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Il voto del 12 giugno per Amministrative e referendum sarà anche un 'antipasto' di quello che ci attende l’anno prossimo


La Russia per i suoi crimini internazionali in Ucraina è da punire, Israele per i suoi crimini internazionali contro i palestinesi no. Perchè?

Palestina Libera reshared this.

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friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Andrea Russo
@senzanome più che altro, Israele è una preziosa testa di ponte occidentale in Medio Oriente, quindi le si perdona tutto


I 100 giorni della Russia in Ucraina alludono a quelli napoleonici. L’8 giugno Lavrov ad Ankara: c'è o no una strategia negoziale?


Ma che sorpresa! Non ero assolutamente a conoscenza dei processori #B52 prodotti a Bari. E a quanto pare, mantenevano la promessa di essere più economici e performanti della controparte "originale".

Un "italian job" dell'informatica?

Solitamente nelle storie della Silicon Valley l'azienda, o perlomeno i suoi ingegneri, sarebbero stati acquisiti dalla #Intel.

Qualcuno conosce questa storia, e eventuali sviluppi successivi?


cpushack.com/2021/08/12/forgot…

Jun Bird reshared this.



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Domani 6 giugno, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sarà a Bergamo, all’Istituto “Giulio Natta”, per la chiusura dell’anno scolastico 2021/2022.

In questa occasione sarà siglato anche un Patto fra scuole e realtà del territorio per la creazione di un curricolo specifico sulla chimica al servizio della sostenibilità.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/lunedi…



Presentazione dell’opera “I poteri privati delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy”


Lunedì 6 giugno, dalle ore 15:30, presso il Palazzo Spada a Roma, si terrà la presentazione dell’opera I “poteri privati” delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy a cura del... L'articolo [url=https://www.e-lex.it/it/presentazione-dellopera-i

Lunedì 6 giugno, dalle ore 15:30, presso il Palazzo Spada a Roma, si terrà la presentazione dell’opera I “poteri privati” delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy a cura del prof. Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la protezione dei dati personali.

Al volume ha partecipato anche il prof. Giovanni Maria Riccio, autore del saggio “La giurisprudenza su Facebook / Casa Pound e l’esigenza di eteroregolazione del contratto con il social network”.

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Francesco "st2wok" reshared this.



Continua la lotta del Garante al telemarketing aggressivo: alcuni recenti provvedimenti


È ormai noto l’impegno profuso dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali nel contrasto al telemarketing e teleselling “selvaggio”, per tali intendendosi i contatti telefonici finalizzati, rispettivamente, alla fissazione... L'articolo [u

È ormai noto l’impegno profuso dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali nel contrasto al telemarketing e teleselling “selvaggio”, per tali intendendosi i contatti telefonici finalizzati, rispettivamente, alla fissazione di appuntamenti con potenziali clienti in relazione all’acquisto di prodotti o servizi e alla vendita degli stessi o l’acquisto stesso via telefono.

Numerosi sono i provvedimenti adottati dall’Autorità tra la seconda metà del 2021 e la prima del 2022, tesi a sanzionare tutte quelle condotte che – finalizzate a promuovere o vendere illecitamente beni o servizi – si risolvono in un illecito trattamento di dati personali degli utenti.

Diverse sono le sanzioni irrogate (dirette prevalentemente a società nel settore telco ed energy) così come le condotte contestate e punite. Tuttavia occorre dar conto come tali provvedimenti siano accomunati da taluni fil rougeche, in diversa misura, accomunano i diversi provvedimenti di recente adottati dal Garante.

Tra questi merita indubbiamente di essere evidenziata l’effettuazione dei contatti in commento in assenza di una idonea informativa e senza consenso, utilizzando liste non verificate, acquisite sulla base di contratti di cessione dei dati personali sottoscritti con altre società.

Tanto è stato contestato, ad esempio, a Sky Italia S.r.l. e Iren Mercato S.p.a., a cui il Garante ha irrogato sanzioni per oltre 3 milioni di euro. Più ingenti, invece, sono le sanzioni irrogate ad Enel Energia S.p.a., nel determinare le quali l’Autorità ha considerato, inter alia, la circostanza che le violazioni riscontrate si riferiscono a condotte di sistema, quindi radicate nelle procedure societarie, come emerge, tra l’altro, dal numero di ordinanze di cui la società è stata destinataria (si pensi, da ultimo, al provvedimento n. 443 del 16 dicembre 2021).

Proprio nel provvedimento diretto a Sky, per esempio, l’Autorità ha avuto modo di ribadire che, nel rispetto del principio di accountability, è necessario sottoscrivere un formale atto di designazione a responsabile ai sensi dell’art. 28 del Regolamento UE 679/2016 dei fornitori che, a qualsiasi titolo, sono coinvolti nelle campagne promozionali, nonché, soprattutto, vigilare sull’operato degli stessi. In tal senso, i titolari del trattamento dovrebbero verificare che i soggetti contattati abbiano ottenuto l’informativa, rilasciato un idoneo consenso alla ricezione di comunicazioni promozionali e non siano inseriti nelle cosiddette “black list” di contattabilità.

A tale proposito, non sono mancati i provvedimenti rivolti alle società incaricate delle attività di telemarketing, per lo più (se non esclusivamente) società di call center, tristemente note per l’“abitudine” di contattare utenti non presenti nelle liste di contattabilità dei titolari del trattamento (per esempio perché iscritti al Registro pubblico delle opposizioni) e/o per il numero esorbitante di contattati effettuati nei confronti di un medesimo interessato.

A ciò si aggiungano tutte quelle violazioni che traggono origine dal mancato recepimento (e, in molti casi, riscontro) delle richieste degli interessati. A titolo esemplificativo, nel provvedimento n. 126 del 7 aprile 2022, l’Autorità ha sanzionato una società per aver contattato un un interessato che, nel corso di una prima chiamata promozionale, aveva espresso all’operatore la propria opposizione a ricevere ulteriori telefonate.

Infine, merita di essere segnalato che il Garante si è fatto promotore di un codice di condotta che regoli le attività di telemarketing e contrasti il fenomeno delle chiamate promozionali indesiderate.

Dopo alcuni incontri preliminari con le categorie operanti nel settore, il 5 maggio 2022 si è tenuta la prima riunione generale in cui è stato costituito un comitato che avrà il compito di elaborare una prima bozza del codice, tenendo conto, tra l’altro, proprio degli elementi acquisiti in molti anni di attività di accertamento da parte dell’Autorità.

Ariella Fonsi

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#NotiziePerLaScuola

"KIDS4ALLL", l’indagine di INDIRE su multilinguismo, intercultura e inclusione.
Fino al 30 giugno si può partecipare al breve questionario online indirizzato a educatori e insegnanti di lingua di tutti i livelli scolastici.

Info ▶️ indire.it/2022/05/25/partecipa…

Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…


t.me/Miur_Social/3390



#NotiziePerLaScuola

Ucraina, i racconti dell’accoglienza: inaugurata la sezione con le storie di alunni e studenti inseriti nel percorso scolastico ed educativo italiano.

Info ▶️ istruzione.it/emergenza-educat…

Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…


t.me/Miur_Social/3389




Davos è in Svizzera o in Cina?


La Svizzera non è poi così lontana dalla Cina. I "leader" che ogni anno si riuniscono a Davos sono ammaliati dal modello cinese, da cui traggono sempre più ispirazione.

Per anni la Cina è stata un totem di tutte le nostre paure. Una specie di bogeyman che nel corso del tempo ha assunto la forma di mostro mangia-bambini, di distruttore collettivista, di censore totalitario, e di Grande Fratello che tutto può e tutto vede.

“Non siamo mica in Cina”; “In Cina queste cose non potresti neanche scriverle”; “Se non ti piace l’europa vai in Cina, vediamo che succede”. Sono alcune delle cose che mi sono state dette personalmente da chi, per l’appunto, ancora oggi usa la Cina come benchmark per tutto ciò che riguarda in generale la violazione della libertà delle persone.

