Salta al contenuto principale



Turchia/Siria: il terremoto fa strage. Proteste per i ritardi nei soccorsi


Continua a crescere il bilancio delle vittime del sisma che ha devastato, in Turchia e in Siria, aree già sconvolte da anni di guerra e repressione e dove sono ammassati in condizioni già estreme milioni di profughi. Alle proteste per i ritardi nei soccor

di redazione

Pagine Esteri, 7 febbraio 2023 – Continua inesorabilmente a crescere il bilancio dei morti e dei feriti provocati dall’ondata sismica che ieri notte e poi durante la giornata di ieri ha colpito una vasta zona al confine tra la Turchia e la Siria.
Mentre scriviamo le autorità sanitarie dei due paesi parlano complessivamente di più di 5000 vittime e di decine di migliaia di feriti.

L’area investita dalle fortissime scosse – due delle quali vicine all’ottavo grado della scala Richter – è abitata, affermano fonti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da più di 23 milioni di persone.

Secondo l’Afad, l’Autorità per la Gestione delle Emergenze di Ankara, nelle dieci province del paese interessate dallo sciame sismico sarebbero crollati almeno 5700 edifici. Per quanto riguarda la Siria, invece, manca ancora un bilancio preciso dei danni comunque ingentissimi nelle regioni del centro-nord.

A rendere più lenti e difficili i soccorsi e ad accanirsi su una popolazione ferita e stremata le condizioni meteo proibitive (neve e pioggia), ma anche la difficoltà per i convogli dei soccorritori di raggiungere le zone più disastrate. Le linee ferroviarie e molte strade e autostrade infatti non sono percorribili a causa dei danni provocati dai terremoti. Anche numerosi aeroporti hanno dovuto bloccare i voli. Anche il flusso degli aiuti predisposti dalle Nazioni Unite è per ora interrotto: «Alcune strade sono interrotte, altre sono inaccessibili. Ci sono problemi logistici che devono essere risolti”, ha detto all’agenzia Reuters Madevi Sun-Suona, portavoce dell’Ufficio dell’Onu per il coordinamento dell’assistenza umanitaria (Ocha). «Non abbiamo un quadro chiaro di quando riprenderà”, ha detto».
Intanto ieri sera un grande incendio è divampato nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia.

Ieri il presidente turco Erdogan ha rivolto un appello all’unità nazionale per far fronte alle conseguenze del sisma. Il 14 maggio sono previste le elezioni parlamentari e quelle presidenziali in un contesto di forte polarizzazione politica.
Ma dalla maggior parte delle aree sconvolte dai terremoti si levano le proteste della popolazione e delle autorità locali per i ritardi nei soccorsi e la disorganizzazione della macchina degli aiuti.

Ad Adana questa mattina, informa la corrispondente di Repubblica Gabriella Colarusso, il Ministro dell’Agricoltura appena arrivato sul posto è stato contestato dalla popolazione al grido di «Perché non siete arrivati prima?». La giornalista ha segnalato che la maggior parte degli edifici crollati sono stati costruiti dopo gli anni ’80 e si trovano nella zona nuova della città, mentre la città vecchia ha retto molto meglio.

Anche ad Hatay (Antiochia), testimonia la corrispondente del Guardian, si sono levate proteste contro i ritardi nei soccorsi. Di fatto i convogli dei soccorritori sono giunti in città, tra le più colpite dal sisma, solo questa mattina. «Le persone stanno cercando di estrarre i propri cari intrappolati sotto le macerie. Fa freddo, piove, manca l’elettricità» scrive la giornalista.
Secondo il sindaco di Hatay, Lütfü Savaş, le scosse nella sua città avrebbero distrutto quasi duemila edifici, compresi tre ospedali. «Con il sostegno dei sindaci di Ankara, Istanbul e Smirne, ora possiamo fornire cibo, tende e acqua potabile. La maggior parte degli edifici pubblici, il nostro edificio, i vigili del fuoco, l’edificio della protezione civile locale, tre ospedali sono stati gravemente danneggiati, le nostre perdite sono molto elevate. L’aeroporto è inagibile» ha detto Savaş al servizio in lingua turca della Bbc. In sindaco ha fortemente criticato la gestione dell’emergenza da parte delle autorità: «È stato un terremoto molto forte, ma avremmo potuto sopravvivere con meno danni».

Alle proteste l’apparato statale turco sta già reagendo con la repressione. La polizia turca ha dichiarato stamattina di aver arrestato quattro persone per i post «provocatori che miravano a creare paura e panico» pubblicati sui social media.

5256546
Nelle regioni del centro-nord della Siria – alcune controllate dal governo centrale, altre dalle Forze Democratiche Siriane ed altre ancora da milizie jihadiste e dalle truppe di occupazione turche – la situazione è forse ancora più difficile perché il terremoto ha sconvolto territori che negli ultimi 12 anni hanno patito le conseguenze e le distruzioni causate dai combattimenti e dai bombardamenti delle diverse parti in conflitto. Ad entrambi i lati della frontiera sopravvivono da anni milioni di rifugiati siriani in un contesto di povertà, abbandono, mancanza quasi assoluta di servizi.
Sebastien Gay, capo missione in Siria per Medici Senza Frontiere, ha riferito all’agenzia AP che le strutture sanitarie nel nord della Siria sono state letteralmente sopraffatte dall’enorme numero di vittime. – Pagine Esteri

L'articolo Turchia/Siria: il terremoto fa strage. Proteste per i ritardi nei soccorsi proviene da Pagine Esteri.

Maria Alves reshared this.



In Cina e Asia – Usa prossimi a perdere la leadership in Asia-Pacifico


In Cina e Asia – Usa prossimi a perdere la leadership in Asia-Pacifico asia pacifico
I titoli di oggi
- Gli Usa prossimi a perdere la leadership in Asia-Pacifico: il report di Lowy Institute
- Relazioni Cina-Australia: riprende il dialogo commerciale
- Hong Kong, al via il processo contro le proteste del 2019
- Pallone-spia, gli Usa non restituiranno i detriti alla Cina
- Il Laos sperimenta la sua prima moneta digitale

L'articolo In Cina e Asia – Usa prossimi a perdere la leadership in Asia-Pacifico proviene da China Files.



La Polonia, nuova superpotenza militare


La Polonia, perno strategico della strategia degli Stati Uniti in Europa, mira a diventare una superpotenza militare. Varsavia ha deciso di elevare la spesa militare al 5% del Pil e di portare le forze armate a 300 mila uomini, doppiando l'esercito tedesc

di Marco Santopadre*

Pagine Esteri, 7 febbraio 2023 – La Polonia è in prima fila nel sostegno politico e militare all’Ucraina. Le sue pressioni sono state fondamentali per convincere i paesi europei più scettici – in primis la Germania – ad inviare a Kiev i carri armati Leopard. Centrato l’obiettivo, Varsavia perora ora la causa dell’invio nel paese invaso dei caccia F16. Nei mesi scorsi, poi, l’esecutivo polacco aveva sostenuto la richiesta ucraina di una no-fly zone imposta dalla Nato almeno sulle regioni occidentali ucraine – che avrebbe portato allo scontro militare diretto con Mosca – e poi una provocatoria “missione di pace” armata sempre dell’Alleanza Atlantica.

