SCOPERTO COMMERCIO ILLEGALE TRA ROMANIA ED ITALIA DI PESTICIDI E FERTILIZZANTI CONTRAFFATTI
Un sistema di commercio illegale di pesticidi e fertilizzanti contraffatti e vietati, potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, è stato fermato dalle autorità rumene e italiane.
#Eurojust ed #Europol hanno favorito la costituzione e supportato la squadra investigativa comune formata da Forze di Poliza dei due Stati (#JIT). Nel corso di una serie di azioni in entrambi i paesi sono state raccolte prove di frode su larga scala, falsificazione ed evasione fiscale e un sospettato è stato arrestato.
Il commercio di tutte le sostanze è stato vietato nell'Unione europea (#UE) perché potrebbero essere pericolose per gli utilizzatori e i consumatori in quanto contengono dosi elevate di sostanze attive.
I sospettati importavano illegalmente i prodotti dalla Cina e da Singapore, ma li vendevano come fertilizzanti e pesticidi bio o organici, utilizzando etichette false. I sospettati vendevano anche prodotti contraffatti fingendo che fossero prodotti biologici legittimi.
Tra febbraio e maggio 2023, le autorità doganali rumene hanno individuato tre spedizioni sospette provenienti da paesi terzi. Successivi controlli da parte delle autorità fitosanitarie hanno confermato che si trattava di prodotti contraffatti o vietati, utilizzando etichette falsificate. Ulteriori indagini e perquisizioni in #Romania hanno dimostrato che dietro le attività illegali c'era un gruppo criminale organizzato, composto da cittadini rumeni e italiani che hanno rilevato aziende esistenti in Romania o registrato nuove società commerciali per la vendita dei prodotti in Italia. A questo scopo sono stati utilizzati moduli di dichiarazione falsificati.
L'Autorità giudiziaria italiana ha raccolto numerose prove sulla destinazione al mercato interno delle merci illegalmente introdotte in Romania e ha individuato gli indagati che avevano favorito il traffico illecito di prodotti agricoli provenienti dall'Italia.
Su richiesta delle autorità coinvolte, all’inizio di quest’anno Eurojust ha contribuito alla creazione e al finanziamento di una squadra #SIC .
Durante le attività operative, Europol ha inviato un esperto sul campo per effettuare un controllo incrociato delle informazioni operative in tempo reale e fornire agli esperti eventuali orientamenti e supporto tecnico. Questo sostegno ha portato a una serie di azioni coordinate in Romania e Italia, durante le quali sono state perquisite dieci località tra Arad, Bucarest, Verona e Napoli, raccogliendo ulteriori prove dei crimini.
Nel corso delle attività, l'Autorità Giudiziaria rumena ha arrestato anche uno degli indagati.
Le operazioni sono state effettuate da:
- Romania: Direzione per le indagini sulla criminalità organizzata e sul terrorismo, Ufficio territoriale di Costanza; Direzione delle operazioni speciali (DOS); Brigata per la lotta alla criminalità organizzata – Servizio dei porti marittimi per la lotta alla criminalità organizzata; Uffici doganali di frontiera Constanta e Constanta Sud
- Italia: Procura della Repubblica di Verona; #NAS #ArmadeiCarabinieri Padova; #Guardiadifinanza Verona
PRIVACYDAILY n. 363 – 03.07.2024
VERSIONE ITALIANA USA: L’OREGON CONSUMER PRIVACY ACT ENTRA IN VIGORE L’Oregon Consumer Privacy Act (OCPA) è stato firmato nel luglio 2023, ma è entrato in vigore solo ora. La nuova legge è il risultato degli sforzi della Attorney General’s Consumer Privacy Task Force, un gruppo di oltre 150 esperti e
SGOMINATA IN ABRUZZO ORGANIZZAZIONE CHE TRAFFICAVA HASCISC E COCAINA
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In Abruzzo di un’organizzazione criminale (svincolata da contesti di criminalità organizzata di tipo mafioso) formata da cittadini italiani, spagnoli, argentini e colombiani, era dedita al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina.
Le sostanze stupefacenti, approvvigionate in Spagna da alcuni indagati residenti nel Paese iberico, venivano trasportate, via gomma, in Italia da corrieri che lo occultavano all’interno di autotreni nella disponibilità dell’organizzazione, per poi essere stoccati in Abruzzo a favore delle piazze di spaccio abruzzesi e marchigiane.
Il sodalizio criminale con vertice, uomini di fiducia e sodali sul territorio nazionale ed estero, poteva contare su punti di riferimento in Spagna e Germania.
