La Danimarca spinge per investimenti strategici europei nelle scienze della vita
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Nuovi fondi di investimento per le PMI, adozione di nuove tecnologie e partenariati pubblico-privati sono gli ingredienti della ricetta danese per rafforzare le
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Helios Magazine. Intervista con Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Pino Riotta* Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, coppia nella vita e nell’impegno per cercare di portare all’attenzione delle giovani generazioni i temi deRifondazione Comunista
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Libertà per Öcalan – Una soluzione politica per la questione curda
CONFERENZA INTERNAZIONALE - Libertà per Öcalan - Una soluzione politica per la questione curda - Venerdì 11 aprile 2025 15:00 - 16:00 Apertura: DiscRifondazione Comunista
Nome di battaglia “Luce”. Il coraggio di una staffetta partigiana
di Alba Vastano - La Resistenza passi da ricordo dei protagonisti a memoria delle nuove generazioni (Luce) Luciana Romoli, nome di battaglia ‘Luce’, cRifondazione Comunista
L’UE lancia il piano d’azione per l’Intelligenza artificiale per ridurre il gap con USA e Cina
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Con l’obiettivo di affermarsi come leader globale nel campo dell’intelligenza artificiale (IA), la Commissione Europea ha presentato oggi
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3 contraffattori arrestati in Italia per aver forgiato banconote per un valore di 180 000 EUR
La banda ha distribuito la maggior parte delle banconote e monete false in Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna
I membri di un gruppo criminale coinvolto nella produzione di banconote in euro contraffatte di alta qualità sono stati arrestati in un'operazione transfrontaliera, che è stata sostenuta da Europol. L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri italiani e ha coinvolto anche autorità provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna. Gli investigatori ritengono che il gruppo criminale abbia contraffatto banconote per un valore stimato di 180 000 EUR. Va rimarcato che l’ #Armadeicarabinieri possiede un proprio assetto specialistico, il Comando Antifalsificazione Monetaria, che risale al 1992, quando, in ottemperanza al quadro della ripartizione degli obiettivi tra le varie Forze di Polizia, fu riconosciuto all’Arma dei Carabinieri il consolidato interesse nel settore del falso nummario, costituendo il Nucleo Operativo Antifalsificazione Monetaria, poi elevato a Comando di Corpo, e riconosciuto con Regolamento del Consiglio Europeo Autorità Nazionale nel settore per l’Arma dei Carabinieri (G.U. Unione Europea del 10 marzo 2009).
Nel corso dell’operazione, svoltasi tra Lecce e Padova, sono state rinvenute e sequestrate 600 banconote in euro contraffatte in tagli da 10, 20, 50 e 100 EUR per un valore totale di circa 50.000 EUR, e 3 contraffattori sono stati arrestati in Italia. L'inchiesta, iniziata nel 2024, ha rivelato che un'organizzazione criminale che operava nel sud Italia distribuiva grandi quantità di banconote false da 10, 20, 50 e 100 EUR in tutta la zona euro. In particolare, Austria, Belgio, Francia, Germania e Spagna hanno ricevuto la maggior parte della moneta falsa.
Il gruppo criminale ha mostrato un alto livello di competenza tecnica e organizzazione interna. Il leader della banda ha venduto le banconote contraffatte tramite una piattaforma di messaggistica online, con gli acquirenti che hanno effettuato pagamenti in criptovaluta. Una volta confermati i pagamenti, le banconote false sono state inviate tramite il normale servizio postale. Gli investigatori hanno anche scoperto che lo stesso gruppo criminale aveva istituito una zecca illegale per la moneta da 2 euro nel nord Italia. Le autorità hanno quindi smantellato la zecca, insieme a una tipografia per banconote in euro contraffatte nell'Italia meridionale.
Durante l'inchiesta, Europol ha facilitato lo scambio di informazioni, sostenuto finanziariamente e coordinato diverse attività operative. Gli analisti di Europol hanno anche fornito supporto analitico per identificare il paese in cui venivano distribuite le banconote. Il giorno dell'azione, Europol ha inviato tre esperti in Italia per fornire supporto tecnico e controllare le informazioni operative contro le banche dati di Europol e i sistemi della Banca centrale europea. I reati finanziari sono uno degli elementi comuni delle principali minacce identificate da Europol, nella sua “Valutazione della minaccia di criminalità grave e organizzata dell'UE” (#EUSOCTA). Queste minacce stanno progressivamente destabilizzando l'UE e sono sfruttate online, poiché le reti criminali operano gradualmente tramite le infrastrutture digitali e online, comprese le piattaforme di messaggistica, come questa operazione ha dimostrato.
Hanno partecipato all'indagine: Austria: polizia federale (CIS), Belgio: polizia federale (OCRFM), Francia: polizia nazionale (OCRFM), Germania: polizia federale (BKA), Italia: Carabinieri (CCAFM), Spagna: Brigada de Investigación Banco de España (BIBE, polizia spagnola)
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Radio MIR. Sinistra, nuovi scenari di guerra e difesa dei diritti
I mutati scenari di guerra stanno travolgendo l'ordine mondiale creato dopo la fine dell'Unione Sovietica. La globalizzazione sia dei diritti che dell'economiaRifondazione Comunista
Come funzionerà un eventuale giro di vite dell’UE sulle Big Tech
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La Commissione sta mettendo in campo le sue leggi digitali con una serie di casi che prendono di mira i colossi tecnologici statunitensi come Meta, Apple e X, facendo presagire la possibilità di
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La società civile chiede alla Commissione nuove regole sulla responsabilità dell’IA
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In una lettera le organizzazioni della società civile, tra cui l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), hanno sollecitato la Commissione europea a
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A passeggio con l’informatica #26 – L'informatica fa crescere?
precedente #25 ––– successivo #27 di Enrico Nardelli Abbiamo discusso nel precedente articolo come l’automazione portata dall’informat...link-and-think.blogspot.com
Forze di polizia europee a statuto militare: nel vertice ospitato dai carabinieri si è parlato di formazione, tutela ambientale, cyber ed AI
L'Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso la Caserma Chinotto, sede del Centro di Eccellenza per le Polizie di Stabilità (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Hanno partecipato il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d'Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez.
