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Governare il futuro – Taxi senza tassista. Per ora a San Francisco ma è solo questione di tempo


Ve la ricordate la guerra dei tassisti contro Uber? Scioperi, città bloccate, proposte di legge, cause milionarie, multe a pioggia contro gli “abusivi” delle auto…

Ve la ricordate la guerra dei tassisti contro Uber?

Scioperi, città bloccate, proposte di legge, cause milionarie, multe a pioggia contro gli “abusivi” delle auto con conducente rei di non rispettare le regole – per la verità un po’ anacronistiche specie in Italia – e rubare il lavoro ai tassisti.

Sono passati solo una manciata di anni ma già sembrano preistoria.

Continua ad ascoltare il podcast su HuffPostItalia.


guidoscorza.it/governare-il-fu…



‘Follia’, ‘Paranoia’, ‘Isteria patriottica’… tante parole che Vladimir Putin ha saputo confutare dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina


The MED This Week newsletter provides expert analysis and informed comments on the MENA region's most significant issues and trends.


Jun 09, 2022, 11:15


👋 Du möchtest mit uns GDPRhub ausbauen und weiterentwickeln, damit auch in Zukunft alle Menschen Zugriff auf eine offene, gemeinnützige Informationsquelle zu datenschutzrechtlichen Entscheidungen haben? Dann bewirb dich bei uns als Community Manager (TZ)! noyb.eu/sites/default/files/20…


mastodon.social/@noybeu/108447…



Jun 09, 2022, 11:10


RT @GDPRhub
Find daily new #GDPR decisions from across Europe for free on GDPRhub.eu/@noybeu.rss!

➡️ Read and edit this decision from Romania at gdprhub.eu/ANSPDCP_(Romania)_-…
📥 6.972 experts already signed up to our free newsletter: newsletter.noyb.eu/pf/433/5gqt…

#persoonsgegevens


mastodon.social/@noybeu/108447…



Un pensiero sull'organizzazione dei file


Il paradigma di divisione di Foto, Video, e Musica in 3 cartelle diverse è antiquato e non funziona più.
Alcuni esempi pratici personali a conferma di questa ipotesi seguono.

- Come classifico i meme? Ce ne sono alcuni che sono semplicemente foto, altri sono video.. Perché tenerli in 2 cartelle diverse (Foto/Meme, Video/Meme)?

- Gli sfondi, come li organizzo? Io non solo ho delle foto conservate per usarle come sfondo dei desktop, ma anche dei video adeguati salvati per lo stesso esatto motivo. Il casino che si crea a tenere 2 cartelle diverse è semplicemente inutile. Se in un dato momento voglio cercare soltanto uno sfondo foto anziché video, uso le funzioni di filtro del mio gestore di file.

- Ci sono media che butterei (ad esempio, molti screenshots che scatto per un uso limitato, oppure registrazioni audio) se non li usassi in dei video che creo, di cui mi va di conservare tutti i sorgenti (i file di progetto per il programma di montaggio di turno, e i singoli media che vanno a comporre il video). Quei media non mi servono ad altro, perché quindi tenerli in cartelle con tutti i media di un dato tipo che invece servono, banalmente, anche solo ad essere consumati da soli, anziché nella cartella con il video a cui appartengono?

In passato, proprio per le difficoltà descritte sopra, tenevo le 3 dannate cartelle tutte in disordine, perché tanto in ogni caso non c'era molto margine di ordinamento.
Invece adesso, un'unica cartella "Media" con sottocartelle come "Camera", "Icone", "Pixel Art", "Rasperino", ... e finalmente ho ordine.

✨ Andrea reshared this.



Nelle ultime settimane, i territori del Kashmir amministrati dall’India sono stati teatro di nuove, ripetute violenze.




Con l’orrore nel mondo di cui ci si deve occupare, le miserabili manovrette dei partiti alla RAI sono solo la scontata conferma che i dinosauri nel grande cambiamento non potevano evolversi, dovevano estinguersi

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Fine etica. Sul fine vita il Parlamento è ancora fermo. Per questo, in alcuni casi, si lascia scappare l’etica e si abbraccia l’orrore.


Stress, privazione del sonno, ansie possono portare a problemi di natura sessuale e il ricorso al supporto psicologico diventa necessario.


PANNELLIANE. Il marco Pannella politico e le battaglie referendarie – Super J

PANNELLIANE. Il marco Pannella politico e le battaglie referendarie. Ne abbiamo parlato presso la Fondazione Einaudi di Teramo




Privacy Daily – 9 giugno 2022


Parlamento UE: proposte su privacy, accesso, interoperabilità per “European digital wallet“ Il relatore del Parlamento europeo ha presentato una serie di proposte per migliorare l’…

Parlamento UE: proposte su privacy, accesso, interoperabilità per “European digital wallet
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Il relatore del Parlamento europeo ha presentato una serie di proposte per migliorare l’ “European digital wallet” nell’ambito del nuovo regolamento eIDAS, incentrandosi sull’interoperabilità, la privacy dei dati e la parità di accesso. Nel giugno 2021, la Commissione europea ha proposto un regolamento sull’identificazione elettronica e sui servizi fiduciari per le transazioni elettroniche (eIDAS) con l’intento di armonizzare l’identificazione digitale in tutta l’UE. Entro il 2023, ogni Stato membro deve mettere a disposizione di cittadini e imprese European digital wallet (EDIW).

euractiv.com/section/digital/n…


Legge sulla governance dei dati dell’UE pubblicata in Gazzetta ufficiale
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L’UE Data Governance Act è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 3 giugno. La DGA, che prevede un maggiore accesso ai dati del settore pubblico allo scopo di sviluppare nuovi prodotti e servizi, entrerà in vigore il 23 giugno e si applicherà a aziende 15 mesi dopo.

eur-lex.europa.eu/legal-conten…


Il racconto, in sintesi, delle principali attività del Garante, mese per mese
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GPDPDigest è il prodotto di informazione del Garante che raccoglie mensilmente i principali interventi dell’Autorità presentando anche una sintesi delle principali attività di European Data Protection Board e EDPS – European Data Protection Supervisor. Un semplice e utile “memo” per fornire agli utenti un sintetico quadro di riferimento sull’attività del Garante.

garanteprivacy.it/home/stampa-…


guidoscorza.it/privacy-daily-9…



L'Ucraina e il pensiero dominante, ovvero la 'verità', con la sua campagna contro chiunque sostenga cose diverse, la 'falsità' per eccellenza


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📚 Come sarà strutturato l’esame di #Maturità2022?