Varsavia, il perno della strategia Usa in Europa
La Polonia ha ampiamente sfruttato la crisi ucraina a proprio beneficio. Ha ottenuto, ad esempio, la realizzazione della Baltic Pipe, il gasdotto che da settembre trasposta il gas estratto in Norvegia fino alle sue regioni occidentali, passando dalla Danimarca. Anche il pensionamento del Nord Stream e la rottura dell’asse energetico e diplomatico tra Berlino e Mosca possono essere considerate una vittoria della diplomazia polacca, oltre naturalmente che dell’amministrazione statunitense.
La radicalizzazione dello scontro tra l’Alleanza Atlantica e la Federazione Russa e la polarizzazione militare globale innescate dall’invasione russa dell’Ucraina stanno trasformando Varsavia da paese di seconda fila dell’UE in perno centrale delle strategie della Nato, di cui il paese fa parte dal 1999.
Sembrano passati secoli da quando l’UE minacciava la Polonia di sospendere i fondi comunitari e Bruxelles bacchettava il governo ultranazionalista di Varsavia per le ripetute violazioni dello stato di diritto e gli ostacoli frapposti all’esercizio dei diritti delle donne.
Da decenni ormai la Polonia rappresenta la principale sponda delle mire egemoniche statunitensi in Europa. Washington fa leva in particolar modo sui paesi dell’Europa orientale per intralciare il progetto di una Unione Europea “superpotenza autonoma” perorato in particolare da Francia e Germania.
La recente elezione alla presidenza della Repubblica Ceca del generale in congedo Petr Pavel, ex leader del comitato militare della Nato dal 2015 al 2018, rappresenta un segnale quantomai significativo sulle tendenze in atto nei paesi dell’ex blocco socialista.
Un genuino timore di essere aggredita militarmente da Mosca, unito alla volontà di rivalsa nei confronti sia della Russia sia della Germania (colpevoli storicamente di aver smembrato il paese o di averne bloccato le mire espansioniste), in un contesto caratterizzato dal boom della russofobia e da un nazionalismo sciovinista e reazionario, hanno posizionato il paese sulla prima linea del fronte tra est e ovest.

5252743
Biden visita le truppe Usa in Polonia

Spese militari alle stelle
La classe dirigente polacca, però, non si accontenta dell’accresciuto ruolo geopolitico del paese e punta a farne rapidamente una superpotenza militare convenzionale.
Il progetto, caldeggiato fin dal 2006 soprattutto dai nazional-conservatori di “Diritto e Giustizia” (PiS), partito della destra radicale al potere dal 2015, è stato definitivamente sdoganato e accelerato dall’inizio delle operazioni belliche in Ucraina.
Il 17 marzo 2022, neanche un mese dopo l’inizio dell’invasione, il parlamento di Varsavia ha votato all’unanimità la “legge per la difesa della patria”, che prevede il raddoppio degli effettivi delle forze armate e delle spese militari entro il 2035, con un esborso complessivo di 115 miliardi di euro.
Già nel 2022, comunque, la Polonia ha speso il 2,4% del suo Pil per il bilancio della Difesa, piazzandosi terza all’interno dell’Alleanza Atlantica dopo la Grecia (3,76%) e gli Stati Uniti (3,47%) e poco al di sopra della Lettonia (2,36%).

Si trattava però solo del primo traguardo di una corsa al riarmo assai più ambiziosa. «La guerra in Ucraina ci fa armare ancora più velocemente. Ecco perché quest’anno faremo uno sforzo senza precedenti: il 4% del Pil per l’esercito polacco» ha annunciato il premier Mateusz Morawiecki in una conferenza stampa realizzata il 30 gennaio. Quest’anno, per sostenere l’espansione e l’ammodernamento delle proprie forze armate, Varsavia intende spendere quasi 29 miliardi. Una cifra spropositata per un paese di appena 38 milioni di abitanti, ma che potrebbe crescere ulteriormente visto che il governo intende portare la spesa militare al 5% della sua ricchezza nazionale.

Il pieno di armi da Usa e Sud Corea
L’obiettivo principale è, innanzitutto, sostituire gli arsenali dell’epoca sovietica (in parte già ceduti all’Ucraina) con armi e mezzi d’avanguardia. In prospettiva, però, Varsavia mira a dotarsi di un esercito possente, superiore anche a quello della vicina Germania, che pure lo scorso anno ha stanziato 100 miliardi per modernizzare una Bundeswehr assai malmessa.
Così, Varsavia nell’ultimo anno ha firmato una sfilza di contratti d’acquisto di mezzi e attrezzature, principalmente dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud, snobbando quasi del tutto l’industria militare europea a parte qualche elicottero commissionato all’italiana Leonardo.
La primavera scorsa, Varsavia ha firmato un accordo da 5 miliardi per l’acquisto di 250 carri armati statunitensi Abrams e recentemente ne ha richiesti altri 116. Inoltre da Washington la Polonia otterrà 32 caccia F-35 (4,6 miliardi) per sostituire gli ormai obsoleti F-16. Per rafforzare il proprio sistema antimissilistico, inoltre, dal marzo scorso il paese ha ordinato un consistente stock di missili Patriot e ben 500 missili HIMARS.
La Polonia ha anche firmato un contratto da 12 miliardi con aziende sudcoreane per la fornitura di 580 carri armati Hyundai Rotem K2 Black Panther (che entro la fine del decennio intende portare a 1000), 700 obici Hanwha Defense, 50 caccia FA-50 e 288 lanciarazzi multipli K239.
Inoltre, Varsavia ha deciso di acquistare un certo numero di droni da bombardamento Bayraktar dalla Turchia ed ha pattuito la presenza permanente del V Corpo d’Armata statunitense sul proprio territorio.
Come se non bastasse, politici e generali polacchi continuano a chiedere a Washington di piazzare alcuni missili a testata nucleare nelle basi della Nato esistenti nel paese.

“L’esercito più grande d’Europa”
Oltre a fare il pieno di armi, Varsavia intende aumentare gli effettivi dell’esercito fino a raggiungere almeno le 300 mila unità entro il 2030, dotandosi così di una forza armata quasi doppia rispetto a quella della Germania, paese che però possiede più del doppio della popolazione. Attualmente l’esercito della Polonia può contare su 150 mila membri, più i 30 mila (che dovrebbero diventare 50 mila) inquadrati nella Forza Territoriale di Difesa (OTK), un corpo istituito nel 2017 e composto da volontari che periodicamente si addestrano all’uso delle armi e alle tattiche militari. Se il paese riuscirà a trasformare in realtà gli obiettivi fissati dal Ministro della Difesa Mariusz Blaszczak, la Polonia – il cui Pil nel 2022 è cresciuto del 4,9% – potrà contare sul «più grande esercito di terra del continente europeo».
«Ogni centimetro della nostra terra è santificato dal sangue polacco. Le prossime generazioni devono avere una Polonia sicura. Per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di un esercito forte» ha chiarito il premier Morawiecki.

5252745
Marcia dell’estrema destra in occasione del Giorno dell’Indipendenza

I muri con Russia e Bielorussia
Il governo del PiS ha anche deciso di costruire un muro al confine con l’exclave russa di Kaliningrad. I lavori dovrebbero iniziare già nel mese di marzo. La barriera, della lunghezza prevista di 210 chilometri, sarà composta da tre recinzioni parallele di filo spinato alte 2,5 metri e includerà anche numerosi sensori e telecamere. Per giustificare la decisione, Varsavia ha addotto la necessità di bloccare i flussi migratori illegali; per lo stesso motivo la Polonia ha già realizzato nei mesi scorsi un’analoga barriera al confine con la Bielorussia, accompagnata da una “zona interdetta” larga 3 chilometri poi ridotta a 200 metri.

