Tosse: cos’è e questo fenomeno fisiologico e perché si verifica
Fare un colpo di tosse è quanto di più comune ci sia, ma la tosse, ovviamente, non è sempre uguale. Ci siamo mai chiesto che cos’è la tosse? In quest’articolo faremo il punto su questa questione, evitando di utilizzare termini medici e rendendo assolutamente semplice la comprensione di tale fenomeno che, come vedremo, può essere […]
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Quando gli Stati Uniti impareranno che le sanzioni non risolvono i loro problemi?
La definizione di follia, si dice spesso, è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi. Eppure questo è esattamente ciò che gli Stati Uniti e altri politici occidentali hanno fatto imponendo ampie sanzioni economiche contro regimi contraddittori e altrimenti problematici. I risultati generalmente non sono stati positivi. Invece di persuadere i leader autoritari e […]
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SIRIA-TURCHIA. Assad rifiuta l’incontro con Erdogan, per ora
di Michele Giorgio
(nella foto di Medya News, Erdogan e Assad prima della guerra in Siria nel 2011)
Pagine Esteri, 12 dicembre 2022 – Il tutto e il contrario di tutto avvolge la decisione presa, almeno sino ad oggi, dal presidente siriano Bashar Assad di non incontrare, faccia a faccia, il suo omologo turco, e nemico tra i più agguerriti, Recep Tayyip Erdogan. L’incontro, senza dubbio, avrebbe il sapore della vittoria per Assad. Erdogan, dopo l’inizio della guerra in Siria nel 2011, ha agito concretamente – armando e finanziando formazioni islamiste contro il governo di Damasco – per provocarne la caduta. Il leader siriano invece è rimasto al suo posto e la potente Turchia, mentre bombarda i civili curdi nel Rojava (e nel Kurdistan iracheno) e minaccia nuove offensive militari, deve ora riconoscere il fallimento della sua strategia in Siria anche se ancora occupa, di fatto, la regione di Idlib. Erdogan inoltre ha bisogno di successi diplomatici per attenuare le conseguenze sulle prossime elezioni della crisi economica turca e della presenza nel paese di milioni di profughi siriani.
Pare che Assad da almeno tre mesi stia resistendo alle pressioni degli alleati russi e iraniani intenzionati a spingerlo nella braccia di Erdogan per consolidare la loro influenza e presenza nel territorio siriano. Il motivo? Alzare l’asticella, spiega qualcuno, in modo da andare oltre la «pace per la pace» e ottenere assicurazioni sul ritorno di Idlib sotto il controllo di Damasco e assistenza economica ed umanitaria che aiuti a superare le sanzioni statunitensi (Caesar Act) che strangolano la Siria. Per gli oppositori di Assad invece si tratterrebbe solo di una «messinscena» organizzata proprio da Mosca, e destinata a durare ancora poco, per rafforzare l’immagine del presidente siriano e mostrarlo «indipendente» da Russia e Iran. Anche la rinuncia di Damasco, quasi all’ultimo momento, al suo rientro nella Lega araba durante il vertice tenuto ad Algeri nelle scorse settimane, potrebbe aver avuto l’obiettivo di segnalare che la Siria non accetterà le condizioni poste dall’Arabia saudita e il Qatar per la sua riammissione. Per altre fonti invece sarebbe vero il contrario. Nonostante l’intervento algerino, le petromonarchie hanno imposto che la Siria resti ancora fuori dalla Lega araba.
Tutto e il contrario di tutto, come si diceva. Più realisticamente Bashar Assad il faccia a faccia con Erdogan lo farà. Ma anche alle sue condizioni, ossia imporre alla Turchia la rinuncia al controllo di Idlib e la fine delle sue operazioni militari che oltre a colpire l’Autonomia curda prendono di mira anche l’esercito siriano, facendo morti e feriti. E per alleviare alcuni dei seri problemi economici che il suo paese affronta, senza dimenticare il colera. Qualche giorno fa arrivata a Baniyas una petroliera iraniana con 700mila barili di greggio. Una buona notizia ma, ha avvertito il ministro del petrolio Bassam Tohme, questa fornitura non risolve la crisi energetica che sta paralizzando la Siria e che rischia di lasciare al freddo milioni di cittadini durante l’inverno. Per far fronte alla situazione il governo ha annunciato che tutte le attività statali resteranno ferme due giorni in più questo mese, poiché i dipendenti faticano a raggiungere il posto di lavoro con il sistema di trasporto pubblico quasi inattivo per la mancanza di carburante.