Gli inquirenti, durante il lungo periodo d’indagine, hanno posto in essere diversi sequestri, per un totale di circa 100 chili di hashish e 1 chilo di cocaina, riuscendo a ricostruire i vari ruoli degli associati.
Oltre 12 arresti e 2 ulteriori misure cautelari, sono state eseguite diverse perquisizioni nei confronti di altri indagati, residenti in Spagna.
Ad operare sono stati i I Carabinieri del #ROS, che hanno avuto la collaborazione dei militari dei Comandi provinciali di Teramo, Pescara, Fermo, Ascoli Piceno, Brescia e Perugia, e in coordinamento con il #Landeskriminalamt del Nord Reno – Westfalia (Germania), l’Udyco Central della #PoliciaNacional (Spagna), la Police Judiciaire Fédérale di Mons (Belgio) e il Dipartimento Anti-Narcotici della Polizia Nazionale dell’Ucraina, hanno eseguito 14 misure cautelari (10 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria) – emesse dai GIP dei Tribunale de L’Aquila e Teramo, su richiesta rispettivamente della Direzione Distettuale Antimafia de L’Aquila e della Procura Ordinaria di Teramo.
Tutte le persone interessate dal provvedimento sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope e alla produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope (artt. 74 e 73 D.P.R. 309/1990).
L’attività investigativa, avviata nel dicembre 2021 dalla Sezione del ROS de L’Aquila e condotta con numerose e impegnative attività tecniche e dinamiche, è stata sviluppata in coordinamento con la #DCSA (Direzione Centrale per I Servizi Antidroga) anche attraverso la collaborazione di #EUROJUST e #EUROPOL, nonché col supporto della Rete @ON, a guida italiana della #DIA (Direzione Investigativa Antimafia), finanziata dalla Commissione UE.
#rete@ON #PoliceJudiciaireFédérale #НаціональнаполіціяУкраїни
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La corsa della Commissione europea per creare codici di condotta per l’intelligenza artificiale
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La Commissione europea prevede di consentire ai fornitori di modelli di intelligenza artificiale (IA) simili a ChatGPT di scrivere
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PRIVACYDAILY n. 362 – 02.07.2024
VERSIONE ITALIANA UE: SECONDO LA COMMISSIONE IL MODELLO “PAY OR CONSENT” DI META VIOLA IL DMA La Commissione ha informato Meta delle conclusioni preliminari secondo cui il suo modello pubblicitario “pay or consent” non è conforme al Digital Markets Act (DMA). Questa scelta binaria costringe gli utenti ad
StopKillingTrains? MEP calls for rules against the arbitrary disabling of devices by manufacturers
At the request of Pirate Party MEP Patrick Breyer, EU Internal Market Commissioner Breton has commented on manufacturers who equip their products with “kill switches”. This question was prompted by a recent case in which the Polish train manufacturer NewAg was found to have installed “kill switches” in several electric multiple units, which switch off the train’s power supply and compressors under certain conditions (location or operating time). Among other things, the manufacturer implemented the switch-off function to prevent the trains from being repaired by competitors and also to prevent the train software from being analysed. In his response, EU Commissioner Breton admits that existing or planned EU rules on the right to repair are largely limited to the protection of consumers and do not apply to businesses.
Patrick Breyer comments:
“The practice by some manufacturers to prevent independent companies from repairing and servicing products is unacceptable. The EU should put clear rules in place to prevent such abuses and protect the rights of users, as well as the competitiveness of independent repair services. The right to repair should also apply to business customers.
However, a mere right to repair falls short of what is needed in the digital era. Users must be given full control over the technology they use in their daily lives. We need a right to modify, customise and improve our legally acquired devices. The fact that copyright law currently prohibits this is disempowering and invites abuse, as the Polish case shows.”
A similar problem is also observed with computer games, where manufacturers make popular games unusable at will. In collaboration with the gamer initiative “Stop killing games”, the pirate party is calling for cultural protection of video games.
Il nostro EP è ora disponibile nel fediverso attraverso #Funkwhale.
Potete seguire interagire con il canale tramite ActivityPub:
@Flavio To The Moon
Oppure seguire il canale tramite RSS:
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Ringraziamo @Devol :fediverso: per averci ospitati sul loro server:
devol.it/servizi/musica.html
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PRIVACYDAILY n. 361 – 01.07.2024
VERSIONE ITALIANA ASIA: I PUNTI CHIAVE DELLA NORMATIVA PRIVACY A HONG KONG L’intelligenza artificiale (IA) si sta sviluppando rapidamente, con l’emergere costante di nuove scoperte e innovazioni. Poiché la tecnologia dell’IA diventa sempre più avanzata e integrata nelle aziende e nella vita quotidiana, è
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EUROPEI DI CALCIO E COOPERAZIONE TRA POLIZIE: COME FUNZIONA?