Censura e carcere per i giornalisti non in linea
Non stupisce, in questo clima da crociata bellicista, che nel paese si moltiplichino gli episodi di censura e di repressione.
La scorsa settimana l’emittente statale TVP ha licenziato in tronco Magdalena Wolinska-Riedi, la sua corrispondente da Roma dal 2015, per aver pubblicato dei tweet non in linea con l’ideologia ufficiale ormai imposta dal partito dei fratelli Kaczynski e da un’opinione pubblica sempre più sciovinista. In uno, pubblicato in occasione della Giornata della Memoria, la giornalista aveva scritto «È necessario trasmettere alle giovani generazioni la conoscenza delle profondità dell’inferno che i nazisti hanno preparato per il mondo». Molti lettori hanno protestato perché la corrispondente non ha utilizzato il termine “tedeschi” riferendosi ai nazisti, sottintendendo che la responsabilità del massacro sia da attribuire anche ai polacchi. Replicando alle critiche, Wolinska-Riedi ha aggiunto: «I russi di oggi sono responsabili della guerra in Ucraina o lo sono Putin e i suoi uomini? Quindi stigmatizziamo l’intera nazione russa per la follia di Putin. Probabilmente solo noi polacchi, che abbiamo succhiato l’odio con il latte materno, possiamo interpretare le cose in questo modo».
«Nella Tvp non c’è posto per le parole che attaccano l’interesse nazionale polacco. Tvp non si identifica con dichiarazioni che fanno parte della propaganda russa» ha incredibilmente sostenuto la direzione del canale televisivo, annunciando il benservito.
Nel frattempo rimane rinchiuso in un carcere di massima sicurezza polacco il giornalista spagnolo Pablo Gonzalez arrestato nel febbraio del 2022 dai servizi segreti di Varsavia mentre si trovava al confine con l’Ucraina per documentare l’arrivo dei profughi in fuga dalla guerra per conto di alcuni quotidiani e di un’emittente televisiva spagnola. Nato a Mosca nel 1982 da figli di due antifascisti baschi che ripararono in Unione Sovietica dopo la vittoria dei franchisti, Gonzalez è accusato dalle autorità polacche di essere una spia russa. Un gran numero di giuristi, giornalisti ed intellettuali iberici ha chiesto la sua liberazione vista anche l’assoluta mancanza di prove a sostegno dell’accusa, ma finora Varsavia ha risposto picche, confortata dallo scarso interesse per la vicenda dimostrato dal governo spagnolo. – Pagine Esteri

5252747* Marco Santopadre, giornalista e scrittore, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e dell’Africa. Scrive, tra le altre cose, di Spagna e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria.

L'articolo La Polonia, nuova superpotenza militare proviene da Pagine Esteri.



🌐 Ci siamo, oggi è il #SaferInternetDay!
Celebreremo questa giornata dedicata all’uso consapevole della Rete insieme alle scuole.
Seguite l’evento sul nostro canale YouTube, in diretta dalle 9.30 ▶ youtube.com/watch?v=jUDmygY9r6…


REPORTAGE. Tra le macerie di Gerusalemme est, 31 case palestinesi demolite in un mese


Il governo israeliano annuncia una campagna di demolizioni contro «l’abusivismo palestinese». Con permessi edilizi fantasma, si costruisce comunque. Fino ai bulldozer. Viaggio a Jabal al Mukaber L'articolo REPORTAGE. Tra le macerie di Gerusalemme est, 31

di Michele Giorgio*

(le foto sono di Michele Giorgio)

Pagine Esteri, 2 febbraio 2023 – Stretta nella sua tutina bordeaux, con il cappuccio alzato sulla testa per ripararsi dalla pioggia che cade copiosa su Jabal al Mukaber, Malak Matar, 7 anni, ci racconta per filo e per segno cosa è accaduto all’alba del 29 gennaio quando ha sentito un gran frastuono fuori casa. «Mi sono svegliata per il rumore, poi ho sentito dei forti colpi alla porta di casa» dice sotto lo sguardo attento del padre Rateb «all’inizio ho pensato che papà stesse riparando qualcosa. Poi la mamma mi ha chiamato e mi ha detto di scendere giù subito». Al piano di sotto, continua Malak, «ho trovato dei poliziotti e degli uomini che avevano in mano dei fogli. Papà gridava, ripeteva che non potevano distruggere la nostra casa. Poi è arrivato il nonno, anche lui gridava. I poliziotti ci hanno ordinato di uscire al più presto. Mamma piangeva, mi ha detto di raccogliere in fretta un po’ di abiti e di andare a casa dei vicini». Meno di due ore dopo una ruspa ha ridotto in macerie l’abitazione dei Matar «sanando» quello che il municipio israeliano di Gerusalemme ha semplicemente descritto come un «abuso edilizio». Eppure, c’è poco di più politico della demolizione di una casa palestinese a Gerusalemme.

5252623

Rateb Matar e la sua famiglia per un po’ saranno ospitati da parenti. Il cielo grigio che grava su questo sobborgo a sud-est della zona araba occupata di Gerusalemme rende più drammatica la previsione che il palestinese fa della sua vita, di quella di sua moglie e dei suoi figli. «Già sappiamo che saremo costretti a lasciare Jabal al Mukaber – ci dice Matar confortato da un paio di amici – e con gli affitti così alti (a Gerusalemme) dovremo cercare un appartamento fuori dalla città». Non esita quando gli chiediamo il perché di quella costruzione senza licenza. «Non ho avuto scelta – ci dice perentorio – la mia famiglia vive da sempre qui a Jabal al Mukaber e volevo lo stesso per me e i miei figli. I permessi edilizi costano una fortuna e comunque per ottenerne uno potrebbero volerci anche dieci anni. Chi può aspettare tanto per avere un tetto sulla testa? E l’affitto non posso permettermelo». Si avvicina un altro abitante, Firas. «Noi palestinesi non abbiamo le risorse degli israeliani – ci spiega – qui a Jabal al Mukaber a stento riusciamo a sopravvivere. Questo porta a costruzioni massicce senza i permessi». Firas, con un bimbo aggrappato alle gambe, aggiunge che le autorità comunali «qui si vedono solo per riscuotere l’arnona (l’Imu, ndr) e consegnare gli ordini di demolizione alle famiglie, mai per garantirci servizi e infrastrutture». Difficile smentirlo di fronte a strade strette e asfaltate poco e male, ai cumuli di rifiuti e detriti, al degrado generale. Un quadro ben diverso dalle strade ampie, pulite e alberate, con spazi per il gioco dei bambini che, sopra Jabal al Mukaber, circondano i palazzi della israeliana Armon HaNatsiv, formalmente una colonia perché costruita a Gerusalemme Est ma che adesso anche parecchi media italiani definiscono un «rione».