Eppure oggi assistiamo a un fenomeno peculiare: lo spostamento occidentale verso i modelli di governo cinesi. Il primo e più palese esempio di questo peculiare “odi et amo” è certamente l’idea di lockdown. Una folle invenzione cinese che i nostri politici hanno abbracciato in tempo zero nel corso di questi due anni; uno spauracchio che poi ha creato i presupposti psicologici e sociali per spingere il green pass e tutta una serie di misure di sorveglianza parallele, dai droni in cielo, fino ad arrivare alla geolocalizzazione delle persone malate di covid e alla raccolta di dati biometrici per finalità non meglio specificate e alla velocissima diffusione di telecamere ad altezza uomo e termoscanner - molto spesso equipaggiati con riconoscimento facciale.

“Ma noi non siamo mica al livello della Cina”, direbbe qualcuno. Giusto.

Noi non saremo mai uguali alla Cina. La domanda da farsi non è se siamo uguali o meno, ma per quale motivo i nostri politici stanno prendendo a modello la cultura di sorveglianza, controllo e pianificazione sociale tipicamente cinese.

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La Global Coalition for Digital Safety


L’incontro annuale del World Economic Forum a Davos è un ottimo indicatore dei trend politici globali, e infatti quest’anno si è parlato moltissimo di “Digital Safety”, la buzzword da cui scaturiscono tutte le nuove leggi sul controllo di internet.

Da anni ci raccontano che internet è un luogo poco sicuro, pieno di fake news e disinformazione, di terroristi, pedofili e criminali di ogni tipo.

Proprio il World Economic Forum ha avviato una “Global Coalition for Digital Safety” che ha lo scopo di coordinare uno sforzo globale per combattere la disinformazione nell’ambito della salute, gli estremismi violenti, i contenuti terroristici e l’abuso dei minori online1. A giugno 2021 la Coalizione ha proposto un whitepaper dal titolo Advancing Digital Safety: A Framework to Align Global Action. Nel whitepaper è centrale il concetto di safety by design, cioè il concetto di sicurezza delle piattaforme, dei servizi di comunicazione e del digitale integrato nelle politiche private e pubbliche e nella tecnologia.

Un aspetto particolarmente inquietante è quello di harm threshold - il limite oltrepassato il quale finisce il diritto d’espressione e inizia la censura. Dovrebbe quindi essere dovere del legislatore definire espressamente fino a che punto può spingersi il pensiero umano prima di diventare illegale.

Durante Davos 2022 ci sono stati diversi panel in cui si è parlato del tema. Vi risparmio un’ora di video, citando alcune dichiarazioni interessanti dei partecipanti, ma se volete il link è nelle note (in inglese)2:

  • “I social network possono causare instabilità politica”
  • “Le piattaforme non possono decidere chi ha diritto d’espressione e chi no - è necessario che venga definito attraverso regole specifiche da parte di un’autorità”
  • “L’obiettivo è promuovere un comportamento corretto sulle piattaforme, incentivando l’uso positivo di internet e dare il buon esempio come cittadini”
  • “Dobbiamo proteggere la comunità e le persone, assicurandoci che i contenuti pubblicati online non facciano danni”


Questo è esattamente il modello cinese. Una legge cinese del 1997 prevede ad esempio che sia illegale pubblicare online contenuti che possano istigare contro il governo o contro il sistema socialista, così come è vietato pubblicare disinformazione e indiscrezioni che possano destabilizzare l’ordine politico. O ancora, è vietato pubblicare contenuti terroristici o criminali, così come insultare le persone online.

O ancora, la recentissima Cybersecurity Law, approvata nel 2017 che all’articolo 12 recita:

Article 12: Any person and organization using networks shall abide by the Constitution and laws, observe public order, and respect social morality; they must not endanger cybersecurity, and must not use the Internet to engage in activities endangering national security, national honor, and national interests; they must not incite subversion of national sovereignty, overturn the socialist system, incite separatism, break national unity, advocate terrorism or extremism, advocate ethnic hatred and ethnic discrimination, disseminate violent, obscene, or sexual information, create or disseminate false information to disrupt the economic or social order, or information that infringes on the reputation, privacy, intellectual property or other lawful rights and interests of others, and other such acts.


C’è differenza tra la Cina che vieta l’espressione di opinioni che possano destabilizzare l’ordine sociale e l’ospite del World Economic Forum che avverte del rischio di instabilità politica derivante da alcuni tipi di contenuti pubblicati online? A mio avviso non c’è alcuna differenza.

Entrambe le proposizioni partono dalla stessa idea: lo Stato ha il diritto, anzi il dovere, di limitare l’estensione del pensiero umano; ha il dovere di definire il limite dove finisce l’opinione accettabile e dove inizia invece il rischio di “instabilità politica”. L’assioma è che il cittadino deve giustificare la propria esistenza soltanto in quanto parte di una collettività e soltanto se dimostra di perseguire il bene della collettività - a costo di censurare il proprio pensiero divergente.

Nell’Unione Europea da poco è stato approvato il famigerato “Digital Services Act” che servirà proprio a controllare la disinformazione online e tutelare le persone. Questa almeno, è la narrativa pubblica. Nella verità poi il testo di legge non parla mai di disinformazione, quanto invece di “contenuti illegali”, super fact-checker e poteri di censura illimitati. Ma di questo ne ho già parlato e vi rimando all’articolo specifico.

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Dalla Digital Safety al Digital ID


La vera differenza tra noi e la Cina, è che la Cina è molto più avanti sul piano tecnologico. Dal 2014 il governo lavora per instaurare un sistema di identità digitale e social scoring che possa consentire il controllo totale della popolazione. È chiaro che se da una parte si vuole controllare Internet, deve esserci uno strumento per controllare e identificare le persone.

Il concetto è lo stesso dell’identità tradizionale. Perché lo Stato ha bisogno di schedare e identificare i suoi cittadini attraverso anagrafe, documenti d’identità e passaporti? Perché è con l’identificazione che le persone diventano cittadini soggetti al potere dello Stato, che può controllare3, punire e tassare.

Il Digital ID diventa quindi non un fine, ma uno strumento catalizzatore per controllare il mondo digitale nello stesso modo in cui viene controllato il mondo fisico, ed anzi colmando il vuoto tra fisico e digitale.

Il World Economic Forum non fa mistero del ruolo del Digital ID nel mondo che verrà, come non fa mistero del ruolo della Cina come modello da cui imparare.

Un rapporto WEF di ottobre 2021, intitolato Global Future Council on Responsive Financial Systems Three ways to accelerate a digital-led recovery dimostra esattamente quanto dico. La rubrica del terzo capito, totalmente dedicato alla Cina, recita così: “The evolution of digital wealth management in China provides a model for how other economies can strengthen their inclusive finance efforts.”

Digital ID, digital payments, digital regulation…e la Cina come modello. C’è bisogno di elaborare oltre?

232029

Il movimento Cypherpunk e Crypto-anarchico l’aveva già previsto ormai 30 anni fa, avvertendoci dei rischi legati al controllo statale del mondo digitale e della necessità di dotarci di strumenti crittografici per separare le azioni, le relazioni e le transazioni digitali dall’identità delle persone. Gli stessi strumenti crittografici che oggi vengono combattuti con forza con armi politiche e legali.

Anche in Italia sempre più spesso si chiede l’identificazione digitale delle persone per accedere a social network e siti web. La narrativa è sempre la stessa: più sicurezza, più responsabilizzazione, più civiltà. Il brainwashing politico sta funzionando talmente bene che basta farsi un giro su Twitter per vedere come ormai siano le persone a chiedere interventi di questo tipo:

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Inutile dire che come al solito la finestra di Overton si sta spostando verso l’accettabilità di idee che fino a pochi anni fa sarebbe state impensabili. Il Ministro Colao dice che entro il 2026 almeno l’80% dei cittadini italiani sarà dotato di identità digitale.