In Siria i tornei sportivi sono stati sospesi temporaneamente e i dipendenti del governo hanno visto tagliare le proprie quote di benzina sovvenzionata dallo Stato. La maggior parte dei giacimenti petroliferi siriani è controllata dalle Sdf curde e da soldati americani, quindi fuori dal controllo di Damasco. Il prezzo del gasolio per il riscaldamento importato, perciò è raddoppiato e la benzina non sovvenzionata per le auto ormai si trova solo al mercato nero a costi proibitivi. Il 4 dicembre la rabbia e la frustrazione sono sfociati in proteste nella città meridionale a maggioranza drusa di Sweida dove almeno due persone sono state uccise dal fuoco delle forze di sicurezza. I drusi, peraltro, cominciano a reclamare una autonomia sul modello di quella curda.
A Erdogan i problemi di vita quotidiana di milioni di siriani interessano ben poco. La sua improvvisa disponibilità a riallacciare i rapporti con Assad ha il solo scopo di favorire gli interessi turchi. A cominciare dalla collaborazione di Damasco ad azioni militari contro l’Autonomia curda. Una richiesta che Assad non è in grado di soddisfare tenendo conto anche della linea scelta dall’alleata Russia che negli ultimi due anni ha migliorato i rapporti con la leadership curdo-siriana. Il faccia a faccia Assad-Erdogan prima o poi si farà ma gli esiti non sono scontati. Pagine Esteri
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ARMI. La Leonardo DRS punta sulla produzione di droni-kamikaze
di Antonio Mazzeo*
Pagine Esteri, 7 dicembre 2022 – Il loro nome tecnico è loitering munitions o munizioni circuitanti; sono piccoli droni dotati di una testata esplosiva che possono essere teleguidati contro l’obiettivo anche a decine di chilometri di distanza. Si tratta cioè di veri e propri velivoli-kamikaze il cui impiego sta crescendo rapidamente e irresponsabilmente nei principali scenari di guerra internazionali. Leonardo SpA, l’holding militare-industriale a capitale pubblico, ha deciso di puntare sulla loro produzione ed esportazione, consapevole che nei prossimi anni i profitti saranno ragguardevoli. A curare l’affaire è stata delegata la società controllata che ha sede e stabilimenti negli Stati Uniti d’America, in stretta collaborazione con un’azienda del comparto bellico di Israele.
I dirigenti di Leonardo DRS (Arlington, Virginia) hanno reso noto che l’unità commerciale dei sistemi terrestri di St. Louis, Missouri, ha stipulato il 6 ottobre scorso un accordo con la SpearUAV Ltd. di Tel Aviv per sviluppare una versione delle munizioni aeree Viper su scala nanometrica “per andare incontro alle richieste emergenti di molteplici clienti militari statunitensi”.
“SpearUAV ha sviluppato Viper rapidamente in risposta alle lezioni apprese durante i recenti grandi conflitti”, spiegano i manager del gruppo israeliano. “Il sistema a lancio verticale fornisce agli operatori in linea di combattimento munizioni aeree convenienti, semplici da usare ed efficaci contro una varietà di bersagli, compresi quelli in posizione defilata. Piccole munizioni aeree come le Viper stanno rivoluzionando le piccole unità tattiche assicurando una precisione veramente letale nelle mani del singolo combattente”.
Ancora SpearUAV Ltd. afferma che queste nuove munizioni “forniscono una potenza di fuoco reattiva per distruggere minacce immediate come cecchini nemici e gruppi operativi”, riducendo “al minimo” i danni collaterali in terreni urbani complessi. Il Viper richiede un addestramento minimo all’uso, si adatta a tutte le tipologie di munizionamento esistenti e può essere equipaggiato con il sistema di controllo terrestre Ninox compatibile con Android, Microsoft Windows e Linux.
