Non mi è mai piaciuto l’untuoso alone “monarchico” con cui il sistema politico e mediatico ha deformato l’approccio al Presidente della Repubblica, fino a ripararlo dalle critiche come un’entità super partes, dal corpo politico intoccabile, per definizione avulso dalla lotta politica contingente. Credo che questa deriva monarchica sia contro lo spirito democratico repubblicano. E se il presidente si allontana da tale spirito, come avviene ormai da decenni, non per questo sarebbe ammissibile che egli si sentisse vilipeso se qualcuno glielo ricordasse.
Ieri il Capo dello Stato ha fatto rimbombare nella sala dell’Assemblea Generale dell’ONU una requisitoria contro la Russia, accusata «di avere riportato la guerra nel cuore del continente europeo» e di aver «avviato una nuova corsa agli armamenti», rimarcando che non va bene «una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti».
Interessante. Diventa perciò opportuno ricordare al Presidente chi è che aveva riportato una guerra di grandi proporzioni in Europa, con l’aggressione a uno stato sovrano e un massiccio e prolungato bombardamento che provocò molti lutti e infine una menomazione che mortificò l’aggredito e premiò l’aggressore. Nel 1999 Sergio Mattarella era il vicepresidente del Consiglio, nonché ministro della difesa e titolare della delega dei servizi segreti, nell’esatto momento in cui il governo offrì l’Italia come una gigantesca portaerei in grado di consentire alla NATO di attaccare e infine smembrare quel che rimaneva della Jugoslavia, con effetti permanenti e la creazione di un’immensa base militare statunitense in Kossovo: come tante altre basi nell’Est Europa via via proiettate contro Mosca, anch’essa destinataria finale di «una nuova corsa agli armamenti» a guida USA di cui evidentemente Mattarella ha una percezione estremamente selettiva.
Siccome le parole di pace - se non sono seguite da un minimo di esercizio completo della verità - rimangono vuote, retoriche e perfino pericolose (in quanto rimuovono la complessità della situazione internazionale e non la fanno affrontare per quel che è), noi dobbiamo permetterci di ricordare queste semplici verità a chi ha avuto responsabilità dirette e apicali in fatti che riguardano il nostro passato, ma anche il futuro di noi tutti.
Data la storia pregressa, ci siano meno ditini puntati, meno pagliuzze e travi, per favore. Se proprio si vuol dar senso alla parola “pace”, pronunciata ben 19 volte da Mattarella nel suo discorso alle Nazioni Unite, si cominci con un piano serio che non ponga su un piedistallo chi non ci può stare. Non certo l’Occidente in blocco e nemmeno molti suoi dirigenti. Troppi politici occidentali irresponsabili ci stanno portando verso una catastrofe bellica con l’idea malsana di espellere la Federazione Russa da una funzione co-dirigente nella sicurezza continentale e globale. Non è interesse della Repubblica italiana e del nostro popolo agganciarci all’ondata russofoba che piega lo spirito pubblico europeo deformandolo in una corrente bellicista che fa come prima vittima la verità.
Pino Cabras
Ho ricevuto oggi la scheda elettorale e tutto il necessario per il voto alle #europee2024 (stavolta voto in Germania).
34 fottuti partiti.
