La Francia ritira i soldati dalla Repubblica Centrafricana. Cresce in Africa l’influenza degli Usa
della redazione
Pagine Esteri, 19 dicembre 2022 – Con l’intento di spostare gradualmente il suo focus in Benin, Ghana e Costa d’Avorio e, più di ogni altra parte, in Niger, paese centrale per le forniture di uranio che alimentano i suoi reattori atomici, la Francia ha ritirato gli ultimi soldati stanziati in Repubblica Centrafricana dove erano stati inviati, ufficialmente, per combattere i gruppi armati che destabilizzavano il Paese. A giugno si è anche concluso il ridispiegamento volto a dimezzare entro il 2023 da 5mila a circa 2.500 i soldati francesi stanziati in Mali (missioni Barkhane e Takuba). Il 13 dicembre il campo di M’Poko – ospitante le forze francesi – è stato consegnato alle autorità centrafricane in coordinamento con la missione dell’Onu (Minusca) e con quella dell’Unione europea.
La missione Mislognella Repubblica Centrafricana “non aveva più alcuna giustificazione operativa”, ha spiegato il ministero della difesa francese annunciando in rientro in patria di 47 soldati (inizialmente era 130 uomini) rendendo definitiva la separazione fra Parigi e Bangui annunciata lo scorso anno. Una scelta che, dissero gli analisti francesi, era la conseguenza dell’arrivo nel Paese africano del gruppo paramilitare russo Wagner come già avvenuto in precedenza in Mali. “Nel 2021, quando la presenza della compagnia militare privata Wagner era sempre più invadente nel Paese, la Francia ha constatato l’assenza delle condizioni per continuare a lavorare a beneficio delle forze armate centrafricane”, ha dichiarato il generale Francois-Xavier Mabin, comandante della Mislog.
In realtà il ritiro di Parigi, ex potenza coloniale in Africa – accusata di svolgere, seppur con modalità diverse, ancora quel ruolo – da Bangui deve leggersi all’interno del contesto regionale. La Francia, e il presidente Macron ne è ben consapevole, risulta sempre più perdente nella competizione con Russia e Cina che allargano e conquistano terreno, in termini economici e di influenza, nel continente africano ricco di risorse. Un ulteriore segnale del suo declino è stato anche il raffreddamento delle relazioni con il Burkina Faso, frutto di un crescente sentimento antifrancese.
L’invio in Africa di contingenti militari francesi come di altri Paesi occidentali per “combattere il terrorismo” si scontra sempre di più con l’idea che spetti agli Stati africani di decidere e attuare in piena autonomia le strategie più idonee per affrontare le formazioni jihadiste – Isis e al Qaeda – che infoltiscono i loro ranghi e rafforzano le loro posizioni. Diverse organizzazioni regionali negli ultimi mesi hanno programmato l’invio di forze militari in situazioni di crisi. Come nel caso della Comunità dell’Africa orientale (Eac) nella Repubblica democratica del Congo, della Comunità dei Paesi dell’Africa meridionale (Sadc) in Mozambico e della Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale (Cedeao) che formerà una forza armata regionale incaricata di intervenire in questioni di terrorismo e sicurezza.
Se la Francia, cosciente delle difficoltà cheincontra a svolgere il ruolo che si era assegnata, di fatto, unilateralmente in Africa, ritira parte delle sue forze e le ridispiega in apparenza in forma più contenuta solo in alcune regioni africane, gli Stati Uniti al contrario continuano a penetrare nel continente allo scopo fin troppo evidente di limitare la crescente influenza di Mosca e Pechino, al momento molto marcata nell’Africa orientale. La strategia americana al momento è soprattutto economica ed “umanitaria”. Stati uniti e Unione africana, nei giorni scorsi, al summit dei leader Usa-Africa a Washington, hanno affermato il loro impegno a “rafforzare la sicurezza alimentare” nel continente, avviando una “partnership strategica” volta a guidare e accelerare il più possibile il sostegno ai Paesi africani. La collaborazione, non è certo una sorpresa, punta a rafforzare il settore privato in modo che faccia fronte, al posto dello Stato, alle carenze di cibo. Al vertice di Washington, il presidente Joe Biden ha annunciato che l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) ha approvato un pacchetto di aiuti umanitari da due miliardi di dollari per le popolazioni africane colpite dalla crisi legata alla pandemia, ai conflitti regionali, alla siccità e agli eventi meteorologici estremi. Aiuti che aprono la strada a una presenza statunitense che in futuro potrebbe essere anche militare nell’Africa sub-sahariana. Pagine Esteri
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SONDAGGIO. Senza negoziati né diritti, i palestinesi «votano» per la lotta armata
di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 17 dicembre 2022 – Scorrendo i risultati del sondaggio appena pubblicato dal Palestinian Center for Policy and Survey Research (Pcpsr), il sociologo Khalil Shikaki non esita a parlare di un «cambiamento radicale avvenuto in pochi mesi» nell’opinione pubblica palestinese, in particolare in Cisgiordania. Il dato che più di altri balza all’occhio è quello dell’aumento netto, rispetto al sondaggio precedente, del sostegno alla lotta armata contro l’occupazione israeliana. «Il 72% dei 1.200 intervistati si è detto favorevole alla nascita di gruppi armati simili alla Fossa dei Leoni», dice Shikaki riferendosi all’organizzazione che ha la sua roccaforte nella casbah di Nablus e che riunisce militanti di diversi orientamenti politici.
