Andrea Muccioli – Fango e risate
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Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 25 settembre 2023, Lodi
Intervengono
ANGELA MARIA ODESCALCHI
Presidente Ordine degli Avvocati di Lodi e Avvocato
GUIDO SALVINI
Magistrato presso il Tribunale di Milano
PIERO TONY
Comitato Scientific della Fondazione Luigi Einaudi
Modera
LORENZO MAGGI
Presidente di Lodi Liberale
Evento accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Lodi
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Washington e Teheran rilasciano prigionieri dopo lo scongelamento di 6 miliardi di dollari dell’Iran
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della redazione
(foto di archivio del progetto Pexels/RDNE Stock)
Pagine Esteri, 19 settembre 2023 – Cinque statunitensi e cinque iraniani sono stati rilasciati nell’ambito di uno scambio di prigionieri mediato dal Qatar. Gli ex detenuti Usa sono sbarcati da un aereo sulla pista dell’aeroporto internazionale di Doha dopo essere arrivati da Teheran. Successivamente sono partiti con un volo diretto negli Stati Uniti. Secondo la Press TV iraniana, due dei cinque cittadini iraniani imprigionati negli Stati uniti sono arrivati in Iran dopo aver viaggiato attraverso il Qatar. Gli altri tre liberati hanno deciso di non tornare in Iran, due di loro resteranno negli Stati Uniti e uno si recherà in un paese terzo.
Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha spiegato che i due ex prigionieri che avevano deciso di rimanere negli Stati Uniti lo hanno fatto “a causa della loro storia personale e di permanenza” negli Usa.
L’accordo tra Washington e Teheran ha permesso lo scongelamento di 6 miliardi di dollari di beni iraniani bloccati in Corea del Sud. “Fortunatamente i beni congelati dell’Iran in Corea del Sud sono stati rilasciati e, a Dio piacendo, oggi i beni inizieranno ad essere completamente controllati dal governo e dalla nazione”, ha commentato Kanaani. Successivamente il capo della banca centrale iraniana Mohammad Reza Farzin è intervenuto alla televisione di stato per confermare di aver ricevuto oltre 5,5 miliardi di euro (5,9 miliardi di dollari) su conti in Qatar.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha definito il rilascio di cinque detenuti americani “un’azione puramente umanitaria”. “Può certamente essere un passo in base al quale in futuro potranno essere intraprese altre azioni umanitarie”, ha aggiunto Raisi rivolgendosi a un gruppo di giornalisti dopo il suo arrivo a New York per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Nel frattempo, Joe Biden ha accolto con favore il ritorno dei cinque cittadini statunitensi e ha ringraziato gli alleati per aver contribuito a garantirne il rilascio. “Siamak Namazi, Morad Tahbaz, Emad Sharghi e due cittadini che desiderano rimanere anonimi si riuniranno presto ai loro cari… Sono grato ai nostri partner in patria e all’estero per i loro instancabili sforzi volti ad aiutarci a raggiungere questo risultato, compresi i governi di Qatar, Oman, Svizzera e Corea del Sud”, ha detto il presidente Usa che allo stesso tempo ha annunciato sanzioni contro l’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e il ministero dell’intelligence “per il loro coinvolgimento in detenzioni illegali”. “Continueremo a imporre sanzioni all’Iran per le sue azioni provocatorie nella regione”, ha affermato Biden.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha abbassato le aspettative che lo scambio di prigionieri porti a una svolta nel rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015, da cui l’ex presidente Donald Trump si era ritirato nel 2018. “Non siamo impegnati su questo ma vedremo in futuro se ci saranno opportunità”, ha detto Blinken.
Non è questo il parere di Israele che invece vede lo scambio dei prigionieri e lo scongelamento dei fondi come “una vittoria per l’Iran” e un passo in avanti verso un nuovo accordo sul programma nucleare, approvato anche dagli StatiUniti. Tel Aviv vede nelle ambizioni atomiche dell’Iran l’intenzione di costruire ordigni nucleari “che saranno puntati contro Israele”. E ha più volte minacciato di bombardare e distruggere le centrali iraniane.
Teheran da parte sua respinge le accuse, afferma di voler solo produrre energia atomica a scopi civili e denuncia le sanzioni americane e internazionali alle quali la sua economia è sottoposta da molti anni.
Israele punta il dito contro l’Iran ma è l’unico Paese del Medio oriente a possedere segretamente bombe nucleari – tra 100 e 200 secondo le stime fatte da esperti internazionali – e non ha mai firmato il Trattato di non-proliferazione nucleare. Pagine Esteri.
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ARCHEOLOGIA E OCCUPAZIONE. Tell es-Sultan sito palestinese. Israele contro l’Unesco
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Pagine Esteri, 19 settembre 2023. “Siamo di fronte a un sito di grande importanza per tutta l’umanità ma gli israeliani mantengono la loro posizione. Citano il racconto biblico che non è mai stato confermato dai ritrovamenti archeologici, anzi proprio gli scavi hanno chiarito che è fondato su miti”. Questo il commento che la studiosa e storica dell’arte Carla Benelli fa alla veemente protesta delle autorità israeliane alla decisione dell’Unesco di designare il sito palestinese di Tell Es-Sultan “Sito parte del patrimonio mondiale in Palestina”.
