Stato emergenza fino a 31 dicembre!
Stato emergenza fino a 31 dicembre per Ucraina
La misura rivolta ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionaleAdnkronos
MBE doesn't like this.
Anonymous, Hacking, Hacktivism
Anonymous non Γ¨ una persona o un gruppo, anonymous Γ¨ chiunque si riconosca in unβidea di giustizia da realizzare in maniera collettiva.
Anonymous Γ¨ un logo, un meme, unβidea e per questo nessuno lo potrΓ mai fermare.
Lo ricordo perchΓ© dopo il mio pezzo su Repubblica, altri ne stanno parlando in maniera non sempre precisa.
In questa mia intervista del 2016 su hacking, hacker e Anonymous racconto quello che cβΓ¨ da sapere su Anonymous, anche della sua trasformazione che vediamo oggi.
Con unβavvertenza: siccome tutti possono essere Anonymous, anche le agenzie di #intelligence e gli eserciti possono indossare la sua maschera.
Buona visione
like this
reshared this
Privacy Daily β 28 febbraio 2022
Protezione dei dati e regolamento antiriciclaggio dellβUE
Nel luglio 2021, la Commissione europea ha introdotto una potenziale autoritΓ e regolamentazione antiriciclaggio. La studiosa Fulbright-Schuman Michelle Frasher esamina le raccomandazioni emesse dal Garante europeo della protezione dei dati sulle proposte antiriciclaggio della Commissione. Sebbene molte delle raccomandazioni. Frasher riassume gli aspetti del parere del GEPD che pongono sfide allβAMLR ( Anti-money laundering and countering the financing of terrorism) compresi i registri dei titolari effettivi e le unitΓ di informazione finanziaria. Lβ analisi su www.iapp.org.
iapp.org/news/a/the-eus-anti-mβ¦
Adams punta sullβespansione della controversa tecnologia di sorveglianza della polizia
I gruppi per i diritti civili hanno messo in dubbio la sua costituzionalitΓ . I legislatori statali ne stanno studiando lβefficacia. San Francisco lo ha dichiarato antitetico alla democrazia. Ma il sindaco di New York abbraccia pienamente lβuso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte della polizia che si sta sviluppando in modo crescente e sempre piΓΉ controverso.
politico.com/news/2022/02/08/aβ¦
La Rete Γ¨ di tutti. Prima dellβinnovazione vengono le persone. Prima dellβefficienza, i diritti. Prima della tecnica, la democrazia
Valigia Blu ha lanciato un ciclo di incontri intitolato La Rete Γ¨ di tutti
Il primo: Per una intelligenza artificiale democratica e femminista (VIDEO; podcast qui) Il secondo: Ma lβintelligenza artificiale fa bene al pianeta? (podcast qua)
valigiablu.it/rete-futuro-tecnβ¦
La Caronna- The Dirty Ass 2022
iyezine.com/la-caronna-the-dirβ¦
Una chitarra, che dal Garage Rock si tuffa in un Surf per poi riemergere, di nuovo, nel Garage, ci parla di un certo βJazintoβ; lo fa a mezzo di una voce allucinata, in cui lβidioma ispanico dona un che scanzonato.
LβUcraina, la Russia e tutti noi. Venti di guerra, tempeste comunicative Oggi un nuovo Eschilo potrebbe anche legittimamente scrivere: βLa prima micidiale arma che puΓ² generare ma anche mettere fine a una guerra Γ¨ la reputazioneβ
Stefano Rolando / Insegna Comunicazione pubblica e politica allβUniversitΓ Iulm di Milano (L'Indro)
Cambiamento Climatico!
