Arabia Saudita – Turchia: relazioni riparate
La faida è finita. Turchia e Arabia Saudita tornano a parlare. Dal 22 giugno 2022 la lunga battaglia tra loro per ottenere il predominio politico nel mondo islamico sunnita è stata messa da parte. All’ultima fine del 2021, la posizione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan con gran parte del mondo era a un livello [...]
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#laFLEalMassimo – Episodio 72: Politici irresponsabili ed elettori recidivi
Bentornati alla FLE al Massimo. Nel mondo gli adulti e delle persone serie si parla di questioni come la Guerra in Ucraina, che purtroppo è ancora in corso, del rischio che intere nazioni si trovino a corto di generi alimentarie più in generale di una prospettiva sempre più concreta di recessione economica abbinata ad elevata inflazione. Insomma, questioni non da poco.
In Italia invece la questione più rilevante sembra essere Conte che fa cadere il governo Draghi e gli altri esempi di varia umanità politica che gli danno dell’irresponsabile.
Difficile dire chi sia peggio tra l’avvocato del popolo, che pensa pubblicamente ai fatti suoi in spregio degli interessi del Paese, e un’intera classe politica che, dopo aver condotto il paese sull’orlo del baratro, gioca a fare il governo di unità nazionale senza vergognarsi del bisogno di ricorrere a un amministratore straordinario.
Ma la politica italiana è noiosa ripetizione dei tentativi gattopardinani di presentare la conservazione come cambiamento sperando che il parco buoi degli elettori sia disposto a cascarci ancora.
Questa rubrica vuole porre l’accento per una volta sulle responsabilità degli elettori nell’aver selezionato una classe politica irresponsabile. Siete voi ad avere in mano il telecomando e per troppo tempo vi siete astenuti dal cambiare canale di fronte alle peggiori nefandezze e allo scempio di un paese dove si ruba il futuro alle generazioni future per pagare pensioni spropositate alle precedenti.
Quando torneremo a votare ricordatevi di questi giorni, ricordate la politica che si è fatta commissariare per manifesta incapacità e che trama nell’ombra sperando di tornare al potere quando sarà passata la bufera. Ricordate e per una volta, cambiate canale.
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Il culto di Draghi
E lasciateci divertire, in vista del futuro che ci aspetta, se ci aspetta
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Mondiali di calcio: i militari italiani si schierano a bordo campo in Qatar
di Antonio Mazzeo –
Pagine Esteri, 15 luglio 2022 – Azzurri fuori dal mondiale di calcio ma 560 militari italiani si schiereranno a bordo campo in Qatar per contribuire alla sicurezza armata della kermesse sportiva in programma dal 21 novembre al 18 dicembre 2022. Alla vigilia del terremoto politico che ha investito il governo Draghi & C., il Consiglio dei ministri ha varato il decreto missioni internazionali per l’anno in corso. Principale novità, la partecipazione delle forze armate italiane al dispositivo predisposto dalle autorità qatariote per proteggere militarmente la Fifa World Cup.
“La missione bilaterale di supporto alle forze armate del Qatar vedrà l’impegno di 560 unità di personale militare, 46 mezzi terrestri, 1 mezzo navale e 2 mezzi aerei”, annota l’esecutivo. “Le forze italiane saranno inquadrate nella Combined Joint Task Force Qatar. Il fabbisogno finanziario della missione è pari a 10.811.025 euro, di cui 3.500.000 per obbligazioni esigibili nell’anno 2023”. Che una tranche finanziaria sia trasferita sulle voci di spesa del prossimo anno non è un mero artificio di bilancio: il governo ha infatti comunicato alle Camere che l’impegno militare in territorio qatariota non ha un termine di scadenza predeterminato.
“La missione bilaterale ha lo scopo di fornire supporto alle Forze armate del Qatar per l’implementazione del sistema di difesa e sicurezza in occasione dei Mondiali di calcio 2022che costituiscono un evento di rilevanza globale per copertura mediatica, valore economico e potenziali flussi di persone”, si legge nella scheda tecnica predisposta dallo Stato maggiore della difesa. “Per il Qatar, l’organizzazione e la riuscita dell’evento assumono dunque straordinaria importanza, anche in virtù del complesso ambiente geopolitico in cui il Paese è inserito. In tale contesto, l’evento potrebbe potenzialmente essere oggetto di attività ostili di natura militare o terroristica condotte da stati terzi, attori non statuali, organizzazioni terroristiche transnazionali o singoli individui. I vertici qatarioti hanno, pertanto, espresso l’auspicio che l’Italia possa contribuire a garantirne la protezione”.
I militari italiani coopereranno alla predisposizione dei piani di allerta, all’addestramento delle forze d’élite qatariote e al rafforzamento del dispositivo militare, aereo, terrestre e navale nell’emirato. “In fase preparatoria, il contributo nazionale è costituito di esperti pianificatori militari, che contribuiscono alla stesura del piano di difesa dell’evento sportivo; in aggiunta, sono forniti corsi e moduli formativi in aree e campi di interesse qatariota, da svolgere in Italia e in Qatar”, aggiunge la Difesa. “Durante la fase di condotta delle operazioni, è previsto lo schieramento, nel territorio del Qatar e nelle acque internazionali prospicienti, di un dispositivo nazionale interforze, posto sotto catena di comando esclusivamente nazionale, costituito da assetti CBRN (chimico, biologico, radiologico e nucleare), Counter-IED (contro gli ordigni esplosivi improvvisati), Counter-UAS (contro i sistemi aerei a pilotaggio remoto), cinofili, una unità navale con elicotteri imbarcati e un radar di scoperta contro minaccia aerea”. (1)
Il contingente italiano opererà sotto la supervisione del Supreme Committee for Delivery and Legacy dello Stato del Qatar che ha costituito una task force che si avvale di circa 5.000 militari e a cui si affiancheranno i reparti dei paesi partner che con l’Italia supporteranno la “protezione” dei mondiali di calcio (ad oggi Francia, Regno Unito, USA e Turchia). A Doha interverrà anche la NATO. L’Alleanza nordatlantica, per onorare la “stretta cooperazione militare con il Qatar”, fornirà la formazione contro le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, grazie al Centro d’eccellenza NATO per la difesa CBRN costituito nella Repubblica ceca e a un reparto specializzato delle forze armate slovacche. “Le attività addestrative includeranno la protezione VIP (very important people) e di difesa contro gli ordigni esplosivi improvvisati, che sarà offerta dalla Romania”, ha comunicato l’Alleanza. (2)
Una prima sessione di “formazione” NATO del personale delle forze armate del Qatar è stata svolta a maggio in Slovacchia. Dal 30 maggio al 30 giugno si è tenuta invece nel poligono permanente di Capo Teulada, in Sardegna, l’esercitazione “Steel Storm 2022” di integrazione delle unità dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica che saranno dispiegate in Qatar in vista del grande evento sportivo. L’attività addestrativa è stata pianificata dalla Brigata meccanizzata “Sassari” e ha visto operare congiuntamente unità militari italiane e qatariote.
