‘Qatargate’: postille reputazionali
Nel mio contributo a caldo sul caso di corruzione non occasionale sulla rotta Qatar-Unione europea, tra sorpresa, amarezza, preoccupazione e soglia di minimo controllo delle notizie era difficile andare, anche se un tema relativamente nuovocredo di averlo potuto porre. Quello dell’oggetto della corruzione rappresentato dalla ‘reputazione nazionale’. Si sono visti mille casi di corruzione dovuti a […]
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USA – Cina: chip, un’altra faccia della ‘guerra’
La ‘guerra dei chip’ scoppiata negli ultimi mesi fra Stati Uniti e Cina è solo l’ultima puntata del confronto politico-economico fra i due Paesi emerso in tutta la sua evidenza con la ‘trade war’ voluta dall’amministrazione Trump e dal quale la dimensione tecnologica rappresenta una componente importate. Negli ultimi anni, i semiconduttori sono, infatti, diventati un […]
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Il piú grande difetto
"Il più grande difetto che abbiamo, il difetto ineliminabile, è di fare fatica a rimanere concentrati su quello che accade, nel momento preciso in cui viene bene un disegno, quando il respiro dei bambini si fa più lento, prima di addormentarsi. Pensiamo, speriamo, progettiamo, e ci manca qualcuno, ricordiamo il film dell'altra sera, ripensiamo a un messaggio, contiamo sulle dita quanto manca al nostro compleanno, ci distraiamo, ci preoccupiamo, mentre quello che desideriamo è già vicino, speriamo e ci diamo da fare, mentre tutto già brilla e quello che abbiamo voluto e chiesto al cielo molti anni prima è proprio lì, in quel momento."
- Sara Gamberini - Infinito Moonlit
Dissidenze di popolo in Iran e in Cina
“La fiducia è qualcosa che non si vede…ma tesse fili come la tela di un ragno“ (M. Conte) In Iran e molto meno in Cina da tempo converge l’attenzione di media diplomazie governi del mondo. Siamo in una dinamica nuova in due Stati con regime autoritario teocratico o ideologico. Un punto dirimente è come il […]
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Servizi
Fatta la solita premessa, ovvero che tocca alle autorità inquirenti accertare i fatti e a un tribunale attribuire le responsabilità e quantificare le pene, ricordato ai moralisti che ospitano gli immorali che il garantismo non è un piacere fatto ai criminali, ma il fondamento del diritto per le persone oneste, sicché non esiste giusta pena senza giusto processo, fatta la premessa, proviamo a guardare oltre le valigiate di quattrini (altro che “bustarelle”) e sforziamo di comprenderne il significato. Il che ci allontana dallo scandalismo e ci riporta alla politica. Ci sono tre questioni da mettere a fuoco.
1. Sulla base di quel che è stato reso noto, non ci troviamo davanti a un tema di corruzione “classica”. Che è un reato perché manomette il mercato e crea una costosa disfunzione. Far vincere l’impresa X al posto della Y, che ha prodotto e offerta migliori, genera un’utilità illecita e provoca una disutilità collettiva. Ma lo scopo è l’arricchimento, non il sovvertimento. Qui, invece, si parla di denari per influenzare orientamenti politici, attinenti alla geopolitica o, se preferite, alla politica estera.
Non è una novità. Si potrebbe dire che, una volta crollato il comunismo, la Russia ha investito (appoggi e quattrini) nella destra, mentre il Qatar ha trovato interlocutori a sinistra. Entrambi, credo, se ne fregano della nostra destra e della nostra sinistra, serve loro influenzare la politica. Che è cosa molto diversa dal corrompere e, non a caso, materia di cui si occupano anche i servizi di sicurezza, alias segreti.
2. Queste influenze si esercitano sulle politiche nazionali e relativi interessi economici e culturali. Basta essere appassionati di calcio per sapere che la presenza del Qatar non è una novità, come non lo è nel mercato immobiliare. Se si muovono soldi e influenza sul e nel Parlamento europeo capita anche perché da fuori si sono acconti di quello che a molti europei sfugge: quel Parlamento conta. Ha un peso nel creare contesti politici. I putiniani ci hanno provato eccome, in quell’emiciclo, compiacendo i poteri cui si mostravano scompostamente devoti.
