Salta al contenuto principale



Non dobbiamo impegnarci in crociate isteriche contro Russia e Cina


Dall’inizio della guerra di Vladimir Putin in Ucraina, molti leader occidentali hanno inciampato in se stessi nel tentativo di far vedere che stavano facendo più dei loro pari per sostenere l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. Il recente apparente colpo politico del governo del Regno Unito nel convincere il leader ucraino Volodymyr Zelensky a visitare […]

L'articolo Non dobbiamo impegnarci in crociate isteriche contro Russia e Cina proviene da L'Indro.



Carcere minorile di Nisida: Francesca Fagnani come Eduardo


‘Notizie’, fatti, situazioni che meriterebbero maggiore attenzione e riflessione; e che invece ‘scivolano’ tra l’indifferenza dei più e il fastidio di molti. Carcere milanese di San Vittore. La notte di Capodanno Luis, un ragazzo peruviano di 21 anni, viene incarcerato, l’accusa è furto aggravato; un mese dopo si impicca. Riescono a soccorrerlo, ma le sue […]

L'articolo Carcere minorile di Nisida: Francesca Fagnani come Eduardo proviene da L'Indro.



La sinistra “fuori moda e fuori tema” e una riflessione sull’astensionismo


Al direttore Chiuse le urne nelle due principali regioni italiane, al netto delle percentuali dei singoli partiti o della somma puramente algebrica degli stessi, queste elezioni hanno certificato qualcosa di più profondo, su cui vale indubbiamente la pena

Al direttore

Chiuse le urne nelle due principali regioni italiane, al netto delle percentuali dei singoli partiti o della somma puramente algebrica degli stessi, queste elezioni hanno certificato qualcosa di più profondo, su cui vale indubbiamente la pena soffermarsi e riflettere. Fatte salve eventuali prossime smentite che dobbiamo certamente mettere in conto, al momento è importante analizzare la realtà dei dati “a caldo”.

In questa tornata elettorale, dove, come si diceva, sono andate al voto quelle che senza alcun dubbio possiamo definire le regioni nevralgiche dell’intero paese (una, il Lazio, sede del motore politico nazionale, l’altra, la Lombardia, di quello economico), hanno avuto la meglio i partiti, di maggioranza o di opposizione, meglio strutturati. Non è un problema di leadership: tutti gli attuali movimenti politici, chi più chi meno, hanno un leader facilmente riconoscibile e riconducibile al partito di appartenenza.

Ma non possiamo certamente prescindere da una considerazione oggettiva: la Lega, il Partito democratico e Fratelli d’Italia hanno qualcosa in più. Anzi, qualcosa che agli altri storicamente manca: una struttura e una classe dirigente sedimentata nel tempo e, soprattutto, strutturata. Di questi tre, due di maggioranza e uno di opposizione, che indubbiamente hanno “tenuto” a queste elezioni, c’è altresì da notare che uno (il Pd) è anche momentaneamente senza leader. Tutti e tre provengono da una storia che ha radici profonde, nonostante talvolta il cambio di sigle o di nomi.

La Lega può certamente essere considerato un partito “storico”, anzi, nel panorama parlamentare attuale è quello più longevo tuttora in campo. Se vogliamo, potremmo definirla una sorta di vendetta della politica: non è sufficiente essere un abile oratore, un politico preparato o anche uno straordinario comunicatore: occorre un Partito! Non serve avere tanti vice leader, che poi nella realtà dei fatti sono qualifiche insignificanti, serve invece una solida classe dirigente sui territori.

Una condizione del genere non si costruisce dall’oggi al domani, ci vogliono forza e coraggio (e spesso anche batoste elettorali!), ma è senza dubbio – la storia lo insegna – garanzia certa di durata nel tempo e, soprattutto, di capacità di assorbire i colpi. Non garantisce insomma il successo, le vittorie o gli insuccessi in politica si susseguono e si inseguono, ma garantisce ammortizzatori che possano governare le affermazioni elettorali e cauterizzare le sconfitte.

Possiamo essere certi che da domani i politologi si concentreranno sulla scarsa partecipazione al voto e amenità del genere, ma questi sono dati in linea con l’andamento di tutti o quasi i paesi europei nel momento storico attuale. L’elemento di novità mi pare proprio quello sopra segnalato, ma ci sarà certamente tempo e modo di ritornarci, questa volta “a freddo”.

Giuseppe Benedetto,
Presidente della Fondazione Luigi Einaudi

Il Foglio

L'articolo La sinistra “fuori moda e fuori tema” e una riflessione sull’astensionismo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



La sinistra “fuori moda e fuori tema” e una riflessione sull’astensionismo


Al direttore Chiuse le urne nelle due principali regioni italiane, al netto delle percentuali dei singoli partiti o della somma puramente algebrica degli stessi, queste elezioni hanno certificato qualcosa di più profondo, su cui vale indubbiamente la pena

Al direttore

Chiuse le urne nelle due principali regioni italiane, al netto delle percentuali dei singoli partiti o della somma puramente algebrica degli stessi, queste elezioni hanno certificato qualcosa di più profondo, su cui vale indubbiamente la pena soffermarsi e riflettere. Fatte salve eventuali prossime smentite che dobbiamo certamente mettere in conto, al momento è importante analizzare la realtà dei dati “a caldo”.

In questa tornata elettorale, dove, come si diceva, sono andate al voto quelle che senza alcun dubbio possiamo definire le regioni nevralgiche dell’intero paese (una, il Lazio, sede del motore politico nazionale, l’altra, la Lombardia, di quello economico), hanno avuto la meglio i partiti, di maggioranza o di opposizione, meglio strutturati. Non è un problema di leadership: tutti gli attuali movimenti politici, chi più chi meno, hanno un leader facilmente riconoscibile e riconducibile al partito di appartenenza.

Ma non possiamo certamente prescindere da una considerazione oggettiva: la Lega, il Partito democratico e Fratelli d’Italia hanno qualcosa in più. Anzi, qualcosa che agli altri storicamente manca: una struttura e una classe dirigente sedimentata nel tempo e, soprattutto, strutturata. Di questi tre, due di maggioranza e uno di opposizione, che indubbiamente hanno “tenuto” a queste elezioni, c’è altresì da notare che uno (il Pd) è anche momentaneamente senza leader. Tutti e tre provengono da una storia che ha radici profonde, nonostante talvolta il cambio di sigle o di nomi.

La Lega può certamente essere considerato un partito “storico”, anzi, nel panorama parlamentare attuale è quello più longevo tuttora in campo. Se vogliamo, potremmo definirla una sorta di vendetta della politica: non è sufficiente essere un abile oratore, un politico preparato o anche uno straordinario comunicatore: occorre un Partito! Non serve avere tanti vice leader, che poi nella realtà dei fatti sono qualifiche insignificanti, serve invece una solida classe dirigente sui territori.

Una condizione del genere non si costruisce dall’oggi al domani, ci vogliono forza e coraggio (e spesso anche batoste elettorali!), ma è senza dubbio – la storia lo insegna – garanzia certa di durata nel tempo e, soprattutto, di capacità di assorbire i colpi. Non garantisce insomma il successo, le vittorie o gli insuccessi in politica si susseguono e si inseguono, ma garantisce ammortizzatori che possano governare le affermazioni elettorali e cauterizzare le sconfitte.

