Qatargate: la necessità di cambiare le regole del lobbismo
Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, e altre tre persone sono state incriminate e incarcerate domenica 11 dicembre nell’ambito di un’indagine sui sospetti di corruzione in relazione al Qatar. Kaili, deputata socialista greca, responsabile delle relazioni con il Medio Oriente nel suo mandato di vicepresidente, aveva recentemente spiegato ai suoi coetanei che il Qatar era […]
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Carceri: Papa Francesco chiede clemenza
La richiesta, accorata, è rivolta a tutti i capi di Stato. Mittente: il Vaticano, più specificatamente: Papa Francesco. In una lettera si implorano i potenti del mondo perché concedano un provvedimento di indulto a coloro che “ritengano idonei a beneficiare di tale misura”. In questo tempo è l’appello del capo della Chiesa Cattolica “segnato da […]
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La NATO è un moltiplicatore di conflitti: provocazioni anche contro la Serbia - Kulturjam
"Il piano contro la Serbia rischia di aprire un nuovo fronte bellico nel cuore dell’Europa, mentre prosegue il conflitto ucraino. Naturalmente, colpire la Serbia per la NATO significa soprattutto colpire la Russia, storica alleata di Belgrado."
Tanto Malus
Forse sorrideremo, quando ricorderemo la stagione dei bonus. Magari se ne farà qualche film di costume. Il conto lo pagheremo, e non si tratta solo di soldi. Fra i tanti bonus, dal monopattino alle terme, dalla facciata alle biciclette, quello relativo alla cultura, elargito ai diciottenni, è tornato a gola e merita un posto di rilievo.
La tecnica è quella adottata con il reddito di cittadinanza: nella coalizione di destra c’è chi aveva votato a favore; la coalizione è guidata da chi aveva urlato contro; in campagna elettorale aveva promesso cancellazioni drastiche; una volta al governo si sono trasformate in modifiche; in che consistano non si sa. Se cambiare significa dare il bonus cultura solo ai “bisognosi” si riaprono due questioni: a. gli italiani che finanziano regali e sconti sono gli stessi che non possono averli; b. in compenso se ne giovano gli evasori fiscali. Il dibattito continua e si fa più intrigante.
Perché darlo a 18 anni? Se si tratta di agevolare la lettura o le frequentazioni teatrali, potrebbe essere dato a 16 o 14. Perché diventano maggiorenni? Ma rispondere di sé stessi non dovrebbe consistere nello spendere, ma nell’orgoglio guadagnare, posto che lavorare non significa necessariamente lasciare gli studi. Temo si premi l’impegno messo nel cercare di non morire prima di quel compleanno perché con quello si diventa anche elettori.
Naturale che tantissimi diciottenni abbiano utilizzato in modo appropriato il regalo (ci torniamo), ma ovvio anche che, trattandosi di soldi consegnati mediante codici di spesa, siano fioriti raggiri e truffe. Dalle più banali (a me piacciono i libri a te le racchette, mi dai i tuoi codici per 500 euro e io te ne do 400) a quelle che comportano falsa fatturazione (sempre per comprare la racchetta invece di andare a sorbirsi la palla teatrale). Di accertato siamo a 9 milioni sprecati, che equivalgono a 18mila diciottenni diseducati a fregare lo Stato. Più i non scoperti.
Vabbè, ma non è corretto usare una devianza per condannare uno strumento degno e utile. Basta intensificare i controlli. Ma non credo sia possibile, perché se il bonus deve essere speso in cultura si apre un problema: cos’è, ‘sta cultura? Acquistare un tomo secentesco lo è, andare al teatro per un Amleto amleticamente lo è, ma lo è anche acquistare un libro di ricette per la carbonara o andare a sganasciarsi con un comicarolo? Non ci sono basi per negarlo. Così via andando si giunge ad un’idea antropologica di cultura, connaturata ad ogni umano comportamento, sicché non può essere negato lo sia anche dipingersi la faccia. Perché, però, dovrei pagarti, se ti pitti le gote? Né la cosa potrà essere risolta affidando all’apposito ufficio ministeriale, sentita la competente commissione e auscultato il battente ministro, il compito di definire la cultura. Una tragedia da scongiurare.
