Biden nel campo minato del conflitto israelo-palestinese
Oggi Biden sbarca in Israele, la sua sarà “una passeggiata sul filo del rasoio tenendo un palo di bilanciamento con promesse non mantenute agli israeliani e ai palestinesi alle due estremità”
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EU Rule of Law Report: Data Retention is a blind spot
Today, the European Union Commission will publish the annual Rule of Law Report. According to MEP and civil rights activist Patrick Breyer (Pirate Party, Greens/EFA Group in the EU Parliament), the European Union has a serious rule of law problem with disrespecting the rulings of the EU Court of Justice on the issue of bulk collection and retention of location and communications data of the entire population.
In May 2022, the EU’s highest court reaffirmed its fundamental ruling from October 2020, according to which the storage of citizens’ telephone and internet data without any reason is only permissible in limited exceptional cases. In general, the Court has made it illegal to retain citizen’s communications data by default. Patrick Breyer explains:
“We see a dangerous cycle in which governments use all sorts of tricks to keep illegal mass surveillance going. In doing so, they disrespect rulings of the highest courts. The rule of law in the EU and the fundamental rights of citizens suffer from the surveillance greed of governments and law enforcement agencies. The EU Commission is standing idly by. The persistent violation of fundamental rights, circumvention of case-law, pressuring of judges and ignorance of facts is an attack on the rule of law we need to stop. The EU Commission now finally needs to do its job and start enforcing the landmark rulings, instead of plotting to bring back data retention.”
EU Commission in charge
The EU Commission ignored a 2020 European Union Parliament resolution calling for infringement proceedings against member states that maintain illegal data retention regimes. Instead, the EU Commission has been working on new plans for data retention, and in 2021 it proposed to governments some possible ways of de facto re-establishing mass surveillance in a way that, on paper, appears to respect the Courts’ requirements.
The new generation of mass surveillance
Even only this year, two new data retention laws were passed which do not comply with the CJEU jurisprudence. Denmark and Belgium took up the EU Commission’s suggestions, and passed laws this year to maintain blanket data retention. Patrick Breyer explains:
“We see a dangerous cycle in which governments use all sorts of tricks to keep illegal mass surveillance going. In doing so, they disrespect rulings of the highest courts. The rule of law in the EU and the fundamental rights of citizens suffer from the surveillance greed of governments and law enforcement agencies. The EU Commission is standing idly by. The persistent violation of fundamental rights, circumvention of case-law, pressuring of judges and ignorance of facts is an attack on the rule of law we need to stop. The EU Commission now finally needs to do its job and start enforcing the landmark rulings, instead of plotting to bring back data retention.”
The Queen Is Dead Volume 62 - As Paradise Falls / Process Of Guilt / Desert Twelve
Si inizia con gli australiani As Paradise Falls, notevole gruppo deathcore con un ottimo ep. a seguire la recensione del bellissimo quarto disco dei portoghesi Process Of Guilt. Dopo di loro il debutto dei piacentini Desert Twelve con Gabriele Finotti vecchia conoscenza dai tempi dei Misfatto.
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In Burkina Faso la “riconciliazione nazionale” rievoca i fantasmi del passato
di Valeria Cagnazzo
Pagine Esteri – Il Presidente Paul-Henri Sandaogo Damiba, al potere dal golpe militare del 24 gennaio scorso, lo ha voluto con forza, e così l’8 luglio scorso il palazzo presidenziale della capitale Ouagadougou ha ospitato un inedito incontro ai vertici. Per consultarsi sulla situazione di emergenza del Burkina Faso in termini di sicurezza e di povertà, per Damiba era necessario sentire il parere degli ex Presidenti del Paese tuttora in vita. Cinque leader molto distanti gli uni dagli altri, con un passato più o meno trasparente, una fedina penale più o meno integra, chiamati a discutere di persona sullo stato di una Nazione che in un modo o nell’altro li ha rigettati.
