Salta al contenuto principale



La knowledge base di Privacy Chronicles


Una raccolta degli argomenti trattati in Privacy Chronicles, con link diretto agli articoli usciti finora.

Una raccolta degli argomenti trattati in Privacy Chronicles, con link diretto agli articoli. Aggiornata periodicamente. Ultimo aggiornamento: 12.09.2022.

Privacy Chronicles è una newsletter che si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo, perché non ti abboni anche tu?

Sorveglianza digitale


238314

Sorveglianza fisica


238315

  • L'identificazione biometrica uccide: Gli Stati Uniti hanno lasciato in Afghanistan un un tesoro tecnologico che potrebbe portare alla repressione e morte di migliaia di collaborazionisti.
  • Videosorveglianza in Italia e percezione di sicurezza: La videosorveglianza viene spesso giustificata sulla base di una generale "percezione di (in)sicurezza" non meglio specificata. Il risultato: vera sorveglianza per combattere falsa insicurezza.
  • La sorveglianza fisica in europa: Quando si parla di sorveglianza spesso si immagina quella digitale. Oggi però anche la sorveglianza fisica è ai massimi livelli: trasporti, frontiere, videosorveglianza biometrica.

Social scoring e identità digitale


238316

Sorveglianza finanziaria, CBDC, Bitcoin


238317

  • Moneta digitale di Stato, poteri illimitati e sorveglianza finanziaria: Banche Centrali e Stati vogliono competere con Bitcoin. Nel farlo, stanno progettando il più grande schema di controllo totalitario mai visto nella storia umana.
  • Bitcoin, un layer di privacy contro la sorveglianza statale: È vero che a Bitcoin manca privacy? Per rispondere bisogna guardare all'attuale contesto politico e capire il ruolo del sistema finanziario tradizionale e degli intermediari.
  • Antiriciclaggio UE nel settore crypto: guerra all'anonimato e travel-rule: Attacco frontale al settore crypto, con un pacchetto di leggi che propongono sorveglianza totale e aperta discriminazione verso chi tenta di tutelare la propria privacy.
  • I nuovi super poteri dell'Agenzia delle Entrate: L'Agenzia delle Entrate somiglia sempre più a un'agenzia di intelligence. I nuovi super-poteri di profilazione e sorveglianza confermano il trend iniziato con la fatturazione elettronica.
  • CBDC, Bitcoin, privacy e libertà. Tutto in una live!: Sono stato ospite di Criptovaluta.it per discutere di alcuni temi che ci piacciono tanto. Un'ottima occasione per uscire dagli schemi della newsletter e parlarne insieme! Ecco una sintesi.
  • Grazie Panetta, non compro niente: Il dipartimento marketing della BCE cerca di venderci l'euro digitale a tutti i costi. La privacy, non si sa come, è il loro cavallo di battaglia. Grazie, ma no.
  • La privacy [non] è per i criminali: L'arresto dello sviluppatore di Tornado Cash è l'ultimo segnale di una guerra sempre più evidente contro privacy e tecnologie per a proteggere l'individuo dallo Stato.
  • Per un pugno di dollari: La moneta è la più importante tecnologia umana. Moltissime persone danno per scontata la sua esistenza e natura, ma l'ignoranza sta diventando sempre più pericolosa. È ora di iniziare a riflettere.

Privacy e politica


238318

Great Reset e World Economic Forum


238319

  • Pronti per la cyberpandemia?: Tra cybercriminali e cyberwarfare, gli attacchi cibernetici sembrano essere un ottimo trampolino di lancio per una serie di misure globali liberticide in nome della "sicurezza".
  • Smart cities e ingegneria sociale, la città che plasma l'Uomo: Le città intelligenti, attraverso un sistema di estrazione violenta di dati, rischiano di ribaltare un paradigma millenario: non più l'Uomo che plasma la città, ma la città che plasma l'Uomo.
  • Davos è in Svizzera o in Cina?: Il World Economic Forum e i "leader" che ogni anno si riuniscono a Davos sono ammaliati dal modello cinese: sorveglianza e controllo totale del mondo digitale.

Ragionamenti su privacy e libertà


2556740

  • Aborto? Questione di privacy e capitalismo: La questione dell'aborto può essere risolta solo con libero mercato, tutela della proprietà e della privacy. Ogni alternativa porta alla violenza e alla negazione della libertà delle persone.

Rubriche interne


Non finisce qui! Nella newsletter ci sono anche tre rubriche interne in cui parlo di argomenti leggermente diversi. Puoi leggere gli articoli delle rubriche direttamente nella loro sezione specifica, cliccando qui sotto oppure attraverso il menù che trovi sul sito.

Purple Dragon, la rubrica di Privacy Chronicles in cui sono affrontati argomenti più tecnici, cercando di dare informazioni utili a proteggere in modo pianificato e consapevole privacy, identità, e informazioni sensibili.

Lettere Libertarie, la rubrica in cui in cui parlo di temi e concetti legati alla filosofia e ideologia libertaria che ispirano molto del pensiero dietro a Privacy Chronicles. La privacy oggi è un pilastro della libertà: per capire la libertà bisogna capire la privacy, e viceversa.

Frammenti, la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.

Privacy Chronicles è una newsletter che si sostiene solo grazie agli abbonamenti dei lettori. Se ti piace quello che scrivo, perché non ti abboni anche tu?


privacychronicles.substack.com…

reshared this



Macerie


Dopo il voto Fra insediamento del nuovo Parlamento, elezione dei presidenti, avvio di pur veloci consultazioni, incarico, giuramento, dibattito parlamentare e fiducia, il nuovo governo, se tutto va bene, si ritroverà attivo nella seconda metà di ottobre.

Dopo il voto


Fra insediamento del nuovo Parlamento, elezione dei presidenti, avvio di pur veloci consultazioni, incarico, giuramento, dibattito parlamentare e fiducia, il nuovo governo, se tutto va bene, si ritroverà attivo nella seconda metà di ottobre.

Piuttosto verso la fine. Anche agendo in continuità con il governo attualmente in carica, come è ribadito proponimento del partito in vantaggio, alla guida della coalizione in vantaggio, la legge di bilancio subirà un qualche ritardo e sarebbe strano fosse radicalmente diversa da quanto fin qui predisposto. E, del resto, si avvierebbe verso la fine un anno i cui numeri sono positivi e come tali saranno confermati. Ed è qui che arrivano i guai.

Si va ripetendo che il futuro governo erediterà una situazione difficilissima e dovrà muoversi fra le macerie. Se così fosse alcuni dei futuri governanti si ritroverebbero fra gli odierni produttori di macerie. Se così fosse non si capirebbe perché chi è oggi in vantaggio ci tiene a tranquillizzare tutti circa la continuità costruttiva, non promettendo discontinuità distruttiva.

Difatti così non è, anche se da destra a sinistra, da sopra e da sotto si prova a descrivere l’Italia come disastrata e senza manco la canna del gas. L’anno che si chiuderà avrà prodotto ricchezza, ma già oggi sappiamo che l’anno prossimo viaggeremo ad una velocità decisamente più bassa, con una previsione di crescita dello 0.9%, rispetto al 3.4 (e forse qualche cosa in più) che agguantiamo oggi.

A questo si aggiunga che i tassi d’interesse europei (1.25%) restano ben più bassi di quelli inglesi (1.75) o americani (2.50), quindi siamo ancora in politica monetaria espansiva, ma la tendenza è a vederli crescere, per contenere l’inflazione, il che comporta un maggiore costo dei debiti e, quindi, dell’eventuale (si fa per ridere) rispetto delle promesse elettorali.

La domanda è: se ci descriviamo come disastrati fra le macerie nel mentre ancora si cresce a un ritmo sostenuto, che succederà quando sarà scemato? o quando ci toccasse una decrescita, alias recessione? se in questa fase non si fa che promettere aiuti e sostegni, manco fosse il 1929 e ci fossero le file di affamati con le gavette in mano, che succederà quando l’inflazione dovesse mordere troppo i risparmi e la mancata crescita non genererebbe ricchezza da distribuire?