Rientrando nella curtura l’ascoltare un tatuato stonato, acquisito che “bonus” è il residuato di una lingua morta e sono ancora aperte le indagini sulle cause, non escludendosi il suicidio per depressione, forse sarà il caso di chiamarlo con il suo nome: regalo. La cui finalità ultima è insegnare ai cittadini, all’ingresso nell’età adulta, che allungare la mano per la mancetta di Stato è segno di libertà e non di sudditanza, che il soldo preso vale più del guadagnato, che i soldi pubblici non sono di nessuno e toccano a chi se li piglia, e se qualcuno s’ostina a ripetere <<faber est quisque fortunae>> non dategli retta, perché prima o dopo ci libereremo da questi immigrati illegali.
Che la cultura sarebbe materia d’attività scolastica, da far funzionare meglio e con merito, o che alberghi in luoghi come le biblioteche, da diffondere e tenere aperte più a lungo, trovando più acconcio uso a quei quattrini, sarebbe osservazione d’analogica noia e dimostrazione di non avere capito un accidente: i libri non votano, semmai i tipografi.
Renzi lo fece, i successori se lo tennero, gli oppositori lo cangiano come non si sa. E il malus continua.
La Ragione
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Ucraina – Russia: no ad una soluzione ‘Dayton’
All’inizio degli anni ’90, mentre la guerra in Jugoslavia si estendeva alla Bosnia, ho assunto quella che consideravo una posizione di principio. Ho appoggiato l’embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite alla regione. Ho esortato amici e colleghi a non sostenere azioni per intensificare la guerra. Credevo di essere nel campo pro-pace. Speravo in un […]
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Statement on EU Comission adequacy decision on US
Dichiarazione sulla decisione di adeguatezza della Commissione europea nei confronti degli USA La nostra breve dichiarazione sulla bozza di decisione di adeguatezza UE-USA da parte della Commissione europea.
Rosemary Sullivan – Chi ha tradito Anne Frank
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Luigi Einaudi e la successione
Un liberale come Luigi Einaudi attribuiva al merito un significato individuale, tale per cui la societa e l’organizzazione economica devono premiare l’intelligenza, la fatica e il lavoro del singolo individuo, mentre ciò non vale nel caso di chi eredita una piccola o grande fortuna da quel singolo individuo che l’ha accumulata nel tempo.
Eppure lo stesso Einaudi sottolinea una cosa di buon senso, ovvero che chi “fa i soldi” non li fa soltanto per sé stesso o per la gloria ma esattamente per passare questa ricchezza ai propri figli o in generale a chi egli ritenga degno di riceverla al momento della propria morte (anche prima, tramite delle donazioni). Quindi bisogna stare attenti a inventarsi un’imposta di successione espropriativa che tolga all’individuo tutto o quasi il patrimonio nel momento in cui egli passa a miglior vita: si corre il grosso rischio
di togliere una delle motivazioni principali ad avere successo economico.
La situazione peggiora quando le imposte di successione di livello espropriativo vengono utilizzate per finanziare la cosiddetta “spesa corrente” e non quella “in conto capitale” per investimenti di lungo termine. Il rischio é che le ricchezze accumulate dagli individui vengano dissipate senza che queste abbiano il tempo di ricostituirsi (grazie alla residua voglia dei cittadini di accumularle, messa a dura prova dalle aliquote eccessive dell’imposta stessa).
D’altra parte, secondo Einaudi é più che giusto che l’imposta di successione serva ad appianare almeno in parte le differenze nei punti di partenza conseguenti ai diversi patrimoni familiari. Tuttavia, l’imposta di successione dev’essere ben congegnata, tenendo presente esigenze diverse che ‘spingono’ in direzioni diverse, per cui é necessario trovare un compromesso intelligente.