Pare che siano circa 800 le abitazioni senza permesso costruite dai palestinesi a Jabal al Mukaber. A Gerusalemme Est, secondo i dati dell’ong Ir Amim, dall’inizio dell’anno sono stati già stati demoliti 31 edifici. Perciò la nomina a ministro della Sicurezza nazionale di Itamar Ben Gvir, uno dei leader dell’estrema destra israeliana, ha messo in forte allarme centinaia di famiglie. L’«abusivismo palestinese» infatti è visto dalla destra come una minaccia all’esistenza stessa di Israele e all’inizio della settimana Ben Gvir ha annunciato una «campagna di demolizione di case» in risposta all’attacco armato palestinese a Neve Yaacov in cui sono stati uccisi sette israeliani. «Ci sono dozzine di case che è possibile abbattere. Spero che non incontreremo difficoltà. La demolizione di case illegali a Gerusalemme deve continuare», ha ordinato.

5252625

Parole che hanno suscitato timori e rabbia a Jabal al Mukaber, la zona più a rischio. La demolizione della casa della famiglia Matar e, il giorno successivo, di un edificio commerciale hanno lanciato un segnale inequivocabile. Due giorni fa, dopo la proclamazione di uno sciopero commerciale e la chiusura delle scuole, decine di giovani palestinesi hanno bloccato le strade di accesso al sobborgo, dato fuoco a pneumatici e cassonetti dei rifiuti e hanno minacciato una Intifada se Ben Gvir darà seguito concreto ai suoi propositi. Per ore sono andati avanti gli scontri tra la polizia e i dimostranti che lanciavano sassi. Da due giorni ogni estraneo che entra a Jabal al Mukaber è sospettato di essere un funzionario del Comune o un agente in borghese della polizia. «Siamo pronti a resistere, non riusciranno a cacciarci da Jabal al Mukaber», assicura Tareq, un commerciante. Pagine Esteri

*Questo reportage è stato pubblicato in origine dal quotidiano Il Manifesto

ilmanifesto.it/tra-le-macerie-…

L'articolo REPORTAGE. Tra le macerie di Gerusalemme est, 31 case palestinesi demolite in un mese proviene da Pagine Esteri.



Cina e Usa nel pallone


Cina e Usa nel pallone pallone
Tra gli analisti aleggia il presentimento che il caso del pallone abbia creato un precedente. Soprattutto considerato l’aumento esponenziale delle incursioni americane nel Mar cinese meridionale. Intanto si affaccia l'ipotesi di un mancato coordinamento tra apparati militari e governo. In Cina l’esercito è controllato dal partito, ma è già accaduto in passato che falchi in divisa abbiano messo in imbarazzo la leadership in periodi di riavvicinamento agli States.

L'articolo Cina e Usa nel pallone proviene da China Files.

in reply to Andrea Russo

la mongolfiera/lanternona cinese è una finezza bellissima 🤣

Andrea Russo reshared this.




meh.


The Samsung Galaxy S23’s bloated Android build somehow uses 60GB of storage

Link: arstechnica.com/gadgets/2023/0…
Discussion: news.ycombinator.com/item?id=3…


Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock
@roughnecks ahah, idem qui. Con microsd per media, le app che mi servono, quelle "duplicate" rispetto alle preinstallate non rimovibili (galleria, gestore sms) più vari esperimenti da fdroid (tra cui un utilissimo encoder/decoder di codice Morse) mi rimangono comunque 10GB liberi.
in reply to J. Alfred Prufrock

È un peccato, credo che siano bellissimi "pezzi" di tecnologia, di ottima qualità. Ma "numeri" come questi per me sono già un motivo per evitare.

60GB di software che non ho scelto io, che probabilmente non userò mai, si farà gli affari miei e non potrò rimuovere?



Czeslaw Milosz – La mia Europa


L'articolo Czeslaw Milosz – La mia Europa proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/czeslaw-milosz-la-mia-europa/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione di Antonio Pileggi sul tema “I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell’amministrazione”


Dodicesimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta pr

Dodicesimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.

La dodicesima lezione si svolgerà lunedì 6 febbraio, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dall’avv. Antonio Pileggi (già Provveditore agli Studi e Direttore generale dell’INVALSI – Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione – nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi), che relazionerà sull’opera “I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell’amministrazione” di Marco Minghetti, eminente statista della Destra Storica, Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia e, soprattutto, uno dei principali teorici del pensiero politico liberale. La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.

Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina

Visita la pagina della Scuola di Liberalismo 2022 – Messina

L'articolo Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione di Antonio Pileggi sul tema “I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell’amministrazione” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 27 febbraio 2023, Napoli


27 febbraio 2023 – Società Napoletana di Storia Patria, Castel Nuovo – Via Vittorio Emanuele III, 310 – NAPOLI introduce UGO DE FLAVIIS intervengono VINCENZO DE LUCA ANTONIO LEPRE modera ANDREA CANGINI L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del

27 febbraio 2023 – Società Napoletana di Storia Patria, Castel Nuovo – Via Vittorio Emanuele III, 310 – NAPOLI

introduce
UGO DE FLAVIIS

intervengono
VINCENZO DE LUCA
ANTONIO LEPRE

modera
ANDREA CANGINI

L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 27 febbraio 2023, Napoli proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 20 febbraio 2023, Reggio Calabria


20 febbraio 2023, ore 15:30 – Sala F. Perri, Palazzo Alvaro – Piazza Italia – REGGIO CALABRIA saluti iniziali MARIA GRAZIA ARENA GIOVANNI BOMBARDIERI PASQUALE FOTI ROSARIO MARIA INFANTINO BRUNO MUSCOLO ROBERTO OCCHIUTO CARMELO VERSACE intervengono GIANDOM

20 febbraio 2023, ore 15:30 – Sala F. Perri, Palazzo Alvaro – Piazza Italia – REGGIO CALABRIA

saluti iniziali
MARIA GRAZIA ARENA
GIOVANNI BOMBARDIERI
PASQUALE FOTI
ROSARIO MARIA INFANTINO
BRUNO MUSCOLO
ROBERTO OCCHIUTO
CARMELO VERSACE

intervengono
GIANDOMENICO CAIAZZA
MARIA ROSARIA GUGLIELMI
ANDREA PELLICINI
GIUSEPPE SANTALUCIA

modera
ANTONINO CURATOLA

L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 20 febbraio 2023, Reggio Calabria proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Il 7 febbraio 2023 si celebra il Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Il Ministero ha previsto un evento per le scuole, con l’intervento del Ministro Giuseppe Valditara, dalle 9.


Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 10 febbraio 2023, Reggio Emilia


10 febbraio 2023, ore 18:00 – Sala Palazzo del Capitano, Hotel Posta Piazza del Monte, 2 – REGGIO EMILIA intervengono BENEDETTA FIORINI GIULIO GARUTI ANDREA OSTELLARI GIUSEPPINA RUBINETTI modera STEFANO ZURLO L'articolo Presentazione del libro “Non diamo

10 febbraio 2023, ore 18:00 – Sala Palazzo del Capitano, Hotel Posta Piazza del Monte, 2 – REGGIO EMILIA

intervengono
BENEDETTA FIORINI
GIULIO GARUTI
ANDREA OSTELLARI
GIUSEPPINA RUBINETTI

modera
STEFANO ZURLO

L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 10 febbraio 2023, Reggio Emilia proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Casual Boots - Casual Boots


A comporre questo ep fresco di uscita ci pensano quattro pezzi: l'agrodolce Flowers and Raindrops, la smithsiana Lost Things, la fiammata punk di Attitude (il mio brano preferito del lotto) e gli echi degli Housemartins  contenuti in Empty Room.

iyezine.com/casual-boots-casua…

#punk #musica @Musica Agorà

reshared this



Fr.#19 / Nuove frontiere del disagio


Nel frammento di oggi: La sorveglianza di massa riparte dal WC / Ministeri della verità e psy-ops / Meme e citazione del giorno.