Ora di giocare col Wahl-O-Mat e studiare un po'. 🤓
Incontro Stoltenberg-Meloni. In vista di Washington resta il nodo del 2%
[quote]In preparazione del prossimo vertice Nato di Washington, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha incontrato a Roma la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un confronto di circa un’ora. Il bilaterale, che non ha previsto un momento con la stampa, si è concentrato in
Stati Uniti: è scontro sull’alleanza strategica con il Vietnam
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Negli Stati Uniti è scontro sulla promozione del Vietnam a "economia di mercato" che consentirebbe di ridurre i dazi sui prodotti importati dal paese asiatico
L'articolo Stati Uniti: è scontro sull’alleanza strategica con il Vietnam proviene da Pagine pagineesteri.it/2024/05/08/asi…
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CPI: quando gli USA evitarono a Israele l’accusa di crimini di guerra
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel 2009, dopo una devastante operazione militare su Gaza, gli Stati Uniti promisero all'Autorità Palestinese la ripresa dei negoziati con Israele a patto che abbandonasse la via della giustizia internazionale
L'articolo CPI: quando gli USA evitarono a Israele l’accusa
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Haaretz: Israele darà a una società privata americana la gestione del valico di Rafah
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'azienda che ha già operato in diversi paesi africani e del Medio Oriente, impiega veterani di unità d'élite dell'esercito americano
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Ministero dell'Istruzione
📚 Il #MIM sarà presente a Torino, dal 9 al 13 maggio, per il Salone Internazionale del Libro. Nello spazio espositivo saranno realizzate attività informative per i docenti, gli studenti e le famiglie, con un programma di quasi 50 tra laboratori e sem…Telegram
Ben(e)detto dell’8 maggio 2024
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Guerra. Voci da Gaza (parte quarta)
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Messaggi, registrazioni vocali, aggiornamenti social raccolti dalla Società Antropologica Palestinese Insaniyyat durante i bombardamenti israeliani
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Elettronica ed elicotteri fanno volare il primo trimestre di Leonardo
[quote]Sono ancora le divisioni elettronica per la difesa e sicurezza, insieme alla tradizionale buona performance degli elicotteri, a trainare i numeri di Leonardo per il primo quarto del 2024, a cui si aggiungono i risultati ottenuti dal contributo di Telespazio, consolidato integralmente a
Sicuramente chi bazzica sul #fediverso da molto più tempo di me ne avrà un'opinione più approfondita, documentata e significativa.
Però devo dire che io mi ci sono avventurata proprio come ultima spiaggia: ho lasciato #facebook (e mi è costato, perché era un modo facile per mantenere alcuni contatti davvero storici nella mia vita), ho chiuso #twitter al primo accenno di magagne post-acquisizione di #Elon (non che ci fossi attiva, ma si vota con i piedi e con la presenza, e io lì non ci volevo stare neanche da inattiva) e ho chiuso e cancellato pure il mio (un tempo) attivissimo account #quora appena ho scoperto che avrebbero venduto i contenuti generati dagli utenti ai soliti allenatori di mostri (le #ai. Se non mi posso opporre al raschiamento senza chiudermi in una bolla dove davvero non mi legge nessuno, almeno vorrei evitare che qualcuno che non sono io lucri su quello che ho creato, anche fossero solo idiozie).
Ebbeh oh, qui non mi conosce nessuno, non mi si fila manco un piccione, eppure santoddio ci sto ottocento volte meglio che su una qualunque delle succitate piattaforme.
Un po' perché non c'è la pubblicità, verso cui ormai ho sviluppato un'allergia.
Un po' perché non c'è l'onnipotente #Algoritmo e ho il pieno controllo su quello che vedo e che non vedo.
Un po' perché qui ci ho trovato cose interessantissime da leggere, risorse preziosissime da usare e profili che vale assolutamente la pena di seguire, negli ambiti e per le ragioni più disparate.
Potrei passare ore a sfogliare feed diversi senza che mi monti quel senso di angoscia o peggio la rabbia proprio che hanno caratterizzato nella fase terminale la mia permanenza sui #social #mainstream.
A me sta anche bene, benissimo che non mi si caghi nessuno, che non nasca nessun dialogo (figuriamoci delle amicizie) se quello che ne guadagno è tutto quanto detto sopra. In fondo, per i rapporti umani basta uscire dalla porta di casa, si fa prima.
