Leone XIV: nomina il card. Christoph Schönborn suo inviato speciale al 350° anniversario della cappella della Madonna nera di Colonia
Il Papa ha nominato il card. Christoph Schönborn, arcivescovo emerito di Vienna, suo inviato speciale alla celebrazione del 350° anniversario della dedicazione della Cappella della Madonna Nera di Santa Maria alla Kupfergasse in Köln (Germania), che …
La povertà educativa costa troppo: “Danno da 48 miliardi di euro per giovani inattivi”
[quote]ROMA – Che l’emarginazione sociale dei giovani passi in larga parte dell’esclusione dai cicli scolastici e universitari è ormai ampiamente dimostrato. Eppure non smettono di stupire – in negativo –…
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Francia, il giorno del giudizio (Il Fatto del giorno)
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Attacco a Gerusalemme: 6 morti. Hamas: “Terroristi eroi”. Israele: presto uragano su Gaza
[quote]GERUSALEMME – È di sei morti e 15 feriti, di cui almeno sette in gravi condizioni, il bilancio provvisorio dell’attentato terroristico nella parte nord di Gerusalemme, al Ramot Junction. Due…
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Francia, Bayrou alla prova della fiducia. Macron cerca altro premier per evitare le urne
[quote]PARIGI – È il giorno della verità per il primo ministro francese François Bayrou. Oggi affronterà i deputati in Assemblée Nationale dopo aver chiesto la fiducia sulla sua politica generale…
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Regionali, Pd annuncia i nomi dei candidati. M5S: “Comportamento sgarbato ma va bene così”
[quote]ROMA – Mentre il centrosinistra cerca di lasciarsi alle spalle il momento di tensione sulla vicenda Decaro, il Pd getta benzina sul fuoco annunciando a sorpresa i nomi dei candidati…
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Sinner perde Us Open e numero uno nel ranking: “Sono stato prevedibile”
[quote]NEW YORK – Jannik Sinner cade di nuovo e lo fa ancora contro Carlos Alcaraz. Quella agli US Open di New York però, è sembrata una finale diversa dalle altre,…
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Trump: “Parlerò con Putin”. Mosca: “Le sanzioni non ci fermeranno”
MOSCA – “Nessuna sanzione potrà far cambiare posizione la Russia”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha chiuso le porte a Donald Trump a seguito delle dichiarazioni del presidente…
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Foglietta, Bosso e De André: lo spettacolo unito per Gaza: “Palestina libera subito”
[quote]ROMA – “Dobbiamo svegliarci, dobbiamo lottare, dobbiamo unirci, dobbiamo essere militanti per salvare l’umanità”. L’attrice Anna Foglietta continua così il suo supporto alla causa palestinese dalla prima serata Marzamemi Cinefest,…
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Università, borse di studio percepite senza diritto. Danno per oltre 1 milione di euro
[quote]ROMA – L’ultima truffa ai danni dello Stato riguarda l’assegnazione delle borse di studio per l’università. Secondo i controlli della Guardia di Finanza e del Ministero dell’Università e della Ricerca,…
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Argentina, volano i peronisti: primo stop di Milei alle elezioni di Buenos Aires
[quote]BUENOS AIRES – Emergono i dati ufficiali delle elezioni provinciali della capitale argentina e il risultato per il partito del presidente ultraliberista Javier Milei (La Libertad Avanza) è schiacciante. La…
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Torino, cade cestello di una gru: un morto e un ferito. Il sindaco: “Ennesima tragedia”
[quote]TORINO – Questa mattina a Torino un operaio è morto e un altro è rimasto ferito in un incidente sul lavoro in via Genova. Secondo le prime informazioni la vittima,…
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L’unità dei cristiani
Il secondo volume della collana L’unità dei cristiani. Storia di un desiderio. XIX-XXI secolo, curata da Luca Ferracci e promossa dalla Fondazione per le scienze religiose (Fscire), si distingue come un contributo di assoluto rilievo nel panorama degli studi ecumenici. Intitolato Cammini di comunione, il volume affronta una fase cruciale del percorso ecumenico cristiano: quella che va dalla nascita del Consiglio ecumenico delle Chiese nel 1948 fino alla fine della «guerra fredda», includendo momenti fondativi come il Concilio Vaticano II e i principali dialoghi teologici bilaterali e multilaterali del secondo Novecento.