Einaudi esplicitamente apprezzava la cosiddetta proposta del “sistema Rignano” (nulla a che fare con il Comune di nascita di Renzi, ovviamente, ma un riferimento all’ingegner Eugenio Rignano che la ideò). Partendo dal presupposto che lo Stato deve utilizzare i proventi per finanziare spese di investimento e non dev’essere pagato in natura ma in denaro (per evitare che accumuli beni — per esempio immobili – di cui farebbe calare pesantemente il valore nel momento in cui decidesse di disfar ìsene per esigenze di cassa), il “sistema Rignano” consiste nell’esentare il primo passaggio successorio (da Tizio al figlio Caio), mentre tutti i passaggi successivi sono tassati per un
terzo del patrimonio iniziale e i pagamenti delle imposte garantiti da un’ipoteca messa dallo Stato sui beni del defunto Tizio. Dunque il nipote Sempronio paga il primo terzo, il bisnipote Caio iunior il secondo terzo e il trisnipote Sempronio iunior l’ultimo terzo. A questo punto l’eredita iniziale sarebbe completamente incamerata dallo Stato, ma tutti i membri della famiglia che eredita possono conservare l’intera eredita iniziale se a ogni passaggio successivo al primo sono in grado di risparmiare una somma pari al terzo del patrimonio iniziale che dev’essere pagato allo Stato, cosi da avere risorse aggiuntive per farlo.
Tanto per essere chiari: per un’eredita di 900mila euro gli eredi a partire da Caio devono risparmiare 300mila euro aggiuntivi per pagare le imposte dovute e preservare il patrimonio iniziale.
La Ragione, 14 dicembre 2022, pag. 3
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Scuola di Liberalismo 2022 – Messina: lezione di Lorenzo Infantino sul tema “Diritto, legislazione e libertà”
Quarto appuntamento dell’edizione 2022, la dodicesima, della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino- Pulejo. Il corso, che tratterà principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articolerà in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La quarta lezione si svolgerà lunedì 12 dicembre, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dal prof. Lorenzo Infantino (Ordinario di Metodologia delle Scienze Sociali presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma, nonché Presidente della Fondazione von Hayek – Italia), che relazionerà sull’opera “Diritto, legislazione e libertà” di Friedrich August von Hayek, economista e sociologo annoverabile tra i massimi teorici del Liberalismo.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
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Il valore di scelte moderate
Come ha mostrato da ultimo il ballottaggio della settimana scorsa in Georgia, si può dire, alla MarkTwain, che «la notizia della imminente morte della democrazia americana è risultata fortemente esagerata». Con la vittoria del candidato democratico Raphael Warnock contro il candidato trumpiano Herschel Walker, l’amministrazione Biden consolida la maggioranza di cui dispone al Senato. Si conferma il trend manifestatosi in novembre. L’estremismo di Trump non ha pagato.
L’amministrazione democratica ha perso il controllo della Camera dei rappresentanti ma ha retto all’assalto repubblicano smentendo la regola secondo cui le elezioni di midterm puniscono duramente il partito del Presidente in carica. Nessuno dei candidati estremisti imposti da Trump al partito repubblicano è stato eletto.
Dopo la sua sconfitta nelle elezioni presidenziali del 2020 e il traumatico assalto a Capitol Hill del gennaio 2021, gli anticorpi presenti nella democrazia americana si sono messi in moto e stanno potentemente ridimensionando l’estremismo trumpiano e la sua carica eversiva.
Ricordiamo, a conferma della solidità delle istituzioni americane, anche tutti quei governatori ed altri esponenti del partito repubblicano che rifiutarono di avallare il tentativo di Trump di annullare il risultato delle elezioni presidenziali. Le democrazie non sono mai completamente al riparo da tentativi eversivi. Nelle antiche repubbliche il pericolo era rappresentato da generali vittoriosi in guerra.
Oggi possono essere solo magnati dotati, oltre che di ricchezza, anche di capacità demagogiche, a tentare di imporre soluzioni cesaristiche.
È interessante notare che costoro possono essere sconfitti se vengono contrastati, non da un estremismo di segno opposto, ma da una politica moderata capace di mobilitare gli elettori contrari all’avventurismo politico.
