostenitori dei Fratelli musulmani in Palestina, Tunisia, Egitto e Siria.
Ankara si era anche fortemente schierata con il Qatar durante il boicottaggio economico e diplomatico imposto a Doha da Emirati, Arabia Saudita, Egitto e Bahrein nel 2017. Il gelo diplomatico tra i tre Paesi del Golfo e l’Egitto, da un lato, e il Qatar dall’altro si è concluso nel 2021, quando Abu Dhabi ha istituito il fondo d’investimento da 10 miliardi di dollari in Turchia.
Un altro dei teatri di divergenza fra Turchia ed Emirati è stato per lungo tempo la Libia, con Ankara che ha appoggiato l’esecutivo della Tripolitania, mentre Abu Dhabi le autorità scissioniste della Cirenaica. Oggi, invece, entrambi i Paesi sostengono il Governo di unità nazionale (Gun) del premier Abdulhamid Dabaiba, al potere a Tripoli. – Pagine Esteri
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“RDP AL CENTRO”
Domani a partire dalle 9.00 sarò a Bologna al teatro Arena del sole per l’evento “RDP al centro”, Un’occasione preziosa di incontro e confronto per proseguire insieme un cammino iniziato cinque anni fa PER INFORMAZIONI: gpdp.it/home/docweb/-/docweb-d…
Taxiiiii
La sola cosa che otterranno è l’allargarsi dell’illegalità e dell’evasione fiscale. L’assurdo blocco del mercato dei taxi – assieme all’insabbiata questione dei balneari – resterà negli annali quale esempio d’impoverimento collettivo e distorcimento del mercato, indotto da piccole corporazioni agguerrite e da forze politiche vili. Plurale senza confini di maggioranza e opposizione visto che, nella scorsa legislatura, a stralciare i taxi dalla legge sulla concorrenza furono la destra e la sinistra, unite contro quanto era stato predisposto dal governo Draghi (di cui pure erano parte).
Il taxi non si può più prenotare e non si trovano vetture libere, non presso villaggi sperduti ma direttamente a Piazza San Babila a Milano e a Piazza di Spagna a Roma. Presso stazioni e aeroporti le file comportano un tempo di percorrenza terrestre di pochi chilometri largamente superiore a quello impiegato per volare da una città all’altra. Il risultato non è che i tassisti guadagnino di più, ma che s’impedisce la concorrenza accrescendo l’offerta con macchine che si muovono in un mercato parallelo, spesso amministrato dai singoli tassisti (al cliente danno il numero di cellulare e quando un taxi non si trova mandano un amico). Tutto in rigorosa assenza di licenze e tassametro, con conseguente evasione fiscale.
Non assegnare nuove licenze porta al commercio illegale delle esistenti. Illegale perché mascherato da cessione – magari a cooperative – e perché non adeguatamente fiscalizzato. Le cifre di cui si parla, nel mercato reale, sono inoltre incompatibili con i redditi dichiarati da un tassista: chi è il matto che paga una licenza quanto l’incasso di dieci anni? Dice il ministro del Turismo che la faccenda riguarda i Comuni. Bisognerebbe chiederle perché mai, allora, era nella legge sulla concorrenza ed è stata stralciata per essere poi abbandonata al nulla. O se crede che siano i Comuni a dovere fare i decreti attuativi relativi alla legge del 2019, mai fatti.
Lo spettro qual è, Uber? A parte il fatto che alcune grosse cooperative di tassisti hanno già fatto un accordo con Uber – sicché non si può dire neanche per scherzo che sia contro i tassisti, semmai invisa ad alcuni – il modello secondo cui il pagamento avviene automaticamente e con carta di credito già registrata dovrebbe comunque essere sostenuto da un governo che volesse contrastare l’evasione fiscale, magari ricordandosi di mostrarsi solidale con i contribuenti onesti, a partire dal tassista di Bologna che ha raccontato come altri evadono e s’è ritrovato con le ruote tagliate. Ove il governo, naturalmente, non si consideri un esattore di pizzo.