Identificazione biometrica: cortesemente si cali le braghe


Le telecamere che ti accompagnano quando passeggi in strada ti fanno sentire al sicuro? Gli algoritmi di analisi e monitoraggio delle transazioni bancarie ti fanno compagnia ogni giorno e ti conoscono meglio di tua moglie, che non sa che sei iscritto a quella pagina OnlyFans? Ogni domenica mattina saluti i satelliti spia dell’Agenzia delle Entrate che ti guardano mentre tagli l’erba?

Ti piace Privacy Chronicles? Iscriviti o abbonati per sostenere una rivoluzione culturale fondata su privacy e libertà! Se vuoi, anche in Bitcoin (scrivimi)!

Allora tieniti forte: c’è in arrivo una grande innovazione nel campo della sorveglianza di massa che ti piacerà tantissimo. Prossimamente potrai avere la compagnia di algoritmi, governi e agenzie varie anche anche nel luogo più privato del mondo: il bagno di casa tua. L’ultima frontiera della privacy si appresta a cadere!

5235954

Non è uno scherzo: la sorveglianza di massa riparte proprio dai nostri WC. Un team di ricercatori di Stanford e altre università ha pubblicato a giugno 2020 un paper di ricerca in cui esaminavano possibili soluzioni per creare un WC intelligente per un monitoraggio personalizzato della salute grazie all’analisi delle feci.

Il sistema, pare, avrà anche un doppio sistema di identificazione biometrica della persona: impronte digitali e pieghe anali. Le impronte digitali saranno acquisite grazie alla levetta per scaricare l’acqua, mentre le pieghe anali…beh, saranno anal-izzate grazie a una telecamera nel WC che potrà confrontare le pieghe dell’utilizzatore con quelle presenti nel database. Quindi niente paura: il sistema non confonderà i tuoi dati con quelli degli ospiti.

238286Biometric identifications using the fingerprint and the anal creases

Immagina le possibilità. Il Ministero della Salute potrebbe monitorare in tempo reale la tua salute1, conoscere esattamente le tue abitudini alimentari e quanto tempo passi in casa o in ufficio, o magari se sei incinta. Strumenti come il green pass sarebbero immediatamente obsoleti. Il WC ha rilevato del COVID nella tua cacca: oggi niente mezzi pubblici, spiace.

E poi, diciamocelo, avere un identificativo biometrico in più rispetto a viso, occhi e impronte digitali fa sempre comodo. Magari col prossimo rinnovo del passaporto ti daranno la possibilità di scegliere se usare le impronte digitali o fare un salto in bagno.

5235956Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN o clicca qui!

Anche in UK hanno il Ministero della Verità


Dopo le ultime notizie su Twitter Files e censura Covid in USA, un rapporto di Big Brothers Watch ci informa che lo stesso è successo in UK. La storia è sempre quella: agenzie governative con il mandato di sorvegliare e censurare opinioni ritenute inappropriate (anche se vere) per manipolare l’opinione pubblica a favore della narrativa statale.

5235958

È una buona occasione per ricordare che non esiste alcuna “lotta alla disinformazione”. L’unica lotta è per il controllo dell’informazione. È anche una buona occasione per ricordare che presto in UE entrerà in vigore una legge che ha come scopo primario la legalizzazione di questo tipo di attività di sorveglianza e censura: il Digital Services Act.

Diciamo che presto potrebbe essere una pessima idea scrivere le nostre opinioni controverse mentre siamo seduti sul WC.

Meme del giorno


238287

Citazione del giorno

The proper role of government is limited to the protection of individual rights, specifically, the rights to life, liberty, and property. Beyond that, government should not interfere in people's lives and the economy.

Walter Block

Leggi gli altri Frammenti!

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Chatcontrol: sorveglianza globale delle comunicazioni

Oggi parliamo di come l’Unione Europea voglia creare il peggior regime di sorveglianza di massa mai visto in occidente. Complottismo? Fantascienza? Nah, è lo scopo di una legge appena proposta dalla Commissione Europea. Dagli amici viene chiamata Chatcontrol 2.0…
Read more
9 months ago · 2 likes · 2 comments · Matte Galt
1

Fantasia? Sì, ma mica tanto: il Decreto Capienze (DL 139/2021) a ottobre 2021 ha riformato il Codice della Privacy italiano e ha anche previsto poteri di profilazione sanitaria di massa in capo al Ministero della Salute.


privacychronicles.substack.com…



Che dispiacere!
Ci ha lasciato Franco Grobberio, l’artista dell’acquerello.
Artista poliedrico, si è fatto conoscere ed apprezzare dentro e fuori dalla Valle d'Aosta per i suoi acquerelli sospesi tra sogno e realtà
aostasera.it/rubriche/en-so…

macfranc reshared this.



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Abilitazione: i ricercatori con maggiori abilità scientifiche e competenze interdisciplinari sono più penalizzati di quelli con profili più focalizzati. L'articolo di Riccardo Fini e @ToschiLaura


ABILITAZIONE: I RICERCATORI CON MAGGIORI ABILITÀ SCIENTIFICHE E COMPETENZE INTERDISCIPLINARI SONO PIÙ PENALIZZATI DI QUELLI CON PROFILI PIÙ FOCALIZZATI

@Scienza e innovazione

Negli ultimi anni, le più autorevoli accademie mondiali hanno promosso con fermezza gli studi interdisciplinari, considerando tale approccio fondamentale per supportare la formazione olistica dei futuri leader, nonché imprescindibile per l'avanzamento della conoscenza in ambito scientifico. Tuttavia i risultati di un recente studio* mostrano che gli accademici interdisciplinari sono fortemente penalizzati quando vengono valutati dai pari e che, maggiore è la loro autorevolezza scientifica, più severa è la penalizzazione.
Nello studio i ricercatori osservano qualcosa di ben diverso. Basandosi su 55mila curriculum presentati all'Abilitazione scientifica nazionale, un processo di valutazione recentemente introdotto per l'abilitazione a professori universitari di prima e seconda fascia in Italia, le evidenze suggeriscono come gli scienziati interdisciplinari con elevate prestazioni scientifiche abbiano meno probabilità di ricevere l'accreditamento rispetto a quelli con profili più focalizzati. Inoltre, la penalizzazione applicata ai candidati interdisciplinari dall'alta produttività scientifica è circa il 50% più elevata rispetto a quelli con un basso rendimento.

PS: articolo interessante, ma il titolo dice esattamente il contrario di ciò che sostiene l'articolo! Naturalmente, per la gioia de @Disinformatico 🤣

QUI L'ARTICOLO DEL #SOLE24ORE

reshared this

in reply to Franc Mac

NB: l'articolo è molto interessante, ma il titolo riportato dal Sole dice esattamente il contrario di ciò che sostiene l'articolo!