Il ridimensionamento di Trump è una buona notizia non solo per gli Stati Uniti. Lo è anche per le democrazie europee. Perché la sua vittoria, nel 2016, nella democrazia-guida del mondo occidentale, contribuì alla crescita di movimenti estremisti in Europa. Essi erano nati per ragioni che avevano a che fare con la vita interna delle democrazie europee ma ricevettero comunque una forte spinta dalla presidenza Trump e dalle sue politiche.
Cesarismi a parte, le democrazie oscillano, a seconda delle circostanze, fra fasi in cui prevale l’una o l’altra estrema e fasi in cui prevale la politica moderata di forze centriste. Si noti anche che se le elezioni sono vinte da una forza estrema essa, per mantenersi al potere, deve per lo più governare ammainando molte delle bandiere estremiste che agitava prima di vincere le elezioni. Nei casi(drammatici, ma fortunatamente abbastanza rari) in cui il centro politico si svuoti e restino in campo solo gli estremisti, allora la democrazia può correre rischi assai seri. Si immagini una Francia post-Macron, in cui le forze dominanti siano rappresentate solo dalla destra di Marine Le Pen e dalla sinistra di Jean-Luc Mélenchon. A quel punto, bisognerebbe interrogarsi sulla tenuta della democrazia francese.
Le fasi in cui la democrazia esibisce maggiore stabilità sono quelle dominate da forze centriste. E si capisce perché: sono le forze che dispongono della flessibilità necessaria per stipulare i compromessi senza i quali non si governano le nostre società complesse.
C’è in questo anche un insegnamento per l’Italia. La nostra è forse, fra tutte le democrazie occidentali, la più «difficile». Lo testimonia il quarantennio di democrazia bloccata, con la Dc sempre al governo e il Pci sempre all’opposizione. Anche se si cerca di parlarne il meno possibile quel passato influenza il nostro presente.
Consideriamo solo il periodo più recente. Con le elezioni del 2018 ci fu un drammatico indebolimento delle forze centriste e la vittoria di quelle estreme (maggioranza relativa ai 5 Stelle). Si formò uno dei governi più estremisti della nostra storia: il Conte 1 in mano a 5 Stelle e Lega. Ma durò solo un anno. Il Conte 2 (5 Stelle più Partito democratico) che gli succedette si formò con le modalità trasformistiche che sono proprie della nostra tradizione. Il cambiamento di maggioranza comportò però uno spostamento verso politiche più moderate. È seguita la fase, imposta dall’emergenza pandemica, della tregua e della decompressione con il governo Draghi.
L’attuale governo è guidato dalla leader di un partito che viene dall’estrema destra ma è indubbio che Meloni abbia cercato e cerchi di tenere la barra il più possibile al centro. Lo prova, nonostante le intemperanze degli alleati, oltre che la posizione sull’Ucraina, una finanziaria che, sia pure con qualche sbavatura, è in evidente continuità con le politiche del governo Draghi, e un rapporto con Bruxelles che, grazie anche ai buoni uffici del presidente della Repubblica, non è al momento conflittuale. Lo prova pure la posizione del governo sulla giustizia.
Nonostante il tentativo dell’Associazione Nazionale Magistrati e dei suoi tanti amici di far passare il ministro Nordio per un estremista, non c’è nulla nelle posizioni espresse dal ministro che non sia ancorata alla concezione liberale dello Stato di diritto. Ci sono, è vero, le tensioni con la Francia sull’immigrazione. Dureranno fin quando non si troverà un accordo europeo che tuteli i diversi interessi. L’insegnamento riguarda anche quello che al momento (ma fino a quando?) è ancora il maggiore partito di opposizione, il Pd. La tentazione di inseguire i 5 Stelle è evidente e fortissima.
In coincidenza con la volontà di prendere le distanze dalle ragioni fondative del Pd, accusato oggi (nientemeno) che di «neo-liberismo» da alcuni intellettuali (ma anche da certi capi-corrente). Dietro a tutto ciò si intravvede la nostalgia per la «vocazione minoritaria», per i bei tempi in cui il partito comunista era relegato in permanenza all’opposizione. Allora ci si poteva sentire puri e moralmente integri: non c’era il rischio di doversi sporcare le mani con i compromessi che impone l’attività di governo.
