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Ci sono anche due donne tra le nuove nomine nel Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Il Papa – rende noto oggi la Sala Stampa della Santa Sede – ha nominato nuovi membri del citato dicastero pontificio mons.


“Appreso con tristezza della perdita di vite e dell’ampia distruzione causata dagli incendi vicino a Los Angeles”, il Papa, in un telegramma inviato – tramite il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – a mons. José H.


“Il Giubileo è un nuovo inizio, la possibilità per tutti di ripartire da Dio. Col Giubileo si incomincia una via, una nuova tappa”.



Scritto per essere cantato, e per questo “Cantico”, perché solo la liberazione della voce in una musica che oltrepassi le retoriche letterarie e che si lasci trasportare dall’ “aere” e da “frate sole” potrebbe comunicare l’indicibile.


"Non dimenticate: Dio perdona sempre, Dio perdona tutto". Lo ha ribadito il Papa, salutando i pellegrini di lingua portoghese, dopo la catechesi della prima udienza generale in Aula Paolo VI.


“Sono molti gli Erode che ancora contrastano il Regno di Dio”. Ne è convinto il Papa, che nella prima udienza giubilare, pronunciata in Aula Paolo VI, ha affermato che “Gesù ci mostra la strada nuova delle Beatitudini, che sono la legge sorprendente …


“Ricominciare, questa è la parola”. Lo ha detto il Papa, che nella prima udienza giubilare ha esortato i fedeli che affollano l’Aula Paolo VI a ripeterla insieme a lui a più riprese.


Francesca Martini ha ricondiviso questo.


La bellezza assoluta della semplicità. Con #MichelangeloPistoletto a parlare di come l’arte può cambiare questo nostro mondo spaccato.

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Con e senza Dio


Come suggerisce lo stesso titolo del libro, il tema riguarda una possibile relazione tra le due prospettive considerate comunemente in opposizione. Alla base di questo possibile dialogo vi è l’argomento teologico, che è ciò che permette di dischiudere una dimensione di riconoscimento. Lo scopo del testo è un dialogo che si sviluppa su molteplici piani e che interroga maestri del pensiero filosofico occidentale, come pure il lettore stesso, invitato ad aprirsi a una questione tanto inattuale quanto costitutiva dell’umana esistenza: «La filosofia non è sempre mossa da divina mania e sempre condannata a un destino inattuale?» (p. 6).

Proprio il concetto di inattualità risulta fondamentale in questo volume, che in sei capitoli percorre un itinerario che va dalla riproposizione della domanda filosofica, intesa come domanda su Dio, sino alla presa di coscienza che tale interrogarsi risulta essere costitutivo dell’essenza stessa dell’umano.

Il primo capitolo presenta e sintetizza i concetti cardine dell’intera trattazione successiva: viene introdotta la critica al solipsismo, per mezzo del quale il soggetto razionale recide ogni possibile genuina relazionalità fondata sulla reciprocità, come pure il tema del silenzio, della perenne e ricca ascosità, che contraddistingue il contenuto primo dell’indagine filosofica. Questa indagine, afferma l’A., è un «restare affamati, assetati, sempre in ricerca inesausta, mai arrivati» (p. 25). La domanda filosofica è allora contraddistinta da un perenne dinamismo e ritrova la propria autenticità quando richiama l’identità intrinseca tra filosofia e teologia.

Ma questo tema non sembra interessare un’epoca prevalentemente contraddistinta dall’immediatezza, dal calcolo e dalla ricerca dell’utile, così da risultare «inattuale». La questione allora diventa: è utile oggi porre la domanda su Dio? Viviamo nel tempo in cui Dio è morto, in cui la questione teologica sembrerebbe non rispondere effettivamente alle sfide della vita. Ci si potrebbe però chiedere quale Dio sia effettivamente morto. Il tristo annuncio nietzschiano è sintomo del fallimento di quella prospettiva solipsistica che aveva eretto il dio razionale a causa prima della tradizione filosofica occidentale moderna. Ma questo dio è appunto morto, resta indifferente rispetto alle richieste di aiuto dell’individuo, chiuso nella sua impersonale perfezione.