Senza offesa per nessuno, ma capita troppo spesso che gli eletti in quel Parlamento abbiano scarsa caratura politica. E capita, anche per colpa dell’informazione, che nessuno ne segua l’attività. Come fosse una sine cura ininfluente. Sarà bene cambiare atteggiamento all’interno, oltre che vigilare affinché nessuno li compri dall’esterno.
3. Il che porta a un delicato problema politico e di diritto. Il primo consiste nel fatto che ciascun parlamentare deve essere libero di esprimere il proprio pensiero, anche ove consista in amorevoli lodi per la Russia o il Qatar, senza che nessuno si possa permettere di togliergli la parola. Gli si risponda, ma lo si lasci libero e senza accusarlo d’essersi venduto. E sia libera la difesa anche degli interessi economici (che con il Qatar ci sono eccome). Altrimenti s’ammazza il Parlamento.
Il problema di diritto è che un parlamentare greco è stato arrestato dalla procura belga. Non ho il minimo dubbio sull’esistenza di elementi a giustificazione (per il resto se la vedranno con un tribunale), ma ne ho sull’opportunità che questo avvenga. La norma che lo consente si riferisce alla flagranza, ma una cosa è se spari a qualcuno, altra se accumuli soldi. Può farlo solo la procura ove ha sede il Parlamento? Perché per la flagranza dello sparo no, possono tutte le europee, mentre per i soldi che succede se un parlamentare francese viene arrestato in Ungheria, dopo che gli hanno piazzato i soldi in camera? Non è questione secondaria. Più è importante il Parlamento (e lo è), più questi problemi si deve porli.
Certo che gli europei sono colpiti da quelle montagne di banconote, ma le forze politiche europee commettono un grave errore ad accompagnarle con concetti quali: mele marce; vanno isolati; condanniamo e così via svicolando. Se non vogliono marinare in un inutile e malefico moralismo devono affrontare il problema più grosso: del Parlamento europeo si occupavano più gli altri che loro.
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La recidiva criminale e la valutazione dell’impatto sociale: il caso ‘Getting Out To Work’
Coesione sociale agìta a favore degli ex detenuti, assistenza sociale mirata, politiche di reinserimento lavorativo e professionalizzazione, formazione permanente e così via sono una narrazione importante, ma spesso a bassa produttività di risultato (non valutato) ed a bassa efficienza riguardo allo scopo di reinserire nel lavoro gli ex detenuti e diminuire la recidiva criminale. In […]
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I musei aziendali della moda in italia. Economia e prospettive
Parte oggi il corso organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi in collaborazione con Euracus, AreaSud e l’Accademia di Belle Arti di Catania, rivolto agli allievi di II livello dell’Accademia di Belle Arti di Catania e agli studenti dell’Università degli Studi di Catania.
I MUSEI AZIENDALI DELLA MODA IN ITALIA. ECONOMIA E PROSPETTIVE.
IMPRENDITORIA E IMPRESA NEL SETTORE AFAM
(Alta Formazione Artistica e Musicale)
I musei della moda e del costume sono parte della vasta platea che oggi alimenta il “Sistema Produttivo Culturale e Creativo” della nostra nazione – il dato è circoscritto alle sole istituzioni di proprietà statale – con l’1,6% del Prodotto Interno Lordo 2019 (Fonte: Antonello Cherchi, I musei statali valgono 27 miliardi di euro (l’1,6% del Pil italiano), ilsole24ore, 7 ottobre 2019).
Rispetto al tradizionale impianto, negli ultimi anni si sono imposti alcuni modelli conservativi e fruitivi che stanno in bilico tra una museologia e museografia convenzionale, ovverosia finalizzata al restauro, alla conservazione e alla pubblica fruizione del reperto tessile e vestimentario e nuove modalità di pubblicità, commercializzazione e vendita del prodotto di moda. Sconfinando il principio normativo del gadget museale – disciplinato in Italia dalla L. n. 4 del 14 gennaio 1993, cosiddetta Legge Ronchey, e successive modifiche, integrazioni – tali modelli presentano veri e propri shop in intima osmosi – architettonica, ambientale, concettuale – con lo spazio museale. I casi studio più eclatanti e recenti in Italia sono rappresentati da Armani/Silos Milano, Gucci Garden Archetypes, Firenze, Bulgari Domus Aurea, Roma.