Il Pd è a un bivio. Può ribadire la sua volontà di essere una forza capace di contendere credibilmente il governo alla destra, oppure può scegliere la strada opposta: combinare il partito degli amministratori in periferia e quello del movimentismo (alla Mélenchon) al centro. Con scarse probabilità di sconfiggere l’attuale maggioranza alle prossime elezioni. Le democrazie funzionano al meglio quando prevale la moderazione e la politica del compromesso. In quelle fasi possono anche diventare piuttosto noiose. Difficile che capiti anche a noi .
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔶 Valditara: “Per docenti e personale più di 2.
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Poliversity è una comunità Mastodon italiana dedicata all'università, alla ricerca, alla scuola e al giornalismo. Promuoviamo il Diritto alla Conoscenza e la corretta informazione: è aperta a ricercatori, giornalisti, operatori dell'informazione, fotoreporter, bibliotecari, archivisti, studenti ed educatori di tutti i livelli, editor, tecnologi, dirigenti di istituzioni scolastiche e chiunque sia coinvolto nel mondo dell'istruzione e del giornalismo.
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La comunità è focalizzata sull'ambiente accademico, scientifico, scolastico e su quello dell'informazione e del giornalismo.
In un momento in cui la cultura scientifica e il mondo dell'informazione sembrano assediati dalla disinformazione, le fake news e il pensiero magico, Poliversity vorrebbe diventare una sorta di piazza accademica del Fediverso italiano per la promozione dell'incontro tra conoscenza e informazione.
I nomi reali e le credenziali sono consigliati solo se vorrai utilizzare il tuo account su questa istanza con l'obiettivo di fare rete, ma non sono assolutamente obbligatori.
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Guerre di Rete - Apple triplica sulla sicurezza (e agita l’Fbi)
Poi Musk. Clubhouse. FTX. Killer robot.Carola Frediani (Guerre di Rete)
"Il consiglio dei supervisori di San Francisco, ovvero l’organo legislativo della città, ha sospeso il progetto di dotare la polizia di robot in grado di uccidere. [...]
La norma dovrà comunque affrontare un’ulteriore revisione, al termine della quale si deciderà se approvarla con alcune modifiche – magari imponendo limiti più severi all’utilizzo dei robot – o se abbandonarla del tutto."
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La Città da 15 minuti
Oggi vi racconto di come, grazie a un’idea apparentemente buona, le più grandi città europee potrebbero trasformarsi nel prossimo futuro in un agglomerato di quartieri recintati digitalmente e fisicamente, pensati per dare ai cittadini una parvenza di libertà e appagamento, ma rendendoli al tempo stesso più sorvegliabili e controllabili.
L’idea è quella della “Città dei 15 minuti”, popolarizzata nel 2016 dal professore della Sorbonne Université Carlos Moreno.
Il professore parte da una constatazione semplice: le nostre città si sono sviluppate senza tener conto delle reali necessità delle persone, che oggi devono adattarsi ai tempi dilatati della città, al traffico, all’inquinamento e al rumore. La città da 15 minuti rivoluziona l’ingegneria delle città per creare dei quartieri auto sufficienti, dove le persone possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno entro un raggio temporale di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.
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Idea interessante, che però cadde nel dimenticatoio per anni — fino all’arrivo del Covid. Le politiche di lockdown e le ampie limitazioni agli spostamenti che hanno costretto milioni di persone a rimanere confinate nei loro quartieri hanno fatto sì che l’idea dei quartieri auto sufficienti riprendesse vigore tra politici e intellettuali, in preparazione di future pandemie.