L'incontro, ha rappresentato un'importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall'Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese.
Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l'Intelligenza Artificiale.
In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata l'importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo.
In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l'Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l'accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore.
In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l'importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all'aumento di capacità d'intelligence e d'investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l'attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.
Sull'intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell'AI all'interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo.
Il Comandante Generale dell'Arma Luongo, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all'evento, ha illustrato l'elemento distintivo e condiviso tra le stesse: "è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente".
Il Generale ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l'Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: "valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani". Nel concludere si è soffermato sull'importanza di saper affrontare le nuove sfide: "abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l'ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare".
Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell'organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l'incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l'impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d'azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell'ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.
#cooperazioneinternazionaledipolizia #armadeicarabinieri #gendarmerienationale #guardia civil #guardiarepubblicanaportoghese
#tutelaambientale #cybersecurity #AI
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Stefano Galieni
C’è un’idea, che cerca di tradursi in vero e proprio impianto ideologico fondativo, che sta attraversando tutta l’Europa e che si esprime ai massimi livelli in paesi culturalmente e politicamente oggi fragili come l’Italia. Ai valori della destra dichiarata, che si richiamano ad un nazionalismo esasperato, ad un culto della “patria bianca e cattolica”, fa da contraltare il pensiero rabberciato di un sedicente mondo progressista e democratico che ha trovato un suo apogeo nella Piazza del Popolo del 15 marzo scorso, che poneva al centro del proprio esistere l’idea di Europa. Ma quale Europa? Non certo quella di Ventotene e nemmeno quella che, negli anni della decolonizzazione, della scoperta di una produzione culturale e politica diffusa e plurale, si apriva al mondo e si interrogava. L’Europa della guerra si fa “nazione” e ribadisce in maniera ignorante, arrogante e suprematista, la propria centralità presente, passata e futura. Poco importa se nel presente l’UE è frammentata e divisa e se nel futuro è destinata ad essere un continente vecchio, probabilmente in via di estinzione, l’importante è affermare che tutto quanto c’è di migliore sul pianeta sia considerato merito e quindi ad esclusivo appannaggio di questa misera porzione di mondo. Inutile analizzare le contraddizioni dei personaggi che si sono alternati sul palco della piazza romana, addobbata di bandiere UE, (perché Unione ed Europa sono considerati sinonimi anche nei confini), questo è quanto la cultura mainstream e di mercato impone oggi come unica, conformista, proposta e i protagonisti non meritano neanche di essere citati. Ma una riflessione è urgente e necessaria, da sinistra, per affrontare il nodo non risolto di una battaglia delle idee che in tali ambiti non ha né spazio né diritto di cittadinanza. E si prova a partire da una concezione rattrappita della storia, imbottita di eurocentrismo in salsa bellica, secondo cui arte, cultura, sono esclusivo patrimonio “nostro”, il resto del mondo non avrebbe, in base a tale concezione, prodotto mai nulla di rilevante. Un principio sconcertante che fa tabula rasa di civiltà millenarie, con cui abbiamo relazioni di ogni tipo ma che si prova a considerare da questo punto di vista subalterne e soprattutto incompatibili. Si prova a dimenticare il fatto che le prime tracce di scrittura giungono dal mondo sumero. E ovviamente si rimuove il fatto che il primo testo scritto di cui si ha notizia risalga al 2880 AC ad opera di Ptahhotep, visir di un faraone della V dinastia. Le cifre con cui facciamo oggi di conto, i metodi utilizzati per i complessi calcoli che regolano la nostra vita, sono arabe al punto che lo stesso termine “algebra” (unione o completamento), utilizzato dal matematico persiano Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, risalgono a circa 1300 anni fa. I suoi studi affondano le radici nella storia millenaria dell’Antico Egitto e delle civiltà mesopotamiche, ma questo sembra, è il caso di dirlo, non contare nulla.