A quel punto può succedere che chi si troverà al governo scopra la virtù dell’incoerenza, sicché non farà quel che aveva promesso, oppure succede che il governante tiene alla propria coerenza, fa quel che disse, quindi aumenta ulteriormente l’enorme debito pubblico. Nel secondo caso scassa le finanze.

Nel primo scassa la credibilità. Ed è questo quel che oggi è visibile a occhio nudo: si può parteggiare, tifare pro e contro, ma la credibilità di ciascuno la si deve cercare con la lente d’ingrandimento, ove non con il microscopio. E, del resto, l’esperienza vale qualche cosa, pur in un Paese senza memoria.

Non è affatto un caso che a ricrescere di più, rispetto allo sprofondo della riduzione a un terzo, è un Movimento che difende un atto governativo frutto della propria coerenza, ovvero il reddito di cittadinanza, che è, al tempo stesso, una spesa enorme e un non meno grandioso fallimento. Perché tale è, non per chi lo avversava in quanto negativo, come me, ma per chi lo ha voluto e sostenuto, secondo cui sarebbe stato lo strumento delle celeberrime ed evanescenti “politiche attive del lavoro”. Che non si videro.

Le macerie vere sono più politiche che economiche, più culturali che produttive. E se non si rimedia a quelle gli sconfitti di oggi saranno gli irresponsabili di domani e i governanti di dopodomani. Non se ne esce gli uni contro gli altri armati, giacché sono quelle armi, demagogiche, a produrre macerie. È comune interesse di chi dovrà governare e di chi, opponendoglisi, vorrà poi tornare a governare riportare lo scontro sul terreno della realtà. Perché a prender voti inneggiando alle macerie si ottiene un solo risultato: la moltiplicazione delle macerie.

La Ragione

L'articolo Macerie proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Andata


Campagna Oramai è andata. La campagna elettorale è quella che vediamo e i giorni che ci separano dalle urne non ospiteranno significative novità positive, idee nuove, impostazioni promettenti. È andata così. Essere in Unione europea, con i giusti vincoli

Campagna


Oramai è andata. La campagna elettorale è quella che vediamo e i giorni che ci separano dalle urne non ospiteranno significative novità positive, idee nuove, impostazioni promettenti. È andata così. Essere in Unione europea, con i giusti vincoli e le generose opportunità, aiuta, ma non risolve.

A sinistra hanno cominciato la corsa dandosi per persi e sperando che qualcuno fermasse gli altri. A destra il testimone se lo danno in testa più che passarselo, finita la staffetta si prenderanno a coltellate. I trionfatori delle precedenti elezioni politiche sanno che saranno ridotti a un terzo, non restando loro altro che puntare sulla reiterazione dell’estremismo assistenzialista.

I terzopolisti almeno hanno avuto il coraggio di andare a Piombino a sostenere il rigassificatore, per il resto pencolarono in partenza e programmano il pencolamento futuro. Altri soggetti animano la scena, aumentandone il tono smorto.

Tutti vittime della propria incapacità, ingabbiati in un sistema elettorale demenziale, che colpevolmente non toccarono. Quasi tutti contaminati dal virus populista, compartecipi del miserevole taglio dei parlamentari. Non un bel vedere, eppure tocca guardarlo.

Che succede, poi? In un Paese la cui popolazione pensante e lavorante ancora non digerisce il siluramento di Draghi, vincerà le elezioni chi gli si è opposto. Che può sembrare paradossale, ma mica tanto. Perché gli oppositori di ieri sono assai più draghiani degli altri. Almeno su tre punti determinanti: a. collocazione occidentale dell’Italia; b. condanna della Russia e mantenimento delle sanzioni; c. no a più deficit e debito. Mica poco.

E dopo la vittoria? Se il centro destra resterà unito e governerà sarà perché si spaccheranno i soci che lo compongono, cambiando linea politica. Il che comporta che o gli elettori di Fratelli d’Italia o quelli della Lega saranno stati ingannati. Più probabilmente i secondi. Se le modifiche non saranno interne, allora le rotture si vedranno dall’esterno, nel senso che partono e cadono in tempo reale. Vero che il potere è un forte collante, ma le pretese di ciascuno un discreto solvente.

I pentarieletti riprenderanno il loro ruolo di truppa trasformista, avendo imparato a mercanteggiare con maggiori pretese. Mentre i terzopolisti sono attesi alla prova del non dividersi in (almeno) due alla prima occasione.

In quanto alla sinistra, raccolta attorno al Partito democratico, si spera abbia capito che non ha perso solo le elezioni, ma l’identità e la cultura. I voti raccolti li hanno chiamati per tradizione e contrapposizione, solo che dall’altra parte non c’è una grande armata, ma una brancaleonata. Perdono perché si sono persi e si sono persi perché esistono solo per vincere.

A ciò si ridusse la scena, ma in un teatrino. In quello grande s’esibisce l’Italia degli interessi e della realtà. Una realtà talmente ostinatamente negata che se solo la descrivi ti dicono che sei fuori dalla realtà.

L’Italia con 10mila miliardi di patrimonio privato, con i risparmi che crescono, con le esportazioni che vanno alla grande, con il prodotto interno lordo finalmente superiore alla media europea nel suo ritmo di crescita, con un numero di occupati che resta nettamente inferiore alla media europea, ma che ha superato i massimi da quando si raccoglie quel dato.

Nel teatrino si compatisce la miseria, considerata crescente perché si contano i poveri mettendo in fila quelli cui hai promesso un sussidio se si dichiarano poveri, con il risultato, ovvio e ragionevole, che i poveri aumentano. Nell’altro teatro va in scena una ricchezza senza rappresentanza, al punto da essersi ridotta a sperare che nessuno vinca, per farsi ricommissariare.

Eppure uno spiraglio c’è: governi il vincitore, se ci sarà e se ne sarà capace, ma si avvii la legislatura con la volontà di porre rimedio a tanta insipienza politica e ai suoi fallimenti, aprendo una succursale costituente. Farà onore ai vincitori e farà comodo agli sconfitti. Tanto una cosa avrebbero dovuto capirla, sebbene non acutissimi: al giro successivo si scambieranno il posto.

La Ragione

L'articolo Andata proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Ucraina: Kiev all’offensiva, ma non sarà la fine della guerra


Quella ucraina non appare essere un’offensiva vera e propria. Ora due possibili scenari: rettifica delle reciproche posizioni e 'congelamento della situazione oppure contrattacco russo

L'articolo Ucraina: Kiev all’offensiva, ma non sarà la fine della guerra proviene da L'Indro.



Da oggi, con date diverse a seconda dei calendari regionali, studentesse e studenti tornano in aula per riprendere le lezioni.

Buon rientro ragazze e ragazzi e buono studio!

Qui i primi dati di avvio del nuovo anno ▶️ miur.gov.



Il satellite italiano LICIACube si è staccato dalla sonda americana DART


Stanotte LICIACube, il piccolo satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana concepito con Inaf, Politecnico di Milano, università di Bologna e Napoli Partenope e realizzato sulla base della piattaforma 6U di Argotec, si è staccato dalla sonda madre DART della NASA secondo accordi nominali, per proseguire il suo viaggio verso un sistema binario di asteroidi distante circa 11 [...]

L'articolo Il satellite italiano LICIACube si è staccato dalla sonda americana DART proviene da L'Indro.



Tutto ciò che serve sapere sul noleggio con conducente


Specie quando si viaggia molto per lavoro o, anche, quando si desidera non scendere a compromessi con eventuali ritardi e imprevisti in grado di rovinare il mood della propria vacanza, il budget diventa un fattore trascurabile. Ecco, quindi, che si fanno spazio opzioni di spostamento decisamente più esclusive e prestigiose. Tra queste spicca, ovviamente, il [...]

L'articolo Tutto ciò che serve sapere sul noleggio con conducente proviene da L'Indro.



Come affrontare una crisi di coppia? Questa è una domanda che molte coppie si pongono nel momento in cui si trovano in difficoltà e non riescono a vivere appieno più quel sentimento che le univa. Nessuna coppia è immune da un periodo di crisi e di difficoltà. Il problema però sorge nel momento in cui [...]

