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Calderoli vuole spezzare l’Italia, ma è il suo progetto ad andare in pezzi Lasciano l’incarico altri 4 illustri esponenti chiamati dal Ministro Calderol

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Il mio 4 luglio in difesa della libertà


Quando dettero vita a una repubblica basata sulle libertà dell’individuo e sul pluralismo politico, impegnandosi a vivere da «Stati liberi e indipendenti», i padri fondatori dell’America cambiarono la Storia. Quello fu ed è il più grandioso tentativo mai

Quando dettero vita a una repubblica basata sulle libertà dell’individuo e sul pluralismo politico, impegnandosi a vivere da «Stati liberi e indipendenti», i padri fondatori dell’America cambiarono la Storia. Quello fu ed è il più grandioso tentativo mai fatto di affrancare l’umanità dalla tirannide, e mise fine a secoli di sudditanza per creare un nuovo tipo di Nazione, in cui tutti sono uguali e vivono liberi.

Questa realtà straordinaria fu creata il 4 luglio 1776. Il 24 febbraio 2022 noi ucraini abbiamo fatto la stessa scelta. Il popolo americano si è schierato dalla nostra parte e, ne sono sicuro, resterà al nostro
fianco fino alla fine.

Oggi, mentre gli americani celebrano la loro libertà e la loro indipendenza, noi festeggiamo con voi, sognando il giorno in cui ogni centimetro quadrato di Ucraina sarà libero dalla tirannide che cerca di annientarci.

Più o meno una decina di anni fa, l’attuale leader della Russia scrisse che «l’America non è un’eccezione». Quello che ha fatto in seguito dimostra ciò che intendeva dire.

Nel corso della Storia umana, molti dittatori hanno dichiarato di avere un’influenza globale, ma nessuno di loro è riuscito a ispirare il resto del genere umano a lottare per il meglio della natura umana. Per questo, gli odierni tiranni della Russia – come tutti i tiranni – sono sostanzialmente deboli e con il passare del tempo il loro regime si sgretolerà. Quando odia l’America e ne nega il ruolo eccezionale nella lotta per la libertà, il despota in sostanza ammette la sua inevitabile sconfitta. All’assolutismo russo io dico che il mondo ha bisogno di più eccezionalismo americano, nondimeno.

Nel 2014, quando scesero in piazza per scacciare il tiranno appoggiato dai russi, gli ucraini lo fecero perché volevano a tutti i costi essere liberi, far parte dell’Occidente, essere governati dagli ideali forgiati durante la Rivoluzione Americana, l’idea che «tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti vi sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità».

Nel 2022, quando ha invaso l’Ucraina, la Russia ha provato non soltanto ad assoggettare tutto il popolo ucraino al regime dittatoriale di Vladimir Putin, ma anche ad annientare gli ideali che ispirano gli uomini a essere liberi. Da quando l’Ucraina si è conquistata l’indipendenza, gli ucraini hanno sempre sostenuto la democrazia, hanno difeso la dignità di ogni individuo, hanno lottato per vivere in un mondo libero insieme alle altre nazioni europee.

Se osserva l’Ucraina, la tirannide russa vede di non essere né eterna né sostenibile: un’Ucraina libera e indipendente; un’Ucraina forte e democratica che diffonde la vera democrazia e la libertà qui, sul fianco
orientale dell’Europa, e soprattutto in Russia. Un’Ucraina integrata nell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord e nell’Occidente è garanzia che la libertà continuerà a prevalere e la pace trionferà.

La dittatura russa sta cercando in ogni modo possibile di attirare altri nemici della libertà, in particolare il regime iraniano che cerca di intimorire le libere nazioni di tutto il mondo e che fornisce alla Russia armi che tutti i giorni massacrano innocenti civili ucraini. Se la Russia dovesse prevalere sull’Ucraina – Dio non volesse -, altri Paesi si sentirebbero incoraggiati a prendere le armi e fare guerra ai popoli liberi di altre regioni del pianeta. La Russia si sentirebbe spronata ad invadere l’Europa ancor più in profondità, arrivando a un confronto diretto con la Nato.

Tutti gli scenari di questo tipo possono essere nullificati soltanto con la difesa a oltranza della libertà, di coloro che aspirano a essere liberi e delle alleanze nate a tutela della libertà.

Noi ucraini e voi americani non rinunceremo mai alla libertà.

L'articolo Il mio 4 luglio in difesa della libertà proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Oggi, i bambini di allora stanno lottando per difendere il loro campo profughi e per la propria città. A distanza di vent’anni, lo scenario non è cambiato.


ECJ ruling on Meta browsing records: Breakthrough for online privacy


Pirate Party MEP Patrick Breyer, who has sued in court for more than 10 years against the clickstream logging, celebrates today’s ECJ ruling against the U.S. Internet company Meta … https://www.daten-speicherung.de/index.php/klage-gegen-surfprotokollieru

Pirate Party MEP Patrick Breyer, who has sued in court for more than 10 years against the clickstream logging, celebrates today’s ECJ ruling against the U.S. Internet company Meta as a breakthrough for online privacy:

“Following the business model of surveillance capitalism, Internet corporations, like stalkers, pervasively record our browsing behavior in order to be able to analyze our personality, our likes and weaknesses. Based on these personality profiles, they keep us online and manipulate us into buying products or voting for certain parties.

