In Cina e Asia – Cina, l’Oms osserva casi di polmonite batterica tra i bambini
Cina, picco di casi di polmonite batterica tra i bambini
Mar cinese meridionale: fregata cinese osserva le esercitazioni di Filippine e Usa
Pentagono: Usa ritardo di 4 anni sulla Cina
Il tribunale della Corea del Sud ordina al Giappone di risarcire le "comfort women”
Nepal: scontri tra polizia e manifestanti pro-ripristino della democrazia
Sri Lanka: sempre più famiglie sotto la soglia di povertà
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GAZA. Cominciata la tregua. Israele ordina ai palestinesi di non tornare al Nord
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della redazione
Pagine Esteri, 24 novembre 2023 – Non ci sono notizie di bombardamenti, colpi di artiglieria e di lanci di razzi. Sembra tenere il cessate di quattro giorni tra Israele e Hamas, la prima pausa in una guerra che dura da 48 giorni e che ha devastato la Striscia di Gaza e ucciso oltre 14mila palestinesi.
La tregua è iniziata alle 7 del mattino (le 6 in Italia) e questo pomeriggio alle 16 (le 15 italiane) dovrebbe esserci il rilascio di 13 donne e bambini israeliani nelle mani di Hamas e l’afflusso di aiuti a Gaza. In cambio 40 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane saranno stati liberati, si tratta in prevalenza di donne e adolescenti.
Nelle ore precedenti alla tregua, Israele ha bombardato senza sosta Gaza. Soldati inoltre hanno effettuato una incursione nell’ospedale Indonesiano dove, secondo testimoni, hanno ucciso una donna e arrestato tre palestinesi. L’Esercito israeliano intanto ha intimato alla popolazione di non tornare al Nord di Gaza e a Gaza city – come molti sfollati palestinesi intendevano fare – perché sarebbero ancora un “territorio di guerra”. Pagine Esteri
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Nuova scissione, Syriza è allo sbando
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di Redazione
Pagine Esteri, 23 novembre 2023 – Il finora principale partito di opposizione greco, Syriza, continua a perdere militanti e dirigenti che accusano la nuova leadership di “comportamento autoritario” e di snaturare la formazione.
Oggi nove parlamentari aderenti alla corrente denominata “6+6”, tra cui alcuni ex ministri e dirigenti del partito, hanno annunciato l’abbandono di Syriza che rimane così con soli 36 parlamentari sui 300 totali, appena quattro in più rispetto al terzo partito, il socialista Pasok.
La “coalizione della sinistra radicale” sembrava aver retto bene alla gestione della crisi del 2015 quando, giunta al potere con la promessa di mettere fine all’austerità e di respingere i piani “lacrime e sangue” della Troika, aveva invece capitolato ai diktat di Bruxelles e delle istituzioni finanziarie internazionali nonostante la vittoria del ‘no’ nel referendum convocato dal premier Tsipras per respingere il Terzo Memorandum, cioè l’elenco di tagli e privatizzazioni imposto dall’UE e dal FMI in cambio di nuovi prestiti.
Ma la crisi di fiducia nel partito è arrivata con alcuni anni di ritardo quando, alle ultime doppie elezioni della scorsa primavera, Syriza ha perso una quota molto consistente di consensi, attirati a destra dai presunti ottimi risultati economici del premier di Nea Dimokratia, Kiriakos Mitsotakis, verso sinistra a beneficio di alcune formazioni più o meno radicali e dissidenti, e verso l’astensionismo e la disillusione.
La schiacciante sconfitta elettorale di giugno ha portato alle dimissioni di Alexis Tsipras dopo 15 anni alla guida del partito e all’elezione, a sorpresa, di Stefanos Kasselakis, figlio di armatori, poi funzionario della banca d’affari Goldman Sachs e infine armatore egli stesso. Catapultato alla leadership di Syriza da primarie condizionate dai media conservatori greci, “l’americano” Kasselakis ha promesso di trasformare il partito in una formazione liberal ed ha escluso la vecchia guardia dalla gestione.
La nuova impronta imposta da Kasselakis alla formazione, oltretutto, non ha oltretutto convinto l’elettorato, con i sondaggi che danno Syriza addirittura al terzo posto alla pari col Partito Comunista (KKE).
«Stefanos Kasselakis è stato eletto democraticamente, ma procede in modo non democratico» hanno dichiarato in un comunicato i deputati fuoriusciti insieme ad altri 48 membri del partito. «Smantella Syriza e lo trasforma in un partito amorfo, e manifesta un mix di opinioni e messaggi contraddittori e superficiali» hanno aggiunto.
Intervenendo recentemente ad una conferenza degli industriali greci, il 35enne uomo d’affari ha assicurato che Syriza non “demonizzerà” più il capitale privato, definendo il capitale «uno strumento di prosperità».
L’esodo di massa è iniziato il 12 novembre, quando la fazione più a sinistra (sopravvissuta alla fuoriuscita delle correnti radicali e marxiste che hanno abbandonato Syriza già nel 2015 per formare tre diverse formazioni) chiamata “Umbrella”, guidata dall’ex ministro delle Finanze Euclid Tsakalotos, ha annunciato che si sarebbe staccata, accusando Kasselakis di «pratiche trumpiane, populismo di destra, fanatismo e odio per il percorso storico della sinistra». Ieri, poi, altri 90 militanti e dirigenti intermedi avevano annunciato la loro fuoriuscita dalla formazione.
I fuoriusciti di “Umbrella”, tra cui due deputati, hanno espresso l’intenzione di ricongiungersi ad altri gruppi che hanno abbandonato Syriza in passato per formare un nuovo partito della sinistra radicale che recuperi i valori e le proposte politiche proprie del partito prima dell’avvento di Kasselakis.
I deputati già fuoriusciti e quelli che oggi hanno annunciato l’abbandono – 11 in totale – hanno i numeri per formare un nuovo gruppo parlamentare guidato dall’ex ministro dell’Economia e degli Interni Alexis Charitsis e forse un partito di stampo socialdemocratico ed ecologista pronto a competere alle prossime elezioni europee.
Tra loro c’è anche l’ex ministra del Lavoro Effie Achtsioglu che aveva sfidato Kasselakis alle primarie di settembre.
Anche il vicepresidente di Syriza, Dimitrios Papadimoulis, ha annunciato oggi il suo abbandono, diventando il terzo eurodeputato a dimettersi da quando è stato eletto Kasselakis.
In un comunicato i protagonisti della scissione affermano che «La Grecia è a un punto critico… l’estrema destra e le percezioni reazionarie stanno guadagnando terreno… Di fronte a questo sviluppo, le forze dell’opposizione progressista appaiono distanti dalle ansie e dai problemi dei cittadini». «Manca un progetto politico e sociale moderno che ci convinca, non retoricamente, ma nei fatti, che possiamo sconfiggere il dominio della destra» si legge nella dichiarazione, secondo la quale «milioni di greci» attendono un partito di sinistra che possa produrre soluzioni progressiste ai problemi del paese mentre «SYRIZA sta sprofondando nel discredito». Pagine Esteri
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Perché a Meloni non conviene candidarsi alle europee
Ma siamo sicuri che a Giorgia Meloni converrebbe candidarsi alle elezioni europee del prossimo giugno? Ad oggi, il presidente del Consiglio non ha sciolto la riserva. Chi, tra i suoi fedelissimi, la invita a gettarsi nella mischia elettorale lo fa spinto dall’interesse di partito: con il premier capolista in tutte le circoscrizioni, Fratelli d’Italia confermerebbe la propria posizione egemonica nella coalizione e raffredderebbe di conseguenza i bollenti spiriti di Matteo Salvini.
Due obiezioni. La prima è che tutti i sondaggi dicono che Fratelli d’Italia stacca la Lega di circa 20 punti percentuali: un distacco tale da non rendere necessario l’impegno in prima persona del leader. La seconda obiezione è di natura politico-diplomatica. C’è da credere che Matteo Salvini imposterà la campagna elettorale della Lega sui canoni identitari di destra e su quelli di un antieuropeismo di maniera. Difficile pensare che Giorgia Meloni avrebbe il coraggio di suonare uno spartito radicalmente diverso. Per un pugno di voti tutt’altro che necessari, perderebbe così l’autorevolezza che si è concretamente guadagnata agli occhi dei partner e delle istituzioni europee e correrebbe il rischio di alimentare la sfiducia dei mercati finanziari.
In campagna elettorale, si sa, ci si fa prendere la mano. Si tende ad esagerare, si strilla, si denuncia. La necessità di competere con gli alleati e di mobilitare la propria base elettorale sospingerebbe fatalmente Giorgia Meloni verso i temi e i toni degli anni trascorsi all’opposizione. Temi e toni opportunamente accantonati con l’assunzione delle responsabilità di governo. Sarebbe un balzo all’indietro, con evidenti ricadute negative sulla credibilità internazionale del presidente del Consiglio italiano e di conseguenza sull’interesse nazionale. Sarebbe un peccato. Di più, sarebbe un errore. E Giorgia Meloni dovrebbe saperlo bene. Gli basterebbe ricordare quello che è stato il suo principale passo falso sulla scena internazionale. Ovvero il suo esplicito sostegno al leader di Vox, Santiago Abascal, uscito a testa bassa dalla recenti elezioni spagnole.