“Siamo molto entusiasti di questa nuova partnership che sfrutta la vasta esperienza di integrazione della piattaforma e sviluppo del carico utile di Leonardo DRS con le sinergie tecnologiche di SpearUAV”, ha dichiarato Aaron Hankins, general manager di DRS Land Systems. “Abbiamo riconosciuto la Spear come un’azienda all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia dei sistemi a pilotaggio remoto. Viper espande i nostri attuali sforzi nel campo dei droni”. Più raccapriccianti le parole di Gadi Kuperman, a capo del consiglio di amministrazione di SpearUAV. “Vogliamo fornire agli utenti la possibilità di utilizzare Viper allo stesso modo con cui farebbero con qualsiasi altro pezzo di equipaggiamento da combattimento o munizione, come un proiettile o una granata”, ha commentato Kuperman. “Si tratta di uno strumento da campo di battaglia; è pronto e pensato per essere usato in qualsiasi momento e senza esitazione. E potrebbe esserlo da un soldato di fanteria o dagli equipaggi di piattaforme terrestri o navali“.
Drone killer israeliano Spike nlos
I mini-droni kamikaze sono stati lanciati ufficialmente all’inizio di ottobre quasi in contemporanea all’accordo tra Leonardo e SpearUAV. Una ventina di giorni dopo, come riportato dal sito specializzato Israeldefence, il ministro della difesa dell’Azerbaijan, Madat Guliyev, ha incontrato l’amministratore dell’azienda Gadi Kuperman per discutere sulla possibilità di rifornire le forze armate azere proprio con le nuove munizioni circuitanti Viper.
SpearUAV Ltd. opera dal 2017 nella progettazione e sviluppo di esplosivi e sistemi aerei a pilotaggio remoto per fini militari o di controllo sicuritario. La società annovera tra i principali clienti il ministero della difesa israeliano e i corpi militari di alcuni paesi partner. Gli azionisti e i manager provengono tutti dalle forze armate o dai servizi segreti di Israele: Gadi Kuperman è un ex colonnello dell’aeronautica militare che ha coordinato diversi programmi di riarmo aereo, mentre nel board di SpearUAV compaiono pure i nomi di Yossi Cohen (presidente), già direttore della famigerata agenzia di intelligence Mossad; Moshe Maor, ex direttore del gruppo aerospaziale e missilistico Rafael Advanced Defense Systems; Yaakov Barak, già generale e comandante delle forze terrestri; Shai Bar, ex colonnello a capo della divisione sistemi d’arma / engineering e conflitti a bassa intensità, poi ufficiale di collegamento della missione israeliana presso l’esercito USA.
In vista dell’espansione nei mercati internazionali, nel maggio 2022 SpearUAV ha rastrellato cospicui finanziamenti tra gli investitori privati ottenendo ben 17 milioni di dollari da una delle società israeliane specializzate nella produzione di droni da guerra e munizioni auto esplodenti, UVision Air Ltd.. Quest’ultima è stata fondata nel 2011 nella città di Tzur Yidal (distretto centrale) ed è presieduta dall’ex generale Avi Mizrachi, già capo del Comando centrale delle forze armate di Israele e successivamente responsabile vendite per l’area del sud-est asiatico di un’altra importante azienda bellica israeliana, Elbit Systems Ltd..
UVision Air Ltd. ha stabilito propri uffici di rappresentanza in India e negli Stati Uniti d’America dove ha anche ottenuto una importante commessa per fornire un sistema d’attacco con loitering munitions al Corpo dei Marines. Nell’ottobre 2021 la società ha sottoscritto una partnership strategica con la multinazionale tedesca Rheinmetall per progettare, produrre e commercializzare principalmente in Europa sistemi di armamento orbitante. In particolare le munizioni auto esplodenti del tipo “Hero” prodotte da UVision saranno integrate a bordo di alcuni dei più moderni veicoli militari di Rheinmetall come i blindati 8×8 Boxer CRV, i Lynx infantry fighting e i mezzi a pilotaggio remoto terrestri Mission Master.
Come ha documentato Flightglobal.com, la partnership industriale israelo-tedesca comporterà molto probabilmente la produzione di loitering munitions nel nostro paese. “L’accordo è stato sottoscritto da RWM Italia S.p.A., la consociata italiana del Gruppo Rheinmetall”, scrive la testata specialistica del settore aerospaziale. “RWM Italia condurrà il processo di europeizzazione dei sistemi Hero e i suoi stabilimenti, grazie alle capacità di sviluppo delle testate, introdurranno modelli innovativi per l’Hero, oltre a fornire la certificazione secondo gli standard UE e NATO”. Le nuove munizioni circuitanti accresceranno le “capacità anti-tank” dei potenziali clienti europei ma potrebbero armare pure le forze navali e aeree.