La Ragione
L'articolo Taxiiiii proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Sul nostro sito sono state pubblicate le tracce della seconda prova scritta della #Maturità2023.
Potete leggerle qui ▶ miur.gov.it/web/guest/-/-matur…
Ministero dell'Istruzione
Sul nostro sito sono state pubblicate le tracce della seconda prova scritta della #Maturità2023. Potete leggerle qui ▶ https://www.miur.gov.it/web/guest/-/-maturita2023-sul-sito-del-ministero-pubblicate-le-tracce-della-seconda-provaTelegram
Etiopia, aggiornamenti dalla comunità Irob, Tigray
Le condizioni di vita per milioni di persone in Tigray, stato regionale dell’Etiopia settentrionale, sono precarie per le conseguenze post belliche, conflitto dai risvolti etnici e genocidi sull apopolazione regionale. Oggi aggravate dall’ennesimo scandaloso blocco del supporto umanitario da parte del WFP e dell’ USAID.
Come vive oggi la minoranza etnica di Irob
Oggi le condizioni di vita della minoranza etnica della woreda [distretto] di Irob (Erob, in tigrynia: ኢሮብ) posizionato nel Tigray nord orientale, è da considerarsi doppiamente catastrofica. Isolati ed invasi dall’esercito eritreo fin dall’inizio della guerra genocida scoppiata il 3 novembre 2020 e durata 2 anni. In aggiunta da conisderare anche il fattore ambientale di area rurale già normalmente poco accessibile ed in zona di confine con l’Eritrea.
Mercoledì 14 giugno il media Dimtsi Weyane ha condiviso un comunicato segnalando che:
“La diocesi cattolica di Adigrat ha distribuito sementi selezionate e attrezzature agricole a oltre 500 residenti di Irob con l’assistenza finanziaria di EUJoshua Misgna ha detto che il popolo di Irob sta affrontando seri problemi a causa dell’invasione delle forze eritree.”
Un aiuto doveroso di vitale importanza, ma briciole in confronto alle reali esigenze e bisogni della popolazione, di milioni di persone ancora in attesa di supporto e aiuti per la loro stessa sopravvivenza, per la ricostruzione della comunità.
Sabato 17 giugno mi sono arrivati aggiornamenti su Irob da parte della ONG Chain of Love
La ONG lavora da una decina di anni per la sussistenza della popolazione del Tigray.
L’esercito eritereo ha occupato 4 delle 8 unità amministrative (kebeles).
Ma l’effetto negativo è più di questo.
L’esercito eritreo ha invaso il Tigray e nonostante l’accordo di cessazione ostilità firmato a Pretoria il 2 novembre 2022, obblighi il suo ritiro da tutto il territorio, continua ad essere presente in questo distretto in violazione di tale accordo, sta perpetrando ancora abusi sui civili.
- ha disperso il centro amministrativo e i servizi base per la comunità;
- ha distrutto i centri sanitari paralizzando il sistema sanitario e il servizio di ambulanza. I pazienti muoiono per malattie curabili e la comunità è costretta a caricarsi sulle spalle i pazienti per cercare di raggiungere i pochi ospedali operativi;
- ha distrutto la struttura educativa e bloccato, come conseguenza, la riapertura delle scuole. I bambini di Irob rimangono fuori dalla scuola nonostante i distretti limitrofi non occupati erano riusciti a recuperare e riaprire gli edifici scolastici;
- ha interrotto la produzione agricola rendendo difficile l’accesso agli input agricoli da parte di agenti governativi e non governativi. I farmaci veterinari e i vaccini forniti da Chain of Love a Irob sono accessibili solo a beneficiari limitati. Coloro che erano sotto occupazione non avevano alcuna possibilità di ricevere questo servizio. Altri sono fuggiti dalle loro case e dai terreni agricoli così da non poter piantare raccolti.
- Poiché la strada è bloccata dall’esercito eritreo, gli aiuti non possono mai raggiungere il centro amministrativo. Quindi, i membri della comunità vengono fatti morire di fame.