L’agenda climatica ha ulteriormente contribuito al diffondersi di questa nuova teoria di città dove tutto è magicamente accessibile senza automobili. Basta fare una ricerca online per rendersi conto della quantità di articoli che oggi parlano del tema. Ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione:
Il 26 febbraio 2021 le Nazioni Unite pubblicarono un articolo intitolato “The 15 Minute city: Can a new concept of urban living help reduce our emissions?”. Nell’articolo si legge:
“La pandemia COVID ci ha fatto mettere in dubbio il modo di vivere tradizionale e a causa delle misure sanitarie (sì, sanitarie, certo) molte persone sono state costrette a vivere entro un raggio di pochi chilometri dalle loro case. Un modo di vivere diverso può allora aiutarci a cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri quartieri e città, aiutandoci anche a fermare il riscaldamento climatico?Ecco che allora può aiutarci il concetto della Città da 15 minuti, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno è entro 15 minuti a piedi o in bici. Le città diventerebbero più decentralizzate e ci sarebbe meno bisogno di automobili. L’idea di quartieri auto sufficienti non è nuova — molte città erano già così. Tuttavia, data l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, molte città stanno cercando modi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.”
Della città da 15 minuti ha parlato anche più recentemente il World Economic Forum, in un articolo di marzo intitolato “The surprising stickiness of the “15-minute city”:
"La nozione di occupabilità viene parametrata nel contesto familiare dimenticando che la presenza in una famiglia di soggetti lavorativi con contratti a poche ore non determina l’emersione dalla povertà, i poveri ormai non sono solo gli inoccupati ma anche lavoratori precari con salari da fame e la condizione di miseria e precarietà riguarda l’intero nucleo familiare.
La nozione di occupabilità della destra è solo funzionale a tagliare il Rdc diminuendone i percettori e i mesi dell’assegno, non guarda alla sostanza del mercato del lavoro e all’assenza di politiche attive, resta indisponibile ad una nuova leva di lavori socialmente utili finanziati dallo Stato per la cura e manutenzione della persona e del territorio.
Per questo si alimentano campagne di odio contro i nuovi fannulloni (un tempo erano i dipendenti della PA oggi sono i percettori del Reddito) nell’ottica di restituire i fondi destinati agli ultimi con il Rdc ad altre fasce delle popolazioni, quelle decisamente non ascrivibili alle classi sociali meno abbienti. "
Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti.
Info ▶️ https://www.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti. Info ▶️ https://www.Telegram
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Team 4 Peace - Lo sport come strumento per allenare alla pace. Concorso per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per contrastare i fenomeni di odio e discriminazione razziale nell’ambito dello sport non agon…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Team 4 Peace - Lo sport come strumento per allenare alla pace. Concorso per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, per contrastare i fenomeni di odio e discriminazione razziale nell’ambito dello sport non agon…Telegram
Maria Laura Mantovani: "No a Microsoft e Google nelle scuole, seguiamo l'esempio della Francia"
Segnalo l'articolo di Maria Laura Mantovani, (ex senatrice e portavoce m5s):
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Cito il passo secondo me più saliente:
> Possiamo da genitori pretendere per i nostri figli che vengano messi nelle condizioni di comprendere il mondo digitale contemporaneo e possano acquisire gli strumenti di libertà per condurre la vita o dobbiamo accontentarci del lavoretto socialmente utile deciso per loro da entità lontane che li sfrutterà come schiavi? Educhiamo i bambini all’umile lavoretto socialmente utile, affinché possano accettarlo anche da grandi? Oppure al contrario possiamo pretendere che si fornisca la comprensione della differenza tra essere dipendenti da una piattaforma informatica che ti guida ovvero stabilire come essa funziona e saperla programmare?
Maria Laura Mantovani è prima firmataria del disegno di legge UNIRE[1] di cui potete leggere anche su Friendica[2].
[1] parlamento18.openpolis.it/sing…
[2] poliverso.org/display/0477a01e…
Il GARR, la Scuola e la rete UNIRE
LA RETE GARR E LA RETE UNIRE di Maria Laura Mantovani In questo video Enzo Valente ci racconta perché è stata fatta la Rete GARR, una storia che parte dal...poliverso.org
@Friendica Admins Venera.social and Libranet.de, the two most active #friendica instances in the world are currently offline
This is probably a problem with the Finnish server farm itself. Do you have any news?