L'articolo Come affrontare una crisi di coppia proviene da L'Indro.



Elezioni 2022: Peppa Pig e l’etica Meloni. La sua, non quella di tutti


Lo Stato etico che piacerebbe a Meloni? Quello in cui i principî etici li sceglie lei. Se la scelta è etica ed è fatta da chi ha potere, diventa inevitabilmente repressiva

L'articolo Elezioni 2022: Peppa Pig e l’etica Meloni. La sua, non quella di tutti proviene da L'Indro.



VPN: a che serve, quali sono i rischi e come scegliere il miglior provider


A cosa serve una VPN e come scegliere. Quali sono le minacce da considerare, pur usando una VPN: 5 Eyes e sorveglianza di massa, normative sulla data retention, ingiunzioni e gag orders.

Alzi la mano chi usa una VPN. Ormai è uno strumento diventato di uso comune, con tantissimi servizi diversi e piani di abbonamento di ogni tipo. Se comprare un servizio VPN è diventato facilissimo, non lo è altrettanto capire quale possa essere quello giusto, soprattutto quando non è ben chiaro il funzionamento di una VPN e quali possono essere i rischi.

Oggi cercherò di spiegare in modo semplice cosa fa (e non fa) una VPN, quali sono le principali minacce a cui andiamo incontro e quali possono essere i criteri per decidere il provider migliore.

Cosa fa una VPN?


Nella normalità, quando navighiamo online sono gli Internet Service Provider (come Tim, Vodafone, Fastweb, ecc.) che ricevono le nostre richieste di connessione e le indirizzano al server di destinazione. Chiaramente, questo significa che nei confronti del nostro ISP siamo completamente trasparenti: sanno esattamente cosa facciamo e conoscono la nostra identità.

231750

Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, perché non ti abboni a Privacy Chronicles?

Read more



Educazione motoria alla primaria, diffusa la nota con i chiarimenti per l'insegnamento della disciplina nelle classi quinte da parte di docenti specialisti per l’anno scolastico 2022/2023.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



Torna feroce l’austerità europea contro i lavoratori e i poveri


"Ma soprattutto la decisione della BCE annuncia il ritorno ai patti di stabilità che distruggono la civiltà. Il commissario Gentiloni infatti ha già annunciato che gradualmente si tornerà ad essi e che in ogni caso paesi come l’Italia dovranno cominciare a mettersi a posto coi conti. Cioè a tagliare ancora servizi pubblici e sociali. Mentre si aumentano le spese militari. Come sta già facendo Draghi, che di questa politica di austerità europea e guerra americana è il primo rappresentante in Italia."

contropiano.org/news/politica-…



Si cresce a dispetto


Se revocassimo la sanzioni alla Russia per essere più ricchi, in realtà, diventeremmo immediatamente più poveri. L'articolo Si cresce a dispetto proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/si-cresce-a-dispetto/ https://ww

Se revocassimo la sanzioni alla Russia per essere più ricchi, in realtà, diventeremmo immediatamente più poveri.


youtube.com/embed/FE-Khqa2NjI

L'articolo Si cresce a dispetto proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Internet e social: la dose giusta per gli adolescenti. Il post di Carlo Venturini sull'Almanacco della Scienza


INTERNET E SOCIAL: LA DOSE GIUSTA PER GLI ADOLESCENTI. IL POST DI CARLO VENTURINI SULL'ALMANACCO DELLA SCIENZA

Sabrina Molinaro dell’Istituto di fisiologia clinica e Giorgia Bassi dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr spiegano perché è importante che gli adolescenti riducano il tempo trascorso in Rete, utilizzando Internet e i social network. E fondamentale è anche il ruolo dei genitori, che vanno coinvolti nell’educazione digitale

almanacco.cnr.it/articolo/5149…

reshared this



Gli Ufo esistono? Le Testimonianze Storiche


Gli UFO esistono? Ci sono testimonianze storiche degli UFO? Ci sono ritrovamenti archeologici che ne confermino l’esistenza? Questo articolo serve esclusivamente a calcolare esattamente quante visite in più farebbe questa pagina se iniziasse a trattareContinue reading

The post Gli Ufo esistono? Le Testimonianze Storiche appeared first on Zhistorica.



Interesse


Ove lo scopo della vita non sia piangere miseria, come sembra essere quello della campagna elettorale, parliamo di come sorridere alla ricchezza. Parliamo degli interessi, anche per spiegare che non solo è falso affermare che le sanzioni alla Russia nuocc

Ove lo scopo della vita non sia piangere miseria, come sembra essere quello della campagna elettorale, parliamo di come sorridere alla ricchezza.

Parliamo degli interessi, anche per spiegare che non solo è falso affermare che le sanzioni alla Russia nuocciono più a noi che a loro, ma anche per documentare di come ci arricchisca proprio l’essere parte del mondo che ha messo e che intende mantenere le sanzioni. Fin quando non recederà la criminale aggressione all’Ucraina.

Nel 2021 le nostre esportazioni avevano già superato, di un largo 7.5%, i livelli antecedenti alla pandemia. Una ripresa molto veloce, che ci aveva portato a esportare per 581 miliardi di euro, pari al 32% della ricchezza complessivamente prodotta. Molto bene. All’incirca un terzo della ricchezza è prodotta dalle esportazioni ed è importante non perdere colpi.

Nei primi sei mesi dell’anno in corso abbiamo significativamente migliorato quel risultato, con una ulteriore crescita pari al 22%. Si può sempre fare meglio, ma si è fatto molto bene. Anche se, per ragioni che risultano incomprensibili a chiunque abbia un briciolo di ragionevolezza, queste cose non sono mai il pezzo forte dell’informazione e sembrano note a margine per praticoni d’economia. Sono la ricchezza che ci regge.

Il settore che ha fatto registrare il maggiore incremento è quello dei metalli (+44.5%), seguono i chimici (+38.2%) e poi arrivano alimentari e bevande (+31.2%). Se solo ve ne fosse maggiore consapevolezza collettiva correggeremmo anche la percezione che noi stessi abbiamo della nostra Italia. Con il che sopporteremmo ancora meno le propagande che adorano la miseria e si vergognano della ricchezza.

Ma c’è un altro aspetto di cui si ha scarsa consapevolezza: quali mercati assorbono i nostri prodotti, arricchendo le nostre esportazioni? Un po’ tutti, che non c’è pizzo del Mondo in cui non si trovi un’iniziativa e un prodotto italiani. Ma se guardiamo alle quantità, non ci sono dubbi ed ecco i primi dieci, con tra parentesi l’incremento di cui si è appena detto:

  • Germania, con 39.5 miliardi (+18.6%);
  • Francia, con 31.6 (+20);
  • Usa, 30.1 (+31.3);
  • Spagna, 16 (+29.1);
  • Svizzera, 14.9 (+11.5);
  • Uk, 13.6 (+20.8);
  • Belgio, 11.2 (+32.7);
  • Polonia, 9.7 (+18.7);
  • Paesi Bassi, 9.2 (+23);
  • Cina, 7.7 (-2%).

I più grandi importatori di Made in Italy stanno a Ovest, in Occidente. I più si trovano in Unione europea. Non molti italiani ne sono coscienti.

Ora provate ad ascoltare le parole di qualche arruffapopolo, oggettivamente al servizio di una potenza imperialista e nemica dei nostri ideali e dei nostri interessi: vi sembrerà che avendo messo le sanzioni c’impoveriremo fino alla fame. Se ci fossimo calati le braghe, invece, magari non sarebbe stato bello, ma saremmo ingrassati.

E invece è vero l’opposto, proviamo pure, per seguire mestatori, menestrelli e servitù più o meno consapevole, proviamo a distaccarci dal mondo che ha messo le sanzioni e a fare il verso all’Ungheria: perderemmo ricchezza a rotta di collo. Sarebbe asfissiata l’Italia che produce ed esporta, per la passeggera gioia di demagoghi mai contaminati dall’arte del produrre ricchezza.

Due giorni addietro i russi comunicavano che se non saranno tolte le sanzioni non venderanno più gas. Ieri è intervenuto il capo dei ventriloqui, Putin, per dire che non lo venderanno se sarà imposto un tetto al prezzo. Trattano e ritrattano per i fatti loro. Le sanzioni non saranno tolte, il tetto sarà imposto.