„Today’s landmark ruling by the European Court of Justice likely means the end of the common practice of clickstream logging, which I’ve been fighting for over a decade. Meta’s pretexts to justify this practice have largely been dismissed. Even for security purposes, indiscriminate and pervasive logging of all our clicks in an identifiable way is not necessary.

„Big Tech will need to be honest and give us the choice of paying for their services with money, or with our privacy. Today’s landmark ruling will change the Internet landscape and give non-commercial, decentralized and free services a much needed boost.

„No one has the right to record everything we say and do online. As generation Internet, we have the right to be able to inform ourselves online just as privately and uninhibited as our parents were able to do read newspapers, listen to radio or watch TV. The Court of Justice today rejected the NSA-style method of a total recording of our digital lives and helped the fundamental rights to privacy, freedom of information and freedom of expression on the Internet to prevail!”


patrick-breyer.de/en/ecj-rulin…

Maronno Winchester reshared this.



Completata la traduzione di Riprendersi la città. Guida per i cittadini, con 40 idee per riappropriarsi della città.


Cinque mesi fa era stata pubblicata la prima parte della traduzione italiana, ora finalmente abbiamo completato tutta la traduzione della guida (44 pagine in formato .pdf).

La guida si può scaricare da qui: dgxy.link/riprendersi_la_citta
#MobilitàSostenibile #PianificazioneUrbanistica #città #PisteCiclabili #bicicletta #SpazioPubblico

Come avevo già scritto, "Recuperar la ciudad. Reclaim the city", è una guida scritta da un gruppo di attivisti spagnoli che si propone di individuare degli strumenti e delle azioni concrete per limitare lo strapotere del traffico automobilistico privato, promuovere una mobilità sostenibile e ridare alla città il suo carattere di spazio pubblico fruibile da tutti i cittadini.

Si è trattato di una traduzione collaborativa: come attività di educazione civica ho proposto alla mia classe quinta linguistico dell’IIS Carlo Emilio Gadda di Paderno Dugnano di suddividersi in gruppi e ciascun gruppo aveva il compito di tradurre una parte delle 40 idee che venivano presentate nella guida. Per i molti impegni degli studenti, il lavoro di traduzione si è sviluppato in un periodo di tempo più lungo del previsto e ha richiesto un’ulteriore revisione linguistica, visto che l’argomento e la terminologia della guida non erano dei più familiari, almeno per le studentesse della mia classe (che comprende un solo impavido studente). Anche la successiva impaginazione di testi e immagini, di cui mi sono occupato io, ha richiesto un tempo superiore al previsto. Alla fine però ce l’abbiamo fatta e la guida è stata messa a disposizione di tutta la classe per poter essere usata eventualmente nel colloquio orale dell’esame di stato. Naturalmente sia la traduzione che l’impaginazione si possono sempre migliorate.


Le 40 idee presentate nella seconda parte della guida offrono un catalogo davvero ampio di buone pratiche che i cittadini possono intraprendere, si tratta in realtà di un piccolo manuale di educazione civica che potrebbe essere davvero utile per aumentare la consapevolezza di tutti sull’importanza dell’utilizzo e della condivisione degli spazi pubblici e sulla necessità di promuovere una mobilità davvero sostenibile.


Salvo alcune idee che contengono specifici riferimenti al contesto e alla legislazione spagnoli, le altre idee hanno una validità davvero universale.
Perché non diffondere questa guida nelle amministrazioni pubbliche e nelle scuole?
Per intanto la traduzione italiana è a disposizione di tuttə, condividetela pure senza risparmio 😀

La guida è distribuita con licenza Creative Commons BY-NC-SA

Naturalmente un grandissimo grazie (muchissimas gracias 😀 a @Marcos M. e a tutte le persone che hanno collaborato alla stesura della versione originale in spagnolo.

Si può scaricare il testo da qui: dgxy.link/riprendersi_la_citta

#MobilitàSostenibile #PianificazioneUrbana #SpazioPubblico #città #PisteCiclabili #bicicletta #traduzioni @macfranc @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋


#Riprendersi la città. Guida per i cittadini, con 40 idee per riappropriarsi della città


"Recuperar la ciudad. Reclaim the city" è una guida scritta da un gruppo di attivisti spagnoli che si propone di individuare degli strumenti e delle azioni concrete per limitare lo strapotere del traffico automobilistico privato, promuovere una mobilità sostenibile e ridare alla città il suo carattere di spazio pubblico fruibile da tutti i cittadini.
Un numeroso gruppo di persone affronta il traffico inquinante delle auto. | BiciMan

La guida è disponibile sul web in spagnolo (recuperarlaciudad.notion.site/…) e in inglese (recuperarlaciudad.notion.site/…) oppure dalle stesse pagine si può scaricare una versione bilingue in formato pdf.

In italiano, al momento, è disponibile solo la prima parte della guida (l'introduzione), qui sotto trovate l'incipit e questo è il link per scaricare il testo tradotto finora: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…

Sono disponibili in italiano anche due numeri della newsletter curata dallo stesso gruppo di attivisti:

Perché abbiamo bisogno di più ciclistə nelle nostre città?

Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

Buona lettura 😀

Se avete tra le mani questo testo, è probabile che vi siate resi conto dell'importanza per le persone di riappropriarsi dello spazio della città, nonché dei problemi che sorgono nel tessuto urbano quando ciò non avviene. Potreste anche essere qui perché sospettate di avere la capacità di migliorare il comune in cui vivete o perché siete alla ricerca di strumenti legali e non violenti per riprendervi la città. Siete nel posto giusto.
Questa è una guida pratica perché i cittadini possano riprendersi la città. Noi, le persone, abbiamo un potere immenso nel plasmare l'ambiente in cui viviamo, anche se per decenni lo abbiamo ceduto a comuni che non sempre si sono occupati del benessere sociale. Cosa possiamo fare per recuperare lo spazio pubblico?
Vi diamo delle alternative in modo che possiate scegliere in base alle vostre possibilità e al vostro grado di impegno. [...]

Scarica il testo da qui: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…
@Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋 @maupao @Marcos Martínez


in reply to nilocram

Ottima iniziativa questa traduzione!

Ho subito preso a prestito un'immagine (dal sito spagnolo) per una risposta sul fediverso: sociale.network/@Pare/11065994…

Due domande.

In futuro si potrebbe prevedere una pubblicazione in un formato che faciliti l'esercizio dei diritti della licenza CC BY-NC-SA?

Perché forse servirebbe un secondo passaggio di localizzazione. Controllando qui e là che i codici stradali italiano e spagnolo concordino. Che ne dite?


È vero, è vero!
Bisogna scegliere i percorsi!
Come suggerisce la guida per #RiprendersiLaCittà di cui è appena stata annunciata la traduzione italiana: poliverso.org/display/0477a01e…

Scegliere i percorsi esercitando ovunque possibile il diritto di precedenza della mobilità leggera di fronte a chi usa l'automobile, cui occorre ricordare quotidianamente di rispettare le altre forme di mobilità.
@rivoluzioneurbanamobilita


macfranc reshared this.

in reply to nilocram

@macfranc @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
Ciao, sì sono d'accordo, sarebbe utile fare un confronto tra il codice stradale spagnolo e quello italiano, probabilmente qualche differenza c'è, ma arrivare a questa prima versione è stato già un bel successo.
Spero di aver capito bene l'altra domanda, se serve un'edizione editabile della guida, la puoi scaricare da qui (in formato .odt): framadrive.org/s/6KzEnrYZCjkNW…
Grazie per l'apprezzamento 😀


“Privacy: a 5 anni dall’entrata in vigore del GDPR, la tutela dei dati personali da Occidente a Oriente, un confronto tra PIPL e GDPR”


Domani a partire dalle 9.00 avrò il piacere di partecipare con Agostino Ghiglia al convegno “Privacy: a 5 anni dall’entrata in vigore del GDPR, la tutela dei dati personali da Occidente a Oriente, un confronto tra PIPL e GDPR” nella Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, Via del Seminario a Roma


guidoscorza.it/privacy-a-5-ann…



I talebani vietano i saloni di bellezza: “miglioriamo la vita delle donne”


I centri estetici hanno un mese di tempo per chiudere i battenti in tutto il Paese. Secondo il leader supremo si tratta di misure che migliorano la vita delle donne L'articolo I talebani vietano i saloni di bellezza: “miglioriamo la vita delle donne” pro

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Pagine Esteri, 4 luglio 2023. La notizia circolava già da qualche giorno ma la conferma è arrivata nella giornata di oggi. Fonti governative hanno annunciato l’ordine di chiusura di tutti i saloni di bellezza.

Gli esercizi commerciali hanno un mese di tempo, a partire da oggi, per dismettere ogni attività e comunicare l’avvenuta chiusura. L’ordine, spiegano, viene dato in base a “istruzioni orali rilasciare del leader supremo”, Haibatullah Akhunzada, il quale ha affermato che il suo governo sta prendendo le misure necessarie per il miglioramento della vita delle donne in Afghanistan.

Le motivazioni non si conoscono, o per meglio dire non sono state ancora comunicate ufficialmente. “Condivideremo con i media i motivi della decisione una volta che i saloni saranno chiusi”, ha dichiarato all’AFP Mohammad Sadeq Akif Muhajir, portavoce del Ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio.

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È solo l’ultimo di una serie di divieti che allontanano le donne dalla vita pubblica e sociale, impedendone l’istruzione, il lavoro, separandole dagli spazi pubblici come parchi e palestre. Nonostante i talebani avessero promesso, una volta tornati al potere, di optare per misure meno restrittive rispetto a quelle adottate negli anni ’90, le condizioni di vita delle donne afghane continuano a peggiorare.

L’obiettivo ultimo è chiaramente quello di imprigionarle negli unici ambiti che, secondo i talebani, sono loro congeniali: famiglia, casa, matrimonio, riproduzione, accudimento. Pagine Esteri

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L'articolo I talebani vietano i saloni di bellezza: “miglioriamo la vita delle donne” proviene da Pagine Esteri.