Una crescita che Shikaki vede come conseguenza anche dell’escalation in Cisgiordania dove si ripetono, quasi con frequenza quotidiana, i raid dell’esercito israeliano. Il bilancio provvisorio di palestinesi uccisi nel 2022 è di 166, tra i quali donne e minori. Di pari passo, sottolinea il sociologo, «Stiamo assistendo a un calo evidente nella percentuale di coloro che appoggiano la soluzione a due Stati (Israele e Palestina), data l’assenza di negoziati diplomatici». Il sostegno a una risoluzione negoziata del conflitto è ora al 32%. Un decennio fa il supporto si attestava al 55%.
Il sondaggio ha solo rivelato in cifre ciò che è palpabile nelle strade della Cisgiordania. L’assenza di qualsiasi prospettiva di una soluzione politica all’occupazione cominciata nel 1967 e l’intensificarsi della campagna militare israeliana, sembrano aver convinto un numero crescente di palestinesi, soprattutto quelli più giovani, che l’unica opzione sia quella armata.
Nel frattempo, gran parte della popolazione perde fiducia nell’Autorità nazionale palestinese (Anp) del presidente Abu Mazen. L’87% degli intervistati ha detto ai ricercatori del Pcpsr che l’Anp non ha il diritto di arrestare i membri dei gruppi armati per impedire gli attacchi all’esercito israeliano. Il 79% si è anche detto contrario alla resa dei combattenti e alla consegna delle loro armi all’Anp.
L’emblema del gruppo armato di Nablus “Fossa dei Leoni”
Questi numeri assumono una rilevanza maggiore se si tiene conto che la classe media palestinese – formata in prevalenza da impiegati dell’Anp, da imprenditori e professionisti – è stata negli ultimi venti anni in buona parte contraria non solo alla lotta armata ma anche riluttante ad appoggiare una nuova Intifada popolare contro l’occupazione poiché avrebbe messo in discussione il suo status. Una posizione che, spiegano gli analisti palestinesi, è mutata di fronte alla insostenibilità dell’occupazione che dura da 55 anni.
Gli imprenditori, piccoli e grandi, solo per fare un esempio, incontrano difficoltà crescenti a operare negli stretti margini consentiti da regole e procedure imposte dall’Amministrazione Civile (Ac) israeliana, che per conto delle forze armate è responsabile della gestione della vita quotidiana di milioni di palestinesi, a eccezione delle competenze specifiche dell’Anp di Abu Mazen. L’Ac, attraverso la concessione di permessi di lavoro in Israele a 140mila manovali palestinesi, ha reso dipendente dallo Stato ebraico una quota significativa di famiglie cisgiordane, pur migliorando le loro condizioni di vita. Allo stesso tempo, non ha fatto nulla per tutte le altre.
I palestinesi, dall’operaio all’imprenditore, sono soggetti ogni giorno all’ottenimento di permessi, autorizzazioni e altro ancora dagli occupanti mentre, talvolta a poche centinaia di metri dalle loro abitazioni, i coloni israeliani godono di libertà di movimento e pieni diritti. Anche questi aspetti si riflettono nei risultati del sondaggio del Pcpsr.
E i palestinesi si attendono un peggioramento del quadro generale quando entreranno in carica i ministri, nonché leader della destra ultranazionalista, del nuovo governo israeliano. Il 61% degli intervistati pensa che l’esecutivo guidato da Benyamin Netanyahu sarà più estremista, il 64% si aspetta che il prossimo governo espellerà le famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est, il 68% che evacuerà con la forza i beduini palestinesi di Khan al-Ahmar e il 58% che cambierà lo status quo alla moschea Al-Aqsa. Previsioni certo non infondate. Pagine Esteri
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MIGRANTI. Si torna a respingere al confine italo-sloveno
di Anna Clementi e Diego Saccora – Associazione Lungo la rotta balcanica
Pagine Esteri, 14 dicembre 2022 – “La Lampedusa del Nord non va sottovalutata e quella delle riammissioni è una delle soluzioni a cui stiamo pensando”. Le parole pronunciate lunedì a Martignacco (Udine) da Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, danno seguito ai recenti ripetuti annunci del governo Meloni sulla riattivazione delle “riammissioni informali” al confine tra Italia e Slovenia sulla base della direttiva firmata da Maria Teresa Sempreviva, capo di gabinetto del Viminale relativa “all’incremento dei flussi migratori della rotta balcanica”.