Un razzismo di fondo che ha radici nella storia europea, ma che sembrava essere stato affrontato nei decenni passati, almeno da una parte del mondo culturale e artistico più aperto, sembra essere stato rimosso con un colpo di spugna. Si cerca di re-imporre, sempre secondo una logica di dominio, l’idea che il pianeta non sia mai stato plurale, che i paesi esistenti fuori dai confini della nostra fortezza, non abbiano radici in civiltà millenarie, si pensi a Cina, Giappone, Subcontinente indiano, si cerchi almeno di conoscere quanto accaduto nell’America precolombiana o nel continente africano prima delle invasioni europee e tanto altro ancora. Invece prevale uno sguardo miope, ipocrita e patetico, utile unicamente a lasciare l’illusione che ancora oggi possa avere un futuro un continente che ha vissuto per secoli sulla depredazione e i genocidi. Recentemente è stato pubblicato per “Asino d’oro”, un gran bel libro di ricerca interdisciplinare sulle radici del razzismo, dal titolo “Esseri umani uguali”- Nel volume si alternano spunti di ricerca in merito alle diverse forme di razzismo italiano, partendo da approcci fra loro, solo apparentemente, distanti (medicina, filosofia, attualità politica) intervallati da interviste a personalità del mondo intellettuale che hanno subito o subiscono ancora, forme di discriminazione fondate sul colore della pelle. Il testo, molto puntuale e frutto dell’interconnessione fra diversi autori e autrici, a loro volta provenienti da esperienze diverse, tocca un punto, ad avviso di chi scrive, nodale, nel capitolo inerente alla filosofia. Ci si interroga sulla nascita del razzismo (si pensi alla definizione dei popoli “barbari, in cui peraltro rientravano buona parte di quelli europei) per giungere all’illuminismo di Voltaire fino ad incontrare padri del pensiero filosofico moderno come Hegel e Kant. La filosofia di quel periodo – e poco è cambiato nel secolo successivo – è coeva all’epoca delle esplorazioni, soprattutto in Africa, che immediatamente si traducevano in espansione coloniale, nella tratta degli schiavi, nell’accaparramento delle risorse. Gli imperi sorti su tali rapine si fondarono sulla presunzione che, nei filosofi citati già trova compiutezza, secondo cui le popolazioni con cui si veniva a contatto non avevano storia, non erano composte da veri e propri esseri umani, andavano civilizzati, costretti alla religione dominante (quella cristiana con le sue varianti), comunque appartenevano ad un’altra specie – si utilizzava la parola “razze “da considerare inferiori, al massimo adatte a lavori di fatica e su cui esercitare il comando dell’uomo bianco. Nelle elucubrazioni di chi non entrò poi mai fisicamente nel “Cuore di tenebra” di Conrad, si passò dalla costruzione del mito del “buon selvaggio” di Rousseau, non contaminato dal peccato originale, ad una demonizzazione di persone considerate prive di freni inibitori, pigri, indolenti, da educare, magari con la frusta, come eterni bambini. L’espansione coloniale permise di estendere tale concezione su gran parte del pianeta che venne considerato semplicemente non solo inferiore ma senza storia. Non bastarono le scoperte scientifiche, architettoniche, astronomiche, prodotte nell’America precolombiana né tantomeno l’incontro con realtà complesse in termini di cosmogonia e di visione del mondo come quelle dell’India eccetera.
Molto più tardi e anche grazie all’esplosione dei grandi movimenti di decolonizzazione, si dovette fare i conti con l’ampiezza straordinaria di chi aveva percorso strade simili a quelle europee, con qualche migliaio di anni di anticipo. E se il Ramayana, primo poema redatto in sanscrito di cui si rintraccia l’autore, Vālmīki, risale probabilmente al II secolo AC, gli scritti di Confucio, in Cina al 770 AC, quasi in contemporanea alla leggendaria nascita di Roma. Sono ignoti gli autori de Il libro dei morti, raccolta di formule elaborata intorno al 1550 AC. Questi esempi non vogliono servire a stabilire primazie, quanto a far digerire a coloro che celebrano l’Europa come alfa e omega di tutto, che la letteratura, come ogni altra forma di espressione umana, ha origini poligenetiche e si è sviluppata in base a contesti diversi. E così le forme di organizzazione politica, chi era in Piazza del Popolo ignora o ha dimenticato che l’Impero del Mali, nell’Africa Occidentale, ha origini nel nostro Medioevo XIII secolo, e raggiunse, prima dell’arrivo degli europei, una popolazione di quasi 50 milioni di persone. Ancor prima, nell’VIII secolo AC in quella che i romani denominavano poi Nubia, nacque un regno, D’mt, da cui trae origine l’attuale Etiopia. Questo mentre il “celeste impero” della Cina nasceva nel III secolo AC, tardi se confrontata con la Civiltà della valle dell’Indo, 3000 anni AC, in parallelo con il mondo mesopotamico e in piena età del bronzo. E perché ignorare gli olmechi che costituirono, nell’area mesoamericana, odierno Messico, una delle prime civiltà pre-colonizzazione, fra il 1400 e il 400 a.c.? Ancora va ripetuto, non si tratta di assegnare quanto di togliere primati ed abolire gerarchie atte a motivare ogni forma di oppressione e discriminazione. Se la piazza dell’Europa si forma sul principio di essere fondante del pianeta, dimostra un’arretratezza e uno spirito neocoloniale e profondamente razzista mai superato. E va notato come nelle performance in cui si sono esibiti i rappresentanti di questa “Europa Make Again”, siano spariti gli immensi romanzieri russi che è assurdo non ascrivere anche al patrimonio culturale collettivo. La logica di guerra e di costruzione del nemico porta addirittura a dimenticare coloro che fino a pochi anni fa erano importanti partner, passi per i paesi nordafricani che si affacciano sul Mediterraneo, abbandonati al loro destino e considerati estranei da almeno 60 anni, ma se anche Cechov, Dostoevskij e Tolstoj, devono sparire dall’orizzonte, tutto diviene più ridicolo. Come se durante la Seconda guerra mondiale tutte le potenze alleate avessero deciso, di comune accordo, di bandire Dante, Petrarca o Mann. Quello che da alcune voci di quella piazza, le più autocentrate, è messo da parte, attiene anche al non rendersi conto che già da decenni, ma ancor più oggi, il processo iniziato con la conquista – non scoperta – delle Americhe e a seguire con la spartizione del pianeta, è irrimediabilmente finito ed oggi l’UE, anche militarmente ed economicamente, è una forza fra le altre, in cui si concentrano ancora le ricchezze del mondo ma che non ha alcuna reale spinta propulsiva.