“L’esercitazione ha permesso di sviluppare, in un ambiente realistico e con l’ausilio di strumentazioni all’avanguardia, le abilità addestrative dei militari del Qatar nell’utilizzo di tecniche per il controllo della folla, nei pattugliamenti e nella vigilanza di aree urbane, negli interventi di primo soccorso, nel metodo di combattimento individuale, con l’acquisizione e il miglioramento della capacità di reazione immediata ed efficace a ipotetiche situazioni di crisi”, spiega lo Stato maggiore. Sono stati simulati in particolare interventi in caso di minacce terroristiche a ridosso di infrastrutture critiche quali stadi, uffici postali, cinema, centri commerciali e luoghi affollati. Per l’occasione sono giunti a Capo Teulada, in qualità di addestratori, militari del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, del Centro di eccellenza C-IED di Roma, del 7° Reggimento difesa CBRN “Cremona” di Civitavecchia, del Centro Militare Veterinario di Grosseto e, per l’Aeronautica Militare, componenti del 16° stormo “Protezione delle Forze” di Martina Franca e del Centro di eccellenza per Aeromobili a pilotaggio remoto di Amendola (Foggia). (3)
La fase finale di “Steel Storm 2022” si è svolta alla presenza del Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Pietro Serino, del comandante delle Forze Operative Sud, Giuseppenicola Tota, e del comandante delle forze terrestri del Qatar, generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin. “L’esercitazione ha rappresentato anche un’utile occasione per finalizzare alcuni aspetti riguardanti il piano di cooperazione Italia-Qatar per gli anni 2023-24, che prevede due grandi eventi esercitativi, che hanno lo scopo di incrementare la sinergia e l’interoperabilità dei due eserciti”, ha spiegato il generale Serino.
Il Ministro della difesa Lorenzo Guerini in visita in Qatar
Ma le vere ragioni dell’oneroso impegno italiano per la Fifa World Cup 2022 sono state espresse dallo Stato maggiore della difesa e dal ministro Lorenzo Guerini. “La richiesta di supporto alle attività di difesa del Qatar in occasione dei Mondiali si configura come il naturale corollario e il coronamento di una collaborazione tecnico-operativa e industriale avviata da anni e con grosse potenzialità di sviluppo/opportunità”, scrive la Difesa. “L’Italia è orgogliosa di poter contribuire al regolare svolgimento di una rassegna globale: la cooperazione militare bilaterale tra Italia e Qatar è forte e intensa e abbraccia numerose attività di spiccato valore strategico”, ha dichiarato Guerini. “L’Italia crede nella partnership dei nostri due Paesi, che vede già in atto numerosi programmi di cooperazione industriale, e guarda con fiducia ad altre attività e collaborazioni, in piena coerenza anche con i nostri interessi comuni in materia di sicurezza e difesa”. (4)
Il petro-emirato del Qatar è oggi il maggiore cliente del complesso militare-industriale-finanziario italiano – Leonardo e Fincantieri in testa – e le lucrose commesse di armi sono state ottenute anche grazie al pressing a tutto campo di presidenti del consiglio, ministri, amministratori delegati, generali e ammiragli. Lo scorso febbraio il gruppo industriale Leonardo S.p.A. ha consegnato all’Aeronautica militare del Qatar sei caccia addestratori avanzati M-346 “Master” realizzati negli stabilimenti di Varese-Venegono. I velivoli possono raggiungere una velocità massima di 1.093 km/h, a una quota operativa di 13.715 metri sul livello del mare e possono essere impiegati anche per azioni di combattimento e attacco con missili aria-aria o per i bombardamenti contro obiettivi terrestri con munizioni di caduta da 500 libbre.
La consegna dei caccia rientra nell’ambito dell’accordo di cooperazione sottoscritto dalle forze aeree di Italia e Qatar nel novembre 2020 e che prevede anche la formazione dei piloti qatarioti nelle maggiori basi aeree italiane e presso il nuovo polo integrato di addestramento al volo costituito dall’International Training Flight School di Galatina (Lecce), dallo scalo di Decimomannu (Cagliari) e dal poligono di Salto di Quirra, ancora in Sardegna. I primi sei “allievi” della Qatar Emiri Air Force hanno concluso il corso avanzato propedeutico al volo sui caccia di prima linea lo scorso 12 luglio. (5)
Ancora a Leonardo la Marina militare del Qatar ha richiesto la fornitura di un Centro Operativo Navale per il monitoraggio e il pieno controllo delle acque territoriali, della Zona Economica Esclusiva e degli spazi di mare adiacenti. In base all’accordo, il nuovo Centro Operativo sovrintenderà al comando, controllo e coordinamento delle operazioni marittime, supportando le forze armate dell’emirato nei processi decisionali e nella gestione degli interventi “rapidi”. (6) Sempre nel marzo 2022 Leonardo ha consegnato alle forze armate di Doha due elicotteri multiruolo versione NFH (Nato Frigate Helicopter), prodotti nello stabilimento di Venezia Tessera e destinati alle operazioni navali. I velivoli sono parte della maxi-commessa del valore di oltre 3 miliardi di euro firmata nel 2018 dal consorzio europeo NHIndustries costituito da Airbus Helicopters (62,5%), GKN Fokker (5,5%) e Leonardo (32%). Il Qatar ha ordinato 16 elicotteri in versione TTH per compiti terrestri e 12 in versione NFH. Leonardo opera in qualità di prime contractor con la responsabilità per la gestione del programma, l’assemblaggio finale e la consegna dei 12 elicotteri per la Marina, più la fornitura di servizi di supporto e addestramento per gli equipaggi e i tecnici addetti alla loro manutenzione. All’holding italiana è stata attribuita anche la realizzazione di radar, sensori elettro-ottici, sistemi video ed identificazione e quelli per la gestione dei sistemi d’arma degli elicotteri (missili aria-superficie e siluri per il contrasto a minacce navali e sottomarine). (7)
Qatar. Cerimonia di consegna dei primi due elicotteri multiruolo versione NFH