Attraverso un programma di conversazioni/interviste con gli ideatori, curatori, direttori creativi dei casi studio portati, si intende fare luce sulle strategie di marketing culturale che vi stanno dietro, ma, soprattutto, sulla “visione” che la moda italiana intende perseguire per il prossimo futuro, nel suo ruolo di colonna portante dell’economia nazionale.
Docenti: Salvatore Spagano (Docente UNICT), Vittorio Ugo Vicari (Docente ABACT), esperti del settore
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La Spezia. Ennesimo omicidio di un lavoratore nel porto - Contropiano
"È ormai evidente che la questione sicurezza è completamente sfuggita di mano. Al di là delle frasi di circostanza noi lavoratori stiamo pagando anni di sconfitte sindacali e arretramenti sotto tutti i punti di vista. Anche questa volta, probabilmente, si troveranno mille giustificazioni per non dare responsabilità a coloro che in realtà sono i primi responsabili ed hanno nomi e cognomi: i soggetti privati che mai pagano per questi fatti gravissimi."
I musei aziendali della moda in italia. Economia e prospettive – Imprenditoria e impresa nel settore AFAM
Parte oggi il corso organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi in collaborazione con Euracus, AreaSud e l’Accademia di Belle Arti di Catania, rivolto agli allievi di II livello dell’Accademia di Belle Arti di Catania e agli studenti dell’Università degli Studi di Catania.
I MUSEI AZIENDALI DELLA MODA IN ITALIA. ECONOMIA E PROSPETTIVE – IMPRENDITORIA E IMPRESA NEL SETTORE AFAM
(Alta Formazione Artistica e Musicale)
I musei della moda e del costume sono parte della vasta platea che oggi alimenta il “Sistema Produttivo Culturale e Creativo” della nostra nazione – il dato è circoscritto alle sole istituzioni di proprietà statale – con l’1,6% del Prodotto Interno Lordo 2019 (Fonte: Antonello Cherchi, I musei statali valgono 27 miliardi di euro (l’1,6% del Pil italiano), ilsole24ore, 7 ottobre 2019).
Rispetto al tradizionale impianto, negli ultimi anni si sono imposti alcuni modelli conservativi e fruitivi che stanno in bilico tra una museologia e museografia convenzionale, ovverosia finalizzata al restauro, alla conservazione e alla pubblica fruizione del reperto tessile e vestimentario e nuove modalità di pubblicità, commercializzazione e vendita del prodotto di moda. Sconfinando il principio normativo del gadget museale – disciplinato in Italia dalla L. n. 4 del 14 gennaio 1993, cosiddetta Legge Ronchey, e successive modifiche, integrazioni – tali modelli presentano veri e propri shop in intima osmosi – architettonica, ambientale, concettuale – con lo spazio museale. I casi studio più eclatanti e recenti in Italia sono rappresentati da Armani/Silos Milano, Gucci Garden Archetypes, Firenze, Bulgari Domus Aurea, Roma.
Attraverso un programma di conversazioni/interviste con gli ideatori, curatori, direttori creativi dei casi studio portati, si intende fare luce sulle strategie di marketing culturale che vi stanno dietro, ma, soprattutto, sulla “visione” che la moda italiana intende perseguire per il prossimo futuro, nel suo ruolo di colonna portante dell’economia nazionale.
Docenti: Salvatore Spagano (Docente UNICT), Vittorio Ugo Vicari (Docente ABACT), esperti del settore
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A Pagamento
Quel che sta succedendo attorno al Parlamento Europeo merita una riflessione un po’ meno superficiale e un po’ meno di impatto. Chiaramente vedere, neanche le “bustarelle” ma le valigiate di quattrini non può che essere ripugnante, e quindi ci si augura che la magistratura, in questo caso belga, vada avanti con le indagini e che si arrivi al più presto ad un processo che stabilisca chi è il colpevole ed esattamente di cosa, e quindi venga poi inviato a scontare la pena.