In un Paese in ginocchio a causa della crisi economica e soprattutto della violenza jihadista, che provoca quotidianamente attentati e stragi, per Damiba è essenziale un confronto a larghe intese. Secondo il Presidente, che guiderà il Burkina per un periodo di transizione di massimo tre anni, l’obiettivo di questo incontro è “la ricerca della coesione sociale di fronte alla situazione difficile che attraversa” il Paese.
A Ouagadougou sono quindi arrivati i Presidenti Michel Kafando, Yacouba Isaac Zida (in esilio in Canada dopo le accuse di appropriazione illecita di fondi pubblici) e Jean-Baptiste Ouédraogo. Marc Christian Kaboré, primo Presidente eletto democraticamente nel Paese nel 2015 e destituito con il colpo di stato del gennaio scorso dallo stesso Damiba, è stato costretto a partecipare al vertice con la forza. Un gesto che fa vacillare molto il significato della definizione di “riconciliazione nazionale” con la quale il golpista Damiba ha battezzato i tentativi, compreso questo incontro, volti a riappacificare un Burkina Faso alla deriva dopo decenni di golpe, guerra civile e terrorismo jihadista.
La presenza più discussa di tutte è, però, quella del quinto di questi ex Presidenti, di fatto il primo di loro cronologicamente: Blaise Compaoré. Al potere per ventisette anni fino al 2014, quando un colpo di stato destituì il suo governo e lo costrinse a rifugiarsi in Costa d’Avorio, sotto la protezione francese. Da otto anni, Compaoré non varcava il confine burkinabé. Non è rientrato nel Paese neanche nell’aprile scorso, per sedere al banco degli imputati nel processo per l’omicidio dell’ex Presidente del Burkina Faso, Thomas Sankara.
Il 6 aprile scorso il tribunale di Ouagadougou lo ha condannato all’ergastolo in contumacia per essere il responsabile dell’uccisione di Sankara e di 14 suoi collaboratori nel colpo di stato che lo portò poi al potere nel 1987. Una condanna pesantissima alla quale Compaoré si è sottratto grazie all’esilio ivoriano.
Il 7 luglio, invece, dimenticando ergastoli e anni di lontananza, Blaise Compaoré è tornato in Burkina Faso viaggiando a bordo di un Gulfstream G500, un business jett di proprietà della presidenza ivoriana, accanto alla moglie Chantal. Il giorno dopo ha raggiunto il palazzo di Kosyam per incontrare Damiba calpestando un tappeto rosso.
All’incontro della mattina seguente alla presenza di Compaoré, né Kafando, né Zida, né Kaboré hanno voluto partecipare. Si è trattato quindi di un vertice a tre, tra Ouédraogo, Compaoré e Damiba, che ha colto l’occasione per precisare alla stampa come la situazione attuale del Paese non consenta di “concedersi il lusso di perdere il tempo in polemiche”. E ha aggiunto: “Ai burkinabè che si sono espressi contro il nostro approccio, diciamo che questo processo non è fatto per consacrare l’impunità, ma per contribuire alla ricerca di soluzioni per un Burkina Faso di pace e coesione. Chiediamo loro di porre i migliori interessi della Nazione al di sopra di qualsiasi considerazione politica o di parte”.
L’arrivo di Compaoré nel Paese ha, infatti, scatenato vivaci proteste da parte di burkinabé. Sebbene una parte della popolazione abbia accolto la notizia del rientro dell’ex Presidente con entusiasmo, invocando i tempi della sua Presidenza dominati dalla sicurezza e dalla pace interna, le critiche non sono mancate. Secondo alcuni, dietro al tentativo di “riconciliazione nazionale” si nasconde il progetto di riabilitare il ruolo politico di Compaoré, addirittura di riesumare il suo regime. La consultazione presidenziale di un uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Sankara è stata vista come l’offerta di un’amnistia per le sue responsabilità in quella morte.