Per la gioia de @ildisinformatico 🤣

@scienza

Scienza e tecnologia reshared this.

in reply to macfranc

EDIT: Grazie a @paolomonella che (su twitter... 🤬😜 ) ci ha segnalato lo studio (non) citato sul Sole pubsonline.informs.org/doi/10.…

Chiederei infine agli accademici in ascolto, se riescono a trovare traccia dello studio (non citato) in questione...

cc @MariuzzoAndrea @mcp @mcastel

@macfranc@poliverso.org @ildisinformatico @scienza

Scienza e tecnologia reshared this.

in reply to macfranc

@scienza @paolomonella Vi farà ridere ma (deformazione professionale) sono stato mezz'ora a cercare un articolo sul Sole (inteso come stella!) e non capivo che c'entrasse il link... poi finalmente ho capito che Sole era il giornale!!! 😅
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

reshared this

in reply to Marco Castellani

@mcastel @macfranc@poliversity.it @MariuzzoAndrea @mcp
In Italia c'è una procedura di abilitazione (ASN), necessaria per lavorare come professore universitario. L'ASN italiana svantaggia i ricercatori che fanno un lavoro interdisciplinare (e non confinato nei SSD, settori scientifico-disciplinari). Questo studio (doi.org/10.1287/orsc.2022.1610) l'ha dimostrato, questo articolo del Sole 24 Ore (ilsole24ore.com/art/la-ricerca…) lo riassume

macfranc reshared this.

in reply to Paolo Monella

@mcastel (Scusa se sono stato troppo didascalico: tu saprai benissimo cos'è l'ASN; ma forse il mio post può servire anche ad altri che non lavorano nell'ambiente universitario)
in reply to Marco Castellani

@mcastel AHAHAHA, non ci avevo pensato!

Non ti preoccupare: la richiesta riguardava la fonte primaria relativa a un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore A proposito dell'abilitazione accademica che sfavorisce i ricercatori più versati nella interdisciplinarità...

Ma @paolomonella ha già trovato lo studio in questione:
doi.org/10.1287/orsc.2022.1610

@MariuzzoAndrea @mcp @macfranc@poliverso.org @ildisinformatico @scienza

Scienza e tecnologia reshared this.

in reply to macfranc

@macfranc @paolomonella @MariuzzoAndrea @mcp Grazie, ottimo! E io intanto cercavo tracce di fisica solare in quell'articolo e non ne trovavo (non sorprendentemente, devo dire...)

Scienza e tecnologia reshared this.

Unknown parent

glitchsoc - Collegamento all'originale
macfranc

@petros inizio a pensare che i titolisti lo facciano appositamente per aggiungere caos nell'informazione italiana... Forse un giorno si scoprirà che appartengono tutti alla Setta delle Ombre di Ra's al Ghul...

@macfranc@poliverso.org @ildisinformatico @scienza

Scienza e tecnologia reshared this.



È in corso una collisione tra ammassi di galassie | Passione Astronomia

Osservati almeno tre ammassi di galassie in fase di collisione a circa 780 milioni di anni luce dalla Terra.

passioneastronomia.it/e-in-cor…

Antonino Campaniolo 👣 reshared this.



governo.it/it/articolo/attacco…

Nota pubblicata sul birdsite oggi. Primo commento? "Togliete lo #SPID". Ma cos...

#SPID
in reply to Jun Bird

@Jun Bird @roughnecks io uso due provider: poste e sielte

Poste è più "facile" finché funziona: app più friendly ecc, ma nel mio caso non c'era modo di attivare l'autenticazione con app. In teoria doveva essere unpin unico per bancoposta/spid (chiamato PosteId), ma in pratica ne ho due diversi, il che manda l'app in confusione. Ho aperto ticket e tutto, ottenendo in risposta un invito all'uff. Postale per riattivare il tutto al costo di 10€. Presagendo lo smarrimento dello sportellista alla presentazione del mio bug e volendo sfuggire all'estorsione, mi sono registrato con Sielte su consigli sotto un bel post di @quinta :ubuntu: .
App spartane ma funzionanti, finora nessuna sorpresa

reshared this

in reply to Jun Bird

@Jun Bird @roughnecks i messaggi d'errore non chiarificatori e anzi vaghi sono prerogativa dei device dei genitori, tanto per farti restare male quando vai li pensando "sarà una sciocchezza, gliela risolvo subito"



Nasce una nuova istanza di test per #Bonfire!


Interessato a testare #Bonfire e fornire un feedback? Unisciti alla nuova istanza di test Bonfire!

@Che succede nel Fediverso?

Anche il sito web del progetto è statoaggiornato affinché possa spiegare meglio il progetto 😅

Mentre il playground (una vecchia istanza di test) riguardava la sperimentazione l'UX e tutte le diverse funzionalità ed estensioni in lavorazione, la nuova istanza campgroung ha solo le estensioni core e social abilitate mentre per concentrarsi sulla loro stabilizzazione (inclusa la federazione) prima di una versione v1.0 🔥

Grazie a @ivan (aka @ivan minutillo ) per tutto il lavoro!

#bonfire feedback #bonfire

Link al post originale


Interested in testing #Bonfire and providing feedback? Join the new test instance at campground.bonfire.cafe

We also updated the website at bonfirenetworks.org which hopefully explains the project a bit better 😅

While the playground (an older test instance) was about experimenting with the UX and all the different features and extensions in the works, the campground only has the core and social extensions enabled while we focus on stabilising them (incl. federation) before a v1.0 release 🔥





Falsi miti di progresso: mercato e #meritocrazia nell’#istruzione. Convegno per i 10 anni di attività di @redazione_ROARS


FALSI MITI DI PROGRESSO: MERCATO E MERITOCRAZIA NELL’ISTRUZIONE. Convegno per i 10 anni di attività di ROARS

@Etica Digitale

Nel settembre del 2011, alcuni di noi si incontrarono in un’aula dell’Università di Milano per discutere della politica universitaria all’indomani della riforma Gelmini. Per molti di noi era la prima occasione di incontro; le strade professionali e anche i luoghi geografici di provenienza erano e sono molto diversi, come anche le prospettive di ciascuno sul problema della politica dell’istruzione e della ricerca.
A valle di quell’incontro, decidemmo di fondare questo sito, prima come contenitore per raccogliere articoli ed interventi, ma anche dati e informazioni che non era facile reperire altrove. In seguito, gradatamente e in parallelo al susseguirsi di riforme dell’Università e della Scuola, il sito ROARS è cresciuto, diventando un riferimento nazionale sul tema delle politiche dell’istruzione. Negli ultimi anni, in particolare, si è ampliato lo spazio dedicato alla scuola.
La valorizzazione del merito nella Scuola e nell’Università è una delle bussole che la politica ha dichiaratamente seguito nella progettazione e nell’attuazione di queste riforme. Chi di noi aveva letto L’ascesa della meritocrazia il libro del sociologo inglese Michael Young, scritto negli anni 50, non poteva che rimanere perplesso.
Ci è sembrato pertanto naturale, nel decennale della fondazione di questo sito, organizzare un convegno per discutere della meritocrazia e di come è stata tradotta nelle politiche dell’istruzione in Italia e all’estero.
Vi aspettiamo numerosi a Trento il 24-25 febbraio 2023.