Ascolta il Podcast.
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You live in a digital neofeudalism
The Middle Ages are often invoked to describe a dark, brutal period without freedom, where the masses were at the mercy of a few feudal lords and rulers who fought over lands and resources.
They say life back then wasn't much to write home about. Fortunately, today we are much more civilized. At least, that’s what they say.
We have discovered representative democracy, expelled the cowardly monarchs who plagued us, eliminated the scourge of serfdom, and forgotten the picturesque chivalric orders with their oaths of loyalty to the rulers. But is it really so?
My impression is that representative democracy and the proliferation of eccentric ideas about social justice and social equity have actually created the conditions for the resurgence of a global digital neo-feudalism.
At the apex of this new feudal pyramid, we undoubtedly have a small but powerful elite of people with vast wealth and power who use supranational tools, both known and unknown, to exercise and manifest their will.
Among them, first and foremost, is the International Monetary Fund (IMF), a financial instrument of the United Nations and the ultimate authority for much of the world. Then there are central banks like the Federal Reserve Bank or the European Central Bank.
Lastly, we must not forget supranational administrative entities such as the World Health Organization (WHO), the aforementioned United Nations (UN), or the somewhat obscure Financial Action Task Force (FATF), which, nevertheless, has a huge impact on our lives. And how could we forget our beloved European Union and the globalist think-tank that is the World Economic Forum?
The combination of people and supranational structures makes up what we could define today as the head of the empire.
In Cina e Asia – Wang Yi in Russia per colloqui sulla sicurezza
Wang Yi in Russia per quattro giorni di colloqui sulla sicurezza
Cina-Usa: il vicrepresidente Han incontra Blinken
Cina, esercitazioni nel mar Giallo dopo quelle di Stati Uniti e alleati
Corea del Sud: leader dell'opposizione in sciopero della fame, rischia l'arresto
L'Ue nomina nuovo direttore dell'ufficio per l'Asia-Pacifico
Cina, bozza di legge solleva polemiche su rischi di abuso di potere
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IL SUD-EST ASIATICO AIUTA LA CINA NELLA CACCIA AGLI ATTIVISTI PER I DIRITTI UMANI
Il caso dell'avvocato Lu Siwei conferma come il Sud-est asiatico si sta dimostrando un’area del mondo particolarmente collaborativa quando si tratta di rimpatriare le voci scomode in Cina.
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Call for Nominations: 14th Annual Privacy Papers for Policymakers
The Future of Privacy Forum (FPF) invites privacy scholars and authors with an interest in privacy issues to submit finished papers to be considered for FPF’s 14th annual Privacy Papers for Policymakers (PPPM) Award. This award provides researchers with the opportunity to inject ideas into the current policy discussion, bringing relevant privacy research to the attention of the U.S. Congress, federal regulators, and international data protection agencies.
The award will be given to authors who have completed or published top privacy research and analytical work in the last year that is relevant to policymakers. The work should propose achievable short-term solutions or new means of analysis that could lead to real-world policy impact.
FPF is pleased to also offer a student paper award for students of undergraduate, graduate, and professional programs. Student submissions must follow the same guidelines as the general PPPM award.
We encourage you to share this opportunity with your peers and colleagues. Learn more about the Privacy Papers for Policymakers program and view previous year’s highlights and winning papers on our website.
FPF will invite winning authors to present their work at an annual event with top policymakers and privacy leaders in spring 2024 (date TBD). FPF will also publish a printed digest of the summaries of the winning papers for distribution to policymakers in the United States and abroad.
Learn more and submit your finished paper by October 20th, 2023. Please note that the deadline for student submissions is November 3rd, 2023.
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Se Salvini cerca di strappare alla Meloni la bandiera di leader “coerente” di destra
Mentre Giorgia Meloni si presentava a Lampedusa assieme alla donna che più di tutte simboleggia l’Europa (Ursula von der Leyen), Matteo Salvini si presentava a Pontida assieme alla donna che più di tutte rappresenta l’antieuropeismo (Marine Le Pen). “Noi non abbiamo cambiato opinione”: sono state queste le prime parole che il segretario leghista ha pronunciato ieri dal palco. Parole non casuali.
È così partita la campagna salviniana per strappare alla Meloni quella bandiera che, a torto o a ragione, secondo tutti gli osservatori ha rappresentato la chiave del proprio successo elettorale: la coerenza. Bandiera inevitabilmente scolorita e lacerata nel passaggio dalla demagogia degli anni trascorsi all’opposizione alle responsabilità imposte dalla funzione di governo. Bandiera che Matteo Salvini intende intestarsi grazie all’ormai rodato ruolo di leader di lotta e al tempo stesso di governo. Umberto Bossi lo fece con Silvio Berlusconi premier, Salvini lo sta facendo con Giorgia Meloni, dopo averlo fatto con Giuseppe Conte.