- Le cerimonie sociali vengono interrotte. Le cerimonie nuziali, i funerali e le festività si svolgono tra famiglie separate. Questo è molto doloroso per la comunità Irob il cui legame sociale è forte, valore fondante della comunità.
- Il servizio religioso della Chiesa cattolica è limitato nelle parrocchie occupate.
- I servizi importanti elettricità e acqua sono interrotti.
Per concludere, il popolo Irob sta sperimentando una sofferenza multidimensionale; religioso, sociale/psicologico, economico, sanitario ed educativo, ambientale e anche cittadinanza.
Venerdì 9 giugno 2023 Goyteom Gebreegziabher ha condiviso foto e commento della sua visita ad Irob indicando che:
- “Irob al (9 giugno 2023)
- ~ Ancora strada bloccata dalle truppe
- ~ Nessun accesso per e
- ~ Aiuti bloccati da truppe
- ~ #Endalgeda , #Weraetle , #Agerlokoma e #Alitena invasi dall’esercito eritreo
- ~ blocco accesso per fertilizzante e sementi
- ~ blocco accesso per Salute, Istruzione.”
Irob woreda, Tigray Etiopia – giugno 2023
Ad ottobre 2022 l’ospedale di Alitena, che nell’agosto 2013 stava per veder inaugurato la sala operatoria, è stato bombardato da artiglieria pesante dell’esercito eritreo.Alitena – ospedale bombadato dalle forze eritree
Goyteom Gebreegziabher non ha potuto dare aggiornamenti a riguardo perché ha confermato che durante la sua visita di giugno 2023, dopo quasi 8 mesi dalla firma dell’accordo di cessazione ostilità in Tigray siglato a Pretoria, c’è ancora l’occupazione e la presenza di soldati eritrei che determinano blocco negli spostamenti per civili e operatori umanitari.
Oggi dopo 2 anni di guerra genocida scoppiata in Tigray nel novembre 2020, dopo quasi 8 mesi dall’accordo di Pretoria, la comunità del distretto di Irob, la minoranza etnica che lo abita, è triplicamente martoriata: come crisi umanitaria conseguente alla guerra, isolati dal mondo e senza servizi base, per l’occupazione di forze straniere come gli eritrei in violazione all’accordo di Pretoria e perché WFP – World Food Programme, l’agenzia di supporto alimentare non ha mai avuto a che fare con la zona del Tigray nord occidentale, Irob, come osservato da Duke Burbridge.
Approfondimenti:
- Etiopia, il comitato del Tigray condivide il report preliminare sulla deviazione del cibo umanitario
- Etiopia, lo scandalo del dirottamento e blocco alimentare umanitario per milioni di persone in Tigray
- La fame nel Tigray e lo scandalo della deviazione degli aiuti alimentari tra WFP ed Etiopia
- Etiopia, in Tigray aumentano le morti dei bambini sotto i 5 anni per malnutrizione acuta indotta dall’uomo
- Etiopia, la pulizia etnica persiste nonostante la tregua in Tigray
- Etiopia, IDP, sfollati interni in Tigray non dovrebbero essere puniti doppiamente
Advertising Company CRITEO fined €40 Mio
La società di pubblicità CRITEO multata per 40 milioni di euro La CNIL ha inflitto un'ammenda di 40 milioni di euro a CRITEO, la più grande società di pubblicità e tracciamento online in Europa, sulla base delle denunce presentate da noyb e Privacy International.
Niente ChatGpt per il Pentagono. Come la difesa americana immagina l’IA
L’Intelligenza Artificiale è senza dubbio una delle scoperte che impatteranno maggiormente lo sviluppo dell’essere umano nei decenni a venire. ChatGpt rappresenta soltanto la sua versione embrionale, un prototipo di quello che potranno essere le applicazioni future di questa tecnologia. Ma proprio in quanto prototipo, il prodotto di OpenAI possiede ancora troppe inefficienze e troppi limiti. Motivi per cui i leader militari hanno deciso di guardare altrove.