Ma, da ultimo, siamo convinti veramente che tale approccio costituisca una dimostrazione di inadeguatezza che attiene unicamente all’Europa guerrafondaia di destra o liberal progressista? Se mi si permette un punto di vista individuale, nutro seri dubbi. Anche nella nostra sinistra internazionalista e contraria alle guerre, permangono elementi, dovuti certamente anche alla scarsa conoscenza ed a una micidiale depoliticizzazione del Paese che avviene in contemporanea con una sua profonda mutazione in senso pluriculturale della società. Dietro ai tanti “nuovi visi” che incontriamo, spesso ci sono millenni di storia e formidabili esperienze politiche, artistiche, letterarie, musicali, frutto di cosmogonie composite di cui ignoriamo completamente l’esistenza. Da decenni è giunto il tempo, mai completamente affrontato, di una decolonizzazione della nostra cultura, della presa d’atto che questa costituisce una forma sociale aggregante ma non l’unica, che la sola soluzione è nel riconoscerne in maniera paritaria, evitando, ovviamente ogni relativismo, le altre esperienze in circolazione. Decolonizzare non è unicamente riconoscere i crimini commessi dai propri passati governanti quanto, soprattutto, guardare al presente e al futuro con occhi radicalmente diversi. Magari pronti a scorgere nell’intuizione politica, economica, artistica, ecologista, femminista, che arriva da diversi angoli del pianeta, una chiave per comprendere se stessi e per affrontare il futuro non in solitudine ma nella complessità, con l’intenzione di cambiare il mondo, non in nome di una “civiltà” ma in quello di un’alternativa prospettiva per tutte e tutti.
In nome dell’Europa, una supremazia mai esistita
Stefano Galieni C’è un’idea, che cerca di tradursi in vero e proprio impianto ideologico fondativo, che sta attraversando tutta l’Europa eRifondazione Comunista
I legislatori dell’UE “sono più attesi che mai” alla conferenza tecnologica più importante d’Europa
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In vista di Vivatech, la più grande conferenza tecnologica d’Europa che si terrà a Parigi dall’11 al 15 giugno, Euractiv ha
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Queste le parole del ministro Nordio dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella: “Purtroppo il legislatore e anche la stessa magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti che si radicano probabilmente nella assoluta mancanza, non solo di educazione civica, ma anche di rispetto delle persone. Soprattutto per quanto riguarda giovani o giovani adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità soprattutto verso le donne. Questa è questione di educazione”.
Ci troviamo di fronte a un ennesimo e inaccettabile tentativo di etnicizzazione della violenza. La maggior parte dei femminicidi avviene proprio in contesti nativi, ma Nordio, dopo la mossa inutile della creazione del reato specifico di femminicidio, ritiene solo necessario esprimere il proprio razzismo borghese, dimostrando di non conoscere nemmeno il fenomeno di cui parla. I femminicidi sono un fenomeno italiano, relazionale, familiare, ed è necessario un piano culturale, psicologico ed educativo adatto da parte del governo. Piano che non esisterà mai.
Le donne e le ragazze non sono tutelate in modo appropriato da nessun punto di vista: dal lavoro alla propria stessa possibilità di sopravvivenza, in un contesto patriarcale sempre più esasperato. La soluzione non è certo quella di evocare un’astratta “educazione civica”.
Al razzismo e classismo di Nordio fa eco Marina Terragni, che si autodefinisce “femminista” ed è neo-Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza su incarico governativo. Terragni ritiene le tendenze violente un problema psicoanalitico, da trattare, si suppone, a pagamento, e senza sensibilità e aiuto da parte dello Stato; ma prima di tutto in famiglia: “I corsi di affettività, come osserva Massimo Ammaniti, decano degli psicanalisti, possono ben poco: non si tratta di teoria, ma di un ‘lessico emotivo’ che si apprende fin dalla più tenera età nella dinamica concreta degli affetti familiari.” Quanto alle donne, imparino da sole!: “Mentre le ragazze devono imparare a riconoscere per tempo quei segnali – il possesso, la gelosia ossessiva – che preludono al gesto violento. E a chiedere aiuto prima possibile”. Tutto viene risolto così, con la responsabilità personale delle ragazze. Imparino, le ragazze, a risolvere tutto nel privato, perché una Autorità Garante non è in grado di dire altro su chi le sta uccidendo se non ovvietà psicoanalitiche da salotto.
Rifondazione Comunista, conscia che l’educazione all’affettività nelle scuole è stata monopolizzata da gruppi neofondamentalisti misogini ed antiabortisti come i Provita, sostiene il diritto a un’ educazione pubblica all’affettività, laica e stabilmente curricolare. Educazione che sia in grado di intercettare e comprendere, ma anche di orientare le persone verso vite senza fantasmi patriarcali e oppressione, molestie e violenza.
Non crediamo in una società che si sensibilizzi solo con serie Netflix, pur pregevoli, come Adolescence. I doveri di uno Stato sono quelli di costruire pratiche efficaci di prevenzione. Sosteniamo che non può esistere una lotta efficace contro la violenza se non si mettono in discussione le radici di una società dove l’unico modello è quello competitivo e dove i corpi delle donne sono equiparati a merce. Una vera educazione all’affettività deve essere anche educazione critica e aprire prospettive di cambiamento relazionale, quindi sociale.
Maurizio Acerbo, Segretario del Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea
Silvia Conca, già Responsabile politiche LGBTQIA+
Paola Guazzo, Direttivo Circolo della Conoscenza e delle Culture Transfemministe
Rifondazione : Da Nordio e Terragni affermazioni irricevibili in merito ai femminicidi. La cultura reazionaria riafferma un patriarcato razzista
Queste le parole del ministro Nordio dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella: "Purtroppo il legislatore e anche la stessa magistratura possono arrivRifondazione Comunista
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Un giudice federale autorizza la causa dell'EFF contro DOGE ed Elon Musk a proseguire
Un giudice federale ha stabilito giovedì che la causa intentata per impedire al Dipartimento per l'efficienza governativa di ottenere dati su milioni di americani potrà procedere.