Un ringraziamento sentito a tutti voi, che contribuite a creare questa isola di pace. Un augurio che duri e che, se mai arrivassero le masse, gli stronzi ne vengano presto filtrati via. 😆
Lezioni ucraine per Replicator. Ecco come il conflitto impatta sul programma del Pentagono
[quote]“La prima tranche di capacità di Replicator comprende Unmanned Surface Vehicle (Usv), Unmanned Aerial Systems (Uas) e counter-Uas (c-UAS) di varie dimensioni e carichi utili di diversi fornitori tradizionali e non”, ha affermato la vicesegretaria alla
Una visione strategica per la supply chain. Scrive Galtieri (Cy4Gate)
[quote]Nell’attuale scenario globale, caratterizzato da una crescente digitalizzazione e da una conseguente espansione della superficie da difendere, l’Italia si conferma un target privilegiato per gli attacchi cibernetici. Con un incremento così rilevante delle incursioni, che secondo il rapporto
La Nato di oggi e di domani. Spunti e riflessioni, aspettando Stoltenberg (domani a Roma)
[quote]Un pilastro geopolitico, capace di essere player attivo contro guerra e terrorismo. Il ruolo della Nato ha acquisito, soprattutto negli ultimi due anni, un peso specifico maggiore e ricordarlo costantemente si rivela un esercizio essenziale, tanto per la politica quanto per cittadini che osservano fatti e iniziative
Ministero dell'Istruzione
Oggi, il Ministro Giuseppe Valditara ha visitato ad Alessandria #ScuolaFutura, il campus itinerante del #MIM sugli investimenti del #PNRR per promuovere la formazione sulla didattica innovativa e coinvolgere le comunità scolastiche sulle sfide del Pi…Telegram
Gli ucraini fanno bene a morire per difendersi dall'invasione russa? Non sarebbe stato più semplice deporre le armi e arrendersi ad un nemico che prima o poi vincerà?
ma secondo chi fa questa domanda l'ucraina che si arrende continuerà a esistere? gli ucraini continueranno a esistere? direi di no. è ovvio. quando ti arrendi alla russia sei morto. andasse bene finirebbe come la bielorussia. ma non andrebbe neppure così bene. anche perché ormai hanno perso tutto e più niente da perdere. rimane loro meritato orgoglio e speranza. detto questo mi dite gli ucraini che scelta hanno? pure io combatterei fino alla fine. morire per morire almeno voglio vendere cara la pelle. se anche alla fine mi ammazzeranno quello che conta e quanti ne avrò portati nella tomba con me. chiunque aggredito fa così. è davvero così difficile da capire questa cosa? quello che attende gli ucraini se si arrendono è i campi di concentramento. più o meno come è successo agli ucraini finiti in russia fino ad adesso. e comunque secondo me una russia così fragile e debole come quella di questi ultimi 10 anni non si era mai vista… potrebbe perdere come storicamente ha fatto molte volte quando invadeva. chi va dagli ucraini e gli dice che tanto non vinceranno mai è in parte disonesto e comunque difficile ottenga il risultato sperato. ma qualcuno che parla ha mai provato a mettersi nei panni degli ucraini? dico davvero… non chiacchiere da salotto. ma vi rendete conto di quanto sia terribile e inumano quello che i russi hanno fatto agli ucraini? con il beneplacido della fede ufficiale russa? (e poi parlatemi bene delle religioni…) vi rendete conto che pure in guerra ci sarebbero delle regole e che la russia ci si è pulita il culo? questo è il senso del diritto e del rispetto che la russia ha per il mondo. tutti schiavi loro siamo se glielo permettiamo. basterebbe sentire i loro ex "alleati" anche ancora stanno fuggendo… da tanto si sono trovati bene. oppure parliamo della georgia? ma della bielorussia, dell'afganistan, della polonia, ungheria, germania "est"… quanto bene ha fatto la russia nel mondo? zero. hitler e stalin sono la stessa persona bi-dislocata. e noi stimamo a discutere che la "verità" si trova nel mezzo? ma che pagliacci siamo? con l'ucraina la verità non sta nel mezzo… sta solo dalla parte della vittima. se si vuole essere sindacalmente e minimamente giusti. occorrerebbe ben altro sforzo per poter ambire a potersi definire persone. e gli ucraini almeno l'appellativo di persone ed esseri umani se lo sono guadagnato sul campo. gli altri? decidete voi cosa sono. molluschi? nani da giardino? piante? ectoplasmi? spazzatura? manichini? ci sono molte parole possibili. l'unico che in tutta questa vicenda ha mostrato un briciolo di umanità è stato Biden. almeno è una persona. imperfetto ma persona.