In vista della propria ascesa al ruolo di presidente del Consiglio, Giorgia Meloni evitò di pronunciarsi a favore di Marine Le Pen nel ballottaggio con Emmanuel Macron. Salvini, invece, lo fece. E ieri è tornato ad esibire come un valore quasi sacro il rapporto che lo lega alla leader della destra nazionalista francese, sulla cui amicizia, appunto, “non abbiamo cambiato idea”.
Nessuno, dal palco di Pontida, ieri ha pronunciato la parola “Ucraina” o evocato il nome di Vladimir Putin. Tutti hanno parlato di Europa e tutti l’hanno fatto in chiave critica oltre che in aperta contrapposizione a quelle “libertà” che sono state per vent’anni il cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi e che ieri erano con tutta evidenza il filo conduttore della kermesse leghista.
Salvini sa bene che l’atlantismo e l’europeismo di Giorgia Meloni disorientano parte non marginale della sua base elettorale e persino dei suoi eletti. “Abbiamo ormai rinunciato al cambiamento”, ha scritto ieri, con amara rassegnazione, l’intellettuale d’area Marcello Veneziani sulla Verità. Parlava a nome di una destra che c’è, Veneziani, e che si sente tradita nei propri ideali fondanti. Una destra che si ritrova nelle tesi del generale Vannacci, che non a caso Salvini intende candidare alle elezioni europee di giugno. Una destra che fatica a trovare una bussola per orientarsi nel presente a cui Mattei Salvini ha usucapito i punti di riferimento cardinali del passato abusando, come è accaduto ieri a Pontida, dei concetti di “comunità” e di “identità”, regolarmente enunciati col favore del “buon Dio”.
“Noi non siamo cambiati” era il senso del messaggio securitario agli immigrati, ma in realtà ai propri elettori, lanciato da Giorgia Meloni con l’intervento video dello scorso venerdì. “Lei è cambiata, ma noi no”, è il senso impresso da Matteo Salvini alla kermesse di Pontida.
Per i prossimi otto mesi, sarà questa la sfida. E, naturalmente, nessuno dei due avrà il coraggio di ammettere cambiamenti fisiologici, né di spiegarli con la differenza che passa tra stare all’opposizione e stare al governo. Ovvero, con la differenza che passa tra fare propaganda e fare politica.
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Etiopia: Nazioni Unite denunciano stupri etnici, omicidi e detenzioni arbitrarie
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di Redazione
Pagine Esteri, 18 settembre 2023 – Nonostante la fine ufficiale del conflitto civile con la firma nel novembre dell’anno scorso di un accordo di pace, in Etiopia continuano i combattimenti e le violazioni dei diritti umani. A denunciarlo sono stati gli esperti delle Nazioni Unite, secondo i quali il conflitto si sta diffondendo in tutto il paese mettendo a rischio la stabilità regionale.
«Le ostilità in Etiopia sono ora su scala nazionale, con violazioni significative in aumento soprattutto nella regione di Amhara, ma in corso anche in Oromia e altrove» ha affermato in un rapporto la Commissione di esperti sui diritti umani sull’Etiopia. Nel suo rapporto di 21 pagine, la Commissione ha documentato le atrocità di vasta portata perpetrate da tutte le parti in conflitto dal 3 novembre 2020. Queste includono uccisioni di massa, stupri, furti di cibo, distruzione di scuole e strutture mediche, sfollamenti forzati e detenzioni arbitrarie. «Sebbene la firma dell’accordo abbia in gran parte messo a tacere le armi, non ha risolto il conflitto nel nord del Paese, in particolare nel Tigrè, né ha portato ad alcuna pace globale. La situazione in Etiopia rimane estremamente grave», ha affermato il presidente della Commissione, Mohamed Chande Othman, presentando il rapporto.
Secondo il documento, le truppe eritree e i membri delle milizie amhara continuano a commettere gravi violazioni nel Tigrè, tra cui lo stupro sistematico e la violenza sessuale su donne e ragazze, in violazione degli impegni assunti dal governo federale in materia di diritti umani e integrità territoriale.
La Commissione ha inoltre denunciato episodi di arresti, detenzioni e torture di civili da parte delle forze governative in Oromia e sta già ricevendo numerose segnalazioni di violazioni contro i civili nella regione di Amhara dopo la proclamazione dello stato di emergenza, nell’agosto scorso. «Particolarmente preoccupante è lo stupro contro donne e ragazze da parte delle forze eritree nel Tigrè» ha denunciato la commissaria Radhika Coomaraswamy.
«La continua presenza di truppe eritree in Etiopia è un chiaro segno non solo di una radicata politica di impunità, ma anche del continuo sostegno e tolleranza di tali violazioni da parte del governo federale», ha aggiunto. «Intere famiglie sono state uccise, parenti costretti ad assistere a crimini orribili contro i loro cari, mentre intere comunità sono state sfollate o espulse dalle loro case; molti hanno troppa paura di tornare, altri non sono in grado di farlo» ha concluso Coomaraswamy.
