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Ferrari, Hamilton risponde alle critiche di Elkann: “Penso a guidare anche mentre dormo”

[quote]LAS VEGAS – “Mi sveglio pensandoci, vado a dormire pensandoci, e ci penso mentre dormo”. Lewis Hamilton risponde ai rimproveri del presidente della Ferrari John Elkann, che aveva criticato i…
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Caporalato, indagati tre manager di Tod’s. Cassazione respinge richieste del pm di Milano

[quote]MILANO – La Corte di Cassazione ha respinto ieri (19 novembre) le richieste del pm di Milano, Paolo Storari, che chiedeva il mantenimento della competenza territoriale sul procedimento di prevenzione…
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Ex Ilva, fabbrica occupata a Taranto e blocchi stradali. Urso convoca tavolo con sindacati

[quote]Al grido "vergogna" i lavoratori diretti e dell’appalto insieme ai sindacati hanno occupato lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto
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“L’Umbria è la terra di tanti santi. Questa mattina sono stato ad Assisi e sulla tomba di San Francesco ho pregato per la pace. Adesso a Montefalco ho pregato con le consorelle, in un clima di santità.



Scontro Colle – FdI, Meloni va da Mattarella. Tregua dichiarata ma resta alta tensione

Giorgia Meloni e Sergio Mattarella verso il disgelo istituzionale. Le parole della discordia colte durante una cena tra amici
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“È una benedizione potere venire qui oggi in questo luogo sacro”. Sono le parole pronunciate a braccio da Leone XIV, dopo la preghiera silenziosa, in ginocchio, davanti alla tomba di San Francesco nella basilica inferiore di Assisi.




“Camminare insieme, camminare con tutti, significa anche essere una Chiesa che vive tra la gente, ne accoglie le domande, ne lenisce le sofferenze, ne condivide le speranze”.



“Una Chiesa sinodale, che cammina nei solchi della storia affrontando le emergenti sfide dell’evangelizzazione, ha bisogno di rinnovarsi costantemente”.


“Il coordinamento tra il Dicastero per i Vescovi e la Nunziatura apostolica, ai fini di una comune corresponsabilità, deve poter promuovere una maggiore partecipazione di persone nella consultazione per la nomina di nuovi vescovi, oltre all’ascolto d…


“Guardando la fisionomia della Chiesa in Italia, incarnata nei diversi territori, e considerando la fatica e talvolta il disorientamento che tali scelte possono provocare, auspico che i Vescovi di ogni Regione compiano un attento discernimento e, mag…


“L’annuncio del Messaggio di salvezza, la costruzione della pace, la promozione della dignità umana, la cultura del dialogo, la visione antropologica cristiana”.


“Viviamo un tempo segnato da fratture, nei contesti nazionali e internazionali: si diffondono spesso messaggi e linguaggi intonati a ostilità e violenza; la corsa all’efficienza lascia indietro i più fragili; l’onnipotenza tecnologica comprime la lib…


“Sono contento di questa mia prima sosta, seppur brevissima, ad Assisi, luogo altamente significativo per il messaggio di fede, fraternità e pace che trasmette, di cui il mondo ha urgente bisogno”.


La 20ª edizione del corso su esorcismo e preghiera di liberazione si terrà a Roma dall’11 al 15 maggio 2026 presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, promossa dall’Istituto Sacerdos e dal Gris.



È una sede cattolica circoscritta, piccola ma preziosa, nell’Algeria al 99% di religione musulmana, guidata dal presidente Abdelmadjid Tebboune.


"Abbiamo sperimentato una gioia immensa nell'accogliere il Santo Padre qui nella cripta. Dopo aver pregato in silenzio dinanzi alla tomba di Francesco, ci ha rivolto una parola di grande conforto, ricordandoci che ci stiamo preparando al grande anniv…


Sarà dedicato a “Sangue di Cristo ed Eucaristia. L’‘altra metà della cena’: una ricchezza da non perdere” il convegno teologico che sarà ospitato venerdì 21 novembre, dalle 14.


Al termine dell’incontro con i vescovi della Cei, Papa Leone XIV ha raggiunto lo stadio di Santa Maria degli Angeli, da cui è decollato per Montefalco, dove celebrerà la messa nel Monastero delle monache agostiniane.