Diviene fondamentale allora andare oltre la figura di questo dio razionale, per poter recuperare la genuina dimensione di razionalità con il Dio personale, vivo nella sua misteriosa assenza. Il nostro tempo ci conduce a ripensare la ricerca di Dio, rinunciando a ogni tentativo di determinarlo come oggetto della dimostrazione. Scrive Moschini: «Quello che invece mi pare che accada non è un abbandono della teo­logia, quanto invece il progressivo processo di distacco da quell’idea di un Dio razionalmente inteso, logicizzato, definito, giustificato, […] piuttosto che come concetto che rimanda a un universo relazionale» (p. 33).

Eppure, una domanda ulteriore potrebbe essere posta: l’ateo è escluso da questa possibilità di intraprendere la domanda filosofica? L’A. intende mostrare che la domanda filosofica, seppur di carattere teologico, è contraddistinta da un’intrinseca dimensione dialogica, tale che anche il rifiuto che caratterizza la posizione dell’ateo presupponga la necessità di addentrarsi all’interno della questione stessa: la domanda non risulta essere estranea neanche alla persona che la giudica inutile, perché tale giudizio presuppone, seppur con esito negativo, un confronto, un dialogo appunto. Quindi Moschini afferma: «Non l’ateo è il nemico della fede, ma l’indifferenza! E questa è il maggior pericolo per essa. Non il contrasto e l’impossibilità di assurgere oltre, ma la mancanza della mancanza di Dio è la condizione più spregevole e incostante che ci lega a un finitismo opprimente ed oppressivo» (p. 120).

Una prospettiva che, di fatto, vuole rilanciare un richiamo a una fede che non è avversa alla ragione, ma che insieme a essa possa costituire un dialogo per riscoprire il senso dell’umano. Una questione in grado di affrontare le sfide che porta l’indifferenza, l’esito della morte di Dio e del dilagare dell’utile. La domanda filosofica allora, che nella lettura dell’A. è inequivocabilmente la domanda su Dio, è ciò che permette di riscoprire la vitalità e la bellezza dell’esistenza in un tempo contraddistinto dalla guerra, dalla crisi economica e dai problemi sociali.

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Nella Valle del Bisenzio si celebra l’inizio del Giubileo con una messa solenne presieduta dal vescovo di Prato Giovanni Nerbini nella pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Vernio.

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Sabato 18 gennaio torna per il secondo anno l’appuntamento con Vespri d’organo in Cattedrale, elevazioni musicali introdotte da riflessioni spirituali di mons. Severino Dianich e mons. Roberto Filippini.

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“Pellegrini di speranza” è il tema scelto dal Rabbinato d’Italia e dalla Cei per la 36ª Giornata per l’approfondimento del dialogo tra cattolici ed ebrei.


Venezuela, oggi l’insediamento di Maduro. Usa e Italia appoggiano Gonzalez

[quote]CARACAS – Oggi è il giorno del giuramento in Venezuela . Ci sono però due contendenti al Palazzo di Miraflores: uno detiene il potere, l’altro ha l’appoggio popolare e internazionale.…
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Bici lanciata dai Murazzi a Torino, 16 anni alla ragazza che guardava

TORINO – Condannata la ragazza maggiorenne che a Torino guardava i propri amici lanciare dai Murazzi – gli approdi e le arcate delle barche localizzate sulla sponda ovest del Po…
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A pochi giorni dall’inizio della nuova edizione del corso di formazione in Insegnamento sociale della Chiesa dal titolo “Giubileo 2025, quale contributo dell’insegnamento sociale della Chiesa?” c’è ancora la possibilità di potersi iscrivere.