All’inizio di settembre decine di civili sarebbero stati uccisi dall’esercito etiope nella regione di Amara, nel nord del paese, nel corso di violenti scontri con il gruppo paramilitare Fano. Lo hanno raccontato diversi testimoni all’agenzia di stampa Reuters e al giornale inglese Guardian. Le uccisioni sarebbero avvenute nella città di Majete, dove domenica 3 settembre alcuni membri del gruppo Fano avrebbero compiuto un attacco armato contro i militari. Gli scontri sarebbero durati poche ore, e in seguito l’esercito avrebbe perquisito le case della città alla ricerca dei miliziani del gruppo Fano. Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, nel corso delle perquisizioni l’esercito avrebbe ucciso decine di civili, tra cui anche bambini. – Pagine Esteri
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Tutto pronto per #TuttiAScuola! Come sempre le scuole saranno protagoniste e animeranno la cerimonia assieme a tanti ospiti.
Vi aspettiamo tra poco in diretta dall’Istituto Tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì!
▶️ https://youtube.
Ministero dell'Istruzione
Tutto pronto per #TuttiAScuola! Come sempre le scuole saranno protagoniste e animeranno la cerimonia assieme a tanti ospiti. Vi aspettiamo tra poco in diretta dall’Istituto Tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì! ▶️ https://youtube.Telegram
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
🔸#TuttiAScuola, a Forlì l'inaugurazione del nuovo anno scolastico. L’evento è in diretta, dalle 16.
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Oggi saremo a Forlì per #TuttiAScuola, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024.
Si parlerà di attualità, lavoro, salute, sport, scuole italiane all’estero, storie di riscatto sociale.
Ministero dell'Istruzione
Oggi saremo a Forlì per #TuttiAScuola, la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024. Si parlerà di attualità, lavoro, salute, sport, scuole italiane all’estero, storie di riscatto sociale.Telegram
Una critica femminista al regolamento CHATCONTROL. La politica digitale femminista si interroga criticamente se l’uso delle tecnologie paternalistiche.
«...la non negoziabilità dei diritti fondamentali fa parte di una prospettiva di politica digitale femminista. Il diritto alla privacy e il diritto alla protezione contro la violenza non dovrebbero essere contrapposti. Sono tutti essenziali per la partecipazione sociale e democratica di tutti, in particolare dei gruppi sottorappresentati e, non ultimi, dei bambini e degli adolescenti.
Le proposte politiche devono essere sottoposte a una valutazione dell’impatto contestuale e sociale in modo che l’uso delle tecnologie prescritto dalla legge non oscuri i problemi esistenti o addirittura crei nuove sfide. Il passato dimostra che tali valutazioni d’impatto di solito coprono solo il livello giuridico o tecnico. Tuttavia, per creare soluzioni davvero sostenibili ed eticamente responsabili, è necessario includere anche fattori civili ed economici. Anche la realizzazione tecnica deve essere accompagnata criticamente e analizzata iterativamente. Perché non è chiaro quali soluzioni si stiano sviluppando riguardo alle normative aperte alla tecnologia. È quindi ancora più importante che il legislatore sia responsabile della creazione di una base che stabilisca una linea rossa chiara per le tecnologie altamente problematiche dal punto di vista etico e giuridico.
Il regolamento CSA mostra la complessità del rapporto tra problemi sociali e potenziali soluzioni digitali e quanto rapidamente il tecnosoluzionismo possa portare a conseguenze negative indesiderate. È responsabilità dei legislatori svelare tali complessità e sviluppare approcci risolutivi personalizzati e convenienti che riducano al minimo gli impatti negativi.»
#laFLEalMassimo – Episodio 101: Affitti Brevi e Centri Storici in via di Estinzione
Apro l’episodio consigliando a tutti il film 20 days in Mariupol: per quanto alcune immagini siano molto forti è importante capire perché questa battaglia ha bisogno del supporto di ognuno di noi.
Venendo alle questioni del nostro paese sembrerebbe che i centri storici delle città italiane vengano percepiti come animali in via di estinzione o creature viventi da proteggere con le assurde leggi sugli affitti brevi.
Fermiamoci un attimo a pensare: a chi fa danno se uno affitta casa sua per una notte sola? Quanto sono credibili queste controfattuali elucubrazioni sulla iper-gentrificazione dei centri storici che diventano come dei parchi divertimento? Ma soprattutto, se anche fosse a chi fa danno se centro urbano evolve naturalmente da luogo di residenza a museo a disposizione di visitatori paganti?
Una volta costruivamo le città in luoghi poco accessibili e facilmente difendibili dalle invasioni, oggi preferiamo abitare in posti che siano decentemente collegati col resto del mondo, a chi interessa tutelare il castello scomodo dove non vuole abitare più nessuno?