In collaborazione con l'ente di controllo della privacy Electronic Frontier Foundation e due sindacati, a febbraio più di 100 attuali ed ex dipendenti federali hanno fatto causa a DOGE, all'Office of Personnel Management (OPM) degli Stati Uniti ed Elon Musk
techcrunch.com/2025/04/03/fede…
@Politica interna, europea e internazionale
Federal workers sue Elon Musk and DOGE to cut off data access | TechCrunch
Federal workers are suing DOGE and its creator, Elon Musk to cut off the new agency's access to their personal data.Charles Rollet (TechCrunch)
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Acerbo (Prc): Meloni trasforma il ddl paura in decreto in spregio della Costituzione
In spregio assoluto dell'articolo 77 della Costituzione il Governo Meloni annuncia l'ennesimo decreto-legge in tema di Sicurezza nel quale a stare alle indiscreRifondazione Comunista
Acerbo (PRC): indegno attacco dell’ambasciata israeliana all’arcivescovo Moscone
A nome del Partito della Rifondazione Comunista esprimo la più totale solidarietà all'arcivescovo di Vieste-Manfredonia-San Giovanni Rotondo, Mons. Franco MosRifondazione Comunista
A passeggio con l’informatica #25 – Informatica e mondo del lavoro
precedente #24 ––– successivo #26 di Enrico Nardelli Dopo aver concluso con il precedente articolo alcune riflessioni sull’intreccio s...link-and-think.blogspot.com
Niger, i Rifugiati di Agadez nel CPR invisibile e dimenticato in mezzo al deserto
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Nuovi aggiornamenti disumani dal “centro umanitario di Agadez, Niger, CPR invisibile in mezzo al deserto finanziato da Italia ed Europa, eredità di
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Acerbo (PRC): sabato al corteo a Roma con bandieroni pace e Palestina
Dopo il voto odierno del parlamento europeo si conferma l'urgenza di un grande movimento contro il riarmo e la guerra. Per questo abbiamo immediatamente rispostRifondazione Comunista
Scommettereste sulla regolarità di un’elezione, se a garantirla fosse Elon Musk?
Trump riscrive le regole del voto e affida al DOGE la supervisione dei registri elettorali. Un altro passo verso l’autoritarismo competitivo?
fabiosabatini.substack.com/p/s…
@Politica interna, europea e internazionale
Grazie a @Francesco "st2wok" per la segnalazione
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Dove andranno loro non ci sarà più bisogno di elezioni.
😒 mamma mia, che schifo di mondo...
@wrathofkahn @politica @informapirata@mastodon.uno
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In questi giorni potrebbero arrivare le lettere di licenziamento ai 121 lavoratori e lavoratrici dell’ex-GKN. Il 31 Marzo è stato l’ultimo giorno della procedura di mobilità ed è stata negata dall’azienda la possibilità di proroga della mobilità in attesa della pubblicazione del piano concordatario sulla cui base si sarebbe potuto impostare un piano di salvaguardia dei posti di lavoro.
Ancora una volta la società QF si è mostrata indisponibile alla salvaguardia di posti di lavoro e sorda alle proposte di reindustrializzazione del sito. Questo viene reso ancora più grave dalla violazione delle norme contro la delocalizzazione, di cui è stata chiesta dalla GKN e dalla FIOM applicazione.
La più importante lotta operaia italiana, che era riuscita anche nell’impresa di proporre dei piani di reindustrializzazione del sito e di raccolta di più di un milione di euro da immettere nel capitale sociale della Cooperativa che avrebbe svolto queste nuove attività, rischia di finire.
Come Giovani Comunisti/e siamo dal primo giorno stati a fianco di questa lotta e degli operai e delle operaie che per quasi 4 lunghi anni l’hanno portata avanti. Crediamo che debba intervenire il MIMIT al fine di salvaguardare i posti di lavoro e la possibilità che in quel luogo si possa continuare a produrre, tramite la Cooperativa della GKN, non più secondo una logica padronale bensì di cooperazione e mutuo soccorso.
Paolo Bertolozzi, coordinatore nazionale Giovani Comunisti/e
Auro Bizzoni, responsabile nazionale Lavoro Giovani Comunisti/e
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Asse Calabria-Stoccarda. L'abbraccio della 'Ndrangheta alla Germania
Il 1° aprile forze dell'ordine italiane e tedesche hanno eseguito 29 arresti in un'indagine sulla 'Ndrangheta.
Coinvolti 20 indagati in Italia accusati di associazione a delinquere ed estorsione. Misure cautelari (arresti domiciliari e custodia cautelare) anche per avvocati e commercialisti, tutti con l'aggravante mafiosa.
L'operazione ha colpito le cosche Greco di Cariati e Farao-Marincola di Cirò Marina. Giorgio Greco è stato identificato come il 'vertice e reggente' del clan di Cariati. Era presumibilmente responsabile di impartire ordini e controllare attività illecite come estorsioni e appalti pubblici.
Le indagini hanno rivelato attività criminali come traffico di droga e frodi alimentari.
I membri dell'organizzazione criminale sono sospettati di aver commesso vari crimini, tra cui formazione e supporto a un'organizzazione criminale straniera, incendio doloso, divulgazione di informazioni riservate, traffico di droga, riciclaggio di denaro e tentato omicidio. Inoltre, sono coinvolti in frodi elaborate riguardanti prodotti alimentari di alta qualità e attrezzature per la produzione di pizza.
Il coordinamento è stato effettuato da Eurojust, con oltre 350 agenti coinvolti. Allo scopo era stata costituita una "Squadra Investigativa Comune" (JIT/SIC) tra Forze di Polizia italiane e tedesche (Polizia di Stato italiana e la Kriminalpolizeidirektion di Waiblingen). Fondamentale è stato il ruolo del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha supportato l’operazione nell’ambito del progetto “I CAN”, volto a contrastare la presenza della criminalità organizzata italiana all’estero.