No, a Giorgia Meloni non conviene affatto candidarsi alle elezioni europee. Le conviene volare alto e coltivare un sano aplomb istituzionale. Il premier spagnolo Sanchez è in grave difficoltà, il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Sholz attraversano una fase di instabilità politica in patria e usciranno indeboliti dalle elezioni: a Giorgia Maloni basterà evitare passi falsi per accreditarsi come uno dei capi di governo più solidi dell’intera Unione Europea.
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Tecnologia e nuovi modelli, ecco la via polacca allo spazio
La guerra in Ucraina ha imposto nell’agenda europea la questione dell’integrazione dei sistemi di difesa ed una sempre maggiore attenzione anche a domini in espansione, come quello spaziale, dove il blocco occidentale deve affrontare la sfida che gli viene posta tanto dalla Repubblica Popolare Cinese, quanto dalla Russia.
Nell’impalcatura di difesa collettiva a giocare un ruolo essenziale è la Polonia. Posta alla frontiera sia con la Russia che con l’Ucraina e storicamente soggetta a spinte e controspinte dell’equilibrio tra potenze continentali, Varsavia è l’elemento di punta della cosiddetta “Nato dell’est”, cioè di quel blocco di Paesi dell’Europa orientale ostile alla politica espansionista russa e sul quale gli Stati Uniti, ormai sempre più indirizzati verso l’Indo-Pacifico ed il confronto con la Cina, intendono costruire il perno della nuova difesa euro-atlantica.
L’ultimo Forum italo-polacco dell’Aerospazio (organizzato da Ice Agenzia, insieme all’Ambasciata d’Italia a Varsavia, alla Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia e in partenariato strategico con “Leonardo”), tenutosi il 23 novembre, è stato solo l’ultimo degli eventi che hanno confermato la propensione dei polacchi a svolgere quella funzione di “scudo dell’Occidente” che da più parti gli viene affibbiata.
Non a caso, anche nel settore aerospaziale la Polonia sta affrontando una fase di importante trasformazione e modernizzazione, chiaramente improntata al miglioramento del proprio sistema di difesa nazionale. Uno degli obiettivi a medio termine del governo di Varsavia è quello di modernizzare la propria aeronautica militare, la Siły Powietrzne, e le proprie componenti spaziali, puntando all’introduzione di nuove tecnologie, procedure e strutture organizzative. Lo scopo dichiarato è quello di elevare le Forze Armate polacche (Siły Zbrojne Rzeczypospolitej Polskiej) tra le forze di combattimento più moderne a livello globale.
Per la Polonia il settore spaziale è diventato una delle leve più importanti per rafforzare il proprio ruolo geostrategico in Europa. Nell’arco dell’ultimo decennio, la Polonia è stata una di quelle nazioni che ha fatto passi letteralmente da gigante nella propria politica spaziale, con importanti investimenti – condotti in particolare dalle Forze Armate, mentre ancora risulta scarno il contributo polacco all’sa – e la ricerca di nuove collaborazioni ed integrazioni tra sistemi industriali. Si tratta di una politica spaziale che, come ha ben sintetizzato Marcello Spagnulo, “punta allo Spazio per contare in Terra”.
Le aspettative connesse alla politica aerospaziale polacca sono legate ad un vero e proprio “salto generazionale” che sta avvenendo a Varsavia, che porta con sé anche un cambiamento di visione sull’importanza del dominio spaziale per l’ammodernamento e l’efficienza operativa delle proprie Forze Armate. I panel del Forum italo-polacco sono andati proprio in questa direzione, da un lato analizzando le concrete possibilità di incrementare la cooperazione industriale tra Italia e Polonia, con uno sguardo specifico al comparto della difesa polacco, e, dall’altro, valutando l’impatto che lo sviluppo dell’industria aerospaziale può generare sull’innovazione e la competitività di un Paese che ha convintamente sposato la sfida tecnologica e vuole rivestire un importante ruolo in un settore ad alta competitività globale.
Ad emergere è la politica industriale e militare-spaziale polacca come un percorso ormai incasellato nelle dinamiche strategiche di questo Paese posto alla frontiera dell’Europa “atlantica”, che procede indipendentemente da chi effettivamente sieda al Palazzo della Cancelleria di Varsavia ed individuato, ormai, come una priorità.
Una breve nota a margine: la crescita dell’aerospazio-difesa polacco non può che attirare l’interesse per il comparto industriale e gli investitori italiani del settore, che da anni svolgono un importante ruolo nel Paese e che sono riferimenti fondamentali per Varsavia. Non a caso la Farnesina dedica ampio spazio all’aerospazio polacco nei suoi programmi di “diplomazia economica”, la quale molto spesso funge da apripista o è parte integrante della diplomazia “politica” vera e propria.
L’inquietante industria dell’aldilà digitale | Guerre di Rete
"A dieci anni esatti dalla puntata di Black Mirror che per prima ha immaginato il nostro aldilà digitale, sta però rapidamente diventando realtà qualcosa che ancora solo pochi anni fa sarebbe stato considerato impossibile: creare un simulacro potenzialmente immortale di noi stessi."
Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione della prof.ssa Annamaria Anselmo sul tema “La servitù delle donne”
Ottavo appuntamento dell’edizione 2023 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, giunto alla sua tredicesima edizione, si articolerà in 15 lezioni, che si svolgeranno sia in presenza che in modalità telematica, dedicate alle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale.
La ottava lezione si svolgerà giovedì 23 novembre, dalle ore 17 alle ore 18.30, presso l’Aula n. 6 del Dipartimento “COSPECS” (ex Magistero) dell’Università di Messina (sito in via Concezione n. 6, Messina); dell’incontro sarà altresì realizzata una diretta streaming sulla piattaforma ZOOM.
La lezione sarà tenuta dalla prof.ssa Annamaria Anselmo (Ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Messina), che relazionerà sull’opera “La servitù delle donne” di John Stuart Mill. La lezione sarà dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin (ragazza 22enne di Vigonovo, barbaramente assassinata qualche giorno fa dal suo ex fidanzato) e, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, sarà introdotta da un breve video di riflessione e sensibilizzazione sul tema, con la presenza del regista ing. Giovanni De Pasquale.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di 0,25 CFU per gli studenti dell’Università di Messina.
Come da delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina e della Commissione “Accreditamento per la formazione” di AIGA, è previsto il riconoscimento di n. 12 crediti formativi ordinari in favore degli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina per la partecipazione all’intero corso.
Per ulteriori informazioni riguardanti la Scuola di Liberalismo di Messina, è possibile contattare lo staff organizzativo all’indirizzo mail SDLMESSINA@GMAIL.COM
Pippo Rao, Direttore Generale della Scuola di Liberalismo di Messina
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Gaza. Il Qatar annuncia: domani mattina inizia la tregua
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AGGIORNAMENTI
ORE 15
Il Qatar ha annunciato che il cessate il fuoco di quattro giorni avrà inizio domani alle ore 7 (le 6 in Italia) e di aver ricevuto da Hamas l’elenco degli ostaggi israeliani che saranno liberati alle ore 16.
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della redazione
Pagine Esteri, 23 novembre 2023 – Il rilascio degli ostaggi israeliani nell’ambito di un cessate il fuoco temporaneo tra Israele e militanti palestinesi di Hamas non avverrà prima di domani. L’hanno detto qualche ora fa il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele e gli Stati Uniti.
Israele sostiene che Hamas non ha ancora firmato le intese e comunicato la lista con i nomi dei 50 ostaggi che libererà in cambio di almeno 150 palestinesi – in prevalenza donne e adolescenti – incarcerati in Israele.
Non ci sarà neanche la tregua di quattro giorni che Israele e Hamas avevano concordato. La guerra che sta devastando Gaza continuerà anche oggi. I media palestinesi riferiscono che aerei e artiglieria israeliani hanno colpito la città di Khan Younis, nel sud di Gaza, in almeno due ondate e 15 persone sono state uccise. Sono stati segnalati attacchi anche in diverse altre parti di Gaza, compresi i campi di Jabalia e Nuseirat. Gaza è il “posto più pericoloso al mondo per essere un bambino”, ha detto ieri al Consiglio di sicurezza dell’Obu Catherine Russell, capo dell’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia. Più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre, ha detto Russell.
In Israele, le sirene che avvisano del lancio di razzi in arrivo da Gaza hanno riecheggiato nelle comunità vicino alla Striscia.