Ospite del Defense One Tech Summit, evento a cadenza annuale che esplora come le tecnologie emergenti stiano plasmando le tattiche militari e le strategie di sicurezza nazionale del futuro, il deputy chief technology officer for critical technologies del Pentagono Maynard Holliday ha dichiarato che l’apparato della Difesa statunitense non intende utilizzare ChatGpt, perlomeno nella sua versione attuale.
“I modelli linguistici di simili dimensioni hanno una grandissima utilità, e contiamo molto di utilizzare lo strumento dei modelli generativi basati sull’intelligenza artificiale, ma sfrutteremo soltanto le nostre banche dati. I nostri modelli saranno sviluppati sui dati del Dipartimento della Difesa e istruiti con i nostri dati, e utilizzeranno i nostri metodi di calcolo, così potremo ricevere feedback su cui svolgere un lavoro d’analisi”, sono state le parole di Holliday.
Il dirigente del Pentagono ha inoltre aggiunto che in questi giorni si riunirà un gruppo di lavoro atto a individuare quali possano essere i casi d’uso dell’intelligenza artificiale, utilizzando come base lo stato dell’arte accademico e industriale per quello che riguarda questi modelli linguistici.
Dalle parole di Holliday si può interpretare quale criterio abbia spinto il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a preferire uno sviluppo ex-novo (accrescendo quindi sia i tempi che le risorse richieste) di un modello di intelligenza artificiale piuttosto che appoggiarsi, almeno nelle strutture fondamentali, a sistemi già disponibili: una sana mancanza di fiducia.
I modelli linguistici attualmente disponibili al grande pubblico (ChatGpt, Bard, Claude, Sage e altri) basano il loro funzionamento su un archivio dati di dimensioni mastodontiche, attingendo da milioni di risorse disponibili online. Risorse che non devono per forza essere veritiere, come abbiamo imparato a nostre spese negli ultimi anni. Essendo uno strumento prettamente militare, un’intelligenza artificiale destinata ad un impiego bellico è intrinsecamente portata a raggiungere il massimo grado di efficienza possibile in un dato contesto e a date condizioni. L’utilizzo di informazioni devianti rischierebbe di compromettere quest’efficienza, vanificando così l’impiego operativo di questi strumenti.
Oltre alla base informativa, Holliday ha posto l’accento anche sull’importanza del processo di calcolo della macchina. La conoscenza diretta e specifica dei modelli utilizzati dall’intelligenza artificiale garantirebbe da una parte un utilizzo più efficiente degli stessi nello svolgimento di determinati compiti assegnati, e dall’altra contribuirebbe a prevenire il verificarsi di incidenti indesiderati, con possibili effetti collaterali.
Poche settimane fa era stata riportata una notizia che aveva fatto scalpore: in uno scenario simulato dall’aviazione statunitense (non è ancora ben chiaro se tale scenario fosse solo un esercizio teorico o il risultato di una simulazione vera e propria), un drone guidato dall’intelligenza artificiale avrebbe aperto il fuoco contro l’essere umano al vertice della sua catena di comando gerarchica. Tale fatto sarebbe stato legato ad un’interpretazione ‘errata’ (se così può essere definita) degli ordini impartiti al drone.
Proprio per evitare di incappare in scenari simili, i vertici militari statunitensi preferiscono spendere tempo e risorse nella realizzazione di un sistema ‘intelligente’ più facilmente controllabile e meno incline a fughe in avanti come quella appena riportata. Anche a costo di ritardare la loro comparsa sui teatri delle operazioni. Comparsa che, ad oggi, non risulta poi così urgente.
PODCAST Usa-Cina. Biden prova a impedire la diplomazia del dialogo
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di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 22 giugno 2023. L’incontro tra il segretario di Stato Usa Blinken e il presidente cinese Xi Jinping è stato commentato con entusiasmo, soprattutto all’estero, colto come un segnale importante per una ripresa del dialogo tra Pechino e Washington. Ma appena Blinken è ritornato a casa, il presidente Biden ha fatto delle dichiarazioni molto dure sulla Cina e sul suo presidente, definito un “dittatore”. Per Pechino questa è solo un’altra delle dimostrazioni di quella che ritengono sia la “cattiva fede” degli Stati Uniti. Ne abbiamo parlato con Michelangelo Cocco, giornalista e analista che da anni vive e lavora a Shanghai.