La 'ndrangheta ha esteso la sua influenza anche in Germania negli ultimi decenni, investendo pesantemente in attività economiche legali, riciclando i proventi delle attività criminali. Settori chiave sono l'edilizia, il commercio all'ingrosso, la ristorazione e il settore immobiliare. La Germania è infatti considerata un hub importante per il riciclaggio di denaro proveniente dalle attività illecite della 'ndrangheta in Italia. Vengono utilizzati complessi schemi finanziari per nascondere l'origine criminale dei fondi. Inoltre l'organizzazione criminale di origine calabrese controlla gran parte del traffico di cocaina in Europa, con la Germania come uno dei mercati principali. Le cosche calabresi hanno stabilito solidi legami con gruppi criminali locali per la distribuzione della droga.
Ci sono state indagini su tentativi di infiltrazione della 'ndrangheta nella politica e nelle istituzioni tedesche, anche se su scala minore rispetto all'Italia. Le autorità tedesche hanno intensificato gli sforzi negli ultimi anni per contrastare l'espansione, attraverso indagini, sequestri di beni e collaborazione internazionale. Tuttavia, la penetrazione della criminalità organizzata calabrese rimane una sfida significativa per la sicurezza in Germania.
Vi fu un tragico episodio, avvenuto il 15 agosto 2007, che evidenziò in modo drammatico l'escalation della presenza della 'ndrangheta in Germania e la necessità di una risposta coordinata a livello internazionale per contrastarla: la strage di Duisburg verificatasi in un ristorante etnico della città della Renania Settentrionale-Vestfalia. Sei uomini di origine italiana, tutti affiliati alla 'ndrangheta, furono uccisi a colpi d'arma da fuoco all'interno del ristorante. Si trattava di un regolamento di conti tra cosche rivali, il clan Pelle-Vottari e il clan Nirta-Strangio, entrambi originari di San Luca in Calabria.
L'omicidio multiplo è stato considerato uno degli episodi più cruenti dell'espansione della 'ndrangheta in Germania e del suo scontro interno per il controllo del territorio e del traffico di droga. Fu allora che le indagini rivelarono che la 'ndrangheta aveva stabilito una solida presenza in Germania, infiltrandosi in attività economiche legali e riciclando i proventi delle attività criminali.
#ndrangheta #progettoICAN #cooperazioneinternazionaledipolizia
@Attualità
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Latitante in Canada, arrestato in Italia
Il fuggitivo più ricercato del Canada, Dave "Pik" Turmel, è stato arrestato in Italia.
Il 28enne, in fuga da oltre un anno, è ritenuto il capo della violenta Blood Family Mafia ("mafia della famiglia del sangue").
Si tratta di una banda di strada coinvolta in brutali conflitti tra gang in Quebec, durante le quali le vittime sono state torturate e hanno avuto arti amputati.
L'anno scorso Roobens Denis, considerato dalla polizia canadese il braccio destro di Turmel, è stato arrestato in Portogallo.
La polizia italiana ha riferito che Turmel è specializzato nella vendita di narcotici di vario genere, tra cui cocaina e metanfetamina, ed è stato "sorpreso nel suo nascondiglio" nella periferia romana dagli agenti del distretto di Roma Casilino. "Era quasi mezzanotte quando i funzionari sono entrati nella casa-vacanza dove l'uomo si era rifugiato". Secondo quanto riferito, ha consegnato un passaporto falso come identificazione e la polizia ha trovato e confiscato droga, diverse SIM-card e un'agenda. Ora è in prigione a Regina Coeli in attesa dell'estradizione. La sua presenza è stata inizialmente segnalata da un'allerta inviata alla polizia italiana dall'Interpol.
Gli agenti di polizia del Quebec avrebbero ricevuto una soffiata su Turmel negli ultimi giorni, che ha contribuito ad accelerare l'indagine per rintracciarlo in Italia. Le fonti affermano che l'informatore è stato motivato dalla ricompensa dell'offerta di 250 000 dollari per qualsiasi informazione che avesse condotto all'arresto di Turmel.
L'Interpol aveva anche emesso una red notice ("avviso rosso"): una richiesta alle forze dell'ordine in tutto il mondo per localizzare e arrestare provvisoriamente una persona in attesa di estradizione. L'estradizione potrebbe richiedere da 1 settimana a 6 mesi.
Il capo della polizia del Quebec, Denis Turcotte ha affermato: "credo che i cittadini saranno fieri di noi e continueranno a sentirsi al sicuro nella nostra città. Non puoi fare cose del genere da solo. Devi lavorare come squadra", ringraziando i partner locali e internazionali.
Ha sottolineato inioltre la creazione di un coordinatore di ricerca del fuggitivo, una posizione di impiego creata a dicembre, che ha agito come "conduttore d'orchestra" per aiutare a localizzare i latitanti, compreso Turmel.
#canada #quebec #interpol #rednotice #latitanti #ricercati #poliziadistato #cooperazioneinternazionaledipolizia
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Helsinki, il disarmo e non il ReArm
di Roberto Musacchio - Cinquant’anni fa ad Helsinki, in piena guerra fredda e con l’Europa divisa dal muro di Berlino, praticamente tutti gli Stati europRifondazione Comunista
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Poliversity.it è ancora l'unica istanza italiana Mastodon potenziata nella quale puoi scrivere post lunghissimi e, soprattutto, formattati
Se vuoi provarla, questo è il link di invito di @macfranc
poliversity.it/invite/sYo5pDRy
E se vuoi un'app Android che possa gestirla al meglio, puoi usare Raccoon
Poliversity
@macfranc ti invita a iscriverti a questo server Mastodon! Con un account, sarai in grado di seguire le persone, pubblicare aggiornamenti e scambiare messaggi con gli utenti da qualsiasi server di Mastodon e altro ancora!Mastodon ospitato su poliversity.it
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@RinaldoGiorgetti l'istanza esegue Mastodon Glitch-soc, un fork molto affidabile di Mastodon. Quindi sì, è potenziata.