In altri paesi, come il Canada (da sempre molto vicino al WEF) sono già più avanti e ci sono proposte concrete per obbligare le compagnie aeree a richiedere identità digitale e dati biometrici per poter viaggiare.

1189320Link articolo

Non resta che aspettare, allora. Nel frattempo, per chi ancora non l’avesse letto, vi lascio il mio breve racconto in cui immagino una normale giornata nel 2033.

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Uno spaccato sulla Cina


Prima di chiudere, vediamo a che punto sono in Cina. Visto che non è più l’uomo nero ma un modello da seguire, tanto vale capire dove potremmo essere noi fra 10 anni. Per farlo vi propongo una rassegna di video di un account Twitter che seguo:

1

With the growing challenge to counter health misinformation, violent extremist and terrorist content, and the exploitation of children online, there is an urgent need for more deliberate global coordination to improve digital safety.

2

Video 1, Video 2

3

Per controllo intendo anche quello fisico, come l’obbligo di leva militare, che espropria il corpo delle persone fino al punto di pretendere il sacrificio della loro vita.



Come già anticipato qui su Giap, anche quest’anno la ricorrenza di Yekatit 12 – 85° anniversario della strage di Addis Abeba – sarà l’occasione per ricordare i crimini del colonialismo italiano.


#GDPRhub è un wiki con decisioni e conoscenze relative al #GDPR , che consente a chiunque di trovare e condividere approfondimenti sul GDPR in tutta Europa!

GDPRhub raccoglie e riassume le decisioni delle autorità per la protezione dei dati (DPA) e dei tribunali di tutta Europa. Riteniamo che una buona panoramica delle decisioni nazionali sia una chiave per un dibattito paneuropeo sull'interpretazione di questioni controverse del GDPR. Poiché monitoriamo più di 100 pagine Web in tutti gli Stati membri per nuove decisioni, questo database cresce giorno dopo giorno: iscriviti a GDPRtoday per ricevere un aggiornamento settimanale!

GDPRhub è un'iniziativa di @noyb.eu e resa possibile dal contributo di centinaia di volontari.

gdprhub.eu/index.php?title=Wel…

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...ce se vede dopo l'elezioni..quanno so Calenda ve tirerà li pernacchioni...


Perché negli Stati Uniti continuano a compiersi stragi con armi da fuoco? Come si potrebbero limitare? A pochi giorni dalle sparatorie di Uvalde e Buffalo, Francesco Rocchetti, Segretario Generale ISPI, e Silvia Boccardi, giornalista, ne parlano con …


Ernesto Belisario relatore al seminario “Tecnologie indomabili, occhiali smart e Metaverso”


Lunedì pomeriggio, nell’ambito dei seminari del Master in Responsabile della protezione dei dati personali Università degli Studi Roma Tre, Ernesto Belisario parteciperà all’incontro Tecnologie indomabili, occhiali smart e Metaverso. Tra gli... L'articol

Lunedì pomeriggio, nell’ambito dei seminari del Master in Responsabile della protezione dei dati personali Università degli Studi Roma Tre, Ernesto Belisario parteciperà all’incontro Tecnologie indomabili, occhiali smart e Metaverso.

Tra gli altri ospiti, Guido Scorza, membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali; Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori; Angelo Mazzetti, Responsabile relazioni istituzionali Italia e Grecia, Meta; Francesco Carparelli, Global Privacy Operation Manager – EssilorLuxottica; Eleonora Faina, Direttore Generale, Anitec-Assinform.

Qui ulteriori informazioni per partecipare all’evento.

L'articolo Ernesto Belisario relatore al seminario “Tecnologie indomabili, occhiali smart e Metaverso” proviene da E-Lex.





Oggi tocca a un social libero di cui non frega nulla a nessuno...
Ma qui non è più solo questione di concorrenza (cc @antitrust_it & @EU_Competition): è questione di democrazia
Domani toccherà al vostro prodotto, alla vostra azienda, al vostro partito...

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📚 Tutto pronto per la #Maturità2022! Qui alcune date utili da ricordare.

👉 Continuate a seguirci per aggiornamenti e consigli sugli #EsamiDiStato2022 e taggateci nei vostri post e nelle vostre stories con l’hashtag #MImaturo!



Safe Cities e Colonialismo Digitale in Sudafrica


In risposta ai problemi di governance dei governi africani, la Cina esporta in Sudafrica i suoi dispositivi di controllo, determinando una vera e propria invasione digitale del Paese. Dipinta come soluzione smart a problemi sociali, la sorveglianza tramit

Camilla Quaresmini La sorveglianza biometrica costituisce un framework di tecnologie invasive che ricercano negli individui specifiche caratteristiche identitarie, al fine non dichiarato di attuare una profilazione di massa. Nel caso specifico del Sudafrica questo si inserisce in un ecosistema più ampio creatosi attorno al progetto Safe Cities del gigante cinese Huawei. Guidato dall’idea che la...

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Disponibili i dati di monitoraggio settimanali sull’andamento pandemico in ambito scolastico relativi al periodo 23-28 maggio.

Qui i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/scuola…

Per consultare la sezione dedicata ▶️ istruzione.it/iotornoascuola/m…



La moderazione è l'elemento chiave di ogni comunità telematica, ma nel fediverso questo aspetto si nota in modo particolare rispetto ad altre realtà (forum, social proprietari, piattaforme di partecipazione, gruppi telegram), dal momento che gli utenti sono identificati e "legati" alle loro rispettive comunità fin dal proprio "cognome" (= il dominio dell'istanza) e queste comunità, che pure sono basate su server diversi e su software diversi, si trovano a interagire le une con le altre.

Questo comporta l'esistenza di un "ecosistema" unico costituito tuttavia da una molteplicità di "biomi" interconnessi.

La moderazione (insieme ovviamente al software specifico) costituisce dunque quel fattore di condizionamento ambientale "esterno" decisivo nel plasmare la natura e l'identità di quella comunità.

Come nei processi di selezione naturale l'ambiente causa la modificazione delle caratteristiche di una specie (laddove i cambiamenti ambientali rendono certe caratteristiche più o meno vantaggiose alla sopravvivenza -e alla riproduzione), allo stesso modo la moderazione interviene artificialmente, più o meno consapevolmente, nel far sì che alcune caratteristiche degli utenti siano più o meno compatibili con la sopravvivenza in quell'istanza.

Le regole dell'istanza (informazioni sul server e termini di servizio) costituirebbero decisamente la migliore selezione all'ingresso, ma non sempre vengono lette e, comunque, potrebbero essere tranquillamente ignorate senza la presenza di uno staff di moderazione.

La moderazione può perciò diventare a tutti gli effetti un'operazione di ingegneria sociale per dare un'identità particolare a un'istanza.

Da questa evidenza derivano alcune considerazioni sulle quali dovrebbero riflettere tutti gli utenti, nel loro rapporto con la propria istanza, a prescindere dai temi e dai contenuti prevalenti in quell'istanza:

1) se vi trovate bene nella vostra istanza, non è un caso: quella istanza è fatta proprio per utenti con la vostra sensibilità
2) se vi trovate a disagio nella vostra istanza, non è un caso: è che non siete compatibili con quella istanza
3) Se vi trovate a disagio in un'istanza, ma vi incuriosisce comunque un po' e volete darle un'altra possibilità, fate bene; ma sappiate che è più facile che siate voi a cambiare piuttosto che l'istanza. Sì, le persone cambiano: anche voi! Almeno finché siete vivi...

Il moderatore però è solo il custode del territorio in l'utente abita, ma ogni utente è libero di fare la conoscenza e di interagire con altri utenti, provenienti da altre realtà.