La Dott.ssa Flaminia Giorda è la nostra esperta sugli #EsamiDiStato2022 e vi darà tutte le informazioni necessarie per affrontare le prove, dalla spiegazione dei crediti al colloquio orale.

Qui il video youtu.be/h3PXPy3NcYE

#MImaturo



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📚 Come sarà strutturato l’esame di #Maturità2022?

La Dott.ssa Flaminia Giorda è la nostra esperta sugli #EsamiDiStato2022 e vi darà tutte le informazioni necessarie per affrontare le prove, dalla spiegazione dei crediti al colloquio orale.

Qui il video youtube.com/watch?v=0YHe-ybvY6…

#MImaturo



Cessione dei dati relativi alle sperimentazioni cliniche: profili critici del nuovo decreto


Il 3 marzo 2022, il decreto del Ministero della Salute recante le “Misure volte a facilitare e sostenere la realizzazione degli studi clinici di medicinali senza scopo di lucro e... L'articolo [url=https://www.e-lex.it/it/cessione-dei-dati-relativi-alle-

Il 3 marzo 2022, il decreto del Ministero della Salute recante le “Misure volte a facilitare e sostenere la realizzazione degli studi clinici di medicinali senza scopo di lucro e degli studi osservazionali e a disciplinare la cessione di dati e risultati di sperimentazioni senza scopo di lucro a fini registrativi, ai sensi dell’art. 1, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 14 maggio 2019, n. 52”1, è entrato ufficialmente in vigore. In particolare, lo scopo del Decreto è quello di supportare gli studi clinici di medicinali senza scopo di lucro e di studi osservazionali, nonché – per quanto rileva il lato protezione dei dati personali – la cessione di dati e di risultati di sperimentazione cliniche, senza scopo di lucro a fini registrativi. La portata applicativa del Decreto è specificata all’art. 1 nel quale si fa riferimento alle sperimentazioni cliniche non a fini commerciali o senza scopo di lucro e alle sperimentazioni cliniche a basso livello di intervento e agli studi osservazionali.

Nello specifico, per sperimentazione clinica senza scopo di lucro, si intende la sperimentazione che presenta determinati requisiti quali:

  • l’assenza di una finalità di sviluppo industriale o commerciale di più farmaci o ai fini di sfruttamento economico;
  • la promozione deve provenire da una struttura, un ente, un’istituzione pubblica, una fondazione o un ente morale, di ricerca scientifica senza fini di lucro, un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico o una persona fisica dipendente delle strutture summenzionate o un’impresa sociale;
  • la promozione deve provenire da un soggetto non titolare di un’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale in sperimentazione e che non sia detentore di un interesse economico;
  • la titolarità dei dati e dei risultati relativi alla sperimentazione, così come di ogni decisione inerente alla loro pubblicazione, sia esclusiva del promotore.

Con riguardo alla cessione dei dati di sperimentazione senza finalità di lucro e dei relativi risultati – profilo che, come anticipato, rileva nell’ambito della disciplina sulla protezione dei dati – l’art. 3 del summenzionato decreto prevede che la stessa sia consentita durante la sperimentazione e altresì in seguito alla sua conclusione, a fini registrativi. La cessione deve essere regolata mediante un contratto tra il promotore e il cessionario. Il promotore ha l’obbligo di trasmettere all’AIFA, al Comitato etico competente e ai centri di sperimentazione coinvolti una comunicazione ufficiale con la quale informa dell’avvenuta cessione dei dati e/o dei risultati. Una volta effettuata la cessione, il cessionario subentra a tutti gli effetti nella titolarità del trattamento dei dati personali correlati alla sperimentazione.

Nonostante il decreto dedichi nello specifico una disposizione alla cessione dei dati, i profili relativi alla protezione dei dati non sono del tutto chiari. Com’è noto per aversi cessione dei dati personali, è necessario rispettare le prerogative previste dal Regolamento europeo 679/2016 (“GDPR”). In prima istanza, è dirimente l’individuazione dei soggetti coinvolti nella cessione e la loro relativa qualifica. Nel caso in questione, la cessione dei dati coinvolgerebbe due soggetti qualificati titolari del trattamento, ai sensi dell’art. 4 del GDPR, ossia il cessionario e il promotore. In secondo luogo, la cessione può avvenire previa individuazione di una base giuridica legittimante. Parrebbe, dalla lettura della disposizione dinanzi citata, che l’unico riferimento alla base giuridica potrebbe rinvenirsi nel contratto tra il cessionario e il promotore, e, di conseguenza, sarebbe da individuarsi all’art. 6, par. 1, lett. b) del GDPR. Tuttavia, trattandosi di dati appartenenti a categorie particolari, risulta improbabile che la sola stipula del contratto possa essere sufficiente, tenuto conto altresì del fatto che deve esservi una delle condizioni di cui all’art. 9 del GDPR. L’incertezza relativa alla corretta individuazione della base giuridica si riflette altresì nell’assenza di un riferimento precipuo alle misure di sicurezza da implementare nel caso di cessione di dati e soprattutto di dati relativi alle sperimentazioni cliniche.

Sul tema, è opportuno citare che l’Autorità garante per la protezione dei dati è intervenuta attraverso la pubblicazione delle “Linee guida per i trattamenti di dati personali nell’ambito delle sperimentazioni cliniche di medicinali”2, le quali, seppur datate e facenti riferimento alla precedente disciplina, rappresentano un’insostituibile guida per comprendere tale trattamento. In particolare, tra gli aspetti da prendere in considerazione, possono elencarsi:

  • l’informativa da rendere nei confronti dei soggetti interessati coinvolti, con la relativa specifica alla cessione dei dati personali;
  • la raccolta del consenso; eventuale trasferimento dei dati all’estero;
  • l’indicazione del periodo di conservazione dei dati e il possibile successivo riuso;
  • la sicurezza e la custodia dei dati, con riguardo all’adozione di misure di sicurezza.