La Terra ha la febbre: il 2024 è l’anno più caldo della storia

ROMA – Il riscaldamento globale torna al centro del dibattito dopo le rivelazioni scientifiche di Copernicus. Il servizio meteo dell’Unione europea attesta che il 2024 è stato l’anno più caldo…
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Ucraina, il Cremlino conferma: “Putin aperto a un contatto con Trump”

WASHINGTON – Il capo di stato Vladimir Putin è pronto ad avere contatti con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. La conferma arriva dal portavoce russo Dmitry Peskov,…
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Calo delle vendite a novembre. Scendono volume e valore. Male i beni alimentari

[quote]Il rapporto diffuso oggi dall'Istat parla di un trend negativo rispetto al volume delle vendite nel mese di novembre
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“Un altro anno, il 2025, è alle porte. Sua Santità, Papa Francesco, lo ha dichiarato anno giubilare. Ci porterà la pace che tanti popoli del mondo desiderano? Oppure - nonostante i nostri migliori sforzi diplomatici - il 2025 sarà una prosecuzione de…


Los Angeles continua a bruciare. 180 mila sfollati

LOS ANGELES – “Gli incendi di Los Angeles sono i più devastanti della storia”. Così si è espresso il presidente uscente Joe Biden in riferimento allo stato di emergenza che…
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Caos età pensionabile, per la Lega l’aumento Inps “non ci sarà”. Fornero: “Impensabile ridurre”

[quote]La smentita dell'Inps dopo la denuncia della Cgil. Duro il commento dell'ex ministra del lavoro Elsa Fornero: "Salvini fa solo propaganda"
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"I giovani sono i primi pellegrini della speranza! Hanno sete di significato, di autenticità e di incontri veri. Ma state attenti, cercate che i giovani si incontrino con gli anziani, perché anche gli anziani sono testimoni della speranza".


Djokovic, la rivelazione shock: “Nel 2022 mi hanno avvelenato”

MELBOURNE – “Mi hanno avvelenato con piombo e mercurio”. A distanza di tre anni, il tennista Novak Djokovic torna sul caso dell’espulsione dall’Australia per il suo status vaccinale, rivelando altri…
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Il cinema parte forte nel 2025. Si torna ai livelli pre-Covid

[quote]Con quasi 122 milioni di euro al box office il cinema italiano nel 2024 ha incassato una cifra pari al 2017-2019 tornando a livelli pre-Covid
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"Ogni vita umana ha una dignità inalienabile. Con il vostro impegno, voi proclamate che nessuno è inutile, nessuno è indegno, che ogni esistenza è un dono di Dio da accogliere con amore e rispetto".


“Cari bambini e ragazzi, per me siete segni di speranza. E perché? Perché sono sicuro che in voi è presente Gesù. E dove c’è Lui, c’è la speranza che non delude!”.


Cancellare i debiti e costruire un modello economico basato su giustizia e solidarietà. Due azioni non impossibili, se a muoverle c’è la volontà delle nazioni cosiddette più avanzate, e ribadite nel messaggio che Francesco ha dedicato alla 58ª Giorna…


Conosci te stesso e conoscerai te stesso e Dio


Il filosofo Marco Vannini in questo libro profondamente introspettivo ci accompagna alla scoperta della vera conoscenza di sé e della propria anima, nel suo intimo e nobile afflato spirituale e divino. L’A. parte dall’assunto che la principale causa della sofferenza e del turbamento della nostra umanità è la perdita dell’identità, il non sapere più chi siamo e dove andiamo. La filosofia ci viene generosamente in aiuto e ci guida, con i suoi preziosi insegnamenti, verso l’accettazione amorosa del presente. Ogni ricerca interiore ha origine dal supremo distacco in solitudine dell’intelletto che si separa dalla finitezza del qui e ora e naviga verso la conoscenza del profondo dell’anima: nel distacco si manifesta la luce immensa di Dio, il Bene assoluto e si genera uno stato di grazia, di calma e di beatitudine. Attraverso il distacco silenzioso e segreto dell’anima dal corpo, attraverso la «morte» dell’egoità, dolorosa ma necessaria, la pratica della dottrina filosofica eleva lo spirito alla scoperta dell’Assoluto che alberga nel cuore dell’uomo.