Possiamo essere certi che da domani i politologi si concentreranno sulla scarsa partecipazione al voto e amenità del genere, ma questi sono dati in linea con l’andamento di tutti o quasi i paesi europei nel momento storico attuale. L’elemento di novità mi pare proprio quello sopra segnalato, ma ci sarà certamente tempo e modo di ritornarci, questa volta “a freddo”.

Giuseppe Benedetto,
Presidente della Fondazione Luigi Einaudi

Il Foglio

L'articolo La sinistra “fuori moda e fuori tema” e una riflessione sull’astensionismo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Il suicidio dell’Ue sull’elettrico


Serve razionalità civile, politica ed economica per analizzare un suicidio civile, politico ed economico. L’adesione incondizionata dell’Unione europea al totem dell’elettrico coincide con la mutilazione di una specializzazione (il diesel prima di tutto),

Serve razionalità civile, politica ed economica per analizzare un suicidio civile, politico ed economico. L’adesione incondizionata dell’Unione europea al totem dell’elettrico coincide con la mutilazione di una specializzazione (il diesel prima di tutto), con la cessione di sovranità tecnologica (l’elettrico è core business della Cina) e con la prospettiva di una desertificazione industriale, che comprende sia i carmakers sia
la filiera. Questo indebolimento dell’Europa delle fabbriche fa il paio con il rafforzamento dell’America delle fabbriche, che beneficia di un pacchetto di 400 miliardi di dollari –l’Ira, Inflation reduction act – con sussidi diretti alle imprese e sconti fiscali alle famiglie per l’acquisto di prodotti green, come le auto elettriche.

Il contesto europeo nasce dall’innestarsi di due fenomeni psico-politici prima che tecno-produttivi: il diesel gate tedesco e l’ecologismo radicale, con i suoi tratti da pseudo-religione. Il primo ha oscurato nella opinione pubblica europea ogni significativo miglioramento nell’impatto ambientale dei carburanti tradizionali. Il secondo ha ammantato di moralismo ogni discorso pubblico sulle nuove tecnologie. L’elettrico è assurto a dogma che ha cancellato ogni comparazione approfondita sugli effetti in Africa, in Sud America e in Asia dell’estrazione e della lavorazione delle terre rare con cui si fabbricano, per esempio, le batterie. Questo dogma astratto ha trascurato gli effetti reali sui cittadini-consumatori: in teoria i primi beneficiari, nei fatti le vittime di una selezione “classista” di portafoglio, perché le vetture elettriche sono in media più care.

Un dogma ma anche un perno dei nuovi equilibri internazionali, con appunto la Cina in una posizione di leadership funzionale anche alla cessione di sovranità tecnologica da parte dell’Europa. Nell’elettrico servono meno addetti per produrre una automobile. E la componentistica è differente da quella attuale. In questo contesto esiste l’Unione europea. Ma esistono anche la Germania, la Francia e l’Italia. Con le proprie specificità. Sul piano nazionale per il nostro Paese le cose si complicano. Nella dimensione pubblica e nella dimensione privata. La Francia con il suo centralismo e la Germania con il sistema misto governo nazionale-Laender possono finanziare le politiche industriali di transizione con più agio rispetto all’Italia, perché hanno conti nazionali più in ordine. L’altro elemento sono i singoli produttori, appunto, nazionali.

In ogni tecnologia di frontiera la concentrazione delle risorse tecnologiche e finanziarie, scientifiche e manageriali avviene in nodi coesi e corposi, come appunto le grandi imprese, che producono ricadute sulle filiere sottostanti. I produttori tedeschi hanno reagito al dieselgate con imponenti piani di investimento sull’elettrico, beneficiando del connubio con il sistema cinese. Renault e Peugeot hanno nel tempo creato noccioli duri sull’elettrico che, adesso, costituiscono buone radici generative. Nella dinamica di Stellantis – nata dalla fusione formale e dall’annessione sostanziale di Fca a Peugeot – il sistema industriale nazionale italiano sconta un ritardo di trent’anni: la gracilità dei
cicli di investimenti della Fiat negli anni ’90, la debolezza patrimoniale sua e di Chrysler e la sfiducia nel modello di business dell’elettrico di Marchionne hanno favorito lo svuotamento industriale del Paese di origine, l’Italia, dei suoi marchi, dei suoi centri di ricerca e delle sue fabbriche. Questo vale in ogni segmento. Tanto più nell’elettrico.

Il Sole 24 Ore

L'articolo Il suicidio dell’Ue sull’elettrico proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



L’Event Horizon Telescope ha scrutato nel cuore di una quasar | Passione Astronomia

"L’Event Horizon Telescope ha osservato la lontana quasar NRAO 530 per studiare l’oggetto e il ruolo dei campi magnetici nella sua formazione."

passioneastronomia.it/levent-h…



TERREMOTO TURCHIA-SIRIA. Ora domande fondamentali per Idlib e Qamishli


Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha creato una nuova situazione in cui Ankara si trova a dover sfruttare le proprie risorse per riprendersi dalle conseguenze del disastro. Ciò potrebbe accelerare la riconciliazione con Damasco

di Nasser Qandil – Al Bina

(foto di Ahmed Akacha)

Pagine Esteri, 15 febbraio 2023 – Le forze di opposizione siriane dovranno presto affrontare domande fatali poiché il terremoto costringerà la Turchia a porre fine al suo intervento. Il devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha creato una nuova situazione in cui Ankara si trova a dover sfruttare le proprie risorse per anni a venire per riprendersi dalle conseguenze del disastro, sostiene il caporedattore di un quotidiano libanese. Ciò accelererà il processo che porterà alla fine del suo intervento in Siria, che a sua volta dovrà affrontare le forze anti-regime nel nord-est e nel nord-ovest siriano con pressanti domande sul loro destino all’indomani del ritiro della Turchia.

Nella scena regionale si pone ora un interrogativo importante sulla scia del disastro causato dal terremoto: quale vantaggio può ottenere la Turchia dal mantenere le sue forze in Siria. La Turchia si trova ad aver bisogno di impegnare le sue risorse per il processo di ripresa dalle conseguenze del disastro e lo deve fare migliorando i rapporti con gli altri paesi. Da qui nasce il suo attuale tentativo di normalizzare le relazioni con la Grecia, come ha rivelato lo stesso presidente Recep Tayyip Erdogan. Allo stesso modo, Erdogan ha perseguito la normalizzazione con la Siria nella fase precedente al sisma con l’intento di ridurre gli oneri causati dall’intervento (negli anni passati in Siria) che ha sperperato gran parte delle risorse turche e ha portato rovina e terrorismo in Siria. E se prima era così, immaginate com’è adesso, dopo il terremoto. E tutti sanno che una condizione necessaria per le normali relazioni turco-siriane è il ritiro di Ankara dal territorio siriano.

Non c’è osservatore del dossier turco/siriano che non sappia che, prima del terremoto, il processo iniziato con la costituzione del quadrilatero russo/turco/iraniano/siriano sarebbe sfociato in una riunione militare di sicurezza volta a discutere i meccanismi per affrontare la situazione anomala nella Siria nordoccidentale, dopo che erano state discusse condizioni simili nella Siria nordorientale. Pertanto, la preoccupazione causata dalle conseguenze del disastro non durerà a lungo prima che sorga l’urgente necessità di andare avanti. Significherà mettere sul tavolo il futuro delle enclavi siriane nord-orientali e nord-occidentali a causa della loro connessione con la decisione turca di ritirarsi dalla Siria.