@Scuola - Gruppo Forum

PROGRAMMA
____________
VENERDÌ 24 FEBBRAIO
Ore 14:45 – Saluti istituzionali
Prof. Paolo Carta, Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Trento

ore 15:00 – I Sessione (in English)

MERITOCRACY, MARKET AND EDUCATION
Chairs:
Prof. Umberto Izzo, Università di Trento
Dott.ssa Giulia Balossini, Università statale di Milano

SPEAKERS (remote and/or in presence):
Prof. Michael J. Sandel, Harvard University: A Conversation on «The Tyranny of Merit»
Prof. Daniel Markovits, Yale University: A Conversation on «The Meritocracy Trap»
Prof. Mario Ricciardi, Università Statale di Milano: Meritocracy as Ideology: An Italian Perspective
Prof. Marco Santambrogio, Università di Parma e Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: Merit and Its Enemies

DISCUSSION

____________________
ore 17:30 – II Sessione

MERITOCRAZIA, VALUTAZIONE E CAPITALE UMANO NELL’ISTRUZIONE SCOLASTICA
Presiede e modera:
Dott.ssa Daniela Palma, ENEA – Roma

RELATORI:
Prof. Christopher Tienken, Seton Hall University: L’assalto neoliberista all’insegnamento scolastico negli Stati Uniti
Prof.ssa Rossella Latempa, ROARS: 15 anni di riforme nella Scuola italiana

DISCUSSIONE

____________________
SABATO 25 FEBBRAIO
ore 9:00 – III Sessione

UNIVERSITÀ: LE POLITICHE MERITOCRATICHE PER L’ISTRUZIONE IN ITALIA E I LORO EFFETTI
Presiedono e moderano:
Dott. Francesco Sylos Labini, Centro Ricerche Enrico Fermi, Roma
Dott.ssa Paola Galimberti, Università statale di Milano

RELATORI:
Prof.ssa Maria Chiara Pievatolo @Maria Chiara Pievatolo , Università di Pisa: Di bilance e di spade: l’autorità della valutazione
Prof. Davide Borrelli, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli: La valutazione come teologia
Prof. Alberto Baccini, Università di Siena: 15 anni di riforme nell’Università italiana

____________________
Ore 10:45 – Tavola rotonda conclusiva, aperta al dibattito col pubblico in presenza

COSA «MERITANO» LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ ITALIANA
Presiedono e moderano:
Prof. Giuseppe De Nicolao, Università di Pavia
Prof. Antonio Banfi, Università di Bergamo

PARTECIPANO (da remoto e in presenza):
Prof. Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito
Prof. Antonio Uricchio, Presidente ANVUR (invitato)
Prof. Flavio Deflorian, Rettore dell’Università di Trento
Dott. Massimiliano de Conca, FLC – Roma
Dott.ssa Virginia Magnaghi, Scuola Normale Superiore di Pisa
Dott.ssa Rosa Fioravante, Segretario Nazionale ADI
Agnese Tumicelli, Gianmarco Ruvolo, Luca Pistore, Rappresentanti degli Studenti UNITN

LINK



Scoperte 12 nuove lune di Giove | Passione Astronomia

"Gli astronomi hanno scoperto 12 nuove lune attorno a Giove, portando il conteggio totale a un record di 92. È più di qualsiasi altro pianeta nel nostro sistema solare."

passioneastronomia.it/scoperte…





Latin America rallies behind Julian Assange


mondediplo.com/2023/02/03latin…

While successive #US administrations and their intelligence agencies have threatened #Assange financially, physically and legally over the past 13 years, nine #LatinAmerican-heads-of-state are demanding his #release. They include #XiomaraCastro-Honduras, #AndrésManuelLópezObrador-Mexico, #DanielOrtega-Nicaragua, #MiguelDíaz-Canel-Cuba, #NicolásMaduro-Venezuela, #GustavoPetro-Colombia, #LuisArce-Bolivia, #AlbertoFernández-Argentina and #LuizInácioLuladaSilva-Brazil. #Lula has even suggested that Assange should be awarded the #NobelPeacePrize for having ‘shed light on the shady dealings of the #CIA,' while Mexico’s #Obrador has offered Assange #asylum and #protection.


#latinamerica #southamerica #julianassange #wikileaks #freeassange #journalismisnotacrime #weareallassange


reshared this



Il 7 febbraio è il Safer Internet Day! La giornata mondiale per la sicurezza in Rete compie 20 anni.

L’iniziativa, promossa dalla Commissione Europea, verrà celebrata in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo.



Luca Ottonelli


E’ nato a Genova nel 1969 e ho completato i primi studi artistici avendo come maestro di Figura G. Fasce.

Tra il 1995 e il 1996 ha soggiornato in Inghilterra, a seguito di una borsa di studi del CNR, come ‘visiting scholar’ presso la Faculty of Classics dell’Università di Cambridge. Dal 1998 si dedica alle arti visive, con una produzione variegata che spazia dalle tecniche pittoriche seicentesche all’uso del digitale.

#arte #illustrazione #illustrazioni #artista #artedigitale

iyezine.com/luca-ottonelli



Firenze: Noi non paghiamo. Manifestazione 4 febbraio Piazza della Repubblica


Se la #FirenzeCheNonConta organizza un'iniziativa che urta la femminile sensibilità della #Lega e del democratismo rappresentativo in genere, le persone serie non possono che darle la massima visibilità possibile.
Per questo consideriamo un piacevole dovere -cui ottemperare con brio primaverile- la diffusione di informazioni sull'iniziativa in oggetto.



Meglio Tor o una VPN?


Cos’è Tor, come funziona, a cosa serve, in cosa differisce da una VPN e quando è preferibile usarli insieme o separatamente? Qualche risposta.

Qualche tempo fa abbiamo parlato di VPN (Virtual Private Networks) e di come queste possano essere utili per ottenere più privacy online e in qualche modo anche bypassare specifiche leggi di sorveglianza di massa (come quelle italiane).

Un altro servizio per aumentare privacy e ottenere un certo livello di anonimato è Tor, che molti di voi conosceranno. A prima vista Tor potrebbe essere simile a una VPN, ma sono in realtà servizi molto diversi tra loro.

Prima di tutto: Tor è sia un protocollo che un browser. È molto importante non confondere i due aspetti, perché da questo dipendono anche le nostre aspettative di privacy e anonimato. Sia Tor Browser che il protocollo Tor possono anche essere usati in combinazione con una VPN, con pro e contro — che vedremo insieme.

Lo scopo di questo articolo è spiegare in modo semplice cos’è Tor, come funziona, a cosa può essere utile, in cosa differisce da una VPN e quando è preferibile usarli insieme o separatamente.

Ti piace Privacy Chronicles? Iscriviti o abbonati per sostenere una rivoluzione culturale fondata su privacy e libertà!

5179668Scansiona il QR code con il tuo wallet LN o clicca qui!

Il protocollo Tor e Tor Browser


Il protocollo Tor e Tor Browser sono due cose diverse che è bene non confondere.

Read more

informapirata ⁂ reshared this.



Non è una novità, nel football americano lo fanno da anni...

ansa.it/sito/notizie/sport/cal…



Il sabotaggio di Émile Pouget, edito da Massari


Questo volumetto edito nel 1913, è opera di Émile Pouget (1860–1931), uno dei militanti anarchici più rappresentativi del movimento operaio francese, colui che per primo ha definito il concetto di sabotaggio. Sin dal 1897 la Confédération Générale du Travail, durante il congresso di Tolosa, grazie soprattutto a Pouget, definisce “ufficialmente” il sabotaggio un metodo di lotta sindacale. @L’angolo del lettore

iyezine.com/il-sabotaggio-di-e…
#libro #libri #rileggere

reshared this




#NotiziePerLaScuola

PNRR, pubblicate le graduatorie definitive relative all’avviso per la realizzazione di mense scolastiche.

Info ▶️ pnrr.istruzione.it/avviso/mens…

Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.