Le culture e i bisogni delle persone cambiano e anche lo smartworking sta svuotando parzialmente centri direzionali a beneficio di periferie più comode e sostenibili, perché intervenire sui contratti di affitto redatti tra adulti consenzienti nel rispetto delle leggi?
Io credo che la libertà di ciascuno di disporre delle cose proprie sia più importante degli interessi di minoranza di residenti ricchi che non vuole turisti intorno e i politici che la pensano diversamente dovrebbero spiegarci perché l’ingerenza che loro propongono dovrebbe corrispondere con gli interessi della collettività
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Il neofeudalesimo digitale
Il medioevo viene spesso chiamato in causa per indicare un periodo buio, brutale, senza libertà, in cui le masse erano alla mercé di pochi signori e sovrani che si contendevano terre e risorse.
La vita, dicono, non doveva essere granché. Fortunatamente, oggi siamo molto più civilizzati.
Abbiamo scoperto la democrazia rappresentativa, scacciato i vili monarchi che ci affliggevano, eliminato la piaga della servitù della gleba e dimenticato i pittoreschi ordini cavallereschi, coi loro giuramenti di fedeltà ai sovrani. Ma è davvero così?
La mia impressione è che la democrazia rappresentativa e la proliferazione di strampalate idee di giustizia ed equità sociale abbiano invero creato i presupposti per la reviviscenza di un neofeudalesimo digitale globale.
All’apice della nuova piramide feudale abbiamo certamente una piccola ma poderosa elite di persone con tanti soldi e potere che usano strumenti sovranazionali conosciuti e sconosciuti per esercitare e manifestare la loro volontà.
Tra questi troviamo prima di tutto il Fondo Monetario Internazionale (IMF), strumento finanziario delle Nazioni Unite e di ultima istanza per gran parte del mondo. Poi ci sono le banche centrali, come la Federal Reserve Bank o la Banca Centrale Europea.
Infine, non bisogna dimenticare enti sovranazionali amministrativi come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le già citate Nazioni Unite (ONU) o il semisconosciuto Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (FATF), che però ha un enorme impatto sulle nostre vite. E come dimenticare poi la nostra beneamata Unione Europea e il think-tank globalista che è il World Economic Forum?
L’insieme di persone e strutture sovranazionali compone quello che oggi potremmo definire come la testa dell’impero.
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Cavo Dragone nuovo presidente del Comitato militare Nato. Tutte le sfide
Sarà l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone a prendere il posto dell’ammiraglio olandese Rob Bauer nel ruolo di presidente del Comitato militare della Nato, l’organizzazione che riunisce i capi di Stato maggiore della Difesa di tutti i Paesi alleati. In questa veste, l’ufficiale italiano sarà responsabile delle attività delle strutture militari della Nato. Il Comitato militare Nato, infatti, dirige le operazioni condotte dalle forze Alleate (attraverso l’Allied command operations), e ne redige le dottrine operative, logistiche e addestrative (grazie all’Allied command transformation).
La nomina
Per l’Italia, la nomina di Cavo Dragone rappresenta un passo importante e il segnale di un riconoscimento al ruolo che il nostro Paese svolge all’interno della Nato. L’Italia è tradizionalmente uno dei principali contributori militari della Nato, sia in termini di truppe sia di mezzi. La presenza di una figura come Cavo Dragone in una posizione apicale come appunto quella di presidente del Comitato militare potrebbe aiutare il nostro Paese nell’avanzare le proprie posizioni all’interno dell’Alleanza, accrescendone al contempo il peso specifico nelle decisioni. Il risultato è anche frutto del sostegno che la candidatura di Cavo Dragone al ruolo di presidente del Comitato militare Nato sia stata sostenuta in pieno dal governo, con l’ufficializzazione del supporto a maggio da parte del ministro degli Esteri Antonio Tajani, seguita al passo indietro di Mario Draghi al ruolo di successore di Jens Stoltenberg.
Curriculum
L’ammiraglio ha riscosso negli ultimi anni un apprezzamento trasversale e internazionale, sopratutto negli Usa. Ad aprile si è recato a Washington, dove ha incontrato i vertici del Pentagono e dove è stato intervistato dall’autorevole think tank Atlantic Council. Classe 1957, piemontese, pilota e paracadutista, Cavo Dragone è da ottobre 2021 capo di Stato maggiore della Difesa, e dovrebbe terminare il mandato a novembre 2024. Prima, dal giugno 2019, è stato capo di Stato maggiore della Marina militare. Dal 2016, ha guidato il Comando operativo di vertice interforze (l’attuale Covi), lo strumento attraverso cui la Difesa esercita il comando operativo delle Forze schierate in teatro per missioni o operazioni in tutto il globo.
Profilo operativo
L’ammiraglio Cavo Dragone vanta tra l’altro un profilo altamente operativo, che lo ha visto comandare le Forze aeree della Marina e il Raggruppamento subacquei e incursori. Gli incarichi di vertice sono stati preceduti da due anni alla guida Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali (Cofs) e dal comando triennale dell’Accademia navale. Nei primi anni 2000 è stato inoltre per un biennio al comando della portaerei Garibaldi.