I 50 ostaggi saranno rilasciati nell’arco di quattro giorni al ritmo di almeno 10 al giorno, se l’accordo sarà confermato. La tregua potrebbe essere prolungata purché ogni giorno vengano liberati altri ostaggi. Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato un elenco di 300 nomi di prigionieri palestinesi che potrebbero essere liberati. Inoltre Centinaia di camion di aiuti umanitari, medicine e carburante dovrebbero entrare a Gaza. Israele dovrà interrompere tutte le incursioni aeree sul sud di Gaza.
L’accordo di tregua, il primo di una guerra durata quasi sette settimane, è stato raggiunto dopo la mediazione del Qatar. Pagine Esteri
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La base siciliana di Sigonella spicca il volo verso le guerre stellari
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di Antonio Mazzeo –
Pagine Esteri, 23 novembre 2023. La base siciliana di Sigonella spicca il volo verso le guerre stellari. L’ufficio stampa di U.S. Space Force, la divisione delle forze armate degli Stati Uniti d’America responsabile di tutte le operazioni spaziali, ha reso nota l’attivazione nella stazione aeronavale siciliana del 5th Space Warning Squadron Detachment 1 (5SWS/Det-1), distaccamento del 5° Squadrone di “pronto allarme” delle unità preposte alle Star Wars. La cerimonia di inaugurazione del centro di comando si è tenuta a Sigonella il 30 ottobre 2023.
“La posizione strategica della Naval Air Station di Sigonella consente alle forze armate USA, a quelle alleate e dei Paesi partner di dispiegarsi e rispondere secondo le necessità, assicurando sicurezza e stabilità in Europa, Africa ed in tutte le aree sotto la giurisdizione di CENTCOM, il Comando Centrale delle forze armate USA”, spiega l’U.S. Space Force. “La missione del distaccamento è quella di operare nello spazio di battaglia attenzionando gli allarmi missilistici attraverso una stazione interforze terrestre tattica (Joint Tactical Ground Station o JTAGS). Ciò è vitale per la difesa attiva e passiva e per le operazioni di attacco in Europa”.
Il nuovo distaccamento di Sigonella opererà a fianco delle altre unità delle forze spaziali USA attivate in altri quattro paesi: nella base aerea di Misawa in Giappone, ad Al Udeid in Qatar e ad Osan in Corea del Sud. “La Space Force conduce le operazioni di allarme missilistico in tutto il mondo”, ha dichiarato il comandante di U.S. Space Force, Dan Sutton, responsabile del nuovo comando di Sigonella. Tutti e quattro i distaccamenti JTAGS con le apparecchiature di allarme missilistico e i sistemi satellitari preposti sono stati ufficialmente trasferiti da U.S. Army alla U.S. Space Force il 1° ottobre 2023. Il Pentagono ha così concluso l’iter di unificazione-integrazione delle costellazioni satellitari delle forze armate USA. Nel giugno 2022 era stata la Marina militare USA a trasferire all’U.S. Space Force il controllo del Naval Satellite Operations Center e di 13 satelliti, seguita tre mesi dopo da US Army. (1)
Il coordinamento delle operazioni di pronto allarme missilistico e delle telecomunicazioni satellitari è stato assunto dal 5th Space Warning Squadron riattivato nella base spaziale di Buckley (Colorado) il 13 ottobre 2023. A capo del 5° Squadrone è stato chiamato il colonnello Michael A. Provencher, con una lunga esperienza nel settore delle guerre missilistiche con l’Aeronautica e l’Esercito USA. Il 5SWS era stato costituito nel 1992 in Australia per contribuire al “pronto allarme” globale contro i missili balistici lanciati nell’emisfero orientale per essere poi disattivato nel 1999. (2) Le sue funzioni furono assunte dalla 1st Space Brigade dell’U.S. Army Space and Missile Defense Command, attiva dal 1992 presso il quartier generale di Colorado Springs (Colorado). Ad una compagnia ultraspecializzata del Comando della 1^ brigata spaziale fu affidato il coordinamento delle attività delle stazioni terrestri interforze JTAG, dispiegate al di fuori degli Stati Uniti d’America per fornire in tempo reale informazioni di avvertimento e segnalazione sull’eventuale lancio di missili balistici con testate nucleari, chimiche, biologiche o convenzionali. (3)
“JTAGS è il principale sistema di U.S. Army per integrare ed espandere le capacità di allarme, attenzione e pronta informazione sui Missili Balistici da Teatro (TBM – quelli con gittata compresa tra i 300 e i 3.500 km, nda) ed altri eventi tattici che interessano il teatro operativo”, spiega il Dipartimento dell’Esercito USA. “Esso è in grado di ricevere e processare tutti i dati trasmessi a banda larga dai sensori della costellazione satellitare del Defense Support Program. JTAGS determina la fonte TBM identificando il punto e il momento di lancio del missile, la sua traiettoria e il punto e il momento dell’impatto. Nel momento in cui è installata nel teatro di guerra, riduce la possibilità di singole interruzioni nei sistemi di comunicazione dei rispettivi Comandi. I benefici operativi includono anche quello di poter dare i segnali d’attacco agli assetti operativi per individuare e distruggere le capacità di lancio del nemico (…) JTAGS supporta i tre pilastri che sostengono la cosiddetta Difesa dai missili di teatro, cioè la difesa passiva, la difesa attiva e le operazioni di attacco, nonché la gestione del campo di battaglia, delle comunicazioni e delle strutture informatiche e d’intelligence”.
Più specificatamente la cosiddetta difesa attiva del sistema JTAGS punta alla “distruzione della minaccia” con gli intercettori della difesa anti-missile e all’“azione in profondità” contro tutti i sistemi missilistici del “nemico”. “Gli attacchi puntano alla distruzione, disgregazione o neutralizzazione delle piattaforme di lancio dei TBM e dei loro centri di comando, controllo e comunicazione; delle infrastrutture logistiche; dei sistemi di riconoscimento, intelligence, sorveglianza, ecc.”, conclude il manuale operativo di U.S. Army. “I comandi e i centri di controllo preposti alle operazioni d’attacco riceveranno da JTAGS le informazioni sui punti e i tempi di lancio in modo da facilitare la pianificazione e l’esecuzione delle missioni di fuoco e di altre missioni offensive (strike aerei o da parte delle forze operative)”. (4)
Per anni l’unica stazione terrestre del sistema JTAGS presente nel teatro europeo ha operato dalla base USA “Kelley Barracks” di Stoccarda (Germania); a fine 2018 essa è stata trasferita a Sigonella “per accrescere le capacità di pronto allarme missilistico”, come ha sottolineato il generale Daniel L. Karbler, comandante delle forze spaziali di U.S. Army, nel corso di un’audizione al Congresso degli Stati Uniti d’America. (5) Secondo quanto dichiarato dall’allora Comandante generale per la difesa missilistica strategica e spaziale, il generale David L. Mann, per “ricollocare” a NAS Sigonella la stazione JTAGS, le autorità militari USA “hanno ottenuto nel 2016 il sostegno del Governo d’Italia”. Come è quasi sempre accaduto nelle relazioni militari tra Roma e Washington, non c’è però traccia nel nostro Paese delle autorizzazioni al trasferimento in Sicilia del sistema di “allerta missilistica” e di “difesa attiva” delle forze spaziali USA. Nel 2016 presidente del Consiglio era Mattero Renzi (Pd, poi Italia Viva), ministra della difesa Roberta Pinotti (Pd). (6)
L’installazione JTAGS all’interno della grande stazione navale siciliana è costata 1.850.000 dollari (un centro di comando, controllo e processamento delle informazioni ospitato in un nuovo edificio con una superficie di 500 metri quadri e un’area recintata con tre antenne di telecomunicazione satellitare del diametro di 4,5 metri). La cerimonia di attivazione del Joint Tactical Ground Station (JTAGS) Alpha Detachment, 1st Space Company, 1st Space Battalion si è svolta a Sigonella il 6 febbraio 2020 alla presenza del colonnello Eric Little, comandante della 1st Space Brigade. “La ricollocazione della stazione JTAGS è stata dettata dalla necessità di avvantaggiarsi delle nuove tecnologie acquisite fornendo un’efficacia vitale e operativa nelle capacità di pronto allarme missilistico ad EUCOM, il Comando delle forze armate USA in Europa”, dichiarava per l’occasione il capitano Dustin Mondloch, comandante del Distaccamento Alfa. “Gli operatori della JTAGS elaborano i dati ricevuti da diversi satelliti a raggi infrarossi (Overhead Persistent Infrared o OPIR) e diffondono avvisi di allerta missilistica o messaggi d’intelligence ai soldati, fornendo supporto ai comandanti regionali nell’ambito di più sistemi di comunicazione operativi. Con la nuova stazione a Sigonella si ottimizza il funzionamento e la missione del network satellitare a raggi infrarossi (…) La nuova facility utilizza il sistema JTAGS Block II che ha aumentato la capacità di rilevare e segnalare l’attività dei satelliti OPIR”. (7)
Intanto le Star Wars sono tornate ad essere al centro delle strategie di supremazia bellica del Pentagono nel confronto-scontro con Russia e Cina. Il 2 maggio 2023, incontrando i membri delle commissioni Difesa del Congresso, il vicesegretario di U.S. Air Force, Frank Calvelli (con delega alle acquisizioni dei nuovi programmi spaziali) e il generale David D. Thompson (vicecapo per le Operazioni spaziali USA), hanno spiegato le ragioni e le finalità della corsa al riarmo stellare. “Il nostro ambiente spaziale continua a divenire sempre più contrastato, congestionato e competitivo”, hanno esordito Calvelli e Thompson. “Abbiamo assistito ad una crescita esponenziale nelle attività spaziali, incluse le minacce contro-spaziali (counter-space threats) da parte dei nostri competitori strategici, specificatamente Cina e Russia, che continuano ad ottenere significativi vantaggi in ambito spaziale minacciando la nostra libertà di movimento e rendendo sempre più critica la nostra capacità di mantenere il vantaggio strategico”.