Ma guardando un po’ più dentro, questo non sembra essere un capitolo di corruzione per interessi specifici, materiali, come quando un’azienda paga la tangente per ottenere l’appalto o la norma di legge che la favorisce in maniera particolare (che è sempre un reato, ma che inquina il mercato, la convenienza, la regolarità dentro un paese). Queste sono storie – non a caso sembrerebbe che la notizia venga da un’indagine dei servizi segreti prima esclusivamente belgi e poi allargato ad altri servizi di sicurezza nei paesi europei – questa è una storia che aggredisce non il regolare funzionamento del mercato all’interno dell’Unione Europea ma tenta di influenzarne le politiche, di indirizzarne le simpatie e le antipatie.
Non era mai successo? No, era già successo, non era successo che si trovassero le valigiate di quattrini, ma diciamo che la Russia di Putin aveva scelto la destra e la finanziava con i soldi, non solamente con le pacche sulle spalle. Le Pen in Francia aveva la campagna elettorale in gran parte finanziata da soldi e da prestiti russi. Quindi no, questa roba non è nuova, si può dire che la Russia aveva scelto la destra e sembrerebbe che il Qatar (o forse il Marocco, staremo a vedere) abbia una simpatia a sinistra. Ma più che simpatie questi sono agganci, cioè oggetti disponibili, il che ci porta alla seconda considerazione.
Posso capire chi prende soldi – per convenienza materiale – ma chi invece i soldi li dà, perché lo fa? Perché i russi finanziano la campagna elettorale di Le Pen e di qualche altro movimento di destra in Austria? Perché il Qatar dà tutti quei quattrini? Perché loro hanno capito quello che a molti europei sembra essere ancora oscuro: il Parlamento Europeo conta, la politica europea conta, e influenzarla è un vantaggio. Questo forse dovremmo cercare di capirlo anche noi, cioè vedere anche noi che quell’impiego di soldi denota un significato di quella istituzione.
Terzo elemento: il nostro e tutti i paesi dell’Unione Europea sono stati di diritto, quindi esiste – grazie al cielo – la possibilità che qualcuno indaghi e che qualcun altro – distinto da chi è indagato – giudichi, e questa è la vicenda di giustizia. Ma a noi importa anche che funzioni il Parlamento Europeo, perché i nostri sono Stati di diritto ma sono anche delle democrazie, e un parlamentare eletto deve poter esprimere liberamente il suo pensiero. Se una persona al Parlamento Europeo è convinta che nella vicenda della guerra in Ucraina abbia ragione Putin, anche se io la penso all’opposto, deve essere libero di poterlo dire, altrimenti finisce l’esistenza stessa del Parlamento. E nell’ essere libero di poterlo dire deve essere anche affrancato dall’accusa di ricevere dei soldi, altrimenti gli viene contestato un reato.
Quindi è necessario distinguere la parte criminale dall’attività politica, e nel farlo bisogna accorgersi anche di una cosa, che è successa nell’occasione di questa operazione sul Qatar, in cui un parlamentare greco è stato arrestato dalla procura belga. Bisogna fare attenzione perché (l’immunità parlamentare ovviamente non può estendersi a prendere quattrini) quel principio può essere pericoloso un domani in cui qualcuno di sgradito a un altro paese dovesse andarci a fare una conferenza e si inventano delle prove che non esistono. Sono tutti elementi di delicatezza e di importanza che però ci dicono che quello cui stiamo assistendo non è un capitolo dell’eterno libro della corruzione e della tentazione, è un capitolo dell’importanza dell’Unione Europea, dell’importanza del Parlamento Europeo e dell’importanza di difendere la propria sovranità dalle influenze pagate altrui.
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L'articolo A Pagamento proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Il Qatargate è un colpo all’italiana. Pregiudizio? Non tanto
La vicenda che ha sconvolto l’Europarlamento viene iscritta al nostro carattere nazionale: “The italian job”, intendendo che noi italiani siamo più inclini alla corruzione. L’espressione offende, certo. Ma prima o poi dovremo iniziare a domandarci per quale oscura ragione ce l’abbiano tutti con noi
Il cosiddetto “quatargate” che sta sconvolgendo l’Europarlamento si presta a diverse chiavi di lettura. La più facile ha a che fare con l’eclissi ufficiale del mitico primato morale della sinistra. Gli eredi del partito che per decenni si finanziò con i soldi di una potenza nemica e dittatoriale (l’Unione Sovietica), poi con i soldi dell’universo cooperativo emiliano, poi con i soldi di alcuni istituti di credito nazionali (“abbiamo una banca!”) e infine, da Buzzi a Soumahoro, con i soldi destinati all’assistenza dei migranti, ebbene, gli eredi di Enrico Berlinguer e i cantori della “questione morale” non sono migliori degli altri. Sono solo meglio organizzati e più ipocriti. Lettura sfiziosa, ma poco originale.