Le sfide
Ora Cavo Dragone avrà il compito delicato di presidente del Comitato militare della Nato, e dunque di responsabile delle o priorità strategiche per la Difesa alleata e del mantenimento di un adeguato ed efficiente livello di prontezza delle forze del Patto. Il tutto in uno scenario di sicurezza globale sempre più instabile, a partire dall’Ucraina, che avrà ancora bisogno del sostegno degli alleati. Altro dossier cruciale sarà il livello di produzione di munizioni e sistemi d’arma nello spazio transatlantico, giudicato attualmente insufficiente a garantire la difesa europea e nordamericana. Le priorità attuali della Nato, infatti, come registrato dallo stesso Comitato militare, sono gli investimenti nella Difesa (come per esempio l’obiettivo per gli alleati di assegnare al budget militare almeno il 2% del proprio Pil nazionale), l’aumento della produzione di armi e munizioni e infine la trasformazione della Nato affinché sia sempre più pronta per l’era digitale e delle operazioni multidominio.
Privatocrazia sanitaria, in Italia il 60% dei fondi per la salute pubblica finisce ai privati. Il monito di Nicoletta Dentico | AFV
"La situazione ha raggiunto livelli più che allarmanti: almeno il 60% dei fondi pubblici finisce in mano ai privati, in particolare per l’acquisto di servizi medici e farmacologici; più del 50% delle istituzioni sanitarie che si occupano di malattie croniche sono in mano ai privati, così come lo sono più dell’80% delle istituzioni di assistenza sanitaria residenziale. I tagli della prossima legge di bilancio assecondano questa metastasi.”
Lunedì 18 settembre si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024!
L’Istituto tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì ospiterà la XXIII edizione dell’evento #TuttiAScuola.
Ministero dell'Istruzione
Lunedì 18 settembre si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2023/2024! L’Istituto tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì ospiterà la XXIII edizione dell’evento #TuttiAScuola.Telegram
New EU-US data transfer deal also faces criticism in Germany
French lawmaker Philippe Latombe's latest lawsuit at the EU's top court, which could derail the new EU-US data transfer deal, has found support in Germany, where the two-month-old agreement is already facing widespread criticism.
Lisa Beat and the Liars - Sheena Is A Beat Rocker
Fate vostro questo disco e suonatelo quando - disgraziatamente - cambieranno l'ora, farà freddo ed alle cinque del pomeriggio sarà buio, chissà forse potrebbe farvi tornare ai fasti dell'estate o quantomeno mettervi allegria facendovi intravvedere un raggio di sole. @Musica Agorà
iyezine.com/lisa-beat-and-the-…
Lisa Beat and the Liars - Sheena Is A Beat Rocker 2023
Per loro fortuna queste caratteristiche non mancano a Lisa e i suoi Liars che, nei tre pezzi che compongono questo sfizioso singolo, danno sfoggio di quella fantasia che necessita per confrontarsi con dei veri e propri classicissimi.In Your Eyes ezine
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Come le app mobili condividono illegalmente i vostri dati personali Alcune app mobili condividono i vostri dati personali subito dopo l'apertura. Questo non è conforme alle leggi sulla privacy dell'UE
Podcast Punk !
The Saint and allkillersnofillers present: The Adventure with the Saint episodi n°44 Judith Il miglior podcast rocknroll del globo terracqueo !!!! @Musica Agorà
iyezine.com/the-saint-and-allk…
The Saint and allkillersnofillers present: The Adventure with the Saint episodi n°44 Judith
The Saint and allkillersnofillers present: The Adventure with the Saint episodi n°44 Judith Il miglior podcast rocknroll del globo terracqueo !!!!In Your Eyes ezine
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Privacy e riconoscimento facciale; con iBorderCTRL si comincia ovviamente dai migranti e non finirà bene: «La macchina della verità alle frontiere dell'Europa è stata un assegno in bianco»
«Mentre assegnano 4,5 milioni di euro del programma di ricerca Horizon 2020 a iBorderCTRL, una sorta di macchina della verità da usare alle frontiere, gli esperti della Commissione europea sanno già che questa tecnologia di analisi dei micro-movimenti del volto e di identificazione delle bugie, una sorta di Lie to me, la serie tv con Tim Roth, in versione algoritmo, potrà porre dei grossi problemi. Tanto che nello stesso documento con cui finanziano il progetto, datato 18 gennaio 2016, scrivono che “la proposta si affida pesantemente a un sistema automatico di rilevazione delle bugie, che pone una serie di rischi che non sono adeguatamente affrontati”.»