Ciriani parlando di “Lampedusa del nord” intende l’area del Friuli-Venezia Giulia a ridosso del confine sloveno e definisce riammissioni i respingimenti delle persone operati dalla polizia italiana verso la Slovenia, pratiche che costituiscono una grave violazione dei diritti umani. Il piano del nuovo governo è chiaro: respingere non solo via mare ma anche via terra chiunque tenti di entrare in territorio italiano, tentando di giustificare tali azioni mistificando i numeri. A fronte di un aumento percentuale delle persone prive di regolare permesso di soggiorno intercettate al confine pari al 204% si tiene in secondo piano che il dato numerico sia di 4101 in tutto il 2022.
“Su un piano umano prima ancora che giuridico la notizia della ripresa delle riammissioni informali ha destato un vero e proprio sconcerto” ha dichiarato l’avvocata Caterina Bove dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione (Asgi), in una conferenza stampa online organizzata lunedì 13 dicembre dalla rete RiVolti ai Balcani. “Ci è già noto il destino delle persone riconsegnate alla rotta balcanica, destino che le vedrà diventare soggetti o meglio oggetti di riammissioni a catena dall’Italia alla Slovenia, alla Croazia e da lì fino alle porte dell’Unione europea, in Bosnia o in Serbia, un destino che li costringerà ad affrontare di nuovo le violenze perpetrate ai confini croati, nonostante le numerose denunce da parte di tante organizzazioni” e a una sentenza della Corte Europea per i Diritti Umani che nel novembre 2021 ha condannato le stesse autorità croate per la morte della piccola Madina Hussiny, bambina afghana respinta verso la Serbia insieme alla famiglia nel 2017.
Ma lo sgomento, come ci spiega la Bove assieme alla sua collega di Asgi, Anna Brambilla, è anche giuridico. Non sono passati due anni da quando il Tribunale di Roma nel gennaio 2021, a seguito di un ricorso presentato dalle due avvocate, dichiarò illegittime le riammissioni dall’Italia alla Slovenia perchè fondavano la propria base giuridica su di un accordo siglato tra i due Paesi nel 1996 e mai ratificato dal Parlamento, violando leggi interne, europee e internazionali, oltre ad esporre le persone a “trattamenti inumani e degradanti” lungo i Paesi dei Balcani e a “torture” in Croazia. Nessun rilascio di documentazione scritta, nessuna informativa sui propri diritti, detenzione in una caserma, per poi essere fatti salire su un furgone prima di essere consegnati alle autorità slovene. E spesso da lì, fuori dai confini dell’Unione europea. Dopo la sentenza, le riammissioni, che tra il 2019 e il 2020 hanno costituito l’illegittima base giuridica per il respingimento di oltre 1200 persone verso la Slovenia e molte a catena verso Serbia e Bosnia ed Erzegovina, sono state sospese.
Ma ora il governo sembra di nuovo muoversi in direzione contraria incurante dell’illegittimità di queste pratiche, che rimangono illegali anche nei casi in cui non venga registrata la manifestazione di volontà di richiesta della protezione internazionale. Infatti, come ci ricorda l’avvocata Brambilla, “in Italia le condotte della polizia di frontiera sono già state oggetto di pronunce sia di giudici nazionali sia di corti sovranazionali soprattutto per quanto riguarda il diritto d’informazione”. Pertanto l’assenza della registrazione da parte della polizia della manifestazione di presentare la richiesta di protezione internazionale non significa che la persona non abbia espresso la volontà di chiedere asilo ma può semplicemente essere che non sia stata messa nella condizione di manifestare tale volontà e che non sia stata informata sulle implicazioni in merito.
L’altro rischio è quello dei respingimenti collettivi in cui gruppi di persone vengano respinti, sulla base degli accordi, da un Paese all’altro senza che vi sia una valutazione individuale del singolo caso. “Non si parla mai dei destinatari delle riammissioni” ci ricorda Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano Solidarietà.
Ed è proprio delle persone che non dobbiamo mai dimenticarci. Perchè troppo spesso nel botta e risposta alla ricerca della disposizione a sostegno della legittimità o meno di un’azione, si perde di vista il contesto storico, sociale e politico entro il quale ogni singola persona che da anni percorre le rotte lungo i Paesi dei Balcani, dentro e fuori i confini d’Europa, si trova ad affrontare, subendo violenze fisiche e psicologiche. Il diritto negato è la cartina di tornasole di una persona violata. Perchè costretta a vivere rinchiusa in un campo, a sopravvivere in un accampamento informale, quotidianamente respinta nel tentativo di entrare in Unione europea, se non di essere riportata indietro al proprio Paese d’origine o in un Paese terzo dove i diritti e le vite delle persone vengono ancora una volta negati. Violazioni ampiamente documentate da numerose inchieste giornalistiche, tra tutte ricordiamo quelle pubblicate dal collettivo di giornalisti Lighthouse Report in collaborazione con diverse testate europee e quelle raccolte da volontari e attivisti ai confini interni ed esterni dall’Ue contenuti nel “Libro Nero dei respingimenti” prodotto dal Border Violence Monitoring Network. Pagine Esteri
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Incredibili
I tassi d’interesse continueranno a crescere, da noi in Unione europea, come negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Sarebbe singolare che, ogni volta, si assistesse alla stessa scena vista questa settimana. Si può discutere se il rialzo dei tassi sia il rimedio migliore e più efficace al crescere dell’inflazione (negli Usa sta funzionando), così iscrivendosi a un dibattito scolastico che va avanti da decenni, ma è indubbio che i tassi europei restano più bassi di quelli americani o inglesi, nonché più bassi dell’inflazione. Ed è altrettanto indubbio che sono stati spinti fin oltre lo zero, finendo sotto, proprio per contrastare la recessione e riconquistare un’inflazione nell’intorno del 2% (eravamo ben sotto). Ora l’inflazione c’è, è stata indotta dall’esterno e i rimedi cambiano. Quel che preoccupa, sia sotto il profilo del comprendonio che sotto quello dell’onestà intellettuale, è il volere sempre vedere un solo aspetto dei problemi, facendo finta non esistano gli altri.