Più interessante, anche se più doloroso, provare a indagare le radici del fenomeno. Fenomeno che a Bruxelles viene iscritto addirittura al nostro carattere nazionale. “The italian job”, dicono. E lo dicono intendendo che noi italiani siamo più inclini di altri al sotterfugio e alla corruzione. Un pregiudizio? Mica tanto. È la conclusione cui giunsero un po’ tutti i viaggiatori europei che a partire dal Settecento attraversavano il Belpaese ammirandone le meraviglie artistiche ma deprecandone l’immoralità degli abitanti. È la conseguenza dell’aver inventato la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra e di averne fatto con indiscutibile successo prodotto da esportazione. È la conseguenza di quel “familismo amorale” che ci venne attribuito dal sociologo statunitense Edward C. Banfield negli anni Cinquanta. È la conseguenza, forse, della mancata riforma protestante e di troppe dominazioni straniere. È la logica che spinse le classi dirigenti italiane dei primi anni Novanta ad aderire a Maastricht per obbligarci, grazie al “vincolo esterno”, a quella virtù contabile che assai poco ci appartiene. Pregiudizi? Fino a un certo punto.
Qualche anno fa, due ricercatori della Columbia University e dell’Università della California passarono in rassegna le contravvenzioni per divieto di sosta inflitte ai diplomatici delle Nazioni Unite a New York. Poiché il personale dell’Onu gode dell’immunità, pagare le multe è faccenda che attiene all’educazione e al carattere personale. Ma educazione e carattere personale vantano anche una dimensione nazionale. Ebbene, nella classistica stilata dai due ricercatori americani i diplomatici italiani risultavano tra i più morosi del mondo. Per capirci, i nostri connazionali figuravano cento posizioni più in basso rispetto ai rappresentanti di nazioni considerate virtuose come Svezia e Norvegia…
“Italian job” è espressione che offende, certo. Ma prima o poi dovremo pure cominciare a domandarci per quale oscura ragione ce l’abbiano tutti con noi.
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Costruzione dei dispositivi di IA: quali costi sociali?
Partendo dalla visione che il mondo delle Big Tech ci propone dell’intelligenza artificiale (IA) come dello strumento che darà un nuovo volto all’umanità, è necessaria una riflessione su come effettivamente l’IA impatti la vita dell’uomo. Come vedremo più avanti, analisi e reportage hanno svelato la matrice invisibile del lavoro umano e dell’impatto ambientale che si nascondono dietro costruzione...
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“Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese.
Info ▶️ invalsiopen.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese. Info ▶️ https://www.invalsiopen.Telegram
OsmAnd+++++
Ho qualche difficoltà a capire se sia una buona notizia, comunque...
techcrunch.com/2022/12/15/meta…
Crea con l'IA un'immagine ispirata a Privacy Chronicles e vinci un abbonamento gratuito!
Ciao a tutti,
grazie a un lettore oggi ho scoperto un software di intelligenza artificiale che permette di creare immagini a partire da un prompt umano. Lo strumento è davvero molto potente e l’unico limite è la fantasia.
Questo lettore l’ha usato per chiedere al software di creare delle immagini di copertina per Privacy Chronicles:
Il software si chiama Midjourney ed è davvero semplice da usare. Bisogna soltanto scaricare Discord, creare un account e poi entrare nel server del bot (discord.gg/midjourney).
Una volta dentro, sarà sufficiente entrare in una delle stanze denominate #newbies e chiedere al bot di creare qualcosa con il comando /imagine. Qui trovate tutte le istruzioni per conoscere le varie configurazioni del bot e avere risultati ottimali, ma in verità non ce n’è neanche bisogno.
Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles
Ho giocato anch’io un po’ con il bot, e mi è piaciuto così tanto che ho pensato: hey, perchè non vedere cosa riescono a tirar fuori anche gli altri lettori di Privacy Chronicles?