#Clima #ambiente
Ipcc: il cambiamento climatico minaccia il Pianeta e le nostre vite
Il monito degli scienziati nel nuovo rapporto: 'Le mezze misure non sono piΓΉ un'opzione'. Sulla strada delle conseguenze 'irreversibili'.Adnkronos
Nizza, Alpi Marittime: tra il 1929 ed il 1930 il caso dell'antifascista italiano Cassani
Uno dei casi maggiormente documentati per questo periodo Γ¨ quello di Giovanni Antonio Cassani, oggetto di una richiesta di estradizione avanzata dallβItalia nel 1929. La Francia decise di rifiutarla, poichΓ© considerava i crimini per i quali era stato condannato il Cassani di natura politica [...] In un rapporto del mese di dicembre del medesimo anno il Console Generale italiano a Nizza riferiva al Ministero della Giustizia che la Lega dei Diritti dellβUomo stava
esercitando una forte pressione sul governo francese affinchΓ© Cassani non fosse
consegnato allβItalia. Il Console rimarcava che il Cassani veniva Β«presentato come un
perseguitato politico del fascismoΒ». Mentre tra i Ministeri ci si occupava della questione, il caso usciva dalla tribuna prettamente istituzionale per raggiungere i mezzi di comunicazione. Il 5 ottobre il giornale Β«Le PopulaireΒ» dava spazio alla notizia nei seguenti termini: "Mussolini rΓ©clame encore lβextradition des proscrits italiens. βContinuant ses poursuites contre les rΓ©fugiΓ©s politiques, le gouvernement italien demande aujourdβhui lβextradition de Jean Cassani". Le autoritΓ italiane non approvavano quanto stava accadendo oltrefrontiera intorno al caso del Β«delinquente Cassani, ricercato dalle autoritΓ italiane per delitto comuneΒ». La Divisione Polizia Politica riportava lβattenzione della Direzione Affari Generali e Riservati sul fatto che la liberazione del detenuto era stata operata grazie allβintervento del deputato Henri Guernut - segretario della Lega francese dei diritti dellβUomo - che Β«sta facendo sforzi sovrumani per salvare dalla giusta estradizione lβassassino di BiagiΒ». Agli occhi della Lega e della societΓ civile ad essa vicina, gli immigrati italiani al centro di tali affaires non erano affatto delinquenti comuni, quanto piuttosto rifugiati politici. Come scriveva Giuseppe Nitti in un articolo pubblicato nel 1930 sui Β«Cahiers de la LigueΒ» era facile che uno straniero, Β«dans son pays soit considΓ©rΓ© comme un criminel politique, tandis quβailleurs il peut etre regardΓ© comme un martyr de la libertΓ© ou dβun idΓ©alΒ».
Costanza Di Ciommo Laurora, Lβasilo politico nelle relazioni franco-italiane. I signori nessuno e lβimpossibile status dellβopposizione italiana allβestero (1920-1986), Tesi di dottorato, UniversitΓ Ca' Foscari Venezia, 2014
José Luis Ballester likes this.
Ernesto Belisario interviene agli Stati Generali dellβInformazione
Il 3 Marzo 2022, presso la Sala Capitolare del Palazzo della Minerva del Senato della Repubblica, Ernesto Belisario interverrΓ agli Stati Generali dellβInformazione sul tema βPNRR e Transizione Digitaleβ.
Lβevento sarΓ trasmesso in diretta sulla WebTV del Senato e sulla piattaforma del Consiglio Nazionale Ingegneri.
L'articolo Ernesto Belisario interviene agli Stati Generali dellβInformazione proviene da E-Lex.
informapirata β reshared this.
Combattenti repubblicani di Spagna
Di Cesare Menarini * e della sua militanza come volontario delle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica Spagnola mi Γ¨ venuto solo casualmente di fare cenno a Sergio, l'anno scorso, mentre mi raccontava di risvolti inediti del Gruppo Partigiano Sbarchi di Vallecrosia.
Sergio che, a suo tempo aveva conosciuto e frequentato pure lui Menarini, non ne conosceva - o non ne ricordava - questa esperienza. Neppure quella di comandante partigiano durante la Resistenza nel Modenese.
A Vallecrosia, dove Menarini aveva abitato in precedenza per breve tempo, mi sembrava avesse ormai stabile dimora un altro combattente di Spagna, Giuseppe Mosca **, di cui, invece, Sergio aveva contezza.
Non rammentavo, tuttavia, che Mosca era tornato a Biella.
Mi viene da dire che io e tanti altri amici e conoscenti non abbiamo onorato come si doveva questi due uomini coraggiosi. Anche se io in quegli anni avevo giΓ trovato citati Mosca e Menarini per la loro partecipazione alla guerra civile di Spagna in libri di Giorgio Amendola e di Luigi Longo.
Posso ora solo tentare di sopperire parzialmente, molto parzialmente, con qualche fotografia e qualche cenno informativo, reperiti sul Web.
E di Menarini ho trovato piΓΉ immagini.