All’uscita dalla riunione, Damiba, accanto a Compaoré e Ouédraogo, ha dichiarato che l’oggetto dell’incontro è stata principalmente “la ricerca di una pace duratura per il Paese”. I due ex presidenti, in tarda mattinata, hanno poi diramato un comunicato congiunto, in cui hanno sottolineato la drammaticità delle situazioni del Paese, dal quale due milioni di persone sono fuggite a causa del terrorismo jihadista e in cui “metà del territorio è fuori controllo”. Hanno quindi invocato il “superamento delle convinzioni politiche, generazionali, etniche, religiose e di altro tipo tradizionale”, essenziale per riuscire “a ricostruire insieme le fondamenta del Paese in un sussulto patriottico“,
Intervistato dall’agenzia di notizie Jeune Afrique, l’avvocato della famiglia dell’ex Presidente Thomas Sankara, Me Bénéwendé Stanislas Sankara, ha dichiarato: “Blaise Compaoré si è sottratto alla giustizia di quello che è ormai il suo vecchio Paese, dal momento che ha ottenuto la cittadinanza ivoriana. E dal momento che è rientrato in Burkina, egli deve, in conformità con le disposizioni legali, essere arrestato e portato davanti alla giustizia militare”.
Non solo non è stato arrestato, ma dopo l’incontro Compaoré è stato ospitato nella villa Khadafi, di proprietà dello Stato. Secondo alcune indiscrezioni, si sarebbe poi recato nel suo villaggio natale, Ziniaré, per trascorrere il fine settimana nella casa di famiglia, insieme alla sorella Antoinette. Secondo l’avvocato, questa impunità è legata al fatto che “la politica e l’esercito hanno preso il sopravvento sulla legalità. Per me è un abuso di potere e una negazione della giustizia”.
Quanto alle intenzioni dichiarate da Damiba di una “riconciliazione interna” del Paese per giustificare il vertice con Compaoré, Stanislas Sankara ha spiegato di non crederci affatto: “L’annuncio dell’arrivo di Blaise Compaoré ha diviso profondamente anche il Burkinabè e ha esacerbato le divisioni all’interno della popolazione. Non è certo il miglior alibi”.
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Draghi e le ‘nientità’
La pantomima dei quasi-ultimatum degli stellini. Le grida e le proteste sono propaganda...ma tutti o quasi fanno finta di crederci
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Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula
È iniziato oggi a Barcellona il primo congresso internazionale sull’educazione digitale democratica e l’open edtech: congress.democratic-digitalisa…
La conferenza ha le sue radici nella Proposal for a Democratic and Sovereign Digitalisation of Europe presentata dalla associazione catalana Xnet e pubblicata dall'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea.
Questi gli obiettivi dell’incontro internazionale:
1 - Fornire strumenti di analisi alle scuole, agli insegnanti, alla comunità educativa, ai legislatori e al pubblico in generale per comprendere, in primo luogo, il contesto, la cultura digitale, i problemi e le opportunità che offre nel contesto educativo e, in secondo luogo, per proporre la progettazione di una didattica e di strategie educative digitali da una prospettiva innovativa, agile, umanistica e rispettosa dei diritti umani.
2 - Condividere il codice pubblico creato a Barcellona sulla base del Piano di Digitalizzazione Democratica per l'Educazione di Xnet per aggiungere talenti e generare opportunità e crescita: presentazione internazionale della suite DD a codice pubblico open source che prevede, fin dalla progettazione e per default, la protezione dei diritti digitali e della sovranità dei dati della comunità educativa. Attualmente è in fase di implementazione in 12 scuole della città.
Qui sotto il link al video della presentazione della Suite Educativa DD:
yewtu.be/watch?v=MJdXgW-XxWw
Come si vede, il secondo obiettivo prevede la presentazione della piattaforma didattica Suite Educativa DD, una reale alternativa al modello dominante di Google Classroom.
Il quotidiano di Barcellona El periodico, in un articolo intitolato Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula, presenta così l’iniziativa: “Xnet ha sviluppato un'alternativa all'offerta di Google: un software libero e verificabile: Suite Educativa DD. [...] Per chi non vede la portata del problema, Xnet usa un semplice paragone: come tutte le famiglie hanno chiaro che non vogliono McDonald's nella mensa scolastica, così Google è l'equivalente a livello tecnologico in classe. Quindi, dicono, non dovremmo nemmeno volere Google nelle aule. "Si tratta di porre fine al monopolio di Google in classe. Vivere senza Google a scuola", riassumono.