“Ci ha salutati uno ad uno e ci ha detto che tornerà a trovarci ad Assisi, nel 2026, per l’ottavo centenario della morte di san Francesco”.


COP30, Leone XIV: «Abbracciare con coraggio la conversione ecologica»



«La pace è minacciata anche dalla mancanza del dovuto rispetto per il creato, dal saccheggio delle risorse naturali e dal progressivo peggioramento della qualità della vita a causa del cambiamento climatico»[1], così, in un messaggio pronunciato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, papa Leone XIV si è rivolto ai partecipanti della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, meglio nota come COP30, in corso a Belém do Pará, in Brasile.

Ad accogliere la trentesima edizione della Conferenza, quest’anno, è il cuore dell’Amazzonia. Un luogo emblematico scelto non a caso per la sua incredibile biodiversità, ma al tempo stesso perché colpito da deforestazione e sfruttamento. Quella che in molti considerano una delle conferenze più decisive degli ultimi anni, ha visto i leader internazionali confrontarsi su diversi temi, dall’emergenza climatica e i fenomeni meteorologici sempre più estremi; fino alla necessità di mantenere le promesse dell’Accordo di Parigi, affinché non restino solo parole. «Un decennio fa, la comunità internazionale ha adottato l’Accordo di Parigi, riconoscendo il bisogno di una risposta efficace e progressiva all’urgente minaccia del cambiamento climatico – continua il messaggio del Pontefice -. Purtroppo, dobbiamo ammettere che il cammino verso il raggiungimento degli obiettivi fissati in quell’Accordo rimane lungo e complesso. Su questo sfondo, si esortano gli Stati Parte ad accelerare con coraggio l’attuazione dell’Accordo di Parigi e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici».

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Il messaggio di papa Leone XIV, poi, ricorda l’impegno del suo predecessore e i suoi accorati appelli alle nazioni. «Dieci anni fa, Papa Francesco firmava la Lettera enciclica Laudato si’, in cui sosteneva una conversione ecologica che includesse tutti, poiché “il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana”. Possano tutti i partecipanti a questa COP30, come anche coloro che ne seguono attivamente i lavori, essere ispirati ad abbracciare con coraggio questa conversione ecologica con il pensiero e con le azioni, tenendo presente il volto umano della crisi climatica. Possa questa conversione ecologica ispirare lo sviluppo di una nuova architettura finanziaria internazionale incentrata sull’uomo che assicuri che tutti i Paesi, specialmente quelli più poveri e quelli più vulnerabili ai disastri climatici, riescano a raggiungere il loro pieno potenziale e vedere rispettata la dignità dei propri cittadini. Questa architettura deve tener conto anche del legame tra debito ecologico e debito estero».

Già prima dell’inizio dei lavori della Conferenza, alla stampa il cardinale Parolin aveva sottolineato l’urgenza degli interventi per rispondere alla crisi climatica. «Il tempo si è fatto breve, nel senso che la domanda di fondo è proprio che siamo consapevoli che i tempi si fanno sempre più brevi – ha affermato Parolin a Vatican News -. Quindi l’urgenza è presente, deve esserci questa urgenza. Poi anche la dimensione del multilateralismo: questa dei cambiamenti climatici diventa veramente un’occasione per rilanciare il multilateralismo che ha conosciuto in questi anni una crisi grossissima. Ed allora credo che siano queste le direzioni nelle quali bisogna camminare e lavorare».

Nel frattempo, a Belém, la Conferenza ha già raccolto alcuni risultati intermedi, accolti con un cauto ottimismo. Il governo brasiliano, infatti, ha annunciato che la deforestazione nella sua parte di Amazzonia è scesa dell’11% nell’ultimo anno[2]. Un segnale positivo, anche se gli osservatori avvertono che il problema della deforestazione è tutt’altro che risolto. Fanno ben sperare anche alcune delle iniziative lanciate durante la conferenza, come il Tropical Forest Forever Facility[3], un fondo internazionale da 125 miliardi di dollari (di cui 100 miliardi da investitori privati e il resto da realtà governative e filantropiche) destinato alla protezione delle foreste tropicali. I fondi raccolti, tuttavia, sono ancora limitati[4]. Infine, in questa COP30 si è registrata la più grande partecipazione indigena nella storia della conferenza, anche se non sono mancate manifestazioni di protesta[5].