In Italia abbiamo molto risparmio, che è stato lungamente ed efficacemente protetto, grazie all’euro, tenendo bassa l’inflazione, ma certo non è stato premiato dai tassi portati allo zero. Qualche volta si è ingannati dall’illusione monetaria, per cui se i propri risparmi rendono il 10% si pensa di avere guadagnato, ma con l’inflazione al 20% si è perso. Eravamo messi così, negli anni ’80. Però veniamo da una stagione in cui i risparmi producevano con il contagocce e all’apparire dell’inflazione perdevano valore. Che si provi a rimediare è un bene.
L’inflazione è una brutta bestia per chi risparmia, in compenso è un cavallo alato per chi ha debiti, diminuendone il valore. L’Italia, come Paese, è molto indebitato, gli italiani, come persone, molto poco (fin troppo, poco). L’aumento dei tassi favorisce i secondi e crea un problema alla prima.
Ma c’è l’altra faccia della medaglia: aumentare il costo del denaro frena la crescita, alla vigilia di un anno, il 2023, in cui già si prevede una considerevole frenata. Vero. Ma a parte che da noi restano i tassi più bassi, i soldi che spingono la crescita sono quelli degli investimenti, mentre la crescita dei consumi è virtuosa se alimentata da salari e dilapidatrice se alimentata da sussidi che gonfiano la spesa pubblica corrente. In ogni caso, i soldi per gli investimenti ci sono eccome, sono quelli del Pnrr, che per la loro parte a prestito sono forniti ad un tasso assai agevolato. È vero che anche quelli aumentano il debito, ma prima del Draghi teorizzatore del debito buono e di quello cattivo, sarà bene dare un occhio al citatissimo e poco conosciuto Keynes, che sostenendo l’opportunità della spesa in deficit, per la crescita e la piena occupazione, era anche per il pareggio delle partite correnti. Tradotto: si fanno debiti per gli investimenti, non per i consumi (della pubblica amministrazione o privati), non per la spesa corrente.
I tassi agevolati del Pnrr non sono una decisione sovrana dell’inesistente reuccio europeo, ma il frutto della garanzia offerta da tutti i contribuenti europei, di cui l’Italia è il principale beneficiario. Dopo avere sostenuto che quella è un’occasione storica e che si era diligentemente in regola con tutti gli adempimenti, da qualche settimana si va dicendo che siamo in ritardo, non riusciremo a spenderli, ce ne vorrebbero di più, i tassi devono restare a zero, ma la gente va difesa dall’inflazione indicizzando pensioni e salari, ovvero gonfiando la spesa pubblica e, nonostante questa sia la ricetta che ci portò alla rovina in passato, pensiamo di sostenerla mandando a stendere il Meccanismo europeo di stabilità. Che è come dire: sono diabetico, ho già avuto un infarto e i reni funzionano maluccio, ma sono libero di mangiare dolciumi, fumare a piacimento, bere solo alcolici e, sia chiaro, sono contrario a che si faccia un Pronto soccorso vicino casa mia, perché non ci voglio finire. Occhio, perché chi osserva potrebbe mettere da parte i soldi per il necrologio.
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La morale asimmetrica degli euro-atlantici - Contropiano
"Indignarsi solo per talune violazioni è ipocrita. E, nondimeno, fa sorgere il sospetto che il discorso dei diritti umani divenga un’arma per contrastare alcuni governi, di solito in posizione concorrenziale con quelli che ci sono amici."
#uncaffèconluigieinaudi ☕ – Il Parlamento compirà il suo ufficio degnamente…
Il Parlamento compirà il suo ufficio degnamente se con energia reclamerà che i postulati della giustizia tributaria siano attuati per tutti
da Corriere della Sera, 27 novembre 1919
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‘Nazione’, questa sconosciuta
Piace, talvolta a fine settimana, ripassare gli avvenimenti e spiluccare qua e là e raccontarne. Piacerebbe, ma in realtà spiace, perché di stranezze, sciocchezze, arroganze e specialmente prove di ignoranza crassa, non mancano mai nel nostro Paese, gestito dal ceto politico peggiore d’Europa, ma in realtà peggiore del mondo. E dunque spilucchiamo. Cominciando dalla illustrissima […]
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Elon Musk ha deciso che su Twitter è possibile promuovere piattaforme come Friendica, Pleroma, Misskey, Bonfire, Lemmy, Akkoma, SocialHome, Hubzilla, etc 😅
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Può anche accorciare i link delle ricerche.