L'articolo di Luca #Zorloni prosegue qui su Wired Italia
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Il deputato francese Philippe Latombe ha annunciato giovedì scorso di voler impugnare davanti al Tribunale della UE il #DataPrivacyFramework
”Il testo risultante da questi negoziati viola la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, a causa delle insufficienti garanzie di rispetto della vita privata e familiare in relazione alla raccolta massiva di dati personali, e il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)”, ha scritto Latombe, membro del partito alleato del Presidente Emmanuel Macron, , nella sua dichiarazione.Latombe ha presentato due ricorsi, ha dichiarato a POLITICO: uno per sospendere immediatamente l’accordo e un altro sul contenuto del testo.Oltre alle preoccupazioni per la sorveglianza di massa degli Stati Uniti, il Data Privacy Framework è stato notificato ai Paesi dell’UE solo in inglese e non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il che potrebbe non rispettare le regole procedurali, ha sostenuto Latombe. Latombe ha informato il governo francese e l’autorità per la protezione dei dati CNIL della sua contestazione.
French lawmaker challenges transatlantic data deal before EU court
MP Philippe Latombe launches the latest round of legal fighting.Laura Kayali (POLITICO)
The Privacy Post reshared this.
Per garantire il futuro dell'istanza social.linux.pizza, si è deciso di potenziarla tra il 19 e il 21 settembre
"Ci saranno un paio d'ore di inattività, ma tutto il contenuto sarà intatto e i tuoi account non saranno interessati"
Per dubbi o richieste di informazioni, contatta @:debian: 𝚜𝚎𝚕𝚎𝚊 :fedora:
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CALL: EMERGENCY OF BEAUTY
mail art Project: Emergency of Beauty, a tribute to True Love This is an emergency call! We need more beauty here and now.
Il governo inglese ammette che la clausola spia non può essere utilizzata in modo sicuro
Open Rights Group si è espresso in merito a un rapporto secondo cui il governo di Londra ha ammesso che non utilizzerà i poteri per scansionare i messaggi privati finché non sarà “tecnicamente fattibile” farlo
Government admits Spy Clause can’t be used safely
Open Rights Group has responded to a report that the Government has conceded that it will not use powers to scan private messages until it is “technically feasible” to do so.Open Rights Group
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Panoramax, un'alternativa libera a Google Street View per foto-cartografare il territorio.
Cos'è #Panoramax? Il post di @CapitaineMoustache 🗺️⭕️ ce lo spiega!
È come Google Street View ma gratis!
Le foto sono fornite dalla community, ospitata su diverse istanze (come Mastodon), disponibili con licenza CC-BY-SA 4.0 e scaricabili a piena risoluzione (vedi ultima immagine)!
È ancora in beta, ma i primi mattoncini ci sono già, puoi già consultare le foto, visualizzarle su una mappa, contribuire caricando le tue foto tramite l'interfaccia web!
Questo è MEGA utile per la mappatura su #OpenStreetMap ! Con queste foto potrai scoprire velocemente nomi di percorsi, indirizzi, attrezzature di emergenza, negozi, limiti di velocità, infrastrutture ciclistiche, insomma è oro! E salta, colpisce poi tutte le app che utilizzano OpenStreetMap, come OsmAnd (vedi foto).
Con poca attrezzatura (un semplice smartphone o una fotocamera GoPro per esempio), chiunque può fotografare e poi mappare un'intera città, soprattutto dove i servizi commerciali non passano mai, tipo "basse densità" o.... dove non passano le auto!
Attualmente esistono due organismi Panoramax:
- Il National Geographic Institute (IGN)
- L'Associazione OpenStreetMap Francia
Grazie a @nilocram per la segnalazione
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Grandi Poliverso e Nilocram! 🤩
Ne avevo già parlato qui e qui ma effettivamente mancava un post dedicato!
L'unica cosa che non mi è al 100% chiara è come contribuire da smartphone....manca l'app dedicata e non so se esista una funzione della fotocamera per cui si possano scattare immagini ogni x secondi ad es. per 1 ora. Oltre al fatto che su smartphone con GPlay l'attivazione del gps per la fotocamera obbliga ad attivare la localizzazione precisa (anche tramite reti wifi vicine e altro)
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dove scrivono che è prevista la federazione tra istanze!
I diritti LGBTQ+ sono stati SEMPRE legati alla privacy, mentre la violazione della privacy è stata spesso utilizzata per opprimere le persone LGBTQ+ criminalizzandole in base ai propri comportamenti
Una delle osservazioni che ci è stata fatta già ai tempi del primo Privacy Pride del 13 novembre 2021 è la natura del nome "Pride".
Questo nome infatti non vuole soltanto richiamare il principio su cui si basa quest'iniziativa, ossia l'orgogliosa rivendicazione della privacy, un diritto umano che per sua natura è rivendicabile con tanta più difficoltà proprio da parte di quelle persone che ne hanno più bisogno; ma il nome è anche un tributo alle battaglie della comunità LGBTQ+ che hanno compreso che la scelta coraggiosa di occupare gli spazi pubblici per rivendicare la propria esistenza nella società era un passaggio fondamentale per iniziare a dare agibilità pubblica alla rivendicazione dei propri diritti.