A richiamare l’attenzione dei partecipanti alla COP30 sui rischi drammatici dell’inazione da parte degli Stati è stato lo stesso Segretario generale dell’Onu António Guterres nel suo discorso inaugurale[6]. Secondo Guterres, mancare l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi sarebbe un «fallimento morale e una negligenza mortale». Per il Segretario generale dell’Onu, «la scienza ora ci dice che un superamento temporaneo del limite di 1,5 gradi, a partire al più tardi all’inizio degli anni 30, è inevitabile. Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma per limitare l’entità e la durata di questo superamento e ridurlo rapidamente. Anche un superamento temporaneo avrà conseguenze drammatiche. Potrebbe spingere gli ecosistemi oltre punti di non ritorno irreversibili, esporre miliardi di persone a condizioni invivibili e amplificare le minacce alla pace e alla sicurezza. Ogni frazione di grado significa più fame, sfollamenti e perdite, soprattutto per i meno responsabili». Per Guterres, «il limite di 1,5 °C è una linea rossa per l’umanità» ha aggiunto, «se agiamo ora, con rapidità e su larga scala, possiamo rendere questo superamento il più piccolo, breve e sicuro possibile e riportare le temperature al di sotto di 1,5 °C prima della fine del secolo».

«In un mondo che brucia, sia per il surriscaldamento terrestre sia per i conflitti armati, questa Conferenza deve diventare un segno di speranza – ha ribadito papa Leone XIV nel suo messaggio -, attraverso il rispetto mostrato alle idee altrui nel tentativo collettivo di cercare un linguaggio comune e un consenso mettendo da parte interessi egoistici, tenendo presente la responsabilità gli uni per gli altri e per le generazioni future».


[1] vatican.va/content/leo-xiv/it/…

[2] reuters.com/sustainability/cop…

[3] euronews.com/green/2025/11/11/…

[4] theguardian.com/environment/20…

[5] apnews.com/article/cop30-belem…

[6] unfccc.int/news/this-cop-must-…

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“È una benedizione potere venire qui oggi in questo luogo sacro. Siamo vicini agli 800 anni dalla morte di san Francesco, questo ci dà modo di prepararci per celebrare questo grande umile e povero santo mentre il mondo cerca segni di speranza”.


Il Papa è arrivato alla Porziuncola, dopo la tappa di preghiera davanti alla tomba di san Francesco. La zona antistante la basilica è transennata dalle prime ore della mattina.


L’elicottero con a bordo il Papa è atterrato nello stadio di Bastia Umbra. Prima tappa della sua visita privata ad Assisi la preghiera sulla tomba di san Francesco nella chiesa inferiore della basilica di san Francesco.


“Noi, Pastori della Chiesa italiana, riuniti nella città di san Francesco, uomo di pace, auspichiamo che all’umanità siano risparmiati ulteriori lutti e tragedie e sia evitata la spaventosa ipotesi di una catastrofe dalle conseguenze incalcolabili”.


Perché si concretizzi il sogno della pace, “ieri come oggi, c’è bisogno di una conversione vera, di un cambiamento profondo di mentalità, che parta dalla convinzione che Dio ha dato a tutti, non solo ad alcuni, le ricchezze della terra”.


“Non gli uni contro gli altri, non più, non mai!”. Dalla chiesa inferiore della basilica di san Francesco ad Assisi, i vescovi italiani, nel loro appello lanciato durante la celebrazione dei Vespri e la preghiera per la pace presieduti dal card.


“Noi, pastori della Chiesa italiana, riuniti nella città di san Francesco, uomo di pace, auspichiamo che all’umanità siano risparmiati ulteriori lutti e tragedie e sia evitata la spaventosa ipotesi di una catastrofe dalle conseguenze incalcolabili”.


“Per la pace bisogna combattere la logica della forza con le armi dell’amore, le uniche capaci di sconfiggere il demone e i demoni che si impadroniscono del mondo e dei cuori delle persone”. Lo ha detto il card.


Sarà dedicato a “Il rito del matrimonio dopo il decreto Tametsi” l’incontro in programma giovedì 27 novembre, a Roma, presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia.



“Uscire e accogliere, è questa la strategia”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa al termine della terza giornata dell’assemblea gener…



“Non vuole essere maquillage interno, ma sempre per la missione: vogliamo guardare il mondo intorno, le ricerche, i desideri, le gioie e le speranze degli uomini e delle donne”. Così il card.