Anche nel caso degli elicotteri del consorzio NHIndustries/Leonardo, sono le forze armate italiane a collaborare alla formazione dei piloti militari dell’emirato. È presso l’aeroporto di Viterbo, sede del 1° Reggimento “Antares” dell’Aviazione dell’esercito italiano (AVES) che si svolge l’addestramento del personale della Qatari Emiri Air Force, con la supervisione dei tecnici di Leonardo. “La formazione del personale qatariota è una delle attività addestrative di punta di AVES ed evidenzia il ruolo ormai consolidato di scuola internazionale di volo per la componente militare elicotteri”, spiega lo Stato maggiore dell’Esercito. “L’impegno complessivo, nei tre anni dall’avvio del programma Qatar, ha consentito il conseguimento di 2.000 ore di volo su elicottero NH-90 nella versione terrestre, cui si aggiungono ulteriori 2.500 ore sul simulatore di volo”. (8) Il 10 luglio 2022 lo scalo militare di Viterbo ha ospitato il vicepremier e ministro della difesa del Qatar, Khalid Mohamed Al Attyiah, in visita in Italia. Nel dare il benvenuto all’ospite, il comandante dell’Aviazione dell’esercito, generale Andrea Di Stasio, ha evidenziato che ad oggi sono stati addestrati più di una decina di equipaggi delle forze armate dell’emirato. “L’incontro è proseguito con la dimostrazione di un atto tattico condotto da un elicottero NH-90 (con equipaggio mistoitaliano e qatariota), che ha rilasciato personale utilizzando la tecnica del fast rope, e da un CH47F che ha recuperato i militari utilizzando la tecnica del grappolo, episodi operativi che richiedono un’alta specializzazione”, ha enfatizzato l’ufficio stampa dell’Esercito. (9)
Prima di recarsi a Viterbo, il vice premier Al Attyiah, in compagnia del ministro della difesa Lorenzo Guerini, aveva partecipato presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia) alla consegna del pattugliatore offshore OPV “Sheraouh”, seconda unità della classe commissionata al cantiere italiano dal ministero della Difesa del Qatar nell’ambito di un programma di acquisizione navale che ha un valore complessivo di quasi 4 miliardi di euro e prevede, oltre ai due pattugliatori offshore, quattro corvette e una unità anfibia LPD (Landing Platform Dock). Alla cerimonia a Muggiano erano presenti pure i Capi di Stato maggiore della Marina militare di Italia e Qatar (l’ammiraglio Enrico Credendino e il generale Abdulla Bin Hassan Al Sulaiti) e il neopresidente di Fincantieri SpA, il generale Claudio Graziano, già Capo di Stato maggiore della Difesa e fino al 15 maggio 2022 presidente del Comitato militare dell’Unione europea.
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a colloquio con il vice primo ministro e ministro di Stato per gli Affari della Difesa del Qatar, Khalid bin Mohamed Al Attyiah
“Il pattugliatore Sheraouh, al pari del gemello Musherib, consegnato nel gennaio 2022, è un’unità altamente flessibile con capacità di assolvere a molteplici compiti che vanno dal pattugliamento, al ruolo di nave combattente”, riferisce Fincantieri. (10) Le due unità hanno una lunghezza di circa 63 metri, una larghezza di 9,2 metri, una velocità massima di 30 nodi, e possono ospitare a bordo 38 persone di equipaggio.
Lo scorso maggio ha avuto invece luogo nello stabilimento Fincantieri di Palermo l’impostazione della nave anfibia LPD commissionata dal Qatar. Questa unità avrà una lunghezza di circa 143 metri, una larghezza di 21,5 e potrà ospitare fino a 550 persone. Sarà dotata di due rampe carrabili e di un bacino interno allagabile in grado di accogliere un mezzo da sbarco veloce; il ponte di volo sarà dimensionato per ospitare gli elicotteri multiruolo NFH di Leonardo. (11) Due delle quattro corvette ordinate sono state consegnate nei mesi scorsi alla Marina militare del Qatar. Realizzate a Muggiano, le unità sono lunghe circa 107 metri, larghe 14,70 metri e raggiungono la velocità massima di 28 nodi. Le corvette possono ospitare 112 militari, diversi battelli veloci gonfiabili e un elicottero NFH.
Ovviamente non solo con gli aerei, gli elicotteri e le navi da guerra può spiegarsi la passione dei leader politici, militari e industriali italiani per il ricco e potente emirato del Golfo. Con la frenetica corsa alla diversificazione delle fonti energetiche dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il Qatar si è candidato a divenire in pochi anni il leader mondiale della produzione di gas naturale liquefatto (GNL). Il 19 giugno a Doha, il ministro per gli Affari energetici dell’emirato, nonché presidente e amministratore delegato di QatarEnergy, Saad Sherida Al-Kaabi, ha sottoscritto con l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, un accordo per la creazione di una joint venture. “QatarEnergy deterrà una quota del 75% e Eni il restante 25%”, spiega il portavoce dell’holding italiana. “La joint venture a sua volta deterrà il 12,5% dell’intero progetto NFE – North Field East, di cui fanno parte 4 mega treni GNL con una capacità combinata di liquefazione pari a 32 milioni di tonnellate/anno (MTPA)”. Grazie al progetto NFE il Qatar aumenterà le capacità di esportazione di GNL dagli attuali 77 MTPA a 110 MTPA. Sono previsti investimenti per quasi 29 miliardi di dollari.
“NFE dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2025 e impiegherà tecnologie e processi all’avanguardia per minimizzare l’impronta carbonica complessiva, tra cui la cattura e lo stoccaggio della CO2”, enfatizza Claudio Descalzi. “Siamo onorati e lieti di essere stati scelti come partner nel progetto di espansione. Questo accordo è una significativa pietra miliare per Eni e si inserisce nel nostro obiettivo di diversificazione verso fonti energetiche più pulite e affidabili, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione”. (12)
Decantare la sostenibilità socio-ambientale del progetto NFE è come affermare che più armi di distruzione di massa produci, più assicuri la pace e il disarmo dei popoli. “Eni svilupperà in Qatar il progetto considerato da tanti come la peggiore bomba climatica al mondo”, scrive Andrea Barolini su Valori, la testata giornalistica di proprietà di Fondazione Finanza Etica. “Il North Field East è un giacimento di gas naturale immenso che si stima possa contenere il 10% delle riserve mondiali. Un autentico disastro in termini di contributo al riscaldamento globale, nonostante le rassicurazioni dei vertici dell’azienda, che insiste sull’utilizzo di tecnologie che sarebbero in grado di limitare i danni al clima”. Un’inchiesta pubblicata a maggio dal quotidiano The Guardian inserisce l’NFE tra i progetti di sfruttamento di petrolio e gas più dannosi in assoluto. “Bombe climatiche, appunto, suscettibili di provocare emissioni per più di un miliardo di tonnellate di CO2 sull’insieme del loro ciclo di vita”, conclude Barolini.