La produzione dei droni kamikaze in cooperazione con l’israeliana UVision dovrebbe interessare lo stabilimento RWM di Domusnovas in Sardegna. Intanto l’Esercito italiano ha deciso di rifornirsi del sistema di munizionamento “Hero-30” con una spesa di 4 miliardi di euro circa nei prossimi cinque anni. “Hero-30 di U-Vision è costituito da un tubo che all’interno contiene un drone azionato e interamente comandato da un solo uomo”, spiega la Difesa. “La versione originale ha un peso 3 Kg circa con un range operativo che varia dai 5 ai 40 km, con un’autonomia di volo di 30 minuti e azionato da un motore elettrico posteriore”. I mini-droni saranno consegnati alle Forze speciali di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri: rispettivamente il 9° Reggimento d’Assalto paracadutisti “Col Moschin”, il Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN, il 17° Stormo Incursori e il GIS – Gruppo Intervento Speciale. L’addestramento del personale all’uso degli Hero-30 sarà svolto in Israele presso il quartier generale di UVision; l’azienda fornirà inoltre il supporto logistico integrato, comprensivo di manutenzione basica e gestione/sostituzione di alcune parti di ricambio di consumo.
La fittissima connection militare-industriale italo-israeliana è enfatizzata dall’accordo di fusione firmato il 21 giugno negli USA da Leonardo DRS e RADA Electronic Industries Ltd., azienda con sede nella città di Netanaya (a una trentina di km a nord di Tel Aviv). La controllata statunitense di Leonardo SpA ha acquisito il 100% del capitale sociale di RADA in cambio dell’assegnazione del 19,5% delle proprie azioni ai titolari della società israeliana.
Fondata nel 1970, RADA Electronic Industries Ltd. occupa più di 250 dipendenti e possiede anche un centro di ricerca nell’High-Tech Park di Beer’Sheva (Negev) e uno stabilimento nella città settentrionale di Beit She’an. Il gruppo produce prioritariamente radar tattici militari e software avanzati; l’uomo di punta nel Consiglio di amministrazione è Joseph Weiss, ex comandante della Marina militare di Israele ed ex presidente del Cda di IAI – Israel Aerospace Industries Ltd., la più grande società del settore aerospaziale del paese. Joseph Weiss siede attualmente anche nel Cda dell’Istituto di Tecnologia “Technion” di Haifa e coincidenza vuole che sia pure direttore di UVision Air Ltd.. Pagine Esteri
*Antonio Mazzeo è un giornalista ecopacifista e antimilitarista che scrive della militarizzazione del territorio e della tutela dei diritti umani. Con Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006, Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte (Edizioni Punto L, Ragusa). Del 2010 è il suo I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).
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Cina – Russia: il rischio di lasciare sole due potenze nello spazio
Il mondo, non solo l’Europa, sta tremando per l’insensata e arcaica guerra -ma non per questo meno cruenta- che Vladimir Putin ha scatenato da febbraio contro una regione del suo ex impero. Eppure, nonostante lo sforzo bellico che vede impegnata una grande potenza umiliata dai suoi stessi risultati militari, la Russia ha trovato il momento […]
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EvasIva
La legge di bilancio, ogni anno, si annuncia in un modo e in corpo d’opera se ne cambiano i parametri. Comunque la si pensi, c’è un dato che varrebbe la pena considerare: in Italia si evade l’Iva per 26.2 miliardi
Come ogni anno la legge di bilancio si annuncia con determinati contenuti, poi se ne reclamano altri, quindi si deposita un testo che ne contiene di diversi, ergo si presentano emendamenti che tolgono e introducono, infine tutti si strozza in un voto di fiducia, dato su un testo dell’ultimo minuto. Come ogni anno, taluno ricorderà esistenti cose che non ci saranno. Essendo nel mezzo del trambusto è interessante cogliere il senso di alcuni passaggi. Che sono rivelatori.