* Menarini Cesare di Pietro e Malagoli Maria, 5/10/1907, CittΓ del Lussemburgo. Autista, comunista. Cittadino italiano nato in Lussemburgo, nel 1915 rientra a San Felice sul Panaro insieme alla famiglia, originaria del Modenese. Il 13 gennaio 1923 espatria con regolare passaporto in Francia, raggiungendo il padre, emigrato per lavoro l'anno precedente. Si stabilisce prima a HomΓ©court, nel dipartimento della Meurthe e Mosella, fino al 1926, poi a Le Plessis-TrΓ©vise, nel dipartimento della Valle della Marna, nella regione dell'Ile-de-France, dove nel 1926 entra nella Federazione giovanile del Partito comunista francese e poco dopo nei Gruppi di lingua italiana del PCF. Nel 1928 si trasferisce a Le Blanc-Mesnil, nel dipartimento della Senna-Saint-Denis, sempre nella regione dell'Ile-de-France, dove svolge un'intensa attivitΓ antifascista tra l'emigrazione italiana fino all'ottobre 1936, quando decide di partire per difendere la Spagna repubblicana e si imbarca dal porto di Marsiglia sulla nave "Ciudad de Barcelonaβ. Sbarcato ad Alicante, raggiunge in treno Albacete, dove Γ¨ arruolato nel battaglione Garibaldi, 1. compagnia, per poi passare alla 2. e alla 3. compagnia. A novembre combatte a Cerro de los Angeles e a Casa de Campo, dove il 20 novembre Γ¨ ferito da una pallottola alla spalla sinistra. Dopo il ricovero negli ospedali di Madrid e di Valencia, nel gennaio 1937 torna al fronte e combatte alla CittΓ Universitaria, a Puente de Segovia, a Carabanchel, ad Arganda, sul Jarama, a Morata de Tajuna e a Guadalajara. Passato alla Brigata Garibaldi, il 31 maggio 1937 Γ¨ promosso sergente e combatte a Huesca, a Brunete e in Catalogna. In seguito Γ¨ al servizio della Delegazione della Brigate Internazionali a Valencia e poi, dal settembre 1937 al giugno 1938, alla Censura militare delle Brigate Internazionali, a Godella, in provincia di Valencia, e a Barcellona, nel quartiere di SarriΓ . Il 10 novembre 1937 Γ¨ promosso tenente e si reca alla base di Quintanar de la Republica, che lascia il 19 novembre per tornare in servizio. Nel febbraio 1938 Γ¨ ferito al lato destro della testa da una scheggia durante un bombardamento aereo su Valencia ed Γ¨ ricoverato all'ospedale militare cittadino. Il 4 aprile 1938 Γ¨ promosso ancora e raggiunge il grado di capitano. In agosto si frattura il piede destro a causa di un bombardamento aereo su Barcellona ed Γ¨ ricoverato in ospedale. Il 20 agosto 1938 esce dalla Spagna per infermitΓ e rientra nella sua abitazione a Le Blanc-Mesnil. Il 24 agosto gli viene tolto il gesso al piede all'ospedale di Versailles. Guarito, riprende il lavoro di operaio edile. Nel 1940 Γ¨ responsabile del Partito comunista per il settore Parigi-Nord (Le Bourget, Le Blanc-Mesnil, Aubervilliers, Drouot, Bobignye e altri comuni) e durante il periodo dell'occupazione tedesca organizza un gruppo antinazista clandestino che distribuisce il bollettino ciclostilato "La Voce degli Italiani" e materiale di propaganda francese. Nel settembre 1940, la sua casa Γ¨ perquisita dalla polizia, ma riesce a sfuggire l'arresto e viene ospitato per alcuni mesi da compagni di partito. Nell'agosto 1941 il Centro estero del Pcd'I lo invia in Italia con materiale di propaganda comunista nascosto in un baule con doppio fondo. Dopo un primo periodo presso dei parenti a Mirandola, il 7 marzo 1942 sposa Anna Polloni e si trasferisce a San Felice, dove lavora nel magazzino per l'ammasso della canapa, da dove diffonde materiale di propaganda comunista. Entrato nella Resistenza con il nome di battaglia "Andrea", Γ¨ commissario politico di brigata della Divisione Modena Armando. Riconosciuto partigiano combattente dal 1 ottobre 1943 al 31 maggio 1945 (dal 1 ottobre 1943 al 24 febbraio 1944 con il grado di sergente maggiore, dal 16 marzo 1944 al 31 maggio 1945 con il grado di maggiore). Dal 1945 al 1948 Γ¨ sindaco di San Felice sul Panaro. Successivamente impiegato comunale all'ufficio delle imposte di consumo, nel 1956 Γ¨ licenziato per attivitΓ sindacale e decide di tornare a lavorare all'estero, in Svizzera, Germania e Francia. Nel 1962 si stabilisce a Sanremo, poi si sposta a Vallecrosia e infine a Ventimiglia, dove muore l'11 aprile 2002.