L’approccio adottato si discosta consapevolmente da una cronaca lineare degli eventi. La prospettiva scelta è quella di una storia del desiderio di unità tra i cristiani, inteso come forza teologica, spirituale e culturale che ha attraversato secoli e generazioni. Il volume si articola in due sezioni principali: «Le idee. In preparazione dell’imprevisto» e «Tempus visitationis. La primavera dell’ecumenismo».
La prima parte esplora le radici spirituali e intellettuali dell’ecumenismo, soffermandosi su figure come Paul Couturier, Dietrich Bonhoeffer, Karl Barth e su iniziative pionieristiche come le Giornate ecumeniche di Chevetogne o la Conferenza di Tambaram (1938). Ne emerge un quadro dinamico, in cui l’ecumenismo si configura come risposta teologica e antropologica alle fratture della modernità.
La seconda parte del volume si concentra sul consolidamento istituzionale del movimento ecumenico: la creazione del WCC (Consiglio Ecumenico delle Chiese), i gesti profetici di san Giovanni XXIII e Athenagoras, l’istituzione del Segretariato per l’unità dei cristiani, l’interazione tra Chiese nel contesto della «guerra fredda». Di particolare rilievo è l’attenzione riservata a esperienze ecclesiali «di frontiera», come Taizé, Bose, Chevetogne, che hanno incarnato forme originali di comunione e dialogo, spesso anticipando i tempi delle istituzioni ufficiali.
Il Curatore, con competenza metodologica e sensibilità teologica, non nasconde le ambivalenze del processo ecumenico. Il passaggio dalla fase profetica a quella istituzionale ha comportato anche rischi di burocratizzazione, appiattimento e perdita di tensione escatologica. Il volume segnala, in particolare a partire dagli anni Ottanta, una fase di rallentamento: i documenti frutto dei dialoghi – come il BEM (Battesimo Eucaristia Ministero) o le dichiarazioni dell’ARCIC (Commissione internazionale anglicano-cattolica) – faticano a essere recepiti, e nuove questioni etiche e culturali – sull’identità sessuale, l’ordinazione delle donne, l’autorità magisteriale – accentuano le divisioni, più ancora delle tradizionali divergenze dottrinali. Si registra inoltre un ritorno a posizioni confessionali rigide, spesso sostenute da movimenti fondamentalisti e identitari.
Questa lettura si accompagna a una lucida proposta ermeneutica: l’unità dei cristiani non è un traguardo amministrativo né un progetto strategico, ma un cammino spirituale, segnato da conversioni reciproche, da pazienza storica e da vigilanza teologica. Il desiderio di unità va compreso come realtà viva, che attraversa e a volte sopravvive agli apparati ecclesiastici. È questo desiderio, più che le strutture, a rappresentare la vera forza del movimento ecumenico.
Il valore del volume risiede anche nella sua impostazione scientifica: multidisciplinare, interconfessionale, fondata su fonti documentarie e interpretazioni di lungo periodo. Gli AA. dei contributi provengono da diversi ambiti teologici e storici, rappresentando la varietà delle confessioni cristiane. L’opera si presenta dunque come un tassello imprescindibile non solo per comprendere il passato dell’ecumenismo, ma anche per riflettere sulle sue prospettive future.
In un contesto contemporaneo segnato da nuove polarizzazioni, dal riemergere di barriere confessionali e dall’avanzare della secolarizzazione, Cammini di comunione ricorda che l’unità è ancora un desiderio attuale, benché fragile. La forza della proposta editoriale di Ferracci risiede proprio nel mostrare come questo desiderio, se custodito con consapevolezza critica e apertura spirituale, possa ancora rappresentare una risorsa profetica per il cristianesimo del XXI secolo.
In conclusione, si tratta di un volume di grande valore storiografico e teologico, destinato a costituire un punto di riferimento stabile per chi studia il fenomeno ecumenico e, più in generale, per chi si interroga sulla possibilità della comunione tra le Chiese cristiane in un tempo di crisi e trasformazione. Una lettura indispensabile per studiosi, pastori, credenti e per tutti coloro che, con intelligenza e speranza, rifiutano di rassegnarsi alla frammentazione della fede cristiana.
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Leone XIV: ai giovani, “non sciupare la vita”
“I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”.
Leone XIV: “due santi dei nostri giorni innamorati di Gesù”, Frassati “una luce per la spiritualità laicale”
"Un giovane dell’inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per lui”. Così il Papa ha definito Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, che oggi diventano santi.