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Un articolo apparso sul New York Times (Camicie nere e bandiere vietate: gli ultras spingono la politica a Euro 2024; nytimes.com/2024/06/26/world/e…) sui gruppi di tifosi ultras politicizzati presenti ai Campionati Europei di calcio in corso in Germania, ci fornisce l’occasione di illustrare aspetti di collaborazione tra forze di polizia in manifestazioni sportive, come quella che si sta disputando in vari stadi di calcio in città tedesche.
Come è evidente particolare rilevanza assume il coordinamento tra Forze di polizia di Stati diversi allorquando sono organizzate manifestazioni sportive che per loro caratteristiche richiamano nel luogo di svolgimento, suoi immediati dintorni e vie che a questi adducono, appassionati e supporters da varie Nazioni.
A riguardo nel 2021 l'Organizzazione delle Nazioni Unite (#ONU) ha rilasciato la Guide on the Security of Major Sporting Events: Promoting Sustainable Security and Legacies.
Nella Guida si legge che la cooperazione e la sensibilizzazione internazionali garantiscono una consultazione regolare tra i servizi nazionali di intelligence e sicurezza e i partner internazionali, compresi i Paesi con gruppi di tifosi. La condivisione delle informazioni supporta la collaborazione delle parti interessate stabilendo piattaforme sicure e conformi per la condivisione dei dati e piattaforme specifiche per eventi per la raccolta e l'analisi delle informazioni sulla sicurezza. I canali sicuri offerti dalle forze dell'ordine internazionali e regionali vengono utilizzati per scambiare informazioni operative con altri paesi.
L’esempio più classico che sovviene è quello di competizioni calcistiche che vedano affrontarsi sia compagini rappresentanti le varie Nazioni (campionati mondiali, continentali, eccetera) sia squadre così dette di club (in Europa si pensi alla Champions’ League e manifestazioni similari). Inoltre, accade che la partita finale di tornei internazionali venga ospitata da uno Stato “terzo”, che dovrà sobbarcarsi nel proprio territorio il controllo dei tifosi affluenti.
L’esempio calcistico non è scelto a caso: è in quel contesto che è nato e si è sviluppato il fenomeno sociale dell’hooliganismo, il cui apice più tragico è la così detta “strage dell'Heysel”, occorsa il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone (di cui 32 italiane), e ne rimasero ferite oltre 600. Il tragico evento è imputabile ai tifosi inglesi più accesi, che cominciarono a spingersi verso il settore occupato dai tifosi italiani non organizzati, sfondando le reti divisorie e costringendoli ad arretrare sino ad un muro di contenimento, tanto che alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri ancora si ferirono contro le recinzioni. Il muro crollò per il troppo peso e numerose persone rimasero schiacciate, calpestate dalla folla e uccise nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco.
Secondo il Cambridge Dictionary hooligan è “una persona violenta che combatte o provoca danni in luoghi pubblici”, e l’hooliganismo è la manifestazione di questo comportamento. In Inghilterra nell’aprile 1894, fu processato il diciannovenne Charles Clarke per l’aggressione a un agente di polizia. Il quotidiano londinese Daily News descrisse l’imputato come “il capo di una banda di giovani nota con il nome Hooligan Boys”. Nel 1886 a seguito di una rissa tra i sostenitori della squadra di football del Preston contro i rivali del Queens Park era stato sciaguratamente inaugurato il football hooliganism inteso come la violenza competitiva e reciproca tra gruppi diversi di sostenitori organizzati delle compagini calcistiche, con scazzottate e violenze prevalentemente contro arbitri e giocatori.
Se in occasione dell’incontro di calcio Liverpool–Juventus del 29 maggio 1985 gli hooligans furono gli esecutori materiali, le autorità sportive locali ed europee non furono esenti da colpe per la discutibile scelta dell’impianto e la gestione complessiva dell’ordine pubblico.
Per comprendere la portata del fenomeno basti pensare a quanto poi avvenne nel 2016 nel corso dei Campionati europei di calcio ospitati dalla Francia, allorquando emerse che a capo dei supporters a seguito della squadra della Russia vi era Alexander Shpryginm, figlio di un leader storico dell'estrema destra e teorizzatore della fusione tra calcio e politica: “i tifosi sono un potente strumento di forza del potere. Lo Stato ha da tempo capito che quelle dei tifosi sono le associazioni più di massa e più patriottiche” e propugnatore di quello che viene definito “hooliganismo militare”, poiché gli hooligans russi sono indicati come partecipanti alla prima fase del conflitto del Donbass (regione, come noto, contesa dalla Russia all’Ucraina mediante un conflitto armato).