Putin sa bene quel che i putiniani negano: il suo Paese si sgretola, il processo è inarrestabile, ma inizialmente lento, sicché punta tutte le sue carte nel mettere paura alla vigilia di un inverno che per noi e il nostro sistema produttivo sarà difficoltoso. Non l’abbiamo cercata noi, l’ha voluta lui e il suo apparato dispotico.

Noi non ci muoviamo per rimuoverlo, ma per fermarlo. Rimuoverlo è un interesse dei russi, e per quelli fra loro che sono persone libere, in fuga o in galera, oltre che un interesse sarebbe un piacere.

La Ragione

L'articolo Interesse proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



La matematica non serve a niente. Tranne che per...


Ho incontrato su TW il poster che trovate qui sotto, creato dal laboratorio di matematica Raphael Salem dell’università di Rouen, per scaricarlo in formato .pdf: https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/PosterLesMathsCaSertARien.pdf

Fa parte di una bella raccolta di poster di argomento matematico che trovate qui:

https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/posters.html

È pubblicato su una pagina che si intitola “Les Sorciers de Salem” con un gioco di parole che allude alle streghe (sorcières) di Salem.

Nel sito c’è anche una pagina con una versione interattiva del poster che rimanda all’approfondimento di alcuni degli usi della matematica (in francese):

sorciersdesalem.math.cnrs.fr/S…

Qui sotto la traduzione del testo contenuto nel poster.

La matematica non serve a niente.
Tranne che per..

Comprendere il corso delle stelle
Fare previsioni del tempo
Misurare il mondo
Suddividere in modo equo
Proteggere i nostri segreti
Trovare il percorso più breve
Ascoltare la musica
Costruire ponti
Decifrare i big data
Evitare gli ingorghi
Diagnosticare e curare in modo più efficace
Organizzare una rete di comunicazioni
Navigare in Internet
Sviluppare l'intelligenza artificiale (e la nostra)
Fotografare le farfalle
Decodificare il DNA
Anticipare gli effetti del caso
Rilevare e correggere gli errori
Modellizzare lo scioglimento dei ghiacciai
Immaginare altri universi
Meravigliarsi per la bellezza dei frattali
Migliorare le prestazioni sportive
Far volare gli aerei
Valutare le nostre possibilità di vincere alla lotteria
Adattare una ricetta al numero di ospiti
Ottimizzare... Analizzare... Decidere... Stimare... Creare... Giocare... Esplorare… Simulare... Calcolare… Vedere... Disegnare... Argomentare...Difendere... Programmare... Esprimere....



📚 Oggi si celebra la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita nel 1967 dall’UNESCO.

🌍 Un’occasione importante per riflettere sul diritto all’istruzione e sul suo ruolo nel promuovere lo sviluppo delle persone e delle comunità.



Digitale 2022: Fratelli d’Italia


I temi digitali nel programma di Fratelli d'Italia: l'attività di monitoraggio di InformaPirata sul programma ufficiale, congiunto con Forza Italia, e il programma esteso

Abbiamo preso in considerazione due programmi distinti: il programma comune presentato insieme a Forza Italia (disponibile qui: Pagina di download, Programma (18/8), Link locale) che è anche l’unico presentato ufficialmente al Ministero degli Interni il programma aggiunto a settembre, specifico per Fratelli d’Italia Le valutazioni saranno indicate in testo normale per il programma comune e in...

Source

informapirata ⁂ reshared this.



Digitale 2022: Unione Popolare


I temi digitali nel programma della lista Unione Popolare: l'attività di monitoraggio di InformaPirata sul programma ufficiale e il programma esteso

Successivamente alla pubblicazione di questo post che si basava sul programma presentato al Ministero degli Interni e, vogliamo pensarlo, anche a seguito di questo articolo, una “extended edition” del programma di Unione Popolare è comparsa sul loro sito web. Rispetto al programma stringato, l’evoluzione è significativa anche rispetto alle questioni digitali. La valutazione avverrà dunque su due...

Source

informapirata ⁂ reshared this.



Fr.#08 / p a y n o m i n d


Nel frammento di oggi: Da "Voltaire" a Bitcoin: pagare equivale a pensare / Klaus Schwab e il sogno cinese di Xi Jinping / Vieni alla Privacy Week? / Meme e citazione del giorno.

Pagare = pensare


Al Baltic Honeybadger 2022, conferenza europea su Bitcoin tenutasi a Riga la scorsa settimana, Giacomo Zucco ha presentato una fantastica slide che recitava: “Non sono d’accordo con ciò che paghi, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di pagarlo”.

238352

La simpatica revisione della famosa frase di Evelyn Beatrice Hall (spesso attribuita a Voltaire) esprime un principio vero fin dalla preistoria e di cui ho parlato molto spesso negli ultimi mesi: le transazioni economiche sono una concretizzazione della libertà di pensiero. Il pagamento è l’azione che segue al pensiero; è il modo in cui esprimiamo la nostra libertà di autodeterminazione e capacità di agire sulla base della nostra libertà di pensare, dando così un valore al pensiero e alle azioni altrui.

Pensare però significa anche a dissentire. Quando tante persone contemporaneamente decidono di usare una nuova moneta privata, fuori dal monopolio dello stato, per esprimere il loro dissenso, ecco che iniziano i problemi.

È il motivo per cui tutti gli stati del mondo sono oggi occupati a progettare e sviluppare la prossima evoluzione della moneta statale, le Central Bank Digital Currencies (CBDC). Le CBDC offrono agli stati il potere di sorvegliare e censurare ogni transazione economica per impostazione predefinita, che equivale alla capacità di controllare il pensiero ed espropriare ogni esperienza umana. Con le CBDC la libertà di pensiero diventerà un artificio vuoto di ogni significato.

Non lasciate che una dozzina di burocrati con deliri di onnipotenza possano privarvi della vostra libertà di pagare/pensare senza ingerenze arbitrarie. C’è un’alternativa a questa distopia. Sfruttiamola.

Il sogno cinese di Klaus Schwab e del WEF


Tutti sappiamo che il World Economic Forum tiene i suoi meeting annuali a Davos, in Svizzera. Diversamente, scopro solo in questi giorni che esiste un secondo meeting annuale del WEF - in Cina, nella città di Dalian, che dal 2007 ospita il “Summer Davos”.

Robert Malone nella sua newsletter riporta alcuni dei temi trattati nel Summer Davos 2022, come: Using 5G Responsibly; Climate Change: The Next Financial Crisis?; Rethinking Capitalism and How to Tax Global Business; Accelerating the Cleantech Transition; and Going Beyond a Trade War.

Interessante che in Cina si discuta della prossima crisi finanziaria e di come “ripensare” il capitalismo mentre in Svizzera si discuteva di pagamenti digitali, identità digitale e controllo di Internet, no?

Schwab è sempre stato ammaliato dal sogno cinese, come lo chiamò lui stesso nel 2017 - quando invitò il presidente Xi Jinping a parlare al forum di Davos.

238353

Il presidente cinese fece un lungo discorso sull’economia globale e sul ruolo della Cina in seguito all’ingresso nella World Trade Organization. La cosa più interessante di tutte è che leggendo le sue parole non posso far altro che pensare che oggi potrebbe essere tranquillamente il manifesto statalista di qualsiasi governo occidentale. Un estratto:

We should foster a culture that values diligence, frugality and enterprise and respects the fruits of hard work of all. Priority should be given to addressing poverty, unemployment, the widening income gap and the concerns of the disadvantaged to promote social equity and justice. It is important to protect the environment while pursuing economic and social progress so as to achieve harmony between man and nature and between man and society. The 2030 Agenda for Sustainable Development should be implemented to realize balanced development across the world.


Schwab fu così entusiasta che arrivò ad affermare che la visione di Xi Jinping incarnava perfettamente il suo sogno di creare un nuovo mondo interdipendente, equo e inclusivo. A distanza di cinque anni, possiamo dire che Schwab non scherzava.