Eventi a cui ha preso parte [nella guerra civile spagnola]:
Battaglia di Cerro de los angeles (Cerro Rojo)
Battaglia di Casa de campo
Battaglia della CittΓ universitaria di Madrid
Battaglia di Arganda del Rey
Battaglia del Jarama
Battaglia di Morata de TajuΓ±a
Battaglia di Guadalajara
Battaglia di Huesca
Battaglia di Brunete
Annotazioni: Secondo il "Dizionario storico dell'antifascismo modenese", vol. 2: "Biografie", nell'estate 1941 il gruppo antinazista organizzato da Menarini in Francia fu incorporato nel Front National clandestino.
da Istituto Nazionale Ferruccio Parri
** Mosca, Giuseppe
Di Giovanni e di Aurelia Cristianelli. Nato l'11 gennaio 1903 a Cossato, residente a Chiavazza (Biella) fin dall'infanzia, fonditore. Iscrittosi alla Camera del lavoro e successivamente alla gioventù comunista, fu un militante molto attivo. Costretto, dopo ripetuti scontri con i fascisti, alla vita clandestina, il 27 novembre 1927 fu arrestato a Torino con l'accusa di appartenenza al Partito comunista e diffusione di stampa sovversiva nelle fabbriche della città : deferito al Tribunale speciale, fu assolto in istruttoria il 6 luglio 1928 per insufficienza di prove. In seguito resse l'organizzazione del partito nel Biellese. In procinto d'essere arrestato, in seguito alla scoperta di un gruppo clandestino operante nel basso Biellese e nel Vercellese, cui aveva fornito materiale e direttive, nel novembre 1932 riuscì ad espatriare illegalmente in Francia, dove si stabilì a Villeurbanne. Fu iscritto nella "Rubrica di frontiera". Nel marzo 1934, in seguito ad indagini dell'Ovra che portarono all'arresto, in Piemonte e Lombardia, di ventisei comunisti, tra cui alcuni biellesi, fu denunciato al Tribunale speciale, in stato di latitanza, per attività comunista. Il 19 novembre 1936 si arruolò nel battaglione "Garibaldi". Combatté a Boadilla del Monte, Mirabueno, Arganda, Guadalajara, dove rimase ferito. Rientrato nella formazione, nel frattempo trasformatasi in brigata, fu inquadrato nella 2a compagnia del 2o battaglione, con il grado di sergente. Combatté ancora a Huesca, Brunete, Farlete, Belchite, Fuentes de Ebro, Caspe e, promosso tenente nell'aprile del 1938, in Estremadura e sul fronte dell'Ebro. Tornato in Francia nel febbraio del 1939, fu internato a Saint Cyprien, Gurs e Vernet d'Ariège. Rimpatriato il 23 settembre 1941 e tradotto, in stato di arresto, a Vercelli, il 19 novembre fu condannato a cinque anni di confino. Inviato a Ventotene (Lt), fu liberato dopo la caduta del fascismo. Partecipò alla Resistenza nella brigata Sap biellese "Graziola" come commissario di battaglione. Riportò una ferita. Dopo la Liberazione svolse attività sindacale nella Fiom e politica nella Federazione comunista di Biella. Morì il 18 luglio 1992 a Biella.