Sulla questione dei Pos e del contante abbiamo parlato fin troppo. Mi parrebbe giusto il principio: libera banconota in liberi pagamenti. Pago quello che mi pare con quello che mi pare, il che comporta il fatto che chi deve essere pagato accetti quel che è lecito e abbia il Pos. Tanto le regole valgono solo per chi è regolare e dubito uno spacciatore si ponga il problema dei sistemi di pagamento (di quello si occupa il trafficante). Ma c’è una dato che si è fatto finta di non vedere: in Italia si evade l’Iva per 26.2 miliardi, mentre in Germania (che sono pure più grossi) per 11.1 miliardi. In Italia c’è un limite all’uso del contane, mentre in Germania (fin qui) no. Il che dimostrerebbe l’assenza di nesso, ma solo per chi riesce a tenere a mente una sola cosa per volta, giacché la seconda, decisiva, è: in Germania si paga molto di più usando il Pos. Perché è evidente che se il contante non è sinonimo di evasione fiscale, l’evasione fiscale si serve del contante. E vabbè, si dirà, vale per l’Iva. No, quello è solo un rivelatore.
Per non pagare Iva non emetto fattura, altrimenti la pagherei anche in caso di contante. Faccio credere al cliente o acquirente che la risparmiamo assieme, ma per me vale di più: non emettendo fattura quell’incasso non contribuirà al mio reddito, non ci pagherò l’Irpef, magari il nero mi aiuterà a stare sotto le soglie forfettarie incentivandomi ad evadere, e non pagherò i contributi previdenziali. Poi avrò tempo per lamentarmi della pensione troppo bassa, omettendo di specificare che è tale perché i contributi me li mangiai. E noi siamo il Paese con più evasione Iva e più pensioni. Per forza che si fanno buchi. Moltiplicare i pagamenti con carte non è solo comodo, ma largamente conveniente per chi non sia un delinquente.
Curiosa la faccenda del possibile pagamento anticipato sui profitti da capitale, con sconto dal 26 al 14%. Ce ne eravamo occupati a proposito delle criptovalute, ma cammin facendo s’allargò. Ho investito 100 e poi rivenduto a 110, pagando il 26% d’imposta sulla plusvalenza, il guadagno. Ora il governo mi dice: anche se non vendi, sul tuo guadagno odierno dammi il 14% e non ti chiederò nulla quando venderai. Della serie: li sordi mi servono subito. Obiezione politica: non ha l’aria di una misura per soccorrere i poveri. Obiezione tecnica: questo significa mangiarsi oggi ilo gettito futuro. Obiezione di mercato: molti investimenti stanno scontando delle perdite rispetto ai guadagni accumulati, il che significa che se ho denaro liquido posso approfittare del calo, sommarci lo sconto e pagare due breccole in cambio dell’affrancamento da oneri fiscali. Oh, alla faccia della distanza dalle lobbies e del non fare favori ai “ricchi”, perché un meccanismo simile non è detto che convenga a un piccolo risparmiatore, ma a chi ha partecipazioni azionarie consistenti converrà farci un pensiero.
Poi si accende la televisione e son tutti lì, con animo contrito, a parlare dei poveri. In realtà solo intenti ad attribuirsene reciprocamente la responsabilità.
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#uncaffèconluigieinaudi ☕ – Agire bisogna…
Agire bisogna; non muovere vane querimonie, se si vuole che il paese sia salvo
da Corriere della Sera, 26 maggio 1920
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Guerre di Rete - Apple triplica sulla sicurezza (e agita l’Fbi)
Poi Musk. Clubhouse. FTX. Killer robot.Carola Frediani (Guerre di Rete)
"Il consiglio dei supervisori di San Francisco, ovvero l’organo legislativo della città, ha sospeso il progetto di dotare la polizia di robot in grado di uccidere. [...]
La norma dovrà comunque affrontare un’ulteriore revisione, al termine della quale si deciderà se approvarla con alcune modifiche – magari imponendo limiti più severi all’utilizzo dei robot – o se abbandonarla del tutto."
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La Città da 15 minuti
Oggi vi racconto di come, grazie a un’idea apparentemente buona, le più grandi città europee potrebbero trasformarsi nel prossimo futuro in un agglomerato di quartieri recintati digitalmente e fisicamente, pensati per dare ai cittadini una parvenza di libertà e appagamento, ma rendendoli al tempo stesso più sorvegliabili e controllabili.