L’episodio dell’Heysel tra le altre conseguenze ebbe quello di far scaturire la “Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, segnatamente nelle partite di calcio”, redatta sotto l'egida del Consiglio d'Europa, firmata a Strasburgo il 19 agosto 1985, ratificata da 42 Paesi, tra i quali l’Italia, ove è entrata in vigore il 1° gennaio 1986.
La Convenzione prevede in particolare, per quanto qui ci interessa, di “facilitare una stretta cooperazione e uno scambio di informazioni appropriate tra le forze di polizia delle varie località interessate o che potrebbero esserlo” nonché “promuovere l’organizzazione responsabile e il comportamento corretto dei club di tifosi e la nomina al loro interno di agenti incaricati di facilitare il controllo e l’informazione degli spettatori durante le partite e di accompagnare i gruppi di tifosi che si recano alle partite in trasferta”.
Inoltre, sempre nell’ambito di Convenzioni del Consiglio d’Europa, l’Italia è firmataria di quella più recente relativa a “un approccio integrato in materia di sicurezza fisica, sicurezza pubblica e servizi in occasione di incontri calcistici e di altre manifestazioni sportive” (ratificata il 18 novembre 2020 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2021). La Convenzione si basa su tre pilastri (o tre “S”): quello della sicurezza fisica, quello riferito alla sicurezza pubblica e l’ultimo ai servizi. Come si legge nella sintesi rilasciata in lingua italiana : “la nozione di sicurezza fisica comprende tutte le misure volte a garantire la salute e il benessere delle persone e a tutelare la loro incolumità in occasione di eventi sportivi. Tali misure riguardano le infrastrutture e l’omologazione degli stadi, i piani di emergenza o le disposizioni relative al consumo di alcool. Proteggono inoltre gli spettatori nel loro tragitto verso lo stadio e nei luoghi pubblici di proiezione degli eventi al di fuori degli stadi. La nozione di sicurezza pubblica comprende tutte le misure tese a prevenire, impedire e sanzionare qualsiasi atto violento o altri disordini in occasione di partite di calcio o di altre manifestazioni sportive, all’interno o al di fuori dello stadio. Includono in particolare la valutazione del rischio, la cooperazione tra le forze di polizia e altri enti competenti e l’imposizione di sanzioni. Infine, la nozione di servizi comprende tutte le misure destinate a rendere gli incontri calcistici e le altre manifestazioni sportive piacevoli e accoglienti per tutti, all’interno degli stadi, nonché a far sentire a proprio agio e benvenuti gli spettatori e i tifosi negli spazi pubblici in cui si riuniscono prima, durante e dopo le partite”.
In particolare, l’articolo 11 è dedicato alla cooperazione internazionale. L’articolo istituisce un Punto nazionale d’informazione sul calcio (PNIC), che rappresenta “una fonte nazionale di conoscenze riguardanti le operazioni di polizia correlate a incontri calcistici, le dinamiche dei tifosi e i rischi derivanti per la sicurezza fisica e la sicurezza pubblica”.
Il Consiglio dell’Unione Europea, che come ben sappiamo è organo decisionale essenziale dell'UE, nel 2016 ha adottato la Risoluzione concernente un manuale aggiornato di raccomandazioni per la cooperazione internazionale tra forze di polizia e misure per prevenire e combattere la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro («manuale UE per il settore calcistico») , mediante la quale chiede agli Stati membri di continuare a rafforzare ulteriormente la cooperazione tra forze di polizia per quanto riguarda le partite di calcio (e, se del caso, altri eventi sportivi) di dimensione internazionale; a tal fine, il manuale aggiornato, che fornisce esempi di metodi di lavoro fortemente raccomandati, si chiede che sia messo a disposizione e adottato dalle autorità di contrasto coinvolte nella tutela dell'ordine pubblico in occasione di partite di calcio di dimensione internazionale.
In Italia sin dal 1995 presso Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza è stato istituito l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, presieduto dal Direttore dell’Ufficio Ordine Pubblico, con funzioni di monitoraggio ed analisi di ogni singolo incontro e di indirizzo per le Amministrazioni e gli Enti territoriali. Strumento normativo a disposizione è la Legge 13 dicembre 1989, n. 401 recante “Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestine e tutela della correttezza nello svolgimento di competizioni agonistiche”, nel tempo aggiornata ed opportunamente integrata.
Il 30 aprile 2002 nell’ambito dell’Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento fu istituito il Centro Nazionale di Informazione sulle Manifestazioni Sportive, che centralizza la raccolta e l’analisi dei dati sul fenomeno della violenza in occasione di manifestazioni sportive a livello nazionale e si inserisce nella rete europea di Cooperazione Internazionale di Polizia per il contrasto dell’hooliganismo.