Erdogan, si sa, vorrebbe condizionare il suo arretramento a un risultato in termini di sicurezza che gli permetta di dichiarare al suo popolo che la minaccia è stata sradicata. A sua volta la Siria vuole che la sua cooperazione politica e di sicurezza verso quell’obiettivo sia subordinata a un impegno turco per mettere fine l’enclave del nord-ovest (Idlib), con Mosca e Teheran che appoggiano Damasco su questo punto.

Qui sorge la domanda su cosa intendono fare i politici siriani che si definiscono i leader della cosiddetta rivoluzione (del 2011). In che modo il mantenimento della loro presa sull’enclave siriana nordoccidentale si inserisce nella loro visione futura della Siria? Hanno una tale visione? Certo è che l’idea di un’azione militare che consenta loro di espandersi e diffondersi nelle aree siriane controllate dallo Stato è fuori discussione, anche solo come fantasia. Hanno il coraggio di dichiarare la loro intenzione di stabilire uno Stato indipendente nelle aree sotto il loro controllo? Controllano veramente quelle aree? Oppure nella realtà è un conglomerato di gruppi armati di varia affiliazione che mantiene il controllo di quella regione? La maggior parte di questi gruppi vive grazie ai finanziamenti di alcuni Paesi del Golfo e di alcune organizzazioni che promuovono l’estremismo (religioso) in altri Stati del Golfo, nonché della Fratellanza musulmana. Anche loro sanno che senza la copertura turca questa enclave non ha futuro. Hanno pensato a come affronteranno il ritiro turco quando verrà il momento?

Nel nord-est della Siria, il quadro è simile. Non ci sono prospettive militari su cui i leader delle Forze democratiche siriane (SDF) possano scommettere per espandere la loro amministrazione autonoma o affermare di far parte di un movimento siriano che controlla l’intero territorio siriano. Né sono in grado di dichiarare il loro Stato in quella zona e proclamare la secessione dalla Siria. E nemmeno di utilizzare il loro controllo dell’area per negoziare termini che trascendano un singolo Stato siriano e di avanzare formule federaliste. Quindi cosa diranno quando gli sarà chiesto delle loro strategie se gli Stati siriano e turco raggiungessero un accordo con una mediazione congiunta russo/iraniana per sradicare l’enclave? La risposta è che non hanno il controllo della decisione. Pagine Esteri

L'articolo TERREMOTO TURCHIA-SIRIA. Ora domande fondamentali per Idlib e Qamishli proviene da Pagine Esteri.


pagineesteri.it/2023/02/15/med…



GERUSALEMME. «Ora i coloni israeliani attaccano anche noi cristiani»


Crescono ansie e timori nella comunità palestinese cristiana nella città santa per l'aumento di intimidazioni e aggressioni da parte di estremisti religiosi israeliani. L'articolo GERUSALEMME. «Ora i coloni israeliani attaccano anche noi cristiani» provi

di Michele Giorgio

Pagine Esteri, 10 febbraio 2023 – «Sai dell’ultimo attacco? Hanno distrutto una statua di Gesù alla Flagellazione. Coloni ed estremisti israeliani prendono di mira anche i cristiani», ci dice Sami nel suo negozio di alimentari affollato di bambini usciti da scuola. Si riferisce all’attacco compiuto il 2 febbraio alla Cappella della Condanna, dietro il complesso della Flagellazione, da un uomo che le autorità israeliane hanno descritto come un turista americano, uno «squilibrato». E che invece il Patriarcato latino (cattolico) ha indicato come un «estremista ebreo». A fermarlo è stato il portiere del sito religioso, Majed Al Rishek, un musulmano. Le immagini del placcaggio rugbistico dell’aggressore hanno fatto il giro del web. «Qui a Porta Nuova siamo preoccupati» aggiunge Sami «prima (gli estremisti) sputavano quando, durante i nostri riti religiosi, vedevano la croce. Adesso sono violenti, ci urlano di andare via perché, dicono, Israele è solo degli ebrei. Qualcuno di noi ora chiude prima del solito». Qualche sera fa, davanti al ristorante Taboun, decine di religiosi estremisti hanno inveito contro turisti e proprietari dei locali. Ne è seguita una violenta rissa in strada andata avanti per mezz’ora con lanci di sedie e bottiglie e tavoli rovesciati.

5417748

Porta Nuova con i suoi vicoli stretti che corrono fino alla Porta di Giaffa e al Santo Sepolcro è la manifestazione storica oltre che religiosa della comunità palestinese cristiana. Negli ultimi due-tre anni Porta Nuova è diventata anche un punto di ritrovo serale. Lo scorso Natale, tra luci colorate e ricchi addobbi, ha ospitato la soprano italiana Giuliana Mettini che si è esibita con canti festivi apprezzati da abitanti e turisti. Il comune israeliano di Gerusalemme, mosso anche da intenti turistici, ha dato alla comunità cristiana a Porta Nuova una ampia possibilità di organizzare eventi e attività. «Ma agli estremisti israeliani non piace questa libertà e che i cristiani possano mostrarsi attivi nel professare la loro fede ed esibire la croce», spiega Mariam, cattolica impegnata in attività di sostegno agli anziani. «Per loro» aggiunge la donna «tutti gli arabi, musulmani e cristiani, devono lasciare questa terra».

Le Chiese da tempo denunciano gli atti vandalici che subiscono dagli estremisti non solo a Gerusalemme. E hanno chiesto alle autorità israeliane di agire con polso fermo per mettere fine a queste intimidazioni. Nelle ultime settimane gli avvertimenti minacciosi si sono moltiplicati. Un cimitero cristiano ortodosso a Gerusalemme è stato devastato, la scritta «Morte ai cristiani» è stata lasciata sui muri di un monastero nel quartiere armeno e sono stati vandalizzati i locali del centro maronita di Maalot. «Non è un caso che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell’opinione pubblica e nell’attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana», denuncia il Patriarcato latino facendo riferimento al nuovo governo israeliano di cui fanno parte partiti di destra estrema e suprematisti come il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir.

5417750

A un paio di centinaia di metri dalla Porta di Giaffa, la Cattedrale di San Giacomo – o meglio, di due distinti santi di nome Giacomo – costruita nel 1163 ancora oggi viene illuminata senza l’elettricità, solo dalla luce del sole, da candele e lampade ad olio. È il motore che anima il quartiere armeno della città vecchia di Gerusalemme e la sua comunità – meno di mille persone – per la maggior parte composta da profughi e sopravvissuti al genocidio in Turchia. Alcuni vantano origini antiche a Gerusalemme che vanno indietro di mille anni. Pur vivendo con i palestinesi e considerati da questi parte integrante del loro popolo, gli armeni hanno buoni rapporti con gli israeliani e si mantengono relativamente «autonomi» rispetto al conflitto. «Siamo orgogliosi del nostro passato e teniamo alla nostra identità, riconosciamo i diritti di tutti e vogliamo vivere in pace», ci dice Hagop Djernazian, un giovane attivista armeno. Da qualche tempo le cose si sono complicate per la sua comunità. Djernazian spiega che «sempre più spesso giovani estremisti ebrei scrivono frasi minacciose sui muri, e strappano i nostri manifesti funebri perché sopra c’è la croce».