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La sinistra dei pesci rossi - Contropiano
"Poi ci sono le elezioni e qui compare la recita. Più a sinistra che nella destra, che per sua natura in guerra e liberismo ci sguazza.
Invece la sinistra deve fare molta più commedia. Deve scoprirsi rivoluzionaria e trovare dei candidati che siano meno impresentabili dei suoi leader ufficiali. E poi deve naturalmente innalzare lo stendardo della lotta alla destra. Cosa che fa regolarmente da trent’anni, diventando sempre più di destra ad ogni appuntamento elettorale."
Il liberismo atlantista di Meloni, 'sovranista' solo in campagna elettorale - Kulturjam
"Giorgia Meloni è stata conservatrice solo nelle campagne elettorali, una volta salita al timone del paese, si è accodata al carrozzone del liberismo atlantista. Quando cadrà un posto per lei nel rotary di Renzi e Calenda è già pronto."
Cosa sono questi “Twitter Files”? Di @violastefanello su @ilpost
COSA SONO QUESTI “TWITTER FILES "?
Segnaliamo a tutta la comunità di !Giornalismo e disordine informativo questo articolo de #IlPost, a firma di @Viola Stefanello 👩💻
Un noto giornalista americano ha pubblicato alcune mail – forse fornite da Elon Musk – su come fu presa una delle più controverse decisioni di moderazione nella storia della piattaforma
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La fotografia di Yangkun Shi
La “nuova generazione” cinese ha vissuto un rapido sviluppo e sconvolgimenti politici. Il lavoro fotografico di Yangkun Shi rappresenta visivamente uno scorcio delle ambizioni e delle problematiche dei giovani cinesi. Una fotografia che unisce documentalismo e ricerca personale, concentrandosi su tematiche inerenti la relazione del singolo nei confronti della società.
fotografiaartistica.it/la-foto…
Puo' un miliardario comprare il "Fediverso"?
Siccome Musk ha comprato Twitter, allora c'e' in questi giorni una massiccia migrazione di utenti verso il Fediverso. Per carita', ne abbiamo gia' viste, e il risultato e' che dopo qualche tempo gli…Tumblr
Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)
Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.
Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
Buona lettura e... pedalate piano 😀
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.
Uso massiccio della bicicletta
I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]
Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
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@nilocram @informapirata @rivoluzioneurbanamobilita @euklidiadas
Legge di Bilancio, beffa per chi va in bicicletta: il governo Meloni ha tagliato i 94 milioni destinati alla…
Si tratta di 47 + 47 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47) e non ancora assegnati.Ludovica Jona (Il Fatto Quotidiano)
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Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30
In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)
Il Fediverso
ahahahah...nooo, per nulla, anzi....quella la si costruisce molto meglio di altre grazie alla sua versalità...è l'ondata di cui sopra... :

Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Hypolite Petovan
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Signor Amministratore ⁂
in reply to Hypolite Petovan • •@Hypolite Petovan I miss the notification bell because what you see is a "Forum" account. However, even without the bell, I should see all the notifications at the link
https://poliverso.org/notifications/system?show=all
(= https://NAMEINSTANCE/notifications/system?show=all )
The problem is that even there I have no visibility on the notifications which, instead, would appear to be "perceived" by the browser... 🤔
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in reply to Hypolite Petovan • •@Hypolite Petovan I found a trick to see notifications and mark them as read! This is a somewhat stupid, cumbersome, and impractical way; yet it worked.
In practice you have to open two browser tabs, logged in with an account other than the forum one (for example, the account that controls the forum account).
At this point on one of the two browser tabs, you change your account and switch to the forum account.
As soon as you've browsed two or three pages, a funny thing will happen on the other browser tab:
1) the interface remains that of the normal account and will not yet have transformed into the typical interface of "forum" accounts
2) however the logged in user is the new one, and therefore will be the "forum" user
In doing so, you will see the bell icon (as with the normal account), but with notifications from the "forum" account
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in reply to Hypolite Petovan • •However I need to understand if everything works and I can understand it better by logging into the individual accounts and looking at the timeline from within
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