E allora eccoci qui, vediamo cosa riuscite a tirare fuori dal cappello — o meglio, dall’intelligenza artificiale.
Stimoliamo la fantasia con un po’ di sana competizione tra noi. I lettori che riusciranno a creare l’immagine più bella vinceranno un abbonamento a Privacy Chronicles.
Ecco le regole:
- Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles — cioè un’immagine che raffiguri ciò che per te rappresenta Privacy Chronicles. Senza alcun limite, se non quello di spiegarmi l’immagine se eccessivamente astratta.
- Inviami via posta elettronica (crypt04n4rch1st@tutanota.com) la tua immagine con titolo “IA prompt PC” (max 1 a persona)
- Descrivi brevemente l’immagine (anche solo col prompt usato per crearla). Se non la capisco non la prendo in considerazione!
Le prime tre immagini che mi piaceranno di più vinceranno un abbonamento gratuito a Privacy Chronicles, in questi termini:
1° classificato/a: sei mesi di abbonamento gratuito
2° classificato/a: tre mesi di abbonamento gratuito
3° classificato/a: un mese di abbonamento gratuito
N.B. gli abbonati riceveranno un’estensione all’abbonamento già attivo
Verranno prese in considerazione solo le immagini inviate entro le 23:59 del 23 dicembre 2022. Non so quanti di voi parteciperanno a questa piccola gara amichevole, ma siete migliaia e mi ci potrebbe volere del tempo per scegliere i vincitori. Abbiate pazienza 😁
Cercherò comunque di postare le immagini che mi hanno colpito di più sul canale telegram, a prescindere dai primi tre posti. Se non sei ancora iscritto/a, è un buon momento per farlo!
Vi lascio con delle immagini che ho creato oggi e che mi piacciono particolarmente. Al software ho chiesto di immaginare una società in cui le persone sono valutate e punite per ciò che pensano:
Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …Telegram
La NATO è un moltiplicatore di conflitti: provocazioni anche contro la Serbia - Kulturjam
"Il piano contro la Serbia rischia di aprire un nuovo fronte bellico nel cuore dell’Europa, mentre prosegue il conflitto ucraino. Naturalmente, colpire la Serbia per la NATO significa soprattutto colpire la Russia, storica alleata di Belgrado."
Statement on EU Comission adequacy decision on US
Dichiarazione sulla decisione di adeguatezza della Commissione europea nei confronti degli USA La nostra breve dichiarazione sulla bozza di decisione di adeguatezza UE-USA da parte della Commissione europea.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔶 Valditara: “Per docenti e personale più di 2.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito. 🔶 Valditara: “Per docenti e personale più di 2.Telegram
Poliversity è una comunità Mastodon italiana dedicata all'università, alla ricerca, alla scuola e al giornalismo. Promuoviamo il Diritto alla Conoscenza e la corretta informazione: è aperta a ricercatori, giornalisti, operatori dell'informazione, fotoreporter, bibliotecari, archivisti, studenti ed educatori di tutti i livelli, editor, tecnologi, dirigenti di istituzioni scolastiche e chiunque sia coinvolto nel mondo dell'istruzione e del giornalismo.
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Guerre di Rete - Apple triplica sulla sicurezza (e agita l’Fbi)
Poi Musk. Clubhouse. FTX. Killer robot.Carola Frediani (Guerre di Rete)
"Il consiglio dei supervisori di San Francisco, ovvero l’organo legislativo della città, ha sospeso il progetto di dotare la polizia di robot in grado di uccidere. [...]
La norma dovrà comunque affrontare un’ulteriore revisione, al termine della quale si deciderà se approvarla con alcune modifiche – magari imponendo limiti più severi all’utilizzo dei robot – o se abbandonarla del tutto."
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La Città da 15 minuti
Oggi vi racconto di come, grazie a un’idea apparentemente buona, le più grandi città europee potrebbero trasformarsi nel prossimo futuro in un agglomerato di quartieri recintati digitalmente e fisicamente, pensati per dare ai cittadini una parvenza di libertà e appagamento, ma rendendoli al tempo stesso più sorvegliabili e controllabili.
L’idea è quella della “Città dei 15 minuti”, popolarizzata nel 2016 dal professore della Sorbonne Université Carlos Moreno.