E dire che quando mi chiedevo, a giugno, se “Davos fosse in Svizzera o in Cina”, pensavo di aver usato una metafora.


Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, perché non ti abboni anche tu?

Privacy Chronicles - Fuck your chinese dream

Vieni alla Privacy Week 2022?


La Privacy Week è la seconda edizione di un evento che sto organizzando insieme a molte altre persone, di cui sono molto orgoglioso. È un evento che vorrebbe diventare il punto di riferimento nazionale per parlare di privacy, cybersecurity, nuove tecnologie e diritti umani. Si parlerà anche di Bitcoin e criptovalute.

2497198

Si terrà a Milano e in streaming dal 26 al 30 settembre, con più di 50 incontri, talk, webinar, forum, interviste, dibattiti e oltre 90 relatori tra professori, ricercatori, avvocati, tecnici, giornalisti, scrittori, manager, attivisti, filosofi e sociologi.

Lunedì 26 settembre farò anch’io un breve intervento intitolato “Orizzonte 2030, cittadini o codici a barre?”. Mi piacerebbe invitare qualcuno di voi lunedì, chi sarà in zona Milano, per conoscervi e farvi conoscere la Privacy Week.

Per partecipare è necessaria la registrazione dal sito web. Se avete domande o non vi è chiaro qualcosa contattatemi pure via email!


Share

Meme del giorno


238354

Citazione del giorno


If you don’t believe it or don’t get it, I don’t have the time to try to convince you, sorry.

―Satoshi Nakamoto


Leave a comment


Leggi gli altri Frammenti



PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE


PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE

Crescere, in tutti i sensi, è di per sé un fatto positivo ma qualche problema in fondo lo crea sempre.

Così come per le mamme, che devono che devono costantemente rinnovare il guardaroba dei figli per adeguare l’abbigliamento al loro sviluppo fisico, anche per In Your Eyes la costante crescita di contatti riscontrata negli ultimi anni comporta il dover affrontare un “piacevole” problema: quello di far fronte alle numerose richieste di recensione che ci pervengono ogni giorno.

Come sapete, noi non ci poniamo limiti di genere per cui, se su alcuni siamo abbastanza coperti, su altri facciamo oggettivamente fatica a prendere in carico tutto il materiale.

Soprattutto per quanto riguarda l’elettronica, il rapporto tra il numero di dischi da recensire e quelli effettivamente soddisfatti è decisamente sfavorevole: è proprio qui che avremmo bisogno di nuova linfa, sotto forma di qualcuno che, alla propria passione per la musica, voglia abbinare quella di rendere partecipi gli altri delle proprie sensazioni , ma è inutile dirvi che, anche se foste appassionati ed esperti di altri generi, saremmo comunque ben felici di accogliervi nella nostra famiglia.

Ovviamente non ci servono persone che vogliano intraprendere questa attività in maniera eccessivamente saltuaria e discontinua: il nostro target individuale si attesta attorno ad un minimo di 4-5 recensioni mese, comunque non molte se pensiamo che si tratterebbe di scriverne almeno una ogni settimana, senza contare che un appassionato (con la A maiuscola) almeno un’oretta al giorno per ascoltare musica la trova sempre e comunque.

Se pensate d’essere in grado di garantire ragionevolmente quanto richiesto, fatevi avanti, anche se non avete mai fatto alcuna esperienza del genere in passato; nel ricordarvi che tutti coloro che operano nella nostra webzine non ci guadagnano un centesimo e che la vera ricompensa è quella di intraprendere un hobby che consente di interagire direttamente con musicisti, etichette discografiche ed agenzie di promozione, vi invitiamo a scrivere all’ indirizzo

info@iyezine.com

Successivamente verrete contattati da chi si occupa della pianificazione e della pubblicazione dei contenuti, per entrare maggiormente nei dettagli della collaborazione.

Fatevi un regalo, provate a trasformare la vostra passione per la musica in qualcosa di ancora più stimolante …

reshared this



🇮🇹 #ItaliaDomani si fa insieme!
Al via la nuova campagna istituzionale sul #PNRR di Palazzo Chigi.

Costruiamo, con l’Europa, un Paese innovativo e sostenibile a partire anche dalla scuola.

Scoprite come su
▶ www.italiadomani.gov.




#OpenFiber e la rete che non c’è! L'editoriale bomba di @rafbarberio su @Key4biz


OPENFIBER E LA RETE CHE NON C’È. L'EDITORIALE DI RAFFAELE BARBERIO SU KEY4BIZ

!Pirati Europei

È lecito chiedersi come CDP insista nel voler affidare la partita della rete unica ad una società che non è in condizione di mantener fede ai pur limitati (rispetto all’operazione monstre della “rete unica”) impegni già assunti.

Continuano a valanga le segnalazioni di sindaci, imprese e semplici cittadini che si lamentano per il fatto di non avere disponibilità della fibra del Progetto BUL, nonostante il loro indirizzo risulti attivabile con fibra. Non riescono ad avere il servizio o se lo hanno, la connessione a loro offerta è molto scadente. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza su una questione molto delicata di cui Infratel, da una parte, ed il nuovo governo che scaturirà dalle urne del 25 settembre, dall’altra, dovranno occuparsi con urgenza non solo per rimettere ordine, ma anche per valutare i danni creati.

L'articolo completo è su Key4biz
⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
key4biz.it/open-fiber-e-la-ret…



Lacrime di sangue (L’étrange couleur des larmes de ton corps) di Bruno Forzani e Hélène Cattet [2013]


Della coppia artistica Forzani-Cattet ero fermo al solo “Amer”, debutto sulla lunga distanza datato 2009, visto, tra l’altro, in un momento piuttosto confuso della mia vita, e quindi apprezzato meno del suo effettivo valore. Nei giorni scorsi, soffocato dalla canicola estiva, ho pensato che potessero essere maturi i tempi per una seconda possibilità, e mi sono scaricato “Lacrime di sangue”, il loro secondo lungometraggio.

!cinema_serietv

iyezine.com/lacrime-di-sangue-…

#cinema

reshared this



AlphaFold, come l’intelligenza artificiale rivoluziona la biologia. Di @CastigliMirella su @Agenda_Digitale


ALPHAFOLD, COME L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIVOLUZIONA LA BIOLOGIA

!Etica Digitale

L’AI di Alphafond ha permesso di creare un archivio digitale con 200 milioni di proteine di cui prevede la forma 3D. Non solo di strutture proteiche umane, ma anche di altri esseri viventi. Accanto alle opportunità di semplificare la ricerca scientifica, non mancano le criticità

L'articolo di Mirella Castigli su #AgendaDigitale

agendadigitale.eu/sanita/alpha…



Sono state presentate oggi, al Ministero dell’Istruzione, le Linee guida OCSE per il riconoscimento dei crediti nei CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti).


Instagram - La fiera della vanità

Grazie a un tweet di @Alexis Kauffmann, ho trovato su Arte questo documentario: “Instagram - La foire aux vanités” sulla nascita, l’evoluzione, l’enorme diffusione di Instagram, i meccanismi che ne regolano il funzionamento e l’impatto negativo che ha sui suoi utenti. Considerando anche il fatto del grandissimo numero di giovani che utilizzano questo social network (quasi tutti i miei studenti, ad esempio), il documentario offre, secondo me, diversi spunti di analisi di grande interesse.

C’è anche una versione in lingua originale con sottotitoli in italiano, la si trova qui: https://www.arte.tv/it/videos/095729-000-A/instagram-la-fiera-virtuale-delle-vanita/
Il documentario è disponibile in rete fino al 28.10. 2022.

Qui sotto, trovate la traduzione dell’introduzione alla versione francese, più completa e più chiara rispetto a quella italiana, nella versione in tedesco il titolo è ancora più esplicito: “Instagram – Il social network tossico”.