Frassati: card. Semeraro, “fede profonda, pagò il suo coinvolgimento nell’associazionismo cattolico”. Letta la biografia in apertura del rito - AgenSIR
“Ricevette l’abito del Terz’Ordine domenicano col nome di fra Girolamo”. Con queste parole, tratte dalla biografia ufficiale, il card.Riccardo Benotti (AgenSIR)
Oltre le sbarre, il fratello
Figura di riferimento e di provocazione per cattolici e non credenti dai tempi dell’antifascismo e della Resistenza, don Primo Mazzolari continua a parlare con voce chiara e profetica. Questo volume, curato da don Bruno Bignami e don Umberto Zanaboni, illumina un aspetto meno noto ma straordinariamente attuale del suo pensiero: la riflessione sul carcere e sulla dignità di chi ha sbagliato. In questi testi – articoli, pubblici interventi e omelie –, don Mazzolari ci guida in un viaggio scomodo, ma necessario: ci invita a guardare oltre le sbarre per riconoscere nei carcerati, prima della colpa, la persona. Non il «detenuto», non il «reo», ma il «fratello», anticipando un tema e un percorso complementare al processo, oggi presente anche nella recente riforma con l’introduzione dei princìpi della giustizia riparativa, nella convinzione che «la giustizia è nelle mani di pochi, la misericordia è nelle mani di tutti» (p. 31).
La scelta del linguaggio non è mai neutra; è una dichiarazione teologica e politica che interpella la coscienza credente e quella civile: «Chi non crede alla redimibilità di una creatura umana non è cristiano» (p. 45). Una posizione lineare e per molti aspetti rivoluzionaria, che pone al centro del discorso sulla giustizia non la punizione, bensì la possibilità del pentimento e del riscatto.
Don Mazzolari non era un cappellano delle carceri (il carcere l’aveva conosciuto subendo due arresti nel 1944, con l’accusa di aver favorito l’attività partigiana), eppure il suo sguardo verso chi è detenuto è intriso di empatia e misericordia, radicate nel Vangelo (cfr Mt 25,36) e alimentate dalla consapevolezza che ogni uomo, anche il più lontano, rimane figlio di Dio. Al termine della Seconda guerra mondiale, è emblematica la sua scelta di recarsi a celebrare la Messa in un carcere dove sono rinchiusi molti fascisti, esprimendo «la sua fraternità verso le persone che fino a poche settimane prima sarebbero state disposte ad arrestarlo e a ucciderlo» (p. 15). La giustizia che egli invoca è una giustizia «fraterna», che non si esaurisce nella pena, ma guarda alla possibilità di redenzione, con la consapevolezza che tutto ciò può implicare rischi e impopolarità.
Il libro è in piena sintonia con l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti, dove la fraternità è proposta come fondamento di ogni relazione sociale e politica. La Chiesa, secondo don Mazzolari, deve essere non solo madre, ma anche casa di riconciliazione, capace di accompagnare chi ha sbagliato verso una nuova possibilità di vita. In questo senso, conserva tutta la sua attualità la riflessione che il parroco di Bozzolo propone sul destino dei detenuti dopo la loro scarcerazione. Una volta scontata la pena, questa sembra proseguire in un contesto sociale in cui risulta molto difficile un reinserimento: «E, se nessuno l’accoglie, quando egli fa ritorno nel mondo, se non gli facciamo posto nella casa, nel lavoro, in chiesa, se lo respingiamo ai margini della società, perché una volta ha sbagliato, poiché nessuno rimane solo quaggiù, dove egli andrà?» (p. 82).
I Curatori del libro offrono una guida chiara alla lettura dei testi, valorizzando l’impatto spirituale e sociale delle parole di don Mazzolari. Parole dirette, profetiche e profondamente umane di un pastore appassionato, che non teme di criticare istituzioni e consuetudini quando queste tradiscono il Vangelo.
Il libro contiene un invito alla conversione dello sguardo: è un appello rivolto a credenti e non credenti a non cedere alla tentazione dell’indifferenza o della condanna definitiva. In un tempo in cui le carceri restano luoghi di sofferenza, marginalità e talvolta di oblio, la testimonianza di don Mazzolari, incentrata su un Vangelo mai edulcorato, si mantiene incisiva e drammaticamente attuale, invitando a tornare a credere nella forza trasformatrice della misericordia.
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