Il professore parte da una constatazione semplice: le nostre città si sono sviluppate senza tener conto delle reali necessità delle persone, che oggi devono adattarsi ai tempi dilatati della città, al traffico, all’inquinamento e al rumore. La città da 15 minuti rivoluziona l’ingegneria delle città per creare dei quartieri auto sufficienti, dove le persone possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno entro un raggio temporale di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.
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Idea interessante, che però cadde nel dimenticatoio per anni — fino all’arrivo del Covid. Le politiche di lockdown e le ampie limitazioni agli spostamenti che hanno costretto milioni di persone a rimanere confinate nei loro quartieri hanno fatto sì che l’idea dei quartieri auto sufficienti riprendesse vigore tra politici e intellettuali, in preparazione di future pandemie.
L’agenda climatica ha ulteriormente contribuito al diffondersi di questa nuova teoria di città dove tutto è magicamente accessibile senza automobili. Basta fare una ricerca online per rendersi conto della quantità di articoli che oggi parlano del tema. Ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione:
Il 26 febbraio 2021 le Nazioni Unite pubblicarono un articolo intitolato “The 15 Minute city: Can a new concept of urban living help reduce our emissions?”. Nell’articolo si legge:
“La pandemia COVID ci ha fatto mettere in dubbio il modo di vivere tradizionale e a causa delle misure sanitarie (sì, sanitarie, certo) molte persone sono state costrette a vivere entro un raggio di pochi chilometri dalle loro case. Un modo di vivere diverso può allora aiutarci a cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri quartieri e città, aiutandoci anche a fermare il riscaldamento climatico?Ecco che allora può aiutarci il concetto della Città da 15 minuti, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno è entro 15 minuti a piedi o in bici. Le città diventerebbero più decentralizzate e ci sarebbe meno bisogno di automobili. L’idea di quartieri auto sufficienti non è nuova — molte città erano già così. Tuttavia, data l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, molte città stanno cercando modi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.”
Della città da 15 minuti ha parlato anche più recentemente il World Economic Forum, in un articolo di marzo intitolato “The surprising stickiness of the “15-minute city”:
"La nozione di occupabilità viene parametrata nel contesto familiare dimenticando che la presenza in una famiglia di soggetti lavorativi con contratti a poche ore non determina l’emersione dalla povertà, i poveri ormai non sono solo gli inoccupati ma anche lavoratori precari con salari da fame e la condizione di miseria e precarietà riguarda l’intero nucleo familiare.
La nozione di occupabilità della destra è solo funzionale a tagliare il Rdc diminuendone i percettori e i mesi dell’assegno, non guarda alla sostanza del mercato del lavoro e all’assenza di politiche attive, resta indisponibile ad una nuova leva di lavori socialmente utili finanziati dallo Stato per la cura e manutenzione della persona e del territorio.
Per questo si alimentano campagne di odio contro i nuovi fannulloni (un tempo erano i dipendenti della PA oggi sono i percettori del Reddito) nell’ottica di restituire i fondi destinati agli ultimi con il Rdc ad altre fasce delle popolazioni, quelle decisamente non ascrivibili alle classi sociali meno abbienti. "
Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti.
Info ▶️ https://www.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Rendicontazione nella piattaforma PimerMonitor. Prorogata al 31 agosto 2023 la rendicontazione del potenziamento dei Centri Regionali di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo per l’istruzione degli adulti. Info ▶️ https://www.Telegram
Maria Laura Mantovani: "No a Microsoft e Google nelle scuole, seguiamo l'esempio della Francia"
Segnalo l'articolo di Maria Laura Mantovani, (ex senatrice e portavoce m5s):
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Cito il passo secondo me più saliente:
> Possiamo da genitori pretendere per i nostri figli che vengano messi nelle condizioni di comprendere il mondo digitale contemporaneo e possano acquisire gli strumenti di libertà per condurre la vita o dobbiamo accontentarci del lavoretto socialmente utile deciso per loro da entità lontane che li sfrutterà come schiavi? Educhiamo i bambini all’umile lavoretto socialmente utile, affinché possano accettarlo anche da grandi? Oppure al contrario possiamo pretendere che si fornisca la comprensione della differenza tra essere dipendenti da una piattaforma informatica che ti guida ovvero stabilire come essa funziona e saperla programmare?