Questi non sono solo utenti diversi singolarmente (chiunque è diverso...), ma sono utenti abituati a regole diverse: accettare la loro diversità è l'unica possibilità che ha un utente del fediverso di mettere il naso fuori da quella zona comoda costituita dalla propria istanza.
Bisogna però fare attenzione e mantenere un atteggiamento tollerante verso la diversità altrui.

E qui veniamo alla questione delle segnalazioni ai moderatori

Ovviamente segnalare messaggi problematici è fondamentale per mantenere un ambiente ottimale, ma è opportuno distinguere gli utenti della propria stessa istanza da quelli appartenenti a istanze differenti; ciò che è vietato in una istanza può essere consentito in un'altra: ci sono quasi 4 milioni di utenti mastodon che (giustamente!) non sono tenuti a "rispettare" le regole dell'istanza in cui vi trovate tanto bene: un utente non va segnalato solo perché non si comporta come riteniamo opportuno: se la cosa ci crea fastidio possiamo silenziarlo o bloccarlo, ma la segnalazione di utenti di altre istanze andrebbe limitata a irregolarità gravi: contenuti illegali, atteggiamento ostile o spam aggressivo (che ricordiamo: possono portare a un'esclusione della visibilità di quegli utenti dall'istanza, MA non necessariamente la chiusura di quell'account), o condotte scorrette, contenuti sensibili e autopromozionali, crossposting, flooding (che possono però raramente portare a più che un silenziamento dall'istanza: infatti altri utenti dell'istanza potrebbero voler seguire quegli utenti e un ban non lo consentirebbe più).

Inutile ricordare quindi che la segnalazione va fatta con intelligenza, perché i moderatori sono subussati da segnalazioni e non amano ricevere segalazioni assurde, inutili o pretestuose!


Alcune regole di base:
- se un utente non vi piace, non segnalàtelo: silenziàtelo semplicemente o bloccàtelo
- un'opinione, anche se sbagliata, non è per forza disinformazione! Non fatevi prendere dal complesso dell'inquisitore contro ogni cosa che sa dii fake news
- guardate il contesto e cercate di capire l'ironia: se un utente sostiene di essere diventato luminoso dopo il vaccino, potrebbe essere una battuta
- NO, UN ABITO SUCCINTO NON COSTITUISCE UN CONTENUTO SENSIBILE!!!
- i buongiornissimi fano cagare, ma un "buongiorno!" ogni tanto può anche scappare, basta che non diventi un'ossessione quotidiana: e poi alla fine meglio un buongiorno che un vaffanculo
- il flooding è il male assoluto, ma splittare un messaggio lungo in tre toot non è flooding...
- vi siamo grati quando ci segnalate fake news, ma indicateci una fonte che spieghi perché lo siano: i moderatori non sono fact checker, non hanno il tempo di verificare ogni boiata e visitare certi siti fa anche male alla salute!
- ricordate che si segnalano i contenuti e non le persone: non siamo su twitter, dove le segnalazioni vengono fatte per creare problemi agli altri! Qui nel fediverso le segnalazioni si fanno per rendere l'ambiente migliore, ripulirlo dai contenuti problematici e, soprattutto, cercare di far capire agli utenti che hanno commesso qualche errore, il motivo per cui quello sia un errore e come fare per non ripeterlo.



Jun 03, 2022, 09:04


👉Your Chance to join the @noybeu Team as a #Trainee! 😊

We are looking for young lawyers that want to gain experience in #GDPR litigation and enforcement.

⏩Find out more & apply now for May 2022 onward at noyb.eu/en/traineeship


mastodon.social/@noybeu/108412…



La ferocia di classe dei padroni dell'Occidente

"Il campo occidentale, si scelse, doveva basarsi su bassi salari e pervenire ad un assetto feudale dove i salariati diventavano servi dei ricchi e quasi schiavi. Si tornava, negli ultimi decenni, al dominio assoluto dei salariati, a cui si tolsero istruzione, salario diretto e salario globale di classe."

lantidiplomatico.it/dettnews-l…



Quanti sono i luoghi che ogni uomo vive? 50 anni dalla morte di Dino Buzzati


Abbiamo accompagnato Buzzati lungo la Val Morel. Con lui ci siamo domandati: “Esiste, non esiste l’improbabile sentiero?”. Misteriosa, infatti, è la strada che conduce alla morte. Di certo c’è solo che bisogna percorrerla. Che sia o no la Val Morel, che p

Abbiamo accompagnato Buzzati lungo la Val Morel. Con lui ci siamo domandati: “Esiste, non esiste l’improbabile sentiero?”.

Misteriosa, infatti, è la strada che conduce alla morte. Di certo c’è solo che bisogna percorrerla. Che sia o no la Val Morel, che porti o allontani dalla Santa dei miracoli impossibili o possibili, questo lo lasciamo decidere ad ognuno di noi.

E comunque prima di confrontarsi con il più misterioso dei cammini, quanti sono i luoghi che ogni uomo vive?

I luoghi di Buzzati sono stati, nella vita e nella narrazione, le montagne, il deserto, la città.

Buzzati ha amato soprattutto le montagne, le ha scalate, conquistate, godute, sofferte. Le vette innevate, le rocce altissime, i costoni franati fanno parte della sua narrazione così come della sua pittura e soprattutto della sua vita. A Belluno, ai piedi delle Dolomiti, ha trascorso l’infanzia e lì è sempre tornato, lì si è rifugiato quando ha dovuto preparare l’ultimo viaggio. Lì ha ascoltato e letto antiche saghe montanare, lì ha cominciato ad inventarle lui stesso. Personaggi inquietanti popolano i suoi monti: giganti, gufi, gazze, venti parlanti e pietre e frane che si animano e vivono di vita propria.

E gnomi, i misteriosi guardiani delle crode. In uno degli articoli sulle montagne comparsi sul Corriere della Sera, Buzzati racconta, come fosse una cronaca nera, della impossibile difesa delle Dolomiti dagli assalti degli uomini. “A uno a uno venirono conquistati i torrioni, le muraglie, i mastii, i contrafforti…” Il turismo di massa, il bombardamento delle pareti, le vie obbligate, i vessilli piantati, i vocii…dove sono finiti gli gnomi, i nani, i folletti, gli spiriti, il Vecchio della montagna? Spariti. Possibile che sia restato solo lui con la sua penna e il suo pennello a difenderne i misteri?

Certamente questo mondo è molto vicino alla mitologia nordica, l’autore però lo ha rivisitato attraverso il filtro di una precisione a volte addirittura scientifica che sorprendentemente si combina con il favolismo magico. Al cospetto delle montagne Buzzati trova sé stesso e fa pace con il mondo e la vita non attraverso una facile visione arcadica ma con una sofferta riflessione sul destino dell’uomo. È qui che ci si confronta con le voci del bene e del male (Il segreto del bosco vecchio) e non è detto che siano quelle del bene a vincere. Se infatti c’è una morale nella storia del colonnello Proclo non è né facile né elementare, è piuttosto la constatazione amara che la vita è fatta di tormenti, di desideri inconfessabili, di destini di solitaria desolazione.

Dalla cima della montagna, guardando dall’alto la pace lontana e irraggiungibile della valle, l’uomo e l’autore possono però scoprire che il fascino della vita è accettazione e nello stesso tempo rinuncia, è speranza e contemporaneamente consapevolezza che l’attesa è vana, che ciò che poteva essere nono è stato.

La montagna rappresenta la solitudine, quell’amica, cercata, quella di chi è pronto a rischiare, a conquistare o a perdere. È la solitudine di chi rinuncia al “resto” sapendo che è relativo e che la scelta, una volta fatta, è assoluta. In un vago senso di malessere a volte si percepirà quanta sofferenza reca, eppure non importa… “Ma sopra il ciglione dell’edificio, lontana, entro ai riverberi meridiani, spuntava una cima rocciosa. Se ne vedeva solo l’estrema punta e in sé non aveva niente di speciale. Pure c’era in quel pezzo di rupe per Giovanni Drogo, il primo visibile richiamo al leggendario regno che incombeva sulla fortezza”

Le montagne sono la chiave per l’immaginazione e per la fantasia. Sono la siepe di Leopardi.