5417752
George Kahkedijan

All’interno del convento armeno ci attende George Kahkedijan, un giovane che qualche sera fa prima è stato percosso e arrestato dalla polizia e poi detenuto per 16 ore. «Poco prima» racconta «la nostra chiesa era stata attaccata, (gli estremisti) hanno strappato la nostra bandiera. Siamo scesi in strada per allontanarli ma quelli hanno subito cominciato a urlare mekhablim mekhablim (terroristi,ndr) e la polizia è intervenuta solo contro di noi». Pagine Esteri

L'articolo GERUSALEMME. «Ora i coloni israeliani attaccano anche noi cristiani» proviene da Pagine Esteri.



In Cina e Asia – Usa: "Incursione del pallone cinese forse non intenzionale”


In Cina e Asia – Usa: pallone
Usa: "Incursione del pallone cinese forse non intenzionale"
Sotto indagine il presidente della Federcalcio cinese
Governatore del Xinjiang annulla visita in Europa

L'Australia rimuoverà le telecamere cinesi dagli uffici pubblici
Pechino è la capitale cinese dell'IA
Cina: solare ed eolico coprono quasi il fabbisogno energetico delle famiglie

L'articolo In Cina e Asia – Usa: “Incursione del pallone cinese forse non intenzionale” proviene da China Files.



#uncaffèconLuigiEinaudi ☕ – Quella che si impone…


[…] Quella che si impone invece è la lotta a fondo contro tutti coloro che nelle industrie, nei commerci, nelle banche, nel possesso terriero hanno chiesto i mezzi del successo ai privilegi, ai monopoli naturali ed artificiali, alla protezione doganale, a

[…] Quella che si impone invece è la lotta a fondo contro tutti coloro che nelle industrie, nei commerci, nelle banche, nel possesso terriero hanno chiesto i mezzi del successo ai privilegi, ai monopoli naturali ed artificiali, alla protezione doganale, ai divieti di impianti di nuovi stabilimenti concorrenti, ai brevetti a catena micidiali per gli inventori veri, ai prezzi alti garantiti dallo Stato.

da Lineamenti di una politica economica liberale, Movimento Liberale Italiano, 1943

L'articolo #uncaffèconLuigiEinaudi ☕ – Quella che si impone… proviene da Fondazione Luigi Einaudi.


fondazioneluigieinaudi.it/unca…



La Difesa vale un punto di Pil, ma sull’export… L’audizione di Aiad


Supportare il settore della Difesa e velocizzare le pratiche interne dello Stato sulle attività relative alle esportazioni del comparto. Sono stati questi i nodi principali dell’intervento del presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio

Supportare il settore della Difesa e velocizzare le pratiche interne dello Stato sulle attività relative alle esportazioni del comparto. Sono stati questi i nodi principali dell’intervento del presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad) Giuseppe Cossiga, e il segretario generale Carlo Festucci, in audizione di fronte alla commissione Esteri e Difesa del Senato. Queste attività, inoltre, saranno alla base della possibilità di concretizzazione del progetto della Difesa comune europea, che dovrà costruire una piattaforma industriale comune a livello continentale.

Un ecosistema diversificato

I vertici dell’Aiad hanno sottolineato anche i numeri del comparto industriale della difesa e dell’aerospazio in Italia. Sul territorio nazionale si contano 180 aziende federate. La maggior parte sono Pmi (che rappresentano il 10% circa del valore totale), accanto ai grandi campioni nazionali come Leonardo e Fincantieri. Le realtà italiane sono attive in tutti i campi, spaziando nei domini classici di terra, mare (con la nuova realtà in espansione dell’underwater) a aria, fino ai nuovi campi operativi dello spazio e del cyber. A questi si aggiungono le eccellenze della componentistica, degli equipaggiamenti, dei servizi e dell’addestramento per la Difesa e l’aerospazio.

I numeri del comparto

Un settore d’eccellenza, che si riflette anche sul fatturato, pari a circa 17 miliardi di euro. Si tratta più o meno di un intero punto percentuale del Pil nazionale, e nel complesso il valore della produzione, incluso l’indotto, è di circa quaranta miliardi di euro. Due terzi del fatturato, inoltre, proviene dall’export, che rappresenta nel complesso il 13% del saldo commerciale italiano. Di fronte a questa consapevolezza, tuttavia, i Paesi verso i quali l’Italia esporta maggiormente, concentrati nella zona del Medio Oriente, “potrebbero a volte presentare delle criticità anche ai sensi della legge 185” che regola le esportazioni di difesa, ha registrato Cossiga. “La legge – ha proseguito il presidente di Aiad – dà poca chiarezza ed è scarsamente immediata” concludendo come ci sarebbe bisogno di “migliorare la rapidità di esecuzione dell’export”.

Arsenali e Ucraina

Di fronte alla domanda se la fornitura di aiuti militari all’Ucraina possa causare una mancanza di scorte negli arsenali nazionali, il presidente Cossiga ha sottolineato come “le scorte che l’Italia aveva a disposizione non sono sufficienti per fronteggiare una guerra o un conflitto”, una situazione che nel lungo periodo potrebbe essere aggravata dal conflitto tra Russia e Ucraina. Per questo, ha aggiunto “occorre ripensare ad un ripianamento delle scorte militari”.


formiche.net/2023/02/difesa-so…



Latinoamericana di Ernesto “Che” Guevara


Questo diario è il resoconto del lungo viaggio in moto attraverso l’America Latina intrapreso dal “Che” – ancora studente della facoltà di medicina – con il suo amico e compagno di studi Alberto Granado, tra il ‘51 e il ‘52.

@L’angolo del lettore

iyezine.com/latinoamericana-di…

reshared this



GMaps WV - Le Alternative

"Come utilizzare Google Maps senza installare Google Maps e senza i Servizi di Google? Provate utilizzando l'ottima GMaps WV!"

LINK --> lealternative.net/2023/02/13/g…

#Viaggiemappe #googlemaps #mappe #streetview #viewer



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Lavorare per conusmare di più | Comune-info

"Non è una teoria complottista quella che vede i consumatori ultimi ingranaggi di un meccanismo che punta a massimizzare produzione e profitti (per pochi) impoverendo la maggior parte di noi. L’esplosione di servizi finanziari, anche particolarmente rischiosi, per rateizzare in ogni modo i pagamenti ne rappresentano il suggello."

comune-info.net/lavorare-di-pi…



Hellripper - Warlocks grim & withered hags


Terzo disco per lo scozzese James McBain aka Hellripper la sua devastante creatura musicale votata allo speed metal e al black metal senza alcun compromesso.

iyezine.com/hellripper-warlock…




Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani


Saranno le leggi razziali fasciste emanate in Italia dal 1938 in poi, ad avvicinare i tre giovani che, spesso, s’incontreranno nel vasto e magnifico giardino di casa Finzi-Contini, centro pulsante del libro.

#libro

iyezine.com/il-giardino-dei-fi…





- Cina con malware
- Facebook servitore di +padroni
- Cavi amari per la Cina
- #Privacy e Stato dell'Unione (Europea): Biden come @giacomotesio?
- i #Pirati su E-ID
- Dati personali + ISEE = niente paywall. Le buone intenzioni e la privacy
- Carnevale per #Assange

Buon week end!