Fonti: Acs, Cpc, fascicolo personale; Acs, Confinati politici, fascicolo personale; Acs, Ps aaggrr, cat. K1b-45; Apci, I comunisti italiani nella guerra di Spagna, b. 7, vari elenchi; Anello Poma, Antifascisti piemontesi...; Quaderno Aicvas n. 7. Biografato anche nell'Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza e citato anche in: I comunisti biellesi nella lotta contro il fascismo; Giacomo Calandrone, La Spagna brucia; La Resistenza nel Biellese; Quaderno Aicvas n. 2; Quaderno Aicvas n. 3; 60 anni di vita della Federazione biellese e valsesiana del Pci... Si veda inoltre Autobiografia di una guerra civile.
da Istituto per la storia della Resistenza e della societΓ contemporanea nelle province di Biella e Vercelli
Adriano Maini
José Luis Ballester likes this.
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Manifestazioni contro la Guerra!
I seimila russi arrestati per le proteste contro la guerra in Ucraina
Gli agenti in assetto anti sommossa hanno trascinato via anziani, donne, ragazzi in decine di cittΓ russe, nel corso delle manifestazioni di...Redazione (Today)
Forse non tutti sanno che da pochi mesi esiste un #socialnetwork fresco fresco, disponibile in lingua italiana, sviluppato su software libero e dotato di funzionalitΓ di scrittura e formattazione migliori rispetto a quelli facebook ma senza #fakenews #paroleostili e #buongiornissimi.
E soprattutto, si tratta di un social network giΓ collegato con altri milioni di utenti che hanno scelto il #fediverso...
Qualcuno l'ha giΓ provato?
like this
reshared this
Friendica è una delle piattaforme sw che compongono il #Fediverso. Ogni piattaforma può avere un numero qualsiasi di istanze indipendenti, che anche un singolo utente può decidere di configurare, così da avere nella propria piena disponibilità tutti i propri dati di accesso.
Gli utenti che non sono in condizione di configurare una istanza possono scegliere l'istanza in cui registrarsi e a chi affidare i propri dati.
Naturalmente, Γ¨ possibile che un'istanza interrompa i suoi servizi. Tuttavia, gli utenti possono esportare i propri dati in qualsiasi momento. Questo Γ¨ molto rassicurante, anche nel caso in cui qualcuno non sia soddisfatto di un'istanza del Fediverso e voglia trasferirsi in un'altra.
In #friendica Γ¨ possibile farlo da qui:
indirizzodellistanza/settings/userexport
like this
reshared this
Il mese scorso, D'Souza ha contribuito a creare un sito di estrema destra che ha giΓ piΓΉ coinvolgimento su Facebook rispetto al #WashingtonPost
#Suo genero ha creato una rete sintetica di pagine Facebook per manipolare l'algoritmo
#Facebook sta permettendo loro di farla franca
Il rischio Γ¨ che il mito continui a lungo ad imprimere il suo segno - non importa se in chiave positiva o negativa - sulla memoria pubblica del Sessantotto
Il 1968 come oggetto storiografico Γ¨ ben lontano dall'aver acquisito contorni condivisi nel panorama scientifico della ricostruzione storica. Probabilmente la fortuna di un'espressione tanto precisa quanto generica nasconde in parte - inquadrando nella cifra '1968' un coacervo di eventi anche profondamente diversi - le difficoltΓ della storiografia di fronte ai nodi e alle contraddizioni di una memoria pubblica di quegli stessi eventi.
Risolvendo la pluralitΓ di problemi posti da quella crisi attraverso un artificio che sembra essere in grado di evocare un 'oggetto storico univoco'. Un momento storico che appare racchiuso e delimitabile solo attraverso la sua connotazione cronologica piΓΉ evidente, insomma, ma che sembra altrimenti privo di confini e connotati riconosciuti.
Questo approccio colpisce in modo particolare l'abbondante produzione memorialistica, anche a ben quaranta anni di distanza dai fatti.
In questo senso l'uso pubblico della memoria ha certamente contribuito a questa cristallizzazione: le celebrazioni decennali dei movimenti studenteschi del 1968 hanno di volta in volta rievocato un frangente storico che si dimostra ancora capace di canalizzare interesse da parte dell'opinione pubblica, in effetti.
Ma questo discorso pubblico sembra essere veicolato, prevalentemente, attraverso ricostruzioni incapaci di appianare e descrivere quei contorni soggettivi che solitamente vengono associati alla cifra '68'.
Due fattori contribuiscono in particolare al successo di questa distorta prospettiva, in chiave di rappresentazione pubblica del Sessantotto.