Poland slams child sexual abuse material regulation as unnecessary


Paweł Lewandowski, Polish Undersecretary of State at the Chancellery of the Prime Minister told EURACTIV that the regulation to fight child sexual abuse material (CSAM) online is unnecessary as there are other regulations about safety on the internet.


euractiv.com/section/law-enfor…



Data protection enforcement must strengthen citizens’ rights, not weaken them!


Today, the European Commission presented a draft regulation to improve cooperation between European data protection authorities. MEP and digital freedom fighter Patrick Breyer (Pirate Party) warns: “My data must belong to …

Today, the European Commission presented a draft regulation to improve cooperation between European data protection authorities. MEP and digital freedom fighter Patrick Breyer (Pirate Party) warns:

“My data must belong to myself – this is the central power balance question in the information age. However, the enforcement of data protection law against global internet corporations suffers from procrastination and industry-friendliness, especially in Ireland. We urgently need to take action here. However, the EU Commission does not want to introduce deadlines to speed up proceedings. Reducing the participation rights of victims of data protection violations and scandals is not an acceptable way to speed up proceedings! We need enforcement reform to strengthen citizens’ rights against corporations, not to weaken them.”


patrick-breyer.de/en/data-prot…



Emergenza rifiuti ed inceneritori: Ass. Alfonsi, CGIL, Lavoratori AMA e comitati ricorrenti al T.A.R. ne discutono il 5 luglio a LiberiAmo Roma, festa provinciale di Rifondazione Rifo




GDPR Procedures Regulation: "Stripping citizens of procedural rights"


Regolamento GDPR sulle procedure: "Spogliare i cittadini dei diritti procedurali" Oggi la Commissione europea ha presentato una proposta per risolvere la (mancanza di) cooperazione tra alcune autorità di protezione dei dati (DPA). Si tratta di un passo indietro, non di un passo avanti. Procedures Regulation


noyb.eu/en/gdpr-procedures-reg…



Emergenza idrica in Uruguay: entro 10 giorni senza acqua potabile


Si spera in un'alluvione ma non sono previste piogge abbondanti. Alti livelli di sodio e cloruro in ciò che rimane delle riserve di acqua potabile. L'articolo Emergenza idrica in Uruguay: entro 10 giorni senza acqua potabile proviene da Pagine Esteri. h

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Pagine Esteri, 4 luglio 2023. L’Uruguay rischia di rimanere senza acqua potabile. La peggiore siccità degli ultimi 74 anni ha fatto scendere le riserve di acqua sotto l’1,8%.

Le autorità hanno fatto sapere che se non avverrà, nei prossimi giorni, un’alluvione di portata sorprendente, entro una settimana, al massimo dieci giorni, l’acqua potabile sarà terminata.

Il presidente Luis Lacalle Pou ha dichiarato che piogge consistenti sono poco probabili nel periodo di luglio e agosto e che si spera termineranno presto i lavori al Paso Belastiquí, che consentiranno di prendere acqua dolce dal fiume San José.

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La situazione è preoccupante per la presenza, nell’acqua potabile che rimane a disposizione, di livelli elevati di sodio e cloruro.

L’emergenza idrica è stata proclamata e le condizioni sono preoccupanti soprattutto nell’area di Montevideo, dove vive metà della popolazione dell’Uruguay. Pagine Esteri

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L'articolo Emergenza idrica in Uruguay: entro 10 giorni senza acqua potabile proviene da Pagine Esteri.



Esercito israeliano rioccupa Jenin. Campo profughi distrutto, centinaia di famiglie sfollate


Cominciata l'operazione militare nel nord della Cisgiordania di cui si parlava da giorni e invocata dalla destra al potere in Israele. Migliaia di persone hanno lasciato le proprie case. L'ospedale pubblico è al collasso e sotto l'attacco dell'esercito is

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della redazione

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Aggiornamenti


4 luglio ore 10.47. È salito a 10 il numero dei palestinesi uccisi durante l’incursione dell’esercito israeliano nella città e nel campo profughi di Jenin, centinaia i feriti. La Mezzaluna Rossa ha evacuato almeno 1000 famiglie. La situazione all’interno del campo profughi è diventata insostenibile. I mezzi israeliani hanno distrutto strade e infrastrutture.

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Video mostrano escavatori che producono profondi solchi lungo le vie principali, diventate cumuli di macerie. La rete idrica e quella elettrica sono danneggiate. L’ospedale pubblico è pieno di feriti ma i medici hanno difficoltà a raggiungere la struttura, che viene attaccata dal lancio di gas da parte dell’esercito israeliano e dal passaggio di mezzi corazzati ed escavatori.

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Il vice portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha esortato “tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario, evitando l’uso eccessivo della forza nei centri abitati”.

Proteste e manifestazioni contro l’attacco e l’occupazione israeliana di Jenin si stanno tenendo in varie città della Cisgiordania occupata.


Ore 22.30. La Mezzaluna Rossa comunica che più di 500 famiglie sono state evacuate dal campo profughi palestinese di Jenin. Le condizioni, dichiara, sono diventate insostenibili per i danni causati dall’esercito israeliano.