Il Decreto non menziona nessuno degli aspetti sopracitati, ma si limita – giova ribadirlo – a indicare esclusivamente che la cessione possa avvenire e che la stessa si perfeziona tra due soggetti, il promotore e il cessionario, qualificati titolari del trattamento. L’assenza di un’attenzione ai profili in materia di protezione dei dati potrebbe portare, di conseguenza, a delle forti criticità, nonché a dei rischi per i diritti e le libertà dei soggetti interessati coinvolti.

Fabiola Iraci Gambazza

1 gazzettaufficiale.it/eli/id/20…

2 garanteprivacy.it/home/docweb/…

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Jun 08, 2022, 14:25


🗣️ One week until Max Schrems and Romain Robert will be speaking at this year's #EDPSconf2022. Register now in order to follow the live stream! 🎦

Registration: edpsconference2022.eu/en
Programme: edpsconference2022.eu/en/confe…


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"Cittadinanza a punti": Garante privacy ha avviato tre istruttorie Preoccupanti i meccanismi di scoring che premiano i cittadini "virtuosi" Sotto la lente del Garante per la privacy diversi enti locali che stanno mostrando un interesse crescente per ...

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🏆 Si è svolta il 3 giugno, a Cesena, la premiazione delle Olimpiadi Nazionali di Problem Solving, dedicate all’Informatica e al pensiero algoritmico nella scuola.

🥇 La gara finale ha visto la partecipazione di 102 squadre finaliste, con 408 fra studentesse e studenti in arrivo da tutta Italia!

👾 Tra i temi assegnati quest’anno, codici da decifrare, un fantatorneo di curling, un comando da creare per un percorso a ostacoli di un robot.

Qui i nomi dei vincitori miur.gov.it/documents/20182/67…

Qui tutti i dettagli miur.gov.it/web/guest/-/scuola…



“Targeted” Data Retention: our map explained


This online map demonstrates that according to publicly available data, the allegedly geographically “targeted” data retention proposed by a [url=https://www.patrick-breyer.de/en/tomorrow-belgian-mass-surveillance-proposal-on-data-retention/]Belgian draft

This online map demonstrates that according to publicly available data, the allegedly geographically “targeted” data retention proposed by a Belgian draft law will in truth cover the entire national territory and the entire population. This is the first time, citizens and Members of Parliament get a rough impression of the law’s impact, since the government does not provide the data necessary. Please find a detailed explanation below the map. (And read more in our press release.)

Red areas are zones of mass surveillance

The Belgian government plans data retention on five levels (Art. 126/1 § 3 from page 330). Our map shows, colored red, the areas affected by surveillance only on the first of these five levels, the so-called geographically “targeted” data retention. In the areas colored red, all connection and location data of all citizens would be retained. With each of the other four levels explained below, more red-colored areas would be added. In practice, the surveillance pressure against the population is even higher than shown on our map.

A new generation of mass surveillance laws

In combination of all levels, the Belgian Government’s plans undermine the essence of the rulings of the EU Court of Justice. The latter stipulates that surveillance is at most possible in temporary, objectively justified exceptional cases and when really necessary. The plans of the Belgian government, on the other hand, are aimed at permanent and comprehensive data retention. This is why this model must not become a blueprint for the EU and its Member States.

Belgian data retention model violates citizens’ rights

The European Court of Justice ruled that general and indiscriminate retention of information on every person’s calls and movements violates the fundamental right to respect for privacy. In a legal opinion published in April, former EU judge Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas states that targeting all areas with above-average crime rates would not be compatible with the values and case-law available.

Low crime areas covered

According to our calculations, the Belgian average crime rate is of 11 serious offences per 1,000 inhabitants per three years. Compared to the national average, the proposed thresholds (3, 5 and 7) enabling data retention are thus far below the national average, and the proposal would hence even covers low-crime areas, in contradiction with the former ECJ judge’s opinion.

The Belgian Data Retention Model: surveillance on five levels

Level 1: As shown in the map in red is geographically “targeted” data retention in areas with an average of at least three crimes per 1,000 inhabitants over the past three years. The decisive factors are executed and attempted criminal offenses under Article 90ter §§ 2 to 4 of the Belgian Code of Criminal Procedure. The threshold of three offenses per 1,000 inhabitants is set by the government.

Note: The following other four levels are not shown in the map

Level 2: General data retention throughout the national territory for 12 months, starting at level three of the five-level national threat level.

Level 3: Data retention for particularly vulnerable areas for 12 months. This applies to places frequented by everyone: Ports, metros, airports, critical infrastructure communities, etc.

Level 4: Data retention for 12 months in zones with a potential threat to the interests of the country or the population: buildings of economic or scientific scientific importance, highways, public parking lots, city halls, the National Bank of Belgium, etc.

Level 5: Data retention for 12 months in areas with a potential threat to international institutions and includes EU, NATO, UN and other buildings, among other areas.

How we accessed and compiled the data

For this map, we used only public sources, geo data from taxation authority (provided by geo.be), population data from statistics body and over 1.000 PDFs with crime data from the federal police.

We then wrote our own software to scan the PDFs and to free the crime figures and make them accessible for machines. We also generated a list of over 1.000 different sorts of crime contained in the police data and tried to determine, which of them would trigger data retention following the Belgian governments data retention draft.

Putting these data together, we got a list of 13 Belgian judicial provinces (arrondissements judicaires) with the number of crimes and population in that area, which in the end made the map we present here.

We computed for each province/zone:

1000 x number of crimes (according to art. 90ter §§ 2-4) / population

(The number of crimes was the average yearly value from years 2018-2020.)