Lanciato poco più di dieci anni fa, il social network Instagram ha conquistato il mondo. Questa approfondita indagine analizza i meccanismi della sua ascesa e ne evidenzia gli effetti deleteri.
Due miliardi di utenti attivi al mese, 100 milioni di video e foto condivisi ogni giorno: lanciato nell'autunno del 2010, nel cuore della Silicon Valley, da Kevin Systrom e Mike Krieger, due studenti dell'Università di Stanford, il social network Instagram ha conosciuto un'ascesa fulminante. Sfruttando lo sviluppo della fotografia mobile, l'applicazione, inizialmente pensata per modificare (grazie ai suoi famosi filtri) e condividere le foto, ha rapidamente attratto le celebrità e attirato l'attenzione dei giganti digitali.
Nel 2012 Mark Zuckerberg, a capo di Facebook, ne ha intuito il potenziale commerciale e l'ha acquistata per l'incredibile cifra di un miliardo di dollari. Due anni dopo, lsul sito è comparsa a pubblicità, portando a un'esplosione dell'influencer marketing. Da quel momento in poi i marchi si sono rivolti alle personalità più seguite per promuovere i loro prodotti. Le star con milioni di abbonati, come Cristiano Ronaldo o Kim Kardashian, guadagnano cifre astronomiche, mentre in fondo alla gerarchia, soggetti a una concorrenza spietata, i "nano-influencer" si accontentano di contratti pagati in natura o di benefit promozionali.
Trasformata in un gigantesco centro commerciale, la rete dà in pasto ai suoi utenti visioni modificate della realtà, con corpi giovani e svestiti, luoghi turistici che vengono immediatamente fpresi d’assalto e immagini di cibo esteticamente gradevoli, etichettate come "food porn". Conseguenze: la chirurgia estetica tra i giovani è in aumento, facendo arricchire professionisti senza scrupoli, mentre l'ansia e la depressione aumentano in modo preoccupante tra gli adolescenti, che sono particolarmente permeabili a questi ideali standardizzati.

La tirannia
Messa sotto accusa per i suoi eccessi, Instagram ha tuttavia trovato una seconda possibilità durante la pandemia, diventando un luogo per l'espressione artistica, l'intimità e le lotte delle minoranze. Partendo dalla sua nascita fino alla sua recente evoluzione, l’autore, Olivier Lemaire (Le musée et le milliardaire anticonformiste, Let’s Dance) si avvale di una serie di testimonianze (l'influencer Maya Borsali, il "Dr. Miami", chirurgo star dei social network, il sociologo Dominique Boullier e Sarah Frier, autrice di No Filter: The Inside Story of Instagram, oltre alle famiglie di adolescenti vittime di questa tirannia delle immagini) per decifrare l'influenza di una rete che plasma le nostre vite, sconvolge la nostra economia e ridisegna il nostro rapporto con la realtà, spesso in peggio.
Diretto da: Olivier Lemaire
Paese: Francia
Anno: 2022

@informapirata :privacypride: @Le Alternative @maupao @Scuola - Gruppo Fediverso

in reply to MAD7

@MAD È già in grassetto all'inizio del post: arte.tv/it/videos/095729-000-A…
@MAD7

reshared this



La crisi del sistema politico: parlamentarismo, ordoliberismo, tecnocrazia | La Fionda

"La crisi del sistema politico non investe solo il parlamentarismo o la tenuta delle istituzioni; sono piuttosto i rappresentati, le classi sociali meno abbienti i soggetti maggiormente colpiti dall’ordoliberismo e da una democrazia plasmata sui principi tecnocratici."

lafionda.org/2022/09/04/la-cri…



Tigray, Affrontare l’Assedio Abusivo dell’ Etiopia


La prima nave noleggiata dalle Nazioni Unite che trasportava grano ucraino, che era rimasta in silos bloccati a seguito dell’invasione su vasta scala della Russia,…

La prima nave noleggiata dalle Nazioni Unite che trasportava grano ucraino, che era rimasta in silos bloccati a seguito dell’invasione su vasta scala della Russia, ha attraccato a Gibuti il ​​30 agosto. Il passaggio gratuito di questa spedizione, destinata all’Etiopia, ha seguito la pressione concertata dell’Africa governi sulla Russia e negoziati guidati dalle Nazioni Unite. Ma sono necessari più forza diplomatica, anche da parte dei paesi africani, per porre fine alla stretta soffocata da quasi due anni del governo etiope sull’assistenza umanitaria alla regione assediata del Tigray. Altrimenti, è improbabile che molti degli etiopi più a rischio di fame ne traggano beneficio.

L’Etiopia è uno dei sei paesi che le Nazioni Unite hanno individuato per avere persone a rischio di fame. Milioni di persone nel sud e nell’est del Paese sono alle prese con livelli allarmanti di fame e malnutrizione a causa di una delle peggiori siccità degli ultimi decenni. Le comunità nelle aree colpite dal conflitto nel nord del paese fanno affidamento sull’assistenza umanitaria. Ma è nella regione del Tigray, in particolare, che una grave crisi di fame persiste da oltre un anno e potrebbe essere invertita attraverso azioni del governo.

Dallo scoppio della guerra nel Tigray nel novembre 2020, le forze etiopi e i loro alleati hanno frequentemente violato illeggi di guerra. Hanno saccheggiato e preso di mira case e infrastrutture civili – crimini che le forze del Tigray avrebbero poi replicato in altre regioni – interrompendo i servizi di base e ostacolando gravemente gli aiuti ai civili coinvolti nei combattimenti. Quindi le autorità hanno imposto un effettivo assedio all’intera regione, escludendo praticamente tutta l’assistenza umanitaria ai civili in violazione del diritto interno etiope, dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario.

Per i primi otto mesi del conflitto, le forze etiopi e i loro alleati hanno saccheggiato aziende, ospedali, banche, bestiame e raccolti, lasciando la regione dipendente dall’assistenza. L’impatto di questa distruzione è stato devastante. Ha impedito alle persone di ottenere assistenza sanitaria , cibo e altri servizi di base e ostacolato il recupero di un sistema sanitario rotto dal conflitto. Per mesi, le forze federali e regionali hanno bloccato le strade, rendendo quasi impossibile per attori privati ​​o agenzie umanitarie trasportare forniture mediche o cibo. Rifornimenti ridotti a livelli allarmanti.

I ricercatori di Human Rights Watch hanno parlato a febbraio con medici che avevano curato dozzine di sopravvissuti a un attacco mortale di droni senza accesso a fluidi per via endovenosa o guanti protettivi. Un giornalista che si è recato in Tigray tra la fine di maggio e l’inizio di giugno ci ha detto di aver visto “fame ovunque”. Ad agosto, le Nazioni Unite hanno avvertito che un bambino tigrino su tre di età inferiore ai 5 anni è gravemente malnutrito.

Da quando il governo etiope ha dichiarato una tregua umanitaria alla fine di marzo, i convogli umanitari precedentemente bloccati dall’ingresso nel Tigray stavano finalmente arrivando nella regione. Ma ciò che stava ottenendo non si avvicinava a soddisfare le crescenti esigenze di una popolazione vulnerabile. Con le consegne di carburante e i flussi di cassa ostacolati, e il governo che continua a tenere chiuse le banche e le telecomunicazioni, le organizzazioni umanitarie stanno lottando per salvare vite umane.

La ripresa dei combattimenti nel nord dell’Etiopia il 24 agosto mette ulteriormente a rischio gli sforzi delle agenzie umanitarie. Un portavoce delle Nazioni Unite ha osservato che i combattenti del Tigray sono entrati in un magazzino delle Nazioni Unite nella capitale del Tigray, Mekelle, e hanno sequestrato 12 autocisterne destinate all’uso umanitario. Le forze del Tigray si sono anche spinte nella vicina regione di Amhara. Secondo quanto riferito, un attacco aereo del governo etiope a Mekelle il 26 agosto ha colpito un asilo e ucciso almeno sette persone, compresi i bambini. Da allora la consegna di forniture umanitarie su strada rimane sospesa , così come i voli umanitari. L’assedio nel Tigray rimane molto attivo.