L’idea è quella della “Città dei 15 minuti”, popolarizzata nel 2016 dal professore della Sorbonne Université Carlos Moreno.
Il professore parte da una constatazione semplice: le nostre città si sono sviluppate senza tener conto delle reali necessità delle persone, che oggi devono adattarsi ai tempi dilatati della città, al traffico, all’inquinamento e al rumore. La città da 15 minuti rivoluziona l’ingegneria delle città per creare dei quartieri auto sufficienti, dove le persone possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno entro un raggio temporale di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.
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Idea interessante, che però cadde nel dimenticatoio per anni — fino all’arrivo del Covid. Le politiche di lockdown e le ampie limitazioni agli spostamenti che hanno costretto milioni di persone a rimanere confinate nei loro quartieri hanno fatto sì che l’idea dei quartieri auto sufficienti riprendesse vigore tra politici e intellettuali, in preparazione di future pandemie.
L’agenda climatica ha ulteriormente contribuito al diffondersi di questa nuova teoria di città dove tutto è magicamente accessibile senza automobili. Basta fare una ricerca online per rendersi conto della quantità di articoli che oggi parlano del tema. Ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione:
Il 26 febbraio 2021 le Nazioni Unite pubblicarono un articolo intitolato “The 15 Minute city: Can a new concept of urban living help reduce our emissions?”. Nell’articolo si legge:
“La pandemia COVID ci ha fatto mettere in dubbio il modo di vivere tradizionale e a causa delle misure sanitarie (sì, sanitarie, certo) molte persone sono state costrette a vivere entro un raggio di pochi chilometri dalle loro case. Un modo di vivere diverso può allora aiutarci a cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri quartieri e città, aiutandoci anche a fermare il riscaldamento climatico?Ecco che allora può aiutarci il concetto della Città da 15 minuti, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno è entro 15 minuti a piedi o in bici. Le città diventerebbero più decentralizzate e ci sarebbe meno bisogno di automobili. L’idea di quartieri auto sufficienti non è nuova — molte città erano già così. Tuttavia, data l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, molte città stanno cercando modi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.”
Della città da 15 minuti ha parlato anche più recentemente il World Economic Forum, in un articolo di marzo intitolato “The surprising stickiness of the “15-minute city”:
"La nozione di occupabilità viene parametrata nel contesto familiare dimenticando che la presenza in una famiglia di soggetti lavorativi con contratti a poche ore non determina l’emersione dalla povertà, i poveri ormai non sono solo gli inoccupati ma anche lavoratori precari con salari da fame e la condizione di miseria e precarietà riguarda l’intero nucleo familiare.
La nozione di occupabilità della destra è solo funzionale a tagliare il Rdc diminuendone i percettori e i mesi dell’assegno, non guarda alla sostanza del mercato del lavoro e all’assenza di politiche attive, resta indisponibile ad una nuova leva di lavori socialmente utili finanziati dallo Stato per la cura e manutenzione della persona e del territorio.
Per questo si alimentano campagne di odio contro i nuovi fannulloni (un tempo erano i dipendenti della PA oggi sono i percettori del Reddito) nell’ottica di restituire i fondi destinati agli ultimi con il Rdc ad altre fasce delle popolazioni, quelle decisamente non ascrivibili alle classi sociali meno abbienti. "
Sesso libero
Le dittature sanno di non potere possedere le teste, quindi ci provano con le mutande e il sesso. Sanno che l’aspirazione alla libertà è insopprimibile e universale
La forza bruta fa cilecca con i pensieri, ma si può imporre sui costumi. Non posso impedirti di sognare, ma posso reprimere i tuoi sogni, i tuoi desideri, le tue attrazioni. E reprimendo quelli t’insegno a rinunciare alla libertà. In questo sono tutti uguali.
La persecuzione degli omosessuali, a cura del regime castrista cubano, non era la scusa per arrestare uno scrittore (Reinaldo Arenas) e distruggere le sue opere, ma un modo per insegnare a non pensarsi liberi. L’ossessione di deviati come il patriarca russo Kirill, le leggi russe contro l’omosessualità, la maniacale riaffermazione di una cosa mai esistita, ovvero la “famiglia tradizionale”, non sono modi per non farsi contagiare dalla “decadenza occidentale”, ma per insegnare a non guardare al mondo libero e castrare i desideri. L’Indonesia che condanna il sesso fuori dal matrimonio e l’Iran che assassina chi scopre una ciocca o protesta contro l’assassinio non stanno salvaguardando la purezza, ma provando a far vivere la dittatura uccidendo la libertà.