Pagine Esteri, 3 luglio 2023 – Anticipata da giorni dai media locali e invocata da ministri e parlamentari della destra estrema al governo, è cominciata l’ampia operazione dell’esercito israeliano contro la città palestinese di Jenin e il suo campo profughi, nel nord della Cisgiordania.

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Sono coinvolti migliaia di soldati, carri armati Merkava sono schierati nei pressi della città e droni hanno colpito diversi obiettivi. Il bilancio al momento parla di cinque palestinesi uccisi e di altri 25 feriti, 7 dei quali sono in condizioni critiche.

pagineesteri.it/wp-content/upl…

Non si segnalano vittime tra i soldati, nonostante l’intenso fuoco di sbarramento da parte di decine di combattenti palestinesi che avrebbero anche abbattuto un drone e fatto esplodere un ordigno sotto una ruspa militare israeliana. Giungono in queste ore notizie di rastrellamenti e ampie distruzioni, particolare delle strade del campo profughi.

youtube.com/embed/Ytb34LF3Fok

Difficile prevedere quanto durerà la rioccupazione di Jenin. Nei giorni scorsi si parlava di 48 ore ma è improbabile che in un tempo così breve le forze israeliane possano avere ragione di organizzazioni armate ben strutturate. Il rischio, oltre ad un bagno di sangue, è che l’operazione inneschi reazioni a catena in Cisgiordania dove la lotta armata è ormai vista da molti come l’unico mezzo per mettere fine all’occupazione militare israeliana.

pagineesteri.it/wp-content/upl…

Migliaia di palestinesi la scorsa notte hanno già sfilato in protesta a Nablus e altri centri abitati. Alla periferia di Ramallah i soldati hanno ucciso un manifestante. Pagine Esteri

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Edith Wharton – L’età dell’innocenza


L'articolo Edith Wharton – L’età dell’innocenza proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/edith-wharton-leta-dellinnocenza/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


CJEU declares Meta/Facebook's GDPR approach largely illegal


La CGUE dichiara ampiamente illegale l'approccio di Meta/Facebook al GDPR Nella decisione odierna, la CGUE ha dichiarato ampiamente illegale l'approccio di Meta/Facebook al GDPR, analogamente al precedente contenzioso di noyb davanti all'EDPB che ha portato a una multa di 390 milioni di euro. Meta Logo with checkboxes


noyb.eu/en/cjeu-declares-metaf…



In Cina e Asia – Chip war, Pechino frena le esportazioni di gallio e germanio


In Cina e Asia – Chip war, Pechino frena le esportazioni di gallio e germanio gallio germanio chip metalli
I titoli di oggi: Chip war, Pechino frena le esportazioni di gallio e germanio
Wang Yi accusa gli Usa di interferire nelle relazioni Cina-Giappone-Corea del Sud
Hong Kong, emesso mandato d'arresto per otto cittadini fuggiti all'estero
Si è spento Yuan Mingfu, il mediatore di piazza Tian'an Men
Corea del Sud, al via due settimane di scioperi
Italia e Corea del Sud in un forum sull'etica del Metaverso

L'articolo In Cina e Asia – Chip war, Pechino frena le esportazioni di gallio e germanio proviene da China Files.



Oggi inizia la Sessione Suppletiva degli #EsamiDiStato2023.

Alle 8.30 è stata pubblicata la chiave ministeriale per decrittare il testo della cornice nazionale generale di riferimento per i percorsi professionali di nuovo ordinamento contenuto nel p…



PRIVACYDAILY


N. 156/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Accanto al Regolamento generale sulla protezione dei dati, alla Legge sui servizi digitali, alla Legge sul mercato digitale e alla Legge sulla governance dei dati, arriva la Legge sui dati. Un testo sul quale i 27 Stati membri hanno raggiunto un accordo la scorsa settimana e che, questa... Continue reading →


Forza e debolezza della Cina come attore finanziario globale


Forza e debolezza della Cina come attore finanziario globale finanziario
Dai negoziati sul debito dello Zambia all'internazionalizzazione dello yuan: la Cina ha assunto una centralità indiscussa nelle dinamiche della finanza globale. Anche grazie all'appoggio del Sud globale. Ma non è tutto oro quel che luccica.

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Il gusto tutto francese per la violenza


Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre non era algerino e non crebbe in una banlieu. Crebbe ad Arras, nel nord della Francia, figlio di un avvocato e discendente di una famiglia che nell’ancien régime esercitava la professione notarile. Eppure,

Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre non era algerino e non crebbe in una banlieu. Crebbe ad Arras, nel nord della Francia, figlio di un avvocato e discendente di una famiglia che nell’ancien régime esercitava la professione notarile. Eppure, prima di rimetterci a sua volta la testa, Robespierre e con i suoi giacobini fecero della violenza lo strumento della loro lotta politica e, in difesa del “popolo”, aggredirono il Potere e giustiziarono serenamente diverse migliaia di concittadini. Lo fecero, naturalmente, in nome della democrazia e della giustizia sociale.

Non erano algerini, e non vivevano nelle banlieu, i capipopolo che nel maggio del 1968 animarono la rivolta, una “rivoluzione mancata” secondo molti, che infiammò tutte le democrazie occidentali tanto da dare all’anno che la partorì la dignità maiuscola d’un fatto storico: il Sessantotto. Una radicale delegittimazione del potere costituito, dei suoi principi, dei suoi miti e dei suoi simboli.