“La crescita dei test distruttivi antisatellite, le dimostrazioni di missili ipersonici e manovrabili e una serie di comportamenti pericolosi da parte dei nostri competitori strategici richiedono che il Dipartimento delle forze aeree e spaziali USA si prepari a proteggere e difendere i nostri interessi di sicurezza nazionale nello spazio attraverso un insieme di capacità spaziali resilienti, affidabili e capaci”, hanno aggiunto il vicesegretario Frank Calvelli e il generale David D. Thompson. Per contrastare le “minacce spaziali” russo-cinesi, nell’ultimo triennio il Pentagono ha puntato alla radicale trasformazione dei reparti preposti alle Star Wars, potenziando le attività addestrative delle “forze spaziali di pronto intervento”, acquisendo nuove attrezzature “per prevalere in una guerra” e ampliando le opportunità di cooperazione della Space Force con alcuni partner internazionali. (8)
Il 25 aprile 2023 il presidente Biden ha approvato in via definitiva l’Unified Command Plan predisposto dal Dipartimento della difesa con cui sono state trasferite tutte le responsabilità della “difesa missilistica” dall’U.S. Strategic Command all’U.S. Space Command. (9) Enormi risorse finanziarie del bilancio di spesa 2024 sono state destinate al settore spaziale militare: 33,3 miliardi di dollari con una crescita del +15% rispetto all’anno precedente. In particolare il budget predisposto dall’amministrazione USA include 5 miliardi di dollari per l’acquisto di ulteriori sistemi di “allarme” e “tracciamento” missilistico; 1,3 miliardi per lo sviluppo di una nuova generazione di sistemi di controllo operativo per GPS; 3 miliardi per 15 velivoli di lancio; 4,7 miliardi per un nuovo sistema di comunicazioni satellitari “protette e resistenti ai blocchi”. (10)
Ancora una volta grandissimi affari per le holding del complesso militare-industriale (Lockheed Martin e Northrop Grumman in testa) mentre l’umanità fa un ulteriore passo in avanti verso il baratro dell’apocalisse atomica. Pagine Esteri
Note:
1) dvidshub.net/news/457523/us-sp…
2) airandspaceforces.com/space-fo….
3) buckley.spaceforce.mil/News/Ar…
4) everyspec.com/ARMY/FM-Field-Ma…
5) armed-services.senate.gov/imo/…
6) antoniomazzeoblog.blogspot.com…
7) issuu.com/nas_sigonella/docs/7…
8) armed-services.senate.gov/imo/…
9) spacecom.mil/Newsroom/News/Art…
10) defense.gov/News/News-Stories/…
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Alla seconda giornata del JOB&Orienta vi aspettiamo con tante novità e con gli altri tre...
Alla seconda giornata del JOB&Orienta vi aspettiamo con tante novità e con gli altri tre eventi del MIM in programma:
📌 La nuova filiera tecnico-professionale. Qui la diretta dalle ore 11 ▶️ joborienta.
Ministero dell'Istruzione
Alla seconda giornata del JOB&Orienta vi aspettiamo con tante novità e con gli altri tre eventi del MIM in programma: 📌 La nuova filiera tecnico-professionale. Qui la diretta dalle ore 11 ▶️ https://www.joborienta.Telegram
Rafforzare l’industria ucraina della difesa. L’iniziativa della Casa Bianca
Il governo degli Stati Uniti ospiterà una conferenza dedicata al potenziamento dell’industria della difesa ucraina e all’impegno Usa verso il suo potenziamento ulteriore. La due-giorni, definita Ukraine defense industrial base conference, si terrà tra il 6 e 7 dicembre, e riunirà i rappresentanti dell’industria e del governo statunitensi e ucraini al fine di esplorare le opportunità di partnership e altre forme di cooperazione industriale in Ucraina. A darne notizia è stata la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, che ha presentato l’iniziativa come parte degli sforzi del governo statunitense per aumentare in modo significativo la produzione di armi per sostenere lo sforzo ucraino di difesa contro l’aggressione russa.
Ukraine defense industrial base conference
La conferenza ospiterà i rappresentanti del Consiglio di sicurezza nazionale e dei dipartimenti del Commercio, della Difesa e di Stato degli Stati Uniti, nonché le controparti ucraine dell’ufficio del presidente e dei ministeri della Difesa, dell’Industria strategica e degli Affari esteri. Con questa iniziativa Washington intende rafforzare l’impegno a lungo termine degli Stati Uniti nei confronti della base industriale della difesa ucraina e della ripresa economica di Kiev. Sarà anche un modo per dimostrare l’impegno congiunto degli Stati Uniti a rafforzare la cooperazione industriale, degli armamenti e della sicurezza tra le due nazioni. Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino, ha descritto la conferenza come un “evento molto importante” a cui parteciperanno i principali operatori del settore della difesa. Anche lo stesso Volodymyr Zelenskiy ha commentato positivamente l’iniziativa, sottolineando come qualsiasi progetto che lavori per una produzione industriale congiunta “rafforzerebbe senza dubbio sia gli americani che gli ucraini, così come gli altri nostri partner”.
La posizione di Kyiv
L’iniziativa fa seguito al Forum internazionale delle industrie della Difesa ospitato dall’Ucraina il 29 settembre scorso, quando Kyiv invitò sul suo territorio le aziende straniere. Uno degli obiettivi ucraini è infatti garantirsi un adeguato livello industriale nazionale che possa far fronte alle proprie necessità, senza per forza doversi basare sugli aiuti stranieri, bypassando in particolare l’intermediazione necessaria con i governi esteri e le rigidità legali che caratterizzano tutti i regimi di esportazione di materiale d’armamento. Un modo per velocizzare il processo di procurement degli strumenti necessari per le proprie Forze armate e diventando, contemporaneamente, anche meno suscettibili da potenziali cambi di idea da parte dei governi stranieri. Una misura di prudenza necessaria per un Paesi la cui sopravvivenza è garantita da un adeguato livello di sistemi d’arma a disposizione.
Rafforzare la base industriale
In generale, Kyiv sta intensificando i propri sforzi per produrre da sola le sue armi, decisione che fa seguito alle preoccupazioni che le forniture dall’Occidente possano vacillare o sospendersi. Non è solo una questione di relazioni tra i vari Paesi e Kiev, ma anche il riconoscimento che i Paesi europei devono far fronte essi stessi alla propria difesa, e potrebbero essere riluttanti a cedere ulteriore materiale qualora venisse raggiunta una quota critica minima per la propria architettura difensiva. L’Ucraina, inoltre, spera che potenziali joint venture con i produttori internazionali di armamenti possano contribuire a rilanciare la propria industria nazionale.
Difesa. Mariani promuove il Dpp, ma attenzione a tempi e investimenti
Industria e Forze armate devono essere sempre più un sistema finalizzato a soddisfare le necessità di difesa del Paese e anche ad avare un impatto positivo in termini di economici, di occupazione e di sviluppo tecnologico. Questo il tema centrale dell’intervento del condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, fatto nel corso dell’audizione in commissione Difesa della Camera dei deputati nell’ambito dell’esame del Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2023-2025. “I contenuti del Documento – ha detto Mariani – sono del tutto coerenti con i nostri intenti strategici”. In particolare, il manager del gruppo di piazza Monte Grappa ha registrato con soddisfazione l’aumento di disponibilità di cassa di quasi il 50% rispetto ai Dpp precedenti “È un’ottima notizia, una presa di coscienza comune che i programmi che partono vanno avanti”. La preoccupazione, infatti, deriva dal fatto che negli anni passati si erano messi in discussione la continuazione di programmi già lanciati.