Test 2 from Friendica to Lemmy (simple message) (let's try to stretch the text further, so that it reaches well beyond the limits foreseen for the Lemmy "title" field. This way we make those ugly symbols disappear)
@test

Text Text

@test

reshared this



Test from Friendica to Lemmy (simple message)
@test

Text Text

@test
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

test reshared this.




Performance difference between friendica forums and gup groups


@Friendica Support Good evening everyone. To help the mastodon users of my new instance poliversity.it (a spin off for researchers and journalists, born from my instance friendica poliverso.org) I started promoting the use of the Friendica forums, as a way to make up for the lack of topics all inside of mastodon.

I then discovered that a fediverse project already exists, managed by the "immers-space" cooperative, which aims to create real groups (a.gup.pe/) and the mechanism on which it is based it is the same as the Friendica forums (re-share messages addressed to the group address which will be [groupname] + @ a.gup.pe ) .

I confess that I don't like that immers-space centrally manages a service for the entire fediverse, while the possibility that any friendly user can autonomously manage a group/forum seems to me more adherent to the spirit of the fediverse.

However, I have found that gup groups have extremely good performance compared to Friendica, reposting received messages in real time (and on any instance!), while Friendica groups have a much higher latency.

What can be the reason? This is a question related to the higher performance of gup servers compared to those of poliverso.org, or it depends on the design of friendica compared to that of gup (here the github link github.com/immers-space/guppe )


(sorry for my english)

reshared this

in reply to Signor Amministratore ⁂

@Signor Amministratore My experience has been somewhat different. The reliability of #guppe does not seem constant to me. Sometimes it dropped out or a post was only shared hours later.
With a #Friendica #forum, on the other hand, I have observed a relatively constant latency of a few seconds to 1-2 minutes.
Perhaps @Μαθθίας/ξ ✔ can contribute something more competent.

In addition, a forum also offers a relatively well-structured presentation, while guppe is just a pure distribution list.

reshared this

in reply to caos

@caos

In addition, a forum also offers a relatively well-structured presentation, while guppe is just a pure distribution list.

Yep. A group is basically just another account, so you can set a different theme, a separate interface (color scheme), a background etc.

@Μαθθίας/ξ ✔ @Signor Amministratore

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

Friendica Support reshared this.



La massiccia perdita di codice Yandex rivela i fattori di ranking del motore di ricerca russo


I dettagli mostrano come il quarto motore di ricerca più grande del mondo classifica le pagine web.

@Etica Digitale

Puoi cercare e fare clic su tutti i fattori sullo strumento di ricerca compilato di Rob Ousbey . Potresti notare che quasi 1.000 dei fattori di ranking hanno il tag "TG_DEPRECATED" e più di 200 sono elencati come "TG_UNUSED". Poiché il codice è del febbraio 2022 ed è stato acquisito nel luglio 2022, la ricerca di Yandex è sicuramente cambiata da allora. Ma la fuga di notizie fornisce uno sguardo raro su come vengono messe insieme le classifiche di ricerca in un sito che serve uno dei paesi più grandi del mondo.

CONTINUA QUI



ROSSOMALPAOLO


La prima volta che ho interagito con Paolo aka Rossomalpaolo è stato in un periodo in cui ero curiosa di sperimentare i limiti del mio corpo.
Ritrovandomi a parlarne con lui, accadde che decidemmo di provare e vedere cosa accadeva.
Le foto hanno funzionato poco ma ho passato due giorni ospite a casa sua, dove non mi sono mai sentita né di troppo né fuori luogo (nonostante abbia fatto cose tipo annusare le ascelle per accertarmi di non puzzare), Milano non è un città che amo ma di quei giorni ho un bel ricordo, simile al tepore caldo della tazza da tè nelle giornate invernali.
#fotografia

iyezine.com/rossomalpaolo

informapirata ⁂ reshared this.



DDoS su mastodon.social

Eugen Rochko:
«Credo che mastodon.social potrebbe essere attualmente oggetto di un attacco DDoS; stiamo cercando di capire meglio. Ci dispiace per l'inconvenienza!»

mastodon.social/@Gargron/10978…

informapirata ⁂ reshared this.



La #privacy è una questione collettiva. Il post di #FreakSpot


LA PRIVACY È UNA QUESTIONE COLLETTIVA

@Pirati Europei

Molte persone danno una spiegazione personale sul motivo per cui proteggono o meno la loro privacy. Coloro a cui non importa molto si sentono dire che non hanno nulla da nascondere. Chi ci tiene lo fa per proteggersi da aziende senza scrupoli, stati repressivi, ecc. In entrambe le posizioni si presume spesso erroneamente che la privacy sia una questione personale, e non lo è.

La privacy è sia una questione individuale che pubblica. I dati raccolti da grandi aziende e governi sono usati raramente su base individuale. Possiamo intendere la privacy come un diritto dell'individuo in relazione alla comunità, come afferma Edward Snowden :

Sostenere che non ti interessa il diritto alla privacy perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non ti interessa la libertà di parola perché non hai niente da dire.

I tuoi dati possono essere usati per il bene o per il male. I dati raccolti inutilmente e senza autorizzazione vengono spesso utilizzati per scopi negativi.

Gli Stati e le grandi aziende tecnologiche violano palesemente la nostra privacy. Molte persone acconsentono tacitamente sostenendo che non si può fare nulla per cambiarlo: le aziende hanno troppo potere ei governi non faranno nulla per cambiare le cose. E, certamente, quelle persone sono abituate a dare potere alle aziende che fanno soldi con i loro dati e quindi dicono agli stati che non saranno una spina nel fianco quando vogliono attuare politiche di sorveglianza di massa. Alla fine, danneggia la privacy di coloro a cui importa.

L'azione collettiva inizia con l'individuo. Ogni persona dovrebbe riflettere se sta fornendo dati su se stessa che non dovrebbe, se sta incoraggiando la crescita di società anti-privacy e, cosa più importante, se sta compromettendo la privacy di coloro che gli sono vicini. Il modo migliore per proteggere le informazioni private è non divulgarle. Con la consapevolezza del problema, i progetti sulla privacy possono essere sostenuti.

I dati personali sono molto preziosi — tanto che alcuni li chiamano il “nuovo petrolio” — non solo perché possono essere venduti a terzi, ma anche perché danno potere a chi li detiene. Quando li diamo ai governi, diamo loro il potere di controllarci. Quando li diamo alle aziende, diamo loro il potere di influenzare il nostro comportamento. In definitiva, la privacy è importante perché ci aiuta a preservare il potere che abbiamo sulle nostre vite che sono così intenzionati a toglierci. Non ho intenzione di regalare o vendere i miei dati, vero?

Il post originale

reshared this




Grandiosa Muerte - Egregor


Dalla soleggiata e bella Costa Rica, che non si capisce perché in italiano diventi maschile, arriva un monolite di death metal pubblicato dalla francese Bitume Prod., cattiveria e sentore di estinzione, dolorosa e lunga peraltro.

Dietro al nome Grandiosa Muerte c’è un uomo solo saldamente al comando, il suo nome è Max Gutiérrez Sánchez, già fondatore di altri tre gruppi : Ravensouls, December’s Cold Winter, e Advent Of Bedlam. Max ha conosciuto l’abbraccio mortale del metal quando abitava in Spagna ed è lì che ha contribuito a fondare i suoi primi gruppi.

iyezine.com/grandiosa-muerte-e…

@Musica Agorà

reshared this