@maupao @informapirata :privacypride: @Scuola - Gruppo Fediverso @Alexis Kauffmann
International Event on Democratic Digital Education
12-13-14 July 2022 Barcelona. Rights, Culture and EdTech. Free access to the entire educational community. Accredits 20 hours of teacher training.dd-admin (Curso Digitalización Democrática)
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Istituzione di un’Assemblea per la riforma della Parte II della Costituzione in deroga all’Art. 138 Cost.
Il 14 luglio 2022, alle ore 14.00, presso la Sala Caduti di Nassirya, del Senato della Repubblica, si terrà la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge costituzionale della Fondazione Luigi Einaudi “Istituzione di un’Assemblea per la riforma della Parte II della Costituzione in deroga all’Art. 138 Cost.”
Interverranno:
Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi
Davide Giacalone, Vicepresidente della Fondazione Luigi Einaudi e Direttore de La Ragione
Carlo Nordio, Consigliere di Amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi
Gippy Rubinetti, Consigliera di Amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi
Per partecipare è necessario accreditarsi, inviando un’e-mail a: munari@fondazioneluigieinaudi.it
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C’entro
Cantiere
Il cantiere centrista è attivo, ricorrente e inconcludente. Non può che avere queste caratteristiche, perché i carpentieri hanno in mente realizzazioni diverse, sono incapaci di cooperare e va già alla grande se non s’industriano gli uni a demolire quel che approntano gli altri.
L’errore ricorrente consiste nel credere che quel cantiere abbia lo scopo di “rappresentare” questa o quella cultura politica del passato, dimenticando che quel che ha bisogno d’essere testimoniato da rappresentanza è segno che è già morto. Difficile costruire un futuro con i morti.
Ciascuno accende lumini ai propri cari – che siano liberali, liberaldemocratici, socio-liberali, liberal-socialisti, popolari e così via – percorrendo i viali contornati d’alberi pizzuti. Ciascuno si duole non si riconosca la vitalità dei trapassati, non accorgendosi che nella rivendicazione stessa è contenuta una nota sepolcrale, senza neanche aspirazioni foscoliane.
Coltivare la memoria è cosa buona e giusta, possibilmente studiando il passato anziché inventarlo. Ma se si vuole costruire una forza politica occorre parlare la lingua del presente e sapere indicare una prospettiva futura. Che abbia radici nel passato è molto bello, ma se non sboccia nel presente tradisce le radici stesse.
Servono almeno quattro paletti, indicazioni di crescita, sicurezze politiche. Altrimenti si parla del nulla.
- Il primo scopo, immediato, è impedire che si trascini oltre la commedia avviata nel 1994, già divenuta tragedia nel 2018. Sulla scena pretendono di sfidarsi due falsi: il presunto centrodestra e il presunto centrosinistra. La ragione d’essere di ciascuno è l’esistenza dell’altro, da battere. Ma non esistono né l’uno né l’altro. Questa falsa rappresentazione, questo inganno propagandistico ha ridotto non i “centristi” ma i pragmatici, i ragionevoli, i riformisti a restare ostaggio degli estremisti e dei populisti presenti in ciascuna delle due false coalizioni. Alle scorse politiche sono stati entrambi spazzati via dalla sbornia populista, che ha aperto la porta alla più oscena orgia trasformista mai vista. Una cosa alternativa, quindi, ha senso immediato se serve a fermare – impedendole di avere la maggioranza – questa oscenità.
- Bisogna essere ci e chi per non avvedersi del fatto che gli equilibri internazionali hanno ricreato un discrimine. Nella stagione della globalizzazione, che ha enormemente aumentato la ricchezza e diminuitole disparità nel mondo, poteva anche capitare che il nemico di ieri influisse nelle faccende interne. È capitato con Brexit e con i sovranisti filorussi. Ma da quando il nemico di ieri ha deciso di tornare il nemico di oggi no, non può capitare. La collocazione atlantica riprende il suo ruolo di discrimine. Una forza che non voglia essere sommatoria di incompatibilità, come lo sono le due false coalizioni, è atlantica. O non è.