GAZA. Carri armati israeliani a Rafah, civili in fuga
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'avanzata dei cingolati israeliani comporta la chiusura del valico agli aiuti umanitari. ONU: "Tel Aviv non ci permette di accedere all'area"
L'articolo GAZA. Carri armati israeliani a Rafah, civili inhttps://pagineesteri.it/2024/05/07/medioriente/gaza-carri-armati-israeliani-a-rafah-civili-in-fuga/
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#OgniTantoUnaGioia
Riforme a metà, istituzioni nel caos: la coda del diavolo
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I nostri vili politicanti "democratici", genuflessi e con la bocca chiusa, quando si tratta dei loro padroni. Che differenza di reazione hanno avuto nella stessa situazione tra Usa e Ungheria.
Non siamo in Russia tantomeno in Cina. Questo video arriva dagli Stati Uniti d'America dove Matteo Falcinelli, uno studente che frequenta un master presso la Florida International University, è stato arrestato e torturato dalla polizia statunitense.
Al netto delle motivazioni dell'arresto, che sarebbero da ricercare in eventuali disordini, qua il punto è decisamente un altro. Semplicemente perché queste immagini sono vergognose. Anzi, doppiamente vergognose perché arrivano dalla patria della "democrazia", delle "libertà" e dei "diritti".
Com'è vergognoso il silenzio della sovranista scaduta Giorgia Meloni che dovrebbe alzare il telefono e chiamare Biden per protestare fermamente. E di vergognoso c'è anche la dichiarazione di Tajani che davanti a tutto ciò parla di "trattamento detentivo particolarmente violento". No caro Tajani, questa è tortura e barbarie. Qui, il tanto garantismo che sbandieri orgogliosamente, non esiste. Qui c'è solo violenza e criminalità da parte di chi vi dà ordini.
A proposito, due paroline le potrebbe, anzi le dovrebbe dire anche il presidente della Repubblica. O qui, davanti ai padroni, va tutto bene? E due paroline non di facciata , bensì nette e ferme perché non ci può essere ambiguità tantomeno mezze parole. Il video, che non pubblico perché facebook lo rimuoverebbe immediatamente in quanto troppo forte, è una cosa ignobile. Lo trovate comunque sul mio canale Telegram e su Instagram sperando che non lo rimuovano.
Ascoltate bene le parole della madre di Matteo, distrutta, che sono un colpo al cuore: "Sta male, molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri. Inizialmente è stato ricoverato in un ospedale a causa delle gravi ferite che aveva riportato. In seguito è stato trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio del suicidio. A causa delle brutali torture che gli sono state inflitte ha tentato di togliersi la vita più volte. Ancora adesso la notte sogna l'arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Lo devo sorvegliare giorno e notte".
Un abbraccio a Matteo Falcinelli e alla sua famiglia.
T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone
imolaoggi.it/2024/05/06/ppe-ne…
imolaoggi.it/2024/05/06/tajani…
Mario Monti e il piano per l’Italexit. Clamorose rivelazioni: “Eravamo pronti a tornare alla Lira”. C’era un accordo con altri Paesi, ma Mattarella…
Il ibro di Mario Monti “Demagonia”, in uscita per l’editrice Solferino, contiente una vera e propria “bomba mediatica”. Un’informazione clamorosa che probabilmente nessuno si aspettava. E che getta nuova luce sulla recente storia politica italiana. L’ex Premier, infatti, nel suo libro ha rivelato come nel 2018 fossero in corso trattative per tentare di far uscire l’Italia dall’Euro. Lo riporta in un articolo il Fatto Quotidiano. “Come tutti i banchieri centrali”, ha scritto Mario Monti, “anche Ignazio Visco della Banca d’Italia aveva nei suoi cassetti un piano di emergenza per gestire il ritorno alla Lira, qualora la situazione insostenibile sui mercati finanziari lo avesse reso inevitabile”. E a maggio 2018, Paolo Savona, in procinto di diventare ministro dell’Economia del governo gialloverde, pubblicò alcune slide su un sito Eurocritico in cui spiegava la possibilità di un’Italexit e di un ritorno alla Lira.