Sulle montagne è l’aristocratica solitudine dello scrittore che la raggiunge esiliandosi dal mondo degli uomini, dalla città, dalla dura competizione, dalla stessa incerta collocazione storico-letteraria, ed anche dai limiti che la vita impone.

È l’aristocratica solitudine di chi è arrivato comunque sulla cima e da lì può guardare indietro e fare la lista degli sbagli, delle scelte azzardate, dei ritardi, delle audacie. Può riandare ai momenti di sconforto e disperazione e a quelli di euforica esaltazione. Può risentire i venti e le tormente e i cieli di azzurro cobalto e i raggi che scaldano. Può riandare con i ricordi a chi era in cordata con lui, a chi ha teso un chiodo o la mano, a chi ha lasciato andare e pertanto essere preso da tremore e timore. Eccolo lì Buzzati nella vertigine del vuoto, nella solitudine di chi muore. Arrivati sulla cima non c’è altra roccia da conquistare, altro cammino. Non resta che compiere quel passo. Nel vuoto?

Allora Dino Buzzati staccò gli aghi dall’ipodermoclisi e abbassò le palpebre come se vivesse o scrivesse, per lui era lo stesso, il finale di un ultimo racconto che potrebbe cominciare così: In quel preciso momento del 28 gennaio 1972…

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Privacy Daily – 3 giugno 2022


USA: si avvicinano le posizioni su una legge federale bipartisan sulla privacy Secondo Politico, i membri del Congresso degli Stati Uniti stanno facendo circolare una…

USA: si avvicinano le posizioni su una legge federale bipartisan sulla privacy
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Secondo Politico, i membri del Congresso degli Stati Uniti stanno facendo circolare una nuova bozza di legge sulla privacy. Il senatore statunitense Roger Wicker, R-Miss., insieme ai rappresentanti Frank Pallone, DN.J., e Cathy McMorris Rodgers, R-Wash., hanno redatto hanno un disegno di legge sulla privacy federale che segna il più grande sviluppo nei dibattiti legislativi sulla privacy da quando i negoziati si sono bloccati alla fine del 2019.

subscriber.politicopro.com/art…


L’INAI del Messico rilascia raccomandazioni sull’IA
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L’Istituto nazionale messicano per la trasparenza, l’accesso alle informazioni e la protezione dei dati personali ha pubblicato le sue “Raccomandazioni per il trattamento dei dati personali” relative all’uso dell’intelligenza artificiale. La guida promuove “l’uso appropriato ed etico delle informazioni personali attraverso” vari usi dell’IA e “il rispetto degli obblighi del dovere di sicurezza dei dati personali”. Le raccomandazioni riguardano argomenti tra cui l’IA nell’istruzione, i settori pubblico e privato, il cloud computing e la privacy by design.

home.inai.org.mx/wp-content/do…


La CNIL pubblica una guida sui ruoli di responsabilità in merito dati ai sensi del GDPR
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L’autorità francese per la protezione dei dati, la Commission nationale de l’informatique et des libertés ha pubblicato una guida sull’identificazione di un “titolare del trattamento” e su ogni altro ruolo che chiarisca la natura e la portata delle responsabilità in merito ai dati in modo che ciascuno venga identificato “il prima possibile”. La CNIL ha affermato che la guida include dettagli su criteri legali, qualifiche da considerare e altro ancora.

cnil.fr/fr/commande-publique-q…


guidoscorza.it/privacy-daily-3…



un progetto di #Mozilla per fornire traduzioni di siti interamente generate in locale, senza appoggiarsi a servizi di traduzione in cloud.

@Rik @The Privacy Post

blog.mozilla.org/en/mozilla/lo…



Luigi Contu: l’informazione serve a riflettere. Non bisogna cercare quello che si vuole sentirsi dire


Direttore, come è cambiata la comunicazione negli ultimi due anni?C’è stato uno sconvolgimento a tutti i livelli. Da parte degli attori, quindi il Governo, le Istituzioni, gli Enti locali, da parte del mondo scientifico e da parte dei giornalisti che hann

Direttore, come è cambiata la comunicazione negli ultimi due anni?
C’è stato uno sconvolgimento a tutti i livelli. Da parte degli attori, quindi il Governo, le Istituzioni, gli Enti locali, da parte del mondo scientifico e da parte dei giornalisti che hanno il dovere di raccogliere e raccontare informazioni. Io credo che questi due anni siano stati davvero importanti per l’opinione pubblica perché hanno reso abbastanza evidente quanto sia fondamentale una informazione corretta, accurata e verificata. Durante la prima fase della pandemia abbiamo assistito, in diretta, a una enorme confusione nella comunicazione: non solo i giornalisti ma anche la comunità scientifica e le grandi organizzazioni internazionali hanno dato messaggi fuorvianti e incompleti, che hanno causato panico e difficoltà.

Un virus nel virus?
Col tempo si sono prese le misure e penso che alla lunga la prudenza e la preparazione abbiano prevalso e l’opinione pubblica si sia è resa conto che l’informazione è un bene prezioso. Non si può prendere per oro colato qualsiasi studio o notizia scientifica che viene diffusa. Soprattutto si è preso atto che bisogna cercare di informarsi nei luoghi e con le persone che sono preparate a farlo. Sempre col beneficio dell’inventario, perché la possibilità che si commettano degli errori esiste. La pandemia ha fatto capire alle persone che non si può prendere per buona qualunque cosa tratta da Facebook solo perché è stata pubblicata: bisogna vedere di chi è il profilo, chi ne ha la responsabilità. E’ stata una grande crisi che ha messo alla luce molte nostre difficoltà ma è stata anche un’occasione di far capire al pubblico che è determinante essere preparati e accorti.

Spesso si utilizza il termine “ANSA” per definire un’ultima ora sicuramente verificata. Quando la riporta l’Ansa la notizia è vera. Quanto lavoro c’è dietro questo timbro di qualità?
Dovrebbe essere vera e noi mettiamo in atto, per quanto è possibile, tutti gli accorgimenti perché sia verificata. Sia sulla fonte che da un punto di vista tecnologico, perché c’è un tema tecnologico sulla veridicità delle notizie. Ad inizio pandemia l’Ansa poteva disporre di una rete di colleghi che nel mondo sono sui posti e possono verificare quello che succede, una rete importante di fonti nelle organizzazioni, nei ministeri e soprattutto di giornalisti che sapevano già di cosa stavamo parlando, che non si sono dovuti improvvisare. Noi abbiamo un servizio scientifico, una redazione che si occupa di scienza, salute e ricerca e che da trent’anni forma dei giornalisti. Questo è quello che può fare la differenza: avere il numero di telefono dello scienziato che sa dare una lettura corretta di uno studio scientifico, conoscere le fonti, avere studiato e quindi avere una carriera alle spalle che ti consenta di dire cosa è autorevole e cosa non lo è. Questo significa partire con il piede giusto. In questo senso noi diciamo che se è una notizia è un’Ansa, perché mettiamo in atto tutto quello che possiamo fare per essere certi che stiamo pubblicando una cosa vera.

Spesso il nemico è il tempo, il rischio di farsi battere dalla concorrenza.
Vero, c’è purtroppo un elemento che è in conflitto d’interesse con la verità che è la rapidità. Noi dobbiamo essere velocissimi per cui il tempo di approfondimento non è lo stesso che può essere concesso a un settimanale, a un quotidiano ma anche a una trasmissione televisiva di approfondimento. E li sta la differenza. Bisogna verificare in tempo breve per uscire prima possibile, per avvisare i lettori, il mondo e le Istituzioni che sta accadendo qualcosa. Li c’è la difficoltà del giornalismo: essere certi di pubblicare un contenuto verificato in tempi molto brevi. Devo dire che i colleghi dell’Ansa, e non solo dell’Ansa, da questo punto di vista sono molto affidabili.