- Questo non è un ritorno alla Guerra fredda di ieri, perché c’è una condizione nuova e decisiva: l’Europa che ieri era divisa oggi è unita. Anche nell’alleanza difensiva, la Nato, ieri era impossibile una forza armata europea: oggi è possibile. Ragione per cui la scelta europeista non è una scampagnata negli ideali (nobili) di Ventotene ma un indirizzo politico.
- Quel che rende ricco un Paese è la libera intrapresa, la collaborazione di capitale e lavoro, con l’investimento pubblico indirizzato a correggere gli squilibri che ostacolano l’economia di mercato. L’uso della spesa pubblica per difendere le arretratezze e le rendite genera arretramento e debito. Il discrimine non è ideologico, fra privato e pubblico, ma d’indirizzo politico, fra investimenti e spesa corrente assistenzialista.
Per raccogliere consensi, senza partecipare alla fiera demagogica, occorre non solo essere chiari ma anche credibili. Il che richiede una buona dose di coerenza. Nessuno può essere buono per tutte le stagioni, tutti i partiti e tutte le coalizioni. Altrimenti siamo al centro con l’apostrofo: c’entro. Con il risultato che tutto il resto esce.
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Tik Tok rinvia la pubblicità basata sul legittimo interesse. Per il Garante privacy “una decisione responsabile”
Tik Tok rinvia la pubblicità basata sul legittimo interesse Per il Garante privacy “una decisione responsabile” A seguito dell’avvertimento del Garante Privacy, Tik Tok ha sospeso il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per la pubblic...
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Presentazione del Comitato di garanzia dei Liberali Democratici Repubblicani Europei
Il 7 luglio, alle ore 11.00, presso l’Associazione della Stampa Estera, in Via dell’Umiltà 83, a Roma, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del Comitato di garanzia dei Liberali Democratici Repubblicani Europei.
Sono intervenuti:
Carlo Calenda, Segretario di Azione
Benedetto della Vedova, Segretario di +Europa
Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi
Alessandro De Nicola,
L’evento è stato anche trasmesso in diretta streaming su tutti i canali social della Fondazione, di Azione e di +Europa.
L'articolo Presentazione del Comitato di garanzia dei Liberali Democratici Repubblicani Europei proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
EU lawmakers criticise Commission’s Plans to eliminate Net Neutrality
Today, 54 Members of the European Parliament called on the Commission to consult experts and the public before pursuing plans to end Net Neutrality in the upcoming Connectivity Infrastructure Act. Among the signatories are Renew’s Sophie in ‘t Veld, Internal Market Committee chair Anna Cavazzini, S&D’s Tiemo Wölken, and the Pirate Party’s Patrick Breyer. In the letter the MEPs outline that adopting a model that allows for or mandates access feed would be a disastrous return to the old economic model for telephony, where telecommunications companies and countries leveraged their termination access monopolies to make communication expensive. “We call on you to pursue a better strategy for promoting connectivity in Europe” the MEPs write.
According to statements made by Commissioners Vestager and Breton, Internet access providers could be allowed to require payments from online platforms in the upcoming Connectivity Infrastructure Act. “This kind of access fee would radically abolish the longstanding internet principle of net neutrality, which requires internet service providers to provide access to all sites, content, and applications at the same speed, under the same conditions without blocking or giving preference to any content. By experience access fees risk to make Internet access expensive, slow down or even disrupt access to important Internet services. Pirates fought hard for net neutrality and we will not watch this Commission dismantle it”, explains Patrick Breyer MEP (Pirate Party), one of the letter’s initiators.
Immediately after the draft letter was circulated for signature within the European Parliament, telecoms started to lobby against it. “Net Neutrality is not at stake when looking at the relationship of ISPs and large content providers” claims Deutsche Telekom in a response to Breyer. According to media reports European Union governments support the Commission’s aim for platform services to “make a fair and proportionate contribution to the costs of public goods, services and infrastructures.”