If the result number for a province goes over 3, the area becomes red. All areas are far above this level. For 2021 no complete data was provided in the reports we got. All data we digged will be available to the public on codeberg.org where you can also read the whole story about the adventures of freeing Belgian crime data.


patrick-breyer.de/en/targeted-…



Giovanni Maria Riccio relatore al workshop “Markets for applied arts, artistic crafts, and design”


Il prossimo 9 giugno, Giovanni Maria Riccio, insieme alla dott.ssa Federica Pezza, presenterà una relazione su “The ‘made in Italy’ case: between the need for social recognition of Italian minor... L'articolo [url=https://www.e-lex.it/it/giovanni-maria-r

Il prossimo 9 giugno, Giovanni Maria Riccio, insieme alla dott.ssa Federica Pezza, presenterà una relazione su “The ‘made in Italy’ case: between the need for social recognition of Italian minor arts and elaboration of alternative instruments of protection” al workshop “Markets for applied arts, artistic crafts, and design” che si terrà presso la Erasmus University di Rotterdam.

Il workshop si inserire in una serie di seminari intitolati “TOOLS FOR THE FUTURE – RESEARCHING ART MARKET PRACTICES FROM PAST TO PRESENT” ospitati da alcune università europee, tra cui la Business School for the Creative Industries – University for the Creative Arts, l’Université Paul Valérie – Montpellier 3 e lo IESA – Institut d’Etudes Supérieures des Arts.

Il programma completo è disponibile qui.

L'articolo Giovanni Maria Riccio relatore al workshop “Markets for applied arts, artistic crafts, and design” proviene da E-Lex.



Sul sito del Ministero dell’Istruzione sono pubblicati tutti i numeri relativi ai prossimi Esami di Stato.

Li trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/esami-…


t.me/Miur_Social/3401



Conservation “ciblée” des données : cartographier ce que le gouvernement belge veut cacher


Le Parlement belge s’apprête à voter en commission ce jeudi 09/06/2022 sur [url=https://www.dekamer.be/kvvcr/showpage.cfm?section=flwb&language=fr&cfm=flwbn.cfm?lang=N&dossierID=2572&legislat=55]la nouvelle proposition de conservation des données[/url], q

Le Parlement belge s’apprête à voter en commission ce jeudi 09/06/2022 sur la nouvelle proposition de conservation des données, qui comprend un système de conservation des données prétendument géographiquement “ciblé”. Au moyen d’une carte interactive qu’il rend disponible en ligne, le député européen Patrick Breyer (Verts/ALE, Pirates) démontre que, selon les données publiques disponibles, ce système de rétention “ciblée” couvrira en réalité l’ensemble du territoire national et de la population.

La Cour de justice des Communautés européennes (CJUE) a statué que la conservation générale et indiscriminée d’informations sur les appels et les déplacements des personnes violait le droit fondamental au respect de la vie privée. En mai, le député européen Patrick Breyer et l’ONG belge la Ligue des droits humains (LDH) ont déposé des avis sur le projet de loi belge, qui prétend mettre en œuvre les arrêts de la CJUE.

Carte en ligne : Ce à quoi ressemblerait la rétention de données géographiquement “ciblée” selon les plans du gouvernement belge : patrick-breyer.de/en/data-rete…

L’eurodéputé Patrick Breyer met en garde :

“Le projet de loi belge est un dangereux précédent pour une nouvelle génération de lois sur la rétention des données. Les autorités de surveillance accros aux données tentent de contourner les arrêts des Cours sur l’illégalité de la collecte généralisée des communications et des données de localisation. À première vue, les plans de surveillance semblent limités, mais ceux qui les examinent de près se rendent vite compte que l’intention de la loi est de maintenir une surveillance de masse totale, contrairement aux arrêts de la Cour de justice de l’UE.”

Une législation opaque – une surveillance totale

Les députés belges ont demandé à de nombreuses reprises au gouvernement de divulguer le pourcentage de la population ou du territoire qui serait couvert par sa proposition. À chaque fois, le ministre de la Justice (Vincent van Quickenborne) a affirmé ne pas connaître les chiffres ; il invite les députés à voter la loi sans tenir compte de l’absence de ces chiffres, et à attendre un an pour découvrir dans le rapport annuel de transparence l’impact réel que sa proposition législative aura sur la population belge. Il s’avère que ces affirmations d’ignorance sont vraisemblablement fausses, car les seuils choisis par le gouvernement pour “activer” la conservation des données dans les zones “ciblées” semblent avoir été fixés de manière à ce que l’ensemble du territoire soit couvert. Le député Breyer a en effet chargé un chercheur de réaliser lui-même l’exercice de cartographier le territoire couvert, en utilisant des données publiques sur les statistiques de la criminalité belge. Avec la publication de cette carte, les citoyens et les députés peuvent enfin se faire une première idée de l’impact de la loi et se rendre compte qu’en effet, cette forme “ciblée” de conservation des données n’est pas du tout ciblée: Il ne s’agit que d’une autre forme de surveillance généralisée déguisée, qui sera sans aucun doute annulée par la Cour pour la troisième fois en Belgique. Peut-être qu’un débat informé peut maintenant (enfin) avoir lieu à la Chambre?

Les plans violent les droits des citoyens

Dans le même temps, la Commission européenne propose aux États membres des idées sur la manière dont la rétention des données pourrait peut-être être effectuée massivement sans pour autant franchir les limites fixées par la CJUE dans ses nombreux arrêts. L’une de ces idées consiste à utiliser l’approche “ciblée” pour couvrir la plus grande partie possible de la population, ce qui est précisément ce que le gouvernement belge tente de mettre en œuvre ici – d’où l’intervention du député Breyer, face à un Etat Membre qui donnerait un mauvais exemple à suivre pour les autres. Dans un avis juridique publié en avril, l’ancien juge de la CJUE, Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas déclarait déja que cibler toutes les zones présentant un taux de criminalité supérieur à la moyenne ne serait pas compatible avec les valeurs et la jurisprudence disponibles. Il soulignait qu’il doit y avoir une incidence “élevée” (et pas seulement supérieure à la moyenne) de criminalité grave dans une zone pour justifier le recours à la conservation des données.