Maria Laura Mantovani è prima firmataria del disegno di legge UNIRE[1] di cui potete leggere anche su Friendica[2].
[1] parlamento18.openpolis.it/sing…
[2] poliverso.org/display/0477a01e…
Il GARR, la Scuola e la rete UNIRE
LA RETE GARR E LA RETE UNIRE di Maria Laura Mantovani In questo video Enzo Valente ci racconta perché è stata fatta la Rete GARR, una storia che parte dal...poliverso.org
@Friendica Admins Venera.social and Libranet.de, the two most active #friendica instances in the world are currently offline
This is probably a problem with the Finnish server farm itself. Do you have any news?
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La sinistra dei pesci rossi - Contropiano
"Poi ci sono le elezioni e qui compare la recita. Più a sinistra che nella destra, che per sua natura in guerra e liberismo ci sguazza.
Invece la sinistra deve fare molta più commedia. Deve scoprirsi rivoluzionaria e trovare dei candidati che siano meno impresentabili dei suoi leader ufficiali. E poi deve naturalmente innalzare lo stendardo della lotta alla destra. Cosa che fa regolarmente da trent’anni, diventando sempre più di destra ad ogni appuntamento elettorale."
Cosa sono questi “Twitter Files”? Di @violastefanello su @ilpost
COSA SONO QUESTI “TWITTER FILES "?
Segnaliamo a tutta la comunità di !Giornalismo e disordine informativo questo articolo de #IlPost, a firma di @Viola Stefanello 👩💻
Un noto giornalista americano ha pubblicato alcune mail – forse fornite da Elon Musk – su come fu presa una delle più controverse decisioni di moderazione nella storia della piattaforma
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La fotografia di Yangkun Shi
La “nuova generazione” cinese ha vissuto un rapido sviluppo e sconvolgimenti politici. Il lavoro fotografico di Yangkun Shi rappresenta visivamente uno scorcio delle ambizioni e delle problematiche dei giovani cinesi. Una fotografia che unisce documentalismo e ricerca personale, concentrandosi su tematiche inerenti la relazione del singolo nei confronti della società.
fotografiaartistica.it/la-foto…
Puo' un miliardario comprare il "Fediverso"?
Siccome Musk ha comprato Twitter, allora c'e' in questi giorni una massiccia migrazione di utenti verso il Fediverso. Per carita', ne abbiamo gia' viste, e il risultato e' che dopo qualche tempo gli…Tumblr
Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)
Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.
Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
Buona lettura e... pedalate piano 😀
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.
Uso massiccio della bicicletta
I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]
Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
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@nilocram @informapirata @rivoluzioneurbanamobilita @euklidiadas
Legge di Bilancio, beffa per chi va in bicicletta: il governo Meloni ha tagliato i 94 milioni destinati alla…
Si tratta di 47 + 47 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024, che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47) e non ancora assegnati.Ludovica Jona (Il Fatto Quotidiano)
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Hypolite Petovan
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in reply to Hypolite Petovan • •@Hypolite Petovan I miss the notification bell because what you see is a "Forum" account. However, even without the bell, I should see all the notifications at the link
https://poliverso.org/notifications/system?show=all(= https://NAMEINSTANCE/notifications/system?show=all )The problem is that even there I have no visibility on the notifications which, instead, would appear to be "perceived" by the browser... 🤔
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in reply to Hypolite Petovan • •@Hypolite Petovan I found a trick to see notifications and mark them as read! This is a somewhat stupid, cumbersome, and impractical way; yet it worked.
In practice you have to open two browser tabs, logged in with an account other than the forum one (for example, the account that controls the forum account).
At this point on one of the two browser tabs, you change your account and switch to the forum account.
As soon as you've browsed two or three pages, a funny thing will happen on the other browser tab:
1) the interface remains that of the normal account and will not yet have transformed into the typical interface of "forum" accounts
2) however the logged in user is the new one, and therefore will be the "forum" user
In doing so, you will see the bell icon (as with the normal account), but with notifications from the "forum" account
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Hypolite Petovan
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in reply to Hypolite Petovan • •However I need to understand if everything works and I can understand it better by logging into the individual accounts and looking at the timeline from within
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