Non erano algerini, e non vivevano nelle banlieu, i tanti terroristi italiani e non solo italiani a cui lo Stato francese ha riconosciuto e riconosce un diritto d’asilo, con ciò dimostrando quanto sia insito nel carattere nazionale francese, tanto da diventare principio ispiratore della prassi istituzionale, il riconoscimento della sovversione violenta come frutto della naturale ricerca della libertà e, in coerenza con la teoria dell’abate, francese, Sieyés, il tirannicidio come atto profondamente legittimo, per non dire doveroso.

Non erano algerini, e non vivevano nelle banlieu, i capi e i militanti dell’Oas, il movimento paramilitare insurrezionalista che negli anni Sessanta si oppose a suon di bombe all’indipendenza dell’Algeria in nome di una Grande Francia imperialista. In ciò rappresentando solo una piccola tessera del variopinto mosaico di cui si compone l’estremismo culturale e politico della destra francese: dal padre di tutti i razzisti, il marchese de Gobineau, all’Affaire Dreyfus, all’Action Francaise, al cattolico Joseph De Maistre, alla Repubblica di Vichy… fino a Jean-Marie Le Pen e soprattutto a sua figlia Marine. Tutti fenomeni politici piuttosto estremi ma sempre radicati in segmenti nient’affatto marginali della società francese, di cui hanno espresso ed esprimono fedelmente sentimenti e pulsioni.

Non erano algerini, e non vivevano nelle banlieu, i leader della rivolta dei gilet gialli e le centinaia di migliaia di loro seguaci che dal novembre 2018 hanno paralizzato Parigi e altre duecento città francesi formalmente per protestare contro l’aumento del prezzo della benzina. Erano rappresentanti del cosiddetto ceto medio. Ceto precipitato socialmente, in Francia come ovunque, in conseguenza della crisi finanziaria del 2008.

Si parla tanto di integrazione. Ed è un bene che se ne parli, essendo il tema evidentemente centrale. Tuttavia, visti i precedenti storici e tenendo conto del fatto che ad animare le rivolte odierne in Francia sono le seconde e terze generazioni di immigrati, dunque cittadini francesi a tutti gli effetti, viene da pensare che questa violenta rivolta dei ventenni magrebini sia il miglior segno della loro avvenuta integrazione. Ora che sono francesi, dei francesi possono legittimamente esercitare la violenza. Ovviamente giustificata con nobili motivazioni di giustizia sociale.

L’anomalia è che ai ribelli stavolta mancano una matrice culturale e una rappresentanza politica. Il monito e che, come la Storia insegna, il più delle volte le peculiarità “rivoluzionarie” francesi si sono fatte prassi nell’intero mondo occidentale, capitalista e industrializzato.

Huffington Post

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noyb win: First major fine (€ 1 million) for using Google Analytics


vittoria di noyb: Prima multa importante (1 milione di euro) per l'utilizzo di Google Analytics L'autorità svedese per la protezione dei dati (IMY) ha emesso decisioni contro quattro società e ha imposto una multa di 12 milioni di corone svedesi (1 milione di euro) a Tele2 e di 300.000 corone svedesi a CDON €1 million fine in sweden


noyb.eu/en/noyb-win-first-majo…



noyb win: First mayor fine (€ 1 million) for using Google Analytics


vittoria di noyb: Il primo sindaco multato (1 milione di euro) per l'uso di Google Analytics L'autorità svedese per la protezione dei dati (IMY) ha emesso decisioni contro quattro società e ha imposto una multa di 12 milioni di corone svedesi (1 milione di euro) a Tele2 e di 300.000 corone svedesi a CDON €1 million fine in sweden


noyb.eu/en/noyb-win-first-mayo…



Oggi pomeriggio saranno presentate alle Organizzazioni sindacali le Linee guida per il potenziamento dell’insegnamento delle discipline STEM nelle scuole di ogni ordine e grado, in coerenza con quanto previsto dal PNRR, a partire dall’anno scolastico…


Intelligenza artificiale: implicazioni etiche e politiche | La Fionda

«Si chiede alle macchine di pensare al nostro posto, perché chi usa senso critico rallenta il processo e non è funzionale.
L’abbiamo visto anche durante la pandemia in cui i dati scientifici venivano portati come verità assolute. Abbiamo sentito dire frasi come “qui parlano i dati”, ma i dati non parlano da soli, si tratta sempre di interpretazioni di risultati che dipendono dalle conoscenze e dall’esperienza dei ricercatori e delle ricercatrici.
E così sempre più ci si affida all’intelligenza artificiale come un qualcosa di magico, di salvifico, di oggettivo, con l’illusione che le macchine potenti e infallibili, ci portino verso verità neutre e imparziali.»

lafionda.org/2023/06/27/intell…



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Carrellata


L’inflazione è scesa, ma troppo poco. Si è passati, su base annua, dal 7,6% di maggio al 6,4% di giugno. Considerato il ribasso consistente (rispetto ai picchi) delle materie prime energetiche, è segno che l’aumento dei prezzi è retto anche da fenomeni in