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In Cina e in Asia – La Cina individua enorme giacimento di terre rare nell’Himalaya
La Cina individua enorme giacimento di terre rare nell’Himalaya
Salve le aziende cinesi dal nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia
Le case automobilistiche tedesche accusate di ricorrere al lavoro forzato degli uiguri
Boom della lotteria tra i giovani cinesi
Modi a cena con Biden
Il Thaad in Corea del Sud non rappresenta un rischio per la salute dei cittadini
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Presentazione del libro “Il diritto dei controlli societari” di Alessandro De Nicola
saluti introduttivi
ANDREA CANGINI, Segretario General Fondazione Luigi Einaudi
intervengono
NICCOLÒ ABRIANI, Ordinario di Diritto commerciale. Università di Firenze
MARGHERITA BIANCHINI, Vice Direttore Generale Responsabile del Settore Diritto Societario, Assonime
ALESSANDRO DE NICOLA, Senior Partner, Orrick
GIULIO FAZIO, Avvocato e già Direttore Affari Legali e Societari, Enel
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Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della seconda prova è stata pubblicata sul nostro sito.
La trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/22-giu…
Ministero dell'Istruzione
Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della seconda prova è stata pubblicata sul nostro sito. La trovate qui ▶️ https://www.miur.gov.it/web/guest/-/22-giugno-2023-esami-di-stato-seconda-prova-scrittaTelegram
Dialoghi – Come la Cina sta regolando il flusso transfrontaliero di dati
Dopo la legge sulla sicurezza dati del 2021, nuove misure sul trasferimento transfrontaliero vincoleranno le informazioni prodotte da server cinesi al controllo statale.
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Nave Morosini in Giappone. L’Italia rafforza la presenza nell’Indo Pacifico
Il pattugliatore polivalente d’altura italiano Nave Morosini ha fatto il suo ingresso nella base militare di Yokosuka, in Giappone, a poca distanza dalla capitale Tokyo. A darne l’annuncio l’ambasciata italiana, che ha rivolto il proprio “caloroso benvenuto” alla nave militare e al suo equipaggio, definendola un “gioiello tecnologico della Marina Militare” il cui arrivo nel Paese del Sol levante “rafforza la collaborazione tra Italia e Giappone e testimonia l’impegno italiano in un’area strategica come l’Indo-Pacifico”. L’unità italiana si trova nell’Indo-Pacifico da inizio aprile, schierata all’interno del dispositivo del Carrier strike group 5 (Csg 5), il gruppo portaerei statunitense assegnato alla settima flotta Usa, parte della Flotta Usa del Pacifico. Il gruppo da battaglia, attualmente operante nel mar Cinese meridionale, è assegnato alla protezione della portaerei nucleare Classe Nimitz Uss Ronald Regan. Insieme al Morosini sono presenti almeno tre incrociatori Classe Ticonderoga e una squadriglia di sette cacciatorpediniere Classe Arleigh Burke. Per il pattugliatore italiano si tratta di una opportunità per prendere parte alle attività addestrative e operative guidate dalla portaerei americana, una prima volta per il Morosini. L’impegno della Marina nell’Indo-Pacifico, inoltre, potrebbe prevedere l’invio nel 2024 anche di Nave Cavour
Il pattugliatore Morosini
Il secondo dei sette pattugliatori polivalenti d’altura (in versione Light) previsti nel piano di rinnovamento della Marina avviato nel 2015 sotto l’egida dell’Organizzazione per la cooperazione congiunta in materia di armamenti (Occar), il Francesco Morosini è una nave elevata flessibilità operativa, concepita per svolgere una molteplicità di compiti, dal pattugliamento, al trasporto logistico, fino al combattimento. Il Morosini, in particolare, integra alcune novità ingegneristiche all’avanguardia che la rendono tra le unità più avanzate in mare. A partire dalla sua doppia prora sfalsata, che permette al pattugliatore di ridurre la formazione ondosa, permettendo un aumento di idrodinamicità (e quindi di velocità) riducendo al contempo i consumi. Ma la vera rivoluzione è il Naval cockpit, una postazione per la condotta della nave simile alla cabina di pilotaggio di un aereo che permette a due soli operatori sia di dirigere la navigazione, sia di gestire le operazioni aero-navali da una sola postazione integrata. Sul Morosini, inoltre, è distaccato un SH-90A, una squadra di sommozzatori del Gruppo operativo subacquei e un distaccamento di fucilieri della brigata marina San Marco.