Niente bomber azzurri in campo a Doha 2022, ma tante, anzi tantissime bombe belliche e ambientali per il Qatar made in Italy.
Note
(1) temi.camera.it/leg18/provvedim…
(2) nato.int/cps/en/natohq/news_19…
(3) esercito.difesa.it/comunicazio…
(4) difesa.it/Il_Ministro/Comunica…
(5) aeronautica.difesa.it/comunica…
(6) leonardo.com/it/press-release-…
(7) africa-express.info/2022/02/04…
(8) esercito.difesa.it/comunicazio…
(9) esercito.difesa.it/comunicazio…
(10) fincantieri.com/it/media/comun…
(11) fincantieri.com/it/media/comun…
(12) valori.it/eni-bomba-climatica-…
(13) eni.com/it-IT/media/comunicati…
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Responsabilità penale e il terreno dove il Diritto si fa incerto
Il dibattito che si è aperto sul caso dell’ing. Mauro Moretti suscita osservazioni elementari ma non inutili, se vogliamo riflettere sul modo nel quale persone competenti e capaci possano accollarsi ruoli gestionali senza dover essere esposte a rischi imprevedibili e inaccettabili
Il dibattito che si è aperto sul caso dell’ing. Mauro Moretti suscita osservazioni elementari ma non inutili, se vogliamo riflettere sul modo nel quale persone competenti e capaci possano accollarsi ruoli gestionali senza dover essere esposte a rischi imprevedibili e inaccettabili.
Sul piano del diritto civile non è necessario operare distinzioni con riguardo allo scopo sociale, al tipo e metodo di produzione di beni e servizi, alle modalità di organizzazione dell’impresa per poter affermare la responsabilità oggettiva (cioè senza colpa) dell’impresa che ha cagionato il danno, essendo del tutto indifferenti lo scopo, l’organizzazione, le tipologie di prodotti e servizi, e finanche la colpa dei singoli che operano come amministratori per assicurare il risarcimento del danno risentito dalle vittime.
Nel diritto penale la situazione è assai diversa. La responsabilità oggettiva non è consentita nel diritto penale: la responsabilità penale personale è una conquista della civiltà dei Lumi, è il vanto della cultura italiana che ha rivendicato, con le pagine di Beccaria, le libertà personali soffocate dal dispotismo e dall’oscurantismo. La responsabilità penale personale è un principio sancito dalla nostra Costituzione (art.27).
A parte la responsabilità delle società prevista dalla legge n.231 del 2001 , che si suole denominare responsabilità “amministrativa”, perché per tradizione societas delinquere non potest, e che ancor oggi pone molte incertezze ad operatori, avvocati e giudici, gli amministratori rispondono personalmente per reati collegati alle crisi d’impresa, per reati tributari, per reati ambientali, per reati finanziari, e così via. Ma quando si tratta di prodotti e servizi, fino a che punto rispondono personalmente gli amministratori dell’impresa? Qui il terreno del diritto si fa incerto.
Non vi sono regole specifiche che prefigurino reati precisi: se una bottiglietta di aranciata esce dal processo produttivo con i resti di una chiocciola, se un pacchetto di biscotti risulta avariato perché inscatolato in modo non igienico, se un segnale ferroviario non scatta al momento opportuno, a chi può essere imputato l’errore? Al di là degli aspetti civilistici che non sono collegati con la colpa, e consentono di risarcire le vittime da parte dell’impresa impersonalmente considerata , come si possono affrontare gli aspetti penali? Come risalire dal sinistro direttamente alla colpa degli amministratori?
Vi sono casi in cui il percorso è più lineare: se crolla un ponte è possibile che il cda della società che ne curava l’uso si fosse posto il problema della manutenzione e della conservazione; se non l’avesse fatto, per incuria, ignoranza, indifferenza, o per calcolo economico, è forse meno problematico arrivare alla conclusione.
Ma se la carrozza di un treno deraglia perché vi erano sassi sulle rotaie, o perché la leva del cambio in una stazione non ha funzionato, o perché il controllo della integrità del carrello, ordinato dal cda ad una società specializzata, non è stato accurato, lo si può imputare al cda, o anche solo al suo ad? O si deve arrestare la catena al livello in cui si è accertata la colpa? Tra questo livello e il punto di arrivo non si finisce per imboccare una strada che porta direttamente alla responsabilità oggettiva, non ammessa penalmente? Qui non vengono in gioco il dolore e la tragedia delle vittime e delle loro famiglie, perché è giusto cercare i colpevoli e sanzionarli; ma fino a che punto si deve spingere la ricerca dei colpevoli?
Si può trasformare questa ricerca nella individuazione del capro espiatorio attraverso la costruzione mediatica di una condanna che giunge prima ancora che inizi il processo? Si è oggi teorizzata l’esistenza nel nostro ordinamento di un diritto soggettivo della personalità specifico (Sammarco, La presunzione di innocenza, Giuffré).
Non mi pare di aver trovato nelle sentenze che si sono succedute in questa vicenda argomenti giuridici svolti in modo approfondito. Mi si potrebbe obiettare che chi pratica il diritto civile è più abituato ai richiami normativi e alle sottigliezze della interpretazione dottrinale. E si potrebbe controbattere che la motivazione della sentenza è una garanzia processuale insopprimibile.
A queste esigenze sopperirà la Corte di Cassazione, che deve controllare la correttezza della interpretazione e la uniformità della applicazione della legge. Giustizia significa applicazione della Costituzione e quindi non solo ricerca dei colpevoli e soddisfazione delle vittime e dei loro congiunti, ma accertamento corretto delle responsabilità e ripudio della responsabilità penale oggettiva. Queste considerazioni elementari dovrebbero sorreggere coloro che intendono decifrare in termini giuridici gli accadimenti della vita reale.
Le incertezze della dottrina e i contrasti della giurisprudenza dovrebbero mettere in guardia dal ricorso a generalizzazioni affrettate. Ogni caso fa capo a sé, ogni vicenda ha la sua storia e il suo epilogo. E non dobbiamo dimenticare che la civiltà di un Paese si commisura dalla frequenza degli errori giudiziari che si registrano nel corso del tempo.