Fatemi sapere se funziona.
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LibSpace con Andrea Pruiti Ciarello
Il Massacro dei Pequot del 1637
La guerra Pequot del 1636-1638 è un evento storico cruciale nella colonizzazione degli Stati Uniti d’America, che porta alla distruzione della tribù Pequot e alla creazione del primo stato della colonia britannica del New England.Continue reading
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Comodo parlare di morale invece che di politica e democrazia - Kulturjam
"alle spinte democratiche delle masse popolari si sono sostituite le pressioni lobbistiche dei mercati. I quali investono coperti dall’esaltazione del libero commercio come diritto umano. I governi a loro dovranno rendere conto nell’azione programmatica.
I partiti fungono da enti di intermediazione. Con le loro naturali diramazioni scabrose. Quello che Parri già intravedeva nel 1946 oggi si è fatto Stato. Costitutivamente privatizzato. Un vero e proprio divorzio tra liberalismo e democrazia."
Ministero dell'Istruzione
Da domani, 19 dicembre, è possibile abilitarsi al servizio dedicato alle #IscrizioniOnline, effettuando l’accesso tramite SPID, CIE o eIDAS ▶ www.istruzione.Telegram
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Condiviso via Fedilab
@Dr. Giuliano Liuzzi :verified: 🔗 mastodon.uno/users/starman/sta…
Quanto zucchero? Uno di #astronomia grazie
Curiosità del mattino #25
L'orbita di #Mercurio è stata un rompicapo per gli astronomi fino #Einstein, che riuscì a spiegarne il movimento del perielio.
Gli astronomi credettero che ci fosse un altro pianeta, Vulcano, all'interno dell'orbita. Leverrier nel 1860 ne annunciò la presunta scoperta, salvo poi essere sempre deluso dalle osservazioni seguenti. Finché, nel 1919, Einstein trovo conferma della relatività generale. Addio Vulcano!
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A lunedi!
Dallo spreco di energia si può uscire
#Derrochólicos è un’iniziativa promossa dal ministero spagnolo per la transizione ecologica, in particolare dall’Istituto per la diversificazione e il risparmio energetico (#IDAE): derrocholicos.es/
Il titolo gioca con i termini “derroche” spreco e “alcoholicos”, alcolisti.
Marcos Martinez ha segnalato il simpatico video di apertura, riprendo qui la sua presentazione che riassume i contenuti del video in spagnolo.
"Il video di apertura è divertente ma purtroppo vero. Imitando una seduta di alcolisti anonimi, si incontrano chi tiene il riscaldamento così alto d'inverno da girare in mutande per casa, chi va in macchina anche a prendere il pane, chi fa partire la lavastoviglie con tre soli piatti, chi non usa la bici mai e poi mai, chi vota contro l'installazione di pannelli solari nel proprio condominio e chi è contrario a migliorare gli imballaggi."
Dallo spreco di energia si può uscire
yewtu.be/watch?v=VfMI2PUtNDg
Qui il toot di Marcos Martinez: framapiaf.org/@euklidiadas@red… Gracias 😀
@maupao @Informa Pirata @Ambiente :verified: @Goofy 📖 🍝 :unverified: @euklidiadas@red.niboe.info
DERROCHÓLICOS – DE MALGASTAR ENERGÍA TAMBIÉN SE SALE
El Ministerio para la Transición Ecológica y el Reto Demográfico e IDAE presentan la campaña “TRANSICIÓN ENERGÉTICA: TRANSFORMACIÓN Y COMPETITIVIDAD” bajo el nombre de DERROCHÓLICOS. Todos somos derrochólicos.Ministerio Transición Ecológica y Reto Demográfico | Invidious
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"La disponibilità di questi dettagli – secondo gli autori del saggio – è molto importante perché permette di inquadrare le prime fasi del processo di formazione stellare che sono piuttosto difficili da cogliere e soggetti a numerose variabili."
Inflazione, costo del denaro, crisi energetica: istruzioni per l’uso - Contropiano
"Ricapitolando: se dal lavoro si guadagna poco e contemporaneamente si spende troppo per vivere, vuol dire che ancora una volta stiamo pagando una crisi economica, prodotta da scelte che sfuggono al nostro controllo politico, e che anzi agiscono contro le regole democratiche, perché violano senza scrupoli tutti i diritti.
E sappiamo, perché lo abbiamo già vissuto, che una volta sfiancati per raggiungere l’agognata ripresa, dopo la crisi, pagheremo anche quella, la ripresa: la crisi è sempre per tutti, e la ripresa solo per pochi.
E se per una volta provassimo a mettere in crisi chi ci ha messo in crisi? Il fatto è che stavolta è il non tentar che nuoce."
Fuori dal campo, il Marocco vince i Mondiali Qatar 2022?