Con riguardo da ultimo al Campionato di calcio in corso in Germania, piace sottolineare l’iniziativa italiana del “Consolato mobile”, ovvero una postazione consolare itinerante, allestita su un Ufficio mobile della #PoliziadiStato. Si è spostato nelle città della Germania per fornire assistenza agli italiani che seguono la Nazionale. È nato dalla collaborazione tra #Farnesina e #PoliziadiStato, in accordo naturalmente con la Polizia tedesca ospitante.
#ordinepubblico #europeidicalcio #OsservatorioNazionalesulleManifestazioniSportive
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Abbiamo dato un ritocchino al sito web, anche per aggiungere le nuove presenze nel #fediverso. Che ne pensate ?
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NAZIONI UNITE: IL VERTICE DEI CAPI DELLE POLIZIE AMBITO ONU
Il quarto vertice dei capi di polizia delle Nazioni Unite (UNCOPS 2024) ha riunito ministri, capi di polizia e alti rappresentanti delle organizzazioni di polizia regionali e professionali presso la sede delle Nazioni Unite a New York, dal 26 al 27 giugno, per confermare l'impegno nel rafforzamento della pace, sicurezza e sviluppo a livello internazionale per tutti, attraverso il ruolo abilitante di ciascuna polizia nazionale e delle Nazioni Unite.
In particolare, le discussioni si sono concentrate sull'identificazione di approcci e pratiche per:
rendere operativo il ruolo della Divisione di polizia delle Nazioni Unite, come fornitore di servizi a livello di sistema e punto focale per le attività di polizia delle Nazioni Unite e altre questioni di applicazione della legge;
rafforzare gli sforzi in corso per migliorare le prestazioni della polizia delle Nazioni Unite rafforzandone le capacità, compreso il lancio del patto volontario per il progresso della parità di genere all'interno della polizia delle Nazioni Unite;
integrare le priorità di polizia delle Nazioni Unite nei processi, nelle discussioni e nei forum internazionali relativi alla pace e alla sicurezza.
#UNCOPS2024 ha offerto un'opportunità unica peri dirigenti di polizia di tutto il mondo e la leadership delle Nazioni Unite di impegnarsi in discussioni su come la polizia delle Nazioni Unite e la polizia nazionalesi rafforzano reciprocamente nell'affrontare le sfide attuali ed emergenti alla sicurezza globale, comprese le crisi e gli incidenti naturali e provocati dall'uomo .
I leader di polizia rientrano nelle loro nazioni con una maggiore comprensione di come le competenze, le conoscenze e l'esperienza acquisite dai loro ufficiali nazionali di ritorno dal servizio delle Nazioni Unite avvantaggiano i loro stessi servizi di polizia e le popolazioni.
La vera missione dell'UNPOL è quella di 'rafforzare la pace e la sicurezza internazionale sostenendo gli Stati membri nelle situazioni di conflitto, post-conflitto e in altre situazioni di crisi', il tutto stando in prima linea nel prevenire e affrontare le minacce internazionali che le comunità globali si trovano ad affrontare, inclusi conflitti geopolitici, catastrofi climatiche, crisi globali. sfiducia e il lato oscuro della tecnologia.
Durante la sessione di apertura del vertice, il Segretario Generale per le Operazioni di Pace, Jean-Pierre Lacroix, ha affermato che le sfide dell’UNPOL sono “più grandi che mai” e multidimensionali.
"Il nostro personale sul campo, compreso l' #UNPOL, si trova ad affrontare minacce su molti fronti da parte di terroristi, criminali organizzati transnazionali, gruppi armati e criminali informatici", ha affermato la Sig. Ha detto Lacroix. “Le nostre operazioni di pace stanno anche affrontando crescenti sfide legate all’incitamento all’odio, alla disinformazione e alla disinformazione, che sono sempre più utilizzate come armi di guerra”.
Lacroix ha affermato che la polizia delle Nazioni Unite sta lavorando per promuovere soluzioni politiche e sostenere la pace, descrivendo in dettaglio come gli agenti hanno assistito la polizia nazionale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) con la formazione sulla raccolta di informazioni e sulla gestione dell'ordine pubblico durante un'operazione di processo elettorale nazionale.
Ha anche menzionato l'implementazione di progetti nella RDC e nel Sud Sudan che hanno portato benefici alle donne militari e di polizia nelle missioni di mantenimento della pace, migliorando i loro alloggi e costruendo aree ricreative.
Inoltre, ha osservato che l'UNPOL sta facendo bene nel ridurre la parità di genere ai livelli senior, ma ha incoraggiato i partecipanti a presentare più donne per i ruoli senior.