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A manetta
La forza c’è e, nelle condizioni date, le cose stanno andando bene. Se avessimo dovuto fare i conti solo con l’arresto da pandemia e l’inflazione innescata dalla ripartenza della domanda e dal precedente infarto della logistica internazionale, andrebbero meglio. Ma si continua ad avanzare anche dopo che una criminale scelta bellica ha cambiato lo scenario nel quale muoversi.
Il prodotto interno lordo cresce. E lo fa a un ritmo che solo qualche anno addietro avrebbe fatto gridare al miracolo. I conti pubblici sono quelli che sono, con un debito enorme, ma il deficit (sempre alto) è in discesa rispetto alle previsioni. Il dollaro rafforzato rende più costosi gli acquisti dall’estero, ma il prezzo del petrolio scende più velocemente di quanto il primo salga. Mentre un cambio con un euro meno alto rende più facile vendere i nostri prodotti. Difatti la bilancia corrente continua ad accumulare avanzi e siamo, in questo, fra i meglio messi al mondo.
Nell’anno prosciugato dalla siccità aumentiamo di un poderoso 19% le esportazioni dei prodotti agroalimentari. Il principale mercato resta quello europeo, ma poi vengono quelli americano e asiatico, dove il dollaro aiuta. E basta uscire da casa per rendersi conto che i turisti, benvenuti, hanno invaso l’Italia.
Nella vita ci si deve sempre impegnare a far meglio, ma sta andando niente affatto male. Il che non avviene per caso o per circostanze fortunate (tutt’altro), ma per impegno e capacità. La stagione estiva è iniziata all’insegna della mancanza di personale, che si è confermata e che comporta il perdere occasioni di crescita e arricchimento, ma in qualche modo si fa fronte e l’Italia che vuol lavorare sta lavorando sodo.
L’osservazione dei ristoranti pieni può sembrare banale, ma non lo è affatto osservare quel che succede fra i tavoli, con molti giovani in attività. Alla faccia del volerli descrivere tutti come divanizzati. La riforma degli Its (Istituti tecnici superiori), finalmente completata in Parlamento, li riguarda direttamente, come riguarda l’intera Italia produttiva, e racconta la storia di tanti giovani che studiano per lavorare e trovano il lavoro quando non hanno ancora finito di studiare. Uno splendido esempio.
Ora non ci si perda nei decreti attuativi, non si deluda quella speranza, non si scemi in qualità, perché di quegli istituti ne servono di più, che offrano formazione a più ragazzi, perché siano padroni della loro vita e parte della produzione di ricchezza. Che serve molto, alla propria e collettiva dignità.
Ogni tanto anche noi ci cimentiamo nella contabilizzazione degli obiettivi legati al Pnrr. Essere in regola e rispettare gli impegni serve ad avere quei fondi, abbondanti e preziosi. Ma attenzione a non perdere la visione profonda: quei quattrini europei non sono lo scopo, ma lo strumento. Gli effetti veri dell’avere rispettato regole e tempi si sentiranno fra un paio d’anni, rendendo possibile un ritmo di crescita che è il solo modo per far diminuire il peso soffocante del debito pubblico. Per ora ci siamo. E anche questo è bene.
Restano due demenze, che ci portiamo dietro. Due tare che ci fanno sembrare un corpo forte con una mente debole. La prima è che a questa corsa partecipa solo una parte dell’Italia. Più vasta di quel che si crede, sebbene, talora, con detestabili vizi. Ma una parte ancora troppo consistente ne è esclusa.
La seconda è un mondo politico tutto teso non tanto a rappresentare gli esclusi, che andrebbe anche bene, ma ad accudirli perché restino tali. Una condotta dettata dal credere che la via per il benessere stia nella spesa pubblica (che poi diventa pressione fiscale) e non nella sinergia fra capitale e lavoro. Non è un caso, del resto, che la gran parte di quella classe politica non abbia mai lavorato.
Ogni volta che l’Italia è costretta a cambiare e competere avanza a manetta e vince. Noi preferiamo festeggiare anziché consolare, battendo una cultura e tante politiche da licenziare.
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Biblioteche scolastiche innovative: il Piano nazionale d'azione finalizzato a promuovere la lettura come mezzo fondamentale di conoscenza, cultura, progresso, benessere.
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BEN(E)DETTO 15 luglio 2022
Oggi si chiude di fatto la legislatura. Una brutta legislatura. Trascinarla, con un’inevitabile campagna elettorale permanente, non farebbe bene al Paese.
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today.it/politica/draghi-dimis…
Draghi annuncia le sue dimissioni
Lo ha annunciato durante il Consiglio dei ministri, iniziato dopo il colloquio fra il premier e il Capo dello Stato MattarellaRedazione (Today)
Shampoo etico
Follemente corretto
Le parole “normale” e “normalità” sono da sempre sotto accusa. L’idea che una persona possa essere normale e altre no crea disagio.
Ad alcuni fa venire in mente Hitler, l’eugenetica e la selezione dei migliori. Ad altri non piace essere etichettati come anormali. Ad altri ancora, invece, è la normalità che non piace. Preferiscono essere “diversi da loro” (cioè dai normali, suppongo). È il caso dei Måneskin: «Sono fuori di testa ma diverso da loro / E tu sei fuori di testa ma diversa da loro / Siamo fuori di testa ma diversi da loro».
Dove la faccenda si fa se-ria è quando si parla di handicap, fisici e mentali. Anche lì dire “normale” è proibito e dire “anormale” è proibitissimo.
Ma su come vadano chiamati coloro che hanno qualche disabilità non c’è accordo. Anzi, è in corso una disfida fra i molestatori della lingua. C’è chi si ostina a chiamare “non vedenti” i ciechi e c’è chi ci ha ripensato e ora vorrebbe che i ciechi tornassero a essere chiamati “ciechi” perché quel “non” è negativo, mentre la parola “cieco” indicherebbe una caratteristica come tante.
E lo stesso accade per un’altra parola: c’è chi suggerisce di dire “disabile” e c’è chi pensa che dire “persona con una disabilità” sia più rispettoso. Fin qui tutto bene. Siamo, è vero, nel regno del politicamente corretto. Ma le sue ragioni, in fondo, sono comprensibili. L’ipersensibilità su parole come “normale” e “normalità” ha una sua logica.
Possiamo trovarla eccessiva, pedante, bigotta e ipocrita ma riusciamo a scorgerne l’origine e le motivazioni. Che stanno nel fatto che stiamo parlando di persone e di aspetti delicati del loro corpo o della loro mente.