La Francia ha battuto il Marocco 2:0 in campo, ma fuori dal campo il Marocco è in vantaggio di 4:0. Alla fine, gli effetti del successo fuori dal campo del Marocco potrebbero estendersi molto più a lungo delle ricadute della sua prestazione stellare nello stadio. A dire il vero, il Marocco condivide il suo successo […]
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Il piú grande difetto
"Il più grande difetto che abbiamo, il difetto ineliminabile, è di fare fatica a rimanere concentrati su quello che accade, nel momento preciso in cui viene bene un disegno, quando il respiro dei bambini si fa più lento, prima di addormentarsi. Pensiamo, speriamo, progettiamo, e ci manca qualcuno, ricordiamo il film dell'altra sera, ripensiamo a un messaggio, contiamo sulle dita quanto manca al nostro compleanno, ci distraiamo, ci preoccupiamo, mentre quello che desideriamo è già vicino, speriamo e ci diamo da fare, mentre tutto già brilla e quello che abbiamo voluto e chiesto al cielo molti anni prima è proprio lì, in quel momento."
- Sara Gamberini - Infinito Moonlit
Servizi
Fatta la solita premessa, ovvero che tocca alle autorità inquirenti accertare i fatti e a un tribunale attribuire le responsabilità e quantificare le pene, ricordato ai moralisti che ospitano gli immorali che il garantismo non è un piacere fatto ai criminali, ma il fondamento del diritto per le persone oneste, sicché non esiste giusta pena senza giusto processo, fatta la premessa, proviamo a guardare oltre le valigiate di quattrini (altro che “bustarelle”) e sforziamo di comprenderne il significato. Il che ci allontana dallo scandalismo e ci riporta alla politica. Ci sono tre questioni da mettere a fuoco.
1. Sulla base di quel che è stato reso noto, non ci troviamo davanti a un tema di corruzione “classica”. Che è un reato perché manomette il mercato e crea una costosa disfunzione. Far vincere l’impresa X al posto della Y, che ha prodotto e offerta migliori, genera un’utilità illecita e provoca una disutilità collettiva. Ma lo scopo è l’arricchimento, non il sovvertimento. Qui, invece, si parla di denari per influenzare orientamenti politici, attinenti alla geopolitica o, se preferite, alla politica estera.
Non è una novità. Si potrebbe dire che, una volta crollato il comunismo, la Russia ha investito (appoggi e quattrini) nella destra, mentre il Qatar ha trovato interlocutori a sinistra. Entrambi, credo, se ne fregano della nostra destra e della nostra sinistra, serve loro influenzare la politica. Che è cosa molto diversa dal corrompere e, non a caso, materia di cui si occupano anche i servizi di sicurezza, alias segreti.
2. Queste influenze si esercitano sulle politiche nazionali e relativi interessi economici e culturali. Basta essere appassionati di calcio per sapere che la presenza del Qatar non è una novità, come non lo è nel mercato immobiliare. Se si muovono soldi e influenza sul e nel Parlamento europeo capita anche perché da fuori si sono acconti di quello che a molti europei sfugge: quel Parlamento conta. Ha un peso nel creare contesti politici. I putiniani ci hanno provato eccome, in quell’emiciclo, compiacendo i poteri cui si mostravano scompostamente devoti.
Senza offesa per nessuno, ma capita troppo spesso che gli eletti in quel Parlamento abbiano scarsa caratura politica. E capita, anche per colpa dell’informazione, che nessuno ne segua l’attività. Come fosse una sine cura ininfluente. Sarà bene cambiare atteggiamento all’interno, oltre che vigilare affinché nessuno li compri dall’esterno.
3. Il che porta a un delicato problema politico e di diritto. Il primo consiste nel fatto che ciascun parlamentare deve essere libero di esprimere il proprio pensiero, anche ove consista in amorevoli lodi per la Russia o il Qatar, senza che nessuno si possa permettere di togliergli la parola. Gli si risponda, ma lo si lasci libero e senza accusarlo d’essersi venduto. E sia libera la difesa anche degli interessi economici (che con il Qatar ci sono eccome). Altrimenti s’ammazza il Parlamento.
Il problema di diritto è che un parlamentare greco è stato arrestato dalla procura belga. Non ho il minimo dubbio sull’esistenza di elementi a giustificazione (per il resto se la vedranno con un tribunale), ma ne ho sull’opportunità che questo avvenga. La norma che lo consente si riferisce alla flagranza, ma una cosa è se spari a qualcuno, altra se accumuli soldi. Può farlo solo la procura ove ha sede il Parlamento? Perché per la flagranza dello sparo no, possono tutte le europee, mentre per i soldi che succede se un parlamentare francese viene arrestato in Ungheria, dopo che gli hanno piazzato i soldi in camera? Non è questione secondaria. Più è importante il Parlamento (e lo è), più questi problemi si deve porli.
Certo che gli europei sono colpiti da quelle montagne di banconote, ma le forze politiche europee commettono un grave errore ad accompagnarle con concetti quali: mele marce; vanno isolati; condanniamo e così via svicolando. Se non vogliono marinare in un inutile e malefico moralismo devono affrontare il problema più grosso: del Parlamento europeo si occupavano più gli altri che loro.