La lunghezza dei messaggi non dipende dall'adozione del fork, ma ne è più che altro una conseguenza: infatti i 500 caratteri sono necessari per scrivere con il markdown, altrimenti ti giochi 200 caratteri già solo con la formattazione.
Libri gratuiti per l'amministratore di sistema Linux
Se vuoi diventare un amministratore di sistema, è importante trovare le giuste guide e risorse. L'amministrazione di sistema richiede una conoscenza approfondita di numerose tecnologie e strumenti diversi. Fortunatamente, su Internet si trovano numerose risorse gratuite che consentono di ampliare le proprie conoscenze in questo ambito. In questo articolo presentiamo libri utili e gratuiti sull'amministrazione di sistema.
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Sistem Administrasiyası üçün pulsuz kitablar
Sistem administratoru olmaq istəyirsinizsə, doğru təlimatları və resursları tapmaq əhəmiyyətlidir. Sistem administrasiyası, bir çox fərqli texnologiya və vasitələrə dair geniş məlumat tələb edir. Xoşborxan (Kibertəhlükəsizlik, Linux və Administrator)
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Gli agenti dell'FBI e della Homeland Security perquisiscono la casa di un esperto di crittografia di origine cinese
I registri immobiliari della contea di Monroe individuano come proprietari della villetta perquisita, Xiaofeng Wang e Nianli Ma. Wang è citato come professore di informatica e direttore del Center for Security and Privacy in Informatics, Computing, and Engineering (SPICE) presso l'Università dell'Indiana a Bloomington.
Il profilo SPICE online di Xiaofeng Wang afferma che la sua ricerca "si concentra sulla sicurezza del sistema e sulla privacy dei dati, con una specializzazione in questioni di sicurezza e privacy nel mobile e nel cloud computing e in questioni di privacy nella diffusione e nell'elaborazione dei dati genomici umani".
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RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ
Nel nostro blog abbiamo già fatto riferimento al GI-TOC, l'Iniziativa Globale contro la Transnational Organized Crime, un'organizzazione indipendente della società civile fondata nel 2013, con sede a Ginevra, in Svizzera, nata da una serie di discussioni di alto livello tra funzionari delle forze dell'ordine dei paesi sviluppati e in via di sviluppo a New York, nel 2011-12.
Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale "Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality" (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.
La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita "geocriminalità".
È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.
L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui youtube.com/watch?v=ahfav1pibw… ).
Lo scritto è reperibile [en] qui globalinitiative.net/analysis/…
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La Commissione annuncia lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro per lo sviluppo di tecnologie critiche
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
La Commissione ha annunciato venerdì (28 marzo) che stanzierà 1,3 miliardi di euro per l’implementazione di tecnologie
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Corno d’Africa, REPORT EEPA n.620 – 27 Marzo 2025
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
Europe External Programme with Africa è un centro di competenza con sede in Belgio con conoscenze approfondite, pubblicazioni e reti, specializzato in questioni di peacebuilding, protezione dei rifugiati e resilienza
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Il progetto BuTH-AI – Building Trust in Human-Centric Artificial Intelligence
L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
BuTH-AI, Building Trust in Human-Centric Artificial Intelligence – Progetto n.101127627, è un progetto, guidato dall’Università degli Studi Link e il Centro di ricerca
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Il Tigray ha bisogno di giustizia per mantenere la pace
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
L’Occidente può svolgere un ruolo importante nell’analisi di una guerra “dimenticata”. Di Azeem Ibrahim , editorialista di Foreign Policy e direttore del Newlines Institute for Strategy and Policy, e
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Il #SignalGate ci ha mostrato un governo di traditori, prima ancora che di imbecilli
Grazie alle rivelazioni del giornalista Jeffrey Goldberg, caporedattore di The Atlantic, il mondo intero è venuto a conoscenza del fatto che i funzionari apicali dell’amministrazione Trump sono dei criminali e degli imbecilli. Essi hanno utilizzato infatti un’app privata per discutere e coordinare un’operazione di guerra contro gli Houthi in Yemen.
@Politica interna, europea e internazionale
Le chat sono state pubblicate da “The Atlantic” solo a fatti avvenuti e dopo un’attenta valutazione da parte dei legali della testata.
Infatti, benché i dettagli operativi siano stati condivisi in chat in modo informale e attraverso un sistema protetto ma non approvato per comunicazioni con la massima classifica di sicurezza, se Jeffrey Goldberg avesse diffuso i dettagli cui era venuto a conoscenza (obiettivi, orari e armi utilizzate) prima o durante il raid, avrebbe potuto compromettere la sicurezza nazionale, mettendo a rischio la vita dei militari coinvolti nell’operazione, e avrebbe violato l’Espionage Act e altre normative sulla divulgazione di informazioni classificate. Come ben sa chi ha seguito le nostre campagne per la liberazione di Julian Assange, queste leggi prevedono pene severe, inclusa la reclusione, per chiunque diffonda informazioni riservate senza autorizzazione o attraverso canali non autorizzati.
Trump con lo staff rappresentato dai personaggi del Muppets Show (by Grok)
Il livello di classifica delle informazioni pubblicate e di quelle che non sono state rese pubbliche sembra infatti essere almeno “segreto“, ma sappiamo che altre che presumibilmente sono state condivise in chat come nomi degli agenti CIA coinvolti nelle operazioni di intelligence sono al livello “Top secret“.