Da una parte 'l'anno degli studenti' <1 viene ancora utilizzato nelle polemiche politico-ideologiche del presente come icona e simbolo di una crisi piΓΉ generale, una rottura degli equilibri che a partire dalla fine degli anni sessanta avrebbe portato alla ridefinizione di alcuni importanti parametri delle culture politiche nazionali di appartenenza, agendo come innesco e catalizzatore di processi di lunga durata capaci di incidere effettivamente - molto spesso in accezione negativa - sulle attuali societΓ politiche.
"[...] Nel dibattito pubblico il '68 Γ¨ ormai diventato qualcosa di altro e di oltre rispetto all'esperienza storicamente identificabile riguardo a quell'anno. CiΓ² che colpisce Γ¨ la sua sempre piΓΉ radicale trasformazione in un luogo
discorsivo su cui costruire legittimitΓ e autorevolezze presenti, su cui fondare distinzioni e separazioni. [...] In Italia, e non solo, il '68 Γ¨ ormai matrice di tutte le nequizie contemporanee: relativismo intellettuale e morale, cinismo, culto del denaro, crisi della cultura e dell'identitΓ occidentale, politicismo privo di finalitΓ e contenuti. Da Nicolas Sarkozy che lo giudica responsabile dei malesseri economici e sociali contemporanei perchΓ© origine di un
lassismo svincolato da morale e merito, a Giorgio Napolitano che gli attribuisce schematismi e radicalismi ormai da superare, per arrivare a papa Ratzinger, che lo considera l'inizio della crisi identitaria occidentale, causata dall'aver criticato l'esperienza storica del cristianesimo aprendo quindi leporte a un cinismo iscritto nel relativismo morale piΓΉ assoluto." <2
D'altra parte la stessa memorialistica sembra voler confermare la valenza iconica del Sessantotto attraverso quelle pubblicazioni che, prodotte da protagonisti e comparse di allora, tendono naturalmente a sovraccaricare di significati quello scorcio storico-esistenziale. La produzione memorialistica sul quel periodo non Γ¨ certo avara e sicuramente si compone di contributi non privi di qualche interesse, anche dal punto di vista storiografico. Non di meno sembra evidente il ricorso a categorie di analisi che sussumono insieme gli aspetti mitopoietici della narrazione con gli intenti evidentemente interpretativi (e molto spesso politici e politico-ideologici) del racconto stesso.
Per quanto questo aspetto sia del tutto naturale, trattandosi di memorialistica, appare necessario sottolineare quanto la dimensione incredibilmente plurale delle memorie sul Sessantotto non sfugga in nessun caso - nemmeno nei tentativi
piΓΉ riusciti - dalla tentazione di ipostatizzare e dilatare gli eventi di allora a beneficio di processi e avvenimenti immediatamente precedenti o successivi a quel famigerato, quanto indeterminato, 'anno degli studenti'. Nelle memorie soggettive dei protagonisti la cifra '1968' sembra esser capace di travalicare i rigidi confini cronologici imposti dal calendario per fluire indistintamente attraverso i tempi lunghi dell'esperienza e della memoria personale, caricandosi anche in questo caso di una valenza storico-simbolica che funga da grimaldello per un confronto attivo con il presente, e inserire dunque il narratore - al di lΓ della valenza soggettiva di questi racconti - nel dibattito politico contemporaneo.
In poche parole tanto la pubblicistica quanto la memorialistica hanno contribuito alla costruzione di quel 'mito' che rappresenta uno dei primi problemi per chiunque abbia intenzione di rivolgersi storicamente al Sessantotto: espresso attraverso celebrazioni o denigrazioni pubbliche, questo mito sopravvive e si alimenta nel corso delle ricorrenze decennali. Rendendo sempre piΓΉ evidente, a mio avviso, la necessitΓ di una sua pronta decostruzione, se non sul piano della memoria pubblica o soggettiva almeno sul fronte della ricerca propriamente storica.