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Costruzione dei dispositivi di IA: quali costi sociali?
Partendo dalla visione che il mondo delle Big Tech ci propone dell’intelligenza artificiale (IA) come dello strumento che darà un nuovo volto all’umanità, è necessaria una riflessione su come effettivamente l’IA impatti la vita dell’uomo. Come vedremo più avanti, analisi e reportage hanno svelato la matrice invisibile del lavoro umano e dell’impatto ambientale che si nascondono dietro costruzione...
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“Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese.
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Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Mettiamoci alla prova”, lo strumento Invalsi per i docenti: su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive delle Prove di Italiano, Matematica e Inglese. Info ▶️ https://www.invalsiopen.Telegram
OsmAnd+++++
Ho qualche difficoltà a capire se sia una buona notizia, comunque...
techcrunch.com/2022/12/15/meta…
Crea con l'IA un'immagine ispirata a Privacy Chronicles e vinci un abbonamento gratuito!
Ciao a tutti,
grazie a un lettore oggi ho scoperto un software di intelligenza artificiale che permette di creare immagini a partire da un prompt umano. Lo strumento è davvero molto potente e l’unico limite è la fantasia.
Questo lettore l’ha usato per chiedere al software di creare delle immagini di copertina per Privacy Chronicles:
Il software si chiama Midjourney ed è davvero semplice da usare. Bisogna soltanto scaricare Discord, creare un account e poi entrare nel server del bot (discord.gg/midjourney).
Una volta dentro, sarà sufficiente entrare in una delle stanze denominate #newbies e chiedere al bot di creare qualcosa con il comando /imagine. Qui trovate tutte le istruzioni per conoscere le varie configurazioni del bot e avere risultati ottimali, ma in verità non ce n’è neanche bisogno.
Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles
Ho giocato anch’io un po’ con il bot, e mi è piaciuto così tanto che ho pensato: hey, perchè non vedere cosa riescono a tirar fuori anche gli altri lettori di Privacy Chronicles?
E allora eccoci qui, vediamo cosa riuscite a tirare fuori dal cappello — o meglio, dall’intelligenza artificiale.
Stimoliamo la fantasia con un po’ di sana competizione tra noi. I lettori che riusciranno a creare l’immagine più bella vinceranno un abbonamento a Privacy Chronicles.
Ecco le regole:
- Crea un’immagine a tema Privacy Chronicles — cioè un’immagine che raffiguri ciò che per te rappresenta Privacy Chronicles. Senza alcun limite, se non quello di spiegarmi l’immagine se eccessivamente astratta.
- Inviami via posta elettronica (crypt04n4rch1st@tutanota.com) la tua immagine con titolo “IA prompt PC” (max 1 a persona)
- Descrivi brevemente l’immagine (anche solo col prompt usato per crearla). Se non la capisco non la prendo in considerazione!
Le prime tre immagini che mi piaceranno di più vinceranno un abbonamento gratuito a Privacy Chronicles, in questi termini:
1° classificato/a: sei mesi di abbonamento gratuito
2° classificato/a: tre mesi di abbonamento gratuito
3° classificato/a: un mese di abbonamento gratuito
N.B. gli abbonati riceveranno un’estensione all’abbonamento già attivo
Verranno prese in considerazione solo le immagini inviate entro le 23:59 del 23 dicembre 2022. Non so quanti di voi parteciperanno a questa piccola gara amichevole, ma siete migliaia e mi ci potrebbe volere del tempo per scegliere i vincitori. Abbiate pazienza 😁
Cercherò comunque di postare le immagini che mi hanno colpito di più sul canale telegram, a prescindere dai primi tre posti. Se non sei ancora iscritto/a, è un buon momento per farlo!
Vi lascio con delle immagini che ho creato oggi e che mi piacciono particolarmente. Al software ho chiesto di immaginare una società in cui le persone sono valutate e punite per ciò che pensano:
Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Percorso sperimentale integrato per l’anno scolastico 2023/2024: al via le candidature per l’indirizzo Trasporti e logistica, Conduzione di apparati e impianti marittimi (CAIM)/Conduzione di apparati e impianti elettronici di …Telegram
Statement on EU Comission adequacy decision on US
Dichiarazione sulla decisione di adeguatezza della Commissione europea nei confronti degli USA La nostra breve dichiarazione sulla bozza di decisione di adeguatezza UE-USA da parte della Commissione europea.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔶 Valditara: “Per docenti e personale più di 2.
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Poliversity è una comunità Mastodon italiana dedicata all'università, alla ricerca, alla scuola e al giornalismo. Promuoviamo il Diritto alla Conoscenza e la corretta informazione: è aperta a ricercatori, giornalisti, operatori dell'informazione, fotoreporter, bibliotecari, archivisti, studenti ed educatori di tutti i livelli, editor, tecnologi, dirigenti di istituzioni scolastiche e chiunque sia coinvolto nel mondo dell'istruzione e del giornalismo.