Il valore geopolitico del dispiegamento
Come l’ambasciata guidata dalla feluca Gianluigi Benedetti ricorda, lo schieramento del Morosini ha un valore politico, di diplomazia militare e industriale. Innanzitutto, rafforza ulteriormente l’allineamento tra Roma e Tokyo: la partnership italo-giapponese sta vivendo un momento di particolare vivacità, frutto anche del programma militare Global Combat Air Programme (Gcap), “un ambizioso progetto volto allo sviluppo di un aereo da caccia di nuova generazione entro il 2035”, come lo definisce Palazzo Chigi. Il driver della Difesa, e dell’industria collegata, è uno degli elementi centrali in questa fase delle relazioni, e si estende nel quadro ampio delle attività italiane nell’Indo Pacifico – regione nevralgica in cui ormai anche Roma riconosce necessaria la presenza. Ed è proprio attraverso partnership come il Gcap e attività come quelle del Morosini che si sviluppa quella presenza – elemento fondamentale perché, come spiegavano fonti regionali, “nell’Indo Pacifico conta esserci”.
Il ruolo dell’Italia
E la presenza del Morosini a Yokosuka ha un valore ancora più ampio se si considera che la città portuale nella penisola di Miura custodisce uno dei cuori nevralgici e strategici della regione: la sede della Settima Flotta statunitense, quella che risponde appunto all’Indo Pacific Command. La sovrapposizione non è casuale, le attività italiane nella regione vanno inquadrate all’interno di uno schema largo che riguarda la strategia occidentale, condivisa da Usa e Ue (e tendenzialmente dalla Nato, con l’Indo Pacifico che sarà argomento di prima importanza nell’imminente vertice di Vilnius, come lo è stato lo scorso anno a Madrid). Il Morosini segna un approfondimento delle attività italiane nella regione fino alla porzione più lontana dalla Penisola, ma segue la traiettoria di quella sovrapposizioni di interessi tra Oriente e Occidente – tra destini del quadrante Euro Atlantico e quelli dell’Indo Pacifico – che sono una delle visioni distintive del pensiero del primo ministro nipponico, Kishida Fumio. Pensieri condivisi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha parlato proprio a proposito di queste interconnessioni durante la visita a Nuova Delhi: davanti a lei c’era il premier Narendra Modi, altro partner strategico italiano nell’Indo Pacifico, in questi giorni alla Casa Bianca.
📚 #Maturità2023, la traccia più scelta è quella di attualità sul valore dell’attesa nella società del “tempo reale”.
Ecco i primi dati ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
📚 #Maturità2023, la traccia più scelta è quella di attualità sul valore dell’attesa nella società del “tempo reale”. Ecco i primi dati ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Premio Luigi Einaudi 2023 – Antonio Patuelli
L’intervento integrale del presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli durante la cerimonia di consegna della mezza pera di bronzo, ‘Premio Einaudi – Edizione 2023’, che si è svolta ieri nell’aula Malagodi della Fondazione Luigi Einaudi”
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L'articolo Premio Luigi Einaudi 2023 – Antonio Patuelli proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
VIDEO. Rappresaglie dei coloni contro villaggi palestinesi, ucciso un giovane
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della redazione
Pagine Esteri, 21 giugno 2023 – Continuano le azioni di rappresaglia contro i villaggi palestinesi dopo l’uccisione ieri in Cisgiordania di quattro coloni israeliani in un attacco armato compiuto da due palestinesi in una stazione di servizio presso l’insediamento coloniale di Eli. I palestinesi riferiscono dell’uccisione di 27enne, Omar Qatin, durante un raid punitivo nel villaggio di Turmusaya (Ramallah) dove circa 400 coloni, secondo quanto riferito dalle autorità comunali, hanno dato o tentato di dare alle fiamme 60 automobili e 30 edifici.