Or, en Belgique selon nos calculs, le taux de criminalité moyen national est de 11 infractions graves pour 1 000 habitants pour 3 ans. Par rapport à la moyenne nationale, le seuil minimal (3) proposé par le gouvernement est donc bien inférieur à la moyenne, et couvre aussi les zones à faible criminalité, en contradiction avec l’opinion de l’ancien juge de la CJUE.

L’approche “Quick Freeze”, une solution viable

Cependant, quel que soit le seuil à atteindre pour satisfaire les lignes rouges fournies par la CJUE, le député Breyer est d’avis que cette approche est fondamentalement erronée. S’engager dans le bourbier qu’est de déterminer le “bon” seuil (ou la “bonne” taille des zones à surveiller) implique aussi d’accepter le prédicat selon lequel il est acceptable que le gouvernement exerce une surveillance de masse sur ses citoyens, pour la majorité innocents. Au lieu de cela, le député Breyer exhorte les législateurs européens à trouver d’autres moyens, plus proportionnés et ayant moins d’impact sur la démocratie et les droits fondamentaux des personnes.

Une telle solution proportionnée est l’approche dite de “gel rapide”, telle qu’elle est actuellement discutée en Allemagne; selon cette approche, les données pertinentes ne sont conservées qu’à partir du moment où il existe une raison suffisante de le faire. L’accord de coalition allemand va en ce sens: “Compte tenu de l’incertitude juridique actuelle, de l’arrêt à venir de la Cour de justice de l’Union européenne et des défis qui en découlent en matière de politique de sécurité, nous ferons évoluer la réglementation sur la conservation des données de manière à ce que les données puissent être conservées de manière juridiquement sûre sur une base ad hoc et par décision judiciaire.” L’Union Européenne attend que la Cour de justice des Communautés européennes se prononce sur l’ancienne loi allemande sur la conservation des données avant de décider d’imposer ou non la conservation des données dans toute l’UE. Dans l’intervalle, des États membres comme la Belgique ou le Danemark poursuivent leurs programmes nationaux.

Des études ont montré cependant que les lois sur la conservation des données n’ont eu aucun effet mesurable sur le taux de criminalité ou le taux d’élucidation des crimes dans aucun pays de l’UE. Les demandes de données de communication sont rarement infructueuses, même en l’absence d’une législation sur la conservation des données sans discernement.

Méthodologie et données à l’origine de la carte

Le gouvernement belge propose d’utiliser les infractions visées à l’article 90ter du Code d’instruction criminelle belge comme indicateur du concept non-défini légalement de “criminalité grave”. Les données relatives aux statistiques de la criminalité dans les différentes régions de Belgique au fil des ans sont accessibles au public; le chercheur les a extraites dans un tableau Excel (mis à disposition du public), où les crimes pertinents ont été pris en compte aussi précisément que possible, et les autres catégories écartées. Il a ensuite été calculé si les seuils étaient atteints pour les différents arrondissements (>3, >5 et >7 infractions pour 1000 habitants en moyenne pour les 3 dernières années, justifiant respectivement 6, 9 et 12 mois de conservation des données). Ce calcul donne une approximation du taux de crimes graves, et permet donc de cartographier les zones du territoire impactées par le régime “ciblé” de rétention des données tel que proposé. Tout le territoire est couvert; les chiffres sont-ils donc si élevés, ou bien sont-ce les seuils qui sont très bas?

Remarque : l’exposé des motifs de la proposition fournit des données pour deux zones : Bruxelles et Charleroi. Par rapport à celles-ci, les chiffres de criminalité de la carte réalisée par nos soins sont trop élevés d’environ 18% pour Bruxelles et trop bas d’environ 12% pour Charleroi. Ce manque de précision résulte de la mise en correspondance manuelle des données publiques avec les infractions visées à l’article 90ter; il ne nuit pas à la valeur ajoutée de ce exercice de cartographie, car les deux zones seraient toujours couvertes même si les données correspondaient exactement aux chiffres fournis dans la proposition. Il s’agit de la première cartographie publiquement disponible de l’impact de la proposition; s’il réfute les résultats de cet exercice, il appartient au gouvernement de contester les calculs et de nous fournir des chiffres plus précis.


patrick-breyer.de/en/conservat…



Kina Questi Anni Cd + Dvd :


Vi sono taluni casi nei quali un semplice "oggetto" travalica il suo significato di prodotto di consumo per diventare qualcosa di differente, di molto più ricco a livello emozionale.

iyezine.com/kina-questi-anni-c…



Teramo – La Fondazione Einaudi studia come migliorare l’offerta culturale e politica della città – Vera TV

La Fondazione Einaudi promuove un comitato tecnico scientifico per migliorare l’offerta culturale e politica della città e della regione.



La Cina ridefinisce la proposta sulla governance di Internet, rivolta ai paesi in via di sviluppo

Il governo cinese ha fatto un altro tentativo nel promuovere la sua visione di Internet, in un riproposizione destinata ad attirare le regioni in ritardo. Nel corso degli anni, la Cina ha fatto diversi tentativi di cambiare l’attuale architettura di Internet, principalmente nel contesto dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU), l’agenzia delle Nazioni Unite per le tecnologie ICT. Contrariamente ad altre organizzazioni di standardizzazione dominate da aziende private, nelle ITU i governi svolgono un ruolo di primo piano. Pertanto, Pechino ha utilizzato questo forum per attirare paesi che potrebbero avere interessi simili nell’affermare un controllo governativo più forte su Internet.

euractiv.com/section/digital/n…



Pubblicati gli avvisi per la selezione di docenti e dirigenti scolastici che potranno prestare servizio presso il Ministero nel triennio 2022/2025.Quitutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/pubbli…


t.me/Miur_Social/3400



“Targeted” Data Retention: Online map shows what the Belgian government wants to hide


The Belgian Parliament is set to vote in committee this Thursday 09/06/2022 on the [url=https://www.patrick-breyer.de/en/data-retention/#belgium]new data retention proposal[/url] which includes an allegedly geographically “targeted” data retention scheme.