In questo numero:
- Attacco all'Italia, ma anche no
- Le API di #Twitter non impollineranno più
- #Mastodon è morto. E se lo dicono gli stessi che non lo conoscevano prima di tre mesi fa, c'è da crederci…
- Feddit.it si aggiorna e il fediverso italiano ci guadagna




Mentre @carolafrediani sfreccia per le piste di Ovindoli, gustandosi gli ultimi scampoli di settimana bianca, noi ci facciamo in quattro per approntare una finta @GuerrediRete che aiuterà a non sentirne troppo la mancanza: #TregueDiRete
informapirata.it/2023/02/11/tre…

Immagine/foto




Chiude l'istanza mastodon.lol a causa dei #SJW di #HogwartsLegacy


L'istanza mastodon.lol, un server da 18.000 utenti chiuderà a breve. Troppe polemiche scatenate dalla campagna spoiler di #HogwartsLegacy

@Che succede nel Fediverso?

Questo è lo sfogo dell'amministratore

Mastodon.lol chiuderà il 9 maggio 2023, 3 mesi da oggi.
Informazioni su come migrare su un server diverso: docs.joinmastodon.org/user/mov…

Non lo farò più. Non ne vale la pena. Attacchi personali che mi chiamano tra tutte le persone un nazista, un TERF, un antisemita...
Congratulazioni per aver distrutto qualcosa a cui tenevo così profondamente. Spero tu sia felice.
Un ultimo messaggio prima che qualcuno cerchi di assassinare ulteriormente il mio personaggio: Fanculo i nazisti. Fanculo i TERF. JK Rowling può morire in un incendio per quello che mi interessa.

L'autore non voleva dare spazio ai Social Justice Warrior che hanno deciso di spoilerare l'ultimo videogioco basato sulla saga di Harry Potter e di distruggere l'ambiente di un'istanza mastodon gestita per amore e piacere. E loro l'hanno accusato di essere un nazista.
Perché? ma naturalmente... "per un bene superiore"!


Mastodon.lol will shut down on May 9, 2023, 3 months from today.

Information on how to migrate to a different server: docs.joinmastodon.org/user/mov…

I'm not doing this anymore. It's not worth it. Personal attacks calling me of all people a Nazi, a TERF, an antisemite...

Congrats on destroying something I cared so deeply about. I hope you're happy.

One last message before anyone tries to further assassinate my character:

Fuck Nazis.
Fuck TERFs.
J.K. Rowling can die in a fire for all I care.


reshared this



"Abbiamo provato a gestire un'istanza Mastodon ed è stato terribile!" E no, non stiamo parlando di poliversity.it :-)


Allevare un mastodonte in giardino è pericoloso!

@Che succede nel Fediverso?

FT Alphaville è un servizio quotidiano di notizie e commenti per i professionisti dei mercati finanziari creato dal Financial Times nell'ottobre 2006. A novembre scorso i responsabili del sito hanno pensato di aprire un'istanza Mastodon, ma hanno dovuto confrontarsi con la tipica flessibilità e il leggendario coraggio che contraddistingue gli Inglesi quando il rischio di un'iniziativa non ricade su una société anonyme o una limited company o più semplicemente qualche outsourcer indiano o maltese...
Ecco tutta la storia

Qualche mese fa, FT Alphaville ha pensato che sarebbe stato divertente ospitare un server Mastodon. Ragazzi, abbiamo sbagliato!

È quindi con sollievo e rammarico che annunciamo la chiusura di Alphaville.club, la casa completamente non ufficiale di questo blog sul Fediverso. Le nostre ragioni sono elencate di seguito per intero ma, per riassumere, Mastodon si è rivelato più fastidioso di quanto valesse.

Se ti sei registrato tramite Alphaville.club, il passaggio a un server esistente dovrebbe essere semplice . Intendiamo dare a tutti tre mesi per liberare (come suggerisce il Mastodon Server Covenant ) anche se se il traffico scende a zero ci riserviamo il diritto di staccare la spina prima.

Nel frattempo, a beneficio dei miliardari bisognosi e/o del team Distressed Debt & Special Situations di Morgan Stanley, ecco alcune cose che abbiamo imparato sul perché assumersi la responsabilità di un sito di social media è una cattiva idea:

I rischi di conformità, sicurezza e reputazione sono sostanziali e crescono in modo imprevedibile. Sebbene in gran parte ipotetici, questi rischi sono stati giudicati abbastanza seri da esercitare una gestione ai massimi livelli . Quelle persone hanno cose migliori da fare che ripulire il nostro casino.

Il lato legale è tutto questo ancora una volta mille volte. Prendiamo, ad esempio, lo UK Investigatory Powers Act 2016. Le persone diligenti hanno passato anni a capire come le sue parole imprecise si applicano alle organizzazioni dei media. Queste stesse conclusioni valgono per una sorta di silos di contenuti generati dagli utenti, ma non realmente decentralizzato? Non so. L'unico posto per scoprirlo con certezza sarebbe in tribunale, e preferiremmo proprio di no.

I proprietari dei server Mastodon sono responsabili delle diffamazioni dei loro utenti? È improbabile ma, quando la diffamazione coinvolge i giudici, non impossibile. Ancora una volta, il valore della scoperta è controbilanciato dal costo della scoperta.

Gli amministratori di Mastodon hanno accesso ai messaggi diretti di tutti per impostazione predefinita. FTAV non ha alcun interesse a scivolare senza invito nei DM di nessuno e il modo migliore per dimostrarlo è rimuovere tutte le opportunità.

Tutto quanto sopra è scritto dal punto di vista del Regno Unito, ma gli avvocati sono letteralmente ovunque . Probabilmente ce n'è uno dietro di te in questo momento.

E il GDPR ? Rimozione del Digital Millennium Copyright Act? Normative sul commercio elettronico ? CAN-SPAM? FTAV tratta i dati degli utenti con una combinazione di disinteresse e disinteresse, ma ciò non è sufficiente a garantire il rispetto di tutte le leggi e normative globali pertinenti.

Per ovvi motivi, non possiamo usare il trucco di BigTech di concentrare gli sforzi di lobbying mettendo tutti i nostri server in Lussemburgo o in Irlanda.

La proprietà responsabile di una rete di social media richiede backup giornalieri, memorizzazione nella cache dei livelli, monitoraggio dei tempi di inattività, bilanciamento del carico e un mucchio di cose tecnologiche che probabilmente non darebbero problemi a una persona che non possiede una rete di social media.

Nessuna delle cose appena citate è divertente.

I servizi cloud funzionano secondo il principio del California Hotel: è facile iniziare, ma non appena entri, sei bloccato. Dopo appena un mese la nostra presenza Fediverse appena visibile occupava 160 gigabyte e ogni aggiornamento obbligatorio del server ha avuto un effetto esponenziale sul costo, misurato in contanti o carbonio. Nuclearizzare tutto sembra davvero l'unica via d'uscita.

L'utilizzo di build software e servizi cloud di terze parti significa fidarsi dei loro termini e condizioni, il che richiede di leggerli effettivamente.

Una rata di interessi sul nostro debito sindacato scadrà già alla fine di gennaio e non possiamo licenziare il personale o riconquistare inserzionisti, non avendo nessuno dei due.