Non è chiaro dalle testimonianze locali se a colpire Qatin siano stati spari partiti da coloni israeliani o da soldati intervenuti contro le proteste palestinesi. Altri tre palestinesi sono stati feriti da proiettili.
Gruppi di coloni israeliani provenienti dagli insediamenti più “ideologici”, quindi legati all’estrema destra religiosa, hanno lanciato attacchi a ripetizione contro Huwara, Luban Sharqia e altri villaggi palestinesi per vendicare i quattro uccisi nella stazione di servizio provocando, stando al ministero della sanità palestinese, decine di feriti. Secondo un calcolo ufficioso sono state date alle fiamme nelle ultime ore almeno 120 auto palestinesi.
Lo scorso febbraio centinaia di coloni attuarono una ampia punizione collettiva contro Huwara e i suoi sobborghi uccidendo un palestinese e provocando danni ingenti ad abitazioni e proprietà. Anche in quel caso furono date alle fiamme dozzine di automobili.
Sadil Naghnegah
Intanto questa mattina si è spenta in ospedale Sadil Naghnegah, la 15enne palestinese ferita da un proiettile mentre era a casa durante l’incursione due giorni fa di reparti dell’esercito israeliano nella città di Jenin. Colpita alla testa, la ragazza era stata dichiarata cerebralmente morta dai medici già al suo arrivo all’ospedale. Con la sua morte sale a 7 il bilancio di vittime palestinesi del raid a Jenin.
In Israele tra ieri sera e oggi si sono svolti i funerali di Nachman Mordoff, Elisha Anteman, entrambi di 17 anni, di Harel Masood, 21 anni, e del 64enne Ofer Fayerman, i quattro coloni rimasti uccisi nell’attacco armato di ieri in Cisgiordania. Pagine Esteri
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L'articolo VIDEO. Rappresaglie dei coloni contro villaggi palestinesi, ucciso un giovane proviene da Pagine Esteri.
Oggi partenza ufficiale di NoStream, l'istanza Owncast italiana di mastodon.uno. Stasera live alle 21.00
L'istanza nostream.mastodon.uno è attiva
Sarà quindi usata come la radio ufficiale di mastodon.uno ma saranno trasmessi anche Film, Documentari e serie tv!
L'istanza è aggiornata alla 0.1 e sarà necessario pulire la cache per vedere la nuova veste grafica, se già la usavate in passato potrebbero esserci problemi in quanto è stata radicalmente cambiata, in ogni caso buon ascolto!
Stasera a partire dalle ore 21:00 ci sarà la live per l'inaugurazione ufficiale di NoStream!
L'account da seguire è questo: @NoStream
Per ricevere una notifica poco prima della diretta basta cercare l'account qua sopra, seguirlo e cliccare la campanella.
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Le tracce ufficiali della #Maturità2023 sono disponibili sul nostro sito.
Le potete leggere qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/-matur…
Voi quale avreste scelto?
Ministero dell'Istruzione
Le tracce ufficiali della #Maturità2023 sono disponibili sul nostro sito. Le potete leggere qui ▶️ https://www.miur.gov.it/web/guest/-/-maturita-2023-sul-sito-del-ministero-pubblicate-le-tracce-della-prima-prova-1 Voi quale avreste scelto?Telegram
Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta è stata pubblicata sul nostro sito.