Ci sono momenti in cui devi dire di no?
In questi due anni abbiamo avuto diverse occasioni in cui abbiamo preferito non pubblicare una notizia in quel momento perché il livello di sicurezza, di accuratezza, di verifica non era sufficiente. Noi abbiamo raddoppiato dal primo giorno di pandemia il controllo delle notizie. Genericamente all’Ansa c’è un collega che scrive la notizia, un collega che legge, rilegge e controlla e, se ci sono dei dubbi, interviene un terzo livello di verifica che è quello centrale della direzione. Noi ne abbiamo introdotto un altro ancora sulle principali notizie che riguardano il virus. Ci siamo detti: facciamo un doppio controllo, prendiamoci il rischio di uscire qualche minuto più tardi ma con la garanzia di offrire una informazione più accurata. E questo credo che abbia funzionato.

Il giornalismo può assumersi la responsabilità di decidere chi può parlare e chi no e quindi, in fondo, chi ha ragione e chi torto?
Ma certo. Il giornalismo deve scegliere e a volte può scegliere di dare il contraddittorio, di dare le due voci. Anzi, è auspicabile che nella maggior parte dei casi questo accada. Anche perché ognuno di noi può scegliere di andare a informarsi da un’altra parte. Siamo tutti liberi, non soltanto i giornalisti ma anche chi ci ascolta e i cittadini. A chi non piace l’informazione che fa l’Ansa o un telegiornale, è libero di andare da un’altra parte. Ma attenzione, io penso che per informarsi non bisogna cercare quello che si vuole sentirsi dire. Questo è il grande problema che hanno innescato i social media. Nei nostri telefonini e nei nostri profili ci arriva l’informazione che noi già vogliamo sapere. Quindi se siamo a favore di Putin ci arriveranno contenuti favorevoli a Putin. Invece l’informazione serve a riflettere. Quindi è giusto fare il contraddittorio ma il contraddittorio non significa mettere sullo stesso piano uno scienziato che per tutta la vita ha studiato il virus e un no vax che fa il corridore in bicicletta. Questo è il grande inganno.

E’ quello che sta accadendo anche sulla guerra in Ucraina?
Precisamente, è il grande equivoco che accade anche nella polemica che sentiamo in questi giorni sulla propaganda. Per dire che alla fine sono tutti uguali si dice che anche gli Ucraini fanno la propaganda. Anche Goebbels faceva la propaganda e anche Roosevelt la faceva ma non era lo stesso tipo di propaganda. Bisogna saper discernere. Non si possono mettere tutte le opinioni sullo stesso piano. Le opinioni vanno sostanziate coi fatti. Se io stravolgo i fatti e racconto delle storielle non posso essere messo a confronto con uno che i fatti li ha analizzati e studiati. Questa credo sia una regola basilare.

Come giudichi la controversia che si è creata sulle armi da dare agli Ucraini?
Se non diamo agli Ucraini la possibilità di difendersi diciamo a Putin di accomodarsi e conquistare tutto. Questo non significa non cercare la via diplomatica. Qui c’è una semplificazione nel dibattito che lascia davvero esterrefatti. La capacità di risposta militare degli ucraini è la base essenziale per far sedere Putin alla trattativa. Quando si arriverà, speriamo presto, al tavolo di pace, è possibile che gli ucraini possano decidere – per chiudere questa pace con negoziato – di perdere qualcosa e lo stesso potrà accadere dall’altra parte. Questo però non significa che non dare le armi all’Ucraina aiuti a far finire la guerra. A perdere non sarebbero solo gli ucraini, significherebbe non sostenere chi nel mondo sostiene i nostri valori. E attenzione al fatto che questa è una guerra che potrà ripetersi, perché ci sono grandi potenze nel mondo che hanno dichiaratamente l’obiettivo di mettere in crisi il sistema democratico. Quindi non è in gioco la sorte di Bucha o di Kiev, ma è in gioco il modo di vivere libero e democratico che noi abbiamo costruito e che dal ’45 ha consentito all’Europa e al mondo di vivere in pace e in prosperità. Con tutte le difficoltà che conosciamo. Non è il mondo migliore ma è sicuramente meglio di quello che ci prospettano i cinesi e i russi.

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Biometric mass surveillance: Let’s not follow Russia’s example!


Yesterday was the deadline to table amendments to the LIBE/IMCO report on the AI Act. This is the proposal by the Parliament’s competent committees to change the Commission’s original proposal on …

Yesterday was the deadline to table amendments to the LIBE/IMCO report on the AI Act. This is the proposal by the Parliament’s competent committees to change the Commission’s original proposal on “Harmonised rules on Artificial Intelligence”; members of these committees will next vote on compromises based on the proposed amendments, following which the text will be voted on in plenary (likely not before the end of 2022).

As a member of the LIBE committee, I made sure that a strong ban on biometric mass surveillance will be considered. This is a demand I have consistently been making throughout my mandate, but the need and urgency for such a ban became even clearer this month, after I met with Alexander Isavnin. Alexander is a Russian Pirate living near Moscow. In the context of a discussion about Russia’s crackdown on pro-peace activists in the context of the war on Ukraine, he unfolded for me the development of facial recognition systems in Russia. Excerpts of the discussion can be viewed here:

  • He described how facial recognition systems, which had been introduced at the entrance of metro stations under the pretext of making life easier (“pay with your face”), are now being used to identify, track and even arrest dissidents – be it members of the Communist party, citizens protesting for the release of Alexeï Navalny, or people protesting against the Ukraine war.
  • He also described how a whole surveillance system was implemented in the city a few years ago, under the guise of “fighting terrorism”, and was now used against dissidents. The government used a “safe city” narrative similar to the ones encountered in Europe (such as in France, Italy, Spain, Malta, and Germany). The rise of the far-right in Europe should alert us to the risk that in our countries too, such systems can easily be repurposed to fit the agenda of the government in place. We use the same technology as the Russians, the only difference is that our governments are not yet as bad?
  • Similarly, under a narrative of ‘convenience’ and ‘comfort’, biometric lock systems have been installed at the entrance of many apartment blocks in the city. They happen to also send their feed to a centralised data center. With these cameras-equipped ‘smart locks’, you may not need a key to enter your building. The downside is that this allows the government to identify you remotely by comparing faces captured in different places – knowing in which apartment building an anonymous protester lives is enough for reliable identification. “I think this is a way this technology could infiltrate the EU”, says Alexander; and in this case “it is not about state-run video-surveillance, it’s about improving safety and comfort for citizens, but all information could then be passed onto [surveillance agencies and the police]”. This is indeed a worry highlighted in the Greens/EFA-funded 2021 report on “Biometric and Behavioural Mass Surveillance in EU Member States”.


The AI Act as proposed by the Commission would allow the use of biometric surveillance systems by the police, and some in the European Parliament think this is okay. Alexander’s message to us Europeans is: “don’t allows this, don’t try to exchange your freedom for safety – in most cases your freedom is your safety”.

I agree that we should not let this happen in Europe. Biometric mass surveillance is already used (1600 times per day by FR police in 2021, according to data by LQDN). See our Greens/EFA documentary trip, where we went to meet the activists that ended biometric mass surveillance in Italy. Have also a look at our awesome myth-buster on facial recognition, in which the Greens/EFA explain why 5 of the claims put forward by other political Groups about the benefits of facial recognition are incorrect. Sign the European Citizens Initiative calling for a ban on biometric mass surveillance practices here: reclaimyourface.eu/


patrick-breyer.de/en/biometric…



Jun 02, 2022, 11:11


RT @GDPRhub
Find daily new #GDPR decisions from across Europe for free on GDPRhub.eu/@noybeu.rss!