Ma il nome Privacy Pride ci ricorda anche che i diritti LGBTQ+ sono sempre stati legati alla privacy e che proprio la violazione della privacy è stata spesso utilizzata per opprimere le persone LGBTQ+ criminalizzandole in base ai propri comportamenti.
Due anni fa FPF e LGBT Tech hanno passato in rassegna tre delle più significative violazioni della privacy che abbiano avuto impatto sulla comunità LGBTQ+ nella storia moderna degli Stati Uniti:
1. Leggi anti-sodomia e privacy sessuale
2. Il "Lavender scare" iniziato negli anni ’50 e l'impatto sulla tutela dell'occupazione
3. L'epidemia di HIV/AIDS e l'importanza della protezione dei dati personali.
Questi esempi, insieme a molti altri, verranno analizzati nel libro bianco di FPF e LGBT Tech "New Decade, New Priorities: A summary of twelve European Data Protection Authorities’ strategic and operational plans for 2020 and beyond".
Le lezioni apprese dal passato sulla #privacy e sulla storia #LGBTQ+ possono e dovrebbero continuare a plasmare le conversazioni di oggi. Ad esempio, durante l’era del COVID, possiamo applicare le lezioni apprese dall’epidemia di HIV/AIDS per esaminare le questioni relative alle divulgazioni mediche richieste per il COVID-19. Mentre contempliamo questioni che vanno dall’implementazione del tracciamento digitale dei contatti alle divulgazioni mediche obbligatorie per le persone che sono risultate positive al test per COVID-19, dobbiamo comprendere che la raccolta di dati medici, almeno per la comunità LGBTQ+, è una questione profondamente radicata nella storia, intrisa di stigma e contrassegnata dalla mancanza di protezione legale.
Oggi, i dispositivi e i servizi connessi consentono ai membri della comunità LGBTQ+ di partecipare in modo più completo alla vita online. I dati riguardanti l'orientamento sessuale, l'identità di genere o i dettagli sulla sua vita sessuale di un individuo possono essere importanti per la fornitura di servizi sociali e sanitari, la sanità pubblica e la ricerca medica. Tuttavia, i dati relativi all’identità di genere, all’orientamento sessuale e alla vita sessuale di un individuo possono essere incredibilmente delicati e critici e la raccolta, l’uso e la condivisione di questi dati possono sollevare rischi e sfide unici per la privacy. Il dibattito sulla privacy dei dati LGBTQ+ devono tenere conto dei danni del passato.
Vedi anche:
1. Gender Identity, Personal Data and Social Networks: An analysis of the categorization of sensitive data from a queer critique
2. Data collection in relation to LGBTI People
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XMPP + SNIKKET: Guida in italiano per installare in self hosting un server Xmpp
Ecco una breve guida sulla pagina #misskey (sì, Misskey mette a disposizione la possibilità di creare delle pagine...) creata da @:misskey: Lorenzo Sintoni
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Paolo Redaelli reshared this.
quoto, il link teoricamente è visibile anche senza un account nel fediverso. Porta direttamente alla pagina, ho provato a refreshare. Fate sapere.
Grazie per l'interesse!
La decisione di Apple di eliminare il suo strumento di scansione fotografica CSAM suscita nuove polemiche (e nuove riflessioni sul pessimo chatcontrol)
Apple ha risposto alla Heat Initiative, delineando le ragioni per cui ha abbandonato lo sviluppo della funzionalità di scansione CSAM di iCloud e si è invece concentrata su una serie di strumenti e risorse sul dispositivo per gli utenti, noti collettivamente come funzionalità di sicurezza della comunicazione. La risposta dell'azienda alla Heat Initiative, che Apple ha condiviso con WIRED questa mattina, offre uno sguardo raro non solo alla sua logica per concentrarsi sulla sicurezza delle comunicazioni, ma alle sue visioni più ampie sulla creazione di meccanismi per eludere le protezioni della privacy degli utenti, come la crittografia, per monitorare dati. Questa posizione è rilevante per il dibattito sulla crittografia più in generale, soprattutto perché paesi come il Regno Unito valutano l’approvazione di leggi che imporrebbero alle aziende tecnologiche di essere in grado di accedere ai dati degli utenti per conformarsi alle richieste delle forze dell’ordine.
"Il materiale pedopornografico è ripugnante e ci impegniamo a spezzare la catena di coercizione e influenza che rende i bambini suscettibili ad esso",
ha scritto Erik Neuenschwander, direttore della privacy degli utenti e della sicurezza dei bambini di Apple, nella risposta dell'azienda a Heat Initiative. Ha aggiunto, tuttavia, che dopo aver collaborato con una serie di ricercatori sulla privacy e sulla sicurezza, gruppi per i diritti digitali e sostenitori della sicurezza dei bambini, la società ha concluso che non poteva procedere con lo sviluppo di un meccanismo di scansione CSAM, nemmeno uno costruito appositamente per preservare la #privacy. .
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𝚜𝚎𝚕𝚎𝚊
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •I dont speak italian, sorry.
@fediverso
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
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