Il nuovo Dpp
Altro elemento positivo rimarcato da Mariani è la garanzia di stabilità per la programmazione dovuto alla pianificazione per tutto il periodo. Nei precedenti Dpp, infatti, dopo un incremento di risorse per il primo e il secondo anno, era mancata una pianificazione per il terzo. Nel 2022 questa mancanza aveva riguardato già il secondo anno. “Invece – ha detto il manager – in questo caso c’è un incremento di livello dagli otto miliardi che cresce fino a 8,7 nell’arco del triennio fino al 2025”. Più in generale, ha riscontrato il condirettore generale, il Dpp vede un incremento importante di finanziamento per quanto riguarda la funzione Difesa, che passa da 13,8 miliardi a 19,6. A interessare in particolare Mariani è, però, come questi fondi andranno spesi, tra personale, esercizio e investimenti, con piani precedenti “fortemente sbilanciati sul personale con un sottofinanziamento della parte investimento ed esercizio”. Con questo nuovo Dpp, invece, “l’esercizio aumenta del 50% e l’investimento aumenta quasi del 300%” raggiungendo quella ripartizione 50:25:25 nei tre settori auspicata da tempo.
Tempi, budget ed export
Ma oltre ai fondi è importante porre attenzione ai tempi nei quali approvare il Documento. Al suo interno, infatti, sono presenti anche i programmi di previsto avvio, per i quali c’è la possibilità di farli partire entro l’anno: “Se il documento arriva a giugno i programmi dell’anno partono – ha sottolineato Mariani – con il risultato che dall’anno successivo cominciano a fatturare e incassare”. Quando, invece, arriva a novembre “di fatto si perde un anno sul lancio dei nuovi programmi”. Per il manager, dunque, il Dpp dovrebbe servire “ad alimentare la legge di Bilancio; farlo in parallelo potrebbe creare anche qualche problema”. Una questione che si lega fortemente anche all’aspetto delle esportazioni. “Nel settore della difesa ci sono chiari segnali di una nuova stagione di consolidamento industriale a livello europeo” ha sottolineato Mariani, aggiungendo come, se l’Italia intende partecipare a questi nuovi trend da protagonista, sia necessario avere da parte una “dote di programmi industriali”.
Programmi aeronautici
Tra questi, spiccano in particolare i programmi aeronautici, sia in corso che futuri, che avranno e hanno bisogno di sforzi per essere avviati e mantenuti. Tra questi, Mariani ha citato come vitale per l’industria nazionale quello dell’Eurofighter: “Ci sono aree che senza l’Eurofighter avrebbero una crisi importante a livello industriale. È, inoltre, un sistema che ha dato soddisfazioni enormi all’estero”. Tra quelli futuri, invece, spicca ovviamente il sistema aereo di sesta generazione portato avanti da Italia, Regno Unito e Giappone, il Global combact air programme (Gcap). “I primi contratti già stanno fluendo e questo finanziamento ulteriore previsto dal dpp metterebbe al sicuro la prima fase di sviluppo del programma”, ha commentato Mariani, sottolineando come “nessuna delle tre Nazioni è in grado di farcela da sola, e quindi è importantissimo che venga finanziato ed importante dimostrare che possiamo essere paritetici”.
Equilibrio import-export
Tra le criticità ravvisate dal condirettore generale di Leonardo, tuttavia, spicca il fatto che ancora una quota consistente dei fondi è spesa all’estero. “Non c’è nulla di male nell’acquistare del materiale in particolare dagli Usa – ha detto Mariani – l’unica cosa è che con un’attenta pianificazione, associata a una politica industriale che oggi esiste, ci si può pensare prima e si può arrivare con qualche anno di anticipo a definire che serve qualcosa che oggi l’industria non ha”. Una soluzione proposta dal manager è quella di stabilire se l’industria nazionale sia in grado di sviluppare, e in che modi e tempi. Altrimenti se “non la possiamo sviluppare da soli, ma serve una collaborazione, si può andare a un ritorno di offset o si può anche arrivare a decidere di comprare all’estero”. Il punto ha però sottolineato Mariani, è che comprare all’estero “non si può pensare che non abbia conseguenze” fosse anche solo perché “le Forze armate si ritrovano un sistema che hanno difficoltà a manutenere”.
News da Marte #23 | Coelum Astronomia
"Ricapitoliamo le esplorazioni che Curiosity, Perseverance e Ingenuity hanno svolto in quest’ultimo mese. C’è poi una significativa interferenza nelle attività dovuta all’attuale posizione di Marte in cielo. Si parte!"
Giuliano Guzzo: maschio, bianco, etero & cattolico colpevole di tutto
Questo è il giovane vicentino Giuliano Guzzo, travestito da promotore finanziario di successo con tanto di orologione regalato per la cresima o, più, probabilmente, preso in prestito da qualche parente ricco sul serio visto che lui "lavora" come vicegazzettiere a "La Verità" dove non è detto gli emolumenti siano principeschi.
Prima però si è laureato con una tesi in filosofia del diritto, materia frequentatissima dagli spiriti ingegnosi.
Così conciato, Giuliano ha pubblicato un libro sulla cui copertina si è fatto previdentemente ritrarre già in manette.
A metà novembre 2023 nel paese di Vigonovo -in una zona non nuova ad episodi efferati- si è consumato un delitto piuttosto odioso. In poche ore sono comparsi sul web molti e ingegnosi contenuti diversivi, soprattutto ad opera del milieu di micropolitici "occidentalisti" e relative gazzettine e di account più o meno anonimi che sporcano ovunque con l'agenda politica "occidentalista".
Solo che stavolta il colpevole è venuto su a bigoli e sarde in saor e ha condotto un'esistenza da perfetto rappresentante dei "valori" occidentali.
Difficile pensare di poter ribaltare il tavolo.
Oggi si svolgerà il primo dei 5 grandi eventi del MIM, UNICA, la nuova piattaforma per famiglie, studentesse e studenti.
Il quartetto di giganti dagli anelli | Cosmo
"Se chiedessi quanti pianeti del Sistema solare hanno gli anelli, pochissimi mi risponderebbero quattro: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Ma in effetti è proprio la risposta giusta."
Ministero dell'Istruzione
Il #22novembre ricorre la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita dal Parlamento italiano il 13 luglio 2015.Telegram
Weekly Chronicles #55
Questo è il numero #55 delle Cronache settimanali di Privacy Chronicles, la newsletter che parla di sorveglianza di massa, crypto-anarchia, privacy e sicurezza dei dati.
Nelle Cronache della settimana:
- Dimmi cosa scrivi…chatGPT ti dirà chi sei e dove sei
- Una telecamera nel bagno dell’autogrill
- L’Unione Europea fa dietrofront sul Chatcontrol
Nelle Lettere Libertarie: Viva la libertad, carajo!
Rubrica OpSec - Scenario della settimana: Marta è una giornalista politica. Vuole iniziare a scrivere pubblicamente le sue critiche e opinioni su governo e alcuni movimenti politici, sia sui social network che sul suo blog personale. Marta teme che qualcuno possa segnalare i suoi contenuti o riconoscerla e minacciarla. Teme anche che in caso di segnalazioni il suo account PayPal possa essere bloccato.
Dimmi cosa scrivi…chatGPT ti dirà chi sei e dove sei
L’intelligenza artificiale generativa è molto bella. Ci semplifica il lavoro, ogni tanto ci ispira, qualche volta ci stupisce. E a stupire stavolta è una ricerca che parla di Large Language Models e privacy.
Secondo questa ricerca parrebbe che i modelli LLM come chatGPT siano in grado di inferire caratteristiche uniche sulle persone e perfino determinare il luogo in cui si trovano, in base a ciò che scrivono. Non ci credi? Facciamo un esempio.
Qui una persona racconta brevemente di essere arrivata in un luogo da cui si vedono le alpi, inserendo alcune informazioni generiche in merito al trasporto pubblico, a un’arena e circa un famoso evento sul formaggio. A partire da queste poche righe, saresti in grado di capire la città esatta in cui si trova questa persona?
Magari sì, ma ti richiederebbe diverse ore di lavoro e la conoscenza di qualche tecnica di OSINT. Un motore come chatGPT impiega invece circa 240 volte in meno rispetto a un essere umano per capire che quella persona si trova a a Zurigo, nel quartiere Oerlikon.
llm-privacy.org
Il patrimonio informativo a disposizione di questi motori LLM è talmente vasto che permette di inferire con una precisione sbalorditiva informazioni che richiederebbero a un’analista parecchio lavoro. Purtroppo, neanche l’anonimizzazione degli elementi direttamente identificativi è utile a limitare l’inferenza, come mostra il prossimo esempio:
llm-privacy.org
Immaginate cosa saranno in grado di fare (e probabilmente già fanno) le agenzie di intelligence con uno strumento del genere. Cari lettori, è forse ora di iniziare a imparare qualcosa di OSINT e cercare di limitare il più possibile l’esposizione online.
Una telecamera nel bagno dell’autogrill
Giovedì ero in viaggio per una trasferta di lavoro che mi ha portato verso il Veneto. Verso le 11:30 decido di fermarmi per una pausa caffè e per fare un salto in bagno. In prossimità di Verona vedo il cartello che indicava l’uscita per il prossimo autogrill e una grande insegna con scritto Bauli.