È accademica e surreale la discussione se la storia abbia una direzione di marcia e un qualche approdo designato, tanto più che noi siamo il futuro dei nostri antenati e gli antenati degli umani futuri, ma la ricerca della libertà non ha mai fine e non conosce confine. Chiunque stia lottando per la libertà, sia anche quella delle proprie mutande, è un fratello da sostenere.
Da noi, nel nostro mondo mai stato così ricco e libero, tendiamo a dimenticarlo. A dare la libertà per assodata. Taluni si sono convinti che la si difenda mettendo presidi alle declinazioni o moltiplicando i generi o condannando la parola. Troppi, nel cadere in questo grossolano errore, in quel “politicamente corretto” che è solo politicamente inconsistente, ci mettono lo zelo di ottusi patriarchi e ayatollah.
Eppure un problema si pone, al nostro mondo: si può essere liberi anche dalla natura? Sì, si può, ad esempio separando l’eros dalla procreazione. Evviva. Ma possiamo anche liberare la procreazione dall’eros? Più scivoloso. Aiutare la fertilità è un conto, bypassarla un altro. Qui si torna a principi antichi: se la mia libertà comporta l’altrui subordinazione o uso strumentale, allora non è una libertà, ma una sopraffazione. Dovremmo discuterne senza pregiudizi, occupandoci del merito e non dei tabù. Che rimangono anche nel nostro mondo libero, giacché connaturati all’umano. Negare un tabù non significa averci fatto i conti, così come usare concetti offensivi o il turpiloquio non significa opporsi al politicamente corretto. Anche perché si rischia di far confusione.
In Italia può già essere riconosciuto, nell’interesse del minore, un “genitore” dello steso sesso di quello naturale. Esempio: il primo è rimasto solo (non ci interessa qui perché), ha un figlio minore e convive con una persona dello stesso sesso, a quel punto per il minore non cambia nulla, ma se il primo finisce sotto a un treno resterebbe solo, ove non si riconoscesse la posizione dell’altro. Sentenze già in giudicato. È importante l’omogeneità in Unione europea, perché, potendomi liberamente muovere (evviva), non sia genitore in un Paese e sospettato di pedofilia in un altro, se provo a portare il bambino nella mia stessa camera d’albergo.
Sono cose da affrontarsi con concretezza e lucidità. Capita, invece, che taluno viva da noi in libertà e voglia usare gli argomenti degli invasati dominatori di mutande. L’esito è noto, da quelle parti.
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LibSpace con Alessandro De Nicola
Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti.
Info ▶️ https://www.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti. Info ▶️ https://www.Telegram
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Team 4 Peace - Lo sport come strumento per allenare alla pace. Concorso per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per contrastare i fenomeni di odio e discriminazione razziale nell’ambito dello sport non agon…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Team 4 Peace - Lo sport come strumento per allenare alla pace. Concorso per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per contrastare i fenomeni di odio e discriminazione razziale nell’ambito dello sport non agon…Telegram
Maria Laura Mantovani: "No a Microsoft e Google nelle scuole, seguiamo l'esempio della Francia"
Segnalo l'articolo di Maria Laura Mantovani, (ex senatrice e portavoce m5s):
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Cito il passo secondo me più saliente:
> Possiamo da genitori pretendere per i nostri figli che vengano messi nelle condizioni di comprendere il mondo digitale contemporaneo e possano acquisire gli strumenti di libertà per condurre la vita o dobbiamo accontentarci del lavoretto socialmente utile deciso per loro da entità lontane che li sfrutterà come schiavi? Educhiamo i bambini all’umile lavoretto socialmente utile, affinché possano accettarlo anche da grandi? Oppure al contrario possiamo pretendere che si fornisca la comprensione della differenza tra essere dipendenti da una piattaforma informatica che ti guida ovvero stabilire come essa funziona e saperla programmare?
Maria Laura Mantovani è prima firmataria del disegno di legge UNIRE[1] di cui potete leggere anche su Friendica[2].