In questi giorni ci si è concentrati molto sulle eventuali responsabilità cui Goldberg si sarebbe potuto esporre pubblicando le chat prima dell’operazione e si è parlato anche delle singole responsabilità dei funzionari coinvolti, a partire dallo “sprovveduto” Mike Waltz; tuttavia mi sembra che non ci si sia concentrati abbastanza sulla responsabilità collettiva di quei funzionari nella loro collegialità!
Premesso che il “rasoio di Hanlon” ci suggerisce che la stupidità è quasi sempre in grado di spiegare un fenomeno meglio della malafede, sta di fatto che Mike Waltz ha commesso un “errore” davvero molto, molto sbagliato; il buon Mike infatti ha incluso accidentalmente non un semplice giornalista, ma un brillante esperto di politica estera, con una focalizzazione particolare sul Medio Oriente e sull’Africa. Goldberg, secondo ciò che in questi giorni riporta la pagina inglese di Wikipedia, è stato definito “il giornalista/blogger più influente su questioni relative a Israele” e “uno dei giornalisti di politica estera più incisivi e rispettati in circolazione”. Si tratta inoltre dell’autore dell’esplosivo articolo che riportava le disgustose parole di Trump sugli americani caduti in guerra “perdenti” e pure “tonti” che ha contribuito ad alienare diversi consensi al Trump del 2020.
Mike Waltz ha ammesso di aver inserito Jeffrey Goldberg nella chat per errore, attribuendo la confusione a un problema con i suoi contatti salvati e ha dichiarato che il numero di Goldberg era stato salvato sotto un nome diverso, probabilmente a causa di un errore del suo staff (del resto, a cosa serve uno staff, se non ad attribuirgli la responsabilità delle proprie cazzate?).
Immagino che Waltz abbia memorizzato Goldberg con il nome “Pezzo di Merda” e il cognome “Pericoloso” ma che il suo staff abbia erroneamente importato in rubrica il numero come “Pericoloso” “Pezzo di Merda” rendendolo inaspettatamente simile al modo in cui memorizzava il responsabile dell’ufficio “Risoluzione Bonaria delle Controversie”
In realtà non ci sono prove che Waltz si sia confuso con un altro funzionario con un nome simile, ma è comunque possibile che intendesse aggiungere un membro del suo team o un altro alto funzionario coinvolto nella pianificazione degli attacchi agli Houthi.
Il punto è che Waltz, primo soldato delle Forze Speciali dell’esercito eletto al Congresso, veterano in Afghanistan, Medio Oriente e Africa, ex direttore delle politiche di difesa al Pentagono e consigliere antiterrorismo del vicepresidente Dick Cheney, si è forse involontariamente (o forse no?) prodotto in un ultimo atto eroico, contribuendo a smascherare il più pittoresco caso di cospirazione statunitense dai tempi del “Business Plot”!
Se infatti due interlocutori utilizzano dispositivi mobili e app commerciali come Signal, per trattare informazioni classificate che possono viaggiare solo attraverso canali approvati dalla sicurezza nazionale e soggetti alle fisiologiche procedure di tracciamento e conservazione dei dati, allora dovrebbero essere entrambi perseguiti ai sensi dell’Espionage Act. Ma se a farlo è un gruppo di funzionari che rappresenta il gotha della sicurezza nazionale, siamo in presenza di un tradimento di gruppo, di una cospirazione!
L’amministrazione Trump finora ha condotto indisturbata il proprio colpo di stato plutocratico, volto a demolire quel che resta in USA dello stato di diritto e la sua base elettorale (con qualche eccezione) si è sempre schierata con il suo idolo o con quello scarso venditore di auto che nella sua fanboy passa per essere un incrocio tra Einstein e Tony Stark, ma che somiglia sempre più a Mr. Evil.
La mia percezione di Elon Musk
Eppure la “gaffe” dei chatterboxes Trumpiani sta mostrando agli USA, ai suoi alleati e ai suoi avversari, che l’amministrazione USA sembra essere il maggiore pericolo per la sicurezza nazionale.
Chiunque continuerà a difendere questi traditori dovrebbe essere considerato esso stesso un traditore, primo tra tutti il Presidente.
E se il Dipartimento di Giustizia e il Congresso non prenderanno provvedimenti, allora dovrebbero farlo le Forze Armate.
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Il #SignalGate ci ha mostrato un governo di traditori, prima ancora che di imbecilli
L'amministrazione Trump finora ha condotto indisturbata il proprio colpo di stato plutocratico, volto a demolire quel che resta in USA dello stato di diritto, ma ora -se possibile- le cose stanno andando peggio
Hi all, we're a Burt Bacharach tribute #jazz trio from central #Italy and here's our selection of tracks for #MusiciansDay : sepiasearch.org/search?sort=-c…
More info at: flaviotothemoon.pallamondo.net…
Sandro Santilli (friendica) reshared this.
Hi all, we're a Burt Bacharach tribute project from central #Italy and here's our selection of tracks for #MusiciansDay : makertube.net/c/helloburt/vide…
More info at: helloburt.pallamondo.net/
Hello, Burt!
Burt Bacharach tribute project "Hello, Burt!" | See https://helloburt.pallamondo.netMakerTube
Sandro Santilli (friendica) reshared this.
brozu ▪️
in reply to Informa Pirata • • •50 miliardi + 8 miliardi di euro destinati alle aziende del settore AI + 20 miliardi di euro per la realizzazione di cinque Gigafactory.
Comparate i dati e traete le vostre conclusioni.
Le misure sono importanti.
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