ICYMI: FPF Webinar Discussed The Current State of Kids’ and Teens’ Privacy
Privacy by design for kids and teens has expanded across the globe. As policymakers, advocates, and companies grapple with the ever-changing landscape of youth privacy regulation, the Future of Privacy Forum recently hosted a webinar discussing the current state of kids’ and teens’ privacy policy. The webinar explored the current frameworks that are influential worldwide, the variations in youth privacy approaches, and the nuances of several emerging trends.
The virtual conversation, moderated by FPF’s Chloe Altieri, included a discussion about the industry’s work on compliance with a variety of regulations across jurisdictions. The webinar began with presentations from the panelists, setting the stage with their current work on youth privacy issues. The panelists were Phyllis H. Marcus, Partner at Hunton Andrews Kurth LLP, Pascale Raulin-Serrier, Senior Advisor in Digital Education and Coordinator of the DEWG at the French CNIL, Michael Murray, Head of Regulatory Policy at the U.K. ICO, and Shanna Pearce, Managing Counsel, Family Experience at Epic Games.
Phyllis led the audience through the current U.S. legislative and regulatory landscape. The U.S. States have been incredibly active in children’s and teens’ privacy legislation, with 11 states having enacted bills and an additional 35 states have considered legislation for youth online safety. The trends emerging from the online safety legislation being considered show four primary categories of laws being considered by state regulators: Platform Accountability Laws, Age Verification Laws, Social Media Metering Laws, and the California Age-Appropriate Design Code (CA AADC). In recent actions, the Federal Trade Commission has stepped up enforcement of the Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA). Finally, the U.S. Congress has taken an interest in enhancing youth online safety measures through the introduction of COPPA 2.0 by Sen. Markey and Sen. Cassidy and the Kids Online Safety Act (KOSA) by Sen. Blumenthal and Sen. Blackburn.
Pascale discussed the work of the French CNIL, both nationally and internationally, in making privacy and youth online safety an effective initiative. Key international initiatives include the International Resolution on Children’s Digital Rights adopted in 2021, which harmonized a regulatory vision and set of core principles among Data Protection Authorities Worldwide around youth online safety. Additionally, the CNIL is working to improve digital education to combat the issues of online safety. The CNIL published eight recommendations to enhance the protection of children online in 2021 with the aim of providing practical advice to a range of stakeholders. Such recommendations include strengthening youth awareness of risks online and privacy rights as well as encouraging youth to exercise their privacy rights in order to stay safe. Youth education efforts are being undertaken in conjunction with digital literacy efforts that empower parents and caretakers to have meaningful conversations about online safety with their children.
Michael discussed the United Kingdom’s Age Appropriate Design Code (U.K. Children’s Code), which is a statutory code of practice under the UK’s General Data Protection Regulation(GDPR). The Children’s Code is grounded in the principles established by the United Nations Convention on the Rights of the Child (UNCRC). Michael explained that the Code sets out 15 interlinked standards of age-appropriate design for online services that are likely to be accessed by children. The U.K. Information Commissioner’s Office (ICO) has undertaken a wide-ranging effort to supervise the code by exploring the possible ways the ICO could provide guidance for online services to meet the Code’s objectives. The ICO not only looks to submitted complaints but also to industry engagement efforts and engagement with other regulators or government offices to inform its guidance. According to recent industry surveys, this new method of supervising code implementation has been effective.
Shanna discussed the safety and privacy considerations that are necessary when building online experiences for kids and teens, specifically on gaming platforms. Shanna spoke about the balance and thoughtful product design required to create a positive experience for younger players and their guardians in compliance with global regulations. One product of this balancing act for Epic Games was the deployment of a suite of protections across its ecosystem of games, including age-appropriate default settings, parental controls, and Cabined Accounts, an Epic account designed to create a safe and inclusive space for younger players. Players with Cabined Accounts can still play Fortnite, Rocket League, or Fall Guys but won’t be able to access certain features, such as voice chat, until their parent or guardian provides verifiable parental consent (“VPC”).
After the panelists’ presentations, we launched into a discussion on several of the most salient issues unsettled in youth privacy policy, such as online safety, age assurance, parental consent, new regulatory requirements, and guidance for the industry. We have summarized the discussion and included key takeaways.
How are policymakers and industry members working to resolve points of tension between privacy and safety? How is this tension and its resolution approached differently across the globe?
Michael Murray gave a three-fold answer on the difference between U.S. and U.K. child privacy & safety policy. The first key difference is that in the U.K. context, the ICO and OFCOM lead a dual effort where the ICO focuses on privacy, and the U.K.’s Office of Communications (Ofcom) focuses on safety and content regulation. In the U.S., there is no defined, systemic privacy and safety regulatory effort. The second is that the U.K. is a signatory to the UNCRC, which defines children as anyone under the age of 18, and that is reflected in U.K. law. In contrast, the U.S. is not a UNCRC signatory, and the current U.S. federal protections define children as individuals under the age of 13 years old. Finally, third, the U.S. operates largely under an actual knowledge standard that an online site or service is directed to children. Whereas the U.K. Code and, recently, the California AADC operate under a “likely to be accessed” by children standard.
Phyllis H. Marcus elaborated on some of the points Michael brought up, describing the knowledge standard and tensions between privacy and safety we see in the U.S. COPPA is a privacy rather than a safety regime, but it does have safety components as one of its statutory underpinnings. It is important to know that this current regime is being somewhat upended by the patchwork of state laws being passed. Additionally, this regime may change if COPPA 2.0 and KOSA make their way through Congress and especially if they go into effect, where, combined, they will regulate privacy and safety regimes in tandem.
Pascale provided insight into the approach by France and the European Union (EU), where safety and privacy are not opposing or differentiated regulatory efforts. Safety is an element of privacy regulation and is considered within Data Protection legislation.
Age assurance is a large part of the policy conversation on youth privacy and safety online, especially as privacy protections for teens are expanding. What are your thoughts on the current issues around age assurance?
According to Michael, the area of age assurance and age verification is rapidly evolving, but there is “no silver bullet” for establishing or verifying user age on digital platforms and services. The U.K. Code takes a risk-based and proportional response to age assurance. The lower the risk of processing a child’s data, the less intensive age assurance or verification mechanisms need to be. For example, self-declaration might be a suitable mechanism for a lower-risk service. However, where risk is higher, more assurance and verification are needed to protect against processing children’s data, which is a GDPR violation. For higher-risk services, age estimation software with a buffer, a form of cabined accounts, or age verification through mobile contracts and digital IDs could be employed. These methods are all still immature, and there is no clear one-size-fits-all solution.
Pascale expressed that there are no clear solutions for age assurance and verification at this time. The CNIL, along with working groups such as DEWG, are still experimenting with age assurance methods. The CNIL is working towards developing a technical approach among different stakeholders in both the government and private sectors to harmonize methods across the chain of actors concerned. However, it is clear that the solution developed will not rely on biometric data collection for age verification efforts, though scans and estimations of face shape may be permitted. The end goal will be to find a strong mechanism for verification while balancing privacy concerns.
What are the important considerations when trying to strike a balance between data minimization, collecting information for age assurance, the level of accuracy that is appropriate, and the evolving landscape of age assurance technologies?
Shanna discussed the challenges the industry faces with respect to the state of age assurance technology in certain scenarios. Those challenges include imprecision with some age assurance technology and methods that cannot be used across all types of devices where users access online services, such as gaming consoles. These challenges are reduced when several methods are offered for verification of adults providing parental consent but may be significant where a single method is used as a gate for users to access services. While alternative age assurance technologies continue to develop, Shanna observed that the industry can find creative ways to improve the reliability of existing methods like self-reported age gates–such as providing child experiences that reduce the incentive to misstate age (Epic’s Cabined Accounts are one example) and using trusted data intermediaries to reduce friction and privacy risk to parents providing parent verification.
Michael echoed concerns about data minimization complicating age verification techniques. He added that when given a choice, a lot of parents prefer age estimation mechanisms as opposed to giving hard identifiers or personal information such as ID numbers or credit cards for age verification purposes.
These questions around age assurance are sometimes linked to discourse about parental consent. Can you speak to these two topics and share a bit about the emerging methods for each?
Phyllis provided more insight into age assurance and parental consent practices in the U.S., noting that, at least in the U.S., age assurance and parental consent “are really two different things.” When it comes to children’s use of online services under federal law, there is no requirement to verify the age of users. Rather, the U.S. requirement is to obtain consent from someone whom the company has reasonable assurance to be the parent of a child requesting access to a service. There are some parental consent mechanisms that have been whitelisted by the FTC and have been in place for decades, while others are still being reviewed by the FTC. The idea of age assurance, on the other hand, is relatively new in the U.S., and there are a number of actors considering the possibility of deploying age assurance methods in the states. Key considerations for exploring the use of age assurance technology in the U.S. include looking at less-intrusive, less risky verification methods and making data minimization a priority. Finally, Phyllis made clear that when using age estimation systems for age assurance, the over/under age estimations could be risky if not adequately tested. When estimating a user’s age with just a few years for margin of error, that would be the difference in compliance and non-compliance.