The Belgian Parliament is set to vote in committee this Thursday 09/06/2022 on the new data retention proposal which includes an allegedly geographically “targeted” data retention scheme. With an interactive online map, Patrick Breyer MEP (Greens/EFA, Pirates) demonstrates that according to publicly-available data, this “targeted” data retention scheme will in truth cover the entire national territory and the whole population.

The European Court of Justice (ECJ) ruled that general and indiscriminate retention of information on every person’s calls and movements violates the fundamental right to respect for privacy. In May, Patrick Breyer MEP and the Belgian NGO Ligue des droits humains (LDH) submitted opinions on the Belgian draft law which claims to implement the ECJ rulings.

Online map: What geographically “targeted” data retention would look like according to the Belgian government’s plans. patrick-breyer.de/en/data-rete… The map will be accessible by Wednesday 8 June at approximately 9 a.m. CEST.
! Until then, you may use the following exclusive preview link – but please do NOT share or post it! gf6.gnufix.de/crime-map/index-…

MEP Dr. Patrick Breyer (Pirate Party, Group Greens/European Free Alliance) warns:

“The Belgian bill is a dangerous precedent for a new generation of data retention laws. Data-addicted surveillance authorities are trying to circumvent the top court rulings on the illegality of blanket communications and location data collection. At first glance, the surveillance plans appear limited, but those who examine them closely realize that the intention of the law is to maintain full mass surveillance, contrary to the rulings of the EU Court of Justice.”

Opaque legislation – full surveillance

The Belgian MPs requested numerous times the government to disclose the percentage of the population or of the territory that would be covered by its proposal. Every time, the Justice Minister (Vincent van Quickenborne) claimed he does not know the figures; he invites the MPs to vote the law regardless, and wait a year to find out in the yearly transparency report how his legislative proposal actually impacts the Belgian population. It turns out that these claims to ignorance are false, because the thresholds chosen by the government to ‘activate’ data retention in the ‘targeted’ zones are set to make sure that the whole territory is covered. Indeed, MEP Breyer commissioned a researcher to do the mapping exercise himself, using public data about crime statistics. With the publication of this map, citizens and MPs can finally get a first rough impression of the impact of the law and realise that indeed, this ‘targeted’ form of data retention is not targeted at all. It is yet another form of blanket surveillance in disguise, which will without doubt be struck by the Courts in Belgium for the third time. An informed debate can perhaps finally be had in the Parliament, where the relevant committee is set this Thursday to vote on the proposal as a whole, in first reading.

Plans violate citizens’ rights

At the same time the European Commission is pitching ideas to Member States on how data retention can still be carried out massively while not crossing the red lines provided by the ECJ in its numerous rulings. One of such ideas is to use the ‘targeted’ approach to cover as much of the population as possible, which is precisely what the Belgian government tries to implement – hence the intervention of MEP, in the face of a Member State setting an example. In a legal opinion published in April, former ECJ judge Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas states that targeting all areas with above-average crime rates would not be compatible with the values and case-law available. He underlines that there must be a “high” (not just above-average) incidence of serious crime in an area to justify the use of data retention.

According to our calculations, the Belgian average crime rate is of 11 serious offences per 1,000 inhabitants per three years. Compared to the national average, the proposed thresholds (3, 5 and 7) enabling data retention are thus far below the national average, and the proposal would hence even covers low-crime areas, in contradiction with the former ECJ judge’s opinion.

“Quick Freeze” approach a viable solution

However, regardless of what the threshold should be to satisfy the red lines provided by the ECJ, MEP Breyer is of the opinion that this approach itself is fundamentally misguided. Going down the rabbit hole of determining the ‘right’ threshold (or the ‘right’ size of areas to be monitored) also means affirming that it is okay for the government to carry out mass surveillance over its mostly innocent citizens. Instead, MEP Breyer urges the European legislators to find other means, more proportionate and less impacting of democracy and the fundamental rights of the people.

Such a proportionate solution would be the so-called “quick freeze” approach, as in discussion in Germany, meaning that relevant data is only preserved as soon as there is sufficient reason to do so. The German coalition agreement reads: “In view of the current legal uncertainty, the upcoming ruling of the European Court of Justice and the resulting security policy challenges, we will develop the regulations on data retention in such a way that data can be stored in a legally secure manner on an ad hoc basis and by judicial order.” The EU is waiting for the European Court of Justice to rule on the old German data retention law before deciding on whether to impose data retention throughout the EU. In the meantime, Member States such as Belgium or Denmark are proceeding with national schemes.

Studies found that data retention laws have had no measurable effect on the crime rate or the crime clearance rate in any EU country. Requests for communications data are rarely unsuccessful even in the absence of indiscriminate data retention legislation.

Methodology and data behind the map

The government proposes to use the offences under article 90ter of the Belgian “Code d’instruction criminelle” as a proxy for ‘serious crime’. The data about crime statistics in the different areas of Belgium over the years is publicly available; it was scraped and put into an excel sheet, where the relevant crimes were taken into account as accurately as possible, and the other categories discarded. It was then calculated whether the thresholds were met (3, 5 and 7 offences per 1000 inhabitants on average for the last 3 years warrant respectively 6, 9 and 12 months of data retention). This gives an approximation of the rate of serious crimes, and therefore allows us to map which zones of the territory fall under the ‘targeted’ scheme of data retention as proposed.

Note: the “exposé des motifs” of the proposal provide data about two zones: Brussels and Charleroi. Compared to those, our map’s crime figures are too high by about 18% for Brussels and too low by about 12% for Charleroi. This lack of accuracy results from the organic mapping of the relevant crimes under article 90ter, and it does not undermine the mapping, as both areas would still be covered even if the data were exactly congruent with the figures provided in the proposal. This remains the first publicly-available mapping of the impact of the proposal, and it is up to the government to challenge the calculations and provide us with more accurate figures.


patrick-breyer.de/en/targeted-…




The Queen Is Dead Volume 54 - Torpedo Torpedo \ Tv Priest \ Σtella \ Rkl


The Queen Is Dead Volume 54 - Torpedo Torpedo \ Tv Priest \ Σtella \ Rkl

iyezine.com/torpedo-torpedo-tv…



Ma che sorpresa! Non ero assolutamente a conoscenza dei processori #B52 prodotti a Bari. E a quanto pare, mantenevano la promessa di essere più economici e performanti della controparte "originale".