MCP___ reshared this.
Il Garante privacy con un provvedimento d’urgenza ha avvertito TikTok che è illecito utilizzare i dati archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare pubblicità in assenza di un esplicito consenso. Ne parliamo con Matteo Flora
su #Garantismi.
Guarda il video: youtube.com/watch?v=c-sgV30Yn1…
In assenza di un divieto esplicito, le telecamere cinesi trovano il modo di restare in gara per gli appalti pubblici della videosorveglianza.
«L’ultima gara #Consip per la #videosorveglianza non mette divieti espliciti. In lizza ci sono anche impianti prodotti da #Dahua, colosso del Dragone. Che ha una strategia per affrontare gli eventuali paletti alla tecnologia made in China»
L'articolo di Raffaele #Angius e Luca #Zorloni su #Wired denuncia tutta l'incoerenza o l'ignoranza (o la malafede) di un apparato incapace di comprendere come si subisce l'egemonia tecnologica altrui.
wired.it/article/telecamere-ci…
Telecamere cinesi negli uffici pubblici, l'Italia chiude un occhio
L’ultima gara Consip per la videosorveglianza non mette divieti espliciti. In lizza ci sono anche impianti prodotti da Dahua, colosso del Dragone. Che ha una strategia per affrontare gli eventuali paletti alla tecnologia made in ChinaRaffaele Angius (Wired Italia)
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Collasso economico senza il gas russo in Europa - Contropiano
«Il piano italiano prevede che se la Russia dovesse sospendere in via definitiva le forniture di gas alla Ue (a cui l’anno scorso aveva assicurato il 44% del suo fabbisogno), il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il piano prevede una serie di interventi che vanno dal “razionamento” del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità. Ma anche l’introduzione di politiche di austerity dei consumi: riscaldamento più contenuto, con tagli fino a due gradi della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade.
E l’emergenza durererebbe fino a quando il gas russo non sarà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi produttori. Le previsioni più ottimistiche parlano del 2024, quelle più pessimistiche vanno oltre. Le sanzioni alla Russia si confermano una scelta suicida.»
Elie Kedourie – Nazionalismo
L'articolo Elie Kedourie – Nazionalismo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
LogoLogoLogoLogo THE QUEEN IS DEAD VOLUME 61 – INDUS VALLEY KINGS / MIRROR QUEEN / FATSO JETSON / DEEP SPACE MASK
Puntata psichedelica e di musica onirica. Si comincia con i newyorchesi Indus Valley Kings e il loro gran bel stoner metal. continuando con l'hard rock psichedelico venato di NWOBHM dei concittadini Mirror Queen. Ci spostiamo poi in California a Palm Desert da dove sono partiti i Fatso Jetson, qui catturati dal vivo in Italia nel 2013.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 Il Ministro Patrizio Bianchi alla presentazione dei risultati #INVALSI2022
🔸 Protocollo d’intesa con Unione Nazionale Pro Loco d’Italia
🔸…
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Se questo è un uomo di Primo Levi
Dalla prefazione del ’47, dell’autore: A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, (…), allora, al termine della catena, sta il Lager.
iyezine.com/se-questo-e-un-uom…
Se questo è un uomo di Primo Levi
Se questo è un uomo di Primo Levi : Dalla prefazione del ’47, dell’autore: A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”.In Your Eyes ezine
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Asini
Guardi la scuola e vedi l’abisso. Non si tratta solo di strutture, organizzazione o spesa, perché l’abisso più preoccupante è quello morale. Ciò che inquieta non è la politica parolaia, a sua volta ricettacolo di titolati senza formazione e non titolati dotati di furbizia e insulsa logorrea. A inquietare è lo sguardo rivolto verso le famiglie, verso gli studenti, verso quanti stanno ricevendone un danno enorme e sembrano gradirlo come un dono.