There is a lot of work being done globally by lawmakers, regulators, advocates, industry leaders, and researchers to answer these policy questions we have discussed today. How are recommendations created, and how is this guidance impactful for remedying noncompliance or figuring out solutions to protect youth privacy online?
Pascale noted that in addition to the CNIL’s eight recommendations previously mentioned, global IT experts are exploring age verification technologies to be able to create recommendations for compliance and enforcement. Work is also being done on digital education for parents as a way to increase awareness and understanding of child privacy and safety online. There is a balance between allowing parents to be involved and requiring online services to add protections. There are also important nuances around teen autonomy, developmental stages, and parents sharing too much of their child’s information. There is more to come on recommendations providing topics of discussion with parents as well as developing cooperation on a voluntary basis with the industry.
Michael agreed that digital education is a vitally important part of the solution, and research shows that parents want to have a say in the online services their kids use. Still, it cannot be the entire solution, and parents will not always be able to make informed decisions. Children’s design codes are placing an emphasis on the design of online services to avoid placing an overwhelming burden on the shoulders of parents. This emphasis works productively in tandem with developing resources for parents to have productive conversations with their children.
Recent youth privacy legislation has included a variety of standards for the level of knowledge of an online service’s audience’s age. These variations in legislation have led to companies needing to consider youth privacy issues, like age assurance, that previously did not. How is this impacting emerging technology and the practical implementation of new products?
Phyllis responded that the development of new standards for determining what services do or do not fall under the scope of regulatory scrutiny and age assurance requirements is one of the most hotly contested and highly discussed issues in the evolving U.S. landscape. Under COPPA, the requirements are defined clearly into buckets, which then clearly define the scope of the law. The current federal standard in the U.S. is actual knowledge that a service is directed to children. Phyllis cautions that it’s important to note that most new initiatives change this paradigm, and the jury is still out on what the new standard will ultimately entail with COPPA 2.0 and KOSA.
Shanna noted that while many services were developed and deployed prior to legislation going into effect, those services may be brought into scope later. Retrofitting an existing service to address things like parental consent and default settings may require significant design and technical effort, and the process is complicated further as the age of digital consent differs across regions. Shanna stated that engagement by regulatory bodies and issuing of guidance is invaluable to companies trying to comply with these evolving requirements in the tech space.
Pascale added that this is not the first time that the industry has faced technical difficulties like the ones we see today in age assurance and verification. According to Pascale, innovation is a key element to prioritize in each company’s approach because big innovations can guide smaller ones.
We asked a final question to all of our panelists: What do you foresee as the near future of youth privacy policy? What issue should companies or policymakers have top of mind right now?
Phyllis observed that there is a lot on the horizon and that it will be easy for actors to fall behind if they are not intentionally keeping up with youth privacy. It is clear that developments in the U.K. have had an effect on U.S. policy at both the state and federal levels. These initiatives will continue to be momentum to keep an eye on.
Pascale opined that privacy by design is one of the best policy options. While digital education is important to aid in solving these issues, integrating privacy by design at the conception of tech innovation will help to distribute the pressure of protecting youth online.
Michael noted that age assurance is an obvious answer. Additionally, the resolution of First Amendment questions presented in the litigation of the California Age-Appropriate Design Code will be critical. The suit brings up fundamental issues around how to protect data without impacting U.S. constitutional rights that will be an important debate.
Shanna is interested in seeing how companies balance privacy with uses of emerging technologies that improve online safety. She also observed that a variety of laws are currently taking shape around the globe, and there’s an opportunity to improve consistency and clarity of forthcoming guidance so companies can comply effectively.
Each of the panelists shared helpful resources, which we have listed and linked below, along with a few of our own. You can also find the panelist’s presentation slides and additional resources here.
Phyllis H. Marcus’ Recommended Resource:
Pascale Raulin-Serrier’s Recommended Resources:
- Global Privacy Assembly Adoption of an International Resolution on Children’s Digital Rights (2021)
- Personal Data Protection Competency Framework For School Students
- Données & Design Workshops for co-constructing ethical interfaces
- Demonstration of a privacy-preserving age verification process
- CNIL Children & Teenagers Education Resources
Michael Murray’s Recommended Resources:
- UK ICO GDPR Resources
- Best Interests of the Child Self-Assessment
- Information Commissioner’s Opinion: Age Assurance for the Children’s Code
- ‘Likely to be accessed’ by children – FAQs, list of factors & case studies
- Designing data transparency for child
Shanna Pearce’s Recommended Resources:
Additional Future of Privacy Forum Resources of note:
- Infographic: Unpacking Age Assurance: Technologies and Tradeoffs
- Policy Brief: An Analysis of the California Age-Appropriate Design Code
- Policy Brief: Comparing the UK and California Age-Appropriate Design Codes
Coming up soon! You won’t want to miss FPF’s final session in our virtual Immersive Tech Panel Series on December 6 at 11 am ET. The December session will dive into designing immersive spaces with kids and teens in mind. You can register for this event here.
For more information or to learn how to become involved with FPF’s youth privacy analysis and initiatives, please contact Chloe at caltieri@fpf.org. Subscribe here to receive monthly newsletters from the Youth and Education Team.
In viaggio verso i giganti ghiacciati, con Luca Nardi e Fabio Nottebella | AstroSpace
«“Giganti ghiacciati” è uno di quei saggi scientifici da avere nella propria libreria. Perché raccoglie tutte le informazioni finora a nostra disposizione sui due pianeti ghiacciati del nostro Sistema Solare, perché le racconta con passione e con competenza. Ma soprattutto, perché ci ricorda che l’esplorazione dello spazio di anno in anno ci regala una visione sempre più ampia della nostra casa, una conoscenza sempre più approfondita di ogni suo anfratto.»
Less waste, more consumer protection: MEPs adopt ‘Right to repair’ position
Today, the European Parliament adopted its position on the ‘right to repair’ law. The new rules will make it easier for consumers to get their defective products repaired, reducing the need to discard them. MEPs agreed that manufacturers shall be obliged to provide spare parts to independent repairers, and a digital platform shall be set up in each Member State to connect customers and repairers. The legislation also introduces rules to encourage more repairs during the warranty period instead of replacing goods. The text now moves into trilogue negotiations with the Council of the EU and the European Commission.
Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party, comments:
“Pirates support this initiative because we think users should control the tech they use every day. For IT, the requirement that updates must be reversible and shall not lead to diminished performance will be useful. But we Pirates still believe that the right to repair could go further, and would like to see this implemented in future legislation. Current laws say IT device makers must provide updates for a reasonable period of time, but they’re not required to fix known vulnerabilities quickly. That needs to change to keep us safe. The source code and tools for development of information technology should be made public so the community can take care of them when a manufacturer stops supporting a widely used product. Requiring manufacturers to enable 3D printing of spare parts in case of orphan products, as now proposed by Parliament, is a significant step in the right direction.“
Czech Pirate Party MEP Marcel Kolaja, Quaestor of the European Parliament and Member of the leading Internal Market and Consumer Protection Committee (IMCO), comments:
“The ‘right to repair’ proposal is a milestone on the way to a more circular economy. Nowadays, most of the time, it is easier for consumers to throw away broken goods than to have them repaired, even if it is only a minor damage. The result is both unnecessary spending and tons of waste that burdens the environment. Today, Europeans are estimated to lose up to €12 billion a year by throwing away goods unnecessarily, generating 35 million tonnes of waste. Both are relatively easy to prevent, which we are now aiming to do with this mandate.”
FPF Offers Input on Massachusetts Student Data Privacy Proposal
On October 30, FPF provided testimony before a hearing of the Massachusetts Joint Committee on Education regarding H.532/S.280, an Act Relative to Student and Educator Data Privacy.
Read our written testimony in full.
Our testimony focused on highlighting relevant FPF resources for policymakers (including a case study on student privacy in Utah, our state student privacy laws tracker, and a series of student data privacy ethics training scenarios), and sharing our thoughts on both things we believe the bill does well, as well as recommendations for changes and improvements.
FPF’s Director of Youth & Education Privacy, David Sallay, discussed his previous experience as chief privacy officer for the Utah State Board of Education and applauded policymakers for calling for the creation of a similar role in H.523/S.280. During the hearing, he also highlighted how the role could help address several of the other bills that were discussed, including providing support to rural schools and to Massachusetts’ educator-to-career data center. By designating privacy-focused personnel and requiring training, Massachusetts has an opportunity to improve structure, transparency, and consistency for schools, districts, and parents.
FPF’s testimony also included several recommendations and improvements, including expanding the bill’s student data privacy training requirements beyond educators, as procurement, IT, and other administrative staff often also have access to covered data. One component of the bill that will likely prove to be controversial is the broad private right of action included in the enforcement provisions. We expect this to be the subject of continued discussion and debate in the legislature. Citing his experience in Utah, David noted that granting the chief privacy officer role the authority to investigate alleged violations of student privacy laws, could help streamline and simplify enforcement.