Gli attacchi aerei e il saccheggio delle limitate scorte di carburante danneggeranno solo i Tigrini che stanno già subendo gli effetti del conflitto e dell’assedio. La maggior parte delle persone nel Tigray non può acquistare il cibo disponibile perché il costo dei prodotti di base continua a salire. Un residente della città di Shire ha affermato che il costo del teff, un cereale che è uno dei principali alimenti di base del paese, è triplicato negli ultimi cinque mesi.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha cercato di affrontare le ampie restrizioni sugli aiuti e sui beni essenziali nei conflitti in Yemen e Sud Sudan, approvando una risoluzione nel 2018 che condannava il rifiuto illegale degli aiuti umanitari salvavita e dei servizi essenziali come strategia di guerra. Nella speranza di impedirlo altrove, la risoluzione del Consiglio di sicurezza invita espressamente il segretario generale delle Nazioni Unite a informare rapidamente il consiglio quando sorge il rischio di carestia indotta dal conflitto.

Eppure, di fronte a flagranti violazioni della sua stessa risoluzione in Etiopia, il Consiglio di Sicurezza non ha mai sanzionato i maggiori responsabili di azioni illegali durante il conflitto. Inoltre, il consiglio non ha nemmeno inserito l’assedio in corso nel Tigray nella sua agenda formale.

La diplomazia africana concertata intorno alla crisi del grano in Ucraina e al blocco russo è in netto contrasto con l’inerzia dell’Africa nei confronti dell’Etiopia nel Consiglio di sicurezza. I tre membri eletti che rappresentano l’Unione africana nel Consiglio di sicurezza – Gabon, Ghana e Kenya, noto come A3 – hanno ripetutamente bloccato qualsiasi discussione pubblica sull’Etiopia, consentendo a questo palese disprezzo per le norme internazionali di persistere.

Nel frattempo, l’Etiopia ei suoi partner nella regione e oltre hanno consentito che l’accesso ai beni di prima necessità diventasse una merce di scambio politica. Il ministro degli Esteri dell’Etiopia ha recentemente affermato che i servizi di base non saranno ripristinati fino a quando le due parti non inizieranno i colloqui di pace, mentre le autorità del Tigray vogliono che i servizi vengano ripristinati prima che i colloqui possano iniziare. Con la ripresa dei combattimenti, è ancora più essenziale per il mondo chiarire che i negoziati e l’accesso agli aiuti devono essere disaccoppiati.

Allora, cosa si deve fare?


Il Consiglio di sicurezza dell’ONU, a cominciare dall’A3, e l’Unione africana devono agire ora. Dovrebbero chiedere pubblicamente all’Etiopia di revocare completamente la sua stretta sugli aiuti umanitari disperatamente necessari e la chiusura dei servizi di base. Dovrebbero insistere affinché le parti in guerra, comprese le forze del Tigray, rispettino il diritto internazionale e facilitino l’assistenza a chi ne ha bisogno senza alcuna precondizione o ritardo. Il Consiglio di sicurezza dovrebbe tenere un dibattito pubblico per affrontare la fame indotta dal conflitto e inserire l’Etiopia nell’agenda regolare del consiglio.

È fondamentale che tali pratiche governative non siano normalizzate. I responsabili del blocco di cibo, carburante e medicinali, nonché dell’utilizzo dei servizi di base come merce di scambio, dovrebbero essere ritenuti responsabili. Coloro che usano la fame di civili come metodo di guerra ostacolando i rifornimenti di soccorso o privando i civili di ciò di cui hanno bisogno per la loro sopravvivenza possono essere perseguiti percrimini di guerra. Affinché ciò avvenga, sarà fondamentale anche il proseguimento del lavoro della Commissione internazionale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Etiopia, che sarà rinnovato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra a settembre.

L’impegno dell’Africa e delle Nazioni Unite sul blocco della Russia nel Mar Nero ha dimostrato quale pressione pubblica combinata con la diplomazia può fornire sugli aiuti umanitari. Le navi in ​​partenza dai porti ucraini carichi di grano sono il miglior tipo di dividendo di tale approccio. Ma abbiamo anche visto il contrario: una crisi in gran parte dimenticata in Etiopia, dove la fame armata di un’intera regione non ha generato neanche lontanamente la stessa attenzione. A meno che la comunità internazionale non si raduni per garantire che tutti nel Tigray abbiano pieno accesso all’assistenza umanitaria, le spedizioni di grano che finalmente arrivano in Etiopia potrebbero non arrivare a una delle popolazioni più bisognose. Se questo è il risultato finale, l’accordo sul grano sarà una vittoria vana.


Kenneth Roth – Ex Direttore Esecutivo del HRW – Human Rights Watch

FONTE: hrw.org/news/2022/08/31/confro…


tommasin.org/blog/2022-09-03/t…



Confessioni di una maschera “Il crepuscolo degli Dei”


Pensare che qualcuno ancora non è riuscito a capire la differenza che c’è tra i social network e la realtà, è un qualcosa che mi annichilisce, sotto tutti i punti di vista. Non è ancora stato creato un antidepressivo in grado di aiutarmi a rialzarmi dalla catatonia che mi assale ogni volta che realizzo quanto sia radicata l’idea che i due contesti siano sullo stesso piano.

In queste giornate estive l’idea che si possa anche solo pensare di fare politica attraverso la rete, e in particolare, anzi, in maniera quasi esclusiva, grazie ai social network, mi fa capire una volta di più come mai la situazione sociale italiana sia inevitabilmente indirizzata verso un tracollo che, per certi versi, mi spingo a considerare, pur se a malincuore, meritato. Toccando il fondo, come forse mai in passato, riusciremo finalmente a capire che c’è un mondo oltre lo schermo dei nostri cellulari, e che questo mondo è infinitesimamente distante da quello dorato dei social network? Ho ancora forti dubbi in merito, ma una piccola speranza la conservo.

iyezine.com/confessioni-di-una…


!news !eticadigitale !politica



Fr.#07 / c o m p l y


Nel frammento di oggi: noi siamo la Cina, ma non lo sappiamo ancora. La Casa Bianca ci informa che ogni pensiero divergente è un pensiero estremista. Meme e citazione del giorno.

Noi tutti siamo la Cina


Chi sono i cinesi? Sono alieni? Zombie lobotomizzati? Servi a cui è stato fatto il lavaggio del cervello?

No amici miei, i cinesi sono persone normali, che lavorano, hanno una famiglia, nel tempo libero passeggiano, siedono al bar, parlano con gli amici, fanno shopping. Persone normali, con vite normali. Come noi.

Loro sono come noi. E noi, beh, siamo loro - ma nel passato. Mi spiego meglio. La Cina oggi è un incubo socialista tecnocratico; non perché i cinesi siano dei rammolliti senza capacità di pensiero o perché abbiano un modo di pensare diverso dal nostro. No, semplicemente il loro governo ha iniziato molto prima un processo che da noi ha invece avuto inizio solo negli ultimi anni.

2411229Fonte: twitter.com/songpinganq

E allora, non stupiamoci davanti alle immagini di droni che pattugliano città, strade e case dall’alto. Non stupiamoci se le persone ritratte nei video e nelle immagini, che guardiamo come se fossero un film, obbediscono pazientemente agli ordini impartiti dall’autorità che li intima di rimanere chiusi in casa, nonostante il rischio concreto di morire di fame e sete.

Share

238345Fonte: twitter.com/songpinganq

Non stupiamoci se i bambini sono trattati come animali con QR code al collo, obbidientemente in fila per un tampone che ancora oggi deve essere fatto da tutta la popolazione ogni due giorni per mantenere il privilegio di vivere in società.

2411233

Non stupiamoci di sapere che in Cina il contante è quasi sparito del tutto, che ogni cittadino è dotato di un’identità digitale collegata al covid pass e al conto corrente, che con un click possono essere bloccati dal governo a chi la pensa diversamente.


Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, perché non ti abboni anche tu?

Privacy Chronicles - Privacy & Libertà


Divergente


Non temete, stiamo iniziando a recuperare il distacco con la Cina!

La Casa Bianca ci ricorda infatti che chiunque la pensi diversamente dalla maggioranza sarà considerato un estremista. Sappiamo tutti come alla Casa Bianca piaccia gestire gli “estremisti” dal 2001 a oggi.

238346Fonte: Disclose.tv

Non ci sarà più alcuna differenza tra noi e i cinesi quando gli stati occidentali avranno finalmente a disposizione tutte le leggi per il controllo e sorveglianza delle comunicazioni e di Internet, che sono in discussione in questo momento.