Così viene posto il problema ancora nella recentissima ricostruzione di Marica Tolomelli (2008): "Nel corso delle mie esperienze di insegnamento universitario ho potuto constatare un grande interesse da parte degli studenti per i movimenti collettivi degli anni sessanta e settanta, e per il Sessantotto in maniera particolare. Un interesse che tuttavia solo raramente consente loro di pervenire a una comprensione approfondita e sufficientemente nitida di ciò che gli storici e la ricerca sociale intendono con la cifra Sessantotto. Molto più spesso il livello di comprensione non oltrepassa una visione del tutto vaga e approssimativa del movimento, il quale viene colto essenzialmente nelle sue caratteristiche di fluidità o inafferrabilità , o come una sorta di black box in cui confluisce tutto ciò che è associabile agli anni sessanta: la baby-boom generation, la musica beat,i capelloni, la controcultura, la contraccezione, la
protesta, la rivoluzione, l'antiautoritarismo, la guerra del Vietnam, l'antimperialismo ecc. Una successione di idee costruita più su libere associazioni e luoghi comuni piuttosto che su un ragionamento informato, consapevole, preciso e differenziato. Un livello così insoddisfacente di comprensione [...] non dipende unicamente dallo scarso background di conoscenze storiche con cui gli studenti mediamente giungono all'università o dalla loro scarsa applicazione. Il problema esiste anche sul piano della trasmissione del sapere storico." [3
Come se la frattura generazionale messa in scena dal Sessantotto sia destinata a ripercuotersi disgraziatamente sui produttori e sui fruitori dell'attuale ragionamento storico su quello stesso evento.
"La storiografia italiana sul Sessantotto risulta scritta ancora prevalentemente dai testimoni o protagonisti di allora, i quali, pur se con ammirevoli sforzi di approccio scientifico, difficilmente riescono a porsi in maniera
completamente esterna all'oggetto dei loro studi. Ma anche nei casi di distanza critica e rigore scientifico brillantemente riusciti, si ha l'impressione che esista anche un problema di crescente scarto culturale fra gli autori e la
fascia più giovane dei lettori. Mentre i primi si muovono con grande disinvoltura tra la nascita di subculture e controculture, le prime manifestazioni contro la guerra del Vietnam, le occupazioni delle università , gli slogan contro l'autoritarismo accademico, l'organizzazione di controcorsi e le quotidiane attività di assemblee, commissioni, redazione di volantini e striscioni ecc., i secondi rimangono spesso disorientati e confusi di fronte a scenari così effervescenti e complessi, con grandi difficoltà di comprensione profonda dei nessi esistenti tra i diversi fenomeni." <4
A mio avviso Γ¨ impossibile eludere le preoccupazioni di Tolomelli: uno dei motivi che mi ha spinto verso l'indagine del Sessantotto italiano risiede proprio nella constatazione di quello iato descritto nelle sue note, e in questo senso non posso che concordare con alcune delle sue considerazioni.
Se la proiezione mitica di un evento storico Γ¨ disdicevole sul piano della pubblicistica e della polemica politica, questa stessa operazione puΓ² apparire ancora piΓΉ rischiosa sul terreno della ricostruzione e della trasmissione del sapere storico. Uno dei paradossi cui potrebbe altrimenti giungere la storiografia italiana Γ¨ di trovarsi sempre alla 'distanza sbagliata' rispetto all'evento Sessantotto: troppo vicini per poterne parlare senza cadere nelle trappole dell'interpretazione soggettiva e troppo lontani per coglierne appieno i presupposti storici, soprattutto ora che i connotati culturali e politici della societΓ italiana sono profondamente mutati rispetto a quelli in cui era immersa
l'Italia, e non solo, alla fine degli anni sessanta.
Insomma il rischio Γ¨ che il mito, che si Γ¨ andato costruendo fin da subito e che poi Γ¨ stato alimentato attraverso le polemiche pubbliche nel corso dei decenni, dando vita e spazio a memorie ovviamente soggettive e 'divise' <5, continui a lungo ad imprimere il suo segno - non importa se in chiave positiva o negativa - sulla memoria pubblica del Sessantotto. Rendendo sempre piΓΉ faticose le indagini puntuali che proprio ora si potrebbero fare sulla crisi italiana della fine degli anni sessanta, considerando che anche gli archivi diventano sempre piΓΉ accessibili e le fonti a disposizione iniziano ad assumere una consistenza sicuramente interessante.
Contemporaneamente credo che si possa guardare alla preoccupata e preoccupante affermazione di Tolomelli con il dovuto ottimismo: oltre al mito piΓΉ o meno diffuso a livello di memoria pubblica - a parte la memorialistica e la pubblicistica, insomma - possiamo contare su una tradizione storiografica che sicuramente ha proposto ricostruzioni e saggi di grande interesse, ponendo problemi e suggerendo interpretazioni tutt'altro che fuorvianti, in certi casi.