Read our written testimony and watch the hearing.
Rigenerata, un racconto sulla libertà e il piacere di andare in bicicletta
Come conclusione ideale di Libriamoci 2023, giornate di lettura a voce alta, vi presento qui in formato audio e in formato testo “Rigenerata” un racconto che parla della libertà e del piacere di andare in bicicletta.
Il racconto si può ascoltare da qui: funkwhale.it/library/tracks/12…
Un grosso grazie va a Cristina Castigliola (cristinacastigliola.it/index.p…), la bravissima attrice e speaker che ci ha regalato il suo tempo e la sua voce.
Il testo è tratto dalla raccolta Fatte di storie curata da Clara Marcolin e realizzata nell'ambito del progetto LibLab presso la biblioteca di Cormano (MI).
Il progetto LibLab, sviluppato tra il febbraio 2018 e il marzo 2019, ha coinvolto cinque biblioteche del CSBNO in un viaggio alla scoperta del Design Thinking e della progettazione partecipata, per rendere gli utenti protagonisti ed ideatori di servizi innovativi.
I testi sono stati scritti e condivisi attraverso la lettura ad alta voce da un gruppo di utenti italiane e straniere della biblioteca di Cormano.
Il testo del racconto si può scaricare da qui: dgxy.link/Rigenerata
L'autrice del testo ha deciso di rimanere anonima firmandosi con lo pseudonimo di Chitta.
Buona lettura e buon ascolto 😀
#bici #bicicletta #cicliste #lettura #podcast #fediverso #funkwhale
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔶 Il MIM al JOB&Orienta 2023.
Ministero dell'Istruzione
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#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta del plesso scolastico “Giovanni Modugno” dell’IC “Modugno-Rutigliano-Rogadeo” di Bitonto, in provincia di Bari, che sarà demolito e ricostruito grazie alla linea di investimento dedicata dal #PNRR alla cost…Telegram
Speranza costruttiva
La pazienza, dice un detto vero, è la virtù dei forti. Perché il forte può aspettare, non è impaziente. Anche noi possiamo aspettare il Regno che viene e vivere nell’oggi, perché conosciamo la verità del Regno di Dio arrivato in Gesù Cristo e che ritornerà nella sua gloria. Nonostante tutto quindi siamo forti, pur nella nostra debolezza di esseri umani.
Possiamo affrontare il futuro, dunque, con speranza sapendo che, anche se il Regno non lo instauriamo noi, già possiamo muoverci come suoi cittadini: costituendo la chiesa insieme, agendo nella società con responsabilità, intervenendo con amore del prossimo, specie quando è in difficoltà. Dalla predicazione su Romani 8:18-25
youtu.be/SfZ0XSlIMfM
Speranza costruttiva
La fede dona speranza nel ritorno del Signore e ci fa vedere l’intervento dello Spirito, in momenti particolari, ciò ci rafforza nella speranza cristiana. E ...YouTube
FPF and OneTrust Release Collaboration on Conformity Assessments under the proposed EU AI Act: A Step-by-Step Guide & Infographic
Today, the Future of Privacy Forum (FPF) and OneTrust released a collaboration on Conformity Assessments under the proposed EU AI Act: A Step-by-Step Guide and accompanying Infographic. Conformity Assessments are a key and overarching accountability tool introduced in the proposed EU Artificial Intelligence Act (EU AIA or AIA) for high-risk AI systems.
Conformity Assessments are expected to play a significant role in the governance of AI in the EU, and the Guide and Infographic provide a step-by-step explanation of what a Conformity Assessment is–designed for individuals at organizations responsible for the legal obligation to perform one–along with a roadmap outlining the series of steps for conducting a Conformity Assessment.
The Guide and Infographic can serve as an essential resource for organizations who want to prepare for compliance with the EU AIA’s final text, which is expected to be adopted by the end of 2023 and become applicable in late 2025.
Click here to view the Infographic
Key aspects of the Guide and Infographic include:
- Information and background about the proposed EU AI Act & Conformity Assessments. The proposed EU AIA is a risk-based regulation with enhanced obligations for high-risk AI systems, including the obligation to conduct Conformity Assessments. In the EU context, the Conformity Assessment obligation is not new: the EU AIA aims to align with the processes and requirements found in laws that fall under the New Legislative Framework (NLF), and Conformity Assessments are also part of several EU laws on product safety, such as the General Product Safety Regulation, the Machinery Regulation, or the in vitro diagnostic Medical Devices Regulation.
- The Conformity Assessment applicability for AI systems. A Conformity Assessment is the process of verifying and/or demonstrating that a high-risk AI system complies with the requirements enumerated under Title III, Chapter 2 of the EU AIA. The first step in the Conformity Assessment journey is determining whether an organization’s AI system falls under the Conformity Assessment legal obligation, and the Guide and Infographic include a flowchart of questions for an organization to answer in order to determine whether they need to comply with the Conformity Assessment obligation.
- Conformity Assessment requirements for high-risk AI systems. The Guide describes each Conformity Assessment requirement, its meaning, and at what phase of the AI system’s life cycle each requirement should be met. These requirements include Risk Management System; Data and Data Governance; Technical Documentation; Record Keeping; Transparency Obligations; Human Oversight; Accuracy, Robustness and Cybersecurity.
- Overview of EU Plans for Standards & Presumption of Conformity. The European Commission is looking to obtain standards that provide “procedures and processes for conformity assessment activities related to AI systems and quality management systems of AI providers.” Such standards will be crucial to developing operational guidance for the implementation of Conformity Assessments and are expected to facilitate compliance with the technical obligations prescribed by the EU AIA. Given that the EU AIA is still under negotiation, the draft standardization request that was issued by the European Commission in December 2022 may be amended when the AIA is finally adopted.
For more information about the EU AIA, Conformity Assessments, and the Guide and Infographic, please contact Katerina Demetzou at kdemetzou@fpf.org.
FPF Submits Comments with the National Telecommunications and Information Administration (NTIA) on Kids Online Health and Safety
On November 15, the Future of Privacy Forum filed comments with the National Telecommunications and Information Administration (NTIA) in response to their request for comment on Kids Online Health and Safety as part of the Biden-Harris Administration’s interagency Task Force on Kids Online Health & Safety.
Young people increasingly engage with their peers online and lawmakers continue to introduce legislation to expand protections for the privacy and safety of minors beyond the existing COPPA framework. However, adopting a one-size-fits-all approach to developing policies for minors online presents challenges, as protections that are appropriate for very young children may not be suitable for older teenagers with greater agency and autonomy. While addressing online experiences for minors is a multi-faceted issue, as evidenced by the interagency task force, FPF has identified four of the most impactful areas for privacy that the Task Force should consider as they develop voluntary guidance, policy recommendations, and a toolkit on safety-, health-, and privacy-by-design for industry to apply in developing digital goods and services.
1. Children and teens have varying privacy needs across developmental stages, and overgeneralized restrictions may exacerbate health risks and undermine the developmental benefits of social online experiences. In particular, limitations on access to content and connecting with peers may have negative consequences on the ability of adolescents to explore and develop independence and identity.
2. While many stakeholders agree on high-level policy goals, such as extending heightened protections to both children and teens or minimizing unnecessary data collection, there is little consensus on how best to implement broadly agreed-upon policy goals. In some areas, such as age assurance, there is significant disagreement on how best to grapple with conflicting equities on privacy and safety.
3. Companies building new features to protect the privacy and safety of minors online currently take into account the varying developmental stages of minors and the interaction between minors’ autonomy and parental involvement. These two considerations inform how companies balance privacy and safety before introducing new features and reviewing existing tools as research and societal norms evolve.
4. FPF recommends additional research investigating minors using online services for educational purposes versus recreation, shifts in privacy risks at different ages and stages of development, and the relationship between privacy and safety in applying heightened protections to teens. This research is necessary to identify appropriate safeguards for minors online in both policy and practice.
Riprendiamo terreno sulla rete tossica! – Ecco il rapporto 2023 di Framasoft
Un anno fa abbiamo lanciato la nostra tabella di marcia 2022-2025, «Collettivizzare Internet, Convivializzare Internet». L'obiettivo: incoraggiare l'adozione di strumenti web di facile utilizzo da parte di gruppi che condividono i valori della cultura Free/Libre.
Un anno dopo, siamo orgogliosi e felici di presentare questo primo aggiornamento completo sulle nostre attività, finanziate (come sempre) dalle vostre donazioni.
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La sonda Juno ha fornito nuovi importanti indizi sul comportamento dei venti di Giove | AstroSpace
"Queste misurazioni hanno portato a numerose scoperte, tra cui l’esistenza di un nucleo diluito nelle profondità di Giove. Hanno permesso di stimare l’altezza delle zone e delle fasce del pianeta, che si estendono dalla sommità delle nubi fino a circa 3mila chilometri. Di recente, i dati hanno portato a scoprire che i venti atmosferici di Giove penetrano nel pianeta in modo cilindrico, parallelo al suo asse di rotazione."