➡️ Read and edit this decision from Ireland at gdprhub.eu/Court_of_Appeal_-_2…
📥 experts already signed up to our free newsletter: newsletter.noyb.eu/pf/433/5gqt…

#privacidad


mastodon.social/@noybeu/108407…



Concluse domenica le Olimpiadi italiane di cybersicurezza, ma le vere protagoniste sono state le studentesse partecipanti alle Cybertrials, programma scolastico di formazione all’hacking etico e all’autodifesa digitale

Imparare la sicurezza informatica, giocando. 150 ragazzi al laboratorio cyber del Cini

Concluse domenica le Olimpiadi italiane di cybersicurezza, ma le vere protagoniste sono state le studentesse partecipanti alle Cybertrials, programma scolastico di formazione all’hacking etico e all’autodifesa digitale

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/ La Repubblica del 30 Maggio 2022

Un vecchio adagio dice: “Vuoi imparare la sicurezza informatica? Allora comincia a giocare”. E così, mentre un pezzo d’Italia stava col fiato sospeso per i minacciati attacchi russi, gli aspiranti hacker italiani si preparavano a difendere il paese, ma per gioco. Sicurezza informatica

Dal 27 al 29 maggio, oltre centocinquanta studenti e studentesse convocati dal Laboratorio Nazionale per la Cybersecurity del Cini si sono ritrovati a Torino al Campus torinese dell’Organizzazione mondiale del lavoro per una tre giorni di eventi e iniziative incentrate sulla cybersicurezza, tutti all’insegna di gare di abilità e giochi a squadre. Cybersicurezza

I giochi, dedicati ai giovani delle scuole medie superiori, implicano la capacità di superare problemi logici e difese informatiche in gare che riguardano il web, la crittografia e i sistemi di comunicazione. Il reclutamento è stato così ampio e l’organizzazione così ramificata che le hanno chiamate OliCyber, le Olimpiadi Italiane di Cybersicurezza, con l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza come sponsor della competizione.

Alla fine dei giochi il primo classificato è stato il giovanissimo Tito Sacchi del Liceo Scientifico Statale “T.Taramelli” di Pavia ma sono stati premiati con l’oro anche Carlo Collodel, Simone Petroni, Domingo Dirutigliano e Luigi Loffredo e sono state assegnate anche 10 medaglie d’argento e 25 di bronzo. Alla cerimonia ha preso parte il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, che ha ribadito l’importanza della formazione, al centro anche della Strategia Nazionale di Cybersicurezza presentata nei giorni scorsi. Hacker

L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, parte da lontano e si è protratta per diversi mesi coinvolgendo oltre trecento istituti italiani e più di 1.700 aspiranti hacker etici, i quali hanno avuto la possibilità di formarsi insieme a docenti esperti su temi sempre più centrali sia nella quotidianità che nel mondo del lavoro. Durante tutto il periodo di formazione, i giovani si sono confrontati con sfide pratiche e simulazioni dei reali problemi della sicurezza informatica guidati anche dal TeamItaly, la Nazionale Italiana di Cyberdefender, e da alcuni dei migliori partecipanti alle precedenti edizioni di CyberChallenge.IT, la scuola per hacker etici del Laboratorio nazionale di Cybersecurity. Al centro delle sfide crittografia, reverse engineering, sicurezza in Rete e sicurezza delle infrastrutture.

Le ragazze al centro


Ma stavolta non c’erano solo ragazzi. All’Ilo di Torino c’erano anche 50 ragazze che hanno partecipato per due giorni alle Cybertrials, gare innovative per mettere alla prova softskill di tipo relazionale, diplomatico e linguistico come pure per testare le loro capacità di problem solving all’interno di una “escape room”, uno di quei giochi dove, chiusi in una stanza, puoi uscire solo se risolvi tutti i quiz che trovi al suo interno. Anche loro sono state tutte premiate. Le partecipanti venivano dalla prima edizione di Cybertrials, programma di formazione che ha visto coinvolte le oltre 380 ragazze da 74 istituti diversi nello sfidarsi in un gioco di ruolo masterless realizzato per loro dall’IMT di Lucca.

“L’elevato numero di partecipanti a Cybertrials dimostra quanto anche le ragazze siano interessate ai temi della cybersecurity e possano essere coinvolte, attraverso il gaming, in percorsi di consapevolezza come questo” – ha detto la coordinatrice Cybertrials Sonia Montegiove. “Riteniamo che il gender gap oggi esistente in ICT e nella cybersecurity possa essere ridotto anche grazie a iniziative come queste”.

Infatti gli obbiettivi dell’iniziativa mirano proprio a stimolare l’interesse verso le materie tecnico scientifiche abbattendo le barriere di genere nella materie Stem (Scienza, Tecnologia, Ingengeria e Matematica); formare le ragazze alle conoscenze di base della sicurezza digitale, con attenzione all’etica hacker; far conoscere le crescenti opportunità professionali offerte dai percorsi formativi sulla sicurezza informatica; e infine rafforzare le competenze necessarie ad affrontare i rischi legati all’uso di social network, al trattamento dei dati e alle truffe online.

“Un regalo, la presenza a Torino di tutti questi ragazzi e ragazze” ha detto Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity che già lavora a nuove iniziative “per favorire la cultura della cybersicurezza”, rivolte anche ai docenti accompagnatori, tra i principali protagonisti di questi eventi.


dicorinto.it/testate/repubblic…



non saprei spiegarti l'esatto motivo, ma questo mi ha fatto pensare alla tua #mastOfficina @Bevilacqua Gustavino

thisiscolossal.com/2022/06/omo…



Integration zwischen nerdica.net (#friendica) und feddit.it (#lemmy)


@Nerdica Forum

Hallo zusammen und sorry, wenn ich mehrere grammatikalische Fehler mache, aber ich kann nicht auf Deutsch schreiben...

Ich bin der Administrator sowohl der Friendica-Instanz „Poliverso“ (Version 2022.03) als auch der Lemmy-Instanz „feddit.it“.

Während ich es schaffe, direkt auf lemmy zu veröffentlichen, kann einer meiner friendica-Kontakte, ein Gast von nerdica, nicht.

Könnte dies von der Version abhängen, die auf dem Nerdica-Server ausgeführt wird (Version 2022.05-rc)? Oder hängt es von einem anderen Grund ab, den ich nicht kenne?

Vielen Dank im Voraus für die Hilfe. Wenn Sie versuchen möchten, einige Tests auf feddit.it durchzuführen, können Sie die Community für Tests nutzen: feddit.it/c/test

NB: um in einer Community zu posten:
- Sie müssen nach der Community suchen, indem Sie die Adresse in das Friendica-Suchfeld eingeben
- Es ist notwendig, der Community zu folgen
- Sie müssen einen Beitrag mit einem Thema schreiben (dies ist der Titel des Beitrags Lemmy)
- der Community-Name muss am Anfang des Beitrags mit vorangestelltem Ausrufezeichen eingegeben werden (1 + Community-Name + @ + Domain)
- Soweit ich weiß, wird der Beitrag, wenn er Bilder enthält, nicht richtig codiert und nicht veröffentlicht


PS: Bitte schreiben Sie mir Antworten mit einfacher Syntax, sonst kann mein automatischer Übersetzer Ihre Worte nicht richtig interpretieren...

Nerdica Forum reshared this.