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Guerre di Rete - Apple triplica sulla sicurezza (e agita l’Fbi)
Poi Musk. Clubhouse. FTX. Killer robot.Carola Frediani (Guerre di Rete)
La Città da 15 minuti
Oggi vi racconto di come, grazie a un’idea apparentemente buona, le più grandi città europee potrebbero trasformarsi nel prossimo futuro in un agglomerato di quartieri recintati digitalmente e fisicamente, pensati per dare ai cittadini una parvenza di libertà e appagamento, ma rendendoli al tempo stesso più sorvegliabili e controllabili.
L’idea è quella della “Città dei 15 minuti”, popolarizzata nel 2016 dal professore della Sorbonne Université Carlos Moreno.
Il professore parte da una constatazione semplice: le nostre città si sono sviluppate senza tener conto delle reali necessità delle persone, che oggi devono adattarsi ai tempi dilatati della città, al traffico, all’inquinamento e al rumore. La città da 15 minuti rivoluziona l’ingegneria delle città per creare dei quartieri auto sufficienti, dove le persone possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno entro un raggio temporale di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.
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Idea interessante, che però cadde nel dimenticatoio per anni — fino all’arrivo del Covid. Le politiche di lockdown e le ampie limitazioni agli spostamenti che hanno costretto milioni di persone a rimanere confinate nei loro quartieri hanno fatto sì che l’idea dei quartieri auto sufficienti riprendesse vigore tra politici e intellettuali, in preparazione di future pandemie.
L’agenda climatica ha ulteriormente contribuito al diffondersi di questa nuova teoria di città dove tutto è magicamente accessibile senza automobili. Basta fare una ricerca online per rendersi conto della quantità di articoli che oggi parlano del tema. Ce ne sono almeno un paio che meritano attenzione:
Il 26 febbraio 2021 le Nazioni Unite pubblicarono un articolo intitolato “The 15 Minute city: Can a new concept of urban living help reduce our emissions?”. Nell’articolo si legge:
“La pandemia COVID ci ha fatto mettere in dubbio il modo di vivere tradizionale e a causa delle misure sanitarie (sì, sanitarie, certo) molte persone sono state costrette a vivere entro un raggio di pochi chilometri dalle loro case. Un modo di vivere diverso può allora aiutarci a cambiare il modo in cui pensiamo ai nostri quartieri e città, aiutandoci anche a fermare il riscaldamento climatico?Ecco che allora può aiutarci il concetto della Città da 15 minuti, dove tutto ciò di cui abbiamo bisogno è entro 15 minuti a piedi o in bici. Le città diventerebbero più decentralizzate e ci sarebbe meno bisogno di automobili. L’idea di quartieri auto sufficienti non è nuova — molte città erano già così. Tuttavia, data l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, molte città stanno cercando modi per ridurre le emissioni e migliorare la qualità di vita dei cittadini.”
Della città da 15 minuti ha parlato anche più recentemente il World Economic Forum, in un articolo di marzo intitolato “The surprising stickiness of the “15-minute city”:
Maria Laura Mantovani: "No a Microsoft e Google nelle scuole, seguiamo l'esempio della Francia"
Segnalo l'articolo di Maria Laura Mantovani, (ex senatrice e portavoce m5s):
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Cito il passo secondo me più saliente:
> Possiamo da genitori pretendere per i nostri figli che vengano messi nelle condizioni di comprendere il mondo digitale contemporaneo e possano acquisire gli strumenti di libertà per condurre la vita o dobbiamo accontentarci del lavoretto socialmente utile deciso per loro da entità lontane che li sfrutterà come schiavi? Educhiamo i bambini all’umile lavoretto socialmente utile, affinché possano accettarlo anche da grandi? Oppure al contrario possiamo pretendere che si fornisca la comprensione della differenza tra essere dipendenti da una piattaforma informatica che ti guida ovvero stabilire come essa funziona e saperla programmare?
Maria Laura Mantovani è prima firmataria del disegno di legge UNIRE[1] di cui potete leggere anche su Friendica[2].
[1] parlamento18.openpolis.it/sing…
[2] poliverso.org/display/0477a01e…
Il GARR, la Scuola e la rete UNIRE
LA RETE GARR E LA RETE UNIRE di Maria Laura Mantovani In questo video Enzo Valente ci racconta perché è stata fatta la Rete GARR, una storia che parte dal...poliverso.org
@Friendica Admins Venera.social and Libranet.de, the two most active #friendica instances in the world are currently offline
This is probably a problem with the Finnish server farm itself. Do you have any news?
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Cosa sono questi “Twitter Files”? Di @violastefanello su @ilpost
COSA SONO QUESTI “TWITTER FILES "?
Segnaliamo a tutta la comunità di !Giornalismo e disordine informativo questo articolo de #IlPost, a firma di @Viola Stefanello 👩💻
Un noto giornalista americano ha pubblicato alcune mail – forse fornite da Elon Musk – su come fu presa una delle più controverse decisioni di moderazione nella storia della piattaforma
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Il Gufo.
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