Un "italian job" dell'informatica?

Solitamente nelle storie della Silicon Valley l'azienda, o perlomeno i suoi ingegneri, sarebbero stati acquisiti dalla #Intel.

Qualcuno conosce questa storia, e eventuali sviluppi successivi?


cpushack.com/2021/08/12/forgot…

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Presentazione dell’opera “I poteri privati delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy”


Lunedì 6 giugno, dalle ore 15:30, presso il Palazzo Spada a Roma, si terrà la presentazione dell’opera I “poteri privati” delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy a cura del... L'articolo [url=https://www.e-lex.it/it/presentazione-dellopera-i

Lunedì 6 giugno, dalle ore 15:30, presso il Palazzo Spada a Roma, si terrà la presentazione dell’opera I “poteri privati” delle piattaforme e le nuove frontiere della privacy a cura del prof. Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la protezione dei dati personali.

Al volume ha partecipato anche il prof. Giovanni Maria Riccio, autore del saggio “La giurisprudenza su Facebook / Casa Pound e l’esigenza di eteroregolazione del contratto con il social network”.

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Continua la lotta del Garante al telemarketing aggressivo: alcuni recenti provvedimenti


È ormai noto l’impegno profuso dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali nel contrasto al telemarketing e teleselling “selvaggio”, per tali intendendosi i contatti telefonici finalizzati, rispettivamente, alla fissazione... L'articolo [u

È ormai noto l’impegno profuso dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali nel contrasto al telemarketing e teleselling “selvaggio”, per tali intendendosi i contatti telefonici finalizzati, rispettivamente, alla fissazione di appuntamenti con potenziali clienti in relazione all’acquisto di prodotti o servizi e alla vendita degli stessi o l’acquisto stesso via telefono.

Numerosi sono i provvedimenti adottati dall’Autorità tra la seconda metà del 2021 e la prima del 2022, tesi a sanzionare tutte quelle condotte che – finalizzate a promuovere o vendere illecitamente beni o servizi – si risolvono in un illecito trattamento di dati personali degli utenti.

Diverse sono le sanzioni irrogate (dirette prevalentemente a società nel settore telco ed energy) così come le condotte contestate e punite. Tuttavia occorre dar conto come tali provvedimenti siano accomunati da taluni fil rougeche, in diversa misura, accomunano i diversi provvedimenti di recente adottati dal Garante.

Tra questi merita indubbiamente di essere evidenziata l’effettuazione dei contatti in commento in assenza di una idonea informativa e senza consenso, utilizzando liste non verificate, acquisite sulla base di contratti di cessione dei dati personali sottoscritti con altre società.

Tanto è stato contestato, ad esempio, a Sky Italia S.r.l. e Iren Mercato S.p.a., a cui il Garante ha irrogato sanzioni per oltre 3 milioni di euro. Più ingenti, invece, sono le sanzioni irrogate ad Enel Energia S.p.a., nel determinare le quali l’Autorità ha considerato, inter alia, la circostanza che le violazioni riscontrate si riferiscono a condotte di sistema, quindi radicate nelle procedure societarie, come emerge, tra l’altro, dal numero di ordinanze di cui la società è stata destinataria (si pensi, da ultimo, al provvedimento n. 443 del 16 dicembre 2021).

Proprio nel provvedimento diretto a Sky, per esempio, l’Autorità ha avuto modo di ribadire che, nel rispetto del principio di accountability, è necessario sottoscrivere un formale atto di designazione a responsabile ai sensi dell’art. 28 del Regolamento UE 679/2016 dei fornitori che, a qualsiasi titolo, sono coinvolti nelle campagne promozionali, nonché, soprattutto, vigilare sull’operato degli stessi. In tal senso, i titolari del trattamento dovrebbero verificare che i soggetti contattati abbiano ottenuto l’informativa, rilasciato un idoneo consenso alla ricezione di comunicazioni promozionali e non siano inseriti nelle cosiddette “black list” di contattabilità.

A tale proposito, non sono mancati i provvedimenti rivolti alle società incaricate delle attività di telemarketing, per lo più (se non esclusivamente) società di call center, tristemente note per l’“abitudine” di contattare utenti non presenti nelle liste di contattabilità dei titolari del trattamento (per esempio perché iscritti al Registro pubblico delle opposizioni) e/o per il numero esorbitante di contattati effettuati nei confronti di un medesimo interessato.

A ciò si aggiungano tutte quelle violazioni che traggono origine dal mancato recepimento (e, in molti casi, riscontro) delle richieste degli interessati. A titolo esemplificativo, nel provvedimento n. 126 del 7 aprile 2022, l’Autorità ha sanzionato una società per aver contattato un un interessato che, nel corso di una prima chiamata promozionale, aveva espresso all’operatore la propria opposizione a ricevere ulteriori telefonate.

Infine, merita di essere segnalato che il Garante si è fatto promotore di un codice di condotta che regoli le attività di telemarketing e contrasti il fenomeno delle chiamate promozionali indesiderate.

Dopo alcuni incontri preliminari con le categorie operanti nel settore, il 5 maggio 2022 si è tenuta la prima riunione generale in cui è stato costituito un comitato che avrà il compito di elaborare una prima bozza del codice, tenendo conto, tra l’altro, proprio degli elementi acquisiti in molti anni di attività di accertamento da parte dell’Autorità.

Ariella Fonsi

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...ce se vede dopo l'elezioni..quanno so Calenda ve tirerà li pernacchioni...