"Come parte della nuova agenda per la pace del Segretario Generale, dobbiamo continuare a rafforzare il multilateralismo delle reti affrontando le sfide che ho appena menzionato: non è qualcosa che le Nazioni Unite, un singolo paese come un unico pezzo, possono fare da sole", ha affermato Lacroix.
Al Vertice l'Italia ha confermato il pieno impegno dei Carabinieri nel garantire sicurezza e prosperità. Ha sottolineato la vocazione dei Carabinieri alla costruzione di capacità attraverso le sue missioni internazionali e i centri di formazione, come il Centro Internazionale di Eccellenza per la Protezione dell'Ambiente a Sabaudia ed il CoESPU a Vicenza.
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#Armadeicarabinieri #COESPU #CENTROINTERNAZIONALEECCELLENZAPROTEZIONEAMBIENTESABAUDIA
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Bentrovati nel #fediverso !
Questo luogo può anche essere poco ergonomico (a seconda della interfaccia che si utilizza per frequentarlo) ma si respira aria sincera. Stare qui è un po' come avere uno spazio in TV 📺 su #RaiTre di notte 🌛 con maggiore libertà e minori ascolti; ma come diceva Renzo Arbore: "meno siamo, meglio stiamo" 😉
Avanti tutta !
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UNA DIVERSA FORMA DI COOPERAZIONE: INVIO SOTTO OMBRELLO ONU DI FORZE DI POLIZIA IN ALTRI PAESI PER RISTABILIRE L’ORDINE. IL RECENTISSIMO ESEMPIO DI HAITI
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il recente dispiegamento ad #Haiti di poliziotti provenienti dal #Kenya ci fornisce l’occasione per trattare nel nostro blog di una attività cooperativa di polizia non finalizzata all’individuazione di autori transnazionali di reato, bensì di ausilio necessario in un impiego di ristabilimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in un Paese che ne abbia necessità, e che abbia allo scopo fatto richiesta alle Nazioni Unite (#ONU), proprio come avvenuto in questo caso.
PERCHÉ INTERVIENE L’ONU?
Tra i fini delle Nazioni Unite, riportati all’art. 1 del suo Statuto, vi è quello di mantenere la pace e la sicurezza internazionale attraverso efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce e reprimere gli atti di aggressione, nonché sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni. Per il raggiungimento di tali scopi l’organizzazione intergovernativa a carattere mondiale ha creato nell’ambito del Segretariato Generale il Department Of Peace Operations, realizzando sin dal 1956 delle operazioni, anche di carattere non strettamente militare, condotte da forze multinazionali, costituite da contingenti messi a disposizione dagli Stati membri allo scopo di mantenere la pace in aree di crisi. Conseguentemente nel tempo ha sviluppato la Dottrina delle operazioni di peacekeeping, traducibile in “mantenimento della pace”. Le operazioni, in realtà non espressamente previste nella Carta dell’ONU ma incrementate attraverso le delibere del Consiglio di sicurezza, devono presentare alcuni caratteri comuni: il consenso dello Stato sul cui territorio sono dispiegate le truppe; la neutralità e l’imparzialità; l’uso della forza solo per legittima difesa.
È nel contesto delle operazioni di “seconda generazione”, a partire dalla fine della “guerra fredda” in avanti, che il peacekeeping assume un carattere maggiormente variegato: da funzioni strettamente militari evolve a compiti di carattere umanitario, di “costruzione della pace”, per aiutare Paesi martoriati da guerre civili a restaurare le istituzioni politiche e il tessuto sociale. Per realizzare il mandato, le operazioni di più recente generazione sono condotte quindi da contingenti militari insieme a una componente civile, più o meno ampia.
Che si tratti di contingenti aventi missione di “mantenimento della pace” o di “ristabilimento” di essa, in ciascuna operazione vi è il contributo necessario di law enforcement agencies, seppure nella maggior parte dei casi con un ruolo minore. Alcuni autori affermano che tale forma di intervento e cooperazione da parte di Forze di Polizia, “sebbene limitata nell’ambito e nell’autorità, fornisce una base per soluzioni creative in aree soggette a una serie di disastri”.
In aree di crisi quindi la stessa cooperazione internazionale di polizia può svilupparsi in forme diverse, anche nel mero ambito della raccolta e scambio di informazioni, rispetto alle formalità comunque richieste dagli accordi e dai protocolli necessariamente seguiti in ambito ordinario.
COSA È ACCADUTO AD HAITI?
Haiti sta vivendo una grave crisi umanitaria dal 2021 dopo l'omicidio del presidente Moise. La popolazione haitiana soffre di povertà estrema, violenza e instabilità politica. La missione internazionale guidata dal Kenya ha il compito di supportare il governo transitorio fino alle elezioni del 2026.