Data Retention: NGOs call on German Minsters to Stop Mass Surveillance


In an [url=https://digitalegesellschaft.de/2022/05/offener-brief-gegen-vorratsdatenspeicherung/]open letter to the German Conference of Interior Ministers[/url] 13 organisations call for an end to mass data retention of citizen‘s connection and location d

In an open letter to the German Conference of Interior Ministers 13 organisations call for an end to mass data retention of citizen‘s connection and location data in Germany and the EU. Patrick Breyer, Member of the European Parliament (Pirate Party/Greens/EFA group) and digital rights activist comments:

„The large-scale collection of information on day-to-day communication and location data of innocent citizens is an unprecedented attack on our right to privacy. This is the most intrusive method of the mass surveillance. For effective child protection we need child protection officers, child protection programme as well as competent and fast investigations – mass surveillance is not the solution. The steady violation of fundamental rights through the continuation of data retention policies, governmental pressure on judges and ignoring facts is an attack on the rule of law, which we need to stop.“

Child protection instead of mass surveillance

In the run-up to the German conference, calls for data retention have been made in connection with child protection. However, mass surveillance of millions of innocent people is not the answer.
In January 2022 the German government published statistical data of the Federal Criminal Police Office, according to which only 3% of all child pornography investigations in 2017 to 2021 could not be further prosecuted due to the lack of records on IP addresses. In Germany no data retention legislation is being applied. MEP Patrick Breyer commented in March 2022: “Instead of mass surveillance, we need targeted investigation, protection and prevention strategies in schools, church institutions etc.” In April 2022, gegen-missbrauch e.V. (a German association for victims, partners and opponents of child sexual abuse) criticised the call for data retention: “(…) the problem is not [data retention], but that the investigating authorities are still in the 19th century in terms of staff and equipment, even though the perpetrators are in the year 2022”.

Data retention affects innocent citizens

The systematic bulk storage of connection and location data allows for the creation of extensive movement and behaviour profiles, which predominantly affect innocent citizens. In a legal opinion from April 2022, former EU judge Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas states that national security is no free ride for mass surveillance and that even “targeted data retention” in very large and undefined geographical areas is contrary to fundamental rights. In a statement on the new Belgian draft law on data retention, Patrick Breyer criticised, among other things, the proposed “targeted data retention”. This form of data retention is also proposed in a leaked European Commission working paper from June 2021, which also reveals plans for suspicionless and blanket IP data retention.

Germany‘s Federal Minister of Justice promised on Twitter: „We will put an end to the current practice of data retention as permitted by German law, as we consider it to be a disproportionate encroachment on fundamental rights.“

Further information on the topic of data retention is provided on Breyer’s homepage.


patrick-breyer.de/en/data-rete…




Mi sembra un Esagerazione Planetaria..😱
sport.sky.it/calciomercato/202…


The Queen Is Dead Volume 53 - Static Abyss \ Qonicho Ah ! \ Vesssna \ Sleepers' Guilt 


Static Abyss

Quando sei un veterano del metal estremo, e hai scritto pagine di storia di qualche sottogenere metallico ma tutto ciò non ti basta e vuoi andare oltre, ti circondi di gente fidata e fai un bellissimo lavoro. Questo è il caso degli Static Abyss, duo composto da due leggende del metal estremo come Greg Wilkinson alla chitarra e basso, alla batteria e voce Chris Reifert, sì proprio loro, due membri e che membri degli americani Autopsy.

iyezine.com/the-queen-is-dead-…



ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE!!

Oggi ci sarà un aggiornamento di Feddit.

Lemmy verrà aggiornato alla versione 0.16.4 dall’attuale 0.16.3.

Questo aggiornamento contiene molte novità e dovrebbe anche sistemare il problema che abbiamo con la federazione su mastodon.uno e livellosegreto.it.

Dovrebbe esserci solo una una breve interruzione.


PS: ricordate che lo sviluppo di #Lemmy è dovuto a utenti come @Dessalines e @nutomic che lavorano a tempo pieno su questa splendida realtà da quasi due anni, anche grazie al supporto della fondazione NLnet.

Se desideri supportare lo sviluppo, valuta la possibilità di fare una donazione, così che possano essere aggiunti più sviluppatori alla loro cooperativa open source.


Aggiornamento Feddit alla versione 0.16.4


Domani (1 giugno) in mattinata ci sarà un aggiornamento di Feddit.

Verrà portato Lemmy alla versione 0.16.4 dall'attuale 0.16.3.

Questo aggiornamento contiene molte novità e dovrebbe anche sistemare il problema che abbiamo con la federazione su mastodon.uno e livellosegreto.it.

Potete leggere tutte le novità presenti a questo indirizzo.

Dovrebbe esserci solo una una breve interruzione.

Una volta che l'aggiornamento sarà completato scriverò qui dentro.


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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

si puo connettere Feddit a Mastodon, e.g. cross-postarndo o linkando contenuti in modo automatico?
in reply to Brutto Cheffo

@Brutto Cheffo non so come aiutarti perché quando si tratta di pubblicazioni automatiche io faccio tutto con friendica, ma credo che sia possibile utilizzare qualche strumento per automatizzare la pubblicazione da lemmy a mastodon .tieni conto però che:
- in lemmy esistono due tipologie di profili: il profilo comunità che In sostanza non è altro che una lista di distribuzione che condivide i post che vengono indirizzati ad essa; il profilo dei singoli utenti che creano il post all'interno della comunità e questi possono essere utenti lemmy di quella o di altre istanze, ma possono anche essere utenti frendica;
- è molto più facile ricondividere automaticamente il contenuto pubblicato da un utente che quello semplicemente condiviso da una comunità;
- Ogni comunità lemmy è dotata di un Feed RSS con cui puoi seguire quella comunità (p es feddit.it/feeds/c/fediverso.xm… )
- il buon @skariko è un potente apprendista stregone di tutti gli automatismi, quindi lui potrà sicuramente darti più indicazioni di quanto possa mai dartene io 😅
in reply to Brutto Cheffo

@Brutto Cheffo @Poliverso notizie dal fediverso @Dessalines @nutomic @skariko nativamente non si può, personalmente io farei così:

Lemmy ha un RSS anche per i singoli utenti, dunque anche Feddit. Il mio, per esempio, è questo: feddit.it/feeds/u/skariko.xml . Lo trovi nel tuo profilo.

Successivamente puoi utilizzare IFTTT seguendo questa guida: hyperborea.org/journal/2017/12…

In pratica devi prima creare un API da usare con IFTTT, poi devi creare una IFTTT APP dove legge gli RSS e poi pubblica (utilizzando i Webhooks) su Mastodon.



Al Tg: Ue soddisfatta per l'embargo al Petrolio Russo una decisione coesa...nel frattempo il Petrolio alle stelle e Benzina e Diesel che se ne vanno nell'universo...
Siamo sicuri che sia stata una buona idea e non un ennesima decisione di...💩


"Una élite che non ha nulla da dire sull’impoverimento della classe media e sullo sfruttamento dei lavoratori, che non solo promuove gli interessi dei vincitori della globalizzazione, ma disprezza apertamente i vinti, ossia le classi popolari e i loro valori, accusati di essere fascisti, razzisti, retrogradi, sessisti, nazionalisti, populisti. Una élite sempre più ristretta in termini elettorali, ma che esercita una fortissima egemonia sui media e sul mondo della cultura"

ibs.it/contro-sinistra-neolibe…



LiberaLibri 2022 – Michele Gerace legge “Gli scritti politici” di Giuseppe Mazzini

LiberaLibri 2022 – Michele Gerace legge e commenta un passo tratto da "Gli scritti politici" di Giuseppe Mazzini



La testimonianza di @Aldo è esemplare perché dimostra quanto mastodon costituisca ad oggi la porta principale per comprendere il fediverso. Tutto il fediverso.

Infatti non bisogna, come spesso avviene, accusare gli utenti di mastodon per la loro presunta limitatezza di orizzonte, perché si tratta di utenti appena entrati in una dimensione non ho ancora conosciuta.

Come nel caso di @Conax , basta avere pazienza e l’utente curioso si accorgerà da solo di tutte le potenzialità di questo mondo!

conax.it/2022/05/29/il-fediver…

informapirata ⁂ reshared this.



La Commissione tedesca per la protezione dei minori nell’ambito dei media ha approvato tre sistemi in grado di rilevare l’età delle persone con l’Intelligenza Artificiale (IA) per evitare che i minori siano esposti a contenuti dannosi, riferisce EURACTIV Germania. La...