La moderazione è l'elemento chiave di ogni comunità telematica, ma nel fediverso questo aspetto si nota in modo particolare rispetto ad altre realtà (forum, social proprietari, piattaforme di partecipazione, gruppi telegram), dal momento che gli utenti sono identificati e "legati" alle loro rispettive comunità fin dal proprio "cognome" (= il dominio dell'istanza) e queste comunità, che pure sono basate su server diversi e su software diversi, si trovano a interagire le une con le altre.

Questo comporta l'esistenza di un "ecosistema" unico costituito tuttavia da una molteplicità di "biomi" interconnessi.

La moderazione (insieme ovviamente al software specifico) costituisce dunque quel fattore di condizionamento ambientale "esterno" decisivo nel plasmare la natura e l'identità di quella comunità.

Come nei processi di selezione naturale l'ambiente causa la modificazione delle caratteristiche di una specie (laddove i cambiamenti ambientali rendono certe caratteristiche più o meno vantaggiose alla sopravvivenza -e alla riproduzione), allo stesso modo la moderazione interviene artificialmente, più o meno consapevolmente, nel far sì che alcune caratteristiche degli utenti siano più o meno compatibili con la sopravvivenza in quell'istanza.

Le regole dell'istanza (informazioni sul server e termini di servizio) costituirebbero decisamente la migliore selezione all'ingresso, ma non sempre vengono lette e, comunque, potrebbero essere tranquillamente ignorate senza la presenza di uno staff di moderazione.

La moderazione può perciò diventare a tutti gli effetti un'operazione di ingegneria sociale per dare un'identità particolare a un'istanza.

Da questa evidenza derivano alcune considerazioni sulle quali dovrebbero riflettere tutti gli utenti, nel loro rapporto con la propria istanza, a prescindere dai temi e dai contenuti prevalenti in quell'istanza:

1) se vi trovate bene nella vostra istanza, non è un caso: quella istanza è fatta proprio per utenti con la vostra sensibilità
2) se vi trovate a disagio nella vostra istanza, non è un caso: è che non siete compatibili con quella istanza
3) Se vi trovate a disagio in un'istanza, ma vi incuriosisce comunque un po' e volete darle un'altra possibilità, fate bene; ma sappiate che è più facile che siate voi a cambiare piuttosto che l'istanza. Sì, le persone cambiano: anche voi! Almeno finché siete vivi...

Il moderatore però è solo il custode del territorio in l'utente abita, ma ogni utente è libero di fare la conoscenza e di interagire con altri utenti, provenienti da altre realtà.

Questi non sono solo utenti diversi singolarmente (chiunque è diverso...), ma sono utenti abituati a regole diverse: accettare la loro diversità è l'unica possibilità che ha un utente del fediverso di mettere il naso fuori da quella zona comoda costituita dalla propria istanza.
Bisogna però fare attenzione e mantenere un atteggiamento tollerante verso la diversità altrui.

E qui veniamo alla questione delle segnalazioni ai moderatori

Ovviamente segnalare messaggi problematici è fondamentale per mantenere un ambiente ottimale, ma è opportuno distinguere gli utenti della propria stessa istanza da quelli appartenenti a istanze differenti; ciò che è vietato in una istanza può essere consentito in un'altra: ci sono quasi 4 milioni di utenti mastodon che (giustamente!) non sono tenuti a "rispettare" le regole dell'istanza in cui vi trovate tanto bene: un utente non va segnalato solo perché non si comporta come riteniamo opportuno: se la cosa ci crea fastidio possiamo silenziarlo o bloccarlo, ma la segnalazione di utenti di altre istanze andrebbe limitata a irregolarità gravi: contenuti illegali, atteggiamento ostile o spam aggressivo (che ricordiamo: possono portare a un'esclusione della visibilità di quegli utenti dall'istanza, MA non necessariamente la chiusura di quell'account), o condotte scorrette, contenuti sensibili e autopromozionali, crossposting, flooding (che possono però raramente portare a più che un silenziamento dall'istanza: infatti altri utenti dell'istanza potrebbero voler seguire quegli utenti e un ban non lo consentirebbe più).

Inutile ricordare quindi che la segnalazione va fatta con intelligenza, perché i moderatori sono subussati da segnalazioni e non amano ricevere segalazioni assurde, inutili o pretestuose!


Alcune regole di base:
- se un utente non vi piace, non segnalàtelo: silenziàtelo semplicemente o bloccàtelo
- un'opinione, anche se sbagliata, non è per forza disinformazione! Non fatevi prendere dal complesso dell'inquisitore contro ogni cosa che sa dii fake news
- guardate il contesto e cercate di capire l'ironia: se un utente sostiene di essere diventato luminoso dopo il vaccino, potrebbe essere una battuta
- NO, UN ABITO SUCCINTO NON COSTITUISCE UN CONTENUTO SENSIBILE!!!
- i buongiornissimi fano cagare, ma un "buongiorno!" ogni tanto può anche scappare, basta che non diventi un'ossessione quotidiana: e poi alla fine meglio un buongiorno che un vaffanculo
- il flooding è il male assoluto, ma splittare un messaggio lungo in tre toot non è flooding...
- vi siamo grati quando ci segnalate fake news, ma indicateci una fonte che spieghi perché lo siano: i moderatori non sono fact checker, non hanno il tempo di verificare ogni boiata e visitare certi siti fa anche male alla salute!
- ricordate che si segnalano i contenuti e non le persone: non siamo su twitter, dove le segnalazioni vengono fatte per creare problemi agli altri! Qui nel fediverso le segnalazioni si fanno per rendere l'ambiente migliore, ripulirlo dai contenuti problematici e, soprattutto, cercare di far capire agli utenti che hanno commesso qualche errore, il motivo per cui quello sia un errore e come fare per non ripeterlo.



La ferocia di classe dei padroni dell'Occidente

"Il campo occidentale, si scelse, doveva basarsi su bassi salari e pervenire ad un assetto feudale dove i salariati diventavano servi dei ricchi e quasi schiavi. Si tornava, negli ultimi decenni, al dominio assoluto dei salariati, a cui si tolsero istruzione, salario diretto e salario globale di classe."

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