noyb cita in giudizio CRIF e AZ Direct per trattamento illegale e segreto dei dati noyb ha fatto causa per ottenere, tra le altre cose, provvedimenti ingiuntivi e danni.
La NATO dovrebbe prepararsi ad accogliere le โcattive notizieโ dall'Ucraina, avverte Stoltenberg
@Politica interna, europea e internazionale
"Le guerre si sviluppano in fasi", ha detto Stoltenberg in un'intervista sabato all'emittente tedesca ARD. "Dobbiamo sostenere l'Ucraina sia nei momenti buoni che in quelli cattivi", ha detto.
"Dovremmo essere preparati anche alle cattive notizie", ha aggiunto Stoltenberg, senza essere piรน specifico.
politico.eu/article/nato-boss-โฆ
NATO should be ready for โbad newsโ from Ukraine, Stoltenberg warns
โWe have to support Ukraine in both good and bad times,โ NATO chief says in ARD interview.Bjarke Smith-Meyer (POLITICO)
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Uno sguardo fediverso all'ultima tornata di sovvenzioni di NLnet
NLNet ha annunciato 55 nuovi progetti a cui viene assegnata una sovvenzione NGI Zero. NGI Zero รจ il programma Next Generation Internet della Commissione Europea, che finanzia progetti che lavorano su quella che chiamano Internet di prossima generazione . Per maggiori informazioni su NLnet e NGI Zero, dai un'occhiata a questa intervista che ho fatto con NLnet quest'estate. Lโultima tornata di sovvenzioni prevede diversi progetti che si collegano in qualche modo al fediverso.
I finanziamenti riguardano i seguenti progetti:
- NodeBB
- fedidevs.com
- Bonfire
- GoToSocial
- Mobilizon
- PeerTube
- Commune, un progetto che perรฒ, a differenza dei precedenti, รจ basato su Matrix
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Speriamo che non ci siano prese di potere dovute al fatto che ci ha messo i soldi.
Preferirei che il modello cinese non si sviluppasse cosi tanto in occidente.
Abbiamo visto cosa si sono fidati di fare con il Chat Control, immagina quindi simili iniziative se non peggiori per i prossimi anni.
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Pechino ci vuole divisi, ma la nostra forza รจ nelle alleanze. Austin su Cina e Usa
ร la terza volta che il generale quattro stelle dellโEsercito americano Lloyd Austin parla al Reagan National Defense Forum da capo del Pentagono. Ma stavolta il discorso (che ha tenuto sabato 2 dicembre) diventa un manifesto politico, lโereditร sua personale e in largo dellโamministrazione Biden sulla strategia militare americana. ร cosรฌ per il momento internazionale โ le guerre in corso in Ucraina e Israele, le tensioni in altri hotspot in alte parti del mondo โ e quello interno: tra un anno lโAmerica sceglierร il suo prossimo presidente, e parte delle decisioni passeranno anche da come i candidati gestiranno certe sfide.
Seppur maggiormente orientati alle questioni nazionali, certe situazioni attirano le attenzioni dellโelettorato, e tra i dossier di politica internazionale ce nโรจ uno che piรน di tutti caratterizza lโattuale fase storica: il confronto con la Cina. ร un tema bipartisan, su cui la linea competitiva รจ un rarissimo punto di contatto nelle polarizzazioni tra Democratici e Repubblicani. E assume tale valore anche perchรฉ gli elettori ne percepiscono gli effetti a ricaduta interna. Se Washington non manterrร il vantaggio su Pechino โ sia esso economico, tecnologico, politico-valoriale, finanche militare โ la prosperitร americane potrebbe ridursi in futuro. Ed รจ a quello che le collettivitร statunitensi guardano.
Ragion per cui registrare quel che dice Austin nel discorso/manifesto dalla Reagan Presidential Library Simi Valley รจ utile anche per valutare le traiettorie future della politica e della strategia degli Usa. โLa nostra Strategia di Difesa Nazionale descrive la Repubblica Popolare Cinese come โil piรน importante concorrente strategico dellโAmerica e la sfida piรน importante per il Dipartimento della Difesaโ. La Repubblica Popolare Cinese รจ il nostro unico rivale con lโintenzione e, sempre piรน spesso, la capacitร di rimodellare lโordine internazionaleโ, dice il segretario alla Difesa.
Austin spiega che Pechino โspera che gli Stati Uniti inciampino e diventino isolati allโestero e divisi in patria. Ma insieme possiamo evitare questo destino. Insieme ai nostri alleati e partner, abbiamo compiuto progressi straordinari nellโaffrontare la sfida della Cina e nel forgiare un Indo Pacifico piรน sicuroโ. E aggiunge: โIn questo decennio decisivo, il 2023 sarร ricordato come un anno determinante per lโattuazione della strategia di difesa degli Stati Uniti in Asiaโ.
Gli Stati piรน Uniti che mai
Il Pentagono ha effettivamente compiuto evoluzioni nel rendere la posizione di forza statunitense nella regione โmolto piรน distribuita, mobile e resilienteโ, per usare la formula canonicamente utilizzata da Washington. Un lavoro che passa dalla presenza diretta allโaiuto ai partner a sviluppare le loro capacitร di difesa (โQuestโanno ho fatto quattro viaggi nellโIndo Pacifico e ad ogni viaggio abbiamo fatto ancora piรน progressiโ.
A febbraio, a Manila, gli Stati Uniti hanno annunciato lโespansione dellโaccordo di cooperazione rafforzata in materia di difesa con le Filippine per consentire lโaccesso degli Stati Uniti ad altre quattro strutture filippine. A maggio, il segretario era a a Tokyo per modernizzare ulteriormente lโalleanza con il Giappone, che ha raddoppiato il suo bilancio per la difesa. A luglio, Austin รจ stato il primo segretario alla Difesa a visitare la Papua Nuova Guinea, concordando un accordo di cooperazione in materia di difesa Chen a rafforzato la posizione americana tra le isole del Pacifico. Sempre questโestate, a Nuova Delhi, รจ stata presentata una nuova tabella di marcia per la cooperazione industriale nel settore della difesa con lโIndia, strategia rafforzata anche nel recente โ2+2โ da cui esce una volontร congiunta di rafforzare la capacitร militare โ anche a livello produttivo โ del Subcontinente. Sempre questโestate, Usa, Corea del Sud e Giappone hanno stretto legami di sangue tramite i โCamp David Principlesโ. Infine, continua lโimplementazione di quella che Austin definisce โla nostra storica partnershipโ, lโAukus Australia e Regno Unito.
โTutto questo si basa su una cruda realtร militare: alleati e partner ci aiutano a proiettare il potere e a condividere il peso della nostra sicurezza comune. Ma non prendetelo da me. Prendete esempio dal presidente Ronald Reagan, che ha detto che โla nostra sicurezza si basa in ultima analisiโ sulla โfiducia e la coesioneโ del nostro sistema di alleanzeโ, ha aggiunto Austin. Un messaggio diretto a Pechino, che punterebbe a dividere e per quanto possibile isolare lโAmerica, che invece con lโamministrazione Biden ha dimostrato di avere la capacitร di ricreare il collante necessario per ricostruire con maggiore vigore alleanze e partnership che lโatteggiamento America First โ piรน nazionalista, quasi isolazionista โ di Donald Trump aveva messo in difficoltร . โTuttavia, la nostra forza allโestero รจ radicata nella nostra forza in patriaโ, ricorda Austin โ probabilmente pensando anche a Usa2024.
Ministero dell'Istruzione
Oggi, #3dicembre รจ la Giornata internazionale delle persone con disabilitร , indetta nel 1992 dalle Nazioni Unite.Telegram
Uniamoci per affrontare questo momento. Lโereditร di Austin sulla strategia Usa
Stiamo vivendo tempi difficili. Tra questi, i conflitti piรน importanti che stanno affrontando le nostre democrazie, Israele e Ucraina, le prepotenze e le coercizioni di una Cina sempre piรน assertiva e la battaglia mondiale tra democrazia e autocrazia.
Sono quindi tempi in cui sia i nostri amici che i nostri rivali guardano allโAmerica. Sono tempi in cui il popolo americano conta che i suoi leader si uniscano. E questi sono i tempi in cui la sicurezza globale si basa sullโunitร e sulla forza americana.
Il Presidente Biden lo definisce โun punto di svolta nella storia del mondoโ. Con la sua leadership, abbiamo riunito i nostri alleati e partner per difendere lโordine internazionale basato sulle regole.
Ora, so che questa frase non fa battere il cuore a tutti. Ma lโordine internazionale basato sulle regole รจ fondamentale per la nostra sicurezza a lungo termine.
ร la struttura delle istituzioni internazionali, delle alleanze, delle leggi e delle norme costruite con la leadership americana dopo le sconcertanti perdite della Seconda Guerra Mondiale. E queste regole aiutano a garantire che nulla di simile alla Seconda Guerra Mondiale possa mai piรน accadere.
Aiutano a sostenere la sovranitร e a rispettare i confini.
Aiutano a garantire che i civili siano protetti e non presi di mira.
E contribuiscono a punire le aggressioni e a tenere sotto controllo i prepotenti.
Dal 1945, lโordine internazionale basato sulle regole ha contribuito a dare al nostro Paese โ e al mondo intero โ un periodo di pace e prosperitร senza precedenti.