Ma quando si parla di cose? O di caratteristiche banali delle persone come la pressione sanguigna, la misura dei piedi, il tipo di capelli? Dire «Oggi ho passato una giornata normale» può offendere le altre giornate? C’è un signor “ieri” che può sentirsi escluso? O un signor “dopodomani” che può sentirsi discriminato? Dire che Giuseppe ha la pressione normale può offendere Giuseppina che invece ce l’ha alta? Verrebbe di rispondere no. E invece sì.
Chiunque vada in farmacia a comprare uno shampoo sa che, sul bancone, ne troverà per capelli di ogni tipo: grassi, secchi, con forfora, ricci, crespi, colorati eccetera. E naturalmente pure una confezione per capelli “normali”.
Ora non più. Un’indagine di mercato di Unilever ha rivelato che sette intervistati su dieci riterrebbero che l’uso della parola “normale” sulle confezioni abbia un impatto negativo. Il 56% delle persone che hanno espresso tale parere pensa che l’industria della bellezza faccia sentire tanta gente esclusa, mentre il 52% ammette di valutare la posizione dell’azienda sulle questioni sociali prima di fare acquisti.
In breve, lo shampoo per una capigliatura normale, nella misura in cui implica logicamente l’esistenza di capigliature non normali, comporterebbe una discriminazione, un deficit di inclusività. Di qui una decisione drastica: in nome del cosiddetto inclusive advertising, d’ora in poi Unilever toglierà dal bancone lo shampoo per capelli normali.
L’etica dello shampoo ha vinto. Ora che i capelli normali non esistono più, nessuno potrà più sentirsi escluso o discriminato. Oppure, finalmente, ci sentiremo tutti anormali.
L'articolo Shampoo etico proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Eolico offshore, campi elettromagnetici e rischi per la salute: parla lo scienziato Laghi
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Tigrayans threatened by famine and disease caused by the war
Currently, basic necessities and services are not available on the market or are not very accessible to the majority of the population. Furthermore, the lack of fuel and financial resources, associated with the sanctions imposed by the Ethiopian federal government, has reduced the distribution of humanitarian aid in several districts and cities in the Tigray region.
“I urge, once again, all partners to continue to provide humanitarian aid to people affected by the war in Tigray (Tigré), in order to jointly respond to the immense need of the Tigrayan people”.
This is the urgent appeal of the diocesan director of the Catholic Secretariat of Adigrat, Abba Abraha Hagos, (ADCS), in a note sent to Agenzia Fides.Medina Ahmed, uno sfollato di Konaba, siede con i bambini in un complesso di edifici abbandonati che ospitano gli sfollati vicino alla città di Dubti, a 10 chilometri da Semera, in Etiopia. Più di un milione di persone ha bisogno di aiuti alimentari nella regione secondo il Programma alimentare mondiale. (Foto di EDUARDO SOTERAS/AFP)
As of June 21, 2022, after the humanitarian truce promoted by the prime minister, Abiy Ahmed, – thanks to which the population had a minimum of access to foodstuffs, medicines and few other services – air transport was once again paralyzed, worsening the situation of the Tigrayans as a result.
Currently, basic necessities and services are not available on the market or are not very accessible to the majority of the population. Furthermore, the lack of fuel and financial resources, associated with the sanctions imposed by the Ethiopian federal government, has reduced the distribution of humanitarian aid in several districts and cities in the Tigray region.
All basic services such as telecommunications, internet, banking, transport and connections between Tigre and other regions of Ethiopia are also blocked.
The continuous sieges of the region by the Ethiopian Federal Government have been isolating the population of Tigré from the rest of the world for more than 600 days. Millions of people, according to the statement, are exposed to severe malnutrition, hunger and scarcity; all these people live in centers for the displaced, inside several cities, towns and rural areas of Tigré, without food, without shelter and without water, medicine and other basic necessities, leading them to despair, illness and death.
Therefore, director Abba Abraha Hagos invites all partners and humanitarian organizations to “give a voice to the population of Tigré, so that they have unlimited access to humanitarian aid, through air and land transport, and to guarantee them the right to a dignified life”. and safe”. According to him, the situation is dramatic, to the point of becoming an existential threat to the population of the Ethiopian region of Tigra”.
Since January 2021, the Catholic Church in Ethiopia, together with the Diocesan Catholic Secretariat of Adigrat (ADCS) and the religious congregations operating in the Catholic Eparchy of Adigrat, have been committed to meeting the priority needs of the war-affected population. Thanks to financial and material support, the Secretariat’s emergency response programs have saved the lives of hundreds of thousands of people.
However, although the Diocesan Secretariat of Adigrat and the Religious Congregations are raising funds and mobilizing resources from different partners, the continuous harassment of the Tigray region continues to influence the performance of such programs and limit efforts to reach the most needy.
*With Fides Agency
SOURCE: vaticannews.va/pt/mundo/news/2…
#GDPR Vs. #GoogleAnalytics4: #MonitoraPA risponde all'articolo di Roberto Guiotto e Matteo Zambon di #TagManager Italia pubblicato su #AgendaDigitale!
Ma cosa si dice in questo post?
monitora-pa.it/2022/07/14/Goog…
Intanto, una premessa: il post risponde a un articolo che è, a sua volta, una risposta a quest'altro articolo di @Pietro Biase sui gravi problemi di conformità al #GDPR di #GoogleAnalytics4
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Roberto Guiotto e Matteo Zambon, in breve, hanno sostenuto che #GoogleAnalytics non sia illegale in sé, ma che dipende dall’utilizzo che se ne fa (= quali dati vengono raccolti e processati). Inoltre il #GarantePrivacy non menziona espressamente #GoogleAnalytics4
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
Guiotto e Zambon inoltre fanno giustamente notare che Google Analytics non è un unicum, perché quasi tutte le piattaforme Ads, i software di email marketing, i CRM, le piattaforme di Content Delivery Network, i web hosting, etc. si trovano in una posizione simile
Ma tornando all'articolo di #MonitoraPA, esso mette in dubbio in primo luogo la natura "neutra" di Google Analytics rispetto alla normativa vigente, in quanto sulla tutela dei trasferimenti transfrontalieri di dati non può essere considerato "privacy by default".
Inoltre riconduce a una lettura più completa e un'interpretazione più aderente al testo, le considerazioni del membro del collegio del #GarantePrivacy, l'avv. #GuidoScorza che, sempre su #AgendaDigitale illustrava i termini del problema
agendadigitale.eu/sicurezza/pr…
E, quanto alle precisazioni, #MonitoraPA ricorda i termini precisi delle FAQ del @CNIL che sembrano assai diversi dall'interpretazione più accomodante operata da Tag Manager
cnil.fr/fr/cookies-et-autres-t…
(qui la traduzione a cura di Ivo #Grimaldi monitora-pa.it/2022/06/14/faq-… )
Ma le precisazioni non sono rivolte solo agli altri: #MonitoraPA fa autocritica e ammette che, come fanno notare Guiotto e Zambon, Google Tag Manager non possa essere definita "una nuova tecnologia" come era stato detto nel precedente articolo.