Share

Non ci sarà più alcuna differenza quando ognuno di noi sarà dotato di identità digitale connessa a ogni servizio pubblico e finanziario; quando avranno il potere di accendere e spegnere i conti corrente a chiunque con un click; quando l’energia sarà razionata, la disoccupazione sarà alle stelle e bisognerà bloccare le proteste sul nascere.

E infine non ci sarà alcuna differenza quando inizieranno a perseguire chiunque cercherà di proteggere la propria privacy e vita privata, nonostante tutto. D’altronde, la maggior parte della gente crede fermamente di non avere nulla da nascondere, tu invece, che la pensi diversamente… cosa stai nascondendo?

238347Immagine del discorso di ieri di Biden a Philadephia, in cui ha esortato gli americani a combattere gli estremismi per difendere la democrazia. Come dici? Ricorda il cancelliere supremo di V per Vendetta? Nahhh

Una breve intervista


In questi giorni sono stato intervistato da Matrice Digitale, con alcune domande molto interessanti. Abbiamo parlato di Cypherpunk, anarco-capitalismo, pistole, sorveglianza di massa e social scoring. Insomma difficile fare meglio di così.

Qui il link, per chi volesse leggerla.

Meme del giorno


238348

Citazione del giorno


“My philosophy, in essence, is the concept of man as a heroic being, with his own happiness as the moral purpose of his life, with productive achievement as his noblest activity, and reason as his only absolute.”
― Ayn Rand


Leave a comment


Leggi gli altri Frammenti



Twitter sta testando la modifica dei tweet. Ok, ma #mastodon già lo sta sperimentando da mesi e #Friendica già implementa da anni la modifica dei messaggi...

twitter.com/Twitter/status/156…

informapirata ⁂ reshared this.

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Non è possibile perché quella è una funziona ereditata da ActivityPub, mentre Friendica pubblica anche col protocollo di Diaspora il quale non supporta questa funzione. Che comunque è stata richiesta EONI fa e probabilmente è nella loro 'to-do-list" ma non è una priorità.

Personalmente se aggiungere questa funzione signfica sacrificare ulteriormente la velocità con cui si accede ai nodi e vari sottonodi preferisco non averla...



Twitter introduce le cerchie, per consentire agli utenti di twittare solo a ristrette cerchie di contatti.
Ah, #Friendica già lo fa... 😁

blog.twitter.com/en_us/topics/…

reshared this



Il capitale, la politica, la crisi


«Il capitale ha già “scelto” l’unica soluzione possibile per venirne fuori.

La guerra, per accaparrarsi materie prime e mercati senza i quali non ci stanno profitti.

E senza profitti il capitale muore.

La guerra, per liberarsi delle eccedenze di merci invendibili e di merce umana che non riesce più a mantenere.»

contropiano.org/interventi/202…



La piazza virtuale - Come costruire in rete spazi di incontro e discussione realmente pubblici? L'articolo di @violastefanello su @iltascabile


LA PIAZZA VIRTUALE - COME COSTRUIRE IN RETE SPAZI DI INCONTRO E DISCUSSIONE REALMENTE PUBBLICI?

!Etica Digitale

A fine aprile, parlando dei motivi che lo stavano spingendo a comprare Twitter, Elon Musk in un TED Talk diceva che la piattaforma “è diventata di fatto la piazza cittadina”. Nel marzo del 2019, Mark Zuckerberg aveva usato la stessa immagine quando affermava che “negli ultimi 15 anni, Facebook e Instagram hanno aiutato le persone a connettersi con amici, comunità e interessi nell’equivalente digitale di una piazza cittadina”.

Continua: iltascabile.com/societa/piazza…



Fr. #06 / v o y e u r


Nel frammento di oggi: voyeurismo ed esibizionismo fiscale. Mancano i chip per le tessere sanitarie. Meme e citazione del giorno.

Voyeurismo fiscale, il nuovo kink statale


Ieri la BBC ha pubblicato una notizia in cui si parlava del nuovo kink dei burocrati francesi: spiare le persone che si fanno il bagno in piscina, grazie ai satelliti e all’intelligenza artificiale.

Un nuovo software sviluppato da un’azienda chiamata Capgemini ha permesso all’agenzia fiscale francese di scovare ben 20.000 piscine “nascoste” allo Stato, grazie all’analisi delle immagini satellitari.

Alla scoperta pare sia seguita una volontaria donazione alle casse dello Stato da parte dei proprietari pentiti di tale oltraggio, per circa 10 milioni di euro. Non tantissimo, se guardiamo alle cifre a cui sono abituati i burocrati statali, ma in tempi di crisi non si butta via nulla, no?

Share

Il software è talmente bello che potrà essere usato per scoprire molte altre cose spiando i cittadini francesi. Ad esempio, se hanno gazebi, verande o estensioni non dichiarate. Insomma lo spionaggio satellitare promette un grande salto evoluzionistico per le tasse sul patrimonio.

2367916

L’attività non è certo ignota alla nostra agenzia fiscale, che da tempo adopera le immagini satellitari per scovare evasori fiscali, anche se - per ora - senza intelligenza artificiale ad agevolare il compito.

Sono certo che questo nuovo voyeurismo di stato sarà ben accolto da tutti i contribuenti che non hanno nulla da nascondere e che, in effetti, potrebbero aver sviluppato un certo esibizionismo nei confronti di uno stato che vuole guardarli sempre di più e sempre meglio. Una relazione perfetta, insomma.

Nel 1890 i due giuristi Warren e Brandeis ipotizzarono per la prima volta il “right to privacy” per trovare una protezione giuridica alle sempre più frequenti ingerenze dei giornalisti che avevano ormai a disposizione fotocamere “portatili” e potevano infilarsi nelle case e nei giardini di chiunque, a distanza.

Cosa direbbero oggi se sapessero che accettiamo passivamente di essere spiati dal nostro stesso governo nelle nostre case? Per cosa poi, per racimolare qualche spicciolo e continuare a pagare i burocrati incaricati di spiarci, in un circolo vizioso che non finisce mai?

Contenti voi, miei cari contribuenti esibizionisti.


Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, perché non ti abboni anche tu?

Privacy Chronicles - Privacy & Libertà


Sono finiti i chip per le tessere sanitarie


Dalla crisi della filiera produttiva ogni tanto qualche buona notizia! Pare che l’estrema scarsità di chip abbia costretto il governo italiano ad autorizzare la diffusione delle nuove tessere sanitarie senza microchip.

Questa è un’ottima notizia, poiché significa che le nuove tessere sanitarie non potranno essere usate come strumento per l’identificazione digitale della persona, ma potranno semplicemente essere usate per ciò per cui erano nate: come codice fiscale e tessera sanitaria.

Inutile dire che ogni inefficienza dell’apparato statale equivale a una maggiore libertà delle persone e minore sorveglianza e controllo delle nostre vite. Dobbiamo quindi accogliere con piacere notizie di questo tipo, che speriamo possano moltiplicarsi nei tempi a venire.

Share

Meme del giorno


238344

Citazione del giorno


“If the power of government rests on the widespread acceptance of false indeed absurd and foolish ideas, then the only genuine protection is the systematic attack of these ideas and the propagation and proliferation of true ones.”
― Hans-Hermann Hoppe


Leave a comment


Leggi gli altri Frammenti



"Non ho paura e non pago il pizzo."

L’imprenditore Libero Grassi, attraverso una lettera inviata al Giornale di #Sicilia alzava la testa contro la mafia, ribellandosi apertamente alla violenza di Cosa nostra.

Denunciare il racket, un coraggio che Grassi pagherà con la propria vita qualche mese dopo, il 29 agosto del 1991 a #Palermo.

Il suo coraggio contribuì a dotare l’Italia di uno strumento a favore degli imprenditori coraggiosi, il varo del decreto che porta alla legge anti-racket 172.

mastodon.uno/@panormus/1089046…



Questo articolo si può probabilmente considerare come il primo di una serie sulla filosofia del sitoctt, se così vogliam dire. Per iniziare, di cosa è...