L’inflazione è scesa, ma troppo poco. Si è passati, su base annua, dal 7,6% di maggio al 6,4% di giugno. Considerato il ribasso consistente (rispetto ai picchi) delle materie prime energetiche, è segno che l’aumento dei prezzi è retto anche da fenomeni interni. L’ultimo bollettino della Banca centrale europea è chiaro: non si segnalano dinamiche salariali inflattive; non sono i salari a crescere, semmai i profitti delle aziende. Quando questo succede è segno che i produttori possono ancora puntare sul rialzo dei prezzi, senza perdere quote di mercato. È da qui che si deve partire, se non si vuol fare soltanto delle sciocche e inutilissime polemiche sul rialzo dei tassi d’interesse.

Non è senza significato che il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli – dopo avere ripetutamente avvertito circa il rischio che quei rialzi mettano in difficoltà i debitori, quindi poi le banche – dica ora, chiaro e tondo: «Temo che un certo rallentamento dell’attività economica sia inevitabile quando si combatte duramente l’inflazione, che è la più brutta delle malattie». Ha ragione. Per capire quanto sia brutta si deve tornare ai dati di giugno e alla segnalata discesa, perché i salari restano fermi, mentre l’aumento dei prodotti alimentari è all’11,2%. Il morso è molto forte, tenuto conto che i redditi più bassi hanno una spesa maggiormente concentrata in quei prodotti i cui prezzi crescono di più. Far polemiche sul rialzo dei mutui a tasso variabile (di cui nessuno parlava quando i ratei calavano) significa ignorare questa realtà. Come anche quella di famiglie e settore privato che hanno 10mila miliardi sui conti correnti, quindi risparmi che perdono valore.

Ma c’è un altro aspetto, in quei dati di giugno, da tenere in conto: le comunicazioni registrano un aumento di appena lo 0,5%, i trasporti addirittura diminuiscono i prezzi (-0,2%). Significa che una delle armi migliori contro l’inflazione è la concorrenza, che interdice le speculazioni. Facciamo un esempio concreto, in questa pazzotica estate in cui non si trovano i taxi e in cui i sindaci di Roma e Milano si accorgono che dovrebbero aumentare le licenze, dopo che la maggioranza parlamentare bloccò le positive novità che il governo Draghi avrebbe voluto introdurre: se hai un aereo da prendere e se non vuoi andare in aeroporto il giorno prima (considerato che non si accettano più prenotazioni, che i tempi d’attesa sono diventati lunghissimi e che spesso ci si sente rispondere che «non ci sono vetture disponibili nella sua zona»), si finisce con il rivolgersi ai noleggiatori con conducente, la cui tariffa – dal centro di Roma all’aeroporto di Fiumicino – è di 60 euro, 10 in più rispetto a quella fissa dei taxi. Dunque si accetta di pagare il 20% in più, il che alimenta l’inflazione. Generata, in questo caso, da scarsa concorrenza e non disponibilità di vetture. È il corporativismo a generare prezzi più alti. Il governo che lo favorisce spinge il rialzo dei prezzi. Poi si maschera con polemiche irragionevoli contro la Bce.

A pagare di più il carrello della spesa sono le stesse persone che se vorranno andare al mare pagheranno rialzi ben superiori al tasso medio d’inflazione. Meno concorrenza significa prezzi crescenti e spinta inflattiva. Il tutto scaricato sulle spalle più deboli, quelle dei redditi fissi che non crescono. Né serve dire: fateli crescere. Perché questo può portare non pochi produttori fuori mercato e gli altri a scaricare sui prezzi i costi più alti.

La via virtuosa consiste nell’usare i fondi europei per investimenti che compensino il raffreddamento economico, nel frattempo facendo crescere la concorrenza per interdire le speculazioni. Il resto sono parole perse, demagogia inconcludente, speranza di trovare un colpevole esterno per coprire le incapacità interne. E la cosa drammatica non è soltanto che il governo sembra preferire la demagogia, ma che l’opposizione pensa di superarlo su quella e non sul pragmatismo e sulla serietà.

La Ragione

L'articolo Carrellata proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Comando


Non c’è organizzazione che possa funzionare senza chiarezza della linea gerarchica, senza sapere chi fa cosa e chi prevale su chi. Non c’è organizzazione che possa salvarsi da devianze e degenerazioni se al potere di comando non corrisponde la responsabil

Non c’è organizzazione che possa funzionare senza chiarezza della linea gerarchica, senza sapere chi fa cosa e chi prevale su chi. Non c’è organizzazione che possa salvarsi da devianze e degenerazioni se al potere di comando non corrisponde la responsabilità e, di converso, se la responsabilità non corrisponde ad un potere. Nominare dei commissari, ovvero sostituire la linea gerarchica con un accentramento di potere e responsabilità, può risolvere un problema, ma può diventare a sua volta un problema.