Come abbiamo detto a novembre, Alphaville.club era una cosa non ufficiale che sarebbe vissuta o sarebbe morta in base ai propri meriti. Abbiamo scoperto che la risposta è stata "sarebbe morta" - ma per quanto gli esperimenti falliti non siano piacevoli, il nostro non è costato a nessuno $ 44 miliardi. Questo è già qualcosa,

Qui il link al canto funebre di FT alphaville.club è qui...

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Accipuffa, dobbiamo lavorare per gestire un server e un'applicazione con utenti. Eccheccazzo: noi mica ci si vuole sbattere, ti pare? Non siamo abituati a lavorare: noi scriviamo su un social e qualcun altro fa il resto. Già scrivere 140 caratteri fa sudare...

🤦🏻‍♂️ Vabbè, meglio perderli che trovarli.
@fediverso @informapirata

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)


In occasione del Giorno del Ricordo saranno esposti, presso la Biblioteca del Ministero “Luigi De Gregori” per l’iniziativa “Il libro del mese”, una selezione di libri legati alla storia, al diritto e alla geografia della Venezia Giulia, dell’Istria,…


UNESCO - Ecco le Linee guida per la regolamentazione delle piattaforme digitali: un approccio multilaterale per salvaguardare la libertà di espressione e l'accesso alle informazioni".


L'UNESCO ha pubblicato la prima bozza delle "Linee guida sulla regolamentazione delle piattaforme digitali: un approccio multistakeholder" (documento guida) con l'obiettivo di sostenere la libertà di espressione e la disponibilità di informazioni accurate e affidabili nella sfera pubblica.

@Giornalismo e disordine informativo

L'UNESCO invierà la seconda bozza a tutti i partecipanti alla Internet for Trust Global Conference. La Conferenza globale dell'UNESCO si terrà dal 21 al 23 febbraio presso la sede dell'UNESCO a Parigi. Il documento di orientamento si concentrerà su strutture e processi per aiutare a proteggere gli utenti da contenuti che danneggiano la democrazia e i diritti umani, rispettando allo stesso tempo la libertà di espressione.

Il progetto di linee guida evidenzia i presupposti cruciali per un'autorità di regolamentazione indipendente e invita a rafforzare l'indipendenza e la trasparenza dei sistemi di regolamentazione . Qualsiasi sistema normativo dovrebbe essere:

- finanziato in modo sufficiente e trasparente
- "indipendente e libero da pressioni economiche o politiche"
- basato su “un processo di nomina dei membri indipendente e basato sul merito , supervisionato da un organo di controllo” e un processo di licenziamento debitamente giustificato e approfondito
- trasparente su ogni possibile conflitto di interessi tra i suoi membri.
- responsabile nei confronti di un organismo indipendente
- consapevole del diritto internazionale dei diritti umani.

Le linee guida saranno presentate e discusse alla Global Conference Internet for Trust il 21-23 febbraio 2023. Una versione finale è prevista nei mesi successivi alla conferenza.

@Scuola - Gruppo Forum

La bozza completa



1a relazione del #SEAE sulla manipolazione delle informazioni estere e sulle minacce di interferenza


Il Servizio Diplomatico dell'Unione Europea presentato la prima edizione del rapporto sulle minacce di manipolazione e interferenza di informazioni estere (FIMI) è informata dal lavoro della divisione Stratcom del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) nel 2022. Sulla base di un primo campione di casi FIMI specifici, delinea come costruire su tassonomie e standard condivisi può alimentare la nostra comprensione collettiva della minaccia e contribuire a fornire adeguate contromisure a breve e lungo termine.

@Giornalismo e disordine informativo

Il rapporto è stato presentato dall'alto rappresentante dell'UE Josep Borrell a una conferenza dell'UE di alto profilo sulla manipolazione e l'interferenza delle informazioni straniere (FIMI), che si svolge a Bruxelles.

Il rapporto mira a creare una comprensione comune e formulare una risposta collettiva e sistematica alla FIMI.

L'analisi si basa su 100 casi FIMI (incidenti) continuamente rilevati e analizzati tra il 1 ottobre e il 5 dicembre 2022. L'ecosistema della propaganda russa è stato coinvolto in 88 casi, mentre i canali ufficiali cinesi sono stati segnalati attivi in ​​17 casi, operando congiuntamente in cinque incidenti, principalmente legati a contenuti anti-occidentali.

Tra i risultati chiave del rapporto, Josep Borrell ha citato prove evidenti che la Russia ha mobilitato tutti i suoi strumenti per le campagne di disinformazione (le sue agenzie di stampa controllate dallo stato, le reti diplomatiche e attraverso i suoi delegati) per distorcere sistematicamente la realtà e distogliere l'attenzione pubblica dalla sua invasione militare dell'Ucraina. In particolare, i canali diplomatici della Russia fungono regolarmente da facilitatori delle operazioni della FIMI.
Il rapporto conferma inoltre che esiste una nuova ondata di tecniche di disinformazione utilizzate dalla Russia, con tecnologie economiche per fabbricare immagini e video falsi.

“Non esitano a creare falsi siti Web per impersonare media attendibili. Il contenuto viene amplificato alla velocità della luce e pubblicato su social network, servizi di messaggistica e canali di propaganda"


, ha affermato Borrell.

"La Russia ha costruito reti e un'infrastruttura per fuorviare, mentire e destabilizzare... Per erodere la fiducia nelle istituzioni", ha concluso Borrell. “…L'informazione è l'olio del motore della democrazia. Dobbiamo prenderci cura della qualità dell'informazione perché è la linfa, il sangue, il petrolio, ciò che fa funzionare la democrazia”.

Questo è il motivo per cui questo rapporto potrebbe essere utile per i media, i governi e le istituzioni dell'UE, ha affermato Borrell.

I principali risultati di questo rapporto, sulla base dei campioni utilizzati, sono:

- L'invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia domina l'attività FIMI osservata. L'Ucraina ei suoi rappresentanti sono stati l'obiettivo diretto di 33 incidenti. In 60 incidenti su 100, sostenere l'invasione è stata la motivazione principale dietro l'attacco.

- I canali diplomatici sono parte integrante degli incidenti FIMI. I canali diplomatici della Russia fungono regolarmente da facilitatori delle operazioni della FIMI. Sono distribuiti su un'ampia gamma di argomenti. La Cina utilizza anche canali diplomatici, prendendo di mira principalmente gli Stati Uniti.

- Le tecniche di impersonificazione diventano più sofisticate. Le imitazioni di organizzazioni e individui internazionali e fidati sono utilizzate da attori russi in particolare per prendere di mira l'Ucraina. I media cartacei e televisivi sono spesso imitati, con le riviste che vedono copiato il loro intero stile.

- La collusione tra attori FIMI esiste ma è limitata. Gli attori russi ufficiali sono stati coinvolti in 88 incidenti FIMI analizzati. In 17 sono stati coinvolti attori cinesi. In almeno 5 casi, entrambi gli attori si sono impegnati congiuntamente.

- FIMI è multilingue. Gli incidenti non si verificano in una sola lingua; il contenuto è tradotto e amplificato in più lingue. Gli incidenti hanno riguardato almeno 30 lingue, 16 delle quali sono lingue dell'UE. La Russia utilizzava una maggiore varietà di lingue rispetto agli attori cinesi, ma il 44% dei contenuti russi era rivolto a popolazioni di lingua russa, mentre il 36% era rivolto a popolazioni di lingua inglese.