A quel punto scese in campo Mattarella, che bloccò la nomina di Paolo Savona perché con lui al dicastero dell’Economia, spiegarono dal Colle, “il rischio dell’Italexit” era praticamente “inevitabile”. Fu quindi la volontà del Presidente della Repubblica a bloccare ogni possibilità di uscita dell’Italia dall’Europa. Ma Monti, nel suo libro, rivela un altro retroscena clamoroso. L’ex Premier, nel corso di quell’anno, incontrò il Presidente Francese in carica di allora, Hollande. “Ci conforntammo”, svela l’ex Premier italiano, “in modo franco: se l’Italia fosse costretta a uscire dall’Euro, la Francia cosa farebbe?”. Monti voleva capire se PArigi avrebbe scelto di perdere prestigio, uscendo dall’Unione Europea e seguendo l’Italia in un ritorno alle monete nazionali, oppure se avrebbe preferito perdere competitività “conservando l’Euro e affrontando la concorrenza dei prodotti italiani prezzati in una Lira svalutata“.
Dopo qualche tempo, arrivò la risposta di Hollande, che chiariva che la Francia “avrebbe seguito l’Italia”. “L’intesa”, rivela ancora l’ex Premier, “fu che ci saremmo riferiti a quei piani solo come a un progetto nel cassetto. Per fortuna non c’è mai stato bisogno di aprirlo”. A parte il finale, che rivela la volontà di Monti di mantenere il nostro Paese sotto l’influenza dell’Euro, una cosa risalta chiaramente. Cioè che l’Italia fuori dall’Euro era vista come un pericoloso avversario, perché la nostra posizione sui mercati commerciali si sarebbe rafforzata in maniera così evidente da spingere persino la Francia a pensare a un‘uscita dalla moneta unica europea. Così, ora sappiamo che nel 2012 e nel 2018 il nostro Paese si è trovato per due volte a un bivio fra le politiche di austerity e il “piano B” prospettato prima da Monti e Hollande, poi da Savona. E che uscire dall’Euro forse non sarebbe stata una sciagura come ripeteva fino alla nausea e ripete ancota adesso il mantra europeista. Perché un’altra soluzione era possibile. Ma Mattarella non era d’accordo.
Paolo Cagnoni
informapirata ⁂ reshared this.
Perché l’idea di Europa è l’idea di libertà
[quote]Il 9 maggio si svolge la Giornata dell’Europa per celebrare l’anniversario della dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950. La data del 9 maggio è stata scelta dall’Unione europea perché celebra l’anniversario del giorno in cui Robert Schuman, allora ministro degli Esteri francese, nella storica dichiarazione presentò l’idea di una nuova
Abrogare il Jobs Act non è nell’interesse dei lavoratori
[quote]In un periodo in cui quasi tutti (a cominciare dai politici) sentono il bisogno di misurare frequentemente la popolarità e il consenso di cui godono sarebbe ingiusto biasimare Maurizio Landini per il suo referendum abrogativo di alcune norme in materia di lavoro, e soprattutto del Jobs Act di Matteo Renzi. In
Luca Sironi
in reply to simona • • •possiamo andare avanti altri 50 anni a discutere se fare il ponte, oppure se sistemare le infrastrutture della Sicilia, senza fare nessuna delle due cose.
Lo stesso con le centrali nucleari e i pannelli solari sui tetti
simona
in reply to Luca Sironi • — (Livorno) •Luca Sironi
in reply to simona • • •evidentemente mi sono espresso male, perche' hai capito l'opposto.
Io voglio il ponte.
E anche i treni, e le autostrade e gli svincoli.
Credo che sarebbe meglio fare prima le autostrade, ma tutto sommato non mi importa in che ordine, mi importa il risultato
simona
in reply to simona • — (Livorno) •