COSA FARÀ E COME SARÀ COMPOSTA LA MISSIONE DELLE FORZE DI POLIZIA?
(Poliziotti kenyoti in preghiera prima della partenza del contingente)
I kenyoti sono ufficialmente sbarcati ad Haiti con un piano per fermare la violenza delle bande nel paese. Finora sono arrivati 400 agenti di polizia keniani, ma il numero totale delle forze raggiungerà presto i 2.500, con l’ausilio di contingenti provenienti da Stati Uniti, Canada, Francia, Giamaica, Benin ed Argentina. Inoltre, il Brasile svolgerà un ruolo chiave nella missione, offrendo supporto logistico, addestramento militare e trasporto del personale proveniente da altri Paesi caraibici.
Intanto gli agenti si sparpagliano per la capitale, tentando di riprendere il controllo della città dalle bande. Questi gruppi armati stanno attaccando le stazioni di polizia, liberando i prigionieri e uccidendo in modo dilagante. Tra marzo e maggio scorso circa 200.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Si prevede che i poliziotti kenioti cominceranno la loro permanenza ad Haiti con iniziative che includono la ripresa del controllo del porto principale di Haiti e delle principali autostrade. Inoltre, i funzionari haitiani sperano di riprendere il controllo di un ospedale centrale a Port-au-Prince. Si prevede che il dispiegamento di agenti di polizia stranieri ad Haiti durerà almeno un anno, ma le bande hanno dichiarato che reagiranno e alcuni esperti temono che il piano fallirà.
Le forze dell'ordine straniere hanno iniziato ad arrivare ad Haiti martedì, più di un anno e mezzo dopo che il primo ministro aveva lanciato un appello ad altri paesi per chiedere aiuto per fermare la dilagante violenza delle bande che ha sconvolto la Nazione caraibica.
COME SARÀ COMPOSTA LA MISSIONE?
(Il Comandante della Missione)
La Missione Multinazionale di Sicurezza e Supporto (MMSS) è stata approvata in ambito Nazioni Unite approvata il 2 ottobre 2023.
Il Comandante sarà il Generale Godfrey Otunga, a capo dei 1.000 poliziotti kenyani del National Police Service (NPS), su un totale di 2.500 per sostenere le forze di sicurezza haitiane. L’ obiettivo, come detto, è proteggere le installazioni strategiche in Haiti. Gli USA finanziano parte della missione con oltre 100 milioni di dollari per il progetto e costruzione della base per la forza multinazionale, seppure il Brasile sia critico sull’appoggio statunitense, giudicandolo insufficiente.
L’ITALIA NON PARTECIPA?
Non è prevista al momento la partecipazione di forze di polizia italiane. Ci piace qui ricordare che nel 2010, dopo un forte sisma che scosse Haiti, gli italiani intervennero con una forza che coinvolse varie forze armate italiane, in una missione che fu denominata "White Crane" (Gru bianca), basata sulla portaerei Cavour, che fornì assistenza medica e umanitaria.
COSA ACCADE NEL FRATTEMPO IN KENYA?
(Scontri a Nairobi)
Una particolarità è che proprio nei giorni in cui i poliziotti volavano verso Haiti sono scoppiate proteste violente a Nairobi dopo l'approvazione di una controversa legge fiscale. Parliamo di un Paese molto povero, in cui la ricchezza non è distribuita e vi sono enormi disuguaglianze. Il 10% della popolazione detiene più della metà della ricchezza nazionale.
Il governo del primo ministro Ruto aveva presentato a maggio il disegno di legge finanziaria 2024 per aumentare le entrate e affrontare il debito, a quanto pare anche verso la Cina . Inizialmente, il disegno di legge prevedeva tasse su beni essenziali come pane, olio da cucina e automobili, ma la reazione pubblica ha portato i legislatori a ridurre alcune imposte. Tuttavia, il disegno di legge approvato prevede comunque un aumento delle tasse su beni importati, come uova, e sull'uso di telefoni, internet, commissioni di trasferimento bancario e attività digitali.
L'opposizione, soprattutto giovanile e attiva in quasi tutte le province del Paese, critica l'aumento dei costi per i consumatori, già alle prese con alti costi di vita a causa dell’alto tasso di inflazione e del calo di valore dello scellino.
A seguito degli scontri di piazza il Capo del Governo ha ritirato la legge. Bisognerà capire come evolverà la situazione e quanto questa potrà influire sulla missione dei poliziotti kenyoti ad Haiti.
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Università, entrate nel Fediverso e riappropriatevi della vostra sovranità digitale!