#MonitoraPA inoltre non ignorerà le osservazioni di TagManager sul fatto che la GDPRcompliance non riguarda solo Analytics e cercherà di trovare un modo per segnalare anche altri tipi di situazioni legate ad altre tecnologie extraeuropee
In conclusione, una rivendicazione dell'impegno di #MonitoraPA che vuole difendere cittadini e aziende che, a differenza delle #BigTech, non possono "aggirare le normative scaricandone la responsabilità sui Titolari"
Qui la discussione su @feddit_it: feddit.it/post/26285
Grazie a @Shamar @_Zaizen_ @pietrobiase@mastodon.uno @amreo e a tutti gli altri che non possiamo menzionare perché non sono (ancora) nel fediverso
Google Analytics 4: Monitora PA risponde a Tag Manager Italia.
Proviamo a fare chiarezza su Google Analytics 4 approfondendo sugli spunti forniti da chi lavora con Google Analytics.Monitora PA
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Sono svegli, alla microsoft…
Registrati qui (non spammano) e scaricati un po' di bei suoni da mandare a microsoft come file allegato, tipo
freesound.org/people/Nizerg/so…
Ha-ha-ha.wav by Nizerg
Microphone: AKG C414 Preamplifer: Dbx 286a Audio-Interface: Makie Onyx 1220i (Mixier)Freesound
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rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Piano Estate Minori Stranieri 2022, pubblicato l’avviso per la realizzazione di percorsi didattico/educativi destinati ad alunne e alunni provenienti da contesti migratori, con particolare riferimento all'Ucraina.
Second € 20 Mio Fine for Clearview AI
Seconda multa da 20 milioni di euro per Clearview AI L'azienda non può più elaborare i dati biometrici delle persone in Grecia e deve cancellare tutti i dati esistenti.
informapirata ⁂ likes this.
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The Queen Is Dead Volume 62 - As Paradise Falls / Process Of Guilt / Desert Twelve
Si inizia con gli australiani As Paradise Falls, notevole gruppo deathcore con un ottimo ep. a seguire la recensione del bellissimo quarto disco dei portoghesi Process Of Guilt. Dopo di loro il debutto dei piacentini Desert Twelve con Gabriele Finotti vecchia conoscenza dai tempi dei Misfatto.
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Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula
È iniziato oggi a Barcellona il primo congresso internazionale sull’educazione digitale democratica e l’open edtech: congress.democratic-digitalisa…
La conferenza ha le sue radici nella Proposal for a Democratic and Sovereign Digitalisation of Europe presentata dalla associazione catalana Xnet e pubblicata dall'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea.
Questi gli obiettivi dell’incontro internazionale:
1 - Fornire strumenti di analisi alle scuole, agli insegnanti, alla comunità educativa, ai legislatori e al pubblico in generale per comprendere, in primo luogo, il contesto, la cultura digitale, i problemi e le opportunità che offre nel contesto educativo e, in secondo luogo, per proporre la progettazione di una didattica e di strategie educative digitali da una prospettiva innovativa, agile, umanistica e rispettosa dei diritti umani.
2 - Condividere il codice pubblico creato a Barcellona sulla base del Piano di Digitalizzazione Democratica per l'Educazione di Xnet per aggiungere talenti e generare opportunità e crescita: presentazione internazionale della suite DD a codice pubblico open source che prevede, fin dalla progettazione e per default, la protezione dei diritti digitali e della sovranità dei dati della comunità educativa. Attualmente è in fase di implementazione in 12 scuole della città.
Qui sotto il link al video della presentazione della Suite Educativa DD:
yewtu.be/watch?v=MJdXgW-XxWw
Come si vede, il secondo obiettivo prevede la presentazione della piattaforma didattica Suite Educativa DD, una reale alternativa al modello dominante di Google Classroom.
Il quotidiano di Barcellona El periodico, in un articolo intitolato Tecnologia a scuola: né McDonald's alla mensa, né Google in aula, presenta così l’iniziativa: “Xnet ha sviluppato un'alternativa all'offerta di Google: un software libero e verificabile: Suite Educativa DD. [...] Per chi non vede la portata del problema, Xnet usa un semplice paragone: come tutte le famiglie hanno chiaro che non vogliono McDonald's nella mensa scolastica, così Google è l'equivalente a livello tecnologico in classe. Quindi, dicono, non dovremmo nemmeno volere Google nelle aule. "Si tratta di porre fine al monopolio di Google in classe. Vivere senza Google a scuola", riassumono.
@maupao @informapirata :privacypride: @Scuola - Gruppo Fediverso @Alexis Kauffmann
International Event on Democratic Digital Education
12-13-14 July 2022 Barcelona. Rights, Culture and EdTech. Free access to the entire educational community. Accredits 20 hours of teacher training.dd-admin (Curso Digitalización Democrática)
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Tik Tok rinvia la pubblicità basata sul legittimo interesse. Per il Garante privacy “una decisione responsabile”
Tik Tok rinvia la pubblicità basata sul legittimo interesse Per il Garante privacy “una decisione responsabile” A seguito dell’avvertimento del Garante Privacy, Tik Tok ha sospeso il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per la pubblic...
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In assenza di un divieto esplicito, le telecamere cinesi trovano il modo di restare in gara per gli appalti pubblici della videosorveglianza.
«L’ultima gara #Consip per la #videosorveglianza non mette divieti espliciti. In lizza ci sono anche impianti prodotti da #Dahua, colosso del Dragone. Che ha una strategia per affrontare gli eventuali paletti alla tecnologia made in China»
L'articolo di Raffaele #Angius e Luca #Zorloni su #Wired denuncia tutta l'incoerenza o l'ignoranza (o la malafede) di un apparato incapace di comprendere come si subisce l'egemonia tecnologica altrui.
wired.it/article/telecamere-ci…
Telecamere cinesi negli uffici pubblici, l'Italia chiude un occhio
L’ultima gara Consip per la videosorveglianza non mette divieti espliciti. In lizza ci sono anche impianti prodotti da Dahua, colosso del Dragone. Che ha una strategia per affrontare gli eventuali paletti alla tecnologia made in ChinaRaffaele Angius (Wired Italia)
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Collasso economico senza il gas russo in Europa - Contropiano
«Il piano italiano prevede che se la Russia dovesse sospendere in via definitiva le forniture di gas alla Ue (a cui l’anno scorso aveva assicurato il 44% del suo fabbisogno), il governo sarebbe costretto a far scattare la fase di emergenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, il piano prevede una serie di interventi che vanno dal “razionamento” del gas alle industrie energivore al maggior utilizzo delle centrali a carbone per la produzione di elettricità. Ma anche l’introduzione di politiche di austerity dei consumi: riscaldamento più contenuto, con tagli fino a due gradi della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade.