- FIMI ha principalmente lo scopo di distrarre e distorcere. La Russia (42%) e la Cina (56%) intendono principalmente attirare l'attenzione su un attore o una narrazione diversa o spostare la colpa ("distrarre"). La Russia tenta di cambiare l'inquadratura e la narrazione ("distorcere") relativamente più spesso (35%) rispetto alla Cina (18%).

- FIMI rimane principalmente basato su immagini e video. La produzione e la distribuzione online di immagini e video in modo semplice ed economico rende questi formati ancora i più comunemente utilizzati.

Qui la pagina da cui è possibile scarivcare il rapporto



In Sicilia l’alternanza scuola-lavoro si farà anche alla base NATO di Sigonella | L'Indipendente

"Oltre 350 studenti potranno ora svolgere percorsi di alternanza scuola-lavoro (i cosiddetti percorsi di PCTO) all’interno della base militare NATO di Sigonella, dedicandosi in particolare alle attività di riparazione e manutenzione dei veicoli di guerra. L’iniziativa è stata immediatamente contestata dagli attivisti NoWar siciliani, dai sindacati di base del personale scolastico (tra i quali Cobas e Usb), dall’Arci Sicilia e dal Movimento No MUOS, che chiedono lo stop una volta per tutte alla militarizzazione della scuola."

lindipendente.online/2023/02/1…



Oggi 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo dedicato alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.


La moralità dell'anonimato


Nell’era dell’informazione privacy e anonimato sono presupposti necessari per vivere un’esistenza morale e libera.

Anonymity is dead, long live the anonimous!1

L’anonimato è morto, la privacy è morta. E anche noi, nel lungo periodo, siamo tutti morti. Se siete d’accordo, oggi inizierei così per parlare di un tema che stranamente non avevo ancora trattato su queste pagine: la moralità dell’anonimato.

Essere anonimi è moralmente giusto o sbagliato? C’entra qualcosa la moralità con una condizione personale come l’anonimato, che oltre ad essere effimera, sembra non avere evidenti effetti al di fuori della nostra sfera personale?

Per rispondere dobbiamo prima fare due passi indietro: il primo ci servirà a capire cos’è l’anonimato, in che modo differisce dal concetto di privacy, e quali sono le intersezioni tra i due. Il secondo passo indietro ci serve per dare una forma al concetto di moralità: che significa moralità e secondo quali criteri possiamo decidere cosa è moralmente giusto o sbagliato?

Ti piace Privacy Chronicles? Iscriviti o abbonati per sostenere una rivoluzione culturale fondata su privacy e libertà!

5314625Scansiona il QR Code col tuo wallet LN o clicca qui!

I fili invisibili che ci portiamo dietro


Anonimato e privacy non sono la stessa cosa, anche se molto spesso vengono confusi. Io stesso ogni tanto faccio confusione, vuoi per abitudine o per semplicità di comunicazione.

L’anonimato ha a che fare con la nostra identità e con le informazioni che possono essere collegate alla nostra identità. Per meglio definire l’anonimato, che è assenza di qualcosa, dobbiamo però introdurre un altro concetto: il dato personale.

Le informazioni sono tutte uguali. Alcune però, sono più uguali delle altre e si portano dietro dei collegamenti nascosti; dei fili invisibili che se seguiti con cura portano inevitabilmente a una persona fisica.

5314627

Queste informazioni si chiamano dati personali. Per dirla in gergo tecnico, è un dato personale ogni informazione riferibile a una persona fisica identificata o identificabile.

Così entra in gioco un altro elemento, quello dell’identità. È solo attraverso il collegamento con l’identità che possiamo qualificare delle informazioni che altrimenti non sarebbero altro che bit uguali tra loro.

Read more

!1


Nuove rivelazioni sui negoziati in corso sul regolamento Chatcontrol


NUOVE RIVELAZIONI SUI NEGOZIATI IN CORSO SUL REGOLAMENTO CHATCONTROL

@Etica Digitale

Il blog tedesco Netzpolitik ha rivelato dettagli sulle negoziazioni in corso tra gli stati europei sul regolamento #Chatcontrol, che prevede la scansione delle chat private alla ricerca di materiale pedopornografico. Le rivelazioni provengono da un rapporto classificato del governo tedesco, pubblicato interamente da Netzpolitik. Il tema più dibattuto tra gli stati è quello dell'impatto che la direttiva può avere sulla crittografia end-to-end e quindi sulla riservatezza delle comunicazioni private. Nella riunione del Consiglio dell'Unione Europea sono emerse posizioni differenti. Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria e Lettonia si sono schierate in difesa della crittografia, mentre Croazia, Grecia, la Lituania, Spagna, e Cipro hanno espresso posizioni volte a dare priorità assoluta alla protezione dei minori, anche qualora ciò determini un indebolimento della crittografia. Gli altri paesi non si sono ancora schierati in maniera decisa rispetto a questo tema. Tra questi figura anche l'Italia che sostiene “una soluzione tecnologicamente neutrale”, affermando sperò che “la crittografia e la protezione della privacy non dovrebbero portare a una violazione dei diritti delle vittime”. La commissione europea continua a sostenere che non si debbano concedere eccezioni ai servizi che usano la crittografia end-to-end per non indebolire l'efficacia della direttiva. Forti critiche all'impianto della direttiva sono arrivate dall'European Data Protection Board che ha definito l'impianto della stessa come un'incredibile invasione della privacy.

#chatcontrol #privacy

Link all'articolo di Netzpolitik


Nuove rivelazioni sui negoziati in corso sul regolamento Chatcontrol


Il blog tedesco Netzpolitik ha rivelato dettagli sulle negoziazioni in corso tra gli stati europei sul regolamento Chatcontrol, che prevede la scansione delle chat private alla ricerca di materiale pedopornografico. Le rivelazioni provengono da un rapporto classificato del governo tedesco, pubblicato interamente da Netzpolitik. Il tema più dibattuto tra gli stati è quello dell'impatto che il regolamento può avere sulla crittografia end-to-end e quindi sulla riservatezza delle comunicazioni private. Nella riunione del Consiglio dell'Unione Europea sono emerse posizioni differenti. Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria e Lettonia si sono schierate in difesa della crittografia, mentre Croazia, Grecia, la Lituania, Spagna, e Cipro hanno espresso posizioni volte a dare priorità assoluta alla protezione dei minori, anche qualora ciò determini un indebolimento della crittografia. Gli altri paesi non si sono ancora schierati in maniera decisa rispetto a questo tema. Tra questi figura anche l'Italia che sostiene “una soluzione tecnologicamente neutrale”, affermando sperò che “la crittografia e la protezione della privacy non dovrebbero portare a una violazione dei diritti delle vittime”. La commissione europea continua a sostenere che non si debbano concedere eccezioni ai servizi che usano la crittografia end-to-end per non indebolire l'efficacia del regolamento. Forti critiche all'impianto della direttiva sono arrivate dall'European Data Protection Board che ha definito l'impianto dello stesso come un'incredibile invasione della privacy.

#chatcontrol #privacy


reshared this



@Friendica Support Hi everyone. I noticed that if I insert the ActivityPub link of any Friendica post, any WhatsApp, Telegram, Matrix, Twitter, Facebook, LinkedIn message, no preview is generated.