Le università possono essere importanti creatori di spazi pubblici digitali e utilizzare, progettare e fornire strutture di rete di interesse pubblico come Fediverse. In linea con la sua tradizione FLOSS, l'Università di Innsbruck si concentra sul Fediverso e ne ha creato un'istanza sui server universitari. Oltre agli approfondimenti sul processo, la motivazione e il networking sono lo scopo di questo Lightning Talk. Università, unitevi al Fediverso!
Il disastro di Twitter ha evidenziato i rischi derivanti dall’affidarsi a piattaforme commerciali per i canali di comunicazione centrali. Questa non è una novità, ma illustra chiaramente i problemi legati a gran parte della struttura dei social media. Le università possono contribuire in modo significativo a rendere Fediverse una rete decentralizzata, non commerciale e attenta alla privacy. Prendendo l'esempio dell'Università di Innsbruck, l'intervento mostrerà come un trio di diversi dipartimenti, comunicazione scientifica, protezione dei dati e informatica, ha creato un'istanza Fediverse per la comunicazione scientifica istituzionale su Mastodon sui server universitari. Questo Lightning Talk mira a informare e mostrare come un'università si è impegnata con successo con il Fediverso, fungendo da invito all'azione per altre università affinché si uniscano nel cogliere l'opportunità di migliorare le strutture di comunicazione online.
Melanie Bartos, Hansjörg Pehofer, Matthias Weiler
media.ccc.de/v/37c3-lightningt…
Universities, Step into the Fediverse! Reclaiming Digital Sovereignty
Universities can be important creators of digital public spaces and use, design and provide public-interest network structures such as th...media.ccc.de
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Memoru la daton! 🗣 La interesgrupo de Adoleska Agado entuziasme invitas vin partopreni sian retan eventon: ARTo (Adoleskantara Reta Tago) estas organizita de adoleskuloj por adoleskuloj, kaj okazos la 24-an de Decembro. 🎄
Pretiĝu por mojosa tago (horoj aperas laŭ UTC):
🎉 16:00 - 16:30 · Malfermo (gvidas Oliver)
🗣️ 16:30 - 17:30 · Diskutado pri disvastigo de Esperanto kaj adoleskoj (gvidas Óscar)
🎯 17:30 - 18:30 · Ni ludu kune! (gvidas Oliver)
🐶 de 18:30 · Libera babilado pri hejmbestoj (sen gvidanto)
La evento okazos per Jitsi: meet.jit.si/ARTO-TEJO 🎧
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Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport
Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).
Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.
Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".
Le nostre considerazioni sulla vicenda
Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...
Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.
Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.
Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!
Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.
L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)
@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve
> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.
Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...
Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate
All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.
Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.
Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire
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Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano
@Universitaly: università & universitari
Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.
L'articolo di @Viola Stefanello 👩💻 è qui su Il Post
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Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.
È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...
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Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.
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Devol ⁂
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Sandro Santilli
in reply to La Guerra delle Formiche • • •fantastico ! Allora vieni a sentirci a Ronciglione ? Io mi sto preparando per il sound check.
Al basso ci sarà @elif - così il conteggio dei musicisti nel fediverso e vicini sale a tre 🙂
Tu che suoni ?
La Guerra delle Formiche
in reply to Sandro Santilli • • •purtroppo ieri non ero in zona, a saperlo prima! Spero sia andata bene. Il mio vero nome è Carlo, sono polistrumentista, ma principalmente chitarrista in ambito rock. La Guerra delle Formiche è il mio progetto principale, ma ho anche una minuscola label sul genere, SubTerra. Da qualche mese sto trasmigrando tutto nel Fediverso. Penso sia importante creare una presenza qui!
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Elisabetta Fratoni
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in reply to La Guerra delle Formiche • •@La Guerra delle Formiche puoi seguire il nostro account #Mobilizon @Flavio To The Moon dove pubblichetemo tutti gli eventi futuri. Probabilmente li ripeteremo poi da questo account (#Friendica) - viva il #Fediverso!
@elif
Sandro Santilli
in reply to La Guerra delle Formiche • • •@myrornaskrig se vuoi (e se funziona) forse puoi seguire anche l'account @strk@mobilizon.it dove spero riceverai notizie di tutti gli eventi di tutti i gruppi musicali di cui faccio parte.
@elif
La Guerra delle Formiche
in reply to Sandro Santilli • • •seguo tutti gli account, mi pare funzioni tutto, non importa su quale piattaforma siano... il bello del #fediverso! ;)
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Sandro Santilli
in reply to La Guerra delle Formiche • • •Questo sabato @elif suona a #Roma vicino al Circo Massimo, potrebbe essere un'occasione per fare due chiacchiere.
Flavio To The Moon
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La Guerra delle Formiche
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