E l’emergenza durererebbe fino a quando il gas russo non sarà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi produttori. Le previsioni più ottimistiche parlano del 2024, quelle più pessimistiche vanno oltre. Le sanzioni alla Russia si confermano una scelta suicida.»
LogoLogoLogoLogo THE QUEEN IS DEAD VOLUME 61 – INDUS VALLEY KINGS / MIRROR QUEEN / FATSO JETSON / DEEP SPACE MASK
Puntata psichedelica e di musica onirica. Si comincia con i newyorchesi Indus Valley Kings e il loro gran bel stoner metal. continuando con l'hard rock psichedelico venato di NWOBHM dei concittadini Mirror Queen. Ci spostiamo poi in California a Palm Desert da dove sono partiti i Fatso Jetson, qui catturati dal vivo in Italia nel 2013.
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Se questo è un uomo di Primo Levi
Dalla prefazione del ’47, dell’autore: A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, (…), allora, al termine della catena, sta il Lager.
iyezine.com/se-questo-e-un-uom…
Se questo è un uomo di Primo Levi
Se questo è un uomo di Primo Levi : Dalla prefazione del ’47, dell’autore: A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che “ogni straniero è nemico”.In Your Eyes ezine
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Le Grandi Dimissioni, tra favola e realtà
"Non è difficile, in realtà, capire che la favoletta messa in giro da Repubblica e dal Sole24Ore rientra nel solito racconto di un mondo parallelo in cui i giovani non vogliono il posto fisso, la stabilità e il contratto a tempo indeterminato. I giovani di oggi sarebbero dunque dinamici e propensi al cambiamento, proprio per questo presentano le dimissioni quando un mercato del lavoro più flessibile come quello attuale lo consente. Questa storiella è dunque utile ai padroncini italiani per dire che la precarietà è apprezzata dai lavoratori, che avrebbero così la possibilità di cambiare di tanto in tanto, perseguendo le proprie passioni e conciliando meglio la propria attività lavorativa con la propria vita privata, anche accettando retribuzioni più basse! Come abbiamo argomentato, una marea di panzane messe in fila."
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La Schengen digitale di Colao
Il ministro Vittorio Colao ha dichiarato in questi giorni che la “trasformazione digitale” della pubblica amministrazione, coi fondi del PNRR, sta andando a gonfie vele, e che entro il 2023 prevede anche di creare i primi tasselli di una “Schengen digitale” capitanata dall’Italia, fino al 2026 - anno in cui prevede di conseguire una piena “cittadinanza digitale”.
L’idea è di arrivare a creare un ecosistema di servizi, pagamenti e documenti digitali, senza frontiere, al cui centro ci sarebbe un portafoglio digitale europeo - uno strumento di identità digitale omnicomprensivo, con cui poter gestire tutti i documenti e attributi necessari per essere cittadini digitali: patente, carta d’identità, fascicolo sanitario elettronico, pagamenti digitali, servizi e molto altro.
Secondo l’idea di Colao già il prossimo anno potremo gestire i nostri documenti in forma digitale, in modo analogo al Green Pass: verrà erogato un QR code dalla pubblica amministrazione e sarà verificabile in tempo reale da forze dell’ordine e ogni altro ente pubblico grazie a una “banca dati nazionale per i controlli” (così l’ha chiamata Colao).
Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo sostieni il mio lavoro, sostieni il mio lavoro!
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PATHS Summer School, dal 12 al 14 luglio: tre giorni di esperienze immersive, webinar e laboratori di rinnovamento della didattica della Filosofia per la scuola del futuro con docenti, dirigenti, esperti, accademici.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/paths-…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
today.it/economia/aumento-stip…
#Lavoro #stipendi
Il piano del governo Draghi per aumentare gli stipendi
Il confronto tra esecutivo e parti sociali riprende quota. Si partirà da un nuovo provvedimento nel cuore dell'estate per aiutare famiglie e imprese: salario...A.Maggiolo (Today)
Questa mattina si è svolta la presentazione dei risultati delle prove #INVALSI2022 presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma.
All’evento è intervenuto il Ministro Patrizio Bianchi.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/invals…
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO DI ITALO CALVINO
#rileggiamoli
Di questo libro Italo Calvino ha detto: “Questo romanzo è il primo che ho scritto. … Al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativo; … ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale …
iyezine.com/il-sentiero-dei-ni…
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino: al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativoIn Your Eyes ezine
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Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta per la sessione suppletiva è stata inviata alle scuole e pubblicata sul nostro sito.
La trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/6-lugl…
Shamar
Unknown parent • • •Se sei un demolitore professionista e ti accingi a demolire casa tua, è legale anche se esplode.
Con Google Analytics 4 è lo stesso. Esiste sicuramente una situazione in cui usare GA4 è legale: se sei Google e lo usi sui tuoi siti internet.
Per tutti gli altri è illegale.
Ma naturalmente nulla vieta a DPO e Titolari del Trattamento di provare a dimostrare il contrario.
@privacypost
Shamar
Unknown parent • • •Non ho mai detto che lo puoi fare in segreto o con solo un chilo.
Il punto è che esiste una situazione rarissima in cui un privato cittadino può tenere del tritolo in casa: quando si accinge a demolirla, espletate tutte le pratiche legali connesse e prese tutte le precauzioni di sicurezza del caso.
Ed in effetti, anche #Google quando usa #GA4 deve segnalarlo nella Privacy Policy.
E deve prendere adeguate misure di sicurezza per proteggere i dati che raccoglie dall’accesso di terzi non autorizzati.
Come vedi il paragone è molto calzante.
Molto più calzante di quanto non sia paragonare #GoogleAnalytics ad un mattone.
@privacypost
Shamar
Unknown parent • • •Certo, esattamente come ci sono diversi obblighi che il demolitore professionista deve espletare per poter utilizzare il tritolo.
Dunque il paragone è calzante.
@privacypost
Nemo_bis 🌈
Unknown parent • • •Monitora PA likes this.