La trovate qui ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta è stata pubblicata sul nostro sito. La trovate qui ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
EU policymakers to nail down agreement on new data-sharing law
EU institutions are due to reach a political agreement on the Data Act next week, with ongoing discussions on the issue of trade secrets, governance, territorial scope, product safety and time of application. The Data Act is a flagship legislative...
Trasformare gli oggetti connessi in spie: l’eccesso di sicurezza del governo francese | Marx21
"Il Senato francese ha approvato in prima lettura (ma con procedura accelerata) una legge in cui, oltre a limitare (in stile berlusconiano) il diritto di espressione dei magistrati sindacalizzati (in un paese in cui c’è un forte sindacato di sinistra della magistratura, molto attivo nella difesa delle libertà pubbliche e di una visione egalitaria della società), si vuole dare la possibilità alla polizia di attivare i dispositivi teconologici di cui disponiamo per svolgere indagini. La differenza tra ciò che può fare un hacker (meglio, un craker) e quello che può fare la polizia si fa sempre più sottile. D’altra parte diventa palese e chiaro quello che tecnicamente già oggi può essere fatto per la sorveglianza preventiva dei movimenti (tra cui quello sindacale) di protesta e di organizzazione dei lavoratori."
Dettagli incredibili di Marte, guarda il bellissimo video in 8k | Passione Astronomia
"Il rover Curiosity ci sta mostrando Marte come non lo avevamo mai visto con una risoluzione pazzesca! Ecco il filmato tutto da godere."
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Berlusconi e la sinistra liberale. | Marx21
"Dobbiamo guardare in faccia la realtà, la ‘rivoluzione liberale’ in Italia non l’ha fatta Berlusconi l’ha fatta la sinistra, l’abolizione dell’articolo 18, la precarizzazione del mondo del lavoro, le privatizzazioni, le liberalizzazioni sono stati i punti qualificanti del centro-sinistra italiano. [...] Non solo, ripensando alla criminale guerra che Berlusconi fece in Libia occorre ricordare la riluttanza del governo italiano ad entrare in guerra, che per questo veniva attaccato dall’opposizione del Pd e dall’allora Presidente Napolitano."
Wikeys, un gioco didattico per scoprire Wikipedia
Ho trovato da poco Wikeys, un gioco da tavolo per scoprire i principi fondamentali di Wikipedia e per imparare a scrivere correttamente un articolo.
È stato realizzato da Wikimedia France e finanziato dal Ministero della Cultura francese, è pensato per un uso didattico a scuola per studenti a partire dai 12 anni.
È distribuito con licenza Creative Commons BY-SA e si puo scaricare in francese da qui: commons.wikimedia.org/wiki/Fil…
Al link qui sotto si può trovare una presentazione in inglese di Wikeys scritta da Mathilde Louis di Wikimedia France: diff.wikimedia.org/2023/03/22/…
E qui invece la traduzione italiana dell'articolo:
dgxy.link/7UrvP
Per chi volesse approfondire, sempre in francese, la pagina di Wikipedia:
fr.wikipedia.org/wiki/Wikip%C3…
e un breve videotutorial con le istruzioni per l'uso:
yewtu.be/watch?v=4RJEUnCchhE
Il gioco è davvero interessante, se qualcuno è interessato si può proporre a @Wikimedia Italia una traduzione collaborativa.
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Yellow Magic Orchestra (YMO) - Solid State Survivor (1979, full album)
Eleonora
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in reply to Eleonora • •@Eleonora gli ultimi post sono tutti in inglese, ma sono tutti molto aggiornati. Fino a qualche tempo fa ne veniva pubblicata contestualmente anche la versione in italiano, ma merita comunque di essere seguita (e se aumenta la frequentazione della comunità da parte degli italiani non è detto che in futuro non vi saranno di nuovo post in italiano)
@Informa Pirata @Pirati.io @Etica Digitale @Le Alternative @Nicola Fabiano @nicfab
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mokassino
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •se volete darci una mano con la stesura oppure avete delle idee o feedback potete aprire una issue o fare una mr
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