From what I understand It's a problem related to not handling #OpenGraph, but I'm not sure.

I would like to understand if it is a deliberate choice by the developers, and if so I would be interested in understanding the reason for this choice.

If, on the other hand, this is not the case, I would be curious to know if it is not possible to modify some parameters within the settings of the Friendica server. And, if so, what impact this change might have on how well the software runs.

Friendica Support reshared this.

in reply to Signor Amministratore ⁂

@Signor Amministratore Can you please provide an example of a link that doesn't generate a preview when you paste it in a top-level post?

Friendica Support reshared this.

in reply to Signor Amministratore ⁂

@Signor Amministratore Aaaah, I understand now, there's no preview generated for Friendica posts in 3rd party platforms. You're right, we probably aren't handling OpenGraph at all for conversations.

reshared this

in reply to Hypolite Petovan

@Hypolite Petovan Okay. I understand.
Is there a way to independently handle the problem at the style sheet level? Or is it necessary to develop this feature on the two remaining themes in Friendica? Or worse, working on Friendica code?

Unfortunately this lack determines a disadvantage in "promotional" terms. Friendica posts have the graphic capacity of any blog, but by quoting them you only get a link (very long... 😅) without a preview...

Friendica Support reshared this.

in reply to Signor Amministratore ⁂

@Signor Amministratore OpenGraph is handled at the HTML level, which means templates have to be changed, and the PHP code too, probably.

Friendica Support reshared this.

in reply to Hypolite Petovan

@Signor Amministratore A year later, I've looked into it because of another report of the the same behavior, and we have correctly implementing OpenGraph but the Blockbot addon is blocking third-party requests to create the link previews.


Does anyone know what #Friendica is missing to correctly generate post link previews on remote systems? #OpenGraph #Interoperability

reshared this

in reply to Hypolite Petovan

@Hypolite Petovan Thank you very much for letting me know. In reality, I am already aware of this great news, as... I am the user who produced the issue on github! 😅

Friendica Support reshared this.



Stabili occupati e spazi autogestiti? Ecco i magnifici risultati della loro legalità.


#Firenze, via del #Guarlone, periferia est della città.
Un appezzamento con uno stabile, un tempo in uso a una comunità di recupero, poi lasciato a se stesso e occupato infine da alcuni attivisti di quartiere.

1. Si sgomberano i cialtroni dell'occupazione.
2. Si affida legalissimamente l'appezzamento ad alcuni pulitini, che ci fanno le stesse cose ma pulitine. Gli si danno anche quattro spiccioli.
3. Li si sotterra di multe, anche queste legalissime, alla prima occasione.
4. I pulitini tolgono il disturbo lasciando il deserto.
5. Finalmente si può fare uno #StudentHotel #vegano, con annessa #spa #genderfluid.

Praticamente una prassi abituale. Non occorre nemmeno inventarsi varianti o abbellimenti.
La quintessenza della "libertà occidentale" -quella da difendere con le armi e da esportare, per intenderci- all'applicazione pratica nella vita quotidiana.



Curiosity ha trovato altri indizi sorprendenti sul passato di Marte | Passione Astronomia

"Analizzando strutture rocciose increspate Curiosity ha confermato l’esistenza di laghi in una regione dell’antico Marte che gli scienziati si aspettavano fosse più secca."

passioneastronomia.it/curiosit…


in reply to The Privacy Post

Also, please don't post with huge font...

Privacy reshared this.

in reply to sexy_peach

@sexy_peach Actually I reduced from H2 to H4 and the result is now here

Privacy reshared this.

in reply to The Privacy Post

Or you could just use the regular size? Screaming on the internet is even more useless than IRL.

don't like this

Privacy reshared this.

in reply to The Privacy Post

When I say that people will call me a conspiracy theorist, but when Canada froze the bank accounts of protestors no one spoke
Bank interest isn't keeping up with inflation anyways

sexy_peach doesn't like this.

Privacy reshared this.



SILVANO PERTONE VS PERTONE SILVANO


Conosco Silvano dal 6 aprile del ’69 … oltre mezzo secolo … ad oggi abbiamo ancora una frequentazione quotidiana, e ci stimiamo reciprocamente.
Oggi ne approfitto per fare due chiacchiere sulla mail art nella sua casa di Varazze.

#arte #mailart

iyezine.com/silvano-pertone-vs…





USA: la #privacy è ora un argomento imperdibile sullo stato dell'Unione


Il discorso di Biden dimostra che la protezione delle informazioni personali non è più una questione marginale. Ora, il Congresso deve solo fare qualcosa al riguardo

@Etica Digitale

Il regolamento generale sulla protezione dei dati, emanato nel 2018, fornisce una protezione della privacy dei dati tutt'altro che perfetta , ma è in netto contrasto con la carenza legislativa negli Stati Uniti, dove non esistono leggi federali complete sulla privacy dei dati sui libri. Nel suo secondo discorso sullo stato dell'Unione, tuttavia, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dedicato più attenzione che mai alla necessità di tale misura

reshared this



Test D from Friendica to Lemmy 0.17.1: the post has no title

@test

@test

reshared this



Test C from Friendica to Lemmy 0.17.1: title that exceeds one hundred characters, and that also exceeds two hundred characters. These kinds of posts with Lemmy releases below 0.17 would not be published by Lemmy at all


Test C from Friendica to Lemmy 0.17.1: title that exceeds one hundred characters, and that also exceeds two hundred characters. These kinds of posts with Lemmy releases below 0.17 would not be published by Lemmy at all

@test

@test

reshared this

in reply to Nome Cognome😅

Lemmy has become a lot more stable with the federation in the new versions.

test reshared this.



Test B from Friendica to Lemmy 0.17.1: title that exceeds one hundred characters, but does not exceed two hundred


Test B from Friendica to Lemmy 0.17.1: title that exceeds one hundred characters, but does not exceed two hundred
@test
@test

reshared this



Test A from Friendica to Lemmy 0.17.1: short title


Test A from Friendica to Lemmy 0.17.1: short title

@test

@test

reshared this



KLINT – GUILTY


Questo disco è una cassetta e solo in cassetta è come vi consiglio di ascoltarlo; così come il supporto dove si decide di dipingere è importante per definire la luce, il contrasto, l’impatto del colore e le sue sfumature, così è importante la musicassetta per cogliere l’immaginario di Klint, le sue visioni sonore su di un mondo senza tempo, che iniziano nel 1021 e stazionano, temporaneamente, nel 2023.

La visione di un vichingo sul percorso del genere umano: progresso, capitalismo, proprietà privata che si risolvono solo in nuove guerre. Un synth, una Drum machine, effetti per la voce, un mondo che crolla come sfondo.

iyezine.com/klint-guilty

#rave #hardcore #devocore #eggpunk #synthpunk
@Musica Agorà

reshared this





+++ ATTENZIONE ATTENZIONE L'istanza feddit.it è in fase di aggiornamento per passare alla rel. Lemmy 0.17 +++

Ci scusiamo per il disagio!

Quelli di Lemmy.ml ci hanno impegato 24 ore, quindi... abbiate pazienza!




In occasione del Safer Internet Day è stato presentato il concorso di idee “Online: on life”, rivolto a tutte le scuole di ogni grado.