Prendiamo il caso del Generale Francesco Paolo Figliuolo. Esperto di logistica, ha dato prova non buona, ma eccellente nell’organizzare la vaccinazione di massa. Organizzazione perfetta, file ordinate e veloci, rari i casi di intemperanze o sprechi di tempo. Dovrebbe essere normale, ma guardate quel che succede -per dirne una- nel rilascio dei passaporti e ricordiamoci che un lavoro ben fatto va apprezzato anche perché non consueto. Ma in quel caso era indubbio che ci si trovasse davanti ad una emergenza e che dovessero essere approntati strumenti altrettanto d’emergenza. Ora il generale Figliuolo è commissario per l’alluvione in Romagna. Escluso che si discutano le sue capacità, apprezzata la continuità con le scelte del governo Draghi, in che consiste l’emergenza? I giorni terribili dell’alluvione sono alle spalle e, dopo due mesi, non si tratta di approntare i soccorsi. Le “missioni” sono due: a. fare in modo che dopo l’efficienza dei soccorsi non ci sia il vuoto negli accertamenti dei danni e nella ricostruzione di ciò che è andato perso; b. eseguire i lavori per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e delle infrastrutture. Due “missioni” che dovrebbero essere (state) assolte dalle istituzioni amministrative esistenti. Nominare un commissario non tappa una falla improvvisamente apertasi, ma sfiducia l’organizzazione istituzionale “normale”.

È solo un esempio, perché molti altri se ne potrebbero fare (ci sono sistemi sanitari commissariati da decenni, che per la durata segnalano la necessità di commissariare il commissariamento). Nessun sistema istituzionale è perfetto, sicché metterli costantemente a punto è la normalità. Non è normale codificare linee di comando per poi puntualmente derogarle. Non lo è accentrare le competenze e i poteri nel mentre si pretende di decentrarli ancora di più. Anche perché in questo bailamme va a finire che si smarrisce la riconoscibilità sia del potere che della responsabilità, non sapendo più chi fa cosa, chi prevale su chi e chi ne risponde. Nel caso delle acque siamo arrivati all’assurdo di un commissario nazionale che sovraintende a commissari locali, nel mentre si pretende che la faccenda sia di competenza regionale.

Né ha alcun senso pensare di affrontare la contraddizione rafforzando il mandato in capo a chi governa, perché i presidenti delle Regioni sono già eletti direttamente, ma non per questo (come si è visto) non possono essere scavalcati dai commissari. Affiancare il regionalismo ancora più marcato con una specie (imprecisata) di presidenzialismo governativo, quindi, non è un modo per trovare un equilibrio, ma per cuocere lo stufato di montone mettendoci anche la rana pescatrice e la liquirizia.

A taluno potrà sembrare un tema adatto a perditempo che si suppongono cultori degli equilibri e funzionamenti istituzionali, ma giusto ieri, sul Corriere della Sera, il prof. Sabino Cassese non ha lanciato un allarme, ma direttamente un’accusa: molti decreti legge -che fanno del governante un legislatore- sono come la minestra di Gian Burrasca, fatta con la risciacquatura dei piatti: sovrapposti, scoordinati, incoerenti, prolissi e non funzionanti. E di Cassese non si può dire che non sia cultore della materia o che sia prevenuto contro il governo in carica.

Dietro tutto questo c’è la voragine del procedere per proclami e senza capacità esecutiva. Parole e fatti che divorziano. Sarebbe un tema per la politica, ove esistesse e non si dedicasse alle suggestioni anziché alla realtà.

La Ragione

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Inizia il viaggio di Euclid: osserverà l’Universo “oscuro” | Astronomia.com

"L’obiettivo scientifico di Euclid è generare una mappa 3D dell’Universo. [...] Le precise rilevazioni che Euclid fornirà permetteranno di mappare le due entità più elusive dell’Universo e che tuttavia ne costituiscono ben il 95%: la materia oscura e l’energia oscura, così aggettivate perché gli astronomi non hanno fondamentalmente idea di cosa siano."

astronomia.com/2023/07/02/iniz…



L'ennesima coglionata di Elon Musk sta mettendo sotto pressione Mastodon.

@devol

Il server di mastodon.uno è al momento irragiungibile: oggi c'è stata una nuova migrazione di massa da parte degli utenti di Twitter...

@filippodb - fddt sta lavorando insieme agli altri sistemisti per risolvere il problema.

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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Account divulgativi

Un elendo di utenti mastodon diviso per argomenti

mastodon.it/it/quali-utenti-se…

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Stati Uniti, la vergogna fa 37 | Cumpanis

«Washington non ha mai accettato quanto sentenziato dalla massima autorità giuridica internazionale e, 37 anni dopo, continua a non farlo. Dietro le opposizioni giuridiche, c’è una verità politica: accettare la sentenza implicherebbe il riconoscimento degli Stati Uniti come nazione tra le altre, costretta cioè al rispetto del Diritto Internazionale e delle istituzioni chiamate a tutelarlo. Inconciliabile con lo status di “eccezionalità”, che si sono assegnati in Costituzione e poi nell’agire criminale che ha contraddistinto i loro 249 anni di esistenza, fatti di 232 anni di guerre e circa 30 milioni di vittime sacrificate per l’affermazione di un modello folle, darwiniano ed escludente.»

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Questo inoltre è il primo film che vede alla regia Hayao Miyazaki il fondatore della casa di produzione animata Ghibli.

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