Questo concetto viene ripreso dalla mistica cristiana:«In effetti la mistica cristiana mantenne la consapevolezza che il bene assoluto, ovvero la conoscenza di sé stessi e insieme, quella di Dio, passa in primo luogo per il distacco da ogni amore particolare e volontà propria» (p. 17).«Conosci te stesso» è la massima che risuona come un invito dell’Apollo delfico a prendere, da una parte, consapevolezza dei propri limiti umani e a riconoscere, dall’altra, il divino che è presente inevitabilmente in ognuno di noi. Fu l’autore cristiano Gregorio di Nissa ad arricchire il precetto delfico con la successiva affermazione: «e conoscerai te stesso e Dio».

Nella multiformità e complessità dell’animo umano, la vera conoscenza non è mai disgiunta dall’essere, dall’essenza, dalla spiritualità e dall’interiorità. Secondo Simone Weil, occorre distaccarsi dall’egoità, se vogliamo far emergere il vero io, che è Dio.Della stessa opinione è anche il teologo domenicano tedesco Meister Eckhart allorquando afferma che per incontrare Dio occorre allontanare il fluire del tempo dalla frenesia della vita quotidiana e abbandonare ogni pensiero, ogni idea, ogni conoscenza terrena. «Dal canto suo, Eckhart sostiene che nessuno può pronunciare questa parola [io] tanto propriamente quanto il Padre, perché la parola ego, io, a nessuno appartiene più propriamente che a Dio nella sua unità» (p. 45).

Nella mistica cristiana e in molte altre religioni emerge che il demonio tentatore, Satana, non è altro che il legame all’ego, all’amor sui.«In questo senso, solo Dio “salva”, nel duplice significato del latino salus, salvezza e salute, in quanto conduce alla scoperta di cosa siamo davvero: spirito» (p. 56).La capacità di ricerca della verità, che contraddistingue la pratica filosofica, scaturisce dalla libertà, dall’intelligenza libera che va oltre il tempo, nella dimensione dell’eterno e dell’uomo spirituale.«Libero dal desiderio, completamente distaccato, l’uomo spirituale vive con gioia la vita presente, e, insieme, guarda con serenità alla morte come alla liberazione dal corpo e dallo psichismo, congedandosi dalla vita come Ulisse si congeda da Nausicaa: benedicendola, ma non innamorato di lei, perché si accinge a tornare in patria» (p. 73).

Secondo la tradizione della filosofia classica, nella natura umana coe­sistono due nature: l’uomo esteriore, che è l’uomo vecchio, terrestre e carnale, e l’uomo interiore, che è l’uomo nuovo, spirituale, celeste e nobile, che si rinnova di giorno in giorno. Cadere nella tentazione, oggi molto frequente, di vivere la vita dell’uomo esteriore attaccato al proprio ego, e non quella dell’uomo interiore che anela all’infinito, è il peccato originale di Adamo, contro il quale siamo chiamati a combattere per crescere come uomini che amano Dio.

La mistica cristiana ci insegna che il distacco dalle passioni dell’uomo esteriore è una tappa essenziale che passa inevitabilmente attraverso l’immagine della sofferenza del Christus patiens, il Cristo dolente, morto sulla croce per la salvezza dell’uomo, e ci traghetta verso il riconoscimento dell’uomo interiore di platoniana memoria, finalmente libero, purificato e proiettato verso le cose del cielo.

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Tv2000, domenica 12 gennaio alle ore 9.30, trasmette in diretta dalla Cappella Sistina, in occasione della festa del Battesimo del Signore, la Messa presieduta da Papa Francesco nel corso della quale impartisce il sacramento del battesimo ad alcuni b…


Dell’impatto umano della crisi del debito ha parlato oggi pomeriggio Chiara Mariotti, in servizio presso l’Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite, durante il convegno sul messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, in …


Pace: Moro (economista), “il debito estero è una condanna alla povertà. Istituire un Forum per definire le regole del prestito responsabile”