Una asineria dimentica di Lucignolo, dimentica del riscatto del suo amico, dimentica del dolore. Ammesso e non concesso si sia mai letto il libro, si sappia della morte che coglie il primo e della degradazione cui è destinato il secondo. I più son paghi del cartone animato, senza insegnamento, senza morale, senza sacrificio. E il risultato è qui, in questi numeri che condiscono il mondo dei diritti senza doveri.
Leggiamoli, ma non prendiamoci in giro: il Covid non c’entra nulla. Due anni di scuola frastagliata, di digitale paleolitico, hanno aggravato le disparità. Ma di poco, di un nulla. Il problema c’era prima ed è ancora tutto lì.
In questi giorni i maturandi ottengono la loro licenza si scuola media superiore. Saranno promossi in massa, come è tradizione, da lustri. Ma i dati Invalsi dicono che la metà di loro dovrebbe essere bocciata, perché incapaci di compitare, di calcolare per non dire di esprimersi o capire una lingua straniera. Il loro titolo è la certificazione di una presa in giro. Ma questo è nulla, il peggio è ancora nascosto dietro il macigno della metà analfabeta.
Solo il 52% è in grado di leggere e capire l’italiano. Ma quella è la media nazionale. È il 63% nel Nord Est e Nord Ovest; il 51 al Centro; il 40 al Sud; il 38 a Sud e Isole. Qui il 62% avrà un titolo senza sapere leggere e capire. Solo il 50% sa decentemente far di conto, ma è la media nazionale. 63 nel Nord Ovest; 66 nel Nord Est; 48 al Centro; 37 al Sud; 33 Sud e Isole. E se disaggregate quei dati non solo per macro aree, ma andando provincia per provincia e città per città, trovate sempre lo stesso risultato: gli svantaggi culturali, sociale ed economici si accrescono con la scuola anziché diminuire.
Chi è in vantaggio lo sarà di più, chi è indietro anche. Se solo il 38% è in grado di ascoltare e capire l’inglese (elementare) state sicuri che la pressoché totalità di quella minoranza è composta da ragazzi le cui famiglie li hanno spediti all’estero in vacanza. Questo è il feroce classismo della scuola pubblica italiana, generato dall’assenza di meritocrazia e selettività. Che manca fra i banchi, ma anche fra le cattedre.
Serve a nulla spendere di più o assumere di più, devi capovolgere quel che alla scuola chiedi: che chi vale vada avanti, non che si promuovano tutti. Abbiamo fior d’insegnanti bravi e dediti al loro lavoro, ma non li distinguiamo dagli ignoranti incattedrati e solitamente anche assenti. Abbiamo fior di ragazzi di valore, ma se partono svantaggiati li lasciamo dove si trovano.
Ma, ed è qui la bancarotta morale, non sono le famiglie a reclamare formazione e selezione, non sono gli studenti a pretendere insegnanti all’altezza. Le aspettative puntano alla promozione senza valorizzazione. I genitori hanno smesso di fare i genitori e sono divenuti gli amici o i nonni molli dei figli. Ovvio che non si deve generalizzare, ma è sicuro che quei risultati portano a un generale decadimento, solo temporaneamente anestetizzato dalla spesa pubblica improduttiva e assistenzialista.
Dovremmo mettere quei numeri dentro una sola banca dati, controllare quali docenti migliorano la condizione dei discenti e promuoverli, pagarli di più, aprire una concorrenza fra loro e mandare a casa gli altri. Perché il loro contratto sicuro non vale la sicura fregatura a un ragazzo lasciato ignorante. Dovremmo usare quei dati per indirizzare i soldi, che è poi il solo modo per rendere evidente che l’ignoranza impoverisce. Li usiamo per contare gli asini, ragliando al punto da dimenticarcene in poche ore.