Mi sembra se non altro possibile e opportuno prendere in considerazione alcuni dei principali nodi storiografici finora emersi dalla letteratura scientifica sul Sessantotto. In questi quarant'anni i primi lavori di ricostruzione storica hanno evidenziato problemi tutt'altro che risolti, mentre d'altra parte hanno contribuito ad illuminare nessi e circostanze tutt'altro che secondarie.
[NOTE]1 La fortunata espressione fu coniata dalla giornalista comunista Rossana Rossanda giΓ nel giugno 1968, con la pubblicazione di uno dei primi volumi dedicati alla riflessione intellettuale e politica sugli eventi della contestazione
universitaria. R. Rossanda, Lβanno degli studenti, De Donato, Bari 1968.
2 La citazione Γ¨ tratta dai Contrappunti di Emmanuel Betta ed Enrica Capussotti che corredano la seconda edizione del fortunato contributo editoriale di Luisa Passerini, Autoritratto di gruppo, edito giΓ nel 1988. Vedi E. Betta e E. Capussotti, Contrappunti, in L. Paaserini, Autoritratto di gruppo, Giunti, Firenze 2008, pp. 290-291. Nel seguito del testo si farΓ comunque riferimento all'edizione originale del volume, vale a dire L. Passerini, Autoritratto di gruppo, Giunti, Firenze 1988.
3 Da M. Tolomelli, Il Sessantotto. Una breve storia, Carocci, Roma 2008, pp. 10-11.
4 Ivi, p. 11.
5 Le diversificate memorie del Sessantotto meriterebbero sicuramente un'analisi approfondita. Per il momento, sul tema dell'asimmetria delle memorie soggettive nella storia contemporanea, sono debitore nei confonti della ricerca di storia orale di Giovanni Contini. Vedi G. Contini, La memoria divisa, Rizzoli, Milano 1997.
Fabio Papalia, Il Sessantotto italiano nella dinamica delle occupazioni e dei cortei. Un confronto tra i movimenti studenteschi di Torino, Milano e Roma, Tesi di dottorato, UniversitΓ degli Studi Roma Tre, Anno accademico 2010/2011
La privacy secondo te: la parola a Bruno Vespa
Nella puntata di oggi de βLa privacy secondo teβ, la rubrica con Italian Tech, ci siamo fatti raccontare da un ospite dβeccezione, Bruno Vespa che ringrazio, cosβΓ¨ per lui, nel suo vissuto, nella sua lunga carriera giornalistica, la privacy.
La rubrica nasce con lβobiettivo di portare la privacy dove solitamente non arriva, ribaltando il teorema tradizionale: non Γ¨ il Garante che viene intervistato ma Γ¨ il Garante che intervista personaggi della politica, dello spettacolo, dello sport e gente comune sul tema della privacy. A tutti gli ospiti vengono poste le stesse 9 domande piΓΉ una, speciale, su misura.
Guarda qui lβintervista.
MBE doesn't like this.
Carlo Gubitosa reshared this.
Franc Mac
Unknown parent • •A questo si aggiunge il fatto che se invece l'amministratore volesse creare una bolla per allevare gonzi che si cibano di fakenews fortemente emotive, non disporrebbe nemmeno di quegli strumenti di profilazione che gli consentirebbero (come Γ¨ ormai evidente nei grandi social network) di privilegiare i contenuti piΓΉ "coinvolgenti".
Tutto questo fa la differenza tra il fediverso e il resto dei social
like this
Perugia Sostenibile e Paco Len like this.
Andrea Russo
in reply to Franc Mac • •Andrea Russo
in reply to Andrea Russo • •Franc Mac
in reply to Andrea Russo • •like this
Andrea Russo e Perugia Sostenibile like this.
Franc Mac
in reply to Andrea Russo • •Guido Sperduti di Poliverso
in reply to Andrea Russo • •@Andrea Russo ridi ridi... passeremo casa per casa a prendere tutti quelli che pubblicano i buongiornissimi sul fediverso e pubblicheremo il loro account su #TruthSocial! π
@Franc Mac @lupantano :verified:
Andrea Russo likes this.
Andrea Russo
in reply to Franc Mac • •Andrea Russo
in reply to Guido Sperduti di Poliverso • •