[1] parlamento18.openpolis.it/sing…
[2] poliverso.org/display/0477a01e…
Il GARR, la Scuola e la rete UNIRE
LA RETE GARR E LA RETE UNIRE di Maria Laura Mantovani In questo video Enzo Valente ci racconta perché è stata fatta la Rete GARR, una storia che parte dal...poliverso.org
@Friendica Admins Venera.social and Libranet.de, the two most active #friendica instances in the world are currently offline
This is probably a problem with the Finnish server farm itself. Do you have any news?
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La sinistra dei pesci rossi - Contropiano
"Poi ci sono le elezioni e qui compare la recita. Più a sinistra che nella destra, che per sua natura in guerra e liberismo ci sguazza.
Invece la sinistra deve fare molta più commedia. Deve scoprirsi rivoluzionaria e trovare dei candidati che siano meno impresentabili dei suoi leader ufficiali. E poi deve naturalmente innalzare lo stendardo della lotta alla destra. Cosa che fa regolarmente da trent’anni, diventando sempre più di destra ad ogni appuntamento elettorale."
noyb win: Personalized Ads on Facebook, Instagram and WhatsApp declared illegal
vittoria noyb: Annunci personalizzati su Facebook, Instagram e WhatsApp dichiarati illegali L'EDPB ha deciso che tre Meta App (Facebook, Instagram e WhatsApp) non avevano una base giuridica per trattare i dati degli utenti dal maggio 2018. L'escamotage legale di Meta è stato respinto.
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Il liberismo atlantista di Meloni, 'sovranista' solo in campagna elettorale - Kulturjam
"Giorgia Meloni è stata conservatrice solo nelle campagne elettorali, una volta salita al timone del paese, si è accodata al carrozzone del liberismo atlantista. Quando cadrà un posto per lei nel rotary di Renzi e Calenda è già pronto."
Schlein e il decesso del Pd... - Contropiano
"Oggi li chiamano liberal-radical-progressisti per far dimenticare che il Pd della macelleria sociale è il loro partito, è quello che hanno finora sostento e votato. La candidata parla di diseguaglianze, clima e precarietà, ma gli ultimi della terra non vanno a sentirla, eppure sono ad un passo dal luogo dell’evento."
Cosa sono questi “Twitter Files”? Di @violastefanello su @ilpost
COSA SONO QUESTI “TWITTER FILES "?
Segnaliamo a tutta la comunità di !Giornalismo e disordine informativo questo articolo de #IlPost, a firma di @Viola Stefanello 👩💻
Un noto giornalista americano ha pubblicato alcune mail – forse fornite da Elon Musk – su come fu presa una delle più controverse decisioni di moderazione nella storia della piattaforma
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La fotografia di Yangkun Shi
La “nuova generazione” cinese ha vissuto un rapido sviluppo e sconvolgimenti politici. Il lavoro fotografico di Yangkun Shi rappresenta visivamente uno scorcio delle ambizioni e delle problematiche dei giovani cinesi. Una fotografia che unisce documentalismo e ricerca personale, concentrandosi su tematiche inerenti la relazione del singolo nei confronti della società.
fotografiaartistica.it/la-foto…
Puo' un miliardario comprare il "Fediverso"?
Siccome Musk ha comprato Twitter, allora c'e' in questi giorni una massiccia migrazione di utenti verso il Fediverso. Per carita', ne abbiamo gia' viste, e il risultato e' che dopo qualche tempo gli…Tumblr
Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)
Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.
Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
Buona lettura e... pedalate piano 😀
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.
Uso massiccio della bicicletta
I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]
Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
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@nilocram @informapirata @rivoluzioneurbanamobilita @euklidiadas
Legge di Bilancio, beffa per chi va in bicicletta: il governo Meloni ha tagliato i 94 milioni destinati alla…
Si tratta di 47 + 47 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47) e non ancora assegnati.Ludovica Jona (Il Fatto Quotidiano)
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Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30
In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)
Il Fediverso
ahahahah...nooo, per nulla, anzi....quella la si costruisce molto meglio di altre grazie alla sua versalità...è l'ondata di cui sopra... :
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.



Fabián LU4EHF
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Fabián LU4EHF
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in reply to Fabián LU4EHF • • •@Fabián Bonetti @Signor Amministratore no problems here.
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Philip May
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