L'articolo Asini proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Le Grandi Dimissioni, tra favola e realtà
"Non è difficile, in realtà, capire che la favoletta messa in giro da Repubblica e dal Sole24Ore rientra nel solito racconto di un mondo parallelo in cui i giovani non vogliono il posto fisso, la stabilità e il contratto a tempo indeterminato. I giovani di oggi sarebbero dunque dinamici e propensi al cambiamento, proprio per questo presentano le dimissioni quando un mercato del lavoro più flessibile come quello attuale lo consente. Questa storiella è dunque utile ai padroncini italiani per dire che la precarietà è apprezzata dai lavoratori, che avrebbero così la possibilità di cambiare di tanto in tanto, perseguendo le proprie passioni e conciliando meglio la propria attività lavorativa con la propria vita privata, anche accettando retribuzioni più basse! Come abbiamo argomentato, una marea di panzane messe in fila."
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La Schengen digitale di Colao
Il ministro Vittorio Colao ha dichiarato in questi giorni che la “trasformazione digitale” della pubblica amministrazione, coi fondi del PNRR, sta andando a gonfie vele, e che entro il 2023 prevede anche di creare i primi tasselli di una “Schengen digitale” capitanata dall’Italia, fino al 2026 - anno in cui prevede di conseguire una piena “cittadinanza digitale”.
L’idea è di arrivare a creare un ecosistema di servizi, pagamenti e documenti digitali, senza frontiere, al cui centro ci sarebbe un portafoglio digitale europeo - uno strumento di identità digitale omnicomprensivo, con cui poter gestire tutti i documenti e attributi necessari per essere cittadini digitali: patente, carta d’identità, fascicolo sanitario elettronico, pagamenti digitali, servizi e molto altro.
Secondo l’idea di Colao già il prossimo anno potremo gestire i nostri documenti in forma digitale, in modo analogo al Green Pass: verrà erogato un QR code dalla pubblica amministrazione e sarà verificabile in tempo reale da forze dell’ordine e ogni altro ente pubblico grazie a una “banca dati nazionale per i controlli” (così l’ha chiamata Colao).
Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo sostieni il mio lavoro, sostieni il mio lavoro!
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One Month for European DPAs to decide Facebook's EU-US Data Transfers
Un mese di tempo per le autorità di protezione dei dati europee per decidere i trasferimenti di dati UE-USA di Facebook
📰 Il bollettino di #MonitoraPA 📰
Dopo la presa di posizione del Garante, ancora nuove email e qualche interessante fenomeno di emulazione!
monitora-pa.it/2022/07/07/1311…
1311 nuove PEC da Monitora PA
Abbiamo chiesto a 1311 Pubbliche Amministrazioni di aggiornare la propria anagrafica AgID-IPA.Monitora PA
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PATHS Summer School, dal 12 al 14 luglio: tre giorni di esperienze immersive, webinar e laboratori di rinnovamento della didattica della Filosofia per la scuola del futuro con docenti, dirigenti, esperti, accademici.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/paths-…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
today.it/economia/aumento-stip…
#Lavoro #stipendi
Il piano del governo Draghi per aumentare gli stipendi
Il confronto tra esecutivo e parti sociali riprende quota. Si partirà da un nuovo provvedimento nel cuore dell'estate per aiutare famiglie e imprese: salario...A.Maggiolo (Today)
Questa mattina si è svolta la presentazione dei risultati delle prove #INVALSI2022 presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma.
All’evento è intervenuto il Ministro Patrizio Bianchi.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/invals…
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO DI ITALO CALVINO
#rileggiamoli
Di questo libro Italo Calvino ha detto: “Questo romanzo è il primo che ho scritto. … Al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativo; … ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale …
iyezine.com/il-sentiero-dei-ni…
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino: al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativoIn Your Eyes ezine
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Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta per la sessione suppletiva è stata inviata alle scuole e pubblicata sul nostro sito.
La trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/6-lugl…
vdnews.tv/article/lavorassimo-…
Se lavorassimo quattro ore al giorno non ci sarebbero disoccupazione né burnout
Se lavorassimo tutti la metà del tempo, la produzione non calerebbe e, contemporaneamente, la disoccupazione svanirebbe come la sindrome di burnout.Melissa Aglietti (Content Farm)
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Al via la presentazione telematica delle istanze di scioglimento delle riserve nelle GaE e nelle GPS e di conferma dei servizi nelle GPS.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/gradua…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
giuglionasi
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