Ma la pace non รจ auto-esecutiva. Lโordine non si conserva da solo. E la sicurezza non fiorisce da sola.
Il mondo costruito dalla leadership americana puรฒ essere mantenuto solo dalla leadership americana.
Come ha detto il Presidente Biden, โla leadership americana รจ ciรฒ che tiene insieme il mondoโ.
Dalla Russia alla Cina, da Hamas allโIran, i nostri rivali e nemici vogliono dividere e indebolire gli Stati Uniti e separarci dai nostri alleati e partner. Pertanto, in questo momento storico, lโAmerica non deve vacillare.
La leadership americana raduna i nostri alleati e partner per sostenere la nostra sicurezza comune. E ispira la gente comune di tutto il mondo a lavorare insieme per un futuro piรน luminoso.
Ma i problemi del nostro tempo non potranno che aggravarsi senza una leadership americana forte e costante che difenda lโordine internazionale basato sulle regole che ci tiene al sicuro.
E se perdiamo la nostra posizione di responsabilitร , i nostri rivali e i nostri nemici saranno lieti di riempire il vuoto.
In ogni generazione, alcuni americani preferiscono lโisolamento allโimpegno e cercano di alzare il ponte levatoio. Tentano di smantellare la pietra angolare della leadership americana. E cercano di minare lโarchitettura di sicurezza che ha prodotto decenni di prosperitร senza guerre tra grandi potenze.
E si sentirร qualcuno cercare di bollare un ritiro americano dalle responsabilitร come una nuova e coraggiosa leadership.
Quando lo sentirete dire, non fatevi illusioni: non รจ audace. Non รจ nuova. E non รจ una leadership.
Come dice il vecchio detto, se pensate che lโistruzione sia costosa, provate con lโignoranza. E se pensate che la leadership americana sia costosa, considerate il prezzo della ritirata americana.
Nel corso della lunga storia americana, il costo del coraggio รจ sempre stato inferiore a quello della codardia.
E il costo dellโabdicazione ha sempre superato di gran lunga il costo della leadership.
Il mondo diventerร sempre piรน pericoloso se i tiranni e i terroristi crederanno di poterla fare franca con aggressioni e massacri di massa.
E lโAmerica diventerร meno sicura se i dittatori crederanno di poter cancellare una democrazia dalla carta geografica.
E gli Stati Uniti pagheranno un prezzo piรน alto se autocrati e fanatici crederanno di poter costringere persone libere a vivere nella paura.
Questa intuizione fondamentale รจ allโopera nel nostro approccio a tre sfide molto diverse: la crisi in Medio Oriente, lโinvasione dellโUcraina da parte della Russia e la sfida strategica della Repubblica Popolare Cinese. [โฆ]
LโUcraina ricorda al mondo la forza morale di un popolo libero che lotta per difendere il proprio territorio sovrano, la propria democrazia e il proprio futuro.
E come americani, non dobbiamo fare di meno.
Uniamoci quindi per rendere la nostra unione piรน perfetta, il nostro Paese piรน sicuro e il nostro mondo piรน giusto.
Uniamoci per riunire le nazioni di buona volontร alla causa della libertร umana.
E uniamoci per affrontare questo momento.
Grazie e che Dio continui a benedire gli Stati Uniti dโAmerica.
Qui il discorso integrale
INTERPOL. La dichiarazione di Vienna
A conclusione della 91ma Assemblea Generale dell' #INTERPOL di Vienna (dove 100 anni fa fu creato quello che viene definito "corpo di polizia mondiale"), il Presidente Ahmed Naser AL-RAISI ed il Segretrio Generale Jรผrgen STOCK hanno rilasciato la "Dichiarazione di Vienna", sull'impegno dell'Organizzazione nella lotta alla criminalitร organizzata.
La Dichiarazione di Vienna definisce le cinque azioni prioritarie (traduzione non ufficiale, il testo ufficiale รจ scaricabile qui interpol.int/content/download/โฆ ):
1. La lotta alla criminalitร organizzata transnazionale deve diventare una prioritร globale per la sicurezza nazionale.
I gruppi criminali organizzati, che operano oltre i confini, stanno minando le societร , le comunitร e le loro
economie. Le forze dellโordine in molti paesi non riescono a far fronte al fatto che i criminali acquistano influenza politica,
lanciare attacchi informatici da diversi continenti o operare a livello transnazionale. Questo crimine transnazionale
epidemico deve essere trattato al piรน alto livello governativo come una prioritร globale. Il mondo ha bisogno di
lavorare insieme per risolvere questa crisi di sicurezza.
2. Costruire una maggiore cooperazione per contrastare le attivitร criminali.
I paesi non possono piรน fare affidamento solo sugli scambi bilaterali o regionali. Condivisione delle informazioni attraverso
i confini sono fondamentali e devono essere la norma, non lโeccezione, se vogliamo sconfiggere il significativo
aumento della criminalitร organizzata.
3. Maggiore condivisione delle informazioni.
I decisori responsabili della polizia, della giustizia e della sicurezza nazionale devono allineare gli sforzi nella costruzione
una risposta globale rimuovendo gli ostacoli ad una maggiore condivisione delle informazioni.
4. Potenziamento della polizia in prima linea.
Ogni agente di polizia รจ un anello della catena che protegge le proprie comunitร cosรฌ come la comunitร
mondiale. Ogni agente di polizia, compresi quelli in prima linea e quelli che proteggono i nostri confini, devono farlo
avendo accesso alle informazioni di cui hanno bisogno dai database globali per interrompere l'attivitร criminale e
offrire un migliore supporto tecnologico, formazione e informazione sulla lotta alla criminalitร globale.
5. Maggiori investimenti in innovazione e tecnologia.
Gli investimenti delle forze dellโordine globali in tecnologia e innovazione vengono superati dai criminali.
La storia della cooperazione. Ultima parte. Fino ai giorni nostri.
A guerra conclusa, nel 1946, su iniziativa del Belgio, fu convocata lโanno dopo a Bruxelles la quindicesima Assemblea Generale per la ricostruzione dellโorganizzazione. LโICPC accettรฒ lโofferta del governo francese di un quartier generale a Parigi insieme a uno staff del Segretariato Generale composto da funzionari di polizia francesi.
(Giuseppe Dosi)
Nello stesso anno fu scelto โ su proposta di un funzionario di polizia italiano, Giuseppe Dosi (immagine precedente) โ per lโindirizzo telegrafico il nome โINTERPOLโ, che ancora contraddistingue lโOrganizzazione.
Nel 1947 venne emesso il primo โRed Noticeโ, per le ricerche internazionali di un russo ricercato per lโomicidio di un poliziotto. Fu lโavvio del sistema di avvisi codificati a colori, ampliato nel corso degli anni per coprire altri avvisi, seppure lโโAvviso rossoโ per le persone ricercate rimane uno strumento chiave e, per certi versi, un simbolo dellโInterpol ancora oggi.
Nel 1949 lโICPC ottenne lo status consultivo dalle Nazioni Unite (che consentiva ad esso di tenere โaccordi adeguati alla consultazione con organizzazioni non governative che si occupano di questioni di sua (dellโONU, ndr) competenzaโ). Dal 1946 al 1955 i suoi membri crebbero da 19 Paesi a 55. Nel 1956 lโICPC ratificรฒ una nuova costituzione, sotto la quale fu ribattezzata Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (OICPโInterpol).
Negli anni a seguire crebbe la connessione con altre Organizzazioni Internazionali: nel 1959 si tenne un primo incontro con la partecipazione del Direttore dellโUfficio che si occupava di traffico di stupefacenti delle Nazioni Unite.
Il traguardo simbolico di cento Paesi membri fu raggiunto nel 1967. Nel 1972 lo status venne rafforzato da un accordo di sede con la Francia, Paese ospitante, che riconobbe INTERPOL come organizzazione internazionale. Quello stesso anno lโAssemblea Generale adottรฒ le Regole sulla cooperazione internazionale di polizia e sul controllo degli archivi, un quadro giuridico necessario per il trattamento dei dati personali.
(attuale sede dell'Interpol)
Il 27 novembre 1989 il Presidente francese Franรงois Mitterrand inaugurรฒ la nuova ed attuale sede, spostata a Lione (immagine precedente). Nel frattempo, gli Statiโmembri erano saliti a 150.
LโOrganizzazione ricercรฒ nuove possibilitร anche sotto lโaspetto prettamente operativo.
Negli anni โ70 la capacitร di combattere lโimperversante terrorismo era ostacolata dallโarticolo 3 della sua costituzione โ che vietava โinterventi o attivitร di carattere politico, militare, religioso o razzialeโ โ e da una risoluzione del 1951 dellโAssemblea Generale che definiva un โreato come quello le cui circostanze e motivazioni sono politiche, anche se il fatto stesso รจ illegale ai sensi del diritto penaleโ.
Una fonte di questi ostacoli fu quindi rimossa nel 1984, quando lโAssemblea Generale rivide lโinterpretazione dellโarticolo 3, per consentire allโInterpol di intraprendere attivitร antiterroristiche in determinate circostanze ben definite.
Nel 1993 poi fu istituita lโUnitร di intelligence criminale analitica, per studiare i collegamenti tra sospetti, crimini e luoghi, identificando cosรฌ i modelli di criminalitร e fornendo avvisi di minacce.
Nel 2001 lโOrganizzazione รจ divenuta operativa 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, in seguito agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dellโ11 settembre, quando il Segretario Generale promise che โle luci dellโINTERPOL non si spegneranno mai piรนโ. Inoltre, venne istituita la carica di Direttore Esecutivo per i servizi di polizia, creata per sovrintendere su diverse Direzioni, comprese quelle per i Servizi di polizia regionali e nazionali, i Reati Specializzati e il Supporto operativo alla polizia.
Tale modernizzazione รจ stata implementata negli ultimi venti anni anche sotto lโaspetto tecnico, mediante lโAFIS, il sistema automatico di identificazione delle impronte digitali che ha velocizzato i tempi necessari per effettuare i controlli delle impronte digitali (una prova che ha sempre svolto un ruolo cruciale nella polizia, ma le impronte erano precedentemente su carta e venivano confrontate manualmente), ed il Sistema globale di comunicazione della polizia, che offre a tutti i Paesi membri una piattaforma sicura per accedere ai database e alle informazioni ed al database del DNA, per aiutare a collegare i crimini internazionali.
Attualmente piรน di 80 Paesi forniscono profili DNA di autori di reati e scene del crimine. Il database puรฒ essere utilizzato anche per persone scomparse e resti umani non identificati.
Nel 2004, INTERPOL ha aperto un ufficio di Rappresentanza Speciale presso le Nazioni Unite a New York. Seguirร uno presso lโUnione Europea a Bruxelles nel 2009.
Il resto รจ storia di oggi.
PER SAPERNE DI PIร:
L. SCHETTINI, La tratta delle bianche in Italia tra paure sociali e pratiche di polizia (XIX-XX secolo), in โItalia contemporaneaโ, dicembre 2018, n. 288.
M. DEFLEM, The Logic of Nazification: The Case of the International Criminal Police Commission (Interpol) in International Journal of Comparative Sociology 43(1):21โ44, 2002.
M. DEFLEM, International Police Cooperation โ History of, Pp. 795-798 in The Encyclopedia of Criminology, edited by Richard A. Wright e J. Mitchell Miller, Routledge, New York, 2005.
M. DEFLEM, Wild Beasts Without Nationality: The Uncertain Origins of Interpol, 1898โ1910. Pp. 275โ285 in The Handbook of Transnational Crime and Justice, edited by Philip Reichel, Thousand Oaks, CA: Sage Publications, 2005.
O. DI TONDO, Giuseppe Dosi, la polizia internazionale e la nascita dell'Interpol, in Giuseppe Dosi il poliziotto artista che inventรฒ lโInterpol italiana, (a cura di) R. CAMPOSANO, Ufficio Storico della Polizia di Stato, Roma, 2014.
R. BACH JENSEN, The Battle against Anarchist Terrorism: An International History, 1878โ1934. New York: Cambridge University Press, 2014.
T. BEUGNIET, La confรฉrence antiโanarchiste de Rome (1898) et les dรฉbuts dโune coopรฉration internationale contre le terrorisme de la fin du XIXe siรจcle ร la Premiรจre Guerre mondiale, mรฉmoire, (dir.) Stanislas Jeannesson, Nantes, Universitรฉ de Nantes, 2016.
Giustizia non politica
youtube.com/embed/iX4-JukJP5M?โฆ
L'articolo Giustizia non politica proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Tutte le contraddizioni sulla riforma dellโindustria della difesa europea. Lโanalisi di Del Monte
LโUnione europea vorrebbe โcopiareโ gli Stati Uniti per facilitare lโindustria AD&S del vecchio continente nella vendita di armi allโestero, rafforzando la propria competitivitร su un mercato complesso, introducendo una sorta di Foreign Military Sales (Fms) sul modello di quello attuato dal governo di Washington.
LโFms รจ un programma attraverso il quale gli Stati Uniti vendono materiali dโarmamento ed annessi servizi a Paesi e organizzazioni internazionali. La sua particolaritร รจ che il programma รจ attivabile quando il presidente decida che la vendita di armi ad un dato Paese costituisca un rafforzamento della sicurezza nazionale americana. Sotto Fms, lโesecutivo statunitense e quello โclienteโ stipulano un accordo da governo a governo, chiamato Lettera di offerta e accettazione (Loa). Il Dipartimento di Stato individua quali siano i Paesi da poter inserire nel programma ed al Dipartimento della Difesa spetta poi lโattuazione concreta, con il trasferimento delle armi vendute.
Questo tipo di accordo, che supera le pastoie burocratiche che, invece, rallentano i processi di vendita in Europa, favorisce il comparto industriale statunitense, sfruttando il โpeso determinanteโ geopolitico di Washington. Inoltre, lโFMS viene finanziato direttamente con fondi del governo, che vanno a sommarsi ai tanti sussidi che vengono erogati al comparto industriale dellโaerospazio-difesa-sicurezza.
Industrie europee come Airbus, Leonardo e Thales oggi non vengono sostenute da un meccanismo equivalente. Le ultime iniziative di Bruxelles vanno in direzione di un maggiore supporto alla produzione industriale ma ancora non affrontano gli scogli burocratici che incatenano il sistema produttivo e dellโexport. La bozza di documento che lโalto rappresentante dellโUnione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Joseph Borrell, presenterร agli Stati membri per la riforma del meccanismo di sostegno allโindustria della difesa prevede che anche in Europa si possano fornire incentivi importanti al comparto, ma non รจ detto che questo incontri il favore di tutti i Paesi.
Il caso della fornitura di munizioni allโUcraina da parte dei Paesi europei รจ la cartina di tornasole di un sistema che รจ inefficiente nel suo complesso e che necessita di una riforma quantomai rapida. Lโobiettivo di consegnare entro marzo del prossimo anno un milione di munizioni allโUcraina non potrร essere raggiunto neanche facendo leva sulle forniture provenienti da Paesi extracomunitari. Finora sono state consegnate solo 300.000 munizioni ed รจ evidente la difficoltร con cui il comparto industriale europeo stia tentando di passare dai livelli produttivi imposti dalla โillusione post-storicaโ a quelli che il nuovo contesto di guerra impone.
Del resto, non รจ una novitร che il sistema industriale europeo della difesa sia rimasto indietro rispetto alle controparti statunitensi, cinesi e russe, e sia costretto a recuperare rapidamente terreno non solo con i programmi di sostegno agli ucraini, ma anche per ripianare le proprie scorte di magazzino โ invero fin troppo esigue giร prima dellโinvasione russa dellโUcraina โ e garantirsi una capacitร di difesa minima.
La tenuta complessiva del sistema industriale russo e la โmessa a regimeโ produttiva di Mosca, in grado di rifornire ormai con una certa costanza le proprie truppe al fronte, ha fatto nuovamente trasparire, assieme al fallimento della controffensiva estivo-autunnale ucraina, tutti i limiti del comparto industriale-militare del vecchio continente o, meglio, delle norme che ne regolano la produzione e pongono seri limiti alla sua espansione. Ci sono strumenti come gli Eurobond che potrebbero anche essere utilizzati per sostenere lโindustria della difesa, settore lasciato scoperto dai finanziamenti comunitari con una certa miopia da parte di Bruxelles.
Ma รจ proprio nel sistema di sostegno alla produttivitร che va a scontrarsi ogni ipotesi di introduzione del modello FMS in Europa. La questione รจ, essenzialmente, politica. Se la proposta puรฒ anche sembrare allettante, a mancare sono le basi produttive e di sostegno alla produzione. Perchรฉ, se il meccanismo degli accordi governo-governo del Foreign Military Sales funziona, tanto da spingere molti Paesi ad acquistare armi e sistemi da Washington, รจ anche perchรฉ lโindustria AD&S statunitense riesce a colmare il gap tra aspettative politiche del governo e livelli di produttivitร . Volontร politica e risposta industriale sono, quindi, interconnesse.
Ma, in questo caso, la volontร politica deve essere espressa dallโUE nel suo complesso o dai singoli Stati nazionali? Alla domanda non รจ stata finora data risposta, ma si tratta di un โcollo di bottigliaโ dal quale prima o poi si dovrร passare.
Cโรจ, inoltre, un rischio concreto legato alla riforma delle politiche industriali dโarmamento in Europa che non puรฒ essere sottovalutato e che riguarda anche lโidea di FMS europeo: il meccanismo concorrenziale. Borrell al Figaro ha spiegato che lโobiettivo di qualunque progetto di riforma sia lโintroduzione di una sorta di โprimaziaโ degli Stati europei per la vendita e lโacquisto di armi tra Paesi comunitari. Una dichiarazione che risponde tanto al cruccio di Parigi di un โEurope firstโ (tradotto โLa France dโabordโ) su produzione e vendita di armi e sistemi dโarma, quanto ai timori recentemente espressi dal condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, sullโacquisto ancora maggioritario di piattaforme estere.
I timori sono legati, quindi, alla tenuta ed alla sicurezza della catena di forniture. Ma il problema non รจ sic et simpliciterquello di come debba lavorare lโindustria AD&S e di quale know-how abbia, quanto quello di rendere attrattiva per i compratori esteri โ che oggi si rivolgono primariamente agli Stati Uniti se in orbita occidentale o vicini ad essa, o a Cina e Russia โ lโEuropa. Solo alimentando le esportazioni, creandone, cioรจ, il presupposto politico, si puรฒ pensare di sostenere la produzione. E se non si semplifica la normativa sulle esportazioni di materiali dโarmamento โ ed in Italia, per fortuna, se ne sta parlando โ non si puรฒ riformare la politica industriale di settore nel suo complesso.
Se non si risolve questa contraddizione, non potrร esserci mai un Fms europeo.
Israele vuole creare una โzona cuscinettoโ a sud di Gaza
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della redazione
Pagine Esteri, 2 dicembre 2023 โ Israele vuole costituire una โzona cuscinettoโ sul lato palestinese del confine tra Gaza e lโEgitto allo scopo, afferma, di prevenire โfuturi attacchi di Hamasโ. E ha informato delle sue intenzioni alcuni dei Paesi arabi con cui ha relazioni โ in particolare lโEgitto e la Giordania โ oltre allโArabia saudita con cui intende normalizzare i rapporti e la Turchia. Lโiniziativa non lascia intravedere una fine imminente dellโoffensiva israeliana contro la Striscia di Gaza โ ripresa ieri e che ha ucciso in 24 ore 240 palestinesi, dopo una tregua di sette giorni โ, perรฒ indica che Israele vuole โmodellare il dopoguerraโ dopo circa due mesi di bombardamenti e di attacchi di terra che hanno provocato 15mila morti e 35mila feriti tra i palestinesi, tra i quali migliaia di bambini e donne, oltre ad aver raso al suolo intere aree urbane.
Sino ad oggi nessuno Stato arabo si รจ detto pronto a โsorvegliareโ o โamministrareโ Gaza che in futuro, secondo i piani del gabinetto di guerra israeliano, sarร โsenza Hamasโ responsabile lo scorso 7 ottobre di un attacco nel sud di Israele che ha fatto circa 1200 morti civili e militari e 5mila feriti.
โIsraele vuole questa zona cuscinetto tra Gaza e Israele, da nord a sud, per impedire a Hamas o ad altri militanti di infiltrarsi o attaccare Israeleโ, ha detto allโagenzia di stampa Reuters un funzionario mon meglio precisato della โsicurezza regionaleโ. Interpellato sui piani per una zona cuscinetto, Ophir Falk, consigliere per la politica estera del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto alla Reuters: โIl piano รจ piรน dettagliato di quanto รจ emerso. Si basa su un processo a tre livelli per il giorno dopo Hamasโ. Ha aggiunto che i tre livelli implicano โla distruzione di Hamas, la smilitarizzazione di Gaza e la deradicalizzazione dellโenclaveโ. Piรน parti hanno ripetuto in queste settimane che รจ impossibile lโobiettivo di Israele di annientare Hamas che รจ qualcosa di piรน di una semplice forza militare e rappresenta una struttura complessa da un punto di vista ideologico, religioso e sociale.
Una fonte della sicurezza israeliana ha detto che lโidea della โzona cuscinettoโ รจ โin fase di esameโ, aggiungendo: โNon รจ chiaro al momento quanto sarร profonda, potrebbe essere 1 km o 2 km o centinaia di metri (allโinterno di Gaza)โฆ in questo modo Hamas non potrร organizzare capacitร militari vicino al confineโ.
Se questa โzona cuscinettoโ sarร realizzata 2,3 milioni di palestinesi si ritroveranno in un territorio ancora piรน piccolo. Gaza รจ lunga appena 40 km e larga tra circa 5 km e 12 km. Un lembo di terra inferiore a 400 kmq e con una delle densitร piรน alte al mondo.
Giร in passato Israele ha pianificato di costituire una โzona cuscinettoโ allโinterno di Gaza da cui ha ritirato le sue truppe e i suoi coloni nel 2005, nel quadro del โpiano di ridispiegamentoโ formulato dallโex premier Ariel Sharon. Secondo la Reuters gli Stati uniti restano contrari a qualsiasi progetto volto a ridurre le dimensioni di Gaza. Da parte loro Giordania e Egitto mettono in guardia dallโintenzione di Israele di cacciare i palestinesi da Gaza, ripetendo la Nakba (catastrofe) del 1948, quando centinaia di migliaia di abitanti della Palestina furono cacciati via o furono costretti a scappare nei Paesi arabi vicini sotto la minaccia delle forze armate del nascente Stato di Israele.
Nelle scorse settimane era giร emersa lโidea di Israele di creare una zona cuscinetto nel nord di Gaza. Gli Stati arabi non si oppongono a una barriera di sicurezza tra le due parti ma cโรจ disaccordo su dove sarร collocata. Eโ da sottolineare che nessuna parte, da Israele agli Stati arabi fino ai Paesi occidentali, ritiene di coinvolgere gli abitanti palestinesi in queste discussioni sul โfuturoโ di Gaza e del resto dei Territori occupati. Pagine Esteri
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L'articolo Israele vuole creare una โzona cuscinettoโ a sud di Gaza proviene da Pagine Esteri.
Guarda โIl cielo di Sabra e Chatilaโ โ documentario di Pagine Esteri
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Il documentario, a 40 anni dal massacro dei campi profughi palestinesi di Beirut, Sabra e Chatila, raccoglie testimonianze dei sopravvissuti e storie dei piรน giovani. Oltre a realizzare una ricostruzione storica delle fasi che portarono al massacro di centinaia, forse migliaia di palestinesi, soprattutto donne anziani e bambini, il lavoro pone uno sguardo sulla condizione dei profughi palestinesi oggi in Libano, sulle loro aspirazioni, raccontando come il sogno del rientro nella loro terra di origine si scontri con la difficile realtร libanese e la netta chiusura di Israele al โdiritto al ritornoโ.
L'articolo Guarda โIl cielo di Sabra e Chatilaโ โ documentario di Pagine Esteri proviene da Pagine Esteri.
Chinoiserie โ Lao Xie Xie, a Milano nella mostra fotografica "Uncensoredโ la trasgressione della Gen Z di Shanghai
Il volto trasgressivo di una Gen Z cinese senza filtri viene catturato attraverso gli scatti di un milanese dallโidentitร virtuale misteriosa. China Files ha incontrato lโartista che si cela dietro il nome di Lao XieXie in occasione di UNCENSORED, la sua prima personale a Milano presso la galleria Lungolinea. Chinoiserie, la rubrica sullโarte cinese a cura di Camilla Fatticcioni In ...
L'articolo Chinoiserie โ Lao Xie Xie, a Milano nella mostra fotografica โUncensoredโ la trasgressione della Gen Z di Shanghai proviene da China Files.
Cooperazione un po' di storia. La quarta parte. Nazificazione, II^ Guerra Mondiale. Heydrich ed Hoover.
Proseguiamo nella storia della cooperazione internazionale di polizia.
ร ancora una guerra (questa volta la II^), anzi, a ben vedere, i suoi prodromi, a intralciare la organizzazione della cooperazione di polizia. Con lโannessione dellโAustria il 12 marzo 1938 (Anschluss) in attuazione della politica espansionistica di Adolf Hitler che mira alla creazione della โGrande Germaniaโ, lโorganizzazione fu di fatto rilevata dal regime nazista. In quello stesso anno, la presidenza dellโICPC fu assegnata a un funzionario austriaco di fede nazista, in attuazione di un ampliamento iniziato in realtร sin dal 1935, allorquando allโundicesimo incontro ICPC a Copenaghen parteciparono in rappresentanza della Polizia Germanica funzionari di chiara matrice nazista.
(Reinhard Heydrich)
Il 24 agosto 1940 la finalizzazione della โnazificazioneโ dellโorganizzazione internazionale di polizia fu simboleggiata dalla elezione alla Presidenza della Commissione del gerarca Reinhard Heydrich (immagine precedente), capo della tristemente nota Gestapo, e lโanno seguente con il trasferimento della sede della Commissione a Berlino, nella sede della Reichskriminalpolizeiamt (RKPA), il dipartimento centrale di investigazione criminale della Germania nazista.
Un solo esempio della nazificazione dellโICPC rende piรน evidente la infusione dei principi nazisti di polizia con le pratiche di polizia esistenti: dopo che la sede fu trasferita a Berlino i moduli del mandato di perquisizione dellโICPC furono modificati solo in un aspetto, lโaggiunta della categoria โRASSEโ (razza) accanto alla voce โRELIGIONโ.
Sulla continuitร della Commissione durante la Guerra, sotto la direzione della Polizia tedesca come abbiamo appena visto, รจ interessante notare che un rapporto del 1940 su una pubblicazione di settore dichiarava che lโICPC aveva continuato a funzionare dallo scoppio della guerra โperchรฉ tutti gli stati della Commissione (tranne naturalmente lโInghilterra e la Francia, ndr) โ continuano la collaborazione di polizia nellโambito di questa Commissioneโ. Un successivo articolo del 1942 che promuoveva il sistema di polizia nazista, dichiarava ancora che โnonostante la guerra, le relazioni internazionali, sebbene spesso in forme diverseโ potevano essere mantenute e promosse.
In un libro pubblicato nel 1943, il segretario generale Oskar Dressler dichiarรฒ che non meno di 21 Paesi โ tra cui gli Stati Uniti โ stavano ancora cooperando con il quartier generale dellโICPC a Berlino. In effetti, gli Stati Uniti sono stati legalmente membri dell'ICPC durante la guerra, poichรฉ l'approvazione dell'appartenenza alla Commissione non รจ mai stata revocata. Che si trattasse di una mera questione formale divenne chiaro quando, dopo la caduta della Germania nazista, si scoprรฌ che l'ICPC, controllato dai nazisti, dopo il 1941 aveva ancora inoltrato circa 100 avvisi di ricerca al Federal Bureau of Investigation, un numero non identificato dei quali, secondo quanto riferito, era stato inoltrato dopo l'entrata in guerra degli USA. Il periodico dellโICPC, Internationale Kriminalpolizei, continuรฒ a essere pubblicato regolarmente durante gli anni della guerra. La pubblicazione conteneva principalmente articoli di interesse generale e avvisi amministrativi, tutti scritti dalla polizia o da simpatizzanti nazisti. Nel numero del 29 febbraio 1944 del periodico ICPC, apparve un breve articolo su โIl raduno dei membri dellโICPC a Viennaโ, tenutosi dal 22 al 24 novembre 1943. Lโincontro fu probabilmente il primo svolto dal 1938, ma lโarticolo non menzionava alcun evento o decisione degna di nota raggiunta durante la conferenza.
il direttore dello statunitense FBI (Federal Bureau of Investigation), Hoover
Atmosfera da romanzo giallo assume il destino dei dossier dellโICPC dopo la conquista di Berlino da parte degli Alleati. Alla fine della guerra in Europa, voci giornalistiche asserivano che il 2 agosto 1945 le autoritร dellโesercito americano avevano scoperto a Berlino gli archivi dellโICPC formati dai fascicoli relativi a 18.000 criminali internazionali. Studiosi hanno affermato che parte dei documenti dellโICPC sono stati distrutti durante i raid su Berlino, ma che alcuni sono stati recuperati dalle rovine e forse portati a Mosca dai militari sovietici. In una lettera del 4 dicembre 1945, il direttore dello statunitense FBI (Federal Bureau of Investigation), Hoover (immagine precedente) fu informato del โrecupero degli archivi dellโex Ufficio di Viennaโ.
Nel maggio 1946, a Hoover fu detto allo stesso modo che Florent Louwage, il primo presidente dellโICPC dopo la guerra, era โriuscito a nascondere alcuni dei documenti della Commissione in Germaniaโ e ora aveva โin suo possesso a Bruxelles i fascicoli di circa 4.000 criminaliโ. Due anni dopo, lโaddetto FBI a Parigi confermรฒ che โuna parte dei fascicoli della Commissioneโ era stata โrecuperataโ.
โฆ continua โฆ
Perchรฉ lโinvestimento di JP Morgan in Indra cambia la difesa spagnola (e non solo?)
Il gruppo finanziario JP Morgan accresce la propria partecipazione nel capitale di Indra, diventando il secondo maggiore azionista nella multinazionale di difesa spagnola. Il gruppo statunitense arrivando a quota 10,585%, diventa secondo solo alla Sociedad estatal de Participaciones industriales (Sepi), partecipata spagnola che detiene il 25,159% della societร . Dopo le due si colloca Escribano, societร spagnola di tecnologia e difesa, da poco entrata in possesso dellโ8% delle quote di Indra.
Questo attivismo suggerisce che qualcosa si muove nellโambito della difesa spagnola, forse dettato dalla contingenza geopolitica che invita i Paesi a investire maggiormente nel settore.
Cosโรจ Indra e il rapporto con Leonardo
Indra รจ una multinazionale spagnola specializzata nellโaerospazio, tecnologie di informazione e difesa ed รจ una delle principali aziende europee del comparto. Negli ultimi anni, anche a causa dellโespansione dei conflitti a livello globale, lโazienda ha investito per rafforzare il proprio ruolo nel Vecchio continente attraverso compartecipazioni e un aumento delle proprie quote di mercato. Infatti, solo qualche giorno fa, Indra ha testato il centro operativo marittimo europeo a Bruxelles, sviluppato in collaborazione con lโitaliana Leonardo, con lo scopo di mettere alla prova la prossima generazione di tecnologie per la sorveglianza marittima. Allo stesso modo, ad ottobre i due colossi della difesa hanno inaugurato il primo centro paneuropeo di cyber analisi per conto della Commissione europea. La multinazionale ha, poi partecipato, sempre insieme a Leonardo, allโultima esercitazione dellโAlleanza atlantica dedicata alla cyber-sicurezza. Dentro i confini nazionali, a partire da gennaio, il ministero della Difesa spagnolo ha affidato alla multinazionale anche il compito di gestire i centri di sorveglianza e controllo dello spazio aereo del Paese.
JP Morgan investe in difesa
Attraverso lโacquisto di partecipazioni in Indra, il colosso bancario americano JP Morgan si trasforma in uno dei maggiori azionisti dellโazienda spagnola. La partecipazione del gruppo vale circa 268 milioni di euro ai prezzi di mercato e, secondo El Pais, non รจ ancora chiaro se lโacquisto da parte di JP Morgan sia stato realizzato per conto di terzi, con lo scopo di favorire lโingresso di un investitore nel capitale di Indra. Certo รจ che la compagnia spagnola ha acquisito maggiore rilevanza strategica a seguito dellโinvasione russa in Ucraina e del conseguente impegno del governo di Madrid di aumentare le proprie spese in difesa negli anni a venire.
Il ruolo della Spagna
La crescita di Indra, allโinterno della quale il governo spagnolo continua a detenere la quota maggioritaria attraverso Sepi, testimonierebbe lโinteresse di Madrid nel potenziare il proprio ruolo nella difesa. Ma lโoperazione del colosso bancario americano non รจ lโunica che ha riguardato Indra nellโultimo mese. Infatti, la societร madrilena Escribano Mechanical & Engineering (EME) ha incrementato la propria partecipazione nella multinazionale della difesa dal 3,4% allโ8%, sempre attraverso una compravendita finanziata da JP Morgan. Ai due movimenti di novembre, inoltre, si aggiungono le voci che suggeriscono la volontร di Indra di separare la sua parte tecnologica Mnsait, di un valore stimato di 2 miliardi di euro, dal resto del gruppo.
Lโimpegno nella Nato
Questi movimenti registrati allโinterno del colosso spagnolo fanno pensare che il Paese voglia accrescere il proprio peso in ambito della difesa, forse stimolato anche dalla guerra in Ucraina e dallโacuirsi di minacce e incertezze geopolitiche. Magari prevedendo delle prospettive di crescita allโinterno dellโAlleanza atlantica. ร infatti da segnalare che, nonostante lโimpegno e il sostegno della Spagna alla difesa dellโUcraina, il Paese รจ ad oggi penultimo nellโambito degli impegni di spesa della Nato. Madrid investe nella Difesa soltanto lโ1,09% del Pil, in netto contrasto con lโintenzione, e lโimpegno, del 2% entro il 2024, stabilito dalla Nato in Galles.
VENEZUELA. Il referendum per riprendere il territorio conteso
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El Esequibo: un territorio in disputa tra Venezuela e Guayana.
Domenica 3 dicembre oltre 20 milioni di venezuelani (secondo i dati del Consiglio Nazionale Elettorale) saranno chiamati al voto per sostenere o meno il recupero della regione del paese della Guayana Esequiba nella zona orientale del Venezuela. Unโarea con unโestensione territoriale di quasi 160 mila km quadrati, quasi quanto quelli dellโintero Uruguay. La Guayana รจ una zona con una bassa densitร abitativa in cui il 90% dellโintera popolazione รจ concentrato sul 5% dellโestensione del proprio territorio. ร molto ricco di giacimenti minerali e petroliferi.
Il governo venezuelano, dallo scorso settembre, ha lanciato la sua campagna referendaria ed ha convocato il proprio popolo su una questione territoriale che รจ in disputa da 180 anni. Il governo ha dispiegato le sue forze in campo ed รจ seriamente intenzionato a vincere. Queste le principali domande di supporto alla campagna governativa per il Sรฌ:
- Lei รจ dโaccordo nel respingere con tutti i mezzi e nel rispetto della legge, la linea fraudolenta imposta dal Lodo Arbritale di Parigi del 1899 che mira a privarci della nostra Guayana Esequiba?
- Lei sostiene lโAccordo di Ginevra del 1966 come unico strumento giuridico valido per raggiungere una soluzione pratica e soddisfacente per il Venezuela e la Guayana riguardo alla controversia sul territorio della Guayana Esequiba?
- Lei รจ dโaccordo con la posizione storica del Venezuela di non riconoscere la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia per risolvere la controversia territoriale sulla Guayana Esequiba?
- Lei รจ dโaccordo ad opporsi con tutti i mezzi e nel rispetto della legge, alla pretesa della Guayana di disporre unilateralmente di un mare in attesa di delimitazione, illegalmente e in violazione del diritto internazionale?
- Lei รจ dโaccordo con la creazione dello stato di Guayana Esequiba e lo svilupppo di un piano accellerato di assistenza globale per la popolazione attuale e futura di quel territorio, che comprende, tra lโaltro, la concessione della cittadinanza e della carta dโidentitร venezuelana, in conformitร con lโAccordo di Ginevra e il diritto internazionale, incorporando di conseguenza detto stato nella mappa del territorio venezuelano?
La votazione si svolgerร dalle 6 di mattina fino alle 6 di pomeriggio nei 15.857 centri di votazioni e nei 28.027 seggi elettorali. Il referendum non รจ stato riconosciuto dallo stato della Guayana che ha interpellato la Corte Internazionale di giustizia, lo scorso 14 novembre perchรฉ sospenda la votazione.
Perchรฉ ritorna in disputa il territorio di Esequibo?
La tensione tra i due paesi si riaccese nellโanno 2015 quando la multinazionale petrolifera statunitense Exxon Mobil aveva stipulato degli accordi con lโallora presidente di Guayana, Donald Ramotar, per la perforazione del giacimento Stabroek Block nelle acque territoriali a confine con il Venezuela. Azione che aveva dato fastidio al governo venezuelano che la considerava unโintromissione e una minaccia per il proprio paese.
Poi, nel 2018 le tensioni erano cresciute quando lโesercito venezuelano aveva intercettato, nelle proprie acque territoriali, una nave norvegese per conto della compagnia Exxon Mobil che stava esplorando il territorio per le azioni di perforazione e sfruttamento delle risorse naturali. La nave Ramform Tethys della societร norvegese Petroleum Geo-Service (PGS) stava effettuando unโispezione sismica per conto di Exxon Mobil e dovette interrompere i lavori per lโintervento delle forze armate venezuelane.
Secondo lโanalista politico Phil Gunson, in unโintervista rilasciata alla CNN spagnola, la convocazione del Referendum del 3 dicembre non รจ solo una pretesa nazionalista e antimperialista del governo bolivariano venezuelano bensรฌ, รจ la risposta alla crisi che vive il paese. Maduro vorrebbero annettere questo territorio e appropiarsi delle ingenti risorse presenti nella zona denominata Arco Minero.
Nello scorso maggio del 2023 la multinazionale Exxon Mobil ha dichiarato che nellโanno 2022 con lo sfruttamento dei giacimenti della Guayana Esequibo, ha registrato dei profitti pari a 5.800 milioni di dollari. Inoltre, secondo stime future per il prossimo 2030 i profitti potrebbero aumentare a 7.500 milioni di dollari.
Le origine storiche del conflitto
LโAmerica Latina รจ stato un continente conquistato da vari paesi europei durante i secoli dellโepoca moderna dal XV secolo fino alla fine del XIX secolo. Spagnoli, porotghesi, inglesi, olandesi e francesi hanno invaso e saccheggiato lโintero continente per secoli. Nellโanno 1814 il Regno Unito decise di comprare dai Paesi Bassi alcuni territori coloniali nella zona che oggi sโidentifica coi paesi del Suriname e Guayana. Acquistรฒ una parte delle sue colonie situate nellโattuale Guayana e cosรฌ nacque la Guayana Britannica con capitale Georgetown. In quel trattato di compravendita tra i due stati europei non era stata delimitata bene la frontiera nella parte occidentale. Tuttavia gli inglesi, avendo scoperto una gran quantitร di giacimenti dโoro in quel territorio, decisero di allargare le frontiere trasportandole ancor di piรน verso occidente fissando la delimitazione territoriale tra i due stati a quella vigente ancora oggi. Per i venezuelani invece la delimitazione territoriale si estenderebbe piรน a oriente fino al Rio Esequibo.
Nel febbraio del 1966 venne siglato il famoso accordo di Ginevra tra Venezuela e Regno Unito nel quale si stipulava la costituzione di una commissione bipartisan che avrebbe dovuto risolvere il problema territoriale tra i due paesi. Un accordo riconosciuto da entrambi le parti. Dopo alcuni mesi dalla costituzione della commissione, la Guayana Britannica ottenne lโindipendenza dallโInghilterra e dallโIrlanda e si autodenominรฒ solamente Guayana. Con questโavvenimento cambiarono le sorti dei lavori della Commissione che lavorรฒ fino allโanno 1970 senza risolvere sostanzialmente il problema. Seguiranno altri incontri negli anni successivi ma la situazione resta ancora in alto mare. Gli ultimi avvenimenti lo confermano.
Maduro e la sua campagna per i 5 SI.
Maduro sta facendo campagna per i 5 SI e nelle ultime dichiarazioni ha affermato che si tratta di una controversia storica che viene da molto lontano. Lโattuale presidente della Guayana, Irfaan Ali (in carica dallโagosto del 2020) non รจ il primo a fare la vittima nella disputa. Maduro ha criticato le dichiarazioni di Ali in quanto questโultimo ha accusato il Venezuela di essere un paese colonialista, imperialista e aggressivo quando invece, secondo il presidente venezuelano, storicamente il Venezuela ha combattuto il colonialismo, lโimperialismo e le aggressioni dei paesi invasori. Lo dimostra il piano del grande Simรฒn Bolivar che in tutta la sua vita cercรฒ di unificare tutti i latinoamericani sotto il progetto della Grande Colombia per difendersi dallโespansione imperialista dei paesi europei e dallโimpero nordamericano. โLโEsequibo รจ parte del territorio venezuelano che si รจ conquistato e consolidato con il sangue dei nostri combattenti per la nostra indipendenzaโ ha dichiarato il primo mandatario venezuelano nei giorni passati.
Il 2 dicembre del 2023 si compiono 200 anni dalla famosa Dottrina Monroe in America Latina e la scelta di convocare questo referendum in Venezuela nello stesso periodo non sembra per niente casuale.
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L'articolo VENEZUELA. Il referendum per riprendere il territorio conteso proviene da Pagine Esteri.
Cooperazione. Dal Primo congresso alla creazione dell'INTERPOL.
(Johannes Schober)
Nei giorni in cui si festeggiano i 100 anni dell'INTERPOL, proprio a Vienna, capitale ove รจ nata, continuiamo a ripercorrere la storia della cooperazione di polizia. Dopo il Primo congresso, tenutosi nel Principato di Monaco nel 1914 ...
Si deve attendere la fine della I^ Guerra Mondiale per proseguire nelle ricerche di intese volte a implementare la collaborazione transnazionale. Un primo parziale tentativo รจ del settembre 1922: durante una riunione della polizia a New York, fu istituita la Conferenza internazionale della polizia (IPC): concepita come unโorganizzazione per promuovere e facilitare la cooperazione internazionale tra le forze di polizia, in realtร la Conferenza diede vita ad unโorganizzazione prevalentemente americana che si occupava principalmente di favorire standard di professionalitร tra le forze dellโordine locali degli Stati Uniti. L'IPC fu organizzato in modo indipendente da funzionari di polizia, in particolare all'interno del Dipartimento di polizia di New York. La cooperazione era pensata in modo da attuarsi tra i membri della Conferenza, al di fuori del contesto dei sistemi legali formali. A causa della distanza con l'Europa e altre parti del mondo e delle reti di telecomunicazioni non ancora sviluppate, e poichรฉ gli Stati Uniti non avevano ancora una polizia federale ben strutturata, le operazioni di polizia statunitensi in quel momento rimanevano isolate.
Lโiniziativa della Polizia Austriaca nel 1923, e del suo Capo Johannes Schober (Cancelliere federale dal 1921 al 1922 e dal 1929 al 1930, immagine precedente), fa sรฌ che si tenga a Vienna una nuova, la seconda, Conferenza internazionale di polizia criminale, durante la quale viene finalmente deliberata la creazione della Commissione Internazionale di Polizia Criminale, primo nucleo di quello che sarร lโattuale Interpol โ OIPC, lโorganizzazione di polizia internazionale piรน duratura.
Quella che fu allora definita ICPC (International Criminal Police Commission), fu il risultato non di una iniziativa diplomatica, ma di una proposta presa indipendentemente da funzionari di polizia di vari Paesi, principalmente europei. Lโesigenza era quella di provvedere al controllo di una criminalitร mutata alla fine del primo conflitto mondiale anche mercรฉ la maggiore apertura delle frontiere. La particolaritร รจ che la Commissione fu istituita senza la firma di un trattato internazionale o di un documento legale. Le attivitร dellโICPC sono state pianificate in occasione di riunioni di polizia e tramite corrispondenza tra funzionari di polizia, senza controllo da parte dei rispettivi Governi. Inoltre, per molto tempo dalla sua fondazione, lโICPC non ha avuto uno status giuridico riconosciuto a livello internazionale e non รจ stata formalizzata alcuna procedura legale affinchรฉ unโagenzia di polizia, piuttosto che uno Stato nazionale, acquisisse lโappartenenza alla Commissione.
Non a caso lโevento ha luogo al temine della I^ Guerra Mondiale. In tale periodo infatti emerge un aumento transnazionale e unโinternazionalizzazione del crimine: nuovi tipi di reato hanno luogo in Paesi in fase di rapido cambiamento sociale e progresso tecnologico. La Commissione istituรฌ nuovi sistemi di mezzi tecnologicamente avanzati per la comunicazione e trasmissioni dirette da polizia a polizia, in reazione alle gravose procedure legali di estradizione. Tra il 1923 e il 1938, la Commissione tenne quattordici incontri internazionali in vari Paesi europei e approfondรฌ costantemente le strutture organizzative. Nel corso degli anni, lโadesione allโICPC si andava gradualmente ampliando. Basti dire che nel 1940 la Commissione rappresentava piรน di 40 stati, tra cui la maggior parte delle potenze europee (ad esempio Francia, Germania e Italia) e alcuni Paesi non europei, come Bolivia, Iran, e Cuba.
(Michael Skubl)
Il quartier generale dellโICPC fu posto a Vienna. Nel maggio 1934, fu un funzionario della Polizia italiana, Antonio Pizzuto, a proporre che la presidenza dellโICPC risiedesse stabilmente presso la Direzione della Polizia della capitale austriaca. La mozione fu accolta e il presidente della polizia di Vienna Michael Skubl (immagine precedente) divenne il presidente dellโICPC. La sede conteneva divisioni specializzate sulla falsificazione di passaporti, assegni e valute, impronte digitali e fotografie e altri sistemi tecnici propri della polizia. Inoltre, mezzi di comunicazione diretta โda polizia a poliziaโ, come una rete radio e pubblicazioni, risultano tra i primi traguardi della neonata ICPC. Nel 1935 lโorganizzazione contava 34 Paesi membri.
โฆ continua โฆ
Le falle di sicurezza nei sistemi di documentazione giudiziaria utilizzati in cinque stati degli Stati Uniti hanno messo in luce documenti legali sensibili
L'ex responsabile del motore a razzo Blue Origin denuncia il licenziamento illegittimo per aver denunciato sulla sicurezza
La denuncia รจ stata presentata lunedรฌ presso la Corte Superiore della contea di Los Angeles. Include una narrazione dettagliata sugli sforzi del direttore del programma Craig Stoker, nell'arco di sette mesi, per aumentare le sue preoccupazioni sulla sicurezza e su un ambiente di lavoro ostile alla Blue Origin
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> instillando sempre il dubbio
Il dubbio non รจ un problema, soprattutto se paragonato alla disparitร di accesso allo studio e al lavoro determinata dal pregiudizio
> le borse di studio riservate alle studentesse del PoliMi. Un'aberrazione a mio avviso
Sono d'accordo in linea di principio, ma viviamo nel mondo reale: se il problema delle performance delle donne nelle discipline STEM, mediamente inferiori a quelle degli uomini, non รจ dovuto a cause evolutive e in un certo senso "genetiche" (un'ipotesi possibile e molto suggestiva, ma mai dimostrata) allora questo ritardo รจ dovuto a una pressione sociale sbagliata da parte della societร ed รจ quindi corretto iniziare a porre dei correttivi in tal senso, sia per quelle donne per cui il danno non รจ ancora stato fatto (bambine in etร scolare e pre-scolare), sia per quelle per cui il danno รจ stato realizzato
Sfatare i 10 principali miti su mastodon
Il punto, perรฒ, รจ questo: ci sono molti miti e voci che circolano all'interno della base utenti di Mastodon che fraintendono o falsificano notevolmente le informazioni sulla piattaforma. Nell'interesse di correggere la situazione su un gran numero di cose, abbiamo stilato un elenco dei miti sui mastodonti piรน pervasivi.
10. Mastodon non ha algoritmi, perchรฉ gli algoritmi sono pessimi
9.Mastodon รจ la stessa cosa del Fediverso
8. Non ci sono nazisti su Mastodon
7. Mastodon dovrebbe evitare le funzionalitร dei social network piรน popolari, perchรฉ sono vettori di abusi
6. Mastodon rispetta la tua privacy ed รจ l'ideale per comunicazioni sicure
5. Se ti trovi su un server scadente, puoi facilmente spostarti su uno buono
4. Mastodon e il Fediverso funzionano sostanzialmente come la posta elettronica.
3. Mastodon รจ molto piรน bello di altri posti!
2. Mastodon รจ compatibile con ActivityPub
1. Mastodon รจ facile da usare!
Mastodon e il Fediverso funzionano sostanzialmente come la posta elettronica.
Perchรฉ sarebbe un mito questo?
@onitoring il post spiega che ciรฒ che viene effettivamente inviato sono i payload JSON, che vengono inviati alla MultiInbox di un server, quindi diffusi ai file Inbox
Inoltre il server ActivityPub importa tutta una serie di contenuti che non sono visibili solo a chi ha fatto l'iscrizione su quei contenuti, ma anche agli altri utenti dell'istanza. Il sistema quindi ricorda abbastanza un server mail, ed รจ utile come esempio, ma รจ estremamente piรน complesso
Cooperazione. Un po' di storia. La seconda parte. Dal white slave traffic al Primo congresso.
(Locandina di un film sul white slave traffic)
Nella parte precedente abbiamo raccontato degli albori della cooperazione internazionale di polizia.
Un altro focus delle attivitร di polizia internazionale a conclusione dellโOttocento โ allorquando il tema esordisce con grande forza nel dibattito pubblico โ fu posto sulla prostituzione internazionale, definita inizialmente โcommercio delle schiave biancheโ (white slavery, immagine precedente).
Si trattava di un fenomeno criminale piuttosto esteso, coinvolgente donne maggiorenni ed anche minorenni, che necessitava di una risposta a livello internazionale. Furono soprattutto inchieste giornalistiche ad evidenziare episodi di vendita da parte delle famiglie o di rapimenti di giovani costrette a prostituirsi, in Inghilterra, Francia, Stati Uniti, tanto da divenire argomento di rilievo, che suscitava notevole interesse nei lettori.
Un primo International Congress on the White Slave Trade si tenne a Londra il 21, 22 e 23 giugno del 1899, con la partecipazione di delegati provenienti da Austria, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Russia, Svezia, Svizzera, la stessa Gran Bretagna e Stati Uniti, su iniziativa della National Vigilance Association, una โassociation of men and women to enforce and improve the laws for the repression of criminal vice and public immorality, to check the causes of vice, and to protect minorsโ, considerata l'organizzazione piรน importante per la lotta contro il traffico sessuale nella Gran Bretagna di fine secolo.
Una piรน rilevante conferenza internazionale sulla tratta di prostitute fu organizzata dalle autoritร francesi a Parigi il 15 luglio 1902. In un successivo incontro sempre nella capitale francese nel 1904, fu firmato lโโAccordo internazionale per la soppressione del traffico di schiave biancheโ dai Governi di 12 Paesi europei. Ancora a Parigi il 4 maggio 1910, la โConvenzione internazionale per la soppressione del traffico di schiave biancheโ fu firmata da 13 nazioni, tra cui la maggior parte dei Paesi che avevano sottoscritto sei anni prima. La โConvenzione internazionale per la repressione della tratta delle donne e dei fanciulliโ, firmata a Ginevra nel 1921, auspicava un coordinamento internazionale ed accordi per le estradizioni degli imputati. Ratificata dall'Italia nel 1923, la Convenzione porterร alla costituzione dellโUfficio Centrale per la repressione della tratta delle donne e dei fanciulli presso la Direzione Generale della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno.
(Alberto I di Monaco)
La prima iniziativa del XX secolo per istituire formalmente una organizzazione internazionale di polizia su questioni di natura non politica fu presa al Primo Congresso della Polizia Criminale Internazionale a Monaco, dal 14 al 18 aprile 1914. Aderirono 24 Paesi, su convocazione del Principe Alberto I di Monaco (Immagine precedente[i][/i]).
Lโincontro si concentrรฒ sulla applicazione della legge penale. Le discussioni al Congresso si svolsero esclusivamente allโinterno di un quadro giuridico, compresi i dibattiti su accordi di diritto internazionale, come le procedure di estradizione, il perfezionamento dei metodi di identificazione e la costituzione di uno schedario centrale nazionale.
Le proposte che riguardavano misure di polizia furono discusse quindi solo in funzione di principi giuridici.
Il Congresso non portรฒ ad istituire unโorganizzazione di polizia internazionale, soprattutto perchรฉ lโincontro non era stato organizzato da dirigenti di polizia, ma da politici e da funzionari legali. Rimase comunque il corpus delle intenzioni dei partecipanti, definito come โle 12 volontร โ, un lascito che servirร da base per la successiva iniziativa di Vienna, di cui parleremo nella parte successiva.
Si parte dal migliorare i contatti diretti tra le forze di polizia dei diversi Paesi, mediante speditezza tecnica di comunicazione e la scelta di un linguaggio comune per armonizzare gli scambi di informazione. Il francese fu designato come lingua internazionale, seppure lโesperanto sia menzionato come una possibilitร per il futuro, se fosse diventato sufficientemente diffuso: cosa che โ come sappiamo โ non avverrร .
La formazione รจ considerata vitale, sia in termini di studio di scienze forensi per gli studenti di giurisprudenza, sia in termini di pratica investigativa per gli agenti di polizia. Tra le โvolontร โ, la necessitร di creare un sistema internazionale, standardizzato e centralizzato di schedatura dei criminali. Infine, lโestradizione รจ un punto chiave di discussione al Congresso, con quattro โdesideriโ relativi a questo argomento: i partecipanti riconoscono la necessitร di un trattato di estradizione modello e la trasmissione rapida delle richieste, che devono fungere da base per lโarresto provvisorio.
โฆ continua โฆ
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Weekly Chronicles #56
Questo รจ il numero #56 delle Cronache settimanali di Privacy Chronicles, la newsletter che parla di sorveglianza di massa, crypto-anarchia, privacy e sicurezza dei dati.
Nelle Cronache della settimana:
- Catholic Laity and Clergy for Renewal, lโorganizzazione cattolica che spia i preti gay
- In UE arriva il Data Act: aprirร le porte al โdata-communismโ
- I passaggi di stato dellโinformazione
Nelle Lettere Libertarie: La strisciante minaccia delle leggi contro lโhate speech
Rubrica OpSec: una guida dettagliata per (provare a) rimanere anonimi online
Catholic Laity and Clergy for Renewal, lโorganizzazione cattolica che spia i preti gay
Unโorganizzazione โnoprofitโ cattolica ha investito piรน di 4 milioni di dollari per spiare ed esporre i preti gay. ร la Catholic Laity and Clergy for Renewal e ha una missione: assicurarsi che i preti rispettino il voto di castitร .
Per farlo non hanno assoldato oscuri hacker col cappuccio ricercati dallโINTERPOL, ma si sono limitati a comprare dataset aggregati da alcuni dei numerosi data broker che lavorano con il sistema RTB (Real-Time Bidding) โ una pietra miliare della pubblicitร online.
Il sistema RTB รจ la tecnologia che oggi permette di mettere allโasta spazi pubblicitari online in tempo reale, ad esempio mentre un utente cerca una pagina web o utilizza unโapp sul telefono. Poichรฉ gli spazi pubblicitari sono profilati, per funzionare ha bisogno di enormi quantitร di dati aggregati, come:
- Dati demografici: informazioni che riguardano lโetร , il sesso, lโeducazione e lโambito lavorativo e famigliare delle persone
- Abitudini: dati legati alle abitudini online, come ricerche, click, e cosรฌ via
- Uso di app: le app raccolgono enormi quantitร di dati di utilizzo che poi sono usati per profilare ulteriormente le persone
- Geolocalizzazione: informazioni che riguardano la posizione del dispositivo usato per navigare o per usare lโapp, in un determinato momento
- Informazioni sul dispositivo: dettagli tecnici sul dispositivo usato per navigare o per usare lโapp
Questi possono essere facilmente acquistati da aziende di data brokering il cui business model รจ raccogliere e rivendere tutte o alcune categorie di questi dati. Un mercato molto florido รจ quello dei dati di geolocalizzazione dei dispositivi. Una volta ottenuti, non serve altro che qualche capacitร tecnica di analisi per intrecciare e correlare i dataset e cercare di identificare le persone a cui si riferiscono. ร un poโ come costruire un puzzle.
In questo caso, lโorganizzazione ha comprato alcuni database specifici per le app di dating gay per cercare di identificare i membri del clero che ne fanno uso. Il caso piรน noto รจ quello di Jeffrey Burril, segretario generale dellโAmerican Bishopsโ Conference, che รจ stato esposto e costretto poi a dimettersi.
Il lavoro di Catholic Laity and Clergy for Renewal ci insegna che contro un attaccante con sufficienti risorse e tempo a disposizione non cโรจ privacy o anonimato che tengano. Neanche gli amici piรน cypherpunk potrebbero dirsi al riparo da attacchi di re-identificazione mirati di questo tipo. Se agli enormi dataset oggi facilmente disponibili aggiungiamo anche le potenzialitร OSINT dellโintelligenza artificialeโฆ la frittata รจ fatta e le agenzie di intelligence banchettano.
In UE arriva il Data Act: aprirร le porte al โdata-communismโ
In UE รจ stato da poco approvato il testo del nuovo regolamento chiamato Data Act. Se avete lโimpressione che esca un regolamento sui โdatiโ ogni due settimane, รจ perchรฉ piรน o meno รจ cosรฌ. Da circa 3 anni lโUE รจ impegnata in una forsennata corsa verso la regolamentazione del cosiddetto โmercato digitaleโ, di cui i dati sono la prima risorsa.
noyb presenta un reclamo GDPR contro Meta per "Pay or Okay" Meta addebita fino a 251,88 euro per rispettare il diritto fondamentale alla privacy degli utenti dell'UE. Si tratta di una violazione del GDPR
FPF and The Dialogue Release Collaboration on a Catalog of Measures for โVerifiably safeโ Processing of Childrenโs Personal Data under Indiaโs DPDPA 2023
Today, the Future of Privacy Forum (FPF) and The Dialogue released a Brief containing a Catalog of Measures for โVerifiably Safeโ Processing of Childrenโs Personal Data Under Indiaโs Digital Personal Data Protection Act (DPDPA) 2023.
When Indiaโs DPDPA passed in August, it created heightened protections for the processing of personal data of children up to 18. When the law goes into effect, entities who determine the purpose and means of processing data, known as โdata fiduciaries,โ will need to apply these heightened protections to childrenโs data. Under the DPDPA, there is no further distinguishing between age groups of children, and all protections, such as obtaining parental consent before processing a childโs data, will apply to all children up to 18. However, the DPDPA stipulates that if the processing of personal data of children is done โin a manner that is verifiably safe,โ the Indian government has the competence to lower the age above which data fiduciaries may be exempt from certain obligations.
In partnership with The Dialogue, an emerging research and public-policy think-tank based in New Delhi with a vision to drive a progressive narrative in Indiaโs policy discourse, FPF prepared a Brief compiling a catalog of measures that may be deemed โverifiably safeโ when processing childrenโs personal data. The Brief was informed by best practices and accepted approaches from key jurisdictions with experience in implementing data protection legal obligations geared towards children. Not all of these measures may immediately apply to all industry stakeholders.
While the concept of โverifiably safeโ processing of childrenโs personal data is unique to the DPDPA and not found in other data protection regimes, the Briefโs catalog of measures can aid practitioners and policymakers across the globe.
The Brief outlines the following measures that can amount to โverifiably safeโ processing of personal data of children, proposing additional context and actionable criteria for each item:
1. Ensure enhanced transparency and digital literacy for children.
2. Ensure enhanced transparency and digital literacy for parents and lawful guardians of very young users.
3. Opt for informative push notifications and provide tools for children concerning privacy settings and reporting mechanisms.
4. Provide parents or lawful guardians with tools to view, and in some cases set, childrenโs privacy settings and exercise privacy rights.
5. Set account settings as โprivacy friendlyโ by default.
6. Limit advertising to children.
7. Maintain the functionality of a service at all times, considering the best interests of children.
8. Adopt policies to limit the collection and sharing of childrenโs data.
9. Consider all risks of processing their personal data for children and their best interests via thorough assessments.
10. Ensure the accuracy of the personal data of children held.
11. Use and retain personal data of children considering their best interests.
12. Adopt policies regarding how childrenโs data may be safely shared.
13. Give children options in an objective and neutral way, avoiding deceptive language or design.
14. Put in place robust internal policies and procedures for processing personal data of children and prioritize staff training.
15. Enhance accountability for data breaches through notifying the parents or lawful guardians and adopting internal policies such as Voluntary Undertaking if a data breach occurs.
16. Conduct specific due diligence with regard to childrenโs personal data when engaging processors.
We encourage further conversation between government, industry, privacy experts, and representatives of children, parents, and lawful guardians to identify which practices and measures may suit specific types of services and industries, or specific categories of data fiduciaries.
Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta lโIC n.2 di Sinnai, in provincia di Cagliari, che sarร una delle 212 nuove scuole costruite grazie al #PNRR. I lavori di demolizione del plesso sono partiti il 22 novembre e dureranno circa un mese.Telegram
ร disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dellโIstruzione e del Merito.
๐ถ "Educazione alle relazioni", 15 milioni per i percorsi per le scuole.
Ministero dell'Istruzione
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Ministero dell'Istruzione
Oggi, #25novembre, ricorre in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.Telegram
In questi giorni al Job&Orienta siete stati tantissimi a venirci a trovare al nostro stand. Vi aspettiamo anche domani!
๐น Qui il video per rivivere insieme la 32esima edizione โถ๏ธ youtu.be/b0ScszjnUYw
๐ท Qui lโalbum โถ๏ธ flickr.
Ministero dell'Istruzione
In questi giorni al Job&Orienta siete stati tantissimi a venirci a trovare al nostro stand. Vi aspettiamo anche domani! ๐น Qui il video per rivivere insieme la 32esima edizione โถ๏ธ https://youtu.be/b0ScszjnUYw ๐ท Qui lโalbum โถ๏ธ https://www.flickr.Telegram
informapirata โ
in reply to Andrea Russo • • •dichiarazioni irresponsabili
@politica
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El Salvador
in reply to informapirata โ • • •โThe more we support Ukraine, the faster the war will end."
Sicuramente. ๐คโ ๏ธ
informapirata โ
in reply to El Salvador • • •Irrersponsabili ("We should also be prepared for bad newsโ), fallaci (โThe more we support the Ukraine, the faster the war will end.") e dannose (โWeโre not able to work as closely together as we shouldโ).
Questo ennesimo scarto del laburismo mercantilista europeo (รจ una via di mezzo tra Prodi e D'Alema) si dimostra un segretario generale NATO scadente (oltre che scaduto: ilpost.it/2023/07/05/jens-stolโฆ)
Il mandato di Jens Stoltenberg come segretario generale della NATO รจ stato prorogato fino allottobre